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1- il cervo si specchia nelle acque involontariamente dopo aver bevuto.

2- il cervo ammira il fatto che le sue corna siano molto sviluppate e si intreccino formando una piccola
selva.

3- il cervo disprezza delle sue zampe il che siano molto snelle

4- passa attraverso i campi privi di alberi

5- i cani raggiungono il cervo perchè dopo essere entrato nella selva le corna vi si impiglano tra i rami
degli alberi

6- "come giovava ciò che disprezzavo, come doleva quello che ammiravo"

7- è un breve racconto fantastico, il protagonista è un animale che pensa e parla, il personaggio


rappresenta un vizio, non vengono determinati lo spazio e il tempo, non c'è il lieto fine, la morale è
esplicita

8- a differenza di esopo lo scopo delle favole di fedro è duplice infatti oltre ad insegnare all'uomo come
comportarsi queste favole divertono anche.

9- secondo termine di paragone- soggetto

10- secondo me gli autori hanno formulato la medesima morale solo che quella di jean de la fontaine è
leggermente più esplicita

11-era estate faceva molto caldo, era un giorno come tanti altri ma non certo per Un cervo che quel
giorno era sfinito, aveva molta sete, non riusciva neanche a rimanere in piedi ma per sua fortuna trovò
una sorgente. dopo aver bevuto e aver recuperato le forze, vide specchiata nell'acqua limpida la sua
immagine. Fermo lì, ammirandosi, lodò le sue imponenti e ramose corna, biasimando invece le zampe
lunghe e sottili. mentre si specchiava, a un tratto sentì un forte rumore provenire da una 30 di metri, si
mise a fuggire sentendo le voci dei cacciatori. Agile e scattante, fuggì per la campagna, riuscendo a
sfuggire ai morsi dei cani da caccia. Si tranquillizzò solo dopo aver trovato scampo in un boschetto lì
vicino. Ma per sua sfortuna fu trattenuto e fermato dalle lunghe corna che s'impigliarono tra i rami e
venne raggiunto dai cani da caccia, che lo stanarono.

12- Oggi giorno molti esprimono un giudizio negativo senza conoscerti; tutti ti giudicano dall'apparenza e
non tentano invece di provare a capire cosa si nasconde dietro la persona che stanno giudicando. Le
apparenze sono un ostacolo che impedisce molte volte di essere compreso, ma non bisogna fermarsi
all'aspetto esteriore. io penso di avere un buon rapporto con il mio corpo: non mi considero né bello né
brutto, ma mi considero semplicemente me stesso! Ho il mio modo di essere bello, anche se non piaccio
a tutti. Secondo me la vera bellezza non è possedere tratti estetici ideali, ma semplicemente sapersi
valorizzare sia fisicamente che nel proprio modo d'essere. Difatti il corpo possiamo definirlo lo scrigno
dell'anima, alla quale dedico molte più attenzioni e cure rispetto all'aspetto fisico. In conclusione, come
ci ricorda Ippocrate di coo, ‘il nostro corpo è un tempio che deve essere curato e rispettato’, ed è
importante non farsi influenzare dalla società e imparare ad accettarsi.

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