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ADITI

Novembre 1998 Anno 3 No. 4

Sommario
Impressioni dallincontro AVI 1998 ......................... 1 Auroville e la ricerca spirituale................................. 4 Da un italiano di Auroville ...................................4 Matagiri: un sogno diventato realt .......................... 8 Lettere alla redazione ............................................. 10 Un'attrazione irresistibile....................................10 Novit editoriali ..................................................... 12

Impressioni dallincontro Auroville International 1998


L'incontro degli AVI di tutto il mondo si tenuto quest'anno in Italia, per la precisione in Toscana, l'ultima settimana di giugno. Nel 1997, in Francia, Patrizia Ghezzi che, con Marco Ferrarini funge da Auroville liaison, aveva proposto l'Italia come paese ospitante e cos, con il supporto e la capacit organizzativa determinante di Sauro Mezzetti, l'incontro ha potuto prendere forma. Purtroppo la presenza degli italiani non stata numerosa come avrebbe potuto essere, in parte per la scelta di giorni infrasettimanali ed in parte per la poca pubblicit data all'incontro. Comunque erano state invitate quasi duecento persone e un avviso era apparso su Aditi, che raggiunge gli abbonati di Domani. Viene da chiedersi come mai vi sia questa apparente disaffezione per un progetto, quello di Auroville, che racchiude grandi potenzialit per lo sviluppo dello yoga di Mre e Sri Aurobindo. Certamente il fatto che la lingua usata fosse l'inglese deve aver tenuto lontani molti che altrimenti avrebbero partecipato. L'incontro si sviluppato nell'arco di quattro giorni durante i quali si sono avute le comunicazioni delle attivit svolte dai centri che avevano inviato loro rappresentanti (erano presenti AVI America, Francia, Germania, Olanda, Inghilterra, Italia; altri che non hanno potuto
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partecipare - Svezia, Israele e Austria - hanno inviato lettere di saluto). Gli aurovilliani presenti hanno fatto delle comunicazioni: Shivaya sulla situazione dell'acquisto dei terreni e sull'andamento dei fondi relativi a questo progetto; Luigi sul piano di sviluppo di Auroville; Mauna sui progetti recenti e sugli sviluppi in Auroville (questi erano nella prima giornata a cui io non ho potuto partecipare). A queste si sono aggiunte: una presentazione sulla possibilit di sviluppare un veicolo elettrico per Auroville, la presentazione stata di un ingegnere tedesco; un progetto di risistemazione del territorio in e intorno ad Auroville, per affrontare una possibile emergenza idrica. Pino, un architetto italiano, con Sheril di Bombay hanno illustrato l'idea di un padiglione dell'unit da costruire vicino al Bharat Nivas. Si poi parlato del progetto di un Savitri Bhavan dove raccogliere tutte le traduzioni di Savitri e i materiali - scritti, filmati, registrazioni, sculture, quadri - collegati all'opera di Sri Aurobindo e della creazione di una scuola per preparare giovani interessati al design. Alcune di queste presentazioni (veicolo elettrico ed emergenza idrica), pur nella ricchezza dei possibili sviluppi futuri, hanno avuto per me il sapore di progetti presentati per avere un palcoscenico per i sogni dei progettisti, e visto dall'esterno, forse per mancanza di informazioni e di conoscenze, un modo per dire che ci si sta occupando di argomenti forti, tecnologici, scientifici; problemi che investono tutta la citt. Per entrambi i progetti c' la mancanza di fondi e l'attesa di decisioni da parte del management di Auroville. Nel corso dell'incontro tre ragazzi aurovilliani presenti hanno proposto di organizzare un meeting per il 2000 in Auroville fra giovani di tutto il mondo interessati al messaggio di Mre e Sri Aurobindo. Unico momento di relax nel corso dell'incontro stato il pomeriggio di gioved che ha visto una passeggiata collettiva a Siena che gi mostrava i colori e le preparazioni per l'imminente Palio del 2 luglio.

Questi sono stati i momenti di lavoro, accompagnati ad essi ci sono state chiacchierate informali nei momenti di pausa, durante il pranzo o alla sera. Ci che emerge da questo tipo di incontri la multinazionalit dei partecipanti, la diversit dei linguaggi, non solo delle lingue madri, che spinge alla ricerca dei punti in comune pi che delle diversit. I caratteri nazionali escono ben definiti, cos come il fatto che ognuno abbia i suoi problemi da risolvere per riuscire ad organizzare le proprie forze e che questi problemi siano gli stessi ovunque. Da parte mia ho notato un progressivo alleggerirsi dell'atmosfera dell'incontro, una spiccata propensione alla franchezza, ma anche una forte determinazione a non far emergere i problemi che avrebbero potuto scatenare prese di posizioni irreconciliabili. Se da un lato l'essere stato reso cosciente che questo avveniva mi ha fatto pensare che molti e profondi sono i solchi che dividono le posizioni su certi argomenti (Padiglione e Matrimandir, per esempio) ho pure compreso come vi sia, molto sentita o comunque desiderosa di esprimersi e prendere forma, una volont di unione e, soprattutto, una sentita richiesta da parte dei centri AVI di un pi stretto contatto con gli aurovilliani stessi. Il desiderio di poter avere la presenza di qualche aurovilliano agli incontri che hanno luogo in Europa sorto da pi parti, non disgiunto dall'amara considerazione che a volte i centri AVI devono provvedere a sollecitare queste presenze e a fornire l'appoggio finanziario. Questo aspetto del rapporto fra i centri AVI e gli aurovilliani mi ha dato l'impressione di una forte differenza fra come gli aurovilliani vivono s stessi , si percepiscono e come percepiscono i centri. L'argomento non stato approfondito a sufficienza per poter dire di pi, ma mi parso di cogliere da entrambe le parti una considerevole sofferenza. Il richiamo all'ideale comune e l'affermazione: "Siamo tutti aurovilliani" ha posto una pezza, ma non ha affrontato le radici del problema che sembra ben lungi dall'essere risolto e fors'anche capito, anche se la volont di unit, menzionata prima, aleggiava nel gruppo e sembrava sempre invitare ed indicare la strada di una riconciliazione. La presenza dei giovani aurovilliani che hanno proposto l'incontro del 2000 ha portato una ventata di freschezza e ha messo in luce, per contrasto, le difficolt che incontrano i genitori di questi ragazzi a trovare un accordo. Molto forte stato il richiamo, pi volte espresso dalla
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portavoce dei giovani, a non voler essere "manipolati" n tantomeno utilizzati a scopo "politico". Essi desiderano dar vita ad un incontro di ragazzi, fra ragazzi, per stare insieme, conoscersi e divertirsi insieme. Questo era originariamente l'idea di partenza che si poi sviluppata, con l'aiuto dei genitori, in un possibile incontro fra tutti i giovani aurovilliani ed ex aurovilliani per creare un momento di riflessione su cosa fanno questi giovani aurovilliani fuori Auroville. Proprio la presenza dei giovani ha fatto nascere l'opportunit, fuori degli incontri, di parlare di educazione, di radici, di nonni, e anche, per associazione, del Padiglione. In realt chi mi accennava a questi temi affermava che i giovani in Auroville non cantano o non sanno cosa cantare, aprendo un tema che ha implicazioni profonde. Avrei voluto chiedere se sorridono, se fanno sport, se si occupano di educazione artistica, se fumano, ma non c'era tempo a sufficienza. Un altro problema l'educazione. Ci si chiede, se da grandi non vorranno restare ad Auroville, come faranno ad inserirsi nel mondo del lavoro del paese d'origine o di predilezione sulla base dell'educazione che ricevono in Auroville? Cos pure ci si poneva il problema della loro identit culturale che, senza radici ed un'educazione specifica (per esempio francese o americana), potrebbe rischiare di divenire indefinita. Per questo alcuni genitori aurovilliani (forse non soddisfatti del livello educativo delle scuole di Auroville) cercano un insegnamento pi mirato inviando i figli alla scuola francese di Pondicherry o a quella svizzera o americana di Kodai o Uti. Questo breve sorvolo di un tema che avrebbe molteplici implicazioni e potrebbe essere approfondito mi ha fatto ripensare al progetto richiesto da Mre della costruzione dei padiglioni nazionali: forse i famosi padiglioni erano anche una necessit prevista per le generazioni future che altrimenti potrebbero appiattirsi in una formula educativa troppo aspecifica, perdendo la ricchezza del confronto culturale e dell'arricchimento reciproco. Peccato che di questi temi all'incontro non si sia parlato. Probabilmente la necessit di proporre un quadro generale della situazione non era previsto o non rientrava negli scopi dell'incontro. Personalmente avrei desiderato, come ospite esterno, per cos dire, ossia non direttamente coinvolto nelle attivit AVI, avere un quadro della situazione generale. Sebbene abbia perso le presentazioni introduttive non mi risulta che sia stata fatta una valutazione complessiva

dello stato dell'arte della citt, o se si fatta andata solo nelle direzioni accennate all'inizio. L'assetto di management stato solo sfiorato, intendo la situazione della gestione di Auroville fra Governo Indiano, rappresentanti di Auroville e board internazionale di garanti. Il bilancio di Auroville, con l'analisi delle situazioni produttive e non, fra cui anche gli AVI, non stato preso in considerazione. Gli equilibri interni e le finanze interne delle comunit, gli investimenti, i ricavi, le scuole, l'assistenza sanitaria e la situazione epidemiologica, cos come i posti di lavoro e il numero di disoccupati o di pensionati e il reddito pro capite prodotto (non per venire meno alla regola che non vuole denaro in Auroville, ma per avere dei metri di confronto coi parametri usati fuori Auroville) e cos via non sono stati sfiorati. L'incontro mirava a puntualizzare le situazioni AVI e non era stato pensato come un momento di comunicazione verso l'esterno. Mi auguro che, con l'aiuto di Marco Ferrarini e di Patrizia Ghezzi e degli amici aurovilliani con cui siamo in contatto, si possano affrontare su Aditi questi argomenti per avere un quadro preciso dello stato di Auroville come citt e comunit che cresce. Collegato a questo discorso del quadro generale, la presenza di aurovilliani all'incontro mi ha fatto nascere la domanda di quanto questi avessero peso nella gestione delle cose di Auroville. Capisco che la domanda possa suonare irriverente, ma mi sembra lecito sapere se Sauro, Luigi, Mauna, Shivaya e Annamaria ricoprano un incarico formale e siano responsabili di decisioni e scelte operative. Se siano ministri con o senza portafoglio, con potere o senza. La sensazione di essere in contatto con aurovilliani sinceri e impegnati che hanno alle loro spalle un non ben definito processo decisionale, e forse anche una sorta di potere di controllo delle cose di Auroville che sfugge alla percezione, una nota stonata. Vale sempre la considerazione che non essendo io addentro alle cose di Auroville la non conoscenza abbia fatto sorgere dei fantasmi che in realt non esistono. Sarei lieto di avere delucidazioni a proposito. Un altro aspetto dell'incontro stata la presenza italiana. Con Sauro e Patty organizzatori (Marco Ferrarini era assente, ma aveva fatto la sua parte) c'erano Annamaria Pezzetta e Luigi Zanzi, sul fronte aurovilliani, e poi Laura, Marinella, Patrizia, Kikko, Angelo, Michele, Rossana e Giuseppe che, seppure
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senza sapere l'inglese, scarrettava vagonate di amerifrancolandinglesi. Da Bergamo vi erano poi altre due o tre persone. Numericamente non pochi, ma molto silenziosi. In ogni caso sempre molto meno dei quaranta - cinquanta che si erano ventilati in fase di preparazione dell'incontro. Vi erano stati timori per la partecipazione di pochi italiani e molti aurovilliani, alcuni dei quali erano ospiti degli organizzatori. Credo che la novit di partecipare ad un incontro AVI e la mancanza di consuetudine a vedere aurovilliani e tanti stranieri in un incontro italiano abbia intimidito i pi che hanno preferito ascoltare e cercare di capire. Gli svizzeri invece, nella persona di Bernardo e di Fabienne, hanno voluto espressamente prendere contatto con italiani, francesi e tedeschi poich sperano di costruire una rete di contatti nei loro Cantoni e di coinvolgere i paesi confinanti. Il loro principale problema anche un'opportunit eccezionale. Parlano tre lingue e l'inglese fra di loro (solo gli svizzeri del Cantone dei Grigioni, quello centrale e isolato da tutti dalle montagne, le parlano tutte), devono di conseguenza integrarsi anche negli aspetti linguistici; ho ritenuto opportuno suggerire loro di preparare una newsletter quadrilingue, vedremo. Gli olandesi sono stati molto cordiali e credo che abbiano nel loro carattere qualcosa della solarit mediterranea, cosa questa che non si verificata coi francesi presenti o i tedeschi. Bisogna per anche dire che in due soli giorni pieni non vi era tanto tempo per instaurare rapporti di amicizia e anche questo aspetto dovrebbe essere pi curato. Incontri ristretti fra gruppetti eterogenei avrebbero migliorato l'integrazione. A meno che lo spirito degli organizzatori dell'incontro fosse unidirezionale, ossia tutto centrato verso Auroville. Ho avuto l'impressione, a questo proposito, che l'integrazione degli sforzi, in Europa, dei vari centri AVI possa diventare una necessit prossima, per poter usufruire dei fondi che la comunit europea mette a disposizione per vari progetti. Dall'incontro emersa chiaramente la necessit di integrazione fra aurovilliani di Auroville e "aurovilliani" del resto del mondo. Soprattutto che Auroville riesca a rendersi pi visibile e presente. La relazione potrebbe avventurarsi in altre considerazioni, ma gi troppo lunga cos. Ci tengo nuovamente a precisare che la mancanza di

informazioni recenti e il ricordo di avvenimenti passati possono avere influenzato alcune osservazioni. Personalmente sono stato felice di avere questa opportunit di conoscere e ascoltare tante voci nuove di amici di altre nazioni che vivono i miei stessi interessi e condividono la stessa aspirazione e di vedere raccolti, nello splendido scenario delle colline toscane, cos tanti aurovilliani. Marco Locatelli

Auroville e la ricerca spirituale


Alcuni mesi or sono Luca Baldesi, un amico che vive e lavora da quindici anni ad Auroville, ci ha inviato una lettera in cui esprimeva apprezzamento per il lavoro avviato con Aditi e manifestava il suo interesse a collaborare con la redazione. Abbiamo ritenuto di cogliere immediatamente questa disponibilit, in quanto essendo uno degli obiettivi di Aditi quello di fornire ai lettori una conoscenza quanto pi ampia possibile di Auroville, poter avere la testimonianza di un protagonista di quellesperienza, di una persona che ha lavorato per anni al Matrimandir, ci sembrato utile ed importante. Abbiamo cos chiesto a Luca di inviarci un pezzo sui temi che egli sentiva essere al centro dellattuale fase di sviluppo della comunit. Nel giro di un paio di mesi ci ha inviato un articolo molto interessante. La Redazione

Educazione: preparare la coscienza Normalmente leducazione, la cultura, il raffinare i sensi e lessere uno dei metodi migliori per curare gli istinti, i desideri, le passioni. Per eliminare queste cose non dovete combatterle: coltivarle, intellettualizzarle, raffinarle: questo il mezzo pi sicuro per guarirle... Leducazione certamente uno dei mezzi migliori per preparare la coscienza ad un pi alto sviluppo. La Madre

Da un italiano di Auroville
Cari amici di Aditi, voglio complimentarvi con voi per tutti i vostri sforzi attraverso Aisa e Aditi in cui vi vedo impegnati; fa piacere infatti vedere come la vostra aspirazione interiore, guidata dal messaggio di Sri Aurobindo, si possa concretizzare in unattivit di carattere nazionale. Ho letto le lettere di vecchi amici del Centro Sri Aurobindo di Castel San Pietro che mi hanno rinfrescato i ricordi di quella che ancora considero la mia prima "culla" di crescita spirituale. Sono contento della richiesta che mi avete fatto di partecipare al dialogo nella vostra rivista. Sto scrivendo dagli uffici del Matrimandir, mentre davanti ai miei occhi scorre il flusso giornaliero dei visitatori. Sono l'ultimo italiano rimasto, con quindici anni di lavoro dedicato a questo progetto della Madre e in questi giorni sto completando il mio lavoro, gli impianti idrici. E un dipartimento, quello che si occupa degli impianti idrici, che a differenza di altri esente da controversie sulle scelte architettoniche. Ho anche notato con piacere, specialmente nella lettera di Chiopris su Aditi della primavera '97, che ponete alla base dei vostri obiettivi la consapevolezza dell'importanza di temi come la relazione dello Yoga
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Auroville Today Per coloro che desiderassero tenersi in contatto con gli avvenimenti, gli sviluppi e le novit che hanno luogo in Auroville, Auroville Today la newsletter in lingua inglese che raccoglie queste notizie. Labbonamento annuale di lire 61.000 e si pu richiedere tramite lAVI liaison italiana. Contattare Marco Ferrarini (tel.035257036).

Informazione per chi telefona a Pondicherry o ad Auroville. I numeri telefonici di Pondicherry e Auroville hanno subito una modifica, sono passati da cinque a sei cifre. Tutti i numeri telefonici di Auroville aggiungono un due es. 62xxx diviene 622xxx I numeri di Pondicherry aggiungono un tre allinizio del numero es. 46xxx diventa 346xxx

di Sri Aurobindo con altre linee spirituali, la mancanza della presenza fisica del guru, il pericolo di scivolare lentamente in una attitudine religiosa, le differenti realt della famiglia Aurobindiana o la complicata tematica della rappresentanza. La definizione di cosa sia un "Aurobindiano" non un argomento semplice, e ultimamente anche stato un nostro argomento di discussione via posta elettronica nellAVI-Compact Forum. Sono contento che questo tema venga affrontato con lottica pi ampia possibile, perch le "etichette" sono qualche volta comode, ma sempre delle limitazioni. Pi di un revival storico dell'esperienza di Auroville ho sentito prioritario avventurarmi in un argomento delicato, e a mio avviso anche trascurato, che riguarda l'attuale potenzialit di Auroville come laboratorio di sviluppo spirituale, perch penso che questo sia sempre stato l'obbiettivo principale della Madre e l'argomento pi interessante per tutti noi che aspiriamo a una crescita. Auroville e spiritualit Comunicare la realt spirituale di Auroville indipendentemente dai suoi ideali una impresa complessa. Per esempio, vi sar infatti capitato di incontrare versioni contrastanti su Auroville: chi ha percepito la Madre in ogni angolo di questo posto, chi ha trovato invece un bel po di persone scorbutiche, chi ha trovato persone che avrebbero dovuto fare altre cose invece di quello che stavano facendo ecc. Ognuno vede quel che ha bisogno di vedere, e questo infatti gi parte di quel lavoro interiore che deve essere lo scopo di questo laboratorio. Presumo che tutti abbiano letto i precedenti articoli su questa rivista in cui venivano descritti pienamente gli ideali e la realt "statistica" dell'esperimento di Auroville; non c quindi bisogno di ripeterli. Ma la "Carta di Auroville" stata formulata dalla Madre come riferimento per tutti gli aspiranti a questo progetto e dovrebbe essere meditata attentamente da tutti perch le parole furono vagliate attentamente da lei e nessuna in essa casuale; furono chiaramente espresse in maniera pi ampia possibile, non si parla nemmeno dello "Yoga di Sri Aurobindo", ma di "Coscienza Divina" per abbracciare il maggior numero di esperienze possibili.
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Dalla Carta emerge chiaramente che Auroville deve essere un posto dove il progresso spirituale ha la priorit su tutti gli altri ideali che ne fanno parte; il mondo pieno di idealismi ecologici, umanitari ecc., ma la realizzazione della "Coscienza Divina" (senza parlare di Coscienza Supermentale) una cosa differente, molto rara e di cui l'umanit ha veramente bisogno. Ma come si sviluppa la spiritualit ad Auroville? Qui ogni giorno da tutto il mondo vengono persone normali con una educazione normale, spesso con il loro fardello di esperienze intossicanti o con i loro bisogni vitali da trasformare, ma anche per il momento da soddisfare. Molti, non tutti, aspirano al progresso, ma chi pu aiutarli a trovare la loro sadhana? Non certo l'Entry Group o il Working Commitee. Certamente l'aiuto della Shakti sempre presente per aiutarci, ma che possa sostituire la presenza vivente di un guru che ci guidi fino alla realizzazione; mi spiace, ma la mia esperienza mi ha fatto capire che ci non possibile. Ma questa stessa esperienza mi ha anche provato che la Madre risponde a ogni richiesta sincera che le rivolta, anche se forse non nella maniera che ci aspettiamo. Un giorno stavo conversando nel cortile degli uffici del Matrimandir con uno degli anziani", personaggio "scomodo" e molto controverso perch detronizzato durante gli anni caldi dal suo ruolo di in charge di Auroville, ruolo dato dalla Madre stessa, e gli chiesi il perch la Madre non lasci nessuna persona che continuasse a svolgere il ruolo di guru dello Yoga Integrale. Lui mi rispose che non lo sapeva nessuno, ma forse perch non si era presentato nessuno del calibro necessario, e non sembrava molto contento di dirmelo. Un certo progresso individuale vivendo in Auroville indiscutibilmente c', ma difficile dire a quale meta possa portarci e in quanto tempo. A mio avviso chiaro che non ancora il caso di parlare di Coscienza Divina negli aurovilliani, e lo dimostrano tutti i problemi che Auroville ha al momento. L'unica possibilit di orientamento per gli aurovilliani che aspirano di creare una solida base per sviluppi futuri, perseguendo il meglio che la coscienza che attualmente possediamo ci possa indicare.. Questo la Madre ce lo ha indicato chiaramente, basta leggere i nomi che lei ha dato alle comunit in

Auroville: Fraternity, Discipline, Aspiration e cos via. Pronunciarli diventata un'abitudine, ma meditarli e perseguirli? Fraternit, per esempio in Auroville vuole dire comportarsi con gli altri come se fossero fratelli: comprendendoci nelle nostre reciproche mancanze, aiutandoci indipendentemente dalle difficolt personali o se uno lo merita o meno. Disciplina: controllarsi a non fare azioni o mantenere attitudini che non conducono al progresso. Aspirazione: ecc. ecc. Inviterei tutti a continuare questo esercizio che lei, la Madre, voleva facessimo, perch altrimenti avrebbe potuto mettere alle comunit che so: nomi personali, numeri, come tutti fanno nel mondo, invece ce li ha voluti mettere sotto gli occhi in modo che li ripetessimo tutti i giorni, come un mantra. Tutte queste qualit e principi che lei ci suggerisce in questa maniera, come anche quelle che lei indica nelle differenti parti del suo simbolo, sono niente altro che le componenti basilari necessarie per prima sviluppare e poi servire questa "Coscienza Divina" che dovremmo avere per essere considerati veri . Un vero Aurovilliano non dovrebbe comportarsi in maniera settaria o altezzosa perch seguace di un Avatar! Dovrebbe rispettare le altre scuole e le altre personalit spirituali sincere perch il Divino sta anche lavorando su altri aspetti della sua discesa nell'umanit. Devo dire che molti aspiranti in realt si comportano come nella storia della ranocchia che crede sempre che il suo pozzo sia il pi bello del mondo senza preoccuparsi di verificarlo, e questa religione, non fede yogica. Nella spiritualit un'attitudine molto importante anche quella di essere aperti e non avere timore delle critiche. Il primo passo per poter risolvere un problema infatti riconoscerlo, e non negarlo. Un giorno qui nei cortili del Matrimandir una visitatrice mi riport il commento di una nota personalit spirituale vivente che con schiettezza disse che in Auroville non c' pi l'amore. Personalmente non potei che confermarlo; ritengo che ci sia un fatto e non un'opinione, e penso anchio che probabilmente a causa dell'assenza fisica della Madre, che aveva sempre dedicato tutta se stessa per i suoi figli, questo aspetto della sadhana sia quasi scomparso. Non esistendo pi una figura che potesse avere il suo ruolo, l'aspetto devozionale si affievolito ed stato rimpiazzato da quello del lavoro (pi o meno yogico)
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o da una forte inclinazione per attivit intellettuali, ma questa una grande mancanza per Auroville. Auroville e "politica" spirituale Una cosa che ho potuto felicemente vedere in questi quattordici anni di vita qui, principalmente dedicati alla costruzione del Matrimandir, che la maggior parte degli Italiani ha sempre iniziato l'esperienza di vita in Auroville con uno spirito "a mente aperta e "di buona volont", anche se specialmente negli anni passati non stato facile, in particolare durante gli anni delle fratture tra Ashram, aurovilliani, neutrali, Sri Aurobindo Society. La mia esperienza - assieme ad altri italiani come Piero, Gloria, Lorenzo, Silvano - stata essenzialmente pionieristica, e non solamente dal punto di vista materiale, ma anche sociale. In questo posto dove speravamo fossero gi incarnati i pi alti ideali, ci scontravamo invece giornalmente con la lotta per far rispettare quelli pi basilari. Si viveva, e un po lo si vive ancora, in uno strano ambiente pieno allo stesso tempo di idealisti pronti a donarsi interamente, anima e corpo, ad Auroville, e di altre persone di cui dovevi stare attento. In contrasto, la presenza della Madre sempre con noi a sostenerci nei momenti difficili. Comunque personalmente non appartengo alla categoria di persone che pensano che tutto quello che successo alla fine successo perch lo voleva il Divino, ci sono di mezzo anche gli esseri umani; non sono sicuro che nella storia di Auroville tutto sia sempre andato senza errori. La Madre aveva anche creato un certo numero di strutture amministrative e regole che gli aurovilliani non hanno rispettato e non rispettano ancora. Dobbiamo infatti anche capire che Auroville non stata realizzata, che so, da molteplici persone gi realizzate e pronte per creare la comunit utopica umana; al contrario, ogni Aurovilliano venuto qui per imparare, quindi non c' da meravigliarsi se il livello spirituale generale non all'altezza degli ideali prefissati. Non voglio essere critico, lasciatemi spiegare la mia attitudine, ci sono due tipi di genitori: quelli che difendono e lodano i propri figli a tutti i costi e quelli che pretendono da loro, criticandoli e spronandoli. Per Auroville necessaria la seconda attitudine

perch non dobbiamo farci illusioni: Auroville non perfetta. Auroville doveva essere la citt del Divino, perch non perfetta? A mio avviso, la ragione di questa apparente imperfezione che dobbiamo lavorare per realizzare gli ideali che la Madre ci ha descritto, per farli diventare una nostra esperienza e conquistarli. Per questo chiamato un laboratorio e non un "ospizio spirituale". La sadhana in Auroville Un giorno stavo parlando con un famoso maestro spirituale, qui nellIndia del sud, il quale mi diceva che la "conoscenza" del Maestro o Guru pu essere passata direttamente al discepolo attraverso la comunicazione spirituale. Incuriosito gli chiesi chiarimenti: Perch allora discepoli stanno ore e ore a studiare e tentare di progredire se pu essere cosi facile? Lui mi rispose: La Conoscenza passa dal Maestro al discepolo, ma non l'Esperienza. Quella la devi passare tu! Per Auroville, a mio avviso, la stessa cosa: abbiamo studiato e assorbito gli insegnamenti e gli ideali dei nostri Maestri. Ora in Auroville dobbiamo lavorare per farli diventare una realt del nostro sviluppo. Ma non sar facile. Infatti se accetteremo la sfida di partecipare a questo esperimento tutto ci sembrer ancora pi difficile che nella vita normale. Ci credevamo gi spiritualmente avanzati, quasi perfetti, e invece qui noteremo che tutto ci mette a dura prova, la realt che Auroville un campo di prova ancora pi severo per chi vuole progredire sinceramente e forse pi velocemente. Ma la cosa che ritengo sia veramente importante al momento attuale per gli aurovilliani di capire da un lato l'"eredit" che Sri Aurobindo ci ha lasciato, dall'altro il ruolo che Auroville dovrebbe avere per l'umanit. Ogni movimento spirituale ha infatti un certo messaggio e un certo scopo del Divino Maestro, che leredit e il compito che lui lascia ai suoi devoti. La Madre disse che Sri Aurobindo ha rappresentato un'azione diretta sulla terra e questo pone un forte ruolo sulla sua sadhana, ma questo non vuole dire che il futuro dei devoti aurobindiani si debba limitare esclusivamente in una vuota commemorazione della
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sua opera, che uno dei pericoli che Auroville dovr affrontare. Sri Aurobindo ci ha detto che il suo yoga cominciava dove gli altri finivano; non ci ha lasciato un metodo fisso perch ogni persona deve trovare il suo personale e la Madre ci ha lasciato il Matrimandir come "strumento" per la nostra sadhana. Il messaggio di Sri Aurobindo di fare di Auroville una realt dinamica dello yoga, un laboratorio per il raggiungimento della "Coscienza Divina" e la sua espressione nell'umanit. Luca Baldesi

Un punto di svolta decisivo In questo periodo siamo ad un punto di svolta decisivo nella storia della Terra. Da ogni parte mi chiedono: Cosa sta per succedere? Da ogni parte c un senso di angoscia, di attesa, di paura. Cosa sta per succedere?... C solo una risposta: Se solo luomo acconsentisse ad essere spiritualizzato. E forse sarebbe sufficiente se alcuni individui divenissero oro puro, perch questo basterebbe per cambiare il corso degli eventi... Noi ci troviamo di fronte a questa necessit in maniera veramente urgente. Questo coraggio, questo eroismo che il Divino vuole da noi, perch non usarlo per combattere contro le proprie difficolt, le proprie imperfezioni, le proprie oscurit? Perch non affrontare eroicamente la fornace della purificazione interiore cos che non divenga necessario passare ancora una volta attraverso una di quelle terribili, gigantesche distruzioni che gettano nelle tenebre intere civilt. Questo il problema di fronte a noi. Sta ad ognuno risolverlo nella maniera sua propria. La Madre

Matagiri: un sogno diventato realt


Non so se vi sia mai capitato di desiderare qualcosa e poi, senza fare alcuno sforzo, vedervela porgere su un piatto dargento, come si suol dire; ebbene questo accaduto a me per la visita a Matagiri, negli Stati Uniti. Sono venuto a sapere dellesistenza di questo luogo leggendo la rivista americana Collaboration, una rivista quadrimestrale edita dalla Associazione Sri Aurobindo americana che riporta estratti delle opere dei Maestri, articoli di discepoli, notizie degli avvenimenti e delle iniziative che i vari centri o i singoli portano avanti su quel vasto territorio. In un paio di numeri fra la fine del 1996 e linizio del 1997 era apparsa la storia della nascita di Matagiri, scritta da uno dei suoi fondatori, Sam Spanier, e, leggendola, mi ero sentito riportare alle aspirazioni che avevano sottolineato parte della mia storia personale. Fu cos che provai il desiderio di poter visitare questo posto cos singolarmente legato a qualcosa che anchio amavo. Tuttavia lidea di programmare un viaggio negli Stati Uniti sembrava lontano e il desiderio di andare a Matagiri uno dei molti destinati a restare nel cassetto. Inoltre, la possibilit di fare un viaggio mi vedeva pi orientato ad andare verso Oriente, verso Pondicherry, che non ad Occidente. Avevo infatti programmato di trascorrere la fine del 1997 a Pondicherry, sennonch lazienda per cui lavoro decise di inserire proprio in quel periodo unattivit straordinaria che comportava il trasferimento di parte del personale allestero. Proprio nei giorni previsti per lIndia. Sulle prime rimasi male e fui tentato di darmi malato o qualcosa del genere, ma non potendo sottrarmi, e forse non volendo, accettai di andare per una settimana di lavoro-vacanza a... New York. La Grande Mela a circa tre ore di autobus da Matagiri. Fu cos che decisi di prolungare la mia permanenza di altri sette giorni per cogliere lopportunit di visitare Matagiri e incontrare alcuni amici americani interessati come me alla vita, alle opere e al lavoro di Sri Aurobindo e Mre. Rimaneva tuttavia, sottile e dissimulato fra le pieghe dellinteresse di visitare una citt come New York, quel senso di mancanza che viene riempito solo quando ci si trova a casa, dovunque questo posto si trovi; per me quel posto lAshram. Passati i giorni interessantissimi spesi fra lavoro e turismo a New York, salutati i colleghi che
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rientravano in Italia, mi avviai alla stazione degli autobus per iniziare la mia avventura americana. Grazie ad internet e allaiuto di Gordon e Jane, conosciuti lestate prima a Milano, avevo arrangiato un programma che prevedeva la prima e lultima notte a casa di due amici, Tom e Dick, che abitano non lontano da New York, quasi a mezza strada da Matagiri, e il periodo centrale ospite di Julian e Wendy, che abitano a pochi passi dalla tenuta di Matagiri. Tom e Dick mi hanno accolto con grande cordialit e premura, e siccome eravamo nella settimana di Natale quella sera ho avuto anche la fortuna di partecipare ad un incontro di amici, con la presenza di un narratore di racconti spirituali (Spiritual story teller). E stata una preparazione allavvento del giorno della Luce centrata sui racconti di Natale del narratore e arricchita con le esperienze personali che i presenti desideravano condividere. Non sono mancati i buoni propositi per lanno nuovo. Tutto questo in unatmosfera di simpatia e di cordialit, di apertura e rispetto per le esperienze degli altri e con grande disposizione allascolto. Il tutto avvolto da un sapore di raffinata semplicit e schiettezza, per me nuove e sorprendenti. Il giorno successivo partenza con Julian, che era venuto allincontro, e arrivo a Matagiri. Julian e Wendy hanno una piccola casa fuori Woodstock, a ridosso della tenuta ove sorge Matagiri. Julian dirige un negozio nel centro di Woodstock che ha chiamato Pondicherry dove vende articoli che provengono da Auroville e dallIndia. Wendy lo aiuta e tiene lezioni di hatha yoga. Mi hanno ospitato con grande simpatia e siccome sotto le feste il negozio lavora molto, mi sono ritrovato con le chiavi della casa, la disponibilit di un frigorifero dalle dimensioni delle valli himalaiane e qualche volta Shanti (un simpatico cucciolo di poodle) da accudire. Matagiri a duecento metri, si raggiunge con una strada leggermente in salita nel mezzo di un bosco folto dove i pini si stagliano contro il cielo fra le piante decidue. Sempre presente, in lontananza, il furioso e rumorosissimo ticchettio di un picchio. E un vero bosco, ricco di fauna, ma le presenze fisse sono gli scoiattoli, molto pi grandi dei nostri, e un gruppo di daini che aveva labitudine di passare ad ore fisse, sia la mattina che la sera, non lontano dalle case dove mi trovavo. Matagiri, immersa nella natura, a circa tre - quattro chilometri dal centro di

Woodstock. Ledificio principale un piccolo cottage di montagna, vicino si trova anche latelier di Sam, che pittore, la libreria e una sala per la meditazione. Oggi gli ospiti residenti sono Sam ed Eric. La storia di Matagiri tratteggiata da Sam nellarticolo che si trova su Domani. Entrambi anziani, ma solo per lanagrafe, ed ancora attivissimi mi hanno fatto sentire a casa. In Sam traspare la presenza di un amore che coltiva con dedizione e che ha nome Mre, Eric non da meno, ma in una maniera meno esplosiva. Infatti Sam un grande affabulatore e, con una memoria eccellente, sa raccontare le vicende infinite che hanno fatto parte della storia di Matagiri e della sua vita. Oltre a questo, e pi di questo, a Matagiri vi una presenza che queste due persone sanno favorire: quella di Mre. Matagiri un Ashram e come tale offre a chiunque lo desideri un momento di pausa e di silenzio profondi. Quando ho scoperto lanima di Matagiri ho capito che non avevo perso il mio viaggio a Pondicherry, ma che anzi, in aggiunta, avevo toccato con mano questa creazione vivente della Madre in USA. Parlando a lungo con Sam ed Eric ci siamo chiesti se non sarebbe stato possibile favorire in qualche modo, in futuro, un incontro fra altri italiani e questo piccolo ritiro a due passi da New York. Per ora un sogno in un cassetto. Matagiri (il nome venne scelto da Mre fra due proposti) dalla fine degli anni sessanta stato il luogo di un lavoro intenso di sadhana, seguendo le regole applicate allAshram, e ha visto molti giovani americani soggiornarvi anche a lungo per poi andare a continuare altrove negli Stati Uniti la loro ricerca sul cammino di Sri Aurobindo e Mre. Anche la rivista Collaboration ha iniziato i suoi primi passi a Matagiri nel 1974. Non tutto stato roseo e le difficolt non sono mancate, ma il lavoro di pioniere ha portato frutto e ancora oggi un nuovo periodo di attivit sembra schiudersi per Matagiri che pare pronta ad offrirsi come un luogo di ritiro, studio e meditazione a tutti coloro che lo desiderino. Il piccolo cottage ha una fornita libreria e un angolo nel salotto dove sono raccolte le lettere con le quali la Madre inviava le sua benedizioni a Matagiri e anche alcuni suoi regali. In questo piccolo Ashram si pu ancora ritrovare una dimensione dellamore che doveva essere il pane quotidiano della vita dellAshram con Mre e Sri Aurobindo, ma anche il sorgere delle ambivalenze e
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delle resistenze individuali che tali contatti comportano. Certo questo luogo rappresenta unopportunit, ma il fatto che non sia affollato un monito. Alla vigilia di Natale abbiamo avuto la neve, venticinque centimetri, che ha portato il tipico fascino natalizio e, con la vigilia, i canti e i doni. Salutati Sam ed Eric, con Gordon e Jane, che ci avevano raggiunto dal Vermont, insieme a Julian e Wendy, siamo tornati da Dick e Tom. Con loro la giornata di Natale stata una festa in famiglia propiziata dallarrivo di molti amici. E cos si concluso il mio primo viaggio in America. Ma gli Stati Uniti sono grandi e non vi solo la costa occidentale... chiss, un altro sogno nel cassetto! Marco Locatelli

Lideale che ci siamo proposti, la vita divina sulla terra, pu essere raggiunto solo con una trasformazione spirituale del nostro essere e un cambiamento radicale e fondamentale, una evoluzione o una rivoluzione nella nostra natura. Lessere incarnato sulla terra dovrebbe liberarsi, innalzandosi, dei veli che lo dominano - i veli della sua mente, della sua vita e del suo corpo - ed emergere nella piena coscienza, nel possesso pieno della sua realt spirituale; anche la sua natura dovrebbe essere sollevata fuori della coscienza e del potere di coscienza propri di un essere vitale, mentale e fisico, per entrare nella pi grande coscienza, nel pi grande potere desistenza e nella vita pi vasta e pi libera dello spirito. Cos facendo l'essere incarnato non perderebbe questi vecchi "veli", - la mente, la vita e il corpo, - ma semplicemente essi cesserebbero di essere espressioni imprefette per divenire manifestazioni autentiche; sarebbero mutati in stati di luce, poteri di vita spirituale, veicoli d'esistenza spirituale. Sri Aurobindo (La manifestazione supermentale sulla terra)

Lettere alla redazione


Un'attrazione irresistibile
Mi cercavano, sono convinto che mi cercavano fin da quando, esaurite le influenze materialistiche, nellapparente vuoto di senso degli impegni politici profusi senza gli esiti sperati (ognuno cerca se stesso seguendo il sentiero tracciato per lui dalla Madre di tutti gli esseri) ho cominciato a leggere i libri di Gunon sulla inevitabile crisi del mondo moderno e delle sue attese distorte, trovandovi risposte adeguate per dare senso alla delusione ed evitare che diventasse una sorta di depressione ontologica. I Saggi affermano che il Maestro interiore si serve a volte di upa-guru, amici che ti danno suggerimenti preziosi, una indicazione, o ti invitano a leggere dei libri dove troverai le risposte che cercavi. Qualche anno dopo che Paolo A. mi aveva iniziato a Gunon, Alberto V. mi mise in contatto con Ibn Arabi e altri maestri sufi, poi con Ramana Maharshi, nei cui dialoghi ho avvertito lilluminazione nella ricerca del Chi sono io?, e con il santo tabaccaio di Bombay, Nisargadatta Maharaj. Abbeverandomi al loro insegnamento continuavo a cercare risposte sulla realt del mondo che bisognava superare come mera illusione o proiezione di un Io che deve ritrovare la sua originaria purezza, uccidendo lego, la mente e aspirando soltanto a immergersi in quel Vuoto di pienezza o Purna che lAtman o il S universale. Poich la via prescelta era quella della Conoscenza, i testi del Vedanta mi apparvero come i depositi della Verit oscurata dalle pseudo-scienze nelle quali andava disperdendosi lindeterminato flusso del pensiero occidentale: e mi immersi nella lettura appassionata delle Upanishad, delle opere di Shankara, di Vidyaranya e altri maestri dellasparsayoga. Cera in tutte queste opere una grande Luce di verit: per raggiungerla bisognava continuare inesorabilmente a negare tutte le brume che loscuravano o la offuscavano, aspirando alla Grazia che portandoci sempre pi in alto alla fine ci annulla in quanto individualit immergendoci nel Nirvana dellAtman. Leggere un aiuto, riflettere e meditare anche, ma occorre soprattutto realizzare: non lio che pu cogliere il S, ma lAtman che al momento giusto ti riassorbe. E il mondo solo unillusione che continua attraverso i cicli prescritti: il kali-yuga
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presto finir e un nuovo satya-yuga inaugurer il primo dei sette manvantara ispirati dagli Di: e se nel corso dei primi sette grandi cicli del kalpa solo pochi eletti hanno potuto varcare la soglia, tutti o quasi tutti gli esseri manifestati nel prossimo satya-yuga, lepoca della verit di nuovo dispiegata, potranno varcare la Porta, anche se la realizzazione potrebbe richiedere centinaia di anni. I Maestri assicurano che tutto ci che si ottenuto praticando lo Yoga non andr perso nelle eventuali rinascite: si potr proseguire la Via dal punto in cui il passaggio la ha segnata, fino a scoprire che non c mai stata n liberazione n servit. Se uno non arriva a liberarsi in vita, praticando lo Yoga potr liberarsi dopo la morte o continuer in un ambiente pi adatto nella prossima rinascita. Come afferma Sri Aurobindo in un passo del La vita divina (nel capitolo dedicato alla Realt e allillusione cosmica, concludendo la magistrale analisi del punto di vista di Shankara), poich Maya eterna, Ishvara e il mondo sono eterni nel Tempo, lindividuo dura fino a quando non si annulla mediante la conoscenza. Sulla base di queste premesse, il nostro pensiero deve rifugiarsi nella concezione di un mistero sopra-razionale ineffabile che resta insolubile per lintelletto. E in questa concezione cercavamo di rifugiarci anche noi, quando un libro (pare che nel nostro destino individuale ci sia, al momento opportuno, un libro rivelatore, a volte una pagina o un passo che permette di continuare a svolgere il filo) scritto da un onestissimo ricercatore accademico (Giuseppe Cognetti) a proposito della Tradizione e critica del moderno in R. Gunon ci ha aperto la traccia: ampi stralci di opere di Sri Aurobindo che, facendo da contrappunto ai passi ben noti sulla crisi del mondo moderno e sullinesorabile volgere alla conclusione del regno della quantit, aprivano a unaltro profondo e divino senso della manifestazione universale, del grande Gioco divino della Coscienza, della legge fondamentale di Armonia che governa levoluzione della Coscienza-Energia nella Materia ed esige che ogni cosa debba andare al suo posto. La voce interiore ci sugger che l cerano tutte le risposte che cercava la nostra sete inesausta di Conoscenza vera. Della apparizione terrena di Sri Aurobindo, allora, sapevamo ben poco: lottimo Alberto, che aveva letto la Sintesi dello Yoga, ci aveva assicurato

che si trattava di un grande Realizzato e Saggio illuminato, ma non sapeva cosa era successo nellashram di Pondicherry dopo la sua dipartita e quella della Madre: aveva notizia di gravi conflitti e divisioni fra i discepoli, come pare fosse inevitabile accadesse in ogni ashram ogni volta che il Maestro entra nel grande samadhi. Ma le ampie citazioni del Maestro riportate nel libro di Cognetti davano limmediata visione di un Insegnamento ineludibile per chiunque volesse cercare la Verit del Divino. Vivere in unisola a volte rende complicate le cose pi semplici, come procurarsi in tempi brevi i libri che riteniamo fondamentale leggere: le edizioni Arka avevano trasferito la distribuzione a TapasGermoglio; la gentilissima addetta alla distribuzione ci fece finalmente avere in tempi brevi tutto (o quasi) quello che era stato tradotto in italiano. Ed stato un immergersi in un immenso Oceano di luce: tutto quello che la mente anelava a conoscere l era spiegato alla perfezione, dal senso profondo del Ciclo umano al significato dellIdeale dellunit umana, alla ridente consapevolezza del Gioco meraviglioso e pieno di Gioia messo in scena dallAristofane dellUniverso; e dietro tutto la stupenda, opulenta, inesauribile, magnifica e suprema Intelligenza Perfetta della Vita divina nel suo infinito dispiegarsi. Che cosa restava da fare? Nientaltro che immergersi in quellOceano di luce che nettare e miele, affidarsi senza riserve a unilluminazione che suscita lassenso immediato dellintero essere e a tutte le parti dellessere conferisce una "apertura" che avvertiamo come il flusso continuo di una energia inesauribile. A questo potente influsso, a questa attrazione irresistibile non c che da affidarci con fede incrollabile: e tutto ci cui anela la nostra inesauribile sete di sapere pu essere esaurito; dipende solo dalla capacit della "coppa"; il nettare che la riempie trabocca ben oltre gli orli, a noi sta solo cercare di allargarla, nella serena consapevolezza della inesauribilit della fonte. Allargare la coppa significa purificarla costantemente, dissolvere ogni minima incrostazione che ne limita la capacit di ricevere. Per questo indispensabile invocare, ogni volta che lopera di "scrostamento" ci sembra difficile, la Grazia e la Potenza della Madre, la sua protezione e il suo aiuto, confidando senza riserve nella sua divina Offerta: quellineffabile legame speciale, personale fra voi e me nel quale si trasmuta immediatamente
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lirresistibile attrazione non appena ci si volge, o ci si "apre", allinsegnamento di Sri Aurobindo e suo. E questa la "piccola esperienza" personale che desideravo confidare agli amici-fratelli di Aditi, che mi ha permesso di intendere, con unintima e inattaccabile convinzione, che davvero le distanze non contano: si pu abitare in Francia come in Italia o in unisola "sperduta" considerata la sua "sardigna" - che in antico toscano corrisponde a luogo poco gradevole - o dallaltra parte del mondo; la potente influenza che salda il legame lo rende sempre vero e vivo. La sola cosa che possiamo confermare "s, proprio cos", anche se non abbiamo da esternare altre "prove dimostrabili" se non dire la nostra intima gioia della consapevolezza di questo legame, che in noi rievoca potentemente la tradizione rimasta viva anche in questa piccola isola della venerazione profonda per la Figura divina della Madre; che, ne siamo convinti, rimasta presente, al di sotto di ogni inevitabile sovrapposizione cultuale o culturale, in tutti coloro che ancora sentono di poter abitare poeticamente questa terra nata dallorma di un Dio dai molti nomi: Sardhn, Sardus Pater, Babbu Mannu, Babbai, che da sempre affida la sua Energia e la sua protezione alla sua Shakti adorata, nel profondo del cuore, come Ma (lo stesso suono con cui la si adora o la si chiama in India) e presente anche nelle sue magnifiche apparizioni storiche (su cui avremo modo, se sar il caso, di esporre altre testimonianze). E Lei, da sempre Lei, che ci rassicura: E ogni volta che giunge la chiamata, ogni volta che ho bisogno di sapere. Per poter inviare una forza, unispirazione, una protezione o qualsiasi altra cosa, una specie di messaggio mi raggiunge allimprovviso e faccio ci che necessario. Anche se si tratta solo di ispirare una lettera ad amici stimati. Mimmo Bua Egli conobbe la fonte originaria del suo spirito: il movimento fu unito alla Vastit immobile; egli immerse le sue radici nell'Infinito, fond la sua vita sull'eternit. ( "Savitri" Libro I- canto III ) Sri Aurobindo

Novit editoriali
"The Auroville Adventure" Nel numero di agosto di Auroville Today, (newsletter mensile in lingua inglese che da molti anni offre un panorama di informazioni su Auroville) apparso lavviso della prossima pubblicazione di una selezione di suoi articoli, degli ultimi 10 anni, in un volume di circa 175 pagine intitolato: The Auroville Adventure in lingua inglese. Il libro sar composto da undici capitoli; ognuno dei quali affronter un particolare aspetto o attivit di Auroville: 1. Lambiente: risanare la base fisica; 2. I villaggi: evolvere coi nostri vicini; 3. La dimensione spirituale; 4. Economia: servire il Sogno; 5. Educazione: aprire la via del futuro; 6. Matrimandir: lanima di Auroville; 7. Pianificazione della citt e architettura: costruire la Citt dellAurora; 8. Organizzazione: verso lAnarchia Divina; 9. Arte: il Danzatore la Danza; 10. Il punto di vista dei visitatori: il mondo guarda ad Auroville; 11. Vita in Auroville: attraverso gli occhi degli aurovilliani. Il volume sar disponibile al prezzo di 250 Rs in India e 15$ per tutte le altre nazioni. Il prezzo include il pacco e la spedizione via aerea.

"Beyond Man"-" The life and work of Sri Aurobindo and the Mother" E' il titolo di un volume in inglese apparso nel 1995 in Olanda, nel 1997 uscito coi tipi Harper Collins Publishers in India e ora, grazie alla Paragon Houseunder, in America. Il volume presenta la vita e lopera di Sri Aurobindo e Mre appoggiandosi su una vasta mole di documentazione, parte della quale mai presentata prima, e getta uno sguardo dietro le quinte della storia di questo secolo. Lautore, Georges van Vrekhem fiammingo, poeta e scrittore ben conosciuto nella sua nazione. Nel 1970 entr a far parte dellAshram di Sri Aurobindo a Pondicherry e nel 1978 divenne membro di Auroville in cui vive. Traduttore in olandese di Sri Aurobindo, Mre e Satprem e di opere della tradizione indiana, dopo sei anni di lavoro ha presentato questo volume. Il libro ha incontrato i favori dei lettori in Olanda come in America, sono prossime traduzioni in francese, tedesco, russo, italiano e portoghese. Chi fosse interessato pu contattare la redazione.

L'evoluzione non terminata; la ragione non l'ultima parola n il ragionamento animale il disegno supremo della Natura. Come l'uomo emerse dall'animale, cos dall'uomo emerge il superuomo. Sri Aurobindo

Non volevo stabilire regole per Auroville, ma sar costretta a formulare certe norme perch.... sono sorte delle difficolt. Non so come fare. Quello che volevo dire venuto in modo molto semplice, cos, con estrema semplicit: Bisogna scegliere fra vivere nella menzogna e vivere ad Auroville: sono due cose incompatibili Agenda Vol. IX pag. 103 (6 Aprile 1968). Sono arrivate ad Auroville persone interessanti, che cercano davvero qualcosa... Io le lascio l a covare, per vedere cosa verr fuori! Agenda Vol. X pag. 525 (20 Dicembre 1969). La Madre

ADITI
Supplemento al numero di Novembre 1998 della rivista Domani. Le opinioni espresse in Aditi non sono necessariamente quelle delleditore o del comitato di redazione Comitato di redazione: Carlo Chiopris, Mariagrazia De Cola, Marco Ferrarini, Nicola Mancuso, Mirella Mele, Claudio Tolomelli, Giuseppe Vavassori, Alessandra Zaverl. Segreteria di redazione: Monica Pirazzoli Sede della redazione: Aditi, c/o Monica Pirazzoli, Via G. La Pira, 58 - 40013 Castel Maggiore BO Tel. 051/712247 E-mail: aditi@webcom.com URL: http://www.webcom.com/chiopris
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