Sei sulla pagina 1di 73

Taramas – il Re dei Giganti

Terza Parte
di
Emanuele Nicolosi

Prologo:

Agli albori del tempo e dello spazio, prima della nascita dei grandi regni e imperi delle genti
Adamitiche, i grandi centri della magia nel mondo conosciuto, erano l'Egitto e l'India, quelle due
grandi terre, crearono immense progenie e stirpi di maghi e alchimisti...
ma anche la Grecia, nei tempi antichi, era un grande e importante centro della magia e del
Alchimia e delle arti Alchemiche...
ma anche la Mesopotamia, nei tempi antichi, era un grande e importante centro della Magia e del
Alchimia e delle arti alchemiche...

da quelle terre, emersero grandi e immensi Imperi e civiltà Magiche, a cui seguirono imperi e
civiltà Alchemiche...

Nelle terre d'egitto, nella terra dei Faraoni, l'alchimia regnava sovrana e incontrastata...
un Alchimista egiziano, Thersirion Amateusia, creò in un laboratorio alchemico, tramite alchimia,
una creatura pura e perfetta, un essere celeste di purezza e innocenza concentrata, un essere
incapace di cattiveria o di malvagità, un essere capace solo di bontà, amore e compassione...

ma quel essere, ovvero, il “Oemorun”, appena uscì dal ampolla alchemica, in cui era rinchiuso,
morì al istante, poiché il mondo esterno, il mondo materiale, era troppo grezzo e impuro, per un
essere celeste, per un essere puro e candido, come lo era l'Oemorun...

Thersirion, iniziò a nutrire rancore e risentimento verso la Razza umana, che vedeva come
intrisescamente malvagia, come del tutto marcia e corrotta fino al midollo, Thersirion, notava che
tra gli esseri umani, c'era troppa avidità, troppo egoismo, troppa stupidità e idiozia...

Thersirion, si rese conto che la razza umana, non poteva essere salvata e non meritava la Salvezza,
ritenendo che il Demiurgo, il sommo creatore cosmico, fosse troppo buono e misericordioso con gli
umani, ritenendo che gli umani fossero troppo immorali e dissoluti, troppo malvagi per essere
salvati o meritare la redenzione...

allora, Thersion, convocò un gruppo di alchimisti e cercò di creare tramite alchimia, un Dio
artificiale, un essere divino e potente, che andava creato direttamente in un labotatorio alchemico...

Thersirion, volle creare un essere supremo, che facesse da gendarme a tutta la razza umana, un
essere titanico, che sorvegliasse su gli umani, Thersirion chiamò quel Titano, come “Titanofante”
o “Elephadonte”, detto anche “Elefante del Eufrate”, nel piano di Thersirion, il Titanofante,
avrebbe dovuto essere un giudice supremo, dovendo uccidere i cattivi e lasciare in vita solo i buoni,
punire gli Impuri e risparmiare i puri...
il Titanofante, nei progetti di Thersirion, avrebbe dovuto portare la bontà e la giustizia nel mondo,
essere una guida morale e icona morale per tutta la razza umana, il Titanofante, avrebbe dovuto
rappresentare i valori e ideali positivi del mondo, incarnare la luce, la bontà, l'amore, la positività
del cosmo...

ma il Titanofante, si impose come un dio su tutti gli esseri umani, diventando un dio irato e
punitore, Thersirion sbagliò molte cose nel creare quel titano, poiché, thersirion aveva creato quel
titano pure puro e innocente nella mente e nel pensiero, creando una creatura dalla mente pura e
candida come un Bambino o una giovane ragazza, ma con il corpo robusto e titanico, pari a quello
di un elefante o di una balena...

ma Thersirion, si rese conto troppo tardi, di aver creato un mostro...

poiché... il Titanofante era immaturo e sottosviluppato mentalmente, il Titanofante, era si puro e


innocente, ma per preservare quella purezza mentale, Thersirion aveva bloccato e paralizzato lo
sviluppo mentale del Titanofante, rendendolo mentalmente simile a un bambino o a un ragazzino...

il Titanofante, divenne paranoico, iniziando a vedere il male ovunque, il male dapertutto, anche lì
dove non esisteva affatto, accusando ogni minima cosa e ogni essere vivente di essere malvagio,
corrotto o peccaminoso o tentatore...

il Titanofante, divenne ossessionato dal bene e dalla bontà e dalla moralità, da diventare
ossessionato a livelli fanatici dal applicare il bene e la moralità in ogni sia forma...

il Titanofante, iniziò a creare una casta di Privilegiati, la casta dei Puri, facendo schiavizzare gli
impuri e i peccaminosi, rendendo la casta degli Impuri, una casta oppressa, creando un divario tra
chi era “Puro” e chi invece era “Impuro”, tra chi era “Morale” e chi era “Immorale”...

per il Titanofante, nella sua sacra legge celeste, riteneva che i virtuosi nel animo, fossero sempre
belli e perfetti e andassero sempre premiati e favoriti e chi invece

il Titanofante, impose i suoi comandi in maniera autoritaria e oppressiva, opprimendo e


schiavizzando la razza umana e diventandone il dominatore supremo...

il Titanofante, causò un genocidio di massa dei Bugiardi, uccidendo chiunque fosse bugiardo o non
dicesse precisamente o esattamente la verità, mandando i mentitori direttamente al inferno...

sotto il dominio del Titanofante, innumerevoli esseri umani, diventarono una massa di schiavi
indottrinati, di esseri deboli mentalmente, che accettavano passivamente ogni richiesta e capriccio
del Titanofante, con la convinzione di fare il bene, di essere dalla parte della bontà, di essere puri e
innocenti e che ogni cosa che dicesse il Titanofante, fosse sempre la verità e non fosse mai
sbagliato...

il Titanofante, iniziò a spingersi oltre, diventando talmente devoto, fanatico e osservante del bene e
della bontà, che cercò di bandire e proibire la crescita e lo sviluppo corporeo...

il Titanofante, impose ai suoi seguaci di restare bambini e di non crescere mai, facendo proibire ai
loro seguaci di crescere, o di diventare grande, per farsi corrompere o degenerare moralmente
dalla crescita e dallo sviluppo corporeo,

il Titanofante, fece proibire anche il sesso e i rapporti sessuali, ritenendoli impuri e peccaminosi, il
titanofante, piuttosto che permettere che i suoi seguaci, potessero “sporcarsi” o “Impurificarsi”
con il sesso...

e i seguaci del titanofante, ascoltavano e accettavano questi comandi divini, passivamente, anzi,
con gioia e allegria, divenuti talmente stupidi e arretrati mentalmente da accogliere a braccia
aperte ogni richiesta del Titanofante...

il Titanofante, arrivò a proibire ai suoi seguaci l'intelligenza, ritenendo che le persone intelligenti
potessero diventare cattive o malvagie o compiere atti

e i seguaci umani del titanofante, accettavano passivamente ogni richiesta, obbedendo al istante a
ogni comando e sacramento del Titanofante, non solo, molti umani iniziando ad esaltare e
celebrare questi comandanti, venendoli come una Benedizione del cielo e impegnandosi nel
applicarle al massimo, esultando nel compiere simili azioni comandante direttamente dal
Titanofante...

Thersirion, rimase sconvolto da cosa stava facendo il Titanofante e da cosa stavano diventando i
seguaci umani del Titanofante, fu allora, che Thersirion, decise di correre ai ripari...

il Titanofante, in nome della moralità e della purezza d'animo e della bontà dello spirito, arrivò ad
alterare e stravolgere le leggi della natura, a stravolgere le leggi stesse del cosmo, ritenendole non
abbastanza “morali” o “virtuose” o “Nobili di spirito”...

i comuni esseri umani, chiamavano gli atteggiamenti dei seguaci del Titanofante, come “Stupidità”
“Idiozia” e “Demenza” o “Ritardo Mentale”, ma il Titanofante, la chiamava “Purezza” o
“Innocenza” o “Benedizione del Cielo”...
il Titanofante, era convinto che gli stupidi o gli scemi, fossero persone pure moralmente, senza vizi
o peccati, il Titanofante, ammirava i Bambini, ritenendo che fossero liberi dal peccato e dal vizio...

fu allora, che gli alchimisti della razza umana, si allearono, in una grande alleanza alchemica e
decisero di creare un esercito di creature alchemiche, un armata di Titani alchemici da guerra,
creati artificialmente nei laboratori alchemici e controllati mentalmente e usati per combattere
contro il Titanofante...

fu allora, che ebbe inizio una violenta e devastante guerra tra il Titanofante e l'esercito dei Titani
Alchemici...
la guerra durò molti anni e portò immense distruzioni e devastazioni in tutto il mondo... la guerra
del Titanofante, fu talmente devastante, da causare il crollo e sfaldamento delle civiltà Alchemiche
e delle civiltà Magiche del Egitto e del India...

essa, divenne una guerra apocalittica, che venne combattuta anche al interno stesso della razza
umana, contrapponendo l'esercito umano Alchemico, guidato dal Alleanza degli Alchimisti, al
“Esercito Divino” del Titanofante, un esercito di umani devoti al Titanofante, divenuto un esercito
di fanatici religiosi, di devoti invasati che diedero il via a una guerra santa, per difendere il
Titanofante...

nel corso di quella guerra, i fanatici devoti del Titanofante, sembravano delle mummie,
sembravano dei mostri in forma umana lobotomizzati, sembravano posseduti a livello fanatico,
erano come divenuti simili a dei morti viventi, a dei cadaveri viventi, ridotti a fantocci e burattini
della volontà del Titanofante...
i Fanatici del Titanofante, si erano abbandonati a un delirio mistico, a una venerazione isterica, a
una glorificazione a priori del Titanofante, a una mania ossessiva di celebrare e venerare il
Titanofante, allo stesso tempo, quei fanatici, si erano lasciati a una gioia e allegria isterica, malata
e deviata, un frutto marcio dei comandamenti divini del Titanofante, che aveva ridotto i suoi
seguaci a una massa di Cretini, di ritardati, di stupidi ignoranti e creduloni, ridotti a schiavi
mentali, a gente controllata mentalmente dal Titanofante, senza che gli stessi seguaci del
Titanofante, riuscissero a rendersene conto...

il Titanofante, allora, venne sconfitto definitivamente... venendo ucciso dai titani da guerra del
esercito del Alleanza Alchemica... che a fatica, con l'impiego di armi magiche e di armi
alchemiche, riuscì a sconfiggere e sbaragliare l'esercito divino

fu dopo la sconfitta del Titanofante, del leggendario “Elefante del Eufrate”, che la civiltà umana si
riprese e nacque il nuovo ordine alchemico, portando a un nuovo dominio degli alchimisti su tutto
il mondo conosciuto, ma le civiltà Magiche e Alchemiche del Egitto e del India, erano divenute
troppo piegate e stremate da quella devastante e apocalittica guerra, che riuscirono a riprendersi
ma con molta fatica, finendo ridimensionate e senza più recuperare il loro peso ed egemonia che
avevano in passato, venendo contrastati da nuovi rivali e concorrenti, da nuove potenze
alchemiche, sopratutto l'Impero Tusciano e le nazioni, Regni e Imperi della Grande Penisola, che
nelle arti alchemiche, entrarono in rivalità e competizione contro l'Egitto e l'India...

narra la leggenda, che Thersirion, dopo la sconfitta del Titanofante, decise di suicidarsi,
togliendosi definitivamente la vita, rendendosi che il mondo era troppo cattivo e malvagio e che
nulla poteva curare o risolvere definitivamente il problema del male dal mondo, Thersirion, allora,
capì che il bene non avrebbe mai potuto trionfare definitivamente e che sforzarsi di portare il bene
nel mondo o avrebbe portato ad altro male o avrebbe portato solo a frutti marci...

gli umani avevano creato un dio, ma un Dio distruttore, un dio irato, un dio che minacciava la
stessa razza umana...

da Historia Alchemicarum (Storia del Alchimia), Tipografia Fiorenzana “Baldacchini”

secondo quel Libro, la Grande Penisola o la Penisola, si affermò come un importante centro della
Magia e del Alchimia nel mondo conosciuto, un rivalità e competizione con l'Egitto e con l'India e
la Grecia, gli Alchimisti Penisolani, entrarono in conflitto e rivalità con gli alchimisti Egiziani e
Indiani...

dopo che Grecia, India ed Egitto e Mesopotamia, furono devastate dal “Elefante del Eufrate”, la
Grande Penisola, ovvero, l'Italia e le Terre di Moscovia, ovvero, la Russia, emersero come nuovi
centri della Magia e del Alchimia nel mondo conosciuto...

-) i Mastini del Impero

La Battaglia del Guado di Vellaro

il Guado di Vellaro, era un grande guado, che si trovava nel fiume vellaro, un grande fiume, nella
zona Nord-Occidentale, delle terre della Grande Tuscia...

il Guado di Vellaro, era tra i più grandi fiumi delle Terre di Tuscia, un fiume molto grande e
importante...
per raggiungere le terre meridionali della Grande Tuscia e circondare la città di Fiorenza, l'Esercito
del Impero Germanico, puntava a conquistare quel guado e ad attraversarlo, per condurre una mossa
a tenaglia attorno alla città di Fiorenza, per tagliarla fuori, sia da aiuti militari dal esterno, che da
approvigionamenti militari dal esterno, in modo da isolare le forze Tusciane a difesa di Fiorenza,
privandoli di ogni aiuto militare dal esterno...

il Guado del fiume vellaro, era un guado molto largo, poiché, il fiume vellaro, era un fiume molto
grande e largo, quel guado era l'unico punto di quel fiume, attraversabile a piedi, poiché il resto del
fiume era molto profondo, ed era impossibile da attraversare per un esercito...

se l'Impero Germanico, avesse voluto continuare la sua avanzata, avrebbe dovuto prendere il
controllo di quel guado...

ma l'Esercito del Regno delle Driadi, aveva preso il controllo di quel guado e avrebbe combattuto
fino al ultimo uomo, per impedire che quel guado, potesse cadere nelle mani del esercito
Germanico...

i Guerrieri Driade, avevano spesse armature verde rame, tendenti allo scuro, armature magiche,
forgiate con un apposito metallo magico, il “Metallo Driadico”, un metallo mutaforma, che i
guerrieri Driade, usavano per confondersi e mimetizzarsi nei boschi e nella vegetazione, visto che le
Driadi, erano creature magiche diciamo “imparentate” con le Piante e gli Alberi, erano dopotutto
Alberi mutantropi, Piante e Alberi, che avevano ottenuto la capacità di ottenere forma umana...

il Metallo Driadico era un metallo magico, che gli umani scambiavano per Rame, poiché, aveva una
tonalità verde Rame, ma quel metallo, era diverso da tutti i tipi di metalli,

il Metallo Driadico, era un Metallo Mimetico, creato dai guerrieri Driade, per creare armature
Mimetiche, armature che potevano confondersi o mimetizzarsi con l'ambiente circostante,
sopratutto con i boschi e le foreste...
le conoscenze sul estrazione, lavorazione e forgiatura del Metallo Driadico, erano gelosamente
custodite dai Fabbri-Maghi delle Terre Driadiche, solo una casta ristretta di Fabbri e Maghi,
conosceva tutti i segreti e tecniche del estrazione e forgiatura del Metallo Driadico...

ma i Germanici, aveva però un asso nella manica, qualcosa che avrebbe portato l'angoscia e l'orrore
nei soldati Driade...

nel Guado, era calata una fitta e immensa nebbia, questo fu un grande svantaggio per l'esercito delle
Driadi, che però, cercavano di mantenere saldo il morale, non facendosi demoralizzare da quella
fitta nebbia...

ma qualcosa... iniziava ad aggirarsi nella Nebbia... qualcunque cosa fosse... non era umana... e non
era da sola... ma era in gruppo...
quelle cose, si muovevano veloci come saette, nascosti dalla fitta nebbia, i soldati Driade, iniziarono
ad avere i sudori freddi e a farsi prendere dal Terrore...

quelle creature strane, si lanciarono sui soldati Driade, facendoli a pezzi e trascinandoli nella
nebbia, quelle creature

le misteriose creature zoomorfe iniziarono a massacrare e fare a pezzi la maggioranza del esercito
delle Driadi, in quel guado...

i guerrieri Driadi, riuscivano a fatica, a tenere testa ai guerrieri Wehrwolfen,

ma oramai, i morti erano più nel esercito Driadico, che nel esercito di quelle creature,

ben presto, le creature zoomorfe, causarono immense perdite disastrose

fu allora... quelle creature... si rivelarono essere dei Lupi in forma antropomorfa, dei Licantropi con
abiti degli umani germanici, alcuni di quei Lupi bipedi simil-umani, avevano delle spesse armature
di forgiatura Germanica e Fiamminga... il meglio del meglio delle armature delle terre d'occidente...

erano la forza d'elità del Impero Germanico... essi... erano i “Wehrwolfen”, i terribili Licantropi
guerrieri del Impero germanico, la forza militare più potente e temuta al interno del Impero
Germanico...

dopo che l'esercito germanico, aveva vinto la battaglia, il comandante di quel gruppo di licantropi
guerrieri, disse con soddisfazione, assaporandosi la vittoria...

“Bene, bene bene! E anche questa vittoria e stata assicurata al imperatore germanico!” disse il
comandante licantropo dei Wehrwolfen...

un guerriero licantropo, con il muso da lupo, sporco di sangue, si leccava le labbra, gustandosi il
sangue e i brandelli di carne dei guerrieri Driade da lui stesso uccisi e divorati...
“hhhmmm! Che buon sapore delizioso che hanno queste Driadi! Appena posso, ne ammazzo
qualcuno e poi li macello per farci un ottimo Brasato! i Driadi hanno veramente una carne
deliziosa!”
“bah, tu pensi solo a mangiare!” rispose un altro guerriero licantropo...

fu allora, che l'esercito germanico, aveva vinto quella battaglia, dopo aver preso il controllo di quel
guado, l'esercito dei Germanici, avanzò, minaccioso, in direzione della città di Parsalea, progettando
l'invasione del Regno di Parsalonia, uno dei Regni dei Satiri delle Terre Parnasiche...

La Razza dei Licantropi era molto diffusa nelle terre dei Germanici e nei territori del Impero
Germanico, i Licantropi erano una razza di Mutantropi, ovvero, Lupi che sapevano ottenere la
forma umana e viceversa, Umani che potevano ottenere la forma di Lupo...

i Licantropi erano una popolazione contadina-rurale, vivevano lontani dalle grandi città e centri
urbani, vivendo a stretto contatto con la natura, vivendo o in villaggi contadini-rurali o nel profondo
delle grandi foreste della Germania, sopratutto la “Foresta Nera”, spesso in villaggi, abitati solo e
unicamente da lupi in forma umana, dove l'accesso e insediamento dei comuni esseri umani e
tassativamente vietato e proibito...

i Licantropi erano suddivisi in vari clan e tribù... ogni clan e tribù Licantropa era ferreamente da un
patriarca, che era la punta più alta della Piramide sociale in una tribù di licantropi...

le Tribù e clan dei Licantropi, erano concentrate nelle zone della Foresta Nera, in Sassonia e nei
territori orientali del Impero Germanico, sopratutto nelle terre di Prussia e Pomerania, che erano
territori o rurali-contadini o dominati da grandi e immense foreste...

i Licantropi erano malvisti dalla maggioranza della razza umana, come una razza di creature brutali
e feroci, ma una parte degli umani, guardava con ammirazione e simpatia ai Licantropi, in una
società dove la Forza era benvista e benvoluta, i Licantropi erano un modello di forza, un modello
di sani valori morali e tradizionali, un modello di società “sana e forte”...

l'Impero Germanico, aveva forti contatti e legami con le tribù dei Licantropi, poiché, i Licantropi
erano guerrieri molto temuti e rispettati, i guerrieri-Lupo erano delle armi da guerra viventi, i
migliori guerrieri nei campi di battaglia, migliori dei comuni soldati umani...

un solo guerriero Licantropo, era forte e potente, quanto dieci soldati umani messi assieme, un
guerriero licantropo, aveva sia le capacità di un essere umano, che le capacità di un lupo, un
licantropo aveva sia la capacità intelletiva di un umano, che l'istinto di un lupo... allo stesso tempo,
un guerriero Licantropo, può facilmente mimetizzarsi nella vegetazione di una foresta, che correre
velocemente, più velocemente di un umano, muoversi in maniera agile e scattante... allo stesso
tempo, i Lupi erano degli animali comunitari, dalla mentalità collettivista, cosa che rese i licantropi,
bravi a organizzarsi, a muoversi in branchi, a coordinarsi, cooperando tra i vari membri e
componenti del branco, cosa che rese abili i licantropi, a muoversi in gruppo e a combattere
facilmente i loro avversari, i Licantropi, erano abili a sfruttare l'ambiente naturale, come la foresta o
la nebbia, a proprio favore e vantaggio, i Licantropi erano forti e potenti nelle foreste o nelle paludi
o nelle steppe, ma erano deboli e scarsi, nelle città e nelle zone urbane...

l'Imperatore Heinken I°, guardava con ammirazione e simpatia ai Licantropi, che l'Imperatore
Germanico, vedeva come una vera e propria “Razza Marziale”, come un popolo “Forte”, adatto alla
guerra e al combattimento... l'imperatore Heinken I°, decise di classificare i Licantropi, come una
delle tante “Razze Marziali” del impero Germanico, assieme ai Sassoni e ai Prussiani...

per questo, l'imperatore Heinken I°, ammirando le notevoli capacità marziali e guerriere dei
Licantropi, decise di reclutare e arruolare molti guerrieri Licantropi, nel esercito del Impero
Germanico, promettendo grandi e immense ricchezze alle tribù dei Licantropi, che avrebbero
partecipato o sostenuto la guerra del Impero Germanico nella Grande Penisola...

fu allora, che l'imperatore Heinken, decise di rendere i guerrieri licantropi, la “Punta di diamante”
del esercito del Impero germanico, la “Punta di lancia” delle armate germaniche, una forza militare
d'elitè al interno del Impero Germanico, poiché, l'imperatore Heinken, si era reso conto che i
guerrieri Licantropi, erano degli ottimi soldati, delle creature forti e potenti, delle macchine da
guerra viventi, del tutto innarestabili, che avrebbero potuto garantire una facile vittoria al Impero
Germanico, permettendo ai germanici, di fare a pezzi, gli eserciti Penisolani...

i guerrieri Licantropi, usavano un particolare tipo di armatura magica, ovvero,


“l'Armatura Licantropica”, chiamata anche “Armatura Licanica”, un armatura magica, che venne
creata dai Maghi-Fabbri e Alchimisti-Fabbri delle Terre Germaniche, appositamente per essere
indossate dai guerrieri licantropi e create per fare in modo che potessero adattarsi al corpo
mutantropico dei guerrieri Licantropi...

l'Armatura Licanica era un armatura Magica, un armatura mutaforma, il cui metallo magico, poteva
fondersi con i poteri mutantropici del Licantropo, permettendo al armatura di “assorbire” l'energia
muscolare e corporea del guerriero licantropo, incanalandola al interno del metallo del armatura e
rendendo l'armatura licanica ancora più forte e potente... per esempio, con indosso quel armatura,
un guerriero licantropo, tramite l'armatura, poteva incanalare la sua forza ed energia corporea, nel
pugno o nel braccio, per poi usarlo per sferrare un pugno poderoso, in grado sia di far crollare un
muro o di stendere un essere umano con un solo pugno...

l'Imperatore Heinken I°, riteneva che tutti i popoli Nordici e i popoli Scandinavi, fossero delle
“Razze Marziali”, l'imperatore germanico, riteneva pure che i popoli Biondi e con gli occhi azzurri,
fossero dei “Popoli Marziali”...

la Nemesi del Carcino

L'Esercito Germanico, aveva messo sotto assedio, la città di Nastasio, una grande città, costruita
sopra una grande collina e attorno ad essa... la Città di Nastasio era suddivisa in due grandi zone: la
zona alta, dove c'erano i palazzo governativi della “Repubblica di Nastasio”, ma anche la
Cattedrale di Nastasio e tutti i centri mercantili e finanziari della città, la zona dove viveva la classe
alta e i “Patrizi” della città e la zona bassa, dove viveva la gente comune...

l'Esercito della Repubblica di Nastasio, stava difendendo strenuamente la città, dal assedio da parte
del esercito Germanico...

l'esercito della Repubblica di Nastasio era bene armato e bene addestrato, ma l'esercito Germanico,
era in maggioranza numerica e aveva armamenti più potenti e avanzati di quelli del esercio della
Repubblica di Nastasio...

l'assedio durava da molti giorni e l'esercito germanico, non riusciva a prendere definitivamente il
controllo della città...

La Città di Nastasio o Repubblica di Nastasio, era una ricca e potente città-Stato delle Terre della
Grande Tuscia, la città di Nastasio era divenuta una città ricca e potente, sia tramite i commerci con
il resto della grande penisola, sia con le sue grandi e potenti banche, la città di Nastasio, era una
città di Banchieri e di Mercanti...

se la Città Mecenatica o Fiorenza, era una città di Artisti, Scrittori, Letterati e Accademici e
intelletuali, al contrario, la città di Nastasio era una città di Mercanti, Banchieri, imprenditori e
affaristi...
la Città di Nastasio, aveva un proprio governo locale, una propria moneta, ovvero, lo
“Zecchino Nastasico”, una propria Banca, la “Banca Nastasica”, una propria polizia, ovvero, la
“Gendarmeria Nastasica” e un proprio Esercito difensivo... ovvero, “l'Esercito Nastasico”...

la lingua principale della città di Nastasio, era il Dialetto Nastasico o Nastasiese, o


“Parlata Nastasica”, che era un dialetto della Lingua Tusciana, ma che però, era stata elevata a
“Lingua nazionale” o “lingua Etnica” nella città di Nastasio, dove il Nastasiese, divenne la lingua
ufficiale delle istituioni nastasiche, mentre la “Lingua Penisolana” o “Parlata Penisolana”,
divenne la lingua d'interscambio, la “Lingua Franca” sia tra i vari Regni e imperi della grande
penisola, che tra le città-stato e Repubbliche della Grande Tuscia...

le città-Stato e le “Repubbliche” o Principati, erano molto diffusi nel Impero della Grande Tuscia,
poiché l'Impero Tusciano, non era un governo unico, ma una federazione imperiale di tante e
numerose Città-Stato, Repubbliche e Principati, tutti uniti e alleati, sotto la guida e direzione del
governo Mecenatico di Fiorenza, che era il “Governo Imperiale”, l'autorità suprema nel impero
Tusciano...

l'Esercito Nastasico, aveva numerose unità, dagli Spingardieri, ovvero, i soldati di fanteria armati di
fucili e di armi da fuoco...

mentre i “Cacciatori” sono la forza militare d'elitè del Esercito Nastasico, la Fanteria pesante del
esercito Nastasico...

mentre i “Trabanti” erano soldati di fanteria pesante, armati di Alabarde...

Parsamo, era partito dal suo palazzo, per seguire i movimenti e spostamenti del Carcidonte, il nobile
Driade, stava seguendo il titano, assieme a un gruppo di tre soldati Driadi, che stavano seguendo la
creatura, sul dorso dei loro cavalli...

Parsamo, voleva prendersi tutti i meriti per il risveglio del Carcidonte e per aver fermato il Titano
Alchemico e gli invasori della Grande Penisola...

Parsamo, arrivato in un bosco, vicino alla città di Nastasio, assieme a due soldati Driade, scesero dai
loro cavalli e si nascosero dietro i folti cespugli di una fitta vegetazione, osservando il Carcino che
stava combattendo contro il Titano Alchemico...

alcuni agenti Driadi, al servizio di Tarsamo Parlaccheri, stavano seguendo i movimenti e


spostamenti del Carcidonte, seguendolo sul dorso dei loro cavalli, che da molti giorni, si stava
spostandosi attraverso le colline e le campagne e le foreste...

le popolazioni locali, erano spaventate e terrorizzate dal apparizione del Carcidonte... e non era solo
il Carcidonte, a spaventare gli abitanti delle campagne...
si erano diffuse voci e dicerie, non solo su un giovane gigante che si aggirava per le Contrade
Tusciane, ma anche le voci e dicerie, riguardanti una strana e misteriosa creatura, dalla forma strana
e bizzarra, una creatura mostruosa e indescrivibile, che si diceva essere una creatura leggendaria,
uno dei “Titani Alchemici”, creati molti secoli fa, quando le terre della Grande Penisola, erano
dominati da una grande, potente e misteriosa civiltà, la “Civiltà Alchimistica” o “Civiltà
Alchemica”, una civiltà che era esistita in epoche antiche e ancestrali nella Grande Penisola...

da molti secoli, i Titani Alchemici erano ritenuti solamente un mito o una leggenda, risalenti al
tempo in cui gli Alchimisti dominavano la grande penisola, delle creature mostruose e terrificanti,
dei leggendari Titani, creati artificialmente dagli alchimisti, ma poi divenuti la peggiore nemesi
degli stessi alchimisti...

ma i Driadi, volevano usare il Carcidonte, per spezzare l'assedio di Nastasio, salvando la città dal
assedio da parte dei Germanici e usare il Carcidonte, per ribaltare le sorti della guerra, a favore delle
Terre Parsaniche e scacciare i Germanici e i Basilischi dalla Grande Penisola, usando il Carcidonte
come un asso nella manica, come l'arma definitiva, per fermare l'impero Germanico...

il Carcidonte allora, attaccò l'esercito germanico, che stava cingendo d'assedio la città di Nastasio,
causando il panico e il caos, tra i soldati germanici...

i soldati Nastasici, dagli spalti delle mura difensive della città, si misero ad esultare, per l'arrivo
tempestivo del Carcidonte...

con l'intervento del Carcidonte, sembrava che la battaglia si stava spostandosi a favore dei
Nastasici...

finchè, un ruggito cavernoso... un boato terrificante... non iniziò a risuonare in aria...

“KRREAAAAANNNGGGHHHHH!!!”

i soldati Driade, che da lontano osservavano il combattimento del Carcidonte, si paralizzarono di


colpo, ghiacciandosi al istante...

i soldati Nastasici, passarono dal Euforia, al terrore, domandandosi quale razza di Orrore titanico,
avesse sprigionato un simile verso...

il Carcidonte, sentendo quel verso terrificante e cavernoso, si paralizzò al istante...

ben presto, dalle colline attorno alla città, emerse un essere mostruoso e terrificante, un essere
titanico, una creatura antropomorfa, che però, non era somigliante a un essere umano o a un
animale, ma che era somigliante a uno strano essere umanoide, fatto di arti, che sembravano una
fusione di braccia e tentacoli, quel essere titanico, sembrava... come se una statua di argilla nera
gigante, fosse stata modellata male e in maniera grezza, avendo degli occhi rosso sangue e poi
avesse preso vita, ma dominata da una cattiveria cieca e sconfinata...

-
il Titano Alchemico, era controllato a distanza, da una grande lontananza, da un gruppo di
Alchimisti Neri, che per molti giorni, aveva seguito le mosse e spostamenti del Titano Alchemico,
spiandolo e monitorandolo, allo stesso tempo, il Titano Alchemico, era controllato mentalmente, da
un Alchimista oscuro, che tramite un dispositivo alchemico, ovvero, un Monile cucito al interno di
un grosso guanto, “Guidava” e direzionava i pensieri e movimenti del Titano Alchemico...

il Titano Alchemico, non era cosciente e consapevole di essere controllato o manipolato, il Titano
Alchemico, era controllato mentalmente dal Alchimista oscuro senza manco accorgersene o
rendersene conto...

il dispositivo alchemico, agganciava la mente e pensiero del Titano Alchemico, sia alla mano e
braccio del Alchimista oscuro, che alla mente e pensiero del alchimista nero, che poteva così,
mandare ordini direttamente nella mente e pensiero del Alchimista Oscuro, che era convinto che
quei “Pensieri” o “idee” che gli venivano nella sua testa, fossero suoi, ma in realtà, venivano dal
esterno, venivano dal Alchimista oscuro, che lo stava controllando mentalmente, cosa che aveva
reso il Titano Alchemico, un “Succube” o “Fantoccio” del Alchimista Oscuro...

il gruppo degli alchimisti oscuri, stava cavalcando a velocità spedita, in una strada sterrata, in una
fitta foresta Mediterranea sempreverde, seguendo il Titano Alchemico e arrivando in vista della
Città di Nastasia...

ma gli Alchimisti oscuri, scoprirono però, che prima di loro, era arrivato un Carcidonte gigante, che
aveva attaccato l'esercito germanico e che stava proteggendo la città di Nastasia, dal assedio da
parte dei Germanici...

fu allora, che per dare aiuto e supporto al Esercito germanico, che stava cingendo d'assedio la città e
per spazzare via le forze a difesa di Nastasia, dando aiuto al impero germanico, l'Alchimista Nero,
diede ordine mentale diretto al Abominio alchemico gigante, di attaccare la città e di aiutare i
germanici a sbaragliare l'esercito di Nastasia...

“Titano Alchemico! Ti ordino immediatamente di attaccare quella città e di spazzarla via! Ti ordino
anche di uccidere al istante quel maledetto granchio gigante! E ti ordino di risparmiare i soldati
aggressori e di proteggerli dai loro nemici!!!” comandò l'Alchimista oscuro, comunicando
mentalmente con il Titano Alchemico...

così, il Titano Alchemico, dopo aver ricevuto l'ordine direttamente nella sua mente, corse di fretta e
furia in direzione della città...

gli Alchimisti oscuri, avevano creato artificialmente le bestie alchemiche, creandole appositamente
per avere poco e scarso intelletto, facendo in modo, che le bestie alchemiche, avessero una mente
arretrata e poco sviluppata, allo scopo di rendere le bestie alchemiche, delle creature malleabili,
obbedienti e devote, come se fossero dei Cani o degli animali domestici, da rendere fedeli e devoti
ai propri “Padroni”, ovvero, gli alchimisti oscuri, allo stesso tempo, una bestia alchemica, fu creata
per essere una macchina da guerra vivente, per essere una creatura fedele e obbediente come un
Soldato, devoto e fanatico come un credente zelota, ma anche forte e potente come una belva
feroce, innarestabile dei campi di battaglia...

le Bestie alchemiche, vennero create solo e unicamente, per obbedire ciecamente, per seguire le
regole in maniera cieca e devota, le bestie alchemiche, vennero create per essere malleabili e
obbedienti il più possibile, le Bestie alchemiche, vennero create in modo che non fossero capaci di
pensare o di ragionare...

le Bestie Alchemiche, vennero rese dagli alchimisti oscuri, incapaci di capire o comprendere
davvero le cose, appositamente per essere più malleabili e quindi, molto più obbedienti e sottomessi
nei confronti dei loro padroni, le bestie alchemiche, vennero create per essere stupide e ignoranti, in
modo che potessero essere facilmente sfruttate dagli alchimisti oscuri...

gli Alchimisti Oscuri, erano gli ultimi eredi e discendenti degli Alchimisti della civiltà Alchemica,
che regnò incontrastata nella grande penisola, prima del “Grande crollo” della civiltà alchemica,
causata dalle bestie alchemiche...
lo scopo degli alchimisti oscuri, era quello di restaurare l'antica gloria e grandezza della civiltà
alchemica nella grande penisola, per attuare i loro malefici piani, gli Alchimisti oscuri, erano scesi a
patti con l'impero Germanico e con i basilischi, che cercarono di sfruttare a proprio vantaggio e
favore per ottenere i loro malefici scopi...

ha inizio un violento e furioso combattimento tra il Carcino e il Titano Alchemico...

inizialmente, il Carcino riesce a tenere testa al Titano Alchemico, il Carcino si rivela un titano
potente e abile nel combattimento, ma il Titano Alchemico, però, si rivela più forte e potente del
Carcino, riuscendo prima a tener testa al Carcino, poi a metterlo allo sbaraglio...

il Titano Alchemico, riesce a cambiare e plasmare la propria forma fisica, passando da una forma
densa, in fase difensiva, per parare i colpi del Carcino e poi a una forma solida, in fase offensiva,
per attaccare e lesionare il Carcino...

il Carcino, si ritrova in crisi, in difficoltà, non riuscendo a capire come combattere e contrastare il
Titano Alchemico...

poi, il Titano Alchemico, avendo anche poteri mentali sconfinati e illimitati, riesce a penetrare nella
mente nel Carcino, arrivando ad imitare e riprodurre i suoi pensieri, spingendo il Carcino ad
impazzire e a delirare...

il Carcino e una creatura istintiva, un animale selvatico, dal intelligenza poco sviluppata, dal
intelletto scarsamente sviluppato, il Carcino ha una base di intelligenza, ma e grezza e primitiva,
non pari a quella di un comune essere umano...

ma il Titano Alchemico, riuscì a sconfiggere il Carcidonte e a massacrarlo, facendolo


completamente a pezzi, con un estrema facilità...

la sconfitta del Carcidonte, lasciatò sbalordito e spiazzato Parsamo, che aveva troppo sopravalutato
le capacità del Carcidonte, non aspettandosi che il Titano Alchemico, potesse essere così forte e
potente...

ma l'Alchimista oscuro, che era nascosto in una foresta molto distante, da dove si trovava Parsamo e
i suoi uomini, perse il controllo mentale del Titano Alchemico, poiché, la mente del Alchimista
oscuro, era divenuta troppo stressata e affaticata dal continuo e costante sforzo mentale, causato dal
combattimento contro il Carcidonte... poiché, l'alchimista oscuro, nei suoi piani, non aveva previsto
l'arrivo del Carcidonte, convinto che quella missione sarebbe stata facile, limitandosi a guidare il
Titano Alchemico, contro la Città fortificata... ma invece, si era ritrovato a guidare il combattimento
del Alchimista oscuro, contro il Carcidonte e questo, aveva consumato le forze alla mente del
Alchimista oscuro, che indebolito mentalmente, perse la sua “Presa mentale” sul Titano alchemico...

fu allora, che il Titano Alchemico, perse il controllo di se stesso e iniziò a spargere e diffondere il
caos e il disordine ovunque... iniziando a distruggere e devastare ogni cosa gli capitava a tiro...

ma Parsamo venne raggiunto dal Titano Alchemico, che si era accorto della presenza di Parsamo e
dei suoi uomini

il Titano Alchemico, uccise Parsamo e i suoi uomini, facendoli a pezzi...

poi, il Titano Alchemico, attaccò la Città di Nastasia, distruggendola e devastandola, radendola


completamente al suolo...

ma il Titano Alchemico, attaccò e sterminò anche l'esercito Germanico, che stava assediando quella
città, poiché, l'Alchimista oscuro, che stava controllando mentalmente la creatura Titanica, perse il
controllo mentale del Titano Alchemico, con il risultato che il Titano Alchemico, si mise a devastare
e fare a pezzi, l'intero esercito germanico che stava assediando la Città di Nastasia,

i soldati germanici, finirono completamente sterminati e spazzati via...

il Titano Alchemico, dopo aver raso al suolo, l'intera città di Nastasia, proseguì il suo cammino
inesorabile di morte e distruzione, come una forza caotica, istintiva e irrazionale... il Titano
Alchemico, sembrava un uragano o un Tornado in forma umanoide o antropomorfa, una disordinata
, ma allo stesso tempo, potente e innarestabile... mossa da un istinto cieco e ottuso, come una
macchina di morte...

il Titano Alchemico, era una creatura molto paradossale... il Titano Alchemico aveva un immensa
forza, dei poteri mentali molto avanzati, ma era un essere debole e arretrato mentalmente, il Titano
Alchemico, poteva manipolare la mente e pensieri degli esseri viventi, aveva grandi poteri nel corpo
e nella mente, ma allo stesso tempo, era un essere arretrato e sottosviluppato a livello intelletivo, il
Titano Alchemico era una creatura istintiva e primordiale...

il Titano Alchemico, sembrava una Medusa o una Trota, ma se queste ultime, avessero immensi
poteri mentali o potessero manipolare la mente o se avessero un immensa forza fisica e muscolare,
ma restando a livello intelletivo, delle Meduse o delle Trote...

il Carcidonte era stato facilmente sconfitto, poiché, non aveva grande e immensa forza fisica e
nemmeno grandi poteri mentali... era soltanto un granchio gigante, un granchio un po' più grosso e
con il carapace più duro e coriaceo dei comuni granchi, ma il Carcidonte, non era in grado di
eguagliare un Titano Alchemico...

però, il Titano alchemico, anche se aveva grandi e immensi poteri, restava una creatura rozza,
primitiva, selvatica e istintiva, il Titano Alchemico, non seguiva la logica, non seguiva la
Razionalità, non aveva la ragione nella sua mente, ma seguiva solo l'istinto, gli impulsi, le
sensazioni, le pulsioni... anche perchè il Titano Alchemico, fu creato e concepito per essere
controllato mentalmente, per essere tenuto da un “Guinzaglio Mentale” dagli Alchimisti Militari... il
Titano Alchemico era per certi versi, un Cane gigante o un mastino gigante, ma dai grandi e
immensi poteri, un Titano con il modo di pensare e ragionare di un animale selvatico o di un
animale da cortile...

la Genesi del Titano Alchemico

Prima che la Razza umana, ovvero, la “Razza Penisolana” prendesse il sopravvento nella Grande
Penisola... nella stessa grande Penisola, era emersa una grande e importante civiltà, ovvero, la
“Civiltà Alchemica”...

la civiltà Alchemica, emerse per la prima volta, nelle Terre meridionali,della grande penisola, nei
secoli dopo la caduta delle grandi civiltà magiche del Egitto e del India e della Mesopotamia, dopo,
che dalle Terre costiere delle zone Sud-Orientali del Grande Mare Centrale, arrivarono numerosi
maghi e alchimisti dalle terre del Egitto, arrivarono di massa nelle Terre della Grande Trinacria,
questi alchimisti e maghi, erano degli sbandati, in fuga dalle grandi distruzioni e devastazioni delle
Terre d'Egitto e di Mesopotamia, causate dal “Elefante del Eufrate”, che si portarono nella Grande
Trinacria, le loro conoscenze magiche e alchemiche, di cui ne presero possesso prima il regno della
grande Trinacria, poi i Regni e imperi della Grande Penisola... che sfruttarono a loro vantaggio, le
conoscenze Magiche e alchemiche, che dalle terre di Trinacria, si erano diffuse in tutta la grande
Penisola...

fu allora, che nella grande Penisola, emerse una nuova grande civiltà, la “Civiltà Alchemica”, che
divenne la più ricca e potente civiltà delle terre della Grande Penisola, diventando la più grande e
importante civiltà, in tutte le terre d'occidente...

per molto tempo, le Terre di Trinacria e la “Città degli Aranci”, divennero il più grande e
importante centro del Alchimia e delle Arti Alchemiche nelle terre della grande Penisola, ma ben
presto, anche Fiorenza e Nauplia, emersero come grandi e importanti centri del alchimia e delle arti
alchemiche, facendo da rivalità e concorrenza alla “Città degli Aranci”...

ma ben presto, tutti i regni e imperi della grande penisola, divennero importanti centri del arte
Alchemica e delle vere e proprie potenze alchemiche...

la diffusione su larga scala del Alchimia nelle terre della Grande Penisola, portò a grandi e profonde
trasformazioni e cambiamenti, creando da capo, una nuova società, una nuova civiltà...

l'Alchimia venne impiegata in ogni attività e mansione, sia civile, che bellica-militare...

ma gli Alchimisti, facevano un largo uso sia del Corallo Magico, che si trovava nel Isola dei
Corallini, un isola, situata al largo del Isola di Condaghea, una grande isola, situata vicino alle coste
occidentali della Grande Penisola...

gli Alchimisti, per realizzare le loro pozioni alchemiche, diedero il via a uno sfruttamento selvaggio
e sfrenato del Corallo Magico...

ma allora, gli alchimisti, venendo scacciati e respinti dal Traigolzu, il Titano marino guardiano del
Isola del Corallo Magico, dovettero ripiegarsi verso lo sfruttamento delle piume delle
Fenici di Porpora, una Razza di fenici, che viveva nelle terre della Grande Penisola... ma le Piume
di Fenice, erano ambite e ricercate, poiché le piume di Fenice avevano una forte essenza Magica e
le piume di Fenice, erano molto ricercate per la creazione di pozioni e artefatti alchemici...

gli umani erano Avidi, sopratutto gli alchimisti, che iniziarono a scatenare una persecuzione di
massa delle Fenici di porpora, per ucciderle e privarle delle piume...

fu allora, che ebbe inizio una devastante guerra tra gli Alchimisti e le Fenici di Porpora...

ma le Fenici di Porpora, erano tenaci e resistenti, riuscendo a tener testa agli alchimisti e a causare
grosse perdite agli eserciti alchimisti...

fu allora, che gli Alchimisti... ebbero l'idea di creare i Titani alchemici e le Bestie Alchemiche...
come armi da guerra viventi, per combattere contro le Fenici di Porpora...

Nella Grande Penisola, l'Alchimia divenne molto diffusa e praticata, a tal punto, che la
“Grande Penisola”, divenne il maggiore centro del Alchimia e delle Arti Alchemiche nelle Terre
d'Occidente e nelle Terre del Ponente...

i maggiori Regni, Repubbliche, Imperi e città-stato della Grande Penisola, divennero grandi e
importanti centri del Alchimia, dotandosi di grandi centri e comunità di Alchimisti...

gli Alchimisti, con le loro scoperte e invenzioni, plasmarono e trasformarono l'Intera Penisola, dove
le “Tecnologie Alchemiche”, diventarono comuni e diffuse, iniziando ad essere largamente
impiegate nei regni della Grande Penisola...

si formarono e diffusero ricche e potente fazioni e “Congreghe” di Alchimisti, che corteggiati e


sostenuti dai “Mecenati” e dai “Dogi” e dai “Patrizi” della Grande Penisola,

le Congreghe diventarono talmente ricche e potenti, da formare delle “Lobby”, che iniziarono ad
influenzare i governi locali...

le Congreghe custodivano un immenso patrimonio di conoscenze alchemiche, tutte gelosamente


custodite e protette dalle ricche e potenti organizzazioni Alchemiche...

le Congreghe degli Alchimisti, diventavano ogni giorno, sempre più forti e potenti, sempre più
ricche e temute...

gli Alchimisti, diventarono le fazioni più ricche e potenti della Grande Penisola, assieme ai
Mercanti e ai Mecenati...

ma gli Alchimisti, iniziarono ad impiegare l'Alchimia per innumerevoli scopi...

gli Alchimisti, allora, per volere dei governi della Grande Penisola, iniziarono a sviluppare un
Alchimia militare, per rendere più forti e potenti gli eserciti della Grande Penisola, tramite lo
sviluppo di armamenti alchemici, sempre più potenti, sempre più evoluti e avanzati...
-

Le terre della Grande Penisola, erano state ripetutamente invase e devastate da invasioni dal Mare,
da parte di una popolazione bellicosa e feroce, ovvero, il Popolo dei Satracani, una popolazione
che veniva dalla sponda meridionale del grande mare centrale, che era una terra di grandi deserti e
montagne, terre aride e desertiche, dominate da un crogiolo e marasma di Regni e di Imperi...

i Satracani, erano un popolo di navigatori, che a bordo di grandi flotte di navi, avevano sferrato dal
mare, numerose e ripetute invasioni delle terre della Grande Penisola, sia per conquistarne i
territori, che per controllarne, le grandi e immense ricchezze e risorse...

le terre della grande Penisola, erano terre fertili e rigogliose, dove c'era tanta acqua e molti terreni
per l'agricoltura, mentre le terre dei Satracani, erano terre aride e desertiche, dove l'acqua era poca e
i terreni adatti alla pastorizia e alla coltivazione, erano pochi e scarsi, questo spinse i popoli
Satracani ad invadere le terre della grande penisola, per controllarne i pascoli verdi, i grandi campi
agricoli e le grandi riserve d'acqua...

fu allora, che la Civiltà Alchemica della “Grande Penisola”, venne minacciata dal
“Impero Satracan”, un grande impero che si era espanso in tutta la riva meridionale del grande
mare centrale, ottenendone il totale controllo e progettando di sferrare dal mare, un invasione su
larga scala della grande Penisola...

questo diede il via a un insieme variegato ed eterogeneo di guerre e conflitti, ovvero,


le “Guerre Satracaniche” o “Guerre Satracan”, delle guerre che devastarono la grande penisola e
che tennero impegnati gli eserciti umani... gli eserciti Satracani erano eserciti molto forti e potenti,
poiché aiutati e appoggiati dagli Alchimisti di potenti imperi, tra cui Impero di Al-Andalus e del
impero Al-Kairoun e del Impero di Al-Baghdadi, che erano divenuti imperi molto ricchi e potenti
nel Alchimia e nelle Arti Alchemiche, imperi alchemici, che erano emersi dopo il crollo e caduta
delle civiltà Alchemiche di Egitto, India e Mesopotamia, nuove civiltà alchemiche, che temevano la
rivalità e concorrenza della “Civiltà Alchemica” della Grande Penisola... fu per questo, che quegli
imperi, gli Imperi delle “Terre dei grandi Deserti”, decisero di aiutare e appoggiare l'Impero
Satracan contro la civiltà Alchemica della Grande Penisola... mandandoci eserciti di Alchimisti
Guerrieri ed eserciti di Guerrieri Djinn o Djinni, una razza di creature magiche, che era molto
diffusa nelle terre dei grandi dei grandi Deserti e negli Imperi della “Grande Ummah”, termine che
nella lingua di quei popoli indicava “la Fratellanza” o “l'Ecumene”...

i guerrieri Alchimisti e i Guerrieri Djinn, che davano aiuto al esercito Satracan, causarono perdite
pesanti e disastrose sia agli eserciti umani, che agli eserciti degli alchimisti...

ma gli Alchimisti, riuscirono a ribaltare le sorti della guerra, grazie al supporto e appoggio dei Titani
Alchemici e delle Bestie Alchemiche... che si rivelarono talmente potenti e devastanti, che
riuscirono a spazzare via gli eserciti dei Djinni e dei Satracani e a fermare l'invasione della Grande
Penisola, da parte del Impero Satracan...

i Titani Alchemici, avevano però un difetto... erano molto fragili e “volatili” a livello mentale e
psichico, i Titani alchemici avevano una mente e psiche molto arretrata e sottosviluppata... questo
aveva reso i Titani Alchemici, deboli e fragili a livello mentale e psichico...

la mente e psiche di un Titano Alchemico, era poco e scarsamente sviluppata, sembrava quasi la
mente di un bambino piccolo, il difetto dei Titani alchemici e che questi ultimi erano forti e
poderosi a livello fisico e corporeo, ma erano deboli e scarsi a livello mentale e psichico, i Titani
Alchemici, avevano il corpo di un elefante, ma l'intelletto di una Sardina...

gli Alchimisti governativi, volevano sfruttare questa debolezza dei Titani Alchemici, a loro favore e
vantaggio, per rendere più malleabili i Titani Alchemici, per rendere i Titani Alchemici, facilmente
controllabili e manipolabili mentalmente e psichicamente, poiché gli Alchimisti Oniriaci, gli
Alchimisti abili nel controllo mentale e nella manipolazione della mente e pensiero, progettavano di
rendere i Titani Alchemici dei fantocci e dei burattini, senza la capacità di pensare o di ragionare,
appositamente da usare e sfruttare, da controllare mentalmente e usarli come armi da guerra
viventi...

i Disturbi mentali e Psicologi, divennero molto diffusi tra i Titani alchemici e le creature
alchemiche, che tendevano ad impazzire e delirare molto facilmente,

con il risultato che molti titani alchemici e bestie alchemiche, iniziarono ad impazzire, perdendo il
controllo di se stessi e causando immense distruzioni e devastazioni...

le Bestie Alchemiche, diventarono così incontrollabili e imprevedibili, poiché, i Titani Alchemici


facevano fatica a capire e comprendere il mondo attorno a loro...

i Titani Alchemici, erano incapaci di autocontrollarsi, erano incapaci di tenere a freni i loro istinti e i
loro impulsi, i Titani Alchemici divennero creature caotiche e disordinate, incapaci di porsi dei freni
o dei limiti... questo aveva reso i Titani Alchemici, delle bestie rozze, brutali e istintive...

gli Alchimisti, allora, progettarono la creazione di una potente arma da guerra vivente, che avrebbe
dovuto rendere invincibili, se non proprio innarestabili, gli eserciti della Grande Penisola, ovvero, i
“Titani Alchemici”, che erano dei Titani creati artificialmente, tramite l'Alchimia, allo scopo di
sfruttarli come armi viventi da guerra...

i Titanici alchemici, erano dei veri e propri mostri giganti, titani il cui aspetto era inquietante, Titani
che per essere tenuti a freno, dovevano essere controllati, anche mentalmente, dagli Alchimisti
militari...

fu allora, che vennero create le “Bestie Alchemiche”, una Razza di Mostri e di creature mostruose,
controllate e dominate dagli Alchimisti della Grande Penisola...

le Bestie Alchemiche, iniziarono a diventare molto diffuse e presenti nella Grande Penisola...

ma gli Alchimisti, tramite esperimenti e manipolazioni alchemiche, giunsero a creare e generare,


delle creature mostruose e terrificanti, generati tramite l'Alchimia, allo scopo da sfruttare o come
armi da guerra viventi o come schiavi da impiegare e sfruttare nella manodopera pesante e nei
lavori umili, al posto degli esseri umani...

ma tutto era cambiato quando avvenne la devastazione di Collemura Perconia, una grande città
delle terre nel Meridione della grande Penisola, quando la “Congrega Alchemica di Empedoclea”,
che controllavano le terre della “Grande Empedoclea”, che si trovavano nelle zone meridionali
della grande Penisola, una potente congrega Alchemica delle Terre di Trinacria, riuscì a creare un
Titano alchemico, che voleva usare per difendere la città d Collemura Perconia, dagli attacchi dal
mare da parte dei “Popoli della Riva Meridionale”, la “Costa delle Perle” del Mare centrale, i
temuti “Satracani”, un popolo di Pirati e razziatori e saccheggiatori, provenienti dalla Costa delle
Perle, che da molti secoli , devastavano le coste meridionali della “Grande Penisola”, con assalti,
razzie e saccheggi, a danno dei popoli locali...

nel tentativo di risolvere il problema, gli Alchimisti di Trinacria, provarono a creare un Titano
Alchemico, che avrebbe dovuto spazzare via i Satracani e proteggere la città di Collemura Perconia,
dagli attacchi dei Satracani...

inizialmente, le cose andarono bene, il Titano Alchemico, respinse gli attacchi dei satracani,
salvando la città, ma il Titano Alchemico, però, sfuggì al controllo degli alchimisti, iniziando a
distruggere e devastare la città di Collemura Perconia, fu allora, che quel Titano Alchemico, inizià a
devastare le Terre di Trinacria, causando ovunque immense distruzioni e devastazioni, molte città
vennero devastate e rase al suolo, il Titano Alchemico, sembrava innarestabile, l'esercito
Trinacriano, mandato a contrastare il Titano Alchemico, ebbe perdite immense e disastrose, per
salvare la “Città degli Aranci”, la capitale della “Grande Trinacria”, gli Alchimisti Trinacriani,
dovettero mandare un altro Titano Alchemico, che si scontrò furiosamente contro il Titano
Alchemico rinnegato, che venne sconfitto, l'altro titano alchemico, che aveva sconfitto il Titano
Alchemico Ribelle, venne tenuto sotto controllo mentale degli alchimisti Trinacriani...

la “Guerra dei Titani Alchemici”, fece causare il crollo e sfaldamento della Civiltà Alchemica nella
Grande Penisola, che venne ridotta in macerie dalla rivolta dei Titani Alchemici...

dalle rovine e macerie della civiltà Alchemica nella Grande Penisola, emerse nella grande Penisola,
una nuova civiltà, la Civiltà Antropica Penisolana, la civiltà dei comuni esseri umani... dopo che la
Guerra dei Titani Alchemici, aveva messo fine al dominio ed egemonia negli alchimisti nella grande
Penisola... portando al dominio definitivo dei Comuni Esseri Umani e delle Razze Parnasiche nelle
terre della Grande Penisola...

la Grande Penisola, venne devastata dalla “Guerra delle Bestie Alchemiche”, una guerra violenta e
devastante, che contrappose le Bestie Alchemiche alla Razza umana e che portò a grandi e immense
distruzioni e devastazioni...

la Guerra delle Bestie Alchemiche, portò alla devastazione di grossa parte della Grande penisola e
delle “Terre Penisolane”... moltissime città vennero devastate e ridotte in macerie, moltissime
persone morirono, interi eserciti vennero sbaragliati e spazzati via, dagli immensi poteri, forza e
capacità delle Bestie Alchemiche...

così, vennero impiegati interi eserciti Alchemici, interi eserciti di Alchimisti, impiegati per
combattere e contrastare le bestie Alchemiche, alla guerra contro le Bestie Alchemiche, si unirono i
Maghi e le Maghe della “Grande Penisola”,

la guerra durò molti anni, devastanto larghe porzioni delle “Terre Penisolane”, ma la guerra venne
vinta dalle “Armate Alchemiche”, che riuscirono a sconfiggere e sbargliare definitivamente le
“Bestie Alchemiche” e i “Titani Alchemici”...
-

ma fu allora, che i Re e Monarchi della grande Penisola, si resero conto che i Titani Alchemici e le
“Bestie Alchemiche” erano troppo forti e potenti e andavano tenuti a freno, sennò rischiavano di
sfuggire al controllo stesso, da parte degli esseri umani...

i Titani alchemici e i Chiroconti, vennero confinati in una Dimensione tascabile, creata dagli
Alchimisti, per fungere da “Dimensione Prigione” o “Dimensione Carcere” per i Titani Alchemici,
ovvero, la “Dimensione Ctonica”, una dimensione artificiale, creata dagli alchimisti, tramite
evoluti e avanzati esperimenti di alchimia avanzata, per rinchiuderci ed evocarci al suo interno, i
Titani Alchemici e i Chiroconti e i Mostri Alchemici...

una creatura Alchemica, che viveva al interno della “Dimensione Ctonica”, poteva essere evocata
nel nostro mondo e nella nostra realtà, solo tramite appositi rituali di alchimia, dei rituali di gruppo
che richiedevano almeno la presenza di cinque alchimisti per funzionare e l'impiego di precisi
materiali e sostanze alchemiche e la recitazione di appositi “Testi di Evocazione”, mirati per
evocare certe creature o titani alchemici... l'evocazione alchemica e l'unico mezzo che ha una
creatura alchemica, per uscire dalla Dimensione Ctonica ed entrare nella nostra realtà, ed è un
“tramite” o un “Mezzo” ferreamente e saldamente controllato dagli alchimisti...

una Dimensione Ctonica, non è proprio un altra dimensione, ma e una specie di “Stanza Separata” o
“Stanza Distinta” dalla Realtà vera e propria e dal mondo fisico effettivo, una zona distinta e a parte
della realtà, anche se si trova al interno della nostra stessa dimensione, la Dimensione Ctonica e
come una grande stanza, al interno di un grande e immenso palazzo, che sarebbe la nostra realtà ed
esistenza... la Dimensione Ctonica e come le Catacombe o le stanze sotteranee di una grande città...

dopo la caduta degli alchimisti e della civiltà alchemista, la Razza umana della Grande Penisola,
ovvero, i Penisolani, smisero di essere dominati ed egemonizzati dalla casta degli Alchimisti e
ripresero il controllo e il dominio delle Terre Penisolane, tornando ad essere i padroni incontrastati
della Grande Penisola, anche se in tensione perenne con le Razze Parnasiche... fu da allora, che si
affermò la “Civiltà umana” o “Civiltà Penisolana” nelle Terre Penisolane...

ma i governi della Grande Penisola, decisero di varare leggi per limitare e restringere l'alchimia e le
attività alchemiche...

i governi della grande Penisola, decisero di permettere l'Alchimia, ma solo per scopi pacifici,
mentre l'alchimia bellica-militare, venne bandita e proibita, poiché, l'Alchimia militare, rischiava di
diventare un arma troppo devastante, troppo forte e potente, che rischiava di scampare e sfuggire al
controllo stesso della razza umana... causando immense distruzioni e devastazioni...

le Fenici di Porpora

Nelle Terre della Grande Penisola, era diffusa una Razza di Fenici, ovvero, le Fenici di Porpora,
che erano una razza di fenici, che nei tempi antichi, aveva colonizzato le Terre della Grande
Penisola, la razza delle Fenici, era una razza molto antica e ancestrale, che era una delle tante e
numerose Razze delle Fenici, che erano diffuse nel mondo, se nelle Terre di Moscovia, c'erano le
Fenici Bianche, se nelle Terre di Persia, c'erano le Fenici Azzurre e nelle Terre della Cina, c'erano
le Fenici Rosse, nelle Terre della Grande Penisola, c'erano le Fenici di Porpora...

i Popoli Antichi della Grande Penisola e le prime civiltà umane della Grande Penisola, descrivevano
le Fenici di Porpora, come una razza molto forte e potente, come una razza poderosa, dai grandi e
immensi poteri...

le Fenici di Porpora, furono per molto tempo, tra le razze magiche, più ricche e importanti della
Grande Penisola, assieme, alle Razze Parnasiche...

per molti secoli, le Fenici di Porpora, furono i dominatori delle terre della Grande Penisola, le
Razze Parnasiche, guardavano alle Fenici di Porpora, con paura e timore, le Fenici di Porpora,
erano temuti e rispettati, sia dalle Razze Parnasiche, che dalla Razza Penisolana, ovvero, gli Umani
che vivevano nella Grande Penisola...

ma con la diffusione del Alchimia nelle Terre della Grande Penisola, la razza umana, divenne forte e
potente pari alle Fenici, poiché gli Alchimisti umani, divennero forti e potenti quanto le fenici,
ottenendo una forza e potenza, pari a quella di una Fenice...

ben presto, con l'aiuto del Alchimia, la Razza Penisolana divenne forte e potente e gli umani della
Grande Penisola, giunsero a sfruttare l'Alchimia a proprio favore e vantaggio, arrivando a
schiacciare e dominare le Razze Parnasiche e a minacciare le Fenici di Porpora...

con l'Alchimia, gli umani diventarono forti e potenti, arrivando a tener testa alle Fenici di Porpora...
gli umani, con l'Alchimia, cercarono di imporsi come i nuovi dominatori della Grande Penisola, ma
gli umani erano avidi e assetati di potere... fu allora, che gli Umani, controllati e guidati dagli
Alchimisti, scatenarono una guerra su larga scala contro le fenici di Porpora...

ma le Fenici di Porpora, subirono uno sterminio di massa da parte degli Alchimisti dominatori della
Civiltà Alchemica della Grande Penisola...

gli Alchimisti dominatori, iniziarono a sterminare e massacrare, le fenici di Porpora, poiché le


Piume di quelle fenici, erano piene di sostanze magiche e alchemiche, che servivano per realizzare
le pozioni alchemiche e le “Polveri Alchemiche”, ma anche per sfruttare e assorbire dalle Fenici di
Porpora, la loro “Essenza” Magica, che veniva “Vampirizzata” dagli Alchimisti Dominatori...

questo, fece portare le Fenici di Porpora, sul orlo del estinzione e dello sterminio, le poche fenici di
Porpora, rimaste al mondo, dovettero scappare e nascondersi in isolate vallate di montagna, lontane
e distanti dalla civiltà, immerse nella natura selvaggia, oppure, dovendo assumere forma e
sembianze umane, tramite la “Mutantropia”, la capacità magiche di assumere diverse forme e corpi
fisici o sembianze fisiche, sopratutto la forma umana, per nascondersi dagli Alchimisti umani ed
evitare di essere uccisi o di essere “vampirizzati” della propria magia...

Il Titano Alchemico, dopo aver raso al suolo la città di Nastasia, dopo che la Bestia alchemica
gigante era scampata al controllo degli alchimisti oscuri, quest'ultima, venne inseguita dal esercito
dei Licantropi guerrieri, che venne incaricato dal impero germanico, di seguire e monitorare gli
spostamenti del Titano Alchemico, che iniziò a incamminarsi, in direzione della città di Parsalea...
il Principe Gigante e la Principessa Ninfa

Il Taramaso, si aggirava in un immensa vallata verde, camminando e correndo felice e spensiero, in


quel ricordo d'infanzia, il Taramaso ripensava alla sua infanzia, il Taramaso, accompagnato dal
vento, correva per quella immensa steppa, somigliante alle steppe della massa Euroasiatica, per quel
immenso oceano d'erba, il Taramaso era libero di correre felice e spensierato, senza ostacoli e senza
barriere...

poi, il Taramaso, vide una donna gigante adulta, messa di spalle, il Taramaso, riconobbe sua madre
in quella donna e il Taramaso, corse a perdifiato verso di lei...

“Mamma! Mamma!” gridò il Taramaso, che felice e contento...


ma appena la donna gigante, sentì la voce del Taramaso, si voltò, rivelando una faccia oscura,
terrificante e spaventosa, una faccia deforme e mostruosa, come se gli occhi e la bocca e il naso,
fossero stati sparsi a caso sulla faccia di quella donna, che aveva la faccia oscura e tenebrosa come
una notte senza stelle e con occhi rosso sangue...

la donna disse con voce rauca e cavernosa “sei un cretino! Un deficiente! Sei un tarato mentale! Io
ti odio! Tu non sei mio figlio! Non ti ho mai voluto bene! Ti ho sempre ripudiato! Ho sempre voluto
portarti alla rovina”...

il Taramaso bambino, si irrigidì dal Terrore, spaventandosi nel vedere quella faccia terrificante,
prima il piccolo Taramaso, si terrorizzò completamente, poi sentendo quelle frasi cattive dalla
donna gigante disse...
“Mamma? Perchè sei un mostro? Perchè mi dici queste cose?”
la donna-gigante mostruosa, disse con la sua voce rauca e cavernosa...
“perchè non sono tua madre! Perchè io ti odio!” rispose la donna mostruosa
“Ma perchè mi odi? Come puoi odiarmi? Perchè? PERCHE'?” domandò disperato e in lacrime il
Taramaso
“perchè sei un cretino deficiente! Perchè sei un ritardato! Perchè sei un deviato immorale! Che non
sa manco distinguere il bene dal male! Un demone! Ecco che cosa sei! UN DEMONE!!! sei un
essere moralmente corrotto! A te piace il male, non il bene! Sei una vergogna per la mia famiglia!
Sei peggio dei criminali!” rispose la donna-gigante mostruosa
“non è vero! Sono un ragazzo intelligente e sono un nobile d'animo!” rispose il taramaso, con le
lacrime agli occhi e il cuore gonfio di rabbia e ira...
“bah, tu non sai nemmeno che cosa sia il bene! Sei solo un deficiente che non sa manco distinguere
le cose giuste da quelle sbagliate o le cose belle da quelle brutte!!!” disse la donna-gigante
mostruosa...
“bugiarda! Una vera madre non direbbe mai queste cose al proprio bambino!” disse il Taramaso,
alzando la voce, con le lacrime agli occhi...
“e invece le dico! Io volevo un bambino sano e forte! Volevo un vero gigante! Un principe gigante
degno di nome! E invece mi sono ritrovato uno sgorbio come te! Che schifo! Ma cosa ho fatto per
meritarmi un simile sgorbio come te?”
poi, il Taramaso, sconvolto da quelle frasi di odio e cattiveria, nei suoi confronti, riprese a piangere
e disperarsi copiosamente...
“No! TU NON SEI LA MIA MAMMA! DOV'E LA MIA MAMMA??? MAMMA!
MAMMAAAHHH!!!”

poi, dal alto, il Taramaso sentì una voce che ridicolizzava il Taramaso...
“tu la Mamma non c'e l'Hai! Non l'hai mai avuta! Nessuna madre ti vuole come figlio! Qualunque
madre si vergogna ad averti come figlio! Nessuna madre vuole un figlio cretino o deficiente!!”
ma ben presto, il Taramaso, si ritrovò circondato da esseri giganteschi, da creature titaniche e
mastodontiche, che erano dei Giganti, ma dei giganti dal aspetto mostruoso e terrificante! che erano
più alti e titanici del Taramaso, che al confronto non era che una piccola formica, un misero insetto
di fronte a quei giganti oscuri e mostruosi...

poi, quei giganti mostruosi, iniziarono a parlare con voce rauca e cavernosa, iniziando a picchiare e
maltrattare il Taramaso, che era piccoli e inerme e quindi, non era in grado di reagire...

i giganti mostruosi, iniziarono a schiacciare il taramaso, con i loro piedi e poi a tirarli i pugni e i
calci, il piccolo taramaso, venne selvaggiamente picchiato da quei giganti mostruosi... che
iniziarono a dire frasi pesanti e offensive contro il Taramaso...

“non sei un vero gigante!”


“ma che razza di gigante sei?”
“qui comandiamo noi e tu non vali niente!”
“dovrai prostrarsi di fronte a noi e obbedirci ciecamente!”
“sarai il nostro schiavo!”
“se sei basso e cretino, dovrai essere il nostro servo!”
“se sei un gigante basso e stupido, non vali nulla e non hai attributi positivi!”
“i giganti stupidi e scemi non hanno alcun valore! Non hanno mai voce in capitolo in nulla!”
“i giganti scemi sono incapaci e non sanno far niente!”
“i giganti scemi devono obbedire ciecamente e senza fiatare ai giganti più intelligenti!”

il Taramaso si sentiva piccolo, sovrastato, schiacciato e prevaricato, da essere giganteschi e


titanici... esseri giganteschi e mastodontici, che abusano e maltrattano del Taramaso, che si sente
piccolo e debole, inerme e indifeso,

il Taramaso, si spaventa e si terrorizza e si ranicchia e raggomitola su se stesso, per proteggersi da


quelle creature, che lo stanno abusando e maltrattando

il Taramaso, nel sogno, si sente prevaricato da quelle terrificanti creature, che lo deridono e lo
scherniscono e lo prendono in giro...

“sei un gigante basso!”


“sei più stupido di una Trota!”
“le Tortore hanno più intelletto di te!”
“non hai alcun valore!”
“non conti niente!”
“non conti proprio nulla!”
“come gigante, lasci parecchio a desiderare!”
“sei la vergogna della tua famiglia!”
“se l'imbarazzo dei giganti!”

il Taramaso, si tappa le orecchie con le mani, iniziando a piangere disperato, iniziando a gridare dal
dolore interiore...

“basta! Smettetela! Basta! BASTA! Lasciatemi in pace! Smettetela di torturarmi! ZITTI! STATE
ZITTI!!!”

Il Taramaso, si risvegliò bruscamente da quel incubo terrificante e spaventoso, svegliandosi nella


radura in cui si era addormentato, poco distante da cui si trovava il resto della compagnia...
ma era già mattina e i giovani amici del Taramaso, si erano già svegliati...

Midrassa: ancora con quegli incubi?


Taramas: si... a volte, mi vengono gli incubi la notte... in parte... ricordo del mio passato... in parte
le mie paure...

Setran, però, si mise a dire “hai parecchi incubi e molte insicurezze per essere un gigante...”
poi, Rustico disse “Ma vallo a capire... un gigante grosso e potente come lui, ha molte paure e
fobie... ed è pieno di fragilità e insicurezze! Bah, fossi io un gigante, sarei la persona più
orgogliosa e fiduciosa in se stessa al mondo...”
ma Midrassa aggiunse “essere dei giganti, non vuol dire essere automaticamente forti o potenti!
Anche i giganti possono avere le loro debolezze e fragilità... tutti noi, nella nostra vita... abbiamo
sempre avuto delle debolezze o delle fragilità... tutti abbiamo delle debolezze o delle fragilità...
nessuno e totalmente forte o potente, non siamo fatti di Acciaio! Siamo esseri umani! Siamo
persone!”

dopo quel breve diverbio, il gruppo dei giovani ragazzi, tornarono rapidamente alla calma e alla
tranquillità, conciliandosi, dopo che il Taramaso, si era ripreso da quel incubo spaventoso...

Dopo una lunga camminata, durata per molte ore, il Taramaso e i suoi amici, si fermarono in una
grande radura, per riposarsi dopo il loro lungo cammino...

Setran, sfoderò la sua spada ed iniziò ad esercitarsi nel combattimento di spada, provando
l'affilatezza della sua lama, su un grosso albero, fingendo che quel albero, fosse, un guerriero
nemico...

allora Setran, decise di invitare Rustico ad addestrarsi nel combattimento di spada...

Setran: giovane umano, tu hai molto talento... al accampamento dei Basilischi, hai dimostrato di
essere molto bravo nel combattimento... se migliori le tue abilità grezze, potresti diventare un
ottimo combattente...
Rustico: uh? Davvero?
Setran: si... proprio così...

allora Setran, inizia ad addestrare Rustico ed Eumona nel combattimento di Spada, per renderli
pronti e preparati, ad affrontare i loro nemici e avversari...

Rustico, trascorre la sua giornata,ad allenarsi nel combattimento di spada con Setran...

ma agli addestramenti nel combattimento di spada, decide di unirsi anche Eumona, che vuole fare
pratica con la spada, come suo fratello...

ma Rustico e Setran, sono diffidenti e ostili nel permettere l'addestramento di spada ad Eumona,
poiché Eumona e una ragazza...
Rustico: andiamo! Non puoi allenarti con la spada! Sei una ragazza! Il combattimento di spada
non è roba da ragazze!

Ma Eumona insiste...
“E chi l'ha deciso che una ragazza non può essere abile nel combattimento di spada? Tu per caso?
Io sono brava a combattere quanto lo sei tu!!!”

ma Setran e il Taramaso, appoggiano la decisione di Eumona di potersi addestrare nel


combattimento di spada...

Taramaso: che male c'e se una ragazza vuole addestrarsi con la spada? Non capisco cosa ci sia di
sbagliato? Se è tua sorella e abile con la spada, perchè vietargli di non poterlo fare? Non è che
perchè tua sorella e una femmina, allora e automaticamente incapace di combattere con la spada...
Rustico: ma andiamo!!! una ragazza che combatte con la spada? Ma da quando? E più facile
credere che una Capra sia brava a suonare un Arpa, che una ragazza sia brava a combattere con
la spada! Le femmine non sono fatte per i combattimenti di spada! Sono roba da uomini!
Ma quelle frasi, fanno irritare e arrabiare Eumona, che sentendosi oltraggiata da quelle frasi, si
allontana dalla radura, dirigendosi del bosco...
Eumona: “ma vai a quel paese!!! sei solo un deficiente! Non capisci niente! Come fratello fai
schifo!!! non pensavo che tu potessi essere così stupido!!!”
allora, sentendosi offesa da quelle parole pesanti, Eumona, si allontana dalla radura, dirigendosi nel
bosco...

ma Rustico, però, dispiacendosi per aver detto quelle frasi pesanti, lascia momentaneamente,
l'addestramento di spada e corre verso Eumona, raggiungendola e cercandosi di scusarsi, per le frasi
dette prima...

Rustico: scusami, dai! Mi sono sbagliato! Non dovevo dire quelle frasi... sono stato uno stupido, va
bene? Non intendevo davvero dire quelle cose...”
Eumona: oh, COSA VOLEVI DIRE? Che visto che sono una femmina, sono una scema? Una
cretina? Una deficiente? Per il solo fatto che sono una ragazza?
Rustico: ma non c'e niente di sbagliato, essere passive o fragili, non sempre e una cosa sbagliata o
negativa, nelle femmine, può essere un attributo positivo...
Eumona: cosa? COSA? Ma chi ti ha detto che io voglio essere fragile o positiva? Cos'e? Ora
pretendi pure di parlare al mio posto? Ma non mi conosci per caso? Ma non conosci le ragazze?
Pensi che una ragazza sia troppo cretina o deficiente per difendersi da sola?
Rustico: e va bene... E VA BENE... mi sono sbagliato... mi scuso... puoi allenarti con la spada con
me... va bene... puoi addestrarti con la spada...

così, Adai, si offre di addestrare Eumona nel combattimento di spada...

così, mentre Rustico, si esercita nel combattimento di spada con Setran, Eumona, si esercita nel
combattimento di spada con Adai...

Adai, nel corso del addestramento con la spada, parla ad Eumona...

Adai: non dovresti essere così dura con lui... e pur sempre tuo fratello... siete fratello e sorella...
Eumona: ma dai, quello e un imbecille... non capisce niente! Si arrabbia per ogni minima cavolata!
Fa tanto lo sbruffone e lo spavaldo, si crede chissà chi e poi non riesce a combinare niente... questo
e il grande difetto di rustico... crede di essere il più bravo di tutti e poi non riesce a combinare
nulla... solo perchè lui e il maschio della famiglia, allora pensa di essere un genio e di essere
sempre bravo in tutto... bah... quello fa tanto il saccente, poi non sa nulla di niente!
Adai: guarda che lui si preoccupa per te... ti vuole bene...
Eumona: vero, mi vuole bene... ma mi tratta a volte come una bambina... quello pensa, che se sei
una ragazza, allora, sei una povera scema che deve essere salvata da se stessa e che non è capace
di cavarsela da sola...

ma Rustico, però iniziò a ripensare, di quanto aveva trattato male Midrassa, comportandosi in
maniera troppo dura e scorbutica, nei confronti della giovane principessa Ninfa... sentendosi
dispiaciuto per come ha reagito alle canzoni sdolcinate ed eccessivamente allegre di Midrassa...

allora, Rustico, interuppe l'addestramento con la spada e andò incontro a Midrassa, iniziando a
parlargli...

“Midrassa... ascolta... mi scuso... mi dispiace per averti maltrattato in quel modo... io non volevo
farti del male... non ti ho urlato addosso in quel modo per cattiveria... ero solo arrabbiato... ero
solo nervoso...” dice Rustico scusandosi con Midrassa...

Midrassa decide di accettare le scuse di Rustico, essendo Midrassa, una ragazza buona e sensibile...

intanto, mentre Rustico ed Eumona, si allenano nel combattimento di spada, con Setran e Adai, il
Taramaso e Midrassa, osservano e guardano il panorama, da zona poco distante dalla radura in cui
si trovano i giovani ragazzi, un grande prato, da cui si vede un panorama, da cui si vedono la distesa
delle foreste e delle montagne, osservando una natura incontaminata, che regna incontrastata...

il Taramaso e Midrassa, iniziano a parlare tra di loro... il Taramaso e Midrassa, parlano della loro
vita, del loro passato, dei loro genitori e delle loro famiglie, iniziando a conoscersi reciprocamente...
il Taramaso, inizia a parlare a Midrassa, di come gli stanno iniziano a riemergere i suoi ricordi del
passato, ma i ricordi del Taramaso sono brutti e negativi... ma allo stesso tempo, Midrassa parla
anche del suo di passato, della sua vita nel regno delle Ninfe...

Midrassa: io ero sempre chiusa nelle stanze del mio palazzo, ero circondato da amiche sceme o
amiche oche e stupide, che pensavano solo alla moda e ai vestiti o al trucco o ai fiori, ragazze che
pensavano a cose frivole e banali, ma io invece, adoravo i libri e la lettura, mi piaceva farmi una
cultura, conoscere le cose, volevo sapere come era fatto il mondo, al di fuori del grande lago in cui
vivevo, ma i miei genitori, erano duri e severi con me, volevano che io fossi una ragazza nobile e
aristocratica e mi guardavano male, quando leggevo i libri o mi facevo una cultura,
rimproverandomi, dicendomi che una nobidonna, non può pensare a farsi una cultura o ad essere
una colta o una letterata...
Taramaso: io invece ero sempre deriso e schernito da tutti, venivo sempre preso in giro da tutti, tutti
mi chiamavano “il Gigante basso” o “il Cucciolo”, poiché o ero un gigante troppo basso di
altezza, oppure, sembravo fisicamente un bambino o un ragazzino agli occhi degli altri giganti, per
questo, venivo sempre preso in giro da tutti, tutti nel Impero dei Giganti, anche al interno del
palazzo reale, dove viveno io, mi deridevano o mi schernivano, perchè ero un gigante... ma diciamo
che a livello esteriore... ecco... sembravo un bambino... sembravo un “Cucciolo”... per questo...
nessuno mi prendeva sul serio...
poi... i miei coetanei, mi chiamavano “lo Scemo” o “il Cretino” o “il Deficiente”, ero visto da tutti
come uno stupido, come quello che non capiva niente... avevo un carattere buono, dolce e sensibile,
cercavo di essere altruista o di fare del bene agli altri, ma tutti di trattavano male, o si prendevano
gioco di me, mi dicevano le peggio stupidaggini e cavolate e io non riuscivo a capirle... e io... come
un idiota... come un grandissimo fesso ci cascavo come una pera cotta, poiché i miei coetanei,
sfruttavano questo mio difetto, per farmi i peggiori scherzi e dispetti di ogni tipo, scherzi dove io...
come uno stupido... ci cascavo sempre... ero uno stupido... credevo a ogni cavolata che i miei
coetanei mi dicevano, per farmi dei dispetti crudeli...
Midrassa: oh... mi dispiace... che vita triste e tormentata...
Taramaso: proprio così... io credevo che tutti mi amavano o mi volevano bene... io credevo che
fossero tutti buoni con me... ma mi sbagliavo... la gente era cattiva e malvagia con me... io non
avevo mai fatto del male a nessuno... eppure... in tanti se la prendevano con me... soltanto perchè
ero un ingenuo che credeva nel bene e nel amore... soltanto perchè a quei tempi, quando ero ancora
un bambino nel impero dei giganti... io... vedevo sempre il bello in ogni cosa... ma mi sbagliato...
ho sbagliato... ho commesso un grandissimo errore a vedere il bello in ogni cosa... mi sono pentito
di averlo fatto...
Midrassa: vero... Taramaso... non si può sempre vedere il bello in ogni cosa, ma non si può neanche
vedere il marcio o il brutto in ogni cosa... non bisogna essere troppo allegri e positivi... vero... ma
non bisogna neanche essere troppo tristi o negativi... non si combatte la troppa luce, con la troppa
oscurità...
Taramaso: su questo hai ragione, Midrassa, ma allo stesso tempo, non si può sempre vedere tutto in
maniera bella e positiva... ho sbagliato a farlo e me ne sono amaramente pentito... troppa luce ti
acceca e ti disorienta, troppa luce di confonde e ti rende disorientato... vedere troppo positivo e
come essere degli Ubriaconi, ti confonde le idee e ti da una visione sbagliata, deviata, alterata,
distorta della realtà... essere troppo positivi di da una visione errata e sbagliata delle cose, ti fa
vedere la realtà in maniera fuorviante e ridicola...

il Taramaso, inizia a parlare a Midrassa, del suo passato e dei suoi ricordi...

Il Taramaso riesce a ricordarsi del suo passato, di quando era un bambino gigante nella capitale
imperiale del impero dei Giganti, ovvero, la città di Maradhaen, la leggendaria “Città dei Giganti”...

il Taramaso era l'ultimogenito nella famiglia reale del Re e regina dei giganti, Taramas era l'ultimo
nato

il Taramaso, ricevette poche cure e attenzioni, con i genitori, che favorivano i figli e figlie
primogenite, rispetto al Taramas...

il Taramaso, veniva continuamente preso in giro, bullizzato e sminuito dagli altri suoi coetanei e dai
suoi stessi simili...

il Taramaso, era un gigante, ma sembrava più “giovane” o più “piccolo” di quanto lo fosse
effettivamente, il Taramaso, era un gigante, ma era “Piccolo” e “Giovane” o “Basso” rispetto o in
confronto agli altri giganti... per questo, il Taramaso veniva preso in giro, veniva schernito e deriso,
perchè per gli standard dei giganti, il Taramaso era troppo “troppo Piccolo” o “Troppo giovane” o
“Troppo basso” e nella cultura dei giganti, essere troppo bassi (per gli standard e criteri e metri di
giudizio dei giganti) o essere troppo piccoli era visto come un disonore, come una cosa vergognosa,
un marchio d'infamia...

nella cultura dei giganti, l'essere bassi o piccoli, rispetto alla altezza media dei giganti e ritenuta una
cosa umiliante e degradante, un umiliazione, un qualcosa di cui vergognarsi...
per questo, i genitori del Taramaso, tendevano ad essere freddi e insensibili verso il loro figlio,
perchè la famiglia reale del impero dei Giganti, per nascondere il fatto che un importante famiglia
monarchica, aveva dato alla luce un “gigante basso”, decisero di nascondere e mettere da parte il
Taramaso, confinandolo nelle stanze reali...

i genitori del Taramaso, vivevano il fatto che il Taramaso fosse un “Gigante basso” con vergogna e
imbarazzo, come un qualcosa da nascondere e coprire...

ma il Taramaso era un bambino gigante buono, educato e gentile,

ma questo era malvisto dagli altri giganti, che volevano un gigante forte, guerriero e dal carattere
attivo, un gigante che non chiedeva mai e che mai faceva compromessi, un gigante sempre pronto al
combattimento e sempre pronto a imporsi su ogni cosa...

il Taramaso era considerato dai suoi coetanei, come uno scemo, un cretino, un deficiente, uno
stupido idiota che non capiva niente... un gigante buono non tanto per bontà o nobiltà d'animo, ma
per stupidità e idiozia...

il Taramaso, non capiva bene le cose, non si rendeva conto delle cose, il Taramaso non era tanto
furbo, non era tanto sveglio...

il Taramaso, sia perchè era un gigante basso e sia perchè, era arretrato mentalmente, venne rifiutato
da tutti...
le Ragazze gigante e le principesse giganti non lo volevano, poiché era ritenuto un gigante basso e
sia perchè era ritenuto troppo stupido e sciocco e per questo, il Taramaso, non venne mai desiderato
da nessuna ragazza... per questo, nessuna ragazza gigante, volle mai innamorarsi del Taramaso...

il Taramaso, nelle Terre dei Giganti, era uno sfigato, un perdente, una schiappa... il Taramaso era un
ragazzo debole e fragile, un ragazzo non tanto forte a livello fisico, poiché i suoi coetanei giganti,
erano molto più forti, poderosi e muscolosi del Taramaso,

nel impero dei Giganti, il Taramaso era l'ultima ruota del carro, il Taramaso era l'ultimo degli ultimi,

il Taramaso era piccolo e debole, rispetto agli altri giganti, il Taramaso era un gigante molto
sensibile, il Taramaso era anche un gigante molto pauroso, che si spaventava e terrorizzava per ogni
cosa, il Taramaso aveva paura di tutto, anche della sua stessa ombra...

per questo, il Taramaso veniva deriso e preso in giro dagli altri giganti, sia dai giganti bambini, che
dai giganti adulti...

il Taramaso, era anche un gigante sensibile, un gigante che piangeva molto, un gigante che piangeva
molto facilmente... per questo, il Taramaso, venne malvisto dagli altri giganti... come un gigante
debole, passivo, effeminato...

il padre di Taramas, il re dei giganti, divenne molto duro e severo con il Taramaso, spesso
ricorrendo a bastoni di legno flessibile o a punizioni corporali severe, per “raddrizzare la schiena” al
suo figlio ultimogenito, che il re dei giganti, vedeva come un “Rammollito”, come una
“Pappamolla”, come uno “Smidollato”

Taramas, veniva picchiato e maltrattato dai suoi coetanei, che lo accusavano di essere un
“Effeminato”, trattandolo come la “Femminuccia”...

il Taramas, allora iniziò ad aver paura del mondo, ad aver paura di tutto e di tutti, iniziando a
chiudersi in se stesso... il Taramaso, iniziò ad isolarsi, anche nella mente e nel pensiero...
il Taramaso, si domandava perchè tutti lo odiavano, perchè tutti c'e l'avevano con lui,
domandandosi, che cosa avesse fatto per meritarsi tutti quegli abusi e maltrattamenti, cosa che fece
andare in depressione il Taramaso, poiché, i suoi coetanei, lo chiamavano ripetutamente “Scemo”
“Cretino” “Idiota” “Deficiente” “Tarato” “Gigante Basso”...

il Taramaso, quando andava alla scuola dei giganti, sentiva spesso dire dagli insegnanti, che un
gigante basso, non avrebbe mai avuto successo nella vita, che un gigante basso, sarebbe stato nella
vita un fallito, un incapace, un buono a nulla, che i giganti bassi “Non sono veri giganti”, che un
gigante basso, avrebbe trascorso la sua vita da solo, che un gigante basso, non sarebbe mai stato
amato o accolto da nessuna donna... che un gigante basso, sarebbe stata una vergogna, un rifiuto,
uno “scarto” della società del impero dei Giganti...

questo, fece andare in depressione il Taramaso, che iniziò ad odiare e disprezzare se stesso,
sviluppando un auto-odio e auto-disprezzo verso se stesso, il Taramaso si vergognava di se stesso...
il Taramaso iniziò ad autocolpevolizzarsi, ad autoincolparsi dei suoi stessi problemi, il Taramaso,
iniziò ad autoconvincersi di essere soltanto un essere inferiore, una “creatura inferiore”,
autoconvincendosi falsamente di essere “inferiore” rispetto agli altri giganti...

questo, rese il Taramaso, triste e depresso, che iniziò a pensare e a convincersi di essersi meritato gli
abusi e maltrattamenti che aveva subito e che continuava a subire, convincendosi che quei
maltrattamenti, fossero una “Punizione” per la sua inferiorità...

il Taramaso, allora, tutte le notti, piangeva sotto le coperte del suo letto, domandandosi perchè era
nato, che senso aveva essere nati, per trascorrere una vita da gigante basso, con la mente arretrata e
sottosviluppata, se nessuno ti vorrà mai bene... il Taramaso, quelle notti, diceva nella sua mente, nel
suo pensiero, che non avrebbe mai voluto essere nato... che non avrebbe mai voluto nascere... non
riuscendo a capire quale fosse il suo senso di esistere o di essere nato...

il Taramaso, continando a raccontare il suo passato a Midrassa, gli parla di quando era bambino, il
principe dei giganti, era un gigante Basso, un gigante meno alto dei comuni giganti, ma più alto dei
comuni esseri umani...

il Taramaso racconta a Midrassa, di come il principe dei giganti, era diverso da tutti gli altri, poiché,
il Taramaso aveva una diversa concezione delle cose, il Taramaso faceva fatica a distinguere il vero
dal falso, il bene dal male, il Taramaso, faceva fatica a capire o comprendere le cose, con il risultato
che il Taramaso, sembrava uno straniero agli occhi degli stessi giganti, sembrava che il Taramaso
parlasse una lingua, che nemmeno gli stessi giganti, riuscivano a capire o a comprendere... e gli altri
giganti, non riuscivano a capire e comprendere i comportamenti e atteggiamenti del Taramaso, che
erano visti come strani e bizzarri dai comuni giganti...

con il risultato, che il Taramaso, si ritrovò emarginato e stigmatizzato, sia dalle comuni creature
magiche, che vivevano al interno del impero dei giganti, sia dai giganti stessi, il Taramaso non
riuscì mai a farsi degli amici, sia perchè il Taramaso non era capace di farsi degli amici, sia perchè,
il Taramaso era troppo “Strambo”, era troppo “Strano” per gli altri coetanei, il Taramaso era
incomprensibile ai suoi stessi coetanei...

per questo, il Taramaso, venne trattato come una creatura mostruosa, come uno scherzo della natura,
da bambino, i bambini giganti e delle altre razze magiche, non volevano mai fare amicizia con il
Taramaso ed escludevano sempre il Taramaso dai giochi di gruppo... anzi, il Taramaso veniva
sempre scacciato via dai suoi coetanei, in malo modo...

il Taramaso, non venne capito e compreso dai suoi genitori... anche la sua stessa famiglia... trattava
il Taramaso, come una creatura strana e bizzarra, i genitori del principe dei giganti, erano intimoriti
dal Taramaso, sopratutto la regina dei giganti, che vedeva il Taramaso, come una creatura ignota e
sconosciuta, non riuscendo a comprendere il suo stesso figlio, non riuscendo a capire, perchè il
Taramaso, fosse diverso da tutti gli altri giganti...

alcuni pensavano che il Taramaso, fosse posseduto da qualche demone, altri invece, ipotizzavano
che il Taramaso fosse un ritardato mentale... nessuno riusciva a capire o comprendere il Taramaso...

ma il Taramaso, era però un nobile idealista, a cui piacevano le fiabe e le favole, a cui piacevano le
storie di Eroi mitologici e di cavalieri, che salvavano belle fanciulle in pericolo e che combattevano
mostri feroci, che promuovevano nobili ideali e che erano sempre d'esempio per la gente comune,
cavalieri puri d'animo e nobili di spirito, che davano sempre il buon esempio alla gente comune e
che si battevano per i valori positivi, quali verità, onestà, altruismo e generosità...

al Taramaso, piaceva identificarsi in quegli eroi nobili d'animo e idealisti... ma il mondo era cattivo
e spietato e non sempre c'era spazio per la cavalleria o per i nobili ideali...

per questo, il Taramaso, si ritrovò ad essere vittima di Bullismo da parte dei suoi coetanei e ad
essere ostracizzato e malvisto dai suoi stessi genitori, che non riuscendo a capire e comprendere il
Taramaso, lo trattavano male e lo guardavano con sospetto, accusandolo di essere un bambino
cattivo o malvagio o di essere un bambino immorale e deviato, solamente perchè si comportava in
modo strano o solo perchè faceva cose che erano ritenute “malvage” o “cattive” dai comuni giganti,
ma il Taramaso, non sapeva distinguere il bene dal male, il Taramaso era come un bambino
ingenuo, non riusciva a capire il senso o il significato dei suoi gesti e azioni, che venivano
equivocati o male-interpretati dagli altri giganti, che pensavano che il Taramaso, fosse un cafone
maleducato o come fosse un Asociale o un “Deviato immorale”... ma il Taramaso non si rendeva
conto di quello che faceva... non sempre sapeva quello che faceva...

ma le sue coetanee, preferivano ragazzi belli e muscolosi, ragazzi più “cattivi” e ribelli, alle ragazze
non interessavano i cavalieri eroici o i principi romantici, questo, rese il taramaso, ancora più triste
e ancora più solo, poiché, nessuna ragazza gigante, voleva o desiderava il Taramaso, che si ritrovò
rifiutato e gettato via dalle ragazze...

questo, fece gettare il Taramaso nella tristezza e nello sconforto, poiché, il Taramaso temeva che
non avrebbe mai potuto trovare l'amore... che mai avrebbe potuto innamorarsi con una bella
ragazza... cosa che fece piombare il Taramaso nella depressione...

fu allora, che il Taramaso, iniziò a ritrovarsi solo, senza amici, senza fidanzate, malvisto ed
emarginato dai suoi stessi genitori, emarginato al interno della sua stessa famiglia, non capito né
compreso, nemmeno dai suoi stessi parenti
il Taramaso, iniziò a oscillare tra i sensi di colpa e l'odio verso il mondo intero, il Taramaso, iniziò
sia a odiare se stesso, che a odiare il mondo intero, ad odiare i giganti e a odiare le razze magiche...

ma quando ebbe inizio la guerra tra i Basilischi e i Giganti, quando i Basilischi attaccarono la città
dei giganti, il Taramaso iniziò ad essere travolto dai sensi di colpa, sviluppando l'autocredenza...
l'autoconvinzione dello stesso principe dei giganti, di aver causato il crollo della civiltà dei giganti e
lo stesso sterminio dei giganti, per il desiderio di odio e distruzione che il Taramaso, provava verso
quei giganti che lo discriminavano ed emarginavano...

poi, dopo il crollo della civiltà dei giganti, quando scappò assieme alla madre, la regina-gigante,
verso le terre della Grande Penisola, il Taramaso, si sentì logorato dai sensi di colpa, convinto di
aver causato lui stesso, lo sterminio della razza dei giganti, iniziò a odiare e disprezzare se stesso,
autoconvincendosi falsamente, di essere “Sbagliato”, di “fare schifo” come persona, sentendosi
colpevole e responsabile, sia del suo stesso male, che del presunto “Male” che il Taramaso e
convinto di aver causato, desiderando la distruzione stessa dei giganti...

allora, il Taramaso, quando venne rinchiuso in quella caverna, da sua madre, per nasconderlo e
proteggerlo dai Basilischi, il Taramaso, chiuso nei suoi pensieri, iniziò a odiare e disprezzare se
stesso, a vergognarsi di se stessi, autoincolpandosi dei suoi stessi problemi, autoflagellandosi per
problemi che non aveva mai causato...

il Taramaso, che negli anni e secoli, in cui era rimasto rinchiuso sotto quel lago, confinato nella sua
mente e nei suoi pensieri, che si domandava perchè tutti lo odiavano, perchè tutti c'e l'avevano con
cui

“ma io ero così buono! Io volevo essere sempre buono e gentile con tutti! Io ho sempre cercato di
trattare tutti bene, va bene... avrò fatto qualche cavolata... a volte, sarò stato un po' scorbutico...
ma perchè non capivo... perchè non me ne rendevo conto...”

poi, il Taramaso, iniziò a lacrimare, singhiozzando dal pianto, piangendo dal dolore interiore che gli
affligeva il cuore...

poi, Midrassa, iniziò a consolare il Taramaso, commossa e intenerita dalla tristezza del principe dei
giganti...

“Su... dai... non fare così... hai fatto bene a cercare di essere buono con tutti... ma sai... a volte la
gente con capisce... molte volte, la gente non comprende bene le cose... a volte non sanno nemmeno
che cosa sia una buona azione o una cattiva azione... a volte... pultroppo, la gente e troppo ottusa,
ignorante o egoista, per capire o comprendere delle buone azioni, ma devi avere pazienza... a volte
devi cercare di capire le persone, quel tipo di persone e meglio ignorarle, lasciarle perdere, ma ci
sono delle persone che potranno apprezzare i tuoi buoni gesti e ammirarti per questo... ma
pultroppo, c'e tanta gente cattiva e malvagia nel mondo... che saranno ostili e diffidenti verso di te,
anche se sarai buono e gentile con loro” disse Midrassa, parlando al Taramaso...
“ma allora perchè devo essere buono e gentile, se tanto la gente e cattiva ed è malvagia? Se la
gente non può capire o comprendere le buone azioni... e a tanto... nessuno importa che io sia buono
e gentile... perchè dovrei esserlo???” rispose il Taramaso, innervosito, continuando a lacrimare...
“ma DEVI essere buono e gentile, ricordati... i cavalieri danno sempre il buon esempio... e tu devi
dare il buon esempio... tu puoi dimostrare che sei migliore di loro...” disse Midrassa
“io vorrei tanto, essere così nobile e gentile... ma a volte, mi domando a cosa serve, essere nobili
d'animo... se ha ancora un senso... essere dei cavalieri idealisti, mi sono guardato intorno, ho visto
gli umani... e mi sono sembrati o una massa di stupidi o una massa di gente avida, brutale e
violenta, che si opprimono e sfruttano reciprocamente e che si combattono tra di loro in guerre
intestine, ma ancora un senso essere così nobili d'animo... in un mondo di esseri così malvagi e
spietati quali sono gli umani?” disse il Taramaso
Midrassa rispose “Taramaso, ha sempre un senso essere buoni, se c'e il male, esiste anche la bontà
“ma sono stati deriso e umiliato per tutta la vita, sono stato prevaricato dai miei stessi simili! Sono
stati rinnegato e ripudiato dal mio stesso popolo! Sono stato tradito dalla mia stessa stirpe! Gli
stessi giganti, mi avevano sfruttato, abusato, maltrattato, mi consideravano un essere inferiore! Gli
stessi giganti, si ritenevano superiori a me! Mi trattavano come un animale! Mi trattavano come
una nullità! Per loro... per i giganti... io non ero nulla... io non ero NIENTE! Loro mi prendevano
in giro tutto il tempo! Venivo sempre deriso dalla mattina alla sera, non venivo mai preso sul serio
da nessuno! Tutti mi prendevano in giro! Nessuno mi ascoltava mai! ANZI! Non volevano proprio
ascoltarmi! Rifiutavano la sola idea di ascoltarmi! Quei maledetti cretini! Erano convinti che il
solo tentativo di ascoltarmi, fosse “Inutile”, che fosse “una perdita di tempo”! E io li sentivo, dalla
mia stanza, i loro stupidi discorsi del cavolo! “e un gigante basso! Cosa vuoi mai che faccia?”,
oppure “quello e un gigante basso e quindi non ha nulla da offrire!” il Taramaso, ricordando quei
brutti ricordi, iniziò ad innervosirsi...
“te Midrassa parli di Amore e buoni sentimenti... ma come puoi amare, coloro che ti hanno
emarginato e ridicolizzato? Coloro che ti trattavano con sufficienza? Che ti trattavano come un
bambino, per il solo fatto che eri un gigante basso e che si rifiutavano di ascoltarti o di darti
credito... per il solo fatto, che eri un gigante basso?? io odio i giganti! Io odio la mia stessa stirpe!
Forse i giganti, si sono davvero meritati di essere massacrati dai Basilischi...” disse il Taramaso...
ma Midrassa rispose “Taramaso... l'Odio e sbagliato sempre... vero... molti giganti hanno avuto
torto a maltrattarti, i giganti hanno sbagliato a trattarti in quel modo... ma tu non devi odiare...
odiare e ancora peggio... e poi... pensi davvero che anche le famiglie dei giganti, si fossero meritate
di essere uccise dai Basilischi? Pensi che anche le tante donne e bambini uccise dai basilischi, si
siano “meritati” di essere uccisi dai Basilischi? L'odio rende ciechi, l'odio ti acceca, l'odio e come
un veleno... ti intossica la mente e non ti fa più ragionare... l'odio e come il vino, ti rende ubriaco e
non ti fa più pensare...”
“Midrassa, non capisci, i giganti non avrebbero mai potuto amarmi, non avrebbero mai potuto
volermi bene... non mi avrebbero mai accettato, non avrebbero mai potuto accettarmi, non
avrebbero mai potutto accettarmi al loro pari... tu mi dici che non devo odiare... ma erano loro che
odiavano me... come puoi dirmi di “non odiare” se tutti mi odiano per il solo fatto, che ero un
gigante basso...” disse il Taramaso, continuando a singhiozzare, dominato da un insieme di Rabbia
e Tristezza...
“l'Odio genera solo altro odio, odiare chi ti odia non è la soluzione! Odiare chi ti odia non
risolverò i tuoi problemi, anzi, rischia solo di portare altra morte e altra distruzione, piuttosto che
prendertela con gli altri, devi cercare di restare te stesso e di migliorare te stesso... migliora te
stesso... ma restando te stesso... non devi preoccuparti di loro, devi ignorare, chi ti odia o chi ti
prende in giro, non devi ascoltarli, non gli devi dare peso... devi solo pensare a te stesso, nel senso
che non devi dare troppo peso o credito a quello che la gente crede o pensa di te...” disse
Midrassa...

il Taramaso, allora smise di piangere e iniziò a pensare e riflettere sulle frasi, che gli stava dicendo
Eumona...

Midrassa, continuando a parlargli, gli disse “vedi Taramaso, il più grande male di tutti gli esseri
viventi e il pregiudizio... a volte, la gente e cattiva o fa cattiverie, perchè hanno molti pregiudizi
dentro di loro, a volte, sono i pregiudizi a muovere le azioni e pensieri o credenze di una persona,
pultroppo, molti umani e molti parnasici, seguono più il pregiudizio, che la propria testa o il
proprio cuore, a volte il pregiudizio e più usato del cuore e della testa... quei giganti, ti facevano
quelle brutte cose, perchè erano pieni di pregiudizi nei tuoi confronti, Taramas... loro ti trattavano
in quel modo per pregiudizio... il loro... era un forte pregiudizio nei tuoi confronti... un pregiudizio
nei confronti dei Giganti bassi, come li chiamavano nella Terra dei Giganti...”
Midrassa, continuò a parlare, dicendo... “vedi, Taramas, tu quei giganti, non li dovevi ascoltare...
non li dovevi dare credito, anzi, dovevi ignorarli e lasciarli perdere... perchè quando loro
parlavano di te, non dicevano le cose per come erano davvero, non ti descrivevano per come eri
veramente, non parlavano davvero di te... ma parlare dei loro pregiudizi che avevano nei tuoi
confronti, i giganti non ti vedevano per quello che eri veramente, non ti vedevano per che cosa eri
per davvero... ma ti vedevano in base ai loro pregiudizi... ai pregiudizi sbagliati... ingannevoli e
fasulli, che si erano fatti su di te...”
il Taramaso, rimase colpito dalle Frasi di midrassa, prima di allora, il Taramaso non aveva mai
sentito parlare dei “Pregiudizi”, non sapeva nemmeno che cosa fosse un pregiudizi, non sapeva
manco che i pregiudizi esistessero... questo fece capire molte cose al Principe dei Giganti...
“io... io non sapevo nemmeno che cosa fosse un Pregiudizio... io non sapevo nemmeno che esistesse
questa cosa chiamata pregiudizio... io di queste cose chiamate “Pregiudizi” ne ignoravo
completamente l'esistenza stessa... io non credevo... io non pensavo, che gli altri giganti potessero
avere questi “pregiudizi” nei miei confronti...”
Midrassa poi disse al Taramaso “i Pregiudizi sono come il veleno, Taramas, i Pregiudizi sono il
peggior male che affligge questo mondo... i pregiudizi rovinano sia chi li crea e chi li subisce, i
Pregiudizi rovinano e danneggiano sia chi li fa e sia chi li subisce... i Pregiudizi danneggiano te
stesso e chi ti sta intorno... i Pregiudizi sono la cosa più tossica e nociva che ci sia... il primo
fardello da cui ti devi liberare e quello dei pregiudizi, il primo male di cui ti devi sbarazzare e
quello del pregiudizio, sia quello che hai dentro di te, verso gli altri e verso il prossimo, sia i
pregiudizi che hanno gli altri nei tuoi confronti e sia gli auto-pregiudizi che hai sviluppato nei
confronti di te stesso... anzi... i peggiori pregiudizi... i più tossici e nocivi di tutti i pregiudizi, sono
proprio gli auto-pregiudizi, i pregiudizi nei confronti di se stessi... perchè una persona... può avere
dei pregiudizi nei confronti di se stesso... può esserci il pregiudizio verso se stessi... e quello e il
peggiore di tutti i pregiudizi... quello e il primo tipo di pregiudizio, da cui bisogna liberarsi...”

ben presto, tra Rustico e Setran e tra Eumona e Adai, nasce una forte e profonda amicizia, i giovani
ragazzi, iniziano ben presto a conoscersi reciprocamente e ben presto, anche Midrassa e il
Taramaso, fanno amicizia con il resto della compagnia e ad instaurare una forte e profonda amicizia
con il gruppo dei giovani ragazzi...

allora, molte ore dopo, il Taramaso e i suoi amici, riprendono la loro lunga camminata, viaggiando
in direzione del Regno di Parsalonia...

dopo una lunga camminata, Setran e i suoi amici, vennero raggiunti da un gruppo di guerrieri Satiri,
con armature pesanti, dipinte e pitturate, con una colorazione, tendente al verde Rame...

il gruppo dei guerrieri satiri a cavallo e guidato da un comandante satiro...

il Comandante Satiro e il gruppo dei guerrieri Satiro, giungono incontro al Taramaso e ai suoi
amici...

Rustico si mette in posizione d'allerta, mettendo la mano sul manico della spada, temendo una
minaccia imminente, ma venendo trattenuto da Setran, che rassicura Rustico...

Rustico: sono ostili?


Setran: no, stai tranquillo! Sono soldati del Regno di Parsalonia...
così, il gruppo dei tre guerrieri satiro, assieme al comandante satiro, giunsero davanti al Taramaso e
al gruppo dei giovani ragazzi...

il comandante, si rivolse al gruppo dei giovani ragazzi, dicendogli...

“io sono il comandante Mendarah, del esercito del Regno di Parsalonia! Sono qui giunto, mandato
dal Re di Parsalonia per incontrare il Taramaso...”
poi, il comandante satiro continuò a parlare, rivolgendosi al grupo dei giganti e al giovane principe
gigante...
“il Re di Parsalonia, ha bisogno di te e ti vuole parlare... si tratta di una cosa molto importante! Il
Re di Parsalonia non vede l'ora di poter incontrare di persona il Principe dei giganti... il nobile
figlio del re dei giganti!!! il re di Parsalonia, lo considera un grandissimo onore poter essere al
cospetto del figlio del re dei giganti!!!”

il Taramaso, era molto contento di quelle adulazioni...

“oh grazie molte, i giganti allora sono ancora molto onorati e rispettati...” rispose il Taramaso...

allora, il giovane gigante e il gruppo dei giovani ragazzi, riprese rapidamente il cammino, venendo
scortati dai soldati del comandante Satiro Mendarah, viaggiando spediti, in direzione della città di
Parsalea...

l'Orrore su Parsalonia

a Parsalea, sembrava che andasse tutto tranquillo, quella giornata, sembrava una giornata tranquilla,
come tutte le altre...

Nella città di Parsalea, sta avvenendo un grande e importante evento, ovvero, il Matrimonio tra la
Sorella della Principessa Iarena, con un Principe Satiro, di un Regno Satiro delle Terre Parnasiche...

mentre gli invitati, si erano radunato al palazzo del Re Satiro, per assistere al imminente
matrimonio, gli abitanti di quella grande città, trascorrevano tranquilli la loro giornata...

le Massaie Satire e Driadi, andarono al fiume a lavare i panni sporchi, portandosi dietro i loro
bambini piccoli e bambine piccole, che giocavano assieme poco distanti, mentre le loro madri,
erano impegnate a pulire i loro panni sporchi, le madri di quei bambini, cantavano assieme, mentre
le ragazze adolescenti e le donne più giovani e meno anziane, che avevano imparato da poco, a
pulire i panni,

“ehi, conosci una bella canzone?”


“che ne dite di “La Contadina della campagna verde?”
“uffa! L'abbiamo già cantata l'ultima volta”
“che ne dite, se allora cantiamo “La ballata della principessa nella Torre?”
“ma quella canzone e troppo triste”
“oh, che ne dite se cantiamo una nuova canzone? Si intitola “il Pettirosso e il Fringuello”
“uau! Una nuova canzone? Vada per “il Pettirosso e il Fringuello”...

fu allora, che il gruppo di giovani ragazze, si radunarono davanti alla riva del grande fiume, che si
trovava vicino al Parsalea e iniziando a pulire i loro panni, si misero in coro a cantare quella
canzone...

ma qualcosa di oscuro e minaccioso, si stava avvicinando alla città di Parsalea...

il Titano alchemico, stava continuando inesorabile il suo cammino... la creatura titanica, dai suoi
grumi di occhi rossi, vide in lontananza quella città... e nella sua malefica vista, la creatura, vide i
satiri, le Driadi e le tante creature parnasiche di quella città, che nella sua vista da bestia alchemica,
le vedeva come fiamme rosso-vivo, in un immenso paesaggio nero-oscuro, dove le anime e le
essenze vitali dei parnasici, sembravano come torce di fuoco rosso-vivo, in mezzo a un abisso
oscuro...

la creatura alchemica, era una bestia molto vorace... una creatura assetata di carne e sangue, una
creatura

quando gli alchimisti, avevano creato quella creatura, la resero molto vorace e con una fame
immensa, allo scopo di mangiare e divorare le carni degli eserciti nemici e ripulire i campi di
battaglia, divorando i cadaveri e carcasse degli eserciti nemici, facendo in modo che la creatura
alchemica, potesse “convertire” in cibo, in alimentazione, le carni dei soldati nemici... ma quegli
sciagurati degli alchimisti, però avevano resto quella bestia alchemica troppo affamata di carne e
sangue e quella bestia da allora, avrebbe iniziato a mangiare e divorare, anche le carni di umani e
parnasici vivi...

fu allora, che la creatura alchemica, in preda a una fame vorace, schiavo dei suoi bassi istinti e
posseduto dalla sua pancia, corse di fretta e furia verso la città, sembrando un bambino affamato di
caramelle... come un Gatto che non vedeva l'ora di mangiarsi il suo Tonno...

fu allora, che il terreno iniziò a tremare...

ma il terreno, inizia a tremare, ma non il tremolio di un terremoto, il tremolio qualcosa di molto


gigantesco, il tremore di un passo duro e pesante, come un qualcosa di immenso e titanico che sta
camminando e i cui passi, sono talmente pesanti e poderosi, da far tremare il terreno...

intanto, nel Regno di Parsalea, si teneva il Matrimonio tra la sorella maggiore di Iarena e un
principe satiro, dal regno di Cembalesia, un Regno Satiro molto ricco e importante... il Re Satiro di
Parsalonia, aveva forti legami con il Regno di Cembalesia, per questo, il Re Satiro, aveva deciso di
organizzare un matrimonio combinato per sancire un alleanza tra il Regno di Parsalonia e il Regno
di Cembalesia...

il Re Tarsico, non aveva badato a spese, pur organizzare nel matrimonio, che era un matrimonio
molto sfarzoso, un matrimonio in grande stile...

tutte le ragazzine Satire, presenti al matrimonio, erano contente ed entusiaste...

Ragazzina Satira: Che bellohh! Che bellohh! Adoro i matrimoni! Sono così magici e romantici,
sembra uno di quei matrimoni da favola!
Ragazzina Satira: si! E vero! Vorrei esserci io su quel altare! Vorrei esserci io al posto della
principessa satira! Vorrei che quel principe sposasse me!

Ma la principessa Iarena, non era tanto contenta...

Iarena: bah! Non siate così contente! i matrimoni non sono come nelle favole! Quella e mia sorella!
Ed è solo un Oca, che si sta sposandosi un principe a caso, soltanto perchè mio padre, deve fare
alleanza con il Re-Satiro di Cembalesia... si sposano per affarismo politico, non per “amore
romantico” o quelle cavolate lì, questa non è una favola...

ma una delle giovani ragazze Satire, seccata dalle frasi dure e ciniche di Iarena, disse...
“Bah, come sei noiosa! Non rompere le scatole!”

poi, con la faccia scontenta e che tollerava a malapena sua sorella, Iarena, si sedette su una panca,
osservando l'arrivo degli sposi, con un sorriso forzato, con un sorriso finto... Iarena non avrebbe mai
voluto sorridere a quel matrimonio, ma era costretto a farlo, per non far scontentare i suoi genitori e
per non farsi passare come la ragazza scontenta e rompiscatole al matrimonio...

fu allora, che il Matrimonio ebbe inizio, con la sorella di Iarena, che giunse nella sala delle Nozze,
con un bellissimo e sontuoso abito da Sposa, accompagnato da un gruppo di ancelle satire...

tutti, nella grande sala, estasiarono e incantarono nel osservare l'abito da sposa ricamato in maniera
fine, che indossava

allo stesso tempo, si presentò nella sala del matrimonio, lo Sposo, il Principe-Satiro del Regno di
Cembalesia, che anche lui, indossava un abito da sposo ben curato...

i due sposi, si presentarono davanti al altare, mentre il gran sacerdote, iniziò il rituale del
matrimonio...

ma qualcosa di oscuro e nefasto, iniziò a turbare e interrompere quel matrimonio...

mentre il Sacerdote, stava recitando il rituale del matrimonio, si sentì pian piano, il terreno
tremare... si sentiva qualcosa di molto grosso, che stava camminando, ma i cui passi erano molto
duri, molto pesanti molto spessi, sembrava che un essere titano, avesse due montagne al posto dei
piedi e che si stasse incamminando in direzione del palazzo del Re Satiro...

buumm.... buummm.... BUUMMM.... BUUUUMMMMM...

pian piano, quei passi iniziarono a udirsi sempre di più...

inizilamente, nessuno degli invitati al matrimonio, ci fece caso, ma quei passi, diventarono sempre
più pesanti, sempre più udibili...

“ma... ma che cos'e?”


“ma avete sentito?”

la madre di Iarena, la regina satira, cercò di invitare tutti i presenti al matrimonio alla calma...

“signori! Signore! Calmiamoci, non sarà niente, sarà solo qualche piccola e banale scossa di
terremoto! Non lasciamo che nulla, disturbi questo magico momento...”
-

ben presto, in tutta Parsalea, si sentì un verso, un boato, un ruggito terrificante...

“SKRRRREEAAANNNGGHHHHH!!!”

tutti a parsalea, si bloccarono e paralizzarono dal Terrore...

al interno del Palazzo reale, a tutti gli invitati, che sentirono quel suono, prima si paralizzarono dal
terrore e poi si sentirono il sangue che gli si gelava nelle vene e il cuore che gli era salito in gola,
tutti si domandavano quale razza di creatura abberante, potesse sprigionare un simile verso...

la madre di Iarena, appena sentì quel verso, gli si gelò il sangue e si paralizzò dal terrore, la
regina-satira, aveva gli occhi completamente spalancati...

una delle ragazzine satire, parlando a sua madre, che era al fianco di quest'ultima, disse con voce
tremolante e angosciata...
“mamma, che cos'era quello?”
un altra ragazzina satira, disse angosciata “io... io ho paura...”

poi, i passi titanici, si fecero sempre più pesanti e fragorosi, tutta la sala delle nozze, iniziò a tremare
fragorosamente, come se si fosse scatenato al istante un terremoto violento e devastante

tutti, nella sala, iniziarono a gridare e urlare dal terrore, in molti si spaventarono...

uno dei soldati satiri, fece irruzione nella sala del matrimonio e gridando a squarciagola, disse...

“METTETEVI AL RIPARO! CERCATE UN RIFUGIO! UN MOSTRO GIGANTE STA


ATTACCANDO LA CITTA'! METTEVETI IN SALVO IL PIU' IN FRETTA POSSIBIL...”

ma il soldato-Satiro, non riuscì in tempo a finire la frase, che un guerriero-Licantropo, sbucato fuori
da chissà dove, afferrò il soldato-satiro con la sua bocca da lupo, trascinandolo via, ma lacerandogli
la gola e causando degli schizzi di sangue...

una delle ancelle satire, osservando quella scena, si mise a strillare dal Terrore...

ben presto, nella sala delle Nozze, regnò il panico e il caos, alcuni nobili satiri, si misero ad invitare
alla calma...

“Niente Panico! NIENTE PANICO! Mantenete tutti la calma!”

mentre il Titano Alchemico, iniziò a dirigensi sulla città di Parsalea, i Guerrieri Licantropi, uscirono
allo scoperto e sferrarono un attacco a sorpresa alla città del Re-Satiro, cogliendo alla sprovvista i
soldati Satiri, che erano già stati travolti dal Titano Alchemico...

-
il Titano Alchemico, attacca la città di Parsalonia e inizia a devastarla...

la popolazione di Parsalonia, piomba nel panico e nel terrore, ben presto, in tutta la città di diffonde
il Caos... la popolazione scappa nel panico, cercando di rifugiarsi e di ripararsi ovunque possono,

l'esercito di Parsalea, composto da soldati Satiri, viene messo in stato di allarme, tutti i soldati, in
fretta e furia, indossano le loro armature, impugnano le loro armi e vengono schierati sulle mura
difensive, sulle mura, le torri e i bastoni a difesa della città,

il Titano Alchemico, attacca le grosse e poderose mura difensive di Parsalonia, i soldati Satiri, in
allarme, presero le loro armi e corsero a perdifiato sulle mura della città dei Satiri

i Soldati Satiri, caricarono i loro cannoni in fretta e furia e li puntarono contro la bestia alchemica
gigante,

sulle mura difensive,


i soldati Satiri, caricarono a perdifiato, i loro archibugi e le loro balestre, poi, si misero in posizione
di tiro, proteggendosi dietro i “Merli” difensivi delle mura, puntando le loro armi verso la bestia
alchemica...

il comandante dei soldati satiri, schierati sulle mura, inizò a dare ordini alle sue truppe...

“Soldati! Caricare! Puntareeeehhh... FUOCOOOOHHH!!!”

i soldati satiri, spararono i loro archibugi e balestre, contro la bestia Alchemica, che venne travolta
da una pioggia di frecce e proiettili, che a raffica, bersagliarono il corpo del Titano Alchemico...

ma la pelle della creatura alchemica, era molto coriacea e resistente, cosa che permise al Titano
alchemico di resistere alle piogge di Proiettili e freccie, che venivano scaricati continuamente su di
lui, dai soldati-Satiri...

la creatura titanica, sembrava innarestabile, sembrava avanzare inesorabile, sembrava che nulla
riuscisse a fermarlo... sembrava che nulla potesse ostacolare il cammino di quella creatura... i Satiri,
come gli Umani erano troppo piccoli e deboli, per potersi opporre al Titano Alchemico...

sui bastoni e le torri fortificate, i cannoni dei satiri, iniziarono a sparare contro il Titano alchemico,
una pioggia di fuoco e di palle di cannone, si scatenò sul Titano Alchemico, che venne travolto da
numerose palle di cannone, che impattarono sulla pelle nera e coriacea della bestia alchemica...

le palle di cannone, colpirono ripetutamente la bestia alchemica, che si piegò su se stessa, quando
venne colpita da quelle palle di cannone, che causarono grandi e poderose esplosioni, la creatura
alchemica, subì letteralmente un bombardamento su larga scala, da parte dei cannoni e mortai, che
l'esercito dei Satiri, avevano dispiegato sulle mura difensive della città di Parsalea

ma la bestia alchemica, riuscì a resistere alle numerose cannonate, che lo stavano colpendo e
bersagliando, nemmeno le palle di cannone, erano sufficienti per fermare quella bestia affamata di
morte, fu allora, che la Bestia, incurante di tutte le palle di cannone, che gli venivano sparate
addosso, raggiunse le mura difensive della città, devastandole...

fu allora, che il Titano alchemico, attaccò le mura difensive, generando dal suo corpo, come una
massa di fango senziente, come un argilla nera e oscura, plasmata dal suo vasaio, generò dei grossi
e podeorsi tentacoli curi e coriacei, che colpirono gli spalti difensivi delle mura, colpendo e
uccidendo numerosi guerrieri Satiri...

con il Titano alchemico, oramai, giunto nelle mura, i soldati Satiri, scapparono a gambe levate,
spaventati e terrorizati...

il Titano alchemico, usando i suoi tentacoli, colpì ripetutamente le mura e gli spalti difensivi,
distruggendoli e devastandoli, i tentacoli, colpendo le mura difensive, colpirono i soldati satiri,
alcuni furono uccisi, stritolati e schiacciati dai tentacoli coriacei, altri invece, vennero scaraventati
in aria, venendo buttati giù dalle mura...

il Titano alchemico, accumulando tutta la sua forza, colpì ripetutamente le mura difensiva, con i
suoi tentacoli...

i soldati Satiri, che erano riusciti in tempo a scappare via dalle mura, raggiugendo la città, erano
convinti che le Mura di Parsalea, erano abbastanza dure e coriacee, per poter resistere, ai colpi
inferti dal Titano Alchemico...

ma quei soldati Parsanici, si facevano troppe illusioni...

il Titano Alchemico, si rivelò una creatura abbastanza forte e potente, che riuscì a demolire le mura,
anche se con molta fatica, con un immenso sforzo, la creatura, riuscì a demolire e sfondare quelle
mura poderose, che dovettero cedere di fronte al immensa forza e potenza del titano alchemico...

il crollo e devastazione delle mura difensive di Parsalonia, fece spaventare e terrorizzare sia i soldati
Parnasici, che l'intera popolazione di Parsalea, che erano convinti che le Mura di Parsalonia,
avrebbero potuto fermare facilmente la bestia alchemica... ma al contrario... il titano alchemico,
riuscì facilmente a demolire quelle mura, facendole crollare, permettendo al Titano Alchemico, di
raggiungere la zona urbana di Parsalea e di devastarla...

i “Muscoli” o sostanza” di quella bestia alchemica, erano più forti e potenti del materiale di cui
erano fatte quelle mura... dopotutto, gli Alchimisti Neri, avevano creato il Titano Alchemico,
appositamente per resistere ai colpi di cannoni e di armi pesanti di ogni sorta, sopratutto dei pezzi
d'artiglieria e delle armi d'assedio, allo scopo di rendere il Titano Alchemico, il più resistente e
invulnerabile possibile...

poi, inarrestabile, il Titano alchemico, distrusse una grossa porzione delle mura difensive di
Parsalonia, che non furono sufficienti ad arrestare l'immensa potenza del Titano Alchemico, che
iniziò a travolgere la città dei satiri, devastandola e riducendo in macerie, numerosi dei suoi
quartieri...

il Titano Alchemico... iniziò a camminare, dirigendosi verso il Palazzo Reale del Re-Satiro, allo
scopo di portare al compimento, la sua opera di morte e distruzione...

ben presto,il titano Alchemico, attaccò il palazzo reale di Parsalonia, distruggendolo e


devastandolo...
-

intanto, poco distante dalla città di Parsalonia, da qualche giorno, il Taramaso, stava camminando
attraverso i boschi, assieme ai suoi amici, scortati dal piccolo gruppo dei guerrieri Satiri...

finalmente, la città di Parsalea, giunse alla vista del Taramaso e dei suoi giovani amici...

ma il Taramaso, osservando la città e vedendo che una sagoma nera, dalla forma strana e bizzarra,
stava causando problemi, capì che qualcosa non andava... iniziando a vedere, fumo e fiamme
elevarsi dalla città...

“ma...ma che sta succedendo alla città?”


“vedo... vedo delle fiamme alzarsi”
“ma... ma che cos'e quella strana creatura gigante...”
“ma... ma sempra un titano alchemico!”
“impossibile! i Titani alchemici non esistono più! Furono tutti sigillati nelle “Stanze Alchemiche”
dopo la guerra dei Titani Alchemici, che portò alla rovina la civiltà degli alchimisti!”
“e allora quello che cos'e? Una Mucca volante?”

vedendo quella scena, il Taramaso si sentì un flusso di angoscia e orrore, che gli attraversò tutto il
corpo...

Midrassa, guardando la faccia del taramaso, una faccia angosciata e terrorizzata, si preoccupò e gli
domandò...
“Taramas? Che cos'hai? Cosa c'e? Perchè fai quella faccia?”

poi, il Taramaso, vide nella sua mente, alcuni ricordi del suo passato, ricordandosi di come l'esercito
dei basilischi, aveva devastato la città dei giganti, portando morte e distruzione, ricordandosi di
come i basilischi, scatenarono un massacro efferato, ricordandosi di come i Basilischi, riuscirono ad
assaltare il palazzo reale del re dei giganti, scatenando un massacro, che lasciò traumatizzato il
Taramaso, che vide tutta l'intera famiglia, massacrata dai soldati basilischi... vedendo anche l'intera
corte, massacrata dai Basilischi guerrieri... il Taramaso, ripensò al suo popolo sterminato e
massacrato, al suo popolo annientato e ora... rivedeva quelle immagini, in quel titano alchemico,
che stava devastando e distruggendo la città dei Satiri...

il Taramaso, riuscì a farsi passare la Paura, ma la rabbia, iniziò a salire in lui... quella che prima era
paura e tristezza, ora divenne rabbia... divenne una furia feroce....

Taramas: Midrassa, scendi dalla mia spalla


Midrassa: Taramas... ma perchè?
Taramas: SCENDI DALLA MIA SPALLA HO DETTO! DEVO COMBATTERE! DEVO IMPEDIRE
UN NUOVO MASSACRO!!

fu allora, che il Taramas, fece frettolosamente scendere Midrassa dalla sua spalla...

fu allora, che il Taramaso, si arrabbiò, si inferocì e iniziò a correre a perdifiato verso la città dei
Satiri, in direzione di quella Bestia Alchemica gigante...

-
tra gli abitanti della città di Parsalea, si diffuse il Panico e il caos, gli abitanti, appartenenti alle
maggiori razze parnasiche, fuggirono a gambe levate, scappando dove potevano mettersi al sicuro,
masse di parsanici, spaventati e terrorizzati, in preda alla paura e al panico...

Rustico ed Eumona, assieme a Setran, Adai e Midrassa e ai soldati Satiri, raggiunsero di fretta e
furia, la città di Parsalea, trasportati sui cavalli dei soldati-satiri, che gallopavano a perdifiato,
raggiugendo la città devastata...

Rustico ed Eumona, scoprirono con orrore, che i guerrieri Licantropi, avevano raggiunto la città e
stavano sfruttando il caos e la devastazione, causata dal Titano Alchemico, a proprio favore e
vantaggio, per uccidere i cittadini parnasici della Città, sopratutto per mangiarne le carni... cercando
di rendere quella devastazione, il loro “grande banchetto”...

Il Titano Alchemico, attaccò il palazzo reale di Parsalea, devastandolo e demolendolo,

i membri della servitù, scappano via a gambe levate, correndo attraverso i corridoi del palazzo

al interno del palazzo, si diffuse il panico e il Caos

la Regina satira e i suoi due bambini, corsero per i corridoi del palazzo, cercando di mettersi al
sicuro...

Nel mezzo del crollo del palazzo, la sorella maggiore di Iarena, finì gravemente ferita agli occhi,
una grave ferita, causata da schegge e frammenti di calcinacci, causati dal crollo del palazzo...

“Aiuto! Non ci vedo più! i miei occhi! I miei occhi! Aiuto! Non riesco più a vedere niente! Aiuto!
Non mi sento più le gambe!”

la Principessa Iarena, si aggirava per le macerie, sporca di polvere di calce, guardando il Titano
alchemico, con ansia e preoccupazione, impregnata nella sua opera di distruzione...

un grosso e poderoso tentacolo oscuro, generato dal corpo del Titano Alchemico, uccise il Re-
Satiro, schiacciandolo con tutta forza, il Tentacolo, dalla superficie dura, simile alla roccia, colpì
duramente il Re-Satiro, uccidendolo fino a schiacciarlo completamente...

Iarena, rimase agghiacciata da quella scena di morte...

Iarena, allora, corse verso quello che rimaneva di suo padre...


Iarena: Papà... PAPA'... PAPPPPAAAAAAAAAA!!!! PADREEEEEEEEEEE!!!! NOOOOO!!!!
NOOOOO!!!!

Iarena corse disperata verso il corpo di suo padre, poi lo abbraccio fortemente ed esplose in lacrime
disperate...

fu allora, che Iarena, si abbandonò a un pianto disperato, piangendo senza freni, in preda al dolore e
alla disperazione, con il cuore lacerato e ferito emotivamente, dalla perdita di suo padre, Iarena, si
lanciò sul corpo di suo padre, ed iniziò a stringerlo e abbracciarlo con tutta forza, cercando di non
separarsi mai da lui...

il titano alchemico, stava completamente demolendo il palazzo reale di Parsalonia, che venne
ridotto a una massa di macerie...

Il Taramaso, vide in lontananza, la città di Parsalonia, ma vide anche il Titano alchemico, che la
stava devastando e vide anche i palazzi che venivano distrutti e devastati e la gente che piangeva e
soffriva per via di quella bestia alchemica gigante...

il Taramaso, allora, vide quel terrificante spettacolo con angoscia e orrore... e nella sua mente..
riemersero i ricordi del suo passato, ricordi terrificanti della devastazione della Città dei Giganti, da
parte dei Basilischi, ricordando di come i Basilischi guerrieri, massacrarono numerosi giganti con
estrema facilità, ricordando di come il suo popolo, il suo mondo, fu spazzato via dai basilischi... ora
la città di Parsalonia e tutti i suoi abitanti, rischiavano di essere spazzati via dal Titano alchemico...

questo fece infuriare il Taramaso, che raccolse tutta l'energia, che aveva in corso e iniziò a correre a
perdifiato contro il Titano Alchemico, cercando di fermare l'opera di distruzione della Bestia
alchemica gigante...

La Regina-Satira, cercò di scappare, da quella devastazione, correndo a perdifiato, in preda al


terrore e al angoscia, tenendo per le mani, sia la figlia che il figlio, che anche loro correvano a
perdifiato, in preda al terrore, seguendo la loro madre...

ma la creatura Alchemica, riuscì a demolire e radere al suolo, grossa parte del palazzo, distruggendo
tutte le stanze, in cui la Regina-Satira e i suoi bambini, cercavano riparo...

quando la creatura alchemica, si presento, con la sua selva di occhi rosso-sangue, simili a grosse
sfere di carne rosso-viva, incastonate in una massa di argilla Nera scura, guardò con aria ostile e
minacciosa, la regina-Satira e i suoi due bambini...

la Regina-Satira, si abbracciò fortemente ai suoi bambini, ranicchiandosi su se stessa e iniziando a


piangere disperata, mentre a sua volta, i due bambini

Regina-Satira: Ti Prego! Abbi Pietà! ABBI PIETA'!!!!


Bambino-Satiro: Mamma! Non voglio morire! MAMMA! MAMMAAAAHHH!!!

ma la creatura alchemica, iniziò a parlare, con una voce rauca e cavernosa, sbavando una strana
poltiglia Nera dalla sua distesa di bocche, che iniziò a sporcare le macerie del palazzo...

“ma che strane creature! Siete proprio strane... ma parecchio gustose... non vedo proprio l'ora di
mangiarvi... ho una grandissima fame... penso proprio che inizierò da voi... mi piace ammazzare la
gente... mi da quasi un certo gusto a farlo... io vi ucciderò... morirete in atroci sofferenze... e non
potrete fare nulla per opporvi! Non potete opporre alcuna resistenza a me! Non potete fare nulla
per difendervi! Ma cosa credete di fare, eh? Cosa pensate di poter fare contro di me? Guardatevi!
Siete solo miseri scarafaggi! Siete così fragili... così deboli e indifesi... fate soltanto pena! Vi
massacrarerò in modi atroci e non potrete fare nulla per opporvi! Chi vi salverà... eh... EH??? chi
vi proteggerà...Uh? Ma ora... per voi e la fine...”

la Regina-Satira e i suoi due bambini, si strinsero ancora più forte e iniziarono a piangere e gridare
disperati, piangendo disperatamente...

bambina Satira: MAMMA!MAMMA! MAMMA!!!!


Regina Satira: vi prego, tesori miei, restate abbracciati alla vostra mamma! Io vi proteggerò
sempre!!!

ma quando la bestia alchemica stava per afferrare e uccidere la regina-satira e i suoi bambini, giunse
in tempo il Taramaso, che correndo a perdifiato, incurante delle case e palazzo, che aveva
schiacciato e demolito nei suoi passi, si lanciò sulla bestia gigante alchemica, preparandosi a
sferrare un poderoso pugno, accumulando tutta la sua forza, nel suo braccio e nel suo pugno, che il
Taramaso, stava puntando contro il Titano Alchemico...

il Taramaso, però, urlando a squarciagola, si lanciò sul Titano Alchemico, gridandogli:


FERMATI! FERMATIIIIIIII!!!!

il Titano Alchemico, distratto dalle urla del Taramaso, voltò la sua testa deforme e irreale, che venne
colpita da un poderoso pugno, sferrato dal Taramaso, un pugno talmente forte e poderoso, che fece
lesionare grosse porzioni della faccia della creatura e che fece completamente spappolare e
lesionare, alcuni di quegli strani occhi, facendo uscire dalle ferite della creatura alchemica, una
sostanza liquida, che sembrava sangue... ma quel colpo, non bastò a fermare la Bestia Alchemica...

la Bestia alchemica, colpita dal pugno del Taramaso, venne scaraventato a terra, con il cui corpo,
distrusse e demolì alcuni palazzi e case della città dei Satiri...

il Taramaso, in preda alla rabbia, strinse i denti, guardò il titano Alchemico con aria ostile e
minacciosa, mentre stringeva in pugno le sue mani...

il Titano alchemico, dopo essersi ripreso dal pugno ricevuto, guardò verso il principe dei Giganti,
rimanendo spiazzato e sbalordito, non aspettandosi l'arrivo di un Gigante...

“Ma...ma tu chi sei?” domandò la Bestia alchemica parlano al principe dei giganti...
il Taramaso rispose “IO SONO TARAMAS! FIGLIO DEL RE DEI GIGANTI! NOBILE PRINCIPE
DELLA STIRPE DEI RE GIGANTI! E non ti permetterò di fare del male a questa gente! Prova a
torcere un capello agli abitanti di questa città e dovrai vedertela con me!”
con arroganza e presunzione, il Titano Alchemico rispose “Bah... ma cosa credi di fare? Ma cosa
pensi di poter fare contro di me? Io sono una creatura alchemica! Sono stato creato da sostanze
Alchemiche, dalla perfetta fusione di Rocca, Metallo e Minerale!!! tu cosa sei? Ma ti sei visto? Sei
solo un essere di carne e ossa! Anche se sei un gigante! Rimani solo un essere umano! E non puoi
nulla contro di me!!!!”
-

Tutti gli abitanti di Parsalonia, iniziarono a guardare ad assistere al furioso combattimento tra
Titani, che avvenne tra il Taramaso e il Titano Alchemico

il combattimento tra i due titani, inizia ad infuriare al interno della città di Parsalea, dove molti
palazzi ed edifici, sono distrutti e demoliti dal furioso combattimeno tra il principe dei Giganti e il
Titano Alchemico...

ben presto, il Taramaso e la Bestia alchemica, iniziarono a combattersi furiosamente tra di loro, il
Taramaso era forte e potente e riusciva a tener testa alla Bestia Alchemica, ma a sua volta, la Bestia
alchemica era molto forte e potente e riusciva a tener testa facilmente al Taramaso...

il Taramaso, sferrò una ripetuta raffica di Pugni contro la Bestia alchemica, facendogli del male, ma
non fu sufficiente a stendere al tappeto, il Titano alchemico, che era abbastanza potente e poderoso,
che riusciva a resistere ai pugni poderosi sferrati dal principe dei giganti, riuscendo a restare in
piedi...

il Taramaso, iniziò ad affaticarsi, sferrano ripetuti pugni e calci, con tutta la forza che aveva in
corpo, cercando di caricarsi il più possibile, per fare in modo, che i pugni colpissero ancora più
forte, facendo più danno, ma sembrava che la bestia alchemica, riuscisse a sopportare... a “Digerire”
quei colpi che subiva...

fu allora, che la Bestia alchemica, passò al contrattacco, generando dei tentacoli, che si plasmarono
in masse di carne dura, che generarono delle sfere dure e spesse, che colpirono a raffica il Taramaso,
come se fossero dei Pugni, ma i “Pugni” della Bestia Alchemica, erano più forti e potenti dei Pugni
del Taramaso, poiché, i “Pugni” della bestia alchemica, sembravano sferrato da un grosso
macigno... fatto di acciaio, i colpi della bestia alchemica, furono talmente forti, che riuscirono a fare
molto male al Taramaso, che riusciva a reggersi in piedi, riusciva a sopportare il dolore e i colpi
inferti, ma iniziando a logorarsi...

il Taramaso, riuscì a sparare, una raffica dei Pugni della bestia alchemica, con una mossa con cui il
Taramaso, si coprì la faccia con le braccia serrate, mettendo le braccia in Verticale, chiuse e strette
tra di loro, per proteggere la faccia, questo permise al Taramaso, di proteggersi dai “Pugni” sferrati
dal mostro alchemico gigante...

mentre il Taramaso era indaffarato a combattere contro il Titano Alchemico, Rustico ed Eumona,
assieme a Setran e Adai e a Midrassa, erano impegnati a combattere contro i guerrieri licantropi, che
stavano attaccando Parsalea...

Rustico ed Eumona, allora, assieme a Setran e Adai, sfoderarono le loro spade e si lanciarono nel
combattimento contro i Licantropi guerrieri...

Setran, che era un abile spadaccino, ingaggiò un furioso combattimento di spada, contro un
guerriero Licantropi, armato di un grosso e poderoso spadone...

i guerrieri Licantropi, passarono dal “Combattimento Ferale”, basato sulle abilità di combattimento
dei lupi quadrupedi, al combattimento antropico, ovvero, il combattimento di spada... ma i guerrieri
Licantropi, avevano grossi e poderosi spadoni, di forgiatura Germanica e Fiamminga, che erano le
migliori forgiature di spada delle Terre d'Occidente... ed erano le spade militari del Impero
Germanico e dei migliori soldati del impero dei Germanici, come gli “Zweihander”, soldati armati
di spadone a due mani e i “Landsknecht”, i mercenari di fanteria del impero Germanico...

armati dei loro grossi e poderosi spadoni, i licantropi guerrieri, iniziarono a combattere contro
l'esercito Parsaleico, che era passato al contrattacco, scontrandosi contro i guerrieri licantropi, ma i
guerrieri licantropi erano guerrieri più forti, potenti e robusti fisicamente, rispetto ai guerrieri satiri e
parnasici...
i guerrieri licantropi, erano molto muscolosi e robusti, cosa che permise ai guerrieri licantropi, di
tener testa ai guerrieri Satiri, non solo nel combattimento di spada, ma anche nel combattimento
corpo a corpo, poiché, un guerriero licantropo, poteva resistere facilmente a pugni e botte, sferrati
da un guerriero parnasico, al contrario, un guerriero licantropo, poteva sferrare pugni talmente
potenti, che poteva letteralmente spaccare la faccia e la testa a un guerrieri Satiro...

poi, i guerrieri Licantropi, erano abili e ben addestrati nel combattimento di spada... essendo i
licantropi, in grado di incanalare molta forza fisica nei loro muscoli e braccia, riuscivano a causare
colpi di spada, potenti e devastanti contro i soldati Satiro, infierendo colpi di spada, talmente
poderosi, che riuscivano a troncare di netto, numerosi soldati satiri... o tagliandoli al altezza del
busto, nella zona intermedia tra le gambe e il torace, o troncadogli il collo di netto, facendogli
volare via la testa, oppure, tagliandogli via un braccio o una gamba,

le spade dei guerrieri licantropi, erano talmente forti e potenti, che riuscivano a spazzare via in
pochi colpi, interi gruppi di guerrieri Satiri, facendogli completamente a pezzi, falciandoli come il
contadino che falciava il campo di grano con la sua falce...

Rustico, armato di una Spada Parnasica, iniziò a combattere contro un guerriero licantropo, un
guerriero licantropo, grosso, muscoloso e ben addestrato, tra i due lottatori armati di spada, ha inizio
un furioso combattimento di spada...

Rustico, era però poco addestrato e non ancora preparato bene nel combattimento di spada, Rustico,
per alcuni minuti, riuscì a tener testa al guerriero licantropo, ma quest'ultimo, era più bravo e abile
nel maneggiare la spada di Rustico, al contrario, il giovane ragazzo, aveva poca e scarsa esperienza
nel combattimento di spada, con il risultato, che Rustico, non riuscendo a reggere il passo alle agili
mosse di spada del guerriero Licantropo...

il guerriero di spada Licantropo, ebbe la meglio su Rustico, poiché, riuscì a colpire talmente forte
con il suo spadone, la spada di Rustico, facendo cadere a terra quest'ultimo...
con il risultato, che Rustico venne facilmente sbaragliato dal guerrieri Licantropo, che era più
bravo e abile nel combattimento di spada di Rustico, che era ancora uno spadaccino inesperto e
poco preparato...

Rustico, ritrovandosi a terra e disarmato, iniziò ad avere i sudori freddi, sentendosi la morte in
faccia, quando il guerriero licantropo, con un sorriso malefico, guardava il giovane ragazzo,
preparandosi a colpirlo di netto con il suo spadone...

ma quando il guerriero licantropo, stava per colpire di netto, rustico con il suo spadone, una massa
d'acqua iniziò a volare in Aria, prima colpendo nella pancia, il guerriero licantropo, con un colpo
poderoso, simile a un pugno, facendo piegare in due, poi la massa d'acqua, entrò nella bocca e narici
del licantropo, riempendogli d'acqua i polmoni e uccidendo il guerriero licantropo per affogamento
e asfissia...

la massa d'acqua, era stata evocata da Midrassa, che ottenendo il controllo magico di una fontana
nella piazza centrale di Parsalea, ne aveva ottenuto il controllo e poi l'aveva ritorto contro il
guerriero licantropo, che stava per uccidere Rustico, salvando in tempo quest'ultimo...

Rustico, venne rimproverato da Eumona...


“ma ti sei lanciato contro un guerriero licantropo ben addestrato? Ma sei scemo? Ti si è fritto il
cervello? Non avevi alcuna occasione di farcela contro di lui! Meno male che Eumona ti ha salvato
la pelle! Sennò saresti già morto!”disse Eumona, rimproverando Rustico...
“mi spiace! Mi sono fatto prendere dalla voga!” rispose Rustico
“bah, imbecille!” disse Eumona...

Eumona, allora, si unì al combattimento, afferrando un grosso bastone di legno, duro e nodoso,
lanciandosi nel combattimento contro il gruppo dei soldati Licantropi...

Eumona, armata di quel duro bastone di legno, inizia a minacciare un guerriero Licantropo, ma il
guerriero Licantropo, notando davanti a lui che una giovane ragazza, la sta minacciando con un
bastone di legno, si lascia a una fragorosa risata, guardando con scherno e altezzosità la ragazza...

“Cosa? Una femmina che combatte? PUAAHAHAHAHAHAHHHH!!! le femmine che combattono?


Questa e proprio divertente!!! Ooohh! Ma che paura! Oh come sono terrorizzato!!! poi cosa fai? Il
corso di sarto e cucito? Ti metti a contare i petali dei fiori?”
ma quelle frasi di scherno e derisione, fanno infuriare Eumona, che reagisce aggredendo il guerriero
Licantropo e massacrandolo di Botte, con agili mosse di combattimento, Eumona riesce a colpire
rapidamente e con precisione il guerriero Licantropo, colpendoo ripetutamente in numerosi punti,
riuscendo con agilità a schivare i colpi del guerriero Licantropo, che finisce sconfitto e steso a terra
dalla reazione di Eumona...

poi, Eumona, dopo aver sconfitto il guerriero Licantropo, lo guarda e gli disse...

“no... non conto i petali dei fiori... sai... le femmine SANNO COMBATTERE!!! bah... Idiota!!!”
disse Eumona contro il guerriero Licantropo...

ma nella foresta attorno alla città di Parsalea, si era nascosto, un intero esercito di Licantropi, che
attendeva l'ordine di attacco del loro generale, quei guerrieri licantropi, che avevano attaccato
Parsalea, erano soltanto un avanscoperta... una “Testa di ponte”, che doveva precedere l'attacco su
larga scala alla città di Parsalea...
l'Esercito dei Licantropi, era affancato da una grossa porzione del esercito Germanico, che stava
dando aiuto e appoggio al esercito dei Licantropi nel assalto alla città di Parsalea e che avevano
sfruttato il Titano Alchemico a proprio favore e vantaggio, per sfondare le linee difensive della città
dei Satiri per poi attaccarla di massa, attraverso la breccia nelle mura, causata dal Titano
Alchemico...

appena il comandante dei Licantropi diede l'ordine d'attacco, i soldati Germanici e Licantropi,
uscirono di massa dalla foresta e vegetazione attorno alla città dei satiri e poi sferrarono, un
poderoso assalto su larga scala contro la città dei satiri, correndo a perdifiato attraverso i campi, nel
tentativo di penetrare attraverso la Breccia nelle mura di Parsalea...
i guerrieri Licantropi, assaltarono di massa, la città di Parsalonia, penetrando attraverso la breccia
che era stata aperta nelle mura, dal Titano Alchemico...

i guerrieri Licantropi, si rivelarono guerrieri molto forti e potenti, guerrieri agili e veloci, che si
muovevano una velocità ipersonica, talmente veloci da essere simili a lampi o fulmini in forma
antropomorfa, assomigliando a dei Lupi dalla velocità fulminea...

i guerrieri Licantropi, si muovevevano con velocità e rapidità, talmente veloci, che i guerrieri satiri,
non riuscivano nemmeno a prevedere le mosse di quei guerrieri licantropi, che erano del tutto
imprevedibili...

i guerrieri Satiri, si ritrovarono spaventati e terrorizzati, poiché, non avevano mai combattuto prima
d'ora, contro dei guerrieri Licantropi,

come dei fulmini, i guerrieri licantropi, uccidevano i guerrieri satiri afferrandoli per il collo o per i
fianchi, oppure, trascinandoli via in una corsa poderosa, per poi ucciderli poco dopo, i guerrieri
licantropi erano talmente veloci, che i guerrieri satiri, sembravano rapiti o trascinati via a forza da
un lampo, come dei fulmini, viaggiassero in orizzontale e avessero afferrato i guerrieri satiri,
trascinandoli via a tutta forza...

i guerrieri Licantropi, riuscirono a causare molti morti ai guerrieri satiri, che non riuscivanoa
contranstare i guerrieri licantropi...

una donna Centaura assieme ai suoi bambini, si erano messi al riparo, dietro a un palazzo crollato,
mentre stavano piangendo disperatamente, ma la madre centaura e i suoi due bambini, un maschio e
una femmina, spaventati e terrorizzati, con la faccia piena di lacrime, si ritrovarono davanti tre
guerrieri licantropi, che dal aria ostile e minacciosa, minacciavano di voler sbranare quella povera
famiglia....

guerriero licantropo: slurp! Slurp! Dicono che i centauri abbiano una carne molto saporita... e in
questo momento, ho proprio voglia di uno spuntino, prima proverò l'affilatezza della mia spada su
di voi e poi dopo questa battaglia, vi mangerò ben cotti allo spiedo!!!

fu allora, che il Licantropo, sfoderò i l suo spadone a due mani, impugnanolo con entrambe due le
mani e alzandolo verso il cielo, minacciando di colpire i membri di quella famiglia...

Madre Centaura: ti prego! Pietà! NOOO!!! sono una madre! Questi sono solo bambini!!!”
Licantropo: EHEHEHEHHHH!!!... le lacrime hanno un sapore salato, saranno ottime per
insaporire vostre carni!!!

quando il guerriero licantropo

il Taramaso, sferrò un poderoso calcio contro il gigante, il piede del Taramaso, dirigendosi come un
fulmine contro il guerriero licantropo...

il licantropo, voltò lo sguardo verso il piede gigantesco del Taramaso, che si stava dirigendosi verso
di lui, facendo uscire dalla sua bocca da lupo, un esclamazione...
“per Tutti gli Appestati...”
ma il Licantropo, non riuscì in tempo a finire quel esclamazione, che venne colpito talmente forte
da quel calcio, da essere scaraventato in aria e poi impattare a tutta forza, contro la parete di un
edificio, ad una velocità talmente poderosa, da sfondare quel muro e a fare completamente a pezzi
quel licantropo per via del impatto...
il secondo guerriero licantropo invece, venne schiacciato da un altro piede del Taramaso, come un
insetto...

il terzo licantropo, terrorizzato dal arrivo del Taramaso, buttò via la spada e scappò via terrorizzato
a gambe levate, nella sua fuga, quel guerriero licantropo, se la stava facendo sotto nelle mutante dal
terrore...

il Taramaso, era riuscito a salvare in tempo, quella famiglia di centauri...

la Madre centaura, confortata dal intervento tempestivo del Taramaso, iniziò a ringraziarlo...

Madre Centaura: grazie, grazie mille, giovane gigante! Hai salvato la vita a me e ai miei bambini,
non so proprio come ringaziarti!!!
Taramaso: mi ringrazierete più tardi! Ora dovete mettervi al sicuro! Non potete stare qui!!!

allora, la madre centaura, scappò via in cerca di riparo, assieme ai suoi bambini... e fu allora, che il
Taramaso, corse in direzione del Titano Alchemico...

Rustico, afferrò un grosso spadone ed iniziò a combattere, con agili mosse di spada, contro un
guerriero germanico, il guerriero germanico, si rivelò molto abile nel combattimento di spada...

Midrassa, rimase colpita nel vedere gli abiti Satiri e Driadi di quella città, soffrire e patire per quelle
immense distruzioni e devastazioni, passò dalla tristezza alla Rabbia, decidendo di lanciarsi in
difesa degli abitanti di quella città...

Midrassa, decise di non restare a guardare, lanciandosi nel combattimento, usando i suoi poteri
magici del vento e del acqua, i poteri della natura, che hanno le Ninfe, usandoli per combattere
contro i soldati germanici e contro i guerrieri Licantropi,

Midrassa, raccogliendo tutte le sue forze, iniziò a combattere contro i soldati germanici e contro i
guerrieri licantropi, riuscendo a tener testa a questi ultimi, usando le sue capacità magiche, che
vennero rafforzate dalla rabbia di Midrassa...

Midrassa: vigliacchi! VIGLIACCHI!!! voi e le vostre maledette guerre! State causando sofferenza a
donne, vecchi e bambini!!! CODARDI! Coinvolgere dei bambini e dei deboli in queste
devastazioni!!!

Midrassa, generò dalle sue mani, delle masse di vento e d'acqua e foglie d'albero, talmente potenti,
da sbagliare interi gruppi ben nutriti di Licantropi e

un guerriero Licantropo, rimase sbalordito nel vedere la giovane Ninfa, usare al massimo i suoi
poteri

Guerriero Licantropo: ma... ma com'e possibile? Come fa una Ninfa ad avere un così grande
potere??? ha una massa muscolare gracile ed esile, eppure riesce ad avere una grande forza...
Midrassa, allora, rispose, rivolgendosi a quel guerriero Licantropo, rispondendogli...
“stupido Lupo in forma umana! La forza fisica non è tutto! i Maschi hanno i Muscoli, ma le Ninfe
hanno dalla loro parte, la forza e potenza del vento e del acqua! Essa e una grande potenza! Pari
ai muscoli di un guerriero!!! NULLA E PIU POTENTE DELLA NATURA!!!!”

allora, Midrassa, riversò sul guerriero licantropo, un intera tempesta, un intero nubifragio, generato
dalle sue mani, che travolse il guerriero Licantropo, che venne sbalzato via, come travolto da una
devastante tempesta...

la Città di Parsalea, era divenuto un unico e immenso campo di battaglia tra l'Esercito alleato dei
Germanici e dei Licantropi, contro l'esercito dei Satiri, che strenuamente e disperatamente, stava
difendendo la città di Parsalea, dal attacco nemico...

ma i guerrieri licantropi, erano numerosi ed erano forti e riuscirono a causare numerosi morti ai
guerrieri satiri...

Setran ed Adai, erano impegnati e indaffarati a combattere contro i guerrieri Licantropi, che erano
sempre più forti e agguerriti e sempre più numerosi...

ma Setran, nel mezzo del furioso combattimento, venne afferrato per il collo, dalla bocca, piena di
canini e denti aguzzi, di un licantropo guerriero...

Adai, guardando con orrore e angoscia il suo fidanzato, essere ucciso a sangue freddo, si paralizzò e
poi lasciò cadere la spada...
Adai, iniziò a urlare dalla disperazione...

“setran... Setran... SETRAAAAAAN!!!”

Adai, vedendo il suo amato fidanzato, venire fatto a pezzi dai licantropi, gli si sentì gelare il sangue
e si sentì paralizzata completamente...

Adai, cadde a terra di ginocchia, poi, restando bloccata e paralizzata dal dolore, della perdita di
Setran...
Adai, ben presto, inizio a gridare dal dolore... poi iniziò a piangere disperata...

“Setran... Setran... Setran”

Adai, si abbandonò a un pianto doloroso e disperato, ranicchiandosi su se stessa e iniziando a


piangere senza alcun freno...

Eumona, si diresse verso Adai, raggiungendola...

Eumona: Detti farti forte! Devi farti coraggio! Non devi cedere! Non crollare su te stessa!
Adai: ma io amavo Setran! Mi ero innamorata di Setran! Io volevo bene a Setran!!! io avevo un
forte legame con lui!!! VOGLIO SETRAN! RIVOGLIO SETRAN!!!! RIDATEMI SETRAN!!!!
Eumona: Setran non tornerà più! Ma ti vorrà sempre bene! Anche nel aldilà, Setran ti vorrà
sempre bene!!!
Adai: io! Non voglio più combattere! Non c'e la faccio! Non posso combattere senza setran!!!
Eumona: ma devi continuare a combattere! Devi continuare a lottare! Non devi cedere! Setran se
fosse vivo, ti avrebbe spinto a combattere!!! devi combattere! Devi farlo! Per tuo fratello! Per il tuo
regno! Per il tuo popolo!!!!

Adai, motivata dalle parole di Eumona, si riprese, tornò in piedi, afferrando la sua spada...
Eumona: bene! Questa e la Adai che conosco! Una ragazza Satira fiera e orgogliosa! Pronta a
combattere per quello che ama!!! e io sarò al tuo fianco!!!

allora, Adai ed Eumona, si lanciarono entrambe nel combattimento...

intanto, il combattimento tra il Principe dei Giganti e il Titano Alchemico, continuava


furiosamente...

il Taramaso, iniziò a notare, che quella bestia alchemica, era più intelligente delle altre bestie
alchemiche...

il Taramaso, che aveva delle macchie di sangue sul corpo e delle ferite superficiali, iniziò ad
ascoltare la bestia alchemica...

“Forse tu, principe dei giganti... non hai capito con chi hai a che fare! Io sono diverso dalle altre
bestie alchemiche, i miei simili erano delle bestie stupide, rozze e istintive, nelle loro capacità
mentali, sembravano una via di mezzo tra degli animali domestici e dei bambini piccoli, ma io ero
diverso, io sono riuscito ad evolvermi, io sono riuscito a diventare più intelligente di loro, io sono
riuscito a sviluppare il mio intelleto, a capire le cose che stavano attorno a me, io divenni
intelligente quanto un umano e più intelligente dei miei simili... per questo, sono riuscito a sfuggire
al controllo mentale, da parte dei miei padroni, che mi tenevano prigioniero mentalmente... la mia
mente era diventata abbastanza potente, da renderla immune al controllo mentale da parte degli
Alchimisti, che mi controllavano come un cane al guinzaglio... ma ora... appena ti ucciderò...
cercherò di Impormi come il dominatore supremo! Come il padrone supremo del mondo! Appena ti
avrò sconfitto... mi lancerò alla conquista della Grande Penisola e cercherò di impormi come un
Dio Supremo, annienterò chiunque cercherà di opporsi a me! Io sarò il Dio supremo di questo
mondo!!!”

ma il Taramaso, non si fece intimorire e raccogliendo ancora le forze e preparandosi al


combattimento, disse ad alta voce...

“vuoi conquistare il mondo, eh? IO TE LO IMPEDIRO'! PRIMA DOVRAI PASSARE SUL MIO
CORPO!!!”

il Taramaso, mentre gridava quella frase, si lanciò nuovamente nel combattimento contro il Titano
alchemico, i due titani, ripresero a combattere a perdifiato...

la popolazione di Parsalea, guardava con ansia ed eccitazione, il combattimento tra due titani
guerrieri, tutti gli abitanti di Parsalea, avevano iniziato a tifare per il Taramaso, sperando che
vincesse quel furioso combattimento contro il Titano Alchemico...

Ma il Titano Alchemico, aveva notato che il Taramaso, aveva numerosi punti deboli, numerose
debolezze, che il Taramaso ignorava di avere o che non era cosciente o consapevole di avere...
fu allora, che il Titano Alchemico, passò al contattacco, recuperando le sue forze e aggredendo il
Taramaso, stavolta il Titano Alchemico sapeva dove colpire e come colpire...

il Titano Alchemico, riuscì a generare dal suo corpo, numerosi tentacoli, lame e pungiglioni
metallici, con cui trafisse il corpo e il busto del Taramaso, ferendolo gravemente...

il Taramaso, si sentì trafitto e travolto da fitte ondate di dolore, che gli stavano lacerando il corpo e
le carni...

il Taramaso, ben presto, venne avvolto da duri e spessi tentacoli, dalla superficie ruvida, simile alla
pelle di uno squalo, che stavano raschiando e grattando la pelle del Tamaraso, come una grattugia,
iniziando a torturare crudelmente il Taramaso, che si sentiva la pelle letteralmente grattugiata...

fu allora, che il Taramaso, iniziò a gridare... ad urlare dal dolore, provando immense fitte di dolore,
che gli stavano ricoprendo tutto il corpo, il Taramaso, si sentiva come immerso in una vasca piena
di dolore, un dolore fitto e immenso, un dolore volutamente causato dal titano alchemico...

intanto, un gruppo di alchimisti oscuri, aveva seguito e pedinato il Titano Alchemico, dopo che
quest'ultimo, era sfuggito al controllo da parte degli stessi alchimisti oscuri, il gruppo dei tre
alchimisti oscuri, giunse in un bosco, poco distante alla città di Parsalea, dove osservarono il
combattimento tra il Taramaso e la Bestia Alchemica...

mentre gli alchimisti oscuri, tramite dei cannochiali, osservavano in lontananza il combattimento tra
i due titani, gli alchimisti oscuri, ipotizzano che il principe dei Giganti, non c'e la possa fare contro
il Titano Alchemico...

Alchimista Oscuro 1: “bah, quel gigante non c'e la può fare contro il Titano Alchemico! E come un
essere umano gigante e con qualche muscolo in più! Non potrà reggere ancora al lungo contro una
macchina da guerra alchemica vivente!”
Alchimista Oscuro 2: “e quello che penso anche io, quel giovane gigante, mi sa proprio che è
spacciato, una creatura in carne e ossa, non può tener testa a una creatura alchemica!”

fu allora, che per il Taramaso, le cose iniziarono a mettersi molto male...

il Taramaso era troppo avventato... il Taramaso era troppo immaturo...

il Taramaso, era ingenuamente convinto nella sua testa che lui, essendo un gigante, fosse invincibile
e imbattibile, autoconvincendosi falsamente, di essere invulnerabile e resistente a ogni cosa, ma il
Taramaso, si rese conto di avere numerose debolezze e vulnerabilità che o non sapeva di avere o
non era consapevole di avere...

il Taramaso, aveva delle debolezze, ma non lo sapeva nemmeno, il Taramaso non aveva imparato
molte cose... il Taramaso ignorava molte cose sui giganti e il loro metabolismo corporeo...

il Taramaso, era convinto falsamente nella sua testa, che il mondo fosse come nelle fiabe o come
nelle favole, il Taramaso, era convinto di essere come un cavaliere o come un principe, di essere
sempre invincibile o imbattibile nei campi di battaglia... il Taramaso era convinto che solo con il
Coraggio, si potesse battere e sconfiggere ogni nemico... il Taramaso, era convinto, che lui...
essendo un principe... essendo non solo il re dei Giganti, ma anche nobile nel animo, allora era
innarestabile e invulnerabile a ogni cosa...il Taramaso era convinto che un Principe o il figlio di un
re, fosse sempre perfetto e senza difetto, che un principe, fosse la forma fisica di una statua Greca
dei tempi antichi, il Taramaso era convinto che un principesse non avesse mai “Ombre” o “parti
oscure”, che un principe fosse un essere di sola Luce, con tanta luce e niente ombre...

ma il Taramaso, quando stava venendo stritolato e logorato dai tentacoli di quel mostro alchemico,
si rese conto che molte delle sue credenze e convinzioni, erano errate e sbagliate...

il Taramaso, capì che non è che se uno era il figlio di un Re, allora, era automaticamente perfetto o
senza difetti,

il Taramaso, si rese conto di non essere affatto, un principe o un cavaliere, si rese conto che non era
un essere mistico o sovrannaturale, il Taramaso, scoprì in quel momento, di non essere, una creatura
Ideale o Perfetta, ma di essere una creatura in carne e ossa, come lo erano tutti gli altri, come lo
erano tutti gli esseri viventi...

prima di allora, il Taramaso, era convinto di essere speciale o di avere dei “Grandi poteri”, ma il
Taramaso, si rese conto che il suo unico grande potere, era l'essere un gigante, ma oltre a quello... il
Taramaso non aveva niente di speciale...

il Taramaso, si rese conto di essere una creatura di carne e ossa, di essere come un comune essere
umano, il Taramaso scoprì non essere una creatura “Perfetta”, scoprendo di essere una creatura
imperfetta, piena di tare e di difetti, piena di numerosi punti deboli, che il Taramaso, non sapeva
nemmeno di avere o che non credeva o non pensava nemmeno di averli...

fu allora, che il Titano Alchemico, iniziò a stritolare e massacrare il Taramaso, strigendo sempre più
forte, i suoi tentacoli attorno al corpo del principe dei giganti, tentacoli, che iniziarono a generare
delle spine appuntite... molto aguzze, che iniziarono a tagliare e lacerare, la pelle e le carni del
principe dei giganti, il taramaso, si sentì travolto da un immensa fitta di dolore e iniziò a gridare e a
urlare disperato, dal dolore atroce che stava provando...

“EEEYAAAAARRRRGGHHHH!!!! AAAAAAAHHHHH!!!!” gridava disperatamente il Taramaso, in


preda alle convulsioni, causate dal immenso dolore...

i tentacoli appuntiti, come dei serpenti, iniziarono ad avvolgere il corpo del Taramaso, fino a ferirlo
completamente, facendogli uscire degli schizzi di sangue...

fu allora, che il titano alchemico, iniziò a schernire e deridere il principe dei giganti...

“AHAHAHAAHHH!!! volevi fermarmi? VOLEVI FERMARMI?Eh? Ma guardati! Sei solo un


misero sacco di carne, ma cosa credi di fare, eh?”

ben presto, il Taramaso, stava iniziando a cadere nella disperazione... il Taramaso stava vedendo la
morte in faccia...

-
Midrassa disse ad alta voce al Taramaso, per spronarlo a non cedere e a continuare a combattere con
tutte le sue forze “un Albero deve crescere e deve diventare grande e robusto, se vuole proteggere i
fili d'erba! Se un albero resterà per sempre un filo d'erba, non potrà mai difendere o proteggere gli
altri fili d'erba! Tu non sei un filo d'erba! Credi e pensi di essere ancora un filo d'erba! Ma non lo
sei affatto! Tu sei un albero ormai! Tu sei un albero alto e robusto! Che può difendere gli altri fili
d'erba!”

Midrassa, guardando con ansia e preoccupazione il Taramaso, che sta venendo massacrato e
stritolato dal Titano Alchemico, inizia a piangere disperata, guardando il Taramaso con ansia e
preoccupazione...

Midrassa: Taramas! Non lasciarmi! Non morire! TARAMAS!!! TARAMAAAAAAAS!!!!

il Taramaso, iniziò a pensare al forte amore, che provava verso Midrassa, la prima ragazze che
amava il taramaso, la prima femmina che voleva bene al principe dei giganti e che provava un
amore sincero e profondo verso il Taramaso...

fu l'amore, che provava verso Midrassa, che fece recuperare le forze e le energie al Taramaso,
permettendogli di poter tornare alla carica e di riprendere le forze...

fu allora, che il Taramaso, accumulando tutte le sue forze nel suo corpo, sprigionò un urlo e grido
talmente poderoso, talmente roboante e assordante, che un onda d'urto, venne letteralmente generata
dalla bocca del principe dei giganti, che travolse la città di Parsalea, facendo assordare nelle
orecchie, sia gli abitanti di Parsalea, che gli eserciti che si stavano combattendo nelle strade di
Parsalea...

anche Rustico ed Eumona, assieme ad Adai e a Midrassa, vennero colpiti da quel onda d'urto e
assordati, non sentendo più nulla per alcuni minuti, come se fosse avvenuta una potente e roboante
esplosione...

l'Onda d'urto fu talmente potente e devastante, da far spaccare i vetri e far esplodere alcuni palazzi e
far crollare alcuni muri, facendo ribaltare a terra o scaraventare in aria, alcuni carri... alcuni Tetti,
esplosero letteralmente in aria, colpiti da quel onda d'urto sonora...

l'Onda d'Urto, colpì sopratutto il Titano alchemico, che venne ferito e indebolito, da quel onda
d'urto, il Titano alchemico, si ritrovò stordito da quel onda d'urto...

poi, il Taramaso, accumulando le sue forze, con un esplosione di forza, riuscì a spappolare e fare a
pezzi di tentacoli della bestia alchemica, liberandosi dalla presa di quella creatura alchemica, che si
ritrovò con i tentacoli strappati e lesionati...

poi, il Taramaso, passò al contrattacco, massacrando di pugni e di botte, il Titano Alchemico, che
oramai, non riusciva più a tenere testa al Taramaso, che era diventato più forte e potente del Titano
Alchemico...

il Taramaso, si mise a gridare e a urlare a squarciagola, mentre massacrava di pugni il Titano


Alchemico...
tutti coloro, che stavano osservando il combattimento, rimasero sbalorditi nel vedere la reazione
potente e poderosa del Taramaso...

La morte del Re-Satiro e il dolore che Iarena provava per la perdita di suo padre, furono un colpo
profondo nel cuore del Taramaso... che vedendo quella scena, rivide il suo passato ed ebbe alcuni
brutti e tristi ricordi, che gli erano riemersi dalla mente, ricordando di come i Basilischi avevano
sterminato tutta la sua famiglia e gli avevano ucciso la madre e il Padre e i suoi fratelli e sorelle...

fu quella scena, che rese il Taramaso, sia triste, che arrabbiato, nel cuore del principe gigante, iniziò
a prevalere un insieme di rabbia e tristezza... che fecero infuriare il Taramaso, che si lanciò contro il
Titano Alchemico, iniziando a massacrarlo di pugni, con tutta la forza che era riuscita ad
accumulare nel corpo e nelle braccia, tirando raffiche di pugni, contro il Titano Alchemico...

il Taramaso, colpì talmente forte il titano alchemico, che le nocche delle mani e dita del taramaso,
rafforzate dai suoi pugni, iniziarono prima a diventare tra il rosso e il violaceo e poi iniziarono a
ferirsi e lacerarsi, il Taramaso era talmente infuriato e inferocito, talmente in preda alla rabbia e al
ira, che le sue mani, strette a pugno, erano divenute insensibili al dolore, a tal punto che il Taramaso
era talmente concentrato sul massacrare di botte il titano alchemico, che nemmeno si accorgeva
delle immense fitte di dolore che stavano travolgendo i suoi pugni...

il Titano Alchemico, dovette cedere al immensa forza e potenza del Taramaso... il Titano alchemico
finì completamente massacrato e fatto a pezzi...

la potenza dei pugni del Taramaso, fu talmente tale, che il Titano alchemico, venne distrutto e
lacerato, con schizzi della linfa oscura del Taramaso, che iniziano a bagnare e schizzare ovunque, il
Titano alchemico, venne ucciso del tutto, venendo ridotto a una massa informe di una strana carne
oscura e di una linfa oscura, perdendo del tutto la propria vita...

il Titano Alchemico, era stato ucciso del tutto...

i soldati Licantropi e i soldati Germanici, spaventati e intimoriti dal immensa e poderosa forza fisica
del Taramaso, rendendosi conto che il Taramaso, non solo era più forte e potente del titano
alchemico, ma che l'aveva addiritura ucciso...

fu allora, che i soldati Germanici e Licantropi, buttarono via le loro armi e scapparono via a gambe
levati, battendo in ritirata, rifiutandosi di scontrarsi contro il principe dei giganti, rendendosi conto
che se il Taramaso, aveva battuto il Titano alchemico, allora, avrebbe potuto battere e sconfiggere
anche loro...

dopo aver cessato, la sua raffica di pugni, il Taramaso si calmò e si mise in ginocchio a terra... il
Taramaso era stanco, affaticato da quel consumo di energie...

poi... il Taramaso, ripensando alla morte del Re-Satiro e ripensando alle frasi di Midrassa,
ripensando al dolore che la principessa Iarena, aveva provato per la morte di suo padre e ripensando
ai brutti ricordi del passato che stavano riemergendo, tra cui la morte dei suoi genitori e del intera
famiglia da parte dei basilischi, il Taramaso si sentì un tuffo al cuore e iniziò a piangere disperato...

il Taramaso, allo stesso tempo, era rimasto spaventato e terrorizzato, da come aveva ridotto il titano
alchemico, osservando il corpo massacrato e ridotto a poltiglia del Titano Alchemico, il Taramaso
non pensava di essere capace di poter fare simili cose, il Taramaso non pensava di poter avere un
così grande e immenso potere, non pensava di poter ridurre il titano alchemico in quelle
condizioni... fu allora... che il Taramaso iniziò ad avere paura e timore di se stesso...

il Taramaso allora, iniziò a pensare nella sua testa... fino ad allora, il Taramaso era convinto di
essere sempre buono e giusto, di essere un nobile cavaliere, di essere sempre il buono della
situazione, di incarnare valori nobili e positivi... invece... il Taramaso si rese conto di essersi
infuriato, di essersi abbandonato ad emozioni negative, di aver massacrato una creatura ostile, con
una ferocia che il Taramaso, non sapeva nemmeno di avere, con una aggressività che il Taramaso,
non credeva che sarebbe mai stato in grado di sprigionare...

il Taramaso, cade a terra, triste e stremato, completamente affaticato e piangente...

tutta la popolazione di Parsalonia, iniziò a radunarsi attorno al Taramaso...

quando il Taramaso, riuscì a sconfiggere e sbaragliare il Titano Alchemico, uccidendolo, gli


Alchimisti oscuri, rimasero Basiti, restando sbalorditi e a bocca aperta, non aspettandosi che un
giovane gigante inesperto, riuscisse a sconfiggere un Titano alchemico e addiritura ad ucciderlo...

“ma... ma come ha fatto?”


“ma... ma com'e possibile? Come c'e riusciuto???”
“un gigante che riesce a sconfiggere un Titano alchemico? MA E INAUDITO!!!”

Con la Morte del Re-Satiro, il regno di Parsalonia e le terre parnasiche, rischiavano di sprofondare
nel caos e nel anarchia, il Regno di Parsalonia rischiava di restare senza un Re, poiché la
principessa Iarena era ancora troppo giovane per ereditare il Trono, mentre senza il Re-Satiro, i
Regni Parnasici, rischiavano di ritrovarsi senza un capo o un Leader, che potesse tenere coesi e uniti
i regni parnasici, senza un capo unificatore, i Regni Parnasici si sarebbero ritrovati divisi e
frammentati, di fronte ai Germanici e ai Basilischi...

questo, fece piombare i Parsalonici nello sconforto, che si sentirono smarriti e disorientati dopo la
morte del Re-Satiro...

il Taramaso, era finito gravemente ferito e stremato, da quel furioso combattimento contro il Titano
Alchemico...

il Taramaso, con carri trainati da buoi, corde e catene, venne trascinato, poco distante dalla città di
Parsalonia, dove una massa di Parsalonici, venne impiegato per curare e medicare le ferite del
Taramaso e per rinfocillare il Taramaso dalle numerose ferite di quel combattimento...

il Taramaso, malgrado fosse un gigante, impiegò molti giorni per riprendersi da quel
combattimento...

-
Nel accampamento militare, mentre il Taramaso era gravemente ferito e privo di sensi, troppo
affaticato per via del combattimento contro il Titano alchemico... Iarena era disperata... pianse per
giorni e giorni... segnata e traumatizzata dalla morte del padre...

la sorella di Iarena, era gravemente ferita... ma pultroppo, a iarena giunse un altra brutta notizia... la
Sorella maggiore di Iarena, aveva perso la vista, era diventata cieca, durante il crollo del palazzo
reale, la principessa Satira, aveva perso la vista, con gli occhi gravemente danneggiati... quella
notizia fu un duro corpo per la regina-satira, già segnata dalla morte del Re-Satiro...

fu allora, che i funzionari governativi e i generali Satiri, di fronte al momentaneo vuoto di potere,
causato dalla morte del Re Satiro, decisero di incoronare Iarena, come nuova regina del Regno di
Parsalonia, ora il destino del regno di Parsalonia, era tutto nelle mani di Iarena...

Iarena così, si ritrovò a dover crescere in fretta, passando in pochi giorni, dal essere una giovane
ragazza, una “Paria” al interno della sua stessa famiglia, al diventare egli stessa, la nuova regina del
Regno di Parsalonia...

fortunatamente, la regina-Satira e i suoi bambini, erano riusciti a sopravvivere e ora, erano al sicuro
nel accampamento militare del esercito parnasico, dopo che il palazzo reale di Parsalea, era stato
distrutto e demolito dal Titano Alchemico...

intanto, sempre nel accampamento dei Parnasici, Adai era segnata e traumatizzata dalla morte di
Setran, fu allora, che Adai, pianse per giorni e giorni... Adai rimase segnata profondamente dalla
perdita del suo ragazzo...

Adai, in quei giorni, iniziò a chiudersi e isolarsi in sé stessa...

ma la Principessa Iarena, assieme ai nobili e comandanti del regno di Parsalonia, si resero conto che
il Taramaso, anche se era un gigante, non poteva combattere i suoi nemici solamente a mani nude e
non poteva combattere senza difese o protezioni, con il solo corpo scoperto, così i comandanti
militari delle Terre Parsaniche, dopo essere venuti a conoscenza del combattimento tra il principe
dei Giganti e il Titano alchemico, decisero di creare e forgiare per il Taramaso, un armatura per
giganti, un armatura appositamente per il Taramaso, che avrebbe reso forte e potente il Principe dei
giganti nei combattimenti contro altri titani...

il Taramaso, trascorse molti giorni, nella zona esterna alla città di Parsalonia... dove si stavano
accumulando e ammassando tutti i più grandi eserciti dai Regni Parsanici, che si preparano a una
grande campagna militare contro l'Esercito Germanico e contro l'esercito dei Basilischi...

il Taramaso non sapeva nulla del mondo e della realtà, non capiva nulla del mondo e della realtà, il
Taramaso tendeva ad andare a teorie e ipotesi, senza mai basarsi su fatti concreti, senza mai davvero
capire o comprendere le cose...

ma questo, aveva confuso e disorientato il Taramaso, che era divenuto incapace di distinguere il
vero dal falso, il giusto dallo sbagliato, anzi, il Taramaso faceva fatica stessa a capire o distinguere
il bene dal male... almeno... il Taramaso aveva l'idea e concezione di bene e male infantile e
immatura, pari a quella di un bambino piccolo, il Taramaso era cresciuto nel corpo, ma non nella
mente... il Taramaso aveva un corpo sviluppato, ma una mente arretrata...

il Taramaso, se aveva un età messa a confronto con quella di un essere umano, era un ragazzo
adolescente o un ragazzo, circa sui 18 anni, ma mentalmente, era come un bambino... ma un
bambino in grado di crescere e diventare grande, in grado di svilupparsi mentalmente...

ma il Taramaso, iniziò la notte, fare uno strano sogno...

il Taramaso stavolta, sognava di essere in un deserto di sabbia grigia, simile a cenere e in


lontananza, si dirigeva verso di lui, un gigante simile a lui, un gigante oscuro, un gigante tenebroso,
dal corpo nero e gli occhi rosso sangue, che guardava il Taramaso con aria ostile e minacciosa, quel
gigante, sembrava sapere tutto del taramaso, sembrava vivere al interno stesso del Taramaso,
sembrava prevedere tutti i suoi movimenti e spostamenti, quel gigante era simile al Taramaso, ma
era una versione “Ribaltata” o “Invertita” di lui, una versione oscura e malefica di lui, una versione
“Rovesciata” del Taramaso, quel gigante, era simile al principe dei giganti, ma ne era una versione
alterata e distorta, era come lui, ma allo stesso tempo, il contrario e l'opposto del Taramaso, quel
gigante sembrava odiare e disprezzare i giganti, sembrava odiare e disprezzare ciò che il Taramaso
era o si identificava, quel gigante, sembrava far parte del taramaso, era un “Simile” dal taramaso,
ma allo stesso tempo, era il peggior nemico e avversario del Taramaso, quel gigante nero, voleva
distruggere il Taramaso, voleva spazzare via quello che amava il Taramaso e ogni cosa in cui il
taramaso, si identificava...

sempre in quel sogno, il Taramaso, vedeva il Gigante Oscuro, che distruggeva e devastava la città
dei giganti e che diceva frasi di odio e disprezzo verso i giganti, aiutando gli stessi Basilischi contro
i giganti

sempre in quel sogno, che ben presto, divenne un incubo terrificante, il gigante oscuro, si trasformò
prima in un Basilisco e poi in un Licantropo Germanico e poi in un guerriero Umano, quel gigante
oscuro, sapeva assumere tante forme e sembianze, tante somiglianze, senza mai avere una forma
vera e propria... ma assumeva sempre le forme e sembianze dei nemici dei giganti, di coloro che
volevano distruggere il Taramaso... quella Nemesi oscura, che era nel animo del Taramaso,

quella Nemesi, stava sfruttando l'ignoranza e l'ingenuità del Taramaso, a suo favore e vantaggio, per
distruggere il Taramaso... o peggio... per corromperlo, plagiandolo e manipolandolo, approfittandosi
del Ingenuità e del Ignoranza e stupidità del Taramaso...

quella Nemesi, poi, ritornò nella sua forma di Gigante oscuro e parlò al Taramaso, dicendogli:

“Tu gigante basso! Sei solo un essere inferiore! Non sei un vero gigante guerriero! Non sei degno
di far parte del popolo dei giganti! I giganti bassi condannati a un eterna vita di schiavitù! Di
sfruttamento e umiliazione! I giganti bassi esistono solo per essere derisi e umiliati! Questo e il tuo
destino!”

ma il Taramaso, perse la pazienza e in preda alla rabbia, gridò contro il gigante oscuro...

“sei un bugiardo! Sei un maledetto bugiardo! Io ho sbagliato a fidarmi di voi! Ho sbagliato a


credere ai miei simili! Gli altri giganti, mi hanno sempre e solo mentito e ingannato! Mi hanno solo
raccontato un mucchio di menzogne! E io mi fidavo di loro! Io odio i giganti! ODIO I GIGANTI!
IO MI VERGOGNO DI ESSERE UN GIGANTE! Voi... VOI SIETE MALVAGI! SIETE CATTIVI!!!!

“sei veramente uno stupido! Uno scemo! L'ho sempre saputo che eri solo un Babbeo! Bah, questo e
il difetto di quelle creature che chiamano “pure” o “innocenti”, sono solo dei cretini! Dei
deficienti che credono a ogni stupidaggine che gli viene propinata e che si convincono troppo
facilmente per ogni cosa! Bah! i Puri e gli innocenti, non esistono! Non sono mai esistiti! Se
esistono e soltanto per essere uccisi a sangue freddo o per essere sfruttati e dominati dai più forti!
Ma sappi una cosa, gigante basso! Fidarsi troppo del prossimo e un mezzo che il prossimo usa per
fregare e imbrogliare gli altri! I giganti si approfittavano di te, per colpa tua! Perchè ti fidavi
troppo degli altri! Perchè vedevi sempre tutto rose e fiori! Nella tua testa da idiota, non riuscivi a
concepire l'idea della cattiveria o della malvagità! Eri talmente stupido e ingenuo, da pensare che i
giganti potessero davvero essere tutti buoni, dolci e gentili! Bah! Che povero illuso che eri!”
“Puah! Che schifo! Voi giganti siete solo dei MOSTRI! VI ODIO! VI ODIO! VI ODIO! Siete
cattivi! Siete malvagi! Non avete cuore!”
“bah, tu proprio non capisci! Tu proprio non riesci a capire! Sei talmente stupido, che non riesci a
comprendere le idee complesse o complicate! Ma cosa credi? Che solo le persone malvage o
cattive, possano fare scemenze o cavolate? Ma cosa credi? Che tutto il male del mondo, sia sempre
voluto o intenzionale? Ma cosa pensi? Che davvero, le creature viventi di questo mondo, lo
facciano apposta ad essere malvagi? Ma guarda, gigante basso, che anche le persone buone o
gentili, possono fare scemenze o cavolate, a volte, il male dipende dal ignoranza, dalla stupidità e
dal ingenuità, non dalla cattiveria in sé! A volte, si può fare il male, senza rendersene nemmeno
conto, per esempio, molti giganti, non sapevano nemmeno distinguere il bene dal male, molti
giganti, facevano del male al prossimo, senza nemmeno rendersene conto! Le persone buone, non
sono altro che persone malvage, persone che fanno il male, ma differenza dei cattivi, o non se ne
rendono conto o non sono coscienti o consapevoli di fare il male, la persona buona e solo una
persona malvagia che non è cosciente o consapevole di essere malvagia o di fare del male al
prossimo!!!
“cosa? Ma i buoni sono gli Eroi! Sono i nobili! Sono i cavalieri! Io da bambino, leggevo molte
storie di eroi e cavalieri, di impavidi giganti guerrieri, che affrontavano innumerevoli difficoltà,
salvavano principesse in pericolo, la nobiltà d'animo e uno dei più importanti valori e ideali della
società dei giganti!”
“ma guardati! GUARDATI! Non capisci niente del mondo e della vita! i cavalieri? I nobili
d'animo? Ma che mucchio di idiozie! Ma sei davvero così stupido e ingenuo, da credere in simili
cose? Lo vuoi capire che è il bene stesso, la causa di tutti i mali? Lo capisci che la più grande
minaccia al mondo intero, sono sia coloro che fanno il male, ma convinti di fare del bene e sia
coloro che fanno il male, senza rendersene manco conto! A te la bontà ti ha corrotto! Ti ha
avvelenato! Ti ha accecato! Ti ha reso Miope e cieco! Ti ha reso stupido e idiota! Ti ha reso un
ignorante!”
poi, il gigante oscuro, fermò il discorso per pochi minuti, per poi riprendere a parlare...
“Ma ti avverto! TI AVVERTO! Io ero del popolo dei giganti e sono ancora vivo, ma addormentato!
Anche io, ero stato sigillato come te, nel profondo di una caverna! Ma a me mi hanno sigillato...
perchè mi dicevano che ero “troppo cattivo”... che ero “Troppo malvagio”, che ero “corrotto dal
oscurità”, bah! Ridicoli! Patetici! Io sono ancora vivo, nel profondo di questa caverna... e io ti sto
parlando a te, attraverso questo sogno, io con la mia mente e la mia anima, posso comunicare con
gli esseri viventi, attraverso i sogni... e io voglio... gigante oscuro, voglio lanciarti un importante
messaggio”
“e quale?” domandò il Taramaso...
“io mi sto risvegliando! Il mio risveglio e vicino! Tu non sei solo e unico gigante ad essere stato
sigillato nel profondo di una caverna! Ci sono tanti altri giganti, sparsi e diffusi nel mondo,
addormentati e assopiti! Stiamo solo aspettando il momento giusto per risvegliarci e riprendere il
dominio del mondo... ma sarò IO il primo gigante a dominare il mondo... ma io... io voglio spazzare
via dal mondo, la più grande menzogna mai esistita nel mondo conosciuto! Ovvero, la Bontà!”
“Co... cosa?” rispose il Taramaso...
“la bontà non esiste! La bontà e soltanto un illusione! La bontà e un segno di inferiorità mentale!
La bontà e la causa di tutti i mali! La bontà ha reso i giganti stupidi, cretini, deficienti e ignoranti!
Li ha resi mentalmente arretrati! E ha reso mentalmente inferiore la razza umana! La bontà ha
causato tra gli umani, l'ingenuità! La stupidità e l'ignoranza! Essere buoni e come essere dei
ritardati mentali! Vedere sempre il bello in ogni cosa e come la miopia o la cecità... ma peggio!!!
essere buoni e come essere ignoranti e ingenui, ma PEGGIO del ignoranza e del ingenuità! Poi le
persone buone non esistono! Non sono mai esistite! Le persone buone, sono solamente o persone
malvage che non sanno di esserlo o persone ipocrite che si spacciano per buoni, per nascondere la
loro vera malvagità, oppure i buoni non solo altro che dei cretini deficienti o dei bambini scemi che
non hanno capito niente del mondo e della realtà... ovvero, delle persone stupide e sceme... troppo
idiote per rendersi contro delle cose... se davvero quelle persone fossero intelligenti o con un
minimo di cervello, non sarebbero “buoni” o “gentili”, anzi, sarebbero malvagi! La bontà e come
il Ritardo mentale! L'essere buoni e una forma di deficienza mentale!”
“ ma cosa dici? Ma che stai Dicendo!!! ma sei impazzito? Ma sei fuori di testa? Ma che ti dice il
cervello??? ma io ti combatterò! Io ti fermerò! Costi quel che costi!” disse il Taramaso ad alta
voce, innervosendosi per le frasi del Gigante oscuro...

“oh davvero? Vuoi fermarmi? TU??? che quando eri ancora nella terra dei giganti, non sapevi
nemmeno distinguere gli imbroglioni dalle persone oneste? Ma cosa vuoi fermare? Ma cosa vuoi
contrastare? Sei solo ridicolo e patetico!”

poi, il gigante oscuro, si allontanò, mentre attorno al Taramaso, si materializzò, una melma nera e
oscura, senziente, da cui ne uscivano delle bolle Rosso chiaro, quella melma oscura, era senziente e
dotata di vita propria, afferando il taramaso, per le braccia e tutto il corpo e trascinandolo a forza in
un abisso oscuro

poi, il gigante oscuro, iniziò a deridere il taramaso, prendendosi gioco di lui


“puah! “il principe dei giganti!”per favore! Sei un gigante, ma non sai nemmeno di esserlo! Sei
talmente stupido che non sai manco di essere un gigante! Assurdo! Come una mucca non sapesse
nemmeno di essere una mucca! Come se una mucca si autoconvincesse di essere una rondine! Non
sai manco chi sei e che cosa sei? Non sai manco dove vivi, né da dove vieni! Non sai nulla di te
stesso! SEI IGNORANTE DI TE STESSO e vorresti sfidarmi! Per favore! Sei la vergogna di tutti i
giganti! Sei un disonore per tutti i giganti! Sei un onta! Un umiliazione! Una fonte di imbarazzo per
tutti i giganti! NON SEI DEGNO DI ESSERE UN GIGANTE!!!

quelle parole, iniziarono a ferire profondamente il Taramaso, che pianse disperato, mentre quella
creatura oscura di melma fluida nera e bolle purulente rosso sangue, stavano trascinando a forza il
principe gigante, in una voragine oscura, dove quella massa fangosa nera, era ovunque...

il Taramaso, mentre veniva sopraffato da quel oscurità fluida e melmosa, iniziò a urlare disperato,
gridando dalla paura e dal terrore, dimenandosi a tutta forza, ma senza riuscirci, sentendosi debole e
soprafatto da quel oscurità...

il Taramaso, si risvegliò da quel incubo, gridando e urlando dalla disperazione, tutti i parnasici, che
si prendevano dura del Taramaso e che erano attorno a lui, tra cui numerose donne Satire, Driadi,
Ninfe e Centaure e Gorgoni, si spaventarono e terrorizzarono, quando il Taramaso, si risvegliò di
colpo, spaventato e terrorizzato da quel incubo...

-
il Taramaso, dopo quel incubo spaventoso, di fece molte domande... Chi e che cosa era quel Gigante
oscuro? Da dove veniva? Era dentro di lui o era esterno a lui? Era una creatura esterna? Oppure
viveva dentro lo stesso spirito del Taramaso? Era una creatura estranea, venuta dal esterno...
oppure... era al interno stesso del Taramaso? Quel incubo era un avvertimento? Un oscura minaccia
si stava presentando al orizzonte? Il Taramaso avrebbe presto combattuto un nuovo nemico?

Molte domande, iniziarono a riempire la testa del Taramaso, che era confuso e disorientato...

Al esterno della città di Parsalea, quando tutti i più grandi eserciti delle Terre Parnasiche si
radunarono, si formò un grande e immenso accampamento militare...

in quel accampamento militare, però, si presentò volando dal cielo, un grosso guerriero Basilisco,
con una spesa e pesante armatura, l'arrivo di quel Basilisco, fece mandare tutti i guerrieri Parsanici,
in allarme e agitazione, spaventandosi e terrorizzandosi, domandandosi, come mai un guerriero
Basilisco, fosse giunto in un accampamento militare parnasico, presentandosi così direttamente...

ben presto, l'intero accampamento militare, finì in agitazione...

il guerriero Basilisco, dal cielo, volando con le ali, atterrò d'impatto, al centro del accampamento
militare, ma il guerriero basilisco, che era stanco e stremato dopo quel lungo viaggio, si ritrovò
circondati dai guerrieri parnasici, che circarono il Basilisco, puntandogli contro le lance, le picche e
le alabarde, in molti, nel accampamento, credevano che fosse in corso, un attacco armato da parte
del Impero dei Basilischi o che l'armata dei basilischi, stava sferrando un attacco a sorpresa al
accampamento dei Basilischi...

ma quel guerriero Basilisco, si rivelò essere Tergarus Kurnai...

uno dei soldati parnasici, puntando l'alabarda con aria minacciosa, contro Tergarus Kurnai, gli
gridò...
“Chi sei? Da dove vieni? FATTI RICONOSCERE!”
con calma, Tergarus rispose al soldato Satiro...
“io sono Tergarus Kurnai, comandante ribelle del esercito del Impero dei Basilischi, capo dei
“Basilischi Liberi”, non siamo malvagi, né pericolosi, non lavoriamo per il re Basilisco! Siamo i
Basilischi ribelli, stiamo combattendo contro il Re Basilisco e cerchiamo la vostra alleanza!”

ben presto, la Carovana dei Basilischi ribelli, che aveva attraversato le terre settentrionali della
Grande Penisola, si presento davanti al accampamento militare degli eserciti parnasici alleati, quella
carovana era molto grande, ed era vasta e immensa, composta non solo da soldati Basilischi, ma
anche dalle loro famiglie, c'erano Basilischi donne, bambini e vecchi, che erano sia comuni
famiglie, in fuga dalle persecuzioni politiche, che subivano al interno del Impero dei Basilischi, sia
le famiglie dei soldati Basilischi ribelli, quella carovana era composta in maggioranza da Basilischi,
poveri, affamati e disperati, che erano in fuga dalle “Terre Basilische”, braccati e inseguiti dal
esercito del Impero Basilisco...
quella carovana, sembrava una carovana di profughi, di sbandati, di disperati, al interno di quella
carovana, c'erano molti soldati e guerrieri feriti o in pessime condizioni...

fu allora, che la Carovana dei Basilischi, decise di insediarsi a fianco, al accampamento del esercito
parnasico, dove la carovana dei Basilischi, divenne un grande accampamento...
fu allora, che i Basilischi ribelli, feriti e affamati, vennero soccorsi e portati al sicuro, sia nel
accampamento dei parsanici, che nella città di Parsalonia...

ma tra i Parnasici, era diffusa l'ostilità e la diffidenza verso quei Basilischi... anche se erano
Basilischi ribelli, in guerra contro l'Impero Basilisco, i Parnasici, continuavano lo stesso, a non
volersi fidare dei Basilischi ribelli, temendo che potessero essere pericolosi e minacciosi... anche se
erano Basilischi ribelli...

le donne e i bambini e i vecchi basilischi, furono portati nella città di Parsalonia, dove vennero
sfamati e assistiti da una grossa parte dei guerrieri parnasici e della popolazione parnasica...
-

Tergarus Kurnai e divenuto il generale dei Basilischi ribelli, che hanno radunato un grande esercito,
allo scopo di scatenare una guerra contro l'impero dei Basilischi, cercando con ogni mezzo, di
detronizzare il Re-basilisco Tiranno, che ha spinto i Basilischi, in una guerra inutile e suicida,
contro la Razza umana e le altre razze magiche...

Tergarus Kurnai, incontra il Taramaso al accampamento militare, assieme ad alcuni comandanti del
esercito dei Basilischi ribelli

Tergarus, inizia a parlare al Taramaso, innanzitutto, per spiegargli che i Basilischi, non sono tutti
malvagi o cattivi, che non tutti i Basilischi, sostengono o appoggiano le idee e posizioni del
Re-Basilisco

Taramas: voi Basilischi, siete tutti dei mostri, siete tutti delle bestie assassine! Siete dei figli del
oscurità, io non so se fidarmi di voi...
Tergarus: i Basilischi non sono tutti così! Non bisogna generalizzare! Non bisogna fare di tutta
l'erba un fascio! Non siamo tutti così! Generalizzare e sempre una cosa sbagliata! Una cosa che i
giganti non ti hanno mai insegnato e che non bisogna mai generalizzare troppo! Non bisogna mai
dividere il mondo in categorie o gruppi netti o distinti!
Taramas: ma voi intanto, avete sterminato la mia famiglia! Avete sterminato il mio popolo! Avete
distrutto la mia civiltà!
Tergarus: tu proprio non capisci! Non riesci a capire! Ad aver distrutto la tua civiltà e stato un Re
Basilisco autoritario e megalomane, non l'intera razza dei basilischi! i basilischi erano solo
burattini e fantocci del Re Basilisco! Il Re Basilisco ha sfruttato e usato i basilischi a suo favore e
vantaggio, per spingerli a sterminare la tua razza! Il problema non sono i popoli o le razze! Il
problema non è un intera razza, ma chi controlla e domina quella razza! Chi è a capo di quella
razza! Sono i monarchi megalomani e imperialisti ad essere malvagi! Non l'intera razza dei
basilischi! i Monarchi corrotti sono malvagi! Non l'intera razza dei Basilischi!

Tergarus, spiega al Taramaso, che la guerra con cui i Basilischi avevano annientato la razza dei
giganti, era una guerra Imperialista, una guerra d'aggressione imperiale, da parte di Monarchi
Basilischi, tirannici e megalomani, che spinti da deliri di megalomania, avevano scatenato una
guerra di sterminio contro i Giganti, per il solo fatto che ritenevano che i Giganti fossero una
minaccia esistenza per i Basilischi... per il solo fatto, che ritenevano che i Giganti fossero un
intralcio al “Trionfo” o “Grandezza” dei Basilischi...

così, viene siglata e sancita un alleanza tra l'Esercito dei Basilischi Ribelli e l'Armata Parnasica, allo
scopo di combattere sia l'Impero Germanico, che l'Impero dei Basilischi...

-
La Morte del Re-Satiro del regno di Parsalonia, si rivela un duro colpo, per le terre parsaniche e il
regno di Parsalonia, che si ritrovano senza un Re...

allora, il Taramaso, decide di proclamarsi come nuovo Re delle terre Parnasiche e dei popoli
parnasici, per guidare questi ultimi, nella guerra contro l'orda dei basilischi e contro il Sacro
Romano Impero...

poiché, sia al Regno di Parsalonia, che alle Terre Parnasiche, per il momento, serviva d'urgenza, sia
un nuovo Re, che un condottiero, che possa unire e coalizzare i popoli Parnasici, contro i Basilischi
e contro i Germanici...

la notizia della sconfitta del Titano Alchemico, fece il giro prima delle Terre Parnasiche, poi delle
terre degli umani, tutti rimasero sbalorditi e increduli, nel venire a sapere, che il misterioso gigante
guerriero, era riuscito a sconfiggere un Titano Alchemico...

intanto, Iarena, divenuta in maniera provvisoria, la regina del Regno di Parsalonia, decise di
mandare dei diplomatici e dei corrieri, in tutti i Regni Parnasici, per convincerli ad unire gli sforzi,
contro la minaccia comune dei Basilischi e dei Germanici, la stessa cosa, che cercava di fare anche
il Re-Satiro, allo stesso tempo, Iarena, cercava di convincere i monarchi delle Terre Parnasiche, ad
aiutare il Taramaso, che il Taramaso, era l'unica speranza per fermare i Germanici e i Basilischi...

ma di fronte alla minaccia del Impero Germanico, i re e monarchi delle Terre Parnasiche, decisero
di unire i loro sforzi, per aiutare il Taramaso...

fu allora, che i Regni e imperi delle Terre Parnasiche, decisero di coalizzarsi e allearsi tra di loro,
partecipando reciprocamente alla creazione e forgiatura del Armatura Taramaica, l'armatura che
avrebbe dovuto indossare il taramaso...

di fronte alla minaccia dei Germanici e dei Basilischi, di fronte a una razza umana, che ogni giorno,
diventava sempre più forte, potente e minacciosa, il Taramaso venne visto come una speranza, come
una grande salvezza per i popoli Parnasici...

-) la Creazione del Armatura Taramaica

così, a Parsalea, vengono radunati i migliori fabbri delle terre Parsaniche, che nella grande Fornace
Parnalaica, la “Grande Fornace” delle Terre Parnasiche, viene forgiata una grande e immensa
armatura, un Armatura gigante, creata appositamente per il Taramaso, per rendere più forte e
potente il Principe dei Giganti e nuovo re delle Terre Parnasiche nei campi di battaglia...

per forgiare quella grande e immensa armatura, viene impiegato un intera massa di creature
parnasiche, dai Satiri ai Centauri, fino alle Driadi, che sono impiegati come una massa di operai, per
raccogliere il metallo, gestire l'immensa fornace e forgiare l'immensa armatura...

fu allora, che i migliori fabbri e forgiatori delle Terre Parnasiche, crearono una nuova e possente
armatura, ovvero, l'Armatura Taramaica, l'armatura più potente e robusta, mai forgiata al mondo...

l'Armatura Taramaica, ha due grossi guanti corazzati metallici, come arma principale, che si basa
sui pugni e il combattimento fisico, ma rinforzati dai guanti corazzati

i generali satiri e degli eserciti Parnasici, si resero conto che il Taramaso, non avrebbe sempre
potuto combattere i suoi nemici a mani nude, che il Taramaso era forte e potente a livello
muscoloso, ma i soli muscoli e forza fisica, non erano sufficienti per combattere e contrastare i
Titani nemici e rivali del Taramaso...

se il Taramaso, avrebbe davvero voluto essere un guerriero imbattibile, gli serviva qualcosa di più...
qualcosa che avrebbe potuto proteggere il proprio corpo, rendendolo ben protetto e maggiormente
resistente agli attacchi da parte dei propri nemici...

allora, i generali Satiri, assieme a Iarena, che in maniera provvisoria, aveva ereditato il potere nel
regno di Parsalea, decisero di progettare la creazione e forgiatura di una grande e immensa
armatura, di un armatura per giganti, un armatura potente e poderosa...

fu allora, che Iarena, fece convocare un immensa massa di Fabbri, forgiatori e minatori, provenienti
dai maggiori regni parsanici...

i migliori fabbri e fabbricanti di armature e corazze delle terre parsaniche, vennero convocati e
radunati e iniziarono a studiare e progettare un armatura, che il Taramaso potesse indossare...

i vari fabbri e forgiatori, presentarono vari schemi e progetti e proposte per un armatura per
giganti...

mentre Iarena, assieme a dei generali-Satiri del esercito di Parsalea, selezionava e sceglieva i
migliori modelli e proposte per un armatura per giganti... nelle Montagne Palatine o Alpi Palatine, i
Regni Parnasici avevano grandi e immense miniere e giacimenti di metalli, usati come maggiori
centri di approvigionamento del metallo per la forgiatura delle armi e armature degli eserciti
Parnasici...

nelle grandi e immense miniere di metallo del Appennino Palatino, si trovavano immense miniere
di metallo, che si estendevano per km e km di distanza e che si estendevano per metri e metri di
profondità, impiegando grandi e immensi eserciti di minatori, impegnati per ore e ore, a scavare con
i loro picconi, nella roccia e nel terreno, per estarne le immense vene e giacimenti di metallo grezzi,
che tramite grossi carri, trainati da Buoi poderosi e muscolosi, che con grandi e immensi carri,
portavano immensi carici di metallo estratto da quelle miniere...

le miniere di metallo delle Alpi Palatine, erano chiamate le “Miniere Parnaiche” o “Miniere di
Parnaion”, ed erano il maggior centro del estrazione metallifera delle Terre Palatine, le più grandi
miniere metallifere delle terre Parnasiche, da qui veniva tutto il metallo usato per forgiare le armi,
spade e armature dei Parnasici...

Masse del metallo estratto dai Monti Palatini, vennero portati di massa, nelle grandi fornaci di
Cadminia, un immensa distesa di Fornaci, le più grandi fornaci delle terre Parnasiche, il maggiore
centro di forgiatura e creazione delle armi e armature delle Terre Parnasiche...
le Fornaci di Cadminia, era controllate dai Re-Fabbri, i leggendari fondatori delle Fornaci di
Cadminia, custodi dei segreti e tecniche di forgiatura e metallurgia delle Terre Parnasiche, secondo
le leggende, le Fornaci di Cadminia, erano state create dai discendenti dei Dio Efesto e dai Cabiri, i
leggendari figli del Dio Efesto...

le Fornaci di Cadminia, si trovavano vicino alla città Parnasica di Cadminia... le grandi fornaci di
Cadminia, erano un immensa distesa di fornaci, che si estendeva per km e km di distanza, fornaci
grosse e poderose, simili a immense montagne, che generavano masse di fuoco e fumo...

fu nelle Fornaci di Cadminia, che venne creata e forgiata l'Armatura Taramaica... per creare quel
armatura, intere masse di ferro, vennero buttate nelle grandi fornaci, fuse a una lava incandescente,
poi incanalate in una grande valle, dove il ferro fuso, venne incanalato

per compiere quel immenso e mastodontico lavoro, dovettero essere impiegate intere masse di
operai, masse di forgiatori e di fabbri, che prima, in un lavoro coordinato e ritmico, tiravano funi e
catene metalliche al momento giusto, per guidare i tubi metallici, che collegati alle fornaci,
trasportavano il metallo fuso dalle Fornaci, alla “Valle del Gigante”, una grande valle di montagne,
che venne trasformata nel “Calco” per creare la base del Armatura Taramaica...

tutto il ferro fuso, venne così incanalato nel grande Calco, dove il Ferro in forma fluida, si accumuò,
poi, masse di fabbri, raggiunsero il Calco e quando il metallo era ancora calco, si misero a battere
con tutta forza il metallo, quando era ancora caldo, il lavoro di battimento del metallo caldo, venne
condotto da un intero esercito di fabbri, che in maniera ritmica e sincronizzata, batterono con tutta
forza sul metallo ancora caldo, in modo da plasmarlo...

poi, al momento giusto, una massa di Parnasici, tirando un immensa selva sconfinata di funi e
catene, aprirono una grande diga piena d'acqua, proveniente dal “Lago dei Merli”, un grande lago
artificiale, creato appositamente per incanalare l'acqua di numerosi fiumi e usarla per raffreddare
l'armatura taramaica...

l'acqua del lago dei Merli, venne incanalata verso il grande calco, dove si trovava il ferro caldo,
l'acqua immerse completamente l'armatura incandescente, causando dei grandi e immensi geyser di
acqua evaporata, che vennero generati dal contatto della massa d'acqua, con l'armatura
incandenscente, che venne raffreddata e solidificata del tutto dalla massa d'acqua...

poi, per liberare il “Calco” gigante dal acqua in eccesso, i fabbri e gli operai, aprirono delle aperture
nella valle, simili a delle gallerie, dai grandi portoni di legno, che fecero sprigionare fiumane
d'acqua, che come fiumi in piena, liberarono il “Calco” dal acqua in eccesso...

poi, l'armatura pronta e completa, venne caricata da una massa di operai, venendo trascinata con
l'aiuto di una massa di buoi muscolosi e robusti, su una carovana di grandi carri, che partì dalle
Fonderie di Cadminia, partendo in direzione del Regno di Parsalonia...

dopo alcuni giorni di viaggio, la luna e poderosa carovana, giunse a Parsalea, dove nel grande
accmpamento militare degli eserciti parnasici, l'arrivo del armatura Taramaica, venne accolto con
grandi festeggiamenti dagli eserciti Parnasici...

-
intanto, il Taramaso, si era ripreso dalla sua convalescenza ed era guarito dalle sue ferite, il
Taramaso si sentiva meglio...

incontro al Taramaso, giunse la giovane Regina iarena, che presentandosi al principe dei giganti, gli
disse...

“Principe gigante, ho qualcosa di molto importante da presentarti...”

così, al Taramaso, viene presentata la sua armatura da gigante nuova di zecca, un armatura poderosa
e splendente, scintillante e tirata a lucido, la più grande armatura al mondo mai forgiata, la prima
armatura delle terre parnasiche, ad essere forgiata interamente per un gigante...

appena il Taramaso, vide quella grande e immensa armatura, fatta appositamente per lui, ne rimase
sbaordito e stupefatto...

il Taramaso, indossa la sua armatura, per provarla e ci si sente benissimo al suo interno...

Iarena: questa e un armatura per giganti! La prima armatura per giganti mai forgiata nelle terre
parnasiche... l'abbiamo creata appositamente per te, studiando il tuo corpo, l'armatura servirà a
renderti ancora più forte e potente nei campi di battaglia, con questa armatura indosso... o
principe dei giganti, sarai del tutto innarestabile... nulla ti potrà fermare... sarai un guerriero
invincibile...”
Taramaso: davvero... avete fatto questa armatura... per me?
Iarena: ma certo, principe gigante...

allora, tutto emozionato, il Taramaso raggiunse l'armatura e afferandone i vari componenti, la iniziò
ad indossare, mettendosi il busto centrale, poi le spalliere e poi le cavigliere...

dopo alcuni minuti, il Taramaso aveva indossato la sua armatura completamente... l'armatura
calzava perfettamente a pennello con il corpo del Taramaso...

“uao... stai davvero bene con quel armatura indosso...” disse Rustico
“uau... grazie...” disse il Taramaso

l'Armatura Taramaica, era un armatura di colore tra il verde smeraldo e il giallo oro, l'armatura
Taramaica, era un armatura molto curata, pulita e ben decorata, l'armatura Taramaica, aveva molti
altorilievi, stucchi e dipinti sulla sua superficie, l'armatura Taramaica, sembrava un armatura
dipinta, sembrava un armatura creata da un artista...
sulla sua superficie, l'armatura taramaica, aveva decorazioni in altorilievo, con decorazioni vegetali,
simili a quelle dei palazzi dei nobili... decorazioni, che ricoprivano per intero, l'armatura del
Taramaso...

il Taramaso, ordinando un raduno di tutta la popolazione di Parsalea, decide di presentare a tutto il


popolo di Parsalonia, la sua nuova armatura da gigante, un armatura robusta e poderosa...

intanto, tutti i più grandi e potenti eserciti delle Terre Parnasiche, si sono radunate a Parsalea,
formando un unico e immenso esercito, un alleanza di tutti gli eserciti delle Terre Parnasiche,
ovvero, “l'Armata Parnasica”...

qualche giorno dopo...

l'Esercito dei Parnasici, era pronto per partire ed era pronto a combattere contro l'esercito Imperiale
germanico...

il Taramaso, con indosso quel armatura, ora non aveva più i complessi di inferiorità e non si sentiva
più piccolo, debole e inerme... tutt'altro... il Taramaso ora si sentiva forte e potente, si sentiva
orgoglioso di se stesso... anzi... si sentiva fiero di se stesso... con indosso quel armatura... il
Taramaso ora si sentiva il capo al mondo, si sentiva come se si trovasse sulla cima di una grande
montagna...

quando, l'esercito parnasico, era radunato e pronto per partire, il Taramaso, si presentò davanti al
esercito dei Parnasici, pronto a tenere un grande e importante discorso...

il Taramaso, si presentò a tutto l'esercito Parnasico e al esercito dei Basilischi ribelli, indossando
quella spessa e pesante armatura, che ricopriva completamente il corpo del principe dei giganti...

ma il Regno di Parsalonia e le Terre Parnasiche, erano rimaste senza un Re, dopo la morte del Re
Tarsico, fu allora, che si decise di incoronare il Taramaso, come Re delle Terre Parnasiche e di tutti i
popoli Parnasiche...

il Taramaso, allora, divenuto fiero e orgoglioso di sé, iniziò a tenere un discorso roboante...

“da oggi, io Taramas, figlio del re dei Giganti, principe del Regno dei Giganti, non solo da oggi, il
Re di tutti i popoli parnasici, ma sono anche il condottiero dei popoli parnasici, colui che darà il
via alla grande guerra contro i Basilischi e contro i Germanici!”

-
il Taramaso, allora, si mise a capo e guida di quel immenso esercito, essendone diventano il
maggiore comandante militare...

così, il Taramaso, si mette a capo del intero esercito delle Terre Parnasiche, mettendosi a guida del
Armata Parnasica, con indosso, la sua spessa e pesante armatura...

così, il Taramaso, mettendosi a capo del armata Parnasica, parte dal Parsalea, assieme a al Armata
Parnasica e ai suoi giovani amici, in direzione del esercito del Impero Germanico, dalle mura di
Parsalea, parte un grande e immenso esercito, un immensa massa di soldati, dalle spese e pesanti
armature, di ogni razza ed etnia, di ogni Regno e casata nobiliare delle Terre Parnasiche...

fu allora, che dal accampamento militare, si formò una lunga colonna, un grande e immenso
esercito di soldati, sia Parnasici, che Basilischi, che iniziò a muoversi per le campagne, apparendo
simile a un immensa fiumana, a un diluvio di soldati e armature, una massa di guerrieri, guidata dal
principe gigante...

Rustico ed Eumona, assieme a Midrassa e Adai, si trovavano ora, sulla spalla del Taramaso,
viaggiando sulla spalla del principe dei giganti...

il Principe dei Giganti, allora, si allontanò verso orizzonte, mentre alle sue spalle, quel immensa
marea di guerrieri, dalle spese e pesanti armature, inondava il paesaggio, l'immenso esercito seguiva
il principe dei giganti, come il gregge di pecore, che seguiva il suo pastore,

il Taramaso, nel suo cammino, si faceva sempre più distante, mentre anche quel immenso esercito,
si faceva sempre più lontano e distante, marciando verso l'orizzonte, preparandosi alla prossima
grande battaglia...

una grande battaglia, era imminente... quello era l'inizio... l'Inizio della Guerra della grande
Penisola... ma non solo... era l'inizio del risveglio del popolo dei giganti e il ritorno del Taramaso,
destinato a cambiare per sempre la storia della grande Penisola...

la guerra era oramai alle porte, una grande guerra per la salvezza della Grande penisola dalla
distruzione...

Fu allora, che il Taramaso, divenne il grande condottiero degli eserciti parnasici, il “Messia” e
salvatore dei Parnasici, di fronte alle grandi minacce esistenziali, che stavano calando sulla grande
penisola...

l'Esercito dei Meccantropi

a Fiorenza, intanto...
a Fiorenza, di fronte alla minaccia del esercito del Impero Germanico e del Impero dei Basilischi, il
Sommo Mecenate, ordinò, per la difesa della “Città Mecenatica”, la creazione di un grande e
immenso esercito di “Meccantropi militari”, ovvero, di Robot militari da combattimento, fatti di
complessi sistemi meccanici e idraulici e con indosso, una spessa armatura e con al posto degli
occhi, delle lenti a massima concentrazione visiva...

il Sommo Mecenate, puntava a rendere i Meccantropi militari, un vero e proprio esercito, un


Esercito Meccantropico, che avrebbe dovuto affiancare l'esercito umano vero e proprio, nella difesa
di Fiorenza...

il Sommo Mecenate, puntava ad impiegare i Meccantropi come manodopera e forza lavoro


economica e a basso costo, per realizzare fortificazioni e difese in tempi rapidi e veloci, ma anche
per lavorare nei campi e per svolgere i lavori più umili e pesanti...

fu allora, che il Sommo Mecenate, fece commissionare la creazione di un esercito di Meccantropi


militari, che iniziarono ad essere creati e fabbricati di massa nelle immense acciaierie e fonderie che
si erano venute a creare alla periferia di Fiorenza, il Sommo Mecenate, decise di impiegare i
migliori “Magister”, come i migliori scienziati ed esperti di tecnologie avanzate, per creare quel
esercito di Meccantropi, che avrebbe dovuto rendere forte e potente fiorenza, di fronte alla minaccia
dei germanici e dei Basilischi...

Il Sommo Mecenate, contatta Galleano da Marzoni, allo scopo di progettano un esercito di


Meccantropi militari in forma antropomorfa, che possano diventare la spina dorsale nella difesa
militare della città di Fiorenza...

di fronte alla minaccia dei Basilischi e del Impero Germanico, il sommo Mecenate, decide di
impiegare le invenzioni di Galleano da Marzoni, ma di impiegare una versione Bellica-militare
delle invenzioni di Marzoni, con il sommo mecenate, che decide far diventare molte delle
invenzioni di marzoni, delle macchine da guerra, che possano rendere forte e potente l'Impero
Tusciano di fronte alla minaccia dei Germanici e dei Basilischi...

inizialmente, Marzoni e molto riluttante a cedere le sue invenzioni al Sommo mecenate ed è


riluttante nel sapere che le sue invenzioni, saranno trasformate in macchine da guerra, ma il Sommo
Mecenate, gli fa notare che la minaccia dei Germanici, oramai e troppo grande... e che per garantire
la sopravvivenza del Impero di Tuscia, l'unica speranza e che Marzoni offra le sue invenzioni al
Sommo mecenate e che tali invenzioni, possano essere usate a beneficio del “Impero Mecenatico”,
contro i Germanici e i Basilischi...

così, Marzoni, a malincuore, decide di cedere le sue invenzioni al Impero Mecenatico e alle autorità
governative...

Marzoni, aveva inventato i Meccantropi per scopi pacifici, per aiutare le persone con i lavori
pesanti, ma per sopravvivenza e necessità, i Meccantropi furono trasformati in soldati, in militari
meccanici, da usare per affiancare l'esercito Tusciano...

così, dalle “Fonderie Mecenatiche”, situate alla periferia di Fiorenza, vengono create macchine da
guerra, basate sugli studi e ricerche di Galleano da Marzoni, sia macchine da guerra terrestri, che
macchine da guerra volanti...

allo stesso tempo, dalle “Fonderie Mecenatiche”, vengono prodotti e sfornati, cannoni automatici,
dotati di sistemi di sparo a raffica...

ma anche “Cannoni Efestiaci”, dei cannoni, che sparano vampate di fuoco e fiamme, tramite un
alimentatore di olio combustibile, miscelato a petrolio infiammabile, che spara fasci fluidi di liquido
infiammabile, simile a una via di mezzo, tra un Cannone del XV°Secolo e un cannone ad acqua, ma
che spara un liquido infiammabile...

ma anche i Cannoni Alchemici, divisi in due modelli...


-) Cannoni Alchemici, che sparano palle di cannone alchemiche, delle palle di Cannone, forgiate dal
metallo alchemico e che sono più forti, potenti e devastanti di una comune palla di cannone
-) Cannoni alchemici, che sparano fasci o spruzzi fluidi di varie “Sostanze Alchemiche”, sia
sostanze alchemiche Luminose, che sparano fasci luminosi, sia sostanze alchemiche Fluide-Liquide,
che sostanze alchemiche Dense...

per monitorare i cieli di Fiorenza, l'Esercito Mecenatico, fece creare delle Navi volanti, delle navi,
che potevano volare nel cielo, tramite dei grossi palloni Aereostatici, con cui potevano sia
bombardare le posizioni nemiche dal alto, che monitorare gli spostamenti delle forze nemiche dal
alto...

poi, dalle Fonderie mecenatiche, vennero creati grossi e poderosi carri da guerra, ovvero, i
“Carri Corazzati” o “Carri d'Assalto”, dei Carri alimentati da una fornace alchemica, usata come
motore e ricoperta di una spesa e pesante armatura e dotata di un cannone a raffica...

ma la punta di diamante delle forze Tusciane, restava l'esercito dei Meccantropi militari...

-) il Risveglio del Gigante oscuro

il gigante oscuro, nel profondo della caverna in cui e sigillato, al interno della sua mente, immerso
nei suoi pensieri, incolpa la bontà e la nobiltà d'animo, di essere la causa di tutti i mali... di aver
causato tutto il male del mondo e di aver reso la razza dei giganti, non solo deboli e vulnerabili, ma
di averli portati direttamente al estinzione, ritenendo che se una razza e troppo buona o gentile, essa
sia condannata al declino o al estinzione, ritenendo che insegnare la nobiltà d'animo o la
“Cavalleria” o insegnare alla gente ad essere onesti, gentili e leali, in un mondo spietato e brutale,
sia non solo un idea stupida, assurda e ridicola, ma che sia anche un idea folle e suicida...

Gigante Oscuro: ma quale razza, pretende di insegnare ai propri simili, ad essere sempre educati e
gentili con gli estranei? Dannazione! Da quando i pastori insegnando alle pecore ad essere educati
e gentili con i lupi che vogliono sbranarle? Da quando un pastore cerca di essere educato o gentile
con le belve feroci che vogliono sbranare le sue mucche? Bah, sia i giganti della mia epoca, che gli
umani di quest'epoca, non capiscono un tubo del mondo, della vita e della natura! Ma poi, “dire
sempre la verità”, dannazione! Nessuno ha la verità in tasca! Nessuno ha la verità in mano! Gli
umani non sanno nemmeno che cosa sia la verità... e poi “se una cosa e la verità, va sempre
seguita!”, uffa! E se un Re dicesse che le donne sono dei demoni e che vanno uccise tutte, cosa
dovrebbero fare gli umani? Uccidere tutte le loro donne? anche se quelle donne fossero dei demoni,
il fatto che sia la verità, non giustifica una strage di massa! Ma gli umani... gli umani sono così
stupidi! Così deficienti! Non sembrano nemmeno i figli di Dio! Sembrano solo delle scimmie
ammaestrate, addestrate per seguire gli ordini a bacchetta del proprio domatore... gli umani sono
talmente idioti e deficienti, che basta dirgli che una qualunque cavolata o scemenza sia “la verità”
e loro lo faranno... per tutti i titani! Perchè e una cosa e vera, non vuol dire che sia buona o giusta!
Ma gli umani credono e pensano che se una cosa e “vera” allora e automaticamente buona e
giusta! Bah, gli umani non capiscono niente! Non hanno mai capito nulla! Ma quando mi
risvegliero, spazzerò via ogni forma di bontà, scatenerò una guerra stessa a ogni cosa che sia la
moralità o la nobiltà d'animo!
La Verità e il peggiore di tutti i mali! Gli umani hanno solo ucciso in nome della verità! Hanno
fatto scemenze e cavolate in nome della verità! Io odio quella stupida parola, chiamata “Verità!”,
la verità e soltanto uno specchietto per le allodole per i Monarchi per dominare le masse e un
pretesto per spingere gli umani a compiere le peggio scemenze e cavolate! Una scusa e pretesto che
hanno inventato gli umani per fare del male al prossimo!
Ma quando mi risvegliero tutto questo finirà! i cosidetti “buoni” o “Nobili d'Animo” dovranno
smetterla una volta per tutte, di ingannare il prossimo! Di plagiare e manipolare la gente, con
falsità e menzogne sul “battersi sempre per la verità!” o sul “essere sempre Sinceri” o sul “seguire
sempre la verità, qualunque essa sia!” bah! La verità... ha ridotto gli umani a degli estremisti
fanatici! A degli invasati! A degli infervorati! L'adesione cieca alla verità e come il fanatismo
religioso! Roba da fanatici esaltati! E accusano a me! A ME! di essere “Malvagio”...puah!
Ma presto... tutto questo finirà! Quando mi risveglierò... porterò la devastazione nel mondo intero!
Io distruggerò la bontà! Distruggerò i fanatici estremisti della verità! Io distruggerò quella fesseria
della “Nobiltà d'Anima!”! Io sarò l'apocalisse del Bene! Sarò lo Sterminatore dei buoni!
L'annientatore della bontà! Io porterò una nuova alba in questo mondo marcio e corrotto!!! sarò
come un messia... un Messia delle tenebre!”

intanto, in una catena montuosa, dominata da grandi foreste vergini e da fitte nebbie, la notte era
calata e gli uomini del Duca Poggiano di Galambrea, stavano scavando in una rete di caverne e
gallerie, sotto una grande montagna, una grande massa di operai e lavoratori era stata pagata a peso
d'oro dal duca di Galambrea...

in una zona di montagna, nel Appennino Sabino o Alpi Sabine, una catena di montagne nelle terre
centrali della Grande Penisola, nel profondo di una caverna sotto una montagna, si trova il Duca di
Galambrea, assieme ai suoi uomini, che da poco, hanno scoperto, che un gigante addormentato, si
trova sotto la montagna, scoprendo che il Taramaso, non era l'unico gigante rimasto al mondo, ma
che esistono molti altri giganti sparsi e diffusi per il mondo...

il Duca di Galambrea, iniziò a parlare, con uno dei suoi uomini, che stava seguendo i lavori di
scavo...

Duca di Galambrea: secondo gli antichi documenti che ho studiato e analizzato io stesso di
persona, sotto questa grande montagna, dovrebbe trovarsi il misterioso Gigante d'Ombra, uno
degli ultimi membri della razza dei Giganti... questa e l'occasione buona per incontrare di persona
un gigante, se non siamo riusciti a controllare il Taramaso, potremmo almeno provate a controllare
QUESTO di gigante...

dopo che gli scavi, procedettero per alcuni minuti, gli scavatori avevano rinvenuto qualcosa...

“Poggiano!Poggiano! Abbiamo trovato una grande caverna, molto larga e spaziosa, dev'esserci
qualcosa di molto grande lì dentro!”

ma poi, quella cosa gigantesca, sotto la montagna, si accorse che qualcosa di vivo, si stava
muovendosi al esterno della grande montagna e allora, iniziò a muoversi...

un gigante addormentato, si era appena risvegliato...

fu allora, che la montagna, iniziò a tremare e a sconvolgersi, tutti gli scavatori, fuggirono e
scapparono di massa dalle gallerie sotteranee, scavate nel fianco della montagna, gridando aiuto e in
preda al panico, scapparono tutti dalle gallerie sotteranee, verso l'esterno, buttando via
frettolosamente le pale e i picconi e fuggendo verso l'esterno di quella grande montagna...

ben presto, l'intera montagna, iniziò a tremare, poiché, quella cosa gigantesca, che era sepolta sotto
la montagna, ora si era risvegliata e si muoveva, facendo scuotere il terreno, con movimenti
talmente poderosi, che sembrava che si fosse scatenato un terremoto in tutta la zona limitrofa,

tutto l'accampamento degli uomini di Poggiano, fu scosso da una scossa sismica, simile a quella di
un terremoto, tutti gli uomini di Galambrea, iniziarono a spaventarsi e a preoccuparsi, tra alcuni
degli uomini di galambrea, si diffuse la paura e il panico...

ben presto, l'intera montagna prima crollò su se stessa, poi, frammentata in grossi pezzi di pietra e
terreno, venne scaraventata in aria, spargendosi nel cielo e causando una pioggia di macigni e rocce
in tutto il territorio limitrofo, che devastarono i territori limitrofi, uno dei macigni volanti, cadde su
una delle tende del accampamento degli uomini di poggiano, schiacciandolo completamente...

poi, lì dove prima c'era la montagna, si formò un immensa nube di detriti, talmente scura e fitta, che
sembrava un eruzione vulcanica, ma che sprigionava nubi di detriti e terreno, invece che di lava...
una grande nube, poderosa e maestosa...

da quella grande e immensa nube, ne emerse, un gigante immenso e titanico, un gigante più alto e
poderoso del Taramaso, un gigante dal essenza oscura, che lo ricopriva completamente...

il Gigante Malefico, cercò di rimettere in sesto le sue braccia e le sue gambe, che erano intorpidite
da quei lunghi secoli di sonno e ibernazione...
poi, il Gigante Malefico, si guardò intorno e poi, dal alto, iniziò ad osservare l'accampamento degli
uomini di Poggiano, che si erano radunati, per osservare di massa, il gigante risvegliato... ma gli
uomini di poggiano, erano tutti spaventati e terrorizzati, intimoriti da quel immensa massa titanica
di quel gigante oscuro...

poi, il gigante oscuro, guardò in direzione, di poggiano di galambrea e dei suoi uomini...

ma Poggiano, guardò quello spettacolo con trionfo e soddisfazione... finalmente poggiano, aveva
ottenuto quello che cercava

allora, Poggiano, iniziò a parlare al gigante...

“Oh Gigante supremo! o grande membro della nobile stirpe dei giganti! Che tu possa illuminarmi
con la tua saggezza!”

ma il Gigante oscuro, rispose:


“bah, Misero mortale! Chiunque tu sia, possa tu almeno dirmi, dove sia il Taramaso...”

Poggiano, che aveva seguito le notizie sul Taramaso e gli spostamenti delle truppe del Impero
Germanico, informò il gigante oscuro

“beh, il Taramaso si trova nelle terre dei Satiri, ma il Taramaso ora non è un problema! Di lui c'e
ne occuperemo dopo! Ma ora, per favore, illuminami con la tua saggezza, farei qualunque cosa per
te, potrei anche prostrarmi a te, pur di ottenere la sapienza dei giganti!”

ma Poggiano, però, decise di siglare un patto con Gigante oscuro...


“Ascoltami, Gigante oscuro! Potremmo siglare un accordo!” disse ad alta voce il Duca Poggiano
“uh?sentiamo!” rispose il Gigante oscuro...
“io Sarò il tuo seguace e ti porterò dal Taramaso, ti aiuterò, sarò dalla tua parte, anzi, ho intenzione
di venerarti come un Dio supremo! Tu sarai il mio dio, ma prima... dovrai accedermi alle
conoscenze e sapienze della stirpe dei giganti, voglio che tu mi illumini con la sapienza superiore
dei giganti! Tu hai un immensa sapienza e conoscenza, la grande sapienza dei Giganti, ignota ai
comuni umani, che sono inferiori a voi giganti e alla vostra immensa sapienza! Fa che io possa
essere illuminato dalla conoscenza sconfinata e illimitata dei giganti! Noi umani, siamo miseri e
inferiori, di fronte al immensa e titanica sapienza della nobile e regale stirpe dei giganti!”
il Gigante oscuro, ascoltò la proposta che gli fece il Duca Poggiano, poi ci pensò per qualche
minuto, rimanendo in silenzio, nella sua testa, il gigante oscuro, pensò, che dopotutto, un servitore
umano, gli poteva sempre far comodo e allora, decise di accettare...

“va bene, Umano! Accetto la tua proposta! Sappi che in una caverna qui vicino, si trova un
Gioiello della stirpe dei giganti! Era l'anello che indossava la mia amata fidanzata, prima che
venisse uccisa dai Basilischi, riuscì a creare quella caverna, appositamente, per custodire quel
anello, ultimo ricordo della mia amata, ma oramai, lei e morta, ma potrai possedere una scheggia
di quel gioiello... ti darà un immenso potere...”

poi, il Gigante oscuro, lasciò la zona della montagna, per incamminarsi in lontananza, camminando
verso l'orizzonte, nel cuore della notte, per dare il via a un opera di morte e distruzione...

i passi fragorosi del gigante oscuro, facevano tremare il terreno e sobbalzare gli uomini del Duca di
Galambrea...

dopo che il Gigante oscuro, si era allontanato, lasciando la zona, il Duca di Galambrea, ordinò ai
suoi uomini, di setacciare tutto il territorio limitrofo, alla ricerca, di una caverna nascosta...

gli uomini di Galambrea, mettendosi a setacciare, la vegetazione nella foresta limitrofa, riuscirono a
trovare, una caverna nascosta, dietro una fitta vegetazione di cespugli, una vegetazione talmente
fitta, che poteva essere facilmente confusa, con il resto della Foresta, una vegetazione talmente fitta,
che aveva nascosto bene, l'ingresso di quella caverna...

Così, Poggiano di Galambrea, scopre che nella caverna nascosta nella vegetazione fitta e immensa
della foresta, si trovava un antico e misterioso artefatto della Razza dei Giganti, ovvero, la scheggia
di un gioiello dei giganti, il leggendario e misterioso “Gioiello del Mare Azzurro”, un antico gioiello
che era indossato dalle principesse giganti, gioiello appartenuto alla fidanzata del principe oscuro,
fidanzata che venne uccisa dai Basilischi durante la Guerra dei Giganti...

Poggiano di Galambrea, nei numerosi libri che aveva letto sui giganti e nelle numerose spedizioni
esplorative, che avevano raccolto molti dati e informazioni sui giganti, aveva sentito parlare del
leggendario “Gioiello del Mare azzurro” e Poggiano, sapeva che ottenendo il controllo di quel
gioiello, si avrebbe potuto avere accesso a grandi e immense informazioni, a un immenso e vasto
scibile di conoscenze, oltre ogni portata, ottenendo i segreti e conoscenze del antica razza dei
giganti, accedendo direttamente alla “Coscienza superiore”, alla coscienza elevata dei giganti, una
conoscenza più evoluta e avanzata di quella dei comuni esseri umani...
così, Poggiano di Galambrea, prendendo possesso di quella grossa scheggia, si toglie i guanti di
cuoio e lo tocca con le mani, di colpo Poggiano di Galambrea, finisce avvolto da una energia
azzurra e in preda alle convulsioni, inizia ad essere prima travolto da una strana e misteriosa
energia, proveniente dalla scheggia del cristallo e poi inizia a vedere numerosissime cose nei suoi
occhi, vedendo le antiche città e palazzi dei giganti, vedendo nel passato dei giganti, vedendo tutte
le conoscenze dei giganti, vedendo stelle e pianeti, vedendo immense galassie e costellazioni,
vedendo universi eterni e infiniti nello spazio e nel tempo, vedendo immensi e titanici oceani
cosmici, oltre ogni portata comprensibile e immaginabile, vedendo oceani spazio-temporali, oceani
cosmici eterni e infiniti nello spazio e nel tempo, vedendo le profondità degli oceani, vedendo ogni
luogo del mondo, da Savane e giungle africane, fino ad atolli di oceani lontani e remoti, agli
antipodi del mondo... vedendo cose incomprensibili, cose che la mente di Poggiano di Galambrea,
faceva fatica a capire o comprendere...

Poggiano di Galambrea, dopo quel ondata di convulsioni, svenne a terra, dopo che l'ondata
energetica sprigionata da quella scheggia di diamante, si esaurì di colpo...

gli uomini di Galambrea, sentite le urla e convulsioni di quest'ultimo, accorsero nel profondo della
caverna, dando soccorso a Galambrea, che dopo essere stato recuperato da due dei suoi uomini,
riprese conoscenza al istante, alzandosi in piedi, con gli occhi spalancati, come se avesse visto, un
immenso spettacolo incommensurabile, Galambrea rimase in silenzio per alcuni minuti, con i due
uomini di galambrea, che guardavano il Duca sbalorditi e spiazzati, domandandosi che cosa gli
fosse preso....

Galambrea allora, iniziò, prima a urlare e poi a ridere ad alta voce, come in preda a delle risate
isteriche, poi iniziò a dire ad alta voce...

“questa... questa e la conoscenza suprema dei giganti!!!””

poi Galambrea, afferrò con tutta forza la scheggia di quel diamante gigante, che divenne una
sostanza fluida e densa, che passò da una forma solida a una strada forma, simile a uno stadio
intermedio tra l'acqua e un cristallo liquefatto, che iniziò a ricoprire il corpo di Galambrea, come
per vestirlo, poi tutta quella massa di cristallo liquidò, si solidificò, diventando un armatura...

Galambrea, deciso e spavaldo, uscì a passo spedito dalla caverna, indossando quella strana e
bizzarra armatura di cristallo, al entrata della caverna, Galambrea si presentò davanti a tutti i suoi
uomini, che nel accampamento, volsero lo sguardo verso Galambrea, rimanendo spiazzati e
sbalorditi nel vedere il Duca di Galambrea, con indosso quella spessa e pesante armatura, fatta di
una strana e misteriosa sostanza, simile al cristallo...

il Duca di Galambrea, allora, con indosso la strana armatura, disse,

“io... io ho ottenuto accesso alla conoscenza dei giganti, l'antica stirpe dei giganti, mi ha espanso
la coscienza, mi ha elevato a una coscienza superiore! Mi ha fatto ascendere a uno stadio superiore
del esistenza!!! da oggi... io sarò il nuovo messia, il nuovo padrone del umanità! Da oggi, io sarò il
padrone del mondo conosciuto! Questa o miei uomini... e l'alba di un nuovo mondo! L'inizio di una
nuova era!!! io sarò il prossimo dominatore del mondo! Io che ho ottenuto accesso alla conoscenza
divina dei Giganti! IO che ho avuto accesso diretto al immensa sapienza e conoscenza superiore
dei giganti! Io da oggi, proclamo l'inizio della conquista del mondo! Da ora in poi, voi sarete i miei
discepoli e seguaci!”

poi, il duca di Galambrea, per dimostrare i suoi nuovi poteri, fece scaturire dalla sua armatura e poi
dal braccio sinistro, un immensa ondata di energia magica, che sprigionata dal armatura, generò un
fascio luminoso, simile a una via di mezzo tra un fulmine e un raggio luminoso, che colpì una delle
tende, facendole saltare in aria, causando una grande esplosione... quella dimostrazione di forza,
fece spaventare e terrorizzare tutti gli uomini di galambrea, che di fronte a quel grande e immenso
potere, si piegarono e prostrarono di fronte al Duca e ai suoi grandi e immensi poteri...

fu allora, che il Duca di galambrea, con aria decisa e spavalda disse...

“questo e l'inizio della conquista del mondo... e presto il mondo sarà mio... e io... IO SARO' IL
DOMINATORE DEL NUOVO MONDO!!!! BUAHAHAHAHAHAAHAHAHHHH!!!!
AHAHAHAHAHAAHAHHHHHHHHH!”

FINE terza parte

Note:

le Fenici di Porpora, si basano sulle Fenici descritte negli antichi testi classici
Greco-Romani, sopratutto i testi di Plinio il Vecchio, come “l'Historia Naturalis”, dello stesso
Plinio il Vecchio, ma anche nei testi di Erodoto e di Ovidio e di Tacito...

ma anche dalla Fenice, descritta da Dante Alighieri, nella Divina Commedia, nel Inferno...

Riferimenti Grafici:

gli ambienti e i paesaggi, ricalcano nello stile grafico, i quadri paesaggistici nel XVI°Secolo e del
XVII°Secolo, come i quadri di Annibale Carracci, Marco Ricci, Carlo Antonio Procaccini
e di Paul Bril e Salvator Rosa

ma anche le Incisioni e Xilografie italiane ed Europee del XV°Secolo-XVI°Secolo e XVII°secolo

Potrebbero piacerti anche