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Nanabozho (il Coniglio Magno) Aggiornamento : 15 agosto 2007

Da: http://utenti.lycos.it/tipitaka/tipitaka.html

Tipitaka
Il Canone pali
Ritorno alla pagina d'ingresso Il Tipitaka (Pali = ti, "tre," + pitaka, "cesti"), o Canone pali, la collezione dei testi in lingua Pali che delineano le basi dottrinali del Buddhismo Theravada. Il Tipitaka, insieme ai testi post-canonici (commenti, cronache, ecc.) costituiscono il corpus completo dei testi classici Theravada. Il Canone pali un corpus letterario vastissimo: nelle traduzioni inglesi, i testi comprendono parecchie migliaia di pagine stampate. Non so con esatezza quale sia il numero dei testi gi tradotti in italiano, e bench ci che viene pubblicato non costituisca altro che una parte infima di questi, sar sempre un inizio. Le tre divisioni del Tipitaka sono:

Vinaya Pitaka
Collezione di testi che trattano delle regole di comportamento a cui attenersi negli affari quotidiani del Sangha, cio l'insieme dei bhikkhu (monaci pienamente ordinati) e bhikkhuni (monache pienamente ordinate). Ben pi di una semplice lista di regolamenti, il Vinaya Pitaka comprende anche gli episodi che anno dato originie alla nascita di tali regole, il che ci fornisce un resoconto dettagliato della soluzione proposta dal Buddha al problema di mantenere l'armonia in una vasta e variegata comunit spirituale.

Sutta Pitaka
La collezione dei sutta, o discorsi, attribuiti al Buddha ed altri suoi stretti discepoli. Contiene tutti gli insegnamenti centrali del Buddhismo Theravada. I sutta sono divisi in cinque nikaya (collezioni): o Digha Nikaya -- la "collezione lunga" o Majjhima Nikaya -- la "collezione di media lunghezza" o Samyutta Nikaya -- la "collezione raggruppata" o Anguttara Nikaya -- la "collezione secondo gli argomenti" o Khuddaka Nikaya -- la "collezione di testi piccoli": Khuddakapatha Dhammapada Udana Itivuttaka Sutta Nipata 1

Vimanavatthu Petavatthu Theragatha Therigatha Jataka Niddesa Patisambhidamagga Apadana Buddhavamsa Cariyapitaka Nettippakarana (che esiste solo nell'edizione birmana del Tipitaka) Petakopadesa ('') Milindapaha ('')

Abhidhamma Pitaka
Collezione di testi nei quali i principi fondamentali della dottrina presentati nel Sutta Pitaka sono rielaborati e riorganizzati in un quadro sistematico applicabile ad un'investigazione della natura della mente e della materia.

Se ci sono suggerimenti bibliografici, pregasi spedirmegli e gli incluir in questo posto qui. Chi sa l'inglese potr andare all'indirizzo susseguente: http://www.accesstoinsight.org/canon/index.html Ritorno alla pagina d'ingresso Mesure d'audience ROI statistique webanalytics par

Nanabozho (Gichi Wabush) Contatto | Indice Tipitaka Sutta Pitaka Aggiornamento : 15 agosto 2007

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Digha Nikaya
I lunghi discorsi
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SILAKKHANDHA-VAGGA - La divisione che riguarda la moralit, 13 sutta MAH-VAGGA La grande divisione, 10 sutta PTHIKA-VAGGA La divisione Patika, 11 sutta

SILAKKHANDHA VAGGA La divisione che riguarda la moralit 2

Brahmajla Sutta (DN 1) La rete della perfetta saggezza. Questo discorso ci riporta una disputa tra Suppiya, asceta errante, ed il suo alunno Brahmadatta, dove l'insegnante diffama il Buddha, il Dhamma ed il Sangha, mentre l'alunno rende loro omaggio. In questi casi specifici, il Buddha ingiungeva ai suoi discepoli di cacciare il risentimento, il dispiacere o la collera, perch sarebbero potuti essere solamente nocivi al piano spirituale. Parimenti, consigliava loro di non provare piacere alle lodi verso i Tre Tesori, perch ci potrebbe rivelarsi un ostacolo per essi sulla Via. Il Buddha dice di pi di quanto conosca tutte le visioni false cos come la destinazione che aspettavano coloro che avevano queste visioni. D allora un'analisi dettagliata di tutte queste visioni false e fa notare che prendono la loro sorgente nelle sensazioni tramite i sei sensi. Tutto ci che, conoscendo, come realmente, l'origine dei sei sensi, la loro origine, il loro aspetto piacevole, il loro pericolo ed il modo di scappare realizza loro il dhamma. Non solamente la moralit, sla, ma anche la concentrazione, samdhi, e la liberazione, vimutti, la saggezza, paa che trascende tutte queste visioni false. Tutti i samana e bramani sostenendo queste sessantadue categorie di visioni false sono presi nella rete di questo discorso, come lo sono i pesci nella rete di un abile pescatore. Samaaphala Sutta (DN 2) I frutti della vita contemplativa Il re Ajatasattu chiede al Buddha: "Quali sono i frutti della vita contemplativa, visibili nel qui ed ora"? Il Buddha risponde mostrando (i) come un padrone di casa libera la vita di famiglia per quella di samana, (ii) come si stabilisce nelle tre categorie di Sla, maggiore, media e minore; (iii) come prende il controllo delle sue facolt sensoriali; (iv) come ottiene l'attenzione, la chiara comprensione e la contentezza; (v) come, dissociandosi dai cinque ostacoli, arriva ai quattro jhna; (vi) come raggiunge gli otto tipi di conoscenza superiore. Cos, quando sopraggiunge in lui lo scibile della sua liberazione, sa che ha vissuto la vita di purezza. Non v vantaggio pi elevato alla vita di samana che questo. Ambatta Sutta (DN 3) A proposito di Ambatta. Ambatta, giovane discepolo di Pokkharasti, il sapiente bramano, mandato dal suo padrone a verificare se Gotama un autentico Buddha dotato delle trentadue qualit di un grande uomo. Il suo comportamento insolente porta il Buddha a sottometterlo e gli prova che un khattiya in effetti superiore ad un bramano. Il Buddha spiega, inoltre, che la nobilt della nascita non proviene dall'uomo, ma dalla sua perfezione nelle tre categorie di moralit, la realizzazione nei quattro jhna, ed i compimenti negli otto tipi di conoscenza superiore. Sonadanda Sutta (DN 4) A proposito di Sonadanda. Questo discorso fu dato dal brmano Sonadanda che aveva avvicinato il Buddha mentre questo ultimo risiedeva al Lago Gaggara, nel paese di Anga. Il Buddha gli chiede allora quali sono gli attributi necessari per farsi riconoscere in quanto brmano. Sonadanda gli enumera l'alta nascita, la conoscenza dei Veda, la buona personalit, la moralit e la conoscenza come qualit essenziali a questo effetto. Poi, alla sua richiesta, il Buddha gli espone il senso della moralit e conoscenza di cui confessava essere ignorante. 3

Ktadanta Sutta (DN 5) A proposito di Ktadanta. Alla vigilia di offrire una grande festa sacrificale, il brmano Ktadanta va a vedere il Buddha per chiedergli il suo parere sul miglior modo di condurre il sacrificio. Dandogli l'esempio del vecchio re Mahvijita che aveva fatto la stessa cosa, il Buddha espone il principio del consenso delle quattro parti delle province, i nobili, i ministri, i ricchi bramani e padroni di casa, le otto qualit necessarie al re che farebbe le offerte, le quattro qualit del brmano consigliere reale che condurrebbe le cerimonie ed i tre atteggiamenti mentali verso i sacrifici. Tutte queste condizioni essendo riempite, la festa offerta dal re fu una grande riuscita, senza perdita di vita degli animali sacrificali, senza difficolt per il popolo, senza che nessuno sia costretto al servizio, ciascuno che coopera volentieri alla grande festa. Il brmano chiede allora al Buddha se esiste un sacrificio che si potesse condurre senza fare altrettante spese e sforzi, pure producendo un risultato probante. Il Buddha gli espone allora la pratica tradizionale di offrire ai monaci di alta moralit le cose necessarie. Come dare un monastero all'ordine dei monaci, meno problematico ed ancora pi proficuo, e meglio ancora, seguire le seguenti pratiche, per ordine crescente di effetti benefici: (i) prendere rifugio nel Buddha, nel Dhamma, nel Sangha, (ii) osservare i cinque precetti, (iii) lasciare la vita di famiglia e condurre la vita santa, invalso in moralit, compiuta nei quattro jhna ed attrezzata degli otto tipi di conoscenza superiore, ci che risulta nell'estinzione degli asava, il sacrificio che trascina meno spese e sforzi, ma che supera tutti gli altri. Mahali Sutta (DN 6) A proposito di Mahali Otthaddha. Mahali Otthaddha, capo Licchav, viene a vedere il Buddha a cui racconta ci che Sunakkhatta, un principe Licchav gli aveva detto. Sunakkhatta era stato discepolo del Buddha per tre anni dopo che aveva lasciato l'insegnamento. aveva detto a Mahali come aveva acquistato il Potere della Visione grazie alla quale aveva potuto vedere delle miriadi di forme piacevoli e desiderabili che appartengono al mondo dei deva, ma non aveva potuto sentire dei suoni. Mahali voleva sapere se questo era perch non esistevano, perci Sunakkhatta non li aveva potuti sentire, o se questo fosse che non li aveva sentiti sebbene esistevano. Il Buddha gli spiega che in effetti, Sunakkhatta non li ha sentiti perch non aveva sviluppato la concentrazione: quello di acquistare il Potere della Visione divina ma non quello dell'udito divino. Gli spiega anche che i suoi discepoli praticano la santa vita sotto la sua direzione, non per acquistare dei tali poteri, ma in vista di realizzare il dhamma che eccelle e trascende di molto questi tipi di concentrazioni mondane. Questo dhamma l'ottenimento dei Quattro Stati di Nobile Fruttificazione, gli stati di entrare nella corrente, Spirito, Non spirito, ed Arahant libero da tutti gli asava che hanno spento. Jaliya Sutta (DN 7) A proposito di Jaliya. [Questo sutta uguale a DN6] Un giorno che il Buddha risiedeva al monastero di Ghositarama, vicino a Kosambi, due asceti erranti del nome di Mundiya e di Jaliya l'avvicinarono e gli chiesero se l'anima era il corpo fisico, o se il corpo fisico era l'anima, o ancora se l'anima fosse una cosa ed il corpo un altro. Il Buddha spieg loro come chi ha realizzato la liberazione non considera tale domanda. Mahshanada Sutta (DN 8) Il grande grido del Leone.

Si definisce qui ci che un vero bramano. Il Buddha si trova allora in residenza al Parco dei Daini di Kannakathala ad Urua. L'asceta nudo Kassapa viene allora a trovarlo e gli dice che aveva sentito dire che il samana Gotama rigettava tutte le pratiche di automortificazione e disprezzava tutti quelli che conducevano la vita austera. Il Buddha gli risponde che lo si calunniava con ci che non era stato detto e che non era vero. Se il Buddha potesse vedere tanto quanto le buone, di quelli che praticava delle forme estreme o delle forme meno estreme di automortificazione, della sua visione sopranormale le cattive destinazioni come potrebbe disprezzare tutti i sistemi di automortificazione? Kassapa gli sostiene solo i reclusi che, per tutta la durata della loro vita restavano in piedi o seduti che si astenevano dal cibo, mangiando solamente una volta, o due, o sette, o quindici giorni ecc., erano del veri samana e bramani. Il Buddha gli spiega allora la futilit dell'automortificazione estrema e gli dice che questo solamente quando un recluso praticava per diventare compiuto in moralit, in concentrazione ed in conoscenza, che coltivava la bont e rimaneva nell'emancipazione dello spirito e nell'emancipazione grazie alla conoscenza, che poteva dirsi un samana o un bramano. Alla fine, Kassapa decide di unirsi all'ordine del Buddha. Potthapada Sutta (DN 9) A proposito di Potthapada Il Buddha si trova al Boschetto di Jeta, vicino a Savatthi, e rende visita alla sala Ekasalaka dove si dibattono diversi argomenti. L'asceta che erra Potthapada gli pone allora un groviglio di domande sulla cessazione della Coscienza (saa), e ci che lo trascinava. Il Buddha chiarifica l'affare e gli dice che sono per la ragione e la causa che spuntano in un essere le forme della Coscienza. Una certa forma suscitata dalla pratica, Adhicitta Sikkha, ed un altro cessa grazie alla pratica. Queste pratiche sono l'osservazione di sila e lo sviluppo della concentrazione, ci che risulta in nascita e cessazione dai jhna successivi. Meditando si progredisce di uno all'altro fino ad arrivare alla cessazione di ogni forma di coscienza, nirodha samapatti. Subha Sutta (DN 10) Il giovane Subha. Questo discorso non del Buddha, ma del suo vicino servitore, il Venerabile Ananda, alla richiesta del giovane Subha. Il Buddha deceduto gi, ed il giovane Subha vuole sapere dalla bocca del suo pi vicino assistente quale erano i dhamma che affittavano il Buddha e che premeva le persone di praticare. Ananda gli dice che il Buddha aveva delle parole lusinghiere per i tre aggregati di dhamma, e cio l'aggregato di moralit, quello di concentrazione, e quello di conoscenza. Premeva le persone di praticarli, di rimanere e di stabilirli fermamente. Ananda spiega in grande dettaglio tutti questi aggregati al giovane Subha che, perci, diventa un discepolo laico devoto. Kevatta (Kevaddha) Sutta (DN 11) Per Kevatta (Kevaddha) Questo discorso esplora il ruolo dei miracoli e delle conversazioni con gli esseri celesti in quanto base possibile per la fede e la credenza. Il Buddha non nega la realt di tali esperienze, ma fa notare che - di tutti i miracoli possibili - il solo al quale si possa fidare il miracolo dell'istruzione nel buono allenamento dello spirito. in quanto agli esseri celesti, sono soggetti all'avidit, alla collera ed all'illusione, cos che la notizia che forniscono - in particolare in questo che concerne il miracolo dell'istruzione - non necessariamente affidabile. Ci che fa che l'unica base valida della fede l'istruzione che, quando la si segue, porta la fine delle nostre 5

proprie sozzure mentali. La favola che conclude questo discorso una dei migliori esempi dell'antico senso dell'umorismo buddista. Lohicca Sutta (DN 12) Gli insegnanti degni di biasimo Un non buddista pone alcune buone domande: se il Dhamma qualche cosa che si deve realizzare per se stessi, quale dunque il ruolo di un insegnante? Non ci sono insegnanti che meritano una qualsiasi forma di critica? La replica del Buddha include un ampio riassunto di tutta la via della pratica: c' (i) quello che non ancora compiuto nella nobile pratica e che insegna agli alunni che non l'ascoltano; (ii) quello che non ancora compiuto nella nobile pratica e che insegna agli alunni che praticano come insegna loro e raggiunge all'emancipazione; (iii) quello che compiuto pienamente nella nobile pratica, ma che insegna agli alunni che non l'ascoltano. L'insegnante degno di elogi quello che compiuto pienamente nella nobile pratica, ed insegna agli alunni che praticano come insegna loro e raggiunge l'emancipazione. Tevijja Sutta (DN 13) Due giovani brmani, Vasettha e Bharadvaja, vengono a vedere il Buddha mentre questultimo viaggia nel Kosala. Gli chiedono di insegnare loro la via corretta che conduce alla compagnia col Brahma, ciascuno pensante che il modo insegnato dal suo padrone rispettivo sia il migliore. Il Buddha insegna loro , come nessuno dei loro padroni ha visto il Brahma, erano come una fila di ciechi che si tengono gli uni agli altri. Mostra loro poi la vera via che conduce al campo di Brahma, cio, quella della moralit e della concentrazione, e lo sviluppo della bont, della compassione, della gioia simpatica e dell'equanimit verso tutti gli esseri sensibili. MAH VAGGA La grande divisione Mahpadna Sutta (DN 14) I buddha del passato. A Savatthi, i monaci stanno discutendo della conoscenza delle esistenze passate del Buddha. Questo ultimo parla loro dei sette ultimi Buddha, e racconta loro la vita intera di uno di essi, Vipassyin, coi loro fatti, la loro riga sociale, i loro nomi, i paia di discepoli principali, le assemblee dei loro adepti, le loro realizzazioni ed emancipazione delle sozzure. Dice loro che questa capacit a ricordarsi di tutti questi fatti delle esistenze passate dovuta al loro discernimento che penetra e gli fa sapere queste cose. Mahnidna Sutta (DN 15) Il discorso delle grandi cause Nel borgo del mercato di Kammsadhamma, il Buddha corregge l'idea erronea di Ananda che la dottrina di co-produzione condizionata, paticca samuppada, fossi apparente e sondabile malgrado gli indizi della sua profondit. La dottrina non solo profonda in apparenza, ma sotto quattro rapporti: profonda in significato, profonda in quanto dottrina, profonda rispetto al modo di cui insegnata, e profonda rispetto ai fatti su che stabilita. Insegna poi che errore comprendere bene questa dottrina che gli esseri sono presi in trappola, e non possono scappare, da questo disgraziato e rovinoso ciclo delle rinascite. Conclude facendo notare che, senza una chiara comprensione di questa dottrina, anche lo spirito di coloro che sono compiuti in jhna sarebbe oscurato dalle idee di atta (esistenza in S).. Maha-parinibbana Sutta (DN 16) Gli ultimi giorni del Buddha

Questo sutta di grande volo, pi lungo di tutto il Canone Pali, descrive gli avvenimenti che hanno condotto e che hanno seguito immediatamente la morte e la liberazione finale (parinibbana, del Buddha,). Questa narrazione pittoresca contiene dei tesori di insegnamenti del Dhamma, ivi compreso le ultime istruzioni del Buddha che definiscono come bisognerebbe vivere e praticare il Buddismo dopo la sua morte - fino ai nostri giorni. Ma questo sutta descrive anche, in un linguaggio semplice, il dramma umano che si svolge tra i numerosi devoti fedeli del Buddha al momento della morte del loro amato maestro. Mahsudassana Sutta (DN 17) Il re Mahsudassana. Sul suo letto di morte, nel boschetto di Salasti dei Malla, quando Ananda l'implora di non realizzare il parinibbna in una borgata insignificante, il Buddha gli risponde che Kusinr non era un luogo insignificante. Molto tempo prima, si chiamava Kusvat, capitale dei Monarchi Universali che regnavano sui quattro quartieri del mondo. Gliene descrive la magnificenza e la grandezza, all'epoca del re Mahsudassana che regnava proprio sui suoi campi e che finisce per abbandonare ogni attaccamento e per praticare il jhna prima di morire e di rinascere nel campo felice di Brahma. Gli rivela anche che questo re, era egli, e che aveva lasciato il corpo a questo luogo a sei riprese in quanto Monarca Universale. Che questa volta era la settima ed ultima dunque. Finisce ricordando ad Ananda che ogni cosa formata impermanente, e che la nascita e la degradazione sono la loro natura inerente. La loro cessazione estrema Nibbna. Janavasabha Sutta (DN 18) Il dio Janavasabha. Questo discorso un'estensione di un altro, pronunziato per il Buddha all'epoca del suo ultimo periplo. Ananda vuole sapere i destini dei discepoli laici del paese di Magadha. Il Buddha gli dice che gli innumerevoli magadha hanno raggiunto il mondo dei deva in virt della loro fede nel Buddha, il Dhamma ed il Sangha. Questa notizia gli stata data per Janavasabha Deva che era stato prima il re Bimbisra. Informa il Buddha che ci sono delle assemblee regolari di deva nel mondo nei giorni di uposatha, quando il re dei deva e Sanankumra Brahm insegnano il Dhamma sullo sviluppo delle Basi del Potere psichico, delle Tre Opportunit, dei Quattro Metodi di attenzione stabile ed i Sette Accessori della Concentrazione. Mahgovinda Sutta (DN 19) Il bodhisatta Mahgovinda. Pacasikha, un gandhabba, presente all'assemblea dei deva dove Sanankumra Brahm insegna il Dhamma come l'aveva mostrato Mahgovinda, il bodhisatta che aveva raggiunto il mondo di Brahm. Il Buddha spiega che questo Mahgovinda non era nessun altro che s e che il Dhamma che insegnava poteva condurre allora solamente al mondo di Brahm. Mentre adesso, insegnando in quanto Buddha Risvegliato, diventava possibile arrivare alle realizzazioni superiori, come queste di Sotpatti, di Sakadgmi, di Angmi, e pi elevata, quella di Arahatta phala. Maha-samaya Sutta (DN 20) La grande assemblea Un grande gruppo di dei rende visita al Buddha. Questo sutta , nel Canone Pali, ci che si avvicina il pi di un "Gotha" dei mondi degli dei, e fornisce dei dati utili per colui che sia interessato alla cosmologia del Buddismo antico. Sakkapaha Sutta (DN 21) Le domande di Sakka (estratto) 7

Mentre il Buddha risiedeva nella grotta di Indasla, vicino a Rjagaha, Sakka, il re dei deva, viene a porgli certe domande. Vuole sapere perch c' dell'ostilit e della violenza tra gli esseri e si informa della via di pratica che pu portare la fine. Il Buddha gli dice che sono l'invidia e l'egoismo che trascinano queste ostilit, e che questa invidia e questo egoismo sono causati dalle preferenze e dalle avversioni. che prendono le loro radici nel desiderio. E che questultimo proviene dalla preoccupazione mentale (vitakka che trae la sua origine dagli illusioni samsriche (papaca-saasankha). Questo discorso si conclude con un resoconto saporito della frustrazione di Sakka quando tenta di apprendere il Dhamma degli altri contemplativi. duro trovare un insegnante quando si il re. Maha-satipatthana Sutta (DN 22) Le grandi cornici di riferimento. Il grande discorso sulle fondazioni dell'attenzione, pag.184 Questo sutta uno dei discorsi dottrinali pi importanti del Buddha. Questo ultimo, dato direttamente ai monaci nel borgo commerciale di Kammsadhamma, descrive come lo sviluppo della costante attenzione ai quattro satipatthana ("fondazioni dell'attenzione", o "cornici di riferimento")--attenzione al corpo, ai sentimenti, allo spirito, ed agli oggetti mentali - pu condurre alla fine al risveglio completo. Si conclude per un'assicurazione di risultati probanti, in sette anni, sette mesi o sette giorni. Pysi Sutta (DN 23) Il governatore Pysi. Questo discorso racconta come il Venerabile Kumrakassapa ha mostrato la buona via al governatore Pysi a Setaby, nel Kosala. Questo governatore sosteneva la credenza erronea che non c' altro mondo; nessuno essere ritorna dalla morte; non ci sono conseguenze delle buone o delle cattive azioni." Il Venerabile gli mostra la diritta strada, illustrando il suo insegnamento per numerose metafore luminose. Alla fine, Pysi riempito di fede e prende rifugio nel Buddha, nel Dhamma ed nel Sangha. Il Venerabile gli insegna anche i buoni tipi di offerte da fare e che devono essere fatte con rispetto, delle sue proprie mani, di buon cuore. Sono solamente a queste condizioni che la buona azione di offerte pu portare dei frutti splendidi.

PTHIKA VAGGA La divisione Pthika Pthika Sutta (DN 24) All'epoca del Buddha, c'erano altri insegnanti coi loro propri discepoli che sostenevano delle teorie differenti su ci che costituiva la vita santa, sull'origine e lo sviluppo dell'universo, e sul compimento di miracoli e di meraviglie. Sunakkhatta, principe Licchav, divent un discepolo del Buddha e fu ammesso nell'ordine. Ma trov la disciplina e l'insegnamento al di l delle sue forze e della sua comprensione; fu attirato dagli insegnamenti pratici di altre scuole. Dopo tre anni, lasci l'ordine, e, passando ad una delle altre scuole, si mise a denigrare gli insegnamenti del Buddha, ed a calunniare questo ultimo cos come i suoi discepoli. Si trova qui nel discorso il rendiconto delle confutazioni e spiegazioni dati per il Buddha rispetto alle accuse di Sunakkhatta. Udumbarika Sutta (DN 25) Al parco della regina Udumbarik.

Questo discorso si rivolge all'asceta errante Nigrodha ed ai suoi discepoli, nel parco della regina Udumbarik, vicino a Rjagaha, per distruggere la loro falsa dottrina e di stabilire una dottrina solida. Ma sono assillati talmente dalle loro cattive credenze che non danno nessuna risposta all'invito del Buddha a seguire il suo insegnamento, assicurando loro cos dei risultati probanti entro sette giorni. Cakkavatti Sutta (DN 26) L'imperatore che fa girare la Ruota (brano) {D iii 58} In questo brano, il Buddha spiega come l'azione efficace pu risultare migliore e di lunga vita, la migliore bellezza, la migliore felicit e la migliore forza. L'insieme del sutta riferisce che nella citt di Mtul, al Magadha, il Buddha racconta ai monaci la storia di Dalhanemi, il Monarca Universale che possedeva la Ruota Celeste tra i suoi sette tesori. Egli, cos come il suo successore regnavano sui quattro continenti, maneggiando il potere e l'autorit del Monarca Universali. La loro durata di vita era lunga e finch rimasero giusti e riempirono i nobili doveri di Monarca Universali, non avendo per solo sostegno che il Dhamma, fornendo riparo e sicurezza, offrendo ricchezze e necessit a quelli che erano nel bisogno, i loro campi, rimase in pace, prosperi ed in progresso. Ma quando il Monarca manc ai suoi doveri di re giusto, quando il Dhamma smise di essere il suo rifugio, la moralit del popolo entr in declino. La durata di vita si ridusse solamente a dieci anni, i dieci atti meritori che producono dei buoni effetti sparirono completamente ed i dieci atti cattivi ai risultati disastrosi miravano a proliferare. Le persone che mancano di riguardi verso i capi e gli anziani, a rendere i loro doveri, ai loro genitori, ai samani ed ai brmani. Svilupparono anche un'intensa avversione reciproca, della cattiva volont, delle idee reciproche di omicidio, ininterrotte di combattimenti, di devastazione e di carneficina,. Certi quelli che sopravvissero all'olocausto si accordarono ad abbandonare i loro cattivi modi, a vivere in armonia, a fare delle domestiche azioni, a mostrare dei riguardi ed a compiere i loro doveri. Grazie a questa rinnovata moralit, la durata di vita aument e raggiunse 400 mila anni quando un nuovo Monarca Universale apparve per regnare in giustizia. Insegn ai monaci di essere il loro proprio sostegno, il loro proprio rifugio, di fidarsi solamente del Dhamma ed a nessuno altro rifugio. Cos il Dhamma mostrer loro la via verso il loro sviluppo mentale e fisica fino allo stato di Arahant. Agaa Sutta (DN 27) I bramani pretendevano che al seno delle quattro classi di persone, i bramani erano pi nobili , venivano poi i khattiya, nobilt e monarchia, seguiti per i vessa, classe commerciante ed i sudda, la classe inferiore. Il Buddha confuta questa pretesa ed insegna a due novizie, Vsettha e Bhradvja, che queste credenze sono erronee. Spiega loro come il mondo soggetto ai processi dell'evoluzione e dello scioglimento, e descrive loro come gli esseri umani sono apparsi sulla terra e come sono emersi le classi sociali. Insegue spiegando che la nobilt di una persona non decisa dalla sua nascita ed dal suo lignaggio, ma per la sua moralit e la sua conoscenza delle Nobili Verit. "Chiunque sostiene delle false credenze e commette delle cattive azioni non nobile, qualunque sia la sua nascita. Chiunque si modera in azioni, in parole ed in pensieri e sviluppa i

Bodhipakkhiya Dhamma fino a completo sradicamento delle sozzure in questa vita stessa il capo, pi nobile degli uomini e dei deva, senza riguardo alla nascita". Sampasdanya Sutta (DN 28) Il Venerabile Sriputta proclam un giorno ad alta voce la sua profonda fiducia nel Buddha in questo eloquente elogio pronunciato nella sua presenza. Il Buddha gli chiede se, per permettersi questo audace discorso sulle virt del Buddha, ha avuto personalmente conoscenza dello spirito di tutti i Buddha, del passato, dell'avvenire e del presente, della loro moralit, della loro concentrazione, della loro saggezza e del modo della loro emancipazione. Pasdika Sutta (DN 29) Il Venerabile Ananda, accompagnato dal monaco Cunda, va a vedere il Buddha per dargli delle notizie del decesso di Nigantha Ntaputta, capo di una scuola molto conosciuta, e dello scisma che ha spuntato dei suoi discepoli. Questi, i Jan, si sono divisi tra quelli che vivono nudi, e quelli che vivono vestiti. Il Buddha insegna loro che naturale ed inevitabile in un Insegnamento male insegnato, male impartito che non conduce all'emancipazione e non era insegnato da qualcuno di supremamente sveglio. Per contrasto, spiega loro che quando l'insegnamento buono insegnato e molto impartito per qualcuno che svegliato supremamente, non ci sono viste erronee, non di speculazioni sul passato o l'avvenire o su atta, l'esistenza in s. Nel suo Insegnamento, i monaci apprendono i Quattro Metodi di attenzione costante che mette da parte le viste e speculazioni erronee. Lakkhaa Sutta (DN 30) A Savatthi, al monastero di Anthapindika, il Buddha d un discorso sulle trentadue qualit di un grande uomo. Per una tale persona non ci sono che due linee di condotta possibile. "Se vive la vita domestica, diventa un Monarca Universale che regna nella giustizia sui quattro continenti. Se lascia la vita domestica, diventa un Buddha Risvegliato." Il Buddha d il dettaglio delle trentadue qualit, pi i racconti di atti meritori che hanno portato all'acquisizione di ciascuna di esse. Siglovada Sutta (DN 31) Per Sigla/Il Codice di Disciplina dei laici Il codice di disciplina del padrone di casa, come descritto dal Buddha al laico Sigla. Questo sutta offre dei consigli preziosi sul modo di comportarsi dei padroni di casa rispetto ai loro genitori, sposi, bambini, alunni, padroni, datori di lavoro, impiegati, amici e mentori spirituali. Il giovane Sigla venerava i sei punti cardinali, l'est, il Sud, l'ovest, il Nord, il Nadir e lo Zenit, per ubbidienza all'ultimo consiglio dato da suo padre morente. Il Buddha gli spiega che secondo il suo Insegnamento, le sei direzioni sono: l'est, simboleggiando i genitori, il Sud, simboleggiando gli insegnanti, l'ovest, simboleggiando la sposa ed i bambini, il Nord, simboleggiando gli amici ed i soci, il Nadir, simboleggiando i servitori e gli impiegati, lo Zenit, simboleggiando i samani ed i bramani. Spiega che devono essere considerati pi di sei gruppi 10

sociali enumerati come sacri e degni di rispetto e di venerazione. E devono essere compiuti i doveri verso essi. Spiega poi i suddetti doveri al giovane Sigla. Atntiya Sutta (DN 32) Il discorso su Atntiya Uno dei "versetti di protezione" (paritta che cantato ancora oggigiorno intorno ai fini cerimoniali per i monaci ed le suore thravade del mondo). Quattro Re Celesti vengono a vedere il Buddha e gli dicono che ci sono dei non credenti tra i numerosi esseri invisibili che potrebbero fare del male ai suoi fedeli. I Re Celesti vogliono insegnare ai monaci l'incantesimo di protezione conosciuta sotto il nome di Atntiya Paritta. Il Buddha acconsente con il suo silenzio. Allora i quattro Re Celesti recitano l'Atntiya Paritta, ed il Buddha consiglia ai monaci, alle monache ed ai laici di insegnarlo a memoria per potere rimanere tranquilli, bene custoditi e protetti. Sagti Sutta (DN 33) Il Buddha di passaggio per il paese dei Malla quando arriva a Pv. La morte di Nigantha Ntaputta non ha avuto luogo che recentemente ed i suoi fedeli sono restati in dissenso ed in conflitto, battendosi a proposito delle dottrine. Il Venerabile Sriputta che pronuncia questo discorso, attribuisce questo scisma tra i fedeli di Ntaputta al fatto che gli Insegnamenti di questo ultimo non sono stati insegnati bene n impartiti, e non conducevano alla liberazione del ciclo delle esistenze, insegnati da qualcuno che non era supremamente risvegliato. Non ne va parimenti di quello del Buddha. Sriputta consiglia ai monaci di recitare il Dhamma dunque come insegnato dal Buddha, in concordia e senza dissensi, affinch l'insegnamento possa durare molto tempo. Poi procede ad enumerare il Dhamma, classificato in capitoli separati come il Gruppo degli Uni, il Gruppo dei due, ecc., fino al Gruppo dei Dieci per facilitare la memorizzazione e la recitazione. Dasuttara Sutta (DN 34) In questaltro discorso del Venerabile Sriputta, pronunziato mentre il Buddha si trovava a Camp, si ripete la disposizione del Dhamma in gruppi di Uni, dei Due, dei Tre, ecc., fino a Dieci. Ritorno alla pagina d'ingresso Mesure d'audience ROI statistique webanalytics par

Nanabozho (Gichi Wabush)

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Digha Nikaya 1 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Brahmajala Sutta La rete suprema


Ci che l'insegnamento non
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Sublime viaggiava per la strada principale tra Rajagaha e Nalandra con una grande comunit di circa 500 monaci. Lerrante Suppiya stava viaggiando su quella strada con il suo giovane discepolo, Brahmadatta. Suppiya, trovava difetti nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha mentre il suo discepolo, Brahmadatta, li encomiava. Cos questi due, maestro e discepolo, contrapponevano vari argomenti fra loro, seguiti poco dietro dal Sublime e dal suo ordine di monaci. Quando il Sublime si ferm per una notte con i suoi monaci al parco reale di Ambalatthika, anche Suppiya si ferm l per una notte con il suo discepolo Brahmadatta. E Suppiya continu a parlar male del Buddha, del Dhamma e del Sangha, mentre il suo discepolo Brahmadatta li difendeva. E cos disputando, seguiti dal Sublime ed dal suo ordine di monaci. Ora di mattina presto alcuni monaci, si raggrupparono e si sedettero nel Padiglione Rotondo e questo era il loro argomento di discussione: " meraviglioso, amici, meraviglioso come il Sublime, l'Arahant, il Buddha completamente Illuminato conosce, vede e distingue chiaramente le inclinazioni diverse degli esseri! Per l'errante Suppiya trova solo difetti nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha, mentre il suo discepolo Brahmadatta li difende. Allora il Sublime, essendo consapevole di quello che stavano dicendo quei monaci, and al Padiglione Rotondo e si sedette sul posto preparato. Poi disse: Monaci, quale era il soggetto della vostra conversazione? Che cosa ho interrotto? E loro glielo dissero. Monaci, chiunque dovesse parlare male di me, del Dhamma o del Sangha, non dovrebbe essere adirato, risentito o dovrebbe sconvolgersi. Se voi doveste essere adirati o scontenti di questo parlar male sarebbe solamente un ostacolo per voi. Perci se altri parlano male di me, del Dhamma o del Sangha, e voi siete adirati o scontenti, potreste riconoscere se quello che dicono sia corretto o no? No, Signore.' Se altri parlano male di me, del Dhamma o del Sangha, voi dovreste spiegare quello

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che incorretto come incorretto, dicendo: Ci incorretto, ci falso, ci non il nostro modo, non appartiene a noi.' Ma, monaci, se altri dovessero parlare in encomio di me, del Dhamma o del Sangha, voi non dovreste essere lieti, felici o esaltati. Se doveste essere lieti, felici o esaltati a tale encomio questo sarebbe solamente un ostacolo per voi. Se altri lodano me, il Dhamma o il Sangha, dovete dare credito alla verit di quello che vero, dicendo: Che ha ragione, che corretto, che il nostro modo, che appartiene a noi '. , monaci, per questioni elementari, per la pratica morale che i mondani loderebbero il Tathagata. E quali sono queste questioni elementari, qual questa pratica morale? Sezione Breve sulla Moralit Abbandonando lattaccamento alla vita, l'asceta Gotama si astiene dal reclamare la vita, senza bastone o spada, scrupoloso, compassionevole, tremando per il benessere di tutti gli esseri viventi. Cos i mondani loderebbero il Tathagata. Abbandonando lattaccamento a ci che non dato, l'asceta Gotama si astiene dal prendere ci che non dato, vivendo puramente, accettando ci che dato aspettando quello che dato, senza rubare. Abbandonando impudicamente, l'asceta Gotama vive lontano da ci, lontano dalle pratiche sessuali. Abbandonando falsi discorsi , l'asceta Gotama si astiene da discorsi falsi, pu contare sulla fedelt, sull'affidabilit, non un ingannatore del mondo. Abbandonando i discorsi malevoli, non ripete quello che ha sentito qui a danno di quelli l, o ripete qui quello che ha sentito a danno di quelli l. Cos egli un pacificatore di coloro che sono in disaccordo ed incoraggia l'armonia fra di loro. Abbandonando i discorsi aspri , li trattiene. Parla di tutto ci che sia irreprensibile, piacevole all'orecchio, raggiunge il cuore, cortese, piacevole ed attraente alla moltitudine. Abbandonando le chiacchiere vane, parla al momento giusto, dice ci che corretto e indica il Dhamma e la disciplina. Egli un oratore le cui parole saranno fatte tesoro, tempestivo, ragionevole, ben definito e collegato con la meta. Cos i mondani (coloro che sono attaccati ai piaceri della vita) loderebbero il Tathagata. L'asceta Gotama colui che si trattiene dal danneggiare semi e raccolti. Lui mangia una volta al giorno e non di notte, si astiene dal mangiare in tempo improprio. Evita di guardare danze, canti, musica e spettacoli. Si astiene dall'usare ghirlande, profumi, cosmetici, ornamenti e adornamenti. Evita di usare letti alti o larghi. Evita di accettare oro e argento. Evita di accettare grano crudo o carne cruda, non accetta donne e giovani ragazze, schiavi uomini o donne, pecore e capre, galli e maiali, elefanti, bestiame bovino, cavalli e cavalle, campi e piccoli terreni, si frena da incarichi, dal comprare e vendere, dall'ingannare con falsi pesi e misure, dal corrompere, da falsit, e da insincerit, dal ferire, uccidere, imprigionare, da furti e prendendo cibo con la forza. Cos i mondani loderebbero il Tathagata.

Sezione media sulla Moralit Siccome, signori, alcuni asceti e Bramani, si nutrono con il cibo del fedele, sono assuefatti alla distruzione di tali semi come sono propagati dalle radici, da gambi, da giunture, da tagli, da semi, l'asceta Gotama si frena da tale distruzione. Cos i mondani loderebbero il Tathagata.

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Siccome, signori, alcuni asceti e Bramani, si nutrono con il cibo del fedele, rimangono assuefatti al piacere di accumulare beni come cibo, bibite, abiti, carrozze, letti, profumi, carne, l'asceta Gotama si frena da tale godimento. Siccome, signori, alcuni asceti e Bramani, si nutrono con il cibo del fedele, rimangono assuefatti nel frequentare spettacoli come balli, canti, musica, mostre, racconti, cembali e tamburi, spettacoli acrobatici e giochi di magia, combattimenti di galli, di elefanti, bufali, tori, capre, arieti, lotta con doghe, pugilato, parate, manovre e revisioni militari, l'asceta Gotama si frena dal frequentare tali mostre. Siccome, signori, alcuni asceti e Bramani rimangono assuefatti da tali giochi e inutili occupazioni come il gioco degli scacchi, salti, giochi con bastoni, giochi con la palla, ecc. l'asceta Gotama si frena da tali giochi inutili. Siccome, signori, alcuni asceti e Bramani rimangono assuefatti da letti alti e larghi, da sedie lunghe, divani adornati con figure, copriletto disegnati, copriletto di seta, ricamati con gemme o senza, divani con tendoni o con cuscini rossi ad entrambi i lati, l'asceta Gotama si frena da letti cos alti e larghi. Siccome alcuni asceti e Bramani rimangono assuefatti da tali forme di adornamento ed abbellimento come strofinando il corpo con profumi, massaggi, lavandosi in acqua profumata, lavarsi con uno shampoo, usare specchi, unguenti, ghirlande, profumi, cosmetici, braccialetti, bastoni elaborati, bottiglie, spade, parasole, sandali decorati, turbanti, gemme, accappatoi bianchi e frangiati, l'asceta Gotama si frena da tale abbellimento del proprio corpo. Siccome alcuni asceti e Bramani rimangono assuefatti da certe conversazioni inutili come su re, ministri, eserciti, pericoli, guerre, cibo, bibite, vestiti, letti, ghirlande, profumi, parenti, carrozze, villaggi e citt, paesi, donne, eroi, pettegolezzi, parlare del passato, chiacchierate saltuarie, speculazioni su terra e mare, parlano dell'essere e del non-essere, l'asceta Gotama si frena da queste conversazioni. Siccome alcuni asceti e Bramani rimangono assuefatti da dispute come: Lei non capisce questa dottrina e disciplina - io s! ' Come potresti capire questa dottrina e disciplina? Il tuo modo del tutto sbagliato - il mio corretto! ' Io sono costante - tu no! "Dici per primo ci che dovresti dire per ultimo, e dici per ultimo ci che dovresti dire per primo!" Quello che hai pensato per molto tempo stato confutato! Il tuo argomento stato confutato, sei sconfitto! ' Va avanti, salva la tua dottrina! Siccome alcuni asceti e Bramani rimangono assuefatti da tali cose come commissioni e comunicazioni, per re, ministri, nobili, Bramani, capifamiglia e giovani che dicono: Vieni qui - vai l! Prenda questo, porti quello l! ' l'asceta Gotama si frena da tali commissioni." 14

Siccome alcuni asceti e Bramani rimangono assuefatti dalla falsit, da patti, da allusioni, dal denigrare, e sono sempre pronti a facili guadagni, l'asceta Gotama si frena da tale falsit. Cos i mondani loderebbero il Tathagata. Grande sezione sulla Moralit Siccome alcuni asceti e Bramani si nutrono con il cibo del fedele, basano la loro vita su tali arti vili, su falsi significati di sostentamento come, predire da segni, indizi, sogni, macchie corporali, oblazioni, ecc. l'asceta Gotama si frena da tali arti vili e modi sbagliati di sostentamento. Siccome alcuni asceti e Bramani basano il loro modo di vivere su tali arti vili come giudicare il valore delle gemme, bastoni, vestiti, spade, lance, frecce, armi, donne, uomini, ragazzi, ragazze, schiavi , elefanti, cavalli, bufali, tori, vacche, capre arieti, galli quaglie, iguane, topi, testuggini, cervi, l'asceta Gotama si frena da tali arti vili. Siccome alcuni asceti e Bramani basano il loro modo di vivere su tali arti vili come predire: I capi marceranno - i capi marceranno di nuovo ', I nostri capi avanzeranno e gli altri capi si ritireranno, I nostri capi vinceranno e gli altri capi perderanno ', 'Gli altri capi vinceranno ed i nostri perderanno, Allora ci sar vittoria da un lato e sconfitta per l'altro ', l'asceta Gotama si frena da tali arti vili. Siccome alcuni asceti e Bramani basano il loro modo di vivere su tali arti vili come predire un'eclisse di luna, di sole, una stella; che il sole e la luna seguiranno il loro corso corretto - cambieranno strada; che una stella seguir il suo corso corretto - andr fuori strada; che ci sar una pioggia di meteore, una vampata nel cielo, un terremoto, tuono; un sorgere, un collocare, oscurit, scintillio della luna, del sole, delle stelle; e tale sar la conseguenza di queste cose ', l'asceta Gotama si frena da tali arti vili e modi sbagliati di mantenersi." Siccome alcuni asceti e Bramani basano il loro modo di vivere su tali arti vili come predire la buona o cattiva pioggia; un buono o cattivo raccolto; sicurezza, pericolo; malattia, salute; o la contabilit, calcolare, composizioni poetiche, filosofare, l'asceta Gotama si frena da tali arti vili e su modi sbagliati di sostentamento. Siccome alcuni asceti e Bramani basano il loro modo di vivere su tali arti vili come sistemare matrimoni, appuntamenti e divorzi; [dichiarando il tempo per] salvare e spendere, portare la buon o cattiva fortuna, procura aborti, usare incantesimi, trovare risposte con uno specchio, attraverso una ragazza, un Deva; adorare il sole o il Grande Brahma, soffiare sul fuoco, invocando la Dea della fortuna, l'asceta Gotama si frena da tali arti vili e su modi sbagliati di sostentamento. Siccome alcuni asceti e Bramani (....) come placare i Deva e redimere voti per loro, per provocare virilit o impotenza, per preparare e consacrare edifici, (..) facendo sacrifici, dare purghe, unguenti e pomate per le orecchie, occhi , naso, chirurgia pediatrica, usare balsami per contrastare gli effetti collaterali di rimedi precedenti, l'asceta Gotama si frena da tali arti vili e su modi sbagliati di sostentamento . Ci sono, monaci, inferiori modi di pratica morale per cui i mondani loderebbero il Tathagata. Ci sono, monaci, altre domande, profonde, dure da vedere, dure da capire, pacate, eccellenti, oltre il mero pensiero, sottili, sperimentate dal saggio, quale il Tathagata, avendole realizzate dalla sua propria super-conoscenza. E quali sono queste domande? I sessantadue modi di false teorie

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Ci sono, monaci, alcuni asceti e Bramani che sono speculatori del passato, avendo fissato Teorie sul passato e posto varie teorie speculative sul passato, in diciotto modi diversi. Su che motivi, su che basi lo fanno? Ci sono alcuni asceti e Bramani che sono Eternasti che proclamano l'eternit del S ed il mondo in quattro modi. Su quali basi? I. Falsa teoria Qui, monaci, un certo asceta o Bramano si sforzato attraverso l'esercizio, l'applicazione, la seriet ed la giusta attenzione raggiungendo un tale stato di concentrazione mentale che ricorda esistenze passate - una nascita, due nascite, tre, quattro, cinque, dieci nascite, cento, mille, centomila nascite, molte centinaia, molte migliaia, molto pi di cento mila nascite. Qui il mio nome era cos e cos, il mio clan era cos e cos, la mia casta era cos e cos, il mio cibo era tale, sperimentai le condizioni piacevoli e dolorose, vissi per tot anni. Trapassato da l, rinacqui l. L il mio nome era cos e cos... Ed essendo trapassato da l, io rinacqui qui. ' Perci ricorda varie vite passate, le loro condizioni e dettagli. E dice: Il s ed il mondo sono eterni, sterile come una vetta di montagna, immobile. Questi esseri affluiscono, circolano, trapassano via e risorgono, ma questo rimane eternamente. Perch cos? Io tramite l'esercizio ho raggiunto un tale stato di concentrazione mentale che ho ricordato con ci le varie esistenze passate. Ecco come conosco il s e che il mondo eterno ' Questo il primo modo dove degli asceti e Bramani proclamano l'eternit del s e del mondo. II. Falsa teoria E qual il secondo modo? Qui, monaci un certo asceta o Bramano attraverso l'esercizio (...) raggiunse un tale stato di concentrazione mentale che ricorda con ci un periodo di contrazione ed espansione, due periodi cos, tre, quattro, cinque dieci periodi di contrazione ed espansione( ) Qui che il mio nome era cos e cos. . . 'Questo il secondo modo dove degli asceti e Bramani proclamano l'eternit del s e del mondo. III. Falsa teoria E qual il terzo modo? Qui, monaci un certo asceta o Bramano ha raggiunto un tale stato di concentrazione mentale che ricorda dieci, venti, trenta, quaranta periodi di contrazione ed espansione. Qui il mio nome era cos e cos... ' Questo il terzo modo dove degli asceti e Bramani proclamano l'eternit del s e del mondo. IV. Falsa teoria E qual il quarto modo? Qui un certo asceta o Bramano un logico, un razionale. Facendo riferimento alla ragione, seguendo la sua propria linea di pensiero argomenta: Il s ed il mondo sono eterni, sterili ed immobili come la vetta di una montagna. Questi esseri affluiscono, circolano, muoiono e risorgono, e questo rimane per sempre. ' Questo il quarto modo dove degli asceti e Bramani proclamano l'eternit del s e del mondo. Questi sono i quattro modi nei quali questi asceti e Bramani sono Eternasti, e proclamano l'eternit del s e del mondo. Questo, monaci, il Tathagata capisce: Questi punti di vista cos compresi condurranno a tale e tali destinazioni in un altro mondo. Questo il Tathagata sa, ma lui non legato a quella conoscenza. Ed essendo cos slegato lui ha sperimentato la pace perfetta, e avendo veramente capito il sorgere e il morire dei sentimenti, la loro attrazione e pericolo e la liberazione da loro, il Tathagata liberato senza ritorno. Ci sono, monaci, altri modi, profondi, duri da vedere, duri da capire, pacati, eccellenti, oltre il mero pensiero, sottile, sperimentato dal saggio, quale il Tathagata, che si reso conto di loro dalla sua super-conoscenza. E quali sono queste questioni?

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FINE DELLA PRIMA PARTE Ci sono, monaci, degli asceti e Bramani che in parte sono Eternasti ed in parte Non Eternasti, che proclamano l'eternit parziale e la non-eternit parziale del s e del mondo in quattro modi. Su quali basi? Viene un tempo, monaci, prima o dopo un periodo lungo, quando questo mondo si contrae. Al tempo della contrazione, gli esseri sono quasi sempre rinati nell'Abhassara, il mondo di Brahma. E l loro dimorano, fatti di mente, cibandosi di piacere, con un s luminoso, muovendosi attraverso l'aria, pieni di gloria - e rimangono per un tempo molto lungo." V. Falsa teoria Ma il tempo viene, prima o poi dopo un periodo lungo, quando questo mondo comincia ad espandersi. In questo mondo che si espande un palazzo vuoto di Brahma appare. E poi un essere, alla fine della sua lunga vita o delle sue cadute di meriti, cade dal mondo di Abhassara e sorge nel palazzo vuoto di Brahma. E l dimora, fatto di mente, cibandosi di piacere, con un s luminoso, muovendosi attraverso l'aria, pieni di gloria - e rimane per un tempo molto lungo." Poi in questo essere che stato da solo cos a lungo nasce agitazione, scontentezza e preoccupazione, e pensa: Oh, se solamente alcuni altri esseri venissero qui! ' E gli altri esseri, al finire della loro lunga vita o dei loro meriti, cadono dal mondo di Abhassara e sorgono nel palazzo di Brahma come compagni per questo essere. E l loro dimorano, (......) e stanno per un tempo molto lungo. E poi, monaci, quell'essere che prima era sorto l pensa: Io sono Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l'Inconquistato, colui che tutto vede, il Potentissimo, il Dio, il Creatore, Padre di Tutti Che sono Stati e Saranno. Questi esseri furono creati da me. Come? Perch io per primo avevo pensato: Oh, se solamente alcuni altri esseri venissero qui! ' Che era il mio augurio, e poi questi esseri entrarono in questa esistenza! Ma quegli esseri che sorsero di conseguenza pensano: Questo, amici Brahma, Grande Brahma, il Conquistatore, l'Inconquistato, Colui che tutto vede, il Potentissimo, il Dio, il Creatore, Padre di Tutti Che sono Stati e Saranno. Come ? Noi abbiamo visto che lui era qui prima, e che noi sorgemmo dopo di lui. E questo essere che prima sorto e vissuto a lungo, pi bello e pi potente di loro. E pu accadere che un essere precipiti da quel reame e sorga in questo mondo. Essendo sorto in questo mondo, lui conduce vita di famiglia fra i senza casa. Essendo andato avanti, tramite l'esercizio, lapplicazione, la seriet ed la giusta attenzione raggiunge fino una certa concentrazione mentale e ricorda la sua ultima esistenza, ma non richiama nessuno prima. E pensa: Che Brahma, lui ci ha creato, e lui che permanente, stabile, eterno, non soggetto al cambiamento, lo stesso per sempre. Ma coloro creati da quel Brahma, sono impermanenti, instabili, brevi, destinati a cadere e sono venuti in questo mondo. ' Questo il primo caso in cui degli asceti e Bramani sono in parte Eternasti ed in parte Non Eternasti. VI. Falsa teoria E qual il secondo modo? Ci sono, monaci, alcuni Deva detti Corrotti dal Piacere. Loro passano il loro tempo assuefatti dall'allegria, dal gioco e dal godimento, cos che la loro consapevolezza dissipata, e dalla dissipazione della consapevolezza quegli esseri precipitano da quello stato. E pu accadere che un essere, essendo precipitato da quello stato, nasce in questo mondo. Essendo nato in questo mondo, conduce vita di famiglia fra i senza casa. Essendo andato avanti, attraverso lo sforzo e l'esercizio richiama la sua ultima esistenza, ma non quelle di prima. Lui pensa: Quei Deva che non sono corrotti dal piacere non passano il loro tempo assuefatti dall'allegria, dal gioco e dal godimento, cos la loro consapevolezza non dissipata, e cos loro non 17

precipitano da quello stato. Loro sono permanenti, stabili, eterni, non cambiano, cos per sempre. Ma noi che siamo corrotti dal piacere spendemmo il nostro tempo assuefatti dall'allegria, dal gioco e dal godimento. Cos noi, dalla dissipazione della consapevolezza siamo precipitati da quello stato, siamo impermanenti, brevi, predestinati per precipitare via, e siamo venuti a questo mondo. ' Questo il secondo caso. VII. Falsa teoria E qual il terzo modo? Ci sono, monaci, alcuni Deva chiamati Corrotti nella Mente. Loro spendono il loro tempo guardandosi l'un l'altro con invidia. Questo significa che le loro menti sono corrotte. A causa delle loro menti corrotte divengono stanchi nel corpo e nella mente. E precipitano da quel luogo. E pu accadere che un essere, essendo precipitato da quello stato, sorge in questo mondo. ecc." Lui pensa: Quei Deva che non sono corrotti nella mente non spendono il loro tempo guardandosi l'un l'altro con invidia... Loro non sono corrotti nella mente, e cos loro non precipitano da quello stato. Loro sono permanenti, stabili, eterni... Ma noi che siamo corrotti nella mente siamo instabile, impermanenti, brevi, destinati a precipitare via, e i siamo venuti a questo mondo. ' Questo il terzo caso. VIII. Falsa teoria E qual il quarto modo? Qui, un certo asceta o Bramano un logico, un ragionatore. Ragionando segue la sua propria linea di pensiero e cos argomenta: Qualunque cosa chiamata occhio od orecchio o naso o lingua o corpo sono impermanenti, instabili, non-eterni, soggetti al cambiamento. Ma quello che chiamato pensiero o mente o coscienza sono un s che permanente, stabile, eterno, non soggetto al cambiamento, lo stesso per sempre! ' Questo il quarto caso. Questi sono i quattro modi nei quali questi asceti e Bramani sono in parte Eternasti ed in parte Non Eternasti... qualunque asceta e Bramano... proclama l'eternit parziale e la non-eternit parziale del s e del mondo, compiendo uno o l'altro di questi quattro motivi. Non c' altro modo. Questo, monaci, il Tathagata capisce: Questi punti di vista ecc. Queste, monaci sono quelle altre questioni, ecc. Ci sono, monaci, degli asceti e Bramani che sono per il Finito ed Infinito e che proclamano la fine e l'infinit del mondo su quattro motivi. Quali sono? IX. Falsa teoria Qui un certo asceta o Bramano tramite l'esercizio... raggiunto un tale stato di concentrazione percepisce il mondo come limitato. Lui pensa: Questo mondo limitato e chiuso come un cerchio. Come? Perch ho raggiunto un tale stato di concentrazione che percepisco il mondo come limitato. Perci io so che questo mondo limitato e chiuso come un cerchio. ' Questo il primo caso. X. Falsa teoria E qual il secondo modo? Qui un certo asceta o Bramano raggiunto un tale stato di concentrazione percepisce il mondo come infinito. Lui pensa: Questo mondo infinito e sconfinato. Quegli asceti e Bramani che dicono che il mondo sia limitato, sono in errore. Come? Perch ho raggiunto un tale stato di concentrazione che percepisco il mondo come infinito. Perci so che questo mondo infinito e sconfinato. ' Questo il secondo caso. XI. Falsa teoria E qual il terzo modo? Qui un certo asceta o Bramano raggiunto un tale stato di coscienza percepisce il mondo come limitato sopra e sotto, ed infinito in altri modi. Lui pensa: Il 18

mondo limitato ed infinito. Quegli asceti e Bramani dicono che il mondo limitato sono in errore, e anche quelli che dicono che sia infinito, sono in errore. Come? Perch ho raggiunto tale stato di concentrazione che percepisco il mondo come limitato sopra e sotto, ed infinito in altri modi. Perci so che il mondo limitato ed infinito. ' Questo il terzo caso. XII. Falsa teoria E qual il quarto caso? Qui un certo asceta o Bramano un logico, un ragionatore. Seguendo la ragione, argomenta: Questo mondo n limitato n infinito. Quelli che dicono che sia limitato sono in errore, e cos quelli che dicono che sia infinito, e quelli che dicono che sia limitato ed infinito. Questo mondo n limitato n infinito. ' Questo il quarto caso. Questi sono i quattro modi nei quali questi asceti e Bramani sono per il Finito e per l'Infinito, e proclamano la fine e l'infinit del mondo su quattro motivi. Non c' altro modo. Questo, monaci, il Tathagata capisce: Questi punti di vista ............. Queste, monaci sono quelle altre questioni,... Ci sono, monaci, degli asceti e Bramani che si dimenano come anguille. Quando si chiede di questa o di quella questione, ricorrono ad asserzioni evasive, e si contorcono come anguille su quattro motivi. Quali sono? XIII. Falsa teoria In questo caso c' un asceta o Bramano che non sa veramente se una cosa buona o cattiva. Lui pensa: Non so la verit, non so se questo buono o se cattivo. Non sapendo se corretto, probabile che io dichiari: Quello buono, o 'Quello cattivo, e probabile che quella sia una bugia, e ci mi angoscerebbe. E se fossi angosciato, sarebbe un ostacolo per me. ' Cos con la paura di mentire, non dichiara se una cosa sia buona o cattiva, ma quando gli si chiede di questa o di quella questione, ricorre ad asserzioni evasive e e si dimena come un'anguilla: Io non dico questo, io non dico quello. Non dico . Non dico non . ' Questo il primo caso. XIV. Falsa teoria Qual il secondo modo? Qui un asceta o Bramano non sa veramente se una cosa buona o cattiva. Lui pensa: probabile che io dichiari: 'Quello buono ', Quello cattivo ', ed probabile che io senta desiderio o concupiscenza, odio o avversione. Se sentissi desiderio, concupiscenza, odio o avversione sarebbe attaccamento da parte mia. Se sentissi attaccamento ci mi angoscerebbe e se fossi angosciato, sarebbe un ostacolo per me. Cos, temendo l'attaccamento, aborrendo l'attaccamento lui ricorre ad asserzioni evasive... Questo il secondo caso. XV. Falsa teoria Qual il terzo modo? Qui un asceta o Bramano non sa veramente se una cosa buona o cattiva. Lui pensa: probabile che io dichiari: Che buono ', o Che cattivo ', ma ci sono asceti e Bramani che sono saggi abili, praticati, come arcieri che possono tagliare capelli, e vanno in giro distruggendo le altre Teorie con la loro saggezza, ed probabile che loro mi interroghino, esigendo le mie ragioni e disputando. Ed probabile che io non sia capace di rispondere. Non essendo capace di rispondere mi angoscerebbe, e se io fossi angosciato, sarebbe un ostacolo a me. ' Allora, temendo un dibattito, aborrendo il dibattito lui ricorre ad asserzioni evasive. Questo il terzo caso. XVI. Falsa teoria Qual il quarto modo? Qui, un asceta o Bramano ottuso e stupido. A causa della sua ottusit e stupidit, quando interrogato ricorre ad asserzioni evasive e contorsioni come un'anguilla: Se mi chiedono se c' un altro mondo - se pensassi di s, direi c' un altro mondo. Ma non dico cos. E non dico altrimenti. E non dico , e non dico non . C' un altro mondo l? ... ' C' un altro mondo e non c' altro mondo? . . . n un altro mondo n niente altro mondo, l? 'Ci sono esseri spontaneamente nati ? Non ci sono...? ' Entrambi..? Nessuno...? ' Il Tathagata

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esiste dopo la morte? Non esiste dopo la morte? Esiste e non esiste dopo la morte? N esiste n non esiste dopo la morte? Se pensassi di s, direi cos non dico non . ' Questo il quarto caso. Questi sono i quattro modi in cui questi asceti e Bramani che si dimenano come anguille fanno ricorso ad asserzioni evasive... non c' altro modo. Questo, monaci, il Tathagata capisce: Questi punti di vista ........... Queste, monaci, sono quelle altre questioni, ................... Ci sono, monaci, degli asceti e Bramani che si basano sull'origine, e proclama l'origine del s e del mondo su due motivi. Quali sono? XVII. Falsa teoria Ci sono, monaci, certi Deva chiamati Inconsci appena una percezione sorge in loro, questi Deva precipitano da quel regno. E pu accadere che un essere precipita da quel regno e nasce in questo mondo. Lui... richiama la sua ultima esistenza, ma non quelle precedenti. Lui pensa: Il s ed il mondo sono nati per caso. Come ? Prima di questo non sono esistito. Ora dal non-essere sono stato portato ad essere. ' Questo il primo caso, XVIII. Falsa teoria Qual il secondo caso? Qui, un asceta o Bramano un logico, un ragionatore. Butta fuori la sua opinione e dichiara: Il s ed il mondo sono nati per caso. ' Questo il secondo caso. Questi sono i due modi in cui questi asceti e Bramani proclamano l'origine del caso del s e del mondo. Non c' altro modo. Questo, monaci il Tathagata capisce.... E questi, monaci sono i diciotto modi nei quali questi asceti e Bramani sono speculatori riguardo al passato... Non ci sono altri modi. Questo, monaci il Tathagata capisce ecc. Ci sono, monaci, degli asceti e Bramani che sono speculatori sul futuro, dopo aver fissato Teorie sul futuro portano avanti le varie teorie speculative sul futuro in quarantaquattro modi diversi. Su che motivi, su che basi? Ci sono, monaci, degli asceti e Bramani che proclamano una dottrina di Sopravvivenza consapevole dopo la morte, in sedici modi diversi. Su che basi? Loro dichiarano che il s dopo la morte sia sano, consapevole e (1) materiale, (2) immateriale, (3) materiale ed immateriale, (4) n materiale n immateriale, (5) limitato, (6) infinito, (7) entrambi, (8) nessuno, (9) di percezione uniforme, (10) di varia percezione, (l1) di percezione limitata, (12) di percezione illimitata, (13) completamente felice, (14) completamente misero, (15)entrambi, (16) nessuno. Questi sono i sedici modi nei quali questi asceti e Bramani proclamano una dottrina di sopravvivenza consapevole dopo la morte. Non c' altro modo. Questo, monaci il Tathagata capisce ecc. 20

FINE DELLA SECONDA PARTE Ci sono, monaci, degli asceti e Bramani che proclamano una dottrina di Sopravvivenza Inconscia dopo la morte, in otto modi.Su che basi? Loro dichiarano che il s dopo la morte sia sano, inconscio e (1) materiale, (2) immateriale, (3) entrambi, (4) nessuno, (5) limitato, (6) infinito, (7) entrambi, (8) nessuno. Questi sono gli otto modi nei quali questi asceti e Bramani proclamano una dottrina di Sopravvivenza Inconscia di dopo morte. Non c' altro modo. Questo, monaci il Tathagata capisce. ecc. Ci sono degli asceti e Bramani che dichiarano una dottrina di Nessuna sopravvivenza dopo la morte sia inconscia che conscia in otto modi. Su che basi? Loro dichiarano che il s dopo la morte sia sano, n consapevole n inconscio e (1) materiale, (2) immateriale, (3) entrambi, (4) nessuno, (5) limitato, (6) infinito, (7) entrambi, (8) nessuno. Questi sono gli otto modi nei quali questi asceti e Bramani proclamano una dottrina di Nessuna sopravvivenza dopo la morte sia inconscia che conscia. Non c' altro modo. Questo, monaci il Tathagata capisce ecc. Ci sono, monaci, degli asceti e Bramani che sono per l'annientamento, e proclamano l'annientamento, la distruzione e la non-esistenza degli esseri e lo fanno in sette modi. Su che basi? 1. Qui un certo asceta o Bramano dichiara e mantiene quest'argomento: Da quando il s materiale, composto dai quattro grandi elementi, il prodotto di madre e padre, alla rottura del corpo annichilito e perisce, e non esiste dopo la morte. Questo il modo in cui questo s annichilito. ' Ci come alcuni proclamano l'annientamento, la distruzione e la non-esistenza degli esseri. 2. Un altro gli dice: Signore, c' un s lei dice. Io non lo nego. Ma quel s non annichilito completamente. Perci c un altro s, materiale, divino, che appartiene alla sfera dei sensi, alimentato con vero cibo. Lei non lo sa o lo vede, ma io s. questo s che alla separazione del corpo perisce... 3. Un altro gli dice: "Signore, c' un s come Lei dice. Io non lo nego. Ma quel s non annichilito completamente. Perci c' un altro s, divino, materiale, creato dalla mente, completo con tutte le sue parti, non difettoso in alcun organo di senso... questo s che alla separazione del corpo perisce. ... 4. Un altro gli dice: Signore, c' un s come dici....... c' un altro s che, passando completamente oltre le sensazioni fisiche, dalla scomparsa di ogni senso di resistenza e dalla non-attrazione alla percezione della diversit, vedendo che lo spazio infinito, si reso conto della Sfera di Spazio Infinito. E questo s che alla rottura del corpo perisce. . . 5. Un altro gli dice: C' un altro s che, passando completamente oltre la Sfera dello Spazio Infinito, vedendo che la coscienza infinita, si reso conto della Sfera di Coscienza Infinita. questo s che alla separazione del corpo perisce...

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6. Un altro gli dice: C' un altro s che, passando completamente oltre la Sfera di Coscienza Infinita, vedendo che non c' nulla, si reso conto della Sfera del Vuoto. questo s che alla separazione del corpo perisce... 7. Un altro gli dice: Signore, c' un s come tu dici. Io non lo nego. Ma quel s non annichilito completamente. Perci c' un altro s che, passando completamente oltre la Sfera del Vuoto e vedendo: questo tranquillo, questo sublime, si reso conto della Sfera di n percezione n di nonpercezione. Tu non lo sai o non lo vedi, ma io s. questo s alla separazione del corpo annichilito e perisce, e non esiste dopo la morte. Questo il modo in cui il s completamente annichilito. Ci come alcuni proclamano l'annientamento, la distruzione e la non-esistenza degli esseri. Questi sono i sette modi nei quali questi asceti e Bramani proclamano una dottrina dell'annientamento, della distruzione e della non-esistenza degli esseri... non c' altro modo. Questo, monaci il Tathagata capisce ecc. Ci sono, monaci, degli asceti e Bramani che proclamano il Nibbana Qui ed Ora, e proclamano il Nibbana qui ed ora per un essere esistente in cinque modi. Su quali basi? 1. Qui un certo asceta o Bramano dichiara : questo s, essendo fornito e dotato dei sensi di piacere, si appaga in loro, si rende conto del Nibbana qui ed ora e lo realizza .Cos alcuni lo proclamano. 2. Un altro gli dice: Signore, c' un s come tu dici. Io non lo nego. Ma quel s non si rende conto del Nibbana qui ed ora. Perch? Perch, Signore, i sensi dei desideri sono impermanenti, dolorosi e soggetti al cambiamento, e dalla loro trasformazione deriva dolore, lamento, pena e angoscia. Ma quando questo s, liberato dai sensi dei desideri, liberato da stati insalubri entra e contempla nel primo jhana, accompagnato da pensieri ponderati, e di piacere e felicit, nati dal distacco, ci quando il s si rende conto del Nibbana qui ed ora. 3. Un altro gli dice: Signore, c' un s come tu dici. Ma quello non il s che raggiunge il Nibbana. Come? Perch a causa di pensieri ponderati, quello stato considerato volgare. Ma quando il s entra e contempla nel secondo jhana, con la tranquillit interna e l'unicit di mente libero da pensieri ponderati nasce la concentrazione, accompagnata da delizia e gioia, ci quando il s si rende conto del Nibbana qui ed ora. 4. Un altro gli dice: Signore, c' un s come tu dici. Ma quello non il s che raggiunge il Nibbana. Come? Perch a causa della presenza di delizia c' ilarit mentale, e quello stato considerato volgare. Ma quando il s, col calare della delizia, raggiunge l'equanimit, attento e chiaramente consapevole, sperimentando nel proprio corpo quella gioia della quale dicono i Nobili: Dimora felice chi ha equanimit e consapevolezza, e cos entra e contempla nel terzo jhana, ci quando il s si rende conto del Nibbana qui ed ora. 5. Un altro gli dice: Signore, c' un s come tu dici. Io non lo nego. Ma quello non lo stesso che sperimenta il Nibbana qui ed ora. Perch ? Perch la mente contiene l'idea della gioia, e quello stato considerato volgare. Ma quando, con l'abbandono del piacere e del dolore, con la scomparsa della gioia precedente e del dolore, uno entra e contempla uno stato oltre il piacere ed il dolore nel quarto jhana che purificato dall'equanimit e consapevolezza, e il s si rende conto del Nibbana qui ed ora. Cos alcuni proclamano il Nibbana qui ed ora per un essere esistente. Questi sono i cinque modi nei quali questi asceti e Bramani proclamano una dottrina di Nibbana qui ed ora. Non c' altro modo. 22

Questo, monaci il Tathagata capisce ecc. Questi sono i quarantaquattro modi in cui quegli asceti e Bramani che sono speculatori sul futuro, mentre avendo fissato le idee sul futuro, argomentano le varie Teorie speculative sul futuro. Non c' altro modo. Questo, monaci il Tathagata capisce... Questi sono i sessantadue modi in cui quegli asceti e Bramani che sono speculatori del passato, del futuro, o di entrambi, proclamano queste teorie. Non c' altro modo. Questo, monaci, il Tathagata capisce ecc. Queste, monaci, sono quelle altre questioni, ecc. Cos, monaci, quando quegli asceti e Bramani che sono Eternasti proclamano l'eternit del s e del mondo in quattro modi che sono soltanto il sentimento di coloro che non sanno e non vedono ingannati dalla brama. Quando quelli che sono in parte Eternasti ed in parte Non Eternasti proclamano l'eternit parziale e la non-eternit parziale del s e del mondo in quattro modi Quando quelli che sono per il Finito e l'Infinito proclamano il finito e l'infinit del mondo in quattro modi.... Quando quelli che come le anguille ricorrono ad asserzioni evasive, e si dimenano come anguille in quattro modi... Quando quelli che sono per l'Origine delle cose proclamano l'origine del s e del mondo in due modi... Quando quelli che sono speculatori del passato, avendo fissato teorie sul passato misero in avanti le varie teorie speculative sul passato in diciotto modi diversi.. Quando quelli che proclamano una dottrina di Sopravvivenza della Consapevolezza dopo la morte la proclamano in sedici modi diversi... Quando quelli che proclamano una dottrina di Sopravvivenza Inconscia dopo la morte e la proclamano in otto modi diversi.... Quando quelli che proclamano una dottrina di Nessuna consapevolezza e sopravvivenza non consapevole dopo la morte la proclamano cos in otto modi... Quando quelli che proclamano l'annientamento, la distruzione e la non-esistenza degli esseri in sette modi..... Quando quelli che proclamano Nibbana qui ed ora per un essere esistente in cinque modi.... Quando quelli che sono speculatori sul futuro in quarantaquattro modi diversi...

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Quando quegli asceti e Bramani che sono speculatori su passato, futuro o entrambi, avendo fissato teorie in sessantadue modi diversi.. Quando quegli asceti e Bramani Eternasti proclamano l'eternit del s e del mondo in quattro modi condizionati dal contatto. Quando quelli che sono in parte Eternasti ed in parte Non Eternasti... Quando quelli che sono per il Finito e per l'Infinito... Quando quelli che come anguille... Quando quelli che sono per l'origine delle cose...... Quando quelli che sono speculatori del passato in diciotto modi... Quando quelli che proclamano una dottrina di Sopravvivenza Consapevole dopo la morte... Quando quelli che proclamano una dottrina di Sopravvivenza Inconscia dopo la morte... Quando quelli che proclamano una dottrina di Sopravvivenza Non-consapevole-n-inconscia dopo la morte... Quando quelli che sono per la distruzione... Quando quelli che proclamano il Nibbana Qui ed Ora... Quando quelli che sono speculatori sul futuro... Quando quegli asceti e Bramani sono speculatori del passato, futuro o entrambi, avendo fissato teorie dirette in sessantadue modi diversi sono condizionati dal contatto. Tutti questi (Eternasti ed il resto) dovrebbero sperimentare che il sentimento senza contatto impossibile. Riguardo a tutti costoro () essi sperimentano questi sentimenti da contatto ripetuto attraverso i sei sensi principali; condizionati dalla brama; aggrappandosi alla brama; al divenire; alla nascita con condizioni convenienti; alla nascita condizionata da vecchiaia e morte, dolore, lamentazione, tristezza e angoscia. Quando, monaci, un monaco capisce come sono realmente il nascere ed il morire delle sei basi di contatto, la loro attrazione e pericolo, e la liberazione da loro, lui sa e va oltre queste teorie. Qualsiasi asceta e Bramano che sono speculatori del passato o del futuro o di entrambi dopo aver proclamato teorie speculative , sono tutti intrappolati nella rete con le loro sessantadue divisioni, e ovunque emergono e tentano di uscire, saranno presi e intrappolati in questa rete. Monaci, il corpo del Tathagata collegato con ci che lo limita, finch vivr, Deva e creature umane lo vedranno. Ma alla separazione del corpo e all'esaurimento della vita, Deva e creature umane non lo vedranno mai pi. A queste parole il Venerabile Ananda disse al Sublime: meraviglioso, Signore, meraviglioso. Quale il nome di questa esposizione del Dhamma? 24

Ananda, puoi ricordare questa esposizione del Dhamma come la Rete del Vantaggio, la Rete del Dhamma, la Rete Suprema, la Rete delle Teorie o come la Vittoria Incomparabile in Battaglia. Cos il Sublime parl, ed i monaci si allietarono e si dilettarono alle sue parole.

Versione inglese di origine: http://www.accesstoinsight.org/canon/sutta/digha/dn01.html

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Da: http://utenti.lycos.it/tipitaka/digha/dn02.html
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Digha Nikaya 2 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Samaaphala Sutta I frutti della vita contemplativa


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Benedetto del Cielo soggiornava a Rajagaha, nel Parco dei Manghi di Jivaka Komarabhacca, con una grande comunit di monaci - 1,250 monaci in tutto. Ora in quel tempo - era il giorno di osservanza, la notte di luna piena della stagione dei gigli dacqua, il quarto mese delle piogge - il re Ajatasattu del Magadha, il figlio della regina Videha, si era seduto sul terrazzo del tetto del suo palazzo cinto dai suoi ministri. Allora si sent ispirato di esclamare: "Che meravigliosa questa notte di luna piena! Che bella.... Come piacevole.... Come ispirante.... come auspiciosa questa notte di luna piena! Quale prete o contemplativo dovremmo visitare questa sera per portare pace al nostro spirito"? Quando questo fu detto, uno dei ministri disse al re: "Vostra maest, c' Purana Kassapa, il capo di una comunit onorato e celebre, stimato come santo per la massa delle persone. vecchio, da molto ha lasciato il focolare, avanzato in anni, nell'ultima fase della sua vita. La vostra maest dovrebbe rendergli visita. Forse se gli rendeste visita, porterebbe la pace al vostro spirito." 25

Quando questo fu detto, il re rest silenzioso. Allora un altro ministro dice al re: "Vostra maest, c' Makkhali Gosala... "... "Vostra maest, c' Ajita Kesakambalin... "... "Vostra maest, c' Pakudha Kaccayana... "... "Vostra maest, c' Sajaya Belatthaputta... "... "Vostra maest, c' Nigantha Nataputta, il capo di una comunit onorato e celebre, stimato come santo per la massa delle persone. vecchio, da molto ha lasciato il focolare, avanzato in anni, nell'ultima fase della sua vita. La vostra maest dovrebbe rendergli visita. Forse che se gli rendeste visita porterebbe la pace al vostro spirito." Quando questo fu detto, il re rest silenzioso. Tutto questo tempo Jivaka Komarabhacca era seduto in silenzio lontano dal re. Il re gli dice dunque: "Amico Jivaka, perch sei silenzioso"? Vostra maest, c' il Benedetto del Cielo, degno ed a buon diritto il risvegliato che rimane nel mio parco dei manghi con una grande comunit di monaci - 1,250 monaci in tutto. In ci che riguarda questo Benedetto del Cielo, questa ammirevole testimonianza si sparsa: 'Certo, il Benedetto del Cielo degno ed a buon diritto il risvegliato, compiuto in chiara conoscenza e condotta, conoscitore del cosmo, maestro ineguagliato delle persone addomesticabili, maestro degli esseri umani e divini, svegliato, benedetto.' La vostra maest dovrebbe rendergli visita. Forse se gli rendeste visita porterebbe la pace al vostro spirito." "Allora in questo caso, amico Jivaka, fa' preparare gli elefanti per la passeggiata." Dopo avere risposto: "Come volete, vostra maest". Dopo aver fatto preparare cinquecento elefanti e la guardia personale del re, Jivaka annunci al re: "Vostra maest, i vostri elefanti per la passeggiata sono preparati. Fate ci che credete che tempo di fare". Allora il re, avendo fatto montare cinquecento delle sue donne sui cinquecento elefanti - una su ognuno - ed essendo salito sul proprio, usc dalla capitale in piena pompa reale, coi servitori che portano delle torce, e si diresse verso il parco dei manghi di Jivaka Komarabhacca. Ma quando il re non fu pi lontano dal parco dei manghi, fu afferrato dalla paura. Timoroso, agitato dice a Jivaka Komarabhacca: "Amico Jivaka, non stai ingannandomi? Non stai tradendomi? Non stai dandomi ai miei nemici? Come ci pu essere una tanto grande comunit di monaci - 1,250 in tutto - senza che si senta starnutire, senza che si senta tossire, senza che si senta una sola voce"? Non abbiate paura, grande re. Non abbiate paura. Non sto ingannandovi, tradirvi o darvi ai vostri nemici. Avanzate, grande re, avanzate! l dove vi sono lampade nella sala del padiglione." Allora il re, avvicinandosi tanto lontano sul suo elefante che il suolo lo permetteva, scese dalla sua montatura e si avvicin a piedi alla porta del padiglione. Arrivando, chiese a Jivaka: "Dov, amico Jivaka, il Benedetto del Cielo"? Il Benedetto del Cielo, grande re, seduto contro il pilastro di mezzo, faccia all'est, cinto dalla comunit dei monaci". Allora il re si avvicin al Benedetto del Cielo e, raggiungendolo, si tenne da un lato. Siccome si teneva l - osservando la comunit dei monaci seduti in un silenzio assoluto, calmi come un lago - si sent ispirato di esclamare: "Possa mio figlio, il principe Udayibhadda, godere della stessa pace di cui questa comunit di monaci gode adesso"!

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[Il Benedetto del Cielo dice:] "Siate il benvenuto, grande re, in compagnia dei vostri affetti." "Signore, mio figlio, il principe Udayibhadda, mi molto caro. Possa godere della stessa pace di cui questa comunit di monaci gode adesso"! Allora, inchinandosi al Benedetto del Cielo e salutando la comunit dei monaci con le mani giunte, si sedette da un lato. Appena seduto, dice al Benedetto del Cielo: "Amerei interrogare il Benedetto del Cielo su un certo argomento, se vuole darmi la possibilit di spiegare la mia domanda." "Chiedete, grande re, tutto ci che vorrete". La domanda del re "Signore, ci sono questi artigiani ordinari: domatori di elefanti, domatori di cavalli, carrettieri, arcieri, portabandiera, marescialli di campo, ufficiali di intendenza, grandi ufficiali reali, comandanti, eroi militari, guerrieri in armatura, guerrieri corazzati, schiavi, domestici, pasticcieri, barbieri, servitori dei bagni, cuochi, tessitori, vasai, calcolatori, contabili, ed ogni altro artigiano dello stesso genere. Si guadagnano da vivere grazie ai frutti dei loro mestieri, visibili nel qui ed ora. Portano felicit e piacere a loro stessi, ai loro genitori, spose e bambini, ai loro amici e colleghi. Mettono in opera un'eccellente presentazione di offerte ai preti e contemplativi che conducono al cielo e risultano felici e trascinano una rinascita celeste. possibile, signore, di far vedere un simile frutto della vita contemplativa, visibile nel qui ed ora"? Vi ricordate , grande re, avete posto mai questa domanda ad altri preti e contemplativi"? "S, infatti." "Cos, se ci non vi annoia, come hanno risposto"? "No, ci non mi annoia." Parlate allora, grande re." Non - azione "Una volta, signore, mi avvicinai a Purana Kassapa e, arrivando, scambiai dei cortesi saluti con lui. Dopo uno scambio di amichevoli saluti e cortesie, mi sedetti da un lato. Siccome mi ero seduto l gli chiesi: 'Venerabile Kassapa, ci sono questi artigiani ordinari (.....) possibile, venerabile signore, far vedere un simile frutto della vita contemplativa, visibile nel qui ed ora'? "Quando questo fu detto, Purana Kassapa mi dice, 'Grande re, agendo o facendo agire altre persone, mutilando od obbligando altre persone a mutilare, torturando od obbligando altre persone a torturare, infliggendo del dispiacere od obbligando altre persone ad infliggere del dispiacere, tormentando o obbligando altre persone a tormentare, intimidendo o obbligando altre persone ad intimidire, prendendo la vita, prendendo ci che non dato, svaligiando delle case, saccheggiando la ricchezza, commettendo dei furti, in brigantaggio sulle strade, commettendo l'adulterio, dicendo delle falsit non si fa del male. Se si dovesse trasformare tutti gli esseri viventi su questa terra in un solo mucchio di carne, in una sola pila di carne, ci con un disco al bordo tagliente non trascinerebbe nessun male, nessun effetto del male. Anche se si dovesse andare lungo la riva diritta del Gange, uccidendo ed obbligando altri ad uccidere, mutilando ed obbligando altre persone a mutilare, torturando ed obbligando altre persone a torturare, ci non trascinerebbe nessun male, nessun effetto del male. 27

Anche se si dovesse andare lungo la riva sinistra del Gange, dando ed obbligando altri a dare, offrendo dei sacrifici ed obbligando altri ad offrire dei sacrifici, ci non trascinerebbe nessun merito, nessun effetto di merito. La generosit, il controllo, la misura e la parola vera non trascinano nessuno merito, nessuno effetto di merito.' "Cos, interrogato su un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, Purana Kassapa ha risposto della non-azione. Questo come se una persona, interrogata a proposito di un mango, dovesse rispondere per un frutto dell'albero del pane; o, interrogata a proposito di un frutto dell'albero del pane, dovesse rispondere per un mango: allo stesso modo, interrogato su un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, Purana Kassapa ha risposto della non-azione. Mi venuta unidea, allora: 'Come qualcuno anche io potrei immaginare di mostrarmi sgarbato verso un prete o un contemplativo vivendo nel suo regno'? E tuttavia non apprezzai pi le parole di Purana Kassapa e protestai contro di esse. Non apprezzando n protestando, ero insoddisfatto. Senza esprimere insoddisfazione, senza accettare il suo insegnamento, senza adottarlo, mi alzai dalla mia sede e partii. Purificazione per il vagabondare "Un'altra volta mi avvicinai a Makkhali Gosala, ecc. "Quando questo fu detto, Makkhali Gosala mi dice: 'Grande re, non c' nessuna causa, nessuna condizione necessaria, per sporcare gli esseri. Gli esseri sono sporcati senza causa, senza condizione necessaria. Non c' causa, n condizione necessaria, per la purificazione degli esseri. Gli esseri sono purificati senza causa, senza condizione necessaria. Niente causato dal s, niente ha causa esterna, niente causato dall'uomo. Non c' forza, n sforzo, n energia umana, n impresa umana. Tutti gli esseri viventi, tutta la vita, tutti gli esseri, tutte le anime sono impotenti, privati, privi di sforzo. Soggetti ai cambiamenti del destino, al dono di fare, ed alla natura, sono sensibili al piacere ed al dolore nelle sei grandi classi di nascita. "Ci sono 1,406,600 modi principali di origine. ci sono 500 tipi di kamma, cinque tipi, e tre tipi; pieno kamma e mezzo kamma. Ci sono 62 piste, 62 sotto-eoni, sei grandi classi di nascita, otto classi di uomini, 4,900 mezzi di sostentamento, 4,900 tipi di erranti, 4,900 case dei Naga, 2,000 facolt, 3,000 inferni, 36 campi di polvere, sette sfere di esseri percettivi, sette sfere di esseri non-percettivi, sette tipi di piante giuncate, sette tipi di deva, sette tipi di esseri umani, sette tipi di demoni, sette grandi laghi, sette nodi maggiori, sette nodi minori, 700 precipizi maggiori, 700 precipizi minori, 700 sogni maggiori, 700 sogni minori, 84,000 grandi eoni. Dopo avere trasmigrato ed errato attraverso tutti questi, i saggi ed i pazzi loro simili metteranno fine alla sofferenza. "'Sebbene si potrebbe immaginare: "Per questa moralit, questa pratica, questa austerit, o questa vita santa porter il kamma che non maturo ed eliminer il kamma maturo ogni volta che sar toccato da lui"-- impossibile. Il piacere ed il dolore sono misurati, il vagabondare determinato nei suoi limiti. Non ci sono accorciamento n allungamento, n accelerazione n decelerazione. Tutto come un gomitolo di filo, quando lo si getta, arriva semplicemente alla sua fine per il suo sviluppo, allo stesso modo, dopo avere trasmigrato ed errato, i saggi ed i pazzi loro simili metteranno fine alla sofferenza.' "Cos, interrogato su un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, Makkhali Gosala ha risposto della purificazione per mezzo del vagabondare. (.)

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Annichilimento "Un'altra volta mi avvicinai ad Ajita Kesakambalin, ecc. "Quando questo fu detto, Ajita Kesakambalin mi dice: 'Grande re, niente dato, niente offerto, niente sacrificato. Non ci sono frutti n risultati delle buone o delle cattive azioni. Non c' questo mondo, n il mondo a venire, n madre, n padre, n esseri rinati spontaneamente; n preti n contemplativi che, stando bene a buon diritto e praticando a buon diritto, proclamano questo mondo ed il prossimo dopo averlo conosciuto direttamente e realizzato da loro stessi. Una persona un insieme di quattro elementi primari. Alla morte, la terra, nel corpo, torna e si fonde nella sostanza terra esterna. Il fuoco torna e si fonde nella sostanza fuoco esterna. Il liquido torna e si fonde nel sostanza liquido esterna. Il vento torna e si fonde nella sostanza vento esterna. Le facolt dei sensi si sparpagliano nello spazio. Quattro uomini portano il cadavere. I suoi elogi non risuonano non pi lontano del carniere. Le ossa diventano color piccione. Le offerte finiscono in ceneri. La generosit insegnata dagli idioti. Le parole di quelli che parlano dell'esistenza dopo la morte sono false, chiacchiera vuota di senso. Allo scioglimento del corpo, i saggi ed i pazzi, ogni uguale annichilato, distrutto. Non esistono dopo la morte.' "Cos, interrogato su un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, Ajita Kesakambalin ha risposto dell'annichilimento. (..) Non-appartenenza "Un'altra volta mi avvicinai a Pakudha Kaccayana, ecc. "Quando questo fu detto, Pakudha Kaccayana mi dice: 'Grande re, ci sono queste sette sostanze non fatte, irriducibili, non create, senza creatore, dolorose, stabili come un picco montagnoso, come un pilastro - che non si alterano, non cambiano, non interferiscono una con l'altra, sono incapaci di causare piacere, dolore, e piacere e dolore. Quali sette? La sostanza-terra, la sostanza-liquido, la sostanza-fuoco, la sostanza-vento, il piacere, il dolore, e l'anima in quanto settima. Ecco le sette sostanze. "'E tra esse non c' nessun assassino n nessuno che faccia uccidere, nessun ascoltatore n nessuno che faccia sentire, nessun conoscitore n nessuno che causa la cognizione. Quando si tronca la testa [di un'altra persona], non c' nessuno che prende la vita di chiunque. Sono semplicemente le sette sostanze che passano la spada'. "Cos, interrogato su un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, Pakudha Kaccayana ha risposto della non-appartenenza (.)

Quadruplice moderazione "Un'altra volta mi avvicinai al Nigantha Nataputta, ecc.

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"Quando questo fu detto, il Nigantha Nataputta mi dice: 'Grande re, c' il caso dove il Nigantha - il senza nodi - moderato per la quadruplice moderazione. E come il Nigantha moderato per la quadruplice moderazione? C' il caso dove il Nigantha disturbato da tutte le acque, congiunto con tutte le acque, pulito da tutte le acque, compenetrato per tutte le acque. Questo come il Nigantha moderato dalla quadruplice moderazione. Quando il Nigantha - uno senza nodi - moderato da questa quadruplice moderazione, detto essere uno Senza Nodi (Nigantha), un figlio di Nata (Nataputta), e il suo io rifinito, il suo io controllato, il suo io stabilito.' "Cos, interrogato su un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, Nigantha Nataputta ha risposto della quadruplice moderazione. ()

Evasione "Un'altra volta mi avvicinai a Sajaya Belatthaputta, ecc. "Quando questo fu detto, Sajaya Belatthaputta mi dice: 'Se mi chiedete se esiste un altro mondo [dopo la morte], se pensassi che esiste un altro mondo, vi dichiarerei ci? Non lo penso. Non penso in questo modo. Non penso diversamente. Non penso che questo non sia. Non penso che questo sia . Se doveste chiedermi se non esiste un altro mondo... tanto questo che questo non ... n questo n questo non ... se ci sono degli esseri che trasmigrano... se non ce n... tanto c' e tanto non ce n... n c' n non ce n... se il Tathgata esiste dopo la morte... non esiste...... n egli esiste n non esiste dopo la morte, vi dichiarerei ci? Non lo penso. Non penso di questo modo. Non penso diversamente. Non penso che questo non sia. Non penso che questo sia .' "Cos, interrogato su un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, Sajaya Belatthaputta ha risposto dell'evasione (.)

Primo frutto visibile della vita contemplativa "Questo perch, signore, chiedo al Benedetto del Cielo: Ci sono questi artigiani ordinari: ecc. possibile, signore, far vedere un simile frutto della vita contemplativa, visibile nel qui ed ora"? "S, possibile, grande re. Ma innanzitutto, rispetto a ci, vado a porvi una controdomanda. Rispondete se lo desiderate. Supponiamo che ci fosse un uomo: il vostro schiavo, il vostro operaio, alzandosi la mattina prima di voi, arzillo a letto la sera solamente dopo di voi, facendo tutto ci che gli ordinate, sempre per piacervi, educato, osservando sempre l'aspetto del vostro viso. L'idea gli verrebbe: Questo non stupefacente? Questo non stupefacente? --la destinazione, i risultati, di atti meritori. Perch questo re Ajatasattu un essere umano, ed io anche, sono un essere umano, e tuttavia il re Ajatasattu si diverte fornito e sazio delle cinque corde della sensualit - come un deva - mentre sono il suo schiavo, il suo operaio... osservando sempre l'aspetto del suo viso. Anchio, dovrei fare degli atti meritori. E se radessi i miei capelli e la mia barba, indossassi gli abiti ocra, e lasciassi la vita domestica per i senza domicilio'?

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"Dunque dopo qualche tempo rade i suoi capelli e la sua barba, indossa gli abiti ocra, e lascia la vita domestica per i senza domicilio. Dopo essere partito cos, vive moderato in corpo, in parole, ed in mente, accontentandosi del cibo e del riparo pi semplice, amando la solitudine. Supponiamo allora che uno dei vostri uomini dovesse informarvi che: 'Occorre che sappiate, vostra maest, che questo uomo vostro - il vostro schiavo, il vostro operaio (......) ha lasciato la vita domestica per i senza domicilio... accontentandosi dei pi semplici cibi e ripari, compiacendosi in solitudine.' Vi direste: 'Riportatemi questuomo. Fate ridivenire egli il mio schiavo, il mio operaio... ! "Non tutto, signore. Al contrario, sono di quelli che si inchinerebbe davanti a lui, si alzerebbero per rispetto, l'inviterebbe a prendere una sede, l'inviterebbe ad accettare dei regali di abiti, cibo , alloggi e forniture mediche per i malati. Ed io lo doterei di giusta sicurezza, difesa e protezione." "Dunque che pensate, grande re. C' un frutto visibile della vita contemplativa, o non ce n? "S, signore. C certamente un frutto visibile della vita contemplativa." "Questo, grande re, il primo frutto della vita contemplativa, visibile nel qui ed ora, che vi designo." Secondo frutto visibile della vita contemplativa "Ma possibile, signore, vedere ancora un altro frutto della vita contemplativa, visibile nel qui ed ora"? "S, possibile, grande re. Ma innanzitutto, rispetto a ci, vado a porvi una controdomanda. Rispondete se lo desiderate. Supponiamo che ci fosse un uomo: un fattore, un capofamiglia, un contribuente che riempisse il tesoro reale. L'idea gli verrebbe: Questo non stupefacente? Questo non stupefacente? --la destinazione, i risultati, gli atti meritori! Perch questo re Ajatasattu un essere umano, ed io anche, sono un essere umano, e tuttavia il re Ajatasattu si diverte fornito e sazio delle cinque corde della sensualit - come un deva, se ci si trova - mentre un fattore, un capofamiglia, un contribuente che riempie il tesoro reale. Anchio, dovrei fare degli atti meritori. E se radessi i miei capelli e la mia barba, indossassi gli abiti ocra, e lasciassi la vita domestica per i senza domicilio'? "Dunque dopo qualche tempo abbandona le sue ricchezze, grandi o piccole; lascia i suoi parenti, vicini o lontani; rade i capelli e la barba, indossa gli abiti ocra, e lascia la vita domestica per i senza domicilio. Vive moderato in corpo, in parole, ed in mente, accontentandosi del cibo e del riparo pi semplice, amando la solitudine. Supponiamo allora che uno dei vostri uomini dovesse informarvi cos: 'Occorre che sappiate, vostra maest, che questuomo - il fattore, il capofamiglia, il contribuente che riempiva il tesoro reale... ha lasciato la vita domestica per i senza domicilio... accontentandosi del cibo e del riparo pi semplice, amando la solitudine.' Voi direste: 'Riportatemi questuomo. Fate ridivenire egli un fattore, un capo di casa, un contribuente che riempie il tesoro reale! '? "Non tutto, signore. Al contrario, sono di quelli che si inchinerebbe davanti a lui, si alzerebbe per rispetto per lui, l'inviterebbe a prendere una sede, l'inviterebbe ad accettare dei doni di abiti, alloggio, e forniture mediche per i malati. Ed io lo doterei di giusta sicurezza, difesa, e protezione." "Dunque che pensate, grande re. C un frutto visibile della vita contemplativa, o non c? "S, signore. C certamente un frutto visibile della vita contemplativa." "Questo, grande re, il secondo frutto della vita contemplativa, visibile nel qui ed ora, che vi designo." 31

Frutti superiori della vita contemplativa "Ma possibile, signore, far vedere ancora un altro frutto della vita contemplativa, visibile nel qui ed ora"? "S, possibile, grande re. Ascoltate e siate molto attento. Vado a parlare. C' il caso, grande re, dove un Tathgata appare nel mondo, degno ed a buon diritto risvegliato. Insegna il Dhamma ammirevole nel suo principio, ammirevole nel suo mezzo, ammirevole nella sua fine. Proclama la vita santa nei suoi dettagli e nella sua dottrina interamente perfetta, innegabilmente pura. "Un capofamiflia o il figlio di un capofamiglia, sentendo il Dhamma, guadagna la convinzione nel Tathgata e si dice: 'La vita domestica striminzita, una pista polverosa. La vita di rinuncia come l'aria libera. E se radessi i miei capelli e la mia barba, indossassi gli abiti ocra, e lasciassi la vita domestica per i senza domicilio'? "Dunque dopo qualche tempo abbandona le sue ricchezze, grandi o piccole; lascia i suoi genitori; rade i suoi capelli e la sua barba, indossa gli abiti ocra, e lascia la vita domestica per i senza domicilio. "Cos, vive moderato per le regole del codice monastico, vedendo del pericolo agli inferiori errori. Compiuto nella sua virt, guarda le porte dei suoi sensi, riempito di attenzione e di vigilanza ed contento. Sulla virt

Parte prima
"E come un monaco compiuto in virt? Abbandonando il prendere la vita, si astiene dal prendere la vita. Rimane col suo bastone posato, il suo coltello posato, scrupoloso, pieno di piet, compassionevole al benessere di tutti gli esseri viventi. Ci fa parte della sua virt. "Abbandonando il prendere ci che non dato, si astiene dal prendere ci che non dato. Prende solamente ci che dato, accetta solamente ci che dato, vive non per astuzia ma per mezzo di un s che diventato puro. Questo fa parte della sua virt. "Abbandonando il nubilato, vive la vita del celibato, distante, si astiene dall'atto sessuale che il modo del paesano. Questo fa parte della sua virt. "Abbandonando le parole false, si astiene da parole false. Dice la verit, si attiene alla verit, fermo, affidabile, non un ingannatore del mondo. Questo fa parte della sua virt. "Abbandonando le parole che seminano discordia si astiene da parole che seminano discordia. Ci che ha sentito qui non lo racconta l per separare quelle persone da queste persone. Ci che ha sentito l non lo racconta qui per separare quelle persone da queste persone. Cos riconciliando ci che si diviso o cementando ci che unito, ama la concordia, si compiace nella concordia, approfitta della concordia, detta delle cose che creano la concordia. Questo fa parte della sua virt. "Abbandonando le parole ingiuriose, si astiene da parole ingiuriose. Dice delle parole che sono dolci all'orecchio, affettuose, che vanno al cuore, educate, attraenti e piacevoli per le persone. Questo fa parte della sua virt. 32

"Abbandonando la chiacchiera inutile, si astiene dalla chiacchiera inutile. Parla a tempo debito, dice ci che serio, ci che in accordo con lo scopo, il Dhamma ed il Vinaya. Dice delle parole degne di essere preservate, a proposito, ragionevoli, circoscritto, in rapporto con lo scopo. Questo fa parte della sua virt. "Si astiene dal danneggiare il seme e la vita vegetale. "Mangia solamente una volta al giorno, astenendosi dalla cena e dal cibo in momenti sbagliati della giornata. "Si astiene dal danzare, cantare, fare della musica strumentale ed assistere a spettacoli. "Si astiene dal portare ghirlande e di abbellirsi con profumi e cosmetici. "Si astiene da letti e sedie alte e lussuose. "Si astiene dallaccettare oro e denaro. "Si astiene dallaccettare bevande alcoliche... carne cruda... donne e ragazze... schiavi maschi e femmina... capre e pecore... pollame e maiali... elefanti, bestiame, giumente... campi e propriet. "Si astiene dal portare messaggi.... Di acquistare e di vendere.... Di fare affare con false bilance, falsi metalli, e falsi misure.... Da corruzione, inganno e frode. "Si astiene dal mutilare, eseguire, incarcerare, dal brigantaggio, saccheggio e violenza. "Questo fa parte della sua virt.

Sulla virt Parte intermedia


"Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, si dedicano a danneggiare semi e vita vegetale come queste - piante propagate dalle radici, gambi, giunture, germogli, semi - si astiene da danneggiare il seme e la vita vegetale come queste. Questo fa parte della sua virt. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, si dedicano a consumare provvigioni come - cibo, bevande, vestiti, veicoli, effetti letterari, profumi e carne - si astiene dal consumare provvigioni. Questo fa parte della sua virt. "Mentre dei preti e contemplativi che vivono con cibo dato in buona fede, si dedicano ad assistere a spettacoli come questi - danza, canto, musica strumentale, drammi, recitazioni, battiti di mani, cembali e tamburi, sedute di lanterna magica, cose di acrobazia e congiure, combattimenti di elefanti, combattimenti di cavalli, combattimenti di bufali, combattimenti di tori, combattimenti di capre, combattimenti di montoni, combattimenti di galli, combattimenti di quaglie, combattimenti al bastone, pugilato, lotta, giochi di guerra, e riviste di parata militare - si astiene dallassistere a spettacoli come questi. Questo fa parte della sua virt. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, si dedicano a giochi spensierati ed oziosi come questi - scacchi ad otto capanne, scacchi a dieci capanne, scacchi nell'aria, campana, ossicini, dadi, giochi di bastoni, immagini con le mani, giochi di palla, soffiare nei fischietti 33

giocattoli, fare dei salti pericolosi, giocare coi mulini a vento giocattolo, carri giocattolo, archi giocattolo, indovinare delle lettere nell'aria, indovinare i pensieri, mimare le deformit - si astiene da giochi spensierati ed oziosi come questi. Questo perci, fa parte della sua virt. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, si dedicano a mobili alti e lussuosi come questi letti sontuosi, decorati da animali scolpiti, copriletti a lunghi peli, multicolore, in lana minima, in lana ricamata di fiori o di figure animali, a frangia, in seta ricamata con pietre preziose; grandi tappeti di lana; di elefante, cavallo, in pelle di antilope, in pelle di cervo; sof a pensiline, con cuscini rossi per la testa ed i piedi - si astiene dallutilizzare dei mobili alti e lussuosi come questi. Questo fa parte della sua virt. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, usano profumi, fissatori per capelli, e mezzi di abbellimento come questi - polveri per il corpo, massaggi agli oli, bagni alle acque profumate, impastatura dei membri, specchi, unguenti, ghirlande, profumi, creme, polveri per il viso, mascara, braccialetti, caschi, canne di marcia decorata, bottiglie ad acqua ornata, spade, parasole di fantasia, sandali decorati, turbanti, gioielli, scacciamosche in pelo di yak, abiti bianchi a lunghe frange - si astiene dallutilizzare profumi, fissatori per capelli, e mezzi di abbellimento come questi. Questo fa parte della sua virt. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, si dedicano a parlare di argomenti triviali come questi - parlare di re, ladri, ministri di stato; eserciti e di battaglie; di cibo e di bevande; vestiti, arredamento, ghirlande e di profumi; di genitori; di veicoli; di villaggi, borgate, citt, campagna; di donne e di eroi; pettegolezzi; di racconti sulle morti; di racconti di diversit [discussioni filosofiche sul passato e l'avvenire], della creazione del mondo e del mare e di discutere se le cose esistono o no - si astiene dal parlare di argomenti triviali come questi. Questo fa parte della sua virt. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, si dedicano a dibattimenti come questi--'comprendi questa dottrina e disciplina? Sono quello che comprende questa dottrina e disciplinare. Come potresti comprendere questa dottrina e disciplina? Pratichi in modo erroneo. pratico a buon diritto. Sto consistendo. Non sei. Ci che dovrebbe essere detto per primo, l'hai detto in ultimo. Ci che dovrebbe essere detto in ultimo, l'hai detto per primo. Ci che hai esposto stato confutato La tua dottrina stata rovesciata. Va' dunque, prova a salvare la tua dottrina! --si astiene da dibattimenti come questi. Questo fa parte della sua virt. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, si dedicano a portare messaggi e commissioni per persone come questi - re, ministri di stato, nobili guerrieri, preti, capifamiglia o giovani [che dicono], 'Va' qui, va' l, porta ci l, riporta ci qui'--si astiene dal portare messaggi e commissioni per le persone come questi. Questo fa parte della sua virt. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, si imbarcano in intrighi, persuasione, suggestione, deprezzamento, ed inseguimento del guadagno col guadagno, si astiene da forme di intrighi e di persuasione [modi inadatti di tentare di guadagnarsi un sostegno materiale] come questi. Questo fa parte della sua virt. Sulla virt

Parte grande
"Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, vivono per mezzo di un cattivo mezzo di sostentamento, per le arti tanto meschine come: 34

leggere la chiromanzia; leggere i presagi ed i segni; interpretare gli avvenimenti celesti [stelle filanti, comete]; interpretare i sogni; leggere la frenologia; leggere delle caratteristiche su del tessuto roso dai topi; offrire oblazioni di fuoco, al cucchiaio, di baccelli, di cipria, di grani di riso, di burro chiarificato e di olio; offrire oblazioni dalla bocca; offrire sacrifici di sangue; fare predizioni a partire dall'estremit delle dita; installare demoni in un cimitero; gettare sorti su degli spiriti; recitare fascini per la protezione della casa; affascinare i serpenti, [studiare] la conoscenza dei veleni, degli scorpioni, dei topi, degli uccelli, dei corvi,; predire l'avvenire a partire da visioni; dare fascini di protezione; interpretare le grida degli uccelli e degli animali-si astiene dallavere un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come queste. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, vivono per mezzo di un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come: determinare pietre, vestiti, bastoni, spade, lance, frecce, archi, ed altre armi; donne, ragazzi, ragazze, schiavi maschi, schiavi femmina,; elefanti, cavalli, bufali, tori, mucche, capre, montoni, pollame, quaglie, lucertole, roditori, tartarughe, ed altri animali fortunati e sfortunati - si astiene dallavere un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come queste. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, vivono per mezzo di un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come predire: i capi vanno ad avvicinarsi; i capi vanno ad avvicinarsi e ritornare; 35

i nostri capi vanno ad attaccare, ed i loro capi si ritirano; i loro capi vanno ad attaccare, ed i nostri capi si ritirano; l ci sar un trionfo per i nostri capi e la disfatta per i loro capi; l ci sar un trionfo per i loro capi e la disfatta per i nostri capi; cos l ci sar un trionfo, cos l ci sar una disfatta-si astiene dallavere un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come queste. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, vivono per mezzo di un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come predire: l ci sar un'eclissi di luna; l ci sar un'eclissi di sole; l ci sar occultazione di un asteroide; il sole e la luna seguiranno il loro corso normale; il sole e la luna vanno a smarrirsi; gli asteroidi seguiranno il loro corso normale; gli asteroidi vanno a smarrirsi; l ci sar una pioggia di meteoriti; l ci sar un oscuramento del cielo; l ci sar un terremoto; l ci sar il tuono in un cielo senza nuvole; l ci sar un'alzata, un coricare, un oscuramento, uno schiarimento del sole, della luna, e degli asteroidi; tale sar il risultato dell'eclissi di luna... si astiene dallavere un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come queste. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, vivono per mezzo di un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come predire: l ci saranno delle piogge abbondanti; l ci sar una siccit; l ci sar abbondanza; l ci sar carestia; 36

l ci saranno riposo e sicurezza; l ci sar pericolo; l ci sar malattia; l ci sar assenza di malattia; o essi guadagnano la loro vita contando, facendo della contabilit, calcolando, componendo della poesia, o insegnando delle arti e delle dottrine edonistiche-si astiene dallavere un cattivo mezzo di sostentamento, per le arti tanto meschine che questi. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, vivono per mezzo di un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come: calcolare auspici per matrimoni, fidanzamenti, divorzi; per raccogliere debiti o fare degli investimenti e dei prestiti; per essere attraente o repellente; per curare le donne che hanno avuto degli aborti; recitare delle sorti per legare la lingua di un uomo, per paralizzare le sue mascelle, per fargli perdere il controllo delle sue mani, o per portargli la sordit; ottenere risposte dagli oracoli a domande inviate ad un specchio, ad una ragazza, o altro; rendere un culto al sole, al Grande Brahma, fare uscire delle fiamme dalla bocca, invocare la dea della fortuna-si astiene dallavere un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come queste. "Mentre dei preti e contemplativi, che vivono con cibo dato in buona fede, vivono per mezzo di un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come: promettere regali ai deva in ritorno di favori; mantenere queste promesse; demonologia; insegnare delle sorti di protezione domestica; indurre la virilit e l'impotenza; dedicare dei siti per la costruzione; dare bagni cerimoniali; offrire dei fuochi sacrificali; preparare sostanze, purganti, espettorati, diuretici, cure per il mal di testa; preparare dell'olio per gli orecchi, delle gocce per gli occhi, dell'olio per il naso, colliri e sieri; curare la cateratta, praticare la chirurgia, praticare come pediatra, amministrare dei medicinali e dei trattamenti per curare i loro effetti secondari-si astiene dallavere un cattivo mezzo di sostentamento, per arti tanto meschine come queste. Questo fa parte della sua virt. 37

"Un monaco cos compiuto in virt non vede nessun pericolo per la sua virt. Tutto come un nobile re guerriero dalla testa unta che ha disfatto i suoi nemici non vede nessun pericolo da parte dei suoi nemici, allo stesso modo il monaco cos compiuto in virt non vede nessun pericolo per la sua virt. Dotato di questo nobile aggregato di virt, internamente sensibile al piacere di essere senza biasimo. Cos un monaco compiuto in virt. Moderazione dei sensi "E come custodisce un monaco le porte dei suoi sensi? Vedendo una forma con l'occhio, non si aggrappa a nessun tema o dettaglio per cui - se dovesse rimanere senza moderazione sulla facolt dell'occhio - degli aspetti cattivi, maldestri, come l'avidit o l'angoscia potrebbero assalirlo. sentendo un suono con l'orecchio.... sentendo un odore col naso.... apprezzando un sapore con la lingua.... riguardo una sensazione tattile col corpo.... conoscendo un'idea con l'intelletto, non si aggrappa a nessun tema o dettaglio per che - se dovesse rimanere senza moderazione sulla facolt dell'intelletto degli aspetti cattivi, maldestri, come l'avidit o l'angoscia potrebbero assalirlo. Dotato di questa nobile moderazione sulle facolt dei sensi, internamente sensibile al piacere di essere senza biasimo. Cos un monaco guarda le porte dei suoi sensi. Attenzione e vigilanza "E come un monaco in possesso dell'attenzione e della vigilanza? Quando si avvicina e ritorna, agisce con vigilanza. Quando guarda da vicino e guarda da lontano... quando piega e stende le sue membra... quando porta il suo mantello e la sua scodella... quando mangia, beve, mastica e assaggia... quando urina e defeca... quando cammina, si tiene in piedi, si seduto, si addormenta, si sveglia, parla e rimane silenzioso, agisce con vigilanza. Cos un monaco in possesso dell'attenzione e della vigilanza. Contentezza "E come un monaco contento? Come un uccello, dovunque va, il mantello il solo fardello; egli si accontenta di abiti donati al suo corpo e di cibo elemosinato per la sua fame. Dovunque va, porta solamente il necessario. Cos un monaco contento. Abbandono degli ostacoli "Dotato di questo nobile aggregato di virt, questa nobile moderazione delle facolt dei sensi, questa nobile attenzione e vigilanza, e questa nobile contentezza, si cerca un luogo isolato: una foresta, l'ombra di un albero, una montagna, un vallone, una caverna, una grotta, una fustaia nella giungla, all'aria aperta, un pagliaio. Dopo il suo pasto, di ritorno dal suo giro di elemosina, si siede, incrocia le sue gambe, mantiene il suo corpo diritto, e porta la sua attenzione davanti a lui. "Abbandonando la brama rispetto al mondo, rimane con una coscienza esente da brama. Pulisce la sua mente dalla brama. Abbandonando la cattiva volont e la collera, rimane con una coscienza esente da cattiva volont, portato al benessere di tutti gli esseri viventi. Pulisce la sua mente dalla cattiva volont e dalla collera. Abbandonando la pigrizia e l'intorpidimento, rimane con una coscienza esente da ozio e di intorpidimento, attento, vigile, percettivo alla luce. Pulisce la sua mente dalla pigrizia e dall'intorpidimento. Abbandonando l'agitazione e l'ansiet, rimane imperturbabile, la sua mente internamente calma. Pulisce la sua mente dall'agitazione e dall'ansiet. Abbandonando l'incertezza, rimane oltre l'incertezza, senza perplessit rispetto alle qualit mentali positive. Pulisce la sua mente dall'incertezza.

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"Supponiamo che un uomo, facendo un prestito, l'investa nei suoi affari. I suoi affari riescono. Rimborsa i suoi vecchi debiti e gliene resta per intrattenere la sua sposa. L'idea gli verrebbe, 'Prima, facendo un prestito, l'ho investito nei miei affari. Adesso i miei affari sono riusciti. Ho rimborsato i miei vecchi debiti e gliene resta per intrattenere la mia sposa.' A causa di ci ne trarrebbe gioia e felicit. "O supponiamo che un uomo si ammalasse - soffrendo seriamente. Non approfitta dei suoi pasti, e non c' nessuna forza nel suo corpo. Siccome il tempo passa, finisce per rimettersi da questa malattia. Approfitta dei suoi pasti e c' della forza nel suo corpo. L'idea gli verrebbe, 'Prima, ero malato.... Adesso mi sono rimesso da questa malattia. Approfitto dei miei pasti e c' della forza nel mio corpo.' A causa di ci ne trarrebbe gioia e felicit. "O supponiamo che un uomo sia gettato in prigione. Siccome il tempo passa, finisce per essere liberato da questa prigionia, sano e salvo, senza perdita delle sue propriet. L'idea gli verrebbe, 'Prima, ero in prigione. Adesso sono liberato da questa prigionia, sano e salvo, senza perdita delle mie propriet.' A causa di ci ne trarrebbe gioia e felicit. "O supponiamo che un uomo sia uno schiavo nell'incapacit di andare dove vorrebbe. Siccome il tempo passa, finisce per non essere liberato da questa schiavit, poi viene liberato, potendo andare dove vuole. L'idea gli verrebbe, 'Prima, ero un schiavo.... Adesso sono liberato da questa schiavit, dico a me stesso, non lo dico ad altri che io, liberato, posso andare dove voglio.' A causa di ci ne trarrebbe gioia e felicit. "O supponiamo che un uomo, portando del denaro e dei beni, passasse per una strada in un paese spopolato. Siccome il tempo passa, finisce per uscire da questo paese spopolato, sano e salvo, senza perdita delle sue propriet. L'idea gli verrebbe, 'Prima, portando del denaro e dei beni, passavo da una strada in un paese spopolato. Adesso sono uscito da questo paese spopolato, sano e salvo, senza perdita delle mie propriet.' A causa di ci ne trarrebbe gioia e felicit. "Allo stesso modo, quando questi cinque ostacoli non sono abbandonati, il monaco lo considera come un debito, una malattia, una prigione, una schiavit, una strada in un paese spopolato. Ma quando questi cinque ostacoli sono abbandonati, li considera come un non-indebitamento, una buona salute, una liberazione di prigione, la libert, un posto sicuro. Vedendo che sono stati abbandonati, ne contento. Contento, ne incantato. Incantato, il suo corpo si tranquillizza. Il suo corpo tranquillizzato, sensibile al piacere. Provando del piacere, la sua mente si concentra. I quattro jhana "Completamente ritirato dalla sensualit, ritirato dagli aspetti mentali maldestri, entra e rimane nel primo jhna: estasi e piacere nate dalla conoscenza, accompagnati dal pensiero diretto e valutazione, impregna, inonda e riempie questo corpo stesso con l'estasi ed il piacere nati dalla conoscenza. Questo come se degli abili bagnanti versassero della polvere di bagno in una vasca di rame e la plasmassero, annaffiandolo ancora ed ancora con l'acqua, cos che la sua palla di polvere da bagno satura, umidificata, impregnata dentro ed all'esterno - senza per questo gocciolare; parimenti, il monaco impregna... questo corpo stesso con l'estasi ed il piacere nati dalla conoscenza. Niente del suo corpo intero resta senza essere impregnato dall'estasi e dal piacere nati dalla conoscenza. "Questo un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, pi eccellente dei precedenti e pi sublime.

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"Inoltre, con la tranquillit del pensiero diretto e della valutazione, entra e rimane nel secondo jhna: estasi e piacere nate dalla calma, unificazione della coscienza libera dal pensiero diretto e dalla valutazione - calma interiore. Impregna, inonda e riempie questo corpo stesso con l'estasi ed il piacere nati dalla calma. Come un lago con l'acqua di sorgente che dall'interno, non avendo afflusso da est, ovest, nord, o sud, e coi cieli che forniscono molto spesso delle piogge abbondanti, cos che la fresca fontana dacqua dall'interno del lago limpregnerebbe e si spargerebbe dentro, l'inonderebbe e lo riempirebbe con acque fresche, nessuna parte del lago non sarebbe impregnata da acque fresche; parimenti, il monaco impregna... questo corpo stesso con l'estasi e piacere nati dalla calma. Tutto il suo corpo compenetrato dall'estasi e dal piacere nati dalla calma. "Questo un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. "Inoltre, con la cancellazione dell'estasi, resta nell'equanimit, attento e pienamente cosciente, e fisicamente sensibile al piacere. Entra e rimane nel terzo jhna del quale le Persone nobili dichiarano, 'Equanime ed attento, ha un stato piacevole.' Impregna, inonda e riempie questo corpo stesso col piacere che trae dall'estasi. Come in un stagno di loto, certi loti, nati e cresciuti nell'acqua, restano immersi nell'acqua ed infiorano senza uscire dall'acqua, cos che sono impregnati, inondati e pieni per l'acqua fresca delle loro radici alle loro estremit, e non ci sarebbe niente di questi loti che non fosse compenetrato dacqua fresca; parimenti, il monaco impregna... questo corpo stesso col piacere che trae dall'estasi. Tutto il suo corpo compenetrato dal piacere che trae dall'estasi. "Questo un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. "Inoltre, con l'abbandono del piacere e del dolore - come con la precedente scomparsa dell'euforia e dell'angoscia - entra e rimane nel quarto jhna: purezza dell'equanimit e dell'attenzione, n piacere n dolore. Si siede, impregnando il corpo di una pura e chiara coscienza. Questo come se un uomo si fosse seduto coperto dalla testa ai piedi con un tessuto bianco, cos che non ci fosse nessuna parte del suo corpo alla quale il tessuto bianco non si distenderebbe; parimenti, il monaco si siede, impregnando il corpo di una pura coscienza. Tutto il suo corpo compenetrato di una pura coscienza. "Questo, grande re, un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed adesso, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. Conoscenza profonda La sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, agile, malleabile, solida e trascinata all'imperturbabilit, la dirige e l'orienta verso la conoscenza e la visione. Discerne: 'Questo corpo che mio dotato di forma, composto dai quattro elementi primari, nato da madre e padre, nutrito di riso e di semola, soggetto allimpermanenza, alla frizione, alla pressione, allo scioglimento ed alla dispersione. E questa mia coscienza sostenuta e legata qui.' Questo come se ci fosse una bella gemma di bryl dell'acqua pi pura - ad otto faccette, chiara, limpida, perfetta in tutto i suoi aspetti, e nel suo mezzo ci fosse un filo blu, giallo, rosso, bianco o bruno - e un uomo di buona vista, prendendola nella sua mano, dovesse riflettere cos: 'Questa una bella gemma di bryl dell'acqua pi pura, ad otto faccette, chiara, limpida, compiuta in tutto i suoi aspetti. E, nel suo mezzo, c' un filo blu, giallo, rosso, bianco o bruno.' Allo stesso modo la sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, agile, malleabile, solida, e trascinata all'imperturbabilit - il monaco la dirige e l'orienta verso la conoscenza e la visione. Discerne: 'Questo corpo che mio dotato di forma, composto dai quattro elementi primari, nato da madre e padre,

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nutrito di riso e di semola, soggetto allimpermanenza, alla frizione, alla pressione, allo scioglimento, ed alla dispersione. E questa mia coscienza sostenuta e legata qui.' "Questo, grande re, un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed adesso, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. Il corpo creato dalla mente La sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, agile, malleabile, solida e trascinata all'imperturbabilit, la dirige e l'orienta verso la creazione di un corpo fatto dalla mente . A partire da questo corpo crea un altro corpo, dotato di forma, non fatta di mente, completo in tutte le sue parti, inferiore nelle sue facolt. Questo come se un uomo dovesse trarre un giunco dalla sua guaina. L'idea gli verrebbe: 'Questa la guaina, ci il giunco. La guaina una cosa, il giunco un altro, ma il giunco stato tratto dalla guaina.' O come se un uomo dovesse trarre una spada dal suo fodero. L'idea gli verrebbe: 'Questa la spada, ci il fodero. La spada una cosa, il fodero un altro, ma la spada stata tratta dal fodero.' O come se un uomo dovesse ritirare un serpente dalla sua muta. L'idea gli verrebbe: 'Questo il serpente, ci la muta. Il serpente una cosa, la muta un altra, ma il serpente stato ritirato dalla muta.' Allo stesso modo la sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, agile, malleabile, solida e trascinata all'imperturbabilit, il monaco la dirige e l'orienta verso la creazione di un corpo fatto dalla mente. A partire da questo corpo crea un altro corpo, dotato di forma, non fatto di mente, completo in tutte le sue parti, inferiore nelle sue facolt. "Questo, grande re, un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed adesso, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. Poteri sopranormali La sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, agile, malleabile, solida e trascinata all'imperturbabilit, la dirige e l'orienta verso poteri sopranormali. Maneggia dei poteri sopranormali. Dopo essere stato uno diventa parecchi; essendo stato parecchi diventa uno. Appare. Sparisce. Non fermato da muri, bastioni, e montagne come se fosse aria. Si immerge e riesce dalla terra come se fosse acqua. Cammina sull'acqua senza colare come se fosse terraferma. Con gambe incrociate vola nell'aria come un uccello. Con la sua mano tocca ed accarezza il sole e la luna che sono cos potenti. Tanto lontano fino ai mondi di Brahma. Tutto come un abile vasaio o il suo assistente potrebbero tirare da una terra, molto preparata, non importata stoviglie di vasellame, o come un abile scultore di avorio o il suo assistente potrebbero tirare da un avorio molto preparato ogni tipo di oggetti davorio, o come un abile orafo o il suo assistente potrebbero tirare dalloro molto preparato ogni tipo di oggetti doro; allo stesso modo la sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, agile, malleabile, solida, e trascinata all'imperturbabilit - il monaco la dirige e l'orienta verso poteri sopranormali.... tanto lontano quanto i mondi di Brahma. "Questo, grande re, un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed adesso, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. Chiara udienza La sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, agile, malleabile, solida e trascinata all'imperturbabilit, la dirige e l'orienta verso il divino elemento auditivo. Sente per mezzo del divino elemento auditivo, purificato e oltre l'umano - i due tipi di suoni: divini ed umani sia da vicino sia da lontano. Questo come se un uomo viaggiando su un veicolo sentirebbe i 41

suoni dei timpani, dei piccoli tamburi, di conche, di cembali, e di tom-toms. Saprebbe che, 'Ci il suono dei timpani, questo il suono dei piccoli tamburi, questo il suono di conche, questo il suono di cembali, e questo il suono di tom-toms'. Allo stesso modo la sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera di difetti, agile, malleabile, solida, e trascinata all'imperturbabilit - il monaco la dirige e l'orienta verso il divino elemento auditivo. Sente - per mezzo del divino elemento auditivo, purificato e oltre l'umano - i due tipi di suoni: divini ed umani sia da vicino sia da lontano. "Questo, grande re, un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed adesso, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. Leggere nelle menti La sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, agile, malleabile, solida e trascinata all'imperturbabilit, la dirige e l'orienta verso la conoscenza della coscienza di altri esseri. Conosce la coscienza di altri esseri, altri individui, avendola inglobata con la sua. Discerne una mente con passione come una mente con passione, ed una mente senza passione come una mente senza passione. Discerne una mente con avversione come una mente con avversione, ed una mente senza avversione come una mente senza avversione. Discerne una mente con illusione come una mente con illusione, ed una mente senza illusione come una mente senza illusione. Discerne una mente stretta come una mente stretta, ed una mente dispersa come una mente dispersa. Discerne una mente larga come una mente largao, ed una mente non - allargata come una mente non allargata. Discerne una mente eccelsa [che non al livello pi eccellente] come una mente eccelse, ed una mente trapassata come una mente trapassata. Discerne una mente concentrata come una mente concentrata, ed una mente non - concentrata come una mente non - concentrata. Discerne una mente liberata come una mente liberata, ed una mente non - liberata come una mente non - liberata. Questo come se una giovane donna - o uomo - esaminando il riflesso del suo proprio viso in uno specchio o una scodella di acqua chiara conoscesse 'macchiato' se questo fosse macchiato, o 'senza macchia' se ci non fosse. Allo stesso modo con la sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, agile, malleabile, solida e trascinata all'imperturbabilit - il monaco la dirige e l'orienta verso la conoscenza della coscienza di altri esseri. Conosce la coscienza di altri esseri, altri individui, avendola inglobata con la sua. "Questo perci, grande re, un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed adesso, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. Ricordarsi delle vite passate La sua mente cos concentrata, ecc. la dirige e l'orienta verso la conoscenza del ricordo delle vite passate, case precedenti. si ricorda delle sue molteplici vite passate, una nascita, due nascite, tre nascite, quattro, cinque, dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, cento, mille, centomila, degli innumerevoli eoni di contrazione cosmica, degli innumerevoli eoni di espansione cosmica, degli innumerevoli eoni di contrazione e di espansione cosmica, [ricordandosi], L avevo tale nome, appartenevo a tale clan, avevo tale apparenza. Tale era il mio cibo, la mia esperienza del piacere e del dolore, la fine della mia vita. Decedendo da questo stato, rinacqui l. L avevo tale nome, appartenevo a tale clan, avevo tale apparenza. Tale era il mio cibo, la mia esperienza del piacere e del dolore, la fine della mia vita. Decedendo da questo stato, rinacqui qui.' Cos si ricorda delle sue molteplici vite passate nei dettagli. Questo come se un uomo dovesse andare dal suo villaggio ad un altro villaggio, e poi di questo villaggio ad un altro villaggio, e poi da questo villaggio al suo villaggio. L'idea gli verrebbe: 'Sono stato dal mio villaggio a questo villaggio 42

laggi. L mi tenevo in tale modo, mi consolidavo in tale modo, parlavo in tale modo, e restavo silenzioso in tale modo. Da questo villaggio sono stato a questaltro villaggio, e l mi tenevo in tale modo, mi consolidavo in tale modo, parlavo in tale modo, e restavo silenzioso in tale modo. Da questo villaggio sono ritornato al mio.' Allo stesso modo la sua mente cos concentrata, il monaco la dirige e l'orienta verso la conoscenza del ricordo delle vite passate. Si ricorda delle sue molteplici vite passate... in ogni dettaglio. "Questo, grande re, un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. Il decesso e la riapparizione degli esseri La sua mente cos concentrata, ecc. la dirige e l'orienta verso la conoscenza del decesso e della riapparizione degli esseri. Vede - per mezzo dell'occhio divino, purificato e oltre l'umano - degli esseri decedere e riapparire, discerne se sono inferiori e superiori, belli e brutti, fortunati e sfortunati in accordo col loro kamma: 'Questi esseri - dotati di cattiva condotta fisica, verbale e mentale ingiuriavano le nobili persone, avevano false visioni ed intraprendevano delle azioni sotto l'influenza di esse - allo scioglimento del corpo, dopo la morte, sono riapparsi nel piano delle privazioni, la cattiva destinazione, i campi inferiori, in inferno. Ma questi esseri - dotati di buona condotta fisica, verbale e mentale, non ingiuriavano le nobili persone ed avevano visioni corrette ed intraprendevano delle azioni sotto l'influenza di esse - allo scioglimento del corpo, dopo la morte, sono riapparsi nelle buone destinazioni, nel mondo celeste.' Cos - per mezzo dell'occhio divino, purificato e oltre l'umano - vede degli esseri decedere e riapparire, ed egli discerne come sono inferiori e superiori, belli e brutti, fortunati e sfortunati in accordo col loro kamma. Questo come se ci fosse sulla piazza un grande edificio centrale [di un borgo], e un uomo di buona vista sulla sua cima vedesse delle persone entrare in una casa, lasciarla, camminare lungo la via, e sedersi sulla piazza centrale. L'idea gli verrebbe, 'Queste persone sono entrate in una casa, l'hanno lasciata, hanno camminato lungo le vie, e si sono seduti sulla piazza centrale.' Allo stesso modo la sua mente cos concentrata, ecc. il monaco la dirige e l'orienta verso la conoscenza del decesso e la riapparizione degli esseri. "Questo, grande re, un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. La fine delle fermentazioni mentali La sua mente cos concentrata, ecc. il monaco la dirige e l'orienta verso la conoscenza della fine delle fermentazioni mentali. Discerne, nel momento in cui realmente il caso che 'Questo la sofferenza.... Questa l'origine della sofferenza.... Questa la cessazione della sofferenza.... Questa la strada che conduce alla cessazione della sofferenza........ Ci l'origine delle fermentazioni.... Ci la cessazione delle fermentazioni.... Ci la strada che conduce alla cessazione dalle fermentazioni.' Il suo cuore, conoscendo cos, vedendo cos, liberato dalla fermentazione della sensualit, dalla fermentazione del divenire, dalla fermentazione dell'ignoranza. Con la liberazione, c' la conoscenza, 'Liberato.' Discerne che 'La nascita finita, la vita santa riempita, il compito compiuto. Non resta niente per questo mondo.' Questo come se ci fosse un lago in un vallone di montagna - chiaro, limpido, e non inquinato - dove un uomo di buona vista che si tiene sulla riva potrebbe vedere dei frutti di mare, la ghiaia, ed i ciottoli,

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e tanti pesci che nuotano, e pensasse: 'Questo lago chiaro, limpido, e non inquinato. Vi sono frutti di mare, ghiaia, ciottoli, e pesci.' Allo stesso modo la sua mente cos concentrata, ecc .- il monaco la dirige e l'orienta verso la conoscenza della fine delle fermentazioni mentali "Questo, grande re, un frutto della vita contemplativa, visibile qui ed ora, pi eccellente dei precedenti e pi sublime. Un altro frutto visibile della vita contemplativa, pi elevato e pi sublime di questo, non c'. Quando questo fu detto, il re Ajatasattu disse al Benedetto del Cielo: "Magnifico, signore! Magnifico! Questo come se si raddrizzasse ci che era rovesciato, rivelato ci che era nascosto, mostrato la strada a qualcuno che si era perso, o portare una lampada nell'oscurit cos che quelli che hanno degli occhi potrebbero vedere le forme, allo stesso modo il Benedetto del Cielo - attraverso numerose linee di ragionamento - ha reso il Dhamma chiaro. Prendo rifugio vicino al Benedetto del Cielo, il Dhamma, e la comunit dei monaci. Possa il Benedetto del Cielo ricordarsi di me come un discepolo laico che ha preso rifugio in lui, a partire da questo giorno e per la vita. "Una trasgressione ha avuto ragione di me, signore, in ci che sono stato abbastanza pazzo, abbastanza male diretto, ed abbastanza disgraziato per uccidere mio padre - un uomo dritto, un re dritto - per impossessarmi del potere sovrano. Possa il Benedetto del Cielo accettare questa confessione della mia trasgressione come tale, cos che possa moderarmi in avvenire". "S, grande re, una trasgressione ha avuto ragione di voi in ci che siete stati abbastanza pazzi, abbastanza male diretto, ed abbastanza disgraziati per uccidere vostro padre - un uomo diritto, un re diritto - per impossessarsi del potere sovrano. Ma perch vedete la vostra trasgressione come tale e voi emendate in accordo col Dhamma, accettiamo la vostra confessione. Perch una causa di crescita nel Dhamma e la disciplina delle nobili persone quando, vedendo una trasgressione come tale, si emenda in accordo col Dhamma e si esercita la moderazione in avvenire". Quando questo fu detto, il re Ajatasattu disse allo Benedetto del Cielo: "Bene allora, signore, vado a partire. Numerosi sono i miei doveri, numerose le mie responsabilit." Fate allora, grande re, ci che credete che tempo di fare. Dunque il re Ajatasattu, compiacendosi e rallegrandosi nelle parole del Benedetto del Cielo, si alz della sua sede, lo salut, e - dopo avere fatto il giro - part. Poco dopo che il re Ajatasattu fu partito, il Benedetto del Cielo si rivolse ai monaci: "Il re ferito, monaci. Il re svantaggiato. Se non avesse ucciso suo padre questuomo giusto, questo re - l'occhio del Dhamma senza polvere e senza macchia si sarebbe alzato in lui appena si seduto su questa sede stessa." l questo disse il Benedetto del Cielo. Gratificati, i monaci furono incantati dalle parole del Benedetto del Cielo.

Versione inglese di origine: http://www.accesstoinsight.org/canon/sutta/digha/dn02.html

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Da: http://utenti.lycos.it/tipitaka/digha/dn03.html
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Digha Nikaya 3 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Ambattha Sutta Su Ambattha


L'orgoglio umiliato
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Sublime stava viaggiando verso Kosala con un gran numero di monaci, circa cinquecento, e giunse a Kosalan un villaggio di Bramani chiamato Icchanankala. E si stabil nella fitta giungla di Icchanankala. In quel tempo il Bramano Pokkharasati viveva ad Ukkhattha, un luogo popoloso pieno di erba, legname, acqua e mais che gli erano state date dal Re Pasenadi di Kosala come un regalo reale e con poteri reali. E Pokkharasati sent dire: L'asceta Gotama, figlio dei Sakya che ha lasciato il clan dei Sakya nella fitta giungla di Icchanankala. E riguardo a lui un buon giudizio stato sparso: Costui un Arahant, un Buddha pienamente illuminato perfezionato nella conoscenza e condotta, Conoscitore dei mondi, ineguagliato Istruttore di uomini , Insegnante di Dei e creature umane, un Buddha, un Dio Benedetto. Egli proclama questo mondo coi suoi Dei, Mara, Brahma, il mondo di asceti e Bramani coi suoi principi e persone, essendo venuto a saperlo dalla sua propria conoscenza. Lui insegna un Dhamma che bello dall'inizio alla fine, nello spirito e nella lettera, e lui espone la perfetta vita santa e completamente purificata. E quindi sarebbe bene conoscere questo Arahant. Ora in quel tempo Pokkharasati aveva un discepolo, il giovane Ambattha, che era uno studente dei Veda, che conosceva i mantra, perfezionato nei Tre Veda, un commentatore specializzato delle regole e rituali, delle tradizioni di suoni e significati, della tradizione orale, della filosofia con le caratteristiche di un Grande Uomo, ammise ed accett dal suo maestro dei Tre Veda con le parole: Quello che so, sai; cosa sai, io so. E Pokkharasati disse ad Ambattha: Ambattha, figlio mio, l'asceta Gotama ecc. Ora vai a vedere l'asceta Gotama e scopri se questo giudizio cos buono o no, e se il Reverendo Gotama come loro dicono o no. Cos lo metteremo alla prova.

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Signore, come scoprir se il giudizio vero, o se il Reverendo Gotama come loro dicono o no? "Secondo la tradizione dei nostri mantra, Ambattha, il grande uomo che possiede i trentadue marchi di un Grande Uomo ha solamente due strade aperte davanti a lui. Se lui vive la vita di famiglia diverr un governatore, un retto monarca della legge della ruota che gira, conquistatore dei quattro trimestri, che ha stabilito la sicurezza del suo reame e ha posseduto i sette tesori. Questi sono: il tesoro della Ruota, il tesoro dell'Elefante, il tesoro del Cavallo, il tesoro del Gioiello, il tesoro della Donna, il tesoro del Padrone di casa e, come settimo, il tesoro del Consigliere. Lui ha pi di mille figli che sono eroi, di statura eroica, conquistatori dell'esercito ostile. Lui abita avendo conquistato questa terra senza bastone o spada, con la legge. Ma se lui lascia la vita di famiglia per i senza casa, poi lui diverr un Arahant, un Buddha pienamente illuminato uno che toglier di nuovo il velo dal mondo. E, Ambattha, io sono il conoscitore dei mantra, e tu il ricevitore. Molto bene, Signore, disse Ambattha alle parole di Pokkharasati, e alzatosi si rec presso la giungla di Icchanankala, accompagnato da altri giovani. In quel tempo alcuni monaci stavano camminando su ed gi all'aria aperta. Ambattha si avvicin e disse: Dove il Reverendo Gotama ora? Noi siamo venuti a vedere il Reverendo Gotama. I monaci pensarono: Questo Ambattha, un giovane di buona famiglia ed un discepolo del Bramano Pokkharasati . Il Sublime non baderebbe ad avere una conversazione con tale giovane. E dissero ad Ambattha: Quella la sua abitazione, con la porta chiusa. Vai quietamente da lui che Il Sublime la aprir . Ambattha sal all'abitazione, toss e buss. Il Sublime apr la porta, ed Ambattha entr. I giovani uomini entrarono, scambiate le consuete cortesie, si sedettero ad un lato. Ma Ambattha cammin su e gi mentre il Sublime si era seduto, mormor parole vaghe gentili, e poi stette in piedi, parlando cos di fronte al Sublime seduto. Ed il Sublime disse ad Ambattha: Bene, Ambattha, si comporterebbe cos se stesse parlando con venerabili e dotti Bramani, maestri dei maestri, come fai con me, stando in piedi e mormorando parole gentili? No, Reverendo Gotama. Un Bramano camminerebbe con un Bramano che cammina, starebbe in piedi se il Bramano fosse in piedi, si sederebbe davanti ad un Bramano seduto. Ma Ambattha, tu sei venuto qui cercando qualcosa.. Per qualsiasi motivo sei venuto dovresti ascoltare attentamente. Ambattha, Lei non ha perfezionato il Suo addestramento. La Sua presunzione di essere addestrato dovuta soltanto all'inesperienza. Ma Ambattha era adirato e scontento ad essere chiamato non addestrato, e si rivolse al Sublime con maledizioni ed insulti. Pensando: L'asceta Gotama mi sopporta di malavoglia, disse: Reverendo Gotama, i Sakya sono fieri, permalosi e violenti. Essendo di origine servile, essendo servili, loro non hanno onore, rispetto, stima, riverenza ed ossequio verso i Bramani. Questo non corretto. Questa era la prima volta che Ambattha accusava i Sakya di essere servili. "Ma, Ambattha, che cosa ti hanno fatto i Sakya? " "Reverendo Gotama, una volta andai a Kapilavatthu per delle commissioni per il mio maestro, il Bramano Pokkharasati, e giunsi nella sala delle riunioni dei Sakya. Ed a quel tempo molti Sakya erano seduti su posti alti nella loro sala delle riunioni, colpendosi l'un l'altro con le dita, ridendo e giocando, e mi sembr che mi stavano prendendo in giro , e nessuno mi offr un posto. E perci non corretto che loro non rendano ossequio ai Bramani." Questa era la seconda volta che Ambattha accusava i Sakya di essere servili.

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Ma Ambattha, persino la quaglia, quel piccolo uccello, pu parlare come le piace nel proprio nido. Kapilavatthu la casa dei Sakya ', Ambattha. Loro non meritano censura per tale bazzecola. Reverendo Gotama, ci sono quattro caste: i Khattiya, i Bramani, i commercianti e gli artigiani. E di queste quattro caste, tre - i Khattiya, i commercianti e gli artigiani - sono completamente ossequienti ai Bramani. Perci non corretto che loro non dovrebbero rendere ossequio ai Bramani. Questa era la terza volta che Ambatta accusava i Sakya di essere servili. Poi il Sublime pens: Questo giovane approfitta troppo nell'abusare i Sakya. Dovr chiedergli il nome della sua casta? Cos disse: Ambattha, qual la tua casta? ' Io sono un Kanhaya , Reverendo Gotama. Ambattha, nei primi giorni, secondo quelli che ricordano il lignaggio ancestrale dei Sakya erano i padroni, e discendi da una schiava dei Sakya. Perci i Sakya considerano il Re Okkaka il loro antenato. Un tempo il Re Okkaka che amava e adorava la sua regina, desiderava trasferire il regno a suo figlio, band i fratelli pi vecchi dal regno - Okkamukha, Karandu, Hatthiniya e Sinipura. E questi, essendo banditi, costruirono la loro casa sul fianco dello Himalaia accanto ad uno stagno di loto dove c'era un grande boschetto di alberi di tek. E per paura di contaminare la scorta loro coabitarono con le loro sorelle. Poi Re Okkaka chiese ai suoi ministri e consiglieri: Dove vivono adesso i principi? e loro glielo dissero. A questo Re Okkaha esclam: Loro sono forti come tek (il saka), questi principi, sono veri Sakya! Da ci deriva il nome dei Sakya. Ed il Re era l'antenato dei Sakya. Ora Re Okkaka aveva una schiava chiamata Disa che partor un bambino nero. La cosa nera, quando nacque, esclam: Mi lavi, madre! Lavami, madre! Toglimi questa immondizia, ed io ti porter profitto! Perch, Ambattha, nel momento in cui le persone usano oggi il termine folletto maligno come un termine di offesa, cos in quei giorni dicevano neri . E dissero: Appena nacque, parl. E' nato un Kanha, un folletto maligno! E' come in quei giorni lontani i Sakya erano i padroni, e tu discendi da una schiava dei Sakya. Nel sentire questo, i giovani dissero,: Reverendo Gotama, non umiliate troppo Ambattha affermando che discende da una schiava: Ambattha di buona famiglia, molto dotto, un studioso, capace di tenere bene in questa discussione col Reverendo Gotama! Quindi il Sublime disse ai giovani: Se considerate quel Ambattha nato non di buona famiglia, ignorante, non studioso, incapace di tenere bene questa discussione con l'ascetico Gotama, allora lasciate che Ambattha sia silenzioso, e discutete voi con me. Ma se pensate che lui sia capace di poter discutere, allora state quieti, e lasciatelo discutere con me. Ambattha di buona famiglia, Reverendo Gotama... Noi saremo silenziosi, lui continuer. Allora il Sublime disse ad Ambattha: Ambattha, io ho una domanda fondamentale per te, che non ti piacer rispondere. Se non rispondi, o evadi il problema, se ti tieni silenzioso o vai via, la tua testa si divider in sette pezzi. Cosa pensi, Ambattha? Hai ascoltato da vecchi e venerabili Bramani ,maestri dei maestri, discendenti dei Kanhaya, o chi era il loro antenato? A questo Ambattha rimase silenzioso. Il Sublime chiese una seconda volta. Di nuovo Ambattha rimase silenzioso, e disse il Sublime: Ora mi risponda, Ambattha questo non tempo per il silenzio. Chiunque, Ambattha non risponde ad una domanda fondamentale posta da un Tathagata entro la terza volta la sua testa si divider in sette pezzi.

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Ed in quel momento Vajirapani lo yakkha, tenendo un bastone di ferro enorme, fiammeggiante, splendente ed ardente nel cielo sopra Ambattha, stava pensando: Se questo giovane Ambattha non risponde ad una domanda corretta posta a lui dal Sublime dopo la terza volta, io divider la sua testa in sette pezzi! Il Sublime vide Vajirapani, e cos fece Ambattha. Ed a quella vista, Ambattha fu terrorizzato, fu indebolito, i suoi capelli si drizzarono, e lui cerc protezione, ricovero e sicurezza dal Sublime. Acquattandosi in gi vicino al Sublime disse: Cosa disse il Reverendo Gotama? Pu il Reverendo Gotama ripetere ci che ha detto?! Cosa pensi, Ambattha? Hai sentito chi era l'antenato del Kanhaya? S, io l'ho sentito nel momento in cui il Reverendo Gotama lo disse, da dove discendono i Kahaya, chi era il loro antenato. Sentendo questo, i giovani fecero un forte rumore: Cos Ambattha nato non di buona famiglia, nato da una schiava dei Sakya, ed i Sakya sono i padroni di Ambattha! Noi svilimmo l'asceta Gotama, pensando che egli non dicesse il vero! Poi il Sublime pens: troppo, il modo come questi giovani umiliano Ambattha per essere il figlio di una schiava. Lo devo aiutare. Cos disse ai giovani: Non svilite troppo Ambattha per essere il figlio di una schiava! Quel Kanha era un saggio possente. Egli and verso il sud del paese, e l impar i mantra dei Bramani , e poi and dal Re Okkaka e chiese di sua figlia Maddarupi . E Re Okkaka, furiosamente adirato, esclam: Cos questo individuo, il figlio di una schiava vuole mia figlia! e mise la freccia al suo arco . Ma era incapace di tirare la freccia o di prenderla. Allora i ministri e consiglieri andarono dal saggio Kanha e dissero: Risparmia il re, Reverendo Signore, risparmia il re! Il re sar salvato, se lui allenta la freccia, la terra tremer fin dove si estende il suo regno. Signore Reverendo, risparmi il re, risparmi la terra! Il re e la terra saranno salvati, ma se lui allenta la freccia verso l'alto, non piover sul suo regno per sette anni. Signore Reverendo, risparmi il re e la terra, ed il Dio lasci piovere! Il re e la terra saranno salvati, ed il Dio gli permetter di piovere, ma se il re aguzza la freccia al prezzo di corona, il prezzo sar completamente sicuro. Poi i ministri esclamarono: Lasci che Re Okkaka aguzzi la freccia alla corona del principe, il principe sar perfettamente salvo! Il re cos fece, ed il principe fu incolume. Poi Re Okkaka, terrificato e terrorizzato per una punizione divina, gli diede sua figlia Maddarupi. Quindi, giovani, non svilite Ambattha per essere il figlio di una schiava. Quel Kanha era un possente saggio. Poi il Sublime disse: Ambattha, cosa pensi? Supponi che un giovane di Khattiya stia per sposare una vergine di Bramano, e ci sia un figlio dall'unione. Quel figlio di un giovane di Khattiya ed una fanciulla di Bramano riceverebbe una sedia e dell'acqua dai Bramani? Dovrebbe, Reverendo Gotama. Gli permetterebbe di mangiare ad un rito funebre, un'offerta di riso, ai sacrifici o come un ospite? Dovrebbero, Reverendo Gotama.

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Gli insegnerebbero i mantra o no? Devono, Reverendo Gotama. Terrebbero le loro donne coperte o scoperte? Scoperte, Reverendo Gotama. Ma i Khattiya lo spruzzerebbero con la consacrazione dei Khattiya? No, Reverendo Gotama. Perch no? Perch, Reverendo Gotama, lui non di buona famiglia da parte di sua madre. Cosa pensi, Ambattha? Supponi. (come prima) Pu quel figlio di un giovane di Khattiya, ed una fanciulla di Bramani ricevere una sedia e dell'acqua dai Bramani? Lui pu, Reverendo Gotama. Ma i Khattiya lo spruzzerebbero con la consacrazione dei Khattiya? No, Reverendo Gotama. Perch no? Perch, Reverendo Gotama, lui non di buona famiglia da parte di suo padre. Cos, Ambattha, i Khattiya per mezzo di un uomo che ha preso una donna o una donna che prende un uomo,sono superiori ai Bramani. Cosa pensi, Ambattha? Prendi il caso di un Bramano che, per delle ragioni, ha avuto la testa rasa dai Bramani, stato punito con una borsa di ceneri e stato bandito dal paese o dalla citt. Riceverebbe una sedia e un po d'acqua dai Bramani? No, Reverendo Gotama. Gli permetterebbero di mangiare No, Reverendo Gotama. Gli insegnerebbero i mantra, o no? Loro non possono, Reverendo Gotama. Terrebbero le loro donne coperte o scoperte? Coperte, Reverendo Gotama. Cosa pensi, Ambattha? Prendi il caso di un Khattiya che aveva la sua testa rasa dal Khattiya, e stato bandito dal paese o dalla citt. Riceverebbe un posto ed dell'acqua dai Bramani? Potrebbe, Reverendo Gotama . Terrebbero le loro donne coperte o scoperte? Scoperte, Reverendo Gotama. Ma quel Khattiyaha raggiunto l'estrema umiliazione stato bandito dal paese o dalla citt. Quindi anche se un Khattiya ha sofferto di umiliazione estrema, lui superiore ed i Bramani inferiori. Ambittha, questo verso fu pronunciato da Brahma Sanankumara: Il Khattiya migliore fra coloro che valutano la casta; Lui con conoscenza e condotta migliore di Dei ed uomini. Questo verso fu cantato esattamente, non erratamente, parlato esattamente, non erratamente, collegato con profitto, non distaccato. E, Ambattha, io dico questo anche: Il Khattiya : migliore fra coloro che valutano la casta Lui con conoscenza e condotta migliore di Dei ed uomini.

FINE DELLA PRIMA PARTE Ma, Reverendo Gotama, qual questa condotta, qual questa conoscenza? 49

Ambattha, non dal posto d'osservazione del conseguimento di una conoscenza e condotta insuperata che la reputazione si basa sulla nascita e casta dichiarato, n sulla presunzione di colui che dice: Lei degno di me, Lei non degno di me! Perci dovunque ci sia un dare, un prendere o un dare e prendere nel matrimonio, ci sar sempre questo discorso e questa presunzione Ma quelli che sono asserviti da tali cose sono lontano dal conseguimento della conoscenza e condotta insuperata che si raggiunge abbandonando queste cose!" Ma, Reverendo Gotama, qual questa condotta, qual questa conoscenza? Ambattha, un Tathagata sorge in questo mondo, un Arahant, un Buddha pienamente illuminato dotato di saggezza e condotta, Conoscitore dei mondi, Maestro incomparabile di uomini, Maestro di Dei e creature umane, illuminato e benedetto. Lui, essendosi reso conto di lui della sua superconoscenza, proclama questo mondo coi suoi Deva, Mara e Brahma, i suoi principi e persone. Lui predica il Dhamma che bello dall'inizio alla fine, nello spirito e nella lettera, e mostra la vita santa e pienamente perfezionata e purificata. Un discepolo va avanti e pratica le moralit....... ( v. Digha Nikaya 2 ). Ed oltre a questo non c' nessuna conoscenza e condotta che sono pi alte o pi perfette. Ma, Ambattha, nella ricerca di questo conseguimento insuperato di conoscenza e condotta, ci sono quattro percorsi di fallimento. Quali sono? Nel primo luogo, un asceta o Bramano che non sono riusciti a raggiungere questo conseguimento insuperato, si immerge nelle profondit della foresta del pensiero: Io vivr di frutti abbattuti dal vento. Ma in questo modo diviene un servo di qualcuno che lo ha raggiunto. Questo il primo percorso di fallimento. Ancora, un asceta o Bramano, non essendo capace di vivere di frutti abbattuti dal vento, prende una vanga e la mette in un cesto, pensando: Io vivr di tuberi e radici. ... Questo il secondo percorso di fallimento. Ancora, un asceta o Bramano, non essendo capace di vivere di tuberi e radici, fa un fuoco al confine di un villaggio o di una piccola citt e siede, prendendosi cura della fiamma Questo il terzo percorso di fallimento. Ancora, un asceta o Bramano, non essendo capace di prendersi cura della fiamma, erige una casa con quattro porte ad un incrocio pensando: Qualsiasi asceta o Bramano arriva dai quattro trimestri, io voglio onore per la mia forza e la mia abilit. Ma in questo modo diviene soltanto un compagno di uno che ha raggiunto la conoscenza e condotta insuperata. Questo il quarto percorso di fallimento. Cosa pensi, Ambattha? Tu e il tuo maestro vivete in accordo con questa conoscenza e condotta insuperata? No davvero, Reverendo Gotama! Bene allora, Ambattha, potresti tu e il tuo maestro, essendo incapaci di raggiungere questo, vivere di frutti abbattuti dal vento? No davvero, Reverendo Gotama. Bene allora, Ambattha, poteva Lei ed il Suo insegnante, mentre non essendo capace di guadagnare questo, viva su tuberi e radici, seduti prendersi cura della fiamma, costruire una casa? No, davvero, Reverendo Gotama. E cos, Ambattha, non solo tu e il tuo maestro siete incapaci di raggiungere questa conoscenza insuperata e condotta, ma neanche i quattro percorsi di fallimento. Ed ancora tu e il tuo maestro, il Bramano Pokkharasati dite queste parole: Questi piccoli asceti rasati, che discussione possono avere con i Bramani che hanno imparato i Tre Veda?- anche se tu non conosci neanche le facolt di uno che andato a vuoto. Vedi, Ambattha, come il Suo maestro ti ha deluso! Nel frattempo il Bramano Pokkharasati era uscito ed era seduto nel suo parco con un gran numero di Bramani, aspettando Ambattha. Poi Ambattha venne al parco. Lo salut, e si sedette ad un lato. Poi Pokkharasati disse: 50

Bene, caro ragazzo, hai visto il Reverendo Gotama? Si, Signore. Ed il Reverendo Gotama era come dicono o il contrario? E di tale natura, e non altrimenti? Signore, come si dice, di tale natura e non altrimenti. Lui posseduto dai trentadue marchi di un Grande Uomo, tutti completi, senza nessuno escluso. Ma c' stata una conversazione tra te e l'asceta Gotama? Si, Signore. E qual era questa conversazione? Cos Ambattha disse a Pokkharasati tutto ci che si erano detti lui ed il Sublime. A questo Pokkharasati esclam: Bene, tu sei un piccolo eccellente studioso, un uomo saggio ed eccellente, un esperto eccellente nei Tre Veda! Hai insultato il Reverendo Gotama, come risultato delle cose che ha detto contro noi! Tu sei un piccolo studioso eccellente!Era cos adirato che mand via Ambattha e volle subito vedere il Sublime. Ma i Bramani dissero: E troppo tardi per incontrare il Reverendo Gotama oggi.. Il Reverendo Pokkharasati potr vederlo domani. Cos il giorno dopo giunse dove stava il Sublime. Scambiate le consuete cortesie si sedette ad un lato e disse: Venerabile Gotama , quale conversazione c' stata tra voi e il discepolo Ambattha E il Sublime raccont ci che si erano detti. A questo, Pokkharasati disse al Sublime: Reverendo Gotama, Ambattha un giovane sciocco. Il Reverendo Gotama possa perdonarlo. Bramano, Ambattha possa essere felice. Poi Pokkharasati cerc i trentadue marchi di un Grande Uomo sul corpo del Sublime. E Pokkharasati disse al Sublime: Potrebbe il Reverendo Gotama accettare un pasto da me oggi col suo ordine di monaci! Ed il Sublime acconsent in silenzio. Vedendo la sua accettazione, Pokkharasati disse al Sublime: ora, Reverendo Gotama il pasto pronto. Ed il Sublime, di mattina presto prese mantello e scodella and col suo ordine di monaci alla residenza di Pokkharasati, e si sedette sul posto preparato. Poi Pokkharasati serv personalmente il Sublime con scelta di cibo duro e molle, ed i giovani servirono i monaci. E quando il Sublime tolse la mano dalla ciotola, Pokkharasati si sedette ad un lato su un sgabello basso. E come si sedette Pokkharasati, il Sublime consegn una dissertazione dotta sulla generosit, sulla moralit e sui regni celesti, mostrando il pericolo, la degradazione e la corruzione dei sensi e della brama, ed il profitto della rinuncia. E quando il Sublime seppe che la mente di Pokkharasati era pronta, pieghevole, libera dagli ostacoli, gioiosa e calma, predic un sermone sul Dhamma in breve: sul soffrire, la sua origine, la sua cessazione, ed il percorso. E Pokkharasati, avendo visto, raggiunto, sperimentato e penetrato il Dhamma, dopo essendo passato senza possibilit di dubbio l'incertezza trascesa, avendo guadagnato la fiducia perfetta nella dottrina disse: Eccellente, signore, eccellente! Solo cos il Dio Benedetto ha esposto il Dhamma nei vari modi io con mio figlio, mia moglie, i miei ministri e miei consiglieri prendo rifugio nel Reverendo Gotama, nel Dhamma e nel Sangha. Possa il reverendo Gotama accettarmi nel suo ordine di mendicanti. Bene dissero i Bramani!

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Digha Nikaya 4 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Sonadanda Sutta Su Sonadanda


Le qualit di un vero bramano
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Sublime stava viaggiando fra gli Anga con una grande comunit di circa cinquecento monaci e arriv a Campa. A Campa si stabil allo stagno del loto di Gaggara. In quel tempo il Bramano Sonadanda viveva a Campa, un luogo popoloso pieno di erba, legname, acqua e mais che erano state date a lui dal Re Seniya Bimbisara di Magadha come regalo reale e con poteri reali. - Ed i Bramani e i capifamiglia di Campa avevano sentito dire: "L'asceta Gotama dei Sakya viaggia fra gli Anga e si stabilito allo stagno del loto di Gaggara. Cos dicono di lui: "Costui un Arahant, un Buddha pienamente illuminato, perfezionato nella conoscenza e nella condotta, ......... Maestro di Dei e creature umane, un Buddha, un Dio Benedetto." Egli proclama questo mondo coi suoi Dei, Mara, Brahma, ............. Lui insegna un Dhamma che bello dall'inizio alla fine......... Sarebbe utile conoscere questo Arahant. Quindi i Bramani e padroni di casa di Campa, andarono allo stagno di loto di Gaggara.

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Solo il Bramano Sonadanda, salito alla sua veranda verso mezzogiorno, vide tutti i Bramani e i capifamiglia avviarsi verso lo stagno del loto di Gaggara, ne chiese ragione al suo assistente. Signore, l'asceta Gotama dei Sakya e andranno a conoscerlo." "Allora, assistente, vai dai Bramani e dai capifamiglia di Campa e dica a loro: "Per favore aspettate gentiluomini, il Bramano Sonadanda verr a vedere l'asceta Gotama." E l'assistente port questa comunicazione ai Bramani ed ai capifamiglia di Campa. Ora in quel periodo circa cinquecento Bramani da varie province si trovavano a Campa per alcuni affari e sentirono che Sonadanda aveva intenzione di visitare l'asceta Gotama. Cos lo chiamarono e gli chiesero se era vero. " E' cos, signori, ho intenzione di visitare l'asceta Gotama." "Signore, non visitare l'asceta Gotama, non il caso! Se il Reverendo Sonadanda va a visitare l'asceta Gotama, la sua reputazione decrescer e quella dell'asceta Gotama aumenter. Perci, non corretto che il Reverendo Sonandanda visiti l'asceta Gotama, ma piuttosto l'asceta Gotama dovrebbe visitarlo." Il Reverendo Sonadanda di buona famiglia sia di madre che di padre, fino alla settima generazione, di nascita irreprensibile, perci non dovrebbe chiamare l'asceta Gotama, ma piuttosto l'asceta Gotama dovrebbe chiamare lui. Il Reverendo Sonadanda possiede grande ricchezza e risorse Il Reverendo Sonadanda uno studioso, versato nei mantra, compiuto nei Tre Veda, un esperto specializzato delle regole e dei rituali, completamente versato nella naturale filosofia e possiede le caratteristiche di un Grande Uomo. Il Reverendo Sonadanda bello, piacevole, di bella carnagione, in forma e nella grazia di Brahma, di nessun cattivo aspetto. E virtuoso, ben detto, piacevole, gentile, dall'enunciazione pura e chiara. E' il maestro dei maestri, insegna i mantra a trecento giovani, e molti altri venuti da regioni e distretti diversi cercano di imparare i mantra, bramosi di impararli da lui. Lui anziano, saggio, venerabile, mentre l'asceta Gotama giovane e da poco va in giro come un vagabondo. Il Reverendo Sonadanda stimato, onorato, riverito, adorato dal Re Seniya Bimbisara e dal Bramano Pokkharasati. Vive a Campa, un luogo popoloso, pieno di erba, legname, acqua e mais che sono state date a lui dal Re Seniya Bimbisara di Magadha come regalo reale e con poteri reali. Perci, non corretto che lui visiti l'asceta Gotama, ma piuttosto l'asceta Gotama dovrebbe visitare lui. A questo Sonadanda rispose: "Ora ascoltate, gentiluomini, vi spiego perch vado a visitare il Reverendo Gotama. L'asceta Gotama di buona famiglia, sai di madre che di padre, fino alla settima generazione, (come prima). Perci giusto se vado a visitarlo. Lui ha abbandonato tutte le sue ricchezze per seguire il sentiero, nel pieno della forza e della giovent e si dato alla mendicit Lasciando i suoi genitori addolorati e piangenti , avendo tagliato capelli e barba, indossato l'abito ocra si dato alla mendicit. Lui bello, virtuoso, ben detto,......... Ha abbandonato la sensualit e ha disperso la vanit. Lui insegna l'azione ed i risultati dell'azione, onorando il modo del Bramano, irreprensibile della vita. Lui un vagabondo di nascita alta, di una famiglia importante dei Khattiya . Lui un vagabondo da famiglia ricca, di grande ricchezza e possessi. Persone vengono a consultarlo da regni e terre straniere. Migliaia di Deva hanno preso rifugio in lui. Questo stato detto di lui: "Questo Benedetto da Dio un Arahant, un Buddha pienamente illuminato perfezionato in conoscenza e condotta " (come prima). Possiede le trentadue caratteristiche di un Grande Uomo. ... . Molti Deva e creature umane si dedicano a lui....... Lui ha una moltitudine di seguaci, maestro di molti, viene consultato dai vari capi di sette....... la fama dell'asceta Gotama basata sul suo conseguimento della saggezza insuperata. Effettivamente Re Seniya Bimbisara di Magadha ha preso rifugio in lui con suo figlio, sua moglie, i suoi seguaci ed i suoi ministri. Cos come Re Pasenadi di Kosala ed il Bramano Pokkharasati. Lui riverito, onorato, stimato ed adorato da loro. 53

L'asceta Gotama arrivato in Campa e sta nello stagno del loto di Gaggara. Chiunque asceta o Bramano viene nel nostro territorio nostro ospite E noi dovremmo riverire, onorare e stimare i nostri ospiti. Essendo nello stagno del loto di Gaggara, l'asceta Gotama ospite, e dovrebbe essere trattato cos. Perci non corretto che lui dovrebbe venire a noi, ma piuttosto noi dovremmo andare da lui. Comunque probabile che io lodi l'asceta Gotama, con insufficienza, lui oltre ogni encomio." Nel sentire questo, i Bramani dissero a Sonadanda: "Signore, da quando lei loda l'asceta Gotama, dobbiamo venire tutti a visitare l'asceta Gotama." E cos Sonadanda and con una grande comunit di Bramani allo stagno del loto di Gaggara. Ma quando Sonadanda attravers la giungla folta di alberi, pens: "Se faccio all'asceta Gotama una domanda, probabile che mi dica: "Quella, Bramano, non una domanda appropriata, non del tutto una domanda appropriata", e poi la comunit mi disprezzerebbe, dicendo: "Sonadanda uno sciocco, non ha senso, non pu fare una domanda corretta all'asceta Gotama." E chiunque fosse disprezzato da questa comunit, la sua reputazione soffrirebbe. Se l'asceta Gotama mi facesse una domanda, probabile che la mia risposta non lo soddisferebbe, ed probabile che lui dica: "Quello non il modo corretto di rispondere a questa domanda." E poi la societ mi disprezzerebbe E se, essendo entrato al cospetto dell'asceta Gotama, io non mi mostrassi, probabile che questa societ mi disprezzerebbe Allora Sonadanda si avvicin al Sublime, salut cortesemente e si sedette ad un lato. Alcuni dei Bramani e padroni di casa si inchinarono al Sublime, alcuni scambiarono cortesie con lui, alcuni lo salutarono con palmi congiunti, alcuni annunciarono i loro nomi e casta, ed alcuni si sedettero ad un lato in silenzio. Quindi Sonadanda si sedette con molti pensieri nella sua mente: "Se io chiedo all'asceta Gotama una domanda, probabile che lui dica a me: "Quella, Bramano, non una domanda appropriata " "Se solamente l'asceta Gotama mi facesse una domanda nel mio campo dei Tre Veda! Poi io potrei dargli una risposta che lo soddisferebbe! " Ed il Sublime, leggendo la sua mente, pens: "Questo Sonadanda preoccupato. Gli far una domanda dal suo campo come maestro dei Tre Veda! " Quindi disse a Sonadanda: "Da quanti qualit si riconosce un Bramano? In verit e senza dire falsit: "Io sono un Bramano? " Allora Sonadanda pens: "Ci che volevo, posso dargli una risposta che lo soddisfer." Alzandosi e guardando l'assemblea disse: "Reverendo Gotama, ci sono cinque qualitQuali sono? Un Bramano di buona famiglia da parte di madre e di padre, fino alla settima generazione lui uno studioso versato dei mantra, bello, virtuoso, saggio, ed il primo o secondo a tenere il mestolo sacrificale. Queste sono le cinque qualit di un vero Bramano." "Ma se una di queste qualit fosse omessa, nessuno potrebbe essere riconosciuto come un vero Bramano, essendo posseduto di quattro di queste qualit? " " possibile, Reverendo Gotama. Potremmo togliere l'apparenza. Se un Bramano avesse le altre quattro qualit potrebbe essere riconosciuto come un vero Bramano." "Ma nessuna di queste quattro qualit potrebbe essere omessa, mentre lasciandone tre da che cosa uno potrebbe essere riconosciuto come un vero Bramano? "

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" possibile, Reverendo Gotama. Potremmo togliere i mantra. Se lui avesse le altre tre qualit potrebbe essere riconosciuto come un vero Bramano." "Ma nessuna di queste tre qualit potrebbe essere omessa? " possibile, Reverendo Gotama. Potremmo togliere la nascita. Se un Bramano virtuoso, e se lui saggio, ed il primo o secondo a tenere il mestolo sacrificale - poi pu essere riconosciuto come un vero Bramano e veramente pu essere riconosciuto cos." A questo i Bramani dissero a Sonadanda: "Non lo dire, Sonadanda, non lo dire! Il Reverendo Sonadanda sta condannando l'aspetto, i mantra e la nascita, sta adottando le parole dell'asceta Gotama! " Poi il Sublime disse ai Bramani: "Se pensate che il Bramano Sonadanda non stia concentrandosi sul suo compito, stia usando parole sbagliate, stia mancando in saggezza, e non appropriato per conversare con l'asceta Gotama, lasciatelo finire e parlate voi. Ma se pensate che sia saggio e parli propriamente lasciatelo conversare con l'asceta Gotama." Allora Sonadanda disse al Sublime: " Risponder su questa questione." Ai Bramani disse: "Non dite che il Reverendo Sonadanda sta condannando aspetto ed adottando le parole dell'asceta Gotama! Io non condanno aspetto, mantra o nascita." Ora in quell'occasione il nipote di Sonadanda, un giovane chiamato Angaka, era seduto nell'assemblea e disse Sonadanda: "Gentiluomini, vedete il mio nipote Angaka? " "S, Signore." "Angaka bello, piacevole, di carnagione chiara, in forma , di nessun cattivo aspetto e non c' nessuno in questa riunione uguale eccetto l'asceta Gotama. Lui un studioso io ero il suo maestro di mantra. Lui di buona famiglia, io conosco i suoi genitori. Ma se Angaka uccidesse, prendesse quello che non dato, commettesse adulterio, dicesse bugie e bevesse bevande intossicanti - il bello aspetto, i mantra, o la nascita trarrebbero profitto su di lui? Ma perch un Bramano virtuoso perch saggio: su conto di questi due punti che lui veramente pu dichiarare: "Io sono un Bramano." "Ma, un Bramano, se omettesse uno di questi due punti, pu dichiarare: "Io sono un Bramano? "No, Reverendo Gotama. Per la saggezza purificato dalla moralit, e la moralit purificata dalla saggezza, dove uno, l'altro , l'uomo morale ha la saggezza e l'uomo saggio ha la moralit, e la combinazione della moralit e la saggezza chiamata la cosa pi alta del mondo. Nel momento in cui una mano lava l'altra, o un piede l'altro, cos la saggezza purificata dalla moralit e questa combinazione chiamata la cosa pi alta del mondo." "Quindi Bramano. La saggezza purificata dalla moralit........ Ma qual questa moralit e qual questa saggezza? " "Noi sappiamo solamente questo , Reverendo Gotama. Sarebbe bene se il Reverendo Gotama spiegasse il significato di questo." "Allora ascolta, Bramano, presta attenzione corretta, ed io te lo dir." "S, Signore", Sonadanda rispose e il Sublime disse:

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"Bramano, un Tathagata sorge in questo mondo, un Arahant, un Buddha pienamente illuminato, ........... (come Digha Nikaya 2). Cos lui sviluppa la saggezza. Quella, Bramano la saggezza. A queste parole, Sonadanda disse,: Eccellente, Dio, eccellente! come se qualcuno raddrizzasse ci che era rovesciato....... Pu il Reverendo Gotama ed il suo ordine di monaci accettare un pasto da me domani! Il Sublime acconsent in silenzio. Poi Sonadanda, vedendo il suo assenso, salut il Sublime, pass dalla sua destra e usc. Appena fatta lalba, prepar ottimo cibo nella sua casa, e quando fu pronto annunci: Reverendo Gotama, ora; il pasto pronto. Ed il Sublime alzatosi presto, prese mantello e scodella e con i suoi monaci giunse alla residenza di Sonadanda e si sedette al posto preparato. E Sonadanda serv il Buddha ed i suoi monaci coi cibi pi eccellenti finch furono soddisfatti. E quando il Sublime ebbe mangiato ed ebbe tolto la sua mano dalla ciotola, Sonadanda prese uno sgabello basso e si sedette ad un lato. Poi il Sublime istru Sonadanda con un discorso su Dhamma, linspir, lo licenzi con entusiasmo e lo delizi, si alz dal proprio posto e part.
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Digha Nikaya 5 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Kutadanta Sutta Su Kutadanta


Un sacrifizio senza sangue
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

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Cos ho sentito. Una volta il Sublime viaggiava attraverso Magadha con una grande comunit di circa cinquecento monaci, e arriv al villaggio del Bramano chiamato Khanumata. E l lui stette nel parco di Ambalatthika. In quel tempo il Bramano Kutadanta viveva a Khanumata, un luogo popoloso pieno di erba, legname, acqua e mais che erano state date a lui dal Re Seniya Bimbisara di Magadha come regalo reale e con poteri reali. E Kutadanta progett un grande sacrificio: settecento tori, settecento giovenchi, settecento giovenche, settecento caproni e settecento arieti erano tutti legati ai posti sacrificali. Ed i Bramani e padroni di casa di Khanumata sentirono dire: "L'asceta Gotama sta ad Ambalatthika." Questo Benedetto da Dio un Arahant, un Buddha pienamente illuminato perfezionato in conoscenza e condotta, .................." Ed i Bramani e padroni di casa, lasciando Khanumata in grande numero, andarono ad Ambalatthika. Kutadanta era salito alla sua veranda per passare il resto del giorno. Vedendo tutti i Bramani e padroni di casa andare verso Ambalatthika, chiese al suo assistente il motivo. L'assistente rispose: "Signore, l'asceta Gotama, e dicono di lui: "Questo Benedetto da Dio un Arahant, un Buddha, un Dio Benedetto." Ecco perch loro lo vedranno. Allora Kutadanta pens: "Io ho sentito che l'asceta che Gotama capisce come condurre con successo il triplo sacrificio con i suoi sedici requisiti. Ora io non capisco tutto questo, ma io voglio fare un grande sacrificio. Se andassi dall'asceta Gotama e chiedessi della questione." Quindi sped il suo assistente dai Bramani e padroni di casa di Khanumata per chiedere a loro di aspettarlo. In quel tempo un centinaio di Bramani stavano a Khanumata per prendere parte al sacrificio di Kutadanta. Sentendo della sua intenzione di visitare l'asceta Gotama, loro andarono e chiesero a lui se questo fosse vero. "E' cos, gentiluomini, io visiter l'asceta Gotama." "Signore, non visiti l'asceta Gotama " (come in DN 4) Se il Reverendo Sonadanda va a visitare l'asceta Gotama, la sua reputazione decrescer, e quella dell'asceta Gotama aumenter. Sar cos, non corretto che il Reverendo Sonandanda dovrebbe visitare l'asceta Gotama, ma piuttosto l'asceta Gotama dovrebbe visitarlo." Il Reverendo Sonadanda di buona famiglia da parte di madre ed di padre, ecc. Non corretto che il Reverendo Kutadanta dovrebbe visitare l'ascetico Gotama, ma piuttosto l'ascetico Gotama dovrebbe visitarlo." Allora Kutadanta disse ai Bramani: Ora ascoltate, signori, vi spiego perch dovremmo fare visita al Reverendo Gotama, ecc. .. Sedendo ad un lato, Kutadanta si rivolse al Sublime: " Reverendo Gotama, io ho sentito che Lei capisce come condurre con successo il sacrificio triplo con i suoi sedici requisiti . Ora io non capisco tutto questo, ma voglio fare un grande sacrificio. Sarebbe bene se l'asceta Gotama me lo spiegasse. "Allora ascolta, Bramano, presta attenzione, ed io te lo spiegher. "S, Signore", disse Kutadanta, ed il Sublime: "Bramano, c'era una volta un re chiamato Mahavijita. Era ricco, di grande ricchezza e 57

risorse, con un'abbondanza di oro ed argento, di possessi e requisiti, con una piena tesoreria e granaio. E quando Re Mahavijita meditava in privato, un pensiero gli venne: "Io ho acquisito ricchezza estesa in termini umani, occupo un'estensione larga di terra che ho conquistato. Ora se facessi un grande sacrificio mi darebbe benessere e felicit per molto tempo? " E chiamando il suo ministro, gli disse il suo pensiero: "Io voglio fare un grande sacrificio. Mi istruisca, Reverendo Signore, come questo potrebbe essere di mio beneficio per molto tempo." Il cappellano rispose: Il paese di Sua Maest assalito da ladri, devastato, villaggi e citt sono distrutte, la campagna infestata di briganti. Se Sua Maest tassasse questa regione sarebbe un errore. Supponga che Sua Maest pensasse: "Io mi liberer di questa piaga, ladri, esecuzioni ed imprigionamenti, o da sequestro, minacce e bando, la piaga non sarebbe finita propriamente. Quelli che sopravviveranno danneggerebbero pi tardi il reame di Sua Maest. Con questo piano Lei pu eliminare completamente la piaga. A quelli del regno che coltivano raccolti ed allevano bestiame bovino, distribuisca grano e foraggio; a quegli in mestiere, dia capitale; a quelli in servizio di governo date salari corretti. Cos quelle persone, intente alle loro occupazioni, non danneggeranno il regno. I redditi di Sua Maest saranno grandi, la terra sar tranquilla e non assalita da ladri, e le persone, con gioia nei loro cuori giocheranno coi loro bambini, ed abiteranno in case aperte." E dicendo: "Sia cos! " il re accett il consiglio del cappellano: diede grano e foraggio, capitale a quelli in mestiere, salari corretti e le persone con gioia nei loro cuori abitarono in case aperte. Poi Re Mahavijita sped il cappellano e disse: "Io ho eliminato la piaga dei ladri; seguendo il Suo piano il mio reddito cresciuto, la terra tranquilla e non assalita da ladri, e le persone con gioia giocano coi loro bambini, ed abitano in case aperte. Ora desidero fare un grande sacrificio. Mi istruisca come questo pu essere fatto per mio beneficio e felicit durevoli." "Per questo, Signore, Lei dovrebbe mandare i Suoi Khattiya da citt e paese, i Suoi consulenti e consiglieri, i Bramani pi influenti ed i padroni di casa ricchi del Suo reame dicendo a loro: "Desidero fare un grande sacrificio. Mi assistano in questo, gentiluomini, per avere beneficio e felicit durevoli." Il Re fu d'accordo, e fece cos. "Signore, lasci che il sacrificio cominci, ora il tempo, Sua Maest. Questi quattro gruppi saranno gli accessori per il sacrificio. "Re Mahavijita dotato di otto cose. Lui di buona famiglia (come Digha Nikaya 4) Questi costituiscono gli accessori per il sacrificio.

"Il cappellano del Bramano dotato di quattro cose. Lui nato bene uno studioso, versato nei mantra virtuoso, ecc. Questi costituiscono gli accessori al sacrificio." Prima del sacrificio, il cappellano del Bramano insegn al Re le tre maniere. "E' probabile che Sua Maest abbia dei rammarichi circa il sacrificio intenzionale: "Io perder molta ricchezza", o durante il sacrificio: "Io sto perdendo molta ricchezza", o dopo il sacrificio: "Io ho perso molta ricchezza." In tali casi, Sua Maest non dovrebbe intrattenere tali rammarichi." Prima del sacrificio, il cappellano disperse gli scrupoli del Re con dieci condizioni per il destinatario: "Signore, verranno al sacrificio quelli che uccidono e quelli che si astengono dall'uccidere. A quelli che uccidono, cos sar per loro; ma quelli che si astengono dall'uccidere avranno un sacrificio riuscito e si allieteranno in lui, ed i loro cuori possono essere calmati. Verranno coloro che prendono ci che non dato e quelli che si frenano, quelli che conducono vita sessuale illecita e quelli che si 58

frenano, quelli che dicono bugie, appagati in calunnia, in discorsi aspri e frivoli, quelli che sono bramosi e quelli che non lo sono, quelli che hanno teorie sbagliate e quelli che hanno teorie corrette. A quelli che hanno teorie sbagliate esso risulter di conseguenza, ma quelli che hanno teorie corrette avranno un sacrificio riuscito e si allieteranno in lui, ed i loro cuori possono essere calmati ." Quindi il cappellano disperse i dubbi del Re con dieci condizioni. Quindi il cappellano istru il Re che si preparava per il grande sacrificio con sedici ragioni, l'esort, l'inspir ed alliet il suo cuore. probabile che qualcuno dica: "Re Mahavijita sta facendo un grande sacrificio, ma lui non ha invitato i suoi Khattiya, i suoi consulenti e consiglieri, i Bramani pi influenti e padroni di casa ricchi " Ma tali parole non sarebbero in concordanza con la verit, siccome il Re li ha invitati. Cos il Re pu sapere che lui avr un sacrificio riuscito e si allieter in lui, ed il suo cuore sar calmato. O probabile che qualcuno dica: "Re Mahavijita sta facendo un grande sacrificio, ma lui non di buona famiglia su ambo i lati " Ma tali parole non sarebbero in concordanza con la verit O probabile che qualcuno dica: Il "suo cappellano non di buona famiglia " Ma tali parole non sarebbero in concordanza con la verit. Cos il cappellano istru il Re con sedici ragioni "In questo sacrificio, Bramano, nessun toro fu ucciso, n capre o pecore, n galli e maiali, n i vari esseri viventi furono sottoposti al macello, n taglio di alberi, n erba , e quelli che sono chiamati schiavi o servitori o lavoratori non eseguirono i loro compiti per paura di colpi o minacce. Ma quelli che vollero fare qualche cosa lo facevano, quelli che non volevano non facevano: facevano quello che volevano fare, e non quello che non volevano fare. Il sacrificio fu eseguito con ghee, petrolio, burro, cagliate, miele e melasse." "Poi, il Bramano, i Khattiya, i ministri e consiglieri, i Bramani influenti, i padroni di casa ricchi di citt e paese, chi aveva ricevuto un reddito sufficiente, vennero per il Re Mahavijita e dissero: "Noi abbiamo portato ricchezza sufficiente, Sua Maest per favore l'accetti." "Ma gentiluomini, io ho raccolto ricchezza sufficiente. Qualunque cosa sia lasciata, portatela via." Al rifiuto del Re, si consultarono. "Non giusto per noi riprendere questa ricchezza alle nostre case. Il Re sta facendo un grande sacrificio. Ci permetta di seguire il suo esempio." Poi i Khattiya misero i loro regali ad est della buca sacrificale, i consulenti e consiglieri misero i loro a sud, i Bramani ad ovest ed i padroni di casa ricchi a nord. Ed in questo sacrificio nessun toro fu ucciso, C'erano cos i quattro gruppi , e Re Mahavijita fu dotato di otto cose, ed il cappellano con quattro cose in tre maniere. Questo, Bramano chiamato il sacrificio riuscito in tre maniere. A queste parole i Bramani esultarono: "Che sacrificio splendido! Che modo splendido di compiere un sacrificio! " Ma Kutadanta sedeva in silenzio. Ed i Bramani gli chiesero perch non applaudiva le eccellenti parole dell'asceta Gotama. Lui rispose: "Non che io non le applaudo. La mia testa si dividerebbe aperta se non lo facessi. Ma mi colpisce che l'asceta non dica: "Io ho sentito questo", o " stato cos", ma lui dice: "Era cosi in quel tempo." E cos, gentiluomini, mi sembra che l'asceta Gotama fosse in quel tempo il Re Mahavijita, il signore del sacrificio, o il cappellano del Bramano che condusse il sacrificio per lui. Il Reverendo Gotama ammette che ha compiuto, o condotto quel sacrificio e una volta morto, dopo la separazione del corpo, sia rinato in una buona sfera, in un stato paradisiaco? " "S, Bramano. Io ero il cappellano del Bramano che condusse quel sacrificio." "E, Reverendo Gotama, c' alcun altro sacrificio che pi semplice, meno difficile, pi fruttifero e proficuo di questo sacrificio coi suoi sedici attributi? " C', Bramano."

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"Qual , Reverendo Gotama? " "Ogni qualvolta vengono dati doni regolari da famiglie agli asceti virtuosi, questi costituiscono un sacrificio pi fruttifero e proficuo di quello." "Perch, Reverendo Gotama, e per qual ragione ci migliore? " "Bramano, nessun Arahant o quelli che hanno raggiunto il percorso di Arahant frequenteranno tale sacrificio. Perch? Perch l loro vedono sconfitte. Ma loro prestano attenzione al sacrificio con cui vengono dati doni agli asceti virtuosi, perch non ci sono sconfitte. Ecco perch quel genere di sacrificio pi fruttifero e proficuo." "Ma, Reverendo Gotama, c' un altro sacrificio che pi proficuo di uno di questi? " C', Bramano." "Qual , Reverendo Gotama? " "Bramano, chiunque offre ricovero per il Sangha che viene dai quattro trimestri, ci costituisce un sacrificio pi proficuo." "Ma, Reverendo Gotama, c' un sacrificio che pi proficuo di questi tre? " C', Bramano." "Qual , Reverendo Gotama? " "Bramano, chiunque con un cuore puro prende rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha ci costituisce un sacrificio pi proficuo di questi tre." "Ma, Reverendo Gotama, c' un altro sacrificio che pi proficuo di questi quattro? " C', Bramano." "Qual , Reverendo Gotama? " "Bramano, chiunque con un cuore puro intraprende i precetti - frenarsi dall'uccidere, dal prendere quello che non dato, dall'immoralit sessuale, da discorsi bugiardi e dal prendere alcol e droghe - ci costituisce un sacrificio pi proficuo di questi quattro." "Ma, Reverendo Gotama, c' un altro sacrificio che pi proficuo che questi cinque? " C', Bramano." "Qual , Reverendo Gotama? " "Bramano, un Tathagata nasce in questo mondo, un Arahant, un Buddha pienamente illuminato, ecc. Cos un monaco perfezionato in moralit. Lui raggiunge i quattro jhana............. Ci, Bramano, un sacrificio(come DN 2) Ci Bramano, un sacrificio pi semplice, meno difficile, pi fruttifero e pi proficuo di tutti gli altri. Ed oltre a questo non c' nessun altro sacrificio pi grande e pi perfetto." "Eccellente, Reverendo Gotama, eccellente! come se qualcuno raddrizzasse ci che era rovesciato, ecc. Solo cos il Reverendo Gotama ha esposto il Dhamma nei vari modi, il Reverendo Gotama mi accetti come suo seguace finche morte non mi colga! E, Reverendo Gotama, liberer i settecento tori, i settecento giovenchi, le settecento giovenche, i settecento caproni e i settecento arieti. Li lascio in vita, li ciber con erba verde ed acqua fresca per bere." 60

Poi il Sublime consegn una dissertazione a Kutadanta, sulla generosit, sulla moralit e sul regno celeste, mostrando il pericolo, la degradazione e la corruzione del desiderio dei sensi, ed il profitto della rinuncia. E quando il Sublime seppe che la mente di Kutadanta era pronta, pieghevole, libera dagli ostacoli, gioiosa e calma, predic un sermone sul Dhamma in breve: sul soffrire, sulla sua origine, sulla sua cessazione, ed il percorso. Cos nel Bramano Kutadanta, si apr la strada del Dhamma e seppe che: "Qualsiasi cosa ha un'origine soggetta alla cessazione." Poi Kutadanta, avendo visto, raggiunto, sperimentato e penetrato il Dhamma disse: "Il Reverendo Gotama ed il suo ordine di monaci accettano un pasto da me domani! " Il Sublime acconsent in silenzio................ Poi il Sublime, avendo istruito Kutadanta con un discorso sul Dhamma, l'inspir, lo licenzi con entusiasmo e lo delizi, e alzatosi dal suo posto part.
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Digha Nikaya 6 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Mahali Sutta Su Mahali


Visioni celesti, anima e corpo
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Sublime soggiornava a Vesali, nella Sala del frontone nella Grande Foresta. Ed in quel tempo un gran numero di emissari del Bramano di Kosala e Magadha stavano a Vesali per faccende. E sentirono dire: L'asceta Gotama, figlio dei Sakya sta a Vesali, alla Sala del frontone nella Grande

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Foresta. E dicono di lui: Questo Benedetto da Dio un Arahant, un Buddha pienamente illuminato ecc. E cos questi emissari del Bramano da Kosala e Magadha andarono alla Grande Foresta, alla Sala del frontone. In quel tempo il Nagita Venerabile era il compagno personale del Sublime. Quindi si avvicinarono al Venerabile Nagita e dissero: Reverendo Nagita, dov' il Reverendo Gotama? Gradiremmo vederlo. Amici, non il momento adatto per vedere il Sublime. Lui in meditazione solitaria. Ma i Bramani si sedettero e dissero Andremo via quando incontreremo il Sublime Gotama. Poco dopo Otthaddha il Licchavi venne alla Sala del frontone con una grande comunit, salut il Ven. Nagita e stette in piedi a parte, dicendo: Dov' adesso il Benedetto, l'Arahant, il Buddha pienamente illuminato? Gradiremmo vederlo. Mahali, non il momento adatto per vedere il Sublime. Lui in meditazione solitaria Ma Otthaddha si sedette ad un lato e disse: Andr via quando avr visto il Dio Benedetto, l'Arahant, il Buddha pienamente illuminato.

Poi il novizio Siha venne da il Venerabile Nagita, stette in piedi a parte e disse: Venerabile Kassapa, questi emissari del Bramano da Kosala e Magadha sono venuti qui per vedere il Sublime, ed Otthaddha il Licchavi, anche lui venuto con una grande comunit per vedere il Sublime. Sarebbe bene, Venerabile Kassapa, permettere a queste persone di vederlo. Bene, Siha, li annuncerai al Sublime. S, Signore Venerabile, Siha disse. Poi and dal Sublime, lo salut, stette in piedi a parte e disse: Sublime, questi emissari del Bramano di Kosala e Magadha sono venuti qui per vedere il Sublime, ed Otthaddha il Licchavi similmente con una grande comunit. Sarebbe bene se deste a queste persone l'opportunit di vederla. Allora, Siha, prepara un posto all'ombra di questa abitazione. S, Signore, Siha disse e cos fece. Poi il Sublime usc dalla sua dimora e si sedette nel posto preparato. I Bramani si avvicinarono al Sublime. Avendo scambiato cortesie con lui, si sedettero ad un lato. Ma Otthaddha si inchin e poi si sedette ad un lato, dicendo: Signore, non molto tempo fa, Sunakkhatta il Licchavi venne da me e mi disse: Presto sar una seguace del Sublime per tre anni. Ho avuto visioni paradisiache, piacevoli, deliziose, allettanti ma non ho sentito alcun suono paradisiaco, piacevole, delizioso, seducente . Signore, ci sono suoni paradisiaci che non pu sentire Sunakkhatta? Ci sono tali suoni, Mahali. Allora, Signore, qual la ragione, qual la causa, perch Sunakkhatta non pu sentirli? Mahali, in un caso un monaco, voltando ad est, va in samadhi e vede visioni paradisiache, piacevoli, deliziose, seducenti ma non sente suoni paradisiaci. Perch cos? Perch questo samadhi conduce alla vista solo visioni paradisiache, ma non suoni paradisiaci all'udito. Di nuovo, un monaco che sta di fronte al sud, all'ovest, al nord va in un samadhi, verso l'alto, in gi o attraverso e vede visioni paradisiache (in quella direzione), ma non sente suoni paradisiaci. Perch? Perch questo samadhi conduce solamente alla vista di viste paradisiache, ma non all'udito di suoni paradisiaci. In un altro caso, Mahali, un monaco che sta di fronte all'est sente suoni paradisiaci ma non vede visioni paradisiache

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Di nuovo, un monaco che sta di fronte al sud, all'ovest, al nord, verso l'alto, in gi o attraverso, sente suoni paradisiaci, ma non vede visioni paradisiache In un altro caso, Mahali, un monaco che sta di fronte all'est va in samadhi da ambo le parti e vede visioni paradisiache, piacevoli, deliziose, seducenti e sente suoni paradisiaci. Perch? Perch questi due lati del samadhi danno alla vista visioni paradisiache e all'udito suoni paradisiaci. Di nuovo, un monaco che sta di fronte al sud, all'ovest, al nord, verso l'alto, in gi o attraverso vede visioni paradisiache e sente suoni paradisiaci E questa la ragione perch Sunakkhatta vede visioni paradisiache ma non sente suoni paradisiaci. Bene, Signore, per realizzare questo stato di samadhi che i monaci conducono vita santa sotto il Sublime? No, Mahali, ci sono altre cose, pi alte e pi perfette di queste nell'interesse delle quali i monaci conducono vita santa sotto di me. Cosa sono, Signore? Mahali, in un caso un monaco, avendo abbandonato tre catene, diviene un vincitore della Corrente, non soggetto a stati del dolore, si pone in modo fermo sul sentiero dell'illuminazione. Di nuovo, un monaco che ha abbandonato le tre catene, e ha ridotto la sua avidit, odio ed inganno, diviene colui che ritorna una sola volta, e ritornando di nuovo in questo mondo, metter fine alla sofferenza. Di nuovo, un monaco che ha abbandonato le cinque catene pi basse riceve una rinascita spontanea (in una sfera pi alta) senza ritornare da quel mondo, guadagnando l'illuminazione. Di nuovo, un monaco tramite l'estinzione delle corruzioni raggiunge in questa vita la liberazione incorrotta della mente, la liberazione attraverso la saggezza che ha realizzato attraverso le sue meditazioni. Quella un'altra cosa pi alta e pi perfetta di queste nell'interesse di ci i monaci conducono vita santa sotto di me. Signore, c' un percorso, c' un metodo per la realizzazione di queste cose? C' un percorso, Mahali c' un metodo. E, Signore, qual questo percorso, qual questo metodo? l'Ottuplice Nobile Sentiero, vale a dire Retta Visione, Retto Pensiero, Retto Discorso, Retta Azione, Retto Sostentamento; Retto Sforzo, Retta Consapevolezza e Retta Concentrazione. Questo il percorso, questo il modo per realizzare queste cose. Una volta, Mahali, io stavo a Kosambi, nel Parco di Ghosita. E due vagabondi, Mandissa e Jaliya, discepolo dell'asceta della ciotola di legno, vennero da me, scambiate le consuete cortesie con me, si sedettero ad un lato. Poi dissero: Amico Gotama, l'anima la stessa come il corpo, o l'anima una cosa ed il corpo un altro? Bene, amici, ascoltate, prestate attenzione corretta, ed io spiegher. S, amico, loro dissero, ed io seguii: Amici, un Tathagata sorge nel mondo, un Arahant, un Buddha pienamente illuminato dotato di saggezza e condotta, Conoscitore dei mondi, Maestro incomparabile di uomini e di Dei , illuminato e benedetto. Essendosi reso conto ecc. Un discepolo va avanti e pratica la moralit (come Digha Nikaya 2). A causa della sua moralit, non vede dovunque pericolo. Lui sperimenta la beatitudine irreprensibile che viene dal mantenere questa moralit di Ariyan. Cos perfezionato in moralit. come se lui fosse liberato da debito, da malattia da obbligazioni, da schiavit, dai pericoli del deserto essendo liberato cos dall'attaccamento dei sensi, distaccato da stati insalubri, lui entra, e rimane nel primo jhana Ora uno che cos sa e cos vede, esso corretto dire: L'anima lo stesso del corpo, o L'anima diversa dal corpo? Non , amico. Ma io so cos e vedo, e non dico io che l'anima o la stessa o diversa dal corpo. E lo stesso col secondo, il terzo, il quarto jhana. (come DN 2). 63

La mente volge e tende verso conoscenza e visione. Ora, di uno che cos sa e cos vede, corretto dire: L'anima come il corpo, o L'anima diversa dal corpo? Non , amico. Ma io so cos e vedo, e non dico io che l'anima o la stessa o diversa dal corpo. Cos il Sublime parl, ed Otthaddha il Licchavi fu rallegrato dalle sue parole.

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Digha Nikaya 8 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Mahsihanada Sutta Il grande ruggito del leone


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Sublime soggiornava ad Ujunnaya nel parco dei cervi di Kannakatthale. L l'asceta nudo Kassapa venne da lui, scambiate le consuete cortesie stette in piedi ad un lato. Poi disse: "Amico Gotama, io ho sentito dire: "L'asceta Gotama disapprova tutte le austerit, e censure e biasima tutti quelli che conducono una vita aspra di automortificazione. Ora quelli che dicono che questa sia la verit non calunniano il signore Gotama con bugie? Spiegano la verit sul suo Dhamma e quello che concerne a lui, o qualche maestro di una setta diversa merita di essere biasimato per questa asserzione? Gradiremmo che il Signore Gotama confutasse questa accusa." "Kassapa, quelli che dicono questo non stanno dicendo la verit, loro mi calunniano con bugie. Kassapa, vedo un praticante che si mortifica, e con l'occhio divino che purificato oltre la vista di creature umane lo vedo sorgere dopo la morte, alla separazione del corpo, in un luogo di dolore, in un 64

stato funesto, un luogo di distruzione, nell'inferno. Ancora vedo un praticante che si mortifica sorgendo dopo la morte in un buon luogo, uno stato paradisiaco. Ancora, io vedo uno che pratica la piccola austerit sorgendo in uno stato di dolore Ancora, io vedo uno che pratica la piccola austerit sorgendo dopo la morte in un buon luogo, uno stato paradisiaco. Da quando io posso vedere come il sorgere, il destino, la morte e la rinascita di quell'asceta, come potrei disapprovare tutte le austerit, e censurare e biasimare tutti quelli che conducono una vita aspra di automortificazione? "Kassapa, ci sono degli asceti e Bramani che sono saggi, specializzati, pratici nella disputa. Qualche volta le loro teorie coincidono con le mie, qualche volta no. " Io dico: "In queste cose non c' accordo, permettiamoci di lasciarli da parte. In queste cose c' accordo: lasciamo che i saggi risolvano la questione con i loro seguaci, dicendo: "Di quelle cose che sono inabili e calcolate cos, censurabili, colui che ha abbandonato completamente tali cose e stato libero da loro: l'asceta Gotama, o alcuni altri insegnanti venerabili? " Pu essere che il saggio dica: "Di quelle cose che sono non specializzate l'asceta Gotama si liberato completamente, ma gli altri venerabili maestri solamente in parte." In questo caso, i saggi ci danno la pi grande azione di encomio. O i saggi possono dire: "Di queste cose l'asceta Gotama li ha dominati completamente, ma gli altri venerabili maestri solamente in parte." In questo caso i saggi ci danno la pi grande azione di encomio. Kasappa, c' un percorso, c' un corso di addestramento in cui chi lo segue si render conto da solo: " L'asceta Gotama parla a tempo debito, dice ci che vero - il Dhamma e la disciplina." "Qual questo percorso e qual il corso di addestramento? " " il Nobile Ottuplice Sentiero, vale a dire Retta Visione, Retto Pensiero, Retto Discorso, Retta Azione, Retto Sostentamento, Retto Sforzo, Retta Contemplazione, Retta Concentrazione." Questo il percorso dove ognuno pu sapere e pu vedere per s: "L'asceta Gotama parla a tempo debito, ci che vero - il Dhamma e la disciplina." A queste parole, Kassapa disse al Sublime: "Gotama, questi asceti che praticano l'automortificazione sono considerati corretti : un asceta nudo non usa limitazioni. Lui accetta solo cibo offerto o preparato per lui, o un invito ad un pasto. Lui non accetta cibo fuori dalla pentola o tegame, n sulla soglia, fra la legna da ardere o il riso, n dove due persone stanno mangiando, da una donna incinta o che allatta o che vive con un uomo, n da spigolature, dove c' un cane o mosche . Lui non mangia pesce o carne e bevande fermentate. Lui mangia solamente una volta al giorno, una volta in due giorni, una volta in sette giorni. Lui comincia a mangiare riso solamente due volte al mese. Queste sono considerate pratiche corrette. Diventa un mangiatore d'erba, di riso crudo, di riso selvatico, di piante, di scorza di riso, di semi di fiori, d'erba o sterco di vacca, di radici di foresta e frutti abbattuti dal vento. Lui indossa vestiti di canapa comune o di stoffe grezze, sudari da cadaveri, stracci , indumenti di fibre, pelli d'antilope, erba, coperte di capelli umani o di cavallo. Lui affezionato a questa pratica; si copre di spine, e cos il suo letto, dorme in indumenti di fango , vivendo all'aria aperta, accettando qualsiasi posto che gli venga offerto, vive sulla lordura ed assuefatto alla pratica, uno che non beve acqua ed assuefatto alla pratica. "Kassapa, un praticante di automortificazione pu fare tutte queste cose, ma se la sua moralit, il suo cuore e la sua saggezza non sono sviluppate e portate verso la realizzazione, davvero lontano dall'essere un asceta o un Bramano. Ma, Kassapa, quando un monaco sviluppa la non-inimicizia ed un 65

cuore pieno di bont e, abbandonando le corruzioni, comprende ed indulge nella liberazione incorrotta della mente, la liberazione attraverso la saggezza glisi presenta in questa vita, allora Kassapa un monaco chiamato asceta e Bramano." A queste parole Kassapa disse al Sublime: "Reverendo Gotama, duro essere un asceta, duro essere un Bramano." Quindi si dice, Kassapa: " duro essere un asceta, duro essere un Bramano." Se un asceta nudo facesse tutte queste cose, ecc. E se questa fosse la misura e pratica della difficolt, la grande difficolt di essere un asceta o Bramano, non sarebbe corretto dire: " duro essere un asceta, duro essere un Bramano", perch qualche padrone di casa o il figlio di padrone di casa - anche la schiava - potrebbe fare questo, dicendo: "Bene, io andr nudo, ecc." Ma, Kassapa, c' un genere molto diverso dall'ascetismo , perci corretto per dire: " duro essere un asceta, duro essere un Bramano." Ma, Kassapa, quando un monaco sviluppa la non-inimicizia ed un cuore pieno di gentilezza amorosa, ecc. A queste parole Kassapa disse al Sublime: " Reverendo Gotama, duro capire un asceta, duro capire un Bramano." Quindi si dice Kassapa: " duro capire un asceta, duro capire un Bramano." Se un asceta nudo facesse tutte queste cose, ecc. - un monaco chiamato un asceta ed un Bramano." Poi Kassapa disse al Sublime: "Reverendo Gotama, qual allora lo sviluppo della moralit, del cuore e della saggezza? " "Kassapa, un Tathagata sorge nel mondo, un Arahant, Buddha pienamente illuminato, [come Digha Nikaya ]. .........raggiunge i quattro jhana . Quella la perfezione del cuore. Lui raggiunge i vari acumi e la cessazione delle corruzioni ............. Quella la perfezione della saggezza. E Kassapa, non c' niente di pi perfetto di questa perfezione della moralit, del cuore e della saggezza." Kassapa, ci sono degli asceti e Bramani che predicano la moralit. Loro lodano la moralit nei vari modi. Ma, Kassapa io non vedo alcuno che mi abbia superato in questo. Io sono supremo in questo , in superiore moralit. Ci sono degli asceti e Bramani che predicano lautomortificazione e l'austerit scrupolosa che loro lodano nei vari modi. Ma, Kassapa io non vedo nessuno che mi abbia superato in questo. Io sono supremo in questo riguardo, in superiore austerit. Ci sono degli asceti e Bramani che predicano la saggezza. Loro lodano la saggezza nei vari modi. Ma, Kassapa io non vedo nessuno che mi ha superato in questo. Io sono supremo in questo riguardo, in superiore saggezza. Ci sono degli asceti e Bramani che predicano la liberazione. Loro lodano la liberazione nei vari modi. Ma, Kassapa, io non vedo nessuno che mi abbia superato in questo. Io sono supremo in questo riguardo, in superiore liberazione. " "Kassapa, pu essere che gli erranti di altre sette diranno: "L'asceta Gotama ruggisce il ruggito del suo leone, ma solamente in luoghi vuoti, non in societ." Loro dovrebbero dire che questo non vero: "L'asceta Gotama ruggisce il ruggito del suo leone, e lui lo ruggisce in societ." O loro possono dire: "L'asceta Gotama ruggisce il ruggito del suo leone in societ, ma lui fa cos senza fiducia." Loro dovrebbero dire che questo non vero: "L'asceta Gotama ruggisce il ruggito del suo leone, in societ e fiduciosamente." O loro possono dire " "L'asceta Gotama ruggisce il ruggito del suo leone in societ e fiduciosamente, ma loro non l'interrogano." Loro dovrebbero dire che questo non vero: "L'asceta 66

Gotama ruggisce il ruggito del suo leone e loro l'interrogano." o: " e loro l'interrogano, ma non risponde." o: " lui risponde, ma lui non li convince con le sue risposte." o: " non lo trovano esauriente." o: " non sono soddisfatti di quello che hanno sentito." o: " non si comportano come se fossero soddisfatti." o: " non sono sul percorso della verit." o: " non sono soddisfatti con la pratica." Loro dovrebbero dire che questo non vero: "L'asceta Gotama ruggisce il ruggito del suo leone in societ e fiduciosamente, l'interrogano e lui risponde, lui li convince con le sue risposte, lo trovano esauriente e sono soddisfatti di quello che hanno sentito, si comportano come se fossero soddisfatti, sono sul percorso della verit, e sono soddisfatti con la pratica." Kassapa, ci che dovrebbero dire. "Una volta, Kassapa, io stavo a Rajagaha alla Vetta degli Avvoltoi. Un certo praticante dell automortificazione chiamato Nigrodha mi consult sulla pratica dell'austerit. E si dilett col mio chiarimento oltre ogni misura." " Eccellente, Signore, eccellente! come se qualcuno avesse raddrizzato ci che si era rovesciato ecc! " "Kassapa, chiunque sia appartenuto precedentemente ad un'altra setta ed ora riceve lordinazione in questo Dhamma e disciplina deve aspettare quattro mesi, ed alla fine dei quattro mesi, i monaci che sono stabili nella mente gli daranno l'ordinazione monastica. Ma ci pu essere una distinzione di persone in questo." "Signore, se il caso, io aspetter anche quattro anni, ed alla fine di quel tempo i monaci mi daranno l'ordinazione monastica." Poi Kassapa ricevette l'ordinazione monastica dal Sublime in persona. Da solo, il Venerabile Kassapa e di recente ordinato, isolato, insistente, zelante e risoluto, in poco tempo raggiunse il culmine insuperato della vita santa, essendosi reso conto del qui ed ora, con la sua superiore conoscenza e sapendo che: "Nascita distrutta, la vita santa stata vissuta, quello che doveva essere fatto stato fatto. Ed il Venerabile Kassapa divenne un altro degli Arahant.

Versione inglese di origine: http://www.accesstoinsight.org/canon/sutta/digha/dn08.html

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Nanabozho (Gichi Wabush)

Da: http://utenti.lycos.it/tipitaka/digha/dn09.html
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Digha Nikaya 9 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Potthapada Sutta Su Potthapada


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Sublime soggiornava a Savatthi nel Boschetto di Jeta, nel convento di Anathapindika. Ora in quel tempo Potthapada il vagabondo, insieme con un grande seguito di quasi 300 vagabondi aveva preso dimora nella sala vicino all'albero di Tinduka nel parco del padiglione della Regina Mallika. Poi il Sublime, di mattina presto, prendendo mantello e ciotola, entr a Savatthi per elemosine. Quindi un pensiero lo prese: "E troppo presto per andare a Savatthi per elemosine, perch non vado alla sala vicino all'albero di Tinduka nel parco del padiglione della Regina Mallika per vedere Potthapada il vagabondo? " Quindi and alla sala vicino all'albero di Tinduka nel parco del padiglione della Regina Mallika. Ora in quell'occasione Potthapada il vagabondo era seduto col suo grande seguito di vagabondi, discutendo vari temi come: re, ladri, ministri di stato; eserciti; cibo, bevande; vestiti, mobilia, ghirlande, profumi; parenti; veicoli; villaggi, citt, campagna; donne, eroi; pettegolezzi; storie di morti; storie di diversit, della creazione del mondo e del mare; di cose che esistono o no. Allora Potthapada il vagabondo vide da lontano l'arrivo del Sublime cos fece tacere il suo seguito: " Signori quieti. Non fate rumore. Qui viene Gotama il contemplativo. Gli piace la quiete e parla in encomio della quiete. Forse, se lui percepisce il nostro gruppo come quieto, lo considerer con valore. Quindi i vagabondi rimasero silenziosi. Il Sublime arriv e Potthapada gli disse: "Benvenuto, Sublime . Si segga. Questo posto stato preparato." Quindi il Sublime si sedette sul posto preparato. Potthapada, si sedette ad un lato. Appena seduti, il Sublime gli disse: "Qual era il tema di conversazione che vi ha qui riuniti? Nel mezzo di quale tema di conversazione stato interrotto? " Quando questo fu detto, Potthapada rispose: " Non badi, signore, il tema di conversazione per il quale noi ci siamo raggruppati qui. Da giorni una discussione sorge fra le molte sette di preti e contemplativi, riguardo all'ultima cessazione della percezione: 'Come c' l'ultima cessazione della 68

percezione? ' Alcuni hanno detto: 'La percezione di una persona sorge e cessa senza causa, senza ragione. Quando sorge, uno percepente. Quando cessa, uno non percepente.' 2 "Poi qualcuno altro ha detto: 'No, non cos. La percezione una stessa persona che viene e va. Quando viene, uno percepente. Quando va, uno non percepente.' "Poi qualcuno altro ha detto: 'No, non cos. Loro disegnano la percezione dentro e fuori di una persona. Quando loro la disegnano dentro, uno percepente. Quando loro la sfoderano, uno non percepente.' "Poi qualcuno altro ha detto: 'No, non cos, per i deva del grande potere. Loro disegnano la percezione dentro e fuori di una persona. Quando loro la disegnano dentro, uno percepente. Quando loro la sfoderano, uno non percepente.' "Poi la memoria del Sublime sorse all'interno di me: 'Ah, il Sublime! Ah, Colui che certamente specializzato in queste questioni.' Il Sublime specializzato e competente nell'ultima cessazione della percezione. Quindi cosa , signore, l'ultima cessazione della percezione? " " Potthapada, quei preti e contemplativi che dicono che la percezione di una persona sorge e cessa senza causa, senza ragione, sbaglia dallinizio. Perch? Perch la percezione di una persona sorge e cessa con una causa, con una ragione. Con l'addestramento, una percezione sorge, e con l'addestramento un'altra cessa. E qual quelladdestramento? C' il caso dove un Tathagata appare nel mondo, degno ed esattamente Risvegliato. [come in DN 2]... "Questo come un monaco completo in virt... "Vedendo che questi cinque ostacoli sono stati abbandonati all'interno di lui, diviene contento. Allietato, rapito. Rapito, il suo corpo cresce tranquillo. Il suo corpo tranquillo, sensibile al piacere. Cos, la sua mente concentrata. "Piuttosto prelevato da piaceri sensuali, riservato da inefficaci qualit mentali, il monaco entra e resta nel primo jhana: estasi e piacere nati da prelevamento, accompagnato da pensiero diretto e da valutazione. La sua prima percezione di cessazione di sensualit, e su quell'occasione una percezione di una verit raffinata dall'estasi e dal piacere nati dallisolamento. E cos con l'addestramento una percezione sorge e con l'addestramento un'altra percezione cessa. "Poi, con tranquillit di pensiero diretto e valutazione, il monaco entra e resta nel secondo jhana: estasi e piacere nati dalla calma, unificazione di consapevolezza libera dal pensiero diretto e dalla valutazione interna. La sua prima percezione di una verit raffinata dell'estasi e del piacere nati da cessazioni di isolamento, e su quell'occasione una percezione di una verit raffinata dell'estasi piacere nato della concentrazione. E cos con l'addestramento una percezione sorge e con l'addestramento un'altra percezione cessa.

"E con l'evanescenza dell'estasi, il monaco rimane poi, in equanimit, attento e vigile, e fisicamente sensibile al piacere. Lui entra e resta nel terzo jhana dei quali i nobili dichiarano, 'Equanime ed attento rimane in uno stato di piacere.' La sua prima percezione di una verit raffinata dell'estasi e del piacere nati dalla cessazione della concentrazione, e su quell'occasione una percezione di una verit raffinata dell'equanimit. 69

E cos con l'addestramento una percezione sorge e con l'addestramento un'altra percezione cessa.

E poi, con l'abbandono del piacere e del dolore con la prima scomparsa dell'esaltazione e dell'angosciail monaco entra e resta nel quarto jhana: purezza dell'equanimit e consapevolezza del n piacere n-dolore. La sua prima percezione di una verit raffinata di cessazione dellequanimit, e in quell'occasione una percezione di una verit raffinata n di piacere n di dolore. E cos con l'addestramento una percezione sorge e con l'addestramento un'altra percezione cessa. "E poi, con una completa trascendenza di percezione della [fisico] forma, con la scomparsa delle percezioni di resistenza e non tenendo conto delle percezioni della diversit, pensando 'spazio Infinito', il monaco entra e resta nella dimensione dell'infinit dello spazio. La sua prima percezione di una verit raffinata di n piacere n dolore, e in quell'occasione una percezione di una verit raffinata della dimensione dell'infinit dello spazio. E cos con l'addestramento una percezione sorge e con l'addestramento un'altra percezione cessa. "Poi, con una completa trascendenza della dimensione dell'infinit dello spazio, pensando 'coscienza Infinita', il monaco entra e resta nella dimensione dell'infinit di coscienza. La sua prima percezione di una verit raffinata della dimensione dell'infinit di cessazioni spaziali, e in quell'occasione una percezione di una verit raffinata della dimensione dell'infinit di coscienza. E cos con l'addestramento una percezione sorge e con l'addestramento un'altra percezione cessa. C' poi il caso dove un monaco, con una completa trascendenza della dimensione dell'infinit di coscienza, pensando 'non c' niente', entra e resta nella dimensione dell'inesistenza. La sua prima percezione di una verit raffinata della dimensione dell'infinit di cessazioni di coscienza, e in quell'occasione una percezione di una verit raffinata della dimensione dell'inesistenza. E cos o con l'addestramento una percezione sorge e con l'addestramento un'altra percezione cessa.3 "Ora, quando il monaco percepente di s qui, poi da l a l, passo dopo passo, tocca la vetta della percezione. Come rimane alla vetta della percezione, il pensiero gli si presenta, 'Pensare cattivo per me. Non pensare meglio per me. Se io pensassi e volessi, questa mia percezione cesserebbe, ed una percezione pi volgare apparirebbe. E se io non pensassi e non volessi?4 ' cos n pensa n vuole, e come lui n sta pensando n sta volendo, quella percezione cessa ed unaltra percezione pi volgare non appare. Egli tocca la cessazione. Questo, Potthapada lattento conseguimento, passo dopo passo, dellultima cessazione della percezione. "Ora cosa pensi Potthapadaavevi mai sentito prima il conseguimento, passo dopo passo, dellultima cessazione della percezione? "No, signore. Ma, signore, il Sublime descrive una vetta della percezione o molte vette della percezione? " "Potthapada, io descrivo una vetta della percezione e molte vette della percezione." "E come descrive una vetta della percezione e molte vette della percezione il Sublime? "

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"In qualunque modo uno tocca la cessazione, Potthapada quello il modo di descrivere la vetta della percezione. Cos io descrivo una vetta della percezione e molte vette della percezione." "Ora, signore, sorge prima la percezione e dopo la conoscenza, o sorge prima la conoscenza e la percezione dopo o sorgono simultaneamente? "Potthapada, sorge prima la percezione e poi la conoscenza.5 Ed il sorgere della conoscenza viene dal sorgere della percezione. Uno discerne: ' in dipendenza di questo6 che la mia conoscenza sorta.' Attraverso questa linea di discussione uno pu comprendere come sorge prima la percezione, e la conoscenza dopo, e come il sorgere della conoscenza viene dal sorgere della percezione." "Ora, signore, la percezione il s di una persona o la percezione una cosa e il s unaltra?" "Che s postuli, Potthapada? " "Postulo un s volgare, posseduto di forma, fatto di quattro grandi elementi [terra, acqua, fuoco, e vento], che si alimenta con cibo fisico." "Allora, Potthapada, il tuo s sarebbe volgare, posseduto di forma, fatto di quattro grandi elementi [terra, acqua, fuoco, e vento], che si alimenta con cibo fisico." Allora per te la percezione sarebbe una cosa e il s unaltra. Attraverso questa linea di ragionamento uno pu comprendere come la percezione sarebbe una cosa e il s unaltra: anche se rimane questo s volgare posseduto di forma, fatto di quattro grandi elementi [terra, acqua, fuoco, e vento], che si alimenta con cibo fisico. Una percezione sorge per quella persona come un'altra percezione scompare. attraverso questa linea di ragionamento che uno pu comprendere come la percezione sarebbe una cosa e il s unaltra." "Poi, signore, io postulo una mente fatta di un s completo in tutte le sue parti, non inferiore nelle sue facolt." "Allora, Potthapada, il tuo s sarebbe composto da una mente fatta di un s completo in tutte le sue parti, non inferiore nelle sue facolt." Allora per te la percezione sarebbe una cosa e il s unaltra. Attraverso questa linea di ragionamento che uno pu comprendere come la percezione sarebbe una cosa e il s unaltra anche se rimane questa fatta di un s completo in tutte le sue parti, non inferiore nelle sue facolt. Una percezione sorge per quella persona come un'altra percezione scompare. "Poi, signore, io postulo un s senza forma fatto di percezione." "Allora, Potthapada, il tuo s sarebbe senza forma fatto di percezione. Allora per te la percezione sarebbe una cosa e il s unaltra. Attraverso questa linea di ragionamento che uno pu comprendere come la percezione sarebbe una cosa e il s unaltra: anche se rimane questo s senza forma fatto di percezione. Una percezione sorge per quella persona come un'altra percezione scompare. " possibile sapere, signore se la percezione il s di una persona o se la percezione una cosa e il s unaltra? "

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"Potthapadaavendo altre viste, altre pratiche, altre soddisfazioni, altri scopi, altri insegnanti duro per te sapere se la percezione sia il s di una persona o se la percezione sia una cosa e il s unaltra." "Allora, signore, seavendo altre viste, altre pratiche, altre soddisfazioni, altri scopi, altri insegnanti duro per me sapere se la percezione sia il s di una persona o se la percezione sia una cosa e il s sia unaltra, poi il caso se il cosmo eterno, che solamente questo vero e qualsiasi cosa altrimenti indegna? " "Potthapada, io non ho esposto che il cosmo eterno, che solamente questo vero e qualsiasi cosa altrimenti indegna." E poi il caso che il cosmo non eterno, che solamente questo vero e qualsiasi cosa altrimenti indegna? " "Potthapada, io non ho esposto che il cosmo non eterno, che solamente questo vero e qualsiasi cosa altrimenti indegna." poi il caso che il cosmo limitato... il cosmo infinito... l'anima e il corpo sono gli stessi ... l'anima una cosa ed il corpo un altro ... dopo la morte un Tathagata esiste... dopo la morte un Tathagata non esiste... dopo la morte un Tathagata esiste e non esiste... un Tathagata n esiste dopo la morte n non esiste, che solamente questo vero e qualsiasi cosa altrimenti indegna? " Potthapada, io non ho esposto che dopo la morte un Tathagata esiste n non esiste, che solamente questo vero e qualsiasi cosa altrimenti indegna." "Ma perch il Sublime non ha esposto queste cose? " "Perch loro non conducono alla meta, non conducono al Dhamma, non di base alla vita santa. Loro non conducono a disincanto, a lasciare le passioni, alla cessazione, a dirigere la conoscenza, al perfetto risveglio, al Compiuto. Ecco perch io non li ho esposti." "E cosa ha esposto il Sublime? " "Io ho esposto che, 'Questo il dolore'... 'Questa lorigine del dolore'... 'Questa la cessazione del dolore'... 'Questo il percorso di pratica che conduce alla cessazione del dolore.' "E perch il Sublime ha esposto queste cose? " "Perch loro conducono alla meta, conducono al Dhamma, e di base alla vita santa. Loro conducono a disincanto, a lasciare le passioni, alla cessazione, a dirigere la conoscenza, al perfetto risveglio, al Compiuto. Ecco perch io li ho esposti." "Cos , Sublime. Cos , O Compiuto. Bene ora, ora per il Sublime di fare come lui ci ha insegnato." Poi il Sublime si alz dal suo posto e and via. Poco dopo che lui era andato via, i vagabondi, con parole beffarde derisero Potthapada il vagabondo da tutti i lati: "Quindi, qualsiasi cosa dice Gotama il contemplativo, il signor Potthapada si rallegra ad ogni sua parola: 'Cos , Sublime. Cos , O Compiuto. ' Ma noi non capiamo Gotama il 72

contemplativo quando ha dettato il suo insegnamento definendo il cosmo infinito o il cosmo limitato o... se un Tathagata esiste dopo la morte o non esiste." Quando questo fu detto, Potthapada il vagabondo cos ha risposto ai vagabondi: "Anche io non capisco Gotama il contemplativo quando ha dettato il suo insegnamento definendo il cosmo infinito o il cosmo limitato o... se un Tathagata esiste dopo la morte o non esiste." Ma Gotama il contemplativo descrive una pratica genuina, autentica ed accurata, incagliata nel Dhamma e consona col Dhamma. E quando una pratica genuina, autentica ed accurata, incagliata nel Dhamma e consona col Dhamma stata spiegata, perch una persona bene informata come me non dovrebbe allietarsi nellenunciazione delle parole ben dette da Gotama il contemplativo? " Poi due o tre giorni pi tardi, Citta, il figlio dell'istruttore di elefanti e Potthapada il vagabondo andarono dal Sublime. Appena arrivati, Citta si inchin al Sublime e sedette ad un lato, mentre Potthapada il vagabondo salut cortesemente il Sublime. Dopo uno scambio di saluti amichevoli e cortesie, sedette ad un lato. Appena seduto disse al Sublime: "L'altro giorno, poco dopo che il Sublime era andato via, i vagabondi, con parole beffarde derisero me da tutti i lati: Quindi, qualsiasi cosa dice il Gotama contemplativo, ecc." [Il Buddha:] "Potthapada, tutti quei vagabondi sono ciechi e non hanno occhi. Io ho insegnato e ho dichiarato degli insegnamenti per essere definiti, e degli insegnamenti per essere indefiniti. E quali sono gli insegnamenti che ho insegnato e ho dichiarato essere indefiniti? [L'asserzione che] 'Il cosmo eterno' ho insegnato e ho dichiarato essere un insegnamento indefinito. [L'asserzione che] 'Il cosmo non eterno'... 'Il cosmo limitato'... 'Il cosmo infinito'... 'L'anima e il corpo sono lo stesso'... 'L'anima una cosa ed il corpo un altro'... 'dopo la morte un Tathagata esiste'... 'Dopo la morte un Tathagata non esiste'... 'Dopo la morte un Tathagata esiste e non esiste'... 'un Tathagata n esiste dopo la morte n non esiste' ho insegnato e ho dichiarato essere un insegnamento indefinito. E perch ho insegnato e ho dichiarato questi insegnamenti per essere indefiniti? Perch loro non conducono alla meta, non conducono al Dhamma, non sono di base alla vita santa. Loro non conducono al disincanto, a lasciare le passioni, alla cessazione, a dirigere la conoscenza, al perfetto risveglio, al Compiuto. Ecco perch li ho insegnati e li ho dichiarati per essere indefiniti. "E cosa ho insegnato e dichiarato gli insegnamenti definiti per essere? [L'asserzione che] 'Questo dolore', io insegnato e ho dichiarato essere un insegnamento definito. [L'asserzione che] 'Questa la derivazione del dolore'... 'Questa la cessazione del dolore'... 'Questo il percorso di pratica che conduce alla cessazione del dolore' ho insegnato e ho dichiarato essere un insegnamento definito. E perch ho insegnato e ho dichiarato questi insegnamenti come definiti? Perch loro conducono alla meta, conducono al Dhamma, alla vita santa. Loro conducono al disincanto, a lasciare le passioni, alla cessazione, a dirigere la conoscenza, al perfetto risveglio, al Compiuto. Ecco perch li ho insegnato e li ho dichiarati definiti. Ci sono alcuni preti e contemplativi con una dottrina come questa: 'Dopo la morte, il s esclusivamente felice e libero da malattia.' Io mi avvicinai e chiesi a loro, ' vero che voi avete una dottrina e vista come questa: "Dopo la morte, il s esclusivamente felice e libero da malattia"? ' Quando chiesi questo, loro risposero, 'S.' Quindi chiesi loro, 'Ma avete conosciuto e visto un mondo esclusivamente felice? ' Quando chiesi questo, loro dissero: 'No'. Quindi chiesi loro, 'Siete consapevoli di un s esclusivamente felice per un giorno o una notte, o per met un giorno o met una notte? ' Quando chiesi questo, loro dissero: 'No'. Quindi chiesi loro, 'Ma sapete che "Questo il percorso , questo la pratica per la realizzazione di un mondo esclusivamente felice"? ' Quando chiesi questo, loro dissero: 'No'. Quindi chiesi loro, 'Ma avete mai sentito le voci dei deva rinati in un mondo esclusivamente felice, che dicono: "Pratichi bene, mio caro. Pratichi giustamente, mio caro, per la 73

realizzazione di un mondo esclusivamente felice perch attraverso tale pratica che siamo rinati in un mondo esclusivamente felice"? ' Quando chiesi questo, loro dissero: 'No'. "Quindi cosa pensi, Potthapada il caso che le parole di quel preti e contemplativi risultino essere poco convincenti? " "S, signore. E cos, le parole di quei preti e contemplativi risultano essere poco convincenti." "Potthapada, come se un uomo dicesse: ' Sono innamorato della pi bella donna di questo paese', e le altre persone gli dicessero, 'Bene, buon uomo, lei si innamorato della donna pi bella del paese: sa se lei della casta dei guerrieri, la casta sacerdotale, la casta negoziante, o la casta di lavoratore? ' e se gli chiedessero questo, lui direbbe: 'No'. Poi loro direbbero a lui: Allora conosce bene il suo nome o il nome del clan? Se alta, corta, o di mezza altezza ? Se scura, bionda o di rossi capelli? Conosce in che villaggio o citt abita?' E se chiedessero questo, lui direbbe: 'No'. Poi direbbero a lui: 'Cos non ha mai saputo o visto la donna di cui si innamorato? ' E se gli chiedessero questo, lui direbbe: 'S.' "Quindi cosa pensi, Potthapada il caso che le parole di quell'uomo non risultino essere poco convincenti? " "S, signore... " "Nello stesso modo, sono cos alcuni preti e contemplativi con una dottrina come questa: 'Dopo la morte, il s esclusivamente felice e libero da malattia.'... non badare alle parole di quei preti e contemplativi perch risultano essere poco convincenti? " "S, signore... " "Nello stesso modo, sono alcuni preti e contemplativi ecc. "S, signore. "Potthapada, ci sono queste tre acquisizioni di un s7: l'acquisizione di un s volgare, l'acquisizione di un s mentale e l'acquisizione di un s senza forma. cosa l'acquisizione volgare di un s? Posseduto di forma, (ripetizione dei dogmi precedenti) "Io insegno il Dhamma per far abbandonare l'acquisizione di un s volgare, tale che, quando si pratica, qualit mentali negative saranno abbandonate e qualit mentali positive cresceranno, e tu entrerai e rimarrai nel culmine e nell'abbondanza del discernimento, avendo saputo e realizzato nel qui ed ora Quando le qualit mentali negative sono abbandonate e le qualit mentali positive sono cresciute, ed uno entra e resta nel culmine e nell'abbondanza di discernimento, avendo conosciuto e realizzato nel qui ed ora.. .Quando le qualit mentali contaminate sono abbandonate e le brillanti qualit mentali sono cresciute, ed uno entra e resta nel culmine e nell'abbondanza del discernimento, conoscer nel qui ed ora gioia, estasi, serenit, consapevolezza, prontezza e felicit. "Io insegno anche il Dhamma per far abbandonare l'acquisizione di un s fatto dalla mente ecc. (come prima) "Cosa pensi, Potthapada. Queste parole risultano convincenti? "S, signore. Queste parole risultano convincenti." 74

Quando questo fu detto, Citta, il figlio dell'istruttore di elefanti disse al Sublime: "Quando c' un'acquisizione volgare di un s, l'acquisizione di un s fatto dalla mente e l'acquisizione di un s senza forma sono nulle e vuote, e l'acquisizione volgare di un s vera? E quando c' un'acquisizione di un s fatto dalla mente, il caso allora che l'acquisizione volgare di un s e l'acquisizione senza forma di un s sono nulle e vuote, e soltanto lacquisizione fatta dalla mente di un s vera? E quando c' un'acquisizione senza forma di un s, il caso allora che l'acquisizione volgare di un s e l'acquisizione fatta dalla mente di un s sono nulle e vuote, e l'acquisizione senza forma di un s soltanto vera? " "Citta, quando c' un'acquisizione volgare di un s, non classificata come un'acquisizione fatta dalla mente di un s o come un'acquisizione senza forma di un s. classificata solo come un'acquisizione volgare di un s. Quando c' un'acquisizione fatta dalla mente di un s, non classificata come un'acquisizione volgare di un s o come un'acquisizione senza forma di un s. classificata solo come un'acquisizione fatta dalla mente di un s. Quando c' un'acquisizione volgare di un s, non classificata come un'acquisizione volgare di un s o come un'acquisizione fatta dalla mente di un s. classificata solo come un'acquisizione senza di un s. "Supponi se ti chiedessero: 'Esistevi nel passato? Non esistevi? Esisterai nel futuro? Non esisterai? Esisti ora? Non esisti? ' Come risponderesti? " "... Signore, io risponderei: 'Io esistevo nel passato. Io non esistevo. Io esister nel futuro. Io non esister. Io ora esisto. Io non esisto.'... Cos risponderei." "Supponi, Citta, se ti chiedessero: Qualsiasi acquisizione passata di un s: lunica vera acquisizione di un s mentre quelle del futuro e del presente sono nulle e vuote? Qualsiasi acquisizione futura di un s: lunica vera acquisizione di un s, mentre quelle del passato e del futuro sono nulle e vuote? Qualsiasi acquisizione presente di un s: lunica vera acquisizione di un s, mentre quelle del passato e del futuro sono nulle e vuote? ' Come risponderesti? " "... Signore, io risponderei: Qualsiasi acquisizione .. "Nello stesso modo, Citta, quando c' un'acquisizione volgare di un s... classificata solo come un'acquisizione volgare di un s. Quando c' un'acquisizione fatta dalla mente di un s... Quando c' un'acquisizione senza forma di un s, non classificata come un'acquisizione volgare di un s o come un'acquisizione fatta dalla mente di un s classificata solo come un'acquisizione senza forma di un s. "Nel momento in cui il latte viene da una vacca, il caglio dal latte, il burro dal caglio, lo yogurt dal burro. Quando c' il latte non classificato come caglio, burro, yogurt. . classificato solo come latte. Quando c il caglio... Quando c' il burro... Quando c' lo yogurt... loro sono classificati per ci che sono. "Nello stesso modo, quando c' un'acquisizione volgare di un s. "Citta, queste sono le designazioni del mondo, le espressioni del mondo, i modi di parlare del mondo, le descrizioni del mondo con le quali si esprime il Tathagata senza afferrarli 8." Quando questo fu detto, Potthapada il vagabondo disse al Sublime: "Magnifico, Maestro Gotama! Magnifico! Hai raddrizzato ci che era rovesciato, rivelato ci che era nascosto, hai mostrato la strada a chi si era perso, hai portato la luce nel buio per coloro che volessero vedere, cos il Maestro Gotama attraverso molte linee di ragionareha reso chiaro il Dhamma. Prendo rifugio in Gotama, nel 75

Dhamma e nel Sangha dei monaci. Pu Gotama ricordarmi come un seguace laico che ha preso rifugio, da questo giorno per la vita." Allora Citta il figlio dell'istruttore di elefanti disse al Sublime: " Magnifico, Maestro Gotama! Magnifico! Hai raddrizzato ci che era rovesciato, rivelato ci che era nascosto, hai mostrato la strada a chi si era perso, hai portato la luce nel buio per coloro che volessero vedere, cos il Maestro Gotama attraverso molte linee di ragionareha reso chiaro il Dhamma. Prendo rifugio in Gotama, nel Dhamma e nel Sangha dei monaci. Posso il consenso e laccettazione. Quindi Citta il figlio dell'istruttore di elefanti ottenne laccettazione davanti al Sublime. E non molto tempo dopo la sua accettazionemeditando da solo, isolato, attento, ardente, e risolutoraggiunse la meta suprema della santa vita. E cos divenne un altro degli arahant.
2 A volte questo termine tradotto come senza coscienza 3 Il tema non include la dimensione di n percezione n non-percezione, perch la dimensione del nulla la pi alta percezione. 4 Si veda MN 140 5 Ci differisce anche da persona a persona. 6 Questo: riferito al livello di jhana che caratterizza la conoscenza della cessazione. 7 Riferito allacquisizione di unidentit individuale. 8 In quanto il Buddha usa un linguaggio comune ed uno pi elevato, come nellAbhidhamma.

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Digha Nikaya 10 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Subha Sutta Su Subha


Moralit, concentrazione, saggezza
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Venerabile Ananda soggiornava a Savatthi, nel boschetto di Jeta, nel parco di Anathapindika poco dopo la morte del Sublime. Ed in quel tempo il giovane Subha, il figlio di Todeyya stava a Savatthi per affari. E Subha disse ad un giovane: Vai, ragazzo, dove sta l'asceta Ananda, chiedi a lui a mio nome se in buona salute, libero dalla fatica, forte, vigoroso e pieno di conforto, e poi gli dirai : Sarebbe bene se il Reverendo Ananda potesse, fuori di compassione, visitare l'abitazione di Subha, il figlio di Todeyya. Molto bene, Signore, rispose il giovane. Poi and dal Venerabile Ananda, scambi le consuete cortesie con lui e si sedette ad un lato. Poi consegn il messaggio. Il Venerabile Ananda rispose: Non il tempo giusto, giovane. Oggi ho preso della medicina. Forse sar possibile venire domani quando il tempo e l'occasione sono appropriate. Ed il giovane si alz e ritorn da Subha e riport quello che gli aveva riferito il Venerabile Ananda, aggiungendo: La mia missione stata portata a termine cos lontano, il Reverendo Ananda probabilmente verr domani. Verso lalba, il Venerabile Ananda si vest, prese mantello e scodella e, accompagnato dal Venerabile Cetaka and all'abitazione di Subha e si sedette sul posto preparato. Poi Subha si avvicin al Venerabile, scambi le consuete cortesie e si sedette ad un lato. Poi disse: Il Ven. Ananda stato per molto tempo il compagno personale del Ven. Gotama, vivendo vicino lui. Lei, Ven. Ananda saprebbe che cosa il Ven. Gotama lodava, e con che cosa risvegliava ed esortava le persone. Quali erano queste cose, Ven.Ananda ? Subha, c'erano tre divisioni di cose che il Sublime lodava, e con cui risvegliava ed esortava le persone stabilite. Quali tre? La divisione della moralit di Ariyan, la divisione della concentrazione di Ariyan, e la divisione della saggezza di Ariyan. Queste erano le tre divisioni di cose che il Sublime lodava.. ' Bene, Ven. Ananda, qual la divisione di moralit di Ariyan che lodava il Reverendo Gotama...?

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Giovane Signore, un Tathagata sorge nel mondo, ecc. ( come Digha Nikaya 2). Cos un monaco perfezionato in moralit.

E' meraviglioso, Reverendo Ananda, meraviglioso! A questa divisione della moralit di Ariyan perfettamente adempiuta , non lasciata incompleta. Ed io non vedo questa divisione della moralit di Ariyan adempiuta fra gli asceti e i Bramani di altre scuole. E se qualcuno di loro avesse trovato questa perfezione avrebbe detto: Noi abbiamo fatto abbastanza! La meta del nostro ascetismo stata giunta! Non c' niente pi da fare! Ed invece il Ven. Ananda dichiara che c' ancora da fare." Ven. Ananda , qual la divisione di concentrazione di Ariyan che lodava il Reverendo Gotama...? E' il caso in cui un monaco sorveglia le porte dei sensi e raggiunge i quattro jhana (come Digha Nikaya 2). Questo viene a lui tramite la concentrazione. E' meraviglioso, Reverendo Ananda, meraviglioso! A questa divisione della concentrazione di Ariyan perfettamente adempiuta, non lasciata incompleta. Ed io non vedo questa divisione della concentrazione di Ariyan adempiuta fra gli asceti e i Bramani di altre scuole. E se qualcuno di loro avesse trovato questa perfezione avrebbero detto: Noi abbiamo fatto abbastanza! La meta del nostro ascetismo stata giunta! Non c' niente pi da fare! Ed invece il Ven. Ananda dichiara che c' ancora da fare." Ven. Ananda qual la divisione di saggezza di Ariyan che lodava il Reverendo Gotama? E cos, con mente concentrata lui raggiunge i vari acumi ( come Digha Nikaya 2). Ci viene conosciuto dalla saggezza. Lui si rende conto delle Quattro Nobili Verit, il percorso e la cessazione delle corruzioni. (come Digha Nikaya 2). E lui sa: ... Non c' niente che duri qui.

Questa la divisione di saggezza di Ariyan che lodava il Sublime con la quale risvegliava ed esortava le persone stabilite. Oltre a quello non c' niente da essere fatto. meraviglioso, Reverendo Ananda, meraviglioso! A questa divisione della saggezza di Ariyan adempiuta perfettamente, non lasciata incompleta. Reverendo Ananda io prendo rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha. Il Ven. Ananda possa accettarmi come seguace da questo giorno finch la vita durer!

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Nanabozho (Gichi Wabush)

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Digha Nikaya 11 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Kevatta (Kevaddha) Sutta A Kevatta


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Benedetto del Cielo soggiornava a Nalanda, nel boschetto dei manghi di Pavarika. Allora, Kevatta, il capofamiglia, si avvicin al Benedetto del Cielo e, al suo arrivo, si inchin e sedette ad un lato. Appena seduto, disse al Benedetto del Cielo: "Venerabile Signore, questa [citt di] Nalanda potente, prospera e molto popolata, piena di persone che hanno fede nel Benedetto del Cielo. Sarebbe bene che il Benedetto del Cielo chiedesse ad un monaco di fare la dimostrazione di un miracolo dei poteri psichici a partire dallo stato umano superiore affinch Nalanda abbia ancora pi fede nel Benedetto del Cielo. Quando ci fu detto, il Benedetto del Cielo disse a Kevatta, il padrone di casa: "Kevatta, non cos che insegno ai monaci: 'Andate, monaci, fate la dimostrazione dei vostri poteri psichici ai laici vestiti di bianco'. Una seconda volta.... Una terza volta, Kevatta, il capofamiglia, disse al Benedetto del Cielo: "Non vorrei disputare con il Benedetto del Cielo, ma ve lo dico: Venerabile Signore, questa [citt di] Nalanda potente, prospera e molto popolata, piena di persone che hanno fede nel Benedetto del Cielo. Sarebbe bene che il Benedetto del Cielo chiedesse ad un monaco di fare la dimostrazione di un miracolo dei poteri psichici a partire dallo stato umano superiore affinch Nalanda abbia ancora pi fede nel Benedetto del Cielo. Una terza volta, il Benedetto del Cielo, rispose a Kevatta, il capofamiglia: "Kevatta, non cos che insegno ai monaci: 'Andate, monaci, fate la dimostrazione dei vostri poteri psichici ai laici vestiti di bianco'. "Kevatta, ci sono questi tre miracoli che ho dichiarato, avendoli direttamente conosciuti e realizzati. Quali sono questi tre? Il miracolo dei poteri psichici, il miracolo della telepatia, ed il miracolo dell'istruzione. 79

Il miracolo dei Poteri psichici "E qual il miracolo dei poteri psichici? Prendiamo il caso dove un monaco maneggi numerosi poteri psichici. Essendo stato uno, diventa molti; essendo stato molti, ridiviene uno. Appare. Sparisce. Passa attraverso i muri, i bastioni e le montagne come se fosse spazio. Si immerge e esce dalla terra come se fosse acqua, cammina sull'acqua senza affondare come se si trattasse di terraferma. A gambe incrociate, vola in aria come un uccello alato. Con la sua mano, tocca ed accarezza il sole e la luna, cos forti e potenti. Esercita l'influenza del suo corpo fino al mondo di Brahma. "Allora, qualcuno che ha fede e convinzione riesce a maneggiare numerosi poteri psichici... esercitando l'influenza del suo corpo fino al mondi di Brahma. Riporta ci a qualcuno che non ha n fede n convinzione, dicendogli, questo non impressionante? Questo non stupefacente? Che grande il potere, che grande la prodezza di questo contemplativo! All'istante, l'ho visto maneggiare numerosi poteri psichici... esercitando l'influenza del suo corpo fino al mondi di Brahma' "Allora la persona senza fede n convinzione direbbe alla persona di fede e di convinzione: 'Signore, esiste un incanto chiamato Incanto Gandhari per cui il monaco ha maneggiato numerosi poteri psichici... esercitando l'influenza del suo corpo fino al mondi di Brahma' Che cosa ne penseresti, Kevatta ci che questo uomo senza fede n convinzione direbbe a quelluomo di fede e di convinzione? S, Venerabile Signore. Quando vedo questo inconveniente del miracolo dei poteri psichici, Kevatta, mi sento inorridito, umiliato, e disgustato dal miracolo dei poteri psichici." Il miracolo della Telepatia "E qual il miracolo della telepatia? Prendiamo il caso dove un monaco legge le menti, gli avvenimenti mentali, i pensieri, le riflessioni degli altri esseri, degli altri individui, [dicendo] 'Ecco ci che pensi, sei ci che pensi, tale la sua mente.' "Allora, qualcuno che ha fede e convinzione riesce a leggere le menti... degli altri esseri.... riporta questo a qualcuno che non ha n fede n convinzione, dicendogli, questo non impressionante? Questo non stupefacente? Che grande potere, che grande prodezza di questo contemplativo! All'istante, l'ho visto leggere le menti... di altri esseri'... "Allora la persona senza fede n convinzione direbbe alla persona di fede e di convinzione: 'Signore, esiste un incanto chiamato Incanto Manika per cui il monaco ha letto nelle menti... di altri esseri'... Che cosa ne penseresti, Kevatta ci che questo uomo senza fede n convinzione direbbe a questo uomo di fede e di convinzione? S, Venerabile Signore. Quando vedo questo inconveniente del miracolo della telepatia, Kevatta, mi sento inorridito, umiliato, e disgustato dal miracolo della telepatia."

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Il miracolo dell'istruzione "E qual il miracolo dell'istruzione? Prendiamo il caso dove un monaco dispensa le sue istruzioni come segue: 'Dirigi i tuoi pensieri cos, non dirigerli cos. Occupati delle cose cos, non occupartene cos.' Questo, Kevatta chiamato il miracolo dell'istruzione. " Prendiamo il caso dove un Tathagata appare in questo mondo, valoroso e risvegliato da s. Insegna il Dhamma ammirevole nel suo inizio, ammirevole nella sua met ed ammirevole nella sua fine. Proclama la santa vita, interamente perfetta, supremamente pura. "Un capofamiglia, o il figlio di un capofamiglia, a sentire il Dhamma, guadagna una convinzione nel Tathagata e dice: 'La vita di casa una via ridotta e polverosa. La vita quando si esce da qui come la grande aria. Non facile vivendo cosi praticare la santa vita in modo totalmente perfetta, totalmente pura. E se radessi capelli e barba, indossassi gli abiti ocra, e lasciassi la vita di casa per [la mendicit] senza domicilio'? "Dunque, qualche tempo dopo, eccolo che abbandona le sue ricchezze, grandi o piccole,; lascia il cerchio della sua parentela, grande o piccolo; rade i suoi capelli e la sua barba, veste gli abiti ocra, e lascia la vita di famiglia per [la mendicit] i senza domicilio. "Quando partito cos, vive le regole del codice monastico, vedendo il pericolo dei suoi errori pi veniali. Finito nella sua virt, guarda la porta dai suoi sensi, penetrato di attenzione e di vigilanza, ed contento."

La piccola lezione sulla Virt "E come un monaco compiuto in virt? Abbandonando il fatto di prendere la vita, si astiene dal prendere la vita. Rimane a bastone posato, a coltello posato, scrupoloso, misericordioso, compassionevole per il bene di tutti gli esseri viventi. Ci fa parte della sua virt. "Abbandonando il fatto di prendere ci che non dato, si astiene da prendere ci che non dato. Prende solamente ci che gli dato, accetta solamente ci che gli dato, non vive per l'astuzia, ma grazie a questo diventato puro. Ci fa parte della sua virt. "Abbandonando il non - celibato, vive celibe, in disparte, evitando l'atto sessuale che il modo del mondano. Ci fa parte della sua virt. Abbandonando la parola falsa, si astiene dalla parola falsa. Dice la verit, si attiene alla verit, fermo, affidabile, non un ingannatore del mondo. Ci fa parte della sua virt. Abbandonando i discorsi che seminano discordia, si astiene dal seminare discordia. Ci che ha sentito qui, non lo ripete l per separare queste persone da queste persone. Ci che ha sentito l, non lo ripete qui per separare quelle persone da queste persone. Riconciliando cos quelli che si sono divisi, o cementando quelli che sono uniti, ama la concordia, si culla nella concordia, detta delle cose che creano la concordia. Ci fa parte della sua virt. Abbandonando le ingiurie, si astiene dallingiuriare. dice delle parole che sono dolci all'orecchio, affettuose, che vanno diritto al cuore, sono in generale educate, affabili e piacevoli alle persone. Ci fa parte della sua virt. 81

Abbandonando la chiacchiera oziosa, si astiene dal chiacchierare in modo ozioso. Parla al momento giusto, dice ci che appropriato, in accordo con lo scopo, il Dhamma ed il Vinaya. Dice delle parole che meritano, ragionevoli, circoscritte, in rapporto con lo scopo. Ci fa parte della sua virt. Si astiene dal danneggiare i semi e la vita vegetale. Non mangia pi di una volta al giorno, astenendosi dalla cena, cos come [di consumare] del cibo in un momento sbagliato della giornata. Si astiene dal danzare, cantare, [fare o di ascoltare] musica strumentale e di assistere a spettacoli. Si astiene dal portare delle ghirlande e di abbellirsi con profumi. Si astiene da avere letti e sedie lussuose e comode. Si astiene dallaccettare oro e denaro. Si astiene dallaccettare cereali fermentati... carne cruda... donne e ragazze... schiavi maschi e femmina... capre e pecore... polli e maiali... elefanti, bestiame, cavalli e giumente... campi e propriet. Si astiene dal portare dei messaggi... di acquistare e di vendere... di commerciare con false bilance, falsi metalli e falso peso... dalla corruzione, dall'inganno e dalla frode. Si astiene dal mutilare, eseguire, incarcerare, dal banditismo, dal saccheggio e dalla violenza. Ci fa parte della sua virt.

La sezione intermedia sulla Virt


"Ci sono dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, e sono abituati a danneggiare i semi e la vita vegetale come ci che segue - piante che si propagano per la radice, per i gambi, per i germogli e per i semi - si astiene dal danneggiare dei semi e la vita vegetale come in ci che precede. Ci fa parte della sua virt. Ci sono dei preti e dei contemplativi che vivono in cibo dato di buona fede, e sono abituati a consumare dei beni accumulati come ci che segue - cibo, bevande, vestiti, veicoli riposti, profumi si astiene dal consumare dei beni immagazzinati come ci che precede. Ci fa parte della sua virt. Ci sono dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, e sono abituati ad assistere a spettacoli come ci che segue - danza, canto, musica strumentale, drammi, recitazioni di ballate, battiti delle mani, tamburi e cembali, spettacoli di lanterna magica, acrobazie e torri di magia, combattimenti di elefanti, di cavalli, di bufali, di tori, di caproni, di montoni, di galli, di quaglie; combattimenti al bastone, pugilato, lotta, giochi di guerra, giochi di ruoli, ordini di battaglia e riviste di truppe - si astiene dallassistere a spettacoli come ci che precede. Ci fa parte della sua virt. Ci sono dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, e sono abituati a giocare a giochi oziosi e spensierati come ci che segue - scacchi ad otto righe, scacchi a dieci righe, scacchi all'aperto, campana, biglia, dadi, giochi di bastoni, carte, giochi di palla e di palloni, cavallina,. indovinare delle lettere disegnate nell'aria, indovinare i pensieri, mimare le deformit - si astiene da giochi oziosi e spensierati come ci che precede. Ci fa parte della sua virt. 82

0Ci sono dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, e sono abituati a mobili lussuosi e comodi come ci che segue - letti alti, letti ornati di animali scolpiti, copriletto a pelo lungo, multicolori, bianchi in lana, in lana ricamata di fiori o di figure animali, codini foderati, copriletto a frange, in seta ricamata con le gemme; grandi tappeti di lana, tappeto di elefante, di cavallo, tappeto in pelle di antilope, tappeto in pelle di daino, letti a tende, strati dotati di cuscini rossi per la testa ed i piedi - si astiene da utilizzare mobili lussuosi e comodi come ci che precede. Ci fa parte della sua virt. Ci sono dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, e sono abituati a0 profumi, a fissatori per capelli ed a prodotti di bellezza come ci che segue - polvere per il corpo, massaggi all'olio, bagni di acqua profumata, impastatura, unguenti, ghirlande, profumi, creme, polveri per il viso, mascara, braccialetti, caschi, canne ornamentali, bottiglie ad acqua decorata, spade, aletta parasole di fantasia, sandali decorati, turbanti, gioielli, scacciamosche in coda di yak, lunghi abiti bianchi a frange - si astiene da utilizzare profumi, cosmetici e prodotti di bellezza come ci che precede. Ci fa parte della sua virt. Ci sono dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, e sono abituati a discutere di argomenti volgari come ci che segue - discutere di re, ladri, ministri di stato; eserciti, battaglie; di cibo e di bevande; di vestiti, arredamento, ghirlande e profumi; genitori, veicoli; villaggi, borghi, citt, campagna; donne ed eroi; pettegolezzi; racconti delle morti; racconti della diversit [discussioni filosofiche del passato e del futuro], della creazione del mondo e del mare, e delle discussioni per sapere se le cose esistono o non - si astiene dal discutere di argomenti volgari come ci che precede. Ci fa parte della sua virt. Ci sono dei preti e dei contemplativi, che vivono di cibo dato in buona fede, e sono abituati a dibattimenti come ci che segue--'Comprendi tu questa dottrina e questa disciplina? Sono quello che comprende questa dottrina e questa disciplina. Come potresti comprendere questa dottrina e questa disciplina? Pratichi erroneamente. Pratico correttamente. Ci che hai detto prima doveva essere detto in ultimo. Ci che hai detto in ultimo dovrebbe essere detto prima. Ci che hai impiegato talmente molto tempo a cogitare che [gi] stato confutato. La tua dottrina stata rovesciata. Sei disfatto. Vai l, prova a salvare ci che pu essere della tua dottrina; portati fuori di l se puoi! '--si astiene da dibattimenti come ci che precede. Ci fa parte della sua virt. Ci sono dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, e sono abituati a portare dei messaggi e delle commissioni per le persone come ci che segue - re, ministri di stato, nobili guerrieri, preti, padroni di casa, o giovani [che dicono], 'Va' qui, va' l, porta ci laggi, va' a cercare ci l'--si astiene dal portare dei messaggi e delle commissioni per le persone come ci che precede. Ci fa parte della sua virt. Ci sono dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, e incuriosiscono, persuadono, suggeriscono, disprezzano e ricercano guadagno su guadagno, si astiene da [diverse] forme di intrigo e di persuasione [modi scorretti di tentare di ottenere dai donatori un sostegno materiale] come ci che precede. Ci fa parte della sua virt.

La grande Sezione sulla Virt " Dei preti e dei contemplativi, che vivono di cibo dato in buona fede, si intrattengono in cattiva vita grazie ad arti tanto meschine, come:

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Chiromanzia; leggere i presagi ed i segni; interpretare gli avvenimenti celesti [stelle filanti, comete]; interpretare i sogni; leggere segni sul corpo [per es. la frenologia]; leggere segni sul tessuto roso dai topi; offrire delle oblazioni di fuoco, oblazioni di un mestolo, oblazioni di pula, di cipria, di grani di riso, di ghee e di olio,; offrire delle oblazioni dalla bocca; offrire dei sacrifici di sangue; fare delle predizioni a partire dall'estremit delle dita; coricare dei demoni in un cimitero; porre dei sortilegi su degli spiriti; recitare degli incanti di protezione delle case; affascinare i serpenti, la scienza dei veleni, degli scorpioni, dei topi, degli uccelli, delle cornacchie,; predire l'avvenire a partire da visioni; dare dei talismani; interpretare le grida degli uccelli e degli animali-si astiene da condurre cattiva vita, grazie a mestieri tanto meschini come quelli. Dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, si intrattengono in cattiva vita grazie ad arti tanto meschine, come: determinare minerali, vestiti, bastoni, spade, lance, frecce, archi ed altre armi favorevoli e sfavorevoli; donne, ragazzi, ragazze, schiavi maschi, schiavi femmina favorevoli e sfavorevoli,; elefanti, cavalli, bufali, mucche, capre, montoni, pollame, quaglie, lucertole, roditori, tartarughe, ed altri animali favorevoli e sfavorevoli - si astiene dal condurre cattiva vita, grazie a mestieri tanto meschini come quelli. Dei preti e dei contemplativi, che vivono di cibo dato in buona fede, si intrattengono in cattiva vita grazie alle arti tanto meschine come predire: i capi che vanno a partire; i capi che vanno a partire e ritornare; 84

i nostri capi vanno ad attaccare ed i loro si ritirano; i loro capi vanno ad attaccare ed i nostri si ritirano; sar un trionfo per i nostri capi ed una disfatta per i loro; sar un trionfo per i loro capi ed una disfatta per i nostri; cos ci sar trionfo, cos ci sar sconfitta si astiene dal condurre cattiva vita, grazie a mestieri tanto meschini come quelli. Dei preti e dei contemplativi, che vivono di cibo dato in buona fede, si intrattengono in cattiva vita grazie alle arti tanto meschine come predire: ci sar un'eclissi di luna; ci sar un'eclissi di sole; ci sar un'occultazione astrale; il sole e la luna inseguiranno la loro corsa normale; il sole e la luna vanno a deviare; gli astri inseguiranno le loro corse normali; gli astri vanno a deviare; ci sar una pioggia di meteore; il cielo va ad oscurarsi; ci sar un terremoto; ci sar un scoppio di tuono in un cielo senza nuvole; ci sar un'alzata, un coricare, un oscuramento, un schiarimento del sole, della luna e degli astri; ecco quale sar il risultato dell'eclissi di luna... dell'oscuramento, dello schiarimento del sole, della luna e degli astri si astiene dal condurre cattiva vita, grazie a mestieri tanto meschini come quelli. Dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, si intrattengono in cattiva vita grazie alle arti tanto meschine come predire: ci saranno abbondanti piogge; ci sar siccit; ci sar abbondanza; ci sar carestia; 85

ci saranno tranquillit e sicurezza; ci sar pericolo; ci sar epidemia; non ci saranno epidemie; o guadagnano essi la loro vita contando, facendo della contabilit, calcolando, componendo della poesia, o insegnando delle arti e delle dottrine edonistiche si astiene dal condurre cattiva vita, grazie a mestieri tanto meschini come quelli. Dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, si intrattengono in cattiva vita grazie alle arti tanto meschine come: calcolare date, auspici per matrimoni, fidanzamenti, divorzi,; per la colletta dei debiti o per fare degli investimenti e dei prestiti; per essere attraente o repellente; per curare le donne che hanno subito degli aborti; recitare degli incanti per legare la lingua di un uomo, per paralizzare le sue mascelle, per fargli perdere controllo delle sue mani, o per causargli la sordit; dare risposte con gli oracoli alle domande inviate ad un specchio, ad una ragazza, o ad un spirito medio; rendere un culto al sole, rendere un culto al Grande Brahma, sputare del fuoco per la bocca, invocare la dea della fortuna si astiene dal condurre cattiva vita, grazie a mestieri tanto meschini come quelli. Dei preti e dei contemplativi che vivono di cibo dato in buona fede, si intrattengono in cattiva vita grazie alle arti tanto meschine come: promettere dei regali alle divinit in cambio dei loro favori; tenere delle uguali promesse; la demonologia; insegnare gli incanti di protezione della casa; indurre la virilit e l'impotenza; dedicare dei siti per la costruzione; dare dei bagni di bocca cerimoniali ed altri bagni di cerimonia; offrire dei fuochi sacrificali; preparare degli emetici, dei purganti, degli espettorati, dei diuretici, delle cure per il mal di testa,; preparare dell'olio per lorecchio, gocce per gli occhi, olio per il naso, colliri e contravveleni; curare la cateratta, praticare la chirurgia, praticare la pediatria, amministrare medicinali e trattamenti per curare i loro effetti secondari 86

si astiene dal condurre cattiva vita, grazie a mestieri tanto meschini come quelli. Un monaco tanto compiuto in virt non vede il pericolo grazie alla sua sobriet da nessuna parte per la virt. Dotato di questo nobile aggregato di virt, internamente sensibile al piacere di essere impeccabile. Cos un monaco compiuto in virt. Sobriet dei sensi "E come custodisce un monaco la porta dei suoi sensi? Vedendo una forma con i suoi occhi, non afferra nessun tema o dettaglio per cui - se dovesse rimanere senza sobriet sulla facolt dell'occhio delle qualit cattive come l'avidit o lo sconforto potrebbero assalirlo. Sentendo un suono con i suoi orecchi.... sentendo un odore col suo naso.... apprezzando un sapore con la sua lingua.... riguardo ad una sensazione tattile del suo corpo.... conoscendo un'idea col suo intelletto, non afferra nessun tema o dettaglio per cui - se dovesse rimanere senza sobriet sulla facolt dell'intelletto - delle qualit cattive come l'avidit o lo sconforto potrebbero assalirlo. Dotato di questa nobile sobriet sulle facolt dei sensi, internamente sensibile al piacere di essere impeccabile. Questo come un monaco guarda la porta dai suoi sensi. Attenzione e Vigilanza "E come un monaco in possesso dell'attenzione e della vigilanza? Quando parte e ritorna, agisce con vigilanza. Quando parte e ritorna,... quando piega e distende le sue membra... quando trasporta il suo mantello, il suo abito superiore e la sua scodella... quando mangia, beve, mastica e assaggia... quando urina e defeca... quando cammina, sta in piedi, seduto, si addormenta, si sveglia, parla e custodisce il silenzio, agisce con vigilanza. Questo come un monaco in possesso dell'attenzione e della vigilanza. Contentezza "E come un monaco contento? Si accontenta di un insieme di abiti per il suo corpo e di cibo di elemosina per la sua fame. Ovunque vada, non prende che i suoi bisogni pi elementari. Questo come si accontenta un monaco. Abbandono degli ostacoli "Dotato di questo nobile aggregato di virt, questa nobile moderazione delle facolt dei sensi, questa nobile attenzione e vigilanza, e questa nobile contentezza, si cerca in disparte un habitat: una foresta, l'ombra di un albero, una montagna, una valle, una caverna a fianco di una collina, un boschetto nella giungla, allaria aperta, un pagliaio. Dopo il suo pasto, ritornando dal suo giro di mendicit, si siede, incrocia le sue gambe, mantiene il suo corpo diritto, e riporta l'attenzione in primo piano. Abbandonando l'invidia rispetto al mondo, rimane in un'attenzione privata di invidia. purifica la sua mente dall'invidia. Abbandonando la cattiva volont e la collera, rimane in un'attenzione privata di cattiva volont, in simpatia col benessere di tutti gli esseri viventi. Purifica la sua mente dalla cattiva volont e dalla collera. Abbandonando la pigrizia e l'assopimento, rimane in un'attenzione privata di pigrizia e di assopimento, attento, vigile, capace di percepire la luce. Purifica la sua mente dalla pigrizia e dall'assopimento. Abbandonando l'inquietudine e l'ansiet, rimane impassibile, la sua mente internamente calmata. Purifica la sua mente dall'inquietudine e dall'ansiet. Abbandonando l'incertezza, rimane, avendo superato l'incertezza, senza nessuna perplessit rispetto alle qualit mentali abili. Purifica la sua mente dall'incertezza.

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Supponiamo che un uomo, chiedendo un prestito, lo investisse nei suoi affari commerciali. I suoi affari commerciali riescono. Rimborsa i suoi vecchi debiti e gliene resta per intrattenere la sua donna. Il pensiero gli verrebbe: 'Prima, chiedendo un prestito, ho investito nei miei affari commerciali. Adesso, questi affari commerciali sono riusciti. Ho rimborsato i miei vecchi debiti e me ne resta per intrattenere la mia donna.' Grazie a ci, proverebbe della gioia e della felicit. Supponiamo adesso che un uomo si ammali. Non mangia, non ha forza nel suo corpo. Col tempo, finisce per ristabilirsi da questa malattia. Approfitta dei suoi pasti e c' della forza nel suo corpo. Il pensiero gli verrebbe: 'Prima, ero malato... ristabilito eccomi da questa malattia. Approfitto dei miei pasti e c' della forza nel mio corpo.' Grazie a ci, proverebbe della gioia e della felicit. Supponiamo adesso che un uomo sia imprigionato. Col tempo, finisce per essere liberato da questa cattivit, sano e salvo, senza perdita di propriet. Il pensiero gli verrebbe: 'Prima, ero in prigione. Eccomi liberato da questa cattivit, sano e salvo, senza perdita di propriet.' Grazie a ci, proverebbe della gioia e della felicit. Supponiamo adesso che un uomo sia nell'impossibilit di andare l dove vorrebbe. Col tempo, finisce per essere liberato da questa schiavit, non soggetto ad altri, potendo andare l dove vuole. Il pensiero gli verrebbe: 'Prima, ero un schiavo... eccomi liberato da questa schiavit, sono padrone di me stesso, non soggetto ad altri, liberato, potendo andare dove mi piace.' Grazie a ci, proverebbe della gioia e della felicit. Supponiamo adesso che un uomo, trasportando denaro e merci, viaggiasse per una strada che attraversa un paese pericoloso. Col tempo, riesce ad attraversare questo paese pericoloso, sano e salvo, senza perdita di propriet. Il pensiero gli verrebbe: 'Prima, trasportando denaro e merci, viaggiavo per una strada che attraversava un paese pericoloso. Adesso sono uscito da questo paese pericoloso, sano e salvo, senza perdita della mia propriet.' proverebbe della gioia e della felicit. Allo stesso modo, quando questi cinque ostacoli non sono abbandonati, il monaco li considera come un debito, una malattia, una prigione, una schiavit, una strada che attraversa un paese pericoloso. Ma quando questi cinque ostacoli sono abbandonati, li considera come un'estinzione di debiti, buona salute, una liberazione di prigione, libert, un luogo sicuro. Vedendo che sono state abbandonate egli, si rallegra. Gioioso, incantato. Incantato, il suo corpo si tranquillizza. Il suo corpo tranquillo, sensibile al piacere, provando del piacere, la sua mente si concentra. I quattro Jhna Avendo rinunciato bene alla sensualit, avendo rinunciato alle qualit mentali negative, entra e rimane nel primo jhna [scrt. dhyna]: estasi e piacere nati dalla rinuncia, corredati dal pensiero diretto e dalla valutazione. impregnati e penetrati, inondano e riempiono questo corpo di estasi e piacere nati dalla rinuncia. Tutto come se un abile bagnante o apprendista-bagnante gettasse della polvere da bagno in una vasca di rame e la plasmassero insieme, spruzzandolo ancora ed ancora con l'acqua, cos che la sua palla di polvere da bagno - satura, umidificata, impregnata dentro e fuori - non coli tuttavia; parimenti, il monaco impregna... questo corpo dell'estasi e piacere nati dalla rinuncia. Non c' niente in tutto il suo corpo che non sia compenetrato dall'estasi e dal piacere nati dalla rinuncia. Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. Ed ancora, con la tranquillit del pensiero diretto e della valutazione, entra e rimane nel secondo jhna: estasi e piacere nate dal sangue freddo, dall'assicurazione, dall'attenzione liberata del pensiero diretto e della valutazione - assicurazione interiore. Impregna e penetra, inonda e riempie questo 88

corpo di estasi e piacere nati dal sangue freddo. Tutto come un lago che si riempie dall'interno per una sorgente, non avendo nessun affluente n ad est, n ad ovest, n al nord, n al sud, e coi cieli che gli forniscono delle abbondanti piogge, come la fresca fontana dacqua che spunta dall'interno del lago lo impregnerebbe e lo riempirebbe, l'inonderebbe e lo riempirebbe di acque fresche, non essendoci nessuna parte del lago che non sia compenetrata di acque fresche; parimenti, il monaco impregna... questo corpo di estasi e piacere nati dal sangue freddo. Non c' niente in tutto il suo corpo che non sia compenetrato dall'estasi e dal piacere nati dal sangue freddo. Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. Ed ancora, con l'indebolimento dell'estasi, rimane nell'equanimit, attento, e pienamente cosciente, e fisicamente sensibile al piacere. Entra e rimane nel terzo jhna di cui le Nobili Persone dichiarano: 'Equanime ed attento, rimane piacevolmente.' Impregna e penetra, inonda e riempie questo corpo del piacere tirato dall'estasi. Tutto come in un stagno di loto, certi loti, nati nell'acqua, restano immersi nell'acqua ed infiorano senza uscire dall'acqua, in modo tale che sono impregnati e compenetrati, inondati e pieni di acqua fresca dalle loro radici alle loro estremit, e che niente in questi loti potrebbe essere compenetrato di acqua fresca; parimenti, il monaco impregna... questo corpo del piacere tirato dall'estasi. Non c' niente in tutto il suo corpo che non sia compenetrato dal piacere tirato dall'estasi Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. Ed ancora, con la rinuncia al piacere ed al dolore - tutto come con la precedente scomparsa dell'esaltazione e dello sconforto - entra e rimane nel quarto jhna: purezza dell'equanimit e dell'attenzione, n piacere n dolore. Si siede, impregnando il suo corpo di una coscienza pura e luminosa. Tutto come se un uomo si fosse seduto coperto dalla testa ai piedi di tessuto bianco in modo tale che non ci sarebbe una sola parte del suo corpo sulla quale il tessuto bianco non sia disteso; lo stesso, il monaco si siede, impregna il suo corpo di una coscienza pura e luminosa. Non c' niente in tutto il suo corpo che non sia compenetrato da pura e luminosa attenzione. Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. Conoscenza intuitiva Con la sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, flessibile, malleabile, giunta all'imperturbabilit, la dirige e l'inclina verso la conoscenza e la visione. Discerne: 'Questo corpo che mio dotato di forma, composto dei quattro elementi primari, nato da madre e da padre, nutrito di riso e di semola, soggetto allimpermanenza, alla frizione, alla pressione, allo scioglimento, ed alla dispersione. E questa coscienza che mia, sopportata qui ed legata lass'. Come se si trattasse di una splendida gemma di bryl della pi pura acqua - ad otto faccette, chiara, limpida, compiuta in tutti i suoi aspetti, e che passante nel suo mezzo, ci fosse un filo blu, giallo, rosso, bianco o bruno - e un uomo dotato di una buona vista, prendendolo nella sua mano, riflette in questi termini: Ho una splendida gemma di bryl della pi pura acqua - ad otto faccette, chiara, limpida, compiuta in tutti i suoi aspetti. E ci che passa nel suo mezzo, un filo blu, giallo, rosso, bianco o bruno.' Allo stesso modo - con la mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, flessibile, malleabile, giunta all'imperturbabilit - il monaco la dirige e l'inclina verso la conoscenza e la visione. Discerne: 'Questo corpo che mio, dotato di forma, composto dei quattro elementi primari, nato da madre e da padre, nutrito di riso e di semola, soggetto allimpermanenza, alla frizione, alla pressione, allo scioglimento, ed alla dispersione. E questa coscienza che mia sopportata qui ed legata lass'. Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. 89

Il corpo fatto dalla mente Con la sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, flessibile, malleabile, giunta all'imperturbabilit, la dirige e l'inclina verso la creazione di un corpo fatto di mente. A partire da questo corpo, crea un altro corpo, dotato di forma, fatto di mente, completo in tutte le sue parti, non inferiore nelle sue facolt. Tutto come un uomo che dovesse ritirare un giunco dalla sua busta. Il pensiero gli verrebbe: 'Questa la busta, questo il giunco. La busta una cosa, il giunco un altro, ma il giunco stato tratto dalla busta'. O come se un uomo dovesse trarre una spada dal suo fodero. Il pensiero gli verrebbe: 'Questa la spada, questo il fodero. La spada una cosa, il fodero un altro, ma la spada stata tratta dal fodero.' O come se un uomo dovesse trarre un serpente dalla sua muta. Il pensiero gli verrebbe: 'Questo il serpente, questa la sua muta. Il serpente una cosa, la muta unaltra, ma il serpente stato tratto dalla muta. Allo stesso modo con la mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, flessibile, malleabile, giunta all'imperturbabilit, la dirige e l'inclina verso la creazione di un corpo fatto dalla mente. A partire da questo corpo, crea un altro corpo, dotato di forma, fatto di mente, completo in tutte le sue parti, non inferiore nelle sue facolt. Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. Poteri sopranormali Con la sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, flessibile, malleabile, giunta all'imperturbabilit, la dirige e l'inclina verso i modi dei poteri sopranormali. Maneggia numerosi poteri psichici. Essendo stato uno, diventa parecchi; essendo stato parecchi, ridiviene uno. Appare. Sparisce. Passa attraverso i muri, i bastioni e le montagne, attraversa lo spazio. si immerge nella terra, come se fosse acqua. cammina sull'acqua senza affondare come se si trattasse di terraferma. A gambe incrociate, vola nell'aria come un uccello alato. Con la sua mano, tocca ed accarezza anche il sole e la luna, cos forti e potenti. Esercita l'influenza del suo corpo fino al mondi di Brahma. Come un vasaio abile o il suo assistente potrebbero fabbricare con l'argilla qualche tipo di recipiente in vasellame, o un artigiano abile o il suo assistente potrebbero fabbricare con l'avorio qualche tipo di lavoro in avorio, o un orafo abile o il suo assistente potrebbero fabbricare con l'oro qualche tipo di articolo di oro; allo stesso modo con la sua mente cos concentrata, purificata e chiara, senza macchia, libera da difetti, flessibile, malleabile, giunta all'imperturbabilit, la dirige e l'inclina verso i modi dei poteri sopranormali.... esercita l'influenza del suo corpo fino al mondi di Brahma. Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. Chiarudienza Con la sua mente cos concentrata, ecc. la dirige e l'inclina verso il divino elemento auditivo. Sente - grazie al divino elemento auditivo purificato e superando l'umano - i due tipi di suoni, divini ed umani, da lontano o da vicino. Come se un uomo che viaggia lungo una strada maestra dovesse sentire il suono di timpani, piccoli tamburi, conche, cembali, e tam-tams. Saprebbe che: ' l il suono dei timpani, l il suono dei piccoli tamburi, l il suono di conche, l il suono di cembali, ed l il suono di tam-tams'. Parimenti con la sua mente cos concentrata ecc. - il monaco la dirige e l'inclina verso il divino elemento auditivo. Sente - grazie al divino elemento auditivo purificato e superando l'umano - i due tipi di suoni, divini ed umani, da lontano o da vicino. 90

Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. Leggere nella mente Con la sua mente cos concentrata ecc. la dirige e l'inclina verso la conoscenza della coscienza di altri esseri. Conosce la coscienza di altri esseri, altri individui, avendola inglobata nella sua propria coscienza. Discerne una mente appassionata come una mente appassionata, ed una mente senza passioni come una mente senza passioni. Discerne una mente che ha dell'avversione come una mente che ha dell'avversione ed una mente senza avversione come una mente senza avversione. Discerne una mente che ha delle illusioni come una mente che ha delle illusioni ed una mente senza illusioni come una mente senza illusioni. Discerne una mente rigorosa come una mente rigorosa ed una mente dispersa come una mente dispersa. Discerne una mente larga come una mente larga ed una mente stretta come una mente stretta. Discerne una mente superata [una mente che non al livello pi eccellente] come una mente superata ed una mente insuperata come una mente insuperata. Discerne una mente liberata come una mente liberata ed una mente non liberata come una mente non liberato. Come se una giovane donna o un giovane uomo - che ama gli ornamenti, esaminando il riflesso del suo proprio viso in uno specchio, o una scodella di acqua chiara, saprebbe che c' 'difetto' se fosse difettoso, o 'senza difetto', se non lo fosse. Parimenti con la sua mente cos concentrata, ecc. - il monaco la dirige e l'inclina verso la conoscenza della coscienza di altri esseri. Conosce la coscienza di altri esseri, altri individui, avendola inglobata nella sua propria coscienza. Discerne una mente appassionata come una mente appassionata, ed una mente senza passioni come una mente senza passioni... una mente liberata ed una mente non liberata come una mente non liberata. Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. Ricordi delle vite passate "Con la sua mente cos concentrata, ecc. la dirige e l'inclina verso la conoscenza di ricordi di vite passate, si ricorda le sue molteplici vite passate, una nascita, due nascite, tre nascite, quattro, cinque, dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, cento, mille, centomila, parecchi eoni di contrazione cosmica, parecchi eoni di espansione cosmica, parecchi eoni di contrazione e di espansione cosmica, [ricordandosi]: 'L, portavo tale nome, appartenevo a tale casta, avevo tale apparenza. Tale era il mio cibo, tale era la mia esperienza del piacere e del dolore, tale fu la fine della mia vita. Trapassando da questo stato, sono ricomparso qui.' Cos ricorda le sue molteplici vite passate nei loro modi e dettagli. Come se un uomo dovesse lasciare il suo villaggio natale per un altro villaggio, e poi partire da questo villaggio per un altro, ed infine ritornare da questo villaggio verso il suo villaggio natale. Il pensiero gli verrebbe: 'Ho lasciato il mio villaggio natale per questo villaggio laggi. Mi sono tenuto l in piedi in tale modo, mi sono seduto in tale modo, ho parlato in tale modo, ed ho custodito il silenzio in tale modo. Da questo villaggio sono ritornato al mio.' Parimenti con la sua mente cos concentrata, ecc. - il monaco la dirige e l'inclina verso la conoscenza di ricordi di vite passate. Si ricorda le sue molteplici vite passate... nei loro modi e dettagli. Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. La scomparsa e la riapparizione degli esseri 91

Con la sua mente cos concentrata, ecc. la dirige e l'inclina verso la conoscenza della scomparsa e della riapparizione degli esseri. Vede - per mezzo dell'occhio divino, purificato e superando l'umano - gli esseri sparire e riapparire, ed egli discerne quali sono inferiori e superiori, belli e brutti, fortunati e sfortunati in accordo col loro karma.' Questi esseri - dotati di cattiva condotta fisica, verbale e mentale che ingiuriavano le nobili persone, avevano delle opinioni erronee ed intraprendevano delle azioni sotto l'influenza di queste opinioni erronee - con lo scioglimento del corpo, dopo la morte, sono riapparsi nel piano della privazione, una cattiva destinazione, i campi inferiori, nellinferno. Ma questi esseri - dotati di buona condotta fisica, verbale e mentale che non ingiuriavano le nobili persone, avevano delle opinioni corrette ed intraprendevano delle azioni sotto l'influenza di queste opinioni corrette - con lo scioglimento del corpo, dopo la morte, sono riapparsi nelle buone destinazioni, nel mondo celeste.' Cos - per mezzo dell'occhio divino, purificato e superando l'umano - vede sparire e riapparire gli esseri, ed egli discerne quali sono inferiori e superiori, belli e brutti, fortunati e sfortunati in accordo col loro karma. Come se ci fosse sulla piazza un grande palazzo centrale [di una citt], e un uomo di buona vista si tiene alla sua cima vedendo le persone entrare in una casa, lasciarla, camminare nella via e sedersi sulla piazza centrale. Il pensiero gli verrebbe: 'Queste persone entrano in una casa, la lasciano, camminano nella via e si siedono sulla piazza centrale.' Parimenti con la sua mente cos concentrata, ecc. - il monaco la dirige e l'inclina verso la conoscenza della scomparsa e della riapparizione degli esseri. Vede----per mezzo dell'occhio divino, purificato e superando l'umano - sparire e riapparire gli esseri, ed egli discerne quali sono inferiori e superiori, belli e brutti, fortunati e sfortunati in accordo col loro karma... Ci chiamato il miracolo dell'istruzione. La fine delle fermentazioni mentali "Con la sua mente cos concentrata, ecc. .la dirige e l'inclina verso la conoscenza della fine delle fermentazioni mentali. Discerne, come effettivamente presente che 'Questo il dolore.... Questa l'origine del dolore.... Questa la cessazione del dolore.... Questa il sentiero che conduce alla cessazione del dolore.... Questo sono le fermentazioni mentali.... Questa l'origine delle fermentazioni.... Questa la cessazione delle fermentazioni.... Questa il sentiero che conduce alla cessazione delle fermentazioni.' Il suo cuore, sapendo ci, vedendo ci, liberato dalla fermentazione della sensualit, la fermentazione del divenire, la fermentazione dell'ignoranza. Con la liberazione, c' la conoscenza e discerne: 'La nascita finita, la vita santa compiuta, il compito finito. Non c' niente pi per questo mondo.' Come se ci fosse un lago in una valle di montagna - chiaro, limpido e non sporco - dove un uomo di buona vista che si tiene su un argine potrebbe vedere dei frutti di mare, della ghiaia e dei ciottoli, ed anche dei pesci che nuotano, si renderebbe conto: 'Questo lago chiaro, limpido e non sporco. Ha questi frutti di mare, questa ghiaia e questi ciottoli, ed anche questi pesci che nuotano.' Parimenti con la sua mente cos concentrata, ecc. - il monaco la dirige e l'inclina verso la conoscenza della fine delle fermentazioni mentali. Ecco i tre miracoli che dichiaro, Kevatta, avendoli conosciuti e realizzati direttamente personalmente.

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Conversazioni con gli dei Un tempo, Kevatta, questo pensiero spunta nella coscienza di un certo monaco in questo comunit stessa di monaci: 'Dove dunque questi quattro grandi elementi - la propriet della terra, la propriet liquida, la propriet ignea, e la propriet eolica - cessano senza ritorno? Raggiunge allora un tale stato di concentrazione che la strada che conduce fino agli dei apparve alla sua mente concentrata. Si avvicin allora agli dei del seguito dei Quattro Grandi Re e, arrivando, chiese loro: 'Amici, dove dunque questi quattro grandi elementi - la propriet della terra, la propriet liquida, la propriet ignea, e la propriet eolica - cessano senza ritorno'? Quando ci fu detto, gli dei del seguito dei Quattro Grandi Re dissero al monaco: 'Non sappiamo dove i quattro grandi elementi... cessano senza ritorno.' Il monaco si avvicin ai Quattro Grandi Re dunque e, arrivando, chiese loro: 'Amici, dove questi quattro grandi elementi... cessano senza ritorno'? Quando ci fu detto, i Quattro Grandi Re dissero al monaco: 'Non sappiamo dove i quattro grandi elementi... cessano senza ritorno. Ma ci sono i Trentatr dei che sono pi elevati e pi sublimi di noi. Dovrebbero sapere'... Il monaco si avvicin ai Trentatr dei e arrivando, chiese loro: 'Amici, dove questi quattro grandi elementi... cessano essi senza ritorno? Quando ci fu detto, i Trentatr dei dissero al monaco: 'Non sappiamo dove i quattro grandi elementi... cessano senza ritorno. Ma c' Sakka, il capo degli dei che pi elevato e pi sublime di noi. Dovrebbe sapere'... Il monaco si avvicin a Sakka, il capo degli dei, e, arrivando, gli chiese: 'Amico, dove que questi quattro grandi elementi... cessano essi senza ritorno? Quando ci fu detto, Sakka, il capo degli dei, dissero al monaco,: Non so dove i quattro grandi elementi... cessano senza ritorno. Ma ci sono gli dei Yama che sono pi elevati e pi sublimi di me. Dovrebbero sapere'... Gli dei Yama dissero: 'Non sappiamo.... Ma c' il dio chiamato Suyama.... dovrebbe sapere'... Suyama disse: 'Non so .... Ma c' il dio chiamato Santusita.... dovrebbe sapere'... Santusita disse: 'Non so .... Ma ci sono gli dei Nimmanarati.... dovrebbero sapere... '. Gli dei Nimmanarati dissero: 'Non sappiamo.... Ma c' il dio chiamato Sunimmita.... dovrebbe sapere'... Sunimmita disse: 'Non so.... Ma ci sono gli dei Paranimmitavasavatti.... dovrebbero sapere... '. Gli dei Paranimmitavasavatti dissero: 'Non sappiamo.... Ma c' il dio chiamato Paranimmita Vasavatti.... dovrebbe sapere'... Il monaco si avvicin al dio Vasavatti e arrivando, gli chiese: 'Amico, dove questi quattro grandi elementi... cessano essi senza ritorno? 93

Quando ci fu detto, il dio Vasavatti dice al monaco: 'Non so dove i quattro grandi elementi... cessano senza ritorno. Ma ci sono gli dei del seguito di Brahma che sono pi elevati e pi sublimi di me. Dovrebbero sapere dove i quattro grandi elementi... cessano senza ritorno'... Il monaco raggiunse allora un tale stato di concentrazione che la strada che conduce fino agli dei del seguito di Brahma apparve alla sua mente concentrata. Si avvicin allora agli dei del seguito di Brahma e, arrivando, chiese loro: 'Amici, dove dunque questi quattro grandi elementi - la propriet della terra, la propriet liquida, la propriet ignea, e la propriet eolica - cessano senza ritorno? Quando ci fu detto, gli dei del seguito di Brahma dissero al monaco: 'Non sappiamo dove i quattro grandi elementi... cessano senza ritorno. Ma c' Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l'Inconquistato, Quello che vede tutto, l'Onnipotente, il Signore Sovrano, lo Spaccone, il Creatore, il Capo, che Comanda e Dirige, Padre di Tutto ci che stato e che sar. pi elevato e pi sublime di noi. Dovrebbe sapere dove i quattro grandi elementi... cessano senza ritorno'... 'Ma dov, amici, il Grande Brahma , adesso'? 'Monaco non sappiamo dove stia Brahma. Ma, quando brilla la luce e appare il suo sfavillio, Brahma appare. Perch questi sono i segni forieri dell'apparizione di Brahma: la luce brilla ed un sfavillio appare.' Non pass molto tempo allapparire di Brahma. Il monaco si avvicin al Grande Brahma dunque, e, arrivando, gli chiese: 'Amico, dove questi quattro grandi elementi... cessano senza ritorno'? Quando ci fu detto, il Grande Brahma disse al monaco: 'Io, monaco, sono Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l'Inconquistato, Quello che vede tutto, l'Onnipotente, il Signore Sovrano, lo Spaccone, il Creatore, il Capo, che Comanda e Dirige, Padre di Tutto ci che stato e che sar.' Una seconda volta, il monaco disse al Grande Brahma: 'Amico, non vi ho chiesto se siete Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l'Inconquistato, Quello che vede tutto, l'Onnipotente, il Signore Sovrano, lo Spaccone, il Creatore, il Capo, che Comanda e Dirige, Padre di Tutto ci che stato e che sar. Vi ho chiesto dove questi quattro grandi elementi... cessano senza ritorno'? Una seconda volta, il Grande Brahma dice al monaco: 'Io, monaco, sono Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l'Inconquistato, Quello che vede tutto, l'Onnipotente, il Signore Sovrano, lo Spaccone, il Creatore, il Capo, che Comanda e Dirige, Padre di Tutto ci che stato e che sar.' Una terza volta, il monaco disse al Grande Brahma: 'Amico, non vi ho chiesto se siete Brahma, il Grande Brahma, il Conquistatore, l'Inconquistato, Quello che vede tutto, l'Onnipotente, il Signore Sovrano, lo Spaccone, il Creatore, il Capo, che Comanda e Dirige, Padre di Tutto ci che stato e che sar. Vi ho chiesto dove dunque questi quattro grandi elementi... cessano senza ritorno'? Allora, il Grande Brahma, prendendo il monaco per il braccio e conducendolo da parte, gli dice: 'Questi dei del seguito di Brahma credono: 'Non c niente che il Grande Brahma non conosca. Non c niente che il Grande Brahma non veda. Non c niente di cui il Grande Brahma non abbia conoscenza. Non c niente che il Grande Brahma non abbia realizzato.' per ci che non ho detto nella loro presenza che nemmeno io, non so dove i quattro grandi elementi... cessano senza ritorno. Perch hai agito male, hai agito in modo scorretto, evitando il Benedetto del Cielo per cercare altrove

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una risposta di questa domanda. Torna immediatamente vicino al Benedetto del Cielo e, arrivando, ponigli questa domanda. Importa poco come risponder, dovrai prenderlo a cuore.' Allora-- come un uomo forte potrebbe distendere il suo braccio piegato, o piegare il suo braccio disteso - il monaco sparisce dal Mondo di Brahma ed appare immediatamente davanti a me. Inchinatosi a me, si sedette da un lato. Sedutosi l, mi dice: 'Venerabile Signore, dove i quattro grandi elementi - la propriet della terra, la propriet liquida, la propriet ignea, e la propriet eolica cessano senza ritorno'? Quando ci fu detto, gli dico: Un tempo, monaco, dei commercianti marinai presero un uccello di spiaggia e alzarono la vela nel loro vascello. Quando non potevano vedere pi la riva, rilasciavano l'uccello di spiaggia. Volando verso l'alto ad est, al sud, all'ovest, al nord, ed in tutte le direzioni intermedie della bussola. Se vedeva la riva in qualche direzione, volava in quella direzione. Se non vedeva la riva in qualche direzione, ritornava sempre dritto verso il vascello. Parimenti, monaco, essendo andato tanto lontano come il Mondo di Brahma in questua di una risposta alla tua domanda, sei ritornato sempre dritto nella mia presenza. Non dovresti formulare la tua domanda cos. Dove questi quattro grandi elementi - la propriet della terra, la propriet liquida, la propriet ignea, e la propriet eolica - cessano senza ritorno? Piuttosto, dovresti formularla come segue: Dove l'acqua, la terra, il fuoco ed il vento non riposano su niente? Dove dunque la lunghezza ed il campo, il grosso e il fine, il bello ed il brutto, il nome e la forma arrivano al loro termine? 'E la risposta a ci : Coscienza senza caratteristiche, senza fine, luminosa intorno: Qui l'acqua, la terra, il fuoco ed il vento non riposano su niente. Qui la lunghezza ed il campo il grosso e il fine, il bello ed il brutto, il nome e la forma arrivano tutti al loro termine. Con la cessazione della [attivit di] coscienza ciascuno arriva qui al suo termine.' Ecco questo disse il Benedetto del Cielo. Gratificato, Kevatta, il padrone di casa fu incantato dalle parole del Benedetto del Cielo.

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Digha Nikaya 12 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Lohicca Sutta A Lohicca


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Benedetto girava fra i Kosala con una grande comunit di monaciapprossimativamente 500 monaci in tutto ed arriv a Salavatika. Ora in quel tempo il bramano Lohicca regnava con i diritti feudatari Salavatikainsieme con la sua ricchezza, erba, legname e granoattraverso una concessione reale data dal Re Pasenadi Kosala. Ed in quel tempo una cattiva teoria era sorta a lui: "Supponiamo che un prete o un contemplativo arrivi ad una dottrina abile. Essendo arrivato ad una dottrina abile, lui non dovrebbe dichiararla a nessuna, che cosa pu fare una persona per unaltra? Sarebbe come se, avendo tagliato un vecchio legame, uno ne facesse un altro nuovo. Dico che tale cosa sia cattiva, avido atto, che cosa pu fare una persona per unaltra? " Poi Lohicca sent dire, "Gotama il contemplativoil figlio dei Sakya, avendo lasciato la casta dei Sakyagirava fra i Kosala con una grande comunit di monaciapprossimativamente 500 monaci in tuttoed arrivato a Salavatika. E di quel Maestro Gotama si diceva che: 'Lui davvero un Benedetto, degno, completamente risvegliato, completo nella conoscenza e nella condotta, un conoscitore del cosmo, un maestro insuperato di quelle persone pronte per essere istruite, maestro di esseri umani e di esseri divini, illuminato, benedetto. Lui ha conosciuto attraverso la conoscenza direttaquesto mondo coi suoi deva, mara, e brahma, le sue generazioni con i loro contemplativi e i preti, le loro regole e le persone comuni; ha spiegato il Dhamma ammirabile allinizio, ammirabile nel mezzo, ammirabile nella fine; ha esposto sia la vita santa nei suoi dettagli che nella sua essenza, completamente perfezionata, eccellentemente pura. utile incontrarlo.' " 96

Quindi Lohicca disse a Rosika il barbiere: "Venga, caro Rosika. Vada da Gotama il contemplativo e gli chieda se lui sia libero dalla malattia, dall'afflizione, da preoccupazioni, e gli dica: 'Il bramano Lohicca, Maestro Gotama, chiede se Lei libero dalla malattia, dall'afflizione, da preoccupazioni, ' Poi gli dica: 'Pu il Maestro Gotama, insieme con la comunit di monaci acconsentire al pasto di domani col bramano Lohicca?' " "Come dice, signore", rispose Rosika al bramano Lohicca. Cos il barbiere and dal Benedetto e inchinatosi si sedette ad un lato. Appena seduto, disse al Benedetto : "Il bramano Lohicca, signore chiede se il Benedetto sia libero da malattia ecc. E poi gli chiede: Potrebbe il Benedetto, insieme con la comunit di monaci acconsentire al pasto di domani col bramano Lohicca?' " Il Benedetto acconsent in silenzio. Poi Rosika il barbiere, capendo il beneplacito del Benedetto, si alz dal suo posto, salut con un inchino il Benedetto e ritorn dal bramano Lohicca. Appena arrivato gli disse: " Ho informato il Benedetto delle Sue parole, [dicendo,] 'Il bramano Lohicca ' signore chiede se il Benedetto sia libero da malattia ecc. E poi gli ho chiesto: Potrebbe il Benedetto, insieme con la comunit di monaci acconsentire al pasto di domani col bramano Lohicca? Ed il Benedetto ha acconsentito. Poi, come stava finendo la notte, il bramano Lohicca aveva preparato cibi nella sua casa e poi disse a Rosika il barbiere, " Caro Rosika. Vada da Gotama il contemplativo e gli annunci, [dicendo,] 'E ora, Maestro Gotama. Il pasto pronto.' " "Come dice, signore", rispose Rosika il barbiere ed and dal Benedetto e, inchinatosi gli annunci, stando in piedi,: "E ora, signore. Il pasto pronto." Poi il Benedetto, di mattina presto, preso mantello e scodella, and con la comunit di monaci a Salavatika. Nel frattempo, Rosika il barbiere seguendo il Benedetto gli disse: "Maestro, una cattiva teoria sorta al bramano Lohicca: ' Supponiamo che un prete o un contemplativo arrivi ad una dottrina abile. Essendo arrivato ad una dottrina abile, lui non dovrebbe dichiararla a nessuna, che cosa pu fare una persona per unaltra? Sarebbe come se, avendo tagliato un vecchio legame, uno ne facesse un altro nuovo. Dico che tale cosa sia cattiva, avido atto, che cosa pu fare una persona per unaltra? Sarebbe bene se il Benedetto estrarrebbe il bramano Lohicca da questa cattiva teoria. "Forse sar cos, Rosika." Poi il Benedetto and dal bramano nella casa di Lohicca. Appena arrivato, si sedette al posto preparato. Il bramano Lohicca, di propria mano serv il Benedetto e la comunit dei monaci con cibi di prima scelta. Poi, quando il Benedetto ebbe mangiato e rimosso la mano dalla sua ciotola, il bramano Lohicca si sedette ad un lato. Appena seduto l, il Benedetto disse a lui: " vero, Lohicca che una cattiva teoria ti sorta? Cio: Supponiamo che un prete o un contemplativo arrivi ad una dottrina abile. Essendo arrivato ad una dottrina abile, lui non dovrebbe dichiararla a nessuno, che cosa pu fare una persona per unaltra? Sarebbe come se, avendo tagliato un vecchio legame, uno ne facesse un altro nuovo. Dico che tale cosa sia cattiva, avido atto, che cosa pu fare una persona per unaltra? "S, Maestro Gotama." "Cosa pensi, Lohicca. Non regni su Salavatika? " 97

"S, Maestro Gotama." "Ora, supponiamo che qualcuno dicesse: 'Il bramano Lohicca regna su Salavatika. Lui dovrebbe consumare da solo i redditi di Salavatika, e non dividerli con altri.' Qualcuno parlando cos sarebbe un creatore di ostacoli per i tuoi soggetti, o no? " " Sarebbe un creatore di ostacoli, Maestro Gotama." "E, un creatore di ostacoli sarebbe comprensivo per il loro benessere? " " Non sarebbe comprensivo per il loro benessere, Maestro Gotama." "Ed uno non comprensivo per il loro benessere, la sua mente sarebbe stabilita in buon volont per loro, o in animosit? " "In animosit, Maestro Gotama." "Quando la mente stabilita in animosit, ci sono opinioni sbagliate o opinioni corrette? " Opinioni sbagliate", Maestro Gotama." "Ora, per una opinione sbagliata, Lohicca, ti dico, ci sono due destinazioni: inferno o regno animale. "Cosa pensi, Lohicca. Il Re Pasenadi Kosala regna su Kasi & Kosala? " "S, Maestro Gotama." "Ora, supponiamo che qualcuno dicesse: 'Il Re Pasenadi Kosala regna su Kasi & Kosala. Lui dovrebbe consumare da solo i frutti di Kasi & Kosala, e non dividerli con altri.' Qualcuno parlando cos sarebbe un creatore di ostacoli sia per i sudditi di Re Pasenadi che per lui? "Lui sarebbe un creatore di ostacoli, Maestro Gotama." "E, un creatore di ostacoli, sarebbe comprensivo per il loro benessere? " "Lui non sarebbe comprensivo per il loro benessere, Maestro Gotama." "E 'uno non comprensivo per il loro benessere, la sua mente sarebbe stabilita in buon volont per loro, o in animosit? " "In animosit, Maestro Gotama." "Quando la mente stabilita in animosit, ci sono false teorie o teorie corrette? " False teorie, Maestro Gotama." "Ora, ad uno con una falsa teoria, Lohicca, io gli dico, ci sono due destinazioni: inferno o l'utero animale. Cos poi, Lohicca, se chiunque dicesse: 'Il bramano Lohicca regna su Salavatika. Lui dovrebbe consumare da solo i frutti di Salavatika, e non dividerli con altri', parlando cos , sarebbe un creatore 98

di ostacoli per i suoi sudditi. Essendo un creatore di ostacoli, non sarebbe comprensivo per il loro benessere. Uno non comprensivo per il loro benessere, la mente sarebbe stabilita in animosit per loro. Quando la mente stabilita in animosit, c' falsa teoria. Ad uno con una falsa teoria, io gli dico, ci sono due destinazioni: inferno o l'utero animale. Nello stesso modo, se chiunque dicesse: ' Supponiamo che un prete o un contemplativo arrivi ad una dottrina abile. Essendo arrivato ad una dottrina abile, lui non dovrebbe dichiararla a nessuno, che cosa pu fare una persona per unaltra? Sarebbe come se, avendo tagliato un vecchio legame, uno ne facesse un altro nuovo. Dico che tale cosa sia cattiva, avido atto, che cosa pu fare una persona per unaltra? lui, parlando cos , sarebbe un creatore di ostacoli per quei bambini di buona famiglia che, venendo alla dottrina e alla disciplina rivelata dal Tathagata, raggiunge il genere di grande distinzione dove loro raggiungono il frutto della corrente, il frutto del ritorno, il frutto del non ritorno, il frutto dellarahant; e per quelli che maturano uteri di deva provocano lo stato di deva. Essendo un creatore di ostacoli, lui non sarebbe comprensivo per il loro benessere. Uno non comprensivo per il loro benessere, la mente sarebbe stabilita in animosit per loro. Quando la mente stabilita in animosit, c' falsa teoria. Ad uno con falsa teoria, io gli dico, c' una delle due destinazioni: inferno o l'utero animale. (Lo stesso per Re Pasenadi di Kosala) Lohicca, ci sono questi tre tipi di maestri che sono degni della critica nel mondo, e chiunque criticasse questi generi di insegnanti, la critica sarebbe vera, che riguarda i fatti, retta e senza vergogna. Quali tre? C' il caso in cui un certo maestro non ha raggiunto la meta della vita contemplativa per cui ha lasciato la vita di casa per la mendicit. Non avendo raggiunto quella meta della vita contemplativa, insegna ai suoi discepoli, 'Questo il vostro benessere. Questo per la vostra felicit.' I suoi discepoli non ascoltano, non prestano orecchio, non conoscono. Loro praticano in un modo che devia dalle istruzioni dell'insegnante. Lui dovrebbe essere criticato, dicendo: 'Lei, signore venerabile non ha raggiunto la meta della vita contemplativa per cui ha lasciato la vita di casa per la mendicit. Non avendo raggiunto quella meta della vita contemplativa, Lei insegna ai suoi discepoli: "Questo per il vostro benessere. Questo per la vostra felicit." I Suoi discepoli non ascoltano, non prestano orecchio, non conoscono, e praticano in un modo che devia dalle istruzioni dell'insegnante. come se un uomo perseguisse [una donna] e ne abbracciasse unaltra. Dico che tale cosa sia cattiva, avido atto, cosa pu fare uno per unaltra persona? ' Questo il primo insegnante che degno della critica nel mondo, e chiunque criticasse questo genere di insegnante, la critica sarebbe vera, che riguarda i fatti, retta, e senza vergogna. C' poi il caso dove un certo insegnante non ha raggiunto la meta della vita contemplativa per cui lascia la vita di casa per la mendicit. Non avendo raggiunto quella meta della vita contemplativa, insegna ai suoi discepoli, 'Questo per il vostro benessere. Questo per la vostra felicit.' I suoi discepoli ascoltano, prestano orecchio, conoscono e praticano in un modo che non devia dalle istruzioni dell'insegnante. Lui dovrebbe essere criticato, dicendo, 'Lei, signore venerabile non ha raggiunto la meta della vita contemplativa per cui ha lasciato la vita di casa per la mendicit. Non avendo raggiunto quella meta della vita contemplativa, Lei insegna ai suoi discepoli: "Questo per il vostro benessere. Questo per la vostra felicit." I suoi discepoli ascoltano, prestano orecchio, conoscono e praticano in un modo che non devia dalle istruzioni dell'insegnante. come se un uomo, trascurando il suo proprio campo, immagina che un altro campo dovrebbe essere ripulito dalle erbacce. Dico che tale cosa sia cattiva, avido atto , per cosa pu fare uno per unaltra persona? ' Questo il secondo insegnante che degno della critica nel mondo, e chiunque criticasse questo genere di insegnante, la critica sarebbe vera, che riguarda i fatti, retta e senza vergogna.

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C' poi il caso dove un certo insegnante ha raggiunto la meta della vita contemplativa per cui ha lasciato la vita di casa per la mendicit. Avendo raggiunto quella meta della vita contemplativa, insegna ai suoi discepoli, 'Questo per il vostro benessere. Questo per la vostra felicit.' I suoi discepoli non ascoltano, non prestano orecchio, non conoscono. Loro praticano in un modo che devia dalle istruzioni dell'insegnante. Lui dovrebbe essere criticato, dicendo: 'Lei, signore venerabile ha raggiunto la meta della vita contemplativa per cui ha lasciato la vita di casa per la mendicit. Avendo raggiunto quella meta della vita contemplativa, Lei insegna ai suoi discepoli: "Questo per il vostro benessere. Questo per la vostra felicit." I Suoi discepoli non ascoltano, non prestano orecchio, non conoscono e praticano in un modo che devia dalle istruzioni dell'insegnante. come se, avendo tagliato un vecchio legame, uno se ne crea uno nuovo. Dico che tale cosa sia cattiva, avido atto, cosa pu fare uno per unaltra persona? ' Questo il terzo insegnante che degno della critica nel mondo, e chiunque criticasse questo genere di insegnante, la critica sarebbe vera, che riguarda i fatti, retta, e senza vergogna. Quando questo fu detto, il bramano Lohicca disse al Benedetto: "Ma c', Maestro Gotama, un insegnante che non degno della critica nel mondo? " C', Lohicca, un insegnante che non degno della critica nel mondo." "Ma quale insegnante, Maestro Gotama, non degno della critica nel mondo? " C' il caso, Lohicca dove un Tathagata appare nel mondo, degno e perfettamente risvegliato. Lui insegna il Dhamma ammirabile nel suo inizio, ammirabile nella sua met, ammirabile nella sua fine. Lui proclama la vita santa nei suoi dettagli e nella sua essenza, completamente perfezionata, eccellentemente pura. Un capofamiglia o il figlio di un capofamiglia, sentendo il Dhamma riflette: 'La vita di famiglia confinata, un percorso polveroso. La vita fuori come l'aria aperta. Non che vivendo a casa posso praticare la vita santa totalmente perfetta, totalmente pura, come un guscio levigato. Cos se radessi capelli e barba, vestissi labito ocra e lasciassi la vita di famiglia per la mendicit? ' Cos dopo un po' di tempo lui abbandona la sua ricchezza, grande o piccola; lascia il suo cerchio di parenti, grande o piccolo; rade capelli e barba, veste labito ocra, e lascia la vita di famiglia per la mendicit. Quando continua, lui vive in base alle regole del codice monastico. Completo nella sua virt, lui protegge le porte dei suoi sensi, posseduto di consapevolezza e prontezza, ed contento [come DN 2]... Abbandonando gli Ostacoli
(come Digha Nikaya 2)

I Quattro Jhana Conoscenza penetrativa Il Corpo fatto dalla Mente (La mente fatto dal corpo) Poteri sopranormali

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Clairaudience Leggere la mente Ricordo delle vite passate Il trapasso (morte) e il riapparire degli esseri La Fine delle Fermentazioni Mentali
(come Digha Nikaya 11)

Quando questo fu detto, il bramano Lohicca disse al Benedetto: "Signore Gotama, come se un uomo, avendo afferrato dai capelli un altro uomo che stava precipitando nella buca dellinferno, lo tira su e lo mette sulla terraferma. Allo stesso modo, il Maestro Gotama mi ha tirato su quando stavo precipitando nella buca dellinferno e mi ha messo sulla terraferma. Magnifico, Maestro Gotama! Magnifico! Io vado a prendere rifugio nel Maestro Gotama, nel Dhamma e nella comunit dei monaci. Maestro Gotama ricordatemi come un seguace laico, da questo giorno e per la vita.

Versione inglese di origine: http://www.accesstoinsight.org/canon/sutta/digha/dn12.html

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Da: http://utenti.lycos.it/tipitaka/digha/dn13.html
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Digha Nikaya 13 Silakkhanda Vagga La divisione che riguarda la moralit

Tevijja Sutta La triplice conoscenza


Il modo di Brahma
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

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Cos ho sentito. Una volta il Sublime stava viaggiando per Kosala con una grande comunit di cinquecento monaci. Arriv a Kosalan il villaggio del Bramino chiamato Manasakata, e stette a nord del villaggio in un boschetto di mango sulle rive del Fiume Aciravati. In quel tempo Bramani molto notori e prosperi stavano a Manasakata, incluso Canki, Tarukkha, Pokkharasati, Janussoni, e Todeyya. Vasettha e Bharadvaja andavano a zonzo lungo la strada, e come facevano di solito, discutevano tra di loro riguardo ai sentieri giusti e sbagliati. Disse il giovane Bramino Vasettha: Questo l'unico percorso giusto, questo il percorso diretto, il percorso di salvezza che conduce a chi lo segue all'unione con Brahma, com insegnato dal Bramino Pokkharasati! Il giovane Bramino Bharadvaja disse: Questo l'unico percorso giusto... come insegnato dal Bramino Tarukkha! E Vasettha non poteva convincere Bharadvaja, n Bharadvaja poteva convincere Vasettha. Poi Vasettha disse a Bhadradvaja: Questo asceta Gotama sta a nord del villaggio, e riguardo a questo Dio Benedetto un buon rapporto stato sparso circa...(come Digha Nikaya 4). Andiamo dall'asceta Gotama e chiediamo a lui, e qualunque cosa ci dica, noi laccetteremo. E Bharadvakja fu d'accordo. Quindi andarono a vedere il Sublime. Avendo scambiato cortesie con lui, si sedettero ad un lato, e Vasettha disse: Reverendo Gotama, andando a zonzo lungo la strada, arrivammo a discutere dei sentieri giusti e sbagliati. Dissi io: Questo l'unico percorso giusto... com insegnato dal Bramino Pokkharasati, e Bharadvaja disse: Questo l'unico percorso giusto... com insegnato dal Bramino Tarukkha. Questa la nostra disputa, la nostra discussione, la nostra differenza. Cos, Vasettha, Lei dice che il modo all'unione con Brahma quello insegnato dal Bramino Pokkharasati, mentre Bharadvaja dice che quello insegnato dal Bramino Tarukha. Qual la disputa, la discussione, la differenza fra di voi? Percorsi corretti e sbagliati, Reverendo Gotama. Ci sono cos tanti tipi di Bramini che insegnano percorsi diversi: l'Addhariya, il Tittiriya, il Chandoka, il Chandava, il Brahmacariya - tutti questi modi conducono all'unione con Brahma? Come se ci fossero vicino ad una citt o villaggio molti percorsi diversi - tutti questi conducono a quel luogo? E similmente, i modi dei vari Bramini... quali fra di loro conducono all'unione con Brahma? Lei dice: Loro conducono Vasettha? Io dico: Loro conducono, Reverendo Gotama. Lei dice: Loro conducono Vasettha? Io dico: Loro conducono, Reverendo Gotama. Lei dice: Loro conducono Vasettha? Io dico: Loro conducono, Reverendo Gotama. Ma, Vasettha, c' uno di questi Bramini che insegnano i Tre Veda che hanno visto Brahma faccia a faccia? No, Reverendo Gotama. 102

Allora il maestro del maestro di uno di loro ha visto Brahma faccia a faccia? No, Reverendo Gotama. Oppure l'antenato di sette generazioni del maestro di uno di loro ha visto Brahma faccia a faccia? No, Reverendo Gotama. Bene poi, Vasettha, i primi saggi di questi Bramini che hanno imparato i Tre Veda, i creatori dei mantra, i cui versi antichi sono salmodiati, pronunziati e raccolti dai Bramini di oggi, cantati e parlati da alcuni - come Atthaka, Vamaka, Vamadeva Vessamitta, Yamataggi Angirasa, Bharadvaja Vasettha, Kassapa Bhagu - hanno mai detto: Noi sappiamo e vediamo quando, come e dove Brahma appare? No, Reverendo Gotama. Quindi, Vasettha, nessuno di questi Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, ha visto Brahrna in faccia, n uno dei loro maestri o i maestri del maestro, n l'antenato da sette generazioni di uno dei loro i maestri. Neanche uno dei saggi pi antichi pu dire: Noi sappiamo e vediamo quando, come e dove appare Brahma. Cos questi Bramini che hanno imparato i Tre Veda dicono: Noi insegniamo questo percorso all'unione con Brahma, ma non sappiamo o vediamo, questo l'unico percorso giusto... che conduce all'unione con Brahma. Cosa pensi, Vasettha? Quello che dichiarano questi Bramini risulta essere infondato? S , Reverendo Gotama. Bene, Vasettha, questi Bramini, che possiedono i Tre Veda, insegnano un percorso che loro non sanno o non vedono, e dicono: Questo l'unico percorso giusto, questo non pu essere corretto. Come se degli uomini ciechi camminassero, aggrappandosi l'un l'altro, ed il primo non vede niente, quello al centro non vede niente, e l'ultimo non vede niente - cos sono i discorsi di questi Bramini che hanno imparato i Tre Veda: il primo non vede niente, quello al centro non vede niente, l'ultimo non vede niente. I discorsi di questi Bramini risultano composti da parole risibili, mere, vuote e vane. Cosa pensi, Vasettha? Questi Bramini che hanno imparato i Tre Veda vedono il sole e la luna come le altre persone, e quando il sole e la luna sorgono loro pregano, cantano encomi ed adorano con mani giunte? S, Reverendo Gotama. Cosa pensi, Vasettha? Questi Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, possono vedere il sole e la luna come tutte le altre persone possono indicare un modo per l'unione col sole e la luna, dicendo: Questo l'unico percorso giusto.. che conduce all'unione col sole e luna? No, Reverendo Gotama. Cos, Vasettha, questi Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, non possono indicare un modo per l'unione col sole e la luna che hanno visto. Nessuno di loro ha visto Brahma faccia a faccia n l'antenato da sette generazioni di uno dei loro i maestri. N un antico saggio pu dire: Noi sappiamo e vediamo quando, come e dove Brahma appare. Ci che dichiarano questi Bramini risulta essere infondato? S , Reverendo Gotama. Vasettha, se un uomo dicesse: Andr fuori ed amer la pi bella ragazza del paese. Gli potrebbero dire: ... Sai a quale casta appartiene? No Conosci il suo nome, la sua famiglia, se alta o bassabionda o bruna..., o da dove viene? No Allora potrebbero dire: Bene, non sai o vedi ci che cerchi e desideri?: e lui direbbe: No Non risulta stupido il discorso di quell'uomo? Certamente, Reverendo Gotama. Poi, Vasettha, cos nessuno di questi Bramini ha visto Brahma faccia a faccia, n uno dei loro maestri S , Reverendo Gotama.

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Giusto, Vasettha. Quando questi Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, insegnano un percorso che loro non sanno e non vedono, non pu essere giusto. Vasettha, come se un uomo costruisse una scala per un palazzo ad un incrocio. La gente potrebbe dire: Questa scala per un palazzo - sa se il palazzo si affaccer ad ovest, a nord o a sud o se sar alto, basso o di altezza media? e lui direbbe: No E loro direbbero: Bene, lei sta costruendo una scala per un palazzo senza sapere niente? e quindi, il discorso di quell'uomo non risulta stupido? Certamente, Reverendo Gotama. Bene, Vasettha, quei Bramini che insistentemente trascurano quello che dovrebbe fare un Bramino, ed insistentemente fanno quello che non dovrebbe fare un Bramino, dichiarano: Noi chiamiamo Indra, Soma, Varuna Isana, Pajapati Brahma, Mahiddhi Yama. Ma questi Bramini che insistentemente trascurano quello che dovrebbe fare un Bramino, dopo la morte, alla separazione del corpo non si uniranno a Brahma. Vasettha, come se questo Fiume Aciravati trabocchi dacqua, cos che un corvo potrebbe bere al di fuori , ed un uomo desiderasse attraversarlo, ma legato e imprigionato da questo lato da una catena forte, con le mani dietro la schiena. Cosa pensi, Vasettha? Quell'uomo sarebbe capace di arrivare all'altro lato? No, Reverendo Gotama. Allo stesso modo, Vasettha, nella disciplina di Ariyan questi cinque lidi dei desideri sensuali sono chiamati obbligazioni e catene. Quali cinque? Forme viste dall'occhio , amabili, affascinanti, attraenti, piacevoli, cos nasce il desiderio; suoni sentiti dall'orecchio; odorati dal naso; gustati dalla lingua; contatti sentiti dal corpo , risvegliano il desiderio. Questi cinque nella disciplina di Ariyan sono chiamati obbligazioni e catene. E, Vasettha, quei Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, sono incatenati, infatuati da questi cinque lidi dei desideri sensuali dei quali loro godono colpevolmente, inconsapevoli del pericolo, non sapendo come uscirne. Ma i Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, che insistentemente trascurano quello che dovrebbe fare un Bramino sono schiavi di questi cinque lidi dei desideri sensuali non sapendo come uscirne, dovrebbero raggiungere dopo la morte, alla separazione del corpo, all'unione con Brahma ci non possibile. come se questo Fiume Aciravati sia colmo d'acqua, cos che un corvo potrebbe bere al di fuori, ed un uomo desiderasse attraversarlo... giacesse su questa riva, coprendosi la testa con uno scialle. Cosa pensi, Vasettha? Quell'uomo sarebbe capace di arrivare all'altro lato? No, Reverendo Gotama. Allo stesso modo, Vasettha, nella disciplina di Ariyan questi cinque impedimenti sono chiamati ostacoli, che oscurano ed avvolgono. Quali cinque? L'ostacolo della sensualit, dell'accidia e del torpore, della preoccupazione, del dubbio. E questi Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, sono catturati, ostruiti, imprigionati da questi cinque ostacoli. Ma i Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, che insistentemente trascurano quello che dovrebbe fare un Bramino e che sono catturati, imprigionati da questi cinque ostacoli, dovrebbero raggiungere dopo la morte, alla separazione del corpo all'unione con Brahma - ci non possibile.

Cosa pensi, Vasettha? Che cosa hai sentito dire dai Bramini, che sono venerabili, anziani, maestri dei maestri? Brahma possiede mogli e ricchezza, o no? Senza mogli e ricchezze, Reverendo Gotama. pieno di odio o senza odio? Senza odio, Reverendo Gotama. 104

impuro o puro? Puro, Reverendo Gotama. disciplinato o indisciplinato? Disciplinato, Reverendo Gotama. E cosa pensi, Vasettha? I Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, hanno mogli e ricchezza? Hanno mogli e ricchezza , Reverendo Gotama. Sono pieni di odio o senza odio? Pieni di odio, Reverendo Gotama. Sono impuri o puri? Impuri, Reverendo Gotama. sono disciplinati o indisciplinati? Indisciplinati, Reverendo Gotama. Cos, Vasettha, i Bramini, che hanno imparato i Tre Veda, hanno mogli e ricchezza, e Brahma no. C' qualcosa in comune tra questi Bramini e Brahma? No, Reverendo Gotama. Giusto, Vasettha. Questi Bramini, dotti nei Tre Veda, dopo la morte, alla separazione del corpo non potranno unirsi a Brahma. Similmente, questi Bramini, dotti nei Tre Veda, pieni di odio, impuri, indisciplinati, hanno qualcosa in comune con Brahma? No, Reverendo Gotama. Giusto, Vasettha. Questi Bramini indisciplinati non possono unirsi dopo la morte con Brahma. Ma questi Bramini, dotti nei Tre Veda, seduti sulla riva del fiume, affondano disperatamente, pensando di trovare un luogo asciutto. Perci la loro triplice conoscenza chiamata il triplice deserto, la triplice regione selvaggia , la triplice distruzione." A queste parole Vasettha disse: Reverendo Gotama, io li ho sentiti dire: L'asceta Gotama conosce il modo di unione con Brahma. Cosa pensi, Vasettha? Supponiamo che ci fosse un uomo nato e cresciuto a Manasakata, e qualcuno giunto a Manasakata ed avendo perso la strada gliela chiederebbe. Quell'uomo, nato e cresciuto a Manasakata, sia in uno stato di confusione o di perplessit? No, Reverendo Gotama. E perch no? Perch conoscerebbe tutti i percorsi. Vasettha, si potrebbe dire che quelluomo potrebbe essere confuso e perplesso nell'indicare una strada - ma il Tathagata, se qualcuno gli chiedesse del mondo di Brahma ed il modo di arrivare l non sarebbe confuso o perplesso. Perci, Vasettha, io conosco Brahma ed il mondo di Brahma, il modo di arrivare al mondo di Brahma, il percorso di pratica che porta al mondo di Brahma. A questo Vasettha disse: Reverendo Gotama, io li ho sentiti dire: L'asceta Gotama insegna il modo di unione con Brahma. Sarebbe bene se il Reverendo Gotama potesse insegnarci il modo di unione con Brahma, il Reverendo Gotama pu aiutare le persone di Brahma! Allora, Vasettha, ascolta, presta attenzione, ed io ti dir. Molto bene, Reverendo Signore. Vasettha disse. Disse il Sublime: Vasettha, un Tathagata sorge nel mondo, un Arahant, ecc. (come Digha Nikaya 2). Col suo cuore pieno di bont, attraverso la meditazione. si sofferma sul mondo intero, verso l'alto, in gi, attraverso, dappertutto, sempre con un cuore riempito di bont, abbondante, sconfinato, senza odio. 105

Cos da questa meditazione, Vasettha, da questa liberazione del cuore attraverso la gentilezza amorosa non lascia niente intatto, nulla non soggetto ad influssi nelle sfere sensuali. Questo, Vasettha, il modo di unione con Brahma. Poi col suo cuore riempito di compassione, con equanimit ........... senza odio . Da questa meditazione, Vasettha, da questa liberazione del cuore attraverso la compassione attraverso la gioia comprensiva, tramite l'equanimit, non lascia niente intatto, nulla non soggetto ad influssi nella sfera sensuale. Questo, Vasettha il modo di unione con Brahma. Cosa pensi, Vasettha? Un monaco ingombro di mogli e ricchezza o sgombro? Sgombro, Reverendo Gotama. E senza odio, puro e disciplinato, Reverendo Gotama. Allora, Vasettha, il monaco sgombro, e Brahma sgombro. Ha quel monaco sgombro qualcosa in comune col Brahma sgombro? S, Reverendo Gotama. Giusto, Vasettha. Poi un monaco sgombro, dopo la morte, alla separazione del corpo dovrebbe raggiungere l'unione col Brahma - quello possibile. Similmente un monaco senza odio, puro, disciplinato dopo la morte, alla separazione del corpo dovrebbe raggiungere l'unione con Brahma quello possibile. A questo i giovani Bramini, Vasettha e Bharadvaja dissero al Sublime: Eccellente, Reverendo Gotama, eccellente! come se qualcuno ecc. . Solo cos il Reverendo Gotama ha esposto il Dhamma nei vari modi. Noi prendiamo rifugio nel Reverendo Gotama, nel Dhamma e nel Sangha. Il Reverendo Gotama possa accettarci come seguaci da questo giorno finch la vita durer!

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Digha Nikaya 14 Mah Vagga (Grande libro)

Mahapadana Sutta Rivelazione


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Seconda parte, primo discorso (estratto)


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta, il sublime soggiornava a Savatthi, nel bosco del vincitore, nel giardino Anathapindika. Quando ritorna dal giro di elemosine, alcuni monaci, dopo il pranzo, , stavano tenendo una conversazione istruttiva sorta tra di loro sulla forma di esistenza precedente. Il Sublime aveva sentito con l'udito divino, che va oltre i confini umani, la conversazione tenuta da quei monaci. Alzatosi dal suo posto, si rec nel bosco di sambuco, dove erano i monaci e si sedette al posto dato. Poi il sublime si rivolse ai monaci: "Monaci quale conversazione ho interrotto?" Signore, dopo il pranzo, una conversazione istruttiva era sorta tra noi sulla forma di esistenza precedente. "Desiderereste ora ascoltare, monaci, una conversazione istruttiva sulla forma di esistenza precedente "? "E' la benvenuta, i monaci proteggeranno la parola del Sublime." "Allora, monaci, prestate attenzione al mio discorso." "Certamente. " dissero i monaci e il Sublime inizi a parlare. (Il Buddha elenca le varie esistenze precedenti dei vari Buddha) Dunque il sublime ha parlato. Dopo queste parole si alzato e si ritirato nella sua dimora. Poco dopo che il sublime era andato via, i monaci iniziarono il seguente discorso su: Sorprendente, fratelli, straordinario, fratelli, una volta che il Perfetto si Risvegliato il ciclo sfugge, tutto il dolore scompare, la nascita dopo di nuovo non pu conoscere, cos il nome , la durata della vita. "Dunque quei sublimi sono nati, cos e cos, avevano vissuto , insegnato, avuto la conoscenza, e si erano liberati, cos e cos. " Poi il sublime, avvicinatosi al bosco di sambuco, si rivolto ai monaci: "Quale conversazione ho interrotto adesso"? ( I monaci riportano la loro conversazione) 107

"E' cos, monaci. Desiderereste ora, monaci, ascoltare ancora una conversazione istruttiva sulla forma di esistenza precedente "? "S, i monaci proteggeranno la parola del Sublime." "Allora, monaci, sentite e prestate attenzione al mio discorso." Il Sublime parl: Da quando Vipassi apparso completamente risvegliato nel mondo, sceso chiaramente consapevole nel corpo della madre. Da figura beata nel corpo della madre scende, nasce nel mondo coi loro dei, coi loro cattivi e sacri spiriti, con la loro schiera di preti e penitenti, dei ed uomini, uno splendore smisuratamente potente, irradiando lo splendore divino perfino agli dei. .. Da quando sceso nel corpo della madre, per sua natura resta virtuoso e si astiene dall'uccidere , dal rubare, da falsi discorsi, da vita impura, da bevande inebrianti. .. Allora monaci: sette giorni dopo la nascita la madre di lui muore e raggiunge le sfere celesti . Il pi alto sono io nel mondo, Il pi augusto sono io nel mondo, Il primo sono io nel mondo, L'ultima vita io vivo E non sar di nuovo. .. Dopo la nascita monaci, Vipassi il principe, annunciato a Bandhuma il re: Un figlio, maest, ti nato: Sua Maest lo vuole guardare! Il re Bandhuma quando lo vede, ha fatto chiamare i preti che capiscono i segni .'Costoro dopo che l'avevano osservato, hanno parlato a re Bandhuma: Sei colmato di gioia, grande re, avere un tale figlio ! Perch questo principe, maest, possiede le trentadue caratteristiche di un grande uomo. Se resta in casa, diventer re, imperatore, un sovrano giusto e vero, un vincitore fino ai confini del mare, creer la sicurezza al suo regno. Questi sono i suoi sette gioielli: lo stato migliore, l'elefante migliore, il destriero migliore, le perle migliori, la donna migliore, il cittadino migliore, l'uomo di stato migliore. E sar un uomo valoroso, distruttore degli eserciti ostili. Quali sono queste trentadue caratteristiche di un grande uomo ? Questo principe, maest, ha: Il tallone stretto. Le dita dei piedi lunghe. 108

Le mani e i piedi sono leggere e tenere. Perfetto il collo del piede. .. Le gambe sono snelle come quelle della gazzella. Pu toccarsi le punta dei piedi senza piegare le ginocchia. L'elemento di vergogna nascosto nel prepuzio. Come oro la sua pelle. flessibile, agile, nessuna polvere e sporcizia restano attaccate. Ha capelli fini e splendenti, neri come le piume di un corvo. Questo principe da guardare assolutamente con gioia.

Come il leone, avr un petto ampio. Fiero. ................ ................ Ha un mento di leone. Tutti i denti avr, questo principe, con regolarit. .......... Soave la sua voce. Gli occhi, le ciglia sono neri carichi. Un fiocco cresciuto tra le sopracciglia, bianco e morbido come cotone. . Queste sono, maest, le trentadue caratteristiche di un grande uomo presso questo principe. Se resta in casa, diventer re, imperatore, ............... Se lascer la casa condurr santa vita. e diventer Maestro di tutti, dei ed uomini.

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Digha Nikaya 15 Mah Vagga (Grande libro)

Mah-nidana Sutta Il discorso delle grandi cause


La dipendenza del nascere
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Cos ho sentito. Una volta il Benedetto viveva fra i Kuru. Ora, i Kuru hanno una citt chiamata Kammasadhamma. L il Ven. Ananda si avvicin al Benedetto e, all'arrivo, si inchin e si sedette ad un lato. Appena seduto disse al Benedetto : "E' stupendo, signore, sbalorditivo, come profonda questa dipendenza del nascere, e come profonda la sua apparenza, ed ancora mi sembra cos chiara." [Il Buddha:] Non dire cos, Ananda. Non lo dire. Profonda questa dipendenza al nascere, profondo il suo aspetto. perch non capendo e non penetrando questo Dhamma che questa generazione come una matassa aggrovigliata, una palla nodosa di corde, come giunchi coperti di stuoie e canne, non va oltre la trasmigrazione, oltre i piani di privazione, di dolore e di cattive destinazioni. Se si chiede: 'C' una condizione dimostrabile per vecchiaia e morte? '. Si dovrebbe rispondere: 'C'.' Se si chiede: 'Da quale condizione derivano l'invecchiamento e la morte ? 'Si dovrebbe dire, 'Invecchiamento e il morire derivano dalla nascita come condizione.' Se si chiede: 'C' una condizione dimostrabile per la nascita? 'Si dovrebbe rispondere: 'C'.' Se si chiede: 'Da quale condizione deriva la nascita? ' Si dovrebbe dire: 'La nascita deriva dal divenire come sua condizione.'

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Se si chiede: 'C' una condizione dimostrabile per il divenire? ' Si dovrebbe rispondere: 'C'.' Se si chiede: 'Da quale condizione deriva il divenire ? ' Si dovrebbe dire, 'Il divenire deriva dall'attaccamento come sua condizione. ' Se si chiede: 'C' una condizione dimostrabile per l'attaccamento? ' Si dovrebbe rispondere: 'C'.' Se si chiede: 'Da quale condizione deriva l'attaccamento? ' Si dovrebbe dire: 'L'attaccamento deriva dalla brama come sua condizione.' Se si chiede: 'C' una condizione dimostrabile per la brama? ' Si dovrebbe rispondere: 'C'.' Se si chiede: 'Da quale condizione deriva la brama? ' Si dovrebbe dire: La brama deriva dalle sensazioni come sua condizione.' Se si chiede: 'C' una condizione dimostrabile per le sensazioni? ' Si dovrebbe rispondere: 'C'.' Se si chiede: 'Da quale condizione derivano le sensazioni ? ' Si dovrebbe dire: 'Le sensazioni derivano dal contatto come loro condizione.' Se si chiede: 'C' una condizione dimostrabile per il contatto? ' Si dovrebbe rispondere: 'C'.' Se si chiede: 'Da quale condizione deriva il contatto? ' Si dovrebbe dire: 'Il contatto deriva da nome e forma come sua condizione.' Se si chiede: 'C' una condizione dimostrabile per nome e forma? ' Si dovrebbe rispondere: 'C'.' Se si chiede: 'Da quale condizione richiesta derivano nome e forma? ' Si dovrebbe dire: 'Nome e forma derivano dalla coscienza come loro condizione.' Se si chiede: 'C' una condizione dimostrabile per la coscienza? ' Si dovrebbe rispondere: 'C'.' Se si chiede: 'Da quale condizione deriva la coscienza? ' Si dovrebbe dire: 'La coscienza deriva da nome e forma come sua condizione.' Cos, Ananda, da nome e forma deriva la coscienza. Dalla coscienza derivano nome e forma. Da nome e forma deriva il contatto. Dal contatto derivano le sensazioni. Dalle sensazioni deriva la brama. Dalla brama deriva l'attaccamento. Dall'attaccamento deriva il divenire. Dal divenire deriva la nascita. Dalla nascita derivano invecchiamento, morte, dolore, lamentazione, sofferenza, angoscia e disperazione. Tale lorigine di questa massa intera di sofferenza.

Vecchiaia e Morte Dalla nascita come condizione derivano vecchiaia e morte.' Cos stato detto. E questo il modo di capire che dalla nascita come condizione derivano vecchiaia e morte. Se non ci fosse nascita per tutti, in ogni modo e ovunque come., di deva nello stato di deva, di esseri celesti nello stato di esseri celesti, di spiriti nello stato di spiriti, di demoni nello stato di demoni, di esseri umani nello stato umano, di quadrupedi nello stato di quadrupedi, di uccelli nello stato di uccelli, di serpenti nello stato 111

di serpenti o di qualsiasi essere nel suo proprio statonell'assenza assoluta di nascita, dalla cessazione della nascita, vecchiaia e morte avrebbero senso? " "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione per la vecchiaia e la morte: la nascita. Nascita Dal divenire come condizione deriva la nascita.' Cos stato detto. E questo il modo di capire che dal divenire come condizione deriva la nascita. Se non ci fosse il divenire per tutti, in alcun modo e dovunquecome., divenire sensuale, divenire di forma, o divenire amorfonell'assenza assoluta del divenire, dalla cessazione del divenire la nascita avrebbe senso? " "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione per la nascita: il divenire.

Il Divenire Dallattaccamento come condizione deriva il divenire.' Cos stato detto. E questo il modo di capire che dall'attaccamento come condizione deriva il divenire. Se non ci fosse l'attaccamento per tutti, in alcun modo e dovunquecome., attaccamento alla sensualit, a precetti e pratiche, a teorie o a dottrine del snell'assenza assoluta dell'attaccamento, dalla cessazione dell'attaccamento il divenire avrebbe senso? " "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione per il divenire: l'attaccamento. Attaccamento Dalla brama come condizione deriva l'attaccamento.' Cos stato detto. E questo il modo di capire che dalla brama come condizione deriva l'attaccamento. Se non ci fosse la brama per tutti, in alcun modo e dovunquecome., la brama per la sensualit, per il divenire, per il non divenire nell'assenza assoluta della brama, dalla cessazione della brama l'attaccamento avrebbe senso? " "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione richiesta per l'attaccamento: la brama.

Brama 112

Dalle sensazioni come condizione deriva la brama.' Cos stato detto. E questo il modo di capire che dalle sensazioni come condizione deriva la brama. Se non ci fossero le sensazioni per tutti, in alcun modo e dovunque.come, sensazioni nate dal contatto dell'occhio, nate dal contatto dell'orecchio, nate dal contatto del naso, nate dal contatto della lingua, nate dal contatto del corpo, o nate dal contatto dell'intellettonell'assenza assoluta delle sensazioni, dalla cessazione delle sensazioni la brama avrebbe senso? " "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione richiesta per la brama: le sensazioni.

Dipendenza dalla brama "Ora, la brama dipende dalle sensazioni, mentre il desiderare dipende dalla brama, l'acquisizione dipendente dal desiderare, lo scoprire dipende dall'acquisizione, desiderio e passione dipendono dallo scoprire, l'affetto dipende da desiderio e passione, la possessivit dipende dall'affetto, l'avarizia dipende dalla possessivit, il difendere dipende dall'avarizia, e perci il difendere, dipende dal difendere, diversi mali, fenomeni inabili entrano in campo: la presa di bastoni e coltelli; conflitti, litigi e dispute; accuse, discorsi che dividono e bugie. "E questo il modo di capire come a causa del difendere diversi mali, fenomeni inabili entrano in campo: la presa di bastoni e coltelli; conflitti, litigi e dispute; accuse, discorsi che dividono e bugie. Se non ci fosse il difendere per tutti, in alcun modo e dovunque, nell'assenza assoluta del difendere, dalla cessazione del difendere diversi mali, fenomeni inabilicome, la presa di bastoni e coltelli; conflitti, litigi e dispute; accuse, discorsi che dividono e bugieentrerebbero in campo? " "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione per l'entrata in campo di diversi mali, fenomeni inabilila presa di bastoni e coltelli; conflitti, litigi e dispute; accuse, discorsi che dividono e bugie: il difendere (le proprie cose). Il difendere dipende dall'avarizia.' Cos stato detto. E questo il modo di capire come il difendere dipende dall'avarizia. Se non ci fosse l'avarizia, in alcun modo e dovunque, avrebbe senso il difendere nell'assenza assoluta dell'avarizia, dalla cessazione dell'avarizia? " "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione richiesta per il difendere: l'avarizia.
(Similmente la catena delle condizioni: avarizia, affetto, possessivit, desiderio e passione, scoperta, acquisizione e ricerca.)

Il desiderare dipende dalla brama.' Cos stato detto. E questo il modo di capire che il desiderare dipende dalla brama. Se non ci fosse la brama, in alcun modo e dovunquecome, brama per la sensualit, per il divenire, per il non divenirenell'assenza assoluta di brama, dalla cessazione della brama il cercare avrebbe senso?" 113

"No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione per il desiderare: la brama. Cos, Ananda, questi due fenomeni [la catena delle condizioni che conducono dalla brama alla nascita, vecchiaia e morte, e la catena di condizioni che conducono dalla brama a dispute, ecc.], come una dualit.

Sensazioni "'Dal contatto come condizione derivano le sensazioni.' Cos stato detto. E questo il modo di capire che dal contatto come condizione derivano le sensazioni. Se non ci fosse il contatto in alcun modo e dovunquecome, contatto dell'occhio, dell'orecchio, del naso, della lingua, del corpo, o dell'intellettonell'assenza assoluta di contatto, dalla cessazione del contatto le sensazioni avrebbero senso? " "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione richiesta per le sensazioni: il contatto. Contatto Da nome e forma come condizione deriva il contatto.' Cos stato detto. E questo il modo di capire che da nome e forma come condizione deriva il contatto. Se le qualit, tratti del volto, temi ed indicatori dal quale c' una descrizione di un nome (attivit mentale) fossero del tutto assenti, designazione della forma (il corpo fisico) avrebbero senso? " "No, signore." Se le permutazioni, segnali, temi ed indicatori dai quali ci sia una descrizione di nome e forma fossero del tutto assenti, la designazione del contatto o la resistenza del contatto avrebbero senso? " "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione per il contatto: nome e forma.

Nome e forma Dalla coscienza come condizione derivano nome e forma. ' Cos stato detto. E questo il modo di capire che dalla coscienza derivano come condizione nome e forma. Se la coscienza non discendesse nell'utero della madre, nome e forma prenderebbero forma nell'utero? " "No, signore." "Se, dopo essere disceso nell'utero, la coscienza partisse, nome e forma sarebbero un prodotto per questo mondo? " 114

"No, signore." "Se la coscienza di un giovane ragazzo o di una ragazza fosse estirpata, nome e forma crescerebbero e raggiungerebbero la maturit? " "No, signore." Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione per nome e forma: la coscienza." Coscienza Da nome e forma come condizione deriva la coscienza.' Cos stato detto. E questo il modo di capire che da nome e forma come condizione deriva la coscienza. Se la coscienza non guadagnasse una posizione sicura nel nome e nella forma, avrebbero luogo nascita, invecchiamento, morte e dolore nel futuro? "No, signore." "Cos questa una causa, questa una ragione, questa una derivazione, questa una condizione per la coscienza: nome e forma. "Questa l'estensione per cui c' nascita, invecchiamento, morte, trapassare e risorgere. Questa l'estensione per cui ci sono i significati di designazione, espressione, e delineazione Questa l'estensione alla quale si estende la sfera del discernimento, l'estensione alla quale il ciclo gira per il manifestare di questo mondocome., nome e forma insieme con la coscienza.

Delineazione di un S A quale estensione, Ananda, uno delinea un s? Delineando un s posseduto di forma e limitato, uno delinea che ' il mio s posseduto di forma ed limitato.' O, delineando un s posseduto di forma ed infinito, uno delinea che 'Il mio s posseduto di forma ed infinito.' O, delineando un s amorfo e limitato, uno delinea che 'Il mio s amorfo ed limitato.' O, delineando un s amorfo ed infinito, uno delinea che ' Il mio s amorfo ed infinito.' Ora, colui che, delineando un s, lo delinea come posseduto di forma e limitato, uno lo delinea come posseduto di forma e limitato nel presente, o [naturalmente] posseduto di forma e limitato [nella morte, nel futuro/dopo], o lui crede che 'Anche se non sia ancora cos, io lo convertir ad essere cos.' E' corretto dire che una teoria fissa di un s posseduto di forma e limitato l'ossessiona. Colui che, delineando un s, lo delinea come posseduto di forma ed infinito, uno lo delinea come posseduto di forma ed infinito nel presente, o [naturalmente] posseduto di forma ed infinito [nella morte, nel futuro/dopo], o lui crede che 'Anche se non sia ancora cos, io lo convertir ad essere cos.' E' corretto dire che una teoria fissa di un s possedette di forma ed infinito l'ossessiona. Colui che, delineando un s, lo delinea come amorfo e limitato, lo delinea come amorfo e limitato nel presente, o che [naturalmente] divenga amorfo e limitato [nella morte, nel futuro/dopo], o lui crede che 'Anche se non sia ancora cos, io lo convertir ad essere cos.' Quindi, corretto dire che una teoria fissa di un s amorfo e limitato l'ossessiona. 115

Colui che, delineando un s, lo delinea come amorfo ed infinito, lo delinea come amorfo ed infinito nelpresente, o [naturalmente] divenga amorfo ed infinito [nella morte, nel futuro/dopo], o lui crede che 'Anche se non sia ancora cos, io lo convertir ad essere cos.' Perci. corretto dire che unateoria fissa di un s amorfo ed infinito l'ossessiona. Nessuna delineazione di un S A quale estensione, Ananda, uno non delinea un s? Uno che non delinea un s posseduto di forma e limitato, uno non delinea che 'Il mio s posseduto di forma e limitato.' O, non delineando un s posseduto di forma ed infinito, uno non delinea che 'Il mio s posseduto di forma ed infinito.' O, non delineando un s amorfo e limitato, uno non delinea che 'Il mio s amorfo e limitato.' O, non delineando un s amorfo ed infinito, uno non delinea che 'Il mio s amorfo ed infinito.' Ora, colui che, non delineando un s, non lo delinea come posseduto di forma e limitato, non lo delinea come posseduto di forma e limitato nel presente, n lui lo delinea come posseduto di forma e limitato [nella morte, nel futuro/dopo], n lui crede che 'Anche se non sia ancora cos, io lo convertir ad essere cos.' Quindi, corretto dire che una teoria fissa di un s posseduto di forma e limitato non l'ossessioni. Colui che, non delineando un s, non lo delinea come posseduto di forma ed infinito, non lo delinea come posseduto di forma ed infinito nel presente, n lui lo delinea come posseduto di forma ed infinito [nella morte, nel futuro/dopo], n lui crede che 'Anche se non sia ancora cos, io lo convertir ad essere cos.' Quindi, corretto dire che una teoria fissa di un s posseduto di forma ed infinito non l'ossessioni. Colui che, non delineando un s, non lo delinea come amorfo e limitato, non lo delinea come amorfo e limitato nel presente, n lui lo delinea che divenga amorfo e limitato [nella morte, nel futuro/dopo], n lui crede che 'Anche se non sia ancora cos, io lo convertir ad essere cos.' Quindi, corretto dire che una teoria fissa di un s amorfo e limitato non l'ossessioni. Colui che, non delineando un s, non lo delinea come amorfo ed infinito, non lo delinea come amorfo ed infinito nel presente, n lui lo delinea che [naturalmente] divenga amorfo ed infinito [nella morte, nel futuro/dopo], n lui crede che 'Anche se non sia ancora cos, io lo convertir ad essere cos. Quindi, corretto dire che una teoria fissa di un s amorfo ed infinito non l'ossessioni.

Assunzioni di un S A quale estensione, Ananda, uno presume un s? La sensazione il s, uno presume che 'La sensazione il mio s' [o] 'La sensazione non il mio s: Il mio s dimentico [alla sensazione] ' [o] 'Nessuna sensazione il mio s, n il mio s dimentico alla sensazione, ma piuttosto il mio s sente, perci il mio s soggetto alla sensazione." Ora, uno che dice: 'La sensazione il mio s', dovrebbe essere indirizzato come segue: 'Ci sono queste tre sensazioni, amico miosensazioni di piacere, sensazioni di dolore e sensazioni di n piacere n dolore. Quale di queste tre sensazioni presume il s? ' Nel momento in cui una sensazione di piacere sentita, nessuna sensazione di dolore o di n piacere n dolore, sentita. Solamente una sensazione di piacere sentita in quel momento. Nel momento in cui una sensazione di dolore sentita, nessuna sensazione di piacere o di n piacere n dolore, sentita. Solamente una sensazione di dolore sentita in quel momento. Nel momento in cui una sensazione di n piacere n dolore, sentita, nessuna 116

sensazione di piacere o dolore sentita. Solamente una sensazione di n piacere n dolore, sentita in quel momento. Ora, una sensazione di piacere impermanente, fabbricata, dipendente dalle condizioni, soggetta a morire, alla dissoluzione, evanescente, alla cessazione. Una sensazione di dolore impermanente, fabbricata, dipendente dalle condizioni, soggetta a morire, alla dissoluzione, evanescente, alla cessazione. .Una sensazione di n piacere n dolore, impermanente, fabbricata, dipendente dalle condizioni, soggetta a morire, alla dissoluzione, evanescente, alla cessazione. Avendo sentito una sensazione di piacere come 'mio s', poi con la cessazione del sentire piacere, 'mio s' perisce. Avendo sentito una sensazione di dolore come 'mio s', poi con la cessazione del sentire dolore, 'mio s,' perisce. Avendo sentito una sensazione n piacere n dolore come 'mio s', poi con la cessazione del sentire n piacere n dolore, 'mio s' perisce. Cos lui presume, presumendo un s incostante nell'immediato presente, impegolato in piacere e dolore, soggetto al nascere ed al morire, dice: ' La sensazione il mio s.' Cos in questa maniera, Ananda, uno non vede l'adattamento per presumere che la sensazione il s. Come per la persona che dice: 'La sensazione non il s: Il mio s dimentico [alla sensazione], ' lui dovrebbe essere indirizzato come segue: 'Amico mio, dove niente sentito (sperimentato) a tutti, ci sarebbe il pensiero: Io sono? "No, signore." "Cos in questa maniera, Ananda, uno non vede l'adattamento per presumere che ' la sensazione non il mio s: il mio s dimentico [alla sensazione]. ' Come per la persona che dice: 'Nessuna sensazione il mio s, n il mio s dimentico [alla sensazione], ma piuttosto il mio s sente, perci il mio s soggetto alla sensazione', lui dovrebbe essere indirizzato come segue: 'Amico mio, ci sarebbero le sensazioni insieme ed ogni modo di fermarle senza ritorno, poi con sensazioni non esistenti, dovuto alla cessazione delle sensazioni, ci sarebbe il pensiero, "Io sono"? '" "No, signore." "Cos in questa maniera, Ananda, uno non vede l'adattamento per presumere che 'Nessuna sensazione il mio s, n il mio s dimentico [alla sensazione], ma piuttosto il mio s sente, per cui il mio s soggetto alla sensazione.' Ora, Ananda, cos come un monaco non presume la sensazione essere il s, n il s come dimentico, n che 'Il mio s sente, per cui il mio s soggetto alla sensazione', poi, non presuntuoso , lui non sostenuto da qualsiasi cosa (non si attacchi a qualsiasi cosa) nel mondo. Non sostenuto, lui non agitato. Non agitato, totalmente libero. Discerne che 'Nascita finita, la vita santa adempiuta, il compito fatto. Non c' niente di ulteriore in questo mondo.' Se qualcuno dicesse con riguardo ad un monaco, la cui mente liberata: 'Il Tathagata esiste dopo la morte', nella sua teoria c' qualcosa di sbagliato; o 'Il Tathagata non esiste dopo morte'... o 'Il Tathagata esiste e non esiste dopo la morte'... o 'Il Tathagata n esiste n non esiste dopo la morte' la sua teoria sarebbe sbagliata. Perch? Avendo saputo direttamente l'estensione di designazione e l'estensione degli oggetti di designazione, l'estensione di espressione e l'estensione degli oggetti di espressione, l'estensione di descrizione e l'estensione degli oggetti di descrizione, l'estensione di discernimento e l'estensione degli oggetti di discernimento, l'estensione alla quale gira il ciclo: 117

Avendo saputo direttamente che, il monaco liberato. [Dire che,] 'Il monaco liberato, dopo che ha saputo direttamente, non vede, non sa la sua opinione', colui si sbaglierebbe. Sette Tipi di Coscienza Ananda, ci sono queste sette tipi di coscienza e due sfere. Quali sette? Ci sono esseri con la diversit di corpo e la diversit di percezione, come esseri umani, deva, ed esseri nei reami pi bassi. Questo il primo tipo di coscienza. Ci sono esseri con diversit di corpo e singolarit di percezione, come i deva degli osti di Brahma generati entro il primo [il jhana] e gli esseri nei quattro reami della privazione. Questo il secondo tipo di coscienza. Ci sono esseri con singolarit di corpo e diversit di percezione, come i Deva Raggianti. Questo il terzo tipo di coscienza. Ci sono esseri con singolarit di corpo e singolarit di percezione, come i Deva del Meraviglioso Lustro. Questo il quarto tipo di coscienza. Ci sono degli esseri con la completa trascendenza di percezioni di [fisico] forma, con la scomparsa di percezioni di resistenza e non tenendo conto di percezioni della diversit, pensando 'spazio Infinito', arrivano alla dimensione dell'infinit dello spazio. Questo il quinto tipo di coscienza. Ci sono esseri che, con la completa trascendenza della dimensione dell'infinit dello spazio, pensando 'coscienza Infinita', arrivano alla dimensione dell'infinit di coscienza. Questo il sesto tipo di coscienza. Ci sono esseri che, con la completa trascendenza della dimensione dell'infinit di coscienza, pensando 'non c' niente', arrivano alla dimensione dell'inesistenza. Questo il settimo tipo di coscienza. La dimensione di esseri non percepenti e la dimensione di n percezione n non-percezione. [Queste sono le due sfere.] Ora, come per il primo tipo di coscienzaesseri con diversit di corpo e diversit di percezione, come esseri umani, deva, ed esseri nei reami pi bassi: Se uno discerne che [tipo di coscienza], discerne la sua derivazione, il suo morire, le sue seduzioni, i suoi inconvenienti, la fuga da lui, sarebbe corretto, dire [il discernimento] l riceve delizia? " "No, signore."
(Similmente con ognuna dei tipi rimanenti di coscienza e delle due sfere.)

Ananda, conoscendocome loro davvero sonol'origine, il morire, seduzioni, inconvenienti e fuga questi sette tipi di coscienza e due sfere, un monaco libero attraverso la mancanza di attaccamento, si dice che lui sia un monaco liberato attraverso il discernimento. Otto Emancipazioni Ananda, ci sono queste otto emancipazioni. Quali otto?

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Posseduto di forma, uno vede forme. Questa la prima emancipazione. Non percepente di forma uno vede esternamente e internamente forme. Questa la seconda emancipazione. Uno solamente attratto dal bello. Questa la terza emancipazione. Con l completa trascendenza delle percezioni di [fisico] forma, con la scomparsa delle percezioni di resistenza e non tenendo conto delle percezioni della diversit, pensando 'spazio Infinito', uno entra e rimane nella dimensione dell'infinit dello spazio. Questa la quarta emancipazione. Con la completa trascendenza della dimensione dell'infinit dello spazio, pensando 'coscienza Infinita', uno entra e rimane nella dimensione dell'infinit di coscienza. Questa la quinta emancipazione. Con la completa trascendenza della dimensione dell'infinit di coscienza, pensando 'non c' niente', uno entra e rimane nella dimensione dell'inesistenza. Questa la sesta emancipazione. Con la completa trascendenza della dimensione dell'inesistenza, uno entra e rimane nella dimensione di n percezione n non percezione. Questa la settima emancipazione. Con la completa trascendenza della dimensione di n percezione n non percezione, uno entra e rimane nella cessazione di percezione e sensazione. Questa l'ottava emancipazione.

Ora, quando un monaco raggiunge queste otto emancipazioni in ordine diretto, in ordine inverso, in ordine diretto ed inverso, quando li raggiunge ed emerge dovunque da loro ogni volta che vuole, come vuole e finch vuole, quando attraverso la fine delle fermentazioni mentali, entra e rimane libero dalle fermentazioni, consapevole e con discernimento, dopo aver conosciuto direttamente e resosi conto nel qui ed ora, si dice che sia un monaco completamente libero. E un'altra liberazione completa, pi alta o pi sublime di questa, non c'." Queste parole disse il Benedetto. Gratificato, il Ven. Ananda si dilett con le parole del Benedetto.

Versione inglese di origine: http://www.accesstoinsight.org/canon/sutta/digha/dn15.html

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Da: http://utenti.lycos.it/tipitaka/digha/dn16.html
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Digha Nikaya 16 Mah Vagga (Grande libro)

Mah-parinibbana Sutta Gli ultimi giorni del Buddha


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

1. Cos ho sentito. Un giorno il Benedetto del Cielo soggiornava a Rajagaha, sulla collina chiamata Picco dell'Avvoltoio. A questaepoca, il re di Magadha, Ajatasattu, figlio della regina Videhi, volle fare la guerra ai Vajji. Parl cos: "Questi Vajji, potenti e gloriosi come sono, vado ad annichilarli, vado a farli perire, vado completamente a distruggerli." 2. Ed Ajatasattu, il re di Magadha, si rivolse al suo primo ministro, il bramano Vassakara, dicendo: "Andiamo, bramano, va' a trovare il Benedetto del Cielo, rendigli omaggio a mio nome, auguragli buona salute, forza, spigliatezza, vigore, e conforto, e digli questo: 'Oh Signore, Ajatasattu, il re di Magadha, desidera fare la guerra ai Vajji. Ha detto cos: "Questi Vajji, potenti e gloriosi come sono, vado ad annichilarli, vado a farli perire, vado completamente a distruggerli". ' E qualunque cosa ti risponda il Benedetto del Cielo, custodiscilo bene in mente ed informami; perch i Tathagata non parlano falsamente." 3. "Molto bene, sire", disse il bramano Vassakara in assenso ad Ajatasattu, re di Magadha. Ed ordin che un gran numero di carri magnifici fossero preparati, ne mont un per s, ed accompagnato dal resto, usc da Rajagaha in direzione del Picco dell'Avvoltoio. Giunto sul posto e dopo avere scambiato dei cortesi saluti con il Benedetto del Cielo, con delle parole piacevoli, si sedette da un lato e si rivolse come segue al Benedetto del Cielo: "Venerabile Gotama, Ajatasattu, il re di Magadha, rende omaggio ai piedi del Venerabile Gotama e gli augura buona salute, forza, spigliatezza, vigore, e conforto. Desidera fare la guerra ai Vajji, ed egli si pronunciato cos: 'Questi Vajji, potenti e gloriosi come sono, vado ad annichilarli, vado a farli perire, vado completamente a distruggerli.'

Condizioni del benessere di una nazione 4. In quel momento il Venerabile Ananda si teneva dietro al Benedetto del Cielo, e il Benedetto del Cielo si rivolse cos al Venerabile Ananda: "Che hai sentito, Ananda: i Vajji si radunano frequentemente, ed il loro assembramento in corso? " Cos ho sentito dire, Signore."

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"Per il momento, Ananda, come il caso, possiamo aspettarci una crescita dei Vajji, non il loro declino. "Che hai sentito, Ananda: i Vajji si riuniscono e si disperdono in pace e si occupano dei loro affari in concordia"? "Cos ho sentito dire, Signore." "Per il momento, Ananda, come il caso, possiamo aspettarci una crescita dei Vajji, non il loro declino. "Che hai sentito, Ananda: i Vajji non hanno n promulgati dei nuovi decreti n abolito quelli che esistono, ma procedono in accordo con le loro antiche costituzioni"? "Ho sentito dire, Signore, questo che fanno." "Per il momento, Ananda, come il caso, possiamo aspettarci una crescita dei Vajji, non il loro declino. "Che hai sentito, Ananda: i Vajji onorano, stimano, mostrano del rispetto, e della venerazione verso i loro anziani e pensano che vale la pena di ascoltarli"? "Ho sentito dire, Signore, questo che fanno." "Per il momento, Ananda, come il caso, possiamo aspettarci una crescita dei Vajji, non il loro declino. "Che hai sentito, Ananda: i Vajji evitano di togliere le donne e le ragazze di buona famiglia e di detenerle"? "Ho sentito dire, Signore, che evitano di farlo." "Per il momento, Ananda, come il caso, possiamo aspettarci della crescita dei Vajji, non il loro declino. "Che hai sentito, Ananda: i Vajji onorano, stimano, mostrano del rispetto e della venerazione verso i loro santuari, tanto quelli che sono dentro le citt che quelli che sono all'esterno, e non li privano delle giuste offerte cos date "? "Ho sentito dire, Signore, che venerano infatti i loro santuari, e che non li privano delle loro offerte." "Per il momento, Ananda, come il caso, possiamo aspettarci della crescita dei Vajji, non il loro declino. "Che hai sentito, Ananda: i Vajji proteggono e custodiscono debitamente gli arahat, cos che quelli che non sono venuti nel loro regno potrebbero farlo, e quelli che ci sono possano vivere gi in pace"? "Ho sentito dire, Signore che ci che fanno." "Per il momento, Ananda, come il caso, possiamo aspettarci una crescita dei Vajji, non il loro declino." 121

5. E il Benedetto del Cielo si rivolse al bramano Vassakara con queste parole: "Un giorno, bramano, rimanevo a Vesali, al santuario Sarandada, e fu l che insegnai ai Vajji queste sette condizioni che conducono al benessere di una nazione. Per il momento, bramano, queste condizioni perdurano sempre nei Vajji, ed i Vajji sono conosciuti per esse, possiamo aspettarci una loro crescita dunque, non il loro declino." Quindi il bramano Vassakara parl cos al Benedetto del Cielo: "Se i Vajji, Venerabile Gotama, erano dotati solamente di una sola o di unaltra di queste condizioni che conducono al benessere, potremmo aspettarci una loro crescita, non il loro declino. E con tutte? Nessun male, infatti, pu essere fatto ai Vajji in combattimento per il re di Magadha, Ajatasattu, a parte per tradimento o discordia. Bene, in questo caso, Venerabile Gotama, andiamo perch abbiamo molto da fare, molto lavoro da effettuare." "Fa' come ti pare giusto, bramano". Ed il bramano Vassakara, primo ministro di Magadha, approvando le parole del Benedetto del Cielo e lietissimo per esse, si alz dal suo posto e part.

Benessere dei monaci 6. Allora, poco dopo la partenza di Vassakara, il Benedetto del Cielo, si rivolse come segue al Venerabile Ananda: "Va' adesso, Ananda, e riunisci nella sala pubblica tutti i monaci che vivono nei dintorni di Rajagaha." "Molto bene, Signore." Ed il Venerabile Ananda fece come gli era stato chiesto ed inform il Benedetto del Cielo: "La comunit dei monaci riunita, Signore. Che il Benedetto del Cielo faccia adesso come desidera." Quindi il Benedetto del Cielo si alz dal suo posto, sal nella sala pubblica, prese il suo posto, e si rivolse cos ai monaci: "Vado ad esporre sette condizioni che conducono al benessere, monaci. Ascoltate e state attenti a ci che vado a dire." "Che sia cos, Signore." "Possiamo aspettarci una crescita dei monaci, non un loro declino, monaci, finch si riuniranno frequentemente ed in grande numero; si incontreranno e si disperderanno in pace e si occuperanno degli affari del Sangha in concordia; finch non promulgheranno le regole, e non aboliranno queste che esistono, ma procederanno in accordo col codice di disciplina (Vinaya); finch onoreranno, stimeranno, mostreranno del rispetto, e della venerazione verso i vecchi monaci, quelli di lunga pratica, i padri e i capi del Sangha, e penseranno che vale la pena di ascoltarli; finch non cadranno nel potere dell'invidia insaziabile che conduce ad un nuovo divenire; finch ameranno le profondit della foresta come loro casa; finch si stabiliranno nell'attenzione, cos che i fratelli virtuosi dell'ordine che non sono ancora venuti possano farlo, e quelli che sono venuti l possano vivere gi in pace; e cos per molto tempo, monaci, che queste sette condizioni che conducono al benessere perdurino tra i monaci e che i monaci saranno conosciuti per esse, potremo aspettarci una loro crescita, non un loro declino. 7. "Vado ad esporre sette condizioni supplementari che conducono al benessere, monaci. Ascoltate e state attenti a ci che vado a dire." "Che sia cos, Signore."

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"Possiamo aspettarci una crescita dei monaci, non un loro declino, monaci, finch non faranno un buon pranzo, non si divertiranno, e non apprezzeranno le attivit, la conversazione, il sonno, e la compagnia; finch non ospiteranno e non cadranno sotto l'ascendente dei cattivi desideri,; non avranno dei cattivi amici, soci, o compagni; e finch non si fermeranno a mezza strada a causa di qualche risultato minore. In questa misura, monaci, finch queste sette condizioni che conducono al benessere perdureranno tra i monaci e i monaci saranno conosciuti per ci, ci sar una loro crescita, non un loro declino.

Sette buone qualit 8. Vado ad esporre sette condizioni supplementari che conducono al benessere, monaci. Ascoltate e state attenti a ci che vado a dire." "Che sia cos, Signore." "Possiamo aspettarci una crescita dei monaci, non un loro declino, monaci, finch avranno fede, finch avranno pudore e timore della cattiva condotta, saranno competenti nello studio, risoluti, attenti, e saggi. In questa misura, monaci, finch queste sette condizioni che conducono al benessere perdureranno tra i monaci, e i monaci saranno conosciuti per ci, ci sar una loro crescita, non un loro declino.

Sette fattori del risveglio 9. Vado ad esporre sette condizioni supplementari che conducono al benessere, monaci. Ascoltate e state attenti a ci che vado a dire." "Che sia cos, Signore." Possiamo aspettarci una crescita dei monaci, non un loro declino, monaci, finch coltiveranno i sette fattori del risveglio, cio: l'attenzione, l'investigazione dei fenomeni, l'energia, la beatitudine, la tranquillit, la concentrazione, e l'equanimit. In questa misura, monaci, finch queste sette condizioni che conducono al benessere perdureranno tra i monaci, e i monaci saranno conosciuti per ci, ci sar una loro crescita, non un loro declino.

Sette percezioni 10. Vado ad esporre sette condizioni supplementari che conducono al benessere, monaci. Ascoltate e state attenti a ci che vado a dire." "Che sia cos, Signore." "Possiamo aspettarci una crescita dei monaci, non un loro declino, monaci, finch coltiveranno la percezione dell'impermanenza, del non s, dell'impurit, del corpo, della miseria del corpo, di abbandonarlo, della mancanza di passioni e della cessazione. In questa misura, monaci, finch queste

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sette condizioni che conducono al benessere perdureranno tra i monaci, e i monaci saranno conosciuti per ci, ci sar una loro crescita, non un loro declino. Sei condizioni da ricordare 11. "Vado ad esporre sei condizioni supplementari che conducono al benessere, monaci. Ascoltate e state attenti a ci che vado a dire." "Che sia cos, Signore." "Possiamo aspettarci una crescita dei monaci, non un loro declino, monaci, finch avranno reciprocamente cura gli uni degli altri con bont nei fatti, in parole ed in pensieri, tanto in pubblico che in privato; finch rispetteranno ci che ricevono debitamente come offerte, finch, in compagnia dei loro fratelli, si eserciteranno, tanto in pubblico che in privato, alle regole di condotta che sono complete e perfette, senza macchia e pure, liberatorie, affittate dai saggi, non influenzati dalle preoccupazioni mondane, e favorevoli alla concentrazione della mente; ed in compagnia dei loro fratelli, preserveranno, tanto in pubblico che in privato, la penetrazione che nobile e liberatoria, e conduce alla totale distruzione della sofferenza. In questa misura, monaci, finch queste sei condizioni che conducono al benessere perdureranno tra i monaci, e i monaci saranno conosciuti per ci, ci sar una loro crescita, non un loro declino.

Consiglio ai monaci 12. E il Benedetto del Cielo, quando viveva spesso a Rajagaha, sulla collina chiamata Picco dell'Avvoltoio, dava cos consiglio ai monaci: "Tale e tale la virt; tale e tale la concentrazione; e tale e tale la saggezza. Grande diventa il frutto, grande il guadagno della concentrazione quando sviluppata pienamente dalla condotta virtuosa; grande diventa il frutto, grande il guadagno della saggezza quando sviluppata pienamente dalla concentrazione; la mente, sviluppata pienamente nella saggezza, liberata completamente dagli inquinamenti della lussuria, del divenire e dell'ignoranza". 13. E il Benedetto del Cielo rest finch gli piacque a Rajagaha, poi si rivolse cos al Venerabile Ananda: "Andiamo, Ananda, andiamo ad Ambalatthika." "Che sia cos, Signore." 14. Ad Ambalatthika il Benedetto del Cielo rimase nella casa di riposo del re; e l, anche, il Benedetto del Cielo dava spesso consiglio ai monaci: "Tale e tale la virt; tale e tale la concentrazione; e tale e tale la saggezza. Grande diventa il frutto, grande il guadagno della concentrazione quando sviluppata pienamente dalla condotta virtuosa; grande diventa il frutto, grande il guadagno della saggezza quando sviluppata pienamente dalla concentrazione; la mente, sviluppata pienamente nella saggezza, liberata completamente dagli inquinamenti della lussuria del divenire e dell'ignoranza". 15. E il Benedetto del Cielo rest finche gli piacque ad Ambalatthika, poi si rivolse al Venerabile Ananda cos: "Andiamo, Ananda, andiamo a Nalanda."

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"Che sia cos, Signore." E il Benedetto del Cielo and a Nalanda con una grande comunit di monaci, e soggiorn nel boschetto dei manghi di Pavarika.

Il ruggito di leone di Sariputta 16. Allora il Venerabile Sariputta and a trovare il Benedetto del Cielo, lo salut rispettosamente, si sedette da un lato, e gli parl come segue: " Signore, questa fede nel Benedetto del Cielo, non c stata, non ci sar, n c' adesso, altro recluso o bramano pi esaltato nel risveglio del Benedetto del Cielo." "Nobile infatti questo discorso che fai, Sariputta, e signorile! Fieri propositi, e vero ruggito di un leone! Ma come , Sariputta? Questi Arahat, Pienamente Svegliati nel passato - hai tu conoscenza diretta e personale di tutto questi Benedetti del Cielo, cos come delle loro virt, della loro meditazione, della loro saggezza, le loro case, e la loro emancipazione"? "Non il caso, Signore". "Allora come , Sariputta? Questi Arahat, Pienamente Svegliati nel futuro - hai tu conoscenza diretta e personale di tutto questi Benedetti del Cielo, cos come delle loro virt, la loro meditazione, la loro saggezza, le loro case, e la loro emancipazione"? "Non il caso, Signore". "Allora come , Sariputta? Di me, che sono l'Arahat, il Pienamente Svegliato, ora hai conoscenza diretta e personale, cos come della mia virt, la mia meditazione, la mia saggezza, le mie case, e la mia emancipazione"? "Non il caso, Signore". "Allora chiaro, Sariputta, che non hai una tale conoscenza diretta e personale degli Arahat, dei Pienamente Svegliati nel passato, nel futuro, e nel presente. Come osi tu dunque pronunciare un discorso tanto nobile e signorile, dai propositi tanto fieri, un vero ruggito di leone, dicendo,: ' Signore, questa fede nel Benedetto del Cielo, non c stata, non ci sar, n c' adesso, altro recluso o bramano pi esaltato nel risveglio del Benedetto del Cielo.? 17. "Non ho infatti una tale conoscenza diretta e personale, Signore, degli Arahat, dei Pienamente Svegliati nel passato, nel futuro, e nel presente,; e tuttavia ne sono venuto a riconoscere la legittimit del Dhamma. Supponiamo, Signore, che una fortezza di frontiera di un re sia fortificata molto, coi forti bastioni e torrette, e avesse solamente una sola porta, e ci fosse l un portiere, intelligente, sperimentato, e prudente che impedirebbe lo straniero di entrare ma permetterebbe all'amico di entrare. Viene alla conclusione: 'Qualunque siano le cose viventi che devono entrare o lasciare questa citt, dovranno tutto passare da questa porta.' Parimenti, Signore, sono venuto a conoscere la legittimit del Dhamma. "Perch, Signore, tutto i Benedetti del Cielo, Arahat, Pienamente Svegliati nel passato avevano abbandonato i cinque impedimenti, le sozzure mentali che indeboliscono la saggezza; avevano 125

stabilito le loro menti nei quattro fondamenti dell'attenzione; avevano coltivato debitamente i sette fattori del risveglio, ed erano pienamente svegliati nel risveglio supremo ed insuperabile. "E, Signore, tutto i Benedetti del Cielo, Arahat, Pienamente Svegliati nel futuro vanno ad abbandonare i cinque impedimenti, le sozzure mentali che indeboliscono la saggezza,; vanno a stabilire le loro menti nei quattro fondamenti dell'attenzione; vanno a coltivare debitamente i sette fattori del risveglio, e vanno ad essere pienamente svegliati nel risveglio supremo ed insuperabile. "E il Benedetto anche del Cielo, Signore, essendo ora l'Arahat, il Pienamente Svegliato, ha abbandonato i cinque impedimenti, le sozzure mentali che indeboliscono la saggezza,; ha stabilito la sua mente nei quattro fondamenti dell'attenzione; ha coltivato debitamente i sette fattori del risveglio, e pienamente sveglio nel risveglio supremo ed insuperabile. 18. Ed anche a Nalanda, nel boschetto dei manghi di Pavarika, il Benedetto del Cielo, dava spesso consiglio ai monaci cos: "Tale e tale la virt; tale e tale la concentrazione; e tale e tale la saggezza. Grande diventa il frutto, grande il guadagno della concentrazione quando sviluppata pienamente dalla condotta virtuosa; grande diventa il frutto, grande il guadagno della saggezza quando sviluppata pienamente dalla concentrazione; la mente, sviluppata pienamente nella saggezza, liberata completamente dagli inquinamenti della lussuria, del divenire e dell'ignoranza".. 19. E il Benedetto del Cielo rest finch gli piacque a Nalanda, si rivolse al Venerabile Ananda cos: "Andiamo, Ananda, andiamo a Pataligama." "Che sia cos, Signore." E il Benedetto del Cielo si avvi verso Pataligama con una grande comunit dei monaci. 20. Allora i devoti di Pataligama vennero e dissero: Il Benedetto del Cielo, si dice, arrivato a Pataligama." Ed essi avvicinarono il Benedetto del Cielo, lo salutarono rispettosamente, si sedettero da un lato, e si rivolsero a lui cos: "Possa il Benedetto del Cielo farci la bont di visitare la nostra sala del consiglio". E il Benedetto del Cielo consent con il suo silenzio. 21. Conoscendo il consenso del Benedetto del Cielo, i devoti di Pataligama si alzarono dalle loro sedi, lo salutarono rispettosamente, e custodendo il loro lato a destra girato verso di lui, partirono per la sala dal consiglio. Allora prepararono la sala del consiglio coprendo dappertutto il suolo, disponendo delle sedie e dell'acqua, ed installando una lampada ad olio. Ci fatto, tornarono vicino al Benedetto del Cielo, lo salutarono rispettosamente, ed in piedi da un lato, annunciarono: "Signore, la sala del consiglio pronta, col suolo ricoperto dappertutto, delle sedie e dell'acqua sono state disposte, e una lampada ad olio stata preparata. Che venga il Benedetto del Cielo a suo gradimento. 22. E il Benedetto del Cielo si prepar, e prendendo la sua scodella ed il suo mantello, part alla volta della sala del consiglio in compagnia di parecchi monaci. Dopo essersi lavato i piedi, il Benedetto del Cielo entr nella sala del consiglio e prese posto vicino al pilastro di mezzo, faccia ad est. La comunit dei monaci, dopo aver lavato i piedi, entrarono anche loro nella sala del consiglio e presero posto vicino al muro ad ovest, faccia ad est, cos che il Benedetto del Cielo si trov davanti ad essi. Ed i devoti di Pataligama, dopo aver lavato i piedi ed essere entrati nella sala del consiglio, si sedettero vicino al muro, faccia ad ovest, cos che il Benedetto del Cielo si trov faccia ad essi.

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I frutti di una vita immorale e quelli di una vita morale 23. Quindi il Benedetto del Cielo si rivolse cos ai devoti di Pataligama: "L'uomo immorale, allontanandosi dalla virt, va contro cinque pericoli: dalle grandi perdite di fortuna a causa della spensieratezza; una cattiva reputazione; un comportamento timido ed agitato in ogni societ sia quella dei nobili, dei bramani, dei padroni di casa che degli asceti; la morte nellebetaggine; e, allo scioglimento del corpo dopo la morte, ad una rinascita in un campo di miseria, in un stato disgraziato, nel mondo inferiore, in inferno. 24. "Cinque benedizioni, padroni di casa, toccano all'uomo onesto a causa della sua pratica della virt: grande aumento di fortuna a causa della sua diligenza; una reputazione favorevole; una prestanza assicurata, senza timidezza, in ogni societ sia quella di nobili, bramani, capifamiglia, che di asceti; una morte serena; e, allo scioglimento del corpo dopo la morte, una rinascita in un stato felice, in un mondo celeste". 25. E il Benedetto del Cielo pass una gran parte della notte ad informare i devoti di Pataligama del Dhamma, incitandoli, edificandoli, e rallegrandoli dopo cui diede loro libert, dicendo: "La notte molto avanzata, padroni di casa. Potete andare a vostro gradimento. "Che sia cos, Signore." Ed i devoti di Pataligama si alzarono delle loro sedie, salutarono rispettosamente il Benedetto del Cielo, e custodendo il loro lato a destra girato verso di lui, partirono. E il Benedetto del Cielo, poco dopo la loro partenza, si ritir nelle sue stanze. 26. In quel momento Sunidha e Vassakara, i principali ministri di Magadha, erano a costruire una fortezza a Pataligama in difesa contro i Vajji. E dei deva in grande numero, contati in migliaia, avevano preso possesso dei siti a Pataligama. Nella regione dove dei deva di grande potere prevalevano, degli ufficiali di grande potere si occupavano a costruire degli edifici; e l dove dei deva di mezzo e degli inferiori poteri prevalevano, degli ufficiali di mezzo e degli inferiori poteri si occupavano a costruire degli edifici. 27. E il Benedetto del Cielo vide con l'occhio celeste, puro e trascendente, l dove avevano preso possesso dei siti in Pataligama. Ed alzandosi prima dell'alba, si rivolse cos al Venerabile Ananda: Ananda, chi in grado di costruire una citt a Pataligama"? "Sunidha e Vassakara, Signore, i principali ministri di Magadha, stanno costruendo una fortezza a Pataligama, in difesa contro i Vajji". 28. "Questo , Ananda, come se Sunidha e Vassakara si fossero consigliati con i Trentatr dei. Perch ho osservato, Ananda, con l'occhio celeste, puro e trascendente, che hanno preso possesso dei siti a Pataligama. Nella regione dove dei deva di grande potere prevalgono, degli ufficiali di grande potere si occupano di costruire degli edifici; e l dove dei deva di mezzo ed inferiori poteri prevalgono, degli ufficiali di mezzo ed inferiori poteri si occupano di costruire degli edifici. In verit, Ananda, tanto lontano che si distendono la razza ariana e le strade commerciali, ci sar la molto importante citt di Pataliputta, un centro di commercio. Ma Pataliputta, Ananda, va ad essere assalita da tre pericoli - il fuoco, l'acqua ed i dissensi."

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29. Allora Sunidha e Vassakara andarono a trovare il Benedetto del Cielo, e dopo averlo salutato cortesemente, ed avere scambiato parole piacevoli, si tennero da un lato e si rivolsero a lui cos: "Possa il Venerabile Gotama degnare di accettare il nostro invito al pasto di domani, insieme con la comunit dei monaci." E il Benedetto del Cielo consent con il suo silenzio. 30. Conoscendo il consenso del Benedetto del Cielo, Sunidha e Vassakara partirono per le loro case, dove fecero preparare delle pietanze scelte. E quando fu tempo, annunciarono al Benedetto del Cielo: " tempo, Venerabile Gotama,; il pasto pronto." Quindi il Benedetto del Cielo si prepar prima di mezzogiorno, e prendendo la sua scodella ed il suo mantello, part insieme con la comunit dei monaci da Sunidha e Vassakara, dove prese la sedia preparata per lui. E Sunidha e Vassakara stessi servirono la comunit dei monaci condotti dal Buddha, e li servirono con pietanze scelte. Quando il Benedetto del Cielo ebbe finito il suo pasto ed ebbe tolto la mano dalla sua scodella, presero delle sedie basse e si sedettero da un lato. 31. E il Benedetto del Cielo li ringrazi con queste stanze: "Ovunque abiti, l'uomo prudente Dotato ai bisogni del casto e del virtuoso; Ed avendo fatto dei doni a queste degne persone, Divide i suoi meriti coi deva locali. Ed onorati cos, l'onorano di ritorno, Gli sono graziosi cos come una madre verso il suo figlio unico; E gode cos della grazia dei deva, Ed amato da essi, vede la sua buona fortuna." Dalla sua sedia si alz dopo queste parole, il Benedetto del Cielo, e part.

Attraversata del Gange 32. Allora Sunidha e Vassakara seguirono il Benedetto del Cielo, passo a passo, dicendo: "Qualunque sia la porta per la quale estrarr l'eremita Gotama oggi, lo si chiamer la Porta Gotama; ed il guado per cui attraverser il Gange, lo si chiamer il guado di Gotama." 33. Ma quando il Benedetto del Cielo arriv al Gange, questultimo era in piena, cos che le cornacchie potevano bere. E delle persone partirono alla ricerca di una barca o di un traghetto, mentre altri raccoglievano una zattera, perch desideravano attraversare. Ma il Benedetto del Cielo, potrebbe stendere tanto rapidamente quanto un uomo forte il suo braccio piegato, o ripiegare il suo braccio disteso, spar da questo lato del Gange, e si ritrov dall'altro lato. 34. E il Benedetto allora del Cielo, il vedente cos, pronunci questa frase solenne: "Coloro che hanno superato il vasto oceano, Lasciando lontano le terre basse, Mentre altri legano ancora le loro fragili zattere, Sono salvati dalla saggezza senza simile."

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Seconda parte Il viaggio a Vesali


Le Quattro Nobili Verit 1. Il Benedetto del Cielo si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: "Andiamo, Ananda, andiamo a Kotigama." "Che sia cos, Signore." E il Benedetto del Cielo si avvi verso Kotigama con una grande comunit di monaci. 2. E il Benedetto del Cielo si rivolse ai monaci, dicendo,: "Monaci, per difetto di realizzazione, per difetto di penetrazione delle Quattro Nobili Verit che voi ed io avete subito e siete entrati in questa lunga corsa della nascita e della morte. Quali quattro? la nobile verit della sofferenza; la nobile verit dell'origine della sofferenza; la nobile verit della cessazione della sofferenza; e la nobile verit della strada della cessazione della sofferenza. Ma adesso, monaci, che queste verit sono state realizzate e sono state penetrate, troncato il desiderio insaziabile per l'esistenza, distrutto ci che conduce al rinnovo del divenire, e non c' pi un nuovo divenire." 3. Cos fu detto dal Benedetto del Cielo. Ed aggiunse: "Di non avere visto le Quattro Nobili Verit, Lunga fu la dura strada di nascita a nascita. Appena li si conosce, salta la causa della rinascita, Strappata la radice del dispiacere; prende allora fine la rinascita." 4. Ed a Kotigama il Benedetto del Cielo dava spesso cos consiglio ai monaci: "Tale e tale la virt; tale e tale la concentrazione; tale e tale la saggezza. Grande diventa il frutto, grande il guadagno della concentrazione quando sviluppata pienamente dalla condotta virtuosa; grande diventa il frutto, grande il guadagno della saggezza quando sviluppata pienamente dalla concentrazione; la mente, sviluppata pienamente nella saggezza, liberata completamente dagli inquinamenti della lussuria, del divenire e dell'ignoranza".. 5. E il Benedetto del Cielo rest finche gli piacque a Kotigama, poi si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: "Andiamo, Ananda, andiamo a Nadika." "Che sia cos, Signore." E il Benedetto del Cielo si avvi verso Nadika con una grande comunit di monaci, rimanendo nella Casa dei Mattoni.

Le Quattro Possibilit Specifiche 6. Allora il Venerabile Ananda si avvicin al Benedetto del Cielo e, dopo averlo salutato rispettosamente, si sedette da un lato. Ed dice al Benedetto del Cielo: "Qui a Nadika, Signore, 129

deceduto il monaco Salha e la monaca Nanda. Sono deceduti parimenti il laico Sudatta ed il laico Sujata; parimenti i laici Kakudha, Kalinga, Nikata, Katissabha, Tuttha, Santuttha, Bhadda, e Subhadda. Qual il loro destino, Signore? Qual il loro stato futuro"? 7. Il monaco Salha, Ananda, grazie alla distruzione degli inquinamenti ha raggiunto in questo vita il rilascio senza macchia della mente ed il rilascio grazie alla saggezza, avendolo conosciuto direttamente e avendolo realizzato da s. La monaca Nanda, Ananda, grazie alla distruzione delle cinque catene inferiori che legano gli esseri al mondo dei sensi, salita spontaneamente, nel Suddhavasa dei deva, ed arriver alla cessazione finale in questo luogo, non suscettibile di ritornare in questo mondo (anagami). Il laico Sudatta, Ananda, grazie alla distruzione delle tre catene: lussuria, odio, e illusione, metter fine alla sofferenza dopo essere ritornato solamente una volta in questo mondo. Il laico Sujata, Ananda, grazie alla distruzione delle tre catene, non rischia pi di cadere negli stati di miseria, raggiungendo il completo risveglio. Il laico Kakudha, Ananda, grazie alla distruzione delle cinque catene inferiori che legano gli esseri al mondo dei sensi, salito spontaneamente, tra i Suddhavasa dei deva, ed arriver alla cessazione finale in questo luogo, non suscettibile di ritornare in questo mondo. cos di Kalinga, Nikata, Katissabha, Tuttha, Santuttha, Bhadda, e Subhadda, e pi di cinquanta laici a Nadika. Pi di novanta laici che sono deceduti a Nadika, Ananda, grazie alla distruzione delle tre catene, e alla riduzione della lussuria, l'odio, e l'illusione, metteranno fine alla sofferenza dopo essere ritornati solamente una volta di pi in questo mondo. Pi di cinquecento laici che sono deceduti a Nadika, Ananda, grazie alla completa distruzione delle tre catene non rischiano pi di cadere negli stati di miseria, raggiungendo il completo risveglio.

Lo Specchio del Dhamma 8. Ma in verit, Ananda, non c niente di strano che gli esseri umani devono morire. Ma se devi venire a trovare il Tathgata ogni volta per interrogarlo su cose di questo tipo, ci lo disturberebbe. Perci, Ananda, vado a darti l'insegnamento chiamato lo Specchio del Dhamma di cui il nobile discepolo quando lo possiede, pu dichiarare: Non ci sono pi rinascite per me in inferno, n in quanto animale o come fantasma, n in nessun campo di disgrazia. Sto per entrare nella corrente, non rischiando pi di cadere negli stati di miseria, sicuro di ottenere il completo risveglio. ' 9. E qual , o Ananda, questinsegnamento chiamato lo Specchio del Dhamma, in possesso di cui il nobile discepolo pu cos dichiararsi? In questo caso, Ananda, il nobile discepolo possiede una fede incrollabile nel Buddha cos: Il Benedetto 'del Cielo un Arahat, un Pienamente Svegliato, perfetto in conoscenza ed in condotta, Beato, conoscitore del mondo, supremo maestro degli esseri, dei ed uomini, lo svegliato.' Possiede una fede incrollabile nel Dhamma cos: 'Bene esposto dal Benedetto del Cielo il Dhamma, evidente, fuori dal tempo, invita all'esame, conduce all'emancipazione, affinch i saggi lo comprendano, ciascuno per s'. 130

Possiede una fede incrollabile nell'ordine dei Discepoli del Benedetto del Cielo cos: 'Molto portante l'ordine dei Discepoli del Benedetto del Cielo, correttamente, saggiamente, e secondo il dovere: vale a dire, le quattro coppie di uomini, le otto classi di persone. L'ordine dei Discepoli del Benedetto del Cielo degno di onore, di ospitalit, di offerte, di venerazione - il campo supremo di atti meritori nel mondo.' Ed egli possiede delle virt che sono care alle Persone Nobili che sono complete e perfette, senza macchia, pure, liberatorie, affittate dai saggi, non influenzate, dalle preoccupazioni mondane e favorevoli alla concentrazione della mente. 10. Questo, Ananda, l'insegnamento chiamato lo Specchio del Dhamma, per cui il nobile discepolo pu cos sapere di s: Non ci saranno pi per me rinascite in inferno, n in quanto animale o come fantasma, n in nessun campo di disgrazia. Sono uno che entrato nella corrente che non rischia pi di cadere negli stati di miseria, sicuro di ottenere il completo risveglio. ' 11. Ed a Nadika anche, nella Casa dei Mattoni, il Benedetto del Cielo dava spesso consiglio ai monaci cos: "Tale e tale la virt; tale e tale la concentrazione; tale e tale la saggezza. Grande diventa il frutto, grande il guadagno della concentrazione quando sviluppata pienamente dalla condotta virtuosa; grande diventa il frutto, grande il guadagno della saggezza quando sviluppata pienamente dalla concentrazione; la mente, sviluppata pienamente nella saggezza, liberata completamente dagli inquinamenti della lussuria, del divenire e dell'ignoranza".. 12. E il Benedetto del Cielo rest finche gli piacque a Nadika, poi si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo: "Andiamo, Ananda, andiamo a Vesali." "Che sia cos, o signore." E il Benedetto del Cielo si avvi verso Vesali con una grande comunit di monaci, e rimase nel boschetto di Ambapali.

Attenzione e chiara comprensione 13. Il Benedetto del Cielo allora si rivolse ai monaci, dicendo,: "Occorrerebbe che rimaniate attenti, monaci, in stato di comprensione chiara; vi esorto. 14. "E come, monaci, un monaco si mostra attento? Quando rimane nella contemplazione del corpo nel corpo, sinceramente, in stato di comprensione chiara, ed attento, dopo avere sormontato il desiderio ed il dispiacere rispetto al mondo; e quando rimane nella contemplazione delle sensazioni nelle sensazioni, della mente nella mente, degli oggetti mentali negli oggetti mentali, sinceramente, in stato di comprensione chiara, ed attento, dopo avere sormontato il desiderio ed il dispiacere rispetto al mondo, allora si dice di lui che attento. 15. E come, monaci, un monaco ha una chiara comprensione? Quando resta pienamente cosciente dei suoi andirivieni, delle sue azioni di guardare davanti a lui o di deviare lo sguardo, di piegarsi o di distendersi, di portare il suo mantello e la sua scodella, di mangiare o di bere, di masticare e di assaporare, di defecare e di urinare, di camminare, di restare in piedi, di essere seduto o disteso, di andare a dormire o di restare sveglio, di parlare o di custodire il silenzio, allora si dice di lui che ha una chiara comprensione. Occorrerebbe che rimaniate attenti, monaci, in stato di comprensione chiara; vi esorto."

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Ambapali ed i Licchavi 16. Allora Ambapali la cortigiana venne e disse: Il Benedetto del Cielo, si dice, arrivato a Vesali e rimane adesso nel mio boschetto dei manghi." Ordin di preparare un gran numero di magnifici carri, sal su uno di essi, ed accompagnata dal resto, usc da Vesali verso il suo parco. And tanto lontano e appena giunta si avvicin al Benedetto del Cielo, lo salut rispettosamente e si sedette da un lato. E il Benedetto del Cielo istru Ambapali la cortigiana nel Dhamma e la stimol, l'edific, e la rallegr. 17. In seguito Ambapali la cortigiana si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo,: "Possa il Benedetto del Cielo avere la bont di accettare il mio invito per il pasto di domani, insieme con la comunit dei monaci." E in silenzio il Benedetto del Cielo consent. Assicurata dall'assenso del Benedetto del Cielo, Ambapali la cortigiana si alz dal suo posto, lo salut rispettosamente, e girando dal suo lato a destra verso di lui, part. 18. Allora i Licchavi di Vesali vennero e dissero: Il Benedetto del Cielo, si dice, arrivato a Vesali e rimane adesso nel boschetto di Ambapali". Ordinarono di preparare un gran numero di magnifici carri, ciascuno ne prese uno, ed accompagnati dal resto, uscirono da Vesali. Ora, di questi Licchavi, certi erano in blu, coi vestiti e degli ornamenti tutti blu, mentre altri erano in giallo, rosso e bianco. 19. Ed Ambapali la cortigiana venne ad incrociare i giovani Licchavi dunque, asse per asse, ruota per ruota, e giogo per giogo. Quindi i Licchavi esclamarono: "Perch vieni al nostro incontro, Ambapali"? " Questi sono i miei principi, e non diversamente! Perch il Benedetto del Cielo invitato da me per il pasto di domani, insieme con la comunit dei monaci"! "Lascia stare, Ambapali,"! "Anche se doveste darmi Vesali, signori, insieme con le sue terre tributarie, non lascerei cadere un pasto di una tale importanza." Allora i Licchavi sbatterono le dita dal dispiacere: "Vedete, amici! Siamo vinti da questa ragazza! Siamo superati completamente da questa ragazza "! Ma continuarono la loro strada fino al boschetto di Ambapali. 20. Il Benedetto del Cielo vide venire da lontano i Licchavi. Allora si rivolse ai monaci, dicendo,: "Quelli di voi, monaci che non hanno visto ancora i Trentatr dei, possono guardare l'assemblea dei Licchavi, e possono contemplarli, perch sono comparabili all'assemblea dei Trentatr dei." 21. I Licchavi giunsero allora dal Benedetto del Cielo, lo salutarono rispettosamente e si sedettero da un lato. Il Benedetto del Cielo istru i Licchavi nel Dhamma, e li stimol, li edific, e li rallegr. 22. In seguito i Licchavi si rivolsero al Benedetto del Cielo, dicendo: "Possa il Benedetto del Cielo avere la bont di accettare il nostro invito per il pasto di domani, insieme con la comunit dei monaci." "L'invito per il pasto di domani, Licchavi, l'ho accettato da Ambapali la cortigiana."

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Allora i Licchavi sbatterono le dita dal dispiacere: "Vedete, amici! Siamo vinti da quella ragazza! Siamo superati completamente da quella ragazza "! Allora i Licchavi, approvando le parole del Benedetto del Cielo, si alzarono dai loro posti, lo salutarono rispettosamente, e custodendo il loro lato a destra girato verso di lui, partirono. 23. Allora, appena trascorsa la notte, Ambapali la cortigiana, fece preparare delle pietanze scelte, dure e tenere, nel suo parco, e l'annunci al Benedetto del Cielo: " tempo, o signore; il pasto pronto." Quindi il Benedetto del Cielo si prepar prima di mezzogiorno, prendendo la sua scodella ed il suo mantello, part insieme con la comunit dei monaci per la casa di Ambapali, e l prese la sedia preparata per lui. Ambapali stessa serv la comunit dei monaci condotti dal Buddha, e li serv con le pietanze scelte, dure e tenere. 24. E quando il Benedetto del Cielo ebbe finito il suo pasto ed ebbe tolto la mano dalla scodella, Ambapali la cortigiana, prese una sedia bassa, e mettendosi da un lato, si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo,: "Questo parco, o signore, l'offro alla comunit dei monaci condotti dal Buddha." E il Benedetto del Cielo accett il parco. Istru allora Ambapali nel Dhamma, e avendola stimolata, edificata e felice, si alz dalla sua sedia e part. 25. Ed anche a Vesali, nel boschetto di Ambapali, il Benedetto del Cielo, dava consiglio ai monaci cos: "Tale e tale la virt; tale e tale la concentrazione; e tale e tale la saggezza. Grande diventa il frutto, grande il guadagno della concentrazione quando sviluppata pienamente dalla condotta virtuosa; grande diventa il frutto, grande il guadagno della saggezza quando sviluppata pienamente dalla concentrazione; la mente, sviluppata pienamente nella saggezza, liberata completamente degli inquinamenti della lussuria, del divenire e dell'ignoranza".. 26. Il Benedetto del Cielo rest finch gli piacque nel boschetto di Ambapali, poi si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: "Andiamo, Ananda, andiamo al villaggio di Beluva." "Che sia cos, Signore." E il Benedetto del Cielo si avvi nel villaggio di Beluva con una grande comunit dei monaci.

La malattia mortale del Benedetto del Cielo 27. Quindi, il Benedetto del Cielo, si rivolse ai monaci, dicendo,: "Andate adesso, monaci, e trovate il rifugio di Vesali nelle vicinanze, ovunque siate i benvenuti, tra le vostre conoscenze ed amici, e passate l la stagione delle piogge. In quanto a me, vado a passare la stagione delle piogge qui, nel villaggio di Beluva". "Che sia cos, o signore", risposero i monaci. 28. Ma arrivata la stagione delle piogge al Benedetto del Cielo spunta in lui una severa malattia, e dei dolori acuti e mortali gli vennero. E il Benedetto del Cielo li sopport con attenzione, in stato di comprensione chiara ed imperturbabile. 29. Allora apparve al Benedetto del Cielo un pensiero: "Non sarebbe adatto arrivare al mio decesso finale senza congedarmi dalla comunit dei monaci. Occorrer allora dunque che sopprima questa malattia per forza di volont, che mi decida a mantenere il processo della vita, e che sopravviva."

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30. E il Benedetto del Cielo soppresse la malattia per forza di volont, mantenne il processo della vita, e sopravvisse. Questo come la malattia del Benedetto del Cielo fu alleggerita. 31. E il Benedetto del Cielo si rimise da questa malattia; e poco dopo il suo ristabilimento usc dalla sua casa e si sedette all'ombra del palazzo, su una sedia preparata per lui. Allora il Venerabile Ananda si avvicin al Benedetto del Cielo, lo salut rispettosamente, e si sedette da un lato, poi si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo,: "Sono felice, o Signore, di poter vedere il Benedetto del Cielo di nuovo! Sono felice, o signore, di poter vedere il Benedetto del Cielo rimettersi! Perch in verit, Signore, quando ho visto la malattia del Benedetto del Cielo come se il mio proprio corpo fosse diventato debole come un verme, ogni cosa mi era diventata intorno sfumata, ed i miei sensi mi hanno tradito. E tuttavia, Signore, mi restava ancora un poco di conforto all'idea che il Benedetto del Cielo non arrivasse al suo decesso finale prima di avere dato delle ultime istruzioni alla comunit dei monaci." 32. Cos parl il Venerabile Ananda, ma il Benedetto del Cielo gli rispose dicendo: "Che cosa che la comunit dei monaci aspetta ancora da me, Ananda? Ho pronunciato il Dhamma senza fare distinzione di dottrina esoterica ed essoterica; non c' niente, Ananda, rispetto agli insegnamenti che il Tathgata trattenga fino alla fine nel pugno chiuso di un insegnante che trattiene delle cose [segrete]. Chiunque crede di poter condurre la comunit dei monaci, o che la comunit dipende da lui, lui che dovrebbe lasciare delle ultime istruzioni ad essi. Ma, Ananda, il Tathgata non ha nessuna idea di dover condurre la comunit dei monaci, o che la comunit debba dipendere da lui. Quali istruzioni dovrebbe dare alla comunit dei monaci? "Sono oramai fragile, Ananda, anziano, vecchio, molto avanzato negli anni. Questo il mio ottantesimo anno, e la mia vita passata. Come una vecchia carretta, Ananda, mantenuta insieme con molta difficolt, parimenti il corpo del Tathgata non continua a funzionare che coi sostegni. Questo non significa, Ananda, che quando il Tathgata, non tenendo pi conto degli oggetti esterni, con la cessazione di certe sensazioni, raggiunte e rimaste nella concentrazione della mente senza segni, che il suo corpo pi comodo. 33. "Perci, Ananda, siate delle isole per voi stessi, dei rifugi per voi stessi, e non cercate nessun rifugio esterno; il Dhamma la vostra isola, il Dhamma il vostro rifugio, non cercate altro rifugio. "E come, Ananda, un monaco un'isola per s, un rifugio per s, e non cerca nessun altro rifugio; il Dhamma la sua isola, il Dhamma il suo rifugio, non cerca nessun altro rifugio? 34. "Quando rimane nella contemplazione del corpo nel corpo, in stato di comprensione chiara ed attenta, dopo avere sormontato il desiderio ed il dispiacere rispetto al mondo; quando rimane nella contemplazione delle sensazioni nelle sensazioni, della mente nella mente, degli oggetti mentali negli oggetti mentali, in stato di comprensione chiara ed attenta, dopo avere sormontato il desiderio ed il dispiacere rispetto al mondo, allora, in verit, un'isola per s, un rifugio per s, non cerca rifugio esterno; avendo il Dhamma come sua isola, il Dhamma come suo rifugio, non cerca altro rifugio. 35. "Questi miei monaci, Ananda, adesso o dopo la mia partenza, saranno cos un'isola per loro stessi, un rifugio per loro stessi, non cercheranno altro rifugio ; chi, avendo il Dhamma come loro isola e rifugio, non cercher altro rifugio: perci diventeranno pi saggi, se hanno il desiderio di apprendere". *******************

Terza parte
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Il suo abbandono della voglia di vivere

La suggestione del Benedetto del Cielo 1. Il Benedetto del Cielo, allora, preparandosi prima di mezzogiorno, prese la sua scodella ed il suo mantello e part per Vesali per chiedere l'elemosina. Dopo il suo giro di elemosina ed il suo pasto, al suo ritorno, si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo: "Prendi una stuoia, Ananda, ed andiamo a passare la giornata al santuario di Capala." "Che sia cos, Signore." Ed il Venerabile Ananda prese una stuoia e segu il Benedetto del Cielo, passo a passo. 2. Il Benedetto del Cielo and al santuario di Capala e si sedette sul posto preparato per lui. E quando il Venerabile Ananda si sedette da parte dopo avere salutato rispettosamente il Benedetto del Cielo, il Signore gli dice: "Piacevole, Ananda, Vesali; piacevoli sono i santuari di Udena, Gotamaka, Sattambaka, Bahuputta, Sarandada, e Capala." 3. Il Benedetto del Cielo dice: "Chiunque, Ananda, abbia sviluppato, praticato, impiegato, rinforzato, mantenuto, scrutato, e portato a perfezione i quattro componenti dei poteri psichici potrebbe, se lo volesse, rimanere durante tutto un periodo del mondo o fino alla sua fine. Il Tathgata, Ananda, ha fatto cos. Perci il Tathgata potrebbe, se lo volesse, rimanere durante tutto un periodo del mondo o fino alla sua fine." 4. Ma il Venerabile Ananda fu incapace di afferrare loccasione che gli si tendeva, l'importante suggestione, dato per il Benedetto del Cielo. Come se la sua mente fosse stata influenzata da Mara, non implor il Benedetto del Cielo: "Possa il Benedetto del Cielo rimanere, o signore!. Possa il Benedetto del Cielo rimanere, o signore, tutto lungo il periodo del mondo, per il benessere e la felicit della moltitudine, per compassione per il mondo, per il beneficio, il benessere, e la felicit degli dei e degli uomini"! 5. Quando per un seconda e terza volta il Benedetto del Cielo ripet le sue parole, il Venerabile Ananda custod il silenzio. 6. Il Benedetto del Cielo allora dice al Venerabile Ananda: "Va' adesso, Ananda, e fa' come bene ti sembra." "Come volete, o signore." Ed il Venerabile Ananda, alzandosi dal suo posto, salut rispettosamente il Benedetto del Cielo, e tenendo il suo lato a destra verso di lui, prese posto sedendosi sotto un albero a qualche distanza di l.

La chiamata di Mara 7. Quando il Venerabile Ananda si fu allontanato, Mara, lo Scaltro, si avvicin al Benedetto del Cielo. Ed in piedi da un lato si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo,: "E il momento che il Benedetto del Cielo venga al suo decesso finale; che il Benedetto del Cielo sparisca completamente! Il tempo venuto per il Parinibbna del Signore. 135

"Perch il Benedetto del Cielo mi ha detto queste parole: 'non vado ad arrivare al mio decesso finale, o Furbo, finch i miei monaci e monache, laici e laiche, non saranno diventati dei veri discepoli saggi, bene disciplinati, atti ed istruiti, protettivi del Dhamma, viventi secondo il Dhamma, tenendosi al comportamento appropriato, ed avendo appreso le parole del Maestro, capaci di esporle, predicarle, proclamarle, stabilirle, rivelarle, spiegarle in dettaglio; finch, quando spuntano delle opinioni avverse, ne possano essere misura di confutarli totalmente e bene, e di predicare questo Dhamma che convince e libera.' 8. " Adesso, monaci e monache, laici e laiche, sono diventati i discepoli del Benedetto del Cielo esattamente cos. Dunque, o signore, che il Benedetto del Cielo arrivi al suo decesso finale! Il tempo venuto per il Parinibbna del Signore. "Perch il Benedetto del Cielo mi ha detto queste parole: 'non vado ad arrivare al mio decesso finale, o Furbo, finch questa vita santa insegnata da me non sar stata incoronata di successo, non sar prospera, molto famosa, popolare, e molto diffusa, finch non sar stata buona proclamata tra gli dei e gli uomini.' E questo, perci, arrivato esattamente cos. Dunque, o signore, che il Benedetto del Cielo arrivi al suo decesso finale, che il Benedetto del Cielo sparisca completamente! Il tempo venuto per il Parinibbna del Signore." Il Benedetto del Cielo abbandona la sua brama di vivere 9. Quando questo fu detto, il Benedetto del Cielo si rivolse a Mara, lo Scaltro, dicendo: Non preoccuparti, o Furbo. Tra poco il Parinibbna del Tathgata sopraggiunger. Fra tre mesi il Tathgata va a sparire completamente. 10. Al santuario di Capala il Benedetto del Cielo cos attento ed in stato di comprensione rinunci chiaramente alla sua volont di sopravvivere. E nel momento in cui il Signore rinunci alla sua volont di sopravvivere, sopraggiunse un terribile terremoto, spaventoso e sbalorditivo, ed il tuono brontol attraverso i cieli. E il Benedetto del Cielo l'osserv comprendendo, e fece questa dichiarazione solenne: "Ci che causa la vita, illimitata o confinata -Il suo processo di divenire --a ci il Saggio Rinuncia. Con calma e gioia interni rompe, Come una tuta di maglie, la causa della sua propria vita." 11. Allora venne alla mente del Venerabile Ananda: "E effettivamente meraviglioso, e molto straordinario! La terra trema potentemente, terribilmente! spaventoso e sbalorditivo, come il tuono grida attraverso i cieli! Quale potrebbe essere la ragione, quale la causa di questo potere, quale lorigine di questo terremoto?"

Otto cause di terremoti 12. Il Venerabile Ananda si avvicin al Benedetto del Cielo, e salutandolo rispettosamente, si sedette da un lato. Allora si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo: "E effettivamente meraviglioso, e molto straordinario! La terra trema potentemente, terribilmente! spaventoso e sbalorditivo, come il tuono grida attraverso i cieli! Quale potrebbe essere la ragione, quale la causa di questo potere, quale lorigine di questo terremoto?"

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13. Il Benedetto del Cielo allora dice: Ci sono otto ragioni, Ananda, otto cause, affinch si produca un potente terremoto. Quali otto? 14. "Questa grande terra, Ananda, stabilita su del liquido, questo liquido sull'atmosfera, e l'atmosfera sullo spazio. E quando, Ananda, delle potenti perturbazioni atmosferiche hanno luogo, il liquido agitato. E con l'agitazione del liquido, si producono delle scosse della terra. Questa la prima ragione, la prima causa affinch si producano dei potente terremoti. 15. "Ancora una volta, Ananda, quando un asceta o un santo uomo di grande potere, uno che sia arrivato alla padronanza della sua mente, o una divinit che sia potente ed efficace, sviluppi una concentrazione intensa sull'aspetto limitato dellelemento terra, ed ad un grado illimitato sull'elemento liquido, anche essi sono causa che la terra tremi, rabbrividisca, e si scuoti. Questo la seconda ragione, la seconda causa del prodursi dei potenti terremoti. 16-21. "Ancora una volta, Ananda, quando il Bodhisatta lascia il campo Tusita e scende nella matrice di sua madre, attento ed in stato di comprensione chiara; e quando il Bodhisatta esce della matrice di sua madre, attento ed in stato di comprensione chiara; e quando il Tathgata diventa pienamente svegliato nel risveglio supremo ed insuperabile; quando il Tathgata mette in movimento l'eccellente Ruota del Dhamma; quando il Tathgata rinuncia alla sua volont di sopravvivere; quando il Tathgata arriva a passare nello stato del Nibbana dove non rimane nessun elemento di attaccamento allora, anche l, Ananda, questa grande terra trema, rabbrividisce, e si scuote. "Ecco, Ananda, le otto ragioni, le otto cause affinch si produca un grande terremoto.

Otto assemblee 22. "Ora ci sono otto tipi di assemblee, Ananda, vale a dire, assemblee di nobili, bramani, capifamiglia, asceti, dei Quattro Grande Re, dei Trentatr dei, dei Mara, e di Brahma. 23. "Ed io mi ricordo, Ananda, siccome ho assistito a ciascuna di queste otto tipi di assemblee, per centinaia e prima di consolidarmi e di cominciare la conversazione o la discussione, ho fatto in modo che la mia apparenza somigliasse alla loro, che la mia voce somigliasse alla loro. E cos ho insegnato loro il Dhamma, ed io li ho stimolati, edificati, e fatti felice. E tuttavia mentre parlavo loro cos, non mi conoscevano, ed essi si chiedevano lun con laltro, chiedendo: 'Chi era questo che parlava a noi? Questo era un uomo o un dio'? "Allora avendo insegnato loro il Dhamma, li ho stimolati, edificati e rallegrati. E quando svanii, anche, non mi conoscevano, ed essi si chiedevano gli uni agli altri: 'Chi era che appena sparito? Era un uomo o un dio'? "E tali, Ananda, sono gli otto tipi di assemblee.

Otto campi di padronanza 24. "Ora ci sono otto campi di padronanza, Ananda. Quali otto?

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25. Quando, percependo soggettivamente le forme, si vedono delle piccole forme, belle o brutte, esterne al s , e c chi in grado di dominarle, di percepirle e di conoscerle come sono - questo il primo campo della padronanza. 26. Quando, percependo soggettivamente le forme, si vedono delle grandi forme, belle o brutte, esterne al s, - e c chi in grado di dominarle, di percepirle e di conoscerle come sono - questo il secondo campo della padronanza. 27. Quando, non percependo soggettivamente le forme, si vedono delle piccole forme, belle o brutte, esterne al s, e c chi in grado di dominarle, di percepirle e di conoscerle come sono - questo il terzo campo della padronanza. 28. Quando, non percependo soggettivamente le forme, si vedono delle grandi forme, belle o brutte, esterne al s, - e c chi in grado di dominarle, di percepirle e di conoscerle come sono - questo il quarto campo della padronanza. 29. "Quando, non percependo soggettivamente le forme, si vedono delle forme esterne al s che sono blu, blu in colore, blu come i fiori di lino, o come la fine mussola di Bnars che, educata su altrettanto i lati, blu, blu in colore, - quando una tale persona vede delle forme esterne a s stesso che sono blu, e li domina, cosciente di percepirle e di conoscerle come sono - questo il quinto campo della padronanza. 30. Quando, non percependo soggettivamente le forme, si vedono delle forme esterne al s che sono gialle, gialle in colore, gialle come il fiore di Kanikara, o come la fine mussola di Bnars che, educata su altrettanto i lati, gialla, gialla in colore, - quando una tale persona vede delle forme esterne a s stesso che sono gialle, e li domina, cosciente di percepirle e di conoscerle come sono questo il sesto campo della padronanza. 31. Quando, non percependo soggettivamente le forme, si vedono delle forme esterne al s che sono rosse, rosse in colore, come il fiore di Bandhujivaka, o come la fine mussola di Bnars che, educata su altrettanto i lati, rossa, rossa in colore, - quando una tale persona vede delle forme esterne a s stesso che sono rosse, e li domina, cosciente di percepirle e di conoscerle come sono - questo il settimo campo della padronanza. 32. Quando, non percependo soggettivamente le forme, si vedono delle forme esterne al s che sono bianche, minime in colore, come la stella della mattina, o come la fine mussola di Bnars che, educata su altrettanto i lati, bianca, minima in colore, - quando una tale persona vede delle forme esterne a s stesso che sono bianche, e li domina, cosciente di percepirle e di conoscerle come sono questo l'ottavo campo della padronanza. E tali, Ananda, sono gli otto campi della padronanza.

Otto liberazioni 33. Ora ci sono otto liberazioni, Ananda. Quali otto? 34. Avendo il s una forma, si percepiscono delle forme; questa la prima liberazione.

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35. Senza avere consapevolezza della sua propria forma, si percepiscono delle forme esterne al s; questo la seconda liberazione. 36. Provando la bellezza, si risolto; questa la terza liberazione. 37. Trascendendo completamente le percezioni della materia, per la scomparsa delle percezioni della reazione sensoriale, e non accordando nessuna attenzione alle percezioni della diversit, si diventa cosciente, si raggiunge e si rimane nella sfera dello spazio infinito; questa la quarta liberazione. 38. Trascendendo completamente la sfera dello spazio infinito, si diventa cosciente, si raggiunge, e si rimane nella sfera della coscienza infinita; questa la quinta liberazione. 39. Trascendendo completamente la sfera della coscienza infinita, si diventa cosciente, si raggiunge e si rimane nella sfera della vacuit; questa la sesta liberazione. 40. Trascendendo completamente la sfera della vacuit, si raggiunge e si rimane nella sfera della n percezione n non percezione; questa la settima liberazione. 41. Trascendendo completamente la sfera della , n percezione n non percezione si raggiunge e si rimane nella cessazione di percezione e sensazione; questa l'ottava liberazione. E tali, Ananda, sono le otto liberazioni.

La prima tentazione di Mara 42. "Ci fu un tempo, Ananda, dove rimanevo ad Uruvela, sull'argine del fiume Nerajara, al piede del banyan del capraio, poco dopo il mio Risveglio supremo. E Mara, lo Scaltro, si avvicin a me, dicendo: 'Adesso il Benedetto del Cielo arrivato al suo decesso finale! Che il Benedetto del Cielo sparisca completamente! Il tempo venuto per il Parinibbna del Signore.' 43. "Allora, Ananda, ho risposto a Mara, lo Scaltro, dicendo: 'Non vado ad arrivare al mio decesso finale, o Furbo, finch i miei monaci e monache, laici e laiche, non saranno diventati dei veri discepoli - saggi, bene disciplinati, atti ed istruiti, protettivi del Dhamma, viventi secondo il Dhamma, tenendosi al comportamento appropriato e, avendo appreso la parola del Maestro, capaci di esporla, predicarla, di proclamarla, stabilirla, rivelarla, spiegarla in dettaglio; finch, quando spuntano delle opinioni avverse, possano essere capaci di confutarli totalmente e bene e di predicare questo Dhamma che convince e libera. 44. 'Non vado ad arrivare al mio decesso finale, o Furbo, finch questa vita santa insegnata da me non sar stata incoronata di successo, non sar diventata prospera, molto famosa, popolare, e molto diffusa, finch sia bene proclamata tra gli dei e gli uomini.' 45. "Ed ancora oggi, Ananda, al santuario di Capala, Mara, lo Scaltro, si avvicinato a me, dicendo,: 'Adesso, o signore, monaci e monache, laici e laiche, sono diventati dei veri discepoli del Benedetto del Cielo - saggi, bene disciplinati, atti ed istruiti, protettivi del Dhamma, viventi secondo il Dhamma, tenendosi al comportamento appropriato e, avendo appreso la parola del Maestro, capaci di esporla, predicarla, di proclamarla, stabilirla, rivelarla, spiegarla in dettaglio; finch, quando spuntano delle opinioni avverse, possano essere capaci di confutarli totalmente e bene e di predicare questo Dhamma che convince e libera. 139

"'Ed adesso questa vita santa insegnata per il Benedetto del Cielo stata incoronata di successo, diventata prospera, molto famosa, popolare e molto diffusa, e proclamata bene tra gli dei e gli uomini. Perci, che il Benedetto del Cielo arrivi al suo decesso finale! Che il Benedetto del Cielo sparisca completamente! Il tempo venuto per il Parinibbna del Signore.' 46. "Ed allora, Ananda, ho risposto a Mara, lo Scaltro, dicendo: Non preoccuparti, o Furbo. Tra poco il Parinibbna del Tathgata sopraggiunger. Fra tre mesi il Tathgata va a sparire completamente.' 47. " Oggi al santuario di Capala il Tathgata ha rinunciato alla sua volont di sopravvivere."

La chiamata di Ananda 48. A queste parole il Venerabile Ananda si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo,: "Il Benedetto del Cielo rimanga! Possa il Benedetto del Cielo rimanere per tutto il periodo del mondo, per il benessere e la felicit della moltitudine, per compassione per il mondo, per il beneficio, il benessere, e la felicit degli dei e degli uomini! 49. Il Benedetto del Cielo rispose, dicendo: "Basta, Ananda. Non implorare il Tathgata, perch il momento passato, Ananda, delle suppliche". 50-51. Ma una seconda ed una terza volta, il Venerabile Ananda dice al Benedetto del Cielo: "Il Benedetto del Cielo rimanga! Possa il Benedetto del Cielo rimanere per tutto il periodo del mondo, per il benessere e la felicit della moltitudine, per compassione per il mondo, per il beneficio, il benessere, e la felicit degli dei e degli uomini! 52. Il Benedetto del Cielo allora dice: "Hai fede, Ananda, nel risveglio del Tathgata"? Ed il Venerabile Ananda replic: "S, ho fede." "Allora, Ananda, come puoi persistere contro il Tathgata stesso una terza volta"? 53. Allora il Venerabile Ananda dice: "Questo, signore, l'ho sentito dire e l'ho insegnato al Benedetto del Cielo, quando il Benedetto del Cielo mi ha detto: 'Chiunque, Ananda, abbia sviluppato, praticato, impiegato, rinforzato, mantenuto, scrutato, e portato a perfezione i quattro componenti dei poteri psichici potrebbe, se lo volesse, rimanere durante tutto un periodo del mondo o fino alla sua fine. Il Tathgata, Ananda, ha fatto cos. Perci il Tathgata potrebbe, se lo volesse, rimanere durante tutto un periodo del mondo o fino alla sua fine.' 54. "E l'hai tu creduta, Ananda"? "S, signore, l'ho creduto." "Allora, Ananda, l'errore tuo. l che hai rischiato, in ci che sei stato cos incapace di afferrare la mano che ti si tendeva, l'importante suggestione che ti faceva il Tathgata, e non hai supplicato allora il Tathgata di rimanere. Perch se l'avessi fatto, Ananda, il Tathgata avrebbe potuto declinare due volte, ma alla terza volta avrebbe consentito. Perci, Ananda, l'errore tuo; l che hai rischiato. 55. "A Rajagaha, Ananda, quando ero al Picco dell'Avvoltoio, mi sono rivolto a te, dicendo,: 'Piacevole, Ananda, Rajagaha; piacevole il Picco dell'Avvoltoio. Chiunque, Ananda, ha 140

sviluppato... perci il Tathgata potrebbe, se lo volesse, rimanere durante tutto un periodo del mondo o fino alla sua fine.' 56. "Parimenti nel Boschetto dei Banyan, alla Scogliera di Ladri, alla Caverna di Sattapanni sul monte Vebhara, alla Roccia Nera di Isigili, alla Vasca dei Serpenti nella Fresca Foresta, al Boschetto di Tapoda, alla Foresta dei Bamb, degli Scoiattoli, alla Foresta di mango di Jivaka, ed al Piccolo Rifugio nel Parco dei Daini, mi sono rivolto a te con le stesse parole, dicendo: 'Piacevole, Ananda, Rajagaha, piacevoli sono questi luoghi. Chiunque, Ananda, ha sviluppato... perci il Tathgata potrebbe, se lo volesse, rimanere durante tutto un periodo del mondo o fino alla sua fine.' "Ma tu, Ananda, sei stato incapace di afferrare la mano che ti si tendeva, l'importante suggestione che ti faceva il Tathgata, e non hai supplicato il Tathgata di rimanere. Perch se l'avessi fatto, Ananda, due volte il Tathgata avrebbe potuto declinare, ma la terza volta avrebbe consentito. Perci, Ananda, l'errore tuo; l che hai rischiato. 57. "Dunque a Vesali anche, Ananda, il Tathgata ti ha parlato, dicendo,: 'Piacevole, Ananda, Vesali; piacevoli sono i santuari di Udena, Gotamaka, Sattambaka, Bahuputta, Sarandada, e Capala. Chiunque, Ananda, ha sviluppato... perci il Tathgata potrebbe, se lo volesse, rimanere durante tutto un periodo del mondo o fino alla sua fine.' "Ma tu, Ananda, sei stato incapace di afferrare la mano che ti si tendeva, l'importante suggestione che ti faceva il Tathgata, e non hai implorato il Tathgata di rimanere. Perch se l'avessi fatto, Ananda, due volte il Tathgata avrebbe potuto declinare, ma la terza volta avrebbe consentito. Perci, Ananda, l'errore tuo; l che hai rischiato. 58. "E tuttavia, Ananda, non ho insegnato fin dallinizio che con tutto ci che caro e benamato, c necessariamente cambiamento, separazione e rottura? Di ci che nato, che venuto ad essere, un essere composto e soggetto ad appassimento, come pu dirsi: Non 'possa mai ci venire a scioglimento'! Non pu avere un tale stato di cose. E di ci, Ananda, di cui il Tathgata ne ha finito, ci che ha messo da parte, lasciato cadere, abbandonato, e rigettato - la sua volont di sopravvivere la parola del Tathgata stata pronunciata una volta per tutte: 'Tra poco il Parinibbna del Tathgata sopraggiunger. Fra tre mesi il Tathgata va a sparire completamente.' E che il Tathgata ritiri la sua parola per continuare a vivere - questa impossibile.

Ultimo ammonimento 59. "Dunque, Ananda, andiamo alla sala della Casa ai Pignoni, nella Grande Foresta". Ed il Venerabile Ananda replic: "Che sia cos, Signore." 60. Il Benedetto del Cielo allora, col Venerabile Ananda, part alla sala della Casa ai Pignoni, nella Grande Foresta. E l si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: "Va' adesso, Ananda, e riunisci nella sala pubblica tutti i monaci che rimangono verso Vesali." "Che sia cos, Signore." Ed il Venerabile Ananda riun tutti i monaci che rimanevano verso Vesali, e li riun nella sala pubblica. Ed allora, salutando rispettosamente il Benedetto del Cielo, ed in piedi da un lato, dice: "La comunit dei monaci riunita, Signore. Che il Benedetto del Cielo faccia adesso come di suo gradimento."

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61. Quindi il Benedetto del Cielo entr nella sala pubblica, e prendendo la sedia preparata per lui, esort i monaci, dicendo,: "Adesso, o monaci, vi dico che questi insegnamenti di cui ho una conoscenza diretta e che vi ho fatto conoscere - occorre insegnarla, coltivarla, svilupparla totalmente e praticarla frequentemente, che la vita di purezza possa essere stabilita e durare molto tempo, per il benessere e la felicit della moltitudine, per compassione per il mondo, per il beneficio, il benessere, e la felicit degli dei e degli uomini. 62. "E che sono, monaci, questi insegnamenti? Sono i quattro fondamenti dell'attenzione, i quattro sforzi corretti, i quattro componenti dei poteri psichici, le cinque facolt, i cinque poteri, i sette fattori del risveglio, ed il Nobile Ottuplice Sentiero. l, monaci, gli insegnamenti di cui ho una conoscenza diretta, che vi ho fatto conoscere, e che dovreste apprendere, coltivare e sviluppare totalmente, e praticare frequentemente, che la vita di purezza possa essere stabilita e durare molto tempo, per il benessere e la felicit della moltitudine, per compassione per il mondo, per il beneficio, il benessere, e la felicit degli dei e degli uomini". 63. Il Benedetto del Cielo allora dice ai monaci: "Dunque, monaci, vi esorto: Ogni cosa composta soggetta alla scomparsa. Sforzatevi con sincerit. Il tempo del Parinibbna del Tathgata vicino. Fra tre mesi il Tathgata va a sparire completamente. 64. Avendo pronunciato queste parole, il Benedetto del Cielo, il Maestro, prese ancora la parola, dicendo, una volta: I miei anni sono a piena maturit adesso, la durata di vita che mi resta corta. Partendo, mi allontano da voi, contando solamente su me stesso. Siate sinceri dunque, o monaci, siate attenti e puri in virt! Con una ferma risoluzione, custodite la vostra mente! Chi insegue senza pausa il Dhamma e la Disciplina Andr al di l delle nascite e metter fine alla sofferenza."

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Quarta parte L'ultimo pasto


Lo sguardo dellelefante 1. Il Benedetto del Cielo allora, preparandosi prima di mezzogiorno, prese la sua scodella ed il suo mantello e part per Vesali per mendicare. Dopo il suo giro di elemosina ed il suo pasto, al suo ritorno, guard Vesali con lo sguardo dell'elefante, e disse al Venerabile Ananda: "Questa, Ananda, l'ultima volta che il Tathgata guarda Vesali. Andiamo, Ananda, andiamo a Bhandagama." "Che sia cos, o signore." Il Benedetto del Cielo si avvi verso Bhandagama con una grande comunit di monaci. 2. Il Benedetto del Cielo si rivolse ai monaci, dicendo: "Monaci, per difetto di realizzazione, per difetto di penetrazione dei quattro principi che voi ed io abbiamo subito e siamo entrati in questa lunga corsa della nascita e della morte. Quali quattro? La nobile virt; la nobile concentrazione; la 142

nobile saggezza; la nobile emancipazione. Ma adesso, monaci, che sono state realizzate e sono state penetrate, troncato il desiderio insaziabile per l'esistenza, distrutto ci che conduce al rinnovo del divenire." 3. Avendo pronunciato queste parole, il Benedetto del Cielo, il Maestro, prese ancora la parola, dicendo, una volta: "La virt, la concentrazione, la saggezza e l'emancipazione ineguagliabile-Sono i principi realizzati dal famoso Gotama; E, conoscendoli, egli, il Buddha, ha insegnato il Dhamma ai suoi monaci. Egli, il distruttore della sofferenza, il Maestro, il Vedente, in pace." 4. A Bhandagama il Benedetto del Cielo dava spesso consiglio ai monaci cos: "Tale e tale la virt; tale e tale la concentrazione; e tale e tale la saggezza. Grande diventa il frutto, grande il guadagno della concentrazione quando sviluppata pienamente dalla condotta virtuosa; grande diventa il frutto, grande il guadagno della saggezza quando sviluppata pienamente dalla concentrazione; la mente, sviluppata pienamente nella saggezza, liberata completamente dagli inquinamenti della lussuria, del divenire e dell'ignoranza".. 5. E il Benedetto del Cielo rest finch gli piacque a Bhandagama, poi si rivolse al Venerabile Ananda: "Andiamo, Ananda, andiamo a Hatthigama." "Che sia cos, Signore." E il Benedetto del Cielo si avvi verso Hatthigama con una grande comunit di monaci. Quando il Benedetto del Cielo rest finch gli piacque a Hatthigama, si avvi verso Ambagama, e poi a Jambugama. Ed in ciascuno di questi luoghi il Benedetto del Cielo dava spesso consiglio ai monaci cos: "Tale e tale la virt; tale e tale la concentrazione; e tale e tale la saggezza. Grande diventa il frutto, grande il guadagno della concentrazione quando sviluppata pienamente dalla condotta virtuosa; grande diventa il frutto, grande il guadagno della saggezza quando sviluppata pienamente dalla concentrazione; la mente, sviluppata pienamente nella saggezza, liberata completamente dagli inquinamenti della lussuria, del divenire e dell'ignoranza".. 6. E il Benedetto del Cielo rest finch gli piacque a Jambugama, poi si rivolse al Venerabile Ananda: "Andiamo, Ananda, andiamo a Bhoganagara." "Che sia cos, Signore." E il Benedetto del Cielo si avvi verso Bhoganagara con una grande comunit di monaci, ed egli rimase nel santuario di Bhoganagara .

I Quattro Grandi Riferimenti 7. Il Benedetto l del Cielo si rivolse ai monaci, dicendo: "Adesso, monaci, vado a farvi conoscere i quattro grandi riferimenti. Ascoltate e state attenti alle mie parole." E i monaci risposero, dicendo: "Che sia cos, Signore." 143

8-11. Il Benedetto del Cielo allora disse: "Di questo modo, monaci, un monaco potrebbe dichiarare: Dal Benedetto del Cielo, dai miei fratelli, ho sentito dire e ho appreso cos: Questa il Dhamma e la Disciplina, ci che ha dispensato il Maestro'; o: 'In una casa di tale o tale nome vive una comunit con un anziano ed un capo. Da questa comunit, ho sentito dire e ho appreso cos: Questo il Dhamma e la Disciplina, ci che ha dispensato il Maestro'; o: 'In una casa di tale o tale nome vivono parecchi monaci che sono vecchi, che sono istruiti, che hanno compiuto la loro corsa e sono protettori del Dhamma, della Disciplina, e dei Maestri. Da questanziano, ho sentito dire e ho appreso cos: Questo il Dhamma e la Disciplina, ci che ha dispensato il Maestro'; o: 'In una casa di tale o tale nome vive un solo monaco anziano, istruito, che ha compiuto la sua corsa ed un protettore del Dhamma, della Disciplina, e dei Maestri. Da questanziano, ho sentito dire e ho appreso cos: Questa il Dhamma e la Disciplina, ci che ha dispensato il Maestro.' "In un tale caso, monaci, la dichiarazione di un tale monaco non deve essere ricevuta n con approvazione n con disprezzo. Senza approvazione e senza disprezzo, ma studiando con cura le frasi parola per parola, cercarle nei Discorsi e verificarle nella Disciplina. Se non si pu ritrovarle n nei Discorsi n verificabili per la Disciplina, si dovrebbe concludere cos: 'Certamente, questa non una dichiarazione del Benedetto del Cielo; ci stato malinteso da questo monaco - o da questa comunit, o da questi anziani, o da questo anziano.' Cos, monaci, dovreste rigettarla. Ma se le frasi riguardate sono descritte nei Discorsi e verificate dalla Disciplina, si dovrebbe concludere allora cos: 'Certamente, questa una dichiarazione del Benedetto del Cielo; ci stato compreso bene da questo monaco - o da questa comunit, o da questi anziani, o da questo anziano.' E cos, monaci, potete accettarlo secondo il primo, il secondo, il terzo, o il quarto riferimento. Questi, monaci, sono i quattro grandi riferimenti che dovete preservare". 12. Ed a Bhoganagara , al santuario di Ananda, il Benedetto del Cielo, dava spesso consiglio ai monaci cos: "Tale e tale la virt; tale e tale la concentrazione; e tale e tale la saggezza. Grande diventa il frutto, grande il guadagno della concentrazione quando sviluppata pienamente dalla condotta virtuosa; grande diventa il frutto, grande il guadagno della saggezza quando sviluppata pienamente dalla concentrazione; la mente, sviluppata pienamente nella saggezza, liberata completamente dagli inquinamenti della lussuria, del divenire e dell'ignoranza".. 13. Il Benedetto del Cielo rest finch gli piacque a Bhoganagara, poi si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: "Andiamo, Ananda, andiamo a Lastric." "Che sia cos, Signore." E il Benedetto del Cielo si avvi verso Lastric con una grande comunit di monaci, e rimase nel Boschetto dei Manghi di Cunda, il lavoratore di metalli. L'ultimo pasto del Buddha 14. Cunda, il lavoratore di metalli, venne e disse: Il Benedetto del Cielo, si dice, arrivato a Lastric, e rimane nel mio boschetto dei manghi." Ed and a trovare il Benedetto del Cielo, e avendolo salutato rispettosamente, si sedette da un lato. Il Benedetto del Cielo istru Cunda, il lavoratore di metalli, nel Dhamma, e lo stimol, l'edific, e lo rallegr. 15. Allora Cunda si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo: "Possa il Benedetto del Cielo avere la bont di accettare il mio invito per il pasto di domani, insieme con la comunit dei monaci." E con il suo silenzio il Benedetto del Cielo consent. 16. Assicurato, allora, del consenso del Benedetto del Cielo, Cunda il lavoratore di metalli si alz dalla sua sedia, salut rispettosamente il Benedetto del Cielo, e tenendo il suo lato a destra verso di lui, part. 144

17. E Cunda, il lavoratore di metalli, appena la notte fu passata, fece preparare delle pietanze scelte, dure e tenere, nella sua casa, e poi annunci al Benedetto del Cielo, dicendo: " tempo, o signore, il pasto pronto." 18. Quindi il Benedetto del Cielo, prima di mezzogiorno, essendosi preparato, prese la scodella e mantello e part con la comunit dei monaci per la casa di Cunda, e l si sedette sulla sedia preparata per lui. E si rivolse a Cunda, dicendo: "I sukara-maddava che hai preparato, Cunda, li puoi servire; il resto delle pietanze, dure e tenere, puoi servirle alla comunit dei monaci." "Che sia cos, Signore." Ed i sukara-maddava preparati da lui, furono serviti al Benedetto del Cielo; e le altre pietanze, dure e tenere, furono servite alla comunit dei monaci. 19. Il Benedetto del Cielo in seguito si rivolse a Cunda, dicendo: "Qualunque cosa resti, Cunda, dei sukara-maddava, lo seppellisci in un buco. Perch non vedo in tutto questo mondo, coi suoi dei, Mara e Brahma, tra la folla degli asceti e dei bramani, degli dei e degli uomini, chi potrebbe mangiarli e digerirli interamente eccetto il solo Tathgata." E Cunda, il lavoratore di metalli, rispose al Benedetto del Cielo dicendo: "Che sia cos, o signore." E ci che restava dei sukara-maddava lo seppell in un buco. 20. Allora ritorn dal Benedetto del Cielo, lo salut rispettosamente, e si sedette ad un lato. E il Benedetto del Cielo istru Cunda il lavoratore di metalli nel Dhamma, lo stimol, l'edific e lo rallegr. Dopo questo si alz della sua sede e part. 21. E poco dopo che il Benedetto del Cielo ebbe mangiato il pasto fornito da Cunda il lavoratore di metalli, un'orribile malattia cadde su di lui, probabilmente la dissenteria, e soffr di dolori acuti e mortali. Ma il Benedetto del Cielo li sopport con attenzione, in stato di comprensione chiara ed imperturbabile. 22. Il Benedetto del Cielo allora si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo: "Andiamo, Ananda, andiamo a Kusinara." Ed il Venerabile Ananda rispose: "Che sia cos, Signore." 23. Dopo aver mangiato il cibo di Cunda Con forza morale i mortali dolori sopport. A causa dei sukara-maddava un atroce E spaventosa malattia venne al Signore. Ma i tormenti della natura pat. "Andiamo, partiamo Per Kusinara", fu la sua indomabile parola. Lo schiarimento delle acque 24. Ora, il Benedetto del Cielo in cammino si scost dalla strada e si ferm ai piedi di un albero. E disse al Venerabile Ananda: "Te ne prego, piega il mio mantello in quattro, Ananda, e ponilo per terra. Sono stanco e voglio rimettermi un poco." "Che sia cos, Signore." Ed il Venerabile Ananda pieg il mantello in quattro e lo stese per terra. 25. Il Benedetto del Cielo si sedette sul posto preparato per lui e disse al Venerabile Ananda: "Te ne prego, portami dell'acqua, Ananda. Ho sete e vorrei bere."

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26. Ed il Venerabile Ananda rispose al Benedetto del Cielo: "Ma poco fa, Signore, un gran numero di carri, forse cinquecento carri, sono passati, e la profondit dell'acqua stata attraversata dalle ruote, cos che torbida e fangosa adesso. Ma il Kakuttha, Signore, abbastanza vicino, e le sue acque sono chiare, piacevoli e fresche. Se ne pu facilmente avvicinare ed localizzata deliziosamente. Il Benedetto del Cielo potr estinguere la sua sete e rinfrescare le sue membra." 27-29. Ma una seconda volta il Benedetto del Cielo fece la sua richiesta, ed il Venerabile Ananda gli rispose come prima. Ed allora per una terza volta il Benedetto del Cielo disse: "Te ne prego, portami dell'acqua, Ananda. Ho sete e voglio bere." 30. Allora il Venerabile Ananda rispose, dicendo: "Che sia cos, Signore." Prese la sua scodella ed and verso lacqua. E la profondit dell'acqua che era stata attraversata dalle ruote, colava torbida e fangosa, era diventata chiara ed aveva decantato, pura e piacevole mentre si avvicinava il Venerabile Ananda. 31. Allora il Venerabile Ananda si disse: "Meravigliosi e molto straordinari sono i poteri e le glorie del Tathgata"! 32. Prese dell'acqua nella sua scodella e la riport al Benedetto del Cielo, e disse: "Meravigliosi e molto straordinari sono i poteri e le glorie del Tathgata! Perch questa profondit dell'acqua che era stata attraversata dalle ruote, cos che colava torbida e fangosa, diventata chiara, pura e piacevole, mentre mi avvicinavo. Adesso il Benedetto del Cielo beva l'acqua. Che il Benedetto del Cielo beva." E il Benedetto del Cielo bevve dell'acqua.

Pukkusa il Malla 33. Pukkusa della casta dei Malla, un discepolo di Alara Kalama, passava da l, da Kusinara a Lastric. 34. Quando vide il Benedetto del Cielo seduto ai piedi di un albero, si avvicin a lui, lo salut rispettosamente, e si sedette da un lato. Si rivolse al Benedetto del Cielo dicendo: " meraviglioso, Signore, molto straordinario, lo stato di calma in cui rimangono quelli che hanno lasciato il mondo. 35. "Perch una volta, Signore, Alara Kalama era in viaggio, si scost dalla strada e si sedette sul ciglio della strada ai piedi di un albero per lasciar passare il caldo della giornata. Ed un gran numero di carri, forse cinquecento carri, passarono vicino a lui, uno ad uno. Ed allora, Signore, un certo uomo che seguiva dietro questo treno di carri, si avvicin e si rivolse a lui, dicendo,: Avete visto, signore, un gran numero di carri passare vicino a voi'? Ed Alara Kalama gli rispose: 'Non li ho visti, fratello.' 'Ma il rumore, signore, sicuramente l'avete sentito'? 'Non l'ho sentito, fratello.' Allora questo uomo gli chiese: 'Allora, signore, forse' dormivate? 'No, fratello, non dormivo.' 'Allora, signore, eravate cosciente'? ' S, fratello.' Allora questuomo dice: 'Allora, signore, pure essendo cosciente e sveglio non avete visto tuttavia il grande numero di carri, forse cinquecento carri, passare vicino a voi uno dopo l'altro, n sentito il rumore? Tuttavia, signore, il vostro abito ricoperto della loro polvere'! Ed Alara Kalama replic, dicendo: 'Cos , fratello.' 36. "Ed a questo uomo, o signore, venne l'idea: 'E meraviglioso, Signore, molto straordinario, infatti, lo stato di calma in cui rimangono quelli che hanno lasciato il mondo'! E l spunta in lui una grande fede in Alara Kalama, e riprese la sua strada."

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37. "Cosa ne pensi, Pukkusa? Che cosa pi difficile a fare, pi difficile a trovare - che un uomo, cosciente e sveglio, non possa vedere un gran numero di carri, forse cinquecento carri, che sono passati vicino a lui uno dopo l'altro, n non sentire il rumore, o che un altro, cosciente e sveglio, nel mezzo di una forte pioggia, col tuono che brontola, i lampi che esplodono, ed il fulmine che cade, possa n non vedere n sentire il rumore"? 38. "Che cosa sono, o signore, cinquecento carri - o, sei, sette, otto, novecento, o mille, addirittura delle centinaia di migliaia di carri - comparato a questo"? 39. "Ora una volta, Pukkusa, rimanevo ad Atuma, ed avevo l la mia casa in un fienile. Ci fu una forte pioggia, col tuono che brontolava, i lampi che esplodevano, ed il fulmine che cadeva. Due fattori che erano fratelli furono uccisi vicino al fienile, come quattro buoi, ed una grande folla usc da Atuma [per vedere] il luogo dove furono uccisi. 40. "Ora in quel tempo, Pukkusa, ero uscito dal fienile ed andavo e venivo pensoso davanti alla porta. Ed un certo uomo dalla grande folla si avvicin a me, mi salut rispettosamente, e si tenne da un lato. 41. "E gli chiesi: 'Perch, fratello, questa grande folla si riunita'? Ed egli mi rispose: Poco fa, Signore, c stata una forte pioggia, col tuono che brontolava, i lampi che esplodevano, ed il fulmine che cadeva. E due fattori che erano fratelli sono stati uccisi l vicino, come quattro buoi. A causa di ci questa grande folla si riunita. Ma voi, Signore, dove eravate? 'Ero qui, fratello.' 'E tuttavia, Signore, non l'avete visto'? 'Non l'ho visto, fratello.' 'Ma il rumore, Signore, l'avete sentito' sicuramente? 'Non l'ho sentito, fratello.' Allora questuomo mi chiese: 'Allora, Signore, forse' dormivate? 'No, fratello, non dormivo.' 'Allora, Signore, eravate cosciente'? 'Ero, fratello.' Allora questuomo disse: 'Allora, Signore, cosciente e sveglio, nel mezzo di una forte pioggia, col tuono che brontola, i lampi che esplodono, ed il fulmine che cade, non avete n visto n sentito il rumore'? Ed io gli ho risposto, dicendo: 'No, mio fratello.' 42. "A questuomo, Pukkusa, venne l'idea: 'E meraviglioso, Signore, molto straordinario, infatti, lo stato di calma cui rimane colui che ha lasciato il mondo'! E l spunta in lui una grande fede in me, mi salut rispettosamente, e tenendo il suo lato a destra verso me, riprese la sua strada." 43. Quando questo fu stato detto, Pukkusa del clan dei Malla dice al Benedetto del Cielo: "La fede, Signore, che avevo in Alara Kalama la disperdo al vento potente adesso, la lascio portare da una corrente dacqua! Eccellente, o signore, molto eccellente, o signore! tutto come se, Signore, si fosse raddrizzato ci che era stato rovesciato, o che si fosse rivelato ci che era stato nascosto, o che si fosse mostrato la strada che si era smarrita, o che si fosse accesa una lampada nell'oscurit cos che quelli che hanno degli occhi possano vedere - cos il Benedetto del Cielo ha pronunciato il Dhamma in parecchi modi. E questo perch, o signore, prendo rifugio nel Benedetto del Cielo, nel Dhamma, e nella Comunit di Monaci. Possa il Benedetto del Cielo accettarmi come suo discepolo, uno che ha preso rifugio fino alla fine della sua vita." 44. Allora Pukkusa del clan dei Malla si rivolse ad un certo uomo, dicendo,: "Portami subito, amico, due insiemi di abiti dai riflessi dorati." E l'uomo gli rispose: "Che sia cos, signore." 45. E quando gli abiti furono portati, Pukkusa della casta dei Malla li offr al Benedetto del Cielo, dicendo: "Possa il Benedetto del Cielo per compassione, accettare questo da parte mia. E il Benedetto del Cielo dice: "Vestimi con uno, Pukkusa, e con l'altro, vesti Ananda."

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"Che sia cos, Signore." E l si vest il Benedetto del Cielo con uno, e con l'altro, si vest il Venerabile Ananda. 46. E il Benedetto del Cielo allora istru Pukkusa della casta dei Malla nel Dhamma, e lo stimol, l'edific, e lo rallegr. Ed in seguito, Pukkusa si alz dalla sua sedia, salut rispettosamente il Benedetto del Cielo, e tenendo il suo lato a destra verso lui, riprese la sua strada. 47. Poco dopo che Pukkusa della casta dei Malla era partito, il Venerabile Ananda aggiust gli abiti sul corpo del Benedetto del Cielo. Ma quando l'insieme di abiti fu aggiustato sul corpo del Benedetto del Cielo, egli era diventato come scolorito, ed il suo splendore era impallidito. 48. Ed il Venerabile Ananda dice al Benedetto del Cielo: E meraviglioso, Signore, molto straordinario, infatti, come la pelle del Tathgata sembri chiara e radiosa! Questi abiti dai riflessi dorati, Signore, adesso che disposto sul corpo del Benedetto del Cielo sembra appassito e il suo splendore impallidito". 49. " vero, Ananda. Ci sono due opportunit, Ananda, quando la pelle del Tathgata sembra eccessivamente chiara e radiosa. Che cosa sono questi due? La notte, Ananda, dove il Tathgata diventa pienamente sveglio nel risveglio supremo ed insuperabile, e la notte dove il Tathgata arriva al suo decesso finale nello stato di Nibbana in cui non rimane nessun elemento di attaccamento. E tali, Ananda, sono le due opportunit dove la pelle del Tathgata sembra eccessivamente chiara e radiosa. 50. "Ed oggi adesso, durante l'ultima veglia di questa notte, Ananda, nel Boschetto dei Salasti dei Malla, verso Kusinara, il Tathgata va ad arrivare al suo Parinibbna. Dunque, Ananda, andiamo al fiume Kakuttha adesso. 51. Vestito del regalo di Pukkusa, con abiti doro, La forma del Maestro era radiosa a vedere.

Al fiume Kakuttha 52. Il Benedetto del Cielo allora part per il fiume Kakuttha con una grande comunit di monaci. 53. Scese nell'acqua, fece il bagno e bevve. Uscito dall'acqua ancora una volta, part per il Boschetto dei Manghi, e l si rivolse al Venerabile Cundaka, dicendo: "Te ne prego, piega il mio mantello in quattro, Cundaka, e stendilo per terra. Sono stanco e vorrei rimettermi un poco." "Che sia cos, Signore." E Cundaka pieg l'abito in quattro e lo stese per terra. 54. Il Benedetto del Cielo si distese sul suo lato a destra, nella posizione del leone, un piede posto sullaltro, e cos si dispose, attento ed in stato di comprensione chiara. Il Venerabile Cundaka si sedette appena davanti al Benedetto del Cielo. 55. Il Buddha al fiume Kakuttha venne, Dove fresca e limpida colava la piacevole corrente; L lav nell'acqua chiara la sua carcassa stanca Il Buddha - egli, in tutti i mondi supremi! Ed essendo bagnato ed avendo bevuto, l'insegnante sempre dritto 148

Attraversa, i monaci che si affrettano nella sua scia. Discorrendo delle sante verit, il Maestro grande Del Boschetto dei Manghi prese la strada. L al vecchio Cundaka si rivolse: "Stendi il mio mantello, te ne prego, piegato in quattro". Allora l'anziano, vivo come il lampo, Alla richiesta dell'insegnante si affrett ad ubbidire. Stanco, il Signore si distese allora sulla stuoia, E Cundaka sul suolo davanti a lui si sedette. Alleggerisce i rimorsi di Cunda 56. Il Benedetto del Cielo allora si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo: "Potrebbe essere, Ananda che qualcuno voglia causare del rimorso a Cunda il lavoratore di metalli, dicendo, 'Non un guadagno per te, amico Cunda, ma una perdita che il Tathgata abbia pranzato di elemosina, e che poi abbia trovato la sua fine.' Allora, Ananda, il rimorso di Cunda dovrebbe essere dissipato nel modo che segue: ' un guadagno per te, amico Cunda, questa una benedizione che il Tathgata abbia pranzato di elemosina da te, e che poi abbia trovato la sua fine. Perch, amico, dal Benedetto del Cielo, ho sentito dire ed ho appreso: Ci sono due offerte di cibo: ci che di simile frutto, di risultato uguale, superando in grandezza il frutto ed il risultato di tutta altra offerta di cibo. Quali due? Quello che ha diviso il Tathgata prima di passare nello stato di Nibbana in cui non rimane nessun elemento di attaccamento. Per questo atto, il valoroso Cunda ha accumulato un merito che conta per una lunga vita, la bellezza, il benessere, la gloria, una rinascita celeste, e sovranit". ' E cos, Ananda, che il rimorso di Cunda, il lavoratore di metalli, dovrebbe essere dissipato." 57. Il Benedetto del Cielo, allora, comprendendo il problema, profer questa dichiarazione solenne: "Quello che d, le sue virt aumenteranno; Chi innalzato molto, nessun odio porta; Chi abile in virt, il male rigetta, E per lo sradicamento della lussuria e dell'odio E di ogni illusione, viene ad essere in pace." *******************

Quinta parte A Kusinara

Ultimo luogo di riposo 1. Il Benedetto del Cielo allora si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: "Andiamo, Ananda, attraversiamo l'altro lato del Hiraavati, ed andiamo al Boschetto dei Salasti dei Malla, verso Kusinara". "Che sia cos, Signore." 2. Il Benedetto del Cielo, con una grande compagnia di monaci, part dall'altro lato del Hiraavati, al Boschetto dei Salasti dei Malla, verso Kusinara. E l si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: 149

3. "Te ne prego, Ananda, preparami uno strato tra gli alberi sal gemelli, con la testa al nord. Sono stanco, Ananda, voglio stendermi. " "Che sia cos, Signore." Ed il Venerabile Ananda fece come il Benedetto del Cielo gli chiedeva di fare. Il Benedetto del Cielo allora si distese sul suo lato a destra, nella posizione del leone, un piede posto sullaltro, cos disposto , attento ed in stato di comprensione chiara. 4. In questo momento, gli alberi gemelli fiorirono, sebbene non era la stagione della loro fioritura. Ed i fiori sul corpo del Tathgata caddero e si sparpagliarono e furono stese su di lui in venerazione per il Tathgata. E dei fiori di mandarava celesti e della polvere celeste di legno di sandalo caddero dal cielo sul corpo del Tathgata, caddero e si sparpagliarono e furono stesi su di lui in venerazione per il Tathgata. Ed il suono di voci celesti e di strumenti celesti fecero musica nell'aria per riverenza al Tathgata. 5. E il Benedetto del Cielo si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo: "Ananda, gli alberi gemelli sono in pieno fiore, sebbene non sia la stagione della loro fioritura. Ed i fiori piovono sul corpo del Tathgata e cadono e si sparpagliano e sono stesi su di lui in venerazione al Tathgata. E dei fiori di corallo celeste e della polvere celeste di legno di sandalo piovono dal cielo sul corpo del Tathgata, cadono e si sparpagliano e sono stesi su di lui in venerazione al Tathgata. Ed il suono di voci celesti e strumenti celesti fanno della musica nell'aria per riverenza al Tathgata. 6. "E tuttavia questo non cos, Ananda, che il Tathgata rispettato, venerato, stimato, adorato, ed onorato al pi alto grado. Ma, Ananda, qualunque sia il monaco o la monaca, il laico o la laica che rimangono per il Dhamma, vive rettamente nel Dhamma, marcia nella via del Dhamma, per questo che il Tathgata rispettato, venerato, stimato, adorato, ed onorato al pi alto grado. Perci, Ananda, cos che dovreste allenarvi: 'Rimarremo nel Dhamma, vivremo rettamente nel Dhamma, cammineremo nella via del Dhamma"' Il dispiacere degli dei 7. In questo momento il Venerabile Upavana si teneva davanti al Benedetto del Cielo. E il Benedetto del Cielo lo rimprover, dicendo: "Mettiti da parte, monaco, non tenerti davanti a me." 8. Ed al Venerabile Ananda venne il pensiero: "Questo Venerabile Upavana al servizio del Benedetto del Cielo da molto, amico e servitore. E tuttavia adesso, tutto alla fine, il Benedetto del Cielo, lo rimprovera. Quale potrebbe essere dunque la ragione, la causa di ci per cui il Benedetto del Cielo ha rimproverato il Venerabile Upavana, dicendo: 'Mettiti da parte, monaco, non tenerti davanti a me'? 9-10. Ed il Venerabile Ananda dice il suo pensiero al Benedetto del Cielo. Il Benedetto del Cielo dice: "Attraverso il decuplo sistema cosmico, Ananda, non c uno dei deva che non sia venuto a radunarsi per vedere il Tathgata. Perch su dodici yojana di distanza intorno al Boschetto dei Salasti dei Malla verso Kusinara non c' un solo luogo che si potrebbe pungere con l'estremit di un capello che non sia riempito dai potenti deva. E questi deva, Ananda, si lamentano: Da lontano siamo venuti per vedere il Tathgata. Cosa rara nel mondo l'apparizione dei Tathagata, degli Arahat, dei Pienamente Svegliati. Ed in questo giorno, della notte veglio durante l'ultima, il Parinibbna del Tathgata sopraggiunger. Ma questo monaco dei grande poteri si messo appena di fronte al Benedetto del Cielo,

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nascondendolo, cos che adesso, costoro sono impediti di guardarlo.' Cos, Ananda, si lamentano i deva." 11. "Di quali tipi di deva, Signore, il Benedetto del Cielo cosciente"? 12-13. Ci sono dei deva, Ananda, nello spazio e sulla terra che hanno una mentalit campagnola; scarmigliati piangono, le braccia al cielo piangono; gettandosi per terra, si rotolano da una parte all'altra, gemendo: Il Benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Il Benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Va' a sparire l'occhio del Mondo troppo presto, fuori dalla vista'! 14. "Ma quei deva che sono liberati di passione, attenti e comprendendo, riflettono in questo modo: 'Impermanente ogni cosa composta. Come potrebbe essere diversamente? '

La preoccupazione di Ananda 15. "Prima, Signore, lasciando i loro posti dopo le piogge, i monaci chiedevano di vedere il Tathgata, e noi avevamo il guadagno ed il beneficio di ricevere e di associarci con questi molto reverendi monaci che venivano a chiedere al Benedetto del Cielo e venivano a servirlo. Ma, Signore, dopo la partenza del Benedetto del Cielo, non avremo pi smunti questo guadagno e questo beneficio."

Quattro luoghi di pellegrinaggio 16. Ci sono quattro luoghi, Ananda, che una persona devota dovrebbe visitare e considerare coi sentimenti di riverenza. Quali quattro? 17. "'Qui nato il Tathgata! ' Questo, Ananda, un luogo che una persona devota dovrebbe visitare e considerare coi sentimenti di riverenza. 18. "Il Tathgata si svegliato qui, pienamente nel risveglio supremo ed insuperabile! Questo, Ananda, un luogo che una persona devota dovrebbe visitare e considerare coi sentimenti di riverenza. 19. "'Qui il Tathgata ha messo in moto la Ruota del Dhamma senza simile! 'Questo, Ananda, un luogo che una persona devota dovrebbe visitare e considerare coi sentimenti di riverenza. 20. "'Qui il Tathgata passato nello stato di Nibbana in cui non rimane nessun elemento di attaccamento'! Questo, Ananda, un luogo che una persona devota dovrebbe visitare e considerare coi sentimenti di riverenza. 21. "Ecco, Ananda, i quattro luoghi che una persona devota dovrebbe visitare e considerare coi sentimenti di riverenza. Ed in verit, verranno a questi luoghi, Ananda, dal devoto, monaci e monache, laici e laiche, dicendo che: 'Qui nato il Tathgata! Il Tathgata si svegliato qui pienamente nel risveglio supremo ed insuperabile! Qui il Tathgata ha messo in moto la Ruota del Dhamma senza simile! Qui il Tathgata passato nello stato di Nibbana in cui non rimane nessun elemento di attaccamento'!

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22. "E chiunque, Ananda, morisse in un tale pellegrinaggio col suo cuore invalso nella fede, allo scioglimento del corpo, dopo la morte, rinascer in un campo di felicit celeste." 23. Allora il Venerabile Ananda dice al Benedetto del Cielo: "Come, Signore, dovremmo comportarci verso le donne"? Non vedetele, Ananda". "Ma, Signore, se le vedessimo"? Non parlar loro, Ananda". "Ma, Signore, se ci dovessimo parlare"? "Allora, Ananda, vi occorrer stabilire l'attenzione". 24. Allora il Venerabile Ananda dice: "Come dovremmo agire, Signore, per rispettare il corpo del Tathgata"? "Non vi imbarazzate, Ananda, ad onorare il corpo del Tathgata. Al contrario, sforzatevi, Ananda, e siate zelanti per voi stessi, per il vostro proprio bene. Senza cedere, ardentemente, e applicatevi risolutamente al vostro proprio bene. Perch ci sono, Ananda, dei saggi nobili, saggi bramani, e saggi maestri di casa che sono dedicati al Tathgata, e costoro vanno a rendere gli onori al corpo del Tathgata." 25. Allora il Venerabile Ananda dice: "Ma come, Signore, dovrebbero agire per rispettare il corpo del Tathgata"? "Nello stesso modo, Ananda che per il corpo di un monarca universale". "Ma come, Signore, si rispetta il corpo di un monarca universale"? 26. "Il corpo di un monarca universale, Ananda, avvolto prima nel lino, e poi nel cotone pettinato, con cinquecento strati di lino e cinquecento di cotone. Quando questo fatto, il corpo del monarca universale posto in un recipiente ad olio in ferro, che recintato in un altro recipiente in ferro, si costruisce un rogo funerario di ogni tipo di boschi aromatici, e si brucia cos il corpo del monarca universale; ed ad un incrocio si alza una stupa per il monarca universale. Questo come si fa, Ananda, col corpo di un monarca universale. E dunque, Ananda, cos come fatto col corpo di un monarca universale, cos deve farsi col corpo del Tathgata; ed ad un incrocio dovrebbe alzarsi anche una stupa per il Tathgata. E chiunque porter a questo luogo delle ghirlande o dell'incenso o della pasta di legno di sandalo, o far delle riverenze, la mente diventer calma in questo luogo - saranno per il suo benessere e la sua felicit per molto tempo. 27. Ci sono quattro persone, Ananda che sono degni di una stupa. Chi sono queste quattro? Un Tathgata, un Arahat, un Essere pienamente svegliato; ci sono anche un Paccekabuddha ed un discepolo di un Tathgata, cos come un monarca universale. 28-31. "E perch, Ananda, un Tathgata, un Arahat, un Essere Pienamente Svegliato sono degni di una stupa? Questo perch, Ananda, al pensiero: 'Questa la stupa di questo Benedetto del Cielo, di questo Arahat, di questo Essere Pienamente Svegliato'! I cuori di numerose persone vanno ad essere calmati e resi felici; e cos calmati e con le loro menti invalse nella fede, allo scioglimento del corpo, 152

dopo la morte, vanno a rinascere in un campo di felicit celeste. E parimenti anche al pensiero: 'Questa la stupa di questo Paccekabuddha'! o 'Questa la stupa di un discepolo di questo Tathgata, Arahat, Essere Pienamente Svegliato'! o 'Questa la stupa di questo giusto monarca che regn secondo il Dhamma'! --i cuori di numerose persone saranno calmati e saranno resi felici; e cos calmati e con le loro menti invalse nella fede, allo scioglimento del corpo, dopo la morte, vanno a rinascere in un campo di felicit celeste. E a causa di ci, Ananda che queste quattro persone sono degne di una stupa".

Il dispiacere di Ananda 32. Allora il Venerabile Ananda part nel vihara e si appoggi contro l'inquadramento della porta e pianse: " Devo sforzarmi ancora per la mia propria perfezione. Ma, ahim, il mio Maestro che era cos compassionevole verso me, sul punto di morire"! 33. E il Benedetto del Cielo si rivolse ai monaci, dicendo: "Dov, monaci, Ananda? "Il Venerabile Ananda, Signore, andato nel vihara ed l, appoggiato contro l'inquadramento della porta a piangere: 'Non sono ancora un principiante, ma devo sforzarmi ancora per la mia propria perfezione. Ma, ahim, il mio Maestro che era cos compassionevole verso me, sul punto di morire! ' 34. Il Benedetto del Cielo allora chiese ad un certo monaco di andare dal Venerabile Ananda, dicendo,: "Va', monaco, e di' ad Ananda, 'Amico Ananda, il Maestro ti chiama. "Che sia cos, Signore." E questo monaco part e si rivolse al Venerabile Ananda come il Benedetto del Cielo gli aveva chiesto. Ed il Venerabile Ananda and a trovare il Benedetto del Cielo, si inchin verso di lui, e si sedette da un lato. 35. Il Benedetto del Cielo allora si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: "Ci basta, Ananda! Non addolorarti, non compiangerti! Perch non ho insegnato fin dallinizio che con tutto ci che caro e benamato, c' necessariamente cambiamento, separazione e rottura? Di ci che nato che venuto ad essere, stato composto, soggetto ad appassimento, come pu dirsi: Non 'possa mai ci venire a scioglimento! '? non pu avere un tale stato di cose. Ora da molto, Ananda, hai servito il Tathgata con amore e bont in atti, in parole ed in pensieri, graziosamente, gentilmente, con tutto il tuo cuore e senza misura. Un grande bene hai riunito, Ananda! Adesso, ti occorre dare prova di energia, e presto, tu anche sarai libero da inquinamenti".

Lode di Ananda 36. Il Benedetto del Cielo allora si rivolse ai monaci, dicendo: "Monaci, i Benedetti del Cielo, gli Arahat, i Pienamente Svegliati dei tempi passati, avevano anchessi eccellenti e devoti monaci al loro servizio, come il mio caso con Ananda. Ed egli andr parimenti, monaci, dei Benedetti del Cielo, degli Arahat, dei Pienamente Svegliati dei tempi a venire. 37. "Capace e giudizioso Ananda, monaci, perch sa qual il buon momento per i monaci col Tathgata, ed il buon momento per le monache, il buon momento per i laici e le laiche; il buon momento per i re ed i ministri di stato; il buon momento per gli insegnanti di altre scuole ed i loro discepoli. 153

38. "Da Ananda, monaci, si trovano quattro qualit rare e superlative. Quali quattro? Cos, monaci, una compagnia di monaci va a trovare Ananda, si rallegrano a vederlo; e se parla loro poi del Dhamma, sono rallegrati dai suoi propositi; e quando tace, sono delusi. Ne va parimenti quando monache, laici, o laiche vanno a trovare Ananda: si rallegrano a vederlo; e se parla loro poi del Dhamma, sono rallegrati dai suoi propositi; e quando tace, sono delusi. 39. "Da un monarca universale, monaci, si trovano quattro qualit rare e superlative. Quali quattro? Cos, monaci, una compagnia di nobili va a trovare il monarca universale, si rallegrano a vederlo; e quando parla, sono rallegrati dal suo discorso; e quando tace, sono delusi. Ne va dunque parimenti quando una compagnia di bramani, di capifamiglia, o di asceti va a vedere un monarca universale. 40. "Allo stesso modo, monaci, da Ananda si trovano esattamente queste quattro rare e superlative qualit."

La gloria passata di Kusinara 41. Quando questo fu stato detto, il Venerabile Ananda si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo,: Non permettete, Signore, che il Benedetto del Cielo muoia in questo cattivo luogo, questa borgata nel mezzo della giungla, lontano dalla civilt, semplice provincia. Ci sono delle grandi citt, Signore, come Accamp, Rajagaha, Savatthi, Saketa, Kosambi, e Bnars - che il Benedetto del Cielo abbia il suo decesso finale in una di esse. Perch numerosi ricchi nobili, bramani e capifamiglia, devoti del Tathgata, abitano in queste citt, ed essi renderanno gli onori che meritano alle reliquie del Tathgata." 42. Non dire ci, Ananda! Non dire: 'Questo cattivo luogo, questa borgata nel mezzo della giungla, lontano dalla civilt, semplice provincia.' Molto tempo fa, Ananda, ci fu un re dal nome di Maha Sudassana che era un monarca universale, un re di giustizia, un conquistatore dei quattro mondi della terra, ed era dotato dei sette gioielli. E questo re Maha Sudassana, Ananda, aveva la sua residenza reale qui a Kusinara che si chiamava allora Kusavati, e si distendeva su dodici yojana dall'est all'ovest, e su sette dal nord al sud. 43. "E potente, Ananda, era Kusavati, la capitale, prospera e molto popolata, ed abbondantemente fornita di cibo. Come la residenza reale dei deva, Alakamanda, potente, prospera, e molto popolata, largamente frequentata da deva ed abbondantemente fornita di cibo, cos era la capitale reale di Kusavati. 44. "Kusavati, Ananda, risuonava senza tregua giorno e notte di dieci suoni - il barrito degli elefanti, il nitrito dei cavalli, il rombo dei carri, i battiti dei tamburi e dei timpani, musica e canti, acclamazioni, battiti di mani, e grida di 'Mangiate, bevete, e siate allegri'! Lamenti dei Malla 45. "Va' adesso, Ananda, a Kusinara ed annuncia ai Malla: 'Oggi, Vasettha, durante l'ultima veglia della notte, il Parinibbna del Tathgata va ad avere luogo. Avvicinatevi, O Vasettha, venite vicino! Non fate in modo di avere dei rimorsi come: " nella nostra borgata che ha avuto luogo il Parinibbna del Tathgata, ma non sono stati a vedere egli alla fine! "' "Che sia cos, Signore." Ed il Venerabile Ananda si prepar, e prendendo scodella ed mantello, part con un compagno a Kusinara. 154

46. Ora in quel tempo i Malla si erano radunati nella sala del consiglio per qualche affare pubblico. Ed il Venerabile Ananda si avvicin ad essi ed annunci: "Oggi, Vasettha, durante l'ultima veglia della notte, il Parinibbna del Tathgata va ad avere luogo. Avvicinatevi, Vasettha, venite vicino! Non fate in modo di avere dei rimorsi come: ' nella nostra borgata che ha avuto luogo il Parinibbna del Tathgata, ma non sono stati a vedere egli alla fine.' 47. Quando sentirono il Venerabile Ananda pronunciare queste parole, i Malla coi loro figli, le loro donne, e le spose dei loro figli, furono toccati profondamente, toccati fino al cuore ed afflitti; e certi, coi loro capelli tutti arruffati, le braccia sollevate al cielo per la disperazione, piansero; gettandosi per terra, si rotolavano da una parte all'altra, gemendo: Il Benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Il Benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! L'occhio del Mondo va a sparire troppo presto 48. E cos afflitti e pieni di dispiacere, i Malla, coi loro figli, le loro spose, e le spose dei loro figli, partirono per il Boschetto di Salasti, il parco dei Malla, dove il Venerabile Ananda si trovava. 49. Ed il pensiero venne al Venerabile Ananda: "Se devo lasciare i Malla di Kusinara fare delle riverenze al Benedetto del Cielo, la notte avr lasciato posto all'alba prima che si siano presentati tutti a lui. Perci vado a ripartirli per casta, ogni famiglia in un gruppo, e presentarli cos al Benedetto del Cielo: 'I Malla di tale o tale nome, Signore, con le loro spose e bambini, i loro servitori ed i loro amici, rendono omaggio ai piedi del Benedetto del Cielo.' 50. Ed il Venerabile Ananda ripartisce i Malla per casta, ogni famiglia in un gruppo, e li present al Benedetto del Cielo. L'ultimo convertito 51. Ora in quel tempo un asceta errante chiamato Subhadda abitava a Kusinara. E Subhadda l'asceta errante sent dire: "Oggi nella terza vigilia della notte, il Parinibbna dell'asceta Gotama va ad avere luogo." 52. Ed il pensiero spunta in lui: "L'ho sentito dire da vecchi e venerabili asceti erranti, maestri, che l'apparizione dei Tathagata, degli Arahat, dei Pienamente Svegliati, raro nel mondo. E tuttavia in questo giorno stesso, lultima veglia notturna, il Parinibbna dell'asceta Gotama va ad avere luogo. Ora mi viene l un dubbio; ma ho talmente fede nell'asceta Gotama, che potrebbe insegnarmi il Dhamma cos da togliermi questo dubbio." 53. Allora l'asceta errante Subhadda part al Boschetto dei Salasti, il parco dei Malla, e si avvicin al Venerabile Ananda, e rifer al Venerabile Ananda il suo pensiero. Si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo: "Amico Ananda, sarebbe bene che mi si permetta di essere ammesso alla presenza dell'asceta Gotama." 54. Ma il Venerabile Ananda gli rispose, dicendo: "Basta, amico Subhadda! Non turbare il Tathgata. Il Benedetto del Cielo stanco." 55-56. E tuttavia una seconda e una terza volta l'asceta errante Subhadda fece la sua richiesta, ed una seconda e terza volta il Venerabile Ananda gli rifiut. 57. E il Benedetto del Cielo sent la discussione tra di loro, e chiam il Venerabile Ananda e disse: "Fermo, Ananda! Non rifiutare Subhadda. Ammetti Subhadda alla presenza del Tathgata. Perch

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sebbene mi chieda, lo chieder al fine della conoscenza, e non sar dunque un'offesa. E la risposta che gli dar, la comprender facilmente." 58. Quindi il Venerabile Ananda disse all'asceta errante Subhadda: "Va', in questo caso, amico Subhadda, il Benedetto del Cielo ti d il permesso." 59. Allora l'asceta errante Subhadda si avvicin al Benedetto del Cielo e lo salut con cortesia. E dopo avere scambiato con lui piacevoli e civili saluti, l'asceta errante Subhadda si sedette da un lato e si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo: Ci sono, Venerabile Gotama, degli asceti e dei bramani, capi di grandi comunit di discepoli, hanno degli enormi seguiti, sono capi di scuole molto conosciute e famose e tenute in alta stima per la moltitudine, dei padroni come Purana Kassapa, Makkhali Gosala, Ajita Kesakambali, Pakudha Kaccayana, Sajaya Belatthiputta, Nigantha Nataputta,. Hanno tutti raggiunto la realizzazione, cos come ciascuno di essi vorrebbe far credere, o nessuno di essi, o certi l'hanno raggiunto e gli altri no"? 60. "Basta, Subhadda! Che abbiano raggiunto tutti la realizzazione, cos come ciascuno di essi vorrebbe far credere, o che nessuno di essi, o che certi l'abbiano raggiunto e altri no. Vado ad insegnarti il Dhamma, Subhadda,; ascolta e sii molto attento, vado a parlare." "Che sia cos, Signore."

Il ruggito del Leone 61. E il Benedetto del Cielo prese la parola, dicendo,: "In ogni Dhamma e Disciplina, Subhadda, dove non si trova il Nobile Ottuplice Sentiero, non si trover un vero asceta del primo, secondo, terzo, o quarto grado di santit. Ma in ogni Dhamma e Disciplina dove si trova il Nobile Ottuplice Sentiero, l si trova un vero asceta del primo, secondo, terzo e quarto grado di santit. Ora in questo Dhamma e Disciplina, Subhadda, si trova il Nobile Ottuplice Sentiero; solo in esso si trovano dei veri asceti del primo, secondo, terzo, e quarto grado di santit. Privati dei veri asceti sono i sistemi degli altri maestri. Ma se, Subhadda, i monaci vivono propriamente, il mondo non sar privato di arahat. 62. " Avevo solamente ventinove anni, Subhadda, Quando rinunciai al mondo per cercare il Bene; Cinquantun anni sono passati da allora, Subhadda, E durante tutto questo tempo un viaggiatore sono stato Nel campo della virt e della verit, E salvo l dentro, non di santo del primo grado. "E non c nessuno del secondo grado, n del terzo grado, n del quarto grado di santit. Privati dei veri asceti sono i sistemi degli altri maestri. Ma se, Subhadda, i monaci vivono propriamente, il mondo non sar privato di arahat". 63. Quando questo fu detto, l'asceta errante Subhadda si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo,: "Eccellente, o signore, proprio eccellente! Questo come se, Signore, si raddrizzasse ci che era stato rovesciato, o si rivelasse ci che era stato nascosto, o si mostrasse la strada che si era smarrita, o si accendesse una lampada nell'oscurit cos che quelli che hanno degli occhi possano vedere - cos, il Benedetto del Cielo ha pronunciato il Dhamma in parecchi modi. E questo perch, o signore, prendo

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rifugio nel Benedetto del Cielo, nel Dhamma, e nella Comunit dei Monaci. Possa io ricevere, Benedetto del Cielo, l'ammissione nell'ordine ed anche l'ordinamento superiore." 64. "Chiunque, Subhadda, fosse stato prima un discepolo di un'altra credenza, e ricevesse lammissione e lordinamento superiore in questo Dhamma e Disciplina, resta in probazione per un periodo di quattro mesi. Alla fine di questi quattro mesi, se i monaci ne sono soddisfatti, gli concedono l'ammissione e l'ordinamento superiore in quanto monaco. E tuttavia in questo affare, riconosco delle differenze di personalit." 65. "Cos, o signore, chiunque essendo stato prima un discepolo di un'altra credenza, e ricevesse lammissione e lordinamento superiore in questo Dhamma e Disciplina, resta in probazione per un periodo di quattro mesi, e alla fine di questi quattro mesi, se i monaci ne sono soddisfatti, gli concedono l'ammissione e l'ordinamento superiore in quanto monaco - allora rester in probazione per un periodo di quattro anni. Ed alla fine di questi quattro anni, se i monaci sono soddisfatti di me, mi concederanno l'ammissione e l'ordinamento superiore in quanto monaco." 66. Ma il Benedetto del Cielo chiam il Venerabile Ananda e gli disse: "Ananda, che sia accordato a Subhadda l'ammissione nellordine". Ed il Venerabile Ananda replic: "Che sia cos, Signore." 67. Allora l'asceta errante Subhadda disse al Venerabile Ananda: " un guadagno per te, amico Ananda, questo una benedizione che in presenza del Maestro abbia ricevuto l'aspersione dell'ordinamento in quanto discepolo." 68. Dunque all'asceta errante Subhadda, in presenza del Benedetto del Cielo, fu dato l'ammissione e l'ordinamento superiore. A partire dal momento del suo ordinamento, il Venerabile Subhadda rimase solo, recluso, attento, ardente, e risoluto. Raggiunse lo scopo per cui un uomo degno si liberato dal domicilio per la mendicit, lo scopo supremo della vita santa; ed avendolo per s realizzato con la conoscenza superiore, rimase. Seppe che: "Distrutta la nascita; la vita santa compiuta; non resta pi niente da fare, ed al di l di questa vita niente resta pi. Il Venerabile Subhadda divent ancora un altro tra gli arahat, e fu l'ultimo discepolo convertito dal Benedetto del Cielo. *******************

Sesta parte La scomparsa


Esortazione finale del Benedetto del Cielo 1. Ora il Benedetto del Cielo si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: " probabile, Ananda che ad alcuni di voi venga l'idea: 'Finita la parola del Maestro; non abbiamo pi il Maestro.' Ma non occorrerebbe, Ananda, vedere cos le cose. Perch ci che ho proclamato e fatto conoscere come il Dhamma e la Disciplina, sar vostro Maestro quando sar partito. 2. "E, Ananda, mentre adesso i monaci si rivolgono gli uni agli altri con 'amico' non sia pi il caso quando sar partito. I monaci vecchi, Ananda, potranno rivolgersi ai pi giovani per il loro nome, il loro cognome, o con 'amico'; ma i monaci pi giovani dovranno rivolgersi ai pi vecchi con 'venerabile signore' o 'reverendo.' 3. "Se vuole, Ananda, il Sangha potr, quando sar partito, abolire le regole minori e meno importanti. 157

4. "Ananda, quando sar partito, imponete la penalit pi grande al monaco Channa". "Ma quale , Signore, la penalit pi grande"? "Il monaco Channa, Ananda, potr dire ci che vorr, ma i monaci non dovranno n conversare con lui, n esortarlo, n ammonirlo". 5. Il Benedetto del Cielo allora si rivolse ai monaci, dicendo: " probabile, monaci, che uno di voi sia nel dubbio o in perplessit rispetto al Buddha, al Dhamma o al Sangha, al sentiero o alla pratica. Ponete allora le vostre domande, monaci! Non fate in modo di avere pi dei rimorsi come: 'Il Maestro era faccia a faccia con noi, e tuttavia faccia a faccia non gli abbiamo chiesto.' 6. Ma quando questo fu detto, i monaci custodirono il silenzio. E tuttavia una seconda ed una terza volta il Benedetto del Cielo dice loro: " probabile, monaci che uno di voi sia nel dubbio o in perplessit rispetto al Buddha, al Dhamma o al Sangha, al sentiero o alla pratica. Ponete allora le vostre domande, monaci! Non fate in modo di avere pi dei rimorsi come: 'Il Maestro era faccia a faccia con noi, e tuttavia faccia a faccia non gli abbiamo chiesto.' E per una seconda e terza volta i monaci custodirono il silenzio. Il Benedetto allora del Cielo dice loro: " probabile, monaci che per rispetto per il Maestro non gli ponevate delle domande. Allora, monaci, che l'amico lo comunichi all'amico". E tuttavia sempre i monaci custodirono il silenzio. 7. Ed il Venerabile Ananda si rivolse al Benedetto del Cielo, dicendo: "E meraviglioso, o signore, veramente straordinario! Questa fede che ho nella comunit dei monaci che neanche un monaco non sia nel dubbio o in perplessit rispetto al Buddha, al Dhamma o al Sangha, al sentiero o alla pratica". " per fede, Ananda, che parli cos. Ma qui, Ananda, il Tathgata sa con certezza che tra questa comunit di monaci non c' un monaco che sia nel dubbio o in perplessit rispetto al Buddha, al Dhamma o al Sangha, al sentiero o alla pratica. Perch, Ananda, tra questi cinquecento monaci molti sono entrati nella corrente, al riparo dalla caduta, assicurati, ed in marcia verso il risveglio". 8. E il Benedetto del Cielo si rivolse ai monaci, dicendo: "Siate attenti adesso, monaci, vi esorto: Ogni cosa composta soggetta a sparire. Sforzatevi con sincerit! " Furono le ultime parole del Tathgata.

Come il Benedetto del Cielo pass nel Nibbana 9. E il Benedetto del Cielo entr nel primo jhna. Uscendo dal primo jhna, entr nel secondo jhna. Uscendo dal secondo jhna, entr nel terzo jhna. Uscendo dal terzo jhna, entr nel quarto jhna. Ed uscendo dal quarto jhna, entr nella sfera dello spazio infinito. Uscendo dall'accesso alla sfera dello spazio infinito, entr nella sfera della coscienza infinita. Uscendo dall'accesso alla sfera della coscienza infinita, entr nella sfera della vacuit. Uscendo dall'accesso alla sfera della vacuit, entr nella sfera della n percezione n non percezione. Ed uscendo dall'accesso alla sfera della n percezione n non percezione, raggiunse la cessazione della percezione e della sensazione. 10. Ed il Venerabile Ananda si rivolse al Venerabile Anuruddha, dicendo: "Venerabile Anuruddha, il Benedetto del Cielo, deceduto."

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"No, amico Ananda, il Benedetto del Cielo, non sparito. entrato nello stato della cessazione della percezione e della sensazione". 11. Il Benedetto del Cielo allora, uscito dalla cessazione della percezione e della sensazione, entr nella sfera della n percezione n non percezione. Uscendo dall'accesso alla sfera della n percezione n non percezione, entr nella sfera della vacuit. Uscendo dall'accesso alla sfera della vacuit, entr nella sfera della coscienza infinita. Uscendo dall'accesso alla sfera della coscienza infinita, entr nella sfera dello spazio infinito. Uscendo dall'accesso alla sfera dello spazio infinito, entr nel quarto jhna. Uscendo dal quarto jhna, entr nel terzo jhna. Uscendo dal terzo jhna, entr nel secondo jhna. Uscendo dal secondo jhna, entr nel primo jhna. Uscendo dal primo jhna, entr nel secondo jhna. Uscendo dal secondo jhna, entr nel terzo jhna. Uscendo dal terzo jhna, entr nel quarto jhna. E, uscendo dal quarto jhna, il Benedetto del Cielo immediatamente, mor.

L'eco del Mondo 12. Quando il Benedetto del Cielo fu morto, simultaneamente col suo Parinibbna si produsse un terribile terremoto, spaventoso e sbalorditivo, ed il tuono circol attraverso i cieli. 13. Quando il Benedetto del Cielo fu morto, simultaneamente col suo Parinibbna, Brahma Sahampati pronunci questa stanza: "Tutto deve partire - tutti gli esseri che hanno la vita Devono lasciare il loro aggregato delle forme. S, come tutti, Un Maestro come lui, un essere senza pari, Potente nella saggezza, lo svegliato, deceduto." 14. Quando il Benedetto del Cielo fu morto, simultaneamente col suo Parinibbna, Sakka, re degli dei, pronunci questa stanza: "Transitorie sono le cose composte, Soggette a sopraggiungere ed a sparire; Essendo venuta all'esistenza spariscono; Buona la pace quando cessano per sempre." 15. Quando il Benedetto del Cielo fu morto, simultaneamente col suo Parinibbna, il Venerabile Anuruddha pronunci questa stanza: "Senza movimento della respirazione, ma di un cuore assicurato, Liberato dal desiderio e tranquillo - cos che il saggio Arriva alla sua fine. Per i tormenti della morte salda, la sua mente, come una fiamma spenta, trova la liberazione." 16. Quando il Benedetto del Cielo fu morto, simultaneamente col suo Parinibbna, il Venerabile Ananda pronunci questa stanza: "Allora terrore ci fu, ed i capelli si rizzarono, quando egli, Il Completo, il Buddha, mor." 159

17. Allora, quando il Benedetto del Cielo fu morto, certi monaci, non ancora liberati dalla passione, sollevarono le loro braccia al cielo e piansero; e certi, gettandosi per terra, si rotolarono da una parte all'altra e piansero, gemendo: Il Benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Il benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Troppo presto l'occhio del Mondo sparito dalla nostra vista"! Ma i monaci che erano liberati dalla passione, attenti ed in stato di comprensione chiara, rifletterono come segue: "Impermanenti sono ogni cosa composta. Come potrebbe essere diversamente"? 18. Ed il Venerabile Anuruddha si rivolse ai monaci, dicendo: "Basta, amici! Non vi addolorate, non vi lamentate! Il Benedetto del Cielo non ha dichiarato che per tutto ci che caro e benamato, c necessariamente cambiamento, separazione e rottura? Di ci che nato che venuto ad essere, stato composto e che soggetto ad appassimento, come pu dirsi: Non 'possa mai ci venire a scioglimento! ' I deva, amici, sono afflitti." "Ma, venerabile signore, di quali deva il Venerabile Anuruddha cosciente? Ci sono dei deva, amico Ananda, nello spazio e sulla terra che hanno una mentalit campagnola; scarmigliati piangono, le braccia al cielo piangono; gettandosi per terra, si rotolano da una parte all'altra, gemendo: Il benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Il Benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Troppo presto l'occhio del Mondo sparito dalla nostra vista'! Ma quei deva che si sono liberati della passione, attenti ed in stato di comprensione chiara, riflettono in questo modo: 'Impermanenti sono ogni cosa composta. Come potrebbe essere diversamente? ' 19. Ora i Venerabili Anuruddha ed il Venerabile Ananda passarono il resto della notte a parlare del Dhamma. Allora il Venerabile Anuruddha si rivolse al Venerabile Ananda, dicendo,: "Va' adesso, amico Ananda, a Kusinara, ed annuncia ai Malla: Il Benedetto del Cielo, Vasettha, deceduto. Fate come volete.' "Che sia cos, venerabile signore." Ed il Venerabile Ananda si prepar prima di mezzogiorno, e prendendo la sua scodella ed il suo mantello, part con un compagno per Kusinara. 20. In quel momento i Malla di Kusinara si erano radunati nella sala del consiglio per considerare questo affare. Ed il Venerabile Ananda si avvicin ad essi ed annunci: Il Benedetto del Cielo, Vasettha, deceduto. Fate come volete." E quando sentirono il Venerabile Ananda dire queste parole, i Malla coi loro figli, le loro spose, e le spose dei loro figli, furono toccati profondamente, toccati fino al cuore ed afflitti; e certi, coi loro capelli tutti arruffati, le braccia sollevate al cielo per la disperazione, piansero; gettandosi per terra, si rotolavano da una parte all'altra, gemendo: Il benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Il Benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Troppo presto l'occhio del Mondo sparito dalla nostra vista"!

Omaggio ai Resti 21. Allora i Malla di Kusinara diedero degli ordini ai loro uomini, dicendo,: "Riunite tutti i profumi adesso, le ghirlande di fiori, ed i musicisti, tutti coloro che sono a Kusinara." Ed i Malla, coi profumi, le ghirlande di fiori, ed i musicisti, e con cinquecento vestiti, partirono per il Boschetto dei Salasti, il 160

parco dei Malla, e si avvicinarono al corpo del Benedetto del Cielo. Essendosi avvicinati, resero omaggio al corpo del Benedetto del Cielo con danze, canti, musica, ghirlande di fiori e profumo, ed erigendo baldacchini e padiglioni, trascorsero la giornata a mostrare rispetto, onore, e venerazione al corpo del Benedetto del Cielo. Ed allora il pensiero venne loro: "Adesso la giornata avanzata troppo affinch possiamo incenerire il corpo del Benedetto del Cielo. Domani lo faremo." Ed un secondo giorno, ed un terzo, un quarto, un quinto, ed un sesto giorno, resero omaggio al corpo del Benedetto del Cielo con danze, canti, musica, ghirlande di fiori e profumo, ed erigendo baldacchini e padiglioni, trascorsero la giornata a mostrare rispetto, onore, e venerazione al corpo del Benedetto del Cielo. Ma il settimo giorno il pensiero venne loro: "Abbiamo reso omaggio al corpo del Benedetto del Cielo con danze, canti, musica, ghirlande di fiori e profumo, e gli abbiamo mostrato rispetto, onore, e venerazione; trasportiamo il corpo adesso del Benedetto del Cielo verso sud, nella parte sud del borgo ed oltre, ed inceneriamo l il corpo del Benedetto del Cielo a sud del borgo." Ed otto Malla delle migliori famiglie, lavati fino alla cima della loro testa e vestiti di vestiti nuovi, col pensiero: "Solleveremo il corpo del Benedetto del Cielo", tentarono di farlo ma non lo poterono. 22. Allora i Malla si rivolsero al Venerabile Anuruddha, dicendo: "Qual la causa, Venerabile Anuruddha, qual la ragione che questi otto Malla delle migliori famiglie, lavati fino alla cima della loro testa e vestiti di vestiti nuovi, col pensiero: 'Solleveremo il corpo del Benedetto del Cielo', tentano di farlo ma non ci riescono? "Voi altri, Vasettha, avete un proposito, i deva ne hanno un altro." "Allora, venerabile signore, qual il proposito dei deva"? Il vostro proposito, Vasettha, questo: 'Abbiamo reso omaggio al corpo del Benedetto del Cielo con danze, canti, musica, ghirlande di fiori e profumo, e gli abbiamo mostrato rispetto, onore, e venerazione; trasportiamo il corpo adesso del Benedetto del Cielo verso sud, nella parte sud del borgo ed oltre, ed inceneriamo l il corpo del Benedetto del Cielo al sud del borgo.' Ma il proposito dei deva, Vasettha, questo: 'Abbiamo reso omaggio al corpo del Benedetto del Cielo con danze celesti, canti, musica, ghirlande di fiori e profumo, e gli abbiamo mostrato rispetto, onore, e venerazione; trasportiamo il corpo adesso del Benedetto del Cielo nella parte nord verso nord del borgo; e avendolo portato per la porta nord, passiamo dal centro del borgo, e poi verso est, ad est del borgo; trasportiamo ed inceneriamo l il corpo del Benedetto del Cielo.' "Come vorranno i deva cos sia, venerabile signore. 23. In quel momento, ogni Kusinara, anche i mucchi di polvere ed i mucchi di immondizie, fu ricoperto all'altezza delle ginocchia di mandarava celesti. Ed i deva bene quanto i Malla di Kusinara rendevano omaggio al corpo del Benedetto del Cielo. Con danze, canti, musica, ghirlande di fiori e profumo, sia dei che uomini, si mostrava rispetto, onore, e venerazione. Ed essi trasportarono il corpo del Benedetto del Cielo nella parte nord verso il nord del borgo; e avendolo portato per la porta nord, ripartirono per il centro del borgo, e poi verso est ad est del borgo; ed essendo passati dalla porta, trasportarono il corpo del Benedetto del Cielo e lo stesero l per terra. 24. Allora i Malla di Kusinara si rivolsero al Venerabile Ananda, dicendo: "Come dovremmo fare, Venerabile Ananda, per rispetto del corpo del Tathgata"?

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"Allo stesso modo, Vasettha, per il corpo di un monarca universale." "Ma come si fa, venerabile Ananda, a rispettare il corpo di un monarca universale"? "Il corpo di un monarca universale, Vasettha, avvolto prima nel lino , e poi nel cotone pettinato. Ed ancora avvolto nel lino, ed ancora nel cotone pettinato, e con cinquecento strati di lino e cinquecento di cotone. Quando questo fatto, il corpo del monarca universale posto in un recipiente ad olio in ferro che recintato in un altro recipiente in ferro e si costruisce un rogo funerario di ogni tipo di boschi aromatici, ed cos che si brucia il corpo del monarca universale. Ed ad un incrocio si alza una stupa per il monarca universale. Questo cos come si fa, Vasettha, col corpo di un monarca universale. "E, Vasettha, cos come col corpo di un monarca universale, cos deve farsi col corpo del Tathgata; ed ad un incrocio bisogna alzare anche una stupa per il Tathgata. E chi porter in questo luogo delle ghirlande o dell'incenso o della pasta di legno di sandalo, o far delle riverenze, e la sua mente diventa calma in questo luogo - saranno per il suo benessere e felicit per molto tempo." 25. Allora i Malla diedero degli ordini ai loro uomini, dicendo: "Riunite tutto il cotone pettinato dei Malla! Ed i Malla di Kusinara avvolsero il corpo del Benedetto del Cielo nel lino, e poi nel cotone pettinato, l'avvolsero ancora nel lino, ed ancora nel cotone pettinato, e questo fino a cinquecento strati di lino e cinquecento di cotone. Quando ci fu fatto, posero il corpo del Benedetto del Cielo in un recipiente ad olio in ferro, e recinto in un altro recipiente in ferro, costruirono un rogo funerario con ogni tipo di boschi aromatici, e stesero il corpo del Benedetto del Cielo. 26. Ora in quel tempo il Venerabile Maha Kassapa si spostava da Lastric a Kusinara con una grande compagnia di cinquecento monaci. In cammino, il Venerabile Maha Kassapa si scost dalla strada e si sedette ai piedi di un albero. Un certo Ajivaka pass per Lastric, e preso un fiore di mandarava di Kusinara. Il Venerabile Maha Kassapa vide l'Ajivaka venire da lontano, quando fu vicino si rivolse a lui, dicendo: "Sapete, amico, qualcosa del nostro Maestro? "S, amico, lo so. Sono sette giorni che l'asceta Gotama morto. l che ho portato questo fiore di mandarava." 27. Quindi alcuni monaci, non ancora liberati dalla passione, sollevarono le loro braccia al cielo e piansero; altri, gettandosi per terra, si rotolarono da una parte all'altra e piansero, gemendo: Il Benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Il Benedetto del Cielo arriva troppo presto al suo Parinibbna! Troppo presto l'occhio del Mondo sparito dalla nostra vista"! 28. Ora in quel tempo, un certo Subhadda si era seduto nell'assemblea. Si rivolse ai monaci, dicendo: "Basta, amici! Non vi addolorate, non vi lamentate! Siamo senza questo grande asceta. Troppo tempo, amici, siamo stati oppressi da lui che diceva: 'Questo adeguato per voi; ci non adeguato per voi.' Adesso potremo fare di nostro gradimento, e ci di cui non abbiamo voglia, non lo faremo. Ma il Venerabile Maha Kassapa si rivolse ai monaci, dicendo: "Basta amici! Non vi addolorate, non vi lamentate! Perch il Benedetto del Cielo non ha dichiarato che in tutto ci che caro e benamato, c necessariamente cambiamento, separazione e rottura? Di ci che nato, che venuto ad essere, che stato composto, soggetto ad appassimento, come pu dirsi: Non 'possa mai ci venire a scioglimento! '?

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29. ( come prima) "Voi altri, Vasettha, avete un proposito, i deva ne hanno un altro." "Allora, venerabile signore, qual il proposito dei deva"? ( come prima) "Come vorranno i deva cos sia, venerabile signore. 30. Ed il Venerabile Maha Kassapa si avvicin ecc. ( come prima)

31. Quando il corpo del Benedetto del Cielo fu bruciato, non si videro n ceneri n particelle di ci che erano state pelle, tessuti, carne, nervi o fluidi; restarono solo delle ossa. Tutto come quando si brucia del ghee o dell'olio, ci non lascia n particelle n ceneri dietro. 32. I Malla di Kusinara depositarono le reliquie del Benedetto del Cielo nella loro sala del consiglio, e li cinsero con un traliccio e li accerchiarono con una chiusura di archi; e l durante sette giorni resero omaggio alle reliquie del Benedetto del Cielo con danze, canti, musica, ghirlande di fiori e profumo, e mostrarono rispetto, onore, e venerazione alle reliquie del Benedetto del Cielo.

Spartizione delle Reliquie 33. Allora il re di Magadha, Ajatasattu, figlio della regina Videhi, venne a sapere che a Kusinara il Benedetto del Cielo era morto. Mand un messaggio ai Malla di Kusinara, dicendo: Il Benedetto del Cielo era della casta dei guerrieri, ed io lo sono anche. Sono degno di ricevere una porzione delle reliquie del Benedetto del Cielo. Vado ad erigere una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo e tenere un festival in suo onore." 34. Cos i Licchavi di Vesali. (.) 35. Cos i Sakya di Kapilavatthu. 36. Cos i Buli di Allakappa. 37. Cos i Koli di Ramagama. 38. Cos il bramano Vethadipa. 39. Cos i Malla di Lastric. 40. Ma quando sentirono queste parole, i Malla di Kusinara si rivolsero all'assemblea, dicendo: Il Benedetto del Cielo deceduto nella nostra borgata. Non ci separeremo dalle reliquie del Benedetto del Cielo." Allora il bramano Dona si rivolse all'assemblea, dicendo: "Una parola mia, vi prego, signori, di ascoltare! Il nostro Buddha ci ha sempre insegnato a custodirci; 163

Sconveniente questo sarebbe se la lite sopraggiungesse E guerra e sangue versato, a proposito della guardia, Dei suoi resti che furono il migliore degli uomini! Mettiamoci tutti, signori, in amicizia, Per dividere otto porzioni - in modo che di ogni lato Alcuna stupa possa spuntare, e che il vedente, l'umanit, La fede nel Perfettamente svegliato possa trovare"! "Che sia cos, bramano! Dividi tu stesso le reliquie in otto uguali porzioni." Ed il bramano Dona disse all'assemblea: "Che sia cos, signori." Ed egli divise proprio in otto parti uguali le reliquie del Benedetto del Cielo, ed avendo fatto cos, si rivolse all'assemblea, dicendo: "Che questa urna, signori, mi sia data. Su questa urna vado ad erigere una stupa, e in suo onore vado a tenere un festival." E l'urna fu data al bramano Dona. 41. Allora i Moriya di Pipphalivana vennero a sapere che a Kusinara il Benedetto del Cielo era morto. Ed essi mandarono un messaggio ai Malla di Kusinara, dicendo: Il Benedetto del Cielo era della casta dei guerrieri, e noi lo siamo anche. Siamo degni di ricevere una porzione delle reliquie del Benedetto del Cielo. Andiamo ad erigere una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo e tenere un festival in suo onore." "Non resta nessuna porzione delle reliquie del Benedetto del Cielo; le reliquie del Benedetto del Cielo sono state divise. Ma prendete di qui le ceneri." Ed essi presero di l le ceneri. 42. Il re di Magadha, Ajatasattu, figlio della regina Videhi, eresse una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo a Rajagaha, e in suo onore tenne un festival. I Licchavi di Vesali eressero una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo a Vesali, e in suo onore tennero un festival. I Sakya di Kapilavatthu eressero una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo a Kapilavatthu, e in suo onore tennero un festival. I Buli di Allakappa eressero una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo ad Allakappa, e in suo onore tennero un festival. I Koli di Ramagama eressero una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo a Ramagama, e in suo onore tennero un festival. Il bramano Vethadipa eresse una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo a Vethadipa, e in suo onore tenne un festival. I Malla di Lastric eressero una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo a Lastric, e in suo onore tennero un festival. I Malla di Kusinara eressero una stupa sulle reliquie del Benedetto del Cielo a Kusinara, e in suo onore tennero un festival. Il bramano Dona eresse una stupa sull'urna, e in suo onore tenne un festival. Ed i Moriya di Pipphalivana eressero una stupa sulle ceneri a Pipphalivana, e in suo onore tennero un festival. Ci furono otto stupa per le reliquie, una nona per l'urna, ed una decima per le ceneri. 43. Otto porzioni ci furono delle sue reliquie, Colui che vede tutto, pi grande degli uomini. Sette in Jambudipa sono onorati, ed un ad est In Ramagama, per i re della razza dei Naga. Un dente onorato nel cielo di Tavatimsa, Una ad est nel regno di Kalinga, ed una per i re Naga. Della loro chiarezza questa terra generosa Dei suoi proprio eccellenti regali sono dotati; Perch cos le reliquie di Colui che vede tutto sono meglio onorate Per quelli che sono degni di onori - per gli dei e Naga E signori degli uomini, s, per il migliore dell'umanit. 164

Rendete omaggio a mani unite! Perch difficile Attraverso le centinaia di et di incontrare un Perfetto svegliato!

Versione inglese di origine: http://www.accesstoinsight.org/canon/sutta/digha/dn16.html

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Da: http://utenti.lycos.it/tipitaka/digha/dn17.html
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Digha Nikaya 17 Mah Vagga (Grande libro)

Mahasudassana Sutta Il Grande Splendore


(La Rinuncia di un Re) (estratto)
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

1.1. Cos ho sentito,. Una volta, il Benedetto soggiornava a Kusinara, nel boschetto di Salasti dei Malla, realizzando il parinibbna. 1.2. Allora, il venerabile Ananda and dal Benedetto e dopo averlo salutato, si sedette ad un lato e gli disse: Signore non muoia in questa piccola citt misera. Ci sono, Signore, citt pi grandi e popolate come Rajagaha, Savatthi, Saketa, Kosambi o Benares, dove molti bramani e persone sono affezionati al Tathagata e gli offriranno un funerale adatto per il Tathagata. 1.3. Ananda, non dica che Kusinara sia una piccola citt misera! 165

Un tempo, Ananda, Kusinara si chiamava Kusvat, capitale dei Monarchi Universali ed aveva un re chiamato Mahasudassana , un monarca equo e concordante con il Dhamma, conquistatore dei quattro punti cardinali, indomabile, che aveva stabilito la sicurezza nel suo regno. E quella citt aveva dodici yojana di dilazione da est ad ovest, e sette yojana di dilazione da nord a sud. Kusavati era ricca, prospera e popolosa, piena di persone e molto cibo. Come la citt di Alakamanda cos era ricca, la capitale Kusavati. E a Kusavati si udivano dieci tipi di suoni durante il giorno o notte: il suono di elefanti, cavalli, carrozze, tamburi. 1.4. La capitale Kusavati era circondata da sette muri. Uno di oro, un altro di argento,.un altro di cristalli, un altro di rubini, un altro di smeraldi ed un altro con ogni tipo di pietre preziose. 1.5. I cancelli di Kusavati avevano quattro colori: oro, argento, il colore del beryl e del cristallo. E prima di ogni cancello c'erano sette pilastri alte circa tre o quattro altezze di un uomo. Un'era di oro, un altro di argento, un altro di beryl, un altro di cristalli, un altro di rubini, un altro di smeraldi ed un altro con ogni tipo di pietre preziose. 1.6. Kusavati era circondata da sette file di alberi di palme, degli stessi materiali. Gli alberi doro avevano il tronco doro e foglie e frutti di argento, gli alberi dargento avevano il tronco dargento e foglie e frutti doro. Gli alberi di beryl avevano il tronco di beryl e foglie e frutti di cristallo, gli alberi di cristallo avevano il tronco di cristallo e foglie e frutti di beryl. Gli alberi di rubini avevano il tronco di rubini e foglie e frutti di smeraldo, gli alberi di smeraldo avevano i tronchi di smeraldo e foglie e frutti di rubini, mentre gli alberi con pietre preziose avevano quelle pietre nel tronco, foglie e frutti. Il suono delle foglie mosse dal vento era piacevole, delizioso, dolce ed inebriante. E, Ananda, licenziosi ed ubriaconi a Kusavati avevano i loro desideri placati dal suono delle foglie mosse dal vento. 1.7. Il re Mahasudassana possedeva i sette tesori ed i quattro tipi di potere. Quali erano i sette tesori? Un tempo il Re lav la testa in Uposatha nel quindicesimo giorno ed and sul terrazzo in cima al palazzo ad Uposatha, la Ruota Preziosa gli apparve, con mille raggi, con la ruota il cubo, completa in tutti gli aspetti. Quando la vide il Re Mahasudassana pens: Ho sentito che un Re ha unto Khattiya e lavato la testa in Uposatha nel quindicesimo giorno, andato sul terrazzo in cima al palazzo ad Uposatha ed ha visto apparire la ruota preziosa con mille raggi, con la ruota il cubo, completa in tutti gli aspetti, poi un Monarca se girer la ruota. sar poi un Monarca che ruota la ruota? ' 1.8. Poi, svegliandosi e sistemando il mantello sulla spalla, il Re prese un vaso con lacqua con la mano sinistra, spruzz la Ruota con la mano destra e disse: Che ruoti in avanti la buona ruota preziosa; trionfi, la buona ruota preziosa! ' La ruota ruot avanti, poi nella direzione ad est ed il Re la segu con il suo esercito. Ora, in unarea nella quale la Ruota si ferm, l il Re stabil residenza con lesercito. 1.9. E quelli che erano ad est in fronte a lui vennero e dissero: Venga, grande Re; benvenuto, grande Re; comandi, grande Re. ' Il Re disse cos: Non dovete uccidere; non dovete prendere ci non dato; non dovete agire in un modo improprio in relazione ai piaceri sensuali; non dovete dire bugie; non dovete bere bevande inebrianti; essere moderati nel cibo. ' E divennero suoi sudditi. 1.10. Poi, la ruota si tuff nell'oceano ad est ed emerse di nuovo. E poi ruot in avanti in direzione sud.....

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E coloro che abitavano nella parte sud divennero sudditi del Re. Poi, la ruota si tuff nell'oceano a sud ed emerse di nuovo. ( lo stesso per gli altri punti cardinali) 1.11. Ora, la ruota preziosa trionf sulla terra da oceano ad oceano, ritorn nella vera capitale e stette come decorazione nel cancello del palazzo principale del Re Mahasudassana. Fu cos che la ruota preziosa apparve al Re Mahasudassana. 1.12. Poi, l'elefante prezioso apparve al Re Mahasudassana, tutto bianco, con poteri sovrannaturali volando attraverso lo spazio, il re degli elefanti chiamato Uposatha. ' Quando lo vide, la mente del Re ebbe fiducia e produsse questo pensiero: Sarebbe meraviglioso ammaestrare quest'elefante, se lui si sottoponesse all'addestramento! ' Poi, l'elefante prezioso sub l'addestramento e rest addomesticato per lungo tempo . E accadde che il Re, quando esamin l'elefante prezioso, lo cavalc di mattina e dopo aver attraversato la terra intera fino al margine dell'oceano, ritorn alla vera capitale per il pasto della mattina. E fu cos che l'elefante prezioso apparve al Re Mahasudassana. 1.13. Poi, il cavallo prezioso apparve al Re Mahasudassana, tutto bianco con la testa nera e luccicante e la criniera come l'erba di munja, con poteri sovrannaturali volando attraverso lo spazio, il re dei cavalli chiamato Valahaka '. Quando lo vide, la mente del Re ebbe fiducia e produsse questo pensiero: Sarebbe meraviglioso ammaestrare questo cavallo, se lui si sottoponesse all'addestramento! ' Poi, il cavallo prezioso sub l'addestramento e rest addomesticato per lungo tempo . E accadde che il Re, quando esamin il cavallo prezioso, lo cavalc di mattina e dopo aver attraversato la terra intera fino al margine dell'oceano, ritorn alla vera capitale per il pasto della mattina. E fu cos che il cavallo prezioso apparve al Re Mahasudassana. 1.14. Poi, il gioiello prezioso apparve al Re Mahasudassana. Il gioiello era un eccellente beryl di acqua pura, con otto sfaccettature, ben tagliato. Ora, la luminosit del gioiello prezioso se si spargesse per una lega. E accadde che quando il Re stava esaminando il gioiello prezioso, radun il suo esercito ed install il gioiello in cima alla sua bandiera, e scomparve l'oscurit della notte. Allora, tutti gli abitanti de villaggi vicini iniziarono a lavorare pensando che fosse giorno. E fu cos che il gioiello prezioso apparve al Re Mahasudassana. 1.15. Poi, la donna preziosa apparve al Re Mahasudassana, una bella donna, attraente e divertente, che possedeva la bellezza suprema, n molto alta n molto bassa, n molto magra n molto robusta, n molto scura n molto chiara, superando la bellezza umana, senza giungere alla bellezza divina. Quando faceva freddo il suo corpo era caldo; quando faceva caldo il suo corpo era fresco. Dal corpo emanava il profumo del sandalo e dalla sua bocca il profumo del loto. Si alzava prima del Re e si coricava dopo di lui. Era servizievole, con condotta piacevole e con lingua dolce. Non era mai infedele al Re, n col pensiero n col corpo? E fu cos che donna preziosa apparve al Re Mahasudassana. 1.16. Poi, il tesoriere prezioso apparve al Re Mahasudassana. L'occhio divino dell'ultimo kamma si manifest in lui ed attraverso di lui vide depositi occulti di tesori, con e senza proprietari. Si avvicin al Re e disse: Signore, sia calmo. Io mi prender cura dei vostri averi. ' Cos quando il Re stava esaminando il tesoriere prezioso, si imbarc in una nave nel fiume Gange, in mezzo alla corrente e disse al tesoriere prezioso: Ho bisogno di oro e lingotti, tesoriere. '- Fai approdare la nave vicino ai margini del fiume.' Tesoriere qui che ho bisogno di oro e lingotti. ' Poi, il tesoriere prezioso bagn le mani nell'acqua ed elev una pentola piena doro e lingotti e disse al Re: E' abbastanza, gentiluomo? E' abbastanza per te e per i presenti?' '- E' abbastanza, tesoriere, abbastanza ci che stato fatto, abbastanza ci che stato presentato. ' Fu cos che il tesoriere prezioso apparve al Re Mahasudassana.

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1.17. Poi il prezioso consigliere apparve al Re Mahasudassana, persona saggia, intelligente e sagace, capace di far fare al Re cose degne, di scartare ci che doveva essere scartato e di stabilire ci che doveva essere stabilito. Lui si avvicin al Re e disse: Signore, sia calmo. Vi metter al corrente di tutto. ' Cos il consigliere prezioso apparve al Re Mahasudassana. Quelli erano i sette tesori posseduti dal Re Mhasudassana. 1.18. Ancora, Ananda, il Re possedeva i quattro poteri. Quali erano? Primo, il Re era bello, attraente ed elegante, e possedeva la bellezza suprema, e superava tutti gli altri uomini. 1.19. Secondo, il Re visse molti anni in pi di tutti gli altri uomini . 1.20. Terzo, era immune da malattie e da afflizioni, e possedendo buona digestione non era n molto freddo, n molto caldo, superando tutti gli altri uomini. 1.21. Era amato sia dai bramani che dai capifamiglia. Come un padre amato dai suoi bambini, cos il Re era amato dai bramani e dai capifamiglia. Bramani e capifamiglia erano amati dal Re. Come i bambini sono amati dal padre, cos i bramani e i capifamiglia erano amati dal Re. Una volta il Re era nel parco delle delicatezze con il suo esercito completo. Poi, i bramani e i capifamiglia andarono da lui e dissero: Signore, guida lentamente cos che possiamo vederti per pi tempo. ' Cos il Re disse al suo cocchiere : Cocchiere guida pi lentamente cos che possa vedere i bramani e i capifamiglia per pi tempo. ' Quelli erano i quattro tipi di potere che il Re Mahasudassana ha posseduto. 1.22. Poi, il Re Mahasudassana pens : E se costruissi piscine con fiori di loto fra gli alberi di palme? ' E cos fece. Le piscine furono coperte con tegole di quattro colori, oro, argento, beryl e cristallo, ogni piscina aveva quattro scalinate, una doro, un'altra dargento, un'altra di beryl ed un'altra di cristallo. E la scalinata doro aveva quattro pilastri doro con ringhiera e balaustre dargento, la scalinata dargento aveva quattro pilastri dargento e ringhiera e balaustre doro, e cos le altre. 1.23. "Allora, il pensiero del Re: E se fornissi ogni piscina di fiori appropriati ? E cos fece. Allora pens: E se mettessi dei nuotatori ai bordi delle piscine? E cos fece. Allora, pens: E se mettessi messi di carit vicino alle piscine cos chi ha bisogno di cibo possa mangiare e bere, e cos vestiti, e tutto il necessario? E cos fece. 1.24. Poi, i bramani e i capifamiglia ottennero molta ricchezza e andarono dal Re e dissero: Signore, qui c' la ricchezza che abbiamo ottenuto solo per il Re, per favore l'accetti! ' Grazie amici, ma ho gi abbastanza ricchezza avuta per legge.' Avendo ottenuto il rifiuto del Re, pensarono: E se costruissimo una casa per il Re Mahasudassana. ' Cos andarono dal Re e gli dissero: Signore, costruiremo una casa per te', ed il Re fu d'accordo in silenzio. 1.25. Perci, Sakka, cerca di capire il pensiero nella mente del Re Mahasudassana, cos chiamarono il servitore Vissakamma: Vieni, Vissakamma amici, costruisci una casa per il Re Mahasudassana, un palazzo chiamato Dhamma. ' Molto bene, Signore, Vissakamma rispose, e con la stessa velocit con cui un uomo forte pu estendere e flettere il suo braccio spar dal paradiso dei Trentatr e apparve di fronte a Re Mahasudassana, dicendo: Signore, io costruir una casa per Lei, un palazzo chiamato Dhamma. ' Il Re fu d'accordo in silenzio e Vissakamma costru il Palazzo del Dhamma. 1.26. Il Palazzo del Dhamma, Ananda, aveva una lega di estensione da est ad ovest e mezza lega di estensione da nord a sud. Il palazzo intero, l'equivalente dell'altezza di tre uomini, fu coperto con tegole di quattro colori: oro, argento, beryl e cristallo e conteneva ottantaquattro mila colonne degli stessi colori. Il palazzo aveva ventiquattro scale con gli stessi quattro colori e le scale di oro avevano 168

pilastri di oro con ringhiera e balaustre d argento... (uguale al verso 23). Il palazzo aveva anche ottantaquattro mila comodit con gli stessi colori. Nella stanza doro c'era un sof dargento, nella stanza dargento c'era un sof doro, nella stanza di beryl c'era un sof d'avorio e nella stanza di cristallo un sof di sandalo. Nella porta della stanza doro c'era la rappresentazione di un albero di palme dargento, col tronco di argento, foglie e frutti d'oro... Nella porta della stanza di argento c'era la rappresentazione di un albero di palme d'oro, col tronco d'oro le foglie ed i frutti d'argento, nella porta della stanza di beryl c'era la rappresentazione di un albero di palme di cristallo, col tronco di cristallo le foglie ed i frutti di beryl, nella porta della stanza di cristallo c'era la rappresentazione di un albero di palme di beryl, con il tronco di beryl, foglie e frutti di cristallo. 1.27. Poi, il Re pens: Ed se fabbricassi una foresta di alberi di palme tutta d'oro di fronte alla porta del grande soggiorno?' E cos fece. 1.28. Inoltre nel Palazzo del Dhamma c'erano due grate, uno d'oro, un'altra dargento. Quella d'oro aveva pilastri d'oro, ringhiera e balaustre dargento e la grata di argento aveva pilastri dargento, ringhiera e balaustre d'oro. 1.29. Il Palazzo del Dhamma fu circondato da due carriere con campane. Una carriera fu fatta d'oro con campane dargento, ed un'altra dargento con campane d'oro. E quando le carriere erano mosse dal vento il suono prodotto era piacevole, delizioso, dolce ed inebriante, come se fosse suonato da cinque ottimi musicisti . E licenziosi ed ubriaconi in Kusavati avevano i loro desideri placati dal suono delle campane mosse dal vento. 1.30. Quando il Palazzo del Dhamma fu finito, era difficile cercarlo, oscurava gli occhi, come nell'ultimo mese della stazione delle piogge, di autunno, quando il cielo chiaro e senza nubi, difficile mantenere gli occhi nel sole che rompe la nebbia, similmente era il Palazzo del Dhamma dopo che era stato finito. 1.31. Poi, il Re pens: E se costruissi una piscina con fiori di loto chiamata Dhamma di fronte al Palazzo del Dhamma?' E cos fece. La piscina aveva una lega di estensione da est ad ovest e mezza lega di estensione da nord a sud, e fu coperta con tegole di quattro colori, oro, argento, beryl e cristallo, .. (uguale al verso 22). 1.32. La piscina del Dhamma fu circondata da sette tipi di alberi di palme. Il suono prodotto dalle foglie mosse dal vento era piacevole, delizioso, dolce ed inebriante, ..........( come versi precedenti) 1.33. Quando il Palazzo del Dhamma e la piscina di Dhamma furono completate, il Re Mahasudassana, avendo soddisfatto i desideri di tutti, and al Palazzo del Dhamma.

[Fine del primo racconto] 2.1. Poi, il Re Mahasudassana pens: Di quale kamma il frutto, di quale kamma il risultato, il fatto di essere cos forte e potente? ' Poi, pens: E' il frutto di tre tipi di kamma: della generosit, dell'autocontrollo e della contesa 2.2. Poi, il Re and nel grande soggiorno e fermandosi vicino alla porta grid: Che il pensiero dell'avidit cessi! Che cessi il pensiero di crudelt e cattiva volont! Che non succedano pi pensieri d'avidit, di cattiva volont o di crudelt a tutti voi! '

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2.3. Poi, il Re entr nel grande soggiorno e si sedette con le gambe incrociate su un sof d'oro e abbandon i piaceri sensuali, abbandon le cattiva qualit, entr e stette nel primo jhana che caratterizzato dal pensiero applicato e sostenuto, con l'estasi e felicit nata dalla rimozione. Abbandonando il pensiero applicato e sostenuto, entr e stette nel secondo jhana che caratterizzato da sicurezza e perfezione interna della mente senza il pensiero applicato e sostenuto, con l'estasi e felicit nata dalla concentrazione. Abbandonando l'estasi, entr e stette nel terzo jhana che caratterizzato dalla felicit senza l'estasi, accompagnato dall'attenzione piena, piena coscienza e equanimit. Con la scomparsa completa della felicit, lui entr, e stette nel quarto jhana che possiede n felicit n sofferenza, con la piena attenzione e l'equanimit purificata. 2.4. Poi, il Re, usc dal grande soggiorno e and nel soggiorno con cresta d'oro e si sedette con le gambe incrociate su un sof di argento e stette permeando il primo quadrante con la mente bagnata di gentilezza e di amore, nello stesso modo il secondo, nello stesso modo il terzo, nello stesso modo la stanza; cos per ogni luogo, per tutti, cos per lui, perme il mondo intero con la mente bagnata di gentilezza e di amore, abbondante, trascendente, incommensurabile senza ostilit e senza cattiva volont. E fece lo stesso con la mente bagnata di compassione, la felicit altruistica e l'equanimit. 2.5. Il Re Mahasudassana aveva 84.000citt e la capitale Kusavati era la principale, aveva 84.000 palazzi ed il Palazzo del Dhamma era il principale; aveva 84.000 stanze ed il grande soggiorno era il principale; aveva 84.000 sof doro, argento, avorio, sandalo coperto con piumoni di lana bianca, piumoni ricamati, antilope e cervo, coperto con baldacchino e con cuscini rossi per la testa ed i piedi; aveva 84.000 elefanti adornati con ornamenti doro, con bandiere doro e coperti con reti doro, Uposatha il vero elefante era il principale; faceva coprire 84.000 carrozze con pelli di leone, di tigre , di leopardo o con tessuti con ornamenti doro, la carrozza Vejayanta era la principale; aveva 84.000 gioielli ed il gioiello prezioso era il principale; aveva 84.000 mogli ed Rainha Subhadda era la principale; aveva 84.000 capifamiglia e lui era il principale; aveva 84.000 Khattiya ed il consigliere prezioso era il principale; aveva 84.000 vacche; faceva fare 84.000 balle di vestiti di lino pi eccellente, cotone, seta e lana; aveva 84.000 offerte di riso che era alimento per le persone in bisogno, notte e giorno. 2.6. In quel tempo, gli 84.000 elefanti del Re Mahasudassana lo servirono notte e giorno. E lui pens: Questi 84.000 elefanti mi servono notte e giorno. Ed alla fine di ogni secolo 42.000 elefanti mi servirono e se facessi una ruota? ' E d istruzioni in quel senso al consigliere prezioso, che subito fu d'accordo ed esegu l'ordine. 2.7. E, Ananda, dopo centinaia di migliaia di anni, la Rainha Subhadda pens: E' da molto tempo che non vedo il Re Mahasudassana. E se lo vedessi? ' E disse cos anche ai suoi compagni. 'Andiamo a vederlo. ' S, Maest ', loro risposero e avvisarono la Regina. La Rainha Subhadda disse al consigliere prezioso: 'Amico Consigliere, raggruppa l'esercito con quattro divisioni. E' da molto tempo che noi non vediamo il Re Mahasudassana. Andiamo a vederlo ' Molto bene, Maest ', il consigliere prezioso rispose ed avendo raggruppato l'esercito, comunic alla Regina: Ora il momento Maest, faccia come meglio pu. ' 2.9. Poi, Re Mahasudassana disse ad un uomo: Ora, ragazzo vai fino al grande soggiorno porta fuori il sof doro e mettilo fra gli alberi di palme doro. ' Molto bene.' disse l'uomo, e fece cos. Poi, Re Mahasudassana si sdrai sul lato destro, nella posizione del leone con un piede sull'altro, attento e completamente consapevole. 2.10. Poi, la Rainha Subhadda pens: Le facolt del Re Mahasudassana sono calme, limpide e brillanti, Oh! - spero che non sia morto. '

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2.11. In base a ci, il Re Mahasudassana disse alla Regina: Per molto tempo, Regina, hai detto parole piacevoli, deliziose accomodanti per me, ma ora sono parole sgradevoli, cattive, dispiacevoli. ' Signore, come dovrei parlare? ' Cos dovresti parlare: Tutte le cose lieti e seducenti sono soggette al cambiamento, alla scomparsa, divenendo diverse. Signore, non muoia pieno di desideri. Morire pieno di desideri doloroso ed accusabile. Delle 84.000 citt, Kusavati la principale: abbandoni il desiderio, abbandoni l'avidit nel vivere l... Dei suoi 84.000 palazzi, il Palazzo del Dhamma il principale: abbandoni il desiderio, abbandoni l'avidit nel vivere l... (e cos avanti come al verso 2.5) 2.12. In prospettiva di ci, la Rainha Subhadda grid, e scoppi in lacrime. Poi, asciugando le lacrime disse: Signore, tutte le cose piacevoli e seducenti sono soggette al cambiamento... il Signore, non muoia pieno di desideri. ' 2.13. Poco dopo, Re Mahasudassana mor e ed ebbe una rinascita favorevole nel mondo di Brahma. Durante 84.000 anni il Re Mahasudassana gioc con giochi infantili, durante 84.000 anni si comport in modo virtuoso; durante 84.000 anni govern il regno; durante 84.000 anni, come un laico visse la vita sacra nel Palazzo del Dhamma. Ed avendo praticato le quattro case pure, quando mor, con la risoluzione del corpo, era rinato nel mondo di Brahma. 2.14. Ora, Ananda, sicuramente penserai: Con certezza, un'altra persona era il Re Mahasudassana in quell'occasione. ' Ma quella non dovrebbe essere l'interpretazione. Era io il Re Mahasudassana in quell'occasione. Quelle 84.000 citt fra le quali Kusavati era la principale, erano mie... le 84.000 offerte di riso... erano i miei. 2.15. E di quelle 84.000 citt in una sola ho abitato, Kusavati,... di quelle 84.000 mogli solo una mi stava a cuore e loro si chiamavano Khattiyani o Velamikani; delle 84.000 balle di vestiti solo uno ..; delle 84.000 offerte di riso era solo una misura che io ho mangiato. 2.16. Vedi, Ananda, come tutti gli stati condizionati del passato cambiano e scompaiono! Perci, Ananda, gli stati condizionati sono instabili, non ci confortano, perci Ananda noi non dovremmo deliziarci negli stati condizionati, noi dovremmo fermare l'interesse in loro e noi ci liberiamo di loro. 2.17. Sei volte, Ananda io ricordo di aver lasciato il corpo in questo luogo e nella settima volta lo scartai come un Monarca che ha girato la ruota, un monarca equo, concordante col Dhamma, conquistatore dei quattro punti cardinali, indomabile che aveva stabilito la sicurezza nel suo regno e che possedette sette tesori. Ma, Ananda, io non vedo un luogo in questo mondo, con i suoi dei, mara e Brahma o in questa popolazione, con i suoi contemplativi e bramani, principi e persone, dove il Tathagata andr per l'ottava volta a lasciare il corpo. Cos disse il Benedetto. Ed aggiunse: Impermanenti sono le cose condizionate, soggette al nascere ed al morire. Essendo apparse, saranno distrutte, il non nascere la vera beatitudine.

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Nanabozho (Gichi Wabush)

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Digha Nikaya 18 Mah Vagga (Grande libro)

Janavasabha Sutta Il dio Janavasabha


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta, il Benedetto soggiornava a Nadika nella Casa di Mattoni. In quell'occasione, il Benedetto stava spiegando, la rinascita di molti discepoli che erano morti in zone diverse: Kasi e Kosala, Vajjia e Malla, Ceti e Vamsa, Kuru e Pancala, Maccha e Surasena, dicendo: Questo rinato l, quell'altro rinato l. Pi di cinquanta discepoli di Nadika, avendo distrutto le prime cinque catene di metallo erano spontaneamente rinati e mai pi porteranno a termine il parinibbana senza ritornare in questo mondo; pi di novanta discepoli, avendo distrutto tre catene di metallo e indebolito il desiderio sensuale e la cattiva volont, sono quelli che ritorneranno ancora una volta e poi ritorneranno una volta, in questo mondo e poi metteranno fine alla sofferenza, e pi di cinquecento discepoli, avendo distrutto tre catene di metallo sono entrati nella corrente, nessuno pi destinato ai mondi inferiori, e hanno l'illuminazione come destino. 2. Quel rapporto arrivato alle orecchie dei discepoli in Nadika e loro furono compiaciuti, soddisfatti e felici con le parole del Benedetto. 3. E il Venerabile Ananda sent il rapporto del Benedetto e della felicit dei Nadika. 4. Pens: Ci sono discepoli di Magadha che sono scomparsi. Qualcuno penserebbe che Anga e Magadha non avevano alcun discepolo quando sono morti. Erano devoti comunque, al Buddha, al Dhamma e al Sangha, e praticarono la virt con perfezione. Il Benedetto non dichiar il suo destino . Sarebbe bene avere una dichiarazione in quel senso: in modo che la folla abbia fede e raggiungesse una buona rinascita.' Ora, il Re Seniya Bimbisara di Magadha era un monarca equo, che ha governato concordante con la legge, amico dei bramani, capofamiglia, e la sua fama si era propagata: Un monarca equo che ci ha portato tanta felicit anche quando morto. La vita era facile vivendo sotto il suo governo. Era un devoto del Buddha, del Dhamma e del Sangha e pratic la virt con perfezione ' Cos dicevano le persone: Il Re Bimbisara che ha elogiato il Benedetto fino al giorno della sua morte deceduto! ' Il 172

Benedetto non dichiar il suo destino sarebbe bene avere una sua dichiarazione... Inoltre, era a Magadha che il Benedetto ebbe l'illuminazione perfetta. Perch se il Benedetto non fa una dichiarazione di costoro, ci provocher l'infelicit delle persone di Magadha. In questo caso, perch il Benedetto non fa una dichiarazione di costoro? 5. E dopo questo per contemplare in solitudine, per il beneficio dei discepoli di Magadha, Ananda il Venerabile arriv all'alba ed and dal Benedetto e dopo averlo salutato, si sedette ad un lato e disse: Signore venerabile, ho sentito quello che stato detto riguardo agli abitanti di Nadika. (uguale ai versi 1-2) 6. Erano tutti seguaci del Buddha, del Dhamma e del Sangha e praticarono la virt con perfezione. Il Benedetto non dichiar il suo destino ... (uguale al verso 4) perch il Benedetto non fa una dichiarazione su di loro? Poi, avendo cos parlato ai discepoli si alz dal suo posto e dopo avere onorato il Benedetto, mantenendo la destra, and via. 7. Appena Ananda and via, il Benedetto prese mantello e scodella e and a Nadika per il giro di elemosine. Dopo aver elemosinato a Nadika, al ritorno, dopo il pasto and alla Casa dei Mattoni. Dopo aver lavato i piedi, entr nella casa, per considerare e contemplare il soggetto dei discepoli di Magadha, si sedette sul posto che gli era stato preparato, e disse: Io conoscer il destino e la loro prossima fortuna, quale essa sia. Egli conosceva il destino di ognuno di loro. Poi verso il crepuscolo, il Benedetto lasci la Casa dei Mattoni e si sedette sul posto che era gli stato preparato nell'ombra della casa. 8. Poi Ananda il venerabile and dal Benedetto e dopo averlo salutato, si sedette ad un lato e disse: Signore venerabile, il Benedetto rileva una mente calma, pura e brillante .Il Benedetto stato soddisfatto della permanenza di oggi? 9. Ananda, dopo che mi hai parlato dei discepoli di Magadha, presi la ciotola ed il mantello ed andai a Nadika ad elemosinare. Andai alla Casa dei Mattoni e riflettei sul soggetto dei discepoli di Magadha... Egli sapeva il destino di ognuno di loro. Poi uno yakkha che da l passava grid: Sono Janavasabha, gentiluomo venerabile! Sono Janavasabha, Benedetto! ' Ananda, conoscevi qualcuno che era nato col nome Janavasabha? Devo ammettere, gentiluomo venerabile, che non ho sentito mai quel nome; e comunque nel sentire il nome Janavasabha ' i miei capelli si drizzarono, e pensai: Quel nome Janavasabha non pu essere uno yakkha con un livello cos basso! ' 10. Ananda, immediatamente dopo aver sentito quella voce, gli yakkha apparvero di fronte a me come una nobile visione e gridarono per la seconda volta: Sono Bimbisara, gentiluomo venerabile! Io sono Bimbisara, Benedetto! Per la settima volta sono rinato nel corpo del Re Vessavana. Essendo morto come un re di creature umane, ora sono rinato fra esseri non umani. Sette stati qui e sette stati l, quattordici nascite, Quelle sono le vite che posso ricordare. Per molto tempo, gentiluomo venerabile, ho capito di essere libero dai mondi inferiori, ed ora appare in me il desiderio di divenire uno di quelli che ritornano una volta. ' Dissi io: E' sorprendente, stupendo che lo yakkha venerabile Janavasabha dice cos. Cosa conosci del completamento specifico cos alto? ' 11. ' Non c' un altro modo, gentiluomo venerabile, non c' un altro modo, Benedetto che attraverso i loro insegnamenti! Fin dal momento in cui ottenni la condanna provata, gentiluomo venerabile, per molto tempo ho capito di essere libero dai mondi inferiori ed ora appare in me il desiderio di divenire 173

uno di quelli che ritornano una volta. Poi, gentiluomo venerabile, essendo stato spedito dal Re Vessavana per trattare alcuni affari con il Re Virulhaka, vidi il Benedetto entrare nella Casa dei Mattoni e riflettere sul soggetto dei discepoli di Magadha... ed ho sentito appena il Re Vessavana annunciare nella sua ... il destino di quei discepoli, cos ho pensato: Vedr il Benedetto e glielo dir. ' E queste gentiluomo venerabile, sono le due ragioni per cui venni a vedere il Benedetto. (Janavasabha continua:) 12. ' Gentiluomo venerabile, in passato, molto tempo fa, nell'uposatha del quindicesimo giorno, in piena notte di luna, tutti i Trentatr dei si riunirono nel Salone Sudhamma - una grande congregazione di esseri divini e dei Quattro Grandi Re dei quattro quadranti. C'era il Grande Re Dhatarattha ; il Grande Re Virulhaka; il Grande Re Viruipakkha; ed il Grande Re Vessavana. ' In quelle occasioni, ognuno di loro ha il posto assegnato. E quelle divinit che, avevano vissuto la vita sacra sotto il Benedetto, erano recentemente rinati nel Paradiso dei Trentatr dei, ed eclissarono gli altri dei in luminosit e gloria. Per quella ragione gli dei Trenta Tre furono soddisfatti, felici, pieni di piacere e felicit. 13. ' Poi, gentiluomo venerabile, Sakka, il signore degli dei, recit a memoria questi versi con felicit: I Trentatr dei sono felici, anche il loro capo, elogiando il Tathagata e la verit del Dhamma, gli dei pi vicini, luminosi e gloriosi coloro che vissero la vita sacra, ora sono rinati. Eclissano tutti gli altri nella fama e nello splendore, i discepoli distinti della persona Saggia e potente. I Trentatr dei sono felici, anche il loro capo, elogiando il Tathagata e la verit del Dhamma, In prospettiva di ci, i Trentatr dei sono ancora pi felici e dicono: L'opera degli dei sta crescendo, l'opera degli asura sta decrescendo! 14. Poi si consultarono e deliberarono insieme sul soggetto per cui si erano riuniti nel soggiorno Sudhamma, e i Quattro Grande Re li misero al corrente, stando immobili nei loro posti. I Re, li istruirono, registrando le parole dette, restando calmi nei loro posti. 15. 'Poi, gentiluomo venerabile, una gloriosa luce apparve da nord e il suo splendore era pi intenso dello splendore degli altri dei. E Sakka disse ai Trentatr dei: Gentiluomini, quando vi sono quei segnali che avete appena visto, quando quella luce e uno splendore appare, poi Brahma apparir. Perch quei segnali sono il presagio dell'apparizione di Brahma. Quando quei segnali sono visti, Brahma apparir presto: quello il segnale di Brahma, grande e grandiosa luminosit. 16. ' Poi, i Trentatr dei si sedettero dicendo: Appena vedremo quella grande luce gli andremo incontro. I Quattro Grandi Re, sedendosi sui loro posti, dissero lo stesso. Cos tutti furono d'accordo. 17. ' Gentiluomo venerabile, ogni qualvolta Brahma Sanankumara appare per voi Trentatr dei, lui appare con una forma pi rozza, perch il suo naturale aspetto non pu essere notato da altri occhi. 174

Quando appare, supera tutti gli altri in luminosit ......... E, gentiluomo venerabile, quando Brahma Sanankumara appare per i Trentatr dei, nessuno di loro lo saluta o si alza, o gli offre un posto. ............ 18. ' Poi, gentiluomo venerabile, Brahma Sanankumara, dopo avere assunto una forma pi rozza apparve ai Trentatr dei con la forma della giovent Pancasikha. Levitando, apparve a galla nell'aria con le gambe incrociate, nello stesso modo in cui un uomo forte potrebbe sedersi su un cuscino sul pavimento. E poi recit a memoria questi versi con felicit: I Trentatr dei sono felici, anche il loro capo, ............... ( gli stessi versi di prima)

19. ' Ora, riguardo al discorso di Brahma Sanankumara e il suo modo di parlare, la sua voce ha otto qualit: chiara, intelligibile, melodiosa, udibile, coinvolgente, eufonica, profonda e risonante. Chi ha una voce come quella, si dice, ha la voce di Brahma. 20. ' E Brahma Sanankumara, moltiplicando la sua forma per trentatr, si sedette con le gambe incrociate sui cuscini di ognuno dei trentatr dei e disse: Cosa pensano i Trentatr dei? Dato che il Benedetto, per compassione per il mondo ed per il beneficio e la felicit di molti, ag per il benessere degli dei e delle creature umane, e coloro che volevano cos, presero rifugio nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha e osservarono precetti di virt , con la morte e la risoluzione del corpo loro erano rinati come compagni degli dei di Parinimmita-Vasavatti o degli dei di Nimmanaratti, o degli dei di Tusita, o degli dei di Yama, o fra i Trentatr dei, o fra i Quattro Grande Re - o minimo nella societ dei gandhabba. 21. 'Cos disse Brahma Sanankumara. Ed ognuno degli dei pens. Sta sedendo sul mio cuscino, sta parlando solo a me. Tutte le forme finte parlano ad una sola voce, e dopo avere parlato, ogni silenzio ha la stessa durata. Ed ognuno dei Trentatr dei, compreso il loro capo, pensa: Parla a me. 22. ' Poi, Brahma Sanankumara assunse una sola forma, e si sedette sul cuscino di Sakka e disse: Cosa pensate ( ai Trentatr dei)? Quel venerabile, Buddha, un arahant perfettamente illuminato, conobbe e vide le quattro basi del potere spirituale e come svilupparli, migliorarli e praticarli. Quali quattro? In questo caso, un monaco sviluppa la base del potere spirituale che possiede la concentrazione a causa del desiderio ... a causa dell'energia... a causa della mente... a causa dell'investigazione ...... Quelle sono le quattro basi per il potere spirituale... E tutti coloro che portarono a termine quei poteri, li svilupparono e li coltivarono in quei quattro modi, e gli stessi applicati nel futuro o nel presente. Trentatr dei vedete in me quei poteri? S, Brahma. Li sviluppai anche Molto bene, e li praticai in quei quattro modi. 23. ' Questo disse Brahma Sanankumara. E continu: Ci sono tre passaggi per la beatitudine proclamata dal Benedetto. Quali sono? In primo luogo, qualcuno sta associato ai piaceri sensuali, sottoposto alle condizioni prive dei requisiti necessari. In quel momento lui sente il nobile Dhamma, e pratica di conseguenza . Cos facendo si distacca da quei piaceri sensuali e dalle condizioni prive dei requisiti necessari. Come un risultato di quel distacco, la felicit appare, e poi gioia e piacere. 175

24. In secondo luogo, qualcuno che non calma le formazioni corporali, verbali e mentali. In quel momento lui sente il nobile Dhamma,... e le formazioni corporali, verbali e mentali si calmano. E come risultato di quella calma la felicit appare, ............ 25. In terzo luogo, qualcuno realmente non sa qual corretto e qual incorretto, qual accusabile e quale non , ci che si deve praticare e ci che non si deve, ci che volgare e ci che nobile, ci che ha qualit inferiore, superiore o mista. In quel momento lui sente il nobile Dhamma, e pratica di conseguenza . Come risultato, lui passa alla conoscenza della realt, ci che corretto e ci che incorretto, ............. o mista. L'ignoranza scompare e la conoscenza appare. Con la scomparsa dell'ignoranza e l'apparire della conoscenza, la felicit appare. Come il piacere pu portare la gioia, con la felicit lui prova la felicit. Questi sono i tre passaggi per la beatitudine proclamata dal Benedetto che ha conosciuto e visto. 26. Cos parl Brahma SananKumara. E continu: Cosa pensate? . Cos il Benedetto ha enunciato i quattro fondamenti della piena attenzione per portare a termine ci che d beneficio! Quali sono i fondamenti? Qui, un monaco sta contemplando pienamente il corpo come un corpo, consapevole e con la piena attenzione, avendo messo da parte l'avidit ed il dispiacere per il mondo. Cos contempla il corpo come un corpo, e diventa perfettamente concentrato e perfettamente calmo. Cos ottiene esternamente la conoscenza e la visione del corpo come un corpo. Contempla le sensazioni come sensazioni... contempla la mente come mente... contempla gli oggetti mentali come oggetti mentali, completamente consapevole e con piena attenzione, avendo messo da parte l'avidit ed il dispiacere per il mondo. ........ Essendo perfettamente concentrato e perfettamente calmo ottiene esternamente la conoscenza e la visione degli oggetti mentali come oggetti mentali. Questi sono i quattro fondamenti della piena attenzione enunciate dal Benedetto. 27. ' Cos disse Brahma Sanankumara . E continu: Che ne pensate Trentatr dei? Il Benedetto enunci i sette supporti della concentrazione, per lo sviluppo della perfetta concentrazione e la perfezione della concentrazione! Quali sono? Sono il corretto capire, il corretto pensiero, il corretto discorso, la corretta azione, il corretto modo di vivere, uno sforzo corretto ed una piena corretta attenzione. L'unit della mente sostenuta da questi sette fattori chiamata la nobile corretta concentrazione con i loro supporti ed i loro requisiti. Dal corretto capire nasce il corretto pensiero, dal corretto pensiero nasce il corretto discorso, dal corretto discorso nasce la corretta azione, dalla corretta azione nasce il corretto modo di vivere, dal corretto modo di vivere nasce lo sforzo corretto, dallo sforzo corretto nasce la piena corretta attenzione, dalla piena corretta attenzione nasce la corretta concentrazione, dalla corretta concentrazione nasce la corretta conoscenza, dalla corretta conoscenza nasce la giusta liberazione. Se qualcuno dovesse dichiarare: Il Dhamma ben proclamato dal Benedetto, visibile qui ed ora, con effetto immediato, ti invita ad esaminare, ti conduce oltre, da essere provato dalle persone sagge ', dicendo: Aperte sono le porte dell'Immortale! ', parlerebbe in accordo con la suprema verit. Infatti, gentiluomini, il Dhamma ben proclamato dal Benedetto, visibile qui ed ora, con effetto immediato, ti invita ad esaminare, ti conduce oltre, da essere provato dalle persone sagge ' dicendo: Aperte sono le porte dell'Immortale! Coloro che possiedono la provata fiducia nel Buddha, nel Dhamma e nel Sangha e chi possiede le virt apprezzate dai nobiluomini, questi che qui sono rinati nella legge del Dhamma, contando pi di 2400 discepoli di Magadha che sono morti, con l'abbandono dei primi tre delle catene mentali, entrarono nella corrente, mai pi destinati a mondi inferiori , col destino fissato, hanno l'illuminazione come destino, ed infatti, qui ci sono anche coloro che ritornano ancora una volta. Ma un altro gruppo, infatti, ha ancora un grande merito, la mia mente

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non capace di valutarli in nessun modo, per paura di dire una sciocchezza.

28. ' Questo disse Brahma Sanankumara. E il Grande Re Vessavana contempl: meraviglioso, stupendo, che tale Maestro glorioso apparso, che una proclamazione cos gloriosa del Dhamma esista e che quelle strade gloriose per il sublime siano state rivelate! Poi, Brahma Sanankumara, notando il pensiero nella mente di Re Vessavana disse: Cosa pensi, Re Vessavana? In passato c'era tale Maestro glorioso e con tale proclamazione, con strade come quelle rivelate e ci sar anche nel futuro. 29. Questo Brahma Sanankumara disse ai Trentatr dei. Ed il Grande Re Vessavana, avendo sentito personalmente, lo disse ai loro discepoli. E lo yakkha Janavasabha, avendo sentito personalmente, lo disse al Benedetto. Ed il Benedetto che ha sentito personalmente, e sapendolo anche attraverso le creature con poteri sovrumani , lo disse al Venerabile Ananda che, poi, lo disse ai monaci e alle monache, ai discepoli laici, uomini e donne. E cos la vita sacra crebbe e prosper e si diffuse a tutta l'umanit

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Nanabozho (Gichi Wabush)

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Digha Nikaya 19 Mah Vagga (Grande libro)

Mahagovinda Sutta Il Grande Amministratore


Il passato di Gotama
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

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Cos ho sentito. Una volta il Sublime soggiornava a Rajagaha, sul Picco dell'Avvoltoio. E verso lalba, Pancasikha dei gandhabba, accendendo l'intero Picco dell'Avvoltoio con un potente splendore, si avvicin al Sublime, lo salut, stette in piedi ad un lato e disse: Signore, io desidero riportare a Lei ci che ho visto personalmente ed ho osservato quando ero alla presenza dei Trentatr Dei. Dimmi Pancasikha disse il Sublime. Signore, nei primi giorni, tempo fa, nel quindicesimo giorno alla fine delle Piogge i Trentatr Dei si riunirono e si allietarono (come Digha Nigha 18). Poi Sakka emise il verso: I Trentatr si allietano, anche il loro capo, Lodando il Tathagata, e la verit del Dhamma, Vedendo i Deva nuovi venuti, equi e gloriosi Che hanno vissuto la vita santa, ora bene rinati. Offuscando tutto il resto nella fama e nello splendore, I discepoli del possente Saggio . Vedendo questo, i Trentatr dei si allietano, anche il loro capo, Lodando il Tathagata, e la verit del Dhamma.

A questo, Signore, i Trentatr Dei si rallegrarono di pi, dicendo: Gli ospiti dei Deva stanno crescendo, gli ospiti degli asura stanno diminuendo! [Pancasikha continu:] Poi Sakka, vedendo la loro soddisfazione disse ai Trentatr Dei: Vi piacerebbe, gentiluomini, sentire otto asserzioni veritiere in encomio del Sublime? e ricevuto il loro assenso, cos dichiar,: Cosa pensate, Trentatr dei? Il Sublime si sforzato per il benessere di molti, per la felicit di molti, pieno di compassione per il mondo, per il benessere e la felicit dei deva e creature umane - non possiamo trovare nessun maestro dotato di tali qualit, se consideriamo il passato o il presente del Sublime. Ben detto, veramente, questo l'insegnamento del Sublime, visibile qui ed ora, senza tempo, che invita all'ispezione, compreso dal saggio - e non possiamo trovare nessun maestro di tale dottrina , sia nel passato che nel presente. Il Sublime ha spiegato bene ci che corretto e ci che sbagliato, ci che biasimevole e ci che irreprensibile, ci che sar seguito e ci che non sar seguito, ci che vile e ci che nobile, ci che brutto, equo e mescolato in qualit. E non possiamo trovare nessun maestro di tali cose... come il Sublime. Il Sublime ha spiegato bene ai suoi discepoli il percorso che conduce al Nibbana, e loro si riuniscono, il Nibbana ed il percorso, come le acque del Gange e lo Yamuna si riuniscono e fluiscono insieme. E non possiamo trovare nessun maestro del percorso che conduce al Nibbana... come il Sublime. Ed il Sublime ha unito compagni, ha abolito la corruzione e vive insieme a loro, tutti che gioiscono per una sola cosa. E non possiamo trovare nessun insegnante... come il Sublime. 178

I doni dati al Sublime sono ben dati, la sua fama stabilita , cos io penso, i Khattiya continueranno ad essere legati a lui, ancora il Sublime prende la sua offerta di cibo senza presunzione. E noi non possiamo trovare nessun maestro come il Sublime. Il Sublime agisce come parla, e parla come agisce. E non possiamo trovare nessun maestro che fa similmente, in ogni dettaglio la dottrina come il Sublime. Il Sublime ha trasceso il dubbio, oltrepassato i come e i perch, ha portato a termine il suo scopo in riguardo alla sua meta e alla vita santa e suprema. E non possiamo trovare nessun maestro ......come il Sublime. E quando Sakka ebbe proclamato queste otto asserzioni veritiere in encomio del Sublime, i Trentatr Dei furono ancora pi felici e pieni di delizia dopo aver sentito l'encomio del Sublime. Poi certi Dei esclamarono: "Oh, se soltanto i quattro Buddha completamente illuminati nascessero nel mondo ed insegnassero solo il Dhamma come il Benedetto! Sarebbe per il beneficio e la felicit di molti, di compassione per il mondo, per il beneficio e la felicit dei deva e creature umane! Ed alcuni dissero: Non pensate ai quattro Buddha pienamente illuminati - tre basterebbero! ed altri dissero: Nemmeno tre - due basterebbero! A questo Sakka disse: impossibile, gentiluomo, non pu accadere che due Buddha completamente illuminati nascano simultaneamente in un solo mondo. Ci non pu essere. Questo Benedetto continui a vivere per molto tempo, per molti anni a venire, libero da malattia e dolore! Ci sarebbe per il beneficio e la felicit di molti, di compassione per il mondo, per il beneficio e la felicit dei Deva e creature umane! Poi i Trentatr Dei si consultarono e deliberarono riguardo il motivo della riunione nella Sala di Sudhamma, ed i Quattro Grandi Re furono messi al corrente e furono d'accordo senza muoversi dai loro posti : I Re, istruiti, marcarono le loro parole con grande calma. Una grande luce fu vista, che annunciava l'apparizione di Brahma. Tutti si sedettero (come Digha Nikaya18), ognuno sperando che Brahma si sieda al suo posto. Poi Brahma Sanankumara, essendo disceso dal suo cielo e vedendo il loro piacere, emise questi versi: I Trentatr dei si allietano, anche il loro capo,... (come prima). La voce di Brahma Sanankumara aveva otto qualit (come Digha Nikaya 18). Poi i Trentatr Dei dissero a Brahma Sanankumara: Bene, Brahma! Noi ci allietiamo a ci che abbiamo sentito. Sakka, signore dei deva ha dichiarato otto asserzioni veritiere sul Sublime, perci ci allietiamo. Poi Brahma disse a Sakka: Bene, Signore dei Deva. Gradiremmo sentire quelle otto asserzioni veritiere sul Sublime. Molto bene, Grande Brahma, Sakka disse, e ripet quelle otto asserzioni: Cosa pensa, Brahma...? E Brahma Sanankumara era lieto, felicissimo e colmo di delizia e felicit ascoltando l'encomio del Sublime.

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Brahma Sanankumara assunse una forma pi grossolana ed apparve nella forma di Pancasikha (come Digha Nikaya 18) . E sedendo cos a gambe incrociate, disse ai Trentatr Dei: Per quanto tempo il Benedetto stato l'unico dalla saggezza possente? C'era una volta un Re chiamato Disampati. Il suo cappellano era un Bramano chiamato l'Amministratore. Il figlio del Re era un giovane chiamato Renu, ed il figlio dell'Amministratore fu chiamato Jotipala. Il Principe Renu e Jotipala, insieme con sei altri Khattiya formarono un gruppo di otto amici. Nel corso del tempo l'Amministratore mor, e Re Disampati lo pianse, dicendo: Ahim, proprio nel momento in cui avevamo affidato tutte le nostre responsabilit all'Amministratore, e ci stavamo abbandonando ai piaceri dei cinque sensi, che l'Amministratore morto! Sentendo questo, il Principe Renu disse: Signore, non pianga la morte dell'Amministratore! Il suo figlio Jotipala intelligente come suo padre ed ha un buon occhio per ci che vantaggioso. Dovrebbe lasciare Jotipala maneggiare tutti gli affari affidati a suo padre. cos, mio ragazzo? 'S, Signore. Poi il Re chiam un uomo e disse: Venga qui, buon uomo vada dal giovane Jotipala, e dici: Il Re vi manda a dire che gradirebbe vederla. 'Molto bene, Maest, disse l'uomo, e consegn la comunicazione. Nel ricevere la comunicazione, Jotipala disse,: Molto bene, Signore, ed and dal Re. Alla presenza reale, scambi cortesie col Re, poi si sedette ad un lato. Disse il Re: Vogliamo che tu maneggi i nostri affari, Reverendo Jotipala. Non rifiuti. Vi collocher al posto di suo padre e vi nominer come Amministratore. 'Molto bene, Signore. rispose Jotipala. Quindi il Re Disampati nomin Jotipala come Amministratore al posto di suo padre. Ed una volta nominato, Jotipala esegu gli affari come suo padre li eseguiva. Port a termine tutti i compiti che suo padre aveva portato a termine, e nessun altro. E la gente disse: Questo Bramano veramente un Amministratore! Effettivamente un grande Amministratore ! E cos il giovane Bramano Jotipala divent famoso come il Grande Amministratore. Ed un giorno il Grande Amministratore and al gruppo dei sei nobili e disse: Re Disampati invecchiato, decrepito, colpito dall'et. La sua vita vicina alla fine e non pu durare ancora molto. Chi pu dire quanto tempo le persone vivranno? Quando Re Disampati morir, nomineremo il Principe Renu come Re. Dovreste andare, gentiluomini, dal Principe Renu, e dire: Noi siamo gli amici adorati, cari e favoriti del Signore Renu, dividendo le sue gioie ed i suoi dolori. Il nostro Re Disampati invecchiato. Quando morir, nomineremo Renu come Re. Se il Signore Renu dovesse guadagnare il potere sovrano, ci permetta di dividerlo con lui. Molto bene, Signore, dissero i sei nobili, e andarono dal Principe Renu e gli parlarono come il Grande Amministratore aveva proposto. Bene, gentiluomini, chi, a parte me, dovrebbe prosperare se non voi? Se, gentiluomini, guadagno il potere sovrano, lo divider con voi. Come doveva essere il Re Disampati mor, ed il Principe Renu fu nominato al suo posto. E fatto Re, Renu si abbandon ai piaceri dei cinque sensi. Poi il Grande Amministratore and dai sei nobili e disse: Gentiluomini, ora Re Disampati morto, il Signore Renu stato nominato al suo posto e si abbandonato ai piaceri dei cinque sensi. Chi sa che cosa succeder? I piaceri dei sensi sono inebrianti. Dovreste andare da lui, e dire: Re Disampati morto ed il Signore Renu stato nominato Re. Si ricorda la sua parola, Signore? E cos fecero, e disse il Re: Gentiluomini, io ricordo la mia parola. Chi pu dividere questo reame possente , cos largo al nord e cos [stretto] come il davanti di un carro a sud, in sette parti uguali? 'Chi Signore, se non il Grande Amministratore? 180

Quindi Re Renu sped un uomo dal Grande Amministratore per dire: Mio signore, il Re vi manda a dire che gradirebbe vederla. Gli uomini andarono, ed il Grande Amministratore and al Re, scambi le consuete cortesie e si sedette ad un lato. Poi il Re disse: Amministratore, vada e divida questo reame possente , cos largo al nord e cos stretto come il davanti di un carro a sud in sette parti uguali. Molto bene, Signore, disse il Grande Amministratore, e cos fece. Ed il paese di Re Renu era al centro: Dantapura ai Kalingas, Potaka agli Assaka, Mahissati agli Avanti, Roruka ai Sovira. Mithila ai Videha, Campa agli Anga, Benares ai Kasi, cos dispose l'Amministratore.

I sei nobili si deliziarono coi loro rispettivi guadagni : Abbiamo avuto ci che volemmo! Sattabhu, Brahmadatta, Vessabhu e Bharata Renu e i due Dhatarattha, questi sono i sette re Bharat. [Fine della prima parte del racconto] Poi i sei nobili andarono dal Grande Amministratore e dissero: Amministratore Reverendo, nel momento in cui Lei un amico adorato, caro e fedele al Re Renu, cos Lei stato per noi. Per favore amministri i nostri affari ! Noi abbiamo fiducia che Lei non rifiuter. Cos amministr i reami dei sette re, insegn i mantra ai sette Bramani e a settecento discepoli. Col passare del tempo buoni giudizi furono detti riguardo al Grande Amministratore : Il Grande Amministratore pu vedere Brahma coi suoi propri occhi, pu parlare con lui, e si pu consultare con lui! E lui pens: Questo buon giudizio stato detto su di me, che io posso vedere Brahma coi miei propri occhi, ma non vero. Comunque, ho sentito dire da Bramini anziani e rispettabili, maestri dei maestri che chiunque si rinchiuda in meditazione per i quattro mesi delle Piogge, sviluppa l'assorbimento della compassione, pu vedere Brahma coi suoi propri occhi, parlare con lui e consultarsi con lui. Supponiamo lo facessi! Quindi il Grande Amministratore and dal Re Renu e gli disse, e del suo intento di ritirarsi e sviluppare l'assorbimento sulla compassione. Nessuno deve venire per portarmi il cibo. Reverendo Amministratore, faccia come crede. I sei nobili risposero similmente: Amministratore Reverendo, faccia come crede. And dai sette Bramani ed dai settecento discepoli e disse loro delle sue intenzioni, aggiungendo: Cos, gentiluomini, continuate col recitare a memoria i mantra che avete sentito e imparato, e insegnateli agli altri. Reverendo Amministratore, faccia come crede. risposero. Poi and dalle sue quaranta mogli di uguale classificazione, le quali dissero: Amministratore faccia come crede. Quindi il Grande Amministratore eresse un alloggio nuovo ad est della citt e si ritir per i quattro mesi delle Piogge , sviluppando l'assorbimento sulla compassione, e nessuno venne a portargli cibo. 181

Ma alla fine dei quattro mesi non sent solo insoddisfazione e stanchezza e pens: Io ho sentito dire..
(come prima)

Ora Brahma Sanankumara lesse i suoi pensieri e rapidamente scomparve dal mondo di Brahma ed apparve di fronte al Grande Amministratore. Il Grande Amministratore si impaur e trem, i suoi capelli si drizzarono, di fronte a ci che mai aveva visto prima. E cos impaurito e tremante, con capelli ritti indirizz a Brahma Sanankumara questi versi: O visione splendida, gloriosa e divina, Chi sei Signore? Io vorrei sapere il tuo nome. Nel pi alto dei cieli sono conosciuto da tutti: Brahma Sanankumara - cos mi conoscono. Un posto, acqua per i piedi, e dolci sono adatti per un Brahma. Lascia che il Signore Decida che ospitalit potrebbe. Noi accettiamo il dono offerto: ora dichiari cosa desidera da noi - un vantaggio Di profitto in questa vita, o nella prossima. Dica, Signor Amministratore, ci che vorrebbe. Poi il Grande Amministratore pens: Brahma Sanankumara mi offre un vantaggio. Quali benefici sceglier in questa vita, o in quella a venire? Poi pens: Sono un esperto nelle questioni di vantaggio in questa vita, ed altri mi consultano per questo. Se fossi io a chiedere a Brahma Sanankumara qualche beneficio nella vita a venire? E indirizz a Brahma questi versi: Io chiedo a Brahma Sanankumara questo, Dubitando, chi non ha dubbi io chiedo (Per altri io chiedo): come si fa per i mortali a raggiungere il mondo immortale di Brahma? Quell'uomo che rifiuta tutti i pensieri possessivi, Da solo, con intenzione, pieno di compassione Lontano da fetori, libero da concupiscenza Stabilito cos, ed addestrandosi cos, i mortali giungono al mondo immortale di Brahma.

Capisco Rifiutare i pensieri possessivi. Questo vuol dire deve rinunciare ai propri averi, piccoli o grandi, lasciare i parenti, pochi o molti, radere capelli e barba, abbandonare la vita di famiglia per la mendicit. Cos come ho capito Rifiutare i pensieri possessivi. o Da solo con intenzione. Questo vuol dire che uno deve andare via da solo, scegliere un alloggio nella foresta, ai piedi di un albero in una montagna, in una valle stretta e lunga, in una caverna rocciosa, nella giungla o su un mucchio di erba all'aperto... o Compassione piena. Questo vuol dire che vive con una mente riempita di compassione. Cos uno sopporta coprendo il mondo intero, dappertutto, tutti e tutto, con una mente riempita di compassione, incommensurabile, libero da odio e da malattie. Cos come ho capito Compassione piena. Ma le parole del Signore Lontano da fetori io non ho capito:

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Cosa intendi, Brahma, per il fetore fra gli uomini? Ti prego illumina la mia ignoranza, o saggio, su questo. Che ostacolo provoca uomo per puzzare e suppurare, Capeggiando l'inferno, tagliato fuori dal reame di Brahma? Rabbia, mentire, frode ed inganni, Avidit, orgoglio e gelosia Desiderare, dubbio e danneggiare gli altri, Avidit ed odio, stupore ed inganno: Il fetore disgustoso che questi emanano Adatti per l'inferno, tagliati fuori dal reame di Brahma. In questo modo ho capito le parole del Signore riguardo al fetore, queste cose non sono facili da superare se uno vive la vita di famiglia. Lascer la vita di famiglia per i senza dimora. Reverendo Amministratore, faccia come crede." Quindi il Grande Amministratore and dal Re Renu e disse: Mio Signore, per favore nomini un altro amministratore per maneggiare i suoi affari. Io desidero lasciare la vita di famiglia per i senza dimora. Dopo quello che Brahma mi ha detto sul fetore del mondo che non pu essere superato facilmente vivendo la vita di famiglia, scelgo i senza dimora." Re Renu, signore di questo reame, io dichiaro, devi dominare te stesso, non ti consiglier mai pi! Se qualcosa ti manca, io provveder, Se il male ti capita , le mie braccia reali ti proteggeranno. Tu mio padre, io suo figlio, Amministratore rimanga! Non mi manca nulla, nessuno mi danneggia; Nessuna voce umana sentii - a casa io non posso stare. Non umana - ci che chiama, subito abbandona la casa e tutti noi? Prima di seguire questa scelta pensai ad un sacrificio, Accendendo il fuoco sacro, spargendo erba. Ma ora - l'eterno Brahma dal suo mondo apparso. Io chiesi, lui rispose: Ora non posso stare pi. Reverendo Amministratore, nelle sue parole ho fiducia. Tali parole ho sentito una volta, non avevi altro corso. Noi ti seguiremo: Faccia l'Amministratore, sia nostro Padrone. Come una gemma di berillo, chiara, di acqua pi eccellente, Quindi purificata, noi seguiremo la tua scelta. Se il Reverendo Amministratore lascia la vita di famiglia per i senza dimora, far lo stesso. Dovunque Lei vada, noi la seguiremo. Poi il Grande Amministratore and dai sei nobili e disse loro: Miei signori, per favore nominate un altro amministratore per maneggiare i vostri affari. Io desidero lasciare la vita di famiglia per i senza dimora. Ed i sei nobili si consultarono: Questi Bramani sono avidi di soldi. Forse possiamo convincere il Grande Amministratore con i soldi. Cos ritornarono e gli dissero: Signore, c' molta 183

ricchezza in questi sette regni. Prenda ci che vuole. 'Gentiluomini, ho gi ricevuto molta ricchezza dai miei signori. La verit che sto rinunciando alla vita di famiglia per i senza dimora, come vi ho spiegato. I sei nobili di nuovo si consultarono: Questi Bramani sono avidi di donne. Forse possiamo convincere il Grande Amministratore con le donne. Cos vennero e gli dissero: Signore, ci sono molte donne in questi sette regni. Prenda la preferita! Gentiluomini, ho gi quaranta mogli, ed le sto lasciando per i senza dimora, come vi ho spiegato. Se il Reverendo Amministratore lascia la vita di famiglia per i senza dimora, noi faremo lo stesso. Dovunque vada, noi la seguiremo: Se cede a quelle concupiscenze che legano pi gli uomini Si eserciti, sia forte e pazientemente sopporti! Questo il giusto percorso, il percorso incomparabile Il percorso della verit, protetto dal reame di Brahma. E cos, Signor Amministratore, aspetti solo sette anni, e prenderemo la strada dei senza dimora. Dovunque vada, noi la seguiremo. Gentiluomini, sette anni sono troppo lunghi, non posso aspettare sette anni! Chi pu dire quanto tempo le persone vivranno? La dobbiamo seguire nel prossimo mondo, dobbiamo imparare il sentiero della saggezza, dobbiamo fare ci che corretto e vivere la vita santa, perch ci che non nasce immortale. Ora seguo il sentiero come vi ho spiegato. Bene, Reverendo Amministratore, aspetti solo sei anni,... cinque anni, quattro anni, tre anni, due anni, un anno, e percorreremo lo stesso sentiero. Dovunque vada, noi la seguiremo. Gentiluomini, un anno troppo lungo... Allora aspetti sette mesi... Gentiluomini, sette mesi sono troppo lunghi... Allora aspetti sei mesi, cinque mesi, quattro mesi, tre mesi,... due mesi,. un mese,. mezzo mese Gentiluomini, mezzo mese troppo lungo Allora, Reverendo Amministratore, aspetti solo sette giorni, il tempo di donare i nostri regni ai nostri figli e fratelli. Alla fine dei sette giorni seguiremo la strada dei senza dimora. Dovunque vada, noi la seguiremo. Sette giorni non sono lunghi, gentiluomini. Sono d'accordo, miei signori, a sette giorni. Poi il Grande Amministratore and dai sette Bramani ed i loro settecento discepoli, e disse a loro: Ora, vostre riverenze, dovete cercare un altro maestro dei mantra. Io voglio lasciare la vita di famiglia per i senza dimora. Dopo quello che Brahma mi ha detto sul fetore del mondo .............(come prima). Reverendo Amministratore, non faccia cos! C' piccolo potere e profitto nella vita dei senza dimora, e molto potere e profitto nella vita di un Bramano! Non dite queste cose, gentiluomini! Inoltre, chi ha pi grande potere e profitto come me? Io sono stato come un re a re, come Brahma a Bramani, come una divinit ai capifamiglia e sto rinunciando a tutto questo, lasciare la vita di famiglia per i senza dimora, come vi ho spiegato. Se il Reverendo Amministratore lascia la vita di famiglia per i senza dimora, noi faremo similmente. Dovunque vada, noi la seguiremo. Poi il Grande Amministratore and dalle sue quaranta mogli e disse: Tornate alle vostre famiglie e cercare un altro marito. Prender la strada dei senza dimora. Voi siete l'unico marito che vogliamo.

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Se il Reverendo Amministratore prende la strada dei senza dimora, noi faremo similmente. Dovunque vada, noi la seguiremo. E cos il Grande Amministratore alla fine dei sette giorni tagli capelli e barba, vest l'abito ocra e lasci la vita di famiglia per i senza dimora E con lui andarono i sette re Khattiya , i sette Bramani ricchi e distinti coi loro settecento discepoli, le sue quaranta mogli , migliaia di Khattiya, migliaia di Bramani, migliaia di capifamiglia, anche delle donne nei vari harem. E cos, seguito da questa comunit, il Grande Amministratore vag attraverso villaggi, citt e citt reali. Ed ogni qualvolta venne in un villaggio o citt, era come un re a re, come Brahma ai Bramani, come una divinit ai capifamiglia. Ed in quei giorni chiunque diceva: Encomio al Grande Amministratore! Encomio al Ministro dei Sette! Ed il Grande Amministratore con una mente riempita di bont, copr di compassione il mondo intero,............. con una mente riempita di gioia comprensiva,... con una mente riempita di equanimit,... libero da odio e da malattie. E cos insegn il modo ai suoi discepoli per raggiungere il mondo di Brahma. E tutti coloro che avevano seguito il suo insegnamento dopo la morte alla separazione del corpo rinacquero in una sfera felice, nel mondo di Brahma. E coloro che non avevano seguito pienamente il suo insegnamento o erano rinati fra i deva dei Paranimmita-Vasavatti, o fra i deva dei Nimmanarati, o fra i deva dei Tusita, o fra i deva dello Yama , o fra i deva dei Trentatr Dei o fra i deva dei Quattro Grandi Re. Il reame pi basso che alcuni di loro avevano raggiunto era quello dei gandhabba. Cos il percorso di tutte quelle persone non era infruttifero o sterile, ma fruttifero. Ricordi questo, Signore? S, Pancasikha. In quel tempo ero il Bramano, il Grande Amministratore, ed ho insegnato il percorso a tutti coloro che volevano raggiungere il mondo di Brahma. Comunque, Pancasikha quella vita santa non conduce al disincanto, alla cessazione, alla pace, alla super-conoscenza, al miglioramento intellettuale, al Nibbana, ma solamente alla nascita nel mondo di Brahma, mentre la mia vita santa conduce infallibilmente al disincanto, alla cessazione, alla pace, alla super-conoscenza, al miglioramento intellettuale, al Nibbana. E il Percorso del Nobile Ottuplice Sentiero, vale a dire: Retta visione, Retto Pensiero, Retto Discorso, Retta Azione, Retto Sostentamento, Retto Sforzo, Retta Consapevolezza, Retta Cos parl il Sublime, e Pancasikha dei gandhabba si dilett e si alliet alle parole del Sublime. E, dopo averlo salutato, svan .

Versione inglese di origine: http://www.accesstoinsight.org/canon/sutta/digha/dn19.html

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Da: http://utenti.lycos.it/tipitaka/digha/dn20.html
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Digha Nikaya 20 Mah Vagga (Grande libro)

Mah-samaya Sutta La grande riunione


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Benedetto del Cielo soggiornava tra i Sakya a Kapilavatthu nella Grande Foresta, con una grande comunit di circa cinquecento monaci, tutti arahant. E la maggior parte dei deva dei dieci sistemi cosmici si erano radunati per vedere il Benedetto del Cielo ed la comunit dei monaci. Allora un pensiero venne a quattro deva delle Pure Case: "Il Benedetto del Cielo abita tra i Sakya a Kapilavatthu nella Grande Foresta, con una grande comunit di circa cinquecento monaci, tutti arahant. E la maggior parte dei deva dei dieci sistemi cosmici si sono radunati per vedere il Benedetto del Cielo ed la comunit dei monaci. Avviciniamoci dunque al Benedetto del Cielo e, arrivando, pronunciamo ciascuno un versetto in sua presenza." Allora, come un uomo forte potrebbe stendere il suo braccio piegato o potrebbe piegare il suo braccio disteso, questi deva sparirono dai deva delle Pure Case e riapparvero davanti al Benedetto del Cielo. Avendo reso omaggio al Benedetto del Cielo, si tennero da un lato. Siccome erano l, in piedi, un deva recit questo versetto in presenza del Benedetto del Cielo: Un grande assembramento nei boschi: La folla dei deva si radunata. Siamo venuti a questo assembramento di Dhamma Per vedere l'invincibile Sangha. Allora un altro deva recit questo versetto in presenza del Benedetto del Cielo: I monaci che sono concentrati l, Hanno raddrizzato il loro proprio spirito. Come il conducente di un carro tiene le redini, I saggi custodiscono le loro facolt. Allora un altro deva recit questo versetto in presenza del Benedetto del Cielo: Avendo troncato nella sterilit, troncata la traversa, Avendo sradicato il pilastro di Indra, senza eccitazione, Errano, puri, senza macchia, Giovani naga molto addomesticati dal Perfetto Illuminato.

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Allora un altro deva recit questo versetto in presenza del Benedetto del Cielo: Quelli che hanno preso rifugio nel Buddha Non andranno incontro a disgrazia. Lasciando il loro corpo umano, Aumenteranno il numero dei deva. Il Benedetto del Cielo allora si rivolse ai monaci: "Monaci, la maggior parte dei deva dei dieci sistemi cosmici si sono radunati per vedere il Tathgata ed il Sangha dei monaci. Quelli che, in passato, furono dei Puri, dei Correttamente Svegli , si sono uniti per la maggior parte ai deva come me ora. Quelli che, nell'avvenire, saranno dei Puri, dei Correttamente Svegli ,si uniranno per la maggior parte ai deva come me ora. Vado a darvi in dettaglio i nomi della folla dei deva. Vado a descrivervi i nomi della folla dei deva. Vado ad insegnarvi i nomi della folla dei deva. Ascoltate e siate molto attenti. Vado a parlare." "Come volete, signore", risposero i monaci. Il Benedetto del Cielo dice: Recito un versetto di omaggio. Quelli che vivono l dove abitano gli spiriti, chi vive nelle grotte di montagna, risolti, concentrati, numerosi, come i leoni nascosti, chi ha sormontato la paura, col cuore candido, puro, sereno, ed imperturbabile: Sapendo che pi di 500 di essi erano venuti nella foresta di Kapilavatthu, il Maestro dice allora, ai discepoli che si concedono il suo insegnamento, "La folla dei deva si avvicinata. Scopriteli, monaci"! Ascoltando l'insegnamento, fecero un sforzo diligente. La conoscenza apparve loro, visione di esseri non uomini. Alcuni ne videro 100, altri 1,000, altri 70,000, altri ebbero la visione di 100,000 esseri non uomini. Certi ottennero una visione degli innumerevoli deva riempendo tutte le direzioni. Realizzando tutto questo, Colui che ebbe Visione si sent spinto a parlare. Il Maestro dice allora, ai discepoli che si concedono il suo insegnamento, "La folla dei deva si avvicinata. Scopriteli, monaci, mentre vi descrivo le loro glorie, uno ad uno. 7,000 yakkha che abitano la terra di Kapilavatthu, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi,

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in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta. 6,000 yakha venuti dallo Himalaya, con sfumature varie, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta. Venuti dal Monte Sata 3,000 yakkha con sfumature varie, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta. Questi 16,000 yakkha con sfumature varie potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta. 500 yakkha venuti da Vessamitta, con sfumature varie, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta. Kumbhira da Rajagaha, che abita sul Monte Vepulla, accompagnato da pi di 100,000 yakkha-Kumbhira da Rajagaha: Egli anche, venuto alla riunione nella foresta. E Dhatarattha che regna in quanto re della Direzione Est, come signore dei gandhabba: un re grande e glorioso, e numerosi sono i suoi figli: chiamati Indra, di grande forza. Potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta. E Virulha che regna in quanto re della Direzione Sud, come signore dei kumbanda: un re grande e glorioso, e numerosi sono i suoi figli chiamati Indra, di grande forza. 188

Potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta E Virupakkha che regna in quanto re della Direzione Ovest, come signore dei naga: un re grande e glorioso, e numerosi sono i suoi figli chiamati Indra, di grande forza. Potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta E Kuvera che regna in quanto re della Direzione Nord, come signore degli yakkha: un re grande e glorioso, e numerosi sono i suoi figli chiamati Indra, di grande forza. Potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta Dhatarattha venuto dalla direzione Est, Virulhaka venuto da Sud, Virupakkha venuto da Ovest, Kuvera venuto dalla direzione Nord: Questi quattro Grandi Re inglobando le quattro direzioni, risplendono, si tengono in piedi nella foresta di Kapilavatthu. Anche i loro impostori vassalli sono venuti --ingannatori, traditori-Maya, Kutendu, Vetendu, Vitu con Vituta, Candana, il Capo dei Piaceri dei Sensi, Kinnughandu, Nighandu, Panada, il Mimo, Matali, il conducente del carro dei deva, Cittasena il gandhabba, Il re Nala, il Toro del Popolo, Pacasikha venuto con Timbaru e la sua ragazza, Suriyavacchasa. Essi e altri re, gandhabba coi loro re, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta Vennero allora anche dei naga dal Lago Nabhasa, 189

da Vesali, e da Tacchaka. Dei Kambala, degli Assatara, dei Payaga, e la loro famiglia E dal fiume Yamuna viene il prestigioso naga, Dhatarattha. Il grande naga Eravanna: Egli anche, venuto alla riunione nella foresta." Essi piombano vivamente sui re naga, divini, due volte nati, alati, la loro vista pura: i Garuda, vennero dal cielo nel mezzo della foresta. Citra e Supanna sono i loro nomi. Ma il Buddha mise i re naga in sicurezza, li protesse dai Supanna. Rivolgendosi uno all'altro con parole affettuose, i naga ed i Supanna fecero del Buddha il loro rifugio. "Vinti da Indra dalla mano scagliata, alcuni Asurai che abitano l'oceano, i fratelli dei Vasava - potenti, prestigiosi-Dei molto terribili Kalakaja, gli asura Danaveghasa Vepacitti e Sucitti, Paharada, con Namuci, ed i cento figli di Bali, tutti chiamati Veroca, spiegati in potenti eserciti si sono avvicinati al loro onorato Rahu [e dissero]: 'E' l'opportunit, signore, adesso alla riunione dei monaci nella foresta.' Deva dell'acqua, della terra, del fuoco, ed del vento sono venuti qui. Varuna, Varuna, Soma come Yasa, i prestigiosi deva delle folle della buona volont e della compassione sono venuti. Questi dieci decupli eserciti, tutti con sfumature varie, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta Vendu (Visnu) e Sahali, Asama ed i gemelli Yama, i deva che dipendono dalla luna cingendo la luna, sono venuti. I deva che dipendono dal sole, cingendo il sole sono venuti. I deva che cingono le stelle dello zodiaco e gli spiriti delle nuvole sono venuti. Sakka, capo dei Vasu, il vecchio donatore, venuto. 190

Questi dieci decupli eserciti, tutti con sfumature varie, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta Arrivano allora i deva Sahabhu, fiammeggiando come creste di fiamme. Gli Arittaka, Roja, blu-fiore-di-grano. Varuna e Sahadhamma, Accuta ed Anejaka, Suleyya e Rucira, e Vasavanesi sono venuti. Questi dieci decupli eserciti, tutti con sfumature varie, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta Samana e Grandi Samana, Manusa e Fantastici Manusa, i deva corrotti dal piacere sono venuti, tutto come i deva corrotti dallo spirito. Arrivano allora dei deva verde-dorati e quelli che portano del rosso. Paraga e Grandi Paraga, dei prestigiosi deva sono venuti. Questi dieci decupli eserciti, tutti con sfumature varie, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta Dei deva bianchi, dei deva verde-rossastri, dei deva dell'aurora, sono venuti coi Veghana condotti totalmente dai deva in bianco. I Vicakkhana sono venuti. Sadamatta, Haragaja, ed i prestigiosi multicolori, Pajunna, il tonante, che porta la pioggia a tutte le terre: Questi dieci decupli eserciti, tutti con sfumature varie, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta I Khemiya, Tusita, e Yama, i prestigiosi Katthaka, Lambitaka, e capi dei Lama, i Jotinama ed Asava, i Nimmanarati sono venuti, 191

cos come i Paranimmita. Questi dieci decupli eserciti, tutti con sfumature varie, potenti, radiosi, eclatanti, prestigiosi, in festa, si sono avvicinati alla riunione dei monaci nella foresta. Questi 60 gruppi di deva, tutti con sfumature varie, sono venuti in ordine ordinato, come di altri in simile modo [pensando:] 'Andiamo a vederlo, colui che ha trasceso la nascita, chi non ha pi di limiti, chi ha attraversato la corrente, il Potente, al di l del male, come la luna liberata da una nuvola.' Subrahma e Paramatta Brahma, come dei figli del Potente, Sanankumara e Tess: Essi sono venuti anche alla riunione nella foresta. Il grande Brahma che tiene su 1,000 mondi di Brahma, che spuntato spontaneamente l, radioso: Prestigioso egli, con un corpo terribile. E dieci sovrani brahma, ciascuno signore del suo proprio campo-e tra essi sono venuti Harita Brahma cinto dal suo seguito." Quando tutti questi deva con Indra e Brahma furono venuti, Mra venne anche. Ora vedete la stupidit dello Scuro Signore! [Dice:] "Andate, afferrateli! Legateli! Legateli per la passione! Accerchiateli da ogni lato! Non lasciate assolutamente nessuno scappare"! Cos premeva il suo scuro esercito, il grande signore della guerra, colpendo il suolo della sua mano, facendo un baccano orribile, come quando una nuvola di tempesta esplode col tuono, i lampi, e dei torrenti di pioggia. Ma allora si ritir, arrabbiato, senza persona sotto il suo controllo. Realizzando tutto questo, Colui che ebbe la Visione si sent spinto a parlare. Il Maestro dice allora, ai discepoli che si concedono il suo insegnamento, "L'esercito di Mra si avvicinato. Scopritela, monaci"! 192

Ascoltando l'insegnamento, fecero un sforzo diligente. L'esercito picchi in ritirata allontanandosi da quelli senza passione, senza togliere un capello dai loro corpi. Avendo guadagnato tutti la battaglia --prestigiosi, avendo superato la paura-si rallegrano con tutti gli esseri: Discepoli eccezionali in seno alla razza umana.

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Digha Nikaya 21 Mah Vagga (Grande libro)

Sakkapanha Sutta Le domande di Sakka


(estratto)
Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

.. Appena giunto davanti al Sublime, Sakka il re dei deva chiese la sua prima domanda: Signore, incatenati, pensano: Possiamo vivere liberi dallostilit, liberi dalla violenza, liberi dalla rivalit, liberi da malattie, liberi da tutto ci che ostile? cos i deva, gli esseri umani, gli asura, i naga, i gandhabba e tutti gli altri esseri, tuttavia vivono in ostilit, violenza, rivalit, malattie, con tutto ci che ostile. Cos Sakka fece la sua prima domanda al Sublime, e il Sublime, replic: I deva, gli esseri umani, gli asura, i naga, i gandhabba e tutti gli altri esseri sono incatenati dallinvidia e dallavarizia, cos perch sebbene pensano, Possiamo vivere liberi dallostilit, liberi dalla violenza, liberi dalla 193

rivalit, liberi da malattie, liberi da tutto ci che ostile? - tuttavia essi vivono in ostilit, violenza, rivalit, malattie, con tutto ci che ostile. Cos rispose il Sublime alla domanda di Sakka il re dei deva. Gratificato, Sakka fu deliziato ed espresse la sua approvazione alle parole del Sublime. Cos , o Benedetto. Cos , o Sublime. Ascoltando la risposta del Benedetto, gli chiese unulteriore domanda: Ma qual la causa, signore, dellinvidia e dellavarizia, qual la loro origine, da cosa nascono, qual la loro fonte? Quando entrano negli esseri? Quando non cessano di esistere? Invidia ed avarizia hanno lattaccamento come loro causa, hanno lattaccamento come loro origine, hanno lattaccamento come ci che gli d nascita, hanno lattaccamento come loro fonte. Quando lattaccamento esiste, loro entrano negli esseri e quando lattaccamento non esiste loro non entrano negli esseri. Ma, signore, qual la causa dellattaccamento, qual la sua origine, ci che gli d nascita, la sua fonte? Quando entra negli esseri? Quando non entra? Lattaccamento ha il desiderio come sua causa, come sua origine, ci che gli d nascita, come sua fonte. Quando il desiderio esiste esso entra negli esseri. Quando il desiderio non esiste esso non entra. Ma, signore, qual la causa del desiderio, la sua origine, ci che gli d nascita, la sua fonte? Il desiderio ha come sua causa, come sua origine, come ci che gli d nascita, come sua fonte: il pensare. Ma, signore, qual la causa del pensare, qual la sua origine, ci che gli d nascita, la sua fonte? Quando entra negli esseri? Quando non entra? Il pensare ha come sua causa, come sua origine, come ci che gli d nascita, come sua fonte: le percezioni e le categorie di complicazione. E qual la pratica, signore: un monaco come esercita una pratica salda, come fa cessare le percezioni e le categorie di complicazione? La gioia di due tipi, re dei deva: per essere perseguita e per non essere perseguita. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto? Quando si conosce una sensazione di gioia. - Come perseguo questa gioia, le qualit mentali cattive aumentano e quelle buone diminuiscono, quel tipo di gioia non deve essere perseguita. Quando si conosce una sensazione di gioia. Cos perseguo questa gioia, le qualit mentali cattive diminuiscono mentre quelle buone aumentano; quel tipo di gioia deve essere perseguita. E questo tipo di gioia pu essere accompagnata da una giusta valutazione e da un pensiero giusto o libero da esse. Delle due, lultima la pi sottile. La gioia di due tipi, re dei deva: per essere perseguita e per non essere perseguita. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto. Il dolore di due tipi, re dei deva: per essere perseguito e per non essere perseguito. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto?

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Quando si conosce una sensazione di dolore. Come perseguo questo dolore, le qualit mentali cattive aumentano, mentre quelle buone diminuiscono; quel tipo di dolore non deve essere perseguito. Quando si conosce una sensazione di dolore. Come perseguo questo dolore, le qualit mentali cattive diminuiscono, mentre quelle buone aumentano; quel tipo di dolore deve essere perseguito. E questo tipo di dolore pu essere accompagnato da una giusta valutazione e da un pensiero giusto o libero da esse. Delle due, lultima la pi sottile. Il dolore di due tipi, re dei deva: per essere perseguito e per non essere perseguito. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto. Lequanimit di due tipi, re dei deva: per essere perseguita e per non essere perseguita. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto? Quando si conosce una sensazione di equanimit, Come perseguo questa equanimit, le qualit mentali cattive aumentano e quelle buone diminuiscono, quel tipo di equanimit non deve essere perseguita. Quando si conosce una sensazione di equanimit. Cos perseguo questa equanimit, le qualit mentali cattive diminuiscono mentre quelle buone aumentano; quel tipo di equanimit deve essere perseguita. E questo tipo di equanimit pu essere accompagnata da una giusta valutazione e da un pensiero giusto o libero da esse. Delle due, lultima la pi sottile. Lequanimit di due tipi, re dei deva: per essere perseguita e per non essere perseguita. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto. Cos si pratica, re dei deva: un monaco che si esercita una pratica ferma, ha fatto cessare le percezioni e le categorie di complicazione. Cos rispose il Benedetto alle domande di Sakka, il re dei deva. Gratificato Sakka si delizi ed espresse la sua approvazione alle parole del Benedetto: Cos , Benedetto. Cos , Sublime. Ascoltando la risposta del Benedetto alla sua domanda, il mio dubbio estirpato, la mia perplessit superata. Allora Sakka, essendosi deliziato ed avendo espresso la sua approvazione alle parole del Benedetto, gli chiese unulteriore domanda: Ma come, signore, un monaco pratica il controllo con le regole del Patimokka? La condotta del corpo di due tipi, re dei deva: per essere perseguita e per non essere perseguita. La condotta verbale di due tipi, re dei deva: per essere perseguita e per non essere perseguita. Il ricercare di due tipi: per essere perseguito e per non essere perseguito. La condotta del corpo di due tipi, re dei deva: per essere perseguita e per non essere perseguita. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto? Quando si conosce la condotta del corpo: Cos perseguo questa condotta, le qualit mentali cattive diminuiscono mentre quelle buone aumentano; quel tipo di condotta deve essere perseguita. E questo tipo di condotta pu essere accompagnata da una giusta valutazione e da un pensiero giusto o libero da esse. Delle due, lultima la pi sottile. La condotta del corpo di due tipi, re dei deva: per essere perseguita e per non essere perseguita. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto.

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La condotta verbale di due tipi: per essere perseguita e per non essere perseguita. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto? Quando si conosce la condotta verbale: Cos perseguo questa condotta, le qualit mentali cattive diminuiscono mentre quelle buone aumentano; quel tipo di condotta deve essere perseguita. E questo tipo di condotta pu essere accompagnata da una giusta valutazione e da un pensiero giusto o libero da esse. Delle due, lultima la pi sottile. La condotta verbale di due tipi, re dei deva: per essere perseguita e per non essere perseguita. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto. Il ricercare di due tipi: per essere perseguito e per non essere perseguito. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto? Quando si conosce il ricercare: Cos perseguo questa ricerca, le qualit mentali cattive diminuiscono mentre quelle buone aumentano; quel tipo di ricerca deve essere perseguita. E questo tipo di ricerca pu essere accompagnata da una giusta valutazione e da un pensiero giusto o libero da esse. Delle due, lultima la pi sottile. Il ricercare di due tipi, re dei deva: per essere perseguito e per non essere perseguito. Cos stato detto. E in riferimento a ci che stato detto. Cos un monaco pratica il controllo con le regole del Patimokka, re dei deva. Cos rispose il Benedetto alle domande di Sakka, il re dei deva. Gratificato Sakka si delizi ed espresse la sua approvazione alle parole del Benedetto: Cos , Benedetto. Cos , Sublime. Ascoltando la risposta del Benedetto alla sua domanda, il mio dubbio estirpato, la mia perplessit superata. Allora Sakka, essendosi deliziato ed avendo espresso la sua approvazione alle parole del Benedetto, gli chiese unulteriore domanda: Ma come, signore, un monaco pratica il controllo con considerazione delle facolt dei sensi? Le forme percepibili dallocchio sono di due tipi, re dei deva: per essere perseguite e per non essere perseguite. I suoni percepibili dallorecchio sono di . Gli odori percepibili dal naso sono di . I sapori percepibili dalla lingua sono di .. Le sensazioni tattili percepibili dal corpo sono di Le idee percepibili dallintelletto sono di A queste parole, Sakka, il re dei deva, disse al Benedetto: Signore, ho capito i significati particolari dellaffermazione sul dolore del Benedetto. Se si perseguisse un certo tipo di forma percepibile dallocchio e le qualit mentali cattive aumentano, mentre quelle buone diminuiscono, quel tipo di forma percepibile dallocchio non dovrebbe essere perseguita. 196

Ma, se si perseguisse un certo tipo di forma percepibile dallocchio e le qualit mentali cattive diminuiscono, mentre quelle buone aumentano, quel tipo di forma percepibile dallocchio dovrebbe essere perseguita. Se si perseguisse un certo tipo di suono percepibile dallorecchio Se si perseguisse un certo tipo di odore percepibile dal naso Se si perseguisse un certo tipo di sapore percepibile dalla lingua . Se si perseguisse un certo tipo di sensazione tattile percepibile dal corpo Se si perseguisse un certo tipo di idea percepibile dallintelletto Ho capito il significato particolare dellaffermazione sul dolore del Benedetto. Ascoltando la risposta del Benedetto alla mia domanda, i miei dubbi sono estirpati, le mie perplessit superate. Quindi Sakka essendosi deliziato ed avendo espresso la sua approvazione alle parole del Benedetto, gli chiese unulteriore domanda: Signore, tutti i preti e contemplativi insegnano la stessa dottrina, aderiscono agli stessi precetti, desiderano le stesse cose, aspirano alla stessa meta? No, re dei deva, tutti i preti e contemplativi non insegnano la stessa dottrina, non aderiscono agli stessi precetti, non desiderano le stesse cose, non aspirano alla stessa meta. Perch, signore, tutti i preti e contemplativi non insegnano la stessa dottrina, non aderiscono agli stessi precetti, non desiderano le stesse cose, non aspirano alla stessa meta? Il mondo costruito su molte propriet, varie propriet. Siccome vi sono molte e varie propriet nel mondo, allora ogni propriet viene stabilita, e gli esseri viventi si trincerano e si chiudono in essa dicendo: Soltanto questo vero, altre opinioni sono sbagliate. Perci non tutti i preti e contemplativi insegnano la stessa dottrina, aderiscono agli stessi precetti, desiderano le stesse cose, aspirano alla stessa meta. Ma, signore, tutti i preti e contemplativi sono completi, liberi da legami, seguaci della vita santa, completamente perfetti? No, re dei deva, non tutti i preti e contemplativi sono completi, liberi da legami, seguaci della vita santa, completamente perfetti. Ma, perch, signore, tutti i preti e contemplativi non sono completi, liberi da legami, seguaci della vita santa, completamente perfetti? Quei monaci che hanno realizzato la totale cessazione della brama sono gli unici che sono interamente completi, liberi da legami, seguaci della vita santa, completamente perfetti. Perci non tutti i preti e contemplativi sono completi, liberi da legami, seguaci della vita santa, completamente perfetti. Cos, allora, il Benedetto rispose alla domanda di Sakka, il re dei deva. Gratificato Sakka si delizi ed espresse la sua approvazione alle parole del Benedetto: Cos , Benedetto. Cos , Sublime. Ascoltando la risposta del Benedetto alla sua domanda, il mio dubbio estirpato, la mia perplessit superata. 197

Allora Sakka, deliziato ed avendo espresso approvazione alle parole del Benedetto, gli disse: Il desiderare una malattia, il desiderare una freccia. Ti seduce, ti attrae in questo o in quel modo di essere, perci si rinasce in unaltra o bassa condizione. Comunque altri preti e contemplativi non mi hanno dato la possibilit di fare queste domande, il Benedetto ha risposto in modo esauriente, cos ha strappato la freccia della mia incertezza e perplessit. Re dei deva, rifaresti queste domande a dei preti e contemplativi? S, signore, le rifarei. Mi dici come risponderebbero? Non il caso avendo parlato con il Benedetto o un altro come lui. Allora, dimmi re dei deva. Essendo andato da costoro che consideravo preti e contemplativi, i quali vivono in dimore isolate, gli chiesi queste domande. Ma quando le ho chieste, essi erano in difficolt. Essendo in difficolt, mi chiesero : Qual il tuo nome? risposi : Io sono Sakka, il re dei deva. Cos mi chiesero ancora: Quale karma hai avuto per avere questa condizione? Cos insegnai loro il Dhamma come lo avevo sentito ed imparato. E loro furono gratificati e dissero: Abbiamo visto Sakka, il re dei deva, ed egli ha risposto alle nostre domande. Cos, invece di diventare loro discepolo, lo diventarono loro. Perch, signore, io sono il discepolo del Benedetto, il vincitore della corrente, risoluto, mai pi destinato a condizioni di dolore, il perfetto svegliato. Re dei deva, ricordi ancora esperienze di felicit e di gioia? S, signore. E come ricordi queste esperienze di felicit e gioia? Una volta, signore, i deva e gli asura erano in guerra. E in quella battaglia i deva vinsero, mentre gli asura furono sconfitti. Avendo vinto la battaglia, come vincitore, un pensiero mi venne: Qualunque sia il divino nutrimento degli asura, qualunque sia il divino nutrimento dei deva, i deva adesso sono contenti. - Ma, la mia felicit e gioia erano nella sfera della violenza e delle armi. Essa non porta al disincanto, allimparzialit, alla cessazione, alla calma, a dirigere la conoscenza per il perfetto risveglio. Ma la mia felicit e la mia gioia ascoltando il Dhamma del Benedetto nella sfera della non violenza, senza armi. . Essa porta al disincanto, allimparzialit, alla cessazione, alla calma, a dirigere la conoscenza per il perfetto risveglio, al Compiuto.

. Allora Sakka, il re dei deva, tocc la terra con la sua mano e disse per tre volte: Omaggio al Perfetto, al Benedetto, al Completamente Risvegliato. Mentre era data questa spiegazione, nacque a Sakka locchio del Dhamma senza polvere e senza macchia. Chi soggetto alla nascita soggetto a morire. E cos fecero anche gli altri 80.000 deva. 198

In base alle risposte date dal Benedetto alle domande di Sakka, questo discorso chiamato Le domande di Sakka.
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Digha Nikaya 22 Mah Vagga (Grande libro)

Mah-satipatthana Sutta I quattro fondamenti della presenza mentale


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Benedetto soggiornava nel paese dei Kuru, in una citt dei Kuru chiamata Kammasadhamma. L il Benedetto si rivolto ai monaci dicendo: Monaci. I monaci hanno risposto:Signore. Il Benedetto allora disse: ' I quattro fondamenti della presenza mentale sono il sentiero diretto per la purificazione degli esseri, per vincere la sofferenza e la pena, per liberarsi dal dolore e dallangoscia, per realizzare il giusto metodo e raggiungere la liberazione. Quali quattro? Ecco: un monaco rimane concentrato presso il corpo sul corpo - instancabile, attento e consapevole avendo rimosso la cupidigia e langoscia nei riguardi del mondo; rimane concentrato presso le sensazione sulle sensazioni - instancabile, attento e consapevole - avendo rimosso la cupidigia e langoscia nei riguardi del mondo; rimane concentrato presso la mente sulla mente instancabile , attento e consapevole - avendo rimosso la cupidigia e langoscia nei riguardi del mondo; rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali - instancabile, attento e consapevole - avendo rimosso la cupidigia e langoscia nei riguardi del mondo.

La contemplazione del corpo 199

E come fa un monaco a rimanere concentrato presso il corpo sul corpo? Un monaco si reca in una foresta, ai piedi di un albero in un luogo isolato, siede incrociando le gambe, mantenendo il corpo eretto e applicando la piena attenzione. Consapevole inspira, consapevole espira. Quando inspira lungamente consapevole di inspirare lungamente; quando espira lungamente consapevole di espirare lungamente; quando inspira brevemente, consapevole di inspirare brevemente; quando espira brevemente consapevole di espirare brevemente. Egli si esercita ad inspirare sperimentando lintero corpo e ad espirare sperimentando lintero corpo. Egli si esercita ad inspirare calmando lattivit corporea dellinspirazione e ad espirare calmando lattivit corporea dellespirazione. Cos come un abile vasaio o il suo apprendista facendo girare lungamente (la ruota) sa che la sta facendo girare lungamente, oppure facendo girare brevemente (la ruota) sa che la sta facendo girare brevemente. Cos il monaco quando inspira lungamente consapevole di inspirare lungamente, quando espira lungamente consapevole di espirare lungamente, quando inspira brevemente consapevole di inspirare brevemente e quando espira brevemente consapevole di espirare brevemente. Egli si esercita ad inspirare calmando lattivit corporea dellinspirazione e ad espirare calmando lattivit corporea dellespirazione. In questo modo rimane concentrato presso il corpo interno sul corpo, o presso il corpo esterno sul corpo o interiormente e esteriormente presso il corpo. Oppure rimane concentrato sul fenomeno del nascere del corpo, o sul fenomeno del cessare del corpo o sui fenomeni del nascere e cessare del corpo. La sua consapevolezza che esiste un corpo viene mantenuta fino allo stato di pi alta conoscenza e di piena presenza mentale. Egli rimane libero e nulla desidera al mondo. Cos un monaco rimane concentrato presso il corpo sul corpo. Inoltre: il monaco, quando cammina, consapevole che sta camminando, quando in piedi consapevole che sta in piedi, quando seduto consapevole che sta seduto, quando sdraiato consapevole che sta sdraiato. In qualsiasi posizione sia il proprio corpo egli ne consapevole. Inoltre: il monaco pienamente consapevole di ci che sta facendo, quando viene e quando va; quando guarda e quando non guarda; quando si china e quando si distende; quando indossa l'abito e quando porta la scodella dell'elemosina; quando mangia e quando beve; quando mastica e quando gusta; quando defeca e quando urina; quando cammina o quando sta seduto; quando saddormenta e quando si risveglia, quando parla e quando rimane in silenzio, egli sempre pienamente consapevole. Come se vi fosse un sacco, con due aperture una sopra e una sotto, pieno di vari tipi di grani frumento, riso, fagioli verdi, fagioli nani, semi di sesamo, riso decorticato - e un uomo di buona vista, aprendolo, controllasse: Questo frumento. Questo riso. Questi sono fagioli verdi. Questi sono fagioli nani. Questi sono semi di sesamo. Questo riso decorticato, cos o monaci, un monaco contempla il proprio stesso corpo: dalle piante dei piedi verso lalto e dalla cima della testa verso il basso, coperto dalla pelle e pieno di vari generi di cose impure: 'in questo corpo ci sono capelli, peli, unghie, denti, pelle, carne, tendini, ossa, midollo osseo, reni, cuore, fegato, pleura, milza, polmoni, stomaco, intestini, esofago, feci, bile, flegma, pus, sangue, sudore, grasso, lacrime, siero, saliva, muco, liquido articolare, urina. Come se un abile macellaio o il suo apprendista, dopo aver macellato una mucca, la divideresse a pezzi, cos il monaco contempla il proprio stesso corpo in termini di elementi: 'in questo corpo c lelemento terra, lelemento acqua, lelemento fuoco e lelemento aria. O ancora, come se dovesse osservare un cadavere gettato in una fossa aperta - un giorno, due giorni, tre giorni gonfio, livido, putrefatto, cos il monaco contempla il proprio stesso corpo: uguale la sua natura, uguale il suo futuro, uguale il suo destino inevitabile O ancora, come se dovesse osservare un cadavere gettato in una fossa aperta, divorato da corvi, avvoltoi, falchi, cani, iene e da altre specie di animali, cos il monaco contempla il proprio stesso 200

corpo: uguale la sua natura, uguale il suo futuro, uguale il suo destino inevitabile O ancora, come se dovesse osservare un cadavere gettato in una fossa aperta, ridotto ad uno scheletro dove carne e sangue sono dissolti, tenuto assieme solo dai tendini, cos il monaco contempla il proprio stesso corpo: uguale la sua natura, uguale il suo futuro, uguale il suo destino inevitabile O ancora, come se dovesse osservare un cadavere gettato in una fossa aperta, uno scheletro senza pi carne, con sangue sparso sulle ossa tenute assieme dai tendini, cos il monaco contempla il proprio stesso corpo: uguale la sua natura, uguale il suo futuro, uguale il suo destino inevitabile O ancora , come se dovesse osservare un cadavere gettato in una fossa aperta, uno scheletro senza pi sangue n carne con le ossa tenute assieme dai tendini, cos il monaco contempla il proprio stesso corpo: uguale la sua natura, uguale il suo futuro, uguale il suo destino inevitabile O ancora, come se dovesse osservare un cadavere gettato in una fossa aperta, ridotto ad un mucchio dossa non pi tenute assieme dai tendini, sparse in tutte le direzioni: qui un osso della mano, l un osso del piede, della gamba, della coscia, dellanca , una costola, una mandibola, denti e frammenti del cranio, cos il monaco contempla il proprio stesso corpo: uguale la sua natura, uguale il suo futuro, uguale il suo destino inevitabile O ancora, come se dovesse osservare un cadavere gettato in una fossa aperta, di cui rimangono solo le ossa, bianche come le conchiglie, cos il monaco contempla il proprio stesso corpo: uguale la sua natura, uguale il suo futuro, uguale il suo destino inevitabile O ancora, come se dovesse osservare un cadavere gettato in una fossa aperta, le cui ossa, dopo un anno, sono state ammucchiate, cos il monaco contempla il proprio stesso corpo: uguale la sua natura, uguale il suo futuro, uguale il suo destino inevitabile O ancora, come se dovesse vedere un cadavere gettato in una fossa aperta, ridotto ad ossa putrefatte e polverizzate, cos il monaco contempla il proprio stesso corpo: uguale la sua natura, uguale il suo futuro, uguale il suo destino inevitabile In questo modo rimane concentrato presso il corpo interno sul corpo, o presso il corpo esterno sul corpo o interiormente e esteriormente presso il corpo sul corpo. Oppure rimane concentrato sul fenomeno del nascere del corpo, o sul fenomeno del cessare del corpo o sui fenomeni del nascere e cessare del corpo. La sua consapevolezza che esiste un corpo viene mantenuta fino allo stato di pi alta conoscenza e di piena presenza mentale. Egli rimane libero e nulla desidera al mondo. Cos un monaco rimane concentrato presso il corpo sul corpo.

La contemplazione delle sensazioni E come fa un monaco a rimanere concentrato presso le sensazioni sulle sensazioni? Un monaco, quando prova una sensazione dolorosa, consapevole di provare una sensazione dolorosa. Quando prova una sensazione piacevole, consapevole di provare una sensazione piacevole. Quando prova una sensazione indifferente, consapevole di provare una sensazione indifferente. Quando prova una sensazione dolorosa materiale, consapevole di provare una sensazione dolorosa materiale. Quando prova una sensazione dolorosa non materiale, consapevole di provare una sensazione dolorosa non materiale. Quando prova una sensazione piacevole materiale, consapevole di provare una sensazione piacevole materiale. Quando prova una sensazione piacevole non materiale, consapevole di provare una sensazione piacevole non materiale. Quando prova una sensazione indifferente materiale, consapevole di provare una sensazione indifferente materiale. Quando prova una sensazione indifferente non materiale, consapevole di provare una sensazione indifferente non materiale. In questo modo rimane concentrato presso le sensazioni interne sulle sensazioni, o presso le sensazioni esterne sulle sensazioni o interiormente e esteriormente presso le sensazioni sulle 201

sensazioni. Oppure rimane concentrato sul fenomeno del nascere delle sensazioni, o sul fenomeno del cessare delle sensazioni o sui fenomeni del nascere e cessare delle sensazioni. La sua consapevolezza che esistono le sensazioni viene mantenuta fino allo stato di pi alta conoscenza e di piena attenzione. Egli rimane libero e nulla desidera al mondo. Cos un monaco rimane concentrato presso le sensazioni sulle sensazioni.

La consapevolezza della mente E come fa un monaco a rimanere concentrato presso la mente sulla mente? Un monaco, quando nella mente vi passione, consapevole che nella mente c passione. Quando nella mente non vi passione, consapevole che nella mente non c passione. Quando nella mente vi avversione, consapevole che nella mente c avversione. Quando nella mente non vi avversione, consapevole che nella mente non c avversione. Quando nella mente vi delusione, consapevole che nella mente c delusione. Quando nella mente non vi delusione, consapevole che nella mente non c delusione. 'Quando la mente limitata, consapevole che la mente limitata. Quando la mente agitata, consapevole che la mente agitata. Quando la mente esaltata, consapevole che la mente esaltata. Quando la mente non esaltata, consapevole che la mente non esaltata. Quando la mente trascesa, consapevole che la mente trascesa. Quando la mente non trascesa, consapevole che la mente non trascesa. Quando la mente concentrata, consapevole che la mente concentrata. Quando la mente non concentrata, consapevole che la mente non concentrata. Quando la mente liberata, consapevole che la mente liberata. Quando la mente non liberata, consapevole che la mente non liberata. In questo modo rimane concentrato presso la mente interna sulla mente, o presso la mente esterna sulla mente o interiormente e esteriormente presso la mente sulla mente. Oppure rimane concentrato sul fenomeno del nascere della mente, o sul fenomeno del cessare della mente o sui fenomeni del nascere e cessare della mente. La sua consapevolezza che esiste la mente viene mantenuta fino allo stato di pi alta conoscenza e di piena attenzione. Egli rimane libero e nulla desidera al mondo. Cos un monaco rimane concentrato sulla mente in essa e su essa.

La contemplazione degli oggetti mentali E come fa un monaco a rimanere concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali? Un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai cinque ostacoli. E come un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai cinque ostacoli? Quando in lui vi desiderio sensuale, un monaco consapevoleche 'vi desiderio sensuale in me.' O, quando in lui non vi desiderio sensuale, consapevole che 'non c desiderio sensuale in me.' Egli consapevole come nasca il desiderio sensuale non ancora nato. E consapevole come il desiderio sensuale nato in lui venga abbandonato. Ed consapevole come il desiderio sensuale una volta abbandonato - non compaia pi. Cos quando in lui sono presenti: malizia o pigrizia e torpore o ansia ed agitazione o dubbio o altri oggetti mentali; egli ne consapevole. In questo modo rimane concentrato presso gli oggetti mentali interni sugli oggetti mentali, o presso gli oggetti mentali esterni sugli oggetti mentali o interiormente e esteriormente presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali. Oppure rimane concentrato sul fenomeno del nascere degli oggetti 202

mentali, o sul fenomeno del cessare degli oggetti mentali o sui fenomeni del nascere e cessare degli oggetti mentali. La sua consapevolezza che esistono gli oggetti mentali viene mantenuta fino allo stato di pi alta conoscenza e di piena attenzione. Egli rimane libero e nulla desidera al mondo. Cos un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai cinque ostacoli. Un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai cinque aggregati dellattaccamento (khandha). E come un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai cinque aggregati dellattaccamento (khandha)? Un monaco consapevole che questa la forma (rupa), questa la sua origine, questa la sua cessazione.' ; queste sono le sensazioni (vedana), questa la loro origine, questa la loro cessazione.' ; questa la percezione (sanna), questa la sua origine, questa la sua cessazione.' ; questi sono gli elementi condizionati (sankhara pensiero discorsivo, volizione), questa la loro origine, questa la loro cessazione.' ; questa la coscienza (vinnana), questa la sua origine, questa la sua cessazione.'; In questo modo rimane concentrato presso gli oggetti mentali interni sugli oggetti mentali, o presso gli oggetti mentali esterni sugli oggetti mentali o interiormente e esteriormente presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali. Oppure rimane concentrato sul fenomeno del nascere degli oggetti mentali, o sul fenomeno del cessare degli oggetti mentali o sui fenomeni del nascere e cessare degli oggetti mentali. La sua consapevolezza che esistono gli oggetti mentali viene mantenuta fino allo stato di pi alta conoscenza e di piena attenzione. Egli rimane libero e nulla desidera al mondo. Cos un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai cinque aggregati dellattaccamento (khandha). Un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai sei sensi della percezione, interni ed esterni. E come un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai sei sensi della percezione, interni ed esterni. Un monaco conosce locchio, conosce le forme, conosce quei legami generati dal contatto tra occhio e forme. Egli consapevole come nascano questi legami non ancora nati. E consapevole come questi legami nati in lui vengano abbandonati. Ed consapevole come tali legami una volta abbandonati non compaiano pi. Cos, conoscendo lorecchio ed il suono; il naso e lodore; la lingua ed il sapore; il corpo e le sensazioni fisiche come nascano questi legami generati dal contatto. E consapevole come questi legami nati in lui vengano abbandonati. Ed consapevole come tali legami una volta abbandonati non compaiano pi. In questo modo rimane concentrato presso gli oggetti mentali interni sugli oggetti mentali, o presso gli oggetti mentali esterni sugli oggetti mentali o interiormente e esteriormente presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali. Oppure rimane concentrato sul fenomeno del nascere degli oggetti mentali, o sul fenomeno del cessare degli oggetti mentali o sui fenomeni del nascere e cessare degli oggetti mentali. La sua consapevolezza che esistono gli oggetti mentali viene mantenuta fino allo stato di pi alta conoscenza e di piena attenzione. Egli rimane libero e nulla desidera al mondo. Cos un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai sei sensi della percezione, interni ed esterni.

I sette fattori del Risveglio

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Un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai sette fattori del risveglio. E come un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento ai sette fattori del risveglio? Quando in lui presente il fattore del risveglio della presenza mentale consapevole che in lui vi la presenza mentale come fattore del risveglio Oppure quando in lui non presente il fattore del risveglio della presenza mentale consapevole che in lui non c la presenza mentale come fattore del risveglio. Egli consapevole come vi sia il nascere della presenza mentale - non ancora sorta come fattore del risveglio. E consapevole del completamento dello sviluppo della presenza mentale come fattore del risveglio, una volta che questa sorta.
(La stessa formula ripetuta per i rimanenti fattori del Risveglio: analisi della dottrina, persistenza, beatitudine, serenit, concentrazione ed equanimit.)

In questo modo rimane concentrato presso gli oggetti mentali interni sugli oggetti mentali, o presso gli oggetti mentali esterni sugli oggetti mentali o interiormente e esteriormente presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali. Oppure rimane concentrato sul fenomeno del nascere degli oggetti mentali, o sul fenomeno del cessare degli oggetti mentali o sui fenomeni del nascere e cessare degli oggetti mentali. La sua consapevolezza che esistono gli oggetti mentali viene mantenuta fino allo stato di pi alta conoscenza e di piena attenzione. Egli rimane libero e nulla desidera al mondo. Cos un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali, in riferimento ai sette fattori del risveglio. Le Quattro Nobili Verit Un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento alle quattro nobili verit. E come un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali in riferimento alle quattro nobili verit? Egli conosce attraverso lesperienza presente Questo il dolore Questa lorigine del dolore Questa la cessazione del doloreQuesto il sentiero che porta alla cessazione del dolore (I) E cos, o monaci, la nobile verit del dolore? La nascita dolore, la vecchiaia dolore, la morte dolore, la sofferenza, le lamentazioni, il dolore fisico, langoscia e la disperazione sono dolore. Essere costretti al contatto con ci che non si ama dolore, essere separati da ci che si ama dolore. Non ottenere ci che si desidera dolore. In breve i cinque aggregati dellattaccamento (khandha) sono dolore. 'E cos la nascita? Ogni nascita, il nascere, il discendere, il venire al mondo, luscire, lapparire degli aggregati e acquisire la sfera dei sensi - di vari esseri in questo o quel gruppo di esseri questo chiamato nascita. 'E cos la vecchiaia? Ogni invecchiamento, la decadenza, la fragilit, la canizie, la rugosit, il declino della forza vitale, lindebolimento delle facolt di vari esseri in questo o quel gruppo di esseri, questo chiamato vecchiaia. 'E cos la morte? Ogni decesso, la distruzione, la scomparsa, il morire, la morte, lesaurimento del proprio tempo, la distruzione degli aggregati, luscita dal corpo, linterruzione delle facolt vitali di vari esseri in questo o quel gruppo di esseri, questo chiamato morte. 'E cos la sofferenza? Ci che dispiace, lafflizione, la tristezza, il dispiacere, il dolore interiore di chi soffre per la cattiva sorte, lessere colpito da eventi dolorosi, questa chiamata sofferenza. E cos la lamentazione? Ogni pianto, laddolorarsi, il grido, le lacrime, il piangere, il lamento di chiunque soffra per la cattiva sorte, colpito da eventi dolorosi, questa chiamata lamentazione. E cos il dolore fisico? Ogni dolore che colpisce il corpo, disagio, dolore e stress causati dal 204

contatto fisico, questo chiamato dolore fisico. E cos langoscia? Ogni dolore psichico, disagio mentale, dolore e stress che nascono dal contatto con la mente, questa chiamata angoscia. E cos la disperazione? Ogni depressione, la disperazione di chiunque soffra per la cattiva sorte, colpito da eventi dolorosi, questa chiamata disperazione. E perch doloroso essere costretti al contatto con ci che non si ama? Quando uno soggetto a visioni, suoni, odori, sapori o sensazioni tattili indesiderabili, sgradevoli, ripugnanti. Oppure quando ha contatti, connessioni, relazioni, interazioni con quelli che gli augurano malattie, che desiderano il suo male, il suo disagio, la sua schiavit. Questo chiamato dolore causato dal contatto con ci che non si ama. E perch doloroso essere separati da ci che si ama? Quando uno privato delle visioni, suoni, odori, sapori o sensazioni tattili desiderabili, gradevoli, attraenti. Oppure quando non ha contatti, connessioni, relazioni, interazioni con quelli che desiderano il suo bene, il suo benessere, il suo agio, la sua libert dalla schiavit. Separato da madre, padre, fratelli, sorelle, amici, compagni o parenti. Questo chiamato dolore causato dalla separazione da ci che si ama. E perch doloroso non ottenere ci che si desidera? Per le creature soggette alla nascita nasce il desiderio se si potesse non essere pi soggetti alla nascita, se si potesse non nascere pi. Ma questo con il desiderio non pu essere raggiunto. Questo il dolore che consiste nel non ottenere ci che si desidera. Per le creature soggette alla vecchiaia . Alla malattia. alla morte .. alla sofferenza ..alla lamentazione al dolore fisico allangoscia .. alla disperazione nasce il desiderio se si potesse non essere pi soggetti alla disperazione, se si potesse non disperarci pi. Ma questo con il desiderio non pu essere raggiunto. Questo il dolore che consiste nel non ottenere ci che si desidera. E quali sono i cinque aggregati dellattaccamento (khandha) che, in breve, sono dolore? La forma (rupa), le sensazioni (vedana), la percezione (sanna), gli elementi condizionati (sankhara pensiero discorsivo, volizione), la coscienza (vinnana). Questi sono chiamati i cinque aggregati dellattaccamento che in breve sono dolore . Questa chiamata la nobile verit del dolore. (II) E cos, o monaci, la nobile verit dellorigine del dolore? Il desiderio di ulteriori nascite, accompagnato dalla passione e dal piacere, goduto qui e l come il desiderio di piaceri sensuali, il desiderio di essere, il desiderio di non essere. E dove nasce questo desiderio quando nasce? E dove si stabilisce quando si stabilisce? In tutto quello che gradevole e attraente in termini mondani: qui che il desiderio nasce quando nasce ed qui che si stabilisce quando si stabilisce. E cos gradevole e attraente in termini mondani? Locchio conduce a ci che gradevole e attraente in termini mondani: qui dove nasce questo desiderio quando nasce. Qui si stabilisce quando si stabilisce. Lorecchio Il naso ..La lingua ..Il corpo ..La mente La forma . Il suono ..Il profumo Il sapore Il contatto fisico . Le idee ..

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La coscienza visiva .. La coscienza uditiva ..La coscienza olfattiva ..La coscienza gustativa La coscienza fisica ..La coscienza mentale .. Il contatto visivo .. Il contatto uditivo ..Il contatto olfattivo Il contatto gustativo .. Il contatto fisico Il contatto mentale .. La sensazione nata dal contatto visivo .. La sensazione nata dal contatto uditivo La sensazione nata dal contatto olfattivo . La sensazione nata dal contatto gustativo .La sensazione nata dal contatto fisico . La sensazione nata dal contatto mentale La percezione della forma .. La percezione del suono La percezione del profumo .La percezione del sapore .La percezione del contatto fisico . La percezione delle idee La valutazione della forma La valutazione del suono .. La valutazione del profumo . La valutazione del sapore La valutazione del contatto fisico ..La valutazione delle idee .. Il desiderio della forma .. Il desiderio del suono Il desiderio del profumo . Il desiderio del sapore Il desiderio del contatto fisico ..Il desiderio delle idee .. Il pensiero sostenuto rivolto alla forma Il pensiero sostenuto rivolto al suono . Il pensiero sostenuto rivolto al profumo ... Il pensiero sostenuto rivolto al sapore . Il pensiero sostenuto rivolto al contatto fisico . Il pensiero sostenuto rivolto al idee. .La ricerca della forma ..La ricerca del suono .La ricerca del profumo ..La ricerca del sapore La ricerca del contatto fisico ..La ricerca delle idee Questa chiamata la nobile verit dellorigine del dolore. (III) E cos, o monaci la nobile verit della cessazione del dolore? La scomparsa e la cessazione senza residui, la rinuncia, labbandono, la liberazione, il lasciar andare questo desiderio. E dove, quando viene abbandonato, questo desiderio abbandonato? E quando essendo cessato esso cessa? In tutto ci che gradevole e attraente in termini mondani: qui dove questo desiderio abbandonato, quando viene abbandonato. Qui cessa, quando cessa. E cos gradevole e attraente in termini mondani? Locchio conduce a ci che gradevole e attraente in termini mondani: qui dove questo desiderio abbandonato, quando viene abbandonato. Qui cessa, quando cessa. Lorecchio Il naso La lingua . Il corpo .. La mente . La forma .Il suono .. Il profumo . Il sapore Il contatto fisico .Le idee .. La coscienza visiva .. La coscienza La coscienza olfattiva ..La coscienza gustativa . La coscienza La coscienza Il contatto visivo Il contatto uditivo. Il contatto olfattivo.Il contatto gustativo.. Il contatto fisico. Il contatto mentale. La sensazione nata dal contatto visivo .. La sensazione nata dal contatto uditivo La sensazione nata dal contatto olfattivo . La sensazione nata dal contatto gustativo .La sensazione nata dal contatto fisico . La sensazione nata dal contatto mentale 206

La percezione della forma .. La percezione del suono La percezione del profumo .La percezione del sapore .La percezione del contatto fisico . La percezione delle idee La valutazione della forma La valutazione del suono .. La valutazione del profumo . La valutazione del sapore La valutazione del contatto fisico ..La valutazione delle idee .. Il desiderio della forma .. Il desiderio del suono Il desiderio del profumo . Il desiderio del sapore Il desiderio del contatto fisico ..Il desiderio delle idee .. Il pensiero sostenuto rivolto alla forma Il pensiero sostenuto rivolto al suono . Il pensiero sostenuto rivolto al profumo ... Il pensiero sostenuto rivolto al sapore . Il pensiero sostenuto rivolto al contatto fisico . Il pensiero sostenuto rivolto al idee. La ricerca della forma ..La ricerca del suono .La ricerca del profumo ..La ricerca del sapore La ricerca del contatto fisico ..La ricerca delle idee Questa chiamata la nobile verit della cessazione del dolore. (IV) E cos o monaci la nobile verit del sentiero che porta alla cessazione del dolore? Il nobile ottuplice sentiero: retto pensiero, retta intenzione, retta parola, retta azione, retti mezzi di sostentamento, retto sforzo, retta consapevolezza, retta concentrazione. E cos il retto pensiero? La conoscenza delle quattro nobili verit: conoscenza del dolore, dellorigine del dolore, della cessazione del dolore, del sentiero che porta alla cessazione del dolore: questo chiamato retto pensiero. E cos la retta intenzione? Aspirare alla rinuncia, a liberarsi dalla malevolenza, a non nuocere: questa chiamata retta intenzione. E cos la retta parola? Astenersi dal mentire, da parole che dividono, da parole che feriscono e da chiacchiere: questa chiamata retta parola. E cos la retta azione? Astenersi dalluccidere, dal rubare, da una condotta sessuale illecita, dalluso di intossicanti. E cosa sono i retti mezzi di sostentamento? Quando un discepolo del Nobile, avendo abbandonato la propria vita disonesta, si mantiene grazie a retti mezzi di sostentamento: questi sono chiamati retti mezzi di sostentamento. E cos il retto sforzo? Quando un monaco esprime il desiderio, il tentativo, sviluppa la persistenza, mantiene la sua intenzione di evitare il sorgere di elementi nocivi e non utili, che non sono ancora sorti. Quando un monaco esprime il desiderio, il tentativo, sviluppa la persistenza, mantiene la sua intenzione di abbandonare gli elementi nocivi e non utili, che sono sorti. Quando un monaco esprime il desiderio, il tentativo, sviluppa la persistenza, mantiene la sua intenzione di far sorgere elementi utili, che non sono ancora sorti. Quando un monaco esprime il desiderio, il tentativo, sviluppa la persistenza, mantiene la sua intenzione di mantenere, non confondere, aumentare, completare, sviluppare e culminare gli elementi utili che sono sorti: questo chiamato retto sforzo. E cos la retta consapevolezza? Quando un monaco rimanendo concentrato sul corpo in esso e su esso - energico, attento e consapevole - abbandona le passioni e langoscia relative al mondo. Rimanendo concentrato sulle sensazioni in esse e su esse - energico, attento e consapevole abbandona le passioni e langoscia relative al mondo. Rimanendo concentrato sulla mente in essa e su essa - energico, attento e consapevole - abbandona le passioni e langoscia relative al mondo. Rimanendo concentrato sugli oggetti mentali in essi e su essi - energico, attento e consapevole abbandona le passioni e langoscia relative al mondo. E cos la retta concentrazione? Vi il caso in cui un monaco tranquillo, al riparo dalle passioni 207

sensuali e dagli elementi mentali nocivi entra e rimane nel primo jhana, costituito da beatitudine e piacere, sorti dal distacco, accompagnati dal pensiero sostenuto e dalla valutazione (critica). Rendendo stabile il pensiero sostenuto e la valutazione (critica) egli entra e rimane nel secondo jhana, costituito da beatitudine e piacere, sorti dalla composizione e unificazione della mente, libera dal pensiero sostenuto e dalla valutazione (critica). Con il cessare della beatitudine egli rimane equanime, consapevole e attento, fisicamente sensibile al piacere. Egli entra e rimane nel terzo jhana, del quale i Nobili dicono: Equanime e consapevole egli ha una piacevole dimora. Abbandonando il piacere e il dolore con il primo dissolversi di gioia e preoccupazione egli entra e rimane nel quarto jhana, costituito dalla pura equanimit e consapevolezza, priva di piacere e dolore. Questa chiamata retta concentrazione. Questa chiamata nobile verit del sentiero della pratica che porta alla cessazione del dolore. In questo modo rimane concentrato presso gli oggetti mentali interni sugli oggetti mentali , o presso gli oggetti mentali esterni sugli oggetti mentali o interiormente e esteriormente presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali. Oppure rimane concentrato sul fenomeno del nascere degli oggetti mentali, o sul fenomeno del cessare degli oggetti mentali o sui fenomeni del nascere e cessare degli oggetti mentali. La sua consapevolezza che esistono gli oggetti mentali viene mantenuta fino allo stato di pi alta conoscenza e di piena attenzione. Egli rimane libero e nulla desidera al mondo. Cos un monaco rimane concentrato presso gli oggetti mentali sugli oggetti mentali, in riferimento alle quattro nobili verit.

Conclusioni Ora, chiunque sviluppi in questo modo, questi quattro fondamenti della presenza mentale, per sette anni, otterr uno di questi due frutti: la pi alta conoscenza qui e ora, o se vi fosse un residuo di dipendenza e attaccamento il non ritorno (la cessazione delle future nascite). ..per sei anni, ..per cinque anni, per quattro anni, . per tre anni per due anni, ., per un anno, per sette mesi, .. per sei mesi..per cinque mesi, .per quattro mesi, .. per tre mesi, ..per due mesi, . per un mese, per mezzo mese, .. per una settimana, . Questo il sentiero diretto per la purificazione degli esseri, per superare la sofferenza e il lamento, per liberarsi dal dolore e dallangoscia, per praticare il giusto metodo e realizzare la liberazione in altre parole i quattro fondamenti della presenza mentale. Cos fu detto e fu detto a proposito di questo. Questo ci che disse il Benedetto. Gratificati, i monaci si deliziarono nella parola del Benedetto.

Versione inglese di origine: http://www.accesstoinsight.org/canon/sutta/digha/dn12.html

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Nanabozho (Gichi Wabush)

Da: http://utenti.lycos.it/tipitaka/digha/dn23.html
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Digha Nikaya 23 Mah Vagga (Grande libro)

Payasi Sutta Discussione con uno scettico


Per distribuzione gratuita. Questa opera pu essere ripubblicata, riformattata, ristampata e ridistribuita in qualsiasi mezzo. L'autore desidera, per, che ogni tale ripubblicazione e ridistribuzione venga messa a disposizione del pubblico in un modo libero e senza restrinzioni alcune, e che le traduzioni ed altro lavoro derivativo venga indicato in quanto tale. Tradotto in italiano da Enzo Alfano a partire dalla versione inglese di Thanissaro Bhikkhu

Cos ho sentito. Una volta il Venerabile Kumara-Kassapa camminava per la zona di Kosala, con un grande Sangha di cinquecento monaci ed arriv a Setavya . Soggiorn a nord di Setavya nella Foresta di Simsapa. Ora in quell'occasione, il Principe Payasi viveva in Setavya, con una grande propriet, con molti abitanti, ricca di pascoli, alberi, fiumi e grano, una donazione sacra che gli era stata data dal re Pasenadi di Kosala. 2. Un'idea perniciosa era apparsa nella mente del Principe Payasi: L'altro mondo non esiste, non ci sono esseri che sono spontaneamente rinati, non esistono frutti o risultati di azioni buone o cattive. Nello stesso momento, i capi bramani della famiglia di Setavya sentirono: Kumara-Kassapa pensieroso, un discepolo di Gotama stava vagando per l'area di Kosala, con un grande Sangha di cinquecento monaci; arrivato a Setavya, al nord di Setavya nella Foresta di Simsapa; E' una persona competente, saggia, molto informata, un oratore eccellente, capace di dare buone risposte, un venerabile, un arahant. Sarebbe bene incontrarlo. ' Cos, i capi bramani della famiglia di Setavya andarono alla Foresta di Simsapa. 3. Ora il Principe Payasi vide i capi bramani della famiglia di Setavya che andavano nella Foresta di Simsapa..Vedendoli chiese loro dove andassero e loro gli risposero che andavano ad incontrare il discepolo di Gotama. Avuto il loro consenso si accod a loro sperando di ottenere risposte ai suoi dubbi.

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4. Il Principe Payasi, con i capi bramani della famiglia di Setavya andarono alla Foresta di Simsapa dove soggiornava il Venerabile Kumara-Kassapa Giunti sul posto ognuno lo salut con riverenza e rispetto. 5. Poi, il Principe Payasi disse a Kumara-Kassapa il Venerabile: Venerabile Kassapa, io credo in quest'idea: l'altro mondo non esiste, non ci sono esseri che sono spontaneamente rinati, non esistono frutti o risultati di azioni buone o cattive. Molto bene, Principe, io non ho mai visto o sentito una tale dottrina o idea come Lei afferma........ Cosa pensa, Principe, il sole e la luna sono in questo o sono nell'altro mondo, sono dei o creature umane? Sono nellaltro mondo e sono dei non creature umane. Nello stesso modo, Principe, Lei dovrebbe considerare: Esiste un altro mondo, ci sono esseri che sono spontaneamente rinati, esistono i frutti o risultati di azioni buone o cattive. ' 6. Non importa ci che Lei dice , Kassapa, io credo che un altro mondo non esista...... Ha qualche certezza per quell'asserzione, Principe? S, Venerabile Kassapa. Qual , Principe? Venerabile Kassapa, io ho amici, compagni e parenti, che uccidono altri esseri, prendono quello che non dato, si comportano in un modo improprio in relazione ai piaceri sensuali, dicono bugie, usano la lingua malevola, maleducata e frivola, sono avidi, possiedono cattiva volont e hanno comprensione incorretta. Col tempo loro si sono ammalati e soffrono. Ed ora, come dichiarano i bramani, andranno con la risoluzione del corpo, dopo la morte in un stato di privazione, in un infelice destino, nei regni inferiori anche nell'inferno. Ora, ....... se loro vengono fino a me e dichiarano che un altro mondo esiste, che ci sono esseri che sono spontaneamente rinati, che esistono i frutti o risultati di azioni buone o cattive. Allora confermer le parole dei bramani. ' Questa, Venerabile Kassapa, la ragione dell'asserzione: Non esiste un altro mondo, non ci sono esseri che sono spontaneamente rinati, non esistono frutti o risultati di azioni buone o cattive. 7. Allora, Principe, vi far una domanda. Risponda come vuole. Cosa pensa, Principe, se portassero alla sua presenza un ladro colto sul fatto e dicessero: Questuomo, Signore un ladro colto sul fatto. Lo condanni alla punizione che Lei vuole. ' E Lei pu dire: Arrestatelo e condannatelo alla giusta punizione con una condanna a morte. ' E loro: Molto bene ', essendo d'accordo, saranno capaci di tagliare la sua testa. Ora, se quel ladro dicesse ai torturatori: Stimati torturatori, in questa citt o villaggio io ho amici, compagni e parenti, per favore aspettate fino a che io li abbia visitati', otterrebbe il suo desiderio ? O taglierebbero semplicemente la testa di quel ladro ciarliero? Non otterrebbe ci che desidera, Venerabile Kassapa. Gli taglierebbero la testa." Perci, Principe, i suoi torturatori non aspetterebbero mentre viene visitato dai suoi amici e parenti. Poi, come i suoi amici, compagni e parenti che hanno praticato tutti quelle azioni prive dei requisiti necessari, dopo esser morto e rinato nell'inferno, dovrebbe persuadere il guardiano dell'inferno, dicendo: Custode dell'inferno, per favore aspettate, dobbiamo dire al Principe Payasi che un altro mondo esiste, che ci sono esseri che sono spontaneamente rinati, che esistono i frutti o risultati di azioni buone o cattive? ' di conseguenza, Principe, ammette che un altro mondo esiste... 8. Non mi importa ci che Lei dice , Venerabile Kassapa, io ancora credo che l'altro mondo non esista ... Ha una ragione per quell'asserzione, Principe? S, Venerabile Kassapa. Quale , Principe? Venerabile Kassapa, io ho amici, .(come prima)

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E quando vado a chiedere ai bramani qual il destino di coloro che si astengono dall'uccidere, ecc., loro mi diranno che con la risoluzione del corpo, dopo la morte riappariranno in un destino felice, nel paradiso. .... Ora, se con la risoluzione del corpo riappaiono in un destino felice... , se vengono e mi dichiarano che un altro mondo esiste... allora sar come se io avessi visto' Ma anche se loro sono d'accordo, loro o un loro messaggero non vengono a dirmelo . Perci, Venerabile Kassapa, ho ragione di affermare: Non esiste un altro mondo... ' 9. Molto bene, Principe, io ve lo spiegher con una similitudine, perch alcune persone sagge capiscono il significato di un'asserzione attraverso una similitudine. Supponga che un uomo abbia la testa in un liquame e Lei dicesse ai suoi aiutanti: Rimuovete quell'uomo dal liquame! ' E loro dicessero: Molto bene', e cosi fanno. Poi, ordinerebbe di pulire completamente il corpo di quell'uomo ......e di vestirlo con profumi e vestiti. ...e goderebbe a palazzo dei piaceri dei cinque sensi. Cosa pensa, Principe? Quell'uomo, dopo essere stato pulito e profumato ritornerebbe nel liquame? No, Venerabile Kassapa. Perch no? Perch quel liquame lordo, fetido, orribile...." Allo stesso modo, Principe, gli esseri umani sono lordi, fetidi, orribili e disgustosi ed in generale sono considerati cos dagli dei. Allora .. (uguale al verso 8), e che con la risoluzione del corpo, dopo la morte loro riapparvero in un destino felice, nel paradiso ritornare e dire: Esiste un altro mondo... ? ' 10. Non mi importa ci che Lei dice , Venerabile Kassapa, io ancora credo che l'altro mondo non esista ... Ha una ragione per quell'asserzione, Principe? S, Venerabile Kassapa. Qual , Principe? Venerabile Kassapa, io ho amici che si frenano... dal dire bugie , dall'alcol, vino e altre bevande inebrianti. Col tempo loro si sono ammalati... ...... bramani dichiarano e credono che quelli che si astengono dal rimuovere la vita... e dall'alcol, vino e altre bevande inebrianti... andranno, con la risoluzione del corpo, dopo la morte in un destino felice, nel paradiso come compagni dei Trentatr dei... ' Ma anche loro non vengono a dirmi ...... Perci, Venerabile Kassapa, ho ragione di affermare: Non esiste un altro mondo... ' 11. Allora, Principe, vi far una domanda. Risponda come vuole. Principe, cento anni per le creature umane un giorno ed una notte per i Trentatr dei. Trenta di quelle notti danno luogo ad un mese, dodici di quei mesi un anno e mille di quegli anni la vita di quegli dei. Ora, supponga che loro pensino: Dopo aver goduto i piaceri dei sensi per due o tre giorni, andremo da Payasi a dirgli che un altro mondo esiste, che ci sono esseri che sono spontaneamente rinati, che esistono frutti o risultati di azioni buone o cattive', Lo farebbero? No, Venerabile Kassapa, perch noi gi saremmo morti, un tempo lungo. Ma ...... Io non credo che i Trentatr esistano o che vivono per cos molto tempo. Principe, immagini un uomo cieco dalla nascita, non pu vedere oggetti chiari o scuri o blu, gialli, rossi , non pu vedere le stelle e la luna. Lui potrebbe dire: Non esistono oggetti chiari o scuri e nessuno pu vederli... non esiste il sole o la luna e nessuno pu vederli. ' Starebbe parlando nel modo corretto, Principe? No, Venerabile Kassapa. Oggetti chiari e scuri esistono..., esiste un sole ed una luna......... Bene, Principe, sembra che la sua risposta sia la stessa dell'uomo cieco quando chiede se so dei Trentatr e della loro longevit. Principe, l'altro mondo non pu essere visto nel modo come Lei pensa, attraverso l'occhio fisico. Principe, quei bramani che meditano nei luoghi isolati nella foresta, calmi, purificano l'occhio divino e con quellocchio divino purificato, superano il potere dell'occhio umano, cos possono vedere il mondo oltre il quale gli esseri sono spontaneamente rinati. Cos, Principe, l'altro mondo non pu essere visto attraverso l'occhio fisico. Di conseguenza, Principe,

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ammette che un altro mondo esiste, che ci sono esseri che sono spontaneamente rinati, che esistono i frutti o risultati di azioni buone o cattive. 12. Non mi importa ci che Lei dice , Venerabile Kassapa, io ancora credo che l'altro mondo non esista ... Ha una ragione per quell'asserzione, Principe? S, Venerabile Kassapa. Qual , Principe? Bene, Venerabile Kassapa, io vedo alcuni saggi bramani che osservano la virt e che vogliono vivere, non vogliono morire, vogliono il piacere e detestano il dolore. E mi sembra che se questi bramani sono cos virtuosi e sanno che dopo la morte godranno una migliore situazione, allora queste persone dovrebbero prendere un veleno, un coltello e uccidersi, impiccarsi o saltare da una rupe. Ma, anche se hanno quella conoscenza, vogliono vivere ciononostante, non vogliono morire, vogliono il piacere e detestano il dolore. Perci, Venerabile Kassapa, ho ragione di affermare: Non esiste un altro mondo... ' 13. Molto bene, Principe, ve lo spiegher con una similitudine, perch alcune persone sagge capiscono il significato di un'asserzione attraverso una similitudine. Un tempo, Principe, un bramano aveva due mogli. Una aveva un figlio di dieci o dodici anni, mentre l'altra era incinta e prima di nascere il bambino il bramano mor. Poi, quello giovane disse alla donna incinta: Signora, lintera ricchezza e propriet, argento od oro che vi sono, saranno tutto mie. Mio padre mi fece suo erede . ' In risposta, i bramani dissero al giovane: Aspetta, che il bambino nasca. Se il bambino sar un maschio, una parte sar sua e se sar una femmina diventer una serva. ' Il giovane ripet le sue parole una seconda volta e ricevette la stessa risposta. Quando le ripet per la terza volta, la donna prese un coltello si tagli la pancia, pensando: Se almeno potessi scoprire se un ragazzo o ragazza! ' cos si uccise insieme al feto, cos come la ricchezza, nel momento in cui gli sciocchi cercano eredit senza la saggezza vanno incontri a pericoli occulti. Allo stesso modo Lei, Principe affronter scioccamente pericoli occulti quando cercando un altro mondo senza la saggezza, come quella signora bramina quando cercava l'eredit . Ma, Principe, quei saggi bramani che osservano la virt e non cercano di accelerare il maturo ci che ancora non maturo, ma con saggezza attendono che maturi. La vita d beneficio a quei saggi bramani, perch pi vivono virtuosi pi meriti creeranno; praticano per il benessere di molti, per la felicit di molti, per compassione per il mondo, per il benessere e la felicit degli dei e delle creature umane. Di conseguenza, Principe, ammette che un altro mondo esiste... 14. . Non mi importa ci che Lei dice , Venerabile Kassapa, io ancora credo che l'altro mondo non esista ... Ha una ragione per quell'asserzione, Principe? S, Venerabile Kassapa. Qual , Principe? Venerabile Kassapa, supponiamo che portino alla mia presenza un ladro colto sul fatto e dicono: Quest'uomo, Signore, un ladro colto sul fatto. Lo condanni alla punizione che si merita. ' E dico : Prendete quell'uomo e mettetelo in un vaso. Chiudete la bocca del vaso con una pelle inumidita, coperta con un strato spesso di creta umida, mettetelo in un forno ed accendete il fuoco. ' e loro cos fanno. Quando siamo sicuri che l'uomo morto, rimuoviamo il vaso, rompiamo la creta, scopriamo la bocca e osserviamo attentamente: Forse si pu vedere l'anima che scappa. ' Ma non vediamo nessun anima che scappa. Perci, Venerabile Kassapa, ho ragione di affermare: Non esiste un altro mondo... ' 15. Allora, Principe, vi far una domanda . Risponda come vuole. Ammette che quando dorme lei sogni visioni di parchi a mezzogiorno, foreste, praterie e laghi con fiori di loto? S, Venerabile Kassapa. E in quell'occasione Lei non osservato da gobbi, nani, ragazze e damigelle? S, 212

Venerabile Kassapa. Ed osservano la sua anima che entra o lascia il suo corpo ? No, Venerabile Kassapa. Non vedono la sua anima che entra o lascia il suo corpo, perch Lei vivo. Perci, come siete capace di vedere l'anima di un uomo morto che entra o lascia il suo corpo ? Di conseguenza, Principe, ammette che un altro mondo esiste... 16. Non mi importa ci che Lei dice , Venerabile Kassapa, io ancora credo che l'altro mondo non esista ... Ha una ragione per quell'asserzione, Principe? S, Venerabile Kassapa. Qual , Principe? Venerabile Kassapa, supponiamo che portino alla mia presenza un ladro... E dico: ....strangolatelo. ' e loro cos fanno. Quando era vivo, era agile, malleabile e flessibile, ma dopo morto, era pi pesante, rigido ed inflessibile. Perci, Venerabile Kassapa, ho ragione di affermare: Non esiste un altro mondo... ' 17. Molto bene , Principe, ve lo spiegher con una similitudine... Supponiamo che un uomo pesi una palla di ferro, scaldata per un giorno intero, infiammata, che brucia con intensit, splendente. E supponiamo che dopo un po' di tempo, quando si raffreddata, lui la pesi di nuovo. In quel momento la palla sarebbe agile, malleabile e pi flessibile: quando era calda, infiammata, che bruciava con intensit, splendente o quando era fredda ed estinta? Venerabile Kassapa, quando la palla di ferro calda, infiammata, che brucia con intensit, splendente con la generalit degli elementi del fuoco ed aera, agile, malleabile e flessibile. Quando quegli elementi non prevalgono, lei fredda ed estinta, e diventer pi pesante, rigida ed inflessibile. Bene, Principe, succede lo stesso col corpo. Quando c' la vita, il calore e la coscienza, il corpo leggero, malleabile e flessibile. Ma quando privato della vita, calore e coscienza, il corpo pesante, rigido ed inflessibile. Allo stesso modo, Principe, Lei dovrebbe considerare: Esiste un altro mondo... 18. . Non mi importa ci che Lei dice , Venerabile Kassapa, io ancora credo che l'altro mondo non esista ... Ha una ragione per quell'asserzione, Principe? S, Venerabile Kassapa. Qual , Principe? Venerabile Kassapa, supponiamo che portino alla mia presenza un ladro... E dico io: Togliete a quell'uomo pelle, muscoli, tendini, ossa o midollo', e loro cos fanno. Quando mezzo morto, dico: Adesso possiamo vedere la sua anima che emerge. ' ....., ma non vediamo la sua anima che emerge. Poi dico: Giratelo con la faccia,... di lato,... l'altro lato,... mettetelo in piedi,... a rovescio , colpitelo coi pugni,... con pietre ,... con bastoni,...con spade,... scuotetelo cos possiamo vedere la sua anima che emerge. ' Loro fanno tutte quelle cose, ma la sua anima non emerge. Perci, Venerabile Kassapa, ho ragione di affermare: Non esiste un altro mondo... ' 19. Molto bene, Principe, glielo spiegher con una similitudine...Una volta, c'era un suonatore di tromba che ha preso la sua tromba ed andato ad un villaggio nell'area di frontiera. Arriv al centro del villaggio e suon la tromba per tre volte, poi si sedette a terra. Allora, Principe, la gente pensava: Da dove viene questo suono cos delizioso, cos dolce, inebriante, convincente ed accattivante ? ' Andarono dal suonatore di tromba e chiesero . Amico, che suono delizioso viene da questa tromba . ' Poi posero a terra la tromba implorarono: Suona, tromba! ' Ma la tromba non emise suono. Poi, la misero a terra con la bocca,... di lato,... sull'altro lato,... in piedi,... a rovescio,... la colpirono coi pugni,... le gettarono pietre ,... la colpirono con bastoni,... con spade,...implorando: Suona signora tromba ! ' Ma la tromba non emise suono. Il suonatore di tromba pens: Che sciocche queste persone! Ottusamente cercano il suono della tromba! ' E mentre quelle persone lo osservarono, lui prese la tromba, soffi tre volte ed and via. E quelle persone pensarono: Sembra che quando la 213

tromba accompagnata da un uomo, per lo sforzo e per il vento, produce un suono. Ma quando non accompagnato da un uomo, per lo sforzo e per il vento, la tromba non produce suono. Allo stesso modo, Principe, quando in questo corpo c' la vita, calore e coscienza, allora va e ritorna, si alza, si siede e si sdraia, vede cose con gli occhi, sente con gli orecchi, odora col naso, gusta con la lingua, si siede col corpo e osserva gli oggetti mentali con la mente. Ma quando non c' la vita, calore o coscienza, non fa nessuna di quelle cose. Allo stesso modo, Principe, Lei dovrebbe considerare: Esiste un altro mondo... 20. Non mi importa ci che Lei dice , Venerabile Kassapa, io ancora credo che l'altro mondo non esista ... Ha una ragione per quell'asserzione, Principe? S, Venerabile Kassapa. Qual , Principe? Venerabile Kassapa, supponiamo che portino alla mia presenza un ladro... E dico: Tirate la pelle esterna e forse possiamo vedere la sua anima che emerge. ... ma non vediamo nessun anima . Perci, Venerabile Kassapa, ho ragione di affermare: Non esiste un altro mondo... ' 21. Molto bene, Principe, glielo spiegher con una similitudine... Una volta, c'era un asceta con capelli sporchi che adorava il fuoco e viveva nella foresta in una capanna fatta di foglie. Una trib stava emigrando e il suo capo, per una notte, chiuse la casa e and via. Poi, l'adoratore del fuoco pens di poter andare sul posto a vedere se avesse trovato qualche cosa di utile per lui. Si svegli presto ed and sul posto e l trov un piccolo bambino, abbandonato. Quando lo vide pens: Non posso lasciare che un essere umano muoia. Porter quel bambino alla mia capanna, e mi prender cura di lui. ' E cos fece. Quando il ragazzo aveva dieci o dodici anni, l'eremita disse al ragazzo: Fra poco uscir, figlio mio, prenditi cura del fuoco e non farlo spegnere. Se si spegne, ..... riaccendilo e prenditi cura di lui. ' Dopo avere istruito il ragazzo, l'eremita usc. Ma il ragazzo, distratto fece spegnere il fuoco. Pens: : ... ... devo riaccendere il fuoco e prendermi cura di lui. Fece come gli aveva detto il padre, ma non riusc ad accendere il fuoco........ quando l'eremita ritorn, disse,: Figlio, perch hai lasciato il fuoco? Si spento. ' e il ragazzo disse ci che era accaduto. L'eremita pens: Che bestia quel ragazzo che manca di senso comune! .....! ' Cos, mentre il ragazzo lo osservava, accese il fuoco e disse: Il tuo modo di riaccendere il fuoco era stupido, avventato, senza senso ! ' Allo stesso modo, Principe, stai cercando un altro mondo in un modo stupido e senza senso. Principe, abbandoni quest'idea perniciosa! Non attiri sfortuna soffrendo per molto tempo! 22. Venerabile Kassapa, io non voglio abbandonare quell'idea perniciosa. Il Re Pasenadi di Kosala conosce le mie idee e similmente i re all'estero. Se io abbandono quelle idee, loro diranno: Che sciocco il Principe Payasi. Sar attaccato con ira, disdegno e risentimento! 23. Molto bene Principe, glielo spiegher con una similitudine... Una volta, Principe una grande carovana con mille carri stava viaggiando dall'est all'ovest. E dove andavano consumavano rapidamente erba, legno e la vegetazione intera. Ora, quella carovana aveva due capi, ogni uno responsabile per cinquecento carri. E pensarono: Questa una grande carovana con mille carri. Dovunque andiamo, consumiamo tutte le provviste. Forse dovremmo dividere la carovana in due gruppi con cinquecento carri ognuno, e cos fecero. Uno dei capi raccolse abbondantemente erba, legno ed acqua ed and via. Dopo due o tre giorni vide da lontano un uomo scuro con gli occhi rossi, con una corona , coi vestiti ed i capelli bagnati, guidando un carro tirato da un asino con le ruote piene di fango. Quando videro quell'uomo, i capi dissero: Da dove viene gentiluomo? ' Da tale luogo. ' Dove va? ' A tale luogo. ' Sta piovendo molto alla foresta che pi avanti? ' Ah, s, sta piovendo molto alla foresta che pi avanti; le strade pubbliche sono inumidite bene e l c' abbondante erba, legno ed acqua. ...... Ma nel campo seguente non trovarono erba, legno ed acqua, n nel secondo, 214

terzo ..... E tutti della carovana, uomini e bestiame furono divorati da quel yakkha, rimanendo solamente le loro ossa. E il capo della seconda carovana ....... Dopo due o tre giorni vide, ..... un uomo scuro con gli occhi rossi... che li mise al corrente sulle provviste di erba, legno ed acqua. Poi, il capo.....disse: .............perch dovremmo avere fiducia in lui? Utilizziamo erba, legno ed acqua che non abbiamo gettato e la carovana continui .......... E nel campo seguente non trovarono erba, legno ed acqua, .......... videro le ossa di quegli uomini e del bestiame che erano stati divorati dallo yakkha. Poi, il capo della carovana disse : Quella carovana stata rovinata dalla stupidit del suo capo. ... E con quel capo saggio attraversarono la foresta in sicurezza. Allo stesso modo, Principe, sar rovinato se continua a cercare un altro mondo in modo incorretto, stupido e sciocco. ............ 24. Venerabile Kassapa, io ancora non sostengo di abbandonare quell'idea perniciosa... Se io l'abbandono, loro diranno: Che sciocco il Principe Payasi... ' 25. ........ Principe, abbandoni quell'idea perniciosa, ! Non le permetta di ingoiare sfortuna e di soffrire per molto tempo! 26. Venerabile Kassapa, io sostengo ancora di non abbandonare quell'idea perniciosa... Se io l'abbandono, diranno: Che sciocco il Principe Payasi... ' 27. Molto bene Principe, glielo spiegher con una similitudine... Una volta, due giocatori stavano giocando con delle noci . Uno di loro, ogni qualvolta il gioco non lo favoriva , ingoiava una noce. L'altro disse: Tutto bene, amico mio, sei il vincitore! Ora ti offro delle noci . ' Bene', disse il primo. Poi, il secondo riemp le noci con un veleno e disse: Giochiamo! ' L'altro ogni qualvolta che il gioco non lo favoriva, ingoiava una noce. Il secondo osservando l'altro recit a memoria questo verso: ....... Egli ingoia senza sapere. Ingoia, imbroglione, ingoia bene L'amarezza sar la stessa all'inferno! ' Principe, Lei parla come il giocatore nella mia storia. Principe, abbandoni quell'idea perniciosa! Non le permetta di ingoiare sfortuna e di soffrire per molto tempo! 28. Venerabile Kassapa, io sostengo ancora di non abbandonare quell'idea perniciosa... Se io l'abbandono, diranno: Che sciocco il Principe Payasi... ' 29. Molto bene, Principe, glielo spiegher con una similitudine... Una volta, gli abitanti di un quartiere emigrarono. Ed un uomo disse ad un suo amico: Vieni stiamo andando fino a che quel quartiere, forse possiamo trovare qualche cosa di valore! ' il suo amico fu d'accordo e cos and in quel distretto e arrivarono in una delle strade del villaggio. L videro molta canapa che era stata gettata via ed uno di loro disse: Guarda questa canapa, prendiamola ...... e uno di loro cos fece. Poi, arrivando ad un altro posto del villaggio, trovarono, canapa infilata ed uno di loro disse: ..... gettiamo la canapa e prendiamo questa che migliore ' Cos gett la canapa e prese quella infilata. Arrivando ad un altro posto del villaggio trovarono stoffe fatte di canapa ed uno di loro disse: Questo palo di stoffe di canapa la ragione per cui volemmo la canapa ed i fili di canapa. Prendiamo 215

queste stoffe e gettiamo via i fili di canapa.' .....E uno di loro cos fece. In un altro villaggio videro molto lino,..., in un altro, lino infilato,..., in un altro, stoffe di lino,... ...in un altro, fili di cotone,... in un altro, stoffe di cotone,...in un altro, argento,... in un altro, oro. Poi uno di loro disse: Questa collina doro precisamente la ragione per cui volemmo la canapa, canapa infilata, ............ cos gett via la collina d'argento e prese quella d'oro. Poi, ritornarono al loro villaggio. Quello che era ritornato con un fardello di canapa non soddisf i suoi genitori, n la moglie, bambini, amici e compagni, e non ottenne alcuna felicit . Ma quello che era ritornato con molto oro soddisfece i suoi genitori, moglie e bambini, amici e compagni, e ottenne molta felicit . Principe, lei parla come il caricatore di canapa nella mia storia. Principe, abbandoni quell'idea perniciosa! Non le permetta di ingoiare sfortuna e di soffrire per molto tempo! 30. Sono soddisfatto e felice con la prima similitudine del Venerabile Kassapa.. Magnifico, il Venerabile Kassapa ha spiegato il Dhamma in molti modi, come se avesse raddrizzato ci che era a rovescio, rivelato ci che era nascosto, mostrato la strada a chi si era perso.........ecc. Venerabile Kassapa, io cerco rifugio nel Benedetto, nel Dhamma e nel Sangha dei monaci. Venerabile Kassapa mi accetti come discepolo laico per il resto della vita. E, Venerabile Kassapa, gradirei offrire un grande sacrificio. Mi istruisca, Venerabile Kassapa come dovrebbe essere costituito il mio benessere e la mia felicit per molto tempo. 31. Principe, quando un sacrificio, dove tori, buoi o giovenchi, capre o pecore, o molti altri tipi di esseri vivi sono morti, portato a termine; ed i partecipanti hanno comprensione incorretta, pensiero incorretto, lingua incorretta, azione incorretta, modo di vita incorretto, piena attenzione incorretta, concentrazione incorretta, quel sacrificio non porta grandi frutti o benefici, ...... Immagini Principe, che un coltivatore sia andato nella foresta con un aratro e dei semi, e l, in un pezzo di terra non coltivato, con suolo povero, abbia seminato i semi ........ piantati nel suolo nel modo inadeguato, quei semi germinerebbero, crescerebbero ed il coltivatore otterrebbe un raccolto abbondante? No, Venerabile Kassapa. Succede lo stesso con un sacrificio nel quale sono morti tori... i partecipanti hanno comprensione incorretta... concentrazione incorretta. Ma quando nessuna di quelle creature muore ed i partecipanti hanno comprensione corretta, pensiero corretto, lingua corretta, azione corretta, modo di vita corretto, piena attenzione corretta e concentrazione corretta, allora quel sacrificio porta grandi frutti o benefici. Supponga, Principe, che un coltivatore sia andato nella foresta con un aratro e dei semi, in un pezzo di terra ben coltivato, con suolo ricco, ........ed i semi piantati nel suolo in un modo adatto ......... germinerebbero, crescerebbero ed il coltivatore otterrebbe un raccolto abbondante? S, Venerabile Kassapa. Allo stesso modo, Principe, un sacrificio dove non sono morti tori... i partecipanti hanno comprensione corretta, ecc..., quel sacrificio porta grandi frutti o benefici. 32. Poi, il Prncipe Payasi stabil una carit per i bramani, pellegrini, mendicanti e per le persone in bisogno. Un giovane bramano, chiamato Uttara, fu messo come responsabile della distribuzione. In relazione a ci disse: Tramite questa carit sono associato al Principe Payasi in questo mondo, ma non nell'altro mondo. Ed il Principe Payasi dopo avere sentito quelle parole chiese se le avesse detto. S, gentiluomo. Ma perch Lei disse quelle parole? Amico Uttara, non aspettiamo una ricompensa per la nostra carit?

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Ma, gentiluomo, il cibo che Lei d, non si pu mangiare! E cos pure i vestiti, non si possono indossare! Signore, gentile e generoso con noi, ma come possiamo riconciliare tale gentilezza e generosit con la crudelt e l'avidit? Molto bene Uttara, allora vi offrir cibo e vestiti, come i miei. Molto bene, gentiluomo, disse Uttara e cos fece. Ed il Principe Payasi, avendo stabilito quella carit con amarezza e non con le proprie mani, era rinato con la risoluzione del corpo, dopo la morte, nella societ dei Quattro Grandi Re nella magione vuota Serisaka. Ma Uttara che aveva dato la carit senza l'amarezza con le proprie mani, con la risoluzione del corpo, dopo la morte era rinato in un destino felice, nel mondo dei Trentatr dei. 33. In quell'occasione, Gavampati il Venerabile aveva l'abitudine di andare alla magione vuota Serisaka per la sua siesta di mezzogiorno. E Payasi and da Gavampati il Venerabile e lo salut e Gavampati il venerabile disse: Chi sei? Signore, sono il Principe Payasi. Lei non quello che dice: Non esiste un altro mondo, non ci sono esseri che sono spontaneamente rinati, non esistono i frutti o risultati di buone azioni o cattive '? S, gentiluomo, ma mi sono convertito di quell'idea perniciosa dal nobile Kumara-Kassapa. E dove rinato il giovane bramano Uttara che era sotto la responsabilit della distribuzione della carit?. Signore, quello diede la carit senza l'amarezza... rinato in un destino felice, nel paradiso nella societ dei Trentatr dei, ma io che diedi con amarezza... sono rinato qui alla magione vuota Serisaka. Signore, per favore quando Lei ritorna nel mondo umano, dica alle persone di donare senza amarezze... e dica loro dove il Principe Payasi e il giovane bramano Uttara rinato. 34. E cos Gavampati il Venerabile, quando ritorn nel mondo umano, dichiar: Lei dovrebbe dare senza amarezza, con le proprie mani e con la cura adatta, non in un modo spensierato. Il Prncipe Payasi non fece cos e con la risoluzione del corpo, dopo la morte rinato nella societ dei Quattro Grandi Re nella magione vuota di Serisaka, mentre l'amministratore della sua carit, il giovane bramano Uttara che ha dato senza amarezza con le proprie mani e con la cura adatta, rinato nella societ dei Trentatr dei.

Versione inglese di origine: http://www.accesstoinsight.org/canon/sutta/digha/dn12.html

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