Sei sulla pagina 1di 71

Usha

- Aurora Simbolica
Anno I n. 3 07 giugno 2011

L'anima illumin il corpo cosciente con il suo raggio, materia e spirito si fusero e divennero uno. Savitri,2,8, vv. 459-460 Nelle cellule del nostro corpo si cela un potere occulto che guarda linvisibile e progetta leternit Savitri,2,5, vv.673-474

Interno del Matrimamdir

RIVISTA DIGITALE DEDICATA A SRI AUROBINDO E MRE yoga integrale esperienze - traduzioni articoli
usha.aurorasimbolica@libero.it

Indice Editoriale Petali di yoga rubrica di Jayanti Sri Aurobindo - Sapta Chatusthaya - traduzione di Maurizio Mingotti Sri Aurobindo e Mre - di Roberto Maria Sassone Sri Aurobindo - Estratto da Giorni di prigione Traduzione di Nicola Mancuso Dimensione politica dello yoga integrale di Vivashvan Da Prires et Mditations de la Mre - traduzione di Tanya Venusti Sri Aurobindo e la filosofia - di Tommaso Iorco Sri aurobindo - Savitri - Libro I - Canto I - Trad. di Bruno Petris Modalit di collaborazione - di Zaira I fiori nello yoga integrale - di Miranda Vannucci Attimi di consapevolezza - Rubrica di Teresa Cesari 4 - Il potere del Mantra Advancing on the sunlight path Riflessioni e commenti di Jayanti sullAgenda di Mre Consapevolezza e sviluppo delle facolt intuitive di Claudio Tolomelli Appunti per una pratica integrale - Rubrica di Pino Landi - 4 - Il Centro Interiore Bacheca pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 3 5 8 15 24 29 38 40 45 51 55 59 61 64 67 71

************************************************
Indice per sezioni Editoriale.....pag. 3

Traduzioni Sri Aurobindo - Sapta Chatusthaya - traduzione di Maurizio Mingotti...............pag. 8 Sri Aurobindo - Estratto da Giorni di prigione Traduzione di Nicola Mancuso...pag. 24 Da Prires et Mditations de la Mre - traduzione dal francese di Tanya Venusti....pag. 38 Sri aurobindo - Savitri - Libro I - Canto 1 - traduzione di Bruno Petris. .pag. 45 Estratti da libri I fiori nello yoga integrale - di Miranda Vannucci .. .pag. 55 Pratica Petali di yoga rubrica di Jayanti . pag. 5 Modalit di collaborazione - di Zaira .pag. 51 Appunti per una pratica integrale - Rubrica di Pino Landi - 4 - Il Centro Interiore .....pag. 67 Articoli Sri Aurobindo e Mre - di Roberto Maria Sassone ......pag. Dimensione politica dello yoga integrale di Vivashvan .pag. Sri Aurobindo e la filosofia - di Tommaso Iorco ...pag. Consapevolezza e sviluppo delle facolt intuitive di Claudio Tolomelli. pag. Commenti ai testi Advancing on the sunlight path Riflessioni e commenti di Jayanti sullAgenda di Mre pag. Testimonianze Attimi di consapevolezza Rubrica di Cesari Teresa - 4 - Il potere del Mantra ..pag. 15 29 40 64 61 59

************************************************

Cari lettori, siamo ormai giunti al quarto esperimento ed il momento di trarre un bilancio del lavoro svolto. I commenti che sono giunti in vario modo alla redazione sono estremamente lusinghieri e non mancano neppure le esortazioni a continuare: la rivista piace nella forma e nella sostanza e le critiche sono state unicamente positive o propositive, la rivista viene per altro considerata utile strumento di collegamento tra i singoli e le varie realt, pi o meno organizzate che svolgono una pratica che utilizza gli insegnamenti e lopera di Sri Aurobindo e Mre. Per quanto riguarda i lettori, i numeri che il provider fornisce sono questi:

VISUALIZZAZIONI : Totale su 3 pubblicazioni VISUALIZZAZIONI / LIBRO MEDIA VISUALIZZAZIONI / GIORNO DOWNLOAD : Totale su 3 pubblicazioni

- 1189 - 396,33 7,04 183 61,00 1,08

MEDIA DOWNLOAD / LIBRO MEDIA DOWNLOAD / GIORNO

VISUALIZZAZIONI E DOWNLOAD per ogni numero della rivista : Usha n. 0 - 17 sett 2010 Visualizzazioni: 637 Download: 82 Usha n. 1 - 23 nov 2010 Visualizzazioni: 293 Download: 57 Usha n. 2 - 19 feb 2011 Visualizzazioni: 259 Download: 44

Non mai stato lo scopo della rivista il successo in termini numerici e quantitativi, ma questo non significa che non si possa e si debba fare una riflessione, per comprendere ai fini di lavorare meglio. Le analisi meramente numeriche possono portare a qualunque conclusione, si vedano in merito le analisi, a volte con risvolti comici, che vengono fatte dai diversi partiti dopo ogni consultazione elettorale, o le analisi di vendita per quotare e valutare i prodotti commerciali. Ovviamente tutto ci totalmente al di fuori di ogni nostra intenzione e ci limiteremo a fornire i dati, lasciando a ciascuno le considerazioni che ritiene pi opportune. Vorremmo solamente evidenziare che c una solida base di attenti lettori che ci segue numero dopo numero e che, seguendo landamento dei numeri nel tempo, si evince che coloro che scoprono questa rivista, poi si vanno a guardare anche i numeri precedenti. Segnale questo di un interesse non superficiale.

Come redazione ci limiteremo a reiterare ci che gi abbiamo detto, perch non venga dimenticato e per non dimenticarlo noi stessi. Non vi nulla di teorico e non vi nessuna intenzione o volont di convincimento n tantomeno di reclutamento nelle nostre pubblicazioni. Non vi dietro alcun movimento di interesse materiale, perch i brani sono forniti gratuitamente dagli autori e la rivista non ha alcun risvolto di carattere commerciale. Questo un lavoro fatto come servizio, un lavoro svolto da praticanti per lutilizzo da parte di altri praticanti, consapevoli gli uni e gli altri dei limiti della parola e del ragionamento mentale consapevoli gli uni e gli altri della necessit di un nuovo modo di esprimersi e di comunicare, un modo da inventare assieme nella vera sintesi ed integralit, che non pu che avere la sua base nella pratica nellesperienza esperita e vissuta. In questottica vorremmo coinvolgere in modo attivo i nostri lettori, innanzitutto con linvito a scriverci, sia articoli, traduzioni o commenti per la pubblicazione, sia considerazioni, contributi, critiche o consigli, rispetto a ci che stato pubblicato. Alcune scelte editoriali di questo numero vanno proprio in questa direzione, con brani che accennano ed introducono solamente largomento, lasciando spazi immensi per ulteriori implementazioni e trattazioni. Laltro invito quello di pubblicizzare, sul web, attraverso le amicizie e le corrispondenze, la nostra rivista, e quando uso questo aggettivo intendo dire chiaramente che questa deve diventare strumento non meramente di chi scrive, ma soprattutto di chi leggefinch questa distinzione diverr sempre pi evanescente Buona lettura Pino Landi Per leggere o scaricare I vecchi numeri:

USHA 2 http://it.calameo.com/books/00040363 7fbdb3aaa4dcf

USHA 1 http://it.calameo.com/books/00040363 7c4c9f04a17cf

USHA 0 http://it.calameo.com/books/00040363 767e96bd34fd9

Per contattarci Usha.aurorasimbolica@libero.it landipi@libero.it

Per ricevere le e_mail della lista Iscriviti a:: aurora_lo_yoga_integrale_di_sri_aurobindo_mere-subscribe@yahoogroups.com Su facebook: agendadimere@groups.facebook.com

Rubrica di Jayanti

Risposte brevi al pragmatico di strada


PERCH IL DESIDERIO COS CONTRARIO ALLA VITA SPIRITUALE ? Potremmo rispondere a questa domanda in modo semplice e sintetico ricorrendo ad ununica citazione della Madre che va dritta al cuore del problema e potrebbe gi spiegarci, da sola, come mai in tutte le religioni e in tutte le discipline spirituali viene richiesto il controllo sui desideri. Dice La Madre: Lego pensa a ci che vuole e che ancora non ha ottenuto. Questo solo lo preoccupa.

Lanima cosciente di quanto le viene dato e vive in perpetua gratitudine.


Ecco perch il desiderio cos contrario alla vita spirituale, perch il diretto rappresentante del nostro egoismo e contrasta immediatamente con quella voce sottile e profonda dellanima che il ricercatore dello yoga integrale dovrebbe aver individuato dentro di s, voce che recita costantemente e sinceramente: ci che Tu vuoi sia fatta la

Tua volont .

Che i desideri siano comunque delle catene che avvinghiano luomo perch si ripresentano con un movimento a spirale mai soddisfatto, patrimonio gi della filosofia greca e in essa Socrate appare il primo e pi luminoso rappresentante. Egli portava un abbigliamento modesto, praticava lastinenza dal cibo e dai piaceri e rifiutava la ricchezza perch per essere veramente liberi non bisognava desiderare nulla. Il filosofo perseguiva il bene morale di se stesso e degli altri e mirava al raggiungimento della vera felicit, quella che poteva derivare solo da un controllo razionale sugli istinti e sui desideri egoistici. Nello yoga aurobindiano la questione dei desideri molto pi complessa perch parte da una visione delluomo in cui la sua pi nobile essenza non la ragione, come gi fu per i filosofi greci, ma lanima o la coscienza, se si preferisce questo termine. Lanima o essenza spirituale delluomo, una Coscienza-Forzache si individualizza in ciascuno di noi, nei 5

nostri corpi e da ad essi quella energia che noi chiamiamo vita. Dal contatto con questa Coscienza-Forza, o meglio dallunione con essa e dalla progressiva identificazione, ne pu derivare non solo felicit, ma qualcosa di molto pi vasto, duraturo e potente che Sri Aurobindo chiama gioia, ananda. Lesigenza di controllare i desideri si chiarisce comunque meglio quando attraverso il lavoro introspettivo si giunge a comprenderne la loro fonte. I desideri in tutte le loro forme, sia quelle superiori (come il desiderio di aiutare gli altri, di cambiare il mondo, di conoscere, amare, guarire), che quelle inferiori (come il desiderio di cibo, di sesso, di benessere, di denaro, di ammirazione, ecc.) cos come li vediamo emergere in noi, sono delle molle, ossia delle spinte ad agire, fare, muoversi. Sono in fondo la nostra carica di energia, qualcosa che ha a che fare con lessenza stessa della nostra vita. Essi infatti sono la manifestazione diretta di quella energia di vita che segretamente Coscienza-Forza e Gioia, ma che viene deformata dalla nostra umanit fatta di mente, corpo ed emozioni. Dice Sri Aurobindo nella Vita Divina:

La vita lenergia del Divino che genera continuamente se stessa E pi avanti: Noi non conosciamo realmente la Vita, n nella sua natura, n nei suoi processi, a meno che e fino a che non siamo consapevoli e diventiamo coscienti di questa Forza-Coscienza che lavora in essa.

Luomo ha dunque una doppia natura, umana-divina. Alla sua natura umana, anche se energeticamente e vitalmente sorretta da quella divina, appartengono i desideri che risultano essere necessariamente impastati di egoismo. Alla sua natura divina e spirituale appartiene invece unanima che anela alla piena comunione con la propria sorgente eterna di Pace, Luce, Amore, Verit e Gioia in un dispiegarsi intimo di qualcosa che cresce dentro e diventa sempre pi chiaramente un puro dono di s, disinteressato, che non chiede nulla in cambio se non il poter essere un perfetto strumento del Divino. Nella pratica dello yoga integrale tutti i desideri devono essere abbandonati e progressivamente bruciati in quella specie di fiamma interiore che arde dolce e silenziosa per il Divino Amante che tutto sa e tutto predispone. La preghiera che intimamente nasce e che risuona come un mantra viene annotata dalla Madre nellAgenda cos: - dammi ci che

vuoi tu. Qualunque cosa tu voglia per me sar sempre la migliore, perch Tu SEI tutto.
6

SAI

tutto, Tu

E da questo abbandono sincero, da questa fiducia intima, giunge tanta pace e tanta gioia. Tutti i desideri devono essere abbandonati compreso quello di fare lo yoga.

I In una conversazione la Madre scrive:

Perch desiderate fare lo yoga? Per avere dei poteri? Per raggiungere la pace e la calma? Per servire l'umanit? Nessuno di questi motivi sufficiente a garantire che siete pronti per il sentiero. La domanda alla quale dovete rispondere questa: desiderate lo yoga per amore del Divino? il Divino lo scopo supremo della vostra vita, fino al punto in cui vi sarebbe impossibile farne a meno? Credete che la vostra vera ragione d'essere sia il Divino e che senza di Lui la vostra esistenza sarebbe cupa e sprovvista di senso? In questo caso, ma solamente in questo caso, potrete dire d'esser pronti per il sentiero. Questa la prima condizione: Aspirazione per il Divino. La seconda consiste nel rafforzare questa aspirazione, nel mantenerla costantemente all'erta, nel renderla viva e potente. Per questo, il solo mezzo esistente la concentrazione - concentrazione sul Divino per ottenere un'assoluta ed integrale consacrazione alla sua volont e ai suoi fini. Concentratevi nel cuore. Penetratevi il pi profondamente possibile. Raccogliete tutti i fili sparsi della vostra coscienza; riuniteli e immergetevi nel silenzio del vostro essere interiore. Una fiamma sta bruciando nella profonda calma del vostro cuore: il Divino in voi - il vostro vero essere. Ascoltate la sua voce. Obbedite alle sue ispirazioni. Vi sono altri centri di concentrazione: per esempio alla sommit della testa, fra le sopracciglia. Ognuno di essi ha la sua particolare efficacia. Ma l'essere centrale risiede nel cuore, e nel cuore i movimenti dinamici, la volont di trasformazione e il potere di realizzazione prendono nascita. Sono ben pochi coloro che si avventurano sul sentiero spirituale non spinti dal desiderio della pace personale, della gioia personale o dall'insufficiente desiderio di servire l'umanit, quasi sempre colorato di egoismo. Quando per la chiamata autentica, quando proviene dalle vere profondit, dopo un periodo pi o meno lungo, riescono a purificare la propria aspirazione raggiungendo la perfetta consacrazione in atti e pensieri. Chi invece spinto verso la ricerca da qualche curiosit mentale o desiderio vitale, dopo i primi approcci o le prime difficolt finir per abbandonare. Anche in questo caso , afferma Sri Aurobindo, anche nel caso di uno yoga imperfetto o subito troncato, l'avvenire dell'anima determinato.
Jayanti 7

[In questa terza puntata pubblichiamo la seconda parte di Sapta Chatusthaya, la prima parte stata pubblicata sul numero 2 -http://it.calameo.com/books/000403637fbdb3aaa4dcf - e la cui Introduzione (indispensabile per la piena comprensione del testo) apparsa nel numero 1 di Usha. http://it.calameo.com/books/000403637c4c9f04a17cf - N.d.T.] Traduzione di Maurizio

Mingotti

SRI AUROBINDO
I.SamataChatusthaya
Samata,Shanti,Sukha,Hasya(Atmaprasada) SamataNegativaSamataPositiva TitikshaSamaRasa UdasinataSamaBhoga NatiSamaAnanda

SAMATA significa accettare tutto in modo uguale, senza alcun turbamento in nessuna parte dellessere. Il turbamento causato da una mancanza di armonia tra la CitShakti [CoscienzaForza, Forza cosciente; lEnergia Divina, la Madre] in noi e i contatti con la CitShakti fuori di noi. La pena, il dolore, lantipatia ecc. non sono altro che modi in cui lessere manifesta la sua obiezione verso un particolare contatto, per mancanzadiarmonia.Lesserenonpusopportareuncontattodisarmonico,enemmenounopiacevole,se questo troppo intenso o prolungato. Disgusto, paura, orrore, vergogna sono tentativi dellessere di respingereuncontattospiacevoleedifendersene.

Titikshasignificapotere di resistenza.Sopportiamoicontattispiacevoliritraendocinella mentecheosserva ededucandolorganismoasopportarli. Segue Udasinata. Udasina significa stare in alto. Udasinata lindifferenza, il Purusha che situato in alto sopraaquesticontattienonsicuradicichesono.

Poi viene Nati. Nati il sentimento di sottomissione alla volont di Dio, e considera tutti i contatti come contattidiDiostesso. Sama Rasa, o Rasa uguale, quello che dobbiamo ricevere da tutte le cose attraverso la mente e lintelletto. SamaBhogalugualegodimentodelPranaintuttelecose,avvenimenti,esperienze,oggetti,ecc. SamaAnandalagioiadellUnitintuttoecontutto. Sama Rasa e Sama Bhoga non possono essere stabiliti se non si possiede Sama Ananda, ma Sama Ananda difficilmenteviene,amenochelamenteeilPranaabbianoappresoSamatainRasaeinBhoga. Il risultato della Samata completa la Shanti completa; daltra parte, se c la minima ansiet, il minimo dolore, la minima depressione, il pi piccolo disappunto, ecc., un segno che la Samata non completa. Quando otteniamo la Shanti completa, allora abbiamo il completo Sukha. Shanti negativa; uno stato di libert dal turbamento. Sukha positivo; non semplicemente libert dal dolore e dalla pena, ma un positivostatodifelicitintuttolessere. II.SHAKTICHATUSTHAYA QuestapotrebbeesseredefinitalaSiddhideltemperamentoodellanaturanellessereinferiore,nelTriloka [triplice mondo] inferiore della mente, della vita e del corpo, Manas, Prana, Annam [mente, energia vitale, corpofisico].Vedendolecosedaunpuntodivistapialto,laSiddhidellaShaktidivinaoperanteinquesti treprincipi. Viryam,shaktih,chandibhavah,shraddhaitishaktichatusthayam. VIRYA IlChaturvarnya Per virya si intende la fondamentale svabhavashakti o energia del divino temperamento che esprime se stessa nel quadruplice tipo del chaturvarnya [il sistema dei quattro varna o caste della religione Hindu] nel Brahmanyam, brahmashakti e brahmatejas, nello Kshatram, kshatrashakti e kshatratejas, nel Vaishya, vaishyaswabhavashakti e vaishyaswabhavatejas, [nello Shudra], shudraswabhavashakti e shudraswabhavatejas. [Swabhavashakti: lenergia caratteristica del tipo; tejas: luce dellenergia, forza, potenza]. Dobbiamo renderci conto che gli antichi Rishi non intendevano il Chaturvarnya come una mera divisione sociale, ma come il riconoscimento che Dio nella sua manifestazione assume alcuni swabhava fondamentali, rispetto ai quali le nostre distinzioni fisiche e caste sociali sono meri tentativi dorganizzazione simbolica della vita umana, tentativi spesso confusi, spesso nientaltro che una parodia odistorsionedellacosadivinachecercanodiesprimere.CiascunuomoportainstuttiequattroiDharma, ma uno sempre predominante, uno quello in cui egli nato e che fissa la nota principale del suo carattere, determinando il tipo e limpronta delle sue azioni; il resto rimane subordinato a tale carattere dominante,infunzionecomplementare. NessunBrahmanacompletosenonhainsloKshatratejas,laVaishyashaktielaShudrashakti;maessegli servonoperlapienezzadelsuoBrahmanayam.DiosimanifestacomeiQuattroPrajapatioiquattroManu, 9

chatvaro manavah come dice la Ghita, e ciascun uomo nato nello amsa [parte, membra] di uno dei quattro; il primo caratterizzato dalla saggezza e dalla vastit, il secondo dalleroismo e dalla forza, il terzo dallabilitedalgodimento,ilquartodallavoroedalservizio. LuomoresoperfettosviluppainstuttelequattrocapacitecontieneinsiemeilDiodellasaggezzaedella vastit,ilDiodelleroismoedellaforza,ilDiodellabilitedelgodimento,ilDiodellavoroedelservizio.Ma unosempredominanteeguidaeusaglialtritre.

BRAHMATEJAS Jnanalipsa,jnanaprakasho,brahmavarchasyam,sthairyamitibrahmatejah. Lipsa D qui solo le qualit dominanti del tipo: il Purna Yoghin [lo yoghin integrale] non riduce la propria natura allinazione ma la rende perfetta e la innalza per porla al servizio dellIshwara nella Sua Lila. Egli accetta jnanalipsa, e, purificandola dal desiderio, la muta in un divino tendersi verso il prakasha [illuminazione, irraggiamento] della Conoscenza; questo divino tendersi senza desiderio del Brahman [che dimora] nella personalitversoilBrahman[chedimora]nelvisayaooggettoilnuovosignificatochelipsaacquisiscenel linguaggiodelSiddha[realizzato]. Jnanaprakasha Jnana include sia Para sia Apara Vidya [conoscenza suprema e conoscenza relativa]; la conoscenza del Brahmaninsestessoelaconoscenzadelmondo;maloYoghin,rovesciandolordinedellamentemondana, cerca di conoscere innanzitutto il Brahman e, attraverso il Brahman, il mondo. La conoscenza scientifica, linformazione e listruzione mondane sono per lui obiettivi secondari, al contrario di quanto avviene per lo studioso o lo scienziato ordinario, al quale si presentano come lo scopo principale. Nonostante questo, anchesse devono essere comprese e deve esser dato adeguato spazio alla piena gioia di Dio nel mondo. I metodi dello Yoghin, inoltre, sono diversi, poich egli propende sempre pi verso luso della visione diretta e delle facolt di Vijnana [lIdea causale; la Verit o Gnosi, la Supermente] e dipende sempre meno dai mezzi intellettuali. Luomo ordinario studia loggetto dallesterno e arriva alla sua natura interna per 10

inferenza dai risultati di tale studio. Lo Yoghin cerca di penetrare loggetto, di conoscerlo dallinterno, usando lo studio esterno solo come mezzo di conferma della sua visione o per conoscere lazione esteriore cherisultadaunanaturainterioreginota. Brahmavarchasya BrahmavarchasyamlaforzadiJnana[laConoscenzadivina]operantedadentroluomo,tendentea manifestarelalucedivina,ilpoteredivino,lequalitdivinenellessereumano. Sthairya Sthairyamlacapacitdifissarelaconoscenza;luomochesthiraingradodiconservarelaluceeil poterecheentranoinluisenzavacillarenessereabbagliatooaccecatodallimpatto,esprimendoleforze divineinsestessosenzaesseretrasportatodaessenassoggettatoalciecoimpetodellondadiPrakriti. Eglipossiedeildharanasamarthyam[ilpoteredisostenerelapienacorrentedellaForzadivinaquando discendenellorganismo],enonperdensprecaquestecosequandoentranoinlui,comesuccedequando cisonoincapacitnellAdhara. KSHATRATEJAS Abhayam,sihasam,yasholipsa,atmashlaghaitikshatratejah. AbhayaeSahasa Abhayamlalibertpassivadallapaura,checoncalmaspavaldaaffrontaericeveogniminacciaopericolo, colpoodisgrazia. Sahasamilcoraggioattivoelaudaciachenonsiritraedaimpresaalcunaperquantodifficileopericolosa, chenonpuesserescoraggiatondepressoperquantograndilaforzaoilsuccessodelleforzeavverse. Yashas Peryashassiintendelavittoria,ilsuccesso,ilpotere.SebbeneloKshatriyadebbaessereprontoad affrontareeaccettarelasconfitta,ildisastroelasofferenza,nondimenoilsuoobiettivo,lacosaversocuisi dirigeyashas.Eglientraincampopervincere,nonpersoffrire.Lasofferenzasolounmezzoversola vittoria.Quiancorailtendersi,lipsa,devearrivareadessereliberodaldesiderioeaconsistereneldivino tendersidiDioallinternodellasuaautorealizzazionecomeKshatriya.PerquestoloKshatriyadeve manifestareinsestessolanaturadelBrahmana,jinaesthairyam,inquantosenzaqualcheformadi conoscenzaildesideriononpuestinguersinellessere. Atmashlagha Atmashlagha,nelloKshatriyanonpurificato,lorgoglio,lasicurezzainsestesso,laconsapevolezzadella propriapossanza.SenzaquestequalitloKshatriyasarebbecarentediforzaenonriuscirebbeaportarea compimentoilsuotipoelasuaazionecaratteristica;ma,conlapurificazione,questaqualitcessadessere shlaghadellaham[dellio]edivieneshlaghadellAtman,ilSdivinochegioiscedellaShaktidiDio,della suagrandezzaedelsuopotereche,attraversoladharaumano,siriversanonellabattagliaenellazione. VAISHYASHAKTI Danam,vyayah,kausalam,bhogalipsaitivaisyaishaktih. 11

DanamepratidanamsonoilDharmaspecialedelVaishya;lasuanaturaquelladellamantechedeche cerca;eglisiriversaallesterno,sulmondo,perriaverecichehadatomoltiplicatopercento.Vyayala suacapacitdispendereliberalmenteperilsuoscoposenzanessunameschinaecontroproducente avarizianeldare.Kausalamladestrezzaelabilitcapacedidisporreimezzi,glistrumenti,lazionein modotaledaprodurreirisultatipigrandiemiglioripossibili.Sistemi,combinazioni,adattamentodei mezziagliscopi,dellaspesaalricavo,sonolegioiedelVaishya.Ilsuofinebhoga;ilpossessoelagioia, nonsemplicementedicosefisiche,mailgodimentonellasuainterezza:ilgodimentodellaconoscenza,del potere,deldonodis,delservizio,tuttovirientra.IlVaishya,resosipuroelibero,divieneilsupremo donatore,amanteefruitore,lamsadiKrishnachepreservailmondofacendonelusomigliore.Eglila Vishnushakti,comeilBrahmanalaShivashaktieloKshatriyalaRudrashakti. SHUDRASHAKTI Kimah,prema,dasyalipsa,atmasamarpanamitishudrashaktih. IlsudraDioche,discesointeramentenelmondoinferioreenellasuanatura,interamentesidona allelaborazionedellaLiladiDionellamateriaenelmondomateriale.Daquestopuntodivistaeglilapi grandedellequattroShakti,perchlasuanaturasivolgedirettamentealcompletoatmasamarpana[dono dis];maloShudraprigionierosiseparatodallaconoscenza,dalpotereedallabilitperdendosinel tamoguna[gunaomodalitdellinerzia,tamas,dellanatura].EglideveritrovareilBrahmana,loKshatriyae ilVaishyainsestessoeoffrirlialserviziodiDio,delluomo,dituttigliesseri. Ilprincipiodikamahodesiderioinluidevecambiare,daunaricercadelbenesserefisicoe dellautocompiacimento,allagioiadiDiochesimanifestanellamateria.Ilprincipiodiprema[amore]deve trovaresestessoerealizzarsiindasyalipsa[aspirazionealservizio],eilprincipiodiatmasamarpana compiersinellaresadisaDiocoscomeaDionelluomo,enelserviziodisinteressatoaDioeaDio nelluomo.LoShudralospiritodominantedelKali[Yuga],coscomeilVaishyalodelDwapara,lo KshatriyadelTretaeilBrahmanadelSatya[Yuga].

Mahlakshmi

Mahsaraswati

12

Mahkli SHAKTI

Maheshwari

Shaktilaperfezionedellediversepartidellessere,chepermettelorodiagireliberamenteeinmodo perfetto. DEHASHAKTI Mahattvabodhah,balashlagha,laghuta,dharanasamarthiyamitidehashaktih. Ilcorpoilpratistha[sostegno,piedistallo]inquestouniversomateriale;perlelaborazionedelladivinaLila sullaterranecessariochepossiedaspecialmenteildharanasamarthamopoteredireggerelapiena correntedellaforza,dellAnanda,dellaconoscenzaedesistenzasemprepiampiechediscendononella mente,nelpranaenellefunzionivitaliefisichecolprogrediredellasiddhi.Seilcorpocarente,lessere nonriesceacontenerequestecoseinmodoperfetto.Incasiestremiilcervellofisicosconvolto dallimpattoprovenientedallalto,tantodaportareallafollia;maquestosuccedesoloinAdharatroppo inadattioimpuri,oppurequandoKalidiscendeintuttalasuacolleraeviolenzaperschiacciareiltentativo dellAsuradiafferrarlaecostringerlaaservirneidesideriempiedegoistici. Ordinariamentelincapacitdelcorpo,delsistemanervosoedelcervellofisicosimostrainunalentezzaa progredire,inpiccoledeviazioniedisturbi,inunpossessoinstabiledellasiddhi,chevieneeva,agisceed perduta.Dharanasamarthyavieneconlapurificazionedellamente,delpranaedelcorpo;lapienezzadella siddhidipendedallapienezzadellasuddhi[purificazione]. PRANASHAKTI Purnata,prasannata,samata,bhogasimarthyam,itipranashaktih.

13

Quandonellesensazionifisichesiamocoscientidiunaforzavitalepienaecostante,chelimpidaefelicee luminosa,indisturbatadaogniimpattofisicoementale,alloraabbiamolasiddhidelprana,delsistema nervosoovitale.DiventiamoalloraidoneiperqualunquebhogaDioimpongasullamenteesuicorpo. CITTASHAKTI Snigdhata,tejahshlagha,kalyanashraddha,premasamarthyamiticittashaktih. Questisonoisegnidellacittasuddhieshaktidelcittaodellepartiemozionalidellantahkarana[veicolo]. Piampiaeuniversalelacapacitdiamare,diunamoreautosufficientechenonturbatondalla mancanzandallabramaodalladelusione,pistabilelafedeinDioelagioiaintuttelecosecome mangalam[buonafortuna],epigrandedivienelaforzadivinanelcitta. BUDDHISHAKTI Visuddhata,prakashah,vicitrabodhah,jnanadharanasamarthyamitibuddhishaktih. Manasebuddhinondevonoessereconsiderateseparatamenteinquantoglielementidelpoteresi applicanoinmodoegualesiaalsestupliceindriyasiaalpoteredipensieronellamente.Illorosignificato chiaro.Perilpienosignificatodivisuddhata,vederelaspiegazionedisuddhinelsettimoChatusthaya. CHANDIBHAVA ChandibhavahlaforzadiKalichesimanifestaneltemperamento. SHRADDHA Shraddhanecessariainduecose: Shaktyam,bhagavaticaitisraddha. DevessercifedenellamoreenellasaggezzadiDiochecompiesestessoattaversodinoi,cherealizzala Yogasiddhi,cherealizzaloperadellanostravita,elaborandotuttoperilnostrobeneanchequandosembra lasciarsivelaredalmale;edeveessercifedenelpoteredellaShaktidaLuimanifestatainquestoadharaper sostenere,elaborareeportareacompimentolaconoscenzadivina,ilpotereelagioiadivininelloyogae nellavita. Senzashraddha,nonesisteshakti;unashraddhaimperfettasignificaunashaktiimperfetta.Limperfezione puesseresianellaforzadellafedesianellasuailluminazione.sufficienteallinizioaverelapienaforza dellafede,nonessendopossibileaverefindaiprimipassilapienailluminazionedelloYoga.Inseguito,per quantopotremosbagliareoinciampare,laforzadellanostrafedecisosterr. Quandononcisarpossibilevedere,sapremocheDioharitiratolaluce,imponendocilerrorecomeun passoversolaconoscenza,propriocomeciimponelasconfittacomeunpassoversolavittoria.

(3. continua) Traduzione di Maurizio Mingotti


Copyrightwww.savitri.infoperinformazioni:admin@savitri.info

14

Sri Aurobindo e Mre La Nuova Umanit


Di Roberto Maria Sassone La spiritualit in tutte le epoche e le culture ha fondamentalmente posto la sua attenzione sulla possibilit di risvegliare nellessere umano la consapevolezza di essere una goccia del Divino e di appartenere gi adesso allinterno di s ad una dimensione trascendente. La vita sulla Terra viene concepita come unoccasione per lanima di evolversi, acquisendo esperienze essenziali nella materia. Questa evoluzione dellessenza avviene proprio grazie alla frizione che comporta la discesa in una realt limitata e limitante che oscura la coscienza. Luomo che percorre il cammino della conoscenza vive quindi la vita con laspirazione di riunirsi alla dimensione trascendente, considerando la vita stessa un transito, un limite necessario, un pedaggio da pagare per acquisire una pi vasta coscienza. Nel Cristianesimo cattolico il messaggio che la Chiesa propone che la vita sia una
15

condizione per acquisire dei meriti. La materia ed il corpo sono quindi solo dei mezzi e degli strumenti da abbandonare per la loro imperfezione. Questa visione ratifica una separazione tra spirito e materia e non consente di cogliere una verit implicita in ogni Via Tradizionale, ovvero che tutto il Divino e che non c niente al di fuori di Esso. Di conseguenza anche la materia divina e naturalmente anche il corpo. Nella visione tantrica questo concetto ancora pi evidente nella coppia Shiva-Shakti

che rappresenta laspetto immanifesto del Divino e laspetto manifesto o dinamico. Per usare una metafora potremmo dire che il Divino reca in s potenzialmente ogni possibilit di forme e di espressioni che istantaneamente si attualizzano nella cosdetta creazione, poich nel Divino potenza ed atto coincidono. Sono del tutto consapevole del limite di queste parole per esprimere qualcosa che completamente al di l dei riferimenti della mente umana. Ma se ascoltiamo con latteggiamento del bambino, riusciamo a coglierne il senso. Sri Aurobindo e Mre invece impostano tutta la loro ricerca, partendo dalla loro esperienza per la quale la

materia suscettibile di evoluzione perch, essendo nella sua essenza gi divina, pu essere resa pi duttile e capace di non essere pi un ostacolo per la coscienza individuale incarnata, che noi chiamiamo anima e che Loro chiamano essere psichico. Al contrario essa pu manifestare la gloria del Divino. Il corpo delluomo e quindi luomo stesso non ha terminato la sua evoluzione, essendo ancora un essere di transizione. Levoluzione si muove nella direzione di unanima risvegliata in un corpo cosciente, sovramentalizzato, come dice Sri Aurobindo. Nella tradizione vedica gi questa possibilit era espressa ed i Rishi ne facevano esperienza, anche se la condizione evolutiva delluomo non consentiva ancora a questa nuova fase di iniziare a manifestarsi ed estendersi gradualmente a tutta la Terra. Sri Aurobindo sostiene che questa nuova possibilit di incarnare una coscienza pi vasta, la coscienza sovramentale, adesso esiste. Siamo agli albori di una nuova era. Ma quando si
16

passa da una fase pi involuta ad una fase pi evoluta, inevitabile un periodo di transizione, quella che chiamiamo crisi, caratterizzato da una forte destrutturazione del vecchio ordine per far nascere il nuovo. E come se tutto dovesse triturarsi per riformarsi in una complessit pi armonica. Il vecchio sistema collassa e si destruttura per ristrutturasi in un ordine pi omogeneo e funzionale. Questa la legge di ogni evoluzione. Lo vediamo attraverso la formazione e la crescita della vita sulla Terra, dagli organismi pi semplici, monocellulari, allhomo sapiens, passando per la vita vegetale, i pesci, i rettili, gli uccelli ed i primati. Gli organismi aumentano in complessit ed proprio questa complessit che consente funzioni pi avanzate, fino allautocoscienza che permette alluomo di riflettere su se stesso, di modificare il progetto della sua vita e di accelerare la sua evoluzione. Siamo passati dalle funzioni essenziali di sopravvivenza del cervello rettile, allaffettivit del cervello limbico, alla funzioni cognitive della mente.
17

Ma la mente non lultima risposta dellevoluzione. Sri Aurobindo e Mre, attraverso lesperienza diretta, ci dicono che la prossima fase dellumanit lo sviluppo della sovramente, uno stadio in cui luomo pu accedere direttamente allesperienza di una coscienza non filtrata dalle categorie mentali che distorcono la visione del reale. Questa nuova coscienza anche chiamata coscienza di verit. Ne La Manifestazione Supermentale sulla Terra Sri Aurobindo scrive: Il corpo in passato stato considerato dai ricercatori dello spirito pi che altro come un ostacolo, come qualcosa che doveva essere superato o scartato, pi che uno strumento di perfezione dello spirito e un terreno della trasformazione spirituale. Esso stato giudicato come una

grossolana manifestazione della Materia, un ostacolo insuperabile le cui rigide limitazioni rendono la trasformazione impossibile. Questo perch il corpo umano, anche al suo massimo, sembra solo sospinto da unenergia di vita limitata, degradata nei particolari dei suoi funzionamenti fisici da molte cose meschine, rozze e negative; schiacciato dallinerzia e dallincoscienza della Materia, solo parzialmente risvegliato e bench stimolato e mosso dallattivit nervosa, rimane subcosciente nelle operazioni fondamentali delle cellule e dei tessuti che lo costituiscono e nei loro funzionamenti segreti. Anche allapice del suo vigore e della sua forza, anche al massimo del suo splendore e della sua bellezza, sempre un fiore dellincoscienza materiale. LIncoscienza il terreno su cui
18

cresciuto e ad ogni passo oppone i suoi limiti ristretti allampliamento dei suoi poteri e ad ogni suo tentativo radicale di superarsi. Ma se una Vita divina possibile sulla Terra, allora anche questo superamento di s deve essere possibile. Questo scritto chiarisce la visione di Sri Aurobindo sul tema del corpo. Infatti si potrebbe replicare che in effetti la maggior parte di discipline spirituali tradizionali includono nella loro sadhana pratiche di respirazione, di movimenti e di addestramenti che riguardano la purificazione del corpo. Quindi sembrerebbe che non ci sia niente di nuovo nelle parole di Sri Aurobindo. Desidero precisare che tutte queste tecniche non servono a trasformare il corpo, ma ad educarlo. Le asanas dellhatha yoga, il pranayama, le tecniche tantriche, i digiuni e il cambiamento di alimentazione, consentono di raffinare il funzionamento del corpo, pulirlo dalle sue incrostazioni, dai blocchi emozionali e psichici; certamente gi questo un progetto eccellente che attiva percezioni pi sottili, consente un contatto pi immediato

con la nostra essenza e ci apre alla percezione di un contatto profondo con la Terra e col Divino. Ma Sri Aurobindo non vuole una rieducazione o un miglioramento del corpo, bens intende parlare di una trasformazione sostanziale, di un risveglio della coscienza delle cellule, di una duttilit che consenta una nuova funzionalit. Il corpo diventa una vera estensione della coscienza che si individualizzata, unestensione dellanima. Finch il corpo incosciente non pu essere assorbito dalla nostra essenza. Loriginalit del pensiero di Sri Aurobindo considerare la materia capace di evolversi, mentre questa qualit noi siamo soliti attribuirla soltanto alla coscienza svincolata da ogni struttura. Non dobbiamo dimenticare che levoluzione avvenuta a partire da una sostanza informe che conteneva la potenzialit di tutte le specie viventi, come un seme contiene lintera pianta. Inoltre assistiamo al collegamento tra maggiore complessit degli organismi viventi e modalit sempre pi sofisticate di funzioni cognitive e
19

di coscienza. E innegabile il nesso tra organizzazione dei sistemi e coscienza, intendendo per coscienza, non la consapevolezza od autocoscienza, ma il modo in cui si struttura lorganismo vivente e interagisce con lambiente. Ma la materia anchessa coscienza o, per dirlo in maniera pi comprensibile per noi, la materia un modo di essere della coscienza. Nel corpo c una coscienza segreta suscettibile di crescita e di manifestare lananda. Un corpo pienamente cosciente potrebbe persino scoprire e mettere in pratica il giusto metodo e procedimento fisico della trasformazione materiale (Pag 19). Non un caso che nellevoluzione della psicologia da Freud con la sua pratica verbale, associativa e discorsiva, si giunti a Wilhelm Reich e Alexander Lowen, ovvero alle psicoterapie corporee in cui si lavora sulla coscienza del corpo, sullintegrazione di sensazioni ed emozioni, sullapertura dei canali energetici. Sri Aurobindo ha reso possibile il collegamento con questa nuova fase evolutiva, ma chi ha intrapreso larduo ed

eroico compito di iniziare la trasformazione della coscienza delle cellule stata Mre. Per anni lei ha sperimentato la possibilit di infondere questa nuova coscienza, nuova per lessere umano, in ogni fibra del suo corpo, passando attraverso sofferenze inaudite ed estasi inenarrabili. Ad un certo punto della sua sadhana Sri Aurobindo decise di ritirarsi e di affidare a Mre il compito di
20

procedere in questa avventura nella materia, dichiarando che il corpo di lei fosse pi adatto ad incarnare la coscienza supermentale. Nel frattempo, nel chiuso della sua stanza, egli continuava ad agire su piani pi sottili. Non ho la conoscenza per spiegarvi di pi. Mre cerc di descrivere passo dopo passo i suoi progressi nei tredici volumi dellAgenda, raccontando a Satprem,

il suo allievo pi recettivo, le sue eccezionali esperienze. Il nostro corpo completamente intriso di mente, anche nei suoi funzionamenti di base. Mre tent di sradicare la mente da esso e consentire alla coscienza sovramentale di assumere il controllo delle funzioni basilari, come quelle neurovegetative e cellulari. Dovremmo immaginare un essere umano che pu sentire consapevolmente le sue produzioni ormonali, metaboliche e tutto ci che avviene nello scambio cellulare e nei processi nervosi e neuronali ed essere in grado di agire su di essi, come siamo in grado adesso di decidere di sollevare un braccio e camminare. Tutto il sistema autonomo dovrebbe essere al servizio della coscienza. La nuova specie dovrebbe sentire anche a livello corporeo lunit con tutta la materia e quindi con la natura. Non c pi il senso di separazione e si manifesta la capacit di essere naturalmente in equilibrio con la flora, la fauna e la Terra intera, percepita come organismo cosciente ed unitario.
21

Tali discorsi rischiano di sembrare pure fantasie, ma le descrizioni fatte da Sri Aurobindo e da Mre di come dovrebbe diventare luomo del futuro sono ancora pi strabilianti e le rimando ai vostri successivi approfondimenti personali. Mi viene da considerare per che certamente per unameba sarebbe sembrato un mero vaneggiamento lipotesi dellavvento dellUomo con le sue facolt cognitive e con lo sviluppo dellautocoscienza. Mre si accorse che per accelerare il suo processo di trasformazione cellulare era molto efficace un mantra appartenente alla tradizione vedica: OM NAMO BHAGAVATE.

Dopo averlo sperimentato per anni, lo diede allumanit, facendolo registrare dal suo allievo Satprem. Questo mantra, mantra delle cellule, esprime la frequenza della coscienza sovramentale e la pratica del japa (ripetizione) collega la nostra materia corporea a questa coscienza. Esso un catalizzatore che infonde nelle nostre cellule la vibrazione della Coscienza di Verit. Naturalmente voglio subito smorzare gli entusiasmi, cos frequenti nei ricercatori della domenica. Col mantra non avvengono miracoli e portenti, nessuno diventa un superuomo. Si tratta di un aiuto che non si sostituisce alla costante e certosina sadhana dello yoga Integrale che comprende la consapevolezza del corpo, la purificazione delle emozioni, la destrutturazione della mente, lazione senza attaccamento, la pratica dellequanimit e della compassione, lintento inflessibile, lo sviluppo del testimone e lapertura del cuore. Lo yoga Integrale di Sri Aurobindo e Mre tutto questo e molto di pi, uno yoga che
22

include ogni aspetto ed ogni momento della nostra vita, uno yoga per lumanit e per il Divino, uno yoga umile, fatto di piccoli risultati e di tanta perseveranza, fede, aspirazione e surrender. Vista la complessit di questa Via e la mancanza di un metodo codificato e di maestri che possano insegnarlo, nel mio piccolo ho creato in numerosi anni un approccio per avvicinarsi allo yoga Integrale, che ho chiamato la Nobile Via del Guerriero, proprio perch bisogna essere dei guerrieri per fare questo cammino, come spesso dicevano Sri Aurobindo e Mre. Non dobbiamo pensare alla figura di un guerriero invincibile e pieno di s. Nel guerriero colgo colui che ha il coraggio e lumilt di affrontare i suoi demoni interni, mosso da una nobile aspirazione esclusivamente volta al Divino. Questa la mia concezione del guerriero. Non vagheggia poteri, non cerca esperienze meravigliose e nessuna scorciatoia. Non si fida dei mondi intermedi e dei piani

astrali, ricchi di pericoli e dinganni. Il suo sguardo puntato solo sul Divino, senza richieste e patteggiamenti. La Nobile Via del guerriero un percorso nel corpo, nelle emozioni, nella mente, nelle azioni, nel respiro, nella relazione, nella presenza e nel suono del mantra. Ma il fulcro

di questa via lapertura del Cuore. Non esiste nessun insegnamento che non abbia un Cuore, anche se non se ne parla direttamente. Sri Aurobindo e Mre in ogni fase del loro pensiero ci ricordano che il Cuore (Centro psichico) il crogiuolo di ogni trasformazione.

23

SriAurobindo
Estrattoda

Giornidiprigione

Traduzione ed introduzione a cura di Nicola Mancuso E' nel 1909 1910, dopo l'assoluzione dall'accusa di aver istigato l'attentato di Muzaffarpur e la conseguente liberazione, che Sri Aurobindo scrisse per il giornale bengalese Suprabhat, con il titolo di Krkhin, una serie di settearticoli cheraccontavanoalcuniepisodidelsuosoggiornoinprigione.LapartenzaperChandernagornongli permisediultimarnelaredazione.Gliarticolicheebbeiltempodipubblicaresonostatitradottidalbengalesenel 1975daMichleLupsaedatiallestampedall'Ashraminfranceseconiltitolo"Joursdeprison".Lapubblicazione, come specifica lo stesso Lupsa, forma una sorta di parziale racconto del periodo di detenzione di Sri Aurobindo. Lupsa, per cercare di offrire una maggiore completezza alla narrazione, chiarisce di aver scelto di inserire nella pubblicazione del testo la traduzione di altri tre particolari articoli: "Detenzione e libert" (Karagriha o svadhinata), "L'Ideale ariano e i tre guna" (arya adarsha o gunatraya), "Nuova nascita" (nava janma), pubblicati nella stessa epoca su due altri giornali bengalesi (il Bharati e il Dharma), cos come il famoso "Discorso di Uttarpara",cheilMaestrotenneininglesepocodopolasuascarcerazioneil30maggio1909. Da Jour de prison propongo la traduzione di un primo estratto che parte dal terzo capoverso di pag. 39 fino al primocapoversodipag.46.Buonalettura.


[...] Ho descritto il mio stato mentale, il primo giorno di prigionia. Per alcuni giorni sono rimasto senza libri o altri aiuti utili a trascorrere il periodo di isolamento forzato. Pi tardi il signor Emerson venuto e mi ha dato il permesso per prendere da casa dei vestiti e del materiale da leggere. [...] tra i libri ho chiesto la GitaeleUpanishad.[...]
24

Prima che ci accadesse avevo avuto abbastanza tempo per capire l'enormit o le pericolose potenzialit dellisolamento. Ho potuto capire perch anche gli intelletti pi solidi e ben sviluppati, in un tale stato di isolamento, possano crollare e rapidamente scivolare verso la pazzia. Allo stesso tempo, ho potuto realizzare linfinita misericordia di Dio e il raro vantaggio offerto in questestessecondizioni. Prima della detenzione avevo l'abitudine di sedermi in meditazione per un'ora al mattino e una alla sera. Siccome, in questa prigione solitaria, non avevo nulla da fare, provai a meditare per periodi di tempo pi lunghi. Ma per quelli non abituati non facile controllare e regolare una mente tirata in mille direzioni. In qualche modo ero in grado diconcentrarmi per un'ora e mezzao due,poilamentesiribellava,mentreilcorpocedevaper leccessivastanchezza. Allinizio la mente era piena di pensieri di vario genere. In seguito, privo dellumana conversazione e a causa di una insopportabile svogliatezza per la mancanza di un qualsiasi soggetto utile al pensiero, la mente perse gradualmente la sua capacit di pensare. A volte si verificava la condizione in cui sembrava che mille idee indistinte volteggiassero intorno alle porte mentali, che per restavano chiuse; tuttavia se una o due di queste idee riuscivano comunque a passare, rimanevano spaventate dal silenzio di questi stati mentali e tranquillamente scappavano via. In questo incerto, sordo stato soffriiunaintensaagoniamentale.

25

Nella speranza di un qualche sollievo e riposo per il cervello surriscaldato, cercavo di guardarelebellezzedellanaturaaldifuori,ma conquellalberosolitario,unafettadicieloele tristi prospettive della prigione per quanto tempo la mente, in un tale stato, poteva trovare consolazione? Guardavo il muro: la vista della bianca superficie senza vita mi precipitava in uno smarrimento ancora peggiore, e il mio cervello, non avendo pi coscienza che dei tormenti del confinamento, incominciava a dibattersi nella sua gabbia. Allora mi sedevo di nuovo a meditare. Ma questa acuta tensione senza risultati mi sfiniva ancor di pi, e la mia mente, consumata per lo sforzo, si trovava ridotta in uno stato di totale impotenza. [...] Possibile che la mente era diventata ormai cos debole, cos irrequieta per la solitudine di qualche giorno? Pensai che forse c'era un mondo di differenza tra una solitudine volontaria e unaobbligatoria.Unacosastaredasolonellapropriacasa,altraildoverrestare,costrettoda altri, in una cella solitaria. Si pu trovare rifugio nelle persone, trovare rifugio nella conoscenza di un libroe lasuaeleganzastilistica, nella voce degli amicicari, nei rumori dellastrada, neivari spettacolidelmondo,siputrovarelagioiadellamenteesentirsiaproprioagio.Maquilegato alle ruote di una legge di ferro, asservita al capriccio di altri, uno doveva vivere privato di ogni contatto. Secondo il proverbio, uno che pu stare in solitudine o un dio o un bruto, in quanto tale capacit alquanto al di l del potere degli uomini. In precedenza non credevo moltoacicheilproverbiodiceva,orapotevocapirecheancheperunoabituatoallavitayogica questadisciplinanonerafaciledaacquisire. MiricordolafineterribiledelregicidaitalianoBresci.Isuoicrudeligiudici,invecedicondannarlo allimpiccagione, gli avevano dato sette anni di reclusione solitaria. In un anno Bresci era impazzito. Ma aveva resistito per qualche tempo! Al confronto quindi la mia forza mentale era cosscarsa? Allora non sapevo che Dio stava giocando con me, e attraverso quel gioco Egli mi stava dando qualchenecessarialezione.Inprimoluogo,Eglimimostrcomelostatomentaledeiprigionieri
26

condannatiincellesolitarievaversolafollia,emispinseadesseretotalmentecontrolacrudelt disumana dei penitenziari occidentali, cos che io potessi, al meglio delle mie capacit, indirizzare i miei connazionali e il mondo verso un percorso pi umano dellorganizzazione carcerariaallontanandoladatalibarbarie.Questastatalaprimalezione. Mieroricordato,diquindicianniprima,dopoilmioritornoacasadall'Inghilterra,diaverscritto alcuni articoli aspramente critici sullInduprakash, di Bombay, contro l'etica petizionaria del Congresso. Visto il modo in cui questi articoli avevano influenzato le menti dei giovani, il compianto Nahadeo Govind Ranade mi aveva detto, nell'occasione di un incontro di una mezz'ora,cheavreidovutosmetterediscriverequeltipodiarticoli,consigliandomidioccuparmi di altri lavori per il Congresso. Egli mi sugger di occuparmi della riforma del sistema carcerario. Questainaspettatapropostamilascistupitoeaddoloratoerifiutaidioccuparmiditalelavoro. Non sapevo allora che quell'episodio era il preludio di un futuro lontano e che un giorno Dio stesso mi avrebbe tenuto in prigione per un anno facendomi vedere la crudelt, l'inutilit del sistema e la necessit di una riforma. E sebbene avessi capito che con l'atmosfera politica del momento non vi era alcuna possibilit di una qualsiasi riforma del sistema carcerario, di fronte alla mia coscienza avevo deciso di diffondere le mie argomentazioni per la risoluzione del problemain modo che questirestiinfernali di una civilt aliena non si potessero pi perpetuare inun'Indiafortedellasuaautodeterminazione. Avevo anche capito la Sua seconda finalit: mi mise difronte alla mia mente ed alla sua debolezzaaffinchpotessisbarazzarmenepersempre.Difattipercoluichecercalostatoyogico la moltitudine delle folle o la solitudine dovrebbero avere lo stesso significato. In effetti, la debolezza spar in pochissimi giorni, e ora mi sembra che l'equilibrio mentale non potrebbe essere disturbato neanche da venti anni di solitudine. Nella dispensazione di Colui che Tutto Bont(ma galamaya)anchedalpeggiovienefuoriilmeglio. Il terzo scopo stato quello di insegnarmi che le mie pratiche yoga sono state possibili non grazie al mio sforzo personale, ma che uno spirito di rispetto (sraddha) e di completo abbandono di s (atmasamarpana) sarebbero state la strada per raggiungere la perfezione nello yoga, e che l'unico obiettivo del mio impegno yogico doveva essere quello di accettare e utilizzare qualunque potere o realizzazione il Signore avrebbe elargito attraverso la sua benignit. Dal giorno in cui la profonda oscurit della mia ignoranza cominci a diminuire iniziai a vedere tutti gli avvenimenti del mondo come l'espressione stessa del Bene, forme infinite e miracolose del Signore Vishnu. Non ci sono eventi grandi, piccoli o microscopici da cui non maturi qualcosadibuono;spessounasola,singolaazioneGlipermettedirealizzaremolteplicidisegni. Quante volte non vediamo nel mondo che il gioco di una forza cieca! Chiamiamo sperpero i processi della Natura, neghiamo l'onniscienza del Signore e accusiamo ingiustamente la divina Intelligenza. Ma la Shakti divina non agisce mai ciecamente; Dio non spreca nemmeno una
27

particella della Sua forza; di pi, la maestria che Egli impiega per produrre, con un minimo di risorse,un'abbondanzadirisultati,sorpassal'immaginazioneumana. Trascorsi cos alcuni giorni con la tortura di questa apatia mentale. Un pomeriggio, mentre tentavo di riflettere, dei pensieri mi vennero nuovamente in mente, ma improvvisamente, si fecero cos disarticolati, cos incoerenti che credei di essere sul punto di perderne il controllo. Ritornando in seguito al mio stato normalee ricordandomi di quello che era successo, constatai che la mia ragione non si era n eclissata n smarrita un solo istante, anche se il suo controllo sui pensieri era stato momentaneamente abolito; piuttosto, sembrava come se avesse osservato con molta calma questo stupefacente fenomeno mentale. Sul momento non avevo potuto rendermene conto. Terrificato dall'idea di divenire pazzo, mi ero messo a pregare Dio con tutte le mie forze, supplicandoLo di preservarmi dalla follia. All'istante, una benefica freschezza aveva invaso il mio cuore, poi una sensazione di dolcezza, di calma, di benessere sovrani e una felicit tale mai provata nella vita, si erano sparse su di me, placando il fuoco che mi consumava. E, come un bambino che dorme, fiducioso, sul grembo di sua madre, io riposai senzapauranellebracciadellaMadredelmondo. Quel giorno segn la fine dei miei tormenti. Successivamente, per alcune volte ebbi ancora la pena di sentirmi cos ingabbiato, e la solitudine, l'inattivit, la malattia, nondimeno, non mi furono risparmiate; nel corso del mio yoga ho dovuto attraversare dei periodi aridi, ma grazie alla forza interiore che Dio mi aveva cos improvvisamente donato quel giorno, tutte le sofferenzepassaronosenzalasciaretracciainme.Lamiaragione,illuminata,riuscivaerigettarle trovandocosforzaegioianelsenostessodeldolore.Lasofferenzascivolavasudimecomeuna goccia d'acqua sulla foglia del loto; cos, quando i libri che avevo chiesto mi giunsero, non mi sembraronopicosindispensabilie,anchesenzadiessi,poteireggere. Sebbene la storia della mia vita interiore non sia l'argomento di questi articoli, ho preferito menzionare tali esperienze, perch esse permettono di comprendere come la mia lunga prigionia abbia potuto fluire nella gioia. Senza dubbio fu per questa ragione che Dio mi fece attraversare quelle prove. Egli fece svolgere nella mia mente, come un pezzo teatrale, le fasi successive della demenza, ma mi preserv dalla follia, permettendo alla mia ragione di restare impassibile spettatrice di questo dramma. Questa esperienza mi rafforz; la mia simpatia e compassione per le vittime della crudelt umana crebbe ancora, realizzai inoltre l'efficacia e il poterestraordinariodellapreghiera.[...]

Traduzione a cura di Nicola Mancuso Laboratorio di Purna Yoga Torino 22-05-2011 28

La dimensione politica dello yoga integrale


Una metapolitica per levoluzione oltre luomo
Se, mentre siedi solo, immobile e muto sulla cima di una montagna, percepisci che stai conducendo rivoluzioni, hai la visione divina e sei libero dalle apparenze Aforisma n. 120 Sri Aurobindo non vincolato in nessun modo alle attuali istituzioni mondiali o alle idee correnti, in campo politico come in campo sociale o economico; non sente nessuna necessit di approvarli n di condannarli. Non vede n il capitalismo n il socialismo ortodosso come giusta soluzione per il mondo futuro. Sri Aurobindo 15. 4. 1949 processo ebbe lindicazione (adesha) di recarsi nel territorio francese di Pondicherry per poter procedere nel suo yoga, ma continu comunque a seguire e determinare gli accadimenti politici del suo Paese, pur rifiutando ogni carica pubblica ripetutamente offerta (compresa la presidenza del Congresso). 2) nella seconda met degli anni trenta scrisse che non si sarebbe pi occupato dellIndia, perch sapeva che lindipendenza era certa e gi raggiunta su quel piano causale a cui Egli era in grado di accedere. Sri Aurobindo avrebbe dunque lavorato per lintera umanit, a cui la nuova nazione Indiana avrebbe portato in dono la sua antica conoscenza. Da quegli anni infatti e fino alla completa distruzione del nazismo fu il protagonista di una battaglia feroce e senza esclusione di colpi, svoltasi a livello occulto, ma non per questo meno reale e concreta, contro il nazismo. Aveva infatti riconosciuto nel nazismo e nelle azioni del suo leader lopera delle forze contrarie al progresso e al lavoro del Divino e sapeva che vittoria di quelle forze avrebbe impedito alla Supermente di operare per almeno un millennio, vanificando tutto il lavoro svolto da Lui e dalla Madre. Nella politica pi grossolana, convinse la classe dirigente Indiana ad appoggiare comunque gli Inglesi non ostante questi fossero gli sfruttatori e gli oppressori dellIndia da secoli. 3) negli ultimi anni della sua vita continu ad operare sui piani sottili per influenzare landamento delle scelte dei 29

Lazione di Sri Aurobindo e Mre non si limitata solo al campo spirituale, la realizzazione cio del livello di Coscienza della Gnosi Supermentale, ma lazione del Divino attraverso questo Avatar in due corpi ha necessariamente avuto una nuova modalit rispetto al passato: il Loro lavoro consistito nel portare la Luce e la Vibrazione del piano Supermentale sul piano terrestre, in modo da porre la base per una trasformazione stabile e volto a consentire un passaggio evolutivo verso il dopo-uomo. Lopera di Sri Aurobindo e Mre si dunque, per la sua stessa natura di azione di trasformazione, sviluppata anche su piani pi concreti: vi quindi stata una azione diretta anche sul piano della politica a livello planetario. Per meglio cogliere le diverse caratteristiche di intervento, che ha comunque nella sostanza un andamento continuo ed integrale, si possono individuare tre momenti dellazione politica di Sri Aurobindo, la cui modalit mutata mano a mano che si sviluppava il Suo lavoro interiore realizzativo: 1) dal suo rientro in India, fino ai primi anni del suo ritiro a Pondicherry, Sri Aurobindo si impegn in prima persona per lindipendenza dellIndia dal dominio coloniale degli Inglesi, diventando uno dei leader della lotta pi intransigente. Per questo suo ruolo sub un anno di carcere, che utilizz comunque per procedere nella sua Sadhana. Dopo lassoluzione al

governi verso una condizione che fosse favorevole allevoluzione delluomo, sia per realizzare pienamente le caratteristiche pi elevate della specie umana, sia per dischiudere allumanit le porte per il passaggio ad un pi elevato stadio evolutivo. Senza soluzione di continuit il Suo lavoro pass in eredit a Mre, che lo porter avanti continuando lazione diretta sui grandi fatti mondiali e con la fondazione di Auroville, che rappresenta la vera speranza per una effettiva futura unit umana, oltrech un laboratorio per lelaborazione e la soluzione dei pi grandi problemi umani.

Reitero il concetto che questa divisione puramente esplicativa e non ha nulla di sostanziale, perch in effetti c una continuit nel pensiero, nellazione pubblica esteriore e nellintervento occulto sui piani sottili di Sri Aurobindo e della Madre, in assoluta armonia e risonanza con la Loro azione complessiva e con il Loro lavoro. Non c infatti contraddizione tra lo Sri Aurobindo dirigente politico della lotta armata e dura contro gli Inglesi e lo Sri Aurobindo che opera anche per il mondo intero, ritirato nella sua stanza. "Io ho fatto politica il tipo di politica rivoluzionaria pi violento, ghoram karma . ho sostenuto la guerra e ho mandato uomini a combatterla, anche se la politica non sia sempre, n spesso, unoccupazione molto pulita, e la guerra non possa definirsi una linea 30

dazione spirituale. Ma Krishna ingiunge ad Aijuna di fare una guerra del tipo pi terribile e, con il suo esempio, dincoraggiare gli uomini a fare qualunque tipo di attivit umana, sarvakarmnj. Sosterreste forse che Krishna non fosse un uomo spirituale e che il suo consiglio ad Arjuna fosse errato o il suo principio falso? Krishna va oltre e dichiara che un uomo che faccia nel giusto modo e nel giusto spirito il lavoro dettatogli dalla sua propria natura, dal suo temperamento e dalle sue Capacit, in accordo con il suo dharma e con quello del lavoro, pu avvicinarsi al Divino. (Sri Aurobindo - "Lettere sullo yoga" Libro 2 cap. 9 parte 1 - pag. 115 Ricordo che chi parla Sri Aurobindo e quando agisce la Sua azione complessa stata costantemente sviluppata sul piano spirituale, Lui Arjuna, guidato da Krisna, cio luomo la cui azione guidata dal Divino, il Divino che guida il suo carro da guerra nella battaglia e non quei cavalli imbizzarriti che sono le preferenze, le opinioni mentali, gli ego. Tramite Lui questa Essenza di Luce che agisce e che opera anche sul piano mentale, quindi sulle forme pensiero e sulla cultura ed anche su quello pi direttamente politico. Cos, in modo del tutto speculare, occorre considerare che lazione di un Maestro Realizzato non solamente quella materiale di intervento palese e conclamato sulle vicende storiche e politiche, ma avviene soprattutto, anche e contestualmente, su piani sottili, rimane ignota e sconosciuta, se non per riferimenti ed accenni fatti dallo stesso protagonista e per la percezione di chi si addentra nella consapevolezza del medesimo tipo. Cos non c contraddizione, ma una armonia e consequenzialit perfetta nel rifiuto dellofferta di presiedere il nuovo parlamento indiano, subito dopo lottenimento dellindipendenza del suo paese, indipendenza per cui aveva lavorato direttamente, su tutti i diversi piani; n nel convincere gli Indiani dellopportunit di allearsi con gli Alleati (e quindi anche con lInghilterra) per sconfiggere le forze del male, rappresentate dai nazisti, che in quel momento rappresentavano la vera minaccia per lintera umanit, non ostante limpopolarit di questa scelta; n nel determinare scelte importanti per il mondo

ed per lIndia, pur restando nel volontario isolamento della sua stanza. Sri Aurobindo non si neppure sottratto ad una analisi storico-politica, esponendo in modo organico la sua visione dellevoluzione dellumanit sotto il profilo psicologico, storico, sociale e politico nei due libri Il Ciclo umano e Lideale dellunit umana. Analisi che continuata in migliaia di lettere ed altri numerosi scritti che sono serviti non solo sul piano mentaleideale, ma anche a sviluppare una vera e propria azione sul piano politico. Anche se non ancora stata colta limportanza di questi scritti su scala planetaria, perch questa sicuramente la parte del pensiero di Sri Aurobindo meno conosciuta in occidente, pur tuttavia in India si colto pienamente questo aspetto dellazione di Sri Aurobindo: nelle Universit indiane il pensiero politico di Sri Aurobindo studiato, cos come tenuto in altissima considerazione negli ambienti culturali. Ovviamente, Sri Aurobindo inserisce la sua analisi storico-politica nella Sua visione evolutiva. La storia umana solo una parte della storia pi generale che parte dalla nascita delluniverso e procede attraverso la materia, la vita e la mente, verso la Supermente ed i piani del Sat-CitAnanda. La sua non una storia, quale quella codificata dai parametri della disciplina trattata con questo nome dagli studiosi e dagli accademici, ma una metastoria, cio una visione integrale ed olistica. Ed ovviamente in questo quadro la politica non pu che essere metapolitica. Le superfici della vita sono facili da capire; le loro leggi, i loro movimenti caratteristici, le loro utilit pratiche sono a portata di mano e possiamo attingervi e trame profitto con sufficiente rapidit e facilit. Ma non ci portano molto lontano. Bastano per la vita quotidiana attiva e superficiale, ma non risolvono i grandi problemi dellesistenza. Daltra parte, la conoscenza delle profondit della vita, dei suoi potenti segreti, delle sue grandi leggi nascoste che tutto determinano, per noi estremamente difficile. Non abbiamo trovato alcuno scandaglio che possa sondare queste profondit: esse ci sembrano un movimento vago, indeterminato, una profonda oscurit da cui la mente volentieri rifugge per trastullarsi con le increspature, le spume e i facili bagliori 31

della superficie. Eppure sono queste profondit e le loro forze invisibili che dovremmo conoscere se vogliamo capire lesistenza; sulla superficie noi cogliamo solo le regole secondarie e le norme pratiche della Natura che ci aiutano a superare le difficolt del momento e ad organizzare empiricamente, senza capirli, i suoi continui mutamenti. Sri Aurobindo Lideale dellunit umana Per quanto difficile Sri Aurobindo ha trovato lo scandaglio opportuno per sondare quelle profondit e ne ha tratto risultati incredibili e sorprendenti. Sri Aurobindo prevede la tendenza alle unioni tra grandi aree geografiche mondiali allepoca della prima grande guerra mondiale, nel secondo decennio del Novecento, quando erano ancora in corso guerre fratricide tra gli Europei e gran parte del mondo era oppressa dal colonialismo. Parla della rinascita dellIndia e del ruolo che avrebbe avuto nel consesso internazionale, quando questo grande paese era ancora totalmente addormentato, prevede il grande sviluppo nelle possibilit di viaggiare e nello scambio di informazioni in anni in cui gli spostamenti avvenivano ancora per nave ed il computer era al di l da venire. La Sua capacit di previsione va oltre, verso una unit dellumanit in cui ciascun popolo e nazione, ciascuna cultura e sapienza possa apportare il proprio contributo indispensabile

In un articolo impossibile poter dare una visione adeguata della visione storico-politica di Sri Aurobindo, la finalit conclamata di questo scritto quella di stimolare e di convincere a leggere i due testi in cui questa visione stata illustrata (Il Ciclo umano e Lideale dellunit umana)

Nella visione di Sri Aurobindo lumanit una e levoluzione una: non vi sono popoli pi o meno eletti. Egli sviluppa una visione integrale, olistica della storia umana. Non vi sono limiti di tempo, n limiti geografici: considera aspetti che riguardano sia tutti i continenti che tutte le epoche storiche: il suo pensiero e la sua visione sono universali.

Sri Aurobindo considera lo sviluppo evolutivo dellintera realt ed, allinterno di questa, quello verso la nuova specie che verr dopo luomo, una tendenza insita nella realt stessa. Il caso non esiste, quella accidentale una ipotesi assolutamente improbabile ed inspiegabile, levoluzione avverr comunque, sia che luomo ne sia consapevole o meno, sia che luomo collabori o meno, cos come si sviluppata dalla materia alla mente, attraverso la vita. Ma con la comparsa delluomo c una nuova possibilit: levoluzione potrebbe essere sottratta allincoscienza della natura, prescindere dai suoi tempi lunghi e dal suo procedere per tentativi. Luomo ha la libert di scegliere se essere agente consapevole dellevoluzione, oppure un cieco oggetto della resistenza ad essa. Sri Aurobindo analizza puntigliosamente il passato storico delluomo, vede in esso un movimento verso la futura unit del genere umano. Attraverso tentativi, momenti di riflusso, errori, un procedere a tentoni, in analogia con levoluzione naturale. Ma c ora la possibilit per luomo di determinare queste dinamiche intervenendo in modo cosciente, con una evoluzione cosciente basata su una realizzazione Supermentale; possibilit che stata aperta dalla discesa sulla Terra della Supermente stessa, che pu ora operare in modo similare alla Mente ed alla Vita nelle loro antiche discese. Dentro questa visione integrale ed olistica appaiono sotto una luce pi 32

completa i temi che gli storici, pur vedendoli solamente da punti di vista limitati e parziali, hanno evidenziato come i pi importanti. Lo spazio di un articolo mi consente di evidenziarne solo alcuni, come esempi di metodo sintetico, di un nuovo modo di fare conoscenza che caratterizza le opere di Sri Aurobindo. Sri Aurobindo non rifiuta gli accadimenti storici, giudicandoli tout court come meri aspetti di una kali yuga imperante, ma ne analizza lessenza alla luce del generale movimento evolutivo trattato precedentemente. A differenza della grande maggioranza di coloro che si sono occupati di Spiritualit in occidente come in oriente, assume le idee chiave della rivoluzione francese: libert, egalit, fraternit, liberandole dal loro significato meramente materiale, e le considera in unottica spirituale, quindi come forze in azione. La rivoluzione francese non quindi vista come qualcosa che si contrappone alla religione ed alla spiritualit, un movimento regressivo, ma, pur negli eccessi dovuti alla insufficienza di conoscenza e coscienza, un passaggio importante per levoluzione umana.

i principali doni della Rivoluzione francese resteranno e saranno universalizzati come acquisizioni permanenti, elementi indispensabili del futuro ordine del mondo, ossia la coscienza nazionale e lautogoverno, la libert e listruzione per il popolo, e almeno quanto di uguaglianza e giustizia sociale sia indispensabile alla libert politica, poich, infatti, lautogoverno democratico incompatibile con qualunque forma di disuguaglianza prestabilita e rigida. Sri Aurobindo Lideale dellunit umana Questo processo continuer finch la ragione non avr trovato un principio

di societ oppure una combinazione o una conciliazione fra diversi principi che la soddisfino. Il problema se sar mai soddisfatta o se potr mai cessare di contestare il fondamento delle cose stabilite semprech beninteso non ricada in un letargo di tradizioni e convenzioni oppure, risvegliandosi, non avanzi fino a giungere al regno di uno spirito superiore al suo e non si apra ad unera sovrarazionale o spirituale dellumanit. Se giudichiamo dal movimento moderno, il progresso della ragione quale rinnovatrice e creatrice sociale verrebbe, se non viene interrotto nel suo corso, destinato a passare attraverso fasi successive che sono la logica stessa della sua crescita: la prima individualistica e sempre pi libert come democratica, con la principio; la seconda socialista, che sfocer forse in un comunismo di Stato con luguaglianza e lo Stato come principi; la terza se mai andr oltre la fase teorica anarchica nel senso pi alto di quella tanto abusata parola, o una libera cooperazione volontaria o un libero municipalismo avente come fratellanza o il principio la cameratismo, e non il governo.

nella transizione verso questo terzo e conclusivo stadio, se e quando verr, che il potere e la sufficienza della ragione saranno messi alla prova; si vedr allora se la ragione potr davvero essere padrona della nostra natura, risolvere i problemi dei nostri egoismi sempre in conflitto e contrastanti, e dare luogo dentro di s ad un perfetto principio di societ, o se dovr lasciare il posto ad una guida 33

superiore. Infatti, finch questa terza fase non sar collaudata, sar la forza a comandare come ultima risorsa. La ragione d solo alla Forza il suo piano dazione ed un sistema per amministrare. Sri Aurobindo Lideale dellunit umana In queste parole c una analisi interessante sugli innegabili meriti della democrazia, ma anche dei suoi limiti, limiti che la nostra attuale societ sta sperimentando ampiamente, legati soprattutto al carattere mentale che questa forma di governo ha come fondamento. Evidentemente i primi due principi enunciati dalla Rivoluzione Francese sono pi congeniali alla mente razionale, che pur tuttavia non li ha realizzati, se non come enunciazione teorica e solo in piccola parte nel corpo delle societ e degli stati mondiali. Il terzo principio, quello della fratellanza, legato ad un qualcosa di pi ampio della mente stessa; comprende in s un movimento che superiore e pi ampio della mera forza, che in politica diviene il potere. In altre parole levoluzione umana deve procedere oltre la mente e, dal punto di vista socio-politico questo si traduce nel realizzare pienamente la libert e luguaglianza, ma anche la fratellanza, che unisce in s la mente ed il cuore, che presuppone come base un pi ampio livello di consapevolezza e coscienza. Nella sua illuminata visione Sri Aurobindo previde, negli anni stessi del suo massimo sviluppo, la fine inevitabile del comunismo, perch la vera liberazione innanzitutto ed indissolubilmente basata sulla liberazione interiore. "Prima ha governato il Bramino con le Scritture e i rituali, poi lo Kshatriya con la spada e lo scudo; adesso il Vaishya ci governa con la macchina e il dollaro, e lo Shudra, il servo liberato, preme alle porte con la sua dottrina del regno dei lavoratori uniti. Ma n il prete, n il mercante, n il lavoratore sono i veri governanti dell'umanit; il dispotismo dell'utensile e della vanga fallir come tutti i dispotismi che l'hanno preceduto. Soltanto quando l'egoismo sar morto e Dio nell'uomo governer la propria universalit umana, questa terra potr nutrire una razza di esseri soddisfatti e felici".Sri Aurobindo, Aforisma n. 357 La societ umana sar sempre imperfetta finch resteranno ignoranza e

difetti dentro gli uomini che saranno governati collettivamente con le medesime caratteristiche con cui i singoli sono governati dal livello di coscienza e consapevolezza interiore raggiunta. La forma ideale di governo altro non che una sorta di anarchia spirituale, allinterno di una collettivit di fratelli che hanno realizzato piena consapevolezza. Meglio l'anarchia che il perdurare protratto di una legge che non nostra o che la nostra vera natura non pu assimilare. Ogni legge, repressiva o preventiva non che un espediente, un surrogato della vera legge che deve svilupparsi dal di dentro ed essere non un freno alla libert bens la sua immagine esteriore e la sua espressione visibile. La societ umana non progredisce veramente e vitalmente che nella misura in cui la legge diventa figlia della libert; essa raggiunger la sua perfezione quando l'uomo avr imparato a conoscere il suo simile e a diventare spiritualmente uno con lui, e quando la legge spontanea della sua societ esister solo come forma esteriore della sua libert interiore autogovernata." Sri Aurobindo Lideale dellunit umana. Ovviamente questo non comporta la giustificazione a sedersi immobile in attesa di una automatica e meccanica trasformazione sociale e politica, ma al contrario c una esortazione a lavorare sia per la propria trasformazione individuale che per la trasformazione complessiva, in una visione integrale in cui luna e laltra non sono separate, ma la stessa e medesima emancipazione che si manifesta in diverse forme. E' difficile essere nel mondo un uomo libero pur vivendo la vita ordinaria degli uomini; ma appunto perch difficile, bisogna tentare e riuscirci. Sri Aurobindo - Aforisma n. 107 Proprio per questo Sri Aurobindo e Mre ci hanno lasciato non solo parole, per quanto piene di vibrazioni e di luce, ma anche un vivo esperimento che da oltre quarantanni procede ed opera. Gi nel 1964, Mre visse un sogno, che altro non era che la visione della Citt di Auroville, cos come sarebbe poi nata, quattro anni dopo. Ci dovrebbe essere da qualche parte sulla terra un luogo che nessuna 34

nazione abbia il diritto di dire ` mio, in cui ogni uomo di buona volont che abbia unaspirazione sincera possa vivere libero, da cittadino del mondo, obbedendo a una sola autorit, quella della verit suprema; un luogo di pace, di concordia, di armonia, in cui tutti gli istinti bellicosi delluomo vengano sfruttati unicamente per vincere le cause delle sue sofferenze e delle sue miserie, per superare le sue debolezze

e le sue ignoranze, per trionfare dei suoi limiti e delle sue incapacit; un luogo in cui i bisogni dello spirito e la sete di progresso predominino sul soddisfacimento dei desideri e delle passioni, sulla ricerca dei piaceri e dei godimenti materiali. In un posto cos i bambini potrebbero crescere e svilupparsi integralmente, senza perdere il contatto con la loro anima; listruzione dovrebbe servire non allo scopo di superare degli esami, conseguire un diploma e procurarsi un buon posto, ma per arricchire facolt gi esistenti e per farne nascere di nuove. In questo luogo i titoli e le posizioni personali dovrebbero essere sostituiti da occasioni di mettersi al servizio e di esplicare le proprie capacit organizzative; ai bisogni del corpo si dovrebbe provvedere in modo uguale per tutti, mentre la superiorit intellettuale, morale e spirituale dovrebbe tradursi, nellorganizzazione generale, non in un incremento dei piaceri e dei poteri della vita, ma in accresciuti doveri e responsabilit. La bellezza sotto tutte le sue espressioni artistiche - pittura, scultura, musica, letteratura dovrebbe essere accessibile a tutti in egual misura,

mentre lopportunit di partecipare alle gioie che ne derivano dovrebbe avere come limite non la posizione sociale o finanziaria di ciascun individuo, ma unicamente le sue capacit. In questo luogo ideale, infatti, il denaro non dovr essere pi sovrano padrone; il valore individuale avr unimportanza ben maggiore di quella delle ricchezze materiali e della posizione sociale. Il lavoro non sar pi il mezzo per guadagnarsi da vivere, ma il modo per esprimere se stessi e per sviluppare le proprie capacit e potenzialit, rendendo nel contempo servizio allinsieme del gruppo: che da parte sua dovr provvedere ai bisogni dellesistenza e al campo dazione di ciascuno. Riassumendo, dovrebbe essere un posto in cui i rapporti fra gli esseri umani, basati di solito quasi esclusivamente sulla concorrenza e la lotta, vengano sostituiti da rapporti di emulazione a fare sempre meglio, di collaborazione e di autentica fraternit. Agenda di Mre - 22 gennaio 1964

Auroville un esperimento ancora in corso, un laboratorio in cui si concentrano i problemi politici significativi di questa epoca, problemi di importanza vitale per la stessa sopravvivenza dellumanit. Mi limiter a farne un succinto elenco, senza dubbio del tutto insufficiente. Il rapporto tra libert individuale e direzione di una collettivit, tra garanzia della propriet privata ed il diritto di ciascuno a soddisfare i bisogni essenziali. Il rapporto tra culture diverse, lequilibrio tra consumo e rispetto dellambiente

Auroville non un santuario, n un ashram, ma una vera e propria citt in cui la Volont ed Energia della Madre ha fatto confluire questi problemi, perch ne venga tentata una risoluzione, che non n scontata, n facile o lineare, ma proprio per questo se si trover sar utile per il resto del mondo. Vorrei che fossero le parole di Mre, scritte sullAgenda, a delineare le caratteristiche fondanti di questa citt -Auroville vuole essere una citt universale in cui gli uomini e le donne di tutti i paesi potranno vivere in pace e in una progressiva armonia, al di l di tutti i credi religiosi o politici e al di l di tutte le nazionalit, in uno sforzo di realizzare lunit umana. -Auroville devessere al servizio della Verit, al di l di tutte le convinzioni sociali, politiche e religiose. -Lunit nelluniformit un assurdo; LUNIT DEVE REALIZZARSI ATTRAVERO LE DIVERSIT. Ognuno parte dellunit, ognuno indispensabile -Non ci sar nessuna regola o legge precisa. Le cose assumeranno la loro fisionomia a mano a mano che emerger e prender forma poco per volta la Verit latente della citt. Noi non vogliamo anticipare niente. Auroville, la citt internazionale libera. Niente esercito, niente polizia. E quelle pronunciate alla Radio il 28 febbraio 1968, giorno dell inaugurazione di Auroville: Auroville saluta tutti gli uomini di buona volont. Sono invitati ad Auroville tutti coloro che hanno sete di progresso e aspirano a una vita pi alta e pi vera. 35

(quindi Mre legge lo Statuto.) 1 Auroville non appartiene a nessuno in particolare. Auroville appartiene allumanit nel suo insieme. Ma per vivere ad Auroville bisogna essere servitori volontari della Coscienza Divina. 2 Auroville sar il luogo di uneducazione perpetua, di un progresso costante e di una giovinezza che non invecchia mai. 3 Auroville vuol essere il punto dincontro fra il passato e il futuro. Profittando di tutte le scoperte esteriori ed interiori, Auroville vuole slanciarsi arditamente verso le realizzazioni future. 4 Auroville sar il luogo delle ricerche spirituali e materiali per dare un corpo vivente ad una concreta unit umana.

rivoluzioni umane era un movimento semincosciente e pieno di limiti, ma era comunque unonda che attraversava lumanit, portando un poco di aria nuova e qualche piccolo tassello verso levoluzione. Per chi non crede al caso c una bella risonanza tra quei giovani che volevano conquistare il mondo ad idee di giustizia sociale e libert e quella giovane novantenne che fondava la citt dellAurora nellIndia del Sud. (note di Mre su Auroville) Chi ha preso liniziativa della costruzione di Auroville? Il Signore supremo. Chi che partecipa al finanziamento di Auroville? Il Signore supremo. Che cosa significa per ciascuno vivere adAuroville? Cercare di raggiungere la perfezione suprema. Per vivere ad Auroville bisogna praticare lo yoga? Tutta la vita yoga. Sicch non si pu vivere senza praticare lo yoga supremo. La vita familiare continuer ad Auroville? Se siamo ancora a questo punto. Si pu conservare la propria religione ad Auroville? Se siamo ancora a questo punto. Si pu essere atei ad Auroville? Se siamo ancora a questo punto. Ci sar una vita di societ ad Auroville? Se siamo ancora a questo punto. Ci saranno attivit comuni obbligatorie ad Auroville? Niente obbligatorio ad Auroville. Circoler denaro ad Auroville? No. Auroville avr rapporti monetari solo con lesterno. A chi apparterranno i terreni e le costruzioni? Al Signore supremo. In quali lingue si svolger linsegnamento scolastico? In tutte le lingue parlate sulla terra. 8. 10.69

Mre era nata a Parigi il 21 febbraio 1878 ed aveva quindi compiuto da poco i novantanni. Da l a poco tutto loccidente sar travolto da unondata di rivolta giovanile che criticher radicalmente le menzogne e lipocrisia sociali, mutando persino i costumi e rovesciando modi di pensare vecchi ed obsoleti. Come tutte le Verr un giorno in cui non ci saranno pi poveri, in cui non ci saranno pi sofferenze al mondo? 36

Questo assolutamente certo per tutti coloro che comprendono

linsegnamento di Sri Aurobindo e credono in lui. Auroville stata fondata proprio con lintento di creare un posto dove ci possa realizzarsi. Ma perch ci diventi possibile bisogna che ognuno si sforzi di trasformare se stesso, dato che la maggior parte delle sofferenze umane il prodotto degli errori fisici e morali di ciascuno. 8. 11. 1969 Come ritieni possibile che ad Auroville non ci sia pi sofferenza ,finch quelli che ci verranno saranno esseri di questo stesso mondo, nati con le stesse debolezze e gli stessi difetti? Non ho mai pensato che non ci sar pi sofferenza ad Auroville: dato che gli uomini, cos come sono, amano la sofferenza e lattirano anche quando la maledicono. Per si cercher dinsegnar loro ad amare veramente la pace e a tentare di mettere in pratica uno stato di inalterabile calma.

Io parlavo della povert non voluta e della mendicit. La vita ad Auroville sar organizzata in modo tale che cose del genere non possano esistere. Se verranno dei mendicanti da fuori, o dovranno andarsene, o verranno accolti e impareranno ad amare la gioia del lavoro. 9. 11. 1969 Qual la differenza fondamentale fra lideale dellAshram e quello di Auroville? Nellatteggiamento nei confronti del futuro e del servizio al Divino non c differenza sostanziale. Si suppone che la gente dellAshram abbia consacrato la propria vita allo yoga (tranne ovviamente gli studenti che sono qui per la scuola e a cui non viene chiesto di fare una scelta di vita). Mentre per essere ammessi ad Auroville sufficiente la disponibilit a sottoporsi ad unesperienza collettiva per il progresso dellumanit. 10. 11. 1969

37

Da Prires et Mditations de la Mre


traduzione dal francese di Tanya Venusti

Le 15 JUIN 1913
Celui-l mme qui pourrait tre arriv une contemplation parfaite dans le silence et la solitude, ne serait arriv cela quen sextrayant de son corps, en faisant abstraction de lui, et ainsi la substance dont est constitu ce corps demeurerait aussi impure, aussi imparfaite quauoparavant, puisquil laurait abandonne elle mme ; et par un mysticisme dvoy, par lattrait des splendeurs extraphysiques, par le dsir goste de sunir Toi pour sa satisfaction personnelle, il aurait tourn le dos sa raison dtre terrestre, il se serait refus lchement accomplit sa mission de rdemption, de purification de la matire. Savoir quune partie de notre tre est parfaitement pure, communier avec cette puret, sidentifier elle, ne peut tre utile que si lon utilise ensuite cette connaissance pour hter la transfiguration terrestre, pour accomplir Ton uvre sublime.

15 GIUGNO 1913
Anche colui che fosse arrivato ad una contemplazione perfetta nel silenzio e nella solitudine, l'avrebbe raggiunta solo uscendo dal suo corpo, astraendosi da esso e cos la sostanza di cui questo corpo costituito resterebbe impura ed imperfetta come in passato, poich egli l'avrebbe abbandonata a s stessa; e per un misticismo deviato, per l'attrazione degli splendori extrafisici, per il desiderio egoista di unirsi a Te per la sua soddisfazione personale, avrebbe voltato le spalle alla sua ragione d'essere terrestre, avrebbe rifiutato vilmente di compiere la sua missione di redenzione, di purificazione della materia. Sapere che una parte del nostro essere perfettamente pura, comunicare con questa purezza, identificarsi con essa, pu essere utile solo se si utilizza subito questa conoscenza per affrettare la trasfigurazione terrestre, per compiere la Tua Opera Sublime.

38

Le 18 JUIN 1913
Se tourner vers Toi, vivre en Toi et pour Toi, cest le bonheur suprme, la joie sans mlange, la paix immuable ; cest respirer linfini, planer dans lternit, ne plus sentir ses limites, chapper au temps et lespace. Pourquoi les hommes fuient-ils ces bienfaits comme sils en avaient peur ? Quelle trange chose que lignorance, cette source de toutes les souffrances ! Quelle misre que cette obscurit qui loigne les hommes de ce qui ferait justement leur bonheur et qui les assujettit cette douloureuse cole de lexistence ordinaire toute faite de luttes et de souffrances !

18 GIUGNO 1913
Volgersi verso Te, unirsi a Te, vivere in Te e per Te, la felicit suprema, la gioia completa, la pace immutabile; respirare l'infinito, spaziare nell'eternit, non sentire pi limiti, sottrarsi al tempo e allo spazio. Perch gli uomini sfuggono questi benefici come se li temessero? Che strana cosa l'ignoranza, sorgente di tutte le sofferenze! Che miseria questa oscurit che allontana gli uomini proprio da ci che li farebbe felici e li obbliga a questa dolorosa scuola dell'esistenza comune, fatta di lotte e di sofferenza!

Le 19 JUIN 1914 Remplis le curs des dlices de Ton amour. Inonde les esprits des splendeurs de Ta lumire. Permets que nous ralisons Ta victoire !

19 GIUGNO 1914 Riempi i cuori con le delizie del Tuo amore. Inonda gli spiriti dello splendore della Tua luce. Permetti che realizziamo la Tua vittoria!

39

Sri Aurobindo e la filosofia


(autore tutelato dalla S.I.A.E.) Vorrei iniziare questa breve riflessione su Sri Aurobindo e la filosofia con una citazione piuttosto celebre estremamente illuminante, ma anche parecchio fraintesa tratta da una lettera che Egli stesso scrisse a un suo corrispondente: Della filosofia lasciatemi dire che mai, mai e poi mai sono stato un filosofo, bench di filosofia ne abbia scritta, ma questa unaltra faccenda. Prima di mettermi a praticare lo yoga, di filosofia ne sapevo davvero pochissimo: ero poeta e mi occupavo di politica, non certo di filosofia! Com allora che sono riuscito a cavarmela? Ebbene, mi sono limitato a trasporre in termini intellettuali ci che avevo osservato e appreso un giorno dopo laltro nella pratica dello yoga: in tal modo la filosofia nasceva spontaneamente. Ma questo non vuole certo dire essere un filosofo!. Per capire a fondo una simile dichiarazione, occorre anzitutto chiedersi cosa significa, oggi, essere un filosofo.

di Tommaso Iorco

Generalmente, la societ considera filosofo qualcuno che ha studiato filosofia in un ateneo pi o meno prestigioso e che, in seguito, si distinto per avere apportato un qualche contributo (pi o meno significativo) allo sviluppo del pensiero filosofico globale, attraverso specifiche pubblicazioni.

Da questo punto di vista, Sri Aurobindo ha, s, compiuto i suoi studi giovanili presso una delle universit pi prestigiose esistenti (la pi prestigiosa in assoluto, allepoca in cui egli la frequent, vale a dire il college di Cambridge), ma presso la facolt di letteratura, non di filosofia.

40

E durante lintera sua vita i suoi interessi intellettuali furono sempre concentrati sulla poesia. I soli testi filosofici che studi e medit davvero a fondo, furono non a caso opere di POESIA mistico-filosofica. Per riprendere unaltra citazione (meno celebre ma non meno rivelatoria della prima) tratta da una conversazione del 1940: In passato provai a leggere Kant, ma non mi fu possibile andare oltre la prima pagina vale a dire che quelle parole non mi apparivano per nulla vive. [] stato solo quando mi sono elevato al di sopra della mente che ho potuto davvero capire filosofia e scriverne a mia volta. Idee e pensieri hanno incominciato a rivelarsi a fiotti, insieme alle esperienze spirituali, a intuizioni e percezioni, e in tal modo ho potuto erigere la mia filosofia su una sorta di rivelazione. Per cui, non si trattato di alcun processo mentale n di ragionamento logico. La gente crede che io sia immensamente acculturato e che sappia tutto su Kant, Hegel e gli altri Ma la verit che non li ho mai letti; i pi ignorano che ho scritto tutto basandomi sulla mia esperienza e percezione spirituale.

I filosofi moderni agghindano le loro idee con una fraseologia portentosa, ma si avverte in essi troppa ginnastica mentale oltretutto, non mi pare siano riusciti a andare pi in profondit di quanto abbiano fatto i greci nelle loro speculazioni e teorie. Della filosofia indiana ho letto in modo approfondito le Upanishad e la Gita,

poich esse mi appaiono, fondamentalmente, come il risultato di esperienze spirituali. Ho provato a leggere anche alcuni testi di Ramanuja, di Shamkara e altri, ma mi sono apparsi come un insieme di mere parole e concetti, e per giunta Ramanuja conclude affermando che nessuno pu avere lesperienza della Pura Coscienza unaffermazione che trovo sbalorditiva e assurda. Se consideriamo la filosofia come una particolare visione del mondo, in un modo o nellaltro ogni essere umano possiede una propria filosofia, che lo sappia o no. Infatti, chi sprovvisto di una propria concezione filosofica elaborata coerentemente e consciamente, giocoforza costretto (perlopi inconsapevolmente) a far proprie le idee (e con essa i preconcetti, i pregiudizi, i dogmi) della societ e dellambiente in cui vive. Nel mondo attuale, per fare un esempio concreto, chi non elabora scientemente una propria visione delle cose, avr la testa infarcita di opinioni di seconda mano, inculcategli dai mass media (televisioni, giornali), dalle credenze religiose o atee del suo ambiente, dagli insegnanti delle scuole che ha frequentato, dalla sfera di persone con le quali si relazionato (parenti, amici, colleghi di lavoro). Chi invece, per contro, compie una ricerca e una investigazione libere e personali, unopera di indagine al di fuori della norma e delle convenzioni, questi pu essere considerato un vero filosofo. E se, in aggiunta, ha avuto modo di apprezzare lessenza del retaggio filosofico-culturale del passato (esteso il pi possibile a livello planetario e non limitato a una sola cultura, sia essa europea, indiana, cinese o altra ancora), senza ovviamente restarne asservito, ma riuscendo a esaminarla criticamente alla luce della propria personale esperienza e conoscenza, tanto meglio. Tuttavia, interessante notare a questo proposito che un simile individuo sar considerato dalla stessa societ umana sostanzialmente come un DISSIDENTE (i dizionari spiegano che si diventa dissidenti quando si cessa di sottomettersi a una autorit prestabilita, o quando ci si separa da una comunit). Si dice che lessere umano un animale sociale, ma questo soltanto un lato della verit costituisce laspetto positivo, per

41

cos dire; purtroppo luomo anche e soprattutto un animale gregario, che necessita del branco (o meglio del gregge!) per sentirsi ben protetto e nel giusto, assumendo di conseguenza tutta una serie di comportamenti (anche marcatamente irrazionali, talvolta e, comunque, tutti terribilmente stereotipati) pur di dimostrare di essere perfettamente integrato e di uniformarsi allo status della massa. E, si badi bene, lo stesso atteggiamento anticonformista rientra perfettamente nelle regole del gioco: lanticonformista colui che, perfettamente integrato, gioca tuttavia ad apparire diverso e, ci facendo, si genuflette a suo modo alla sovranit di quel conformismo di cui egli stesso al servizio (a differenza del dissidente, che non minimamente interessato ad apparire o atteggiarsi a diverso, perch LO , fondamentalmente e inalienabilmente). Nella sua opera filosofica principale, The Life Divine (La Vita Divina), Sri Aurobindo testimonia un lavoro dindagine assolutamente originale e genuino e di totale onest. Dopo un primo capitolo teso a inquadrare largomento principe del trattato (lesposizione di una Conoscenza integrale che coniughi tutte le pi disparate antinomie del pensiero e dellesperienza), Egli dedica due capitoli consecutivi il secondo e il terzo alle tendenze che maggiormente hanno influito sullevoluzione del pensiero moderno: il materialismo e lascetismo. Vorrei tentare di spiegare, a mio modo, la motivazione profonda che ritengo stia alla base di questa scelta operata da Sri Aurobindo in apertura della sua pi importante opera in prosa. E, per farlo, devo effettuare una serie di considerazioni che risulteranno ovvie a chi esercita la filosofia di mestiere. Partiamo da un dato di fatto: storicamente, in una determinata fase dellevoluzione sociale, si imposta una particolare concezione, cosiddetta dualistica, la quale separa drasticamente lanima dal corpo, la mente dalla materia, il pensare dal fare. Questa radicale divisione ci dicono i filosofi marxisti si intensific particolarmente con la separazione del lavoro manuale da quello intellettuale e, quindi, con la comparsa delle classi sociali. Accanto alla maggioranza degli esseri umani, costretti a lavorare per vivere, emerse una minoranza che poteva

permettersi il lusso di non faticare per procurarsi i mezzi di sussistenza. Legoismo umano, purtroppo, ha fatto s che chi ha potuto godere di un tale privilegio, nella stragrande maggioranza dei casi, abbia sempre cercato di utilizzarlo come fonte di potere per sottomettere le classi meno fortunate (vale a dire, la massa), anzich per cercare di aiutare lintera umanit a liberarsi dalla schiavit del lavoro, in modo da rendere possibile lutopia di una societ in cui gli uomini possono dedicare il loro tempo ad attivit pi creative. Fra le molteplici conseguenze di tale divario, vi anche la lotta fra le due scuole principali di pensiero filosofico considerate in maggiore contrasto: il materialismo e lidealismo.

Il materialismo afferma che il mondo materiale lunico mondo reale; le idee, le sensazioni, le emozioni sono il prodotto della materia organizzata in un determinato modo (in fin dei conti, il sistema nervoso e il cervello sono organi materiali); le categorie concettuali del pensiero, secondo questa prospettiva, sono creazioni derivate del mondo oggettivo che sperimentiamo attraverso i nostri sensi fisici. Lidealismo (che ha in Platone il suo pi autorevole portavoce), invece, parte dal presupposto che il mondo materiale soltanto un riflesso delle idee o, pi correttamente, dellIdea, che preesiste al mondo fisico. In questottica, la realt che conosciamo attraverso i nostri sensi una copia imperfetta di questa Idea perfetta. Dallidealismo filosofico, poco per volta, si imporr con forza un sostanziale disprezzo

42

per le cose del mondo e il tentativo di elevarsi al regno del puro Ideale, negando e spregiando la materia; questo atteggiamento determiner la nascita di indirizzi non solo filosofici ma anche religiosi, che hanno fortemente influenzato la societ umana moderna (basti pensare a vasti movimenti quali il buddhismo monastico e lascetismo cristiano). Ecco quindi concretarsi quelle che Sri Aurobindo indica per lappunto come le due grandi negazioni: il diniego del materialista da una parte e il rifiuto dellasceta dallaltra lopposizione fra Spirito e Materia. Mostrando i limiti e lutilit storica di entrambe queste scuole filosofiche, Sri Aurobindo illustra subito dopo quella luminosa conciliazione degli opposti che supera ogni parziale visione, attraverso la definizione di quella che Egli stesso definisce LIdea-Reale (The Real-Idea). Un principio di Volont e Conoscenza attive, superiore alla Mente e creatore dei mondi il potere e lo stato dessere intermediario fra lUno che possede se stesso e il flusso del Molteplice. Questo principio non ci completamente estraneo; non appartiene esclusivamente e in modo incomunicabile a un Essere che totalmente altro da noi o a uno stato di esistenza dal quale siamo misterioramente proiettati dalla nascita ma anche rifiutati, incapaci di ritornarvi. Anche se ci sembra arroccato su altezze molto al di sopra di noi, si tratta pur sempre delle altezze del nostro stesso essere, accessibili al nostro incedere. Possiamo non solo intuire e intravedere quella Verit, ma siamo pure in grado di realizzarla mediante una progressiva espansione o un improvviso e luminoso superamento di noi stessi. E, a ben vedere, il tentativo di trovare una conciliatio oppositorum ha da sempre appassionato i filosofi. Un inconciliabile divario fra Spirito e Materia non mai riuscito a imporsi definitivamente nella coscienza filosofica e pratica dellumanit; al contrario, la conciliazione di questi due termini in un principio supremo di unit sempre stato considerato il traguardo supremo della filosofia. Non dimentichiamo che i primi tra i filosofi greci furono chiamati ilozoisti (dal greco hyle, materia, e zo, vita ovvero chi crede cha la materia sia viva), in quanto concepivano la materia come una forza dinamica vivente che possiede in se stessa

animazione e movimento e sensibilit (come a dire, una forma manifesta dello Spirito vivente). Nella filosofia contemporanea, in particolare, due personaggi si sono distinti per avere compiuto alcuni significativi passi in direzione di una possibile conciliazione: Kant e Hegel. Immanuel Kant (1724-1804) sottopose, in particolare, tutta quanta la filosofia occidentale che lo precedettte a una critica sufficientemente esauriente. Il suo testo principe, la Critica della Ragion Pura, fu la prima opera filosofica ad analizzare le cosiddette forme della logica (che erano rimaste praticamente immutate dalla prima sistematizzazione compiuta da Aristotele). Kant dimostr le contraddizioni insite in molte delle proposizioni fondamentali della filosofia. Tuttavia, egli non riusc a risolvere queste antinomie e trasse infine la conclusione che una vera conoscenza del mondo fosse impossibile. George Wilhelm Friedrich Hegel (17701831), present attraverso i suoi scritti (in particolare nella Enciclopedia delle scienze filosofiche) una summa di tutta levoluzione del pensiero filosofico fino ai suoi tempi (compreso, nei limiti delle sue conoscenze, quello orientale). E, diversamente da Kant, sostenne che le forme del pensiero devono riflettere il pi fedelmente possibile il mondo oggettivo. Il processo conoscitivo consisterebbe quindi nel penetrare sempre pi profondamente questa realt, procedendo dallastratto al concreto, dal noto allignoto, dal particolare alluniversale. Dopo Kant e Hegel sono giunti importanti contributi alla ricerca filosofica, ma lagognata conciliazione degli opposti rimasta una meta ancora da raggiungere. Sri Aurobindo, partendo fondamentalmente dalla propria personale esperienza spirituale, non interessato ad approfondire le opere di Kant e di Hegel (in quanto produzioni dellintelletto filosofico e non di unautentica ricerca sperimentale), offre la chiave della risoluzione di ogni contraddizione attraverso lesposizione di quella Coscienza-Forza che , essenzialmente, un potere di coscienza SOPRAmentale (vale a dire, al di sopra della mente). Cos infatti apre il quarto capitolo, entrando nel vivo dellargomento e dando inizio alla propria esaurientissima disamina: Dal momento che abbiamo ammesso sia il diritto del puro Spirito di

43

manifestare in noi la propria assoluta libert, sia il diritto della Materia universale di essere la forma e la condizione della nostra manifestazione, dobbiamo ora trovare una verit che possa interamente riconciliare questi antagonisti accordando a entrambi la loro debita parte nella vita e la loro debita giustificazione nel pensiero, senza privarli dei loro rispettivi diritti, senza negare alluno o allaltra la verit suprema dalla quale perfino i loro errori, perfino lintransigenza delle loro esagerazioni, traggono una forza cos costante. Da qui si innalza la sua superba architettura filosofica. Ovviamente, per approfondire la mirabile conciliazione offerta da Sri Aurobindo, occorre leggere per intero i suoi scritti, a partire da questo fondamentale The Life Divine.

IL MANTRA DEL REALE


di Tommaso Iorco
Ora che gli amici dellassociazione culturale aria nuova hanno felicemente completato la pubblicazione dell'Opera poetica di Sri Aurobindo tradotta in versi italiani (in sette volumi con testi originali a fronte), si pu dare il via a un incontro incentrato su quello che lo stesso Sri Aurobindo ha definito "il Mantra del Reale" (the Mantra of the Real), di cui la Sua produzione di poesia mistica costituisce un sublime punto d'arrivo, inesauribile fonte di illuminazione e fiamma rivelatrice. Levento avr luogo domenica 10 luglio 2011 presso l'agriturismo Lilaurora di Motrano (in provincia di Siena) e sar interamente condotto dal poeta Tommaso Iorco, artefice delle traduzioni in versi italiani dei sette volumi (e dellarticolo che segue). Sappiamo tutti che non si pu leggere poesia utilizzando i medesimi crismi che regolano la lettura della prosa: l'universo poetico richiede un approccio completamente diverso, come pure alcune conoscenze senza le quali la musicalit e il ritmo poetico restano preclusi, e la poesia stessa rimarr oscura, 'difficile' da penetrare. Per chiarimenti e prenotazione occorre contattare via mail lassociazione aria nuova che, nella persona di Gaia Ambrosini, risponde al seguente indirizzo di posta elettronica: info@arianuova.org

44

Sri Aurobindo
SAVITRI
a Legend and a Symbol traduzione inedita di Bruno Petris.
Continua la traduzione iniziata nel numero 1 della rivista Usha http://it.calameo.com/books/000403637c4c9f04a17cf

e continuata nel numero 2

http://it.calameo.com/books/000403637fbdb3aaa4dcf

Poich sono stati inviate le copie dai fogli originali in cui la traduzione fu compilata, si ritenuto opportuno pubblicare quelle copie, a prescindere dalla forma tipografica e dalle correzioni che contengono, per mantenere per quanto possibile le vibrazioni e lenergia e lamore che questa traduzione contiene. La Readazione ( Breve nota di Mimma Anna Saia ) Bruno Petris arrivo in India,a Pondichry, nel 1966. Venne accolto allAshram,dove resto per circa 25 anni. Si stabili poi nelle vicinanze di Auroville,continuando il suo lavoro di scrittoretraduttore. Ci ha lasciati pochi anni fa. La sua traduzione di alcuni canti di Savitri era in continua elaborazione,dal momento che era consapevole della difficolta odellimpossibilita dellimpresa.

45

Libro 1 - Canto 1 vv. 1- 159

The Symbol Dawn

ITWAS the hour before the Gods awake.


Across the path of the divine Event The huge foreboding mind of Night, alone In her unlit temple of eternity, Lay stretched immobile upon Silence marge. Almost one felt, opaque, impenetrable, In the sombre symbol of her eyeless muse The abysm of the unbodied Infinite; A fathomless zero occupied the world. A power of fallen boundless self awake Between the first and the last Nothingness, Recalling the tenebrous womb from which it came, Turned from the insoluble mystery of birth And the tardy process of mortality And longed to reach its end in vacant Nought. As in a dark beginning of all things, A mute featureless semblance of the Unknown Repeating for ever the unconscious act, Prolonging for ever the unseeing will, Cradled the cosmic drowse of ignorant Force Whose moved creative slumber kindles the suns And carries our lives in its somnambulist whirl. Athwart the vain enormous trance of Space, Its formless stupor without mind or life, A shadow spinning through a soulless Void, Thrown back once more into unthinking dreams, Earth wheeled abandoned in the hollow gulfs Forgetful of her spirit and her fate. The impassive skies were neutral, empty, still. Then something in the inscrutable darkness stirred; A nameless movement, an unthought Idea

46

Insistent, dissatisfied, without an aim, Something that wished but knew not how to be, Teased the Inconscient to wake Ignorance. A throe that came and left a quivering trace, Gave room for an old tired want unfilled, At peace in its subconscient moonless cave To raise its head and look for absent light, Straining closed eyes of vanished memory, Like one who searches for a bygone self And only meets the corpse of his desire. It was as though even in this Noughts profound, Even in this ultimate dissolutions core, There lurked an unremembering entity, Survivor of a slain and buried past Condemned to resume the effort and the pang, Reviving in another frustrate world. An unshaped consciousness desired light And a blank prescience yearned towards distant change. As if a childlike finger laid on a cheek Reminded of the endless need in things The heedless Mother of the universe, An infant longing clutched the sombre Vast. Insensibly somewhere a breach began: A long lone line of hesitating hue Like a vague smile tempting a desert heart Troubled the far rim of lifes obscure sleep. Arrived from the other side of boundlessness An eye of deity peered through the dumb deeps; A scout in a reconnaissance from the sun, It seemed amid a heavy cosmic rest, The torpor of a sick and weary world, To seek for a spirit sole and desolate Too fallen to recollect forgotten bliss.

47

Intervening in a mindless universe, Its message crept through the reluctant hush Calling the adventure of consciousness and joy And, conquering Natures disillusioned breast, Compelled renewed consent to see and feel. A thought was sown in the unsounded Void, A sense was born within the darkness depths, A memory quivered in the heart of Time As if a soul long dead were moved to live: But the oblivion that succeeds the fall, Had blotted the crowded tablets of the past, And all that was destroyed must be rebuilt And old experience laboured out once more. All can be done if the god-touch is there. A hope stole in that hardly dared to be Amid the Nights forlorn indifference. As if solicited in an alien world With timid and hazardous instinctive grace, Orphaned and driven out to seek a home, An errant marvel with no place to live, Into a far-off nook of heaven there came A slow miraculous gestures dim appeal. The persistent thrill of a transfiguring touch Persuaded the inert black quietude And beauty and wonder disturbed the fields of God. A wandering hand of pale enchanted light That glowed along a fading moments brink, Fixed with gold panel and opalescent hinge A gate of dreams ajar on mysterys verge. One lucent corner windowing hidden things Forced the worlds blind immensity to sight. The darkness failed and slipped like a falling cloak From the reclining body of a god.

48

Then through the pallid rift that seemed at first Hardly enough for a trickle from the suns, Outpoured the revelation and the flame. The brief perpetual sign recurred above. A glamour from unreached transcendences Iridescent with the glory of the Unseen, A message from the unknown immortal Light Ablaze upon creations quivering edge, Dawn built her aura of magnificent hues And buried its seed of grandeur in the hours. An instants visitor the godhead shone. On lifes thin border awhile the Vision stood And bent over earths pondering forehead curve. Interpreting a recondite beauty and bliss In colours hieroglyphs of mystic sense, It wrote the lines of a significant myth Telling of a greatness of spiritual dawns, A brilliant code penned with the sky for page. Almost that day the epiphany was disclosed Of which our thoughts and hopes are signal flares; A lonely splendour from the invisible goal Almost was flung on the opaque Inane. Once more a tread perturbed the vacant Vasts; Infinitys centre, a Face of rapturous calm Parted the eternal lids that open heaven; A Form from far beatitudes seemed to near. Ambassadress twixt eternity and change, The omniscient Goddess leaned across the breadths That wrap the fated journeyings of the stars And saw the spaces ready for her feet.

49

Once she half looked behind for her veiled sun, Then, thoughtful, went to her immortal work. Earth felt the Imperishables passage close: The waking ear of Nature heard her steps And wideness turned to her its limitless eye, And, scattered on sealed depths, her luminous smile Kindled to fire the silence of the worlds. All grew a consecration and a rite. Air was a vibrant link between earth and heaven; The wide-winged hymn of a great priestly wind Arose and failed upon the altar hills; The high boughs prayed in a revealing sky. Here where our half-lit ignorance skirts the gulfs On the dumb bosom of the ambiguous earth, Here where one knows not even the step in front And Truth has her throne on the shadowy back of doubt, On this anguished and precarious field of toil Outspread beneath some large indifferent gaze, Impartial witness of our joy and bale, Our prostrate soil bore the awakening ray. Here too the vision and prophetic gleam Lit into miracles common meaningless shapes; Then the divine afflatus, spent, withdrew, Unwanted, fading from the mortals range. A sacred yearning lingered in its trace, The worship of a Presence and a Power Too perfect to be held by death-bound hearts, The prescience of a marvellous birth to come. Only a little the god-light can stay: Spiritual beauty illumining human sight Lines with its passion and mystery Matters mask And squanders eternity on a beat of Time.

50

MODALIT DI COLLABORAZIONE
di Zaira
Quasi mai si ferma lattenzione su quale difficolt costituisca laffrontare modalit operative, specie se modulate su vari livelli di concretizzazione, senza far scadere il rapporto interpersonale. Le difficolt dinterazione tra persone, o allinterno di un gruppo, anche a livello teorico non sono da sottovalutarsi, in quanto ci sar da mediare con tutte quelle dinamiche che spingono gli interessati a proporre le proprie idee, il proprio programma, o le proprie modalit organizzative in competizione con quello degli altri. La motivazione usuale di questo procedimento lapalissiana; nel momento in cui qualcuno vedesse adottato il proprio indirizzo, si sentirebbe autorizzato a coordinare e a dirigere, mansioni pi soddisfacenti di quelle esecutrici. Ma poniamo pure che le persone o il gruppo in questione siano riusciti a superare brillantemente questa difficolt iniziale mediante una buona volont interna circolare per cui ognuno dei componenti sicuro che sia lui che tutti gli altri hanno un ugual valore per linsieme; ci nonostante, nel momento in cui questa armonia volesse scendere nella concretizzazione, si trover alle prese con delle difficolt insidiose. Poniamo che i soggetti in esame siano abituati a vedersi a scadenze, in momenti perci scaglionati nel tempo e predisposti perch in quel contesto vi sia la possibilit di accedere alle vette pi alte della creativit intellettuale dei presenti. Nel momento stesso in cui si riunissero per tempi pi prolungati, allo scopo di tradurre in pratica qualcosa, dovrebbero necessariamente includere il corpo quale soggetto attivo nella relazione. Questo perch prolungandosi i tempi il corpo interferirebbe con i propri bisogni di ricarica, stanchezza, volont di distrazione, e perch in ultima analisi il corpo che esegue il lavoro.

Ma, nel momento in cui le interrelazioni non avvengano pi solo a livello mentale, ma dovessero includere il fisico, ci si trover ad affrontare una serie di reazioni di rifiuto degli uni verso gli altri per tutte le debolezze o le inefficienze che pesano sul corpo stesso. Infatti, se gi difficile gestire efficacemente, e cio in termini ottimali la propria mentalit e la propria emotivit, molto pi difficile gestire bene il proprio fisico. La prolungata presenza di un altro nel mio spazio vitale gi di per s un interrogativo; perch vuol dire spartire le risorse, i movimenti, le iniziative. E arriva sempre il momento in cui, se linterrelazione si prolunga troppo, si sentir la presenza dellaltro come un peso, e si desiderer di rimanere soli; da qui, prenderanno piede tutta una serie di movimenti svalutativi nei suoi riguardi, per semplice insofferenza fisico/corporea. Tale reazione pu essere tenuta sotto controllo qualora vi sia un progetto comune da costruire al quale tutti tengano, per rimane sempre allo stato latente, pronto ad insorgere. Questo processo avviene pressoch in automatico in quanto quasi mai, nel momento in cui si sia trovato un accordo mentale/emotivo con terzi per un progetto, si fa

51

mente locale che lo stesso non potr scendere cos come sta sul piano fisico, in quanto questo appartiene ad una densit materiale diversa in cui tutto, per avere corso, deve venire adattato. Invece, spesso si d pressoch per scontata la cosa, rimanendo poi stupefatti quando un accordo che pareva perfetto sinfrange al momento dellapplicazione concreta. Il fatto che in alcuni ambienti, tra i quali rientrano spesso quelli dei sadhaka, raramente si coscienti della propria dimensione fisica come lo si del piano vitale/emotivo o mentale. Si presume di conoscerla, ma accade che quando ci si cala in essa questa prende il sopravvento e vive secondo le proprie leggi, che non accolgono che in parte, nel migliore dei casi, gli imput dei piani superiori. Questo a causa della falsa idea mentale che chi serve, e per la mente il corpo generalmente un servo, non abbia una vita e una volont propria; e da qui scaturiscono quelle stupefazioni incredule o indignate della mente nel momento in cui le sue direttive non vengono accolte o persino invalidate.

Questo accade quando la mente, nella sua avidit di assorbire lintero mondo in s, ha dimenticato di comprendere a fondo linvolucro al cui interno situata, e senza il quale non potrebbe agire. Quindi, la relazione tra i due spesso si risolve in mutue eclissi; quando la mente funziona a tutto vapore il fisico rimane in stato di quiescenza, e quando il fisico prende il sopravvento la mente si limita ad osservare sue azioni, a volte stupefatta, incredula, indignata, ma incapace di intervenire. Ma se, mediante la mediazione di un vitale rigenerato e agente alle direttive dello psichico la mutua conoscenza tra mente e corpo divenisse reale, attiva e inclusiva, anzich esclusiva, dellaltra dimensione, assisteremmo ad uninterrelazione nella quale la conoscenza scenderebbe nel fisico pressoch in automatico, e questi, dopo averla incorporata, la ritrasmetterebbe alla mente riveduta e corretta alla luce della propria esperienza operativa. Nel momento in cui questo processo fosse veramente attivo, ci troveremmo in presenza di una persona con la quale si potrebbe stare pressoch ininterrottamente senza scadere di livello, in quanto non avrebbe in s pressoch pi dissonanze. A volte, anche se raramente, si incontrano persone che hanno un forte equilibrio fisico, o una forte percettivit emotiva o una mentalit particolarmente ben strutturata, per cui ci si sente benissimo assieme a loro fin che permangono nel loro aspetto pi sviluppato. In presenza di qualcuno che avesse raggiunto lo sviluppo e lintegrazione di tutti i propri piani, si sentirebbe di poter fare praticamente qualsiasi cosa. E quindi di fondamentale importanza cominciare lo studio di s proprio in quei campi che finora venivano dati per scontati, e che in realt volevano sembrarlo per non dover affrontare il cambiamento.

52

Augurandoci che le parole di Zaira possano aprire una riflessione su questo tema di grande importanza per la pratica e che altri contributi e condivisioni possano giungere per il prossimo numero della rivista, riteniamo opportuno dare un nostro contributo con un brano della Madre. La Redazione

Sulla meditazione collettiva


La Madre Conversazioni - 7 Febbraio 1957 Prima della meditazione, questa sera, voglio dirvi poche parole poich molte persone mi hanno chiesto la differenza tra una meditazione collettiva e una meditazione individuale. A proposito della meditazione individuale, vi ho gi spiegato altre volte i diversi tipi di meditazione che si possono fare, e non vorrei ricominciare a parlarvene di nuovo. Le meditazioni collettive sono state praticate in tutti i tempi per diverse ragioni, in modi differenti e con motivazioni diverse. Si pu definire una meditazione collettiva un gruppo di persone che si raccoglie insieme per un preciso intento; per esempio, in ogni epoca c' stata l'abitudine di riunirsi a pregare. Naturalmente, nelle chiese si ha una specie di meditazione collettiva, ma anche al di fuori delle chiese vi sono state delle persone che hanno organizzato meditazioni in gruppo per la preghiera comune. Queste preghiere sono di due tipi differenti. Dall'inizio della storia umana si sa che certi gruppi di persone si raccoglievano per esprimere insieme un certo stato d'animo: alcuni per cantare le lodi di Dio, cantici, parole di grazia, per esprimere adorazione, preghiere di ringraziamento, di gratitudine, e cos lodare il Signore; altri - e vi sono esempi storici di questo - si riunivano in un certo numero per un'invocazione comune, per chiedere qualcosa al Signore, per esempio, e questo veniva fatto da tutti assieme, uniti nella speranza che questa invocazione, questa preghiera, questa richiesta, avesse maggiore importanza. Vi furono dei casi famosissimi. Uno dei pi

antichi si verific nel 1000 d.C. quando alcuni profeti annunciarono che c'era la fine del mondo ed ovunque gli uomini si riunirono per offrire preghiere comuni, chiedendo che il mondo non finisse (!), o comunque di essere protetti. Molto pi recentemente, in tempi moderni, quando il re d'Inghilterra Giorgio stava morendo di polmonite, il popolo inglese si radun, non solo nelle chiese, ma anche nelle strade davanti al palazzo reale, per offrire preghiere e supplicare Dio di salvarlo. Accadde che egli guarisse, ed essi credettero che fosse dipeso dalle loro preghiere... Questa naturalmente la forma pi esteriore, potrei dire la pi terra terra di una meditazione comune. Presso tutti i gruppi di iniziazione, in tutte le scuole spirituali dell'antichit, la meditazione collettiva era sempre praticata, ed in quei casi il motivo era molto diverso. Essi si riunivano per un progresso collettivo, per aprirsi tutti assieme alla forza, alla luce, ad una influenza e... era pi o meno quello che cerchiamo di fare anche noi adesso. Vi sono comunque due modi di farlo, ed questo che sto per spiegarvi. In entrambi i casi si deve praticare la meditazione come viene fatto abitualmente: sedersi, cio in una posizione che sia abbastanza comoda per poterla mantenere, ma non cos tanto da addormentarvisi! E poi fate ci che vi ho chiesto di fare quando sono solita andare a fare l la mia distribuzione (Nota: ogni sera prima della meditazione e delle conversazioni, la Madre era solita andare a distribuire noccioline ai bambini del "Gruppo verde" nell'attiguo Playground), cio prepararvi per la meditazione, cercando di diventare calmi e silenziosi, non solo non chiacchierare esteriormente, ma cercare di fare

53

silenzio anche nella vostra mente, e riunire la vostra coscienza che dispersa in tutti i pensieri e le preoccupazioni che avete; riunirla e portarla all'interno nel modo pi completo possibile, concentrandola qui, nella regione del cuore, nel plesso solare, in modo tale che tutte le energie attive della testa e tutto ci che fa mettere in movimento il cervello, possa essere ricondotto e concentrato qui. Questo si pu ottenere in pochi secondi o pu prendere pochissimi minuti: dipende dalle persone. E veramente questo l'atteggiamento preparatorio; poi, una volta che questo sia stato fatto (o comunque compiuto meglio che potete) potete prendere due atteggiamenti, uno attivo e uno passivo. Ci che io chiamo un atteggiamento attivo concentrarsi (vi espongo questo in termini generali) sulla persona che conduce la meditazione, con la volont di aprirsi e ricevere da essa ci che questa persona intende darvi o la forza con cui vole mettersi in contatto con voi. Questo l'atteggiamento attivo, perch in questo caso c' una volont che lavora ed un'attiva concentrazione per aprirsi a qualcuno concentrandosi su qualcuno. L'altro atteggiamento, quello passivo, semplicemente questo: essere concentrati come vi ho detto, e poi aprirvi come uno apre una porta - sapete, non vero, che voi

avete una porta qui (la madre fa un gesto all'altezza del cuore) -, e dopo che vi siete concentrati aprite questa porta e restate cos... (gesto di immobilit). O anche potete usare un'altra immagine, quella di un libro: aprite il vostro libro, spalancatelo con belle pagine bianche, cio completamente silenziosi e restate cos, aspettando ci che accade. Questi sono i due possibili atteggiamenti: potete assumere l'uno o l'altro secondo i giorni, le occasioni, o adottarne uno di preferenza se questo vi aiuta di pi. Entrambi sono efficaci e danno ugualmente buoni risultati. Cos adesso, per il nostro particolare caso, vi dir ci che sto cercando di fare... E' quasi passato un anno da quando avemmo, un gioved, la manifestazione della forza supermentale. Da allora sta lavorando molto attivamente anche quando sono pochissime le persone che ne sono coscienti (!), ma ancora dovuto passare del tempo credo, perch, come dire, noi possiamo aiutarla in questo lavoro, facendo uno sforzo di ricettivit. Naturalmente questa forza non agisce solo sull'Ashram, sta operando in tutto il mondo, ovunque vi sia una ricettivit al lavoro, e devo dire che l'Ashram non rappresenta la sola ricettivit nel mondo, il monopolio della ricettivit. Tuttavia da quando questo accaduto, noi tutti qui, pi o meno ne siamo a conoscenza, allora spero che individualmente ognuno faccia del suo meglio per approfittare dell'occasione. Collettivamente, noi possiamo fare qualche cosa, cio cercare di creare una base, di produrre un terreno particolarmente fertile per ottenere insieme la massima ricettivit ed avere il minor spreco possibile di tempo e di forza. Ecco, vi ho detto ora in generale ci che vogliamo cercare di fare e voi dovete soltanto... farlo.

Chi desidera pu inviare i propri scritti e condivisioni allindirizzo mail della rivista Usha.aurorasimbolica@libero.it 54

I fiori nello yoga integrale.


da YOGA INTEGRALE E PSICOANALISI- vol 2 di Miranda Vannucci movimenti psichici; il fiore bianco della vittoria mentale indica il passo che sta ora portando ad essa: la vittoria della mente , illuminata dalla luce interiore, sullignoranza esteriore. (Ibidem pag. 185) Il profumo meraviglioso che avete sentito una fragranza sottile o psichica, proprio come la visione del loto una visione sottile o psichica. Lessere psichico spesso visto o sentito interiormente nella forma di un bambino; forse proprio lo psichico che sentite ora dentro di voi; esso sta richiedendo da voi una sincerit completa, ma sincerit usata qui nel senso di apertura a niente che non sia gli influssi e impulsi divini . (Ibidem pag 186) I profumi che avete sentito erano veri profumi, ma non appartenenti al mondo fisico .

Accenno a questo proposito brevemente al significato attribuito ai fiori nello yoga integrale . Il simbolo e gli attributi del fiore possono rappresentare un aspetto psichico , e cos i profumi , alcuni colori delicati quali il rosa e il verde chiaro; altro simbolo ricorrente quello del bambino , la parte nuova , lanima che emerge. Le parole di Sri Aurobindo : Inoltre a rendervi cosciente l aumento della pressione dello psichico , dietro per venire in primo piano. Quello che infatti avete sentito come se cercasse di venire fuori da dietro era lo psichico stesso. La sensazione di fiori, di profumi, di frescura e pace sono sempre segni sicuri che lo psichico sta diventando attivo. (Sri Aurobindo Lettere sullo Yoga vol 4 pag. 170) La pioggia di fiori significa abbondanza di qualit e di 55

Questo corpo di carne e sangue non rappresenta la totalit di noi stessi; esiste, invisibile agli occhi anche un corpo sottile, di cui diveniamo consapevoli quando la coscienza interiore si apre. Era da quella profondit interiore che venivano i profumi: profumi di purezza, di amore e di sottomissione (rosa) ecc. E l, profondamente allinterno, che dimora lessere psichico, ed l che state cercando di andare quando viene limpulso o la pressione ad interiorizzarvi; per questo vi sentite sempre pi calmo, perch vi stavate sempre pi profondamente interiorizzando nello psichico da cui venivano questi profumi. (Ibidem pag 187 ) La Madre esplor in profondit nello yoga le vibrazioni dei fiori, attribuendo a ciascuno un nome e un significato appropriato a seconda della qualit vibratoria. Ad es.: Il geranio la felicit spirituale, la rosa amore per il Divino ecc E interessante notare come per alcuni la vibrazione corrisponde a un significato in qualche modo conosciuto ed attribuito popolarmente anche da noi in occidente ,nello yoga riferito invece

anche al piano spirituale: per es. il giglio e il mughetto rimandano alla purezza verso la perfetta consacrazione, la viola alla modestia e la viola del pensiero i pensieri volti al Divino , il non ti scordar di me al ricordo permanente (di ci che ha aiutato lessere a progredire ) ecc... Le parole della Madre : E soprattutto il profumo che mi fa attribuire ai fiori il loro significato. Una volta, senza dirmi nulla, qualcuno mi ha portato un rametto di tulsi (basilico). Ne ho sentito il profumo e ho esclamato: Oh!Devozione . Era proprio una vibrazione di devozione . Dopo mi stato detto che la pianta di devozione a Krishna . In unaltra occasione , mi hanno portato uno di quei grandi fiori (che non sono veramente dei fiori ) che assomigliano al frumento, con uno stelo molto lungo e profumato. Lho odorato e ho detto: Purezza ascetica . Proprio cos, solo dal profumo. Mi stato poi detto che era il fiore di Shiva , quando praticava la tapasya (disciplina ascetica ). Trovo tutto ci molto interessante, perch non avevamo deciso che doveva 56

di un certo aspetto del suo essere, anche attraverso il contatto sottile con la vibrazione di quel particolare fiore . Le parole della Madre : (Poi Mre d a Satprem dei fiori ) Sono loro la mia gioia . La mia gioia nella vita . (Satprem . LAgenda di Mre vol 8 pag 380) Mre d a Satprem dei fiori detti Trasformazione e se ne mette uno allocchiello . M:Una trasformazione generale ! Io ho il mioMa qui finisce per appassire, allora quando faccio il bagno me lo tolgo e lo metto in un bicchier dacqua: e mezzora dopo fresco come fosse appena nato! E molto bello . E la mia gioia nella vita . Al mattino , devo dire , passo tre quarti dora a sistemare i fiori . Loro sprizzano di gioia: sono tutta una luce, una luce senza tracce doscurit . (Ibidem pag 445 ) Tieni (Mre d a Satprem un fiore chiamato Grazia . Bisogna aggrapparsi cos (alla grazia ), sai , con tutte e due le mani , chiudere gli occhi quando va molto male e aspettare che passi.

essere cos: sono vibrazioni coscienti della Natura. Il profumo, il color , la forma sono semplicemente lespressione spontanea di un movimento reale . (Satprem LAgenda di Mre ) Per unora al mattino ,sistemo i fiori nel mio bagno, di l . Ci sono fiori di tutti i tipi:cos li scelgo e ne distribuisco ogni mattina sono talmente belli! Stupendi. Tutti i fiori parlano con la loro bellezza, hanno una vita SENTONO. E siccome li amo molto, se ne stanno l tutti vibranti. Ce n poi sempre qualcuno rimasto ancora chiuso nella notte: allora io lo prendo, lo guardo, gli dico che tanto bello e lui si apre . Vederli un vero piacere. Guarda un po questa qui (Mre prende una rosa )! (Ibidem vol 9 pag 24 ) (Per una trattazione pi approfondita si veda :Mre I fiori e la loro anima - il messaggio spirituale di ogni fiore ed Synthesis ) La Madre era solita in alcuni momenti dare un fiore a chi seguiva nella sadhana, ai discepoli e a chi si metteva in contatto con lei , per stimolare la persona a lavorare su 57

(Ibidem vol 6 pag 362) (Mre d a Satprem una rosellina rosa :) M:Ho una bella rosa per te . Sai cos? S:No, Mre . M:Me limmaginavo S:Che cos ? E la tenerezza vera: quella del Divino . Noi non sappiamo. Pensiamo sempre a qualcosa di molto umano . Invece non niente di umano .(Mre chiude gli occhi , restando in piedi molto concentrata )E una sensazione particolarissima.(Dopo un lungo silenzio ). Tutto come una bella rosa rosa una bella rosa . Anzi molto meglio ancora di cos , molto meglio di cos come dire non esistono difficolt possibili non ne esistono (se siamo avvolti da quella Tenerezza ) (Ibidem vol 7 pag 287) Sempre a proposito dei fiori, ricordo la felicit , la gratitudine e la gioia

raccontate da persone in analisi che descrivono loro contatti con il mondo floreale , ricordi con sfumatura psichica vissuti specie nell infanzia e ritrovati nellesplorazione psicologica -, ma anche in et adulta . E come una felicit piena , leggera e senza motivo , che esiste di per s , a cui la vibrazione del fiore con la sua purezza e trasparenza permette di accedere , una parte psichica o un riflesso dello psichico che affiora . Posso accennare alla gratitudine e gioia perfetta con cui una persona si occupava nellinfanzia di coltivare alcuni gerani (messaggio e significato del fiore :felicit spirituale , calma e sorridente , niente pu disturbarla ), insieme al padre :momenti di armonia e amore ;alla felicit provata nel giocare in un prato tra i fiori e lerba alta avvolgente insieme con gli amichetti e il fratello , e nel perdersi a fantasticare con le forme delle nuvole .

Il tema dei Fiori nello yoga integrale solamente abbozzato in questo articolo, che per altro stato estratto da un libro che affronta largomento in unottica del tutto particolare. Sar cura della redazione approfondire largomento in futuro, e per questo invitiamo tutti coloro che sono interessati allargomento, a proporre considerazioni, punti di vista e qualunque contributo ritengano di donare. La Redazione

Usha.aurorasimbolica@libero.it 58

ATTIMI DI CONSAPEVOLEZZA
Rubrica di Teresa Cesari
*************************** Questa rubrica ci porter ogni volta la condivisione di alcuni momenti significativi della vita di Terry. Questa condivisione contestualmente una indicazione ed un dono: per chi sapr entrare in sintonia con le vibrazioni che contiene e per chi vorr essere illuminato dai bagliori della luce che contiene. Dice Sri Aurobindo che tutta la vita yoga ***************************

4 - IL POTERE DEL MANTRA


OMilmantra,ilsuonosimboloespressivodellaCoscienzadelBrahmanneisuoiquattropiani..Un mantraserveacrearenellacoscienzainteriorevibrazionichelapreparinoallarealizzazionediquantoil mantrasimboleggiaesipresumiportirealmenteins.IlmantraOMdovrebbequindiportarelacoscienza adaprirsiallavisioneeallapercezionedellaCoscienzaunicaintuttelecosemateriali,nellessereinteriore eneimondisovrafisici,nelpianocausalealdisopra,cheorapernoisupercosciente,einfineallasuprema trascendenzaliberataaldisopradituttalesistenzacosmica,chegeneralmentelobiettivoprincipaledi chiusailmantraSriAurobindo(Dalleletteresulloyogavol.9pag.184)

Hoavutocontatticonimantraattraversoglianni,certamentesenzalaconsapevolezzadicicheSri Aurobindospiegamachemihannoaiutatonelcamminodellaricerca. Ilprimoincontrosecossipuchiamarestatoquandohoiniziatoameditare:aquellepocanon conoscevoSriAurobindo,maseguivounMaestroindianodalqualeavevoavutounainiziazioneeavevo cominciatoaseguireunpercorso. Attraversolameditazioneungiornomisonoritrovataconlacoscienzainunaltropianoodimensione,ero inunluogopienodicollinechesiperdevanoallorizzonte,ilsolestavatramontandoeipratieranopienidi fogliecadutediuncolorearancio,alcunedanzavanoalventochelievelambivailmiovolto,erosospesa nellariaemanmanocheproseguivosentivounsuonosemprepinitidoveniredalontano.Allimprovviso unapiccolachiesettaapparsasuuncrinale,eramoltopiccolaeavevauncampaniledalqualeproveniva unsuonomeraviglioso,dolce,costante,profondochearrivavaalmiocuoreattraversandotuttelecellule delmiocorpoquelsuonoeraOMOMOM.Unricordoindimenticabilecherimastoparteintegrante dellamiavita,nonglihomaidatounaspiegazionemadaallorasocheesiste. Negliultimiannihoavutolafortunadifrequentareuncorsodimantradovehoimparatomoltecose,unadi questequellachelapraticacostanteesincerapuaiutarenelprogressopersonalediognuno. 59

Vorreiparlarediunmantrachehoapprofonditoepraticatopermoltotempo: OMNAMAHSHIVAYAMiarrendoateShiva Cantandosuognunadellesillabe,sipuavereesperienzadiquellocheognunapuevocareunicamente adognuno.Ognilibroddellespiegazioni,collocandoimantraneichakra,dlorocoloriecc..,mapenso chepoicichecontaquellocheognunodinoipercepiscealdiladellespiegazioni. Permequestomantrahaevocatoquestesensazioni: NALaformaattiraesvelailsuonoprimordiale.Laveraarmoniasicela,nonsifaafferrare,nascostadal coloregiallo.Lanticamemoriariaffioradallaprofondit. MALanascita,ilcoloregrigiosisvelaquandolaluceeletenebresiincontrano.Sinasceeilsuono pressantearrivadaunadimensionesenzatempo. SHIIlritorno.Ilcolorebiancopurificalavia.Ilviaggioversoilluogodiappartenenza.Reminiscenzadialtre vite. VALaterra.ComeglialberiattraversoleradicitraggononutrimentodallaMadreTerraeconillororami espandonoenergiaalcreatoeprendonovigoredallalinfacheliattraversa;cosluomohalesueradici nellaConoscenzaetraevigoredallamore divinoecomeunfiumeguidatoversolimmortalit. YALagrazia.Lorosifondenellaforma.Ilperimetrodellavitaincompiutomadalfioredorodiscende lelisirdimmortalit.LaGraziaelAmoresvelanoilmistero. OMCondivisionedellispirazione.

Qualunque nome sia invocato, il Potere che risponde la MADRE. Ciascun nome rappresenta un certo aspetto del Divino ed limitato da quellaspetto; il Potere della MADRE universale. Sri Aurobindo (lettere sullo yoga vol.9 pag 185)

60

diJayanti

.Sulle uscite dal corpo e altri effetti dello YOGA


Ci sono persone che escono naturalmente dal loro corpo (esteriorizzazioni), o sperimentano volontariamente questo fenomeno attratti dalla possibilit di esplorare i mondi sottili, ottenere i cosiddetti poteri occulti, ( siddhi) e conseguentemente affascinare se stessi e gli altri. La Madre ci mette in guardia rispetto a queste esperienze, le spiega come doni di natura o qualche volta peggio come capricci di natura e le distingue da altre esperienze che Satprem crede essere analoghe e si tratta invece di semplici (si fa per dire) aperture mentali sulle zone superiori.

L Agenda di Mre 5 settembre 1962 XW


(PoiSatpremleggeunbranochetrattadelfisicosottileedellaesteriorizzazione,dovecitatral'altroil caso di D., che esteriorizzatosi per la prima volta, non riusciva pi a rientrare nel corpo perch cercava di rientrarciperlegambe!EccolavicendadiD.:Stavosdraiato,inconcentrazione,inunapoltronadariposo, quando d'improvviso mi sono ritrovato a casa del mio amico Z., che stava facendo musica assieme a parecchie altre persone. Vedevo tutto con grande chiarezza, anzi in modo pi chiaro che nel fisico, e mi muovevo velocemente, senza incontrare ostacoli. Sono rimasto l un bel po' a guardare; ho perfino cercato di attirare l'attenzione di quelle persone, ma non erano coscienti della mia presenza. Poi, d'improvviso, intervenuto qualcosa che mi ha tirato via da l, come un istinto: "Devo tornare". Avevo una sensazione di mal di gola. Ricordo che per uscire da quella stanza, che era chiusa, a parte una piccola apertura in alto, la mia forma si come evaporata (infatti avevo ancora una forma, non per come la nostra forma fisica: era qualcosa di pi luminoso, meno opaco) e cos sono uscito come fumo da quell'apertura. Poi mi sono ritrovato in camera mia, accanto al mio corpo, e ho visto che avevo la testa di traverso, irrigidita contro il cuscino, e che stavo respirando con difficolt. Volevo rientrare nel corpo, ma mi era impossibile. Allora ho preso paura. Cercavo di entrarci attraverso le gambe, ma arrivato all'altezza delle ginocchia era come se scivolassi fuori. Ci ho provato due o tre volte: la coscienza risaliva, ma poi scivolava fuori come spinta da una molla. Pensavo: "Se riuscissi almeno a rovesciare questo sgabello (i miei piedi stavano appoggiati su uno sgabello), fareirumore, e cos mi sveglierei. Niente da fare. E intanto respiravo sempre peggio. Avevo una paura terribile. Ad un tratto mi sono ricordato di Mre e l'ho chiamata: "Mre! Mre! Allora mi sono ritrovatonelmiocorpo,sveglio,coltorcicollo. (Mreridedigusto)

61

statoD.inpersonaaraccontarmiquestastoria.

Mre : D.! Ma che sciocco! Non sapere neanche da che parte si rientra! A me non ne ha maiaccennatoaltrimentiglieloavreidetto! Bisogna uscire di qui (cuore). Si pu anche uscire dalla sommit del cranio, ma pi difficile. Bisogna uscire di qui (cuore) e rientrare da qui (cuore). la cosa pi naturale, anzi la primissima cosa che insegnano a chi vuole esteriorizzarsi. Bisogna concentrare tutta la propria coscienza qui (cuore) e uscire di qui. Poi bisogna rientrare dentro dallo stessopunto,mantenendoilcollegamento. Interessanteperquestastoria,moltointeressante.No,nonmel'avevimairaccontata! Cercaredirientrareperipiedi!!... Certunicercanodirientrareperlatesta:difficilino.difficilinoebisognasaperlofare. Marientrareperilcuorelacosapifaciledelmondo.Maguardaunpo'!...Proprio interessante,latuastoria.
S,efarcapireallagentedichecosasitratta.

Mre:Davvero,moltodivertente.
Ausciredalcorpocoscientementeiononcisonomairiuscito.

Mre:undonocheunoha.
Avoltehol'impressionedivibrazionicheesconodallasommitdellatesta.

Mre:Questatuttaun'altrafaccenda.
Dichesitratta?Avoltehol'impressionediqualcosachetiraviolentemente:chevibraconintensitechemi tiraviolentemente,comevenissitiratoconforzadallasommitdelcapo.

Mre:lamentesuperiorechesiapre. Appartienepiuttostoalmetododellakundalini.Nonun'esperienzadiesteriorizzazione,ma un'aperturamentalesullezonesuperiori.

62

Macertevoltemisuccedementrestoperaddormentarmi.

Mre:Perchquestoilmodoincuitutimettiincontatto.Edindispensabile. Comunqueuneffettodelloyoga.Unopuarrivarcipreparatodalleesperienzedidiversevite; oppure,sepronto,pusuccedergliinun'esistenzasola.Perdirelaverit,l'importante propriosalireoltrelacalottacranica,losai,no?...perchimprigiona.Qui,infatti,allasommit delcapo,c'unaspeciediostruzionechebisognaeliminare.Lacapacitdifareun'operazione delgenerecostituiscelaprovacheunoprontoperloyogalo'yoga'...beh,insomma,loyoga diSriAurobindo. Lealtrefacoltesteriorizzarsi,ecc.sonoqualcosadiinnato,coscomecertuninascono artisti,pittorioaviatori.unadelletantecombinazionispecialidellaNatura.Hoconosciuto ragazzediunastupiditestremachepersapevanoesteriorizzarsiottimamenteedessere perfettamentecoscientidelleloroesperienzenelfisicosottileoppurenellamenteonelvitale materiale(perchinonmoltosviluppatosuccedepinelvitalematerialechenelfisicosottile). Eranoingradodiraccontaretuttoquellochevedevano;maquantoalloyoga,nessunacapacit. Tidico,sitrattadicapriccidellaNatura.

Peccatocheconmenonsisiapresacerticapricci!

Mre:Maperfareloyoganonindispensabile. Certo;macomunque... Mre:Perimaterialisti,s,hamoltopeso,datochelimettedifronteaqualcosachealoro sembra'sovrannaturale'!


Certo,esoprattuttoperciinteressante:glidimostrachelacoscienzapuesistereanchefuoridelcorpo.

Mre:Esattamente.Dipers,per,nonaffattoindispensabile.
No.Eppureamepiacerebbe...

Mre:Tidivertirebbe,eh?
Beh,s!Nonsolomidivertirebbe,maavreil'impressioneche la coscienza si allarga.

Mre:Nondetto. Se uno non ha l'apertura qua in cima (sommit della testa), non ne trae nessun profitto. Le ragazze di cui ti accennavo (ne ho conosciute ben tre, non una sola, che avevano una gran facilit di esteriorizzarsi) non facevano nessun progresso. Nessunissimo. Magari riuscivano a vederesemprepicose,manonfacevanonessunissimoprogressointeriore.

Jayanti 63

Consapevolezza e sviluppo delle facolt intuitive


di Claudio Tolomelli
In alcuni articoli di numeri precedenti di questa rivista ho inteso evidenziare limportanza della consapevolezza nella pratica dello yoga integrale, riportando e commentando brevemente alcuni brani di Mre e Sri Aurobindo in proposito: la pratica della consapevolezza riguarda infatti tutti i passaggi della sadhana e pu essere applicata al lavoro di trasformazione su tutti i piani dellessere. In questo articolo mi soffermer sulle facolt intuitive. Poich, come afferma Sri Aurobindo, lintuizione di particolare rilevanza nella pratica dello yoga, come guida e come strumento di conoscenza, divenire capaci di svilupparla e di utilizzarla rappresenta un risultato importante della prima fase della sadhana e costituisce una condizione essenziale per accedere a livelli di coscienza pi elevati. Fra questi vi proprio la mente intuitiva, individuata da Sri Aurobindo come uno dei principali piani da raggiungere nel percorso ascendente della coscienza. Abitualmente si ritiene che lintuizione sia una facolt eccezionale o straordinaria, che difficilmente pu essere sviluppata e il cui funzionamento qualcosa che trascende la nostra volont. Essa invece una facolt innata nellessere umano, sia pure in misura maggiore o minore a seconda degli individui, a cui possiamo avere accesso e del cui funzionamento possiamo diventare consapevoli; fino al punto di poterla utilizzare abitualmente come uno strumento fondamentale per la pratica dello yoga. E per importante saper distinguere fra i differenti tipi di intuizione che operano in noi, cos come occorre saper riconoscere la false indicazioni che possono giungere alla nostra coscienza sotto forma di intuizioni e che sono invece manifestazioni pi o meno dissimulate del nostro ego o che trovano in esso la loro radice. Per questo, la consapevolezza delle diverse sorgenti dellintuizione in noi di particolare importanza nella sadhana, e il costante surrender alla Madre una delle principali garanzie contro false suggestioni o movimenti interiori sbagliati. Penso possa essere utile riportare, su questo tema, un interessantissima spiegazione di Mre, in risposta alla domanda di un discepolo.

Madre, come si pu facolt di intuizione?

sviluppare

la

Ci sono diversi tipi d'intuizione, e si portano queste capacit in s. Sono sempre un po' attive, ma non le riconosciamo perch non facciamo sufficiente attenzione a ci che succede in noi. C', dietro le emozioni, profondamente nell'essere, in una coscienza che si trova suppergi all'altezza del plesso solare, una specie di pre-scienza, come una capacit di previsione, ma non sotto forma didee: piuttosto sotto forma di sentimenti, quasi una percezione di sensazioni. Ad esempio, quando stiamo per decidere di fare qualcosa, alle volte proviamo una specie di disagio o di rifiuto interiore e, di solito, se si ascolta questa indicazione pi profonda, ci si accorge che essa era legittima. C', in altri casi, come una cosa che spinge, che indica, che insiste (non parlo di impulsi, capite, di tutti i movimenti che vengono dal vitale e da molto pi in basso), delle indicazioni

64

che stanno dietro i sentimenti, che provengono dalla parte affettiva dellessere; anche in quel caso si pu ricevere un'indicazione abbastanza esplicita della cosa che si deve fare. Sono forme d'intuizione o d'istinto superiore che si coltivano con l'osservazione ed anche con lo studio dei risultati. Naturalmente, bisogna farlo in modo assolutamente sincero, oggettivo, senza partito preso. Se si vuole vedere le cose in un certo modo e allo stesso tempo fare questa osservazione, non si conclude nulla.

Bisogna farlo come se si guardasse l'evento avvenire al di fuori di s, in qualcun altro. E' una forma d'intuizione, e pu essere la prima forma che generalmente si manifesta. Esiste unaltra forma, ma quella molto pi difficile da osservare perch, per quelli che sono abituati a pensare, ad agire secondo ragione non secondo gli impulsi ma razionalmente, - a riflettere prima di fare qualcosa, c', nel pensiero semicosciente, un processo estremamente rapido da causa ad effetto, che fa in modo che non si veda la linea, tutta la linea del ragionamento, e che di conseguenza non si pensa che ci sia un ragionamento e ci alquanto ingannevole. Avete l'impressione di un'intuizione, ma non un'intuizione, si tratta di un ragionamento estremamente rapido, subcosciente, che prende un problema e che va dritto alle conseguenze. Non va confuso con l'intuizione. L'intuizione, nel funzionamento cerebrale ordinario, qualcosa che cade tutto a un tratto, come una goccia di luce. Se si ha la

capacit, un inizio di capacit di visione mentale, questo d l'impressione di qualcosa proveniente dall'esterno, o dal di sopra, e che come il piccolo shock nel cervello, di una goccia di luce, assolutamente indipendente da ogni ragionamento. Ci si percepisce pi facilmente, quando si riesce a fare tacere il proprio mentale, a tenerlo immobile e attento attraverso un blocco del suo funzionamento ordinario, come se il mentale si trasformasse in una specie di specchio, che si volge verso una facolt superiore in un'attenzione sostenuta e silenziosa. Anche questo si pu imparare a fare. Bisogna imparare a farlo, una disciplina necessaria. Quando occorre risolvere un problema, qualunque esso sia, abitualmente si concentra l'attenzione qui (gesto fra le sopracciglia) nella parte centrale, proprio al di sopra degli occhi, che il centro della volont cosciente. Ma allora, se fate cos, non potete essere in relazione con l'intuizione. Potete essere in relazione con la sorgente della volont, dello sforzo, persino di un certo tipo di conoscenza, ma nel dominio esteriore, quasi materiale; mentre se volete avere un rapporto con l'intuizione, occorre che questa (la Madre indica la fronte), sia tenuta completamente immobile. Il pensiero attivo deve arrestarsi per quanto possibile e tutta la facolt mentale formare come in cima al cranio, un pochino pi su, se ci si riesce, una specie di specchio, molto tranquillo, molto immobile, rivolto verso l'alto, in una attenzione silenziosa molto concentrata. Se si riesce, allora si pu magari non subito ma si pu avere la percezione di quelle gocce di luce che cadono da una regione ancora sconosciuta, sullo specchio, e che si traducono in un pensiero cosciente che non ha nessun rapporto con tutto il resto del proprio pensiero, poich si riusciti a tenerlo in silenzio. E' questo il vero inizio dell'intuizione intellettuale. una disciplina da seguire. Per un lungo periodo, si pu tentare e non riuscire, ma dopo che si riesce a fare lo specchio immobile e attento, si ha

65

sempre sempre un risultato, non necessariamente sotto forma di un pensiero preciso, ma sempre con la sensazione di una luce che viene dall'alto. E allora, quando si pu ricevere questa luce che viene dall'alto senza entrare immediatamente in un'attivit turbinosa, riceverla nella calma e nel silenzio e lasciarla entrare profondamente nell'essere, passato qualche tempo, essa si traduce o in un pensiero luminoso o in un'indicazione molto precisa qui (la Madre indica il cuore), in quest'altro centro. Naturalmente, all'inizio, bisogna arrivare a sviluppare queste due capacit; poi, una volta ottenuto un risultato, bisogna osservare il risultato come ho detto e vedere il rapporto con quanto accade, le conseguenze: vedere, osservare molto attentamente cosa si introdotto, che cosa ha potuto deformare, quanto ragionamento pi o meno cosciente si aggiunto, quanta volont inferiore, pi o meno cosciente; con uno studio approfondito (in fondo quasi in ogni istante, in ogni caso quotidiano e molto frequente) che si arriva a sviluppare la propria intuizione. E' una cosa lunga. una cosa lunga e presenta delle insidie: ci si pu ingannare da soli, si possono prendere per intuizioni delle volont subconscie che tentano di manifestarsi, delle indicazioni date da impulsi che si sono rifiutati di ricevere apertamente, insomma ogni tipo di difficolt. Bisogna aspettarselo. Ma se si persevera, si sicuri di riuscire.

E c' un momento in cui si avverte come una direzione interiore, un qualcosa che nettissimamente vi guida in tutto quello che fate. Ma a quel punto, affinch l'indicazione abbia il massimo del suo potere, bisogna aggiungervi, naturalmente, la sottomissione cosciente: bisogna essere sinceramente decisi a seguire l'indicazione data dalla forza superiore. Se si fa cos, allora si saltano anni di studio, ci si pu impadronire del risultato molto rapidamente. Con quella aggiunta il risultato viene rapidissimamente. Ma bisogna farlo con sincerit e una specie di spontaneit interiore. Se lo si vuole fare senza questa sottomissione, si riesce come pure si riesce a sviluppare la propria personale volont e a farne un potere molto considerevole, ma quello prende molto tempo, e si incontrano molti ostacoli e il risultato assai precario. Bisogna essere estremamente persistenti, ostinati, perseveranti, e si certi di riuscire, ma dopo un grande lavorio. Fate la vostra sottomissione in un dono di s sincero, completo e brucerete le tappe, andrete molto pi in fretta, ma non bisogna farlo per calcolo, poich questo guasta tutto! La parole di Mre sono riportate dal libro Poteri Innati ed. Lilaurora

66

Appunti per una pratica integrale.


Rubrica di Pino Landi 4 Il Centro Interiore nello yoga integrale (Interiorizzazione e introspezione)
In Matters body find thy heaven-born soul. Then Savitri surged out of her bodys wall And stood a little span outside herself And looked into her subtle beings depths And in its heart as in a lotus-bud Divined her secret and mysterious soul.
Nel corpo della Materia trova la tua anima nata dal cielo." Allora Savitri usci dal muro del Suo corpo e rest una piccola spanna fuori da se stessa e guard nelle profondit del proprio essere sottile e nel suo cuore come in un bocciolo di loto indovin la Sua anima segreta e misteriosa. SAVITRI - Libro 7, Canto vv.30,35

La comune conoscenza intellettiva basata sugli stimoli dei sensi materiali e la successiva elaborazione della mente, principalmente rivolta verso lesterno. La conoscenza mentale presuppone un soggetto che osserva e cerca di conoscere un oggetto (pi spesso una pluralit di oggetti) da lui diversi e separati. Anche nellipotesi che si studi un organo interno od un componente del nostro stesso corpo, oppure un concetto od un componente della nostra medesima mente, ci che osserviamo e vogliamo conoscere un qualcosa di separato da noi, intesi come soggetto che persegue conoscenza.

Viceversa nella conoscenza integrale la direzione dellattenzione e della concentrazione rivolta allinterno di noi stessi, l dove la conoscenza si forma, nella coscienza. Ci che si vuole conoscere viene osservato e studiato cos come appare dentro di noi, come una variazione del nostro continuum interiore, con la consapevolezza che conoscere significa una interazione ed una relazione reciproca tra coscienza diverse. Tutto infatti, anche gli oggetti inanimati hanno un peculiare livello di coscienza, o meglio anche in loro involuta la Coscienza, come essenza di tutto il reale. Nella conoscenza integrale soggetto ed oggetto divengono uno nellessenza, c perfetta identificazione in un unico movimento di Energia in cui convergono soggetto, oggetto ed anche atto del conoscere. E intuitivo comprendere che sostanzialmente la pratica della conoscenza integrale procede per una sintesi di interno ed esterno in una visione unica in cui questa divisione non ha pi senso. La conoscenza integrale conoscenza di sintesi ed contestualmente conoscenza e modificazione della coscienza, non pu quindi che procedere nella pratica integrale attraverso linteriorizzazione e la introspezione.

67

S, il movimento dinteriorizzazione quello giusto. Vivere interiormente nella pace e nel silenzio la prima cosa necessaria. Ho parlato della vastit perch nella vastit del silenzio e della pace (che gli yogi riconoscono come la realizzazione del s ad un tempo individuale e universale) la base per armonizzare linteriore e lesterioreRimanere allinterno, al di sopra e imperturbabili, pieni della coscienza e dellesperienza interiori ascoltando, quando occorra, questo o quello con la coscienza di superficie, anchessa per imperturbabile, senza lasciare che venga invasa o proiettata allesterno questa la condizione perfetta per la sadhana Sri Aurobindo - Lettere sullo yoga Linteriorizzazione un cambiamento di prospettiva, di punto dosservazione, e come tale indispensabile per un modo olistico di conoscenza, ma produce contestualmente una vera e propria realizzazione, una libert dai condizionamenti e dalle suggestioni esteriori ed un ampliamento della coscienza. Le realizzazioni spirituali possono essere ottenuti rivolgendosi verso lalto, ma il loro consolidamento avviene portando la loro luce verso il basso, nei meandri della nostra interiorit, l dove possibile la reale e duratura trasformazione. Il progresso spirituale interiore non dipende tanto dalle condizioni esterne quanto dal modo in cui reagiamo ad esse: sempre stato questo il verdetto definitivo dellesperienza spirituale. Ecco perch insistiamo sulla necessit di assumere il giusto atteggiamento e di perseverare, sulla necessit di uno stato interiore non dipendente da circostanze esterne uno stato di equanimit e di calma, se non subito

possibile quello di felicit interiore sulla necessit di interiorizzarsi sempre di pi e di guardare allesterno dallinterno, invece di vivere nella mente di superficie che sempre alla merc dei colpi e degli attacchi della vita verissimo che, elevandosi, si pu uscire da tutti i problemi, poich in alto non esistono pi; essi per restano al di sotto ed difficile stare sempre al di sopra con tanto d insoluto che chiede dessere risolto Ma, proprio come ci si pu elevare al di sopra, cos si pu scendere profondamente allinterno, ed questo scendere dentro, in profondit che necessario Sri Aurobindo - Lettere sullo yoga Lintrospezione invece lattitudine a percepire i nostri movimenti interiori. Losservazione dei pensieri, dei movimenti e del vitale, quindi dei sentimenti, delle preferenze, delle abitudini e cos via. Sotto laspetto tecnico pu essere simile alanalisi psicoanalitica, ma diversissime ne sono le finalit. Mentre nella psicoanalisi il fine un adattamento, nella pratica integrale la conoscenza dei movimenti interiori porta verso la liberazione da ogni condizionamento ed assoggettamento culturale e sociale, in una proiezione libera verso la completa realizzazione. Nella psicoanalisi c lassoggettamento ad un io pi forte e pi normale tra tutti i molteplici ego che si contendono il controllo, nella pratica integrale c la liberazione da ogni ego, la loro riunificazione, in quanto parti scisse, in un unico Centro Interiore. La pratica integrale ha come finalit lemersione ed il consolidamento della coscienza attorno a quella parte Divina nelluomo che stata chiamata con i nomi pi disparati ma di cui si sperimentato la presenza in tutte le scuole sapienziali.

68

Ma ci sono molti aspetti nella vostra personalit o piuttosto molte personalit in voi; sono infatti i loro movimenti discordanti che sintralciano reciprocamente, come succede quando si esprimono attraverso la mente esterna, ad avere ostacolato molto la vostra sadhana. Che cosa volete fare di tutte queste personalit? Se desiderate il Nirvana, dovete espellerle o soffocarle o ridurle a uno stato di coma. Mac un altra strada: quella che chiamiamo lintegrazione larmonizzazione dell essere. Questa non pu esser fatta dallesterno, non pu esser fatta dallessere mentale n dall essere vitale essi rovinerebbero sicuramente tutto. Pu esser fatta solo dall interno, dallanima, dallo Spinto che il centralizzatore esso stesso centro di queste personalit concentriche. In ciascuna di esse c una verit che pu armonizzarsi con lautentica verit delle altre.Questa l armonizzazione auspicata dal nostro yoga, che non pu per essere raggiunta da alcun accomodamento esteriore ma solo interiorizzandosi e osservando volendo e agendo dallo psichico e dal centro spirituale. Perch l vi la verit dellessere, ed anche il segreto dellArmonia. Sri Aurobindo - Lettere sullo yoga Se luomo fosse nella sua Essenza puro Divino, Atman o Anima, non vi sarebbe alcuna possibilit di evoluzione , o levoluzione sarebbe limitata al piano materiale, una sorta di evoluzione scientifica o darwiniana, ma cos non . Luomo il ponte tra terra e cielo, l anello di congiunzione tra spirito e materia, quindi lessere evolutivo per eccellenza. Lanimale non pu evolvere, perch non ha la coscienza della individualit, ma solamente quella di specie. Gli Esseri dei piani superiori non possono evolvere, perch stabili e completi nella loro essenza. Ma luomo materia che manifesta mente ed autoconsapevolezza, luomo insiste su diversi piani, e pu stabilire la propria coscienza su quelli su cui le sue capacit e volont sono in grado di farlo. Per questo occorre che lindividualit non sia annichilita in un indistinto trascendente, ma che vi sia

la possibilit di identificarsi con il Divino dentro di noi.

Lanima e lessere psichico non sono esattamente la stessa cosa, sebbene la loro essenza sia la stessa. Lanima la scintilla divina che dimora al centro di ogni essere; identica alla Divina Origine; il divino nelluomo. Lessere psichico prende forma progressivamente intorno a questo centro divino, lanima, nel corso delle sue innumerevoli vite nellevoluzione terrestre, finch arriva il momento in cui lessere psichico, pienamente formato ed interamente risvegliato, diventa linvolucro cosciente dellanima attorno a cui formato. Sri Aurobindo E la coscienza individuale. In genere laspirazione sempre espressione dellessere psichico, vale a dire di quanto si andato organizzando attorno al centro divino, espressione della fiammella divina che si trova dentro gli esseri umani. Vedi, in ogni essere umano c questa fiammella divina attorno alla quale, attraverso le varie incarnazioni, il karma e tutto il resto, si va organizzano, un essere che Thon chiamava `essere psichico; e quando lessere psichico giunto al suo pieno sviluppo diventa una specie di rivestimento corporeo, o comunque individuale, dellanima. Dellanima che parte del Supremo: lo jiva la forma individuale del Supremo. E poich esiste un solo Supremo, esiste un unico jiva - per esistono milioni di forme individuali. E attorno a questo jiva, che comincia con una scintilla divina, e che immutabile, eterno e anche infinito(infinito quanto a

69

possibilit,pi che a dimensioni), si cristallizza a poco a poco, attraverso le varie incarnazioni, tutto ci che ha ricevuto lInflusso divino e che risponde allInflusso divino, facendosi nel contempo sempre pi cosciente e sempre pi organizzato. Alla fine diventa un essere individuale perfettamente cosciente, padrone di se stesso e mosso unicamente dalla Volont divina. Diventa cio espressione individuale del Supremo. E questo che chiamiamo `essere psichico. Agenda di Mre libro terzo - 25 luglio 1962 Per evitare che lEssere Psichico si disperdesse come un concetto mentale, una nozione filosofica, o peggio ancora teologica, nelle nebbie della trattazione mentale, riporto la questione nella sua naturale sintesi che la pratica. Mano a mano che si procede nella sadhana, nel silenzio della mente e nella quiete del vitale si pu sentire la voce di un Maestro. Questo lEssere Psichico, il Maestro dello

yoga integrale. Per fugare ogni dubbio ed errore necessario essere assolutamente sinceri nel lavoro interiore ed aver purificato mentale e vitale ma quando si sente quella Voce realmente impossibile sbagliare ed il nostro yoga procede pi sicuro e spedito.

Here in this chamber of flame and light they met; They looked upon each other, knew themselves, The secret deity and its human part, The calm immortal and the struggling soul. Then with a magic transformations speed They rushed into each other and grew one. Qui in questa camera di fiamma e di luce esse s'incontrarono; si guardarono lun laltra, si riconobbero, la divinit segreta e la sua parte umana, la calma immortale e l'anima in conflitto. Allora in una rapida e magica trasformazione si abbracciarono e divennero una. SAVITRI - Libro 7, Canto V, vv.196,201 Agenda di Mre 21 febbraio 1961 (Messaggio di Mre, in occasione del suo 83 compleanno, pubblicato in inglese con la riproduzione della firma autografa di Sri Aurobindo:) Una volta stabilito il collegamento fra la coscienza sopramentale e quella umana, lessere psichico a dare la risposta pi immediata prima della mente, del vitale e del fisico. Possiamo anche aggiungere che una risposta pi pura; la mente, il vitale e il fisico invece possono lasciare che altre cose vengano a mischiarsi alla ricezione dellinflusso sopramentale, inquinandone la verit. Lo psichico risponde sempre in modo puro, e non consente simili commistioni. Il mutamento sopramentale pu avere luogo solo se lo psichico si risvegliato ed diventato il principale supporto della discesa del potere sopramentale. Sri Aurobindo

70

BACHECA
Questo spazio destinato alle comunicazioni ed informazioni che i lettori ritengono di rendere pubbliche, e che riguardano i temi trattati dalla rivista.

Nel week end dal

1 al 3 luglio 2011
si terr a MOTRANO un incontro di pratica meditativa con SRADDAL incentrato sui Commenti di Sri

Questi sono gli indirizzi relativi a gruppi che operano e lavorano avendo come riferimento lo yoga e linsegnamento di Sri Aurobindo e Mre. La redazione si limita a riportare gli indirizzi segnalati declinando ogni ulteriore responsabilit. Piemonte: ro.v@libero.it jiotis@fastwebnet.it Lombardia : rosassone@hotmail.com Liguria: miranda.vannucci@virgilio.it Veneto: http://www.supramentalyoga.org/ Friuli: http://www.associazionealba.it/ Emilia Romagna: vivashvan@hotmail.it Toscana : lilaurora@motrano.it

Aurobindo alla Isha Upanishad.


L'incontro si terr presso

Lagriturismo Lil Auro.ra di MOTRANO - Sovicille (Siena).


Tel/fax 0577 311072 e-mail: lilaurora@motrano.it

I posti sono gi esauriti, ma ancora possibile prenotarsi, per subentrare ad eventuali rinunce contattando la Linda (presso agriturismo) o scrivendo una e_mail a Miranda o al sottoscritto. miranda.vannucci@virgilio.it landipi@libero.it

IL MANTRA DEL REALE una giornata dedicata al VERBO MANTRICO DI SRI AUROBINDO (a cura di Tommaso Iorco) domenica 10 luglio 2011

(a Motrano, nella bella campagna senese)


- 09:30/10:30 - registrazione partecipanti - 10:30/12:30 - recital L'Opera d'inchiostro (su poesie di Sri Aurobindo) - 13:00/14:00 - pranzo (vegetariano) - 14:30/16:30 - La poesia di Sri Aurobindo nell'originale inglese - 17:00/19:00 - La poesia di Sri Aurobindo in traduzione italiana - 19:30/20:30 - cena (vegetariana) e saluti N.B.: prenotazione obbligatoria (a causa dei posti limitati)

Per Settembre-ottobre stiamo organizzando una serie di incontri con Tommaso Iorco nella citt di Imola e di Bologna. Verr presentato e proiettato il videodocumentario Kaosmos, un lavoro bello e professionale, totalmente incentrato sul Lavoro di Mre e Sri Aurobindo, ma comunque svolto in una forma in grado di interessare chiunque voglia allargare le proprie conoscenze e prospettive. Chiunque sia interessato a portare liniziativa in una citt della Romagna potr mettersi in contatto con landipi@libero.it

per informazioni e prenotazioni: info@arianuova.org

71

Potrebbero piacerti anche