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Conversazione in Sicilia di ELIO VITTORINI La ricerca di un impegno-oltre l'inetto-oltre l'indifferenza un nuovo realismo sociale e simbolico insieme Con la guerra di Spagna e la crisi della societ di quegli anni, Vittorini comprese(semplificando) l'essenza del Fascismo e il bisogno di ribellione (che lo porter poi nella Resistenza ) come dimostra l'attacco del romanzo :''lo ero, quell'inverno, in preda ad astratti furori. Non dir quali, non di questo mi son messo a raccontare. Ma bisogna dica ch'erano astratti, non eroici, non vivi; furori, in qualche modo, per il genere umano perduto... Vedevo manifesti di giornali squillanti e chinavo il capo; vedevo amici, per un'ora, due ore e stavo con loro senza dire una parola, chinavo il capo; e avevo una ragazza o moglie che mi aspettava ma neanche con lei dicevo una parola, anche con lei chinavo il capo. Pioveva intanto e passavano i giorni, i mesi, e io avevo le scarpe rotte, l'acqua che mi entrava nelle scarpe, e non vi era pi altro che questo: pioggia, massacri sui manifesti dei giornali, e acqua nelle mie scarpe rotte, muti amici, la vita in me come un sordo sogno, e non speranza, quiete. Questo era il terribile: la quiete nella non speranza. Credere il genere umano perduto e non aver bisogno di fare qualcosa in contrario, voglia di perdermi, ad esempio, con lui. Ero agitato da astratti furori, non nel sangue, ed ero quieto, non avevo voglia di nulla...........'' Siamo ancora nel clima letterario dell'indifferenza e della inettitudine.........nel 39 appare la storia di Conversazione a narrarla Silvestro, un tipografo siciliano che vive a Milano e soffre per un desiderio di azione, consumandosi dentro di s in un furore astratto. Reagisce a questo sentimento cupo di impotenza, decidendo di prendere il primo treno che parte per la Sicilia, come per obbedire a un confuso appello della sua terra di origine che gli fa vagheggiare una promessa di ritorno alla felicit dell'infanzia non scissa da una nuova coscienza civile.A tale stato danimo si aggiunge una lettera del padre ,dalla quale egli apprende che questi ha lasciato la madre per un'altra donna ,nella lettera vi l'invito a ritornare in Sicilia ,cos inizia la Conversazione di Vittorini-Silvestro-Il Romanzo si compone di cinque parti esso infatti come se fosse strutturato ad episodi intrecciati con personaggi e riferimenti simbolici e fiabeschi ,non solo una scelta di stile ma anche una necessit per superare la censura Fascista ,ci a reso in parte il Romanzo non sempre di facile interpretazione, rimane comunque un taglio documentaristico si parlato infatti di Simbolismo documentaristico in quegli anni in particolare l'autore si interrogava sul rapporto tra Fotografia -cinema e letteratura. Il Viaggio il fulcro della Fabula incentrata sul tema del Ritorno (Nostos-Ritorno-Odissea) Il racconto inizia come viaggio di evasione nel passato della sua terra, con la speranza di trovarvi una risposta autentica al vuoto della sua vita presente. Da un presente, pieno di disperazione e di malessere, e in cui l'eco di lontani massacri lo ha agitato, Silvestro giunge nella pace della sua terra tra sperdute montagne e desolati fichi dindia. Ma anche in questi mitici luoghi dell'infanzia la tristezza del presente riappare confusa col passato. Gli stessi uomini che incontra durante il viaggio sono legati alla miseria del presente; i piccoli siciliani da terza classe, affamati e soavi nell'aver freddo, senza cappotto, le mani nelle tasche dei pantaloni, il bavero della giacca rialzato... scuri in faccia, ma soavi, con barba da quattro giorni, operai, braccianti dei giardini d'aranci, ferrovieri con i cappelli grigi e filetto rosso della squadra lavori ... ;il piccolo siciliano con la moglie bambina che non vuole mangiare arance e che rimane disperato con la sua miseria. i due poliziotti, coi baffi e senza baffi, che, sicuri del potere di cui sono servitori fedeli, vorrebbero mettere dentro i delinquenti politici "perch l'umanit nata per delinquere", ma che, appena scesi dal treno, lasciano la puzza", secondo l'espressione severa e solenne di un siciliano grande, come un Gran Lombardo, personaggio che lascia un'impressione notevole in Silvestro, (cit.dal Paradiso di Dante) poich invoca nuovi e altri doveri per gli uomini,(una nuova coscienza civile per un nuovo Paese ) tutti legati al dolore del mondo offeso. Il Gran Lombardo.........Il Gran Lombardo veniva da Messina "dove si era fatto visitare da uno specialista per una sua speciale malattia dei reni e tornava a casa, a Leonforte. Era un padrone di terre con tre belle figlie femmine", e aveva un cavallo sul quale andava per le sue terre, e allora credeva, tanto era alto quel cavallo, di essere un re; e avrebbe dato tutto quello che possedeva, e il cavallo anche, le terre, pur di sentirsi in pace con gli uomini come uno che non ha nulla da rimproverarsi. Avrebbe voluto, insomma, essere un buon cittadino che ha coscienza del dolore del mondo, dell'ingiustizia umana. Il discorso iniziato col Gran Lombardo continuer poi nel paese di Silvestro con l'arrotino Calogero che vorrebbe combattere con forbici, punteruoli, spade per la sua rivolta.Intanto Silvestro, immerso ormai nel paesaggio siciliano e tra gente sofferente per malattia e per fame, giunto al suo paese e in casa della madre (Concezione).Il primo incontro segnato dall'aringa arrostita, cibo di sempre della madre che ricorda l'infanzia di Silvestro. Laringa viene pulita, messa in un piatto e cosparsa d'olio, e Silvestro e la madre si siedono a tavola, in cucina, col sole alla finestra dietro le spalle della madre avvolta nella coperta rossa. Di qui i ricordi; fichi , maiali, cicale, chiocciole e cicoria selvatica, che formavano gli elementi essenziali di una famiglia di un povero ferroviere, il quale era ricco per dieci giorni al mese, subito dopo aver preso la paga, e poi affamato per altri venti giorni, lui e la famiglia.

La conversazione con la madre crea in Silvestro un rapporto critico tra passato e presente; per esempio, il lesso che la moglie a Milano cucina al figlio lascia sconcertata la povera vecchia siciliana, che ha fondato la sua alimentazione normale in aringhe arrostite e in chiocciole, tanto che il padre di lei era un grand'uomo proprio in grazia delle aringhe "che danno un bel colorito al volto". E qui la madre rievoca la mitica figura del nonno. Nel racconto della madre la storia del nonno si confonde inevitabilmente con quella del marito, e da quella confusione di immagini prende corpo l'immagine assoluta dell'Uomo, sensibile e buono come il marito, ma anche forte e proteso verso altri e alti doveri come il nonno, tanto che alla fine nella mente di Silvestro le due immagini si identificano con quella del Gran Lombardo, che egli ha appena intravisto nel treno attraverso un allusivo colloquio politico-sociale. Qui si rivela la tecnica narrativa di Vittorini, in questa capacit che egli ha di calare l'infanzia nella realt del presente, elevandola di significati e trasferendola, pur nella sua linea reale, in una dimensione nuova, la realt storica si carica di una nuova tensione narrativa che ne arricchisce il significato umano di valori allusivi e simbolici. Si direbbe quindi che l'immagine del Gran Lombardo intuita da Silvestro durante il viaggio, come intuizione dell'uomomodello di Vittorini, si proietti nel ricordo dell'infanzia in cui nonno e padre si fondono in una sola immagine.Da ricordare il momento in cui Silvestro aiuta la madre a lavare i piatti, mentre ella canta vecchi motivi senza parole, met mugolio, met fischiettio, a tratti un gorgheggio. In questi momenti il tono narrativo di Vittorini piuttosto simbolico che realistico; ma anche il mondo di Verga era ricco di simboli un nuovo realismo il suo e tale rimane nei passi in cui le battute sembrano diventare pi realistiche e stridenti,in uno stile ricco di interpunizioni (spezzato-influenza Lett.Americana) in un contesto letterario ove prevaleva come stile il frammento e la Prosa d'Arte(Bozzetto,piccoli scritti descrittivi,) quando il figlio interroga la madre sui suoi rapporti col padre, che l'ha abbandonata per quel suo vecchio vizio di andar dietro alle donne e di chiamare regine quelle che invece erano soltanto delle "sporche vacche", che si davano a lui nel vallone o in luoghi peggiori. E il figlio indaga implacabilmente sul passato amoroso della madre, fino a strapparle la confessione che anche lei ha tradito il marito andando nel vallone con un povero operaio morto poi in uno sciopero, ucciso dai carabinieri. Anche l'esclamazione "vecchia vacca" che il figlio in un monologo tutto interiore attribuisce alla madre, perde ogni vigore realistico, trasferita, come , in un'atmosfera narrativa surreale. Forse pi realistica la terza parte del romanzo, in cui Concezione (ora assume una presenza pi concreta e meno simbolica) vuole essere accompagnata dal figlio per recarsi nelle varie case del paese dove va a fare delle iniezioni, per guadagnarsi da vivere. 'Qui la realt drammatica, la miseria di tutto un paese che appare in primo piano, come autentica denuncia di disumano livello di vita e di dolore. Si tratta davvero di un documento delle condizioni dello stato di miseria e di povert in cui vivevano i ceti contadini e operai, durante il regime fascista, in un clima lontano dalla retorica ottimistica del regime. Per Vittorini questa Umanit offesa sembra una visione autentica quasi religiosa , della umanit intera che spesso si nasconde dietro falsi valori ,quindi un punto di osservazione pi vero sull'uomo Ma, ovviamente, la denuncia trasfigurata a livello artistico perch proiettata attraverso il racconto e la rivelazione che la madre fa al figlio caso per caso. Il mondo grande ed bello, ma molto offeso. (L'uomo Ezechiele) Incontra cos i personaggi fondamentali dell'ultima parte. Inizialmente l'arrotino Calogero, che sostiene che nessuno ha pi coltelli da affilare contento del temperino che Silvestro ha con s. Calogero lo porta cos dall'uomo detto Ezechiele,il sellaio Ezechiele,l dove sembra palpitare il -cuore puro della Sicilia non ancora contaminato dalle offese del mondo, che gli racconta di come il mondo sia offeso. Il gruppo si sposta poi dal panniere (venditore di stoffe) Porfirio che predica la necessit dell' acqua viva, e infine alla bottega di Colombo, dove bevono alcuni bicchieri di vino Siamo al momento pi pregnante dal punto di vista simbolico-La connotazione simbolica sembra un poco pi chiara: Attraverso Calogero l'autore presenta l'ideologia marxista e l'istanza rivoluzionaria, con Ezechiele il pensiero contenente la filosofia delmondo offeso, forse la Filosofia idealistica delluomo schiacciato dalla vita. Infine Porfirio, che potrebbe rappresentare la cultura cattolica e la sua rassegnazione. Attraverso questi tre personaggi assistiamo alla rappresentazione in carne ed ossa delle principali ideologie antifasciste, ma nessuna di esse verr realmente accolta. Nel romanzo, infatti, Silvestro ed i tre uomini si recheranno presso un osteria in cui tutti si addormenteranno inebetiti dal vino, tranne Silvestro, lunico che avr rifiutato. Il vino,a ben guardare, rappresenta l'ideologia borghese, controrivoluzionaria,la propaganda del regime, elemento che per serve a rivelare l'inefficacia delle altre, infatti si addormentano senza opporre resistenza .Sono comunque solo suggestive interpretazioni Nella quinta parte si assiste alla visita di Silvestro al cimitero, dove egli parler a lungo con l'ombra di un soldato ucciso che, in seguito, riconoscer essere suo fratello Liborio .(fratello morto in guerra ) "hai il nome di mio fratello .....i nomi sono pochi e gli uomini molti gli risponde.......

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poi in un clima quasi da sogno con allusioni che indubbiamente in parte sono condizionati dalla censura ,Il soldato, prima di scomparire, dice metaforicamente di trovarsi da trenta giorni su un campo di battaglia innevato La mattina dopo, la madre di Silvestro gli dice che si ubriacato la sera prima ed tornato a casa tardi.Contemporaneamente, riceve la lettera che gli annuncia la morte del fratello Liborio in guerra. Silvestro e Concezione discutono un po' sulla gioia che dovrebbe provare lei per la morte di un figlio sul campo di battaglia: un onore per la patria.(riferimento alla retorica fascista) Il giovane le annuncia anche che sarebbe ripartito in giornata. Silvestro poi esce e si mette a piangere, fermandosi davanti alla statua dedicata ai caduti e circondato da tutte le persone che ha incontrato nel suo viaggio. Infine, dopo esser tornato a casa, nota la madre tesa a lavare i piedi ad un uomo inizialmente non riconosciuto dal protagonista: il padre ?. Sconcertato, Silvestro si accorge che ora di ripartire ed esce silenziosamente di casa ignorando la presenza del padre,(se si tratta del padre,il quale piange nascondendosi il volto) il Romanzo viene pubblicato per la prima volta a puntate sulla rivista ''Letteratura'' tra il 1938 al 39. Doveva essere accompagnato da un servizio fotografico e da stampe del pittore R.Guttuso e dal fotografo Luigi Crocenzi, non se ne fece poi, nulla di definitivo sino agli anni 50 Anni in cui su fonte di molti dibattiti sulla natura del Realismo di Vittorini oggi ci appare un dei pi importanti testi di quegli anni un misto di descrizione documentaristica , simbolismo e indignazione politica e civile insieme ad un linguaggio innovativo ben oltre il DecadentismoCon altro nome viene pubblicato a Firenze nel 1941 (Nome e Lagrime) nello Stesso anno -BOMPIANI lo pubblica a Milano- Sequestato nel 1943, Clandestinamente avr una sua circolazione -sar un punto di riferimento per non pochi intellettuali antifascisti ,un riferimento per il Neorealismo-definitivamente verr pubblicato nel 1953riferimento............. Conversazione in Sicilia-Bur-Rizzoli-note e commento di G.Falaschi Vittorio spinazzola Einaudi Letteratura Ita-

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