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I cervi selvatici di Emanuele Nicolosi tanto tempo f, in una grande foresta, dagli alberi verdi e rigogliosi e dai fiumi

e sorgenti d'acqua pure e pulite, viveva un pastore di pecore, era un pastore giovane, suo padre era morto per una malattia grave, e il giovane pastorello, aiutava sua madre, che era vecchia e anziana. Il pastore era un uomo giovane, un ragazzo, semplice e ingenuo, il padre era morto e la madre era con la vecchiaia avanzata, e lui era rimasto solo a guardia delle pecore. Ma un giorno, il pastore part per la foresta, in cerca di legno per il fuoco, il legno era finito e ne serviva dell'altro, serviva legna per l'inverno che quell'anno, sarebbe stato molto freddo e rigido, un lungo e difficile inverno,ma il pastore, mentre stava raccogliendo la legna, vide dirigersi verso di lui, una bellissima cerbiatta, la cerbiatta era ferita, aveva una freccia piantata in una zampa, si muoveva zoppicando e sanguinava, sanguinava tanto, la cerbiatta fiss il pastore con aria triste, il pastore rimase folgorato dalla bellezza di quell'cerbiatto, cos bello e tenero, il pastore prov piet e compassione per il cerbiatto ferito, e decise di soccorerlo, ma sent dei cavalli correre e una muta di cani che cercava una preda.

Allora, il pastore e il cerbiatto si nascosero dai cacciatori che davano la caccia all'cerbiatto, il pastore e la cerbiatta, riuscirono a nascondersi dietro un cespuglio di piante fortemente profumate che il pastore conosceva bene, e il profumo di quelle piante, copr l'odore dell'cerbiatto ferito e dell'suo sangue, e i cani ne persero le tracce, il pastore sent le voci di un gruppo di cacciatori e di un altra persona, che era a cavallo, dall'aria sbruffona e arrogante... " abbiamo perso il cerbiatto, o vostro principe" "stupidi cacciatori!!! questa e la seconda preda che ci scappa!!! e possibile che non sappiate cacciare dei cervi!!! voglio cervi!!! non i soliti fagiani e le solite volpi!!! via, torniamo alla Villa della caccia, si sta facendo tardi e mi aspettano all'castello!!!" "certo signore!!!" l'uomo port nella sua casa nell'bosco, il capriolo ferito, proprio nella sua casa, il pastore tolse la freccia dall'capriolo, lo cur e lo medic, gli mise delle fasce che il pastore aveva ricavato da una corteccia di un albero, un albero la cui corteccia ha proprieta mediche e curative e cicatrizzanti, il

Pastore conosceva bene le piante e gli alberi e i loro segreti, per il pastore, la foresta era come la sua casa, la madre dell'pastore, era una guaritrice, esperta di "Erbe officinali" e di tutte le medicine vegetali e naturali, l'inverno era alle porte, e la cerbiatta doveva ancora guarire dalla ferita, e all'pastore gli dispiaceva tanto che il cerbiatto patisse il freddo e il gelo, e allora, decise di tenerla e curarla, in un angolo, della stalla in cui venivano tenute le pecore, il gregge che allevava il pastore, era un piccolo gregge, ma abbastanza per ricavare latte e formaggio che il pastore rivendeva all'paese, guadagnandoci dei soldi... il tempo pass, l'inverno fin e finalmente giunse la primavera, la natura rinacque dall'freddo e rigido inverno, con bellezza e vitalit, dopo il letargo, la vita tornava in superificie con energia, forza e vitalit. Il capriolo era guarito dalla sua ferita, e il pastore decise che l'indomani avrebbe rimesso in libert il capriolo, riportandolo tra i suoi simili. Ma una notte,mentre il pastore si addorment, il capriolo, per magia, si trasform in una bellissima ragazza, di bell'aspetto e semplicit, vestita di abiti lunghi e bianchi, dai bordi azzurri il pastore rimase stupefatto vedendo la magica trasformazione dell'cerbiatto in una bellissima ragazza, che sembrava di aspetto, una principessa... il pastore and nella stalla, per vedere cosa succedeva, e vide tutta la scena, che lo lasci meravigliato e a bocca aperta.

"chi...chi sei?" disse il pastore alla ragazza " io sono la principessa dell'regno dei cervi selvatici" disse la ragazza " e te mi hai salvata dai cacciatori, ti ringrazio mille volte di questo" "ve...veramente? Non... non riesco a crederci..." "e invece e cos pastore, ma ora ascoltami,vieni pastore, ti porter con me, nell'"regno dei cervi selvatici", te sarai il mio sposo, e te, sarai il nuovo principe dell'regno dei cervi selvatici" "co...cosa??? io...io un cervo??? io... un principe???" "esatto, pastore, voglio ringraziarti per il tuo altruismo e la tua tenerezza nei miei confronti, tu sei una persona che sa amare veramente, ma ora stai fermo, che ti faccio una magia, una delle magie dei cervi selvatici" "ma... cosa vuoi farmi" "renderti un bellissimo cervo, non preoccuparti, dopo tornerai come prima, io controllo questa

magia, e io sola posso farni tornare umano" e la Principessa gli fece una magia, gli bastava solo allungare la mano con il palmo aperto verso il pastore e dire una formula magica "raggio di luna, goccia di rugiada, dente di lupo e corno di Daino, acqua fresca della sorgente e raggio dell'sole mattutino, possa tu umano, divenire cervo per un intera notte" allora, per via della magia, il pastore, si trasform in un cervo, un bellissimo cervo, dalle corna lunghe e dall'corpo forte, robusto e poderoso, per tutta la notte, il cervo e la cerva, corsero per la foresta, facendo grandi salti, la luce della luna, illuminava la foresta, come la luce dell'giorno, la luce lunare rese i fiori luminosi e splendenti, per il pastore, fu il momento pi bello della sua vita... l'indomani mattina, il pastore si risvegli nella sua casa, e pens che fosse tutto un sogno, ma poi si rese conto che il cerbiatto non c'era pi nella stalla, se ne era andato, il giorno prima, il pastore gli aveva levato le bende, ma mentre pascolava le pecore, not di essere osservato da cervi, daini e caprioli, che lo fissavano e lo osservavano, lo guardavano come uno di loro, come un loro simile, e questo attir l'attenzione dell'pastore, che non se ne fece nulla, era abitato alla presenza degli animali selvatici, che giravano vicino all'gregge di pecore che pascolava. ma il pastore torn a casa, e trascorse tutta la notte, a stare accanto alla madre, che stava morendo, il pastore rimase sveglio tutta la notte, voleva stare accanto a sua madre, fino all'ultimo respiro di vita. il pastore, era stanco e si era addormentato vicino alla madre, ma appena si sveglio, controll lo stato di sua madre, era morta, era andata nell'aldil, all'vicino villaggio, si tenne il funerale di sua madre, molta gente dell'villaggio diede consolazione all'pastore, sia il padre che la madre dell'pastore, erano ben conosciuti e noti all'villaggio, la madre aveva curato tanta gente con le sue erbe mediche, ma ora il pastore, era solo, solo all'mondo, quando il pastore torn alla sua casa nella foresta, ma qualche giorno dopo vennero i soldati dell're a catturare il gregge di pecore, era in corso una guerra contro un regno rivale e le pecore gli vennero sequestrate per dare cibo e sostentamento alle truppe, esatto, la guerra stata devastando quell'regno, la fame si stava diffonendo il re arrogante, folle e autoritario aveva permesso alle truppe di sequestrare e prendere il possesso di tutti gli alimenti nei villaggi, interi greggi di animali furono sottratti ai pastori, per dare sostegno a un grande e vasto esercito, che divorava cibi e alimenti come uno sciame di locuste, era come se in questa guerra, il popolo venisse sbranato da due belve, il regno rivale e lo stesso regno in cui vivevano il Pastore perse il suo gregge, si ritrov povero e affamato, la sua casa oramai era a pezzi, ovunque avanzava la vegetazione, ogni notte, vedeva dalla foresta, intere citt e pianure in fiamme, bruciare, vedeva il cielo rosso, ma rosso scuro, il pastore cap che non poteva andare n alla citt e nemmeno all'villaggio, oramai in preda all'caos, alla guerra e alla fame... qualche amico dell'pastore o qualche pastore amico dei suoi genitori defunti, lo venivano a trovare, ma erano oramai pelle e ossa, sporchi e logori, raccontavano che i soldati stavano razionando il cibo, che nelle citt si erano scatenate rivolte per il cibo, la carestia stava facendo numerose vittime, i forni venivano assaltati e oramai il regno nemico stava avanzando e conquistando il regno in cui viveva il pastore, il Re era fuggito, e il principe era stato ucciso da un complotto governativo, e gli raccontava di come le campagne erano diventate deserti di fiamme e carbone, di come c'erano cadaveri e morti ovunque sia di soldati di entrambe gli eserciti che di gente comune. Il tempo pass, nessuno venne pi a trovare il pastore, che oramai pativa la fame, e doveva arrangiarsi per sopravvivere. Ma una notte, mentre il pastore si addorment triste e sconsolato, sent che qualcosa stava

arrivando, qualcuno voleva incontrarlo, era forse la Principessa dell'regno dei cervi selvatici? Ma, non era solo un sogno, non era solo un bell'sogno?? i sogni stavano diventando realt, il pastore si alz, si rivest e usc fuori dalla casa e vide una grande luce bianca, una luce come quella della Luna, e gli venne incontro la principessa dell'regno dei cervi Selvatici "vieni con me, pastore, ti porter con me nell'regno dei cervi selvatici, ti stiamo aspettando, oramai qui nell'tuo mondo hai perso tutto, ti diamo una possibilit, fai la tua scelta, o restare nell'mondo degli umani a patire fame e sofferenza, in un reame condannato e senza futuro, oppure venire nell'regno dei cervi selvatici, dove potrai conoscere l'amore e l'armonia" il pastore pens per qualche minuto e fece la sua scelta... "ho deciso, verr con voi nell'regno dei cervi, che io possa vivere per sempre con la principessa dell'regno dei cervi selvatici" "bene, hai fatto la scelta migliore, ma un momento, prima dovrai essere un cervo come noi" e allora la principessa prima mise qualche granello di polvere azzurro-scuro, della polvere magica che teneva sempre con s, sui capelli dell'pastore e poi disse una formula magica: "verdi foreste, grigie montagne,capelli di Salice, pelle di betulla, luminose corna di luce dell'cervo della luce della luna e per il grande cervo della cascata blu, possa tu divenire un bellissimo cervo" e per magia, il pastore divenne un cervo, un cervo dalle Corna lunghe e larghe, e allora i due cervi, corsero per tanto e tanto per la foresta, corsero facendo grandi salti, e alla fine dall'profondo della foresta, giunsero nell'regno dei cervi selvatici, un regno favoloso e incantato, dove gli alberi toccavano il cielo, dove la vegetazione era rigogliosa, dove nessun umano aveva mai messo piede, dove c'erano tantissimi animali, di ogni tipo e colore, qui c'erano tantisissimi cervi, daini, caprioli, e tantissmi animali i due cervi, arrivarono alla dimora dell're e della regina dei Cervi selvatici, una grande caverna luminosa, dai colori che vanno dall'bianco all'azzurro, all'esterno della caverna, c'era una grande radura, dove si erano radunati tutti gli animali della grande foresta, che attendevano l'arrivo dell'nuovo principe. E i due cervi, giunsero alla radura, dove vennero accolti con grande entusiasmo, e finalmente i due cervi entrarono nella caverna, dove incontrarono il Re e la Regina dei cervi selvatici, il Re era un grande possente cervo dalla pelle azzurra, mentre la regina era una bellissima cerva Bianca, graziosa e tenera. La regina domand alla principessa " e dunque questo il nuovo principe??" "certo, madre???" " ma e un umano, un umano che tu hai tramutato in cervo" "ma questo non un umano come tutti gli altri, e un umano dolce, buono e tenero, mi ha salvata e protetta dai cacciatori, mi ha accolto nella sua dimora, mi ha medicata e curata,e mi ha rimessa il libert, questo e un gesto d'amore, un grande gesto di amore, e lo volevo premiare" "va bene,figlia mia, l'importante e che il nuovo principe sia generoso e leale verso gli animali della foresta" il pastore in forma di cervo disse: "certo, oh mia regina, io quando ero ancora un umano, avevo voluto soccorrere quella cerbiatta ferita che era vostra figlia, i cacciatori la stavano per uccidere, e non la volevo lasciarla l, mi faceva tenerezza, era bellissima, e non volevo che i cacciatori la uccidessero e mi spiaceva lasciarla morire e soffrire" "l'altruismo e un grande dono, o umano" disse il re "tu sei uno dei pochi umani che ancora ha il dono dell'altruismo, il vostro mondo e logorato e rovinato dall'egoismo e dalla avarizia, tu meriti assolutamente di far parte dell'nostro popolo, una persona buona e generosa e quello che ci vuole per la nostra figlia"

"va bene, o vostro re" disse il pastore. ora il pastore, aveva capito, la giovane cerva si era innamorata di lui, lo aveva scelto come nuovo principe dell'regno dei cervi selvatici, e il pastore era cos felice, si sentiva rinascere, aveva lasciato quell'mondo, il vecchio mondo da cui veniva, dove aveva perso tutto, i genitori, le pecore, la casa, gli amici,i conoscenti, TUTTO, ma qui era qualcuno, qui, nella foresta dei cervi selvatici,si sentiva qualcuno o qualcosa, si sentiva nella sua nuova casa... allora, il pastore, che oramai era divenuto un cervo, divenne il principe dell'regno dei Cervi Selvatici, passarono gli anni, tanti anni nella foresta, nell'mondo degli umani, il pastore era stato creduto morto, era morta tantissima gente durante la guerra, ne era molta talmente tanta che si perse il conto dei morti, ma mentre il regno veniva distrutto, la Grande foresta viveva un periodo di pace e armonia, lontano dai conflitti e dalle devastazioni dell'mondo degli umani, e il pastore si ambient nella sua nuova dimora, un grande ammasso di cespugli, circondati da grandi alberi verdi che facevano da protezione naturale, poco distante dalla "Caverna reale", qui i due cervi iniziarono a parlare... "ma davvero...te mi ami?" "certo, oh principe, mi hai protetta ed accolto nella tua dimora quando ero in difficolt, era che eri tu a trovarti in difficolt, sono stato io a proteggerti e ad accoglierti nella mia dimora" "oh, grazi e cos bello..." "esatto umano, e ora... ascoltami,noi due, io e te, vivremo insieme, per sempre, nella Foresta dei cervi selvatici"... il pastore rimase muto e allora la principessa disse "vieni, mio caro, corriamo assieme sotto la luce della luna notturna, che illumina il bosco con la sua magica e incantevole luce e andiamo... andiamo alla grande cascata blu, dove possiamo ritirarci nell'nostro amore. e i due cervi, corsero insieme per tutta la notte, sotto la luna luminosa, una grande e poderosa corsa, i due stavano assieme, stavano uniti, i due cervi giunsero alla cascata blu, dove si unirono in amore, esprimendo il loro amore... FINE

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