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Taramas – il re dei Giganti

Parte 2
di
Emanuele Nicolosi

Personaggi:

Re Tarsico I°: e il Re-Satiro del Regno di Parsalonia, un uomo satiro sui circa i 45 anni, dalla pelle
leggermente scura, capelli corti e barba corta di colore marrone scuro, un re saggio e giusto,
divenuto il più importante monarca di tutte le terre Parnasiche, mettendosi a capo di un governo
efficiente e valido, che rese il suo regno, il Regno di Parsalonia, il regno più ricco, forte e potente di
tutte le Terre Parnasiche, portando a un nuovo rinascimento, a una nuova età del oro, nelle Terre
Parnasiche, se la razza umana aveva come regno potente, l'Impero di Tuscia, al contrario, le Razze
Parnasiche avevano come regno potente, il Regno di Parsalonia, che divenne il maggiore centro del
arte e della cultura nelle Terre dei popoli Parnasici...
il Re Tarsico, divenne talmente potente e influente, da diventare il più potente monarca di tutte le
terre Parnasiche, mettendosi a capo e guida prima dei regni parnasici, poi di tutte le razze
parnasiche, di fronte alla minaccia comune dei Basilischi e del Sacro Romano Impero... questo
anche perchè i Satiri sono la razza più ricca, forte e potente delle terre Parnasiche, sia per la ricca e
potente aristocrazia dei satiri, sia perchè i Satiri sono guerrieri molti forti e potenti, permettendo alla
Razza Satira, di ottenere il controllo ed egemonia delle Terre Parnasiche, permettendo al Regno di
Parsalonia, di ottenere un grande peso e influenza in tutte le terre parnasiche...

Parsamo Narlaccheri: un Aristocratico Driade, viene dal regno di Neferia, un regno Driade delle
“Terre Parnasiche”

Principessa Iarena: la Figlia del Re Tarsico e principessa del Regno di Parsalonia, vive nel palazzo
reale del Re Tarsico, una giovane ragazza satira di 17 anni... una ragazza dolce e sensibile, timida e
impacciata, amante del arte e della natura...
Iarena, si è fortemente affezzionata a suo padre, il Re Satiro, mentre ha un pessimo rapporto con sua
madre, la Regina Satira...
Iarena e una ragazza introversa...

Narisia: la Sorella maggiore di Iarena, una giovane donna di 25 anni, una donna smorfiosa e
civettuola, da giovane una ragazza viziata e sempre trattata bene dai suoi genitori, interessata solo
alla bellezza esteriore e al eleganza, una ragazza superficiale, spesso tratta male Iarena... una
ragazza stupida, ma che si crede intelligente o sveglia, quando non lo è veramente... che si crede
migliore di Iarena, solo perchè e più grande di lei...

Tergherion Izura: comandante lealista del esercito dei Basilischi, un comandante basilisco fedele e
devoto al Imperatore Basilisco, sostenitore delle politiche imperialiste e militare del imperatore
basilisco, rivale e nemico di Tergarus Kurnai...
Messer Parzalio: un ricco oligarca di Fiorenza, ostile e diffidente verso il Sommo Mecenate e le
sue politiche...

Ermanio da Carcarani: Capo degli Alchimisti Neri


Luigiano Baldanarri: un nobile d'alto rango e politico e funzionario governativo della Città di
Rivanera... un politico arrogante e sbruffone, ma non abbastanza da essere cattivo o malvagio,
critico e polemico verso ogni cosa...

Karghenhai: detto anche il Campione dei Basilischi, e un guerriero basilisco gigante d'alto rango,
un guerriero Basilisco “Alfa”... un guerriero spietato e crudele, ossessionato dalla forza, allevato fin
dalla più tenera infanzia, per essere il più forte e potente guerrieri mai esistito, trattato come un
figlio adottivo dal Imperatore Basilisco, per renderlo la “Punta di Diamante” dei Basilischi, per
renderlo lo stendardo e modello ideale, che la razza dei Basilischi, deve prendere e seguire da
esempio... per fare in modo, che il Karghenhai, sia da esempio per tutti i basilischi, per diffondere i
valori Tradizionalisti e Militaristi tra i Basilischi...

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Nelle terre dei giganti, si narrava una storia, che le madri dei giganti, raccontavano sempre ai loro
bambini, prima di mandarli a dormire.... Tanto... tanto tempo fa... c'era un piccolo gigante... egli
era il figlio di un Re e di una Regina gigante... il piccolo gigante era un bambino così dolce e
gentile, che voleva del bene a tutti che vedeva sempre il bello in ogni cosa, per quel piccolo
gigante, tutto era bello e niente era brutto, per quel piccolo gigante, ogni cosa era bella e
meravigliosa, il mondo per quel cucciolo di gigante, era una fornace, un calderone di bellezze,
incanti e meraviglie, quel piccolo gigante, era talmente gentile e puro nel cuore e nel animo, che
era incapace di compiere cattiverie ed era incapace di raccontare bugie o dire menzogna, quel
cucciolo di gigante, non era minimamente capace di fare del male a nessuno...
quel piccolo gigante, non mentiva mai e non diceva mai le bugie, era proprio un bravissimo
bambino...quel bambino... era un bambino quasi perfetto... quasi meraviglioso...

ma questo non gli importava nulla ai suoi coetanei, poiché molti bambini Satiri, Ninfe, Fauni,
Driadi, Gorgoni e Centauri, non si preoccupavano minimamente di essere buoni e gentili...

quel piccolo gigante non sapeva che cosa fosse il male... non riusciva a capire o comprendere il
male... quel piccolo gigante, trovava bizzarra e astratta l'idea di cattiveria o di malvagità, quel
piccolo gigante, nella sua testa pura, ingenua e semplice, non riusciva a capire o a concepire che
cosa fosse una persona “Cattiva” o “Malvagia”, pensando nella sua testa, che un “Malvagio”
fosse un tipo di animale o una persona triste o stravagante... il piccolo gigante, pensava che i
“Cattivi” fossero delle persone stanche... il piccolo gigante, non riusciva a capire o comprendere
perchè qualcuno dovrebbe fare del male al proprio, perchè una persona cattiva dovrebbe fare cose
cattive... domandandosi perchè non bastava semplicemente che una persona “cattiva”
abbandonasse il male e diventi buona o che faccia una vita normale...

poi, il piccolo gigante voleva bene a tutti e amava a tutti, era un gigante empatico e altruista e non
poteva mai credere che qualcuno potesse odiarlo o potesse avercela con lui, il piccolo gigante non
capiva per quale senso o motivazione, qualcuno doveva odiare o disprezzare una persona che fa del
bene... se una persona fa del bene... perchè odiarla... il piccolo gigante... nei suoi pensieri semplici
e ingenui, era convinto, che lui essendo buono e gentile, sarebbe sempre stato amato e accolto da
tutti...

i genitori del piccolo gigante, portarono il piccolo gigante, in una grande radura, al centro di un
grande bosco, dove giocavano i bambini delle razze parnasiche...

ma il piccolo gigante, osservando i suoi coetanei, iniziò a notare, che molti dei suoi coetanei,
sembravano fregarsene o infischiarsene del bene o della bontà o della sincerità, notando che i suoi
coetanei, sopratutto i bambini più grandi, tendevano a bullizzare o maltrattare i loro coetanei più
piccoli e deboli o meno fortunati, notando che i suoi coetanei, mentivano e si ingannavano
reciprocamente, il piccolo gigante, notava che i suoi coetanei, erano spesso egoisti e menefreghisti,
non si preoccupavano mai di niente e non compivano mai buone azioni o mai erano preoccupate di
farle...

il piccolo gigante, ogni volta che si provava dolce e gentile verso i suoi coetanei, questi ultimi
vedevano i comportamenti del piccolo gigante, come strampalati o svitati o fuori luogo... ben
presto, i comportamenti buoni, educati e gentili del piccolo gigante, vennero scherniti e osteggiati
dai suoi stessi coetanei, vedendo quei comportamenti come strani o bizzarri...

il piccolo gigante, aveva la “Debolezza mentale”, come la chiamavano i Parnasici, il piccolo


gigante era “Mentalmente debole”, ovvero, il piccolo gigante, faceva fatica a capire o
comprendere le cose e spesso le capiva poco e male... a volte, quel piccolo gigante... le cose non le
capiva nemmeno...

il piccolo gigante, d'altro canto, aveva i suoi difetti... era stupido e ingenuo, non si rendeva mai
conto delle cose, non riusciva a capire o comprendere le cose, il piccolo gigante nella sua testa
ingenua e inconsapevole delle cose, era convinto che tutto fosse bello e niente fosse brutto, che
ogni cosa nel mondo, fosse bella o meravigliosa, che nulla fosse brutto o triste, con la convinzione
che la vita fosse “piena di tesori”...

ma ben presto, la vita iniziò a prendere a pesci in faccia quel piccolo gigante... e il mondo fu molto
spietato e crudele con quel piccolo gigante...

quel piccolo gigante, si innamorò di una bellissima bambina Driade, il piccolo gigante era colpito
dalla bellezza travolgente di quella bambina Driade, dai capelli che sembravano le foglie verdi
smaltate di un albero immerso in una foresta, dopo una pioggia d'estate...

fu allora, che il piccolo gigante, provò a offrirsi come fidanzato a quella ragazza driade, ma la
ragazza-albero, però, si mise a deridere e prendere in giro il piccolo gigante, iniziando a trattarlo
male... la ragazza-albero allora iniziò a dire in faccia a quel piccolo gigante, molte frasi crudeli e
cattive... dicendogli apertamente che lei mai e poi mai si sarebbe fidanzato di un ragazzo stupido
come lui, che una ragazza vuole un ragazzo bello e forte, non un babbeo senza cervello come lei
riteneva fosse il piccolo gigante, dicendogli che una bella ragazza come lei, non meritava la mano
di un essere stupido e mentalmente arretrato come lo era il piccolo gigante, che una vera donzella
cerca un uomo forte e deciso e non certo un bambino scemo...

allora, gli altri bambini, iniziarono a prendere in giro il piccolo gigante, iniziando a maltrattarlo,
dicendogli frasi cattive e orribili... venendo allontanato dagli altri bambini...

il piccolo gigante, voleva essere amico con tutti, voleva fare amicizia con tutti, ma non ci riusciva,
non perchè non era capace, non perchè il piccolo gigante era cattivo, ma perchè tutti i bambini
parnasici, erano ostili e diffidenti verso il Taramaso, che vedevano i comportamenti buoni, dolci e
gentili del Taramaso, come comportamenti stupidi, ingenui e da ritardati, come atteggiamenti da
cretino...

il piccolo gigante, non riusciva a capire o a comprendere, perchè tutti gli altri bambini c'e
l'avessero con lui, lui non aveva mai fatto niente di male a nessuno, il piccolo gigante, era sempre
stato buono e gentile con tutti, era empatico e sapeva sentire le emozioni altrui, quindi il povero
gigante, non riusciva a capire, come mai, i suoi coetanei se la prendessero con lui...

il piccolo gigante non capiva il male, il piccolo gigante non riusciva a comprendere, che cosa fosse
la cattiveria o la malvagità, il piccolo gigante ignorava concetti come l'invidia o la gelosia o il
rancore o il risentimento...

ben presto, i suoi coetanei, iniziarono a fare numerosi scherzi e dispetti, contro quel piccolo
gigante, iniziando a bersagliarlo di scherzi cattivi e di pessimo gusto, mentendolo e ingannandolo
deliberatamente, con il povero principe gigante, che dava retta a ogni cosa gli dicessero i suoi
coetanei, quel piccolo gigante era ingenuo e credeva a tutto, con il risultato, che quel piccolo
gigante, finì deriso e preso in giro dai suoi coetanei... che lo vedevano come “lo Scemo”, come
“l'Idiota”...

disperato e addolorato, il piccolo gigante, iniziò a chiudersi in se stesso...

il piccolo gigante allora, cercò conforto nei suoi genitori, nella sua famiglia, ma i genitori di quei
piccolo gigante, erano i re e la regina del popolo dei giganti, interessati più al potere e agli affari
politici del regno dei Giganti, che al amore verso il loro figlio, che si ritrovò da solo, incompreso
dai suoi stessi genitori, malvisto dalla sua stessa famiglia, i genitori di quel piccolo gigante, lo
accusarono di essere solo un bambino viziato, essendo quel gigante, il principe del regno dei
giganti, ritenendo che un principe, il figlio di un importante casata nobiliare di giganti, non potesse
essere triste o depresso, poiché quel piccolo principe viveva in una famiglia ricca e benestante e
aveva sempre un sacco di regali dai suoi genitori, non poteva essere triste o depresso... i genitori di
quel piccolo gigante, allora, si rifiutarono di credere o accettare che quel piccolo gigante, potesse
essere triste o depresso, non riuscendo nemmeno a capire, perchè quel piccolo gigante, non
riuscisse a socializzare o a farsi degli amici...
se i coetanei di quel piccolo gigante, non riuscivano a capire il principe gigante, nemmeno gli
stessi genitori di quel piccolo gigante, riuscivano a capire il principe gigante...

ma essere ricchi e benestanti, non voleva dire essere felici o avere una vita senza problemi, avere
tutto quello che si desiderava, non voleva dire vivere senza dolore o sofferenza o non avere mai
problemi...

allora, quel piccolo gigante, divenne triste e depresso, alcune lacrime, iniziarono a scendere dai
suoi occhi e a bagnargli le guance, nella sua faccia triste, perdendo di fede e fiducia in ogni cosa...
quel piccolo gigante allora... si ritrovò solo... i suoi genitori non riuscivano a capirlo... sembrano
sordi e silenziosi, lontani e distanti nei suoi confronti... i genitori di quel piccolo gigante... non
sembravano riuscire a capire il loro piccolo cucciolo...

fu allora, che il piccolo gigante, sentendosi triste e solo, perse fiducia nel mondo, rendendosi conto
di quanto fosse cattiva e malvagia la gente...
capendo che in un mondo spietato e crudele, non c'era spazio per la gente buona di cuore e nobile
d'animo come lui...

il piccolo gigante, corse in una caverna molto profonda, dove si nascose e il piccolo gigante, iniziò
a piangere disperato, rannicchiandosi in se stesso, domandandosi perchè la gente fosse così cattiva
e crudele nei suoi confronti, domandandosi che cosa avesse fatto di male, per meritarsi tutto
quest'odio nei suoi confronti...

il piccolo gigante, iniziò ad avere paura e timore del mondo e iniziò a chiudersi e isolarsi in se
stesso, quel piccolo gigante... come poteva fare amicizia con qualcuno, se tutti lo trattavano male?
Quel piccolo gigante si sentiva condannato dal mondo... dalla natura... dalla società... a vivere da
solo...

il piccolo gigante, iniziò a capire che il mondo era ingiusto e crudele, sopratutto nei suoi
confronti...
il piccolo gigante... pianse e pianse per molto tempo e decise di non uscire mai più da quella
caverna, chiudendosi in se stesso, abbandonandosi a un lungo sonno senza fine, preferendo
dormire, preferendo nascondersi da tutto e da tutti, per paura di essere trovato... quel piccolo
gigante, non voleva più avere contatti con nessuno... era stato troppo maltrattato, per poter mettere
il piede fuori da quella caverna...

fu allora, che il piccolo gigante si addormentò, addormentandosi per un tempo immemorabile, il


piccolo gigante, nel suo sonno, iniziò a crescere e a diventare grande, ma restando nella sua mente
e pensiero, un bambino...

il piccolo gigante, allora finì dimenticato da tutto e da tutti, piombando in un sonno millennario,
attendendo che qualcuno o qualcosa venisse a risvegliarlo... non solo nel corpo... ma anche nella
mente...

ma prima o poi... quel piccolo gigante, si sarebbe risvegliato... e avrebbe cercato la sua rivincita,
contro tutti coloro che l'avevano umiliato e maltrattato... contro tutti coloro che si erano presi
gioco di lui e della sua bontà... sia i parnasici, che la razza umana, avrebbero dovuto un giorno
capire che essere buoni non voleva dire per forza essere stupidi o deficienti... che chiunque avesse
schernito quel piccolo gigante... aveva fatto molto male a farlo... che prima o poi... quel piccolo
gigante sarebbe emerso, diventando un re e mettendosi a capo e guida del mondo conosciuto...

il Ribelle dei Basilischi

Estremo nord del Mondo, nel circolo boreale artico

In un territorio freddo e innevato, in una distesa di neve e ghiaccio, infuriava una violenta tempesta
di neve...

in mezzo a quella tormenta di neve, si muoveva un gruppo di guerrieri Basilischi... che stavano
fuggendo dal regno dei basilischi, dove quei basilischi era inseguiti e braccati dai basilischi leali al
Re Basilisco...

il comandante Basilisco Tergarus Kurnai era disilluso verso le politiche del Re Basilisco, che era
divenuto un tiranno perfido, crudele e spietato, che si era presentato ai basilischi come il “Messia” o
il “Salvatore” della Razza Basilisca, come il grande leader supremo, che avrebbe reso grande e
gloriosa la razza basilisca, promettendo a tutti i basilischi, il trionfo supremo,

ma Kurnai, non era d'accordo con le parole del Re Basilisco, poiché il monarca dei basilischi, era
divenuto un ambizioso megalomane, ma talmente borioso e tronfio di sé, che stava portando al
autodistruzione e al autoannientamento, la stessa razza dei Basilischi, in una guerra inutile, costosa
e suicida, che stava sprecando e drenando risorse e anime alla razza dei basilischi, le terre dei
Basilischi, stavano venendo ipersfruttate e razziate, per alimentare uno sforzo bellico immenso e
moltissimi basilischi erano morti nei campi di battaglia, innumerevoli vite spazzate via, ma il re
Basilisco però continuava a convincere tutti i basilischi che la vittoria era prossima e imminente,
che non bisognava perdersi d'animo, che il disfattismo non sarebbe mai stato tollerato, che gli sforzi
immensi per la guerra contro la razza umana, non sarebbero stati vani o inutili, che tutti gli sprechi
sarebbero stati colmati da grandi e immensi guadagni, il Re Basilisco proclamava che ci voleva
ottimismo, che bisognava essere ottimisti, che tutto per l'impero dei Basilischi, stava andando a
gonfie vele, che la vittoria era prossima, che gli umani e i Parnasici erano troppo deboli e scarsi per
sconfiggere i Basilischi... che se i Basilischi avevano sconfitto i Giganti, che erano una razza molto
forte e potente... allora i Basilischi avrebbero potuto sconfiggere facilmente anche gli Umani e i
Parnasici...

Kurnai detestava quel ottimismo arrogante, presuntuoso e sfacciato, da parte del Re Basilisco, che
Kurnai vedeva solo come un ottimismo esagerato, grossolano, inverosimile, come discorsi
ottimistici, ma troppo campati in aria, solo aria fritta da propinare a masse stupide, ingenue e
ignoranti,

per questo, Kurnai, decise di organizzare al interno del impero dei Basilischi, un movimento di
resistenza, progettando una ribellione contro il Re Basilisco...

fu allora, che Kurnai, iniziò assieme a un gruppo di fedeli, a pianificare una grande ribellione contro
il Re Basilisco...

ma il piano di Kurnai, fu scoperto e per questo, Kurnai e i basilischi ribelli, dovettero scappare dalle
Terre Basilische, nel estremo nord del mondo, raggiungendo la Grande Penisola, per aiutare la razza
umana a combattere contro l'Impero dei Basilischi...

in quella grande distesa innevata, in mezzo a quella bufera di neve... una colonna di carri, trainati da
dei grossi buoi, dove ci sono numerosi basilischi ribelli, sta attraversando una grande distesa di neve
e ghiaccio, in un territorio freddo e boreale, la carovana sta viaggiando verso Sud, in direzione delle
terre degli umani, per sfuggire dal Impero dei Basilischi, finita sotto la tirannia dispotica del
Imperatore Basilisco e creare un nucleo di resistenza e opposizione alla Tirannia del Imperatore
Basilisco...

Tergarus Kurnai e i suoi guerrieri basilischi, in fuga, sono però inseguiti dai soldati Basilischi del
generale Tergherion, un comandante lealista, devoto al re Basilisco, che assieme ai suoi guerrieri
basilischi, ha iniziato a dare la caccia a Tergarus Kurnai e ai Basilischi ribelli...

nella carovana, ci sono numerose donne e bambini basilischi, le mogli e i figli dei Basilischi ribelli
e dissidenti, che sono in fuga dalle persecuzioni che stanno subendo nel impero dei Basilischi, dopo
che l'imperatore Basilisco, ha scatenato una feroce e spietata persecuzione di tutti i basilischi che si
sono rifiutati di allinearsi o schierarsi alle sue politiche e dottrine, tramite un editto imperiale, che
ha bandito tutti i basilischi che si rifiutano di aderire alla dottrina della “Supremazia Basilisca”, la
dottrina per cui i Basilischi sono la “Razza Padrona” destinata a dominare il mondo intero e a
soggiogare la razza umana e le razze magiche...

per questo, molti basilischi, che non condividono le politiche del Imperatore Basilisco, delle
politiche fallimentari e disastrose, che stanno mandando alla rovina lo stesso popolo dei basilischi,
si ritrovarono a dover scappare e fuggire di massa dal impero dei Basilischi, cercando di riparare nei
territori della razza umana e delle razze magiche, per aiutarli a combattere contro l'esercito dei
Basilischi...

la carovana e guidata da Tergarus Kurnai, che è divenuto il leader della resistenza dei Basilischi,
contro l'Imperatore Basilisco...
ma durante una tempesta di neve, la carovana viene attaccata dai soldati basilischi volanti del
comandante Tergherion...

avviene così un violento e furioso combattimento, insieme a un inseguimento con i carri lanciati a
massima velocità nella distesa di neve, che contrappone i guerrieri basilischi di Tergarus Kurnai, ai
guerrieri Basilischi di Tergherion Izura, scatenando una via di mezzo, tra una battaglia e un
inseguimento nelle distese innevate...

allora Tergarus, apre le sue ali e da un carro, si lancia in volo, ritrovandosi nel cielo, in piena bufera
di neve, faccia a faccia con Tergherion Izuna, i due generali Basilischi, ingaggiano un
combattimento con le spade, un combattimento volante, sopra la carovana in fuga, dove i soldati di
Tergarus stanno combattendo contro i soldati di Tergherion...

nel combattimento di spada, però, Tergarus riesce ad avere la meglio su Tergherion, riuscendo a
ferire quest'ultimo, con un colpo superficiale che gli ferisce la parte inferiore del busto, causando
una ferita grave, ma non sufficiente per uccidere Tergherion...

così, Tergarus, riesce a battere Tergherion nel combattimento di spada e a raggiungere la carovana,
con i soldati Basilischi di Tergherion che interrompono il combattimento, lasciando scappare via la
carovana, dopo che Tergherion e caduto a terra nella neve, gravemente ferito da Tergarus...

Tergherion, osservando con rabbia e rancore la carovana in fuga, sanguinante e disteso nella neve,
indebolito e privo di forze, venendo soccorso dai suoi soldati, disse
“Maledetto... maledetto Tergarus... questa... me la paghi! E la pagheranno tutti i traditori come te!
Non finisce qui... NON FINISCE QUI, TERGARUS!!! PRESTO ARRIVEREMO ALLA RESA DEI
CONTI DEFINITIVA!!!!

l'Imperatore Basilisco, ritiene che i basilischi, siano una “Razza Marziale” e per questo, l'imperatore
Basilisco e della convinzione che i Basilischi, essendo un popolo “Marziale”, sia destinato a
conquistare o dominare il mondo, basandosi sulla convinzione che la natura premia i forti e punisce
i deboli, che la natura sia “Meritocratica”, che nella natura solo i “migliori” comandano o devono
comandare, sopratutto i forti...

per l'Imperatore Basilisco, i Basilischi sono la “Razza Forte”, un popolo forte, con maggiore
resistenza fisica e muscolare, alti molti metri, dalle spesse scaglie di rettile dure e coriacee,

per l'imperatore basilisco, il mondo appartiene ai forti, non ai deboli e i forti sono i padroni e i
dominatori del mondo e della natura, sostenendo l'esistenza di un “Destino Manifesto” sia dei
Basilischi, che delle “Razze Forti”...

per l'imperatore basilisco, i “Deboli” ovvero, gli Umani e le razze magiche, vanno o sterminati o
schiavizzati, per il bene stesso della razza Basilisca,

per questo, i guerrieri basilischi, nelle loro campagne militari, divennero spietati e crudeli, anche
abbandonandosi a stragi e massacri, anche deliberati, poiché convinti che essendo i “Forti”, fossero
sempre liberi di fare tutto quello che volevano, con la convinzione che sono i forti a dettare la legge
e non i deboli, con la convinzione che i popoli forti possono sempre fare tutto quello che vogliono,
che ai forti sia sempre permesso e consentito tutto...
un male efferato che viene compiuto in nome della “Forza”, in nome di un presunto “ordine
naturale delle cose”...

l'Oscura Foresta degli Alchimisti Neri

Al luogo del rituale, arriva il “Sommo Alchimista”, il leader degli Alchimisti neri, giunto nella zona
per seguire il rituale di evocazione, il Sommo Alchimista ha deciso di dare il via al misterioso
rituale d'evocazione, per aiutare l'esercito del Sacro Romano Impero a invadere la grande Tuscia...

il Sommo Alchimista, di nome Ermanio da Carcarani, giunto nel luogo del rituale per seguirlo...

Ermanio da Carcarani, giunto con una carrozza nel luogo del rituale, si diresse verso la zona, dove
stava venendo organizzato, il rituale, venendo seguito da uno dei suoi uomini...

Ermanio da Carcarani: come stanno procedendo i preparativi del rituale?


Alchimista: va tutto liscio come l'olio, o sommo alchimista!
Ermanio: bene! Dobbiamo sbarazzarci di quel maledetto gigante! Potrebbe causarci numerosi
problemi! Non voglio avere bastoni tra le ruote!!!

così, un gruppo molto numeroso di alchimisti, di oltre cinquanta alchimisti si radunò al centro di
una radura, situata al centro una grande e immensa foresta, lontano da tutto, nascosto da ogni cosa,
nel cuore della notte, per evitare di attirare sia l'attenzione degli abitanti dei villaggi, che delle
autorità locali...

lo scopo del rituale, era usate l'Alchimia, per evocare un oscura e misteriosa creatura, una creatura
che poteva essere creata direttamente al Alchimia, poiché, l'Alchimia permetteva di fare tantissime
cose, anche di creare direttamente creature mostrose e terrificanti, ovvero, i “Nearconti”, dette
anche “Bestie Alchemiche” o “Mostri Alchemici”, i Nearconti sono creature create ed evocate
direttamente con rituali alchemici, mostri senza pensiero diretto, creati artificialmente dagli
Alchimisti, nei secoli passati, per essere sfruttati o come armi da guerra viventi, o come creature da
sfruttare per i lavori pesanti, i primi Nearconti, vennero creati dagli Alchimisti, quando ottennero
grande peso e influenza nel continente occidentale, detto anche continente Europeo, sopratutto nella
Grande Penisola, come mezzo per controllare e dominare ampie porzioni sia del continente
occidentale, che della grande penisola...
arrivando a creare interi eserciti di Nearconti, da sfruttare nei campi di battaglia e nelle zone di
guerra...

ma quel Nearconte, che cercavano di creare tramite quel rituale alchemico, sarebbe stato diverso da
tutti gli altri...

infatti quel rituale, era molto grande e vasto, un rituale, che avrebbe richiesto un grosso impiego di
mezzi e di risorse, anche un grande impiego di numerosi alchimisti, più di quanti c'e ne volessero
per un comune rituale di evocazione alchemica, poiché, l'entità che gli alchimisti oscuri, avrebbero
dovuto evocare, era un entità molto grossa, un entità titanica e mastodontica...

poiché, gli Alchimisti Neri, erano venuti a sapere del risveglio del Taramaso e sapevano benissimo,
che un gigante si era risvegliato e si aggirava per le terre della grande Tuscia, per questo, gli
alchimisti oscuri, erano corsi ai ripari, ma restando calmi e tranquilli, capendo che quel gigante era
una minaccia ai loro piani, per questo, gli Alchimisti neri, decisero di impiegare il loro “Asso nella
Manica”, un arma segreta, che gli Alchimisti neri, decisero di usare contro il Taramaso, un “Arma
definitiva”, un arma finale, che nei piani degli alchimisti, avrebbe dovuto contrastare quel Gigante
guerriero e spianare la strada alla dominazione e conquista della grande Penisola, da parte degli
alchimisti neri...

al centro della radura, uno degli alchimisti, afferrando un sacchettino di cuoio, ne tira fuori una
polvere metallica tra il verde e il rosso, che sparge per formare un grande cerchio, tramite una
polvere metallica alchemica, fatta di metallo alchemico, che è diverso dal metallo comune, poiché e
un metallo ad alta carica di “Essenza Alchemica”, una forza energetica alchemica, usata nei rituali
di evocazione alchemica...

così, l'alchimista, sparse la polvere alchemica, formando un grande cerchio, poi dando il via al
rituale, i cinque alchimisti, si radunarono attorno al cerchio alchemico, poi iniziarono a recitare un
rituale, recitando e ripetendo delle frasi in una strana e misteriosa lingua arcana, recitando il rituale
d'evocazione, tramite la “Lingua Alchemica”, una lingua segreta e misteriosa, che solo gli
alchimisti conoscevano e che nessuno altro conosceva al esterno delle cerchie alchemiche...

nel corso del rituale, il cerchio di polvere alchemica metallica, iniziò ad illuminarsi, emettendo una
strana e misteriosa luce, una luce inquietante...

così, tutti in coro, i cinquanta alchimisti, allungarono le mani e le braccia, in direzione del cerchio
alchemico, iniziano a recitare il rituale, incanalando tutta la loro “Essenza alchemica” verso il
cerchio alchemico...

il rituale, era un rituale molto grosso, un rituale su larga scala, un rituale molto mastodontico...

quando il rituale, giunse al termine, il cerchio divenne luminoso, ma poi... dalla cerchia, emerse una
creatura gigantesca e mastodontica, una creatura dalla forma strana e bizzarra, una creatura
mostruosa e inquietante... che emerse da quel grande “Cerchio Alchemico”...

dal Cerchio Alchemico, emerse una creatura gigantesca e mastodontica, che fece tremare il suolo e
il terreno, una creatura che fece spiazzare gli alchimisti radunati, che dovettero scappare via, o
nascondendosi dietro gli alberi di quella grande foresta o cercando di allontanarsi a gambe levate,
da quella creatura grande e mastodontica, alta quanto lo era il Taramaso...

quella mostruosa e terrificante creatura era un “Titano Alchemico”, un Nearconte gigante di grossa
stazza...

il Titano Alchemico, era il più grosso e titanico di tutti i Nearconti, il Titano Alchemico era il
gradino più alto di tutti i Nearconti... il Titano Alchemico era un Nearconte “Alfa”, un nearconte
muscoloso e alto molti metri d'altezza, il cui corpo fisico, somigliava a una Lucertola con il
carapace di un Granchio, messo assieme al esoscheletro di un Cervo volante, ma con una massa
corporea, che sembrava mercurio liquido, una strana sostanza, che passava dallo stadio solido, a uno
stadio denso, ad uno stadio fluido...

Ermanio da Carcarani, guardò quella creatura titanica, con soddisfazione, non vedendo l'ora che
quel abominio di grossa stazza, avrebbe combattuto contro il Taramaso...

fu allora, che il Titano Alchemico, lasciò la zona dove era avvenuto il rituale, calpestando il suolo e
facendolo tremare...

fu allora, che Ermanio da Carcarani, guardando la creatura alchemica gigante, travolgere gli alberi
della foresta e allontanarsi in direzione delle terre di Tuscia, iniziò a gridare, rivolgendosi alla
creatura e complimentandosi con quest'ultima...
Ermanio da Carcarani: forza... FORZA! Mia creatura! Porta ovunque caos e distruzione! Faccia un
po' di pulizia di questa feccia che ha riempito il nostro mondo! Forza spazzino! Pulisci! PULISCI il
marciume in giro! Rendi bello e pulito questo mondo, come la stanza sontuosa di un palazzo
regale!!! DISTRUGGI!!! PURIFICA QUESTO MONDO!!!! SII COME IL FUOCO DIVINO CHE
ANNIENTA I PECCATORI!!!

la creatura alchemica, nel suo cammino devastante, travolge molti alberi di quella foresta,
lasciandosi dietro di sé, una lunga scia di alberi abbattuti o distrutti o calpestati direttamente dalle
grosse zampe di quella creatura gigantesca...

Il Titano Alchemico e un mostro alchemico mastodontico, creato da gruppi di alchimisti, tramite dei
Rituali di alchimia, basati sulla manipolazione di una sostanza alchemica, chiamata
“Metallo Rubedico” o “Fluido Rubedico”, ovvero, un Fluido Metallico alchemico, che può
assumere ogni forma e sembianza, che viene usato dalle congreghe alchemiche, come sostanza
basica, per creare i mostri alchemici e per creare i Titani Alchemici, poiché, la manipolazione ed
ingegnierizzazione del Metallo Rubedico, permette di creare delle creature antropomorfe, fatte di
Fluido Rubedico solidificato, ovvero, i Rubedoconti o Chiroconti, allo stesso tempo, gli Alchimisti
usarono i rituali di Solidificazione e manipolazione del Fluido Rubedico, per creare il Titano
Alchemico...

a differenza degli altri titani e abominii, il Titano Alchemico non aveva un origine sovrannaturale
diretta, non proveniva da un altro mondo o da un altro universo o da un altra dimensione, non
veniva dal “Esterno”, ma dal interno stesso del mondo conosciuto, il Titano Alchemico era stato
creato dalla stessa Razza umana, un abominio, un orrore creato dagli stessi esseri umani, che
avevano abusato del Alchimia e che erano stati corrotti dalla sete di potere e di dominio... alchimisti
arroganti e superbi che abusando del alchimia, avevano creato un entità oscura, che era sfuggita al
controllo stesso degli alchimisti neri, che si illudevano di poter controllare e dominare quella
creatura a proprio gusto e piacimento...

L'Abominio Alchemico, era diverso da tutte le altre mostruosità... l'Abominio alchemico non era un
entità sovrannaturale, non veniva da un altra dimensione o da un altra esistenza, ma era stato creato
dalla stessa razza umana, da umani avidi e pieni di potere, che avevano abusato del Alchimia, per
creare delle creature terrificanti e mostruose, delle armi da guerra viventi, che però, ora, stavano
sfuggendo al controllo stesso degli alchimisti...
gli umani, corrotti dalla sete di potere, avevano abusato del Alchimia e delle Arti Alchemiche, per
creare aberrazioni e abominii di ogni sorta, creando dei mostri divenuti più forti e potenti, sia della
comune razza umana, che degli stessi alchimisti...

ora, la Razza umana doveva combattere contro dei mostri creati dalla stessa Razza umana, dovendo
combattere contro Titani alchemici, sfuggiti allo stesso controllo degli stessi alchimisti che li
avevano creato...

Il Titano Alchemico e un titano mutaforma, essendo generato da una sostanza fluida alchemica,
questo permetteva al Titano Alchemico di assumere ogni forma e sembianza...

il Titano Alchemico, venne creato dagli alchimisti neri, allo scopo di essere un arma finale, un arma
suprema, una vera e propria arma del apocalisse, un arma di distruzione di massa in forma
alchemica, chiunque avrebbe controllato un Titano alchemico, anche mentalmente, avrebbe potuto
dominare il mondo...

il Titano Alchemico era l'arma perfetta, l'arma definitiva, l'arma di tutte le armi, poiché il Titano
Alchemico non aveva una forma definitiva, non aveva una sembianza vera e propria, il Titano
Alchemico era un entità “Fluida”, era un entità “Liquida”, un entità Mutaforma, incapace di
assumere tante forme e sembianze, ma incapace di assumere una forma definitiva, incapace di
dotarsi di una propria forma autonoma,

il Titano Alchemico, fu creato dagli Alchimisti neri, per essere un arma vivente, un arma perfetta e
innarestabile, un arma inesorabile, che nessun guerriero o Titano, avrebbe mai potuto fermare o
contrastare...

il Titano Alchemico era un entità ignota e sconosciuta alla maggioranza degli umani e dei parnasici,
poiché, il Titano Alchemico, non avendo una forma vera e propria, era difficile da capire e da
comprendere ai comuni esseri umani e ai parnasici, poiché, non aveva una forma definitiva, questo
causava confusione e disorientamento tra i comuni esseri viventi, che facevano fatica ad affrontare
un qualcosa che non aveva una forma vera e propria, questo causava confusione e disorientamento
tra gli umani, che cadevano facilmente sotto i colpi del Titano Alchemico...

poiché, il Titano alchemico poteva essere una Pianta, un Animale, un essere umano e un minerale
allo stesso tempo, il Titano Alchemico era in grado di emulare ogni tipo di organismo vivente, di
metabolismo corporeo e di forma di vita, ma anche in grado di emulare ogni forma di stadio fisico o
di stadio della materia, passando dalla forma fluida alla forma metallica, ma non potendo passare
alla forma gassosa, essendo limitato e confinato a tre forme fisiche: Fluida-Liquida, Solida e Densa,
rendendo il Titano Alchemico, letteralmente innarestabile...

il Titano Alchemico, aveva un intelligenza più evoluta di quella di un comune essere umano, il
Titano Alchemico aveva un intelligenza sconfinata e illimitata, il Titano Alchemico sapeva sempre
prevedere le mosse di ogni singolo avversario e sapeva sempre dove colpire e in che punto
attaccare...

il Titano Alchemico, nella sua perfezione era come un entità malefica, un entità diabolica, quasi
come un dio... ma un dio crudele... un dio malvagio... un dio spietato e senza cuore...
il Titano Alchemico sapeva tanto... sapeva molto degli esseri viventi... il Titano Alchemico
conosceva sempre ogni cosa del suo avversario... mentre il suo avversario non sapeva mai nulla del
titano alchemico... il Titano Alchemico era del tutto incomprensibile e inconoscibile al suo
avversario... il Titano alchemico era creato e pensato appositamente per essere totalmente ignoto e
sconosciuto ai suoi avversari, il Titano alchemico era fatto apposto per non essere mai capito o
compreso dai comuni esseri umani... almeno... poteva si essere capito o compreso, ma solo dagli
alchimisti neri... ovvero, da una ristretta cerchia di iniziati, che avevano la mente abbastanza
progredita ed evoluta spiritualmente per poter “comprendere” o “capire” il Titano Alchemico nella
sua forma...

ma i comuni esseri umani e i comuni Parnasici, erano troppo arretrati spiritualmente e mentalmente
per poter capire o comprendere il Titano Alchemico, che andava aldilà di ogni comprensione o
conoscenza umana o Parnasica... per questo, la maggioranza della razza umana, non era in grado di
capire o comprendere il Titano Alchemico...

il Titano Alchemico rischiava di sterminare l'intera razza umana e di spazzare via tutti i Parnasici,
rischiando di scatenare un genocidio di massa di tutto il genere umano, minacciando di scatenare su
tutto il mondo un Apocalisse o un Armagghedon, un cataclisma senza precedenti, che potrebbe
spazzare via il mondo intero e l'intera razza umana...

non solo, il Titano Alchemico era un arma Anti-Titani, un arma vivente in grado di sconfiggere
facilmente ogni Titano, ovvero, ogni mostro gigante o creatura gigante che si aggirava per il mondo,
il Titano Alchemico, nella sua potenza immensa, minacciava di spazzare via non solo la razza
umana e i Parnasici, ma anche gli stessi Titani, che si aggiravano nel mondo conosciuto, anche i
titani degli oceani e i titani dei cieli...

ma il Titano Alchemico, però aveva un difetto... una mancanza... non aveva emozioni, non aveva
alcun sentimento... non aveva nessun cuore, nemmeno c'e l'aveva un cuore quel oscura creatura
innominabile...

il capo degli Alchimisti neri, aveva inizialmente creato il Titano Alchemico, per aiutare il Sacro
Romano impero a conquistare la Grande Penisola, ma poi, il Sommo Alchimista degli Alchimisti
neri, però, voleva spingersi oltre... voleva andare lontano... capendo che aveva creato un arma di
massa senza precedenti... per questo... il Sommo Alchimista, decise di mettere il Titano Alchemico
sotto il suo controllo, per sfruttarlo come una propria arma personale, controllando il Titano
alchemico, come mezzo per conquistare il mondo, per dominare tutto il mondo conosciuto, per
imporsi come il dio supremo di tutto il mondo conosciuto, per diventare il dominatore supremo,
mettendo il titano alchemico dalla propria parte, il Sommo Alchimista, finì così corrotto dalla sete
di potere...

la Figlia del Re delle Arpie

Nel suo grande e immenso accampamento militare, il giovane Re Heinken I° era uscito dalla sua
grande tenda, assieme ai sue due grossi cani, ovvero, Wotan e Siegfried, rispettivamente, un
Rottweiller e un Dobermann, cani addestrati e allevati di persona dallo stesso Heinken I°...

Heinkein I° aveva ordinato ai suoi uomini, di catturare da un villaggio appena conquistato, un


ragazzino con problemi intellettivi e arretratezza mentale, incatenandolo a un palo di legno piantato
al suolo, per impedirgli di scappare via...

Heinken I°, allora, prese d un barile, dei frutti, simili a dei Cachi, poi iniziò ad afferrare quei frutti e
a tirarli addosso a quel ragazzino, che disperato, iniziò a piangere, mentre veniva colpito e
bersagliato dal Re Germanico, da quei frutti polposi e liquidi, che colpivano il corpo del ragazzino,
sporcandolo completamente... ma Heinken I° provava un sadico divertimento nel compiere quei
gesti, iniziando a ridere a crepapelle...

Heinkein I°: AHAHAHAHHH!!! e troppo divertente tirare la frutta matura allo scemo del villaggio!
E il mio passatempo preferito!!!

il ragazzino, si dimenava e cercava di scappare via, ma non poteva, essendo incatenato a quel palo
di legno, piangendo copiosamente...
“Aiuto! AIUTO! AIUTO!!! MAMMA??? MAMMA, PAPA? DOVE SIETE, VI PREGO, QUALCUNO
MI AIUTI!!!!”
ma Heinken I°, si mise a schernire quel ragazzino...
“AHAHAHAHAAHHH!!! ma sentitelo! Che femminuccia! Vuole la mamma! Puah! Un vero
maschio non chiede aiuto alla mamma!!!” poi, il giovane re germanico, riprese a prendere in giro il
ragazzino, imitandone le frasi, ma ridicolizzandole...
“Ooohhh... la mia mammaaahhhh! Voglio la mia mamminaaahhhh!!buaaahhh!!!buuaahhh!! MA
STAI ZITTO E SMETTILA DI FRIGNARE!!!

Heinken I° allora smise di tirare quei frutti e si diresse verso quel ragazzino...

Heinken I°: ehi, ragazzino, ho cambiato idea, adesso ti libero...


il ragazzino disabile intelletualmente ringrazio...
“Grazie! Grazie, tantissime!!!”

ma Heinken I° stava scherzando... quello era solo uno scherzo crudele, da parte del Re Germanico...

Heinkein I°: AHHAHAHHH!!! che idiota! Ci sei cascato! Io scherzavo stupido! Io fingevo di averti
perdonato!!!

Heinken I° allora ordinò ai suoi cani, del tutto sguinzagliati, di inseguire il ragazzino
intelletualmente disabile...

Heinkein I°: Wotan! Siegried! Bravi segugi! Attaccate questo povero deficiente e sfamatevi delle
sue carni! Sarà da premio per la vostra obbedienza!!!”

il ragazzino, liberato dalle sue catene, iniziò a correre disperato, con le lacrime agli occhi, cercando
di fuggire da quei cani feroci...

poi, il Re Heinken I°, ad alta voce, iniziò a parlare rivolgendosi al ragazzino disperato in fuga,
deridendolo e prendendosi gioco di lui...
“devi capirli i miei cani! Sai... poverini... avevano fame... almeno avranno qualcosa da mangiare...
sai... la tua carne deliziosa!!! AAHAHAHAHAHHH!!!!”

il ragazzino, aveva il gelo nel sangue e il ghiaccio nel cuore e aveva il respiro che gli veniva a
mancare, mentre correva disperato come un forsennato, ma i cani del Re germanico, erano più
veloci e agguerriti di quel povero ragazzino, i due mastini germanici erano prossimi nel raggiungere
il ragazzino e farlo a pezzi...

sembrava tutto finito per quel ragazzino... finchè qualcosa, venuto dal cielo, afferrò il ragazzino,
facendolo volare via...

il ragazzino, venne salvato da una bellissima ragazza Arpia, una ragazza molto giovane, dalla pelle
rosa carne scuro e intenso e dai capelli che sembravano una via di mezzo tra delle piume e dei
capelli umani, quella ragazza, era molto mascolina o maschiaccia nei tratti, era vivace di carattere e
aveva capelli corti, concentrati sulla parte davanti della testa, tutti verso in avanti, ed erano capelli
selvaggi e disordinati...

l'arrivo di quella ragazza arpia, lasciò basito il Re Heinken I° e i soldati del accampamento e lasciò
delusi i due cani feroci, che non potere cibarsi della carne di quel ragazzino...

il ragazzino, venne afferrato per le braccia, dai due piedi-zampa d'uccello della ragazza arpia, i cui
piedi erano più simili a delle zampe d'uccello che a dei piedi umani...

la ragazza arpia, portandosi via in volo quel ragazzino, iniziò a prendere in giro, il re Heinken e i
soldati germanici...
“Uelà, Babbei! Che c'e? Vi ho rovinato il divertimento? Ah già... voi umani ritenete che umiliare un
ragazzo con problemi intelletivi e farlo sbranare vivo da dei cani feroci sia “divertente”, ma vi do
una notizia, il vostro “divertimento” finisce qui...”

un soldato germanico rispose alla ragazza arpia...


“suvvia, signorina, il monarca non faceva sul serio... stava solo scherzando!”
un altro soldato germanico, rispose...
“ma dai! E soltanto per divertimento... il monarca germanico voleva solo divertirsi un po'...”

ma tutto questo, fece infuriare il re Germanico, che iniziò a sclerare contro la ragazza arpia...

“voi due, state zitti! Non vi ho dato l'ordine di parlare!! e riguardo a te! Ragazzina piumata
volante! Questa me la paghi! Mi hai rovinato il divertimento! Ora ti faccio vedere io!!! SOLDATI!
CARICATE BALESTRE E ARCHIBUGI!!! SPARATE OGNI DARDO POSSIBILE CONTRO
QUESTA SGUALDRINA VOLANTE!!!”
la ragazza arpia, allora volò in lontananza, allontanandosi dal campo, mentre i soldati germanici,
reagirono impugnando gli archibugi e cercando di bersagliare la ragazza-arpia con spari e proiettili,
ma non riuscendo a colpirla, poiché la ragazza era troppo agile e veloce nel volo...

così, la ragazza-arpia, oramai lontana di moltissimo dal campo, raggiunse una radura in un bosco,
dove la ragazza, fece atterrare al suolo, il ragazzo, riportandolo a terra...

il ragazzo, iniziò a rigraziare la giovane arpia, per averlo salvato da quella brutta situazione...
“Grazie! Grazie! Grazie! Non so come ringraziarti!”
“oh, ma non c'e ne bisogno! Per me e un dovere, aiutare chinque sia in difficoltà...”
“ma una cosa, però... ma chi sei? Come ti chiami?”
“io sono Sadiria, del popolo delle Arpie e sto aiutando i deboli a salvarsi e proteggersi dalle
prepotenze dei più forti, tu cerca di raggiungere la tua famiglia e di metterti in salvo, l'esercito
imperiale del Re germanico e un esercito spietato e crudele, che non si fa scrupoli a uccidere o
perseguitare chi è diverso da loro o le persone con grandi diversità come la tua... tu cerca di
mettere in salvo sia te stesso che la tua famiglia, dovete cercare un posto sicuro, con i soldati
germanici in giro, tu e la tua famiglia, non sarete mai al sicuro... intesi...”
“si... si... capito...”
“Mi prometti che ti metterai in salvo assieme alla tua famiglia???”
“Si... si... te lo prometto...”

la Stanza dei Libri

Il grande fiume che bagna la città di Fiorenza e il “Fiume Tuscio”, il più grande fiume delle Terre
di Tuscia, un fiume molto grande e vasto, che permette la navigazione a navi di grossa stazza, navi
commerciali e mercantili, che dal grande mare centrale, il mare che bagna la grande Penisola,
risalivano il fiume Tuscio, raggiungendo i grandi porti mercantili-commerciali della città di
Fiorenza, cosa che rese Fiorenza, un grande e importante centro commerciale-mercantile, uno snodo
di traffici e commerci, che rese Fiorenza una città ricca e prospera...

per questo, la città di Fiorenza, divenne una città cosmopolita e Multietnica, una città dove si
crearono quartieri e aree urbane di popolazioni straniere da ogni zona e angolo del mondo, nella
maggioranza dei casi mercanti, studiosi, maghi, alchimisti da ogni zona e angolo del mondo, che
erano affluiti a Fiorenza, per via dei grandi interscambi, che attraversavano quella grande città...

Fiorenza divenne la “Porta del mondo” o il “Grande porto” sia del Impero della Grande Tuscia, che
della Grande Penisola, Fiorenza divenne uno snodo e crocevia tra la Grande Penisola e il resto del
mondo esterno...

Fiorenza divenne un centro di cultura e di conoscenza, il Sommo mecenate, fece creare allora
grandi e immense biblioteche, creando vasti e immensi archivi di libri e testi, di ogni specie, genere
e tipo, dotando Fiorenza di un grande e immenso scibile di conoscenze, rendendo Fiorenza, il
maggiore centro della cultura e della conoscenza nella grande Penisola...

Fiorenza divenne un centro di sviluppo e innovazione, un centro della scienza e della tecnologia
nella grande penisola...

Fiorenza divenne sotto il Sommo Mecenate, un centro di arte, creatività e cultura, cosa che rese
Fiorenza, un florido centro di artisti e creativi, sopratutto pittori e scultori, che vennero finanziati a
peso d'oro, dal Sommo Mecenate, cosa che rese la città di Fiorenza, un vasto e immenso museo a
cielo aperto, pieno di opere d'arte di ogni specie e tipo, che iniziarono a decorare le strade e le
piazze di Fiorenza, che divenne nota e rinnomata come la “Città degli Artisti” sia in tutta la Grande
penisola, che in tutta l'Europa...
a Fiorenza, i numerosi Artisti, pittori, scultori, poeti e scrittori che riempirono la città Mecenatica,
vennero pagati e finanziati a peso d'oro, dallo stesso Sommo mecenate, che aveva accumulato una
vasta e immensa ricchezza, il sommo mecenate divenne il finanziatore e protettore di numerosi
artisti, pittori e scultori, rendendo la grande città di Fiorenza, un florido centro artistico e creativo...

Fiorenza, divenne anche il maggiore centro e capitale nella grande Penisola, della magia e del
alchimia, diventando un rinnomato polo delle arti Magiche e Alchemiche in tutta la grande penisola,
attirando Maghi e Alchimisti e incantatori, da ogni zona e angolo della Grande Penisola...

Fiorenza, divenne così non solo la città più ricca e potente di tutta la grande Penisola, ma divenne
anche la città più ricca e potente di tutta l'Europa e di tutto il continente Europeo, la città più florida
e prospera di tutto il mondo conosciuto...

ma le popolazioni del resto della grande penisola, vedevano la città di Fiorenza, con diffidenza e
ostilità, come una città marcia, corrotta e decadente, come una città dissoluta, una città che si era
aperta alla modernità e alle idee moderne dal esterno della grande Penisola... ma anche come una
città dove erano arrivate genti straniere e aliene dalla grande penisola...

allo stesso tempo, la diffidenza dei popoli della Penisola, verso la città di Fiorenza, crebbe ancora di
più quando il “Sommo Mecenate”, fece varare delle politiche di tolleranza e accoglienza verso le
Razze Parnasiche, dopo che per molti secoli, i Sommi Albizi, la casta degli oligarchi dominatori di
Fiorenza, avevano banditi e proibito l'accesso e insediamento nella città di Fiorenza, da parte delle
razze Parnasiche, che per molti secoli, erano stati discriminati ed emarginati sia nel Impero
Tusciano, che al interno di Fiorenza...

ma dopo il declino e caduta del dominio dei Sommi Albizi, dopo l'avvento del Sommo Mecenate e
del Governo Mecenatico, il sommo Mecenate decise di promuovere il dialogo e la cooperazione tra
la Razza umana e le razze Parnasiche, decidendo di aprire le porte di fiorenza al insediamento e
stabilimento di Razze Parnasiche, al interno delle mura di fiorenza...

ma questa politica a favore delle razze Parnasiche, venne malvista sia da numerose fazioni politiche
e sociali di Fiorenza e sia da ricche e potenti fazioni di Oligarchi di Fiorenza, che si misero ad
accusare il Sommo Mecenate di voler svendere o barattare la città di Fiorenza e il popolo
Fiorenzano ai Monarchi dei regni Parnasici...

allo stesso tempo, i Sommi Oligarchi di Fiorenza, le caste di potere economico, che avevano
ottenuto il controllo e monopolio dei commerci e interscambi mercantili di fiorenza, come anche
l'alto nobiltà e aristocrazia di Fiorenza, erano divenuto molto ostili verso il sommo mecenate, dopo
che quest'ultimo, aveva aperto le mura e le porte della città al immigrazione di massa degli sfollati
di guerra, che scappavano via dalle devastazioni, causate sia dal esercito dei Basilischi, che da
esercito del Sacro Romano Impero, ma quei popoli erano però popolazioni povere e affamate,
popolazioni di pastori e contadini delle zone rurali e delle foreste, per questo, odiati dagli
aristocratici di Fiorenza, che vedevano quei migranti sbandati, come dei buzzurri, come dei bifolchi
senza cultura, sapienza o raffinatezza, come zoticoni delle campagne e delle foreste, la cui
conoscenza del mondo, si limitava solo alle Carote e al latte spremuto dalle mammelle delle capre e
delle mucche, gente che non sapeva nulla su come funzionava una città o su come funzionava il
mondo al esterno delle loro foreste e dei loro pascoli di campagna...
per questo, gli Aristocratici volevano chiudere le porte della città, tenersi la città tutta per loro e
abbandonare quelle masse disperate in balia dei Basilischi e dei soldati germanici... ma il sommo
mecenate, non lo permise...

il Sommo Mecenate, fece creare la “Accademia Trimegistica”, un accademia per le studio delle arti
magiche e delle arti alchemiche e delle Sapienze Arcane, inizialmente fondato per recuperare le
conoscenze magiche e alchemiche del mondo antico e poi nato come una specie di centro-studi
sulla magia e le arti magiche, composte da Maghi, Alchimisti e Incantatori della Grande Tuscia...

l'Accademia Trimegistica, divenne il nucleo base, della Magia e del Alchimia a Fiorenza e divenne
il maggiore centro dello studio delle arti magiche e alchemiche nella zona della grande Fiorenza...

alla corte del Sommo mecenate, arrivò un corriere in fretta e furia, al “Palazzo Mecenatico”, per
avvertire il sommo Mecenate, che in tutte le terre della grande Tuscia, i Popolani e i Campagnoli
avevano avvistato un gigante... un giovane dal aspetto di un ragazzo giovane, che si aggirava per le
foreste e le campagne...

inizialmente... il Sommo Mecenate, rimase scettico e dubbioso verso quella notizia... ma poi, il
Sommo mecenate, si ricordò di numerosi libri, che molti anni fa, aveva letto nella
“Biblioteca Scaliera”, la più grande biblioteca di Fiorenza, il più grande archivio di tutte le
conoscenze ed erudizioni delle Terre occidentali, dove da giovane, quando era ancora un ragazzo, il
sommo mecenate, aveva letto dei Libri, dei “Bestiari”, che parlavano di un antica e misteriosa
razza, la razza dei giganti...

Il Sommo Mecenate, allora, iniziò a leggere molte cose sui giganti, innumerevoli storie,
innumerevoli dicerie, innumerevoli teorie e versioni sui Giganti, sulla loro storia, genesi e
biologia...

la maggioranza dei testi sui giganti, si basavano solo su teorie e ipotesi, senza mai tesi vere e
proprie...

allora, il Sommo Mecenate, iniziò ad affascinarsi a tutte quelle storie sui giganti... il Sommo
Mecenate, voleva sapere il maggior numero di cose possibili dei giganti, voleva sapere tutto sui
giganti, ogni minima cosa, ogni minimo dettaglio...

allora, il sommo mecenate, chiese al Bibliotecario e ai custodi dei libri, di procurargli al istante,
ogni libro o testo, che parlasse dei giganti o che accenasse ogni minima informazione sui giganti,
allora, i custodi della Biblioteca, reperino tutti i libri, che vennero forniti al Sommo Mecenate, che
iniziò a studiarsi tutti quei libri e a raccogliere ogni minima informazione possibile sui giganti...

allora, in una stanza della Biblioteca, il Sommo Mecenate iniziò a studiarsi quei libri, immergendosi
nella lettura...

tra i libri, che il sommo Mecenate stava leggendo, c'era “Trattatum de Li Populum et gentem
Orientalis”, un altro libro era “Historia de li Terre Tartariche”, un saggio sugli animali, piante,
popoli, Razze e nazioni delle “Terre Tartariche”, un altro libro ancora era il “Historia Arcanis de li
Progenites Magicorum” (Storia Arcana delle Progenie Magiche) e “Compendium de li Gentes
Arcanicum” (Compendio delle Razze arcane)...

c'erano Libri in Latino, assieme a Libri in “Lingua Volgare Penisolana”, assieme a libri in Lingua
Tusciana e altri in Lingua Penisolana o Penisolico, una nuova lingua emergente, che nata nelle terre
tusciane, si stava diffondendosi a tutta la Penisola e cercava di affermarsi come lingua di scambio
nella grande Penisola...

in alcuni di quei libri, era scritto che i Giganti erano una razza che dominava la massa continentale
del Eurasia, quei libri scrivevano che i Giganti, nei tempi antichi, nei tempi quando la razza umana
non si era ancora affermata e diffusa nel mondo, nel tempo in cui le razze magiche regnavano
incontrastate in tutto il mondo...

in quei libri, era scritto che nelle Terre dei Tartari o Terre di Tartaria, le steppe e le praterie e le
colline d'erba, diffuse in quei territori freddi e secchi, erano diffusi e disseminati dei ruderi e rovine
di antichi e misteriosi palazzi, dei palazzi titanici e mastodontici, che sembravano costruiti da degli
esseri mastodontici, le rovine e ruderi degli antichi palazzi e città della stirpe dei giganti, immense
vestigia abbandonate a se stesse, finite conquistate dalla natura o sepolte dalla vegetazione, come i
palazzi del antico Impero Romano nel corso del Medioevo...

le Terre dei Tartari erano delle grandi e immense terre, che si trovavano nella massa continentale
Euroasiatica, le Terre dei Tartari, erano situate in una zona intermedia tra l'Impero di Moscovia,
ovvero, le Terre Moscoviane e l'Impero Cinese o Impero di Catai...
le Terre dei Tartari erano terre di grandi steppe e Pianure, terre dominate da un immenso oceano
d'erba e abitato da popoli nomadi, popoli Sinici e Mongolici, dediti al Nomadismo e al allevamento
dei cavalli e alla pastorizia, da queste terre, avevano avuto origine gli Unni e i Mongoli, popoli
nomadi che avevano invaso nei tempi antichi, prima l'Asia e poi l'Europa, in varie ondate
d'invasione...
le Terre dei Tartari, erano ritenuti dai “Magister” delle terre d'occidente, delle terre barbariche e
selvagge, abitate da Bifolchi delle steppe, dal cervello arretrato e dalla mente primitiva, bravi a
scatenare guerre alla minima occasione e a vivere in steppe fredde e selvagge, a mangiare carne
cruda e bere latte grezzo, defecando in buche in mezzo alle steppe e parlando un linguaggio stentato
e gutturale...
ma allo stesso tempo, le Terre dei Tartari, erano abitate da innumerevoli razze magiche, che fossero
creature magiche del Vento o Draghi o Dragoni di Giada delle terre del Nord o le stirpi degli Zilant
o Zilanti, i Draghi delle Steppe, venerati dai popoli Tartarici come degli Dei...
ma le descrizioni delle Terre di Tartaria, erano scarse e sporadiche, alcuni ipotizzavano che le terre
di Tartaria, fossero abitati da una razza di umani, capaci di camminare sui soffi di vento e di
viaggiare sopra le folate di vento, come se fossero sul dorso di un cavallo...
altre descrizioni parlavano di Imperi magici o incantati, dominati da Re-Maghi o Regine-Maghe, le
cui corti erano piene di animali magici, Unicorni e Pegasi alati...
altre descrizioni, parlavano di interi Regni, le cui regine potevano parlare agli animali e agli alberi,
altri di imperi retti da creature ignote e sconosciute, altri di interi regni e imperi retti da Razze
magiche o da creature magiche...

ma le descrizioni erano spesso in contraddizione tra di loro...

i libri descrivevano anche nel sottosuolo delle terre di Tartaria, c'erano sia interi palazzi sepolti, che
intere città e metropoli titaniche, sepolte nel sottosuolo della Grande Tartaria, ma descrivendo anche
di vaste, immense e titaniche città e metropoli in rovine, risalenti ad epoche ancestrali, diffuse nelle
profondità dei mari e oceani del mondo, o allagate o semi-sommerse in grandi paludi o lagune,
analoghe città antiche o in rovina, si trovavano nei deserti, nelle giungle e nelle montagne, in valli
montuose isolate e remote, in grandi giungle tropicali, del tutto sepolte dalla vegetazione o
riconquistate dalla natura...

ma i libri descrivevano anche i Giganti, erano una razza molto evoluta e intelligente, una razza
tecnologicamente avanzata, che aveva ottenuto grandi traguardi nel campo della scienza e della
tecnologia, i Giganti, secondo questi libri, avevano conoscenze molto avanzate nel Astronomia e
nelle scienze Pliniane, le scienze naturali...

quei libri descrivevano i giganti, come una razza molto forte e poderosa a livello fisico e muscolare,
come una razza, capace di sollevare interi macigni, con un estrema facilità, come se fossero solo dei
sassolini o delle piccole pietre...
la Razza dei Giganti, era descritta nei libri, come una razza superiore, come la più forte e potente di
tutte le razze, come una razza celestiale o divina, una razza dal immensa forza muscolare e dal
intelletto sconfinato e dalle notevoli capacità artistiche e creative... il libro, ipotizza che i giganti,
fossero una Razza Padrona, una razza dominatrice, una razza conquistatrice, una razza che aveva
conquistato interi continenti, se non intere masse continentali, una razza che si era espansa e diffusa
dalle cime più alte delle montagne, alle profondità marine dei più profondi oceani del mondo,
conquistando ogni frontiera e avventurandosi nel ignoto con estrema facilità,

ma altri libri, ipotizzavano che i giganti avessero un grande difetto fisico: richiedevano grosse e
immense quantità di acqua e cibo, per essere sfamati, i giganti erano alti di statura e grossi di
corporatura e richiedevano immense quantità di cibi, alimenti e bevande, per essere sfamati e
dissetati e questo divenne un grande problema, poiché, alimentare o dare nutrizione alla
popolazione dei giganti in continua e costante crescita demografica, spinse i giganti a conquistare
sempre più territori e continenti, per creare immensi allevamenti di animali da pascolo e immensi
campi agricoli, per produrre tonnellate di cibi e bevande, che servivano ai giganti, poi, i giganti per
sostentare la loro società, richiedevano il quadruplo delle risorse naturali e materie prime, che
avrebbe richiesto una comune società di essere umani...

questo, secondo le descrizioni nei libri, sopratutto di un libro intitolato “Historia de Gentibus
Titanicus” (Storia delle genti Titaniche) fece mandare alla bancarotta energetica tutto il mondo,
portando il mondo sul orlo del esaurimento delle risorse naturali e delle materie prime,
ipersfruttando il suolo del mondo, rischiando di far prosciugare e spolpare fino al midollo, il mondo
e le loro risorse...
per di più, questo ipersfruttamento, aveva causato il disboscamento di intere foreste e giungle,
spianate per essere trasformate in campi agricoli e allevamenti di bestiame per i giganti, devastando
la natura del mondo...
questo, fece infuriare le razze magiche di tutto il mondo, che intimoriti dalla minaccia che erano
divenuti i giganti, fecero fronte comune, creando una grande alleanza delle razze magiche del
mondo conosciuto, scatenando una guerra su vasta scala, che devastò le stirpi dei giganti...
allo stesso tempo, quando le risorse naturali, giunsero al minimo e quando il cibo non bastò più per
sfamare tutti, l'impero dei giganti, iniziò a crollare su se stesso, sfaldandosi in una violenta e
devastante guerra civile, una guerra al interno dei giganti... che spinse i giganti a combattersi tra di
loro, per controllare quel poco che rimaneva, i giganti combatterono due guerre, sia dentro che
fuori, sia contro l'alleanza delle razze magiche, che tra fazioni rivali e nemiche dei giganti... tutti
questi fattori, portarono a un epoca di guerre e conflitti, che devastarono il mondo, quelle guerre
vennero combattute nei profondo degli oceani e nei continenti del mondo conosciuto, nelle
profondità marine, la stirpe dei giganti, venne combattuta dai Titani Marini, che decisero di allearsi
con le razze magiche e di combattere contro i giganti, quei libri, accennano che tra le razze
magiche, che combattere i Giganti, c'erano i Basilischi, ma altre versioni e fonti, dicevano che i
Giganti furono combattuti dai Draghi, dai Naga, dai Garuda, da Razze magiche delle Terre
d'oriente, sopratutto dal India e dai Catai e dalla Moscovia, ma le razze magiche delle terre
d'occidente, parteciparono a quella guerra, quelle guerre che portarono al crollo definitivo della
civiltà dei giganti, poi, allo sterminio stesso della razza dei giganti, secondo quei libri, i giganti
vennero sterminati dalle stesse razze magiche, ritenendo che la sola esistenza dei giganti, fosse una
minaccia e pericolo per il mondo, ritenendo che i giganti fosse troppo pericolosi, che i giganti
potessero consumare troppe risorse, che il mondo non poteva reggere l'esistenza dei giganti...
quindi... per il bene del mondo stesso... i giganti andavano sterminati... uno per uno... i Giganti e le
razze magiche, non potevano convivere assieme nello stesso mondo...

per quei libri, le Razze magiche, capivano che non si poteva essere troppo buoni, che Giganti e
Razze magiche, non avrebbero mai potuto convivere assieme o in pace, che non si poteva essere
troppo permissivi o tolleranti con i giganti, sennò i giganti avrebbero prosciugato tutte le risorse del
mondo, lasciando a bocca asciutta tutte le razze magiche del mondo, se i Giganti fossero lasciati
liberi di agire, alle razze magiche, non sarebbe rimasto più nulla... le razze magiche, capirono che
non bisognava essere troppo buoni... che la troppa bontà era dannosa e nociva quanto la troppa
Cattiveria... che essere troppo buoni rendeva stupidi e ciechi, che la bontà eccessiva, poteva
accecare chiunque o stordirli nella mente, troppa bontà poteva ubriacare ogni razza... le razze
magiche, per questo, si rifiutarono di essere troppo buoni o gentili con i giganti... essere troppo
buoni avrebbe permesso ai giganti di distruggere il mondo, di portarlo alla Rovina... per le razze
magiche, nella guerra descritta in quel libro la distruzione dei giganti, era sbagliato, ma necessario...
un male necessario...
per le razze magiche, essere aperti e compassionevoli verso i giganti, era un idea cretina e idiota,
una teoria che solo un deficiente poteva postulare, non si può sempre amare tutto e tutti, un mondo
di solo e unico amore, non sarebbe mai esistito... era una cosa brutta e triste da dire... ma era così...
o le razze magiche fermavano i giganti o il mondo intero sarebbe stato distrutto dal troppo potere
eccesivo che avevano accumulato i giganti... come spiegava un proverbio, diffuso nelle razze
magiche... e meglio una verità brutta o triste a una dolce bugia... meglio una Dura verità a una dolce
menzogna... una cosa poteva essere brutta e triste ma vera... mentre una cosa bella e dolce, poteva
essere falsa o menzognera... bello e dolce non vuol dire automaticamente vero o fondato o valido...

per le razze magiche, ritenere che i giganti potessero convivere con le razze magiche, era una vana
illusione, un pensiero da Ingenui, una teoria stupida, infantile e puerile, scritta da un bambino
stupido che non ha capito come funziona il mondo o da un idealista che vive sulle nuvole invece di
stare con i piedi per terra, non si vive di sola bontà, non si vive di solo amore... a volte... anche
l'odio serviva... a volte... anche l'odio aveva la sua utilità...

i giganti erano forti, troppo forti, i giganti erano talmente forti da essere divenuti vittime di se
stessi, i giganti avevano talmente tanto di quel potere, da ritrovarsi vittime del loro stesso potere, i
giganti vennero schiacciati dal loro immenso potere... il potere a volte era un dono... ma in altri
casi... era una maledizione... una condanna...

fu allora, che il Sommo Mecenate, smise di leggere quel libro, quello era un libro molto particolare,
un libro molto controverso, un libro diverso da tutti gli altri, ma che aveva una teoria molto
interessante al suo interno...
ma i Libri erano contradditori, nelle fonti e nelle descrizioni, alcuni testi ipotizzavano che i giganti
avessero un impero PanContinentale, esteso tra Asia, Africa ed Europa, altri ipotizzavano che i
Giganti fossero andati nello spazio e avessero colonizzato le stelle, altri ancora ipotizzavano che i
Giganti avessero abbandonato la superficie terrestre, per emigrare di massa nella “Terra Cava” in un
immenso mondo sotteraneo, situato sotto la superficie terrestre...

alcuni di quei libri, ipotizzavano che il crollo della civiltà dei Giganti fosse causato da arroganza o
superbia, altri ancora, dal fatto che i giganti erano diventati troppo potenti ed egemonici e che
questo, avesse spinto tutte le maggiori razze magiche del mondo a creare un fronte unito, per
combattere la minaccia dei giganti...

dopo aver letto tutti quei libri e aver accumulato tutte quelle informazioni, il Sommo Mecenate,
iniziò a capire molte cose sul Taramaso e a capire, quale fosse l'effettiva provenienza di quel
misterioso gigante, che iniziava ad essere avvistato nelle terre Tusciane...

il Sommo Meccanomante

Intanto... fuori dalla Città Mecenatica...

Per le campagne attorno a Fiorenza, si aggira una strana persona, a bordo di uno strano veicolo, una
specie di strana automobile “Clockpunk”, che si muove con una tecnologia ibrida, un insieme di
sistemi meccanici e pneumatici, con un motore a vapore e dei tubi idrici...

il veicolo motorizzato, si muoveva sparato a tutta velocità, viaggiando attraverso le campagne di


Fiorenza, spaventando e terrorizzando i pastori e i contadini delle zone limitrofi a Fiorenza, che
prima d'ora, non avevano mai visto un veicolo motorizzato...

la persona alla guida di quel veicolo, aveva nel sedile a fianco, un Automa meccanico, che faceva da
aiutante a quella strana persona, una persona molto eccentrica...

il veicolo, entrò a tutta velocità, in una delle grandi porte della città, tutti i passanti si domandavano
che razza di strano veicolo fosse quello e due guardie cittadine, che vigilavano il grande ingresso
della città, che si trovava nelle mura difensive della città, doveterro scappare via a gambe levate, per
evitare di essere investiti da quello strano veicolo...

il veicolo iniziò ad attraversare le strade di Fiorenza, a massima velocità, lasciando sbalorditi i


passanti, che per la prima volta, vedevano quello strano veicolo...

il veicolo, stava viaggiando a massima velocità, in direzione del Palazzo Mecenatico, la residenza
del sommo Mecenate, che si trovava al centro di Fiorenza e che fungeva da grande e immenso
palazzo, che dominava tutta l'area urbana di Fiorenza...

il veicolo, a tutta velocità, raggiunse il palazzo Mecenatico, entrando dal retro, tramite un grosso
portone, che accedeva a un grande giardino, il Giardino privato di Stile Tusciano o “Stile Toscano”,
che era il più rinnomato stile di giardinaggio nel Impero della Grande Tuscia... uno stile di
giardinaggio che era distintivo delle ville e giardini dei nobili e aristocratici della grande Tuscia...

il Sommo Mecenate, si trovava nel suo giardino, chiamato “Giardino dei Limoni”, dove c'erano
molti animali esotici, tra cui numerosi Pavoni, che si aggiravano per quel giardino...
nel giardino, il Sommo mecenate, aveva organizzato un grande ricevimento, dove i membri del alta
classe Fiorenzana, si divertiva e ballava, al ricevimento, però, erano stati invitati anche alcuni
Oligarchi Fiorenzani, che però erano ostili e diffidenti verso il Sommo Mecenate, poiché aveva
aperto le porte del Urbe Fiorenzana, sia al immigrazione da parte delle Razze Parnasiche e sia dalle
masse dei rifugiati di guerra dalle zone contadine, causando molti malumori verso gli Oligarchi
fiorenzani...

tra quegli oligarchi, c'era Messer Parzalio Marabonti di MezzoLungo, chiamato semplicemente
Parzalio... Parzalio era il capo degli “Oligarchi Bodorici” o detta anche “Contrada Bodorica”, una
fazione di Oligarchi conservatori e tradizionalisti, che progettavano di detronizzare il Sommo
Mecenate e di instaurare un nuovo governo, che avrebbe dovuto chiudere le mura della Città, sia ai
Parnasici, che ai popoli contadini-rurali o a chiunque fosse esterno al Urbe di Fiorenza...

Parzalio, iniziò a parlare ad un altro oligarca, di nome Macchiani, guardando con diffidenza e
ostilità, il sommo mecenate, ma senza farlo notare a nessuno, mentre si serviva da solo del cibo a un
grande banchetto, simile a un “Buffet”...
Parzalio: ma guardalo... guardalo com'e contento e come si diverte... puah... il traditore... deve
proprio essere contento a lasciare che Fiorenza, la città più bella di tutto il mondo conosciuto, sia
riempito di Selvaggi delle foreste, Bifolchi delle campagne e di umanoidi degenerati!!! tutta la
cloaca del mondo entra nella nostra bella città e lui ride come uno scemo! Puah! Che schifo!
Macchiani: oh, ma non ti preoccupare! Vedrai che prima o poi, la testa gli cascherà e gli rotolerà a
terra! Oramai gli eserciti del Sacro Romano impero, sono vicini a questa città, vedrai che appena
l'impero germanico, prenderà questa città, farà piazza pulita sia dei traditori come lui, che di tutta
la feccia che sta intasando la nostra città... abbi pazienza... ancora un po'... e le cose al sommo
mecenate... non andranno più tanto bene...

ma il veicolò automatico, entrò a massima velocità, nel grande giardino, spaventando e terrorizando
tutti gli invitati, facendo spaventare anche i Pavoni, che scapparono via, nascondesi dietro a dei
cespugli...

il veicolo generò un immensa massa di fumo, da cui uscì, il misterioso figuro, che sceso dal veicolo,
si diresse verso il Sommo mecenate...

la persona eccentrica si rivelò... egli si chiamava Galleano da Marzoni, il più celebre e famoso
inventore di Fiorenza, giunto al Palazzo mecenatico, per presentare la sua nuova invenzione...
ovvero, il “Carro Pneumotico”, un carro in grado di spostarsi e muoversi, senza bisogno di cavalli
o animali da traino, un “Carro automatico”, dalla propulsione autonoma e indipendente...

Galleano da marzoni, era affiancato da un Automa Meccanico, che gli faceva da aiutante e da
assistente...

a Fiorenza, il Sommo Mecenate ha iniziato ad aiutare e finanziare, un inventore molto celebre e


rinnomato, chiamato Galleano DaMarzoni, un inventore divenuto molto celebre e famoso a
Fiorenza, noto per le sue invenzioni avveniristiche, divenuti comuni e diffusi nella Fiorenza, le
invenzioni di Galleano da Marzoni, sono promosse e incentivate dal Sommo Mecenate...
Galleano da Marzoni, parte dalla sua bottega da inventore, a bordo di un veicolo Meccanico, una
Ruota Mobile, una specie di Motorino rudimentale e “Clockpunk”, che Galleano usa per spostarsi
per le strade di Fiorenza, viaggiando ad alta velocità, lasciando sbalorditi i passanti, che per la
prima volta, vedevano quella strana invenzione...

Galleano, a bordo del suo veicolo, arriva al “Palazzo Mecenatico”, il palazzo dove vive il Sommo
Mecenate...

a Fiorenza, la congrega dei Meccanomanti, ha creato dei Robot clockpunk, degli automi meccanici,
chiamati “Meccanidi” o “Meccanidei”, che sono robot Meccanici umanoidi, composti con sistemi
Idraulici e Pneumatici, assieme a sistemi meccanici ad orologeria, molto complessi e avanzati...

i Meccanidei, sono usati dal governo della città-stato di Fiorenza, sia nella manodopera, come nei
lavori pesanti, ma venendo usati anche nella guerra e nel combattimento...

nelle Terre di Tuscia, si parla la Lingua Tusciana, che è somigliante a una fusione linguistica di
Greco, Latino e Dialetto Toscano, nata nei centri culturali e letterali di Fiorenza e divenuta
rapidamente la lingua comune e d'interscambio del impero della Grande Tuscia...

nella città di Fiorenza, come in tutto l'Impero Tusciano, il calendario principale e il Calendario
Tusciano, che si basano sul “Calcolo Tusciano”, detto anche “Stile Tusciano”, che è un calendario
separato e distinto dagli altri calendari usati nella Grande Penisola, per esempio, nelle Terre Latine o
Terre Pontificie, viene usato il “Calendario Cesareo” o “Calendario Pontificio”, simile al
calendario Romano-Latino...

il Campione dei Basilischi

Intanto... Al accampamento militare del esercito Basilisco...

nella grande tenda, dove risiede l'imperatore Basilisco, giunge un corriere Basilisco, che entrando di
fretta nella tenda, si china a terra e si genuflette davanti al Imperatore Basilisco, per dargli un
importante notizia...

Corriere Basilisco: Vostrà Maesta! Il Campione dei Basilischi e appena arrivato al accampamento,
come vostro ordine!!!

l'imperatore Basilisco, si rivela contento e soddisfatto della notizia...

Imperatore Basilisco: Ottimo! Bella notizia! Portatemelo immediatamente qui nella tenda! Voglio
incontrarlo di persona...
Corriere Basilisco: sarà fatto, vostra altezza!!!

così, il corriere basilisco, usì di soppiatto dalla tenda, pochi minuti dopo, con l'imperatore basilisco,
voltato di spalle, si presentò nella tenda, una creatura rettiliforme gigantesca e mastodontica, alta
dei metri e di forma umanoide... la creatura era coperta dal buio e dal oscura, e dalla luce debole e
tenue al interno della tenda, una luce scarsa, che illuminava poco o appena il grande spazio interno
alla tenda, un oscurità che copriva completamente il corpo del Campione dei Basilischi...

L'Imperatore Basilisco inizia a parlare al Karghenhai, spiegandogli gli scopi e gli obbiettivi della
sua missione: il Karghenhai dovrà combattere contro il misterioso gigante guerriero, che
misteriosamente e comparso e si aggira per le campagne della grande Tuscia, combattendo e
contrastando gli eserciti del Sacro Romano Impero, l'Imperatore Basilisco, per questo, teme che il
misterioso gigante guerriero, possa causare numerosi problemi al esercito dei Basilischi... poiché il
Taramaso sta già causando numerosi problemi al esercito del Sacro Romano Impero...

così, l'Imperatore Basilisco, decise di sfoderare contro il Taramaso, il suo asso nella manica, ovvero,
il Karghenhai...

il Karghenhai e il guerriero più forte e potente di tutta la razza dei Basilischi, un Basilisco supremo,
un Basilisco Alfa...

il Karghenhai fin dalla più tenera età, fin da quando era un cucciolo, venne selezionato per essere
allevato e addestrato per essere un guerriero invincibile, un lottatore imbattibile, per essere il più
forte e potente di tutti i Basilischi...

prima del colpo di stato nel impero dei Basilischi e prima della guerra imperiale dei Basilischi,
l'Imperatore Basilisco, decise di selezionare di persona, assieme a degli aristocratici basilischi, dei
cuccioli di Basilisco, tra i i più forti e potenti, poiché, l'Imperatore Basilisco riteneva che la forza
fosse alla base e principio di ogni cosa e che i forti, andavano favoriti a sfavore dei deboli...

il Karghenhai, venne scelto in una selezione di tutti i cuccioli di Basilisco, che erano nati nelle
“Terre Basilische” o “Lande Basilische”, di tutti i cuccioli più forti e potenti, venne scelto il
Karghenhai...

il Karghenhai venne separato dai suoi genitori e venne allevato e cresciuto nel palazzo del
imperatore Basilisco, dove il Karghenhai venne indottrinato e addestrato per essere un guerriero,
per essere costantemente pronto per il combattimento...

il Karghenhai venne indottrinato, poiché l'Imperatore Basilisco, voleva rendere il Karghenhai un


modello, un esempio, lo stendardo fiero e orgoglioso su tutta la razza Basilisca, per questo, il
Kargenhai, fin da quando era giovane, si giunse a montarsi la testa, a diventare arrogante e
presuntuoso, sviluppando la convinzione di essere un “Eletto”, di essere un “Prescelto”, di essere un
“Modello” ed “Esempio” di tutti i basilischi, di essere lo “Stendardo” o “Campione” della sua
Razza, il Karghenhai sviluppò al convinzione di essere invincibile o imbattibile, la convinzione di
essere innarestabile o imbattibile, poiché il Kargenhai, era convinto che la forza fosse tutto, che la
forza fosse alla base e principio di ogni cosa, che si viveva di sola forza, che senza la forza non si
andava da nessuna parte...

il Karghenhai, fin da quando era giovane, giunse a sviluppare la convinzione di essere invincibile,
di essere imbattibile, di essere immortale, di essere il membro di una razza superiore, di una stirpe
eletta, di una razza che essendo fatta di pura forza e potenza, allora, sarebbe destinato ad essere
imbattibile o innarestabile, a conquistare sempre ogni reame e ogni continente...
da allora, il Kargenhai, divenne non solo il favorito del Imperatore Basilisco, ma divenne anche,
nella propaganda del Impero Basilisco, il “Sacro Guerriero” dei Basilischi, la punta di diamante di
tutti i basilischi, poiché, nelle numerose guerre e conflitti, che condusse l'impero Basilisco nel
Continente Occidentale, Kargenhai, si distinse come un guerriero temuto e innarestabile, come un
guerriero dalle abilità marziali incredibili, un guerriero che aveva combattuto e sbaragliato
innumerevoli nemici e avversari...
il Kargenhai, si distinse nelle numerose guerre che i Basilischi, avevano combatutto sia contro i
regni e imperi degli Umani, che contro i regni e imperi delle Razze Magiche...

in quelle guerre, il Karghenhai, aveva sempre portato gli eserciti dei Basilischi verso la vittoria,
l'impero dei Basilischi, aveva vinto numerose battaglie, grazie al intervento del Campione dei
Basilischi... per questo, il Karghenhai venne venerato e celebrato, venendo glorificato nella
propaganda del impero dei Basilischi, che iniziò a celebrare il Karghenhai, come un “Eroe”, come
un “Nobile Guerriero”, come un “Paladino”, come un “Campione”, come lui che stava portando la
razza dei Basilischi, verso la gloria e la grandezza... come colui che stava portando l'impero dei
Basilischi, verso la vittoria...

il Karghenhai, nei piani del Imperatore Basilisco, avrebbe dovuto essere un arma di distruzione di
massa vivente, un arma del apocalisse vivente, il più potente e forte di tutti i guerrieri nel mondo
conosciuto...

il Karghenhai avrebbe dovuto essere innarestabile, una perfetta arma vivente, uno strumento divino
di morte e distruzione, il Karghenhai avrebbe dovuto essere la punta di diamante del impero dei
Basilischi, la punta di lancia del esercito Imperiale basilisco...

L'Imperatore Basilisco, prima del colpo di stato che fece cadere la monarchia Basilisca, portando al
avvento del Governo Imperiale Basilisco, scrisse un Libro, un Manifesto politico, dove il Re
Basilisco, descrisse il suo pensiero politico, ovvero, “il Libro del Guerriero Volante”...

secondo questo libro, la razza umana e marcia e corrotta e anche le razze magiche sono marce e
corrotte, poiché preferiscono le emozioni e i sentimenti, alla forza e alla potenza, per l'imperatore
Basilisco, le emozioni sono roba dei Deboli, le emozioni e i sentimenti sono un segno di
indebolimento razziale e sociale,

per l'Imperatore Basilisco, la razza umana e condannata al declino e anche le razze Parnasiche sono
condannate al declino, poiché prediligono i forti ai deboli, promuovono la debolezza come una virtù
e la forza e la potenza come un difetto, glorificando i Deboli e demonizzando i forti, l'Imperatore
Basilisco ha notato che nella razza umana, si sono diffuse grandi religioni, delle religioni
monoteiste, che promuovono la pace e l'uguaglianza tra tutte le razze umane, allo stesso tempo,
ideali di fraternità e solidarietà si sono diffuse tra gli esseri umani... mentre tra le razze magiche,
regnano ideali nobiliari e cavallereschi, ideali e principi morali, con la moralità che è fortemente
diffusa tra le razze magiche...

ma per l'imperatore Basilisco, il pilastro del ordine sociale, non è la Moralità o i principi morali, ma
la forza... per il Re Basilisco, la società deve basarsi sulla Forza, non sulla morale o sul etica...

per l'Imperatore Basilisco, l'Amore rende passivi e la passività rende schiavi e deboli, per
l'imperatore Basilisco l'amore e roba da schiavi, l'Amore porta alla schiavitù, pietà e compassione
rendono gli umani e le creature magiche deboli, stupide, passive e ignoranti e quindi delle “Razze
schiave”, meritevoli di essere sfruttati o soggiogati dai Basilischi...
l'Imperatore Basilisco nel suo testo, proclama che chi vuole essere libero, deve essere forte e per
essere forti non bisogna mai essere dolci o teneri... e nemmeno essere compassionevoli o pietosi...
reclamando che chi cerca sempre l'amore o la pietà o la compassione sarà condannato ad essere o
uno schiavo o un essere inferiore...

ma per l'Imperatore Basilisco, nella “Legge del Cosmo”... nel “Ordine naturale delle cose”, i Forti
comandano, i Forti sono per natura destinati a comandare e dominare ogni cosa, i forti sono i
padroni della natura, del mondo e del cosmo e che i Deboli e i passivi, sono condannati ad essere
schiavi dei Forti o ad essere i servitori dei più forti...

per l'imperatore Basilisco, la Debolezza e peccato, la debolezza e una colpa, la debolezza e un


crimine da punire severamente, un peccato da cui cercare l'espiazione...

il Palazzo del Re dei Satiri

Al Palazzo reale di Parsalonia, nella città di Parsania...

nella sua stanza, la principessa Satira Iarena, stava dormendo tranquilla e beata nel suo letto, mentre
Iarena si trovava nel mondo dei sogni, immersa in un sogno molto bello e incantevole, ma
silenziosamente, in punta di piedi, entrarono nella stanza di Iarena, due bambini satiri ben vestiti, in
abiti nobiliari, un maschio e una femmina, l'uno un ragazzino sugli 11 anni e l'altra una bambina di
7 anni, il ragazzino, tenendo in mano un grosso corno, simile a una tromba, suona forte nello
strumento ad aria, direttamente nel orecchio di Iarena, causando un suono fragoroso, che fa
svegliare di colpo Iarena dal suo sogno...

Corno: PPFFFHHHTTTTTTHHHHH!!!!! (Suono del corno)


Iarena: DAAAAAHHHRRRRGGGGHHHH!!!!!
Fratellino di Iarena: buon giorno! Iarena!!!

il ragazzino e la bambina, rispettivamente il fratello e la sorella minore di Iarena, dopo aver fatto
quello scherzo a Iarena, scappano per i corridoi del palazzo reale, dopo aver fatto infuriare Iarena,
che si è ritrovata svegliata di sovracolpo dal suono di quel corno ad aria...

Iarena: voi due... siete... morti...

questo, fece alzare di soppiatto Iarena, che iniziò a gridare, spaventata e terrorizzata da quel suono
fragoroso e fulmineo, che fece sobbalzare Iarena al istante, iniziando a gridare dal terrore, ma
accorgersi poi, che a causare quel suono fragoroso, erano stati il suo fratellino e sorellina
contemporaneamente, che avevano voglia di scherzare... ma Iarena un po' meno...

fu allora, che ridendo a crepapelle, il fratellino e la Sorellina di Iarena, corsero a perdifiato, fuori
dalla stanza di Iarena, ridendo a crepapelle, correndo come delle saette, attraverso i corridoi del
palazzo, cogliendo alla sprovvista, le donne della servitù, con Iarena, che alzana di soppiatto dal
letto, ancora in pigiama, iniziò a inseguire i suoi due fratellini, inferocita, vogliosa di fare la pelle ai
suoi due molesti fratellini... iniziando a gridare di rabbia...

Iarena: vi ammazzo, brutti sgorbi!!! giuro che vi ammazzo!!!!

il fratellino di Iarena, mettendo la sua sorellina, sotto la sua protezione, iniziò a correre a perdifiato
per i corridoi, per paura di subire l'ira di Iarena...

le urla e lo schiamazzo di prima mattina, vennero uditi dalla regina di Parsalonia, che si era appena
alzata ed appena preparata, era giunta nel grande salotto, del palazzo reale... la regina Satira, la
madre di Iarena, allora capì che i suoi figli stavano di nuovo litigando

Regina Satira: oh no! Di nuovo! Eccoli che ricominciano!!!


Serva satira: signora, cosa sta succedendo? Sembra che nei corridoi si sia scatenato il putiferio...
Regina Satira: lasciamo perdere, le solite cose che ti succedono quando hai dei figli...

allora, i due fratellini, entrarono di soppiatto nella grande sala, dove si trovava la regina Satira,
venendo inseguiti da una Iarena, infuriata e inferocita, i due fratellini, per difendersi dal ira di
Iarena, si nascosero dietro a un grosso divano, dove c'era la regina satira, facendosi proteggere dalla
loro madre...

Iarena: brutti somari! Adesso vi massacro di botte!! venite qui! VENITE QUIIII!!!!
Fratellino di Iarena: Mamma! Mamma!
Sorellina di Iarena: Mamma, Iarena ha detto che vuole farci del male!!!

allora, la regina satira, iniziò a rimproverare sia Iarena, che i suoi fratellini...

regina Satira: Iarena! ADESSO BASTA!! LA PIANTI???


Iarena: Ehi! Nanetti, non nascondetevi li dietro!!!!
Regina Satira: se chiami ancora una volta “Nanetti” i tuoi fratelli sarò io a massacre te di botte...
o lo farà tuo padre al mio posto!!!
Iarena: Mamma! Dannazione, dai! Io quei due deficienti li prendo a calci! Così la piantano con i
loro scherzi!!!
Regina Satira: ehi! Signorina calmati! Non farai del male a nessuno!!!
Fratellino di Iarena: mamma! Mamma! Iarena e inferocita con noi!!!!
Iarena: certo! Brutte pesti! Voglio pigliarvi di schiaffi, finchè le vostre guance non diventano viola
dal numero di sberle che ti avrà dato!!!
Regina Satira: Ehi! EHI! Basta, Eh!!!
Sorellina di Iarena: mamma, Iarena ci urla addosso!!!
Regina Satira: adesso basta! La piantate di fare schiamazzo!!!
Iarena: ma mamma! Sono quelle due pesti che mi strombazzano con il corno nel orecchio, mentre
io dormivo beata!!! non la smettono mai con i loro scherzi stupidi!!!
Regina Satira: Iarena! Per favore! Non è decoroso che te ne vada in giro per il palazzo in vestaglia
la notte, almeno vestiti!!!
Iarena: ma dai mamma!!! quei due idioti mi hanno svegliata di colpo, mentre facevo un sogno
molto bello!!!
Regina Satira: Iarena, Basta! Non insultare il Tuo fratello e sorella!!! non voglio insulti nel mio
palazzo!!!

allora, dopo essere stata rimproverata da sua madre, mezza innervosita per essere stata rimproverata
lei al posto del fratello e della sorella, si diresse verso camera sua, ma prima, guardò con aria ostile,
il fratellino e la sorellina, dicendogli...
Iarena: vi odio... questa me la pagate, proprio!!!
Regina Satira: IARENA!! TORNA IN CAMERA TUA E PREPARATI!!! tuo padre sta tornando al
palazzo! Guai a te se non presenti curata bene al arrivo di tuo padre!!!

e Iarena, allora, gridando di rabbia e frustrazione, lasciò la sala, ritornando il camera sua

Iarena: MMHHRRRGGGHHH!!!DDAAAAARRRGGGGHHH!!! maledetta questa vita! Odio


questa vita!!!!
mentre il fratellino e la sorellina, ridacchiavano, dopo essere riusciti a farla franca, grazie alla
protezione della loro madre, della regina satira di Parsalonia...

La Villa del Duca

Nella villa di Poggiano di Galambrea, nel Ducato di Galambrea, il Duca di Galambrea ha invitato
alcuni funzionari e studiosi dal Sacro Romano impero, per presentargli alcune informazioni che il
Duca di Galambrea sa sulla razza dei giganti...

così, in una grande sala, al interno della villa di Galambrea, una delegazione di venti persone, si
radunano e si diedono su delle sedie, mentre il Duca di Galambrea, presenta a loro delle Mappe e
dei disegni...

Galambrea spiega che lui, assieme a degli studiosi di Fiorenza e assieme a delle spedizioni
finanziate da lui stesso, abbia raccolto tra la Mesopotamia e le Terre della Grande Rus e le Terre di
Moscovia e le terre del Caucaso e dei Balcani e del Europa Orientale, sia resti archeologici e storici,
che resti paleontologici dei giganti... scoprendo non solo ossa e scheletri di giganti, non solo
armature e palazzi abbandonati dei giganti, ma scoprendo anche misteriosi artefatti alchemici e
tecnologici, creati dalla stessa razza dei giganti...

Galambrea allora spiega che prima del avvento della Razza umana, il mondo era dominato e
popolato da innumerevoli Razze, razze antropomorfe, razze molto senzienti ed evolute, queste razze
erano l'insieme delle razze magiche che dominavano il mondo, ovvero: i Draghi, le Fenici, le
Sirene, i Satiri, i Centauri, le Fate, i Mutantropi Unicorno...

ma Galambrea, dai suoi studi, ha notato che però, emerse una nuova Razza, una razza extra-umana,
ma non una razza magica, ovvero, la Razza dei giganti, che in tempi ancestrali e remoti, emerse
nella massa continentale Euroasiatica, emergendo in una zona intermedia tra Asia, Europa e Africa,
tra il Medio Oriente e l'Eurasia...

ma la Razza dei Giganti... era diversa da tutte le altre razze, poiché i Giganti non avevano la Magia
e non disponevano di poteri magici, cosa che spinse i giganti, a puntare maggiormente sulla
Scienza, la Tecnologia e l'Alchimia, cosa che rese la razza dei giganti, una razza molto evoluta e
avanzata tecnologicamente...

ma questo, fece mandare in crisi le altre razze magiche, che ignorando le conoscenze tecniche e
scientifiche, preferirono puntare sulla magia e i poteri magici...
fu allora, che i Giganti, scatenarono grandi e immense guerre su vasta scala, lanciandosi alla
conquista e alla dominazione del mondo...

i Giganti, erano nati e generati dal elemento magico della Terra, ma non ottenero mai poteri magici
dalla Terra, né ottennero mai “l'Essenza della Terra”, ovvero, il principio magico del elemento della
Terra...

così, tra le razze magiche, si diffuse la paura e il timore che l'Impero dei Giganti, potesse diventare
talmente ricco, evoluto e potente, da rendere i Giganti, la razza padrona e dominatrice del mondo...

inizialmente, i Draghi e le Fenici e i Garuda, lasciarono in pace i giganti, lasciando che i Giganti
controllassero le terre emerse e lasciando che Draghi e Fenici, controllassero il Cielo e lasciando
che le Sirene e i Naga e il Traigolzu, controllassero le masse oceaniche e acquatiche del mondo...

ma i Giganti, diventavano ogni giorno sempre più forti, evoluti e potenti, fino a diventare più
potenti dei Draghi e delle Fenici e dei Garuda...

fu allora, che la razza dei Draghi, decise di siglare un alleanza segreta con la razza dei Basilischi,

i Draghi, per paura e timore di perdere il loro primato ed egemonia... per paura di essere surclassati
o eclissati dai Giganti, decisero di aiutare e appoggiare segretamente i Basilischi, mandandogli
armamenti magici e alchemici e fornendo i Basilischi del miglior metallo per forgiare le spade e le
armature dei Basilischi...

fu allora, che i Draghi fomentarono la guerra tra la Razza dei Basilischi e la razza umana...

ma i basilischi, diventarono talmente forti e potenti, da diventare loro stessi una minaccia per il
mondo intero, involontariamente, i Draghi avevano creato un nuovo nemico, un nemico più forte e
potente degli stessi Giganti,

i Draghi nel tentativo di combattere un male... crearono un male ancora peggiore... ovvero, l'Impero
dei Basilischi... ma l'alleanza tra i Draghi e i Basilischi, rimase in vigore e la razza dei Basilischi
che divenuta forte e potente, sferrò un invasione su larga scala delle terre degli umani e delle razze
magiche, dando il via alla grande guerra d'invasione della Grande penisola, da parte dei Basilischi,
che dalle Terre del estremo nord del mondo, calarono verso le terre a Sud...

il Gran Ballo nel Regno dei Satiri

La città di Parsalea era la capitale del Regno di Parsalonia e la più grande e importante città delle
Terre Parnasiche... nel centro della città di Parsalea, in cima a una grande collina, che dominava su
tutta la città, si trovava il palazzo Reale del Re-Satiro di Parsalonia, il Re Tarsico I°, il più ricco,
potente e importante monarca di tutte le terre Parnasiche...

la città di Parsalea era una città ricca, sfarozsa e sontuosa, una città dalle alte mura, una città ben
curata e tenuta bene...

anche se nella città di Parsalea, la razza maggioritaria erano i Satiri, la città di Parsalea, era
diventata una città cosmopolita e multirazziale, abitata da tutte le maggiori razze Parnasiche della
grande Penisola... come Centauri, Ninfe, Driadi, Arpie e Gorgoni...

La città di Parsalea, era la più grande e importante città delle “Terre Parnasiche” o
“Lande Parnasiche”, la città di Parsalea, nel corso dei decenni, era diventata la capitale delle razze
Parnasiche, il maggiore centro commerciale ed economico dei Parnasici e il maggiore centro
artistico e culturale delle razze parnasiche...

la città di Parsalea, era diventa da molto tempo, la “Capitale” dei popoli parnasici, questo sotto la
guida del Re-Satiro del Regno di Parsalonia...

se la razza umana, aveva la città di Fiorenza, come maggiore città, al contrario, la Razza Parnasica
aveva la città di Parsalea, come maggiore città...

La città di Parsalea, era attraversata nel area di Nord-Est, da un fiume dal fondale molto basso e
pieno di rocce affioranti e dal fondale pieno di ciotoli, il fiume di Parsalonia, era un fiume
facilmente attraversabile a piedi, poiché, il livello massimo del acqua, arrivava alle caviglie...
quel fiume, era continuamente attraversato da carovane mercantili e da emissari da terre lontane,
che ogni volta che arrivavano da Nord o da Ovest, dovevano attraversare quel fiume...

quel fiume, era il luogo di ritrovo delle donne della città di Parsalea, che si radunavano in quel
fiume, per portarci a pulire i panni sporchi, spesso, portandosi dietro i loro bambini, che nel attesa
che le loro madri, finissero di pulire i panni sporchi, giocavano nei prati e campi circostanti,
osservando con curiosità le piante, gli insetti, i piccoli animali e gli alberi, oppure, giocando con i
loro coetanei...

le donne di Parsalea, ovvero, le donne Satire e donne Ninfe, donne Driadi e donne Gorgoni,
trascorrevano il tempo, o cantando da sole o cantando insieme, anche in veri e propri canti di
gruppo, le canzoni erano il maggior passatempo preferito delle massaie per non annoiarsi, quando
lavavano i panni al fiume...

al interno della città di Parsalonia, nella piazza centrale, si trovava un grande e immenso mercato,
esso, era il più grande mercato di tutte le Terre Parsalonie...

se la Grande Tuscia, aveva il Sommo Mecenate, come monarca saggio, il Regno di Parsalonia,
aveva il Monarca Tarsico I°, divenuto il “Sommo Mecenate” dei Parnasici...

sotto il dominio di Re Tarsico I°, la città di Parsalea, era divenuto un grande e importante centro
commerciale e mercantile, un grande snodo degli scambi e dei commerci, in tutte le Terre
Parsaloniche, attirando mercanti sia da tutte le terre parsaloniche, che mercanti di ogni razza
magica, provenenti da ogni zona e angolo del mondo, da tutti i maggiori regni e imperi delle razze
magiche del mondo conosciuto...

allo stesso tempo, la città di Parsalea, era divenuto il più importante centro artistico e culturale delle
Terre Parnasiche, un centro di arte e cultura, di conoscenza e sapienza di tutti i popoli Parnasici,
poiché, il Re Tarsico I°, dava molta importanza al arte e alla cultura...

la città di Parsalea era circondata e difesa da alte e poderose mura, delle mura molto spesse e
massicce, fatte di una pietra magica, una pietra arcana, ricavata dalle Cave delle Montagne di
Atlante, delle leggendarie montagne delle “Terre di Atlante”, situate nella costa africana del Mar
Meditteraneo... la “Pietra di Atlante” o “Roccia Atlantica”, era una pietra dura, coriacea e molto
resistente, in grado di resistere a ogni tipo di palla di cannone o di arma d'assedio...

nei tempi antichi, quando venne fondata la città di Parsalea, la Roccia Atlantica venne usata per
costruire le mura difensive di Parsalea, cosa che rese la città di Parsalea, inespugnabile a ogni
nemico e invasore, che fosse umano o creatura magica...

Parsalea allo stesso tempo, sotto il governo di Re Tarsico I°, era divenuto un modello di pace,
cooperazione e convivenza sia tra diverse razze magiche, che tra Umani e Parnasici, poiché, il Re
Tarsico I°, decise di concedere l'apertura delle porte della città alla migrazione, da parte degli esseri
umani...
questo, rese la città di Parsalea, una metropoli cosmopolita e multirazziale, un via vai e crocevia di
popoli e nazioni, sopratutto da tutte le zone della grande Penisola...

in quella grande città, la Magia e l'Alchimia erano permessi e consentiti, poiché, il Re Tarsico I° era
un monarca aperto e tollerante, permettendo la pratica delle Arti Magiche e Alchemiche nella città
di Parsalea, cosa che rese Parsalea, il maggior centro della Magia e del Alchimia nelle Terre
Parsaloniche...
-

Nella città di Parsalea, in una delle grandi sale del palazzo del Re Tarsico, avviene un grande
ricevimento, dove sono invitati i maggiori nobili e aristocratici del alta classe di Parsalea, che si
sono radunati al interno della grande sala dei ricevimento del Palazzo Tarsiceo, il palazzo dove
risiede il Re Tarsico,

al evento e presente la figlia primogenita del re Tarsico, Narisia, che è la sorella maggiore di Iarena,
che e la prossima regina del regno di Parsalonia e la favorita nella successione al trono, poiché e la
figlia primogenita, mentre a contrario Iarena e la figlia secondogenita, per questo, sfavorita nella
successione reale, cosa che ha causato molti rancori e risentimenti da parte di Iarena, nei confronti
di sua sorella maggiore...

Narisia e una ragazza viziata e smorfiosa, una ragazza sbruffona e altezzosa, poiché, essendo la
primogenita e sempre stata abituata ad essere trattata meglio degli altri, a ricevere le maggiori cure e
attenzioni, rispetto a Iarena...

Narisia, tende spesso a trattare male Iarena, mostrandosi fredda, insensibile, lontana e distaccata nei
confronti di Iarena...

al evento, il Re Tarsico e la loro famiglia reale, hanno deciso di presentare Narisia al alta classe di
Parsalonia, in vista della prossima incoronazione di Narisia a nuova regina del Regno Parsalonico,
per questo, la famiglia reale di Parsalonia, ha organizzato un grande evento, per presentare Narisia
alle classi alte del Regno di Parsalonia...

al evento, si presentano nobili e aristocratici di ogni razza Parnasica, sia da tutto il regno di
Parsalonia, che da tutte le “Terre Parnasiche”...

al evento, partecipa, a suo malgrado, Iarena, assieme al fratellino e alla Sorellina...

Iarena però tollera a suo malgrado quel evento, ritenendo che sua sorella maggiore, sia solo un
antica sbruffona, una principessa viziata e stupida... un oca altezzosa e senza cervello...

Tutte le ragazze nella sala, rimasero colpite e affascinate dalla bellezza ed eleganza di Narisia, che
era vestita con lunghi abiti eleganti e splendenti... i genitori di Narisia, i monarchi Satiri di
Parsalonia, non avevano badato a spese, cercando di dare a Narisia, il meglio che gli potevano
offrire...

fu allora, che in una stanza, c'era Narisia, affiancata da delle Cortigiane arpie, delle femmine mezze
umano e mezze uccello, delle giovani ragazzine, stavano aiutando Narisia a vestirsi e a Truccarsi e a
prepararsi per il ricevimento...

una cortigiana satira, entrò nella stanza dei preparativi, per verificare lo stato della situazione...
Cortigiana satira: allora, ragazze? Avete finito? gli invitati stanno aspettando!!!
Cortigiana Arpia: ancora un minuto! Dobbiamo sistema ancora per poco il trucco e abbiamo
finito! ci manca solo di cipria sulle guance e abbiamo fatto tutto!!!

un piccolo esercito di giovani cortigiane Arpie, era stato impiegato per curare il trucco facciale di
Narisia, per vestirla, sistemarle l'abito, per dipingerle lo smalto sulle unghie di mani e piedi,
pettinarle e aggiustarle i capelli, fare la manicure alle unghie, che dovevano apparire il più perfetto
possibile, per poi sistemarle l'abito e renderla perfetta come una statua greca per il ricevimento...

tutto quel ricevimento, stava avvenendo, poiché, Re Tarsico I°, per via delle leggi di successione
dinastia del Regno di Parsalea, avrebbe dovuto favorire il figlio primogenito, nel caso avesse un
figlio maschio o la figlia primogenita, nel caso fosse femmina, nella successione dinastica, per le
leggi Parsalaiche, il primogenito, ereditava sempre il potere dinastico, mentre il secondo genito, o il
Terzogenito, che fosse maschio o femmina, non avrebbe mai potuto ereditare la successione
dinastica al trono o mai sarebbe potuto diventare re o regina, ma avrebbe avuto lo stesso dei titoli
nobiliari, potendo far parte del aristocrazia, ma senza poter diventare re o Regina del regno...

il ricevimento, avvenne in una grande stanza, che spesso, era usata per i balli e i ricevimenti e le
feste di corte, era un immensa sala vuota, senza mobili, al interno di un palazzo molto grande e
vasto, sui cui muri, c'erano decorazioni, dipinti e stucchi decorativi simil-Barocchi, le pareti erano
curate nei minimi dettagli, come se quella sala, fosse un immensa galleria d'arte...

quella sala, era usata dai monarchi Parsalei, come una sala dei ricevimenti, ed era usata come una
“Sala dei Balli”, durante i balli e ricevimenti notturni, o durante le grandi feste sfarzose che
l'aristocrazia Parsalea, organizzava, al interno del Palazzo del Re Satiro, la grande sala, ora si era
riempita di gente e c'era molto movimento, solo gli invitati appositi, che avevano ricevuto l'invito
per diretta da parte dello stesso Re satiro, oppure, solo i membri del alta aristocrazia del Regno
Parsaleo potevano partecipare al evento, tramite un ordine diretto del Re Satiro, ai comuni Plebei,
era proibito e bandito l'accesso o la sola presenza al evento nobiliare... se un Plebeo fosse stato
beccato a osservare o partecipare al evento, anche sotto copertura o sotto mentite spoglie, sarebbe
stato o nel migliore dei casi, incarcerato a vita o nel peggiore dei casi, condannato a morte...

poiché, nelle leggi Parsaleiche, il palazzo del Re Satiro, era uno spazio sacro, un spazio regale, uno
spazio “intimo” per i nobili, gli aristocratici e la famiglia reale, uno spazio puro, che non doveva
essere contaminato, dalla presenza dei Plebei o dei comuni mortali, per la nobiltà Parsaleica, un
Plebeo non doveva osarsi o permettersi, di violare la “sacralità” e “nobiltà” e la “Regalità” del
palazzo del Re Satiro, i Nobili Parsaleici, erano diffidenti, se non apertamente razzisti, verso i
Plebei, il Classismo era un tratto distintivo della società Parsaleica, per i Nobili Parsaleici, Plebei e
Nobili, erano due razze separate e distinte, che non avrebbero mai dovuto, confondersi o mescolarsi
o contaminarsi reciprocamente...

per i nobili Satiri, un plebeo non poteva comprendere o capire le menti e usanze di nobile, per i
nobili satiri, la differenza tra un nobile e un plebeo era la stessa differenza che c'era tra una Trota e
un Elefante, per i nobili satiri, gli aristocratici e i plebei, erano due mondi a parte, due razze a sé
stanti...
per i nobili Satiri, il “Mondo Nobiliare” o “Mondo Aristocratico”, la sfera della società, dominata
dagli aristocratici, era un mondo arcano, un mondo magico, un mondo mistico, un mondo ancestrale
e misterioso, ignoto e sconosciuto ai comuni plebei... gli aristocratici sono magici, gli aristocratici
sono degli Dei, degli esseri divini, agli occhi dei comuni plebei delle terre Parnasiche...

gli Umani erano razzisti con i Parnasici, ma i Parnasici, si opprimevano e sfruttavano tra di loro,
anche gli stessi satiri, si sfruttavano e opprimevano tra di loro, sopratutto, i Nobili che sfruttavano e
opprimevano i comuni plebei...
ma durante l'attesa del ricevimento, nella grande sala sontuosa del palazzo del re-Satiro, si erano
radunati tutti i nobili e aristocratici del regno di Parsalonia...

nella grande sala, si erano radunate numerose ragazze Ragazze Driadi, ragazze Satire, ragazze
Gorgoni, ragazze Centaure...

tra quelle ragazze, c'erano delle amiche di Iarena, delle figlie di Re e Regine parnasiche, provenienti
da ogni zona delle Terre parnasiche, al palazzo del Re Satiro, giunte lì per vedere la figlia maggiore
del Re Tarsico I° e Sorella di Iarena...

nel corso di quel ricevimento, erano giunte anche delle amiche di Iarena, delle giovani ragazze
Nobili Satire, Centaure, Driadi e Arpie, provenienti da ogni zona e angolo delle terre parnasiche e
giunte al palazzo Tarsiceo, assieme ai loro genitori, per assistere al evento...

“Ciao... come state?” disse Iarena, salutando le sue amiche


“Oh, stiamo benissimo! Da quant'e che non ci siamo più incontrate?” rispose una ragazza Driade
“e sempre un piacere incontrarci!” rispose a sua volta una ragazza Satira dai capelli biondi e
lunghi...
“oh, ma e vero che tua sorella, indosserà un nuovo abito, mai visto prima d'ora, l'abito migliore di
tutte le terre parnasiche?” domandò una ragazza centaura...
“Si... e Vero...”
“Oohh! Come sono emozionata! Non vedo proprio l'ora di vederlo quel abito, mi sto friggendo dal
attesa!!!”
“oh... bene per te” rispose Iarena in tono sarcastico...

tutte le giovani ragazze Parnasiche, erano incantate ed emozionante, attendendo con trepidazione,
l'inizio del Ricevimento, non vedendo l'ora di vedere la figlia primogenita del re Satiro e di vedere
quale abito sfarzoso, avrebbe mai indossato, per mostrare a tutti i presenti, la sua nobiltà e regalità...

ben presto, i preparativi di Narisia terminarono e il ricevimento ebbe inizio...

davanti a una grande entrata, coperta da delle tende ricavame e decorate con arazzi di tessuto, che
ritraevano scene pastorali, uscì, un Cortigiano satiro, che annunciò l'inizio del evento, attirando
l'attenzione di tutti i nobili presenti nella grande sala...

Cortigiano Satiro: Signori e signore! Sono lieto di annunciarvi che proprio ora, avrà inizio
l'evento, tutti gli invitati si mettano ai loro posti e si preparino ad ammirare la più bella e splendida
di tutte le principesse satire! La Perla di Parsalonia!

Allora, ai lati della grande stanza, dei trombettieri Satiri, dagli abiti finemente ricamati e decorati,
afferrarono delle grandi trombe di Perla e Avorio e iniziarono a suonare, con tutto il loro fiato
dentro le grandi trombe...

allora, due cortigiani satiri, afferrando dei nastri, alzarono le grandi tende e da un grande portale,
uscì Narisia, in tutto il suo Splendore...

la giovane donna Satira, uscì dal portale, camminando sopra un grande tappeto rosso, che si
stendeva per tutta la stanza, facendo da passerella per far vedere a tutta l'alta classe di Parsalea,
quando fosse bella di aspetto Narisia e quanto fosse splendido e sgargiante il suo elegante abito...

l'Abito di Narisia era un lungo abito femminile, che lasciava scoperte le spalle e le braccia, ma
lasciando coperto tutto il resto del corpo, l'abito era disseminato

la realizzazione di quel abito, fu molto costosa per il Re Tarsico I°, che non badò a spese per
realizzarlo, al interno della tessitura di quel abito, c'erano diamanti, Perle e pure corallo magico,
comprato a peso d'oro dal Isola dei Corallini, un isola nel mare centrale, un rinnomato centro di
pesca e lavorazione artiginale del Corallo Magico...
c'erano voluti molti mesi, per realizzare quel abito e ci volle una squadra di oltre ottanta tessitori e
cento tra artigiani e intarsiatori, un intero esercito di persone, era stato mobilitato per la
realizzazione di quel abito... spendendo moltissimi soldi per realizzarlo, comprando i materiali di
fabbricazione da terre lontane ed esotiche...

questo però, mentre il resto della popolazione Parsalea, pativa la fame e la miseria, mentre le
diseguaglianze sociali, stavano spaccando il regno di Parsalea, mentre tanti contadini e pastori
Satiri, facevano fatica a sopravvivere o a mettere insieme il pranzo con la Cena... la monarchia dei
Satiri, spendeva immensi soldi, materiali e risorse, in costosissimi abiti sfarzosi, solo per far belle le
proprie figlie e solo per ingraziarsi il favore della classe aristocratica, per pavoneggiare la propria
ricchezza e potenza...

ma tutti gli invitati in sala, rimasero colpiti e ammaliati dal immensa bellezza e splendore di Narisia
e del suo abito sontuoso e legale...
tutti i nobili, sia uomini che donne, diedero subito un giudizio positivo, sia di Narisia, che del suo
abito...

la faccia di Narisia, era perfetta e ben curata, la faccia di una dea, dopo che Narisia, aveva trascorso
ore e ore di Trucco, tutta la massa di trucco, che aveva Narisia sopra la sua faccia, ne aveva coperto
tutti i difetti e le imperfezioni, facendola sembrare completamente perfetta o divina in apparenza...

Donna Nobile satira: che abito bellissimo...


Donna Nobile Centaura: che Eleganza... che raffinatezza... una vera nobidonna... altro che quei
plebei stupidi, bifolchi e ignoranti! Questa e una donna di classe...

subito, anche le giovani ragazze presenti al evento, iniziarono ad ammirare e osannare sia la stessa
Narisia, che il suo abito elegante e regale...

Ragazza Satira: “ooohh... che ragazza Elegante...


Ragazza Driade: “uau... ma e bellissima!!”
Ragazza Arpa: “com'e bella... sembra una Dea”
Ragazza Centaura: “Oohhh... come la invidio! Vorrei tanto essere come lei...”

Iarena, però nella sua testa, si mise a pensare, sentendo la frase di adulazione della ragazza
centaura...
“certo, che bello! Invidiare di essere una viziata figlia di papà, che tratta da schifo la sua stessa
sorella e che si crede chissà chi, solo perchè e la Cocca della Mamma!!!”

ma Iarena, non battè un ciglio di fronte a quelle adulazioni... fregandosene di Narisia e del suo bel
abito sfarzoso...

ad alta voce, Iarena disse “Bah! Per favore! Quante arie!”


“ma... ma perchè?” rispose una giovane ragazza Driade, un amica di Iarena...
“e tutta scena! Da fuori sembra bella e perfetta, ma a guardarla meglio e solo una stupida oca!”
rispose Iarena
“uffa! Non essere dura, dai!!!” rispose la ragazza Driade
“cioè... non essere dura? Sapessi la vita che faccio” disse Iarena
“ma dai! Sei la figlia del re Satiro!” rispose la ragazza Driade
“prego... la figlia secondogenita... i Primogeniti, si prendono sempre tutto il meglio e ai
secondogeniti, rimangono sempre e solo le bricciole, i primogeniti hanno tutto e i secondogeniti
non hanno niente... questo vale anche se sei la figlia del Re più ricco e potente delle terre di
Parsalonia!!” disse Iarena
“dai, non esagerare!” rispose la ragazza Driade
“ insomma... “non esagerare”, quella ha un intero esercito di ragazze arpie che gli sistemano ogni
cosa, io devo fare tutta da sola, lei ha la roba migliore, a me invece mi tocca il trucco più schifoso e
pessimo, per poi mi dicono tutte che sembro una pezzente! E quella oca smorfiosa di mia sorella,
che si prende tutta la roba migliore!!” rispose Iarena...

Iarena odiava la sua vita, malgrado fosse la figlia secondogenita del più importante monarca delle
terre Parnasiche, malgrado fosse una delle figlie del Re di Parsalonia, Iarena non se la passava tanto
bene...
la giovane Ragazza Satira era spesso bersaglio degli scherzi stupidi, da parte del fratellino e della
Sorellina, che tormentavano la povera Satira con scherzi infantili e puerili, con una frequenza
talmente intensa, da essere vicina allo strazio, allo stesso tempo, la giovane Satira era bersagliata
anche dagli scherni e prese in giro da parte della sua sorella maggiore, Narisia, che era una ragazza
di 29 anni, che pensava solo al trucco, ai vestiti eleganti e alla bellezza esteriore e a sedurre i
giovani rampolli delle casate nobiliari satire di Parsalonia, Narisia non pensava ad altro, trattando da
schifo la sua stessa sorella, prendendo in giro la sua sorella, essendo in parte, una giovane donna
smorfiosa... che tratta la sorella come una bambina o come una ragazzina stupida, anche se Iarena
ha sedici anni...

Iarena era stanca della sua vita, non ne poteva più, si sentiva ignorata ed esclusa dai suoi stessi
parenti, si sentiva rimproverata troppo duramente e severamente dalla sua stessa madre... ma aveva
ancora l'amore e l'affetto di suo Padre...

Iarena si era molto affezionata a suo padre, l'unico nella sua famiglia, che voleva bene
profondamente e sinceramente a sua figlia...

Iarena nei suoi ricordi e memorie d'infanzia, ricordava di come suo padre, quando era giovane,
giocava assieme a una Iarena ancora bambina, ricordandosi con affetto, di quando lei e suo padre,
giocavano assieme, di quando nei giardini reali, quando era bambina, suo padre, la afferrava e con
le braccia puntate in alto, afferrando Iarena, ancora bambina ai lati, giocavano al “volo del uccello”,
con il padre che giocava da far “volare” Iarena, tenendola con le mani, con Iarena, che fingeva di
volare o di avere le ali, ridendo velice e spensierata...

Iarena, custodisce fortemente nel cuore, quei ricordi felici e spensierati, poiché sono tra i pochi
ricordi belli e positivi, che ha avuto Iarena...

per questo, Iarena si è affezionata a suo padre, poiché suo padre dà molta attenzione a Iarena, al
contrario, la madre di Iarena, la regina di Parsalonia, tende a dare più attenzioni a Narisia e al
fratellino e Sorellina minore di Iarena, ignorando e trascurando la stessa Iarena...

anche perchè il Padre e l'unico che nella famiglia, ha sempre ascoltato Iarena, che ha sempre dato
cure e attenzioni a Iarena in continuazione, poiché Iarena si è sempre sentita emarginata ed esclusa
al interno stesso della sua stessa famiglia... sentendosi incompresa al interno stesso della sua
famiglia... sentendosi poco capita o poco compresa dalla sua stessa famiglia e dai suoi stessi
parenti... sentendo che i suoi parenti non la ascoltano, non la capiscono, anzi, sentendosi maltrattata
o presa a pesci in faccia dai suoi stessi parenti, con la sorella maggiore che tratta la sua sorella
minore, come una bambina scema e la madre che tratta Iarena come una bambina fastidiosa e
combinaguai... con Iarena, che viene accusata, dalla madre e dalla Sorella, di essere troppo
“viziata”, di essere “trattata troppo bene”, di “cercare facili attenzioni”, di “volersi mettere in bella
mostra”, venendo pure accusata di “esagerare”, di essere quella “troppo drammatica”, di essere una
“Piagnona”, di farsi troppi problemi per niente, ma dicendo tutte quelle cose, i parenti di Iarena, si
rifiutavano di ascoltare o capire Iarena...
e questo faceva star male Iarena, questo faceva sentire Iarena molto triste, che si sentiva esclusa ed
emarginata al interno stesso della sua stessa famiglia, cosa che fece portare molta tristezza nel cuore
di Iarena, ma l'unica cosa che risollevava il morale a Iarena, era l'amore da parte di suo padre...

cosa che spinse Iarena, in parte, a odiare e detestare la sua vita e a detestare la sua stessa famiglia e i
suoi stessi parenti, tranne suo padre... a provare una grande insofferenza per la vita per cui stava
vivendo...

al contrario, Iarena ha un pessimo rapporto con sua madre, la regina di Parsalonia, una donna
autoritaria e severa, che sgrida Iarena in continuazione... rivelandosi una madre fredda e distaccata
nei confronti di Iarena...

intanto, al interno del palazzo reale, dopo il ricevimento, il re Tarsico, si affaccia al balcone del suo
grande palazzo, che si affaccia direttamente sulla grande città di Parsalea, domandandosi se Setran e
Adai, siano riusciti a compiere la loro missione e a trovare il Taramaso, aspettando l'arrivo dei due
giovani guerrieri satiri, con un misto di attesa e preoccupazione e tensione... ma cercando di
trattenere il più possibile, la sua tensione per quella missione...

la Canzone di Midrassa

In una grande foresta selvaggia, una foresta dove la natura regnava incontrastata, la compagnia del
Taramaso, attraversava un grande sentiero, in una foresta i cui alberi erano fatti di Noci e Castagni,
ma anche di Pini Meditteranei, assieme a Querce e Frassini, essa era una foresta incontaminata,
dove non c'era anima viva e nessuna traccia di vita umana, dove c'erano solo alberi, vegetazione
incolta e animali selvatici e le uniche persone in quel sentiero, erano il Taramaso e i suoi giovani
amici...

ma Midrassa, però, si stava annoiando e allora, con la convinzione di voler intrattenere il resto della
compagnia e voler tenere alto il morale di quel gruppo di giovani ragazzi, iniziò a cantare...
Midrassa adorava cantare... la vedeva come una tipica attività femminile... per Midrassa, tutte le
ragazze adoravano cantare, “quale ragazza non adorava cantare?”, era convinta Midrassa nella sua
testa...

fu allora, che Midrassa si mise a cantare, una canzone diffusa nel popolo delle Ninfe dei Laghi...

“saltava un pesce, sulla superficie del lago! Lalalalalaaaahhh


mentre un centauro correva nei boschi e una Ninfa coccolava gli alberi, Yeheheheheyeeehhyeehhh!!
e quella era una giornata di Raggi Solari e acqua cristallina
sulle rive del Lago delle Ninfe Dorate
dove si trovava un pescatore
che pescava tanti bei pesci, lalalalallahhhh!!!!”

ma la canzone di Midrassa e il fatto che Midrassa stava continuano a cantare per ore e ore, fece
irritare sia Setran che Rustico, che odiavano e detestavano quelle canzoni e trovavano fastidiosa e
irritante l'idea di una ragazza che non faceva altro che cantare dalla mattina alla sera...

ben presto, Rustico perse la pazienza e si mise a gridare contro Midrassa


“Ma per tutti i Guelfi!!! MA LA VUOI PIANTARE DI CANTARE??? MA LA SMETTI CON
QUESTE CANZONI SCEME??? HAI IL CERVELLO PUTREFATO O COSA???”

quelle frasi dure e pesanti, fecero zittire al istante Midrassa, ma la fecero anche spaventare e
intimorire, poiché Midrassa non si aspettava una reazione così dura e severa, da parte di Rustico,
non pensava che Rustico potesse diventare così aggressivo...

allora, anche Setran, innervosito e seccato dalle canzoni di Midrassa, iniziò a minacciare Midrassa,
mettendo la mano sul manico della sua spada e osservando Midrassa con aria ostile e minacciosa...

“Stupida cretina di una Ninfa!!! se non la smetti di cantare al istante! Io ti decapito con la mia
spada! Almeno la smetti di disturbarci con le tue canzoni stupide e inutili! Ma non hai di meglio da
fare, oltre che a cantare? VOI FEMMINE NON SAPETE FARE ALTRO? Ma quanto siete inutili!!!
l'ho sempre detto che le femmine sono solo oche senza cervello!!!”

allora Midrassa, colpita duramente e ferita da quelle frasi, dure e cattive, iniziò a lacrimare dagli
occhi e a piangere disperata...

ma quelle frasi e quelle minacce, fecero però arrabbiare il Taramaso, che si era affezionato a
Midrassa, convinto che Rustico e Setran, volessero fare del male a Midrassa, reagì con furia,
gridando addosso a Rustico e Setran, poiché, il Taramaso non capiva che l'aggressività di Rustico e
Setran, non era reale ed effettiva e che Setran e Rustico, non volevano davvero fare del male a
Midrassa

Taramaso: Vigliacco! Mascalzone! Come osi prendertela con una ragazza??? ora ti faccio vedere
io!!!

in preda alla rabbia, il Taramaso, afferrò Setran con la sua mano gigante e lo fece roteare in aria,
prima scaraventò Setran in aria, verso il cielo, facendolo volare a molti metri d'altezza, venendo
lanciato nelle nuvole e nel cielo, Setran vide attorno a lui, interi stormi di uccelli, che volavano nel
cielo e poi, vide con orrore, si trovarsi in alto... MOLTO in alto, a tal punto da vedere l'intero
paesaggio a volo d'uccello sotto i suoi piedi, a vedere tutte le foreste e montagne circostanti dal
alto...

allora, Rustico, iniziò ad avere i sudori freddi e a sentire che gli si stava gelando il sangue, a vedere
la morte in faccia...

poi, Setran cade veloce verso il suolo, ma venne afferrato in tempo dal Taramaso, che aveva un
ottima presa, riparando dentro la sua mano da gigante, chiusa in un pugno stretto, che fermò la
caduta di Setran...

poi il Taramaso, decise di tenere Setran rinchiuso per qualche minuto, al interno del suo pugno...
la reazione fece spaventare e terrorizzare Rustico, che rimaste spiazzato e colto di sopresa dalla
reazione del Taramaso, una reazione che non si aspettava...
di fronte a quella reazione, Rustico si calmò al istante e passò dal essere irascibile al essere calmo e
quieto, provando spavento e timore per come aveva reagito il Taramaso alle frasi di Setran...

Rustico: io... io.. Scusa, ti prego! Scusami tanto! Era solo un attacco d'ira, non volevo davvero fare
del male a Midrassa...

fu allora che Midrassa, Adai ed Eumona, spaventate e agitate dalla reazione del Taramaso,
cercarono allora di calmarlo...

Eumona: Ti prego, Taramas! Calmati!


Midrassa: Taramas! Non fare così!!!
Adai: per tutti i Tifoni! Sei impazzito? Vuoi ammazzarlo???

il Taramaso, alla frase di Adai, rispose...


“ma và, voglio solo punirlo!!!”

fu allora che il Taramaso, tenendo Setran nella sua mano gigante, lo rimise al suolo, Setran
camminava barcollando e completamente disorientato, come se avesse il mal di mare...

Setran, completamente sconvolto da quello che gli era successo prima, corse a gambe levate,
nascondendosi dietro a un grosso macigno, ricoperto di Muschi, licheni e vegetazione selvaggia,
spaventato e terrorizzato dalla reazione del Taramaso...
correndo via a perdifiato, come se avesse visto un demone malefico, Setran, si nascose dietro a quel
macigno, cercando di nascondersi dal Taramaso...

Setran era spaventato e terrorizzato allo stesso tempo, non si aspettava una simile reazione da parte
del taramaso...

ma la reazione di terrore e spavento di Setran, lasciò colpito e sbalordito anche lo stesso Taramaso,
che non si aspettava una simile reazione da parte di Setran, questo perchè il Taramaso nella sua
mente, era convinto che Setran fosse un guerriero sempre forte, valoroso e invincibile, che non
aveva mai paura di nulla e che non si fermava di fronte a niente...
ma invece, il Taramaso non vide di fronte a lui, un cavaliere forte, spavaldo e coraggioso, non vide
un paladino senza macchia e senza paura, ma vide solo, una persona debole, un essere fragile e
vulnerabile, il preda al terrore, che aveva ceduto alle sue paure...

il Taramaso, dopo aver compiuto quel gesto, in preda al ira... aveva imparato una lezione... aveva
imparato che le persone Forti o che si ritengono forti, a volte non sono davvero forti o non sono
veramente forti, ma si fingono forti o simulano una forza fasulla, solo per sembrare o assomigliare
forti e potenti agli altri, il Taramaso era convinto prima di allora, che urlare o gridare ad alta voce,
fosse un segno di forza e di potenza, che un uomo che alzava la voce era un uomo forte o che urlare
fosse un mezzo per dimostrare la propria forza, ma il Taramaso, si rese conto che non era affatto
così...

il Taramaso, si rese conto che Setran, come tanti esseri umani, non era davvero forte o potente, che
Urlare non significava esseri forti e non significava essere automaticamente cattivi o malvagi,
Setran si rese conto che alcune persone erano forti in apparenza, forti nella superficie o nella buccia,
ma che nella Polpa, erano deboli e fragili e usavano una forza finta o simulata, per nascondere la
loro debolezza... il Taramaso, si rese conto che al mondo, c'erano persone Deboli, che si
spacciavano per forti o si fingevano forti, ma che non erano veramente forti... persone la cui forza
era fragile ed effimera, una forza che sarebbe crollata come un castello di carte alla minima
difficoltà...
gli umani erano così... forti con i deboli, ma deboli con i forti... Setran era spavaldo con Midrassa,
che era una femmina ninfa, ma Setran di fronte alla immensa forza del Taramaso, si rivelò debole e
fragile, passando dal essere un lupo feroce, al diventare in pochi minuti, un coniglio o un
Topolino...

Setran, che sembrava un guerriero coraggioso e spavaldo, dopo quel gesto, da parte del Taramaso,
era diventato un essere debole e spaventato, in preda al terrore, Setran in pochi istanti, era passato
da un guerriero dalla grande forza, a un essere fragile e dal immensa debolezza, in preda al terrore e
alla vulnerabilità...

il Taramaso, rimase colpito da quella scena, fu allora, che il Taramaso, si rese conto di aver
esagerato...

anche Rustico, era spaventato, rendendosi conto che il Taramaso non era uno scemo o uno stupido,
che il Taramaso non era una zucca vuota, non era un idiota che non capiva niente, che il Taramaso,
non andava fatto arrabbiare, che se il Taramaso veniva fatto infuriare, allora, erano guai grossi per
tutti, che era meglio non scherzare con il Taramaso, Rustico capì che con il Taramaso, si doveva
fare sul serio...

il Taramaso, era ancora con una forte rabbia, anche se diminuita, così, Eumona cercò di calmare il
Taramaso e di spiegargli meglio le cose...
“Taramas! Ti prego calmati! Vero che mio fratello a volte urla ad alta voce o perde la pazienza, ma
e solo un attacco d'ira, sono cose normali, sono cose naturali, possono succedere a tutti, tutti noi ci
arrabbiamo o perdiamo la pazienza, ma le persone che si arrabbiano non sono persone cattive o
malvage... a volte... anche mio fratello si arrabbia con me o perde la pazienza, a volte mio fratello
usa con me delle frasi dure o pesanti, ma non mi odia davvero, non c'e l'ha davvero con me, a volte,
gli umani quando si arrabbiano non sanno quello che fanno o non sanno quello che dicono... a
volte, quando si perde la pazienza, il cervello si spegne e la gente smette di ragionare... ma quando
passa la rabbia e si torna a ragionare di nuovo, si rinnega al istante le frasi pesanti dette durante
gli attacchi d'ira, mio fratello a volte e duro con me, ma mi vuole bene e non mi odia per davvero,
anzi, mio fratello a volte e duro di carattere, ma si sacrificherebbe per me e mi vuole molto bene... e
io voglio del bene a lui...”
ma Adai aggiunse: “si vabbeh, ma tuo fratello dovrebbe mostrare un minimo di pazienza e
comprensione, tuo fratello non può essere così duro e maleducato, almeno imparasse
l'educazione!!! un vero uomo deve conoscenze l'autocontrollo, insomma, impari a controllarsi, suo
fratello!!!”
“lo so, ma a volte fa così, non lo fa sempre, a capita che lo faccia...” disse Midrassa...

dopo che Setran, si era nascosto dietro quel macigno di bosco e ci rimase nascosto per ore e ore,
tutti si calmarono al interno del gruppo, ma Midrassa continuava a piangere disperata, fu allora che
il Taramaso, iniziò a provare empatia per il dolore che stava provando Midrassa...

il Taramaso, allora, si mise a coccolare e consolare Midrassa, disperata e in lacrime, che piangeva
fino a bagnarsi completamente le guance,

Midrassa allora, sotto la protezione e il conforto del Taramaso, disse al principe Gigante...
“ma davvero, le mie canzoni sono stupide e sceme? Ma davvero, le ragazze che cantano sono solo
delle cretine?” domandò midrassa in lacrime...
il Taramaso, per consolare la principessa Ninfa, gli disse con dolcezza e comprensione...
“ma no, Midrassa, non è vero, sei bravissima a cantare, hai una voce molto bella e canti delle
canzoni molto belle, canzoni che io ammiro...”
le frasi del Taramaso, fecero confortare Midrassa, che smise di piangere, poi il Taramaso, tramite il
palmo della sua mano, trasporto Midrassa sulla sua spalla, alzano un braccio, poi Midrassa
abbracciò fortemente il Taramaso per il collo, un abbraccio forte... un abbraccio caloroso...
un abbraccio affettuoso...

allora, il Taramaso consolò midrassa, che smise di piangere...

il Taramaso, per confortare Midrassa e fargli passare la tristezza, gli disse...


“se vuoi cantare, puoi farlo sopra la mia spalla, lì potrai cantare liberamente quanto vuoi, mi
potrai intrattenere e non potrai disturbare nessuno, perchè sarò io a proteggere te e il tuo
bellissimo canto... io sono un gigante... ma sono anche un cavaliere... e un cavaliere ama sempre la
sua donzella e farà di tutto pur di rendere felice la sua donzella!”
“uau! Grazie! Sei gentile! Ti adoro!” rispose con gioia ed entusiasmo Midrassa

allora, Midrassa, si mise seduta e comoda sulla spalla del Taramaso e iniziò nuovamente a cantare,
ma sulla spalla del Taramaso, a molti metri di altezza, lontano dal resto della compagnia, dove il
canto di midrassa era debole, tenue, lontano e distante... in modo che non potesse disturbare il resto
della compagnia...

intanto, Setran e Rustico, guardarono il Taramaso, con paura e timore, il Taramaso aveva pure un
immagine semplice e basica del mondo, ma restava pur sempre un gigante e per questo, Setran e
Rustico, decisero di non rimprovevare più Midrassa e di non far più perdere la pazienza al
Taramaso...

fu allora, che la compagnia riprese il suo cammino, mentre Midrassa riprese a cantare, Midrassa
cantava ancora le sue canzoni, ma lo faceva nella spalla a fianco del Taramaso, il Taramaso per non
annoiarsi nel corso del cammino, come forma di distrazione, ascoltava in continuazione le canzoni
di Midrassa, al Taramaso, piacevano le canzoni di Midrasse, che riteneva delle canzoni belle e
positive...
ma il Taramaso, si era accorto che non a tutti piacevano le canzoni di Midrassa e che era meglio che
midrassa restasse sulla spalla del principe gigante, per non disturbare o infastidire il resto della
compagnia...

dopo quel esperienza, il Taramaso aveva imparato alcune cose, che o non aveva imparato nel regno
dei giganti o che non aveva potuto imparare, per via del suo lungo sonno...

il Taramaso era convinto prima di allora, che tutti gli umani che si arrabbiavano o alzavano la voce,
fossero tutti cattivi o malvagi, il Taramaso era convinto che un cavaliere puro e nobile nel animo,
non dovesse mai arrabbiarsi o perdere la pazienza per nulla, il Taramaso era convinto che i Buoni
fossero sempre tutti calmi e comprensivi e che i cattivi fossero sempre sclerotici e irascibili,
scambiando l'Irascibilità, per un segno di cattiveria o di malvagità o di corruzione morale...

ma il Taramaso, si rese conto che nessuno e perfetto... che nulla era perfetto... rendendosi conto che
gli esseri umani non erano belli o perfetti e non erano tutti senza tare o difetti, rendendosi contro
che gli umani erano soltanto, per appunto, degli esseri umani...

Taramas si rese conto che alla base della natura umana, non c'era la Forza, ma la debolezza e la
fragilità, rendendosi conto che se una persona si arrabbiava e perchè era debole, non perchè era
forte, che arrabbiarsi non era un segno di forza o di potenza...

il Taramaso, si rese conto che a volte la Forza, era come la bellezza, una cosa apparente, una cosa
della superficie, della buccia delle cose, un apparenza che traeva in inganno, a volte, la forza non
era vera o autentica, ma un vestito, una maschera, per nascondere le proprie debolezze e fragilità,
che a volte, la Forza era finta, fasulla o illusoria...

il Taramaso, allora, cercò di conoscere se stesso, di controllare i suoi fianchi deboli, rendendosi
conto che a volte, la Forza era una cosa che esisteva solo dentro la propria testa, che la forza fosse
solo una propria convinzione personale, che una cosa appariva o sembrava forte, soltanto perchè la
propria mente o pensiero, lo faceva sembrare o assomigliare come “Forte” o “Potente”...
a volte una persona era forte, solo perchè un altra persona era convinta che tale persona fosse forte,
anche quando non lo era davvero forte... creandosi nella sua testa, l'idea che quella persona sia forte
o potente...

il Taramaso, si rendeva che a volte, le cose non sono come sembravano o apparivano nella mente di
qualcuno, che non bisognava confondere le convinzioni personali con la realtà, che una credenza
personale e la realtà, di solito, non erano la stessa cosa...

il Taramaso, allora cercò di capire e comprendere le sue debolezze e fragilità, rendendosi conto che
auto-ostentare troppo la propria forza, avrebbe portato solo a guai e problemi...

la Battaglia della Città di Rivanera

intanto, dopo lunghe e lunghe ore di cammino, la compagnia degli Eroi, sentì delle cannonate e
degli spari in lontananza, i suoni e rumori di una battaglia che infuriava poco distante da lì...

L'esercito imperiale germanico, aveva circondato e messo sotto assedio la città di Rivanera, una
grande e importante città della Grande Tuscia, una città situata nel nord della Tuscia, una grande e
importante città-stato, alleata del governo imperiale tusciano, la Città di Rivanera, era la sede della
“Repubblica di Rivanera”, retta dal “governo dei Quattordici” o “Governo dei Quattordicesimi”,
ovvero, i quattrordini grandi Borghesi o “Lorsignori”, i funzionari governativi, che governavano la
città di Rivanera... i Lorsignori erano l'insieme dei Nobili, Aristocratici, ma anche Artigiani e
commercianti più ricchi e potenti di Rivanera, che componevano nel loro insieme, tutto il governo
di Rivanera...

al interno del Palazzo Signorile di Rivanera, la sede del governo locale di Rivanera, si erano
radunato in un raduno d'emergenza, tutti i quattordici Lorsignori governativi, che stavano
discutendo in maniera animata su come affrontare la situazione, poiché, la situazione era disperata
per i Lorsignori Rivaneresi... l'esercito germanico era vicino dal conquistare la città, oramai, in quel
assedio, i soldati germanici erano prossimi alla vittoria...

al interno del Palazzo Signorile, al interno della sala del gran consiglio, i Quattordini Lorsignori
governativi, erano preoccupati, temevano che la fine fosse vicina...
tra quei Lorsignori, si distingueva un Nobile Rivanerino d'alto rango, ovvero, Luigiano Baldanarri,
un nobile scorbutico e sclerotico, perennemente nervoso e in tensione perenne con tutti i Lorsignori
signorili di Rivanera...

Luigiano discute su come affrontare la situazione, preoccupandosi che l'esercito imperiale Tusciano,
stia arrivando in ritardo o non sia abbastanza veloce nel intervenire in soccorso della città di
Rivanera, una città alleata di Fiorenza e del Impero Tusciano, poiché, l'esercito di Rivanera e
logorato dal assedio da parte dei germanici...

-
Il Taramaso, si rifiutò di restare a guardare, decidendo di lanciarsi nel combattimento, cercando di
salvare la città, dal attacco da parte del esercito del Sacro Romano Impero... il Taramaso voleva
essere un Eroe, il Taramaso voleva essere come i cavalieri, come gli eroi mitologici, il Taramaso
voleva dare l'esempio, il Taramaso sapeva che i cavalieri non avevano mai paura di nulla, che un
cavaliere non aveva mai paura della morte, che un vero eroe non si fermava mai di fronte a niente...
che un eroe avrebbe usato ogni mezzo a sua disposizione, per combattere i malvagi e difendere i
deboli e gli indifesi... il Taramaso sapeva che era meglio agire e fare qualcosa... invece di restare a
guardare...

il Taramaso, allora, si lanciò nel combattimento, iniziano a travolgere i soldati Germanici, con la sua
massa muscolare...

il Taramaso, decise di intervenire in aiuto e soccorso della città di Rivanera...

il Taramaso crede nel Altruismo, il Taramaso voleva essere un eroe, un altruista, voleva aiutare il
prossimo e combattere le persone cattive o malvage...

il Taramaso, allora, come un folle, come uno sconsiderato, si lanciò nel combattimento, lanciandosi
nella battaglia, da solo, contro i soldati germanici, che avevano circondato e messo in assedio, la
città di Rivanera...

Taramaso: YEEEEHHHHH!!! AL ATTACCCOOHHHH!!!!!

ma il Taramaso, venne rimproverato da Setran e Rustico, che iniziarono ad innevosirsi...


Rustico: NO! FERMO! COSA FAI???
Setran: MA DOVE VAI?? TORNA QUI! IMBECILLE!!!

il Taramaso allora, attaccò i soldati germanici, attaccandoli, la corsa del Taramaso, fece tremare il
suolo, facendo spaventare e terrorizzare i soldati germanici...

il taramaso, iniziò a prendere a calci i soldati germanici, scaraventando in aria, oltre venti soldati
per volta, causando intere piogge di soldati, che cadevano da ogni dove, molti soldati, vennero
scaraventati contro le mura e i bastoni della città di Rivanera, schiantandosi contro le pareti, simili a
dei pomodori o a degli aranci in forma umana, che si spiacciavano contro le pareti delle mura, altri
soldati germanici, vennero lanciati in aria, fino a innumerevoli metri di altezza, altri ancora, vennero
lanciati lontano, fino a schiantarsi contro le pareti di case e alberi a metri e metri di distanza...

il Taramaso, prese a calci, molti cannoni e obici, facendoli scaraventare in Aria,

nella foresta, il gruppo dei giovani ragazzi, osservava il combattimento del Taramaso...

Rustico: ma cosa fa? Ma e impazzito? Vuole combattere un intero esercito da solo?


Midrassa: beh! E un gigante! I giganti sono coraggiosi e senza paura!
Rustico: ma credi che basti essere un gigante per spazzare via da soli, l'esercito di un impero? Ma
sei così ingenua? Credi che sia così facile?
Setran: quel gigante o e pazzo o e stupido? Ha deciso di farsi ammazzare? E un aspirante suicida o
cosa?

-
i soldati Germanici, sentirono ben presto, la terra che stava tremando, sentendo che qualcosa di
molto grosso e mastodontico, stava correndo verso di loro, a velocità spedita, come una montagna a
cui erano spuntate le gambe, ma che correva come un lampo, verso i soldati germanici...

un soldato germanico, spaventato e terrorizzati, sentendo quei passi pesanti, abbastanza da far
tremare il suolo come un terremoto, disse:
“per il Sacro Imperatore... che cos'e che causa un simile tremore?”
un altro soldato germanico, spaventato, rispose “io... non voglio... saperlo...”

i soldati Germanici, si terrorizzarono al istante, quando videro davanti al loro, il Taramaso che
correva verso di loro...

in preda alla paura e al panico, i soldati germanici, spostarono i cannoni, prima puntati verso la città
di Rivanera, facendo puntare i cannoni in direzione del Taramaso, poi i soldati germanici, in fretta e
furia, si misero a caricare i loro cannoni, poi li puntarono e poi fecero fuoco con i cannoni contro il
taramaso....

Soldato Germanico: Caricare... puntare... FUOCO!!!!

i Cannoni fecero fuoco, bersagliando il Taramaso, con numerose palle di cannone, che colpirono il
corpo del Taramaso, il Taramaso, sentendo le palle di cannone, che gli colpivano il corpo, sentiva
delle grandi fitte di dolore

“Ahia!AHI!ARGH!” esclamava il Taramaso dal dolore... mentre sentiva le palle di cannone che gli
colpivano ripetutamente il suo corpo...
ma il Taramaso si rifiutò di fermarsi, il Taramaso non volle cedere al dolore, poiché, un vero
guerriero non si fermava mai di fronte a nulla... il Taramaso doveva combattere e non doveva cedere
e non doveva essere certo un po' di dolore a mettere in difficoltà il principe dei Giganti...

per questo, tutte quelle palle di cannone, non si rivelarono sufficienti a fermare il Taramaso, anzi,
quelle palle di cannone, non bastarono nemmeno per rallentare il Taramaso, che continuò spedito la
sua corsa...

di fronte al gigante, che correva a perdifiato, i soldati germanici, abbandonarono la postazione dei
cannoni e scapparono via a gambe levate...

fu allora che il Taramaso raggiunse le postazioni dei cannoni dei Germanici, dei cannoni molto
grossi e mastodontici, dei veri titani di metallo, fu allora, che il Taramaso iniziò a prendere a calci i
cannoni, facendoli cadere e rotolare via dai loro supporti di legno e metallo...

il Taramaso, allora, dopo aver visto un cannone rotolare a terra, lo afferrò e poi lo usò come una
mazza ferrata, colpendo e travolgendo i soldati germanici, falciando le masse di soldati umani, che
cercarono di assaltare il principe Gigante...

poi, il Taramaso, alzò le braccia verso l'alto, tenendo nelle mani il grosso cannone e poi urlando a
squarciagola, con un urlo talmente potente, da essere quasi assordante, lanciò il cannone, in
direzione dei soldati germanici...

il Cannone prima roteò in aria, poi colpì al suolo, travolgendo numerosi soldati germanici, che
vennero travolti e schiacciati dalla grossa palla di cannone, che iniziò a rimbalzare sul terreno, fino
a fermarsi del tutto, ma non prima di aver lasciato dietro di essa, una lunga scia di soldati germanici
morti...

i soldati germanici, tentarono un altra carica con le armi da mischia, ma il Taramaso, rispose
emettendo dalla bocca, un Urlo potente e poderoso, un urlo talmente devastante, da generare delle
onde sonore, che travolgevano e spazzavano via ogni cosa, le onde sonore erano talmente assordanti
e devastanti, che si sentivano fino a Rivanera, l'urlo poderoso del Taramaso, fece spaccare tutti i
vetri delle finestre a Rivanera e fecero spaccare i carri di legno e fecero far tremare i palazzi e far
venire le crepe nei muri delle case e dei palazzi, di fronte a quel potente e poderoso boato, le case,
le mura e i palazzi di Rivanera, iniziarono a tremare, come se a Rivanera, si fosse scatenato un
terremoto, ben presto, a Rivanera, si diffuse la paura, il panico, il Caos, alcuni, uscirono dalle
proprie case e in fretta e furia, si misero a urlare e gridare disperati, convinti che la Fine del mondo
fosse arrivata...

Popolano: pentitevi! Pentitevi peccatori! La Fine e arrivata! Queste sono le Trombe del giudizio!
Questo e il giorno del Giudizio!!!

nel campo di battaglia, il Boato del taramaso, aveva travolto i soldati germanici, che lanciandosi con
i loro poderosi spadoni delle Fiandre e delle terre germaniche contro il Taramaso, vennero investiti
da quel potente boato, che fece spiegare e sbaragliare completamente i soldati germanici...
alcuni di quei soldati, vennero scaraventati in aria o lanciati lontano, come sassolini che
rimbalzavano sulla superficie dello Stagno, altri soldati, che si erano troppo avvicinati al Taramaso,
finirono spappolati e ridotti a brandelli dal onda d'urto sonora causata dal urlo poderoso del
Taramaso, altri soldati vennero travolti dal onda d'urto, che fu talmente potente da spaccare le ossa
di braccia e gambe ad alcuni soldati e a rompere completamente la spina dorsale ad altri soldati, che
morirono, essendo troppo piegati o spezzati in due dal onda d'urto...

quel onda d'urto, fu talmente potente, che l'intera ondata d'assalto dei soldati germanici, finì
completamente spazzata via, completamente sterminata e distrutta, ma restava ancora un grosso e
numeroso gruppo di soldati germanici, che non si sarebbe arreso e avrebbe continuato a
combattere...

ben presto, in tutto l'accampamento dei soldati germanici, si scatenò il panico e il caos, ma il
comandante Germanico, ordinò ai soldati di mantenere la calma, di non disperdersi e di tornare
subito ai posti di combattimento...

allora, i soldati germanici, afferrarono i loro archibugi e balestre, cercando anche di impiegare
alcuni cannoni ad organo, cercando di usarli per bersagliare il Taramaso a distanza...

allora, i soldati germanici, con tutti gli archibugi, Balestre, Archi e frecce che avevano iniziarono a
bersagliare il Taramaso...

il Taramaso, si sentì nuovamente travolto da immenso fitte di dolore, ma questo non fermò il
Taramaso, che con i denti stretti e sentendo una grande rabbia salirgli in corpo, iniziò ad attaccare i
soldati germanici, prima calpestandoli con i piedi e poi schiacciandoli a pugni, poi afferrando dei
grossi macigni e scaraventandoli addosso ai soldati germanici...

ma ben presto, il Taramaso, inizò a ritrovarsi in difficoltà...

i soldati germanici, passando da una fase di disorientamento iniziale, passarono al contrattacco,


caricando le balestre, gli archibugi e i cannoni e i Mortai e puntandoli tutti contro il Taramaso... il
Taramaso aveva ucciso e travolto molti soldati Germanici, aveva causato grosse perdite tra i soldati
germanici, ma l'esercito germanico attorno a Rivanera, era molto grosso e numeroso, era un esercito
ben nutrito e le immense devastazioni causate dal taramaso, non avevano ancora spazzato via per
intero, tutto l'esercito germanico...

i cannoni e i proiettili dei soldati Germanici, riuscivano a tener testa al Taramaso, ferendolo e
indebolendo molto...

il Taramaso, essendo un gigante, era convinto di essere invincibile e imbattibile, ma il Taramaso, si


rese conto che lui non aveva alcun grande potere, oltre al essere un gigante... il Taramaso anche se
era un gigante, restava una creatura “Umana”, il Taramaso aveva pur sempre una natura umana, una
natura imperfetta e vulnerabile, per questo, il Taramaso, finì ferito dai colpi di cannone e dai
proiettili, sentendo fitte di dolore, che fecero uscire dalla bocca del giovane gigante, brevi parole di
dolore...

“Ahia!!!AHI! AAAHHH!!AHIA!!!

ma il Taramaso, era impavido e coraggioso e non voleva arrendersi...

i soldati Imperiali, bersagliano il Taramaso, colpendolo ripetutamente con frecce, dardi di balestra,
proiettili e palle di cannone, i soldati imperiali, puntarono i loro cannoni e i loro archibugi contro il
Taramaso, bersagliarono furiosamente...

il Taramaso, rimase coeso e compatto nella sua tenacia guerriera...

ma i proiettili e le palle di cannone, che bersagliarono ripetutamente il Taramaso, iniziarono a ferirlo


e lesionarlo, indebolendolo fortemente... il Taramaso restava ancora un gigante forte e potente, ma
iniziava a perdere colpi, iniziando a sanguinare...

anche se il Taramaso era un gigante, questo non rendeva il Taramaso invincibile o immortale, anche
se il Taramaso era un gigante, restava pur essere un essere vivente, una creatura in carne ed ossa,

il Taramaso era un gigante, ma questo non lo rendeva automaticamente imbattibile o invincibile di


fronte ai soldati imperiali... il Taramaso non aveva armi e combatteva a mani nude, anche se era alto
dei metri, mentre i soldati imperiali erano piccoli, ma erano in maggioranza numerica e armati fino
ai denti, con armi da taglio e da fuoco...

il Taramaso, allora, raccolse tutte le sue forze e iniziò a calpestare numerosi soldati imperiale, e a
sferrare pugni contro il suolo, facendo scaraventare in aria o lanciandoli contro gli alberi e i macigni
del paesaggio limitrofo...

dopo il combattimento furioso, l'esercito Germanico che aveva circondato la città venne distrutto e
spazzato via dal intervento del Taramaso, che da solo, anche se a fatica, riuscì a distruggere e
spazzare via un intero esercito...

Per aiutare il Taramaso, che si trovava in difficoltà, Midrassa decise di intervenire in aiuto del
principe guerriero, lanciandosi nella battaglia, sprigionando dalle sue mani, i poteri magici delle
Ninfe, lanciandosi contro i soldati Germanici, sprigionando dalle sue mani, poderose ondate di
acqua e di vento, ottenendo il controllo del acqua e del vento, fondendole assieme, creò una
poderosa forza magica, che travolse i soldati germanici...

i soldati germanici, nel mezzo del campo di battaglia, si ritrovarono completamente colti alla
sprovvista dal arrivo di quella ragazza Ninfa, che con i suoi immensi poteri, legati agli elementi
della natura, travolse i soldati Germanici...

ben presto, a Midrassa, iniziarono ad illuminarsi gli occhi, da cui uscirono una luce verde chiaro,
con un tocco di azzurro turchino, che sembrava l'insieme della luce di una foresta, al insieme della
luce del acqua cristallina, allora Midrassa, iniziò ad evocare le foglie degli alberi e gli spiriti degli
alberi, che si fusero con le masse di acqua e vento, evocate da Midrassa, che si fusero in un tutto
uno, in una sola e unica forza devastante, che travolse i soldati germanici e colpì i cannoni dei
germanici, piazzati davanti alla città assediata...

così, per non lasciare il Taramaso in difficoltà, allora, anche Rustico ed Eumona, Setran e Adai, si
lanciarono nel combattimento...

Setran uscì dalla vegetazione, correndo con tutta la sua forza in corso e poi sfoderando la sua grossa
e poderosa spada, forgiata dal Metallo Magico delle Terre parnasiche, una lama dal colore rosso
scuro, si lanciò nel combattimento...
anche Adai, si lanciò nel combattimento, sfoderando a sua volta, la propria spada magica, la cui
lama era di colore azzurro...

Eumona, prese da terra un grosso bastone di legno, bello duro e spesso, che era usata come asta per
le tende militari del esercito germanico, mentre Rustico, afferrò una spada a lama corta...

ben presto, Rustico ed Eumona, assieme a Setran e Adai, si lanciarono nel combattimento e
iniziarono a combattere contro i soldati Germanici...

Setran e Adai, con le loro spade, si scontrarono contro i soldati germanici, combattendo con le loro
spade magiche, che generavano dalle loro lame, fasci di forza magica, che erano talmente potenti da
scappare e piegare facilmente le spade e le armature dei soldati germanici...

nel corso del combattimento, Setran e Adai, combattevano assieme come se fossero una sola e unica
cosa, fondendo assieme le loro capacità guerriere, combattendo in uno stile sincronizzato, poiché,
Setran era il principio maschile e Adai era il principio femminile, tramite questa tecnica di
combattimento delle Terre di Parsalonia, una tecnica guerriera diffusa tra i popoli satiri, ovvero, la
“Tecnica dei due Elementi”, che consisteva nel fondere l'elemento maschile e l'elemento
femminile, in un unica forza, permettendo che l'insieme dei due elementi, diventassero, una sola e
unica cosa, una potente energia, sprigionabile nei campi di battaglia...

Setran e Adai, erano maschio e femmina, ed entrambe due erano fidanzati e per questo, riuscendo a
mettere in sinergia, i loro due elementi, la loro appartenenza sessuale, che fondendosi assieme,
permettevano a Setran e Adai, di diventare due guerrieri imbattibili...

Setran e Adai con le loro spade magiche, iniziarono a combattere contro i soldati germanici,
riuscendo ad avere la meglio sui soldati germanici, che venivano travolti e fatti a pezzi, dalle spade
magiche di Setran e Adai...

-
nel mezzo della battaglia, Midrassa si rivelò essere una guerriera forte e tenace, una guerriera
magica, il cui combattimento si focalizzava interamente sulla Magia Ninfeade, la magia che solo le
ninfe o chi aveva il sangue Ninfeade nelle vene, poteva impiegare o dominare...

dopo molte ore di furioso combattimento, l'esercito Germanico era crollato e diminuito
numericamente e per questo, i soldati germanici, si ritrovarono costretti a dover scappare e fuggire a
gambe levate, venendo messi in rotta e dovendo abbandonare il campo di battaglia...

così, l'esercito germanico venne sconfitto e l'assedio di Rivanera giunse al termine, anche se a
fatica, il Taramaso e i suoi amici, erano riusciti a salvare Rivanera da quel assedio logorante e
massacrante...

ma il Taramaso, rimase segnato e colpito profondamente da quelle uccisioni, il Taramaso iniziò a


sentirsi male, per aver causato quelle uccisioni e tutta quella violenza, il Taramaso quando si era
lanciato nel combattimento, non pensava che i combattimenti potessero causare così tanta morte,
dolore e sofferenza, non pensava che gli umani potessero ferirsi o sanguinarsi gravemente e non
pensava che gli umani, potessero subire fitte di dolore così immense,

il Taramaso, pensava che gli umani, fossero tutti duri e coriacei, così come lo erano i Basilischi, ma
gli umani non erano dei Basilischi, gli umani potevano in pochi minuti, passare dalla forza alla
debolezza, il Taramaso capì che molti umani, sembravano forti, ma non lo erano veramente, che
molti umani, erano forti solo nel apparenza, ma non nella sostanza, che gli umani erano una creatura
molto strana, capace di passare in pochi minuti, dal essere un lupo feroce, al essere un agnellino o
un cerbiatto debole e fragile...

il Taramaso, notava poi che gli umani perdevano sangue, avevano ossa che si rompevano, avevano
arti che potevano essere lesionati o mutilati, cosa che aveva colpito fortemente il Taramaso...

il Taramaso, rimase silenzioso e muto per giorni e per notti, chiudendosi e isolandosi in se stesso...
colpito e segnato da quella violenza brutale

il Taramaso, aveva capito che il Coraggio non era tutto, che non bastava essere coraggiosi o
spavaldi per vincere una battaglia, che con il solo coraggio, non si andava proprio da nessuna
parte... che non si vince una battaglia solamente con il coraggio... non bastava semplicemente non
avere paura e basta... non era così facile...

essere coraggiosi, non voleva dire automaticamente essere invincibili o immortali o invulnerabili,
non si vinceva una battaglia per il solo essere coraggiosi, il coraggio non era automaticamente una
garanzia di vittoria, non si vinceva una battaglia solo perchè il guerriero era coraggioso o non aveva
paura di niente o era sicuro di sé, come se la sicurezza in se stessi, fosse automaticamente una
garanzia di vittoria...

il Taramaso, aveva vinto quel combattimento, ma non perchè era coraggioso, ma solo perchè era un
gigante, solo perchè era più forte e resistente dei comuni esseri umani...
ma se il Taramaso fosse stato un comune essere umano, sarebbe già morto, dopo solo pochi minuti...
il Taramaso, si rese conto che il affidarsi tutto al coraggio e al autosicurezza o al autostima non
bastava e non era sufficiente per vincere una battaglia... non solo... il Taramaso, si rese conto che
fare affidamento solo su quelle cose era un comportamento stupido, imbecille, idiota e immaturo...
che comportarsi in quel modo, era anche un comportamente arrogante, presuntuoso e superbo, non
il comportamento di un Cavaliere, ma il comportamento di un pazzo, di uno stupido, di uno
sconsiderato... di un bambino immaturo che sta giocando al cavaliere e la principessa con la sua
compagnia di giochi...

il Taramaso era un gigante... ma non era perfetto... era un titano in forma umana... ma era
imperfetto... poteva morire... poteva essere ucciso... come un comune essere umano... come un
comune essere vivente... come una pianta o un animale... il Taramaso cercò allora di capire i suoi
limiti, di capire quali fossero i suoi punti deboli e le sue debolezze, dove fossero i suoi “Fianchi
scoperti”, per diventare più forte e potente...

il Taramaso allora capì che forti non si nasce, ma si diventa... che il Taramaso avrebbe dovuto
“coltivare” la sua forza, “sviluppare” la sua potenza...
il Taramaso capì che nessuno “nasceva” forte, che nessuno era “intrisescamente” forte...

Midrassa vedendo quelle scene di guerra e di violenza, iniziò a sentirsi male, sentendo come dei
pugni allo stomaco e come delle sensazioni di ribrezzo e disgusto, Midrassa allora corse dietro a un
albero, dove la principessa Ninfa, iniziò a vomitare, sentendosi male, poiché, non era abituata a
vedere scene di guerra e di violenza... allo stesso tempo, Midrassa era spaventata e terrorizzata da
quelle scene di guerra e violenza,

Midrassa non aveva mai visto una guerra prima d'ora, Midrassa non aveva nemmeno idea di che
cosa fosse una guerra, Midrassa ignorava il concetto stesso di guerra, nella testa di Midrassa, non
era mai emersa nemmeno l'idea stessa di che cosa fosse una guerra... Midrassa prima di allora, non
aveva mai concepito mentalmente la nozione di che cosa fosse una guerra... che prima di allora, non
era che un idea vaga e sfumata nella mente di Midrassa...

Midrassa rimase traumatizzata fortemente nel vedere quelle scene... rannichiandosi su se stessa,
mettendosi in una posizione fetale, tappandosi le orecchie con le mani e iniziando a piangere
disperata, lasciandosi a un pianto isterico e disperato, a un pianto di paura e terrore, regredendo
mentalmente... spaventata e angosciata nel vedere una guerra, anche nel vedere il Taramaso che in
preda al ira, bersagliava i guerrieri germanici...

nella foresta, nascondendosi in mezzo ai cespugli, Midrassa si mise a piangere disperata...

Midrassa, dopo la battaglia, inizia a piangere disperata, traumatizzata dalla brutalità e dalla violenza
della guerra, iniziando a prendersela contro gli uomini e contro i maschi...

Midrassa: voi... voi... uomini... siete delle bestie brutali e sanguinarie! a voi maschi piace la
guerra!!! se ci sono le guerre in questo mondo e per colpa degli uomini!!! i maschi sono scimmioni
stupidi che pensano solo a uccidersi tra di loro!!! gli uomini sanno solo fabbricare armi, creare
armature! Portare distruzione e devastazione!!! gli uomini pensano solo alla forza! Pensano solo al
potere! Pensano solo a mostrarsi più forti degli altri!!!!

ma quelle frasi fecero innervosire Rustico...


“Ehi! i maschi non sono tutti così, gli uomini non sono tutti una massa indistinta!”

Midrassa, allora iniziò ad arrabbiarsi, lasciandosi a un insieme di rabbia e tristezza...


“zitto... STAI ZITTO!!! voi maschi siete tutti mentalmente chiusi! Siete tutti ottusi! Pensate sempre e
solo con i muscoli e mettete sempre la forza prima di ogni cosa! Sapete solo litigare tra di voi! Non
sapete vivere in pace! Voi uomini siete la rovina di questo mondo! La disgrazia di questo mondo!!!
maledetti voi e maledette le vostre guerre!! che siano dannate tutte le vostre armi e armature!!!

Rustico: ah, certo! Quindi se c'e il male nel mondo o se ci sono le guerre nel mondo e colpa dei
maschi!! e cosa dovremmo fare? Abolire i maschi? Creare un mondo senza maschi? Che idea
stupida! E vero che c'e il male nel mondo! Vero che ci sono le guerre nel mondo! Ma non puoi
prendertela con tutti i maschi del mondo! Abolire i maschi non risolverà il problema!!! non puoi
incolpare gli uomini di tutti i mali del mondo!!!
Setran: ma ancora ci stai provando a parlargli? Sono femmine! Le femmine sono come i bambini!
degli stupidi ingenui che non capiscono nulla del mondo, delle stupide fesse che vedono tutto rosa e
fiori e che credono che il mondo sia solo cose dolci e carine,

ma quelle frasi fecero arrabbiare Midrassa...

Midrassa: AH SI? Perchè invece gli uomin si che invece hanno tanto cervello e intelligenza!!! voi
che scatenate guerre e conflitti per ogni cosa! Voi che ritenete la forza e la massa dei muscoli, più
importante di ogni altra cosa... voi che sprecate risorse preziose che potrebbero essere usate per
aiutare gente povera e affamata... voi che invece di costruire campi agricoli per la gente che muore
di fame... pensate a fabbricare solo armi, cannoni, spade e armature... voi invece di cercare di
capirvi e comprendervi reciprocamente... invece di cercare di amarvi tra di voi... pensate solo a
uccidervi e massacrarvi tra di voi... bah... voi uomini mi fate schifo... SCHIFO!!!!
Bah...se il mondo fosse dominato dalle femmine, allora il mondo sarebbe un posto migliore! Le
donne conoscono l'amore, le donne amano e sono sensibili!!! voi uomini... voi conoscete soltanto
l'ODIO!!!”

ma Midrassa, venne rimproverata da Setran...


“Puah! Le femmine sono tutte così! Tipico delle donne! Sono sempre fragili e svenevoli, al primo
taglietto e alla prima goccia di sangue che vedono, queste femmine svengono e perdono i sensi,
bah, sono troppo fragili e sensibili per un mondo spietato e crudele... le femmine sono troppo dolci
e sensibili per cose come la guerra e le armi...
sei solo una piagnona, sei solo una bambina infantile, che piange per le minime stupidaggini, non
sai niente su come gira o funziona il mondo!!!”

le frasi di Setran, fecero però venire la rabbia ad Eumona e ad Adai


Adai: EHI! Ma va a quel paese!!!
Eumona: “Sensibile” a me? Ma lo sai che sei proprio un idiota?

il Taramaso, rimase spaventato e sconvolto, nel rendersi conto di aver ucciso delle persone,
rendendosi conto di aver troncato delle vite, iniziò a sentirsi male e corse via nella foresta, dove si
nascoste, sentendosi al suolo di pancia, pieno di ferite e di lesioni...

-
La popolazione di Rivanera, dopo aver osservato il combattimento del Taramaso, contro l'esercito
Germanico, rimasero sbalorditi e spiazzati nel vedere, che c'era davvero un giovane gigante
guerriero, che stava combattendo

allora, la popolazione di Rivanera, incuriositi da quel gigante, volevano saperne di più, uscirono di
massa dalla città di Rivanera, dalle porte ferrate delle mura della città e uscirono dalla città,
dirigendosi verso il Bosco, dove si era nascosto il Taramaso...

al gruppo dei cittadini, guidato da Luigiani Baldanarri, che era seguito dagli altri funzionari
governativi di Rivanera...

ma il gruppo dei giovani ragazzi, che comprendeva Rustico e Midrassa, vennero incontro a
Luigiano e al gruppo dei popolani di Rivanera, cercando di tenerli lontani dal Taramaso...

Luigiano: salve, giovini ragazzi... vorremmo ringraziarvi per...


Rustico: ma... ma cosa volete? Cosa siete venuti a vedere
Funzionario cittadino: beh, volevano vedere il Gigante e volevamo ringraziarlo per aver salvato la
città dai soldati Germanici e...
Rustico: ma... ma qui non c'e niente da vedere!!! il Taramaso non è un Fenomeno da baraccone!!!
Luigiano: dunque... quel gigante si chiama “Taramaso” allora...
Rustico: questi non sono affari tuoi!!!

tutti i cittadini di Rivanera, volevano vedere il gigante... ma altri degli abitanti di quella città, erano
ostili e diffidenti verso il Taramaso, mostrando innumerevoli pregiudizi verso il giovane gigante...

Popolano: e vero che i giganti sono dei mostri?


Popolano: dicono che i Giganti mangino vive le persone, che i giganti siano tipo bestie
mangiacarne!!!
Popolano: io invece ho sentito da qualche parte, che i giganti siano creature stupide, rozze,
selvagge e ignoranti!!!

ma quelle frasi, fecero irritare Midrassa, che a sentire quelle frasi piene di ignoranza e cattiveria,
iniziò a perdere la pazienza, dicendo...
“Ma che mucchio di scemenze!! che massa di idiozie!!! ma dove le avete sentite simili cavolate??”

Ma gli abitanti della città di Rivanera, si mostrano ostili e diffidenti verso il Taramaso...

alcuni abitanti della città di Rivanera, ritenevano che il Taramaso, fosse un Demone, altri che fosse
una “Proiezione Astrale”, altri continuavano a negare l'esistenza stessa del Taramaso, malgrado il
Taramaso esistesse veramente e fosse di fronte a loro...

“ah già! Io ho sentito da qualche parte che i giganti rapiscono i bambini”


“io invece ho letto su un volantino appiccato a un muro, in una strada qui vicino, da un gruppo di
persone dette “Zeloti della collina”, che i Giganti sono dei Demoni che fanno i sacrifici umani e
che venerano una creatura demoniaca chiamata Bambaghai e che i Giganti gridano frasi del tipo
“Viva Bambaghai” o “Viva il male” o “viva i demoni”...
“Ma mi scusi... mi sembra strano che quel giovane gigante sia un demone... l'ho visto piangere per
il dolore che ha causato, uccidendo quei soldati germanici...”
“ma cosa ne sai? Io ritengo che i Demoni siano ingannevoli e bravi a fregare la gente in ogni cosa,
quindi ritengo che il Taramaso sia un demone che finge di piangere, sai... i demoni sono abili
ingannatori, l'inganno e l'arte dei demoni, quindi quel giovane gigante e sicuramente un demone
travestito da gigante, che si finge buono e gentile per ingannarci... o per ucciderci tutti o renderci
dei peccaminosi o degli immorali”
“Ah si? E io invece ritengo che il Taramaso sia stato pagato dal Regno di Francia per fingere di
piangere e ritengo che i soldati germanici morti siano tutti degli attori pagati dai Francesi per
fingersi morti, oppure, che siano dei manichini o dei fantocci messi dai francesi, riempiti di pittura
rossa per simulare il sangue, per poi far intenerire e addolcire la popolazione di questa città, in
modo che noi pensiamo da scemi o da fessi, che il Taramaso sia buono, ma in realtà, per me, il
Taramaso e un mostro mangiacarne pagato dai Francesi per conquistare Rivanera per conto della
francia! Ma io non ci casco! io non sono mica scemo! Quei dannati francesi pensano di fregarci!!!
a noi di Rivanera quei francesi, ci credono stupidi o scemi! Ma si sbagliano di grosso! Io non ci
casco! Ooohh... ma io non mi faccio di certo fregare!!!”

poi, in quella massa di popolani, c'erano quelli più direttamente razzisti verso i giganti...
“Bah, io non mi fido di questi giganti! Che vi dice che questi giganti, poi non si mettano a Rubare,
razziare, incendiare e saccheggiare? Chi non vi dice, che questi giganti siano tutti dei criminali o
dei deliquenti o dei degenerati sociali? Io ritengo che questi giganti, provino gusto e piacere nel
rapinare la gente, uccidere le persone a sangue freddo e a distruggere e vandalizzare le cose a
caso, io ritengo che ai giganti piaccia un sacco fare queste cose e che sia un tratto distintivo della
loro natura!!! e sinceramente, non mi fido ad accogliere un gigante nella mia città! vi immaginate
che cosa accadrebbe se una simile razza andasse in giro nelle nostre strade? Sarebbe il caos!
Sarebbe l'Anarchia!!! chi ritiene che simili esseri debbano essere accolti a braccia aperte nella
nostra città o sono pazzi o sono stupidi!!! suvvia! Chi mai vorrebbe dare accoglienza a creature del
genere? Si tratta di Buonsenso!!

Un altro popolano aggiunse...


“io invece ritengo che questi giganti, siano solo dei Cretini o dei ritardati mentali, che siano tutti
dei Tarati nel cervello, secondo me questi giganti sono troppo stupidi o idioti per minacciarci!!!
andiamo! Gli umani hanno sicuramente più cervello dei giganti!!! io ritengo che i giganti siano
Mentalmente inferiori, poiché, ho letto da qualche parte, ma ricordo, il libro di un sommo Erudito,
per cui, più le persone sono alte di altezza e grosse di muscoli, allora hanno un cervello piccolo e
sono stupide e ritardate!!! per quel libro che avevo letto, i giganti sono esseri cretini poiché ci
vuole un cervello piccolo per reggere un corpo grosso, poiché un cervello grosso farebbe
sbilanciare o mettere in squilibrio un gigante, facendolo cadere in continuazione, quindi i giganti
intelligenti o con un grosso cervello non esistono e quindi i giganti hanno il cervello piccolo e
quindi i giganti sono tutti dei cretini ritardati! E quindi i giganti, SICURAMENTE, non sanno
contare fino a dieci e non conoscono le lettere del alfabeto a memoria!!!”

mentre una donna popolana aggiunse dicendo...


“ma perchè c'e l'avete così tanto con i giganti? Io invece penso che i giganti siano così pucciosi,
siano così coccolosi e carini!!! io vorrei tanto adottare un gigante e allevarne uno in casa... io
penso che i giganti siano come i cuccioli di cane o come i Gattini, dei cosini dolci e tenere, io lo
coccolerei tutto il tempo e gli darei sempre la pappina!!!”

ma uno dei popolani, saltò fuori con una teoria assurda e strampalata...

“ma dai! Quanti pregiudizi! Io invece ritengo che i Giganti siano puri e innocenti! Che i Giganti
siano come Adamo ed Eva nel giardino del Eden! Siamo puri e candidi, intrisescamente buoni e
incapaci di cattiveria o di malvagità... e ritengo che i giganti siano tutti sinceri e mai bugiardi!
Anzi! Io ritengo che i giganti siano perfetti, siano un modello di armonia e perfezione! Sai... come
gli angeli in Paradiso o come i Cavalieri e le principesse delle Favole!”

un popolano domandò allora a quel popolano dalla bizarra teoria sui giganti “intrisescamente puri e
innocenti”...

“quindi credi che i giganti siano come le creature dei poemi mitologici? Ma mica sono storie
reali!”
“e tu che cosa ne sai? Per me le favole e i racconti mitologici, sono fatti storici! Io credo che i
cavalieri e le principesse dei poemi cavallereschi siano fatti realmente accaduti! E credo nel
esistenza di esseri perfetti e puri e innocenti a livello morale ed etico! La perfezione morale per me,
esiste per davvero e i giganti la incarnano... anzi, propongo di creare una chiesa e di pregare a
quel gigante come a un dio! Ritengo che quel gigante, debba ispirarci e debba guidarci la strada...
verso la retta via della rettitudine morale!!!”
“EEHHH? Creare una chiesa in onore di un gigante? Ma questa e blasfemia!!!” polemizzò uno dei
popolani “non c'e nulla al di fuori del Demiurgo!!! il Demiurgo e tutto! La tua proposta e una
bestemmia!!”
“Blasfemia??? Tutti gli esseri puri e innocenti sono creature del Demiurgo!!! e io ritengo che i
Giganti siano creature del signore, ogni creatura di pura e intrisesca bontà e una creatura del
signore!!! io dico che quel gigante e un dono divino mandato dal Demiurgo per farci pentire dei
nostri peccati e guidarci sulla retta via...”

e gli abitanti di Rivanera, continuarono con le loro teorie e le loro speculazioni, che nella
maggioranza dei casi, erano o teorie astruse o teorie campate in aria o discorsi senza senso, ma che i
popolani di Rivanera, erano falsamente e ingenuamente convinti, che fossero teorie valide o
interessanti, l'ignoranza tra i Rivanerini, era talmente forte e diffusa, che questi ultimi, ignoravano
completamente la differenza tra una teoria sensata e una teoria assurda, convincendosi che anche
delle teorie assurde, potessero essere delle teorie sensate...

il Taramaso, che era un gigante, aveva un udito molto forte e potente... ma il principe dei giganti,
rimase incredulo e spiazzato, un misto di inquietudine e preoccupazione, con un po' di stupore, il
Taramaso proprio non riusciva a credere alle sue orecchie e non riusciva a credere a tutte le frasi
idiote, cretine e sconclusionate, che gli stavano entrando nelle orecchie... il Taramaso non riusciva a
credere a quello che gli stava ascoltando, al taramaso, stavano per cascargli le braccia e la
mandibola... “ma davvero gli umani sono così stupidi?” pensava il taramaso, podendosi degli
interrogativi inquietanti nella sua testa... “ma gli umani sono davvero convinti di simili idee?” di
domandava ancora il Taramaso...
il Taramaso poteva capire i Bambini, il taramaso poteva perdonare che una simile ignoranza e
creduoneria, potesse venire dai dei bambini piccoli, i bambini sono ingenui, hanno una mente
semplice e basica e sanno poco o nulla del mondo o della vita o di come funzionano le cose in tutta
l'esistenza...
ma quelli, quelli erano degli uomini... erano degli adulti, avrebbero dovuto avere una mente
formata, una mente maturata, dovrebbe sapere e capire tutto del mondo e della vita, ma invece...
sembravano capirne poco o nulla, anzi, sembravano capirne meno dei bambini... nella sua infanzia,
il Taramaso si ricordava benissimo, che ai suoi tempi, c'erano bambini Giganti, che erano mille
volte più intelligenti di quegli esseri umani adulti, di cui ne sentiva i discorsi... il grande paradosso
di bambini o di giovani che avevano capito tutto e di Adulti o di “Persone Grandi” che non avevano
mai capito niente di nulla...
e pensare che da bambino, nelle terre dei Giganti, il taramaso aveva imparato che “i Giovani sono
inesperti e gli adulti sono Saggi e sapienti di ogni cosa”, almeno, questo si diceva nelle terre dei
giganti...
ma qui... nelle terre degli umani, era l'esatto opposto, qui gli Adulti erano inesperti e i giovani erano
Saggi e sapienti...

ma il Taramaso, era colpito che così tanta idiozia... così tanta ignoranza e ingenuità, venisse da degli
uomini adulti, ma come facevano gli umani ad essere così stupidi e ignoranti? Come potevano gli
umani essere così creduloni e boccaloni? Come potevano gli umani, avere così tanta ingenuità?
Come potevano gli umani essere davvero convinti di simili idee? Come potevano sviluppare
convinzioni così stupide e cretine?

E il Taramaso, si ritrovò a sentire innumerevoli calunnie e diffamazioni, sia contro lo stesso


Taramaso, che contro l'intera razza dei giganti, tutte cose che fecero arrabbiare e innervosire il
Taramaso, a cui iniziò a scaldarsi il sangue nelle vene e a gonfiarsi la rabbia in testa, il Taramaso
tollerava a fatica, tutti quegli sproloqui e dicerie campate in aria, ma il Taramaso, preferì mantenere
la calma e la pazienza...

e i popolani, continuavano a raccontare le loro assurdità... sopratutto uno di quei popolani, che
iniziò a distinguersi dalla massa dei popolani, mettendosi a dire le sue teorie, sul Taramaso...

“ho saputo che i Giganti possono sparare vampate di fuoco dagli occhi e che possono volare e che
hanno sempre ragione e mai torto, visto che avrebbero la capacità mentale di avere sempre ragione
e mai torto, perchè capiscono al istante cosa sia vero e cosa sia falso...”
“e chi l'ha detto?”
“IO! L'ho detto io! L'ho scoperto io di persona!!! come Tolomeo ha scoperto il Geocentrismo!
come Archimede ha scoperto lo specchio che brucia le navi! come Galeno che ha scoperto la
medicina, IO ho scoperto che i Giganti
“ma... ma mi scusi... tu non sei Tolomeo... e non sei nemmeno Archimede... e per caso, sei
Galeno?”
“e allora, chiunque può scoprire qualcosa! Basta trovare quella cosa e scoprirla e il gioco e
fatto!!!”
“e come l'hai scoperto, scusi?”
“beh, me lo sono immaginato in testa, io ritengo che tutto quello che penso nella mia testa, sia
sempre vero e mai falso... sono una brava persona e quello che penso e credo nella mia testa e
sempre vero e mai falso! Non c'e nulla di più affidabile dei propri stessi pensieri e idee! Io penso
che quello che crede o pensa una persona, sia sempre vero e mai falso, basta solo che non sia una
persona cattiva e allora va sempre tutto bene!!!”

un altro gruppo di persone, invece iniziò a parlare tra di loro, dicendo...

“io invece ho saputo che i Giganti sono cannibali e siano dei pervertiti che compiono atti osceni
sfrenati tra di loro, l'ho letto tanto tempo fa su un libro... ma non ricordo quale...”
“e che tipo di cose fanno”
“mah... hai presente? Sai... le Cose sessuali...”
“ma... ma cosa?”
“Ma si! Quelle cose che fanno con il sesso... hai presente le cose che fanno gli sposi in camera da
letto? Ai presente quelle cose che si fanno con le parti intime... ecco...”
“Ah... ho capito...”

Alcuni popolani, ritenevano che in realtà il Taramaso, fosse un alleato dei germanici o come fosse
un sostentore del sacro romano impero, arrivando a ipotizzare che il Taramaso adori o adorasse il
sacro romano impero, tirando fuori delle teorie astruse o saltando di palo in Frasca o facendo
discorsi a caso, per esempio, ipotizzando che il Taramaso fosse affezionato ai soldati germanici, ma
che gli abbia combattuti perchè non sarebbe cosciente o consapevole del suo vero “amore” verso il
sacro romano impero...

alcuni popolani, ipotizzavano che il Taramaso fosse uno stupido, che il Taramaso fosse un
incosciente o un inconsapevole, che nella sua arretratezza mentale, il Taramaso non sapeva quello
che stava facendo e che quindi andava salvato da se stesso o che non potesse capire o comprendere
le cose da solo... convinti che il Taramaso non sapesse nemmeno quello che stava facendo...

alcuni popolani erano convinti che lo stesso Taramaso fosse un Germanico o che fosse originario
delle terre del Sacro Romano Impero... lo stesso Taramaso che poche ore prima, aveva combattuto
da solo intero esercito di germanici... lo stesso Taramaso, che aveva lottato contro i Germanici,
venne accusato dagli abitanti di rivanera... di essere un germanico!
Alcuni ipotizzavano che lo stesso Taramaso si battesse per i germanici o che lo stesso Taramaso,
fosse un ammiratore del Impero Germanico, malgrado abbia spazzato via l'intero esercito
germanico, che assediava la città di Rivanera...

altri popolani, ritenevano che lo stesso Taramaso, fosse come un bambino di 7 anni o come un
piccolo bambino di 5 anni, credendo che il Taramaso fosse una creatura infantile e puerile, per il
solo fatto, che quel giovane gigante guerriero, aveva un aspetto “dolce” o “Carino” o ben pulito o di
bel aspetto... giudicando il Taramaso dal aspetto o dalla faccia e non per come era fatto dentro...

altri erano convinti che l'età mentale del Taramaso fosse la stessa di un Bambino piccolo, altri erano
del idea, che il Taramaso andava trattato come un bambino...

Uno dei popolani, allora si mise a dire


“ io ritengo che quel gigante, fosse solo un giovane ragazzino iperattivo, che ha devastato il campo
di battaglia dei Germanici, perchè voleva sfogarsi... io dico questo, perchè anche io da bambino mi
sfogavo tirando i sassi contro le Tortore sugli alberi nelle campagne, lo facevo così per
divertimento... magari quel gigante e come i bambini piccoli, fa le cose per noia o divertimento...
magari quel gigante e uno stupido idiota che non capisce niente o non si rende conto di quello che
fa... magari in realtà adora i soldati germanici, ma non lo sa nemmeno, perchè e un bambino
ingenuo, che non ha ancora coscienza o consapevolezza delle cose, quindi ritengo che il Taramaso
in realtà sia un sostenitore del Sacro Romano Impero e che adori l'impero germanico, solo non lo
sa ancora e deve prendere coscienza e consapevolezza della cosa, come un bambino ingenuo che
non ha ancora chiare le idee del mondo... non ritengo che il Taramaso sia cattivo... ma ritengo che
il Taramaso sia come i bambini piccoli di 3 anni...”
“ma e un gigante, Idiota!” rispose con rabbia Eumona “quel Gigante non è un essere umano!!! non
è un bambino!!!
Rustico rispose “ehm... ma tu sei un essere umano... quello e un gigante... un bambino umano e un
gigante non sono proprio la stessa cosa...”
“ah... già, e vero... non ci avevo pensato... mi ero dimenticato che fosse un gigante...” rispose il
popolano...

Midrassa sentì pure gli umani, parlare del Taramaso e dei giganti, ma usando i metodi e metri di
giudizio degli esseri umani comuni, ma gli abitanti di Rivanera, sembrano non riuscire a capire o a
comprendere che il Taramaso, era un gigante, non un essere umano, che i metri di paragone e
giudizio degli esseri umani, non potevano essere usati e applicati sui Giganti... si parlava di giganti,
non di comuni esseri umani... ma gli umani di rivanera, notava Midrassa, sembravano parlare del
Taramaso, come se fosse un comune essere umano e non un gigante...

un altro dei popolani si mise a dire


“io ritengo che i giganti adorino mangiare le mucche vive, io ritengo che a quel gigante gli
piacciano le mucche vive, anzi, sono convinto che a tutti i giganti piacciano le mucche vive, che i
giganti ADORINO mangiare le mucche vive, perchè e un gigante e QUINDI i giganti DEVONO
essere così, ne sono certo e ne sono sicuro...”
“e questo su cosa lo dici?”
“lo dico in base a quello che ritengo io...”
Midrassa, dentro di lei, si stava sentendo male, rimanendo spiazzata a vedere come veniva trattato il
Taramaso, trattato in maniera crudele e disumana, per il solo fatto che era un Gigante, Midrassa
vide in faccia l'insieme della stupidità umana e della cattiveria umana, vedendo di come gli umani
erano sia cattivi, che stupidi e ignoranti,

Midrassa, vedeva gli umani giudicare il Taramaso, senza manco averlo visto o conosciuto, senza
saperne nulla del Taramaso, umani che avevano la pretesa e l'arroganza e la presunzione, di dire al
Taramaso, cosa era bene per lui e cosa no, come deve essere fatto e come no... per il solo fatto che il
Taramaso era un Gigante...

Setran e Adai rimasero spiazzati e increduli nel sentire quei discorsi, ai due giovani guerrieri satiri,
stavano cascando le braccia e le mandibole, rimanendo increduli e spiazzati di fronte a così tanta
stupidità e idiozia... domandandosi come facessero gli esseri umani, ad essere così deficienti...

mentre Midrassa, diventava ogni minuti sempre più arrabbiata e sempre più nervosa, Midrassa non
tollerava quelle parole piene di odio e ignoranza, rivolti verso il Taramaso,

Midrassa non riusciva a capire, come facessero gli umani, ad essere così cattivi e malvagi, Midrassa
non riusciva a comprendere perchè gli umani avessero così tanti pregiudizi e diffidenze verso il
Taramaso... il principe gigante era un bravo ragazzo, una persona dal cuore buono e puro, il principe
gigante aveva la nobiltà d'animo di un cavaliere e la sensibilità di un marito devoto alla sua
moglie... ma perchè allora... si domanda Midrassa, quegli esseri umani, c'e l'avevano così tanto con
lui...

Midrassa, scoprì per la prima volta nella sua vita, che cosa era il Pregiudizio...

ma ben presto, anche Rustico ed Eumona, iniziarono a perdere la pazienza, ma cercando allo stesso
tempo, di mantenere la calma e di non perdere le staffe, anche se i discorsi degli abitanti di
Rivanera, erano discorsi senza senso o del tutto campati in aria, cercavano lo stesso di mantenere la
calma...

ma Luigiano, affascinato e attratto dal gigante guerriero misterioso, voleva saperne di più e
domandò a Rustico e ai giovani ragazzi satiri dove fosse andato quel giovane gigante guerriero...

“ma dov'e andato quel gigante? Vorrei tanto incontrarlo, assieme ai popolani della mia città, di cui
io ne sono il capo di governo...”
ma Rustico, per nascondere la presenza del Taramaso, decise di inventarsi una scusa...
“Ecco... quel gigante e scappato via e non sappiamo dove sia andato, penso proprio che si sarà
nascosto da qualche parte...”
“Ah si? Se le cose stanno così, beh, pazienza, avrei voluto tanto incontrarlo, per parlargli di
numerose cose, ero proprio curioso di sapere molte cose su di lui, per esempio, sapere da dove
viene, chi sono i suoi genitori, se i genitori giganti che ha avuto, sono devoti al Demiurgo, o se quel
gigante ha dei vizi o e immorale o che vita fa... e poi volevo anche invitarlo a rivanera, per fare
affari con lui, per esempio, convincerlo a siglare un alleanza con lui... per esempio, pagare a peso
d'oro quel gigante e promettergli le migliori femmine di Rivanera e i migliori Cibi e alloggi di
Rivanera, in modo che quel gigante, si batta e combatta per me, per rendere, la città di Rivanera, la
maggiore potenza delle Terre Tusciane!!! oh, come mi piacerebbe che quel gigante, combatesse per
il mio esercito o demolisse a calci, le città rivali e concorrenti di Rivanera!!!!” disse Luigiano...

ma Midrassa, sentendo le frasi di Luigiano, nella sua testa iniziò a farsi numerosi pensieri...
“Ma perchè non ti fai i cavoli tuoi? Cosa fa il Taramaso nella sua vita, saranno un po' affari suoi...
ma perchè gli umani devono essere così morbosi degli affari privati altrui...”

allo stesso tempo, le frasi di Luigiano, fecero innervosire anche Setran


“ i Giganti non sono oggetti o giocattoli da usare o sfruttare per i propri interessi, non sono cose
da abusare per i propri affari personali, i Giganti sono esseri viventi, che pensano, che provano
emozioni e sentimenti!!!”
e Luigiano rispose “oh suvvia, non ti scaldare tanto... e mi colpisce che ci siano dei Parnasici da
queste parti... sai i Parnasici non sono tanto comuni nelle Terre Rivanerine... ma comunque,
tornando al gigante... peccato che non possa incontarlo... un occasione in meno per me...”

allora, visto che il Taramaso si era nascosto in una foresta poco distante, dalla vegetazione fitta e
selvaggia e mentre Luigiano e gli abitanti di Rivanera, avevano creduto alla scusa inventata da
rustico, Luigiano e i popolani, ritornarono a Rivanera e il gruppo dei giovani ragazzi, si congedò,
andandò a recuperare il Taramaso, per aiutarlo a riprendersi dalle ferite avute nel corso del
combattimento...

mentre la compagnia cercava il Taramaso, Midrassa rifletteva su quel incontro con gli umani...
Midrassa non capiva come facevano gli esseri umani ad essere così ingrati “ma come?” si
domandava Midrassa nella testa “un impavido eroe salvava un intera città dalla distruzione e quale
era il ringraziamento? Essere trattati da schifo o essere accusati delle peggio cose o ancora
peggio, essere trattati come dei bambini o degli animali da compagnia o essere scherniti e derisi,
oppure, essere trattati con odio e disprezzo...” allora Midrassa iniziò a pensare che gli umani
fossero cattivi e malvagi, che gli abitanti di Rivanera non meritassero di essere salvati dal Taramaso,
iniziando a pensare che forse forse, gli abitanti di Rivanera meritavano di essere distrutti dai
Germanici... se Midrassa fosse stata lei stessa il Taramaso, pensava la principessa Ninfa nella sua
testa, avrebbe abbandonato quella città al suo destino, fregandosene altamente dei suoi abitanti...
perchè salvare la vita a una persona che poi ti avrebbe trattato da schifo o avrebbe poi denigrato e
calunniato sia te che tutta la tua intera stirpe, non aveva senso... certa gente non meritava di essere
salvata...

ben presto, dopo aver camminato per alcuni kilometri di distanza, cercando e setacciando i boschi,
alla ricerca del Taramaso, dopo molte ore di ricerca in mezzo alla vegetazione selvaggia, finalmente
il gruppo dei giovani ragazzi, riuscì a ritrovare il Taramaso, che era triste, ferito e dolorate, nascosto
in una massa di alberi, cespugli e rocce, una massa selvatica abbastanza larga, da nascondere il
Taramaso e tutto il suo corpo...

il Taramaso, nascosto nella vegetazione selvaggia, stava piangendo disperato, numerose lacrime gli
stavano uscendo dai suoi occhi e gli stavano bagnando le lacrime...

dopo che il Taramaso era stato ritrovato, Midrassa abbracciò fortemente, con calore e affetto il
Taramaso...

ma al contrario, Setran guardò con pena e sufficienza il Taramaso, che piangeva in lacrime
“bah! che Femminuccia! Puah, un ragazzo che piange, che schifo!!! un vero uomo non piange mai!
deve sempre essere forte!”
ma Eumona iniziò a litigare con Setran
“ma cosa stai dicendo? Ma non dire scemenze! Non c'e nulla di sbagliato se un ragazzo esprime i
propri sentimenti!!”
“per favore! i sentimenti sono roba da ragazze, non da ragazzi!!!” rispose Setran ad alta voce

ma anche Rustico, si mise a rimprovevare il Taramaso, poiché, non riusciva a credere che un
gigante guerriero forte e potente come lui, potesse abbandonarsi a un pianto disperato... non riusciva
a credere che un gigante che prima sconfiggeva da solo un intero esercito, poi non solo si mettesse a
piangere che manco una ragazza dopo aver letto una favola romantica con il lieto fine, ma che
addirittura provasse rimorso o si sentisse in colpa, per aver dato il via a quel combattimento brutale
e sanguinario...

Per molti giorni, il Taramaso, rimase nascosto in una foresta, venendo curato e medicato da
Midrassa, assieme ad Eumona, poiché, il Taramaso era indebolito dalle numerose ferite che aveva
subito nel combattimento contro i soldati germanici nella battaglia a Rivanera...

ma il Taramaso, si era ritirato nella foresta, anche perchè traumatizzato e segnato dalla violenza
brutale, che aveva causato involontariamente, non capendo come funzionava una guerra o un
combattimento, il Taramaso, aveva ucciso degli esseri umani e questo aveva fatto sentire male il
Taramaso...

il Taramaso non sapeva nulla su come funzionava una guerra, il Taramaso non aveva mai visto una
guerra prima d'ora e non aveva mai combattuto in una guerra prima di quel momento...

il Taramaso, si rese conto che uccidere delle persone, facendogli uscirne il sangue, faceva molta
impressione...

il Taramaso, allora, iniziò a sentirsi in colpa, per aver ucciso quelle persone...

il Taramaso, allora, iniziò a piangere disperato, per quello che aveva fatto...
“Che ho fatto?? io... che cosa ho fatto??? io... io non volevo...”
Midrassa, allora, iniziò a consolare il Taramaso
“ma no... Taramas... non sei cattivo! Non sei malvagio! Solo non sapevi che la violenza potesse
uccidere qualcuno... hai fatto una cosa senza saperlo, sono cose che succedono, tutti possono fare
qualcosa o involontariamente o senza saperlo... non sempre sappiamo quello che facciamo...”
Taramaso: “ma io... io ho ucciso delle persone... io... io ho fatto del male a delle persone... io
volevo essere un eroe... io volevo essere dei buoni... volevo essere una brava persona...”
Midrassa: “ma tu sei un Eroe, Taramas... tu sei uno dei buoni, hai salvato una città prossima a
cadere, da un assedio... Taramas... hai fatto per sbaglio delle cose cattive, ma puoi pentirti, tutti noi
facciamo degli sbagli o degli errori, ma possiamo espiare le nostre colpe, le persone che sbagliano
possono essere recuperate, anche chi ha fatto per sbaglio cose malvage, può diventare buono...”
Taramaso:“ma io volevo essere dei buoni! Io non volevo essere dei cattivi!!!”
Midrassa: “ma tu sei buono! Se vuoi essere buono, lo sei... se sei buono o malvagio, dipende tutto
da te, dipende dalla tua volontà, dipendente da quello che tu sai e da quello che tu vuoi... le cose
dipendono da te... non dagli altri...”

ma Rustico e Setran, si misero a trattare con sufficienza il Taramaso e il suo pianto disperato,
vedendolo come un bambino scemo, come un bimbetto piagnone, come un debole, un ramollito, un
effeminato...

Setran: ma per favore!!! questa e la guerra! Il mondo va così! Nella vita bisogna essere duri e tosti,
non piangere per ogni cosa che ti capita! Il Taramaso non è mica una femmina!!!
Rustico: Che stupido! Ma questo non sa niente del mondo! Questo non capisce niente! Questo non
è essere buoni! Questo è essere degli Stupidi! Degli idioti senza cervello!!! ma questo... questo
dovrebbe essere il nostro eroe??? QUESTO??? ma dai!!! piange per la minima cosa che gli capita!
Dannazione! Un gigante guerriero dovrebbe affrontare le avversità di petto e a muso duro, non
scappare, nascondersi in una foresta e piangere disperato? Ma questo non è manco capace ad
affrontare le cose? Ma dai, su!!! ma questo e uno scemo! Questo e un idiota!!!

ma Rustico, venne rimproverato da Eumona...


Eumona: oh, certo, quindi se uno cerca di essere comprensivo o di mostrare amore e compassione,
invece di pensare sempre e solo con i muscoli, allora e un Idiota?? ma quanto sei antipatico???
quindi uno non dovrebbe pentirsi del male che fa?
Rustico: ma insomma!! si pensa con la testa, non con il cuore! i problemi non si risolvono con il
cuore! Non attraversi a nuoto l'oceano con i buoni sentimenti!!! i macigni si sollevano con i
muscoli, con la forza, non con la bontà d'animo!!! nella vita, bisogna essere forti! Non dei deboli!
Nel mondo non c'e spazio per i deboli!!!

così, Rustico ed Eumona, iniziarono a litigare...

Eumona: ma sei proprio stupido?? uno e triste e tu ancora gli dai addosso? Ma quanto fai
schifo??? sei proprio un essere spregevole...
Rustico: Eumona! Il Taramaso E UN GIGANTE!!! ma dico? Un gigante... un Gigante che piange
disperato per ogni cosa? Un GIGANTE che si dispera per aver ucciso delle persone in una
battaglia? Un Gigante che scappa dai problemi, piangendo come una femminuccia invece di
affrontarli? Ma che scherzo e mai questo????
Eumona: ma essere dei giganti, non vuol dire essere forti!!! ma cosa credi, che tutti nel mondo,
siano sempre forti e spavaldi o sempre pronti ad affrontare le difficoltà??? ma cosa credi? Che
siamo tutti dei guerrieri o dei lottatori? Tu non capisci niente! Tu non hai capito nulla!!! TU NON
CAPISCI NIENTE! Mi fai schifo!!! ma quindi tutti devono essere forti e poderosi?? tutti devono
essere sempre bravi a superare le avversità e le difficoltà? Ma cosa credi? Che siano tutti bravi?
Che siamo tutti forti? Avanti, DAI! Vallo a dire a chi è povero, a chi muore di fame! A chi nasce
debole, storpio o tarato! Vallo a dire alle tante persone deboli e in difficoltà, che ci sono in giro!
Vallo a dire alle tante persone, che nascono sfortunate nel mondo!!! DAI! Vagli a dire
Rustico: MA E UN GIGANTE! UN GIGANTE!!! ma come fa un gigante a non sapere fare cose così
semplici e basiche? Ci riescono anche le Mucche!!! dannazione! Non e uno storpio! Non e un
Tarato! Ha fermato da solo un intero esercito di soldati armati fino ai denti!!! dannazione! Ma che
razza di guerriero, prima ferma un esercito intero e poi scappa dai problemi, piangendo e
nascondendosi!!!
Eumona: ma questo non vuol dire nulla! Questo non significa niente!!! un Gigante può essere
debole e difettoso quanto un comune essere umano o quanto uno storpio! Si può essere forti nel
corpo, ma deboli nella mente!!! si può essere forti come un Toro, ma deboli nel pensiero come uno
zoppo...

il Taramaso, sentendo i litigi di Rustico e di Eumona e poi i litigi di Setran e Adai, il Taramaso,
ancora in lacrime, perse la pazienza ed iniziò ad arrabbiarsi...

Taramaso: BASTA! Smettetela di litigare! Smettetela di bisticciare!!! non ne posso più! Non c'e la
faccio più!!!

le urla fragorose del Taramaso, fecero subiro tacere e silenziare il gruppo dei giovani ragazzi, che si
miseri zitti e muti al istante...

e il Taramaso, pianse meno di prima, ma restava molto triste... Midrassa, rimase con il Taramaso a
consolarlo... comprendendo il dolore del giovane gigante... provando empatia per il cuore
addolorato del Taramaso...

-
il Taramaso, dopo aver sconfitto le forze del sacro Romano impero, che avevano messo sotto
assedio la città di Rivanera, decide di lasciare la città di Rivanera, assieme ai suoi amici e di
riprendere il cammino, in direzione della città di Parsalea...

ma nel corso del cammino, il gruppo del Taramaso, inizia a dividersi e a litigare tra di loro, con
Rustico, che vuole raggiungere l'accampamento del esercito Basilisco per liberare i suoi genitori
dalla schiavitù e Setran, che invece, vuole portare il Taramaso al palazzo del Re Tarsico I° di
Parsalea... per completare l'incarico che il Re Satiro gli ha affidato e Setran non vuole fallire nella
sua missione...

i Piani del Taramaso

Midrassa, notando il carattere e comportamente del Taramaso, si convince che il Taramaso sia così,
perchè sia Puro e Innocente, vedendo nel Taramaso, una creatura pura nel animo, una creatura
angelica, quasi simile a un Angelo, vedendo nel Taramaso, quasi un “Principe”, un “Cavaliere” puro
nel animo e nello spirito, convincendosi che il Taramaso sia una specie di nobile paladino della
giustizia, che sa sempre cosa sia bene e male o cosa sia sempre giusto o sbagliato, cosa che spinge
Midrassa a innamorarsi del Taramaso, vedendo in lui, un ragazzo dolce e sensibile, ma anche una
persona dai sani principi morali...

Il Taramaso, si rivela essere un idealista dagli occhi spalancati, il Taramaso crede nella Cavalleria e
nei valori cavallereschi, il Taramaso crede nella nobiltà d'animo e di spirito, crede che tutti debbano
essere leali e puri nel cuore e nel animo, il Taramaso quando era bambino, quando ancora viveva nel
palazzo del Re dei Giganti, aveva letto molte storie, molti poemi sia cavallereschi, che mitologici,
leggendo molte storie di Eroi leggendari e di cavalieri, che con il loro buon esempio e con la nobiltà
del animo e la purezza del loro animo, sconfiggevano mostri e creature terrificanti e portavano gli
umani e i popoli magici sulla retta via, promuovendo la moralità e l'eticità... insegnando ai comuni
mortali, ad essere etici e morali...

il Taramaso e convinto che tutti nel profondo, siano sempre buoni e sinceri, che la natura umana sia
votata al bene, che solo le persone “cattive” o “Malvage” mentano o siano bugiardi, ritenendo che
una persona buona o gentile non possa mai mentire o essere bugiarda, ritenendo che nel brave
persone, siano per natura o per inclinazione o per rettitudine morale, incapaci di mentire o di dire
bugie... il Taramaso nei suoi pensieri e convinto, che i buoni siano la maggioranza del genere
umano e che i cattivi siano un esigua e sparuta minoranza del genere umano, rifiutato dalla
maggioranza degli umani... il Taramaso e convinto che tutti gli umani, almeno gli umani “buoni”,
siano sempre tutti bravi, onesti e gentili...

il Taramaso e troppo idealista, talmemte idealista che non riesce a capire il male, a comprendere il
male, ritenendo che solo una minoranza esigua di umani, siano effettivamente cattivi o malvagi...

ma questo, però, fa innervosire Rustico e Setran, che accusano il Taramaso, di essere un ignorante,
di sapere poco o nulla, sia della Razza umana, che della stessa natura umana... di non avere davvero
una minima idea di come funzioni la natura umana o di come sia fatto il genere umano... Setran e
Rustico, accusano il Taramaso di non sapere davvero come gira o funziona il mondo, di non capire
niente del mondo e nemmeno della razza umana, accusando il Taramaso di essere uno stupido, di
non capire o comprendere le cose...

Radunati in una radura, al centro di una grande foresta, il Taramaso e i suoi amici, per riposarsi dal
lungo cammino, si fermano e si siedono al suolo, per riposare le loro gambe, ma lì, il Taramaso e i
suoi amici, iniziano a parlare, discutendo su come affrontare la situazione...

Rustico vuole farsi aiutare dal Taramaso, per attaccare l'accampamento del esercito dei Basilischi e
liberare i genitori di Rustico ed Eumona, tenuti prigionieri dai basilischi, allo stesso tempo, per
liberare gli schiavi umani, imprigionati dai Basilischi...

ma Setran e Adai, non sono d'accordo, poiché, Setran e Adai vogliono raggiungere direttamente il
regno di Parsalonia, per portare il Taramaso dal Re Satiro di Parsalonia, per usare il Taramaso per
combattere il Sacro Romano impero e difendere il regno di Parsalonia...

ma Rustico, non è d'accordo, poiché Rustico vuole liberare i suoi genitori, essendo preoccupato da
molti giorni, per la condizione dei suoi genitori, dicendo che la vita dei suoi genitori sia molto più
importante del re di Parsalonia o della missione di Setran...

ma Setran, ribatte e insiste, dicendo che la sua missione sia molto importante e vitale, sia per il
regno di Parsalonia, che per l'intera razza dei satiri e che lo stesso Setran ha promesso al Re Satiro
che si sarebbe impegnato con ogni mezzo per portare il Taramaso nel suo regno e ora Setran, vuole
mantenere quella promessa a ogni costo...

ben presto, Rustico e Setran, iniziano a litigare e bisticciare tra di loro, con Rustico che vuole
liberare i suoi genitori e gli schiavi umani dal accampamento dei Basilischi e Setran che vuole
portare il Taramaso dal Re dei satiri...

ma il Taramaso, decide di seguire il piano di Rustico, poiché il Taramaso e rimasto segnato dalla
perdita della propria famiglia e il Taramaso non vuole che rustico perda la propria famiglia, poiché,
il Taramaso non vuole che Rustico, debba soffrire e patire quello stesso dolore e sofferenza, che il
Taramaso ha dovuto subire con la perdita dei propri genitori...

Taramaso: io sto con Rustico! Ho deciso di aiutare Rustico!


Setran: ma sei pazzo? Ti si è Fritto il cervello??? il mio popolo e in grande pericolo e tu vuoi
salvare la famiglia di questo contadino?
Rustico: ascoltami, Caprone in forma umana!!! non lascerò che la mia famiglia venga lasciata a
patire chissà quale brutto destino!!! la famiglia e tutto per me!!! se perdo la mia famiglia, io perdo
tutto!!!
Setran: e io resto di perdere il mio regno e il mio popolo!!! non lascerò
Taramaso: sei veramente una persona cattiva, sei crudele ed egoista! La famiglia e sacra! La
famiglia e la cosa più bella e preziosa che ci sia! La famiglia viene sempre prima di ogni cosa!!!
Setran: EH? Una persona cattiva io? Io sto pensando alla vita di un intera razza!!! io sto
preservando un intero popolo!!! io sto preservando tantissime famiglie che rischiano di essere
spazzate via dai Basilischi e dai Germanici e sarei IO quello “Cattivo”??? BAH! Non riesco
proprio a credere che i destini del mondo, siano nelle mani di uno stupido bifolco delle campagne e
di un Gigante mentalmente tarato!!!

l'Assalto al Accampamento degli Schiavisti

Così, con una deviazione verso Nord-Est, il Taramaso e i suoi amici, raggiungono una pianura
fredda e innevata, attraversando una pianura fredda e umida, dal erba secca e gialla, con alcuni
alberi brulli e senza foglie, alberi invernali, che disseminano il paesaggio...

in quella zona, il Taramaso e i suoi amici, avvistano l'accampamento del esercito dei Basilischi...

intanto, un soldato Basilisco, sta colpendo ripetutamente con la sua frusta, uno schiavo umano, che
sta svolgendo dei lavori pesanti, trasportando sulle spalle, dei grossi tronchi di legno, ma essendo
stanco, affaticato, sporco e affamato, del tutto ridotto allo sfinimento...

lo schiavo umano, inizia disperato a implorare...


“ti prego! TI PREGO! Non c'e la faccio più! Sono giorni e notti che lavoro senza sosta, senza bere
e mangiare!! sto perdendo tutte le forze!”
Basilisco schiavista: tu lavorerai, finchè avrai l'energia in corpo! Non strisciare a terra! Stai solo
perdendo tempo!!!

allora, il Basilisco schiavista, inizia a colpire ripetutamente con la sua frusta, quello schiavo umano,
con una crudeltà e cattiveria sconfinata...

ma la moglie di quel uomo, inizia a piangere disperata, osservando debole e impotente, le sevizie
che suo marito, stava subendo da parte del Basilisco schiavista...
“Ti prego! TI PREGO!! abbi pietà di mio marito, che è debole e affamato! Per favore!
Risparmiagli tutta quella sofferenza!!!!”
ma il Basilisco schiavista, con aria perfida rispose...
“ah, si? Se non vuoi che frusti tuo marito... allora frusterò tuo figlio!!!”
“No! Mio figlio no! E solo un bambino! Ha solo 10 anni!!!”
“ma tu hai detto che non tuoi che tuo marito sia frustato, no? Bene! Allora frusterò vostro figlio al
suo posto!!!”
“Bastardo! Maledetta carogna!”
“altre imprecazioni e avrai il quadruplo del lavoro e delle frustrate!!!”

allora, il Basilisco, iniziò a bersagliare di frustate il bambino di dieci anni, il figlio di quella coppia
di genitori, colpendo quel bambino, che iniziò a piangere disperate

il Taramaso, osservando quelle scene, vedendo quel Basilisco, sfogarsi con furia e cattiveria contro
quel bambino, massacrandolo di frustate, non ci vide più dalla rabbia, il Taramaso, prese un grosso
tronco di legno, di un albero morto, caduto al suolo, lo afferrò e con tutta la sua furia, lo scaraventò
contro l'accampamento dei basilischi, sopratutto contro quel Basilisco freddo e spietato nel animo...

il Basilisco, interuppe le sue frustate, dopo che vide nel arco di pochi secondi, un immenso tronco di
legno, volargli contro a massima velocità, come un proiettile sparato da una palla di cannone carica
di energia...

il Basilisco schiavista si ritrovò con le palpebre bloccate, completamente inceppate dalla vista del
tronco volante pronto a travolgerlo...

come un proiettile a massima velocità, il tronco travolse numerose tende e strutture del
accampamento, piegandole e demolendole al istante, travolgendo e uccidendo molti basilischi
guerrieri e schiavisti...

il bambino, venne salvato in tempo dal Tarmaso, da un triste destino, il bambino allora, si rialzò in
piedi e abbracciò fortemente i suoi genitori...
intanto, il Taramaso, dopo aver lanciato quel grosso tronco d'albero, corre a perdifiato, raggiugendo
l'accampamento dei Basilischi, iniziando a proteggere gli schiavi umani dagli schiavisti basilischi e
iniziando a combattere a mani nude, contro i guerrieri basilischi...

il Taramaso, sferra un attacco a sorpresa, che lascia completamente colti alla sprovvista i Basilischi,
con il Taramaso, che riesce a sfruttare l'effetto sorpresa a suo favore e vantaggio... causando grosse
perdite tra i soldati Basilischi...

un guerriero Basilisco, però, raggiugendo una grossa campana, al centro di uno spiazzo circondato
da Tende, riesce a dare l'allarme, sbattendo la campagna con tutta la forza ed energia, che ha in
corpo...
“ALLARME! ALLARME!!! MANO ALLE ARMI!! SIAMO SOTTO ATTACCO!!! un Gigante... un
Gigante sta attaccando l'accampamento!!!”

allora, tutti i soldati basilischi, sentendo l'allarme, escono tutti dalle loro tende, si mettono in assetto
da combattimento e afferando tutte le armi e le armature che trovano e si radunano per lanciarsi nel
combattimento, mettendo in allarme e agitazione tutto l'accampamento...

ma i soldati Basilischi, sono spiazzati e sbalordire, nel venire a sapere, che l'accampamento sta
venendo attaccato da un gigante, poiché, la maggioranza dei Basilischi, credeva che i giganti
fossero tutti morti o estinti... o che i giganti fossero spariti dalla faccia del mondo... ritrovandosi
confusi e disorientati nel sapere che c'e un gigante che è ancora vivo e in circolazione... così, i
Basilischi non riuscendo a metabolizzare il fatto che ci sia un giovane gigante guerriero davanti a
loro, finirono facilmente travolti e sbaragliati dai guerrieri basilischi, che hanno dimenticato come si
affronta o combatte un gigante, visto che l'Ultimo gigante, venne combattuto e ucciso secoli e secoli
fa e per questo, i basilischi non erano più abituati a combattere contro un gigante guerriero...

questo, mette in agitazione, anche il Re Basilisco, che esce dalla sua tenda, per capire che cosa stia
succedendo...

Imperatore Basilisco: “Per tutti i Draghi sputafuoco! Cosa sta succedendo? Cos'e tutto questo
trambusto???”
soldato Basilisco: “Vostra Maestrà! Un Gigante guerriero ha liberato tutti gli schiavi e ha
attaccato l'accampamento!!”
Imperatore Basilisco: “un gigante... cosa?? COSA???”

Setran e Adai, assieme a Rustico ed Eumona e Midrassa, iniziano a combattere contro i guerrieri
Basilischi, facendosi largo nel accampamento e cercando di raggiungere il campo degli Schiavi...
aiutando il Taramaso a combattere contro i guerrieri basilischi...

Midrassa, inizia a combattere contro i guerrieri Basilischi, usando i suoi poteri magici, basati sulla
manipolazione del Acqua, del vento e delle Piante, che Midrassa impiega per farsi largo tra i soldati
Basilischi, prima aiutando Rustico e Setran, assieme ad Eumona e Adai, a raggiungere
l'accampamento degli schiavi, liberandolo dai soldati Basilischi, poi aiutando il Taramaso, a
combattere contro i soldati Basilischi...

Così, il Taramaso, assieme ai suoi amici, assaltano l'accampamento militare del esercito Basilisco,
attaccando la zona del accampamento, dove sono confinati gli schiavi umani... tramite un attacco a
sorpresa, che lascia i Basilischi guerrieri, completamente colti alla sprovvista...

Midrassa, si unisce al combattimento, usando i suoi poteri magici di manipolazione del acqua e del
vento, per combattere contro i guerrieri basilischi, riuscendo a sbaragliarne molti, mentre Setran e
Adai, armati delle loro spade, di scontrano contro i soldati Basilischi ...

nel combattimento, il Taramaso viene aiutato da Rustico, Eumona, Setran e Adai, che iniziano a
combattere contro i soldati Basilischi...

il Taramaso, si rivela un guerriero forte e potente, abbastanza forte, che riesce a tener testa a più
soldati basilischi per volta, anche a soldati basilischi con armature pesanti,

mentre il Taramaso e impegnato a lottare contro i guerrieri Basilischi, Rustico ed Eumona, aiutati da
Setran e Adai, raggiungono la zona del accampamento dove sono imprigionati gli schiavi, allo
scopo di liberare gli schiavi... Rustico e Setran, armati di mazze ferrate e di spade, catturate dai
soldati basilischi uccisi dal Basilisco, rompono e spezzano le catene che tengono prigionieri gli
schiavi, venendo aiutati anche da Eumona e Midrassa...

intanto, Rustico ed Eumona, dopo aver liberato alcuni schiavi, si aggirano per l'accampamento degli
schiavi, alla ricerca dei loro genitori, inizialmente, Rustico ed Eumona, sono preoccupati, perchè
non riescono a trovare i loro genitori, con la convinzione che i basilischi, possano aver fatto del
male ai loro stessi genitori o che possano aver fatto una brutta fine, ma dopo una fase momentanea
di sovrapensiero e di ansia, Rustico ed Eumona, ritrovano i loro genitori, abbracciandoli fortemente
e ritrovandosi...

allo stesso tempo, i genitori di Rustico e di Eumona, sono colpiti dal ritrovare Rustico ed Eumona in
quel accampamento, risollevati nel sapere che i loro figli, sono ancora vivi e vegeti...

così, Rustico ed Eumona, abbracciano fortemente i loro genitori e i genitori dei due ragazzi, versano
qualche lacrima di felicità...
Madre di Rustico: Rustico! Eumona! Ma allora state bene!
Padre di Rustico: Cara! Te l'avevo detto che Rustico se la sarebbe cavata e che avrebbe protetto
sua sorella!!! te l'ho detto che quel ragazzo e uno dalle mille risorse!!! ma te non volevi
ascoltarmi!!!

così, non perdendo altro tempo, Rustico ed Eumona con delle mazze e delle asce, catturate dai
Basilischi, colpiscono ripetutamente le catene con cui i genitori di Rustico ed Eumona sono tenuti
imprigionati, fino a spezzarle e liberando i genitori...

così, Rustico ed Eumona, aiutano i loro genitori a scappare dal accampamento degli schiavi,
permettendogli di mettersi al sicuro...

intanto, Setran e Adai, sono impegnati a liberare gli schiavi umani, dalla loro prigionia, liberando il
maggior numero di schiavi possibili, che appena liberati, aiutano gli altri schiavi a liberarsi

intanto, il Taramaso, si rivela un abile guerriero e combattente, che riesce da solo a tener testa a un
intero esercito di Basilischi, il Taramaso riesce a travolgere e devastare da solo, l'intero
accampamento dei Basilischi e a causare perdite pesanti e disastrose nel esercito Basilisco...

così, gli schiavi umani, scappano di massa dal accampamento, allontanandosi dal accampamento
dei basilischi e cercando di mettersi al sicuro, mentre il Taramaso, nel combattimento, tiene
impegnati i soldati basilischi, che subiscono perdite pesanti e disastrose per via del attacco a
sorpresa, da parte del Taramaso e dei suoi amici...

la fuga degli schiavi, viene aiutata da Rustico ed Eumona, assieme a Setran e Adai, mentre Midrassa
rimane nel accampamento ad aiutare il Taramaso...

ma il Campione dei Basilischi, ovvero, Karghenhai, inizia a combattere contro il Taramaso, al


interno del grande accampamento...

“chi è... chi è che osa entrare nel campo dei basilischi guerrieri? Chi è così folle da sfidare
l'autorità del Imperatore Basilisco?” disse il Campione dei Basilischi...
“Io, stupido rettiloide gigante, sono Taramas, il Principe del Impero di Taranghai, il figlio del Re
dei Giganti!!! sono l'ultimo discendente della stirpe dei giganti! Faresti bene a non metterti contro
di me!!!” rispose il Taramaso
“oh che paura! Tremo tutto! Davvero... davvero io dovrei avere paura di te? Di un misero essere
umano quale sei? Anche se sei gigante, rimani sempre e solo un essere umano!!! ma io... io sono
KARGHENHAI, il campione dei Basilischi!!! a me nulla mi ferma! NULLA!!!” disse con superbia e
arroganza il Karghenhai
“ oh davvero... questo lo vedremo!! LO VEDREMO PROPRIO ORA!!! non ti permetterò di fare del
male a dei poveri umani!!!” rispose innervosito il Taramaso
“dei “poveri umani”??? AAAHAHAHAHAHAHHHH!!!! ma davvero ti preoccupi dei problemi
degli umani? Ma davvero provi compassione e pena per queste miserabili creature inferiori? Gli
umani fanno schifo! Sono esseri inferiori e per questo, meritano di essere schiavizzati! Anzi! Io ci
godo! GODO che gli umani subiscano un simile trattamento!!!” disse il Karghenhai
“Mi fai Schifo! Sei un essere spregevole!!!” rispose il Taramaso
“io... davvero? Un “essere spregevole”... io? Si da il caso che io abbia combattuto innumerevoli
eserciti e abbia battuto innumerevoli campioni!!! semmai spregevole sarai tu... il membro di una
razza decaduta! Il membro di una razza sterminata! Che non è manco stata capace di fermare i
basilischi!!!! quella dei giganti era una razza inferiore meritevole di essere sterminata! ERAVATE
INFERIORI!! Puah! E sarei io “l'essere spregevole”... puah! Quanto mi fai pena!!!”

ma la risposta perfida e crudele del Karghenhai, fu talmente offensiva e oltragiosa per il Taramaso,
che il principe dei giganti, non ci vide più dalla rabbia, quella frase, fece infuriare e inferocire il
Taramaso, che in preda alla rabbia e al ira, si lanciò addosso al Karghenhai, massacrandolo e
riempiendolo di pugni...

alla prima ondata di attacco, il Taramaso riuscì a causare molti danni al Karghenhai, ma senza però,
riuscire a stenderlo a terra del tutto, così, il Karghenhai, tornò rapidamente al contattacco e iniziò a
prendere a pugni il Taramaso...

Ha inizio un violento e furioso combattimento tra il Taramaso e il campione dei Basilischi, il


combattimento tra i due titani, porta alla totale devastazione del accampamento del esercito
Basilisco...

nel corso del combattimento, i soldati Basilischi, cercarono di non farsi calpestare sia dal Taramaso
che dal campione dei Basilischi, il cui combattimento infuriava in tutto il campo...
-

Midrassa, iniziò a guardare con ansia e paura, il Taramaso, che veniva picchiato e massacrato di
artigliate dal Karghenhai,

allora, Midrassa, iniziò a piangere e lacrimare disperatamente, poiché Midrassa era preoccupata per
il destino del Taramaso... Midrassa aveva il Timore che il Taramaso non potesse farcela in quel
brutale e spietato combattimento...

allora, Midrassa, vedendo che il Taramaso era allo sbaraglio, allora iniziò a gridare dal dolore e
dalla Disperazione...

“Taramas! TI PREGO! Non arrenderti! Non mollare la presa! Continua a combattere! Non
smettere di combattere! Lo so che hai ancora le forze in te! Tu sei forte! Tu non sei debole! Sei più
forte di quello che credi e pensi di essere! Hai ancora tanta forza in corpo! NON TI ARRENDERE!
NON CEDERE! RESTA IN PIEDI! TI PREGO! FALLO PER ME!!! NON VOGLIO PERDERTI!!!”
gridava disperata Midrassa con la faccia bagnata dalle lacrime...

il Taramas, allora, iniziò a sentire qualcosa... a sentire una forza venire dal esterno, sentiva... sentiva
l'amore di Midrassa, che si stava riversando dentro di lui, sentiva che Midrassa lo amava e gli
voleva bene e sentiva che Midrassa aveva bisogno di lui, il Taramaso sentiva che non doveva
cedere, volente o dolente, il Taramaso capiva che doveva continuare a combattere...

la forza del amore di midrassa, come una forza silenziosa e invisibile, si riversò dentro il corpo del
Taramaso e fu allora, che il Taramaso, che sembrava debole e privo di forze, tornò forte e poderoso,
come se qualcosa dal esterno, lo avesse dotato di una potente e poderosa carica energetica...

con una potente forza energetica dentro il suo corpo, il Taramaso si sentì nuovamente forte e
potente, fu allora che il Taramaso, si rialzò e tornò alla carica, passando al contrattacco e
massacrando di pugni il Karghenhai...

il Karghenhai, rimase allora confuso e spiazzato... il Karghenhai non riusciva a capire come facesse
il Taramaso ad ottenere tutta quella forza ed energia, da dove venisse tutta quella potenza... il
Karghenhai proprio non riusciva a capire... il Karghenhai era un titano muscoloso e poderoso
fisicamente, si era sempre allenato, aveva sempre fatto di tutto pur di dotarsi di un fisico muscolare
potente e poderoso, il Kargenhai

il Karghenhai finì steso a terra, privo di forze, completamente massacrato dal Taramaso, che aveva
avuto la meglio sul Karghenhai...

il Karghenhai, con la voce indebolita e affaticata, pose una domanda al Taramaso...


“ma... ma come hai fatto? Come hai ottenuto tutta quella forza??? come hai fatto ad essere così
forte! Come hai fatto a diventare così forte? Dimmi come hai fatto? Qual'e il tuo segreto?
Dimmelo, ti prego! Anche io voglio essere forte e potente come te!!!”

Il Taramaso rispose...
“Tu proprio non capisci!!! La forza fisica non è tutto!!! voi Basilischi pensate che i Muscoli siano
tutto... ma vi sbagliate! i muscoli non sono tutto!!! i Muscoli non sono niente senza il cuore!
Voi basilischi pensate che il Cuore o l'amare qualcosa renda deboli o tarati, che faccia diventare
degli effeminati... ma non è così! i Muscoli sono forti perchè anche il cuore e forte! Anzi... il cuore e
il più forte e potente di tutti i Muscoli, se sono così forte e perchè qualcuno o qualcosa mi ha
amato!!! qualcosa provava amore verso di me e io mi sono battuto, per difendere quello che
amavo... io sono forte, perchè combatto per quello che amo! Sono forte perchè e ciò che amo, che
mi dà la forza di combattere e di andare avanti...”

confuso e disorientato, il Karghenhai, rispose...


“ma io... io non capisco... non è possibile... io... il campione dei Basilischi! Battuto da un misero
gigante... battuto da una cosa... una cosa chiamata “Amore”, ma cos'e questo amore? Io non
capisco! Non riesco a capire cosa sia questa cosa che tu chiami “Amore”?”
“davvero? voi Basilischi non capite l'amore?” disse incredulo il Taramaso
“no” rispose Karghenhai “io... io non riesco a comprendere quella cosa che tu definisci “Amore”,
non ne ho mai sentito parlare prima d'ora!”

il Taramaso, non riusciva a capire.. com'era possibile che una razza di creature viventi, non riuscisse
a capire o concepire l'amore, com'era possibile che una razza di creature senzienti, potesse vivere
senza l'Amore?

fu allora che il Taramaso, decise di lasciare il campo di battaglia, lasciandosi alle spalle,
l'accampamento militare dei Basilischi, completamente devastato e messo sotto sopra, lasciandosi
alle spalle il Karghenhai, ferito e pieno di lividi...

“ma... ma dove vai? Perchè non mi uccidi? Dovresti finirmi!!!” disse il Karghenhai
il Taramaso rispose “non ho bisogno di ucciderti! Hai capito che l'amore e una cosa importante!
Hai capito che finchè ci sarà l'amore, tu non potrai mai battermi! Hai capito che senza che tu
possa amare qualcosa, sarai destinato a perdere ogni combattimento, indipendentemente da quale
sia la tua forza o massa muscolare!!! come insegna la legge dei giganti... bisogna punire, non
uccidere, se ammazzi qualcuno, esso non imparerà mai nulla... i morti non imparano mai alcuna
lezione...io credo nella punizione... nel castigo... non nel uccisione...”

quelle frasi dette dal Taramaso, colpirono profondamente il Karghenhai, mandandolo in


depressione, facendo cadere un immensa oscurità nel animo di quello che era il Campione dei
Basilischi...

da quel momento, il Karghenhai, iniziò a vedere le cose da un altro punto di vista... ma questo fu
traumatico e sconvolgente per il campione dei basilischi, che non riuscì più a capire niente,
rendendosi conto che le cose era diverse da come le aveva credute o pensate... ma era un trauma
troppo sconvolgente per il Karghenhai... il Karghenhai, si era reso conto che si poteva essere forti
anche senza i Muscoli, che c'era qualcosa che avrebbe sempre potuto batterlo... rendendosi conto
che non esisteva solo e unicamente la forza dei Muscoli... ma che esisteva anche la forza del amore,
la forza dei sentimenti e delle emozioni... la forza del cuore...

il Karghenhai, era falsamente convinto che il cuore non servisse a nulla, che le emozioni non
servissero a niente... che bastava avere solo i muscoli, che la sola forza muscolare, bastava per
essere forti e invincibili, che se uno aveva tanti muscoli, allora era invincibile e non doveva mai
preoccuparsi di nulla...

non aveva alcun senso, combattere e lottare senza mai amare niente o voler bene a qualcosa, che
senso aveva combattere... ma senza mai battersi per qualcosa che si amava... la forza senza
l'amore... i Muscoli senza il cuore... era una forza vuota... un guscio vuoto...
fu allora, che il Karghenhai, prese il volo e dopo aver volato per molte ore, raggiunse una zona in
alta montagna, dove il Karghenhai, impazzito e sconvolto da quella rivelazione, prese dalla sua
cintura, una fiala di Mercurio, un metallo che era velenoso per i Basilischi, dopo aver bevuto l'intera
piccola bottiglia di Mercurio, il Karghenhai, morì avvelenato...
il Karghenhai, decise di suicidarsi...

quella sconfitta era troppo traumatica e umiliante per il Karghenhai, il Karghenhai non voleva più
tornare a casa per paura che quella sconfitta, fosse

poi, la sconfitta da parte del Taramaso,aveva causato nel Karghenhai, un crollo mentale, un crollo
psicologico, poiché, il Taramaso sconfiggendo il campione dei Basilischi, aveva distrutto la forza e
potenza del Guerriero Basilisco gigante, buttandolo giù dal suo piedistallo e questo fu un durissimo
colpo per la mente e psiche del Kargenhai,

il Karghenhai, aveva timore, che se sarebbe tornare a casa, sarebbe stato ostracizzato dalla società
dei Basilischi, ridotto a un paria, ad un emarginato, visto da tutti come un “Debole”, come un
“Fallito”...

quella sconfitta era troppo umiliante e disonorevole per il Karghenhai, una sconfitta che il
Karghenhai, non riusciva a metabolizzare... quella sconfitta era troppo traumatica per il campione
dei Basilischi...

l'essere il campione dei Basilischi, era tutto per il Karghenhai, ma ora senza quel titolo, smettendo
di essere il “Campione dei Basilischi”, la vita per Karghenhai, non aveva più alcun senso... il
campione dei basilischi, aveva perso ogni senso o motivo di vivere e di esistere...

alcune ore dopo, verso il tramonto, un gruppo di soldati Basilischi, che era stato mandato nelle
montagne a cercare il Kargenhai per recuperarlo, ritrovarono il cadavere avvelenato del
Karghenhai...

ma questo fu un duro colpo per i soldati basilischi... e fu un duro colpo per l'imperatore basilisco e
per tutto l'impero dei Basilischi in generale...

tutti gli umani, che erano scappati dal accampamento dei basilischi, si erano rifugiati e scappati in
una foresta poco distante, una foresta autunnale, dove tutti gli schiavi umani, si erano liberati...

nella foresta, c'erano anche Rustico ed Eumona, assieme a Setran e Adai, che avevano aiutato gli
schiavi umani liberati, a scappare dai Basilischi, ora quei giovani ragazzi, stavano aiutando gli
schiavi indeboliti e affamati, con ogni mezzo che potevano...

allo stesso tempo, Rustico ed Eumona, si erano ricongiunti ai loro genitori...

però, nella grande radura, dove si erano riparati tutti gli schiavi fuggiti, arrivò il Taramaso, assieme
a Midrassa...

la gente, iniziò a fissare e osservare il Taramaso, poiché, la maggioranza degli umani o non aveva
mai visto un gigante prima d'ora o ritenevano che i giganti fossero solamente un mito o una
leggenda...

uno degli umani, si alzò e osservando il gigante disse


“Ma... ma e davvero un gigante...” rispose il popolano...
“incredibile! E davvero un gigante!
“ma! Ma non è possibile!”

prima, ci fu un incredulità iniziale, poi, i popolani iniziarono a ringraziare il Taramaso, per quello
che aveva fatto, per salvarli dalla prigionia...

“Grazie... grazie mille, giovane gigante! Ti ringraziamo tantissimo per averci liberati!”
“oh prego! Non c'e di che!” rispose il Taramaso

Rustico ed Eumona, anche se si erano di nuovo uniti con i loro genitori, decisero di restare con il
Taramaso, poiché Rustico ed Eumona, decisero di aiutare il Taramaso, a combattere i Basilischi e a
combattere il Sacro Romano Impero...

il Taramaso aveva ancora bisogno del aiuto di Rustico e di Eumona... anche perchè oramai...
Rustico ed Eumona erano diventati i nuovi amici del Taramaso... e non volevano più lasciare da
solo il Taramaso...

per questo, Rustico ed Eumona, lasciarono nuovamente i loro genitori, ma promisero che prima o
poi, sarebbero tornati nuovamente a casa e che avrebbero aiutato la popolazione del loro villaggio
nativo, a ricostruire da zero un nuovo villaggio...

il Risveglio del Carcinos

Nel Lago Bolsciano, un lago nelle “Terre Pontificie” o “Terre Latine” o “Terre Papaline”, giunge
Tarsamo Parlaccheri, nobile Driade di alto rango, originario del “Regno Driade di Madiria” o
“Regno di Madiria”...

Tarsamo progetta di risvegliare un titano addormentato nelle profondità del Lago di Bolsciano,
ovvero, il “Carcidonte” o “Carcinos”, un granchio gigante, come mezzo per combattere l'esercito
dei basilischi e il Sacro Romano Impero...

Tarsamo accusa il Re Tarsico I° di essere un debole, di voler rendere le Terre Parnasiche, deboli e
vulnerabile di fronte alla minaccia dei Basilischi e dei Germanici, ritenendo l'idea di cercare il
Taramaso, un idea folle e assurda, poiché, per Tarsamo, non ci sarebbero prove del esistenza del
Taramaso, accusando il Re-Satiro di Parsalonia di sprecare tempo e risorse, nella ricerca di un
gigante di cui l'esistenza e poco certa, ritenendo che al contrario, si debba puntare su altre soluzioni,
alternative alla ricerca del Taramaso...

Tarsamo non e ancora venuto a conoscenza del risveglio del Taramaso e lo stesso Tarsamo, di rifiuta
di credere nel esistenza del Taramaso, rifiutandosi di accettare che ci sia ancora un gigante in
circolazione... ritenendo assurda e ridicola l'idea che possano esserci ancora dei giganti in
Circolazione...

Tarsamo, allora, per fermare i basilischi, decise di condurre il suo piano, un suo progetto, opposto a
quello del Re Tarsico, ovvero, cercare il Carcidonte e risvegliarlo, per usarlo come un Titano, per
combattere contro i Basilischi...

Tarsamo odiava e disprezzava il Re Tarsico I°, che vedeva come un monarca debole, un monarca
arrendevole, come un monarca troppo passivo, di fronte alle grandi minacce che stavano arrivando
sulle Terre Parnasiche, accusando il Re Tarsico I° di voler rendere le Terre Parnasiche, deboli e
vulnerabili di fronte alla minaccia della Razza Umana e dei Basilischi, tutte minacce che
rischiavano di spazzare via le Razze Parnasiche...

per Tarsamo, le Terre Parnasiche, avevano bisogno di un Leader forte, di una figura forte, di
qualcuno che doveva essere in grado di prendere in mano la situazione e usare misure drastiche, ma
necessarie, di un Monarca dal pugno di ferro, che avrebbe compiere il male necessario, per salvare
le Terre Parnasiche dalle minacce che premevano al esterno...

per Tarsamo, il Regno di Parsalea, era si il regno più ricco e potente delle Terre Parnasiche, ma era
visto dal Aristocratico Driade, come un regno di rammolliti, come un regno di smidollati, di genti
effeminate, vedendo i Satiri come una massa di Efebi, ritenendo che i Monarchi Satiri, fossero dei
monarchi deboli, delle Femminelle, incapaci di usare le maniere forti e di non farsi rispettare di
fronte agli Umani e ai Basilischi...

per Tarsamo, il Regno di Parsalea non doveva mettersi a capo e guida dei Parnasici, ritenendo che
Re Tarsico I° fosse indegno e Immeritevole, di guidare i Parnasici, contro il Sacro Romano Impero
e contro i Basilischi...

per Tarsamo, era il Regno delle Driadi, a dover guidare l'alleanza dei Parnasici, non il Regno dei
Satiri di Parsalonia, per Tarsamo, il Regno di Parsalonia era troppo debole e corrotto, sia per guidare
le Nazioni Parnasiche, sia per contrastare gli Umani e i Basilischi...
per Tarsamo, se i Parnasici, volevano sopravvivere alla guerra contro gli umani e Basilischi,
dovevano farsi guidare dalle Driadi e non dai Satiri, farsi guidare dal Regno delle Driadi e non dal
Regno dei Satiri, anzi, per Tarsamo, il Regno di Parsalonia, che era un regno progressista e liberale,
un Regno riformista, andava combattuto e contrastato, per Tarsamo, lo stesso Regno di Parsalonia,
era una minaccia per le terre parnasiche e per questo, andava distrutto e devastato... per garantire la
sopravvivenza delle Terre Parnasiche...

Tarsamo, iniziò a parlare a un funzionario Driade del suo regno, un alleato di Tarsamo...

Tarsamo, quando scoprì l'esistenza del Carcino, si rese conto di avere davanti a lui, un grande e
immenso potere, di avere davanti a lui, una forza della natura, un potere sconfinato e illimitato, un
Arma divina...

il Tarsamo, decise allora, di sfruttare quella situazione a suo favore e vantaggio, per rivendicare il
trono del Regno Driade da cui proveniva, ovvero, il Regno di Madiria e diventarne il Re, cercando
di sfruttare il Carcino, come una propria arma da guerra vivente, come lo strumento del potere e del
dominio di Tarsamo...

Tarsamo voleva spazzare via la monarchia legittima del regno di Madiria, ma prima, nei suoi piani,
Tarsamo prevedeva di sconfiggere i Basilischi e il Sacro Romano Impero, ma poi tradire al ultimo
momento, il Regno di Madiria, puntando sul effetto sorpresa, pugnalando alle spalle il Re Driade
del Regno di Madiria, sferrando un attacco a sorpresa, contro la capitale del Regno di Madiria, per
assaltare il Palazzo del Re Driade e ucciderlo e poi farsi incoronare nuovo Re delle Driadi, tramite
un colpo di stato, assaltando il palazzo con una fazione rinnegata del esercito delle Driadi, fedele a
Tarsamo...

poi, Tarsamo, divenuto Re, avrebbe cercato, nei suoi piani, di imporsi come il nuovo monarca e
leader supremo, che avrebbe dovuto unificare le Razze Parnasiche e le Terre Parnasiche, facendo un
fronte comune contro gli Umani e i Basilischi...

ma il Re Tarsico I°, cercava la fratellanza e la cooperazione con la Razza umana, invece Tarsamo
voleva scatenare una guerra su larga scala, anche contro la stessa Razza umana, che era vista come
una “Minaccia Razziale” contro le Razze Parnasiche, ritenendo che i Parnasici e gli umani non
potevano vivere in pace... per Tarsamo, i Parsanici avrebbero sterminato gli umani o gli umani
avrebbero distrutto o sterminato i Parnasici...

nei suoi piani, Tarsamo progettava di usare il Carcino e un esercito di Driadi guerrieri lealisti per
invadere e devastare il regno di Parsalea e distruggerlo e detronizzare la famiglia reale del Re
Satiro, per imporre il Regno di Madiria, come la potenza dominante delle Terre Parnasiche...

poi, Tarsamo, dopo aver spazzato via il Regno Parsaleo, progettava di invadere e devastare le Terre
degli Umani e di conquistare tutta la grande penisola, usando il Carcino, come arma da guerra
Titanica, per spazzare via la razza umana e conquistare la Grande Penisola...

il Piano di Tarsamo, era un piano a lungo termine, poiché, Tarsamo ambiva ad espandersi al esterno
stesso della Grande Penisola e di conquistare tutte le Terre occidentali, puntando a rendere la Razza
delle Driadi, una razza suprema, la più forte e potente di tutte le razze...

Tarsamo progettava di uccidere il Re Tarsico I° e di sterminarne l'intera famiglia reale, accusando il


Re Satiro di “Tradimento Razziale”, di aver “Tradito” o “Rinnegato” le Razze Parnasiche e di
volerle consegnarle alla Razza umana, con la scusa e pretesto della Fratellanza e della cooperazione
e della pace...

il Carcidonte o Carcino e un Granchio gigante, un granchio mastodontico, un misterioso crostaceo


senziente dalle origini antiche e ancestrali, che nacque dalle profondità del Oceano cosmico, del
Oceano Primordiale, un immenso e infinito oceano, che esisteva prima del tempo e dello spazio,
ovvero, l'Oceano Ctonico, un oceano che esisteva prima del tempo e dello spazio, che secondo i
miti e le leggende della grande penisola, esisteva prima del nostro universo e per cui, il nostro
universo, nacque come una bolla d'aria al interno del Oceano Ctonico... dalle profondità del Oceano
Ctonico, nacquero numerosi mostri marini, i leggendari “Titani Marini”, tra quei titani marini,
nacque il Traigolzu, il leggendario Minotauro marino del Isola dei Corallini, ma tra quei titani
marini, nacque anche il Carcino, un granchio gigante, ma dalla mente evoluta e senziente e dai
poteri mentali molto avanzati e sofisticati, il Carcino aveva una mente molto evoluta e sofisticata...

Secondo i miti e le leggende dei popoli della Grande Penisola, prima di ogni cosa, esisteva un unico
e immenso oceano, eterno e infinito nello spazio e nel tempo, un oceano cosmico, un oceano
titanico, sconfinato e illimitato, che è alla base e principio di tutto il Cosmo, ovvero,
l'Oceano Ctonico o Oceano Primordiale o Oceano Primigenio...
da questo oceano, nacquero tutti i mondi, le dimensioni e gli universi e tutti i Multiversi, nacquero
dal Oceano Ctonico...

ma allo stesso tempo, dalle profondità del Oceano Ctonico, nacquero e si formarono, delle creature
marine gigantesche e mastodontiche, dei mostri marini, che erano sia antropomorfi, che senzienti,
ovvero, i “Titani Marini” o “Titani del Mare”...

i Titani Marini erano la razza più forte e potente di tutto l'Oceano Ctonico... proprio dal Oceano
ctonico, i Titani Marini, si sparsero e diffusero in tutto il Multiverso, colonizzando, le profondità
marine-oceaniche di tutti i mondi, dimensioni e universi che esistevano al interno del Multiverso,
diventando i padroni supremi dei mari e degli oceani...

i Titani marini, non si diffusero solamente nel Multiverso, ma si diffusero anche nelle diverse e
distinte ramificazioni e diramazioni dello Spazio-tempo, che esistevano nel Fiume del Tempo,
termine che indicava il flusso spazio-temporale, la sinergia tra il tempo e lo spazio, quindi, i Titani
Marini si diffusero non solo nel tempo, ma anche nello spazio, anche in linee temporali alternative,
diverse dalla nostra...

la Terra, il mondo degli umani, venne colonizzato da numerosi titani marini, sopratutto il
“Mare Centrale”, che venne colonizzato da alcuni titani marini, che erano il Carcinos, il Traigolzu,
l'Idra, lo Scilla, il Cariddi e il Re Forco...

per molto tempo, i Titani Marini, si erano spartiti e contesi, le profondità marine del Mare Centrale,
come tanti re, che con i loro regni, si spartivano un grande continente, per molto tempo, i Titani del
Mare centrale erano in guerra e conflitto tra di loro...

i Titani marini, divennero i capi supremi di alcune razze magiche acquatiche, che popolavano le
profondità marine del Mare Centrale...

il Traigolzu, divenne il Re delle Janaire, le Fate del Corallo, un popolo nato dal Corallo magico
il Carcino, divenne il Re dei Carcidonti, una razza di uomini-granchio antropomorfi
il Re Forco, divenne il Re dei Tritoni, una razza di umanoidi acquatici
la Regina Anfiria, divenne il Re delle Nereidi, una razza di creature acquatiche, simili alle Sirene
il Re Idra, divenne la Regina dei Laocoonti, una razza di creature acquatiche, simili a serpenti
marini antropomorfi

ma tra quei monarchi-Titano, emerse un monarca megalomane, corrotto dalla sete di potere... quel
monarca era il Carcino...

Il Carcinos era un titano marino, che viveva nelle profondità marine del Mare centrale, il grande
mare che bagna la Grande Penisola...

il Carcinos o Carcino, era tra i più potenti Titani marini, assieme al Traigolzu, il Minotauro marino
a guardia del “Isola dei Corallini”, la leggendaria e incantata dei Pescatori del Corallo magico e
assieme al Idra, allo Scilla, al Cariddi, al Re Forco, un Re Tritone gigante antropomorfo e al
Tifone, altri leggendari titani Marini, che dominavano le profondità marine del Mare Centrale...

il Carcino era il Re supremo della zona orientale del Mare Centrale, il Re Carcino aveva il controllo
della zona marittima delle “Terre del Levante” o “Terre Levantine”, che era la costa orientale del
Mare centrale, dove il Carcino, controllava un regno sottomarino, nelle cui profondità marine,
controllava una razza di uomini-Granchio antropomorfi, detti Carcinoidi, la “Razza Carcinoide”,
aveva preso il controllo delle profondità marine del “Mare Levantino”, che era la zona orientale del
Grande mare centrale...

ma il Carcino, però, progettò di Detronizzare il Re Forco, al epoca, il più potente di tutti i Titani
marini, scatenando una guerra contro l'esercito dei Tritoni guerrieri del Re Carcinos...

fu allora, che ebbe inizio, una guerra tra la Razza Carcinoide e la razza Tritonidea, la razza dei
Tritoni marini, una razza di creature acquatiche umanoidi, che controllava ampie porzioni delle
profondità marine del Mare Centrale...

il Re Carcino, corrotto dalla sete di potere, voleva imporsi come un Dio su tutto il mare centrale,
cercando di imporsi come una divinità suprema, cercando di spazzare via tutti i titani marini rivali e
di ottenere il totale dominio del Mare Centrale, cercando di imporsi come una divinità sulle Nereidi
e sui Tritoni e sulle razze magiche acquatiche del Mare centrale...

ma il Re Forco si oppose, il Re Forco non poteva permettere che il Re Carcino, potesse opprimere e
schiavizzare le razze magiche delle profondità marine...

fu allora, che ebbe inizio, la leggendaria “Guerra Carcinea”, la guerra tra i Carcinoidi e i Tritoni...

la guerra venne vinta dal Re Forco, che punì il Re Carcino, catturandolo con delle catene magiche,
venendo aiutato dalle Nereidi, dai Tritoni e dalle Janaire, le leggendarie Fate del Corallo, il Re
Carcino allora, venne imprigionato e rinchiuso nelle profondità del Lago Bolsciano, il Carcino,
tramite un sigillo magico, venne rinchiuso e sepolto nelle profondità

ma a differenza degli altri titani Acquatici, il Carcino poteva muoversi sia in acqua, che nella Terra
ferma, potendo sia combattere sott'acqua, che combattere fuori dal acqua, questo aveva reso il
Carcino, un avversario molto temibile...

ma ora, Tarsamo voleva sfruttare il Carcino come un arma da guerra vivente, come un arma di
distruzione di massa in forma di titano acquatico,

ma i piani di Tarsamo, avevano un secondo fine, poiché Tarsamo, progettava di controllare


mentalmente il Carcino, per usarlo come un mezzo prima per conquistare il Regno delle Driadi,
detronizarne la monarchia legittima e imporsi come il nuovo re usurpatore del Regno delle Driadi,
per poi usare il Carcinos per conquistare e dominare prima la grande penisola e poi il mondo
intero...

Tarsamo per questo, voleva controllare il Carcino, per usarlo per i suoi secondi fini, Tarsamo voleva
diventare il dominatore della grande penisola e rendere la razza Driade o Stirpe Driadica, la razza
più forte e potente della grande Penisola...

Tarsamo, per risvegliare il Carcidonte convoca un gruppo di tre maghi, che iniziano un rituale a
bordo di una scialuppa, al centro del lago, per invocare il Carcino e risvegliarlo...

così, il Carcino viene risvegliato, dal rituale magico, liberandosi dal fondale del lago e uscendo dal
acqua del lago, emergendo e muovendosi della terra ferma, mentre i maghi Driadi di Tarsamo,
iniziando a controllare mentalmente il Carcino, usandolo come un arma da guerra vivente...

quando il Carcino, si risvegliò ed emerse dalle profondità del lago, il Granchio Mastodontico,
emergendo dalla superficie del lago, era come una montagna, che emergeva dalle profondità di un
lago, il cui corpo, causava su tutti i fianchi, un grande diluvio di acqua, come una devastante
alluvione torrenziale di acqua e fango, che si riversava in ogni fianco della creatura titanica, in un
insieme di acqua, fango, detriti e alghe del fondale acquatico di quel lago...

la creatura titanica, inizialmente sporca di quella massa di fango e detriti di stagno, iniziò a pulirsi
velocemente e poi, sotto il controllo mentale dei maghi militari Driadi di Tarsamo, iniziò a
muoversi, uscendo dal acqua e iniziando a camminare sulla superficie emersa, uscendo fuori dal
acqua, ma nel suo cammino, la creatura titanica, iniziò a travolgere e calpestare alberi e rocce,
lasciandosi dietro di se, una sia di distruzione, come una strada spianata in mezzo alle foreste, dal
cammino del Carcino, come se una montagna avesse le gambe e questa avesse iniziano a
schiacciare e calpestare ogni cosa nel suo lungo cammino...

Tarsamo, era soddisfatto della cosa... Tarsamo voleva dare una bella lezione al Re Tarsico...

Tarsamo: Bah! Quel idiota di un re satiro! Lui e i suoi stupidi piani da strapazzo!!! ma sarò IO a
fermare i Basilischi e i Germanici e sarò IO a salvare la situazione... perchè IO sono l'unico ad
avere un cervello in mezzo a questa stramaledetta massa di idioti e di imbecilli di cui mi trovo
circondato!!! sarò io il salvatore della situazione! Non i piani folli e assurdi del re Tarsico!!!

E fu allora, che Tarsamo, vedendo che il Carcino, era libero dalla sua prigionia e si dirigeva
attraverso le foreste, alla ricerca di nemici da combattere, iniziò a ridere, lasciandosi a una risata
malefica...

Tarsamo: Ahahahaahhh!! questo... questo e solo l'inizio! Maledetto re satiro! Te ne pentirai di


avermi sfidato... da ora in poi... avrà inizio... AVRA' INIZIO LA MIA ASCESA!!! trema... trema
grande penisola!!! da ora in poi, io Tarsamo, Nobile d'alto rango della stirpe delle Driadi, sarò
prima o poi, il Monarca supremo della grande penisola e il Carcino sarà il mio servo guerriero...
questo... QUESTO E L'INIZIO DEL MIO DOMINIO... AHAHAHAAHAHHHH!!!!
AHAHHAAAHAHAHHH!!!!

fu allora, che Tarsamo si abbandonò alla sua risata malefica e malvagia, mentre i suoi uomini,
osservarono sbalorditi e attoniti, l'oscura creatura, che si aggirava per le foreste...

Note:

il Calendario Tusciano, si basa e ispira sul Calendario Fiorentino e sul Calendario Pisano, i
Calendari usati rispettivamente nella Repubblica Fiorentina e nella Repubblica Pisana nel
Medioevo e nel corso del 1400-1500, che erano dei “Calendari del Annunciazione”, distinti dal
Calendario Gregoriano, che è un “Calendario della Natività”...

un Calendario della natività, era usato anche nella Repubblica di Siena...

poiché il calendario Fiorentino e Pisano, si basano sulla festa del Annunciazione, mentre il
Calendario Gregoriano, si basa sulla festa della natività, ovvero, il Natale, ovvero, il 25 Dicembre...
il Calendario Fiorentino e Pisano, iniziano l'anno, non l'1 di gennaio, ma il 25 marzo, durante la
solennità del Annunciazione e il giorno non dura una sola giornata, ma due giorni, nel calendario
fiorentino, due giorni sono unificati in una sola e unica giornata...

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