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Decreto «Salva Italia» www.24orefrizzera.

it
Anno XV – N. 47 – Poste Italiane - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 conv. con L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma

Perdite d’impresa
Omaggi - Disciplina Iva
Beni della società
in godimento ai soci 2011
Benzinai - Deduzioni
forfetarie
Enti locali - Territorialità Iva
47
23 dicembre

Pec imprese - Comunicazione


Società fiduciarie
Registro - Cessione
di immobili

i Focus fiscali n. 12 Direttore Scientifico Bruno Frizzera


INDICE degli ARGOMENTI
novità commenti

nuove norme e provvedimenti Omaggi, sconti e campioni – Disciplina Iva – G.


Pantoni e C. Sabbatini........................................ 23
D.M. 11.11.2011
Accise – Immissioni in consumo dall’1 al 15 Beni intestati alla società e in godimento ai
dicembre – Modalità di pagamento.................. 5 soci – Disposizioni attuative – E. Rossi............ 29
D.M. Interno 24.11.2011 Esercenti impianti di distribuzione di carburan-
Enti locali – Patto di stabilità 2010 – Sanzioni te – Deduzioni forfetarie a regime dall’1.1.2012
per mancato rispetto........................................... 5 – R. Braga............................................................. 33
D.L. 6.12.2011, n. 201 Territorialità Iva per gli enti locali – Adempi-
Decreto «Salva Italia»......................................... 6 menti per gli acquisti di servizi dall’estero – V.
Provv. Agenzia Entrate 6.12.2011 D’Andò................................................................... 37
Assicurazioni – Obblighi di comunicazione Pec imprese – Obbligo di comunicazione al
all’Archivio dei rapporti finanziari..................... 11 Registro delle imprese – Proroga del termine
– F. Carrirolo......................................................... 41
nuove interpretazioni ministeriali
Società fiduciarie – Impatti dopo la riforma –
Circol. Agenzia Entrate 2.12.2011, n. 52 A. Cecchetto.......................................................... 44
Violazioni in materia di fatturazione – Omessa
regolarizzazione del cessionario o committen- quesiti
te............................................................................ 11
Circolare Inps 2.12.2011, n. 151
Imposta di registro – Cessione di immobili tra
Somme iscritte a ruolo – Interessi di mora –
privati..................................................................... 48
Debiti contributivi................................................ 12
Circol. Agenzia Entrate 6.12.2011, n. 53 Ici – Riduzione per inabitabilità del fabbrica-
Perdite d’impresa – Trattamento fiscale – Chia- to............................................................................ 49
rimenti................................................................... 12 Imposta di registro – Sublocazioni di immo-
bili.......................................................................... 50
agenda scadenze Imposta di registro – Distribuzione di una
riserva di utili ai soci di una S.r.l. ................... 50
Scadenze fiscali e previdenziali dal 26 dicembre
2011 al 1° gennaio 2012..................................... 14 Iva – Cessione parziale del credito................... 50

3 N. 47 - 23 dicembre 2011
indicI

INDICE ALFABETICO
imposte dirette I..Ici, inabitabilità del fabbricato, riduzione... 49
R..Registro, cessione di immobili tra privati.. 48
B..Beni intestati alla società e in godimento
–– distribuzione di riserva di utili ai soci..... 50
ai soci, disposizioni attuative....................... 29
Benzinai, deduzioni forfetarie....................... 33 –– sublocazione di immobili........................... 50

P..Perdite d’impresa, trattamento fiscale........ 12 varie


iva A..Accertamento, assicurazioni, comunicazio-
ne all’Archivio dei rapporti finanziari.......... 11
E..Enti locali, territorialità Iva........................... 37
D..Decreto «Salva Italia».................................... 6
I..Iva, cessione parziale del credito................ 50
–– enti locali, territorialità............................... 37 E..Enti locali, patto di stabilità 2010, sanzio-
–– fatturazione, omessa regolarizzazione del ni....................................................................... 5
cessionario o committente........................ 11 I..Inps, somme iscritte a ruolo, interessi di
–– omaggi, disciplina. ..................................... 23 mora, debiti contributivi............................... 12
O..Omaggi, disciplina Iva................................... 23 P..Pec, Registro delle imprese, comunicazione,
proroga............................................................ 41
altri tributi
S.. Scadenze, fiscali............................................. 14
A..Accise, immissioni in consumo dall’1 al 15 –– previdenziali. ............................................... 21
dicembre, pagamento.................................... 5 Società fiduciarie, impatti dopo la riforma. 44

Ultime Circolari inviate Prossime Circolari


n. 39/2011 Imposta comunale sugli
●● Principali scadenze fiscali e
immobili – Saldo 2011
previdenziali del primo trime-
n. 40/2011 Versamento dell’acconto stre 2012
Iva 2011
●● Novità di fine 2011
sito Internet n. 41/2011 Omaggi – Trattamento
www.sistemafrizzera24.it ●● Opere ultrannuali
fiscale e contabile

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PANORAMA NOVITÀ

CONSULTAZIONE degli ULTIMI PROVVEDIMENTI


NUOVE NORME e PROVVEDIMENTI
Accise – Immissioni in consumo dall’1 al 15 dicembre
1 ACCISE D.M. 11.11.2011
– Modalità di pagamento
Enti locali – Patto di stabilità 2010 – Sanzioni per D.M. Interno
2 fin. locale
mancato rispetto 24.11.2011

Decreto «Salva Italia» – Disposizioni finalizzate a cre-


3 varie D.L. 6.12.2011, n. 201
scita, equità e consolidamento dei conti
Assicurazioni – Obblighi di comunicazione all’Archivio Provv. Ag. Entrate
4 accertamento
dei rapporti finanziari 6.12.2011

NUOVE INTERPRETAZIONI MINISTERIALI


Violazioni in materia di fatturazione – Omessa rego- Circol. Agenzia Entrate
5 iva, violazioni
larizzazione del cessionario o committente 2.12.2011, n. 52

Somme iscritte a ruolo – Interessi di mora – Debiti Circolare Inps


6 inps
contributivi 2.12.2011, n. 151

Perdite d’impresa – Trattamento fiscale – Chiarimenti Circol. Agenzia Entrate


7 dirette
ministeriali 6.12.2011, n. 53

NUOVE NORME e PROVVEDIMENTI

ACCISE – IMMISSIONI in CONSUMO dall’1 al 15 DICEMBRE


MODALITÀ di PAGAMENTO
1 ACCISE Il decreto dispone che i pagamenti dell’accisa su alcole etilico, bevande
D.M. 11.11.2011 alcoliche e prodotti energetici diversi da gas naturale, carbone, lignite e
G.U. 5.12.2011, n. 283 coke, relativi alle immissioni in consumo effettuate nel periodo 1.12.2011-
15.12.2011, devono essere effettuati entro i seguenti termini:
●● 19.12.2011 se eseguiti con il Mod. F24;
●● 27.12.2011 se eseguiti direttamente in Tesoreria o tramite c/c postale.
R.Co.

ENTI LOCALI – PATTO di STABILITÀ 2010 – SANZIONI


per MANCATO RISPETTO
2 FIN. LOCALE Gli enti locali inadempienti al Patto di stabilità interno 2010, riportati
D.M. Interno 24.11.2011 nell’allegato al decreto, sono soggetti, nell’esercizio finanziario 2011, ad
G.U. 1.12.2011, n. 280 una sanzione, ex art. 7, co. 2, D.Lgs. 149/2011.
In particolare, per i Comuni inadempienti, appartenenti alle Regioni a
Statuto ordinario, la sanzione comporta la riduzione di risorse del fondo
sperimentale di riequilibrio e, nel caso in cui risulti incapiente, il versa-
mento della restante somma all’entrata del bilancio dello Stato, capitolo

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PANORAMA NOVITÀ

3509 – art. 2, entro il 31.12.2011.


Inoltre, per i Comuni inadempienti, appartenenti alle Regioni a Statuto
speciale Sicilia e Sardegna, l’applicazione della sanzione comporta la ridu-
zione dei trasferimenti corrisposti dal Ministero dell’Interno, con esclusione
di quelli destinati all’onere di ammortamento mutui.
Infine, per l’unica Provincia inadempiente, considerato che tutti i pa-
gamenti dovuti nel 2011 per trasferimenti corrisposti dal Ministero dell’In-
terno sono stati già erogati alla data del decreto in esame, l’applicazione
della sanzione comporta il versamento del relativo importo all’entrata del
bilancio dello Stato, capitolo 3509 – art. 2, entro il 31.12.2011.
S.Ma.

DECRETO «SALVA ITALIA»


3 VARIE È stato pubblicato il decreto legge, in vigore dal 6.12.2011, contenente
D.L. 6.12.2011, n. 201 disposizioni urgenti finalizzate a favorire crescita, equità e consolidamento
S.O. n. 251 alla dei conti pubblici.
G.U. 6.12.2011, n. 284 Di seguito vengono illustrate alcune delle principali disposizioni fiscali
contenute nel decreto, rinviando per approfondimenti ad articoli che sa-
ranno pubblicati sui prossimi numeri della Rivista.
Un apposito D.M. stabili- Reddito d’impresa – Deduzione del rendimento nozionale del nuovo ca-
rà le norme di attuazione. pitale proprio (art. 1): a decorrere dal periodo d’imposta in corso al
31.12.2011, per rafforzare la struttura patrimoniale delle imprese e del
sistema produttivo, nel calcolo del reddito complessivo netto dichiarato
delle società di capitali e degli enti commerciali è deducibile un importo
corrispondente al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio che
viene valutato applicando l’aliquota percentuale stabilita con apposito
provvedimento alla variazione in aumento del capitale proprio rispetto
a quello esistente alla chiusura dell’esercizio in corso al 31.12.2010.
Dal quarto periodo d’imposta tale aliquota verrà determinata con
apposito D.M. da emanare entro il 31.1 di ogni anno.
Tale disposizione trova applicazione anche per il calcolo del reddito
d’impresa di persone fisiche, S.n.c. e S.a.s. in regime di contabilità
ordinaria.
Irap – Deduzione relativa alla quota delle spese per dipendenti e aumento
delle deduzioni per donne e giovani (art. 2): dal periodo d’imposta in
corso al 31.12.2012 è deducibile ex art. 99, co. 1, D.P.R. 917/1986 [CFF
➋ 5199] l’Irap relativa alla quota imponibile delle spese per il personale
dipendente e assimilato al netto delle deduzioni ex art. 11, co. 1, lett.
a), 1-bis, 4-bis, 4-bis.1, D.Lgs. 446/1997 [CFF ➊ 3918n].
Inoltre, con riferimento a donne lavoratrici e lavoratori in generale
di età inferiore a 35 anni è disposto l’aumento delle deduzioni di cui
all’art. 11, co. 1, lett. a), n. 2 (aumento a e 10.600) e n. 3 (aumento a
e 15.200).
Interventi di recupero edilizio e risparmio energetico – Detrazione del 36%
a regime (art. 4): dall’1.1.2012 è prevista la detrazione Irpef del 36%
delle spese documentate, fino ad un importo complessivo delle stesse
non superiore a e 48.000 per unità immobiliare, sostenute e rimaste a
carico dei contribuenti che possiedono o detengono l’immobile su cui
vengono effettuati gli interventi elencati dal nuovo art. 16-bis, D.P.R.
917/1986 finalizzati al recupero edilizio e risparmio energetico.
La nuova disposizione si applica anche agli interventi eseguiti da

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PANORAMA NOVITÀ

imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative


edilizie, che entro 6 mesi dal termine dei lavori alienano o assegnano
l’immobile. Se gli interventi sono realizzati su immobili ad uso promi-
scuo la detrazione è ridotta al 50%.
La detrazione va ripartita in 10 quote annuali costanti e di pari im-
porto a decorrere dall’anno di sostenimento delle spese.
Con particolare riferimento agli interventi di risparmio energetico
(art. 16-bis, co. 1, lett. h), D.P.R. 917/1986) le nuove disposizioni per la
detrazione del 36% si applicano alle spese effettuate dall’1.1.2013.
Per quelle sostenute fino al 31.12.2012 valgono ancora le disposizioni
di cui all’art. 1, co. 344-347, L. 296/2006 [CFF ➋ 6145], sulla detrazione
del 55% (modifica all’art. 1, co. 48, L. 220/2010).
Bilancio – Imposte differite attive (art. 9): circa la possibilità di trasfor-
mare le attività per imposte anticipate iscritte in bilancio relative a
svalutazioni di crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile ex
art. 106, co. 3, D.P.R. 22.12.1986, n. 917 [CFF ➋ 5206] dagli enti creditizi
e finanziari, al valore dell’avviamento e alle altre attività immateriali,
dal periodo d’imposta in corso alla data di approvazione del bilancio
non sono deducibili i componenti negativi corrispondenti alle attività
per imposte anticipate trasformate in credito d’imposta in base all’art.
2, co. 56, D.L. 29.12.2010, n. 225, conv. con modif. dalla L. 6.2.2011, n.
10 [CFF ➋ 6236].
La trasformazione in credito d’imposta viene poi concessa anche
per la parte delle attività per imposte anticipate registrate per perdi-
te riportabili, se tale parte deriva dalla deduzione delle svalutazioni,
dell’avviamento e delle altre attività immateriali.
La disciplina sulla trasformazione delle attività per imposte anticipate
in credito d’imposta si applica anche alle società in liquidazione volon-
taria, a quelle sottoposte a procedure concorsuali o di gestione della
crisi, incluse l’amministrazione straordinaria e la liquidazione coatta
amministrativa di banche e altri intermediari finanziari.
Uno o più provvedi- Professionisti e imprenditori individuali – Agevolazioni e semplificazioni
menti stabiliranno le dispo- (art. 10): dall’1.1.2013, ai soggetti che svolgono attività professionale o
sizioni attuative.
attività d’impresa in forma individuale o associativa che:
●● provvedano all’invio telematico all’Amministrazione finanziaria dei
corrispettivi, delle fatture d’acquisto e di vendita e delle risultanze
di acquisti e cessioni non soggetti a fattura;
●● istituiscano un conto corrente dedicato ai movimenti finanziari relativi
all’attività esercitata
sono riconosciute le seguenti agevolazioni: semplificazione e assistenza
relativamente agli adempimenti amministrativi; accelerazione del rim-
borso e compensazione dei crediti Iva; esclusione dagli accertamenti
basati sulle presunzioni semplici (artt. 39, co. 1, lett. d), D.P.R. 600/1973
[CFF ➋ 6339] e 54, co. 2, D.P.R. 633/1972 [CFF ➋ 254]) per i contribuenti
non soggetti agli studi di settore; riduzione di un anno dei termini di
decadenza per l’accertamento (artt. 43, co. 1, D.P.R. 600/1973 [CFF ➋ 6343]
e 57, co. 1, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 257]).
Ai contribuenti suddetti non in regime di contabilità ordinaria compe-
tono anche le seguenti agevolazioni: calcolo del reddito Irpef applicando
il criterio di cassa e predisposizione automatica da parte dell’Agenzia
delle Entrate delle dichiarazioni Irpef e Irap; esonero dalla tenuta delle
scritture contabili ai fini delle imposte sui redditi e Irap e del registro
dei beni ammortizzabili; esonero da liquidazioni, versamenti periodici
e dell’acconto ai fini Iva.

7 N. 47 - 23 dicembre 2011
PANORAMA NOVITÀ

Sono abrogati gli artt. Contribuenti soggetti agli studi di settore – Agevolazioni e semplificazioni
10, co. 4-bis e 10-ter, L. (art. 10): con riferimento alle dichiarazioni relative al 2011 e ai periodi
146/1998 [CFF ➋ 7030 e
7030b], che comunque d’imposta successivi, nei confronti dei contribuenti soggetti agli studi
continuano ad applicarsi di settore che dichiarino (anche a seguito di adeguamento) ricavi o
agli accertamenti relativi
ad annualità antecedenti
compensi pari o superiori a quelli risultanti dall’applicazione degli stessi
al 2011. e che abbiano assolto gli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti
ai fini degli studi e risultino coerenti con gli specifici indicatori, sono
previste le seguenti agevolazioni: preclusione degli accertamenti basati
sulle presunzioni semplici (artt. 39, co. 1, lett. d), D.P.R. 600/1973 e 54,
co. 2, D.P.R. 633/1972); riduzione di un anno dei termini di decadenza
per l’accertamento (artt. 43, co. 1, D.P.R. 600/1973 e 57, co. 1, D.P.R.
633/1972); determinazione sintetica del reddito complessivo se il reddito
totale accertabile superi di almeno un terzo quello dichiarato.
Accertamento – Emersione di base imponibile (art. 11): sono considerate
reati ai sensi dell’art. 76, D.P.R. 28.12.2000, n. 445 (Testo unico in mate-
ria di documentazione amministrativa), e come tali punite, l’esibizione
o la trasmissione di atti o documenti interamente o parzialmente falsi
o la comunicazione di dati e notizie non rispondenti al vero, poste in
essere a seguito delle richieste degli Uffici in occasione degli accerta-
menti, degli accessi, delle ispezioni e delle verifiche di cui agli artt. 32
e 33, D.P.R. 600/1973 [CFF ➋ 6332 e 6333] e 51 e 52, D.P.R. 633/1972 [CFF
➋ 251 e 252].
Dall’1.1.2012, inoltre, gli operatori finanziari devono comunicare
periodicamente all’Anagrafe tributaria le movimentazioni inerenti alle
operazioni finanziarie di cui all’art. 7, co. 6, D.P.R. 605/1973 [CFF ➋ 8557]
(escluse quelle effettuate tramite bollettino di c/c postale di importo
unitario inferiore ad e 1.500) e ogni altra informazione ad esse relativa,
compreso il loro importo, necessaria ai fini dei controlli fiscali.
Tali informazioni sono utilizzate dall’Agenzia delle Entrate anche per
individuare i contribuenti a maggior rischio di evasione da sottoporre
a controllo.
Anche l’Inps è chiamata a fornire all’Agenzia delle Entrate e alla
Guardia di finanza i dati di soggetti che fruiscono di prestazioni socio-
assistenziali ai fini dei controlli fiscali, nell’ambito dello scambio infor-
mativo di cui all’art. 83, D.L. 25.6.2008, n. 112, conv. con modif. dalla
L. 6.8.2008, n. 133 [CFF ➋ 7183b].
Attraverso una modifica dell’art. 7, D.L. 13.5.2011, n. 70, conv. con
modif. dalla L. 12.7.2011, n. 106, sono poi eliminati i limiti temporali
che erano stati fissati agli accessi di qualsiasi autorità competente, che
prima potevano essere effettuati al massimo con cadenza semestrale,
per un periodo che non poteva superare i 15 giorni, e, sempre durante
i 6 mesi, senza possibilità di ripetizione. Viene inoltre meno la respon-
sabilità disciplinare dei dipendenti dell’Amministrazione finanziaria che
abbiano violato le regole dell’accesso.
Per quanto relativo alla partecipazione dei Comuni all’accertamento
tributario e contributivo, infine, sono soppressi i Consigli tributari (nuovi
artt. 44, D.P.R. 600/1973 e 18, D.L. 31.5.2010, n. 78, conv. con modif.
dalla L. 30.7.2010, n. 122).
Tracciabilità dei pagamenti e contrasto all’uso del contante – Riduzione
del limite ad e 1.000 (art. 12): il limite all’uso del contante e dei titoli al
portatore di cui all’art. 49, co. 1, 5, 8, 12 e 13, D.Lgs. 21.11.2007, n. 231
è fissato ad e 1.000. Il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al
portatore dovrà essere adeguato a tale importo entro il 31.12.2011.
Per favorire la modernizzazione e l’efficienza degli strumenti di paga-

N. 47 - 23 dicembre 2011 8
PANORAMA NOVITÀ

mento, è disposto l’utilizzo di strumenti telematici per le operazioni di


pagamento delle Amministrazioni pubbliche e dei loro enti, attraverso
bonifici bancari o postali o servizi elettronici di pagamento, tenuto con-
to che eventuali pagamenti per cassa non potranno comunque essere
superiori ad e 500. Peraltro, i rapporti relativi agli accrediti di assegni
e pensioni sociali sono esenti in modo assoluto dall’imposta di bollo
e, relativamente ad essi, è fatto divieto a banche ed altri intermediari
finanziari di accreditare alcun costo.
Sono previste l’istituzione, entro il 6.3.2012, tramite convenzione con
l’Abi o, in mancanza, con decreto ministeriale, di un conto corrente
di base a condizioni vantaggiose, esente da imposta di bollo per la
clientela appartenente alle fasce socialmente svantaggiate, e la defini-
zione delle regole, da parte dell’Abi e delle associazioni delle imprese
rappresentative a livello nazionale, per la riduzione delle commissioni
per le transazioni effettuate con carte di pagamento.
Imposta municipale propria – Rivalutazione delle rendite catastali (art. 13):
l’istituzione dell’imposta municipale propria (Imu) in via sperimentale è
anticipata all’1.1.2012 e fino al 31.12.2014; l’imposta entrerà a regime
dal 2015.
Essa si applica agli immobili, comprese l’abitazione principale (intesa
come quella in cui il possessore dimora abitualmente e risiede anagra-
ficamente) e le relative pertinenze (una per ogni abitazione principale,
rientranti nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7).
La base imponibile è costituta dal valore dell’immobile determinato ex
art. 5, co. 1, 3, 5 e 6, D.Lgs. 30.12.1992, n. 504 [CFF ➊ 4155] e in partico-
lare, per i fabbricati iscritti in Catasto, dalla rendita catastale rivalutata
del 5%, con l’applicazione dei seguenti moltiplicatori: 160 per i fabbricati
del gruppo A (esclusa la categoria A/10) e delle categorie catastali C/2,
C/6 e C/7; 140 per i fabbricati del gruppo B e delle categorie C/3, C/4 e
C/5; 80 per i fabbricati della categoria catastale A/10; 60 per i fabbricati
del gruppo D, e 55 per i fabbricati della categoria catastale C/1.
Per i terreni agricoli, tale valore corrisponde al reddito dominicale
risultante in Catasto, rivalutato del 25%, cui si applica un moltiplicatore
di 120.
L’aliquota base dell’imposta è pari a 0,76%, con facoltà per i Comuni
di aumentarla o diminuirla di una misura fino allo 0,3%.
L’aliquota per i fabbricati L’aliquota per l’abitazione principale e le relative pertinenze è dello
rurali ad uso strumentale di 0,4%, che i Comuni possono aumentare o diminuire di una misura fino
cui all’art. 9, co. 3-bis, D.L.
30.12.1993, n. 557, conv. con allo 0,2%.
modif dalla L. 26.2.1994, n. È inoltre prevista una detrazione di e 200 per l’abitazione principale,
133 [CFF ➋ 5522], è fissata
allo 0,2% e può essere ridotta
che spetta, in caso di titolarità di più soggetti, in proporzione alla quota
dai Comuni fino allo 0,1%. di possesso.
Tale importo può essere aumentato dai Comuni ma, in tal caso, non
può essere deliberata un’aliquota superiore a quella ordinaria per gli
immobili tenuti a disposizione.
Dall’anno d’imposta 2012 le deliberazioni regolamentari e tariffarie
relative alle entrate tributarie degli enti locali vanno inviate al Ministero
dell’Economia e delle Finanze.
Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (art. 14): dall’1.1.2013 viene istituito
in tutti i Comuni italiani il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, che
sostituisce la tassa sui rifiuti e comprende altresì il tributo sui servizi
indivisibili dei Comuni.
Esso è dovuto al Comune sul cui territorio insiste interamente o pre-
valentemente l’immobile assoggettato al tributo, da parte di chi detiene

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PANORAMA NOVITÀ

l’immobile stesso a qualsiasi titolo, compresi gli utilizzatori temporanei


per periodi di durata superiore a 6 mesi.
Accise (art. 15): è disposto, a decorrere dal 6.12.2011, un aumento delle
aliquote di accisa sulla benzina e sulla benzina con piombo, sul gasolio
come carburante, sui gas di petrolio liquefatti usati come carburante e
sul gas naturale per autotrazione.
Un ulteriore aumento è stabilito, per la benzina, la benzina con
piombo e sul gasolio usato come carburante, dall’1.1.2013.
Tassa sui beni di lusso (art. 16): l’addizionale erariale della tassa automo-
bilistica, fissata dall’art. 23, co. 21, D.L. 6.7.2011, n. 98, conv. con modif.
dalla L. 15.7.2011, n. 111, dal 2012 viene aumentata ad e 20 per ogni
Kw di potenza ed estesa ai veicoli di potenza superiore a 185 Kw.
Inoltre, dall’1.5.2012, le unità da diporto di lunghezza superiore a
m 10, stazionanti in porti marittimi nazionali, oppure che navighino o
siano ancorate in acque pubbliche, sono soggette alla tassa annuale di
stazionamento, calcolata per ogni giorno o frazione di esso, commisu-
rata alla loro lunghezza.
La tassa è ridotta alla metà per le imbarcazioni fino a m 12, impiegate
esclusivamente dai proprietari residenti nei Comuni delle isole minori e
nella laguna di Venezia come mezzi ordinari di locomozione.
Aumento aliquote Iva - Clausola di salvaguardia (art. 18): per il periodo
1.10.2012 – 31.12.2012 le aliquote Iva del 10% e del 21% sono aumen-
tate di 2 punti percentuali (passando quindi, rispettivamente, al 12%
e al 23%).
Tale aumento continuerà ad applicarsi anche nel 2013. Dall’1.1.2014,
le aliquote in questione saranno ulteriormente incrementate di 0,5 punti
percentuali (passando pertanto al 12,50% e al 23,50%).
Tale aumento mira a sostituire il taglio lineare delle agevolazioni in
caso di mancato gettito derivante dai risparmi della riforma fiscale.
Imposta di bollo su titoli – Modifica dei criteri di determinazione (art. 19):
dall’1.1.2012 cambia il criterio di determinazione dell’imposta di bollo
dovuta dagli intermediari finanziari su titoli e strumenti finanziari: si
prescinde dal rapporto di deposito e si prendono in considerazione le
singole comunicazioni inviate alla clientela a fronte dei prodotti finanziari
sottoscritti. Tali comunicazioni sono soggette ad un’imposta dello 0,10%
annuo per il 2012 elevato allo 0,15% dal 2013 (modifica all’art. 13, co.
2-ter e nota 3-ter, Tariffa – Parte prima, D.P.R. 642/1972).
Un apposito provvedi- «Scudo fiscale» – Imposta straordinaria (art. 19): le attività oggetto di
mento stabilirà le norme rimpatrio o regolarizzazione (art. 13-bis, D.L. 78/2009 conv. con modif.
attuative.
dalla L. 102/2009 [CFF ➋ 6224b] e artt. 12 e 15, D.L. 350/2001, conv. con
modif. dalla L. 409/2001 [CFF ➋ 5898 e 5901]) sono soggette ad un’imposta
straordinaria dell’1,5%.
Gli intermediari, che devono trattenere l’imposta dalle stesse attività o
devono riceverne provvista dal contribuente interessato, effettuano il ver-
samento in 2 rate di pari importo entro il 16.2.2012 ed il 16.2.2013.
Gli effetti del riallinea- Riallineamento del valore delle partecipazioni – Proroga (art. 20): la
mento decorrono dal perio- disposizione dell’art. 23, co. 12, D.L. 98/2011, conv. con modif. dalla
do d’imposta successivo a
quello in corso al 31.12.2014 L. 111/2011, che prevedeva l’affrancamento, mediante versamento di
(2015 per gli esercizi «so- un’imposta sostitutiva del 16%, dei valori delle partecipazioni per la
lari»). parte imputabile ad avviamento, marchi e altre attività immateriali si
applica anche alle operazioni effettuate nel periodo d’imposta in corso
al 31.12.2011.
L’imposta sostitutiva va versata in 3 rate di pari importo: la prima entro

N. 47 - 23 dicembre 2011 10
PANORAMA NOVITÀ

il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute
per il 2012, mentre la seconda e la terza entro i termini di versamento
della prima e della seconda (o unica) rata di acconto delle imposte sui
redditi dovute per il 2014.
Contributi Ivs – Aumento delle aliquote (art. 24): dall’1.1.2012 le aliquote
contributive di artigiani e commercianti iscritti alla Gestione Ivs sono
aumentate dello 0,3% ogni anno fino al raggiungimento della soglia
del 22%.
Esercizio di attività professionali – Soppressione delle limitazioni (art. 33):
è modificato l’art. 10, co. 2, L. 183/2011 (cd. Legge di stabilità 2012),
stabilendo che le norme vigenti sugli ordinamenti professionali saran-
no abrogate comunque dalla data del 13.8.2012 (modifica all’art. 3, co.
5-bis, D.L. 138/2011, conv. con modif. dalla L. 148/2011).
R.Co. e D.An.

ASSICURAZIONI – OBBLIGHI di COMUNICAZIONE all’ARCHIVIO


dei RAPPORTI FINANZIARI
4 ACCERTAMENTO In merito all’estensione degli obblighi di risposta telematica alle indagini
Provv. Agenzia Entrate finanziarie e riguardo ai dati delle polizze unit-linked e index-linked nonché
6.12.2011 dei contratti e delle operazioni di capitalizzazione, il primo Provvedimento
www.agenziaentrate.gov.it del 6.12.2011 in esame dispone che, dal 30.6.2012, le richieste degli organi
7.12.2011 preposti al controllo e le risposte da parte delle società e degli enti di
assicurazione, riguardanti le citate attività finanziarie, devono essere effet-
tuate esclusivamente in via telematica, ex artt. 32, co. 3, D.P.R. 600/1973
[CFF ➋ 6332] e 51, co. 4, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 251], secondo le modalità
di cui al Provv. 22.12.2005. Inoltre, tali soggetti sono tenuti a comunicare
all’Agenzia delle Entrate, entro il 30.4.2012, il proprio indirizzo di Posta
elettronica certificata (Pec).
Per quanto riguarda l’estensione degli obblighi di comunicazione all’Ar-
chivio dei rapporti finanziari, dal 30.6.2012, gli stessi soggetti, limitatamente
ai rapporti sopra evidenziati, devono effettuare le comunicazioni all’Archivio
dei rapporti finanziari in essere dal 6.7.2011, secondo le modalità di cui
ai Provv. 19.1.2007, 29.2.2008 e 20.12.2010 (il secondo Provvedimento del
6.12.2011 in esame modifica alcune norme contenute nel Provv. 20.12.2010
e le tabelle allegate ai Provv. 12.11.2007 e 29.2.2008). Tali comunicazioni
comportano l’esonero dalla comunicazione prevista dall’art. 7, co. 4, D.P.R.
605/1973 [CFF ➋ 8557], limitatamente ai dati riguardanti le descritte attività
finanziarie.
S.Ma.

NUOVE INTERPRETAZIONI MINISTERIALI


Circolari e risoluzioni
VIOLAZIONI in MATERIA di FATTURAZIONE – OMESSA
REGOLARIZZAZIONE del CESSIONARIO o COMMITTENTE
5 IVA, VIOLAZIONI
L’Agenzia delle Entrate fornisce chiarimenti per la gestione delle controver-
Circol. Agenzia Entrate sie pendenti in merito all’applicazione della disciplina sanzionatoria di cui
2.12.2011, n. 52 all’art. 6, co. 8, D.Lgs. 471/1997 [CFF ➊ 1621] che, a decorrere dall’1.4.1998,
si applica in caso di acquisto di beni o servizi senza emissione di fattura

11 N. 47 - 23 dicembre 2011
PANORAMA NOVITÀ

nei termini di legge o con emissione di fattura irregolare da parte del’al-


tro contraente, se il cessionario o committente non ha provveduto alla
regolarizzazione dell’operazione.
Si ricorda che nella nuova norma non è più previsto, in caso di omessa
regolarizzazione, il recupero dell’Iva nei riguardi del cessionario.
L’applicazione di tale nuova disciplina nel rispetto del principio del
favor rei (art. 3, D.Lgs. 472/1997 [CFF ➋ 9466]) ha originato un diffuso con-
tenzioso.
La circolare richiama la prassi amministrativa (C.M. 25.1.1999, n. 23)
secondo la quale per le violazioni commesse fino al 31.3.1998, gli Uffici
dovevano recuperare l’Iva nei confronti del cessionario (come previsto
dall’abrogato art. 41, D.P.R. 633/1972), poiché tale recupero era considerato
a titolo di imposizione fiscale e non a titolo di sanzione amministrativa (e,
pertanto, sottratto all’applicazione del principio del favor rei).
Diversamente, la giurisprudenza di legittimità ha ritenuto che il suddetto
pagamento dell’imposta andasse considerato a titolo di sanzione e non
di imposizione fiscale (tra cui Cass., Sezioni Unite, 27.12.2010, nn. 26126
e 26127): di conseguenza, in caso di omessa regolarizzazione in vigenza
dell’abrogato art. 41, D.P.R. 633/1972 (escluse le ipotesi in cui l’avviso di
rettifica con cui veniva recuperata l’Iva e irrogata la sanzione fosse dive-
nuto definitivo all’1.4.1998), gli Uffici non avrebbero dovuto provvedere al
recupero dell’imposta, in quanto sanzione che doveva essere comparata
con le nuove misure sanzionatorie di cui all’art. 6, co. 8, D.Lgs. 471/1997
al fine di individuare la norma più favorevole.
L’Agenzia delle Entrate, confermando il suddetto orientamento giuri-
sprudenziale, ritiene superata la posizione espressa dall’Amministrazione
finanziaria e, quindi, non valuta più opportuno proseguire con il conten-
zioso pendente.
R.Co.

SOMME ISCRITTE a RUOLO – INTERESSI di MORA – DEBITI


CONTRIBUTIVI
6 INPS Con riferimento al Provv. Agenzia Entrate 22.6.2011 (si veda «La Settimana
Circolare Inps fiscale» n° 26/2011, pag. 8) che, in attuazione dell’art. 30, D.P.R. 29.9.1973,
2.12.2011, n. 151 n. 602 [CFF ➋ 7230], aveva fissato al 5,0243% la misura degli interessi di
mora per il ritardato pagamento delle somme iscritte a ruolo, a decorrere
dall’1.10.2011, l’Inps ricorda che da tale data tali interessi, nella misura
citata, si applicano anche ai debiti contributivi.
In particolare, l’art. 116, co. 9, L. 23.12.2000, n. 388 stabilisce che, dopo il
raggiungimento del tetto massimo delle sanzioni civili nelle misure previste
dalle lett. a) e b) del co. 8 senza che si sia provveduto all’integrale paga-
mento di quanto dovuto, sul debito contributivo maturano interessi nella
misura degli interessi di mora di cui al citato art. 30, D.P.R. 602/1973.
D.An.

PERDITE d’IMPRESA – TRATTAMENTO FISCALE – CHIARIMENTI


7 DIRETTE Premesso che l’art. 23, co. 9, D.L. 98/2011, conv. con modif. dalla L. 111/2011
Circol. Agenzia Entrate (Manovra 2011) ha introdotto alcune modifiche al regime fiscale delle
6.12.2011, n. 53 perdite d’impresa in ambito Ires, la circolare fornisce alcuni chiarimenti
riguardanti principalmente l’ambito soggettivo ed oggettivo di applicazione
della novella legislativa nonché la sua decorrenza.

N. 47 - 23 dicembre 2011 12
PANORAMA NOVITÀ

Le novità riguardano l’art. 84, co. 1 e 2, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5184],


che disciplina le modalità di riporto a nuovo delle perdite di periodo e
dei primi tre periodi d’imposta dalla data di costituzione. In particolare,
il co. 1 di tale articolo, nella sua nuova formulazione, introduce un nuovo
regime di riporto delle perdite, prevedendo in ciascun periodo un limite al
relativo impiego in misura non superiore all’80% del reddito imponibile.
Sotto il profilo soggettivo, le citate modifiche interessano esclusivamente
i soggetti Ires ex art. 73, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5173] ed in particolare:
●● S.p.a, S.a.p.a, S.r.l., società cooperative, società di mutua assicurazione,
società europee di cui al Regolamento Ce 2157/2001 e società coope-
rative europee di cui al Regolamento Ce 1435/2003 residenti;
●● enti pubblici e privati diversi dalle società, nonché trust, residenti,
che hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività
commerciali;
●● società ed enti di ogni tipo, compresi i trust, con o senza personalità
giuridica, non residenti.
Diversamente, rimangono esclusi da tali modifiche i soggetti Irpef in
regime di contabilità ordinaria, per i quali continua ad applicarsi il limite
del riporto quinquennale, ex art. 8, co. 3, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5108].
Sotto il profilo oggettivo, ribadendo che, per effetto delle citate modifi-
che, è venuto meno il limite temporale quinquennale di riporto in avanti
delle perdite ed è stato introdotto un limite di periodo al relativo utilizzo
in misura forfetaria pari all’80% del reddito imponibile, si precisa che ta-
le limitazione quantitativa, tuttavia, non fa venire meno la possibilità di
utilizzo integrale delle perdite, in quanto la finalità dell’intervento è solo
quella di modulare l’ammontare complessivo delle perdite compensabili
in ciascun periodo d’imposta.
Riguardo alla decorrenza del regime, le nuove regole sono efficaci a
partire dal periodo d’imposta in corso al 6.7.2011 (entrata in vigore del
D.L. 98/2011); per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’an-
no solare, tali regole sono applicabili già in sede di determinazione del
reddito imponibile 2011.
Inoltre, la nuova disciplina è applicabile anche alle perdite maturate
nei periodi d’imposta anteriori a quello di entrata in vigore delle citate
disposizioni (per i soggetti con periodo d’imposta coincidente con l’anno
solare, sono le perdite risultanti alla fine del periodo d’imposta 2010).
Si evidenzia infine che formano oggetto della nuova disciplina, di cui
all’art. 84, D.P.R. 917/1986, esclusivamente le perdite risultanti dalla dichia-
razione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2011; per i soggetti con
periodo d’imposta coincidente con l’anno solare, si tratta delle perdite
realizzate negli esercizi che vanno dal 2006 al 2010.
Risultano, pertanto, escluse le perdite relative al periodo d’imposta
2005, non più riportabili per decorso del limite temporale quinquennale
previsto dalla disciplina previgente.
S.Ma.

13 N. 47 - 23 dicembre 2011
AGENDA SCADENZE

ADEMPIMENTI e SCADENZE FISCALI e PREVIDENZIALI


26 DICEMBRE 2011 – 1° GENNAIO 2012

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

27 dicembre martedì (termine così prorogato poiché il 25 dicembre e il 26 dicembre sono festivi)

IVA – SCAMBI INTRACOMUNITARI – ELENCHI Modalità di presenta- art. 6, D.L. 16/1993,


INTRASTAT MENSILI: scade oggi il termine per zione: in via telematica conv. con L. 75/1993
[CFF ➊ 1220];
la presentazione degli elenchi Intrastat relativi all’Agenzia delle Dogane,
alle cessioni, agli acquisti e alle prestazioni di direttamente (Fisconline) D.Lgs. 11.2.2010, n. 18;
servizi intracomunitari effettuati nel mese di o tramite intermediari C.M. 17.2.2010, n. 5/E;
novembre 2011. abilitati (sistema Edi o Nota Agenzia Dogane
Entratel). 19.2.2010, n. 24265/RU;
Determinazione Agenzia
Frequenza mensile Dogane 22.2.2010, n.
22778/RU;
D.M. 22.2.2010 [CFF ➊
1849 – 1849f];
C.M. 18.3.2010, n. 14/E;
Determinazione Agen-
zia Dogane 7.5.2010, n.
63336/RU

COMUNICAZIONE VALUTARIA STATISTICA – Modalità: la comunicazio- D.M. 27.4.1990;


OPERAZIONI CANALIZZATE: per gli istituti di ne va inviata all’Ufficio D.M. 6.10.1995;
credito scade oggi il termine per inviare al­ italiano cambi - Uic, via D.P.R. 31.3.1998, n. 148
l’Ufficio italiano cambi (Uic) la Comunicazione delle Quattro Fontane,
valutaria statistica (Cvs), relativa alle operazioni n. 123 - Roma - Centro
canalizzate effettuate nel mese di novembre corrispondenza.
2011 e a quelle decanalizzate eventualmente
ricevute dagli operatori non bancari. Frequenza mensile
N.B.: dall’1.1.2008 poteri e funzioni dell’Uic
sono trasferiti alla Uif (Unità di informazione
finanziaria).

27 dicembre martedì

IVA – VERSAMENTO dell’ACCONTO ANNUALE: Modalità di versamento: articolo 6, L. 29.12.1990,


scade oggi il termine per effettuare la liquida- con il Mod. F24: n. 405 [CFF ➊ 1090];
zione e il versamento (per importi non inferiori ●● on-line, direttamente o articolo 74, co. 4, D.P.R.
a e 103,29) dell’acconto Iva annuale per il 2011 tramite un intermedia- 26.10.1972, n. 633 [CFF
➊ 274];
di cui all’art. 6, L. 405/1990. L’importo è dovuto rio abilitato;
a titolo di acconto: ●● mediante l’home ban- articolo 37, co. 49,
D.L. 4.7.2006, n. 223,
●● del versamento relativo al mese di di- king.
conv. con modif. con
cembre per i contribuenti mensili (codice L. 4.8.2006, n. 248 [CFF
tributo 6013); Frequenza annuale ➋ 7692]
●● del versamento in sede di dichiarazione
annuale per i contribuenti trimestrali (codice
tributo 6035);

N. 47 - 23 dicembre 2011 14
AGENDA SCADENZE

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 27 dicembre martedì

●● del versamento dovuto per il quarto trime-


stre solare (ottobre, novembre, dicembre)
per i contribuenti trimestrali speciali di cui
all’articolo 74, co. 4, D.P.R. 633/1972 (codice
tributo 6035).

ACCISE – VERSAMENTO IMPOSTA: scade oggi Modalità di versamento: art. 3, co. 4, D.Lgs.
il termine per il pagamento dell’accisa per i alla Tesoreria provincia- 504/1995, sost. dall’art.
4, co. 1, lett. a), D.L.
prodotti ad essa soggetti, immessi in consu- le dello Stato; ai sen-
669/1996, conv. con L.
mo nella prima metà del mese di dicembre si dell’articolo 3, D.Lgs. 30/1997;
2011. 504/1992 limitatamente a
N.B.: restano salve le scadenze relative a pro- tale scadenza di dicembre, articolo 28, co. 2, lett. g),
e co. 7, L. 388/2000;
dotti specifici (ad es. gas metano). non è possibile utilizzare
il Mod. F24. articolo 8-bis, D.L.
356/2001, conv. con mo-
Frequenza mensile dif. con L. 418/2001;
D.M. 16.12.2004;
D.Lgs. 2.2.2007, n. 26

IVA – SANZIONI TRIBUTARIE PENALI – OMESSO Modalità: con il Mod. articolo 10-ter, D.Lgs.
VERSAMENTO: è punito con la reclusione da F24: 10.3.2004, n. 74 [CFF ➋
9527m];
sei mesi a due anni chiunque entro oggi non ●● on line, direttamente o
versa l’Iva, dovuta in base alla dichiarazione tramite un intermedia- articolo 35, co. 7, D.L.
4.7.2006, n. 223, conv.
annuale relativa al 2010, se l’ammontare risul- rio abilitato;
con modif. con L.
ta superiore a e 50.000 per ciascun periodo ●● mediante l’home ban- 4.8.2006, n. 248;
d’imposta; tale termine, previsto dall’art. 10-ter, king.
C.M. 4.8.2006, n. 28/E
D.Lgs. 10.3.2004, n. 74, coincide con quello del
versamento dell’acconto relativo al periodo
d’imposta successivo.

29 dicembre giovedì

MOD. UNICO 2011 – TRASMISSIONE TELEMATICA Modalità di presentazio- a r t i c o l o 2 , D . P. R .


– RAVVEDIMENTO: per le persone fisiche, le ne: trasmissione telema- 22.7.1998, n. 322 [CFF
➋ 7044] , come modif.
società di persone e per i soggetti Ires (società tica diretta o tramite un
dall’articolo 2, D.P.R.
di capitali, enti commerciali e non commerciali intermediario abilitato. 7.12.2001, n. 435 e
ed equiparati) con esercizio solare, scade oggi In caso di presentazione dall’articolo 37, comma
il termine per l’eventuale presentazione telema- della dichiarazione entro 10, lettera b), nn. 1) e
tica tardiva (entro 90 giorni dalla scadenza) del 90 giorni dalla scadenza 2), D.L. 4.7.2006, n. 213,
Mod. Unico 2011 non inviato entro il 30.9.2011, ordinaria, si applica la conv. con modif. con L.
4.8.2006, n. 248;
con l’applicazione delle relative sanzioni. sanzione ridotta pari a
1/10 del minimo previsto art. 16, D.L. 29.11.2008,
n. 185
per la violazione.

30 dicembre venerdì

RISCOSSIONE S.P.A. – VERSAMENTO dell’AC- Modalità: l’importo dovu-


CONTO delle SOMME RISCOSSE: come pre- to dalla Riscossione S.p.a.

15 N. 47 - 23 dicembre 2011
AGENDA SCADENZE

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 30 dicembre venerdì

visto dalla riforma del sistema di riscossione è stabilito con D.M. da articolo 9, D.L. 28.3.1997,
operata dall’articolo 3, D.L. 30.9.2005, n. 203, emanare entro il 15 di- n. 79, conv. con modif.
con L. 28.5.1997, n. 140
conv. con modif. con L. 2.12.2005, n. 248, la cembre di ciascun anno,
[CFF ➋ 7394a];
riscossione nazionale è attribuita all’Agenzia in cui sono stabilite le
articolo 3, D.L. 30.9.2005,
delle Entrate che la esercita mediante la Ri- modalità di versamento,
n. 203, conv. con modif.
scossione S.p.a. nonché ogni altra regola con L. 2.12.2005, n. 248
Scade oggi il termine per effettuare il ver- tecnica necessaria. [CFF ➋ 7681]
samento dell’acconto delle somme riscosse da
parte della Riscossione S.p.a. e delle società
partecipate di cui all’art. 9, D.L. 28.3.1997, n.
79, conv. con modif. con L. 28.5.1997, n. 140
e succ. modif.

PERSONE FISICHE e SOCIETÀ di PERSONE – MOD. Modalità di versamento: articolo 30, D.Lgs.
UNICO 2011 – RAVVEDIMENTO: per le persone con il Mod. F24: 15.12.1997, n. 446 [CFF
➊ 3919g];
fisiche, le società di persone e i soggetti ad ●● all’agente del­la riscos-
esse equiparati, scade oggi il termine per ef- sione; a r t i c o l o 1 7 , D . P. R .
7.12.2001, n. 435, come
fettuare il versamento tardivo (entro 30 giorni ●● in banca;
modif. dall’articolo 2,
dalla scadenza): ●● in posta; D.L. 15.4.2002, n. 63,
●● della seconda o unica rata di acconto ●● on-line direttamente o conv. con L. 15.6.2002,
Irpef; tramite un intermedia- n. 112 [CFF ➋ 7123e];
●● della seconda o unica rata di acconto rio abilitato; articolo 37, co. 49, D.L.
Irap, ●● mediante l’home ban- 4.7.2006, n. 223, conv.
dovute per il periodo d’imposta 2011 in base king. con L. 4.8.2006, n. 248
al Mod. Unico 2011 e al Mod. Irap 2011 non Per i titolari di partita Iva è [CFF ➋ 7692];
effettuato (o effettuato in misura insufficiente) obbligatoria la modalità di art. 16, D.L. 29.11.2008,
entro il 30.11.2011. Si devono pagare anche gli versamento telematico. n. 185
interessi legali dell’1,5% e la sanzione ridotta
al 3%.
Codici tributo: Irpef 4034; Irap 3813.

SOGGETTI IRES con ESERCIZIO SOLARE – MOD. Modalità di versamento: L. 23.3.1977, n. 97 [CFF
UNICO 2011 – RAVVEDIMENTO: per i soggetti con il Mod. F24: ➋ 7316];
Ires con esercizio solare, scade oggi il termine ●● on line, direttamente o articoli 30 e 37, d.lgs.
per l’eventuale versamento tardivo (entro 30 tramite un intermedia- 15.12.1997, n. 446 [CFF
➊ 3919g e 3919p];
giorni dalla scadenza) della seconda o unica rio abilitato;
rata di acconto Ires e della seconda o unica ●● mediante l’home ban- art. 15-bis, D.L. 2.7.2007,
n. 81, conv. con modif.
rata di acconto Irap non effettuato (o effettua- king.
con L. 3.8.2007, n. 127;
to in misura insufficiente) entro il 30.11.2011.
D.L. 29.11.2008, n. 185
Si devono pagare anche gli interessi legali
dell’1,5% e la sanzione ridotta al 3%.

IMPOSTA di REGISTRO – CONTRATTI di LOCA- Modalità di versamento: art. 5, co. 1, Tariffa, All.
ZIONE: per i titolari di contratti di locazione ed all’agente della riscossio- A, Parte I, e art. 17, co. 1,
D.P.R. 26.4.1986, n. 131
affitto riguardanti immobili, scade oggi il termi- ne o in banca utilizzando il
[CFF ➊ 2105 e 2017];
ne per effettuare il versamento relativo a: Mod. F23 o presso un uffi-
art. 21, commi 18, 19 e
●● cessioni, risoluzioni e proroghe anche tacite, cio postale, con bollettino 20, L. 27.12.1997, n. 449
con effetto dall’1.12.2011; postale intestato all’agen- [CFF ➊ 2240];
●● annualità di contratti pluriennali relativi ad te della riscossione.

N. 47 - 23 dicembre 2011 16
AGENDA SCADENZE

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 30 dicembre venerdì

immobili urbani successive alla prima, con Codici tributo: 107T Im­ C.M. 16.1.1998, n. 12/E;
inizio a partire dall’1.12.2011. posta di registro per con- art. 21, D.M. 31.7.1998,
N.B.: in caso di registrazione telematica dei tratti di locazione fab- come modificato dal
contratti di locazione e di affitto di immobili, il bricati - intero periodo; Provv. Agenzia Entrate
12.12.2001 e 27.6.2003;
versamento dell’imposta di registro deve essere 108T Imposta di registro
art. 68, L. 21.11.2000,
eseguito con il Modello F24 on-line. per affitto fondi rustici;
n. 342;
Dall’1.7.2010 è necessario indicare i dati ca- 112T Imposta di registro
C.M. 7.1.2002, n. 3/E;
tastali degli immobili nella richiesta di regi- per contratti di locazio-
R.M. 20.2.2002, n. 52/E;
strazione cartacea o telematica di contratti di ne fabbricati - annualità
locazione o affitto e di contratti di risoluzione, successive; 114T Imposta Provv. Agenzia Entrate
14.9.2006;
cessione o proroga, anche tacita dei contratti di registro per proroghe
stessi. Il Provv. Agenzia Entrate 25.6.2010 ha (contratti di locazione e Provv. Agenzia Entrate
6.10.2008;
approvato il modello 69 per la registrazione affitti); 115T Imposta di
degli atti (con il quadro D predisposto per la registro per contratti di art. 19, co. 15, D.L.
31.5.2010, n. 78, conv.
comunicazione dei dati catastali dei beni im- locazione fabbricati - pri- con L. 30.7.2010, n.
mobili) e il modello di comunicazione dei dati ma annualità. 122;
catastali per le cessioni, risoluzioni e proroghe Provv. Agenzia Entrate
dei contratti di locazione o affitto di beni im- 25.6.2010;
mobili (modello CDC), in relazione a contratti art. 3, D.Lgs. 14.3.2011,
già registrati all’1.7.2010, da presentare in forma n. 23;
cartacea all’Agenzia delle Entrate, nel termine di Provv. Agenzia Entrate
20 giorni dalla data del versamento attestante 7.4.2011
la cessione, risoluzione o proroga del contratto
di locazione o affitto, o da trasmettere in via
telematica contestualmente al versamento.

31 dicembre sabato

IRPEF – EREDI di PERSONE FISICHE DECEDUTE Modalità di presentazio- a r t i c o l o 6 5 , D . P. R .


– DICHIARAZIONE: per gli eredi delle persone ne: in forma cartacea. La 29.9.1973, n. 600 [CFF
➋ 6365];
fisiche decedute successivamente al 28.2.2011 trasmissione in via tele-
scade oggi il termine per effettuare la presen- matica diretta o tramite articolo 3, D.L. 30.9.1992,
n. 394;
tazione delle dichiarazioni Mod. Unico 2011 e un intermediario abilita-
Irap 2011. to va effettuata entro il D.P.C.M. 20.4.2000
31.3.2012.

IVA – AUTOTRASPORTATORI ISCRITTI all’ALBO Modalità: può essere art. 74, co. 4, D.P.R.
– ANNOTAZIONE FATTURE EMESSE: per gli emessa una sola fattura 633/1972 [CFF ➊ 274] ,
sost. dall’art. 5, L.
auto­trasportatori di cose per conto di terzi per più operazioni di cia-
146/1998, modif. dall’art.
iscritti all’albo di cui alla L. 6.6.1974, n. 298, scun trimestre, effettuate 1-bis, D.L. 181/1998,
scade oggi il termine per effettuare l’annota- nei confronti del medesi- conv. con L. 271/1998;
zione delle fatture emesse nel trimestre solare mo committente. C.M. 30.10.1998, n.
precedente. 252/E
Frequenza trimestrale

ACCISE – GAS METANO – VERSAMENTO MEN- Modalità di versamento: articolo 26, co. 8, D.Lgs.
SILE: scade oggi il termine per effettuare il alla Tesoreria provinciale 26.10.1995, n. 504, modif.
dall’art. 4, co. 1, lett. b),
versamento della rata di acconto mensile dello Stato; i versamenti
D.L. 31.12.1996, n. 669,
calcolata in base ai consumi del 2010. possono essere effettuati

17 N. 47 - 23 dicembre 2011
AGENDA SCADENZE

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 31 dicembre sabato

con il Modello F24, con conv. con L. 28.2.1997,


possibilità di compensa- n. 30 e dall’art. 12, L.
23.12.1999, n. 488;
zione con altre imposte e
contributi. D.M. 25.3.2002;
Comunicaz. Ag. Dogane
Frequenza mensile 29.4.2002, n. 2176-B;
D.Lgs. 2.2.2007, n. 26

SOGGETTI IRES – TASSAZIONE per TRASPAREN- Modalità di presentazio- articoli 115 e 116, D.P.R.
ZA – OPZIONE: scade oggi il termine per la ne: in via telematica, uti- 22.12.1986, n. 917 [CFF
➋ 5215 e 5216];
trasmissione telematica della comunicazione lizzando il modello appro-
di opzione per il regime di tassazione per vato con il Provvedimento D.M. 23.4.2004 [CFF ➋
6025 – 6038];
trasparenza (artt. 115 e 116, D.P.R. 917/1986) dell’Agenzia delle Entrate
per le società di capitali per il triennio 2011- del 4.8.2004. C.M. 22.11.2004, n. 49/E;
2013. Infatti la comunicazione deve essere R.M. 21.6.2007, n. 142/E
effettuata entro il termine del primo dei tre Frequenza annuale
periodi d’imposta di efficacia.

INTERMEDIARI COMMERCIALI – DICHIARAZIONE Modalità di presentazione: articolo 25-bis, D.P.R.


al COMMITTENTE – RITENUTA d’ACCONTO spedizione con raccoman- 29.9.1973, n. 600 [CFF
➋ 6325a];
sulle PROVVIGIONI: per gli agenti e rappre- data con avviso di ricevi-
sentanti di commercio e gli altri intermediari mento della dichiarazione, D.M. 16.4.1983 [CFF ➋
6459];
commerciali, scade oggi il termine per ef- in carta semplice, datata e
fettuare la presentazione della dichiarazione sottoscritta, con i dati iden- art. 21, co. 11, lett. c), L.
27.12.1997, n. 449
ai committenti, preponenti o mandanti di tificativi del percipiente e
avvalersi in modo continuativo dell’opera di l’attestazione di avvalersi in
dipendenti o di terzi, ai fini dell’applicazione via continuativa dell’opera
della ritenuta commisurata sul 20% dell’am- di dipendenti o di terzi.
montare delle provvigioni.
Frequenza annuale

REDDITI di CAPITALE e DIVERSI – RISPARMIO Modalità: l’opzione o la artt. 6 e 7, D.Lgs.


AMMINISTRATO e GESTITO – OPZIONE e revoca vanno comunicate 461/1997 [CFF ➋ 5648
e 5649];
REVOCA: per i contribuenti (con periodo agli intermediari mediante
d’imposta solare) che si avval­gono dei regimi apposita dichiarazione D.M. 22.5.1998 [CFF ➋
5695];
di risparmio am­mini­strato di cui all’articolo sottoscritta con le mo-
6, D.Lgs. 461/1997 e di risparmio gestito di dalità previste dal D.M. D.M. 2.6.1998 [CFF ➋
5699];
cui all’articolo 7, D.Lgs. 461/1997, scade oggi 22.5.1998 (per il risparmio
il termine per effettuare la comunicazione amministrato) e dal D.M. D.M. 31.3.1999 [CFF ➋
5736]
dell’opzione o della revoca per l’applicazione 31.3.1999 (per il risparmio
di uno dei due regimi di risparmio. gestito).

TOSAP/COSAP – OCCUPAZIONI INIZIATE nel Modalità: presentazione al articolo 50, commi 1-4,
MESE di DICEMBRE – PRESENTAZIONE DE- Comune o alla Provincia D.Lgs. 15.11.1993, n. 507
[CFF ➊ 3850]
NUNCIA e VERSAMENTO: scade oggi il ter- competenti, allegando
mine per presentare la denuncia relativa ad l’attestato di versamento,
occupazioni permanenti di suolo pubblico e effettuato tramite c/c po-
per il relativo versamento della Tosap/Cosap stale intestato ad essi o
per le concessioni rilasciate nel corso del mese direttamente alle Tesorerie
di dicembre 2011. comunali.

N. 47 - 23 dicembre 2011 18
AGENDA SCADENZE

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 31 dicembre sabato

SETTORE INTRATTENIMENTI – OPZIONE per il RE- Modalità: comunicazione artt. 74, co. 6, e 74-
GIME IVA ORDINARIO: ai sensi dell’articolo 74, al concessionario dell’im- quater, D.P.R. 633/1972
[CFF ➊ 274 e 274c];
co. 6, D.P.R. 633/1972, per gli operatori esercenti posta sugli intrattenimenti
le attività, gli intrattenimenti e i giochi elencati – Siae (Società italiana D.P.R. 442/1997 [CFF ➊
1601];
nella Tariffa allegata al D.P.R. 640/1972 [CFF ➊ autori ed editori) – compe-
4352 – 4355], scade oggi il termine per dare tente in relazione al domi- articolo 17, D.Lgs.
26.2.1999, n. 60;
comunicazione all’ufficio Siae delle eventuali cilio fiscale. Si ricorda che
opzioni per l’applicazione dell’Iva secondo il l’opzione è vincolante fino articolo 1, co. 2, D.P.R.
30.12.1999, n. 544 [CFF
regime ordinario. a revoca, e comunque per ➊ 1708a];
un quinquennio.
C.M. 2.9.2000, n. 165/E

TASSA sui CONTRATTI di BORSA – PAGAMEN- Modalità: versamento Provv. 14.11.2001


TO in MODO VIRTUALE – VERSAMENTO mediante il modello di
TRIMESTRALE: scade oggi il termine per il pagamento F23, presso
pagamento della tassa sui contratti di borsa l’agente della riscossione,
da parte dei soggetti autorizzati al versamento una banca convenzionata
in modo virtuale, che effettuano il pagamento o gli sportelli degli uffici
in rate trimestrali. postali abilitati.
Codice tributo: 456T.

Frequenza trimestrale

IMPOSTA di BOLLO – PAGAMENTO in MODO Modalità di versamento: a r t i c o l o 1 5 , D . P. R .


VIRTUALE: per i soggetti autorizzati al pa- al concessionario della 26.10.1972, n. 642 [CFF
➊ 2715];
gamento in modo virtuale dell’imposta di riscossione o ad un isti-
bollo, scade oggi il termine per effettuare il tuto di credito competenti D.M. 17.12.1998;
versamento della sesta rata bimestrale, in oppure in posta, con il C.M. 2.6.1999, n. 123/E
base alla dichiarazione presentata entro il 31 Modello F23.
gennaio 2011.
Causale tributo: 456T. Frequenza bimestrale

INVENTARI e REGISTRI CONTABILI – REDAZIONE Nota: la redazione e la a r t i c o l o 1 5 , D . P. R .


e SOTTOSCRIZIONE: per i soggetti Ires (società sottoscrizione dei libri 600/1973 [CFF ➋ 6315];
di capitali, enti commerciali e non commerciali inventari vanno effettuate articolo 7, co. 4-ter,
ed equiparati) che hanno effettuato la presen- ai sensi dell’articolo 15 del D.L. 10.6.1994, n. 357,
conv. con modif. con L.
tazione in via telematica della dichiarazione D.P.R. 600/1973.
8.8.1994, n. 489;
dei redditi Mod. Unico 2011 entro il 30.9.2011,
articolo 1, co. 161, L.
scade oggi (tre mesi dalla scadenza per la
244/2007;
presentazione della dichiarazione dei redditi)
R.M. 11.3.2008, n. 85/E
il termine per la redazione e la sottoscrizione
dei libri inventari. Scade oggi anche il termine
per la stampa, su supporto cartaceo, dei regis-
tri contabili ex art. 7, co. 4-ter, D.L. 357/1994,
modificato dall’art. 1, co. 161, L. 244/2007.

IVA – SCAMBI INTRACOMUNITARI – ANNOTA-


ZIONE FATTURE: scade oggi il termine per

19 N. 47 - 23 dicembre 2011
AGENDA SCADENZE

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 31 dicembre sabato

effettuare l’annotazione delle fatture inerenti Modalità: l’annotazione artt. 38, co. 2 e 3, lett.
ad acquisti intracomunitari, ricevute nel mese delle fatture va effettua- b), 46, co. 1, e 47, D.L.
30.8.1993, n. 331, conv.
di dicembre 2011. ta nei registri Iva delle
con L. 29.10.1993, n.
L’annotazione può essere effettuata anche vendite (fatture emesse) 427 [CFF ➊ 1259, 1267
successivamente, purché entro 15 giorni dalla e degli acquisti (fatture e 1268]
data di ricevimento delle fatture stesse. ricevute).

Frequenza mensile

IVA – SCAMBI INTRACOMUNITARI – AUTOFAT- art. 46, co. 5, D.L.


Frequenza mensile 30.8.1993, n. 331, conv.
TURE – FATTURE INTEGRATIVE: scade oggi
con L. 29.10.1993, n. 427
il termine per l’emissione dell’autofattura da
[CFF ➊ 1267]
parte dei cessionari o committenti di acquisti
intracomunitari che non abbiano ricevuto entro
novembre 2011 la fattura relativa ad operazioni
effettuate ad ottobre 2011.
Entro oggi gli stessi soggetti devono emette-
re fattura integrativa nel caso in cui abbiano
ricevuto una fattura originaria, registrata in
novembre 2011, con un corrispettivo inferiore
al reale.

IVA – OPERAZIONI di SEDI SECONDARIE – ADEM- Nota: procedura per le art. 73, co. 1, lett.
PIMENTI: scade oggi il termine per effettuare operazioni effettuate dalle a), D.P.R. 26.10.1972,
n. 633 [CFF ➊ 273] ;
la fatturazione, la registrazione e l’annotazione imprese fuori dalla loro
dei corrispettivi e la registrazione degli acquisti, sede tramite dipendenti, D.M. 18.11.1976 [CFF
➊ 798], modificato dal
relativamente alle operazioni compiute nel me- ausiliari o intermediari.
D.M. 6.6.1979
se di novembre 2011 mediante sedi secondarie
o altre dipendenze che non vi provvedano Frequenza mensile
direttamente.

IVA – EDITORI – ANNOTAZIONI: scade oggi il ter- art. 39, D.P.R. 26.10.1972,
Frequenza mensile n. 633 [CFF ➊ 239];
mine per effettuare l’annotazione negli appositi
registri delle indicazioni obbligatorie ai fini Iva D.M. 9.4.1993 [CFF ➊
relative al mese di novembre 2011. 1235]

IVA – ENTI NON COMMERCIALI e AGRICOLTORI Modalità: la dichiara- art. 4, co. 4, D.P.R.
ESONERATI – ACQUISTI INTRA­COMUNITARI: zione (Mod. Intra-12 in 633/1972 [CFF ➊ 204];
per gli enti, le associazioni e le altre organiz- duplice copia) si presenta art. 49, D.L. 30.8.1993,
n. 331, conv. con L.
zazioni di cui all’art. 4, co. 4, D.P.R. 633/1972 e all’Agenzia delle Entrate
29.10.1993, n. 427 [CFF
gli agricoltori in regime di esonero Iva, scade competente. Il versamen- ➊ 1270];
oggi il termine per presentare la dichiarazione to si effettua con il Mod. D.M. 9.12.1997 [CFF ➋
relativa agli acquisti intracomunitari per il F24. 7437a];
mese di novembre 2011 e versare l’imposta. D.M. 17.12.1998;
L’obbligo sussiste solo se l’ammontare degli Frequenza mensile
C.M. 6.9.2000, n. 136/E;
acquisti ha superato, nel 2010, il limite di e
D.Lgs. 11.2.2010, n. 18;
8.263,31 o dal momento in cui tale limite è

N. 47 - 23 dicembre 2011 20
AGENDA SCADENZE

ADEMPIMENTI FISCALI INDICAZIONI RIFERIMENTI

– segue – 31 dicembre sabato

superato nell’anno in corso, o in presenza di Provv. Agenzia Entrate


opzione per il pagamento dell’Iva in Italia. 16.4.2010 [CFF ➊ 1852]
Codice tributo: 6099.

ADEMPIMENTI PREVIDENZIALI INDICAZIONI

27 dicembre martedì (termine così prorogato poiché il 25 dicembre e il 26 dicembre sono festivi)

Enpaia – Datori di lavoro agricolo – Contributi mensili: per i Modalità: versamento in


datori di lavoro agricolo, scade oggi il termine per il versamento dei posta con bollettini di
contributi previdenziali degli impiegati agricoli dovuti all’Enpaia per c.c.p. codificati, inviati
il periodo di paga scaduto nel mese di novembre 2011. dall’ente ad inizio anno, o
Entro oggi deve anche essere presentata la denuncia delle retribuzioni tramite bonifico bancario
mensili e della relativa contri­buzione. La denuncia modello Dipa va esclusivamente su Banca
presentata su supporto cartaceo (posta o fax) oppure in via telematica Popolare di Sondrio, sede
o con floppy disk. di Roma, c/c n. 36000/17,
Abi 5696, Cab 03211.

Enpals – Denuncia contributiva mensile unificata: scade oggi Modalità: presentazione


il termine per effettuare la presentazione in via telematica della de- della denuncia on-line:
nuncia contributiva mensile unificata, in sostituzione delle denunce ●● con il modello unifica-
mensili (031/R) e trimestrali (031/CM), relativa ai contributi dovuti per to di denuncia contri-
il periodo di paga scaduto nel mese di novembre 2011. butiva mensile;
●● con l’apposito file in
formato XML.

NOTA Le scadenze fiscali e previdenziali che comportano versamenti e che cadono di sabato o di giorno
festivo sono prorogate al primo giorno lavorativo successivo ai sensi dell’articolo 6, co. 8, D.L.
330/1994, conv. con L. 473/1994 [CFF ➋ 7363a], dell’articolo 18, D.Lgs. 241/1997 [CFF ➋ 7419] e
dell’articolo 7, co. 1, lett. h), D.L. 13.5.2011, n. 70 (decreto «sviluppo»).

Paolo Sardi

21 N. 47 - 23 dicembre 2011
STRATEGIA ed ORGANIZZAZIONE
degli STUDI PROFESSIONALI
di Michele D’Agnolo

Seconda edizione, riveduta, ampliata e coordinata secondo i capitoli


della PM guide dell’IFAC-CNDCEC, la Guida affronta con taglio ope-
rativo alcune delle tematiche che più frequentemente i professio-
nisti si trovano a dover affrontare nell’organizzazione dello studio.
Dopo una carrellata sull’evoluzione in atto nelle professioni intellet-
tuali, l’analisi si concentra sugli aspetti gestionali e di controllo
dello studio. Organizzazione per processi e certificazione ISO 9000,
gestione delle risorse umane (collaboratori, praticanti, dipendenti),
costruzione della relazione con il cliente, networking professionale e
suo utilizzo efficace sono gli aspetti di maggior rilievo trattati nella
Guida Pratica. Particolare attenzione è infine dedicata alla crescen-
te informatizzazione degli studi e ai processi di gestione del cam-
biamento in tempi di crisi.
Ciascun capitolo è “linkato” ai contenuti di approfondimento dell’o-
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IVA

Iva

OMAGGI, SCONTI e CAMPIONI


DISCIPLINA IVA
di Gioacchino Pantoni e Claudio Sabbatini

QUADRO NORMATIVO

Le cessioni gratuite di beni che non sono oggetto in natura), caratterizzata dalla presenza di un rap-
dell’attività (produzione o commercio) d’impresa porto commerciale sottostante.
sono fuori dal campo di applicazione dell’Iva, se Anche i campioni gratuiti esulano dal campo di
di costo non superiore a e 25,82 (art. 2, co. 2, n. 4), applicazione dell’Iva, in quanto non rientrano nel
D.P.R. 26.10.1972, n. 633 [CFF ➊ 202]). concetto di «cessione di beni», analogamente ai beni
Ne deriva che le operazioni che superano detto valo- oggetto di manifestazioni a premi (art. 2, co. 3, lett.
re ovvero quelle che riguardano beni oggetto dell’at- d) e lett. m), D.P.R. 633/1972).
tività d’impresa sono assoggettate ad Iva. Esistono, infine, alcune operazioni che, per questioni
Tra le altre operazioni gratuite più diffuse ricordiamo di carattere sociale, sono esenti dall’Iva, come le
quelle disciplinate dall’art. 15, co. 1, n. 2), D.P.R. cessioni gratuite a favore di enti pubblici, Onlus o
633/1972 [CFF ➊ 215], che esclude dalla base impo- popolazioni colpite da calamità (art. 10, co. 1, nn.
nibile la merce ceduta a titolo di sconto (cd. sconti 12) e 13), D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 210]).

CESSIONI GRATUITE: a seconda dello scopo che si ne da motivazioni diverse da cui consegue un
intende raggiungere, i beni ceduti gratuitamente trattamento fiscale differente.
possono distinguersi in:
●● omaggi; OMAGGI: si tratta di cessioni gratuite di beni non
●● sconti in natura; legate ad altre operazioni commerciali.
●● campioni. Il trattamento fiscale di questi regali varia
Dette operazioni traggono generalmente in funzione della natura dei beni di cui si fa
origine da rapporti commerciali. omaggio, ma anche del loro valore e dei de-
Si pensi allo slogan pubblicitario «paghi 2 stinatari.
e prendi 3»: in tal caso la cessione del bene Ai fini dell’Iva, occorre distinguere fra tre
deriva da un espresso obbligo contrattuale con diverse fattispecie:
un cliente effettivo. ●● omaggi consistenti in beni la cui produzione
Un altro esempio di questo genere è rap- o il cui commercio non rientrano nell’attività
presentato dai beni offerti gratuitamente in propria dell’impresa;
occasione di un’operazione a premi. ●● omaggi di beni la cui produzione o il cui
Inoltre, alcuni beni vengono offerti ad un po- commercio rientrano nell’attività propria
tenziale cliente senza che questi abbia l’obbligo dell’impresa;
di corrisponderne il prezzo, al fine consentirgli ●● omaggi a dipendenti.
di verificare la rispondenza della qualità del
prodotto alle proprie attese. BENI NON OGGETTO dell’ATTIVITÀ PROPRIA
Esistono poi delle fattispecie di regalìe che dell’IMPRESA: se il bene, non oggetto dell’at-
vengono effettuate per mero spirito di libera- tività propria d’impresa, dato in omaggio è
lità. di valore (costo complessivo di acquisizione,
Ognuna delle fattispecie elencate trae origi- comprensivo degli oneri accessori di diretta

23 N. 47 - 23 dicembre 2011
IVA

imputazione): (1) prescindere dal «valore» (costo) del bene dato


●● pari o inferiore ad e 25,82 l’Iva su di esso in omaggio.
assolta all’acquisto è totalmente detraibile, L’inclusione tra le cessioni di beni, pur in
mentre la cessione non è soggetta ad Iva; assenza di un corrispettivo, è motivata dallo
●● superiore ad e 25,82, l’Iva sull’acquisto è scopo di evitare che i beni, acquistati nell’am-
indetraibile per intero e la cessione non va bito dell’esercizio di un’attività economica che
assoggettata ad Iva. in genere consente il diritto alla detrazione
Come afferma la C.M. 16.7.1998, n. 188, in dell’imposta subita «a monte», giungano al
considerazione della mancata effettuazione della consumo detassati. Ne deriva che, laddove la
detrazione in sede di acquisto «la successiva detrazione non sia stata operata, anche per
cessione gratuita costituirà operazione non scelta (anche se a seguito dell’opzione per la
rilevante ai fini dell’Iva, ai sensi dell’articolo 2, dispensa dagli adempimenti per le operazioni
secondo comma, numero 4». esenti, di cui all’art. 36-bis, D.P.R. 633/1972 [CFF
➊ 236a]), non vi è la necessità di assoggettare
L’Agenzia delle Entrate, con la C.M. 19.6.2002,
n. 54/E, ha chiarito che l’art. 19-bis1, lett. f), ad Iva la cessione senza corrispettivo.
D.P.R. 26.10.1972, n. 633 [CFF ➊ 219A] (che stabi- In caso contrario, occorre assoggettare ad
lisce l’indetraibilità dell’Iva assolta sull’acquisto Iva la cessione gratuita.
di alimenti e bevande che non siano oggetto La base imponibile è costituita dal prezzo
dell’attività d’impresa) non trova applicazione di acquisto o di costo (3) del bene oggetto di
per gli acquisti di alimenti e bevande (panet- transazione o di beni simili, valutati al momento
tone, spumante, vino, ecc.), di valore unitario dell’effettuazione dell’operazione.
non superiore ad e 25,82, destinati a essere Anche in giurisprudenza si è teso a far
ceduti a titolo gratuito, per i quali è da appli- coincidere il valore del bene al momento del
care invece, la disposizione di cui alla lett. h) prelievo al costo di acquisto, inteso come prezzo
del medesimo articolo in materia di spese di pagato per l’acquisto dei beni e dei servizi che
rappresentanza. hanno consentito la realizzazione del bene, al
La casistica in esame è l’unica applicabile netto del deprezzamento che il bene ha subito
ai lavoratori autonomi, in quanto per questi nel tempo (Circolare Assonime n. 42/2009; Corte
soggetti le cessioni di beni sono sempre non di Giustizia Ue, Sent. 17.5.2001, in cause C-322-
rientranti nell’attività propria del soggetto. 99 e 323/99).
Pertanto, i beni ceduti gratuitamente dai L’aliquota da applicare è quella propria del
lavoratori autonomi dovrebbero essere sempre bene.
esclusi da Iva (data l’indetraibilità se il costo
supera e 25,82), fermo restando il diritto alla OMAGGI DESTINATI ai DIPENDENTI: secondo la
detrazione per gli acquisti di beni di costo lett. h) dell’art. 19-bis1, D.P.R. 633/1972, occorre
unitario non superiore ad e 25,82. riferirsi alla legislazione ai fini delle imposte
sul reddito (D.M. 19.11.2008 [CFF ➋ 6217]) per
BENI OGGETTO dell’ATTIVITÀ PROPRIA dell’IM- classificare un certo acquisto tra le spese di
PRESA: le cessioni di beni che rientrano nell’at- rappresentanza, situazione che impedisce la
tività propria dell’impresa (siano essi prodotti detrazione dell’imposta assolta dal cessionario
o commercializzati) (2) sono soggette ad Iva ai (C.M. 13.7.2009, n. 34/E). (4)
sensi dell’art. 2, co. 2, n. 4), D.P.R. 633/1972, a Tuttavia, l’art. 95, co. 1, D.P.R. 22.12.1986,

(1) Quando il bene dato in omaggio è rappresentato da un insieme di beni costituenti un’unica confezione, la regola
generale è quella di considerare il valore unitario nel suo complesso e non quello dei singoli componenti (C.M.
13.7.2009, n. 34/E, par. 5.4).
(2) Per concetto di «attività propria» d’impresa si intende quella che la caratterizza, quindi escludendo quelle mera-
mente strumentali o accessorie od occasionali (R.M. 21.7.2008, n. 305/E; C.M. 4.6.2002, n. 168/E; C.M. 3.8.1979, n.
25/364695; Cass., 7.5.2008, n. 11085; Cass., 12.11.2001, n. 13992; Cass., 1.6.2001, n. 7423; Cass., 28.5.2001, n. 7214;
Cass., 3.5.2001, n. 6194; Cass., 6.2.1999, n. 1033; Cass., 12.1.1999, n. 236; Cass., 19.1.1996, n. 422).
(3) Si utilizza il criterio del costo, e non quello del valore normale, anche per i beni autoprodotti: la Circolare Asso-
nime 9.4.2009, n. 16, par. 1.4 usa l’espressione «costi effettivamente sostenuti». Si noti che il Legislatore non ha
richiamato il concetto di «valore normale», come fatto espressamente in altre occasioni, ma solo il concetto di
«valore».
(4) Sul punto si ritiene che il divieto alla detrazione delle spese di rappresentanza non sia conforme alla disciplina
comunitaria, in quanto contraria alla clausola standstill, secondo la quale la detrazione non può essere negata, salvo
che essa derivi da disposizioni legislative degli Stati membri introdotte prima dell’1.1.1979 o prima dell’adesione alla

N. 47 - 23 dicembre 2011 24
IVA

n. 917 [CFF ➋ 5195], classifica tra le spese per a titolo di sconto, premio o abbuono «viene in
prestazioni di lavoro dipendente (e non tra le pratica incluso nel prezzo dei prodotti cui lo
spese di rappresentanza di cui all’art. 108, co. sconto o l’abbuono si riferiscono» (Relazione
2, del medesimo decreto [CFF ➋ 5208]) «quelle ministeriale al D.P.R. n. 633/1972), come dimostra
sostenute in denaro o in natura a titolo di li- l’esempio riportato a pag. seg.
beralità a favore dei lavoratori». In caso di beni ceduti a titolo di sconto, il
Pertanto, gli omaggi ai dipendenti – non Legislatore non fa più alcuna distinzione tra beni
essendo considerati spese di rappresentanza rientranti o non rientranti nell’attività d’impresa,
ai fini delle imposte dirette (bensì spese per quindi il regime e il trattamento fiscale in en-
prestazioni di lavoro) – non soffrono dell’inde- trambi i casi non cambiano (RR.MM. 21.12.1979,
traibilità oggettiva di cui alla menzionata lett. n. 363705, e 24.7.1986, n. 362125).
h) dell’art. 19-bis1, D.P.R. 633/1972.
Da ciò discenderebbe che: CAMPIONI GRATUITI: si tratta di beni, rientranti
●● l’Iva assolta sull’acquisto di beni destinati ad nell’attività propria d’impresa, che hanno lo
essere dati in omaggio ai dipendenti deve scopo di promuovere la vendita degli stessi, me-
essere considerata detraibile, salvo eventuali diante un’attività di propaganda o per consentire
casi di indetraibilità oggettiva del bene controlli di qualità del prodotto stesso.
acquistato, come nel caso di beni di lusso L’art. 2, co. 3, lett. d), D.P.R. 633/1972 [CFF ➊
di cui alla Tabella B, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 202] dispone che la cessione di campioni gratuiti
550 – 557] (art. 19-bis1, co. 1, lett. b); non sia considerata un’operazione di cessione
●● la successiva cessione è imponibile (fatto di beni, con la conseguenza che essa è esclusa
salvo il caso di scelta di non detrazione dal campo di applicazione dell’Iva.
dell’Iva all’acquisto). La ratio dell’esclusione si rinviene nel fatto
Nonostante questi chiari passaggi norma- che i campioni, essendo beni tipicamente non
tivi, secondo l’Amministrazione finanziaria gli vendibili, rappresentano un costo sostenuto
omaggi ai dipendenti non sono strumentali per pubblicizzare i beni destinati alla vendita i
all’attività dell’impresa e, come tali, per essi non quali, una volta ceduti, saranno assoggettati ad
spetta il diritto alla detrazione (R.M. 16.10.1990, imposta. Il prezzo di cessione di questi ultimi
n. 666305; art. 19, co. 1, D.P.R. 633/1972 [CFF includerà, evidentemente, anche il costo pro-
➊ 219]). mozionale sostenuto per produrre i campioni
(R.M. 3.4.2003, n. 83/E).
SCONTI in NATURA: le assegnazioni di beni a titolo Questo spiega anche il motivo per cui la
di sconto, abbuono o premio, anche se costituiti cessione dei campioni gratuiti, pur essendo
da beni diversi da quelli che sono stati oggetto operazione esclusa da Iva, consente la detra-
della cessione originaria, (5) fanno parte di una zione dell’imposta assolta sugli acquisti ad essi
transazione (quella principale) già assoggettata inerenti (art. 19, co. 3, lett. c), D.P.R. 633/1972).
ad Iva. Pertanto, ricadono nella sfera di esclu- La norma indica due condizioni che devono
sione dalla base imponibile (6) (R.M. 24.7.1986, sussistere congiuntamente in relazione ai cam-
n. 362125). pioni, i quali devono essere:
L’erogazione di tali beni non ha, infatti, natura ●● appositamente contrassegnati in maniera in-
di liberalità, in quanto il valore dei beni ceduti delebile e non, ad esempio, da una semplice

Ue da parte degli Stati membri (art. 176, Dir. 28.11.2006, n. 2006/112/Ce). Poiché la lett. h) dell’art. 19-bis1, D.P.R.
633/1972 è stata introdotta a partire dal 1998 senza autorizzazione della Ue e, quindi, in palese violazione della
clausola standstill, si deve ritenere che l’indetraibilità ivi prevista non abbia efficacia nel nostro Paese (Corte Ue,
Sent. 21.4.2005, in causa C-25/03; Corte Ue, Sent. 19.9.2000, in cause C-177/99 e C-181/99). Infine, pare doveroso
ricordare che le regole Iva non possono (e non devono, in quanto le due imposte hanno presupposti e regole
diverse) fondarsi su una definizione valevole ai fini delle imposte dirette, come ci insegna, ancora una volta, la
giustizia della Corte europea (Sent. 17.11.1993, in causa C-68/92; Sent. 11.12.2008, in causa C-371/07).
(5) A prescindere se rientrano o meno in quelle oggetto dell’attività d’impresa del cedente (R.M. 21.12.1979, n.
363705).
(6) Recita l’art. 15, co. 1, n. 2), D.P.R. 633/1972 [CFF ➋ 215]: «Non concorrono a formare la base imponibile: (...) il
valore normale dei beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono in conformità alle originarie condizioni con-
trattuali, tranne quelli la cui cessione è soggetta ad aliquota più elevata». Pertanto, l'esclusione dal computo della
base imponibile presuppone che le cessioni stesse siano poste in essere in conformità alle originarie condizioni
contrattuali e non riflettono beni soggetti ad aliquota più elevata rispetto a quella applicabile ai beni oggetto della
cessione cui ineriscono.

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IVA

SCONTI in DENARO o in NATURA – ESEMPIO

Un’impresa deve fatturare 100 pezzi di un articolo. Il prezzo di listino è di e 5,00.


Il cedente intende effettuare una valutazione economica fra le seguenti alternative:
1) la concessione al cliente di uno sconto in denaro sul prezzo;
2) la vendita di alcuni beni a prezzo pieno e la consegna di altri a titolo gratuito (sconto concesso
in natura).

IPOTESI 1): Concessione di uno sconto in denaro


Numero di pezzi Prezzo unitario Prezzo complessivo
Articolo XY 100 5,00 500,00
Sconto incondizionato 12% – 60,00
Imponibile 440,00

Iva 21% 92,40

Totale fattura 532,40

IPOTESI 2): Concessione di uno sconto in natura


Numero di pezzi Prezzo unitario Prezzo complessivo
Articolo XY 88 5,00 440,00
Beni ceduti a titolo di sconto 12 (valore 60,00 = 5,00 x 12)
Imponibile 440,00
Iva 21% 92,40
Totale fattura 532,40

Come si può notare, l’esclusione dalla base imponibile è giustificata dal fatto che lo sconto in natura
(beni ceduti gratuitamente a titolo di sconto o premio) equivale, sia dal punto di vista numerico che
sostanziale, ad uno sconto in denaro applicato sul prezzo di listino.

etichetta autoadesiva (R.M. 19.11.1973, n. restando in ogni caso esclusi dall’agevola-


503097), sia per evitare che i beni in questio- zione i beni di valore significativo (RR.MM.
ne possano divenire successivamente ogget- 7.2.1991, n. 430047, e 30.7.1991, n. 430288)
to di commercializzazione, sia per impedire singolarmente considerati (R.M. 83/E/2003).
che si possano verificare manovre distorsive Ad ogni modo, i campioni non devono essere
della concorrenza (R.M. 83/E/2003); necessariamente beni di dimensioni o di valore
●● di modico valore. Quanto a questo concetto, inferiori ai beni commercializzati dall’impresa,
in mancanza di una definizione normativa ma possono essere anche degli esemplari di
cogente, deve farsi riferimento agli usi com- detti beni (R.M. 83/E/2003, R.M. 23.4.1980, n.
merciali (non è vincolante, dunque, il limite 381445 e R.M. 20.11.1980, n. 360021). (7)
di e 25,82 previsto per le cessioni gratuite), Quest’ultimo indirizzo interpretativo trova

(7) Può essere il caso dei dischi di musica, dei libri offerti agli insegnanti o delle protesi medicali: lo scopo pubbli-
citario finalizzato a favorire la vendita o quello di verifica della qualità può essere raggiunto solo se il campione
rappresenta una determinata categoria del medesimo prodotto commercializzato (RR.MM. 23.4.1980, n. 381445, e
20.11.1980, n. 360021).

N. 47 - 23 dicembre 2011 26
IVA

conferma nella giurisprudenza comunitaria Di conseguenza, la cessione successiva non


(Corte di giustizia Ue, sent. 30.9.2010, in causa rientra nel campo di applicazione dell’imposta
C-581/08), la quale ha rilevato che il campione (art. 2, co. 3, lett. m), D.P.R. 633/1972).
gratuito non destinato al consumo è un esem-
plare del bene idoneo a permettere di valutarne ALTRE CESSIONI GRATUITE: secondo i nn. 12) e
le caratteristiche e le qualità per promuoverne 13) del co. 1 dell’art. 10, D.P.R. 633/1972 [CFF
le vendite. ➊ 210], sono esenti da Iva le cessioni gratuite
Pertanto, gli Stati membri non possono di beni oggetto dell’attività d’impresa (sempre
circoscrivere tale nozione agli esemplari forniti che sia stata operata la detrazione dell’Iva in
in una forma diversa da quella in vendita, op- sede di acquisto) in favore di:
pure ad uno soltanto di più esemplari identici ●● enti pubblici;
distribuiti allo stesso destinatario, senza tenere ●● associazioni riconosciute o fondazioni aventi
conto della natura del prodotto e del contesto esclusivamente finalità di assistenza, be-
commerciale. neficenza, educazione, istruzione, studio e
La Corte di giustizia Ue, nell’interpretare l’art. ricerca scientifica;
5, n. 6, Dir. 17.5.1977, n. 388/77/Cee (8) rileva che ●● Onlus;
l’obiettivo dell’esclusione dell’Iva delle cessioni
●● popolazioni colpite da calamità naturali o
di campioni gratuiti riflette la realtà commer-
ciale secondo cui la distribuzione di campioni catastrofi dichiarate tali ai sensi della L.
è effettuata al fine di promuovere il prodotto, 8.12.1970, n. 996 o della L. 24.2.1992, n.
consentendo la valutazione della qualità e la 225.
verifica delle proprietà ricercate da un acquirente Dall’esenzione a valle (cessione) deriva un’in-
potenziale o effettivo. detraibilità a monte (acquisto), ai sensi dell’art.
Sotto un altro profilo, è vero che i campioni 19, co. 2, D.P.R. 633/1972.
gratuiti che siano identici al prodotto definitivo Qualora, poi, si tratti di acquisti effettuati
possono costituire oggetto di un consumo finale, in anni precedenti a quello della cessione, la
ma questa circostanza non può portare a ritenere cui imposta sia stata computata in detrazione
che solo gli esemplari diversi dal prodotto finale in detti anni, occorrerà procedere alla rettifica
possano essere considerati campioni. Pertanto, della detrazione stessa, secondo le disposizioni
in taluni casi il campione può essere identico dell’art. 19-bis2, co. 1 e 2, D.P.R. 633/1972 [CFF
al bene normalmente commercializzato; inoltre, ➊ 219B].
alcuni soggetti possono essere destinatari di un Fanno eccezione alla limitazione della de-
considerevole numero di campioni, come nel trazione le cessioni di prodotti alimentari non
caso degli intermediari alle vendite. più commercializzati (ad esempio, per errori di
Discorso diverso va fatto per i regali, anche confezionamento, di peso, ecc.) o non idonei
se di scarso valore: per questi gli Stati membri alla commercializzazione, perché in prossimità
hanno la facoltà di imporre un limite di valore e della data di scadenza, se vengono ceduti gra-
di sommare, ai fini della verifica del limite, i vari tuitamente e ritirati presso i luoghi esercizio
omaggi fatti allo stesso beneficiario nel corso dell’impresa da enti pubblici, associazioni ri-
di un certo periodo di tempo. Non possono, conosciute, fondazioni senza scopo di lucro e
tuttavia, considerare come un medesimo be- Onlus. Questi beni, infatti, ai sensi dell’art. 6, co.
neficiario persone diverse che siano dipendenti 15, L. 13.5.1999, n. 133, si considerano distrutti
del medesimo datore di lavoro. agli effetti dell’Iva, consentendo così all’impresa
donante il diritto alla detrazione dell’imposta
BENI-PREMI: se l’erogazione del premio è ricondu- pagata sull’acquisto.
cibile ad una manifestazione a premio (D.P.R. La stessa disposizione si applica per le ces-
26.10.2001, n. 430), l’Iva assolta sui beni utiliz- sioni gratuite di prodotti editoriali e dotazioni
zati nell’ambito delle manifestazioni a premio è informatiche non più commercializzabili (ad
indetraibile ai sensi dell’art. 19, co. 2, secondo esempio, perché aventi vizi e difetti o, quanto
periodo, D.P.R. 633/1972. alle dotazioni informatiche, perché tecnologi-

(8) Si veda, ora, l’art. 16, Dir. 28.11.2006, n. 2006/112/Ce che recita: «È assimilato a una cessione di beni a titolo one-
roso il prelievo di un bene dalla propria impresa da parte di un soggetto passivo il quale lo destina al proprio uso
privato o all'uso del suo personale, lo trasferisce a titolo gratuito o, più generalmente, lo destina a fini estranei alla
sua impresa, quando detto bene o gli elementi che lo compongono hanno dato diritto ad una detrazione totale
o parziale dell'Iva. Tuttavia, non sono assimilati ad una cessione di beni effettuata a titolo oneroso i prelievi ad
uso dell'impresa per regali di scarso valore e campioni».

27 N. 47 - 23 dicembre 2011
IVA

camente obsolete, ancorché esse siano ancora progressivamente numerato;


idonee all’uso) effettuate ai sensi dell’art. 54, ●● ottenimento di una dichiarazione sostitutiva
L. 21.11.2000, n. 342 [CFF ➊ 1725q] (art. 13 co. di atto notorio con cui l’ente che ha ricevu-
3, D.Lgs. 4.12.1997, n. 460 [CFF ➋ 5660]; C.M. to i beni ne attesti la natura, la qualità e
26.3.2008, n. 26/E; R.M. 20.6.2008, n. 254/E) la quantità in modo corrispondente ai dati
in favore di enti locali, istituti di prevenzione contenuti nel documento di cui al punto
e pena, istituzioni scolastiche, orfanotrofi ed precedente.
enti religiosi. Dati i particolari obblighi amministrativi e
La cessione gratuita va comprovata (al fine documentali imposti per effettuare tali operazio-
di vincere le presunzioni di vendite di cui all’art. ni esenti, nonché il rischio, paventato da alcuni
2, co. 2, D.P.R. 10.11.1997, n. 441 [CFF ➊ 1597]) commentatori, di dover applicare il meccanismo
mediante: del pro-rata di detrazione per gli acquisti dell’an-
●● invio di una comunicazione all’Agenzia delle no in cui avviene la cessione gratuita, molti
Entrate da recapitare almeno 5 giorni prima operatori preferiscono non detrarre l’Iva assolta
dell’arrivo (adempimento non richiesto per all’acquisto oppure non rispettare i passaggi
costi non superiori ad e 5.164,57). Anche indicati nell’elenco di cui sopra, in modo da
le cessioni di beni facilmente deperibili ef- applicare l’Iva sulla cessione (C.M. 23.7.1998, n.
fettuate da una società a una Onlus a titolo 193/E), eventualmente senza operare la rivalsa
gratuito richiedono la preventiva comunica- (art. 18, co. 3, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 218]; C.M.
zione, in quanto l’esonero, ai fini Iva, scatta 27.04.1973, n. 32/50138).
solo nel caso in cui l’ammontare complessivo Infine, l’esenzione non si applica se la ces-
non superi la somma di e 5.164,57 (R.M. sione gratuita è posta in essere in esecuzione
18.2.2002, n. 46/E); di un impegno ovvero per estinguere una
●● emissione di un documento di trasporto di precedente obbligazione (RR.MM. 7.8.2008, nn.
cui al D.P.R. 14.8.1996, n. 472 [CFF ➊ 1537a], 349/E e 350/E).

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N. 47 - 23 dicembre 2011 28
MANOVRA di FERRAGOSTO

Manovra di Ferragosto

BENI INTESTATI alla SOCIETÀ


e in GODIMENTO ai SOCI
DISPOSIZIONI ATTUATIVE
di Emanuele Rossi

QUADRO NORMATIVO

Con l’art. 2, co. da 36-terdecies a 36-duodevicies, ci o familiari dell’imprenditore». Non solo. In caso
D.L. 13.8.2011, n. 138, conv. con modif. dalla L. di corrispettivo inferiore al valore normale, i costi
14.9.2011, n. 148 [CFF ➋ 6242], il Legislatore ha di esercizio legati al bene risultano indeducibili in
introdotto delle disposizioni volte a disincentivare capo all’impresa concedente.
l’uso dello schermo societario per l’intestazione di Al fine di garantire l’attività di controllo, la società,
beni in realtà in uso presso i soci ovvero i familiari il socio ovvero il familiare dell’imprenditore sono
dell’imprenditore. tenuti all’invio di una comunicazione all’Agenzia
In particolare, con l’aggiunta della lett. h)-ter, co. delle Entrate, contenente i dati relativi ai beni con-
1, art. 67, D.P.R. 22.12.1986, n. 917 [CFF ➋ 5167], cessi in godimento.
costituisce ora reddito diverso «la differenza tra il Con il Provvedimento Agenzia Entrate 16.11.2011,
valore di mercato ed il corrispettivo annuo per la sono state fornite le specifiche tecniche per l’effet-
concessione in godimento di beni dell’impresa a so- tuazione dell’invio.

STRETTA sull’UTILIZZO dei BENI d’IMPRESA da ziamenti o gli apporti di capitale che rilevano
PARTE dei SOCI: in un precedente intervento ai fini dell’invio sono solo quelli effettuati nei
sono state affrontate le novità di cui ai co. confronti della società concedente.
da 36-terdecies a 36-duodevicies, art. 2, D.L.
138/2011, conv. con modif. dalla L. 148/2011 TASSATO l’UTILIZZATORE del BENE: con l’aggiunta
[CFF ➋ 6242], riguardanti la stretta introdotta dal della lett. h)-ter, co. 1, art. 67, D.P.R. 917/1986 [CFF
Legislatore sull’utilizzo di beni aziendali da parte ➋ 5167], costituisce ora (2) reddito diverso: «la dif-
di soci ovvero familiari dell’imprenditore. (1) Le ferenza tra il valore di mercato e il corrispettivo
novità oggetto di commento erano subordinate annuo per la concessione in godimento di beni
all’emanazione di un apposito provvedimento dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore».
attuativo, in seguito effettivamente pubblicato Tale nuova fattispecie reddituale trova applica-
(Provvedimento Agenzia Entrate 16.11.2011). zione solo laddove l’utilizzo personale del bene
Viene chiarito che devono essere comunicati avvenga a fronte di un corrispettivo inferiore al
al Fisco anche i beni che risultavano dati in uso valore di mercato. Proprio la locuzione «beni
ai soci alla data del 17.9.2011, mentre i finan- dell’impresa» fa sì che la nuova disposizione

(1) E. Rossi, «Beni intestati alla società e in godimento ai soci – Novità» ne «La Settimana fiscale» n° 38/2011, pag. 32.
(2) Il co. 36-duodevicies, art. 2, D.L. 138/2011 prevede l’applicazione delle nuove disposizioni a decorrere dal periodo
d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 138/2011,
quindi dal 2012, per la maggior parte dei contribuenti aventi periodo d’imposta coincidente con l’anno solare.
Ancora, delle suddette novità si dovrà tener conto già in sede di determinazione degli acconti dovuti per l’anno
2012, o per il diverso periodo d’imposta, in caso di esercizio non coincidente con l’anno solare.

29 N. 47 - 23 dicembre 2011
MANOVRA di FERRAGOSTO

non trovi applicazione nei confronti: INDEDUCIBILITÀ dei COSTI: fin qui le conside-
●● delle società semplici (per le quali il Codice razioni riguardanti i soci ovvero i familiari
civile, ai sensi dell’art. 2249, vieta l’esercizio dell’imprenditore. Riguardo invece alle ricadute
di attività commerciali) e dei loro soci; sulla società, il co. 36-quaterdecies, art. 2, D.L.
●● degli esercenti arti e professioni e dei loro 138/2011 dispone che i costi relativi ai beni rela-
familiari; tivi all’impresa, concessi in godimento a soci o
●● delle società estere senza stabile organizza-
a familiari dell’imprenditore per un corrispettivo
zione in Italia che concedono in uso beni a annuo inferiore al valore di mercato del diritto
soggetti residenti. (3) di godimento, non sono in ogni caso ammessi
in deduzione dal reddito imponibile. Sul ver-
In merito ai familiari dell’imprenditore, ai sante della società, in sostanza, il Legislatore
sensi dell’art. 5, ultimo co., D.P.R. 917/1986 [CFF non si preoccupa del recupero del differenziale
➋ 5105], questi sono il coniuge, i parenti entro il
rispetto al corrispettivo incassato (e dichiarato),
terzo grado e gli affini entro il secondo.
sanzionando la stessa sul lato dei costi. Basta
Il socio ovvero il familiare dell’imprenditore una differenza anche piccola tra il valore del
(collettivo e non solo individuale) dovrà tassare diritto di godimento ed il corrispettivo versato
quale reddito diverso la differenza tra il valore di dal socio/familiare per sancire l’indeducibilità di
mercato ed il corrispettivo pattuito per l’utilizzo tutti i costi relativi al bene.
del bene aziendale.
La questione merita un’attenta riflessione.
Per «valore di mercato» s’intende il «valore Partendo dal presupposto che la stretta intro-
del diritto di godimento del bene» e per la sua dotta dal Legislatore non riguarda i beni ad uti-
esatta quantificazione occorre fare riferimento lizzo esclusivo aziendale, i quali, per loro stessa
all’art. 9, co. 3, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5109]. Per natura, non si prestano ad un uso personale da
la precisione, viene specificato che nei confronti parte dei soci o dei familiari dell’imprenditore,
dei beni diversi dalle azioni e dalle obbligazioni, gli altri tipi di beni possono dare luogo alle
per «valore normale» si debba intendere: «il seguenti casistiche:
prezzo o corrispettivo mediamente praticato per
●● beni concessi a soci o familiari per uso esclu-
i beni e i servizi della stessa specie o similari,
sivamente personale e senza previsione di
in condizioni di libera concorrenza e al mede-
un corrispettivo: in tal caso i costi sono già
simo stadio di commercializzazione, nel tempo
indeducibili in quanto carenti del requisito
e nel luogo in cui i beni o servizi sono stati
di inerenza, ma all’indeducibilità del costo,
acquistati o prestati, e, in mancanza, nel tempo
ora, si contrappone anche la tassazione del
e nel luogo più prossimi. Per la determinazione
reddito diverso in capo all’utilizzatore;
del valore normale si fa riferimento, in quanto
possibile, ai listini o alle tariffe del soggetto che ●● beni utilizzati «promiscuamente» dall’impresa
ha fornito i beni o i servizi e, in mancanza, alle e dal socio, per i quali attualmente all’interno
mercuriali e ai listini delle Camere di Commercio del D.P.R. 917/1986 non sono previsti criteri
e alle tariffe professionali, tenendo conto degli «forfetizzati» di determinazione dell’inerenza,
sconti d’uso». i cui costi sono soggetti alla neo-introdotta
Da un punto di vista pratico, la determina- sanzione di indeducibilità, in presenza di un
zione del valore di mercato non è cosa affatto corrispettivo inferiore al valore normale;
agevole. Sul punto si segnala che l’interroga- ●● beni per i quali esistono norme che forfetiz-
zione parlamentare n. 5-05309 del 15.9.2011 ha zano l’inerenza che, in quanto mai abrogate,
precisato come vada tenuto conto delle con- continuano ancora ad applicarsi.
dizioni che caratterizzano il mercato e, quindi, Il terzo punto riguarda beni quali le autovet-
del corrispettivo ottenibile, «secondo una libera ture ovvero i telefonini intestati alla società o
contrattazione tra parti contrapposte e consa- alla ditta individuale e soggetti ad un determi-
pevoli». Ne consegue che risulteranno utili i nato criterio di inerenza del costo, in quanto da
riferimenti a listini o tariffe esistenti, quali ad sempre presunti essere oggetto di uso personale
esempio quelli delle società di noleggio di auto, da parte dell’imprenditore. Le novità del D.L.
per quanto riguarda gli autoveicoli, oppure i 138/2011 non hanno abrogato le norme già esi-
dati dell’osservatorio immobiliare, per quanto stenti che disciplinano la rilevanza ai fini della
riguarda le abitazioni. determinazione del reddito dei costi in questione,

(3) Rileva invece il caso della società commerciale residente in Italia che concede in uso il bene ad una persona fisica
residente all’estero. Ciò in quanto l’art. 23, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5123] considera tassabili quali redditi diversi le
componenti di reddito relative a beni situati in Italia.

N. 47 - 23 dicembre 2011 30
MANOVRA di FERRAGOSTO

tanto che, da più parti, (4) si è posto il dubbio se beni che vengono utilizzati dal socio non per-
per tali categorie di beni non trovino applicazione sona fisica.
le novità da ultimo introdotte, compreso l’invio Non si capisce il motivo di tale richiesta:
della comunicazione di cui sotto. se sussiste l’obbligo di comunicare i beni uti-
lizzati dai soci che controllano direttamente o
INVIO della COMUNICAZIONE: il co. 36-sexiesde- indirettamente la società concedente, è inutile
cies, art. 2, D.L. 138/2011 afferma che, nelle comunicare i dati della società interposta, visto
ipotesi di cui al co. 36-quaterdecies, l’impresa che comunque i dati del socio persona fisica
concedente ovvero il socio o familiare dell’im- sono destinati ad emergere. Anche volendo farvi
prenditore comunichino all’Agenzia delle Entrate rientrare i soggetti diversi dalle persone fisiche,
i dati relativi ai beni concessi in godimento. In è da escludere che siano ricomprese in tale
caso di omissione ovvero errata trasmissione ambito società commerciali o titolari di reddito
della comunicazione, è dovuta in solido tra d’impresa, verso i quali l’art. 67, D.P.R. 917/1986
società e imprenditore, così come tra socio e non si applica. Potrebbero invece rientrarvi so-
familiare, una sanzione amministrativa pari al cietà semplici o associazioni professionali che
30% della differenza tra valore di mercato e cor- siano socie della società concedente.
rispettivo pagato a fronte dell’utilizzo del bene. Al co. 36-septiesdecies, art. 2, D.L. 138/2011
Nel caso in cui, invece, pur omettendo l’invio è previsto che l’Agenzia delle Entrate proceda
della comunicazione, i soggetti coinvolti abbiano a controllare «sistematicamente» la posizione
correttamente applicato il disposto di cui ai co. delle persone fisiche che abbiano utilizzato i
36-quaterdecies e 36-quinquiesdecies, art. 2, D.L. beni concessi in godimento e ai fini della rico-
138/2011, la sanzione dovuta in solido è quella struzione sintetica del reddito tenga conto, in
di cui alla lett. a), art. 11, D.Lgs. 18.12.1997, n. particolare, di qualsiasi forma di finanziamento
471 [CFF ➋ 9459]. o capitalizzazione effettuata nei confronti della
Le modalità ed i termini dell’invio erano società.
subordinati all’emanazione di un apposito prov- Nella comunicazione devono essere indicati,
vedimento attuativo, il quale è stato pubblicato infatti, anche i finanziamenti e le eventuali ca-
dall’Agenzia delle Entrate in data 16.11.2011. pitalizzazioni fatte dai soci nei confronti della
società. Fino all’emanazione del provvedimento
PROVVEDIMENTO ATTUATIVO: nel provvedimento in commento vi era il dubbio sulle tipologie di
viene implicitamente chiarito che la comunica- finanziamento e di capitalizzazione da comuni-
zione va fatta sempre e non solo quando il cor- care: tutte ovvero solo quelle date in funzione
rispettivo pattuito è inferiore al valore normale. della concessione del bene? Nel provvedimen-
Inoltre viene ribadito che la comunicazione può to viene chiarito che va comunicata qualsiasi
essere assolta, in via alternativa, dall’impresa forma di finanziamento o capitalizzazione nei
concedente, dal socio o dal familiare dell’im- confronti della società concedente fatta nel
prenditore. periodo d’imposta nel corso del quale il bene
Per evitare l’aggiramento della norma si viene concesso in godimento al socio. Da ciò
precisa che vanno monitorati anche: le persone consegue che nessuna comunicazione va fatta
fisiche che direttamente o indirettamente deten- se i finanziamenti e le capitalizzazioni sono
gono partecipazioni nell’impresa concedente, i effettuati nei confronti di una società che non
soci di altra società appartenente allo stesso ha concesso alcun bene in godimento ai soci
gruppo e i familiari dei soci. del gruppo.
Obiettivo della disposizione legislativa, come
anticipato, è quello di risalire al titolare ultimo MODALITÀ e TERMINI della COMUNICAZIONE: la
(persona fisica) della capacità contributiva, della comunicazione deve essere effettuata entro il 31
quale appare formalmente intestataria la società. marzo dell’anno successivo a quello di chiusura
Appare evidente quindi il perché delle esten- del periodo d’imposta in cui i beni sono con-
sioni contenute nel provvedimento. Le stesse cessi in godimento; in maniera similare, entro
sarebbero bastate ai fini del raggiungimento lo stesso termine, devono essere comunicati i
del risultato se non che, visionando il tracciato beni per i quali nel periodo d’imposta preceden-
record allegato al provvedimento attuativo, si te è cessato il diritto di godimento. Per i beni
evince che devono essere comunicati anche i concessi in godimento nei periodi d’imposta

(4) G. Ferranti, «La stretta sui beni dei soci si evita in cinque mosse», ne Il Sole 24 Ore del 21.11.2011; D. Deotto,
«Beni ai soci, obbligo esteso», ne Il Sole 24 Ore del 22.11.2011.

31 N. 47 - 23 dicembre 2011
MANOVRA di FERRAGOSTO

precedenti a quello di prima applicazione delle scoraggiando l’occultamento di base imponibile


disposizioni in commento, ove il godimento attraverso lo schermo societario di beni che
permanga nel periodo d’imposta in corso al di fatto vengono posti nella disponibilità dei
17.9.2011, la comunicazione deve essere effet- soci. A tale riguardo si riportano due breve
tuata entro il 31.3.2012. osservazioni.
Da un punto di vista operativo, nella comu- La norma, il D.L. 138/2011, dispone la de-
nicazione devono essere contenuti i seguenti correnza a partire dall’anno 2012, tanto che
elementi: si richiama una rideterminazione degli acconti
●● per le persone fisiche: codice fiscale, dati dovuti per tale annualità, in merito alla nuova
anagrafici e Stato estero di residenza; fattispecie di reddito diverso e alla nuova ca-
●● per i soggetti diversi dalle persone fisiche: sistica di indeducibilità dei costi in capo alle
codice fiscale, denominazione e comune società.
del domicilio fiscale o Stato estero di re- Da un punto di vista operativo, però, l’Agen-
sidenza; zia delle Entrate richiede l’invio della comunica-
●● tipologia di utilizzazione del bene;
zione anche per la messa a disposizione di beni
avvenuta in periodi d’imposta anteriori al 2012.
●● tipologia, identificativo del contratto e relativa
La ragione risiede nell’obiettivo di utilizzare i dati
data di stipula;
ricevuti con la comunicazione ai fini dell’accer-
●● categoria del bene, durata della concessione tamento sintetico, non solo dal 2012, bensì per
(data di inizio e fine), corrispettivo e relativo tutte le annualità per le quali non sono ancora
valore di mercato; prescritti i termini di accertamento.
●● ammontare dei finanziamenti e capitalizza- Come si è potuto evidenziare, la messa a
zioni. disposizione di beni ai soci sottintende tutta una
Nel provvedimento è contenuta anche una serie di adempimenti che non sempre vengono
importante semplificazione: è previsto, infatti, correttamente eseguiti. Si pensi all’obbligo di
che l’obbligo della comunicazione non sussista corresponsione di un corrispettivo, pena la non
quando i beni concessi in godimento al singolo deducibilità dei costi carenti del requisito di ine-
socio o familiare dell’imprenditore, diversi da renza; o ancora, si pensi all’assoggettamento a
quelli da indicare nelle categorie «autovettura», Iva di detto corrispettivo, che deve risultare pari
«altro veicolo», «unità da diporto», aereomobi- al valore normale per non incappare nell’inde-
le», «immobile», siano di valore non superiore traibilità dell’Iva assolta sull’acquisto dei beni,
ad e 3.000, al netto dell’Iva applicata. Rimangono ecc. L’obbligo di comunicazione anche per le
quindi fuori dalla comunicazione tutti quei beni concessioni pregresse potrebbe portare alla
quali cellulari e personal computer che, data la luce tutta una serie di pratiche non corrette,
loro ampia diffusione, avrebbero ulteriormente facilmente individuabili dall’Amministrazione
complicato il lavoro degli operatori. finanziaria in quanto «autosegnalate». Di qui
l’esigenza, laddove i termini ancora lo permet-
CONSIDERAZIONI FINALI: come più volte accen- tano, di ravvedere il prima possibile eventuali
nato l’intervento normativo è volto a riportare comportamenti non conformi all’attuale assetto
l’intestazione dei beni all’effettivo utilizzatore, normativo.

N. 47 - 23 dicembre 2011 32
LEGGE di STABILITÀ 2012

Legge di stabilità 2012

ESERCENTI IMPIANTI
di DISTRIBUZIONE di CARBURANTE
DEDUZIONI FORFETARIE
a REGIME dall’1.1.2012
di Roberta Braga

QUADRO NORMATIVO

Per effetto dell’art. 34, co. 1 e segg., L. 12.11.2011, ex art. 85, co. 1, lett. a), D.P.R. 22.12.1986, n. 917
n. 183 (cd. Legge di stabilità 2012), in vigore [CFF ➋ 5185].
dall’1.1.2012, entra a pieno regime dal periodo di Alla copertura dei maggiori oneri derivanti dall’at-
imposta 2012 il bonus fiscale previsto, ai fini delle tribuzione della deduzione fiscale a favore dei gesto-
imposte sui redditi, per i soggetti esercenti impian- ri di impianti di distribuzione di carburanti si prov-
ti di distribuzione di carburanti. vede con l’innalzamento delle aliquote di accisa
La misura agevolativa, che prescinde dalla forma sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonché
giuridica e dal tipo di contabilità, ordinaria o sem- dell’aliquota di accisa sul gasolio utilizzato come
plificata, istituita dalle imprese distributrici di car- carburante.
burante, consiste nell’applicare in via permanente Infine, un ulteriore inasprimento delle aliquote di
una deduzione in misura forfetaria dal reddito di accisa sui carburanti è stato disposto dall’art. 15,
impresa, secondo percentuali progressivamente D.L. 6.12.2011, n. 201 (cd. «Decreto salva Italia»),
decrescenti per scaglioni di ricavi lordi conseguiti in vigore dal 6.12.2011.

ULTERIORE DEDUZIONE a FAVORE dei GESTORI di lo sconto era stato ininterrottamente reiterato
IMPIANTI di DISTRIBUZIONE di CARBURANTE – negli anni successivi fino al periodo di imposta
INTRODUZIONE del BONUS ex ART. 21, CO. 1 e 2011, tenendo anche conto del servizio pubblico
2, L. 23.12.1998, n. 448: attraverso l’art. 21, co. 1 reso dai gestori degli impianti di distribuzione
e 2, L. 23.12.1998, n. 448 [CFF ➋ 5714] («Misure carburanti che, pur non essendo classificati
di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo come sostituti d’imposta in senso tecnico,
sviluppo»), nell’ottica della ristrutturazione del- incassano ogni giorno per conto dell’Erario le
le reti distributive, è stata istituita un’ulteriore accise sui prodotti petroliferi commercializzati
deduzione dal reddito di impresa per le imprese per autotrazione.
che svolgono l’attività di distribuzione di car- In ultima battuta, mediante l’art. 34, L.
burante. In sostanza, si applica una riduzione 12.11.2011, n. 183 (cd. Legge di stabilità 2012), la
a titolo di deduzione forfettaria da computare norma agevolativa è stata stabilizzata a partire
sull’ammontare lordo dei ricavi. dal periodo d’imposta 2012.
L’agevolazione, che è valida ai fini delle
imposte sui redditi (Irpef/Ires), nella sua formu- CARATTERISTICHE di RILIEVO della DEDUZIONE
lazione originaria, si rendeva applicabile per il per DISTRIBUTORI di CARBURANTE: di seguito
periodo d’imposta in corso al 31.12.1998 e per vengono riportati le caratteristiche essenziali del
i due periodi di imposta successivi. bonus a favore dei soggetti esercenti impianti
Mediante successive disposizioni di proroga, di distribuzione di carburante.

33 N. 47 - 23 dicembre 2011
LEGGE di STABILITÀ 2012

ULTERIORE DEDUZIONE a FAVORE degli ESERCENTI IMPIANTI


di DISTRIBUZIONE di CARBURANTE – NORME di RIFERIMENTO
Articolo legislativo Modalità di calcolo
Anni d’imposta interessati dal beneficio
di riferimento della riduzione forfetaria

Art. 21, co. 1 e 2, Per gli anni di imposta in corso al 31.12.1998,


L. 23.12.1998, n. 448, 31.12.1999, 31.12.2000, 31.12.2001, 31.12.2002,
e proroghe 31.12.2003, 31.12.2004, 31.12.2005, 31.12.2006
successive e al 31.12.2007

Art. 1, co. 168,


L. 24.12.2007, n. 244 Per l’anno in corso al 31.12.2008
[CFF ➋ 6195] ●● 1,1% dei ricavi fino a e
1.032.913,80;
Art. 1, co. 8, ●● 0,6% oltre e 1.032.913,80
D.L. 30.12.2009, n. 194, e fino a e 2.065.827,60;
Per gli anni in corso al 31.12.2009 e ●● 0,4% dei ricavi oltre e
conv. con modif. dalla
31.12.2010 2.065.827,60.
L. 26.2.2010, n. 25
[CFF ➋ 6228]

Art. 2, co. 5,
D.L. 29.12.2010, n. 225,
conv. con modif. dalla Per l’anno in corso al 31.12.2011
L. 26.2.2011, n. 10
[CFF ➋ 6236]

●● 1,1% dei ricavi fino a e


1.032.000;
Art. 34, co. 1-3, A regime a partire dal periodo di imposta ●● 0,6% oltre e 1.032.000 e
L. 12.11.2011, n. 183 successivo a quello in corso al 31.12.2011 fino a e 2.064.000;
●● 0,4% dei ricavi superiori
a e 2.064.000.

Irrilevanza della forma giuridica dell’esercente e del Dal momento che la deduzione è applica-
regime di contabilità adottato: la deduzione è bile esclusivamente all’ammontare dei ricavi
attribuita agli esercenti impianti di distribuzione derivanti dalla cessione di carburanti, qualora
di carburante per autotrazione, indipendente- siano presenti attività accessorie (ad esempio,
mente dalla forma giuridica adottata (impresa gestione di bar o di officina di riparazione o di
individuale, società di persone o di capitali), oltre autolavaggio o, ancora, effettuazione di altre
che dal regime contabile prescelto (contabilità prestazioni di servizi), è indispensabile per il
ordinaria o semplificata). contribuente interessato annotare distintamente
Infine, risulta del tutto ininfluente la circo- in contabilità i corrispondenti incassi.
stanza che sugli impianti siano eseguite delle
ristrutturazioni. Applicazione di percentuali decrescenti per sca-
glioni di ricavi lordi: la misura massima della
Natura dei ricavi da assumere a base del calcolo: deduzione di cui può effettivamente fruire l’im-
ai fini della determinazione dello sconto, si presa è ottenuta applicando delle percentuali
considerano i soli ricavi rivenienti dalla cessione progressive commisurate all’ammontare lordo
di carburanti ai sensi dell’art. 85, co. 1, lett. a), dei ricavi di cui all’art. 85, co. 1, lett. a), D.P.R.
D.P.R. 22.12.1986, n. 917 [CFF ➋ 5185] e, pertan- 917/1986 come segue:
to, i corrispettivi delle cessioni di beni e delle ●● fino al periodo d’imposta in corso al
prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui 31.12.2011:
scambio è diretta l’attività dell’impresa. –– 1,1% dei ricavi fino a e 1.032.913,80;

N. 47 - 23 dicembre 2011 34
LEGGE di STABILITÀ 2012

ESEMPIO – DEDUZIONE da ESPORRE nella DICHIARAZIONE dei REDDITI


Un’impresa di distribuzione di carburanti costituita come S.r.l. ha conseguito nel periodo di imposta
2011 dei ricavi lordi complessivi pari a e 2.230.300,60, così suddivisi:
●● ricavi dalla cessione di carburante e 1.996.300,60
●● ricavi dalla cessione di accessori e 201.000
●● ricavi dalla gestione dell’autolavaggio e 33.000
La deduzione da esporre nel Mod. Unico SC 2012 è calcolata con riferimento ai soli ricavi della ces-
sione di carburante:
e 1.032.000 x 1,1% = e 11.352
e (1.996.300,60 – e 1.032.000) x 0,6% = e 5.785,80
e (11.352 + 5.785,80) = e 17.137,80, quale deduzione complessiva fruibile ai fini Ires

–– 0,6% oltre e 1.032.913,80 e fino a e Modalità di computo dell’acconto 2012: si osserva


2.065.827,60; che, per espressa previsione normativa, agli
–– 0 , 4 % d e i r i c a v i s u p e r i o r i a e effetti dell’acconto relativo al periodo 2012,
2.065.827,60; non si deve tenere conto della deduzione for-
●● a decorrere dal periodo d’imposta in corso fetaria usufruita nel 2011 ex art. 2, co. 5, D.L.
al 31.12.2012: 225/2010.
–– 1,1% dei ricavi fino a e 1.032.000; Inoltre, a regime, in ciascun periodo d’im-
–– 0,6% oltre e 1.032.000,00 e fino a e posta, l’acconto Irpef/Ires andrà calcolato assu-
2.064.000; mendo quale imposta del periodo precedente
–– 0,4% dei ricavi superiori a e 2.064.000. quella che si sarebbe determinata senza tener
Ne deriva che, con l’approvazione dell’art. 34, conto della deduzione in esame (art. 34, co. 2,
co. 1-3, L. 183/2011, il bonus dal 2012 si applica L. 183/2011).
con le vecchie aliquote, mentre sono stati rivisti
al ribasso ed arrotondati alle migliaia di euro COPERTURA dei MAGGIORI ONERI di SPESA –
gli scaglioni di ricavi lordi presi a riferimento INNALZAMENTO dell’ACCISA sui CARBURAN-
per il computo dell’agevolazione. TI: per far fronte ai maggiori oneri derivanti
dal riconoscimento della deduzione fiscale a
Fruizione del beneficio nella dichiarazione dei
favore dei gestori di impianti di distribuzione
redditi: la deduzione può essere fatta valere
di carburanti, la L. 183/2011 ha stabilito che le
in sede di redazione della dichiarazione dei
aliquote di accisa sulla benzina e sulla benzina
redditi Mod. Unico, come attestano le istru-
con piombo, oltre che l’aliquota di accisa sul
zioni ministeriali alla sua compilazione (per il
gasolio usato come carburante, sono fissate
2010, il contribuente ha potuto avvalersi delle
nelle seguenti nuove misure:
istruzioni ai Modd. Unico PF, fascicolo 3, Quadri
●● a decorrere dall’1.1.2012, rispettivamente
RF o RG, Unico SP, Quadri RF o RG, ed Unico
nella misura di e 614,20 e di e 473,20 per
SC, Quadro RF, approvate rispettivamente con
1.000 litri di prodotto;
i Provv. Agenzia Entrate 31.1.2011, 16.2.2011,
●● a partire dall’1.1.2013, nella misura di e
22.4.2011 e 4.7.2011).
614,70 e di e 473,70 per 1.000 litri di pro-
Plafond limite di utilizzo dell’agevolazione: nella dotto.
stesura originaria, non era stato fissato alcun Per tali aumenti non vale la norma che fissa
tetto di spesa. la limitazione, nei soli territori delle Regioni a
Per contro, il D.L. 225/2010 aveva stabili- Statuto ordinario, degli eventuali aumenti era-
to, per la prima volta, un tetto di spesa (e riali dell’accisa sulla benzina per autotrazione
24.000.000) per la deduzione con riferimento alla differenza esistente rispetto all’aliquota in
all’anno d’imposta 2011 ed aveva sancito il atto dell’imposta regionale sulla benzina, ove
rinvio ad un successivo decreto per l’indivi- vigente, ai sensi dell’art. 1, co. 154, secondo
duazione degli importi oggetto di deduzione periodo, L. 23.12.1996, n. 662.
dal reddito. In aggiunta, viene rimborsato il maggior
Con l’art. 34, L. 183/2011, la soglia di spesa onere derivante dagli aumenti di accisa nei
stabilita per il 2012 è stata definitivamente confronti dei soggetti di cui all’art. 5, co. 1
rimossa. e 2, D.L. 28.12.2001, n. 452, conv. con modif.

35 N. 47 - 23 dicembre 2011
LEGGE di STABILITÀ 2012

dalla L. 27.2.2002, n. 16 (soggetti esercenti le sulla benzina e sulla benzina con piombo, ol-
attività di trasporto merci con veicoli di massa tre all’aliquota di accisa sul gasolio impiegato
massima complessiva pari o superiore a 7,5 come carburante, sono elevate, nell’ordine,
tonnellate, enti pubblici ed imprese pubbliche ad e 704,70 per 1.000 litri e ad e 593,70 per
locali esercenti l’attività di trasporto di cui al 1.000 litri.
D.Lgs. 422/1997 e relative leggi regionali di Fermo restando che, per gli aumenti di accisa
attuazione, imprese esercenti autoservizi di sulle benzine, non vale il disposto dell’art. 1, co.
competenza statale, regionale e locale di cui 154, secondo periodo, L. 662/1996, si procede
alla L. 1822/1939, al Reg. (Cee) 684/1992 e al al rimborso del maggior onere derivante dagli
D.Lgs. 422/1997 e, da ultimo, enti pubblici ed incrementi dell’aliquota di accisa sul gasolio
imprese esercenti trasporti a fune in servizio usato come carburante ex art. 6, co. 2, primo
pubblico per trasporto di persone). e secondo periodo, D.Lgs. 2.2.2007, n. 26, nei
Successivamente, ai sensi dell’art. 15, D.L. confronti dei soggetti di cui all’art. 5, co. 1 (so-
6.12.2011, n. 201 (cd. «Decreto salva Italia»), in lo per gli esercenti attività di trasporto merci
vigore dal 6.12.2011, sono state ulteriormente con veicoli di massa massima complessiva
incrementate, con effetto immediato, le aliquote pari o superiore a 7,5 tonnellate) e co. 2, D.L.
di accisa di cui all’Allegato I, D.Lgs. 504/1995, 452/2001.
nelle seguenti misure:
ACQUISTO di CARBURANTE con CARTA di CREDI-
●● per la benzina e la benzina con piombo, e
TO, DEBITO o PREPAGATA dal 2012: a decor-
704,20 per 1.000 litri;
rere dall’1.1.2012, al fine di favorire l’utilizzo
●● per il gasolio usato come carburante, e delle carte di credito e debito nell’acquisto del
593,20 per 1.000 litri; carburante, l’art. 34, co. 7, L. 183/2011 dispone
●● per i gas di petrolio liquefatti usati come car- che le transazioni svolte presso gli impianti
burante, e 267,77 per 1.000 chilogrammi; di distribuzione, se sono regolate con carte di
●● per il gas naturale per autotrazione, e pagamento e se sono di importo inferiore ad
0,00331 per metro cubo. e 100, sono gratuite e, quindi, esenti da spese
Inoltre, dall’1.1.2013, l’aliquota di accisa sia per l’acquirente che per il venditore.

Deducibile per professionisti e aziende


Eventuali fascicoli non pervenuti devono essere recla-
mati al Servizio Clienti Periodici non appena ricevuto
il fascicolo successivo. Decorso tale termine l’Ufficio
Direttore Scientifico: Bruno Frizzera Abbonamenti provvede alla spedizione solo contro
Direttore Responsabile: Ennio Bulgarelli rimessa del prezzo di copertina.
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N. 47 - 23 dicembre 2011 36
IVA

Iva

TERRITORIALITÀ IVA
per gli ENTI LOCALI
ADEMPIMENTI per gli ACQUISTI
di SERVIZI dall’ESTERO
di Vincenzo D’Andò

QUADRO NORMATIVO

Riguardo alla problematica della territorialità Iva Iva ai soggetti passivi stabiliti in un altro Stato Ue)
degli enti locali, si premette che la connessa norma- e 16.12.2008, n. 2008/117/Ce (afferente al contra-
tiva, contenuta nell’art. 7, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ sto delle frodi fiscali relative alle operazioni Intra-
207], ha subito ampie modifiche da parte del D.Lgs. Ue).
18/2010 e ciò in attuazione di tre Direttive comu- Poi, vi è il Regolamento comunitario 282/2011, di-
nitarie in materia di Iva: 12.2.2008, n. 2008/8/Ce ramato per uniformare i comportamenti tra tutti gli
(relativa alla territorialità delle prestazioni di ser- Stati membri, cui è seguita la C.M. 29.7.2011, n.
vizi), 12.2.2008, n. 2008/9/Ce (relativa al rimborso 37/E che ha fornito chiarimenti anche per tali enti.

NUOVA TERRITORIALITÀ IVA per i SERVIZI: il (cd. criterio del «Paese di consumo» o «del
Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti committente»).
ed Esperti contabili ha redatto nel mese di Per soggetto passivo viene ora inteso an-
novembre 2011 un ampio documento sulla che chi è solo in possesso di Partita Iva o sia
«Nuova territorialità Iva sui servizi – Gli adem- identificato ai fini Iva.
pimenti degli enti locali per gli acquisti di servizi Pertanto, adesso rientrano nella definizione
dall’estero». di soggetto passivo, tutti gli enti non commer-
Dall’1.1.2010, con la riforma della territorialità ciali (art. 4, co. 4, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 204]) se
Iva, è stato introdotto un nuovo sistema, definito titolari di partita Iva (per l’attività commerciale),
anche «duale», in cui le prestazioni di servizi nonché tutti gli enti che svolgono esclusivamen-
sono distinte in base al soggetto che riceve la te attività istituzionali, identificati però ai fini Iva
prestazione stessa. poiché hanno effettuato acquisti Intra oltre la
A tal fine, occorre individuare le prestazioni soglia di e 10.000 (art. 38, D.L. 331/1993, conv.
ove siano rese nei confronti di: con modif. dalla L. 427/1993 [CFF ➊ 1259]).
●● privati consumatori; Sono pure considerati soggetti passivi gli
●● soggetti passivi Iva. stessi enti che, anche al di sotto di tale soglia
Nel primo caso (consumatori) il luogo dispongono di un numero di partita Iva (art.
dell’imposizione è quello in cui il prestatore ha 38, co. 6, D.L. 331/1993, conv. con modif. dalla
stabilito la sede della propria attività economica L. 427/1993).
o la stabile organizzazione (si tratta del «luogo Pertanto, rileva il citato documento del Cn-
del prestatore»). dcec, il fatto stesso di possedere tale numero
Nel secondo caso, come precisa il citato identificativo comporta che non si debba più
documento del Cndcec, il luogo di imposizione distinguere se l’ente pubblico non commerciale
é «quello in cui avviene il consumo effettivo» riceva una determinata prestazione nell’ambito

37 N. 47 - 23 dicembre 2011
IVA

della propria attività istituzionale o in quella REGOLAMENTO COMUNITARIO 282/2011: il Regola-


commerciale poiché la tassazione avviene co- mento comunitario 282/2011, di esecuzione delle
munque in Italia. disposizioni introdotte dalla Direttiva 2006/112/
Ovviamente, gli enti locali, sia pure assimilati Ce, che si applica a decorrere dall’1.7.2011, deve
agli operatori economici ai fini Iva, continuano essere applicato in maniera restrittiva.
a poter detrarre solo l’imposta per gli acquisti A tal fine, detto regolamento ha fornito i
effettuati nell’esercizio di attività commerciali. seguenti chiarimenti agli operatori, tra cui gli
In altre parole, solo ai fini degli adempimenti enti locali.
Intrastat, gli enti locali perdono in ogni caso Nel momento in cui il committente sia un
la qualifica di soggetto consumer ed acquisi- soggetto passivo, il prestatore del servizio deve
scono sempre e comunque quella di business verificare tale status procedendo ad effettuare
(perdono, quindi, la qualifica B2C per acquisire una verifica di ragionevole ampiezza sull’esat-
quella B2B). tezza delle informazioni che lo stesso commit-
tente gli ha fornito, «applicando le procedure
STATUS – QUALITÀ e LUOGO del COMMITTENTE: di sicurezza commerciali normalmente in uso
su come si debba individuare se la prestazione (come, ad esempio, le procedure relative ai
di servizi svolta dall’ente assuma rilevanza ai fini controlli di identità o di pagamento)».
dell’Iva in Italia, anche la C.M. 29.7.2011, n. 37/E Il prestatore, cui non gli viene comunicato
ha rimarcato la necessità di verificare: il numero di Partita Iva del committente, non
●● lo status del committente (soggetto passivo avendo «informazioni contrarie» e potendolo
Iva); dimostrare, può considerare tale committente
●● la qualità del committente (se cioè agisca in «privo della soggettività passiva Iva».
veste di soggetto passivo Iva o se i servizi Ma non basta. Ai fini della determinazione
siano destinati esclusivamente ad un uso della territorialità dell’operazione, occorre an-
privato); che verificare che il committente del servizio,
●● il luogo ove è stabilito il committente. oltre ad essere un soggetto passivo Iva, debba
Peraltro, «gli enti non commerciali sono acquisire i servizi nella stessa veste di soggetto
considerati committenti privati qualora svol- passivo d’imposta.
gano solo l’attività istituzionale e non sono A tal fine, per l’ente non soggetto passivo Iva
identificati ai fini Iva in quanto non abbiano (ma assimilato ad un soggetto passivo), quando
superato la soglia di 10.000,00 Euro di acquisti riceve un servizio destinato esclusivamente ad
intracomunitari di beni». uso privato (compreso l’uso da parte dei suoi
Poiché non rileva sia il luogo dove è stabilito dipendenti), si applica la regola operante per i
il prestatore del servizio sia il luogo di utilizza- rapporti business to consumer (B2C).
zione del servizio, le prestazioni c.d. generiche Se, invece, la prestazione del servizio sia
(per le quali non si applicano deroghe) effettuate acquisita per finalità cd. «promiscue», sia pri-
nei rapporti B2B: vate sia imprenditoriali, si applica la regola di
●● si considerano effettuate in Italia, quando territorialità prevista per i rapporti business to
vengono rese a committente stabilito in business (B2B).
Italia, anche se utilizzate al di fuori del ter- Comunque, l’art. 7-ter, D.P.R. 633/1972 [CFF
ritorio nazionale e comunitario; ➊ 207b] dispone che nel caso in cui il commit-
●● non si considerano effettuate in Italia, quan- tente sia un ente (quale l’associazione) sussiste
do sono rese a committente stabilito in altro sempre la soggettività passiva e, pertanto, si
Stato, comunitario o non comunitario, anche presume che «le prestazioni di servizio siano
se utilizzate nel territorio nazionale. acquistate nella veste di soggetto passivo».
Il Cndcec precisa che sono considerati sem- Unica eccezione è data dalla circostanza che
pre soggetti passivi Iva anche gli enti locali, tali servizi siano destinati esclusivamente ad un
le associazioni e le altre organizzazioni che uso privato del soggetto committente, compre-
svolgono sia attività commerciale sia attività so l’uso da parte dei suoi dipendenti.
istituzionale, a nulla rilevando se gli acquisti
siano indirizzati nella sfera commerciale o in LUOGO di STABILIMENTO del COMMITTENTE:
quella istituzionale. nell’ambito dei rapporti business to business
Su come fornire la «prova» dello status di (B2B), come viene evidenziato nel documento
soggetto passivo Iva, «il committente dovrà del Cndcec di novembre 2011, per le c.d. pre-
comunicare il numero identificativo Iva ed il pre- stazioni generiche rilevano ai fini Iva in Italia
statore potrà ottenere la conferma della validità le prestazioni rese nei confronti di:
di tale numero attraverso il sistema Vies». ●● residenti in Italia che non hanno una stabile

N. 47 - 23 dicembre 2011 38
IVA

organizzazione all’estero; risulterà detraibile sulla base delle ordinarie


●● soggetti residenti in Italia che hanno la regole ed in base al rispetto dei presupposti
stabile organizzazione all’estero, purché le normativi»;
prestazioni non siano commissionate da ●● presentare il Modello Intra 2, compilando la
queste ultime; Parte Intra 2-quater relativa ai servizi.
●● stabile organizzazione in Italia di soggetti Infine, rileva il Cndcec, se la prestazione di
residenti all’estero. servizi è resa da un soggetto non comunitario
Viceversa, non rilevano ai fini Iva in Italia le (es. da soggetto residente nella Repubblica di
prestazioni se rese nei confronti di: San Marino) non andrà compilato il Modello
●● soggetti residenti all’estero e senza stabile Intrastat.
organizzazione in Italia;
●● soggetti residenti all’estero e con stabile PRESTAZIONI di SERVIZI RICEVUTE nella SFERA
organizzazione in Italia, purché le presta- ISTITUZIONALE: per le prestazioni di servizi
zioni non siano commissionate da queste ricevute per la propria attività istituzionale (cioè,
ultime; quella di tipo non commerciale), gli enti locali
dovranno seguire i seguenti adempimenti:
●● stabile organizzazione all’estero di soggetti
residenti in Italia. ●● indicare il controvalore in Euro dell’imponi-
bile per fatture da Paesi non in area Euro
NUOVI ADEMPIMENTI per gli ENTI LOCALI: in tale (es. Gran Bretagna), al cambio del giorno
contesto, gli enti locali devono «operare una dell’operazione o della data della fattura;
distinzione fra le operazioni poste in essere ●● emettere l’autofattura in un unico esemplare,
nell’ambito della sfera commerciale da quelle con la possibilità di integrare il documento
realizzate nella sfera istituzionale in quanto, ricevuto applicando l’Iva con aliquota italia-
seppure per entrambi scattino le nuove regole na o il titolo di inapplicabilità previsto per
di rilevanza Iva, gli adempimenti sono neces- analoghe operazioni interne (per operazioni
sariamente differenti». non imponibili, esenti, escluse);
●● registrare l’autofattura o il documento in-
PRESTAZIONI di SERVIZI RICEVUTE nella SFERA tegrato in un apposito registro (ex art. 39,
COMMERCIALE: per le prestazioni di servizi D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 239]) entro il mese di
ricevute nell’ambito della propria attività com- emissione.
merciale, gli enti locali devono osservare i Importante è la precisazione del Cndcec che
seguenti adempimenti: tale autofattura o tale documento integrato,
●● inviare una comunicazione al fornitore co- a differenza del primo caso sopra esaminato
munitario con il proprio numero di identifi- (prestazioni di servizi ricevute nella sfera com-
cazione (costituito dal prefisso IT cui segue merciale), non si indica nella Dichiarazione
la Partita Iva italiana); annuale Iva poiché relativo ad un servizio
●● indicare il controvalore in Euro dell’imponi- ricevuto nella propria sfera istituzionale, la cui
bile per fatture da Paesi non facenti parte imposta è indetraibile per carenza del requisito
dell’area Euro (es. Gran Bretagna), al cambio soggettivo;
del giorno dell’operazione o della data della ●● presentare il Modello Intra 12 (specificata-
fattura; mente previsto per gli enti) entro il mese
●● emettere l’autofattura in un unico esemplare, successivo alla registrazione;
al momento di effettuazione dell’operazione, ●● versare, entro il medesimo termine del punto
o integrare il documento ricevuto applicando precedente, dell’imposta dovuta con il Mod.
l’Iva con aliquota italiana o il titolo di inap- F24EP, codice tributo 619E. Ne deriva, quindi,
plicabilità previsto per analoghe operazioni che nel «comune» Mod. F24, relativo agli
interne (per operazioni non imponibili, esenti, enti privati, andrà, invece, indicato il codice
escluse). tributo 6099.
●● effettuare la doppia annotazione nel Registro
delle fatture emesse (o dei corrispettivi) e PRESTAZIONI di SERVIZI RELATIVE ad ATTIVITÀ CUL-
nel Registro degli acquisti (tali registrazioni, TURALI, ARTISTICHE, SPORTIVE, SCIENTIFICHE,
pur confluendo tra le vendite, non vanno EDUCATIVE, RICREATIVE: tra i tanti argomenti
collocate nella Dichiarazione Iva nel Quadro elencati nel documento di novembre 2011 del
VE, ma nel Quadro VJ e la relativa imposta Cndcec emerge l’illustrazione dei particolari ser-
nel Quadro VL). Ovviamente, «tali operazioni vizi, svolti dagli enti non commerciali, disciplinati
confluiranno nelle liquidazioni Iva e l’imposta dall’art. 7-quinques, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 207d].

39 N. 47 - 23 dicembre 2011
IVA

SERVIZI RICEVUTI per ATTIVITÀ COMMERCIALE


Ammontare delle operazioni Periodo Termine
(acquisti-cessioni) di riferimento di presentazione

Da e 0 a e 50.000 Trimestrale Entro il 25 del mese successivo al trimestre

Oltre e 50.000 Mensile Entro il 25 del mese successivo

Si tratta delle prestazioni relative alle attività periodica».


culturali, artistiche e simili (sportive, scientifi- Vi fanno parte il diritto d’accesso a spettacoli,
che, educative, ricreative, comprese le fiere ed eventi teatrali, fiere, concerti, manifestazioni
esposizioni, i servizi degli organizzatori di tali sportive, educative, scientifiche ed i relativi ser-
attività, i servizi accessori ai precedenti). vizi accessori e connessi (come nel caso dell’uti-
Peraltro, tali prestazioni, fino al 31.12.2010, lizzo degli spogliatoi o impianti sanitari).
venivano considerate «territorialmente svolte in In particolare, conclude il Cndcec, per servizi
Italia quando le stesse vi erano materialmente connessi vanno considerati anche i «servizi di
svolte, indipendentemente dal committente ristorazione, pernottamento e distribuzione di
e dal prestatore, e ciò in deroga al criterio atti forniti nell’ambito dell’organizzazione di una
generale». manifestazione».
Adesso, a partire dall’1.1.2011, gli stessi Al contrario, viene escluso l’utilizzo degli
servizi sono assoggettati ad un trattamento impianti, sportivi o di altro tipo, a fronte del
differente a seconda che le prestazioni siano pagamento di quote d’iscrizione ed i servizi di
rese nei rapporti B2B o B2C. intermediazione per la vendita di biglietti mentre
Infatti, a differenza dei rapporti B2C, di cui per i restanti servizi si applicano le regole valide
non é cambiato nulla rispetto al 2010, per i per i cd. servizi generici.
rapporti B2B, in particolare, per i cd. servizi di
accesso alle manifestazioni e quelli accessori agli PRESENTAZIONE dei MODELLI INTRASTAT per
stessi si continua ad applicare un «trattamento l’ATTIVITÀ COMMERCIALE: come premesso
derogatorio che prevede l’assoggettamento sopra, per i servizi ricevuti per l’attività isti-
Iva nello Stato in cui la manifestazione viene tuzionale si deve presentare, in via telematica
materialmente svolta». all’Agenzia delle Entrate, entro la fine del mese
In base al neo regolamento comunitario, tra successivo a quello da dichiarare, lo speciale
le prestazioni di accesso alle manifestazioni Modello Intra 12.
sono ricomprese «le prestazioni di servizi le cui Viceversa, per i servizi ricevuti per l’attività
caratteristiche essenziali consistono nel conce- commerciale valgono i termini di presentazione
dere un diritto d’accesso ad una manifestazione del normale Modello Intrastat da inviare, invece,
in cambio di un biglietto o di un corrispettivo, all’Agenzia delle Dogane, indicati nella tabella
ivi compreso un corrispettivo sotto forma di sopra riportata (peraltro, riportata nel citato
abbonamento, di biglietto stagionale o di quota documento del Cndcec) valida dal 2010.

N. 47 - 23 dicembre 2011 40
ADEMPIMENTI

Adempimenti

PEC IMPRESE
OBBLIGO di COMUNICAZIONE
al REGISTRO delle IMPRESE
PROROGA del TERMINE
di Fabio Carrirolo

QUADRO NORMATIVO

Le imprese costituite in forma societaria sono ob- strazione finanziaria, con i relativi effetti e le relative
bligate a dotarsi di un indirizzo di posta elettroni- problematiche sia per quanto riguarda le dichiara-
ca certificata (Pec) che deve essere comunicato al zioni e le comunicazioni, sia ai fini dei rapporti che
Registro delle imprese, a norma dell’art. 16, co. 6, interessano i controlli fiscali e l’accertamento.
D.L. 29.11.2008 n. 185, conv. con modif. dalla L. Il Ministero dello Sviluppo economico è recente-
28.1.2009 n. 2. mente intervenuto più volte per illustrare l’obbligo
Oltre che agli adempimenti utili ai fini dichiarativi/ di adozione e comunicazione del riferimento Pec
pubblicitari degli avvenimenti che interessano le so- e, da ultimo, per fornire chiarimenti dopo il rinvio
cietà, l’adozione della Pec rappresenta ormai una for- dell’originario termine del 29.11.2011 (relativo alla
ma usuale e ampiamente adottata nelle comunicazio- comunicazione della Pec da parte delle società co-
ni tra imprese, professionisti-consulenti e Ammini- stituite prima del 29.11.2008).

PEC – DISPOSIZIONI GENERALI: le norme di at- rio, il gestore deve quindi inviare al mittente
tuazione in materia di Pec sono rappresentate la ricevuta di avvenuta (o mancata) consegna,
in Italia soprattutto dal D.P.R. 11.2.2005, n. 68, recante la precisa indicazione temporale.
vigente dal 13.5.2005. Se il mittente smarrisce le ricevute rilasciate,
Tale regolamento ha introdotto nel nostro è previsto che la traccia informatica delle opera-
Paese la cd. e-mail certificata, dotata di valore zioni svolte venga conservata per un periodo di
legale, che di fatto sostituisce la raccomandata tempo definito a cura dei gestori, con lo stesso
con avviso di ricevimento. valore giuridico delle ricevute.
La Pec è, in estrema sintesi, un sistema di Il documento informatico trasmesso per via
posta elettronica nel quale è fornita al mittente telematica:
la documentazione elettronica, con valore legale, ●● si intende spedito dal mittente se inviato al
attestante l’invio e la consegna di documenti proprio gestore;
informatici. ●● si intende consegnato al destinatario se reso
La certificazione dell’invio e della ricezione disponibile all’indirizzo elettronico da questi
della posta elettronica presuppone che il gestore dichiarato, nella casella di posta elettronica
di posta fornisca al mittente una ricevuta che del destinatario messa a disposizione dal
costituisce prova legale dell’avvenuta spedi- gestore.
zione del messaggio e dell’eventuale allegata Sono soggetti del servizio di Pec:
documentazione. ●● il mittente, che si identifica con l’utente che
Quando il messaggio perviene al destinata- si avvale del servizio per la trasmissione

41 N. 47 - 23 dicembre 2011
ADEMPIMENTI

di documenti prodotti mediante strumenti la propria Circolare 3.11.2011, n. 3645/C («Iscri-


informatici; zione nel registro delle imprese dell’indirizzo
●● il destinatario, che si identifica con l’utente di posta elettronica certificata delle imprese
che si avvale del servizio per la ricezione costituite in forma societaria (art. 16, c. 6, del
di documenti prodotti mediante strumenti decreto-legge 185/2008) – Approssimarsi del
informatici; termine – Indicazioni operative»), rammentan-
●● il gestore del servizio, che si identifica con do che, ai sensi dell’indicato art. 16, co. 6, D.L.
il soggetto, pubblico o privato, che eroga 185/2008, «le imprese costituite in forma socie-
il servizio di Pec e che gestisce domini di taria sono tenute a indicare il proprio indirizzo
Pec. di posta elettronica certificata nella domanda
di iscrizione al registro delle imprese o analogo
Nell’art. 4, D.P.R. 68/2005, è stabilito che la
indirizzo di posta elettronica basato su tecnolo-
Pec consente l’inoltro di messaggi la cui tra-
gie che certifichino data e ora dell’invio e della
smissione è valida agli effetti di legge.
ricezione delle comunicazioni e l’integrità del
I privati che intendono utilizzare il servizio di contenuto delle stesse, garantendo l’interopera-
Pec devono dichiarare espressamente il proprio bilità con analoghi sistemi internazionali. Entro
indirizzo e-mail ai fini di ciascun procedimento tre anni dalla data di entrata in vigore del pre-
con le pubbliche Amministrazioni o di ogni sente decreto tutte le imprese, già costituite in
singolo rapporto intrattenuto tra privati, o tra forma societaria alla medesima data di entrata
questi e le pubbliche Amministrazioni. in vigore, comunicano al registro delle imprese
Solamente tale dichiarazione conferisce va- l’indirizzo di posta elettronica certificata».
lore ed effetto giuridico alle e-mail trasmesse Obbligati alla comunicazione al Registro
e ricevute, senza che la volontà possa dedursi delle imprese, che sarebbe dovuta avvenire
dalla mera indicazione dell’indirizzo di posta entro la data suindicata, erano i soggetti di
certificata nella corrispondenza o in altre comu- seguito indicati:
nicazioni o pubblicazioni del soggetto.
●● società di capitali e di persone;
La dichiarazione obbliga solo il dichiarante
●● società semplici;
e può essere revocata nella stessa forma.
●● società cooperative;
La validità della trasmissione e della rice-
zione del messaggio di Pec è attestata, rispet- ●● società in liquidazione;
tivamente, dalla ricevuta di accettazione e dalla ●● società estere aventi in Italia una o più sedi
ricevuta di avvenuta consegna. secondarie.
In particolare, la ricevuta di avvenuta con- La domanda di iscrizione dell’indirizzo Pec
segna fornisce al mittente la prova che il suo deve essere presentata mediante la «Comunica-
messaggio di Pec è effettivamente pervenuto zione unica» di cui all’art. 9, D.L. 7/2007, conv.
all’indirizzo elettronico dichiarato dal destina- con modif. dalla L. 40/2007, (a cura del legale
tario e certifica il momento della consegna rappresentante dell’impresa) e, nell’ambito
tramite un testo, leggibile dal mittente stesso, di questa, mediante la modulistica Registro
contenente i dati di certificazione. imprese/Rea (Modulo S2, Riquadro 5, nei soli
La ricevuta di avvenuta consegna può anche campi relativi all’indirizzo di Posta elettronica
contenere la copia completa del messaggio di certificata).
Pec, consegnato secondo le modalità specificate Ai sensi dell’ultimo periodo del citato art. 16,
dalle regole tecniche. co. 6, D.L. 185/2008 «l’iscrizione dell’indirizzo di
La ricevuta è rilasciata contestualmente alla posta elettronica certificata nel registro delle
consegna del messaggio di Pec nella casella imprese e le sue successive eventuali variazioni
di posta elettronica messa a disposizione del sono esenti dall’imposta di bollo e dai diritti di
destinatario dal gestore, indipendentemente segreteria».
dall’avvenuta lettura da parte del soggetto La domanda sarà tuttavia soggetta all’im-
destinatario. posta di bollo ed ai diritti di segreteria se la
Tale ricevuta, infine, è emessa esclusiva- comunicazione dovesse essere accompagnata
mente a fronte della ricezione di una busta di anche dall’iscrizione di altri atti o fatti (ad
trasporto valida, secondo le modalità previste esempio, trasferimento di sede, nomina ammi-
dal regolamento. nistratori, etc.), limitatamente a quanto dovuto
per il corrispondente adempimento.
CIRCOLARE MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO I professionisti individuati dall’art. 31, co.
3.11.2011, n. 3645/C: il predetto Ministero dello 2-quinquies, L. 24.11.2000, n. 340 (dottori
Sviluppo economico è dapprima intervenuto con commercialisti, ragionieri e periti commerciali

N. 47 - 23 dicembre 2011 42
ADEMPIMENTI

iscritti negli Albi; ora evidentemente si trat- comunicazioni relative all’indirizzo Pec delle
ta degli iscritti nell’«Albo unico»), possono imprese sono state fornite dal Ministero con la
presentare la comunicazione dell’indirizzo di Lettera circolare 25.11.2011, n. 224402.
posta elettronica certificata al Registro delle In particolare, la nuova pronuncia del Ministe-
imprese dichiarando, nelle note, di essere stati ro ha recato precisazioni quanto alle sanzioni per
a ciò incaricati dal legale rappresentante della comunicazione tardiva, relativamente alle quali
società e di essere iscritti nell’Albo, nel caso in era stato affermato in precedenza che si rende-
cui il dispositivo di firma digitale utilizzato per vano applicabili in capo al legale rappresentante
sottoscrivere la domanda non sia completo del dell’impresa a norma dall’art. 2630 c.c.
certificato di ruolo. A seguito delle segnalazioni pervenute dai
Secondo il Ministero, nulla osta all’indica- gestori Pec, l’Amministrazione competente ha
zione, nell’ambito della comunicazione prevista, preso atto dell’«impossibilità di fare fronte
«(...) dell’indirizzo di posta elettronica di uno all’enorme mole di richieste di nuovi indirizzi
studio professionale che assista l’impresa negli di Pec concentratasi nell’imminenza del termi-
adempimenti burocratici, ovvero, ad esempio, di ne sopra indicato, in tempi compatibili con il
un’altra società cui l’impresa obbligata all’adem- rispetto del termine stesso».
pimento sia giuridicamente o economicamente Come sopra accennato, la situazione indicata
collegata». ha reso impossibile l’individuazione dei presup-
Se la Pec, già iscritta nel Registro delle posti soggettivi (dolo o colpa) previsti dalla L.
imprese, viene semplicemente rinnovata – sia 689/1981, sicché il Ministero ha condivisibilmen-
precedentemente che successivamente alla sua te ritenuto non doversi applicare alcuna sanzione
scadenza – non deve essere fatta alcuna comu- e, di conseguenza, ha rappresentato alle Camere
nicazione al Registro delle imprese. di commercio l’opportunità di non procedere
in tal senso; questo, anche al fine di garantire
LETTERA CIRCOLARE del MINISTERO dello SVI- l’economicità ed il buon andamento dell’azione
LUPPO ECONOMICO 25.11.2011, prot. 224402: amministrativa (evitando adempimenti gravosi e
alcune indicazioni integrative in materia di privi di esito anche per l’Amministrazione).

PASSAGGIO GENERAZIONALE
e SUCCESSIONE d’AZIENDA
Leo De Rosa e Alberto Russo
La trasmissione del patrimonio familiare tra le generazioni rappresenta l’incontro di
aspettative e interessi variegati e spesso contrapposti dei soggetti a vario titolo coinvolti
(il de cuius, gli eredi, lo Stato). La Guida, aggiornata con tutte le modifiche civilistiche
(patti di famiglia) e fiscali (trust), intende dare conto di tutti gli aspetti problematici della
successione d’azienda, fornendo al contempo le necessarie nozioni per poter scegliere
tra le diverse opportunità esistenti e gli strumenti attraverso i quali operare.
Secondo un’impostazione innovativa, gli Autori affrontano il «passaggio generazionale
organizzato» coniugando aspetti «emozionali», vincoli civilistici, soluzioni societarie e,
infine, rischi ed opportunità fiscali.
In particolare sono illustrati i lineamenti di diritto successorio, la donazione, i patti di fa-
miglia; i conferimenti, le azioni e gli altri titoli partecipativi, la scelta tra le diverse forme
societarie, le fondazioni e i trust; il conferimento d’azienda, la scissione, le holding e le so-
cietà di comodo, la trasmissione del patrimonio familiare e le diverse forme di tassazione.

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43 N. 47 - 23 dicembre 2011
SOCIETÀ

Società

SOCIETÀ FIDUCIARIE
IMPATTI DOPO la RIFORMA
di Andrea Cecchetto

QUADRO NORMATIVO

Il quadro normativo di riferimento delle società fi- bancario (D.Lgs. 1.9.1993, n. 385), attraverso gli
duciarie continua ad essere complesso e articolato, artt. 9, 10 e 27, D.Lgs. 13.8.2010, n. 141, successi-
oltre che datato. E la tanto sospirata riforma non è vamente modificato con il D.Lgs. 14.12.2010, n. 218,
ancora stata realizzata nonostante la presentazione di che ha dato attuazione alla Legge Delega 7.7.2009,
disegni di legge in Parlamento. n. 88 (Legge Comunitaria 2008).
Attualmente continua ad essere la L. 23.11.1939, n. Le società fiduciarie saranno suddivise in interme-
1966 a disciplinare l’ambito di operatività delle so- diari di «primo» e «secondo livello» in dipendenza
cietà fiduciarie definendone l’oggetto delle attività. della possibilità o meno di astenersi dal comunicare
Completa il quadro normativo il D.M. 16.1.1995, il nominativo dei fiducianti agli istituti di credito e
che si occupa dell’iter costitutivo e della disciplina ad altri intermediari finanziari.
dei controlli di vigilanza da parte del Ministero del- C’è da chiedersi quale sarà l’impatto sia per le so-
lo Sviluppo economico. cietà fiduciarie (specie di piccole dimensioni), in
Un importante cambiamento nel settore si avrà dal termini di mantenimento e acquisizione di cliente-
2013 a seguito della modifica della disciplina degli la, sia per i clienti, sul fronte dell’anonimato loro
intermediari finanziari, contenuta nel Testo unico garantito.

AMBITO LEGISLATIVO in CUI OPERANO le SO- di finanza e Agenzia delle Dogane.


CIETÀ FIDUCIARIE: attualmente la normativa Fondamentale, infine, è la distinzione fra
di riferimento delle società fiduciarie è ancora società fiduciarie statiche e dinamiche.
contenuta nella L. 23.11.1939, n. 1966, che Le società fiduciarie statiche sono quelle che
le qualifica come società aventi ad oggetto si occupano della semplice amministrazione dei
«l’amministrazione dei beni per conto di ter- beni di terzi affidati in gestione, limitandosi
zi, l’organizzazione e la revisione contabile quindi ad una custodia degli stessi e all’esecu-
di aziende e la rappresentanza dei portatori zione puntuale per ciascuna operazione delle
di azioni e di obbligazioni» (art. 1, co. 1, L. specifiche istruzioni fornite dal fiduciante.
23.11.1939, n. 1966). (1) Per converso, le società fiduciarie dinamiche
L’iter di costituzione da seguire e la disciplina effettuano una vera e propria gestione dei beni
dei controlli di vigilanza sono poi contenuti nel affidati al fine di investirli e disinvestirli sulla
D.M. 16.1.1995. base delle indicazioni generali fornite dai fidu-
Altri provvedimenti di interesse disciplinano cianti, che devono essere in linea con il loro
i vari adempimenti in capo alle stesse società: grado di propensione al rischio.
antiriciclaggio, Anagrafe tributaria, monitoraggio In questa sede ci si occuperà delle prime, le
fiscale valutario, controlli e richieste telematiche società fiduciarie statiche, nonché dell’impatto
da parte di Amministrazione finanziaria, Guardia che la nuova disciplina avrà su di esse.

(1) Tali attività sono state ridimensionate successivamente. Basti pensare all’attività di revisione contabile che, disci-
plinata dal D.Lgs. 27.1.1992, n. 88, è stata assegnata ai revisori contabili; oppure alle prerogative concesse alle
società di intermediazione mobiliare (Sim).

N. 47 - 23 dicembre 2011 44
SOCIETÀ

RIFORMA delle SOCIETÀ FIDUCIARIE


Entro il 31.12.2011 La Banca d’Italia emanerà il provvedimento attuativo

Entro 3 mesi dal provvedimento


Le società fiduciarie statiche che vogliono la qualifica di interme-
della Banca d’Italia e comunque
diario di «primo livello» presenteranno istanza alla Banca d’Italia
non oltre il 31.3.2012

Tutte le società fiduciarie statiche continueranno ad operare come


Fino al 31.12.2012
intermediari di «secondo livello»

Coesisteranno società fiduciarie statiche di «primo» e «secondo»


Dall’1.1.2013
livello con obblighi antiriciclaggio differenti

RIFORMA delle SOCIETÀ FIDUCIARIE: molto si è dovranno presentare richiesta di autorizzazio-


parlato, anche di recente, di riforma organica ne alla Banca d’Italia. Attenzione tuttavia alle
della legislazione in materia di società fiduciarie pesanti conseguenze di un eventuale diniego
per offrire finalmente una puntuale regolamen- dell’istanza: si avrebbe la decadenza dell’auto-
tazione del contratto di fiducia, attualmente rizzazione all’esercizio dell’attività fiduciaria per
troppo frammentaria, oltre che datata. Lo stesso cui non sarebbe nemmeno possibile proseguire
art. 199, D.Lgs. 24.2.1998, n. 58 prevede che la l’attività in qualità di intermediario di «secondo
legislazione tuttora in essere sia provvisoria, in livello».
attesa, per l’appunto, di una riforma organica Benché il quadro normativo sia già definito,
della materia. si attende un provvedimento della Banca d’Italia
Benché risulti ancora lontana l’ipotesi di entro il 31.12.2011, che disciplini le modalità ope-
un riordino di tutta la disciplina, già un primo rative per chiedere l’autorizzazione di cui sopra.
importante impatto a livello settoriale si avrà Poi, entro tre mesi dal suddetto provvedimento
a seguito della modifica della disciplina degli (e quindi al massimo entro il 31.3.2012), le so-
intermediari finanziari, contenuta nel Testo cietà fiduciarie dovranno decidere se presentare
unico bancario (D.Lgs. 1.9.1993, n. 385), attra- l’istanza di autorizzazione.
verso gli artt. 9, 10 e 27, D.Lgs. 13.8.2010, n. È importante, infatti, ricordare come le so-
141, successivamente modificato con il D.Lgs. cietà fiduciarie possono continuare ad operare
14.12.2010, n. 218, che ha dato attuazione alla secondo l’attuale normativa in vigore solo fino
Legge Delega 7.7.2009, n. 88. al 31.12.2012.
In particolare, l’art. 9, co. 8, D.Lgs. 141/2010 L’art. 107, D.Lgs. 385/1993 prevede già i
prevede la sostituzione integrale dell’art. 199, criteri necessari per poter chiedere l’autorizza-
D.Lgs. 58/1998, che tratta la disciplina transi- zione ad operare come intermediario di «primo
toria prevista per le società fiduciarie in attesa livello». L’adattamento dell’articolo al contesto
della riforma. delle società fiduciarie porta a identificare tali
L’articolo riformato individua di fatto due criteri: forma di società di capitali, sede legale
future tipologie di società fiduciarie: o direzione generale in Italia, capitale versato
●● fiduciarie di «primo livello», che godranno di non inferiore a quello determinato dalla Banca
benefici in materia di antiriciclaggio a fronte d’Italia, presentazione di un programma di atti-
di un controllo costante da parte della Banca vità e della struttura organizzativa, requisiti di
d’Italia sempre nell’ambito del rispetto degli onorabilità e professionalità, insussistenza di
obblighi antiriciclaggio; legami stretti che siano di ostacolo all’esercizio
●● fiduciarie di «secondo livello», che conti- effettivo delle funzioni di vigilanza. Ma il tutto
nueranno a sottostare all’attuale obbligo di dovrà trovare una puntuale disciplina da parte
comunicazione delle generalità del fiduciante della Banca d’Italia (si veda la tabella sopra
agli istituti di credito e agli altri intermediari riportata).
finanziari.
Qualora le società fiduciarie siano interessate FIDUCIARIE di «PRIMO LIVELLO»: possono aspirare
allo status di intermediario di «primo livello», a rientrare in questa categoria, e dunque ad

45 N. 47 - 23 dicembre 2011
SOCIETÀ

SOCIETÀ FIDUCIARIE – SCENARI POSSIBILI dal 2013


Presentazione dell’istanza di autorizzazione e suo accoglimento.
Annovero tra le fiduciarie di «primo livello»

Mancata presentazione dell’istanza e rimozione delle condizioni per l’adesione.


Annovero tra le fiduciarie di «secondo livello»

Cessazione dell’attività fiduciaria per rigetto dell’istanza da parte della Banca d’Italia
o per mancata rimozione delle condizioni in assenza di istanza

essere iscritte in una sezione separata dell’Albo rio, dovranno provvedere alla cessione del
previsto dall’art. 106, D.Lgs. 385/1993, le società controllo esercitato dagli intermediari;
fiduciarie statiche che, ai sensi dell’art. 199, co. ●● se costituite nella forma di S.p.a. dovranno
1, D.Lgs. 58/1998: trasformarsi in S.r.l. oppure dovranno dimi-
●● sono controllate direttamente o indiretta- nuire il proprio capitale sociale al di sotto
mente da una banca o da un intermediario di e 240.000.
finanziario, ovvero Molto probabilmente ricadranno in questa
●● sono costituite sotto forma di società per seconda tipologia le società di emanazione non
azioni e hanno capitale versato di ammontare bancaria, costituite da professionisti, e dunque
non inferiore al doppio di quello richiesto di dimensioni ridotte, che non sono riuscite o
dall’art. 2327 c.c. (e quindi hanno capitale non hanno voluto intraprendere la strada di
pari o superiore ad e 240.000). una fusione con altre società fiduciarie delle
Tali società, attraverso l’inclusione nell’art. medesime caratteristiche.
11, co. 1, D.Lgs. 21.11.2007, n. 231, saranno Tali società, restando disciplinate dall’art. 11,
riconosciute come intermediari di «primo co. 2, D.Lgs. 231/2007, saranno qualificate come
livello», beneficiando di una semplificazione intermediari di «secondo livello», continuando
nell’applicazione degli adempimenti antirici- a comunicare agli istituti di credito e agli altri
claggio. Ciò significa che, nell’ambito di un intermediari il nominativo del fiduciante e del
rapporto intrattenuto con una banca o un altro titolare effettivo del rapporto.
intermediario, la fiduciaria avrà un obbligo di A loro carico, infatti, rimarrà l’obbligo di
adeguata verifica semplificato (ai sensi dell’art. un’adeguata verifica antiriciclaggio nelle forme
25, D.Lgs. 231/2007), e dunque non sarà tenuta ordinarie attraverso:
a fornire all’intermediario il nominativo del fidu-
●● l’identificazione del cliente/fiduciante e
ciante e del titolare effettivo del rapporto, così
come il dettaglio dei beni amministrati. Come dell’eventuale diverso titolare effettivo del
contropartita, tali società dovranno sottostare rapporto;
al controllo e alla vigilanza della Banca d’Italia ●● l’individuazione dello scopo e della natura
ai soli fini della normativa e degli adempimenti del rapporto;
antiriciclaggio. ●● l’effettuazione di un controllo costante nel
corso del rapporto (si veda la tabella sopra
FIDUCIARIE di «SECONDO LIVELLO»: ricadono in riportata).
questa categoria le fiduciarie che non hanno i
requisiti per poter presentare l’istanza di auto- CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE: in questo mo-
rizzazione alla Banca d’Italia ovvero che, pur mento ciascuna società fiduciaria deve chiedersi
avendo i requisiti, non intendono sottoporsi alla se sarà possibile o comunque conveniente
vigilanza della Banca d’Italia. candidarsi per l’acquisizione dello status di
Queste società avranno l’obbligo di eliminare intermediario di «primo livello».
le condizioni che danno la possibilità di richie- Per la decisione è comunque fondamentale
dere l’inclusione negli intermediari di «primo attendere il provvedimento della Banca d’Italia
livello», ossia: previsto entro dicembre, che traccerà meglio le
●● se controllate direttamente o indirettamente regole del gioco. In ogni caso bisognerà capire
da una banca o da un intermediario finanzia- l’impatto che l’una o l’altra scelta avrà in termini

N. 47 - 23 dicembre 2011 46
SOCIETÀ

di perdita o acquisizione di clientela. Dall’altro, la costituzione e gestione da parte


Appare evidente che in gioco c’è una sem- di liberi professionisti impronta tutto il modus
plificazione ai fini dell’antiriciclaggio. Tuttavia operandi della società su una forte sensibilità al
bisogna chiedersi se questa prerogativa sarà rispetto dell’anonimato dei clienti, che spesso
davvero percepita come un vantaggio per il sono anche clienti degli stessi professionisti.
cliente. Infatti, anche con il riconoscimento Per converso, si potrebbe dire che le grandi
dello status di intermediario di «primo livello», società fiduciarie possono vantare una maggio-
le società fiduciarie dovranno comunque con- re professionalità e una struttura migliore per
tinuare a subire le limitazioni poste al segreto affrontare le più svariate problematiche. Ma i
fiduciario dalle varie normative (si pensi anche continui adeguamenti legislativi e la crisi a livello
solo all’obbligo di comunicazione all’Anagrafe macroeconomico hanno spinto da tempo anche
tributaria). le società fiduciarie più piccole a dotarsi di un
Le conseguenze più interessanti si avranno minimo di struttura che consenta il rispetto
in capo alle società fiduciarie di piccole di- della normativa e il soddisfacimento delle più
mensioni, spesso di emanazione non bancaria: svariate esigenze dei clienti.
nella maggior parte dei casi dovranno rimanere Anche l’adesione ad Assofiduciaria da parte
nell’alveo delle società di «secondo livello» e, di di queste realtà di minor dimensione, rappresen-
conseguenza, rimarranno costrette a comunicare ta di per sé garanzia di una certa professionalità
il nominativo dei clienti agli istituti di credito e ed aggiornamento.
agli altri intermediari finanziari. La partita fra piccole e grandi fiduciarie è
A loro favore, però, rimarrà una migliore dunque aperta. I clienti dovranno soppesare pro
capacità nel mantenere un adeguato grado di e contro, consapevoli che, grazie all’evoluzione
segretezza in tutte le altre procedure poste in normativa imminente, gli intermediari di «primo
essere. Da un lato, infatti, la struttura snella di livello» potranno offrire al cliente qualcosa che
tali società consente che siano poche le perso- le fiduciarie di «secondo livello» non saranno
ne a conoscenza del nominativo dei fiducianti. in grado di proporre.

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Ferragosto) alla disciplina delle imposte sui redditi, dell’accertamento
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47 N. 47 - 23 dicembre 2011
I QUESITI dei LETTORI

Le RISPOSTE degli ESPERTI


Rubrica a cura di Carlo Delladio e Mario Jannaccone

Il QUESITO della SETTIMANA

IMPOSTA di REGISTRO – CESSIONE di IMMOBILI tra PRIVATI


Vorrei sapere se sia possibile applicare il criterio del prezzo-valore, che prevede l’applicazione
dell’imposta di registro sulla rendita catastale rivalutata e non sul corrispettivo effettivo, in
caso di trasferimento coattivo di un immobile disposto con sentenza costitutiva.

Il D.L. 4.7.2006, n. 223, conv. con modif. dalla L. 4.8.2006, n. 248, ha introdotto alcune
modifiche alla disciplina del trasferimento di immobili tra soggetti privati persone
fisiche.
Già la L. 23.12.2005, n. 266 (Finanziaria 2006) aveva introdotto, a decorrere dall’1.1.2006,
un nuovo criterio di applicazione delle imposte indirette alle compravendite avvenute tra
persone fisiche (sia dal lato dell’acquirente che da quello del venditore) che non agiscono
nell’esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali, aventi ad oggetto immobili ad
uso abitativo e relative pertinenze. In base a tale norma, la base imponibile ai fini dell’im-
posta di registro e delle imposte ipotecarie e catastali, a richiesta della parte acquirente
(facoltà), resa al notaio, è costituita dal valore catastale determinato ai sensi dell’art. 52,
co. 4 e 5, D.P.R. 26.4.1986, n. 131 [CFF ➊ 2052], indipendentemente dal corrispettivo pattuito
(cd. sistema del prezzo-valore, che consente di individuare la base imponibile secondo i
criteri della valutazione automatica).
La L. 27.12.2006, n. 296 (Finanziaria 2007) ha esteso, con effetto dall’1.1.2007 l’applicazione
del prezzo-valore anche al caso in cui il venditore sia un soggetto diverso da una persona
fisica, ferma restando la figura dell’acquirente, che deve essere necessariamente un soggetto
che non agisce nell’esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali.
Pertanto, dall’1.1.2007 l’applicazione del prezzo-valore, a richiesta ovviamente del soggetto
acquirente, è subordinata esclusivamente alle seguenti condizioni:
●● l’immobile oggetto di compravendita a titolo oneroso deve essere di tipo abitativo;
●● l’acquirente deve essere una persona fisica che non agisce nell’esercizio di impresa,
arti o professioni.
Inoltre, ai sensi dell’art. 35, co. 21 e 23, D.L. 223/2006 [CFF ➊ 2320], a decorrere dal 6.7.2006,
per beneficiare dell’agevolazione in questione, la parte interessata deve indicare nell’atto,
qualora sia formato (atto pubblico) o autenticato (scrittura privata), a pena di decadenza
dall’agevolazione stessa, l’ammontare del corrispettivo pattuito.
Pertanto, i soggetti che opteranno per il prezzo-valore sono esclusi da qualsiasi controllo
da parte degli Uffici finanziari, e non troveranno applicazione ne l’accertamento ai fini delle
imposte dirette ex art. 38, co. 3, D.P.R. 29.9.1973, n. 600 [CFF ➋ 6338], né l’accertamento del
maggior valore ai fini dell’imposta di registro ex art. 52, co. 1, D.P.R. 131/1986.
La R.M. del 31.5.2007, n. 121/E ha chiarito che il criterio del prezzo-valore non è applica-
bile:
●● ai trasferimenti avvenuti con scrittura privata non autenticata, in quanto la parte acqui-
rente, per fruire di detta modalità di determinazione della base imponibile, deve rendere
all’atto della cessione apposita richiesta al notaio;
●● alle vendite giudiziarie ex art. 44, D.P.R. 131/1986 [CFF ➊ 2044], tramite le quali avviene il
trasferimento di immobili a seguito di aggiudicazione nei pubblici incanti, come preci-

– continua –

N. 47 - 23 dicembre 2011 48
I QUESITI dei LETTORI

– segue – Il QUESITO della SETTIMANA

sato dalla R.M. 17.5.2007, n. 102/E;


●● alle cessioni di terreni, poiché l’art. 52, co. 5-bis, D.P.R. 131/1986 dispone che la de-
terminazione sulla base del criterio catastale non si applica alle cessioni di immobili
e relative pertinenze diverse da quelle disciplinate dall’art. 1, co. 497, L. 266/2005 [CFF
➊ 2311], che fa espressamente riferimento alle cessioni di immobili ad uso abitativo e
relative pertinenze.
Il criterio del prezzo valore si applica, invece, non solo alle fattispecie traslative in senso
stretto, ma anche agli acquisti a titolo derivativo-costitutivo, quindi agli atti traslativi
della nuda proprietà, agli atti di rinuncia e ad ogni altro negozio giuridico assimilato al
trasferimento.
Come precisato dall’Agenzia delle Entrate con la R.M. 21.6.2007, n. 141/E, nell’ipotesi di
trasferimento coattivo disposto con sentenza costitutiva ex art. 2932 c.c., che produce gli
effetti del contratto non concluso (emanata a seguito di un giudizio che implica l’esecu-
zione specifica dell’obbligo di concludere un contratto) non è possibile effettuare l’opzione
per il criterio del prezzo-valore.
Infatti, la richiesta di determinazione della base imponibile su base catastale deve essere
effettuata, all’atto della cessione, dalla parte acquirente al notaio e, pertanto, tale opzione
non può esplicarsi anche con riferimento a fattispecie diverse, nelle quali non interviene
la figura del notaio.
In questi ultimi casi, pertanto, la base imponibile sarà costituita dal valore dell’immobile
alla data dell’atto traslativo ex art. 43, co. 1, lett. a), D.P.R. 131/1986 [CFF ➊ 2043], vale a dire
il valore venale in comune commercio (art. 51, co. 2, D.P.R. 131/1986 [CFF ➊ 2051]).
C.De.

ICI – RIDUZIONE fabbricato possono essere accertate dall’Uf-


ficio tecnico del Comune con perizia a ca-
per INABITABILITÀ rico del proprietario oppure, in alternativa,
del FABBRICATO attraverso un’autocertificazione dello stesso
contribuente.
Secondo l’orientamento espresso sul punto
Si chiede se per i fabbricati inabitabili
dall’Amministrazione finanziaria, la dichiara-
sia prevista una riduzione dell’Ici.
zione resa dal contribuente agli effetti della
riduzione della metà dell’Ici, in ordine allo
La risposta al quesito è positiva. stato di inagibilità o inabitabilità del fabbri-
Infatti, l’art. 8, D.Lgs. 504/1992 [CFF ➊ cato, ha una portata esaustiva. Essa, quindi,
4158] consente, in relazione ai fabbri- sostituisce anche la perizia dell’Ufficio tecnico
cati che siano inagibili o inabitabili comunale. Ovviamente il Comune può attivar-
ed effettivamente non utilizzati, di applicare si per verificare se la dichiarazione sia menda-
una riduzione dell’Ici del 50% limitatamente ce, con i conseguenti riflessi sul piano penale.
al periodo dell’anno in cui sussistono le Con Sentenza, Sez. trib., 12.9.2008, n. 23531, la
condizioni di inagibilità o inabitabilità e di Corte di Cassazione ha affermato che il contri-
effettivo non utilizzo dei fabbricati. buente ha diritto alla riduzione del 50% dell’Ici
L’inagibilità/inabitabilità del fabbricato consi- anche se non ha presentato la dichiarazione
ste in un degrado fisico (fabbricato diroccato, di inagibilità o inabitabilità di un fabbricato,
pericolante o fatiscente, ecc.) il cui recupero a condizione che il contribuente non utilizzi il
non può essere effettuato con interventi di fabbricato e che il Comune sia a conoscenza
manutenzione ordinaria o straordinaria. della condizione del fabbricato medesimo.
Le condizioni di inagibilità/inabitabilità del M.Ja.

49 N. 47 - 23 dicembre 2011
I QUESITI dei LETTORI

IMPOSTA di REGISTRO – pregressi che deve essere registrata presso


l’Agenzia delle Entrate, previo pagamento
SUBLOCAZIONI di IMMOBILI dell’imposta di registro in misura fissa pari
ad e 168.
Una società di distribuzione svolge la In particolare, occorre predisporre due copie
propria attività all’interno di un capan- del succitato verbale su fogli uso bollo, fir-
none detenuto in locazione. A seguito mate in originale, apponendo su ogni copia
di una riorganizzazione della propria una marca da bollo di e 14,62 ogni quattro
struttura produttiva, dispone di alcuni locali inuti- facciate o cento righi.
lizzati che intende sublocare ad un’altra azienda. La registrazione deve essere effettuata entro
Si chiede se tale contratto di sublocazione vada 20 giorni dalla delibera.
assoggettato all’imposta di registro. Il versamento dell’imposta di registro nella
misura di e 168 deve essere effettuato con
La risposta è affermativa. Nel caso il Mod. F23, utilizzando il codice 109T.
di concessione in sublocazione di M.Ja.
porzioni di immobili strumentali
assoggettati ad Iva, deve essere
applicata l’imposta di registro nella misura
dell’1% anche se tale imposta è già stata
applicata alla locazione.
IVA – CESSIONE PARZIALE
Infatti, come precisato dall’Agenzia delle del CREDITO
Entrate con la C.M. 1.3.2007, n. 12/E, le pre-
stazioni derivanti da contratti di sublocazione Si chiede se sia possibile cedere parzial-
risultano autonomamente assoggettate a mente il credito Iva richiesto a rimborso
tassazione secondo le regole e i criteri previsti e, in caso affermativo, quali siano le
per i contratti di locazione, da cui mutuano modalità da seguire.
i criteri contrattuali.
C.De. La R.M. 6.9.2006, n. 103/E ha preci-
sato che il contribuente può cedere
parzialmente il credito Iva chiesto a
rimborso nella dichiarazione annuale
IMPOSTA di REGISTRO – ai sensi dell’art. 38-bis, D.P.R. 26.10.1972, n.
DISTRIBUZIONE di una RISERVA 633 [CFF ➊ 238a], per un ammontare pari alla
quota di credito, o una parte di essa.
di UTILI ai SOCI di una S.R.L. Tuttavia, tale eccedenza di credito Iva non può
essere oggetto di più cessioni, essendo am-
Una S.r.l. intende distribuire una riser- messa esclusivamente la cessione unitaria.
va di utili ai soci e si chiede di sapere Per quanto riguarda le modalità di cessione,
quali siano gli adempimenti previsti ai si precisa che la cessione del credito, anche
fini dell’imposta di registro. parziale, deve essere formalizzata con atto
pubblico o con scrittura privata autenticata
Nel caso prospettato nel quesito, dal notaio, nei quali andranno evidenziati
è necessario redigere una delibera gli importi dei crediti ceduti e le parti con-
assembleare di distribuzione di ri- trattuali.
serve formate con utili di esercizi C.De.

N. 47 - 23 dicembre 2011 50

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