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Anno XV – N. 47 – Poste Italiane - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 conv. con L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma
Perdite d’impresa
Omaggi - Disciplina Iva
Beni della società
in godimento ai soci 2011
Benzinai - Deduzioni
forfetarie
Enti locali - Territorialità Iva
47
23 dicembre
3 N. 47 - 23 dicembre 2011
indicI
INDICE ALFABETICO
imposte dirette I..Ici, inabitabilità del fabbricato, riduzione... 49
R..Registro, cessione di immobili tra privati.. 48
B..Beni intestati alla società e in godimento
–– distribuzione di riserva di utili ai soci..... 50
ai soci, disposizioni attuative....................... 29
Benzinai, deduzioni forfetarie....................... 33 –– sublocazione di immobili........................... 50
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PANORAMA NOVITÀ
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PANORAMA NOVITÀ
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PANORAMA NOVITÀ
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PANORAMA NOVITÀ
Sono abrogati gli artt. Contribuenti soggetti agli studi di settore – Agevolazioni e semplificazioni
10, co. 4-bis e 10-ter, L. (art. 10): con riferimento alle dichiarazioni relative al 2011 e ai periodi
146/1998 [CFF ➋ 7030 e
7030b], che comunque d’imposta successivi, nei confronti dei contribuenti soggetti agli studi
continuano ad applicarsi di settore che dichiarino (anche a seguito di adeguamento) ricavi o
agli accertamenti relativi
ad annualità antecedenti
compensi pari o superiori a quelli risultanti dall’applicazione degli stessi
al 2011. e che abbiano assolto gli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti
ai fini degli studi e risultino coerenti con gli specifici indicatori, sono
previste le seguenti agevolazioni: preclusione degli accertamenti basati
sulle presunzioni semplici (artt. 39, co. 1, lett. d), D.P.R. 600/1973 e 54,
co. 2, D.P.R. 633/1972); riduzione di un anno dei termini di decadenza
per l’accertamento (artt. 43, co. 1, D.P.R. 600/1973 e 57, co. 1, D.P.R.
633/1972); determinazione sintetica del reddito complessivo se il reddito
totale accertabile superi di almeno un terzo quello dichiarato.
Accertamento – Emersione di base imponibile (art. 11): sono considerate
reati ai sensi dell’art. 76, D.P.R. 28.12.2000, n. 445 (Testo unico in mate-
ria di documentazione amministrativa), e come tali punite, l’esibizione
o la trasmissione di atti o documenti interamente o parzialmente falsi
o la comunicazione di dati e notizie non rispondenti al vero, poste in
essere a seguito delle richieste degli Uffici in occasione degli accerta-
menti, degli accessi, delle ispezioni e delle verifiche di cui agli artt. 32
e 33, D.P.R. 600/1973 [CFF ➋ 6332 e 6333] e 51 e 52, D.P.R. 633/1972 [CFF
➋ 251 e 252].
Dall’1.1.2012, inoltre, gli operatori finanziari devono comunicare
periodicamente all’Anagrafe tributaria le movimentazioni inerenti alle
operazioni finanziarie di cui all’art. 7, co. 6, D.P.R. 605/1973 [CFF ➋ 8557]
(escluse quelle effettuate tramite bollettino di c/c postale di importo
unitario inferiore ad e 1.500) e ogni altra informazione ad esse relativa,
compreso il loro importo, necessaria ai fini dei controlli fiscali.
Tali informazioni sono utilizzate dall’Agenzia delle Entrate anche per
individuare i contribuenti a maggior rischio di evasione da sottoporre
a controllo.
Anche l’Inps è chiamata a fornire all’Agenzia delle Entrate e alla
Guardia di finanza i dati di soggetti che fruiscono di prestazioni socio-
assistenziali ai fini dei controlli fiscali, nell’ambito dello scambio infor-
mativo di cui all’art. 83, D.L. 25.6.2008, n. 112, conv. con modif. dalla
L. 6.8.2008, n. 133 [CFF ➋ 7183b].
Attraverso una modifica dell’art. 7, D.L. 13.5.2011, n. 70, conv. con
modif. dalla L. 12.7.2011, n. 106, sono poi eliminati i limiti temporali
che erano stati fissati agli accessi di qualsiasi autorità competente, che
prima potevano essere effettuati al massimo con cadenza semestrale,
per un periodo che non poteva superare i 15 giorni, e, sempre durante
i 6 mesi, senza possibilità di ripetizione. Viene inoltre meno la respon-
sabilità disciplinare dei dipendenti dell’Amministrazione finanziaria che
abbiano violato le regole dell’accesso.
Per quanto relativo alla partecipazione dei Comuni all’accertamento
tributario e contributivo, infine, sono soppressi i Consigli tributari (nuovi
artt. 44, D.P.R. 600/1973 e 18, D.L. 31.5.2010, n. 78, conv. con modif.
dalla L. 30.7.2010, n. 122).
Tracciabilità dei pagamenti e contrasto all’uso del contante – Riduzione
del limite ad e 1.000 (art. 12): il limite all’uso del contante e dei titoli al
portatore di cui all’art. 49, co. 1, 5, 8, 12 e 13, D.Lgs. 21.11.2007, n. 231
è fissato ad e 1.000. Il saldo dei libretti di deposito bancari o postali al
portatore dovrà essere adeguato a tale importo entro il 31.12.2011.
Per favorire la modernizzazione e l’efficienza degli strumenti di paga-
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PANORAMA NOVITÀ
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PANORAMA NOVITÀ
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PANORAMA NOVITÀ
il termine per il versamento del saldo delle imposte sui redditi dovute
per il 2012, mentre la seconda e la terza entro i termini di versamento
della prima e della seconda (o unica) rata di acconto delle imposte sui
redditi dovute per il 2014.
Contributi Ivs – Aumento delle aliquote (art. 24): dall’1.1.2012 le aliquote
contributive di artigiani e commercianti iscritti alla Gestione Ivs sono
aumentate dello 0,3% ogni anno fino al raggiungimento della soglia
del 22%.
Esercizio di attività professionali – Soppressione delle limitazioni (art. 33):
è modificato l’art. 10, co. 2, L. 183/2011 (cd. Legge di stabilità 2012),
stabilendo che le norme vigenti sugli ordinamenti professionali saran-
no abrogate comunque dalla data del 13.8.2012 (modifica all’art. 3, co.
5-bis, D.L. 138/2011, conv. con modif. dalla L. 148/2011).
R.Co. e D.An.
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PANORAMA NOVITÀ
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PANORAMA NOVITÀ
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AGENDA SCADENZE
27 dicembre martedì (termine così prorogato poiché il 25 dicembre e il 26 dicembre sono festivi)
27 dicembre martedì
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AGENDA SCADENZE
ACCISE – VERSAMENTO IMPOSTA: scade oggi Modalità di versamento: art. 3, co. 4, D.Lgs.
il termine per il pagamento dell’accisa per i alla Tesoreria provincia- 504/1995, sost. dall’art.
4, co. 1, lett. a), D.L.
prodotti ad essa soggetti, immessi in consu- le dello Stato; ai sen-
669/1996, conv. con L.
mo nella prima metà del mese di dicembre si dell’articolo 3, D.Lgs. 30/1997;
2011. 504/1992 limitatamente a
N.B.: restano salve le scadenze relative a pro- tale scadenza di dicembre, articolo 28, co. 2, lett. g),
e co. 7, L. 388/2000;
dotti specifici (ad es. gas metano). non è possibile utilizzare
il Mod. F24. articolo 8-bis, D.L.
356/2001, conv. con mo-
Frequenza mensile dif. con L. 418/2001;
D.M. 16.12.2004;
D.Lgs. 2.2.2007, n. 26
IVA – SANZIONI TRIBUTARIE PENALI – OMESSO Modalità: con il Mod. articolo 10-ter, D.Lgs.
VERSAMENTO: è punito con la reclusione da F24: 10.3.2004, n. 74 [CFF ➋
9527m];
sei mesi a due anni chiunque entro oggi non ●● on line, direttamente o
versa l’Iva, dovuta in base alla dichiarazione tramite un intermedia- articolo 35, co. 7, D.L.
4.7.2006, n. 223, conv.
annuale relativa al 2010, se l’ammontare risul- rio abilitato;
con modif. con L.
ta superiore a e 50.000 per ciascun periodo ●● mediante l’home ban- 4.8.2006, n. 248;
d’imposta; tale termine, previsto dall’art. 10-ter, king.
C.M. 4.8.2006, n. 28/E
D.Lgs. 10.3.2004, n. 74, coincide con quello del
versamento dell’acconto relativo al periodo
d’imposta successivo.
29 dicembre giovedì
30 dicembre venerdì
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AGENDA SCADENZE
visto dalla riforma del sistema di riscossione è stabilito con D.M. da articolo 9, D.L. 28.3.1997,
operata dall’articolo 3, D.L. 30.9.2005, n. 203, emanare entro il 15 di- n. 79, conv. con modif.
con L. 28.5.1997, n. 140
conv. con modif. con L. 2.12.2005, n. 248, la cembre di ciascun anno,
[CFF ➋ 7394a];
riscossione nazionale è attribuita all’Agenzia in cui sono stabilite le
articolo 3, D.L. 30.9.2005,
delle Entrate che la esercita mediante la Ri- modalità di versamento,
n. 203, conv. con modif.
scossione S.p.a. nonché ogni altra regola con L. 2.12.2005, n. 248
Scade oggi il termine per effettuare il ver- tecnica necessaria. [CFF ➋ 7681]
samento dell’acconto delle somme riscosse da
parte della Riscossione S.p.a. e delle società
partecipate di cui all’art. 9, D.L. 28.3.1997, n.
79, conv. con modif. con L. 28.5.1997, n. 140
e succ. modif.
PERSONE FISICHE e SOCIETÀ di PERSONE – MOD. Modalità di versamento: articolo 30, D.Lgs.
UNICO 2011 – RAVVEDIMENTO: per le persone con il Mod. F24: 15.12.1997, n. 446 [CFF
➊ 3919g];
fisiche, le società di persone e i soggetti ad ●● all’agente della riscos-
esse equiparati, scade oggi il termine per ef- sione; a r t i c o l o 1 7 , D . P. R .
7.12.2001, n. 435, come
fettuare il versamento tardivo (entro 30 giorni ●● in banca;
modif. dall’articolo 2,
dalla scadenza): ●● in posta; D.L. 15.4.2002, n. 63,
●● della seconda o unica rata di acconto ●● on-line direttamente o conv. con L. 15.6.2002,
Irpef; tramite un intermedia- n. 112 [CFF ➋ 7123e];
●● della seconda o unica rata di acconto rio abilitato; articolo 37, co. 49, D.L.
Irap, ●● mediante l’home ban- 4.7.2006, n. 223, conv.
dovute per il periodo d’imposta 2011 in base king. con L. 4.8.2006, n. 248
al Mod. Unico 2011 e al Mod. Irap 2011 non Per i titolari di partita Iva è [CFF ➋ 7692];
effettuato (o effettuato in misura insufficiente) obbligatoria la modalità di art. 16, D.L. 29.11.2008,
entro il 30.11.2011. Si devono pagare anche gli versamento telematico. n. 185
interessi legali dell’1,5% e la sanzione ridotta
al 3%.
Codici tributo: Irpef 4034; Irap 3813.
SOGGETTI IRES con ESERCIZIO SOLARE – MOD. Modalità di versamento: L. 23.3.1977, n. 97 [CFF
UNICO 2011 – RAVVEDIMENTO: per i soggetti con il Mod. F24: ➋ 7316];
Ires con esercizio solare, scade oggi il termine ●● on line, direttamente o articoli 30 e 37, d.lgs.
per l’eventuale versamento tardivo (entro 30 tramite un intermedia- 15.12.1997, n. 446 [CFF
➊ 3919g e 3919p];
giorni dalla scadenza) della seconda o unica rio abilitato;
rata di acconto Ires e della seconda o unica ●● mediante l’home ban- art. 15-bis, D.L. 2.7.2007,
n. 81, conv. con modif.
rata di acconto Irap non effettuato (o effettua- king.
con L. 3.8.2007, n. 127;
to in misura insufficiente) entro il 30.11.2011.
D.L. 29.11.2008, n. 185
Si devono pagare anche gli interessi legali
dell’1,5% e la sanzione ridotta al 3%.
IMPOSTA di REGISTRO – CONTRATTI di LOCA- Modalità di versamento: art. 5, co. 1, Tariffa, All.
ZIONE: per i titolari di contratti di locazione ed all’agente della riscossio- A, Parte I, e art. 17, co. 1,
D.P.R. 26.4.1986, n. 131
affitto riguardanti immobili, scade oggi il termi- ne o in banca utilizzando il
[CFF ➊ 2105 e 2017];
ne per effettuare il versamento relativo a: Mod. F23 o presso un uffi-
art. 21, commi 18, 19 e
●● cessioni, risoluzioni e proroghe anche tacite, cio postale, con bollettino 20, L. 27.12.1997, n. 449
con effetto dall’1.12.2011; postale intestato all’agen- [CFF ➊ 2240];
●● annualità di contratti pluriennali relativi ad te della riscossione.
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AGENDA SCADENZE
immobili urbani successive alla prima, con Codici tributo: 107T Im C.M. 16.1.1998, n. 12/E;
inizio a partire dall’1.12.2011. posta di registro per con- art. 21, D.M. 31.7.1998,
N.B.: in caso di registrazione telematica dei tratti di locazione fab- come modificato dal
contratti di locazione e di affitto di immobili, il bricati - intero periodo; Provv. Agenzia Entrate
12.12.2001 e 27.6.2003;
versamento dell’imposta di registro deve essere 108T Imposta di registro
art. 68, L. 21.11.2000,
eseguito con il Modello F24 on-line. per affitto fondi rustici;
n. 342;
Dall’1.7.2010 è necessario indicare i dati ca- 112T Imposta di registro
C.M. 7.1.2002, n. 3/E;
tastali degli immobili nella richiesta di regi- per contratti di locazio-
R.M. 20.2.2002, n. 52/E;
strazione cartacea o telematica di contratti di ne fabbricati - annualità
locazione o affitto e di contratti di risoluzione, successive; 114T Imposta Provv. Agenzia Entrate
14.9.2006;
cessione o proroga, anche tacita dei contratti di registro per proroghe
stessi. Il Provv. Agenzia Entrate 25.6.2010 ha (contratti di locazione e Provv. Agenzia Entrate
6.10.2008;
approvato il modello 69 per la registrazione affitti); 115T Imposta di
degli atti (con il quadro D predisposto per la registro per contratti di art. 19, co. 15, D.L.
31.5.2010, n. 78, conv.
comunicazione dei dati catastali dei beni im- locazione fabbricati - pri- con L. 30.7.2010, n.
mobili) e il modello di comunicazione dei dati ma annualità. 122;
catastali per le cessioni, risoluzioni e proroghe Provv. Agenzia Entrate
dei contratti di locazione o affitto di beni im- 25.6.2010;
mobili (modello CDC), in relazione a contratti art. 3, D.Lgs. 14.3.2011,
già registrati all’1.7.2010, da presentare in forma n. 23;
cartacea all’Agenzia delle Entrate, nel termine di Provv. Agenzia Entrate
20 giorni dalla data del versamento attestante 7.4.2011
la cessione, risoluzione o proroga del contratto
di locazione o affitto, o da trasmettere in via
telematica contestualmente al versamento.
31 dicembre sabato
IVA – AUTOTRASPORTATORI ISCRITTI all’ALBO Modalità: può essere art. 74, co. 4, D.P.R.
– ANNOTAZIONE FATTURE EMESSE: per gli emessa una sola fattura 633/1972 [CFF ➊ 274] ,
sost. dall’art. 5, L.
autotrasportatori di cose per conto di terzi per più operazioni di cia-
146/1998, modif. dall’art.
iscritti all’albo di cui alla L. 6.6.1974, n. 298, scun trimestre, effettuate 1-bis, D.L. 181/1998,
scade oggi il termine per effettuare l’annota- nei confronti del medesi- conv. con L. 271/1998;
zione delle fatture emesse nel trimestre solare mo committente. C.M. 30.10.1998, n.
precedente. 252/E
Frequenza trimestrale
ACCISE – GAS METANO – VERSAMENTO MEN- Modalità di versamento: articolo 26, co. 8, D.Lgs.
SILE: scade oggi il termine per effettuare il alla Tesoreria provinciale 26.10.1995, n. 504, modif.
dall’art. 4, co. 1, lett. b),
versamento della rata di acconto mensile dello Stato; i versamenti
D.L. 31.12.1996, n. 669,
calcolata in base ai consumi del 2010. possono essere effettuati
17 N. 47 - 23 dicembre 2011
AGENDA SCADENZE
SOGGETTI IRES – TASSAZIONE per TRASPAREN- Modalità di presentazio- articoli 115 e 116, D.P.R.
ZA – OPZIONE: scade oggi il termine per la ne: in via telematica, uti- 22.12.1986, n. 917 [CFF
➋ 5215 e 5216];
trasmissione telematica della comunicazione lizzando il modello appro-
di opzione per il regime di tassazione per vato con il Provvedimento D.M. 23.4.2004 [CFF ➋
6025 – 6038];
trasparenza (artt. 115 e 116, D.P.R. 917/1986) dell’Agenzia delle Entrate
per le società di capitali per il triennio 2011- del 4.8.2004. C.M. 22.11.2004, n. 49/E;
2013. Infatti la comunicazione deve essere R.M. 21.6.2007, n. 142/E
effettuata entro il termine del primo dei tre Frequenza annuale
periodi d’imposta di efficacia.
TOSAP/COSAP – OCCUPAZIONI INIZIATE nel Modalità: presentazione al articolo 50, commi 1-4,
MESE di DICEMBRE – PRESENTAZIONE DE- Comune o alla Provincia D.Lgs. 15.11.1993, n. 507
[CFF ➊ 3850]
NUNCIA e VERSAMENTO: scade oggi il ter- competenti, allegando
mine per presentare la denuncia relativa ad l’attestato di versamento,
occupazioni permanenti di suolo pubblico e effettuato tramite c/c po-
per il relativo versamento della Tosap/Cosap stale intestato ad essi o
per le concessioni rilasciate nel corso del mese direttamente alle Tesorerie
di dicembre 2011. comunali.
N. 47 - 23 dicembre 2011 18
AGENDA SCADENZE
SETTORE INTRATTENIMENTI – OPZIONE per il RE- Modalità: comunicazione artt. 74, co. 6, e 74-
GIME IVA ORDINARIO: ai sensi dell’articolo 74, al concessionario dell’im- quater, D.P.R. 633/1972
[CFF ➊ 274 e 274c];
co. 6, D.P.R. 633/1972, per gli operatori esercenti posta sugli intrattenimenti
le attività, gli intrattenimenti e i giochi elencati – Siae (Società italiana D.P.R. 442/1997 [CFF ➊
1601];
nella Tariffa allegata al D.P.R. 640/1972 [CFF ➊ autori ed editori) – compe-
4352 – 4355], scade oggi il termine per dare tente in relazione al domi- articolo 17, D.Lgs.
26.2.1999, n. 60;
comunicazione all’ufficio Siae delle eventuali cilio fiscale. Si ricorda che
opzioni per l’applicazione dell’Iva secondo il l’opzione è vincolante fino articolo 1, co. 2, D.P.R.
30.12.1999, n. 544 [CFF
regime ordinario. a revoca, e comunque per ➊ 1708a];
un quinquennio.
C.M. 2.9.2000, n. 165/E
Frequenza trimestrale
19 N. 47 - 23 dicembre 2011
AGENDA SCADENZE
effettuare l’annotazione delle fatture inerenti Modalità: l’annotazione artt. 38, co. 2 e 3, lett.
ad acquisti intracomunitari, ricevute nel mese delle fatture va effettua- b), 46, co. 1, e 47, D.L.
30.8.1993, n. 331, conv.
di dicembre 2011. ta nei registri Iva delle
con L. 29.10.1993, n.
L’annotazione può essere effettuata anche vendite (fatture emesse) 427 [CFF ➊ 1259, 1267
successivamente, purché entro 15 giorni dalla e degli acquisti (fatture e 1268]
data di ricevimento delle fatture stesse. ricevute).
Frequenza mensile
IVA – OPERAZIONI di SEDI SECONDARIE – ADEM- Nota: procedura per le art. 73, co. 1, lett.
PIMENTI: scade oggi il termine per effettuare operazioni effettuate dalle a), D.P.R. 26.10.1972,
n. 633 [CFF ➊ 273] ;
la fatturazione, la registrazione e l’annotazione imprese fuori dalla loro
dei corrispettivi e la registrazione degli acquisti, sede tramite dipendenti, D.M. 18.11.1976 [CFF
➊ 798], modificato dal
relativamente alle operazioni compiute nel me- ausiliari o intermediari.
D.M. 6.6.1979
se di novembre 2011 mediante sedi secondarie
o altre dipendenze che non vi provvedano Frequenza mensile
direttamente.
IVA – EDITORI – ANNOTAZIONI: scade oggi il ter- art. 39, D.P.R. 26.10.1972,
Frequenza mensile n. 633 [CFF ➊ 239];
mine per effettuare l’annotazione negli appositi
registri delle indicazioni obbligatorie ai fini Iva D.M. 9.4.1993 [CFF ➊
relative al mese di novembre 2011. 1235]
IVA – ENTI NON COMMERCIALI e AGRICOLTORI Modalità: la dichiara- art. 4, co. 4, D.P.R.
ESONERATI – ACQUISTI INTRACOMUNITARI: zione (Mod. Intra-12 in 633/1972 [CFF ➊ 204];
per gli enti, le associazioni e le altre organiz- duplice copia) si presenta art. 49, D.L. 30.8.1993,
n. 331, conv. con L.
zazioni di cui all’art. 4, co. 4, D.P.R. 633/1972 e all’Agenzia delle Entrate
29.10.1993, n. 427 [CFF
gli agricoltori in regime di esonero Iva, scade competente. Il versamen- ➊ 1270];
oggi il termine per presentare la dichiarazione to si effettua con il Mod. D.M. 9.12.1997 [CFF ➋
relativa agli acquisti intracomunitari per il F24. 7437a];
mese di novembre 2011 e versare l’imposta. D.M. 17.12.1998;
L’obbligo sussiste solo se l’ammontare degli Frequenza mensile
C.M. 6.9.2000, n. 136/E;
acquisti ha superato, nel 2010, il limite di e
D.Lgs. 11.2.2010, n. 18;
8.263,31 o dal momento in cui tale limite è
N. 47 - 23 dicembre 2011 20
AGENDA SCADENZE
27 dicembre martedì (termine così prorogato poiché il 25 dicembre e il 26 dicembre sono festivi)
NOTA Le scadenze fiscali e previdenziali che comportano versamenti e che cadono di sabato o di giorno
festivo sono prorogate al primo giorno lavorativo successivo ai sensi dell’articolo 6, co. 8, D.L.
330/1994, conv. con L. 473/1994 [CFF ➋ 7363a], dell’articolo 18, D.Lgs. 241/1997 [CFF ➋ 7419] e
dell’articolo 7, co. 1, lett. h), D.L. 13.5.2011, n. 70 (decreto «sviluppo»).
Paolo Sardi
21 N. 47 - 23 dicembre 2011
STRATEGIA ed ORGANIZZAZIONE
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di Michele D’Agnolo
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IVA
Iva
QUADRO NORMATIVO
Le cessioni gratuite di beni che non sono oggetto in natura), caratterizzata dalla presenza di un rap-
dell’attività (produzione o commercio) d’impresa porto commerciale sottostante.
sono fuori dal campo di applicazione dell’Iva, se Anche i campioni gratuiti esulano dal campo di
di costo non superiore a e 25,82 (art. 2, co. 2, n. 4), applicazione dell’Iva, in quanto non rientrano nel
D.P.R. 26.10.1972, n. 633 [CFF ➊ 202]). concetto di «cessione di beni», analogamente ai beni
Ne deriva che le operazioni che superano detto valo- oggetto di manifestazioni a premi (art. 2, co. 3, lett.
re ovvero quelle che riguardano beni oggetto dell’at- d) e lett. m), D.P.R. 633/1972).
tività d’impresa sono assoggettate ad Iva. Esistono, infine, alcune operazioni che, per questioni
Tra le altre operazioni gratuite più diffuse ricordiamo di carattere sociale, sono esenti dall’Iva, come le
quelle disciplinate dall’art. 15, co. 1, n. 2), D.P.R. cessioni gratuite a favore di enti pubblici, Onlus o
633/1972 [CFF ➊ 215], che esclude dalla base impo- popolazioni colpite da calamità (art. 10, co. 1, nn.
nibile la merce ceduta a titolo di sconto (cd. sconti 12) e 13), D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 210]).
CESSIONI GRATUITE: a seconda dello scopo che si ne da motivazioni diverse da cui consegue un
intende raggiungere, i beni ceduti gratuitamente trattamento fiscale differente.
possono distinguersi in:
●● omaggi; OMAGGI: si tratta di cessioni gratuite di beni non
●● sconti in natura; legate ad altre operazioni commerciali.
●● campioni. Il trattamento fiscale di questi regali varia
Dette operazioni traggono generalmente in funzione della natura dei beni di cui si fa
origine da rapporti commerciali. omaggio, ma anche del loro valore e dei de-
Si pensi allo slogan pubblicitario «paghi 2 stinatari.
e prendi 3»: in tal caso la cessione del bene Ai fini dell’Iva, occorre distinguere fra tre
deriva da un espresso obbligo contrattuale con diverse fattispecie:
un cliente effettivo. ●● omaggi consistenti in beni la cui produzione
Un altro esempio di questo genere è rap- o il cui commercio non rientrano nell’attività
presentato dai beni offerti gratuitamente in propria dell’impresa;
occasione di un’operazione a premi. ●● omaggi di beni la cui produzione o il cui
Inoltre, alcuni beni vengono offerti ad un po- commercio rientrano nell’attività propria
tenziale cliente senza che questi abbia l’obbligo dell’impresa;
di corrisponderne il prezzo, al fine consentirgli ●● omaggi a dipendenti.
di verificare la rispondenza della qualità del
prodotto alle proprie attese. BENI NON OGGETTO dell’ATTIVITÀ PROPRIA
Esistono poi delle fattispecie di regalìe che dell’IMPRESA: se il bene, non oggetto dell’at-
vengono effettuate per mero spirito di libera- tività propria d’impresa, dato in omaggio è
lità. di valore (costo complessivo di acquisizione,
Ognuna delle fattispecie elencate trae origi- comprensivo degli oneri accessori di diretta
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(1) Quando il bene dato in omaggio è rappresentato da un insieme di beni costituenti un’unica confezione, la regola
generale è quella di considerare il valore unitario nel suo complesso e non quello dei singoli componenti (C.M.
13.7.2009, n. 34/E, par. 5.4).
(2) Per concetto di «attività propria» d’impresa si intende quella che la caratterizza, quindi escludendo quelle mera-
mente strumentali o accessorie od occasionali (R.M. 21.7.2008, n. 305/E; C.M. 4.6.2002, n. 168/E; C.M. 3.8.1979, n.
25/364695; Cass., 7.5.2008, n. 11085; Cass., 12.11.2001, n. 13992; Cass., 1.6.2001, n. 7423; Cass., 28.5.2001, n. 7214;
Cass., 3.5.2001, n. 6194; Cass., 6.2.1999, n. 1033; Cass., 12.1.1999, n. 236; Cass., 19.1.1996, n. 422).
(3) Si utilizza il criterio del costo, e non quello del valore normale, anche per i beni autoprodotti: la Circolare Asso-
nime 9.4.2009, n. 16, par. 1.4 usa l’espressione «costi effettivamente sostenuti». Si noti che il Legislatore non ha
richiamato il concetto di «valore normale», come fatto espressamente in altre occasioni, ma solo il concetto di
«valore».
(4) Sul punto si ritiene che il divieto alla detrazione delle spese di rappresentanza non sia conforme alla disciplina
comunitaria, in quanto contraria alla clausola standstill, secondo la quale la detrazione non può essere negata, salvo
che essa derivi da disposizioni legislative degli Stati membri introdotte prima dell’1.1.1979 o prima dell’adesione alla
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n. 917 [CFF ➋ 5195], classifica tra le spese per a titolo di sconto, premio o abbuono «viene in
prestazioni di lavoro dipendente (e non tra le pratica incluso nel prezzo dei prodotti cui lo
spese di rappresentanza di cui all’art. 108, co. sconto o l’abbuono si riferiscono» (Relazione
2, del medesimo decreto [CFF ➋ 5208]) «quelle ministeriale al D.P.R. n. 633/1972), come dimostra
sostenute in denaro o in natura a titolo di li- l’esempio riportato a pag. seg.
beralità a favore dei lavoratori». In caso di beni ceduti a titolo di sconto, il
Pertanto, gli omaggi ai dipendenti – non Legislatore non fa più alcuna distinzione tra beni
essendo considerati spese di rappresentanza rientranti o non rientranti nell’attività d’impresa,
ai fini delle imposte dirette (bensì spese per quindi il regime e il trattamento fiscale in en-
prestazioni di lavoro) – non soffrono dell’inde- trambi i casi non cambiano (RR.MM. 21.12.1979,
traibilità oggettiva di cui alla menzionata lett. n. 363705, e 24.7.1986, n. 362125).
h) dell’art. 19-bis1, D.P.R. 633/1972.
Da ciò discenderebbe che: CAMPIONI GRATUITI: si tratta di beni, rientranti
●● l’Iva assolta sull’acquisto di beni destinati ad nell’attività propria d’impresa, che hanno lo
essere dati in omaggio ai dipendenti deve scopo di promuovere la vendita degli stessi, me-
essere considerata detraibile, salvo eventuali diante un’attività di propaganda o per consentire
casi di indetraibilità oggettiva del bene controlli di qualità del prodotto stesso.
acquistato, come nel caso di beni di lusso L’art. 2, co. 3, lett. d), D.P.R. 633/1972 [CFF ➊
di cui alla Tabella B, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 202] dispone che la cessione di campioni gratuiti
550 – 557] (art. 19-bis1, co. 1, lett. b); non sia considerata un’operazione di cessione
●● la successiva cessione è imponibile (fatto di beni, con la conseguenza che essa è esclusa
salvo il caso di scelta di non detrazione dal campo di applicazione dell’Iva.
dell’Iva all’acquisto). La ratio dell’esclusione si rinviene nel fatto
Nonostante questi chiari passaggi norma- che i campioni, essendo beni tipicamente non
tivi, secondo l’Amministrazione finanziaria gli vendibili, rappresentano un costo sostenuto
omaggi ai dipendenti non sono strumentali per pubblicizzare i beni destinati alla vendita i
all’attività dell’impresa e, come tali, per essi non quali, una volta ceduti, saranno assoggettati ad
spetta il diritto alla detrazione (R.M. 16.10.1990, imposta. Il prezzo di cessione di questi ultimi
n. 666305; art. 19, co. 1, D.P.R. 633/1972 [CFF includerà, evidentemente, anche il costo pro-
➊ 219]). mozionale sostenuto per produrre i campioni
(R.M. 3.4.2003, n. 83/E).
SCONTI in NATURA: le assegnazioni di beni a titolo Questo spiega anche il motivo per cui la
di sconto, abbuono o premio, anche se costituiti cessione dei campioni gratuiti, pur essendo
da beni diversi da quelli che sono stati oggetto operazione esclusa da Iva, consente la detra-
della cessione originaria, (5) fanno parte di una zione dell’imposta assolta sugli acquisti ad essi
transazione (quella principale) già assoggettata inerenti (art. 19, co. 3, lett. c), D.P.R. 633/1972).
ad Iva. Pertanto, ricadono nella sfera di esclu- La norma indica due condizioni che devono
sione dalla base imponibile (6) (R.M. 24.7.1986, sussistere congiuntamente in relazione ai cam-
n. 362125). pioni, i quali devono essere:
L’erogazione di tali beni non ha, infatti, natura ●● appositamente contrassegnati in maniera in-
di liberalità, in quanto il valore dei beni ceduti delebile e non, ad esempio, da una semplice
Ue da parte degli Stati membri (art. 176, Dir. 28.11.2006, n. 2006/112/Ce). Poiché la lett. h) dell’art. 19-bis1, D.P.R.
633/1972 è stata introdotta a partire dal 1998 senza autorizzazione della Ue e, quindi, in palese violazione della
clausola standstill, si deve ritenere che l’indetraibilità ivi prevista non abbia efficacia nel nostro Paese (Corte Ue,
Sent. 21.4.2005, in causa C-25/03; Corte Ue, Sent. 19.9.2000, in cause C-177/99 e C-181/99). Infine, pare doveroso
ricordare che le regole Iva non possono (e non devono, in quanto le due imposte hanno presupposti e regole
diverse) fondarsi su una definizione valevole ai fini delle imposte dirette, come ci insegna, ancora una volta, la
giustizia della Corte europea (Sent. 17.11.1993, in causa C-68/92; Sent. 11.12.2008, in causa C-371/07).
(5) A prescindere se rientrano o meno in quelle oggetto dell’attività d’impresa del cedente (R.M. 21.12.1979, n.
363705).
(6) Recita l’art. 15, co. 1, n. 2), D.P.R. 633/1972 [CFF ➋ 215]: «Non concorrono a formare la base imponibile: (...) il
valore normale dei beni ceduti a titolo di sconto, premio o abbuono in conformità alle originarie condizioni con-
trattuali, tranne quelli la cui cessione è soggetta ad aliquota più elevata». Pertanto, l'esclusione dal computo della
base imponibile presuppone che le cessioni stesse siano poste in essere in conformità alle originarie condizioni
contrattuali e non riflettono beni soggetti ad aliquota più elevata rispetto a quella applicabile ai beni oggetto della
cessione cui ineriscono.
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Come si può notare, l’esclusione dalla base imponibile è giustificata dal fatto che lo sconto in natura
(beni ceduti gratuitamente a titolo di sconto o premio) equivale, sia dal punto di vista numerico che
sostanziale, ad uno sconto in denaro applicato sul prezzo di listino.
(7) Può essere il caso dei dischi di musica, dei libri offerti agli insegnanti o delle protesi medicali: lo scopo pubbli-
citario finalizzato a favorire la vendita o quello di verifica della qualità può essere raggiunto solo se il campione
rappresenta una determinata categoria del medesimo prodotto commercializzato (RR.MM. 23.4.1980, n. 381445, e
20.11.1980, n. 360021).
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(8) Si veda, ora, l’art. 16, Dir. 28.11.2006, n. 2006/112/Ce che recita: «È assimilato a una cessione di beni a titolo one-
roso il prelievo di un bene dalla propria impresa da parte di un soggetto passivo il quale lo destina al proprio uso
privato o all'uso del suo personale, lo trasferisce a titolo gratuito o, più generalmente, lo destina a fini estranei alla
sua impresa, quando detto bene o gli elementi che lo compongono hanno dato diritto ad una detrazione totale
o parziale dell'Iva. Tuttavia, non sono assimilati ad una cessione di beni effettuata a titolo oneroso i prelievi ad
uso dell'impresa per regali di scarso valore e campioni».
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GUIDA all’ACCERTAMENTO
delle IMPOSTE
di Giacomo Manzana ed Elena Iori
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MANOVRA di FERRAGOSTO
Manovra di Ferragosto
QUADRO NORMATIVO
Con l’art. 2, co. da 36-terdecies a 36-duodevicies, ci o familiari dell’imprenditore». Non solo. In caso
D.L. 13.8.2011, n. 138, conv. con modif. dalla L. di corrispettivo inferiore al valore normale, i costi
14.9.2011, n. 148 [CFF ➋ 6242], il Legislatore ha di esercizio legati al bene risultano indeducibili in
introdotto delle disposizioni volte a disincentivare capo all’impresa concedente.
l’uso dello schermo societario per l’intestazione di Al fine di garantire l’attività di controllo, la società,
beni in realtà in uso presso i soci ovvero i familiari il socio ovvero il familiare dell’imprenditore sono
dell’imprenditore. tenuti all’invio di una comunicazione all’Agenzia
In particolare, con l’aggiunta della lett. h)-ter, co. delle Entrate, contenente i dati relativi ai beni con-
1, art. 67, D.P.R. 22.12.1986, n. 917 [CFF ➋ 5167], cessi in godimento.
costituisce ora reddito diverso «la differenza tra il Con il Provvedimento Agenzia Entrate 16.11.2011,
valore di mercato ed il corrispettivo annuo per la sono state fornite le specifiche tecniche per l’effet-
concessione in godimento di beni dell’impresa a so- tuazione dell’invio.
STRETTA sull’UTILIZZO dei BENI d’IMPRESA da ziamenti o gli apporti di capitale che rilevano
PARTE dei SOCI: in un precedente intervento ai fini dell’invio sono solo quelli effettuati nei
sono state affrontate le novità di cui ai co. confronti della società concedente.
da 36-terdecies a 36-duodevicies, art. 2, D.L.
138/2011, conv. con modif. dalla L. 148/2011 TASSATO l’UTILIZZATORE del BENE: con l’aggiunta
[CFF ➋ 6242], riguardanti la stretta introdotta dal della lett. h)-ter, co. 1, art. 67, D.P.R. 917/1986 [CFF
Legislatore sull’utilizzo di beni aziendali da parte ➋ 5167], costituisce ora (2) reddito diverso: «la dif-
di soci ovvero familiari dell’imprenditore. (1) Le ferenza tra il valore di mercato e il corrispettivo
novità oggetto di commento erano subordinate annuo per la concessione in godimento di beni
all’emanazione di un apposito provvedimento dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore».
attuativo, in seguito effettivamente pubblicato Tale nuova fattispecie reddituale trova applica-
(Provvedimento Agenzia Entrate 16.11.2011). zione solo laddove l’utilizzo personale del bene
Viene chiarito che devono essere comunicati avvenga a fronte di un corrispettivo inferiore al
al Fisco anche i beni che risultavano dati in uso valore di mercato. Proprio la locuzione «beni
ai soci alla data del 17.9.2011, mentre i finan- dell’impresa» fa sì che la nuova disposizione
(1) E. Rossi, «Beni intestati alla società e in godimento ai soci – Novità» ne «La Settimana fiscale» n° 38/2011, pag. 32.
(2) Il co. 36-duodevicies, art. 2, D.L. 138/2011 prevede l’applicazione delle nuove disposizioni a decorrere dal periodo
d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del D.L. 138/2011,
quindi dal 2012, per la maggior parte dei contribuenti aventi periodo d’imposta coincidente con l’anno solare.
Ancora, delle suddette novità si dovrà tener conto già in sede di determinazione degli acconti dovuti per l’anno
2012, o per il diverso periodo d’imposta, in caso di esercizio non coincidente con l’anno solare.
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MANOVRA di FERRAGOSTO
non trovi applicazione nei confronti: INDEDUCIBILITÀ dei COSTI: fin qui le conside-
●● delle società semplici (per le quali il Codice razioni riguardanti i soci ovvero i familiari
civile, ai sensi dell’art. 2249, vieta l’esercizio dell’imprenditore. Riguardo invece alle ricadute
di attività commerciali) e dei loro soci; sulla società, il co. 36-quaterdecies, art. 2, D.L.
●● degli esercenti arti e professioni e dei loro 138/2011 dispone che i costi relativi ai beni rela-
familiari; tivi all’impresa, concessi in godimento a soci o
●● delle società estere senza stabile organizza-
a familiari dell’imprenditore per un corrispettivo
zione in Italia che concedono in uso beni a annuo inferiore al valore di mercato del diritto
soggetti residenti. (3) di godimento, non sono in ogni caso ammessi
in deduzione dal reddito imponibile. Sul ver-
In merito ai familiari dell’imprenditore, ai sante della società, in sostanza, il Legislatore
sensi dell’art. 5, ultimo co., D.P.R. 917/1986 [CFF non si preoccupa del recupero del differenziale
➋ 5105], questi sono il coniuge, i parenti entro il
rispetto al corrispettivo incassato (e dichiarato),
terzo grado e gli affini entro il secondo.
sanzionando la stessa sul lato dei costi. Basta
Il socio ovvero il familiare dell’imprenditore una differenza anche piccola tra il valore del
(collettivo e non solo individuale) dovrà tassare diritto di godimento ed il corrispettivo versato
quale reddito diverso la differenza tra il valore di dal socio/familiare per sancire l’indeducibilità di
mercato ed il corrispettivo pattuito per l’utilizzo tutti i costi relativi al bene.
del bene aziendale.
La questione merita un’attenta riflessione.
Per «valore di mercato» s’intende il «valore Partendo dal presupposto che la stretta intro-
del diritto di godimento del bene» e per la sua dotta dal Legislatore non riguarda i beni ad uti-
esatta quantificazione occorre fare riferimento lizzo esclusivo aziendale, i quali, per loro stessa
all’art. 9, co. 3, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5109]. Per natura, non si prestano ad un uso personale da
la precisione, viene specificato che nei confronti parte dei soci o dei familiari dell’imprenditore,
dei beni diversi dalle azioni e dalle obbligazioni, gli altri tipi di beni possono dare luogo alle
per «valore normale» si debba intendere: «il seguenti casistiche:
prezzo o corrispettivo mediamente praticato per
●● beni concessi a soci o familiari per uso esclu-
i beni e i servizi della stessa specie o similari,
sivamente personale e senza previsione di
in condizioni di libera concorrenza e al mede-
un corrispettivo: in tal caso i costi sono già
simo stadio di commercializzazione, nel tempo
indeducibili in quanto carenti del requisito
e nel luogo in cui i beni o servizi sono stati
di inerenza, ma all’indeducibilità del costo,
acquistati o prestati, e, in mancanza, nel tempo
ora, si contrappone anche la tassazione del
e nel luogo più prossimi. Per la determinazione
reddito diverso in capo all’utilizzatore;
del valore normale si fa riferimento, in quanto
possibile, ai listini o alle tariffe del soggetto che ●● beni utilizzati «promiscuamente» dall’impresa
ha fornito i beni o i servizi e, in mancanza, alle e dal socio, per i quali attualmente all’interno
mercuriali e ai listini delle Camere di Commercio del D.P.R. 917/1986 non sono previsti criteri
e alle tariffe professionali, tenendo conto degli «forfetizzati» di determinazione dell’inerenza,
sconti d’uso». i cui costi sono soggetti alla neo-introdotta
Da un punto di vista pratico, la determina- sanzione di indeducibilità, in presenza di un
zione del valore di mercato non è cosa affatto corrispettivo inferiore al valore normale;
agevole. Sul punto si segnala che l’interroga- ●● beni per i quali esistono norme che forfetiz-
zione parlamentare n. 5-05309 del 15.9.2011 ha zano l’inerenza che, in quanto mai abrogate,
precisato come vada tenuto conto delle con- continuano ancora ad applicarsi.
dizioni che caratterizzano il mercato e, quindi, Il terzo punto riguarda beni quali le autovet-
del corrispettivo ottenibile, «secondo una libera ture ovvero i telefonini intestati alla società o
contrattazione tra parti contrapposte e consa- alla ditta individuale e soggetti ad un determi-
pevoli». Ne consegue che risulteranno utili i nato criterio di inerenza del costo, in quanto da
riferimenti a listini o tariffe esistenti, quali ad sempre presunti essere oggetto di uso personale
esempio quelli delle società di noleggio di auto, da parte dell’imprenditore. Le novità del D.L.
per quanto riguarda gli autoveicoli, oppure i 138/2011 non hanno abrogato le norme già esi-
dati dell’osservatorio immobiliare, per quanto stenti che disciplinano la rilevanza ai fini della
riguarda le abitazioni. determinazione del reddito dei costi in questione,
(3) Rileva invece il caso della società commerciale residente in Italia che concede in uso il bene ad una persona fisica
residente all’estero. Ciò in quanto l’art. 23, D.P.R. 917/1986 [CFF ➋ 5123] considera tassabili quali redditi diversi le
componenti di reddito relative a beni situati in Italia.
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MANOVRA di FERRAGOSTO
tanto che, da più parti, (4) si è posto il dubbio se beni che vengono utilizzati dal socio non per-
per tali categorie di beni non trovino applicazione sona fisica.
le novità da ultimo introdotte, compreso l’invio Non si capisce il motivo di tale richiesta:
della comunicazione di cui sotto. se sussiste l’obbligo di comunicare i beni uti-
lizzati dai soci che controllano direttamente o
INVIO della COMUNICAZIONE: il co. 36-sexiesde- indirettamente la società concedente, è inutile
cies, art. 2, D.L. 138/2011 afferma che, nelle comunicare i dati della società interposta, visto
ipotesi di cui al co. 36-quaterdecies, l’impresa che comunque i dati del socio persona fisica
concedente ovvero il socio o familiare dell’im- sono destinati ad emergere. Anche volendo farvi
prenditore comunichino all’Agenzia delle Entrate rientrare i soggetti diversi dalle persone fisiche,
i dati relativi ai beni concessi in godimento. In è da escludere che siano ricomprese in tale
caso di omissione ovvero errata trasmissione ambito società commerciali o titolari di reddito
della comunicazione, è dovuta in solido tra d’impresa, verso i quali l’art. 67, D.P.R. 917/1986
società e imprenditore, così come tra socio e non si applica. Potrebbero invece rientrarvi so-
familiare, una sanzione amministrativa pari al cietà semplici o associazioni professionali che
30% della differenza tra valore di mercato e cor- siano socie della società concedente.
rispettivo pagato a fronte dell’utilizzo del bene. Al co. 36-septiesdecies, art. 2, D.L. 138/2011
Nel caso in cui, invece, pur omettendo l’invio è previsto che l’Agenzia delle Entrate proceda
della comunicazione, i soggetti coinvolti abbiano a controllare «sistematicamente» la posizione
correttamente applicato il disposto di cui ai co. delle persone fisiche che abbiano utilizzato i
36-quaterdecies e 36-quinquiesdecies, art. 2, D.L. beni concessi in godimento e ai fini della rico-
138/2011, la sanzione dovuta in solido è quella struzione sintetica del reddito tenga conto, in
di cui alla lett. a), art. 11, D.Lgs. 18.12.1997, n. particolare, di qualsiasi forma di finanziamento
471 [CFF ➋ 9459]. o capitalizzazione effettuata nei confronti della
Le modalità ed i termini dell’invio erano società.
subordinati all’emanazione di un apposito prov- Nella comunicazione devono essere indicati,
vedimento attuativo, il quale è stato pubblicato infatti, anche i finanziamenti e le eventuali ca-
dall’Agenzia delle Entrate in data 16.11.2011. pitalizzazioni fatte dai soci nei confronti della
società. Fino all’emanazione del provvedimento
PROVVEDIMENTO ATTUATIVO: nel provvedimento in commento vi era il dubbio sulle tipologie di
viene implicitamente chiarito che la comunica- finanziamento e di capitalizzazione da comuni-
zione va fatta sempre e non solo quando il cor- care: tutte ovvero solo quelle date in funzione
rispettivo pattuito è inferiore al valore normale. della concessione del bene? Nel provvedimen-
Inoltre viene ribadito che la comunicazione può to viene chiarito che va comunicata qualsiasi
essere assolta, in via alternativa, dall’impresa forma di finanziamento o capitalizzazione nei
concedente, dal socio o dal familiare dell’im- confronti della società concedente fatta nel
prenditore. periodo d’imposta nel corso del quale il bene
Per evitare l’aggiramento della norma si viene concesso in godimento al socio. Da ciò
precisa che vanno monitorati anche: le persone consegue che nessuna comunicazione va fatta
fisiche che direttamente o indirettamente deten- se i finanziamenti e le capitalizzazioni sono
gono partecipazioni nell’impresa concedente, i effettuati nei confronti di una società che non
soci di altra società appartenente allo stesso ha concesso alcun bene in godimento ai soci
gruppo e i familiari dei soci. del gruppo.
Obiettivo della disposizione legislativa, come
anticipato, è quello di risalire al titolare ultimo MODALITÀ e TERMINI della COMUNICAZIONE: la
(persona fisica) della capacità contributiva, della comunicazione deve essere effettuata entro il 31
quale appare formalmente intestataria la società. marzo dell’anno successivo a quello di chiusura
Appare evidente quindi il perché delle esten- del periodo d’imposta in cui i beni sono con-
sioni contenute nel provvedimento. Le stesse cessi in godimento; in maniera similare, entro
sarebbero bastate ai fini del raggiungimento lo stesso termine, devono essere comunicati i
del risultato se non che, visionando il tracciato beni per i quali nel periodo d’imposta preceden-
record allegato al provvedimento attuativo, si te è cessato il diritto di godimento. Per i beni
evince che devono essere comunicati anche i concessi in godimento nei periodi d’imposta
(4) G. Ferranti, «La stretta sui beni dei soci si evita in cinque mosse», ne Il Sole 24 Ore del 21.11.2011; D. Deotto,
«Beni ai soci, obbligo esteso», ne Il Sole 24 Ore del 22.11.2011.
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MANOVRA di FERRAGOSTO
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LEGGE di STABILITÀ 2012
ESERCENTI IMPIANTI
di DISTRIBUZIONE di CARBURANTE
DEDUZIONI FORFETARIE
a REGIME dall’1.1.2012
di Roberta Braga
QUADRO NORMATIVO
Per effetto dell’art. 34, co. 1 e segg., L. 12.11.2011, ex art. 85, co. 1, lett. a), D.P.R. 22.12.1986, n. 917
n. 183 (cd. Legge di stabilità 2012), in vigore [CFF ➋ 5185].
dall’1.1.2012, entra a pieno regime dal periodo di Alla copertura dei maggiori oneri derivanti dall’at-
imposta 2012 il bonus fiscale previsto, ai fini delle tribuzione della deduzione fiscale a favore dei gesto-
imposte sui redditi, per i soggetti esercenti impian- ri di impianti di distribuzione di carburanti si prov-
ti di distribuzione di carburanti. vede con l’innalzamento delle aliquote di accisa
La misura agevolativa, che prescinde dalla forma sulla benzina e sulla benzina con piombo, nonché
giuridica e dal tipo di contabilità, ordinaria o sem- dell’aliquota di accisa sul gasolio utilizzato come
plificata, istituita dalle imprese distributrici di car- carburante.
burante, consiste nell’applicare in via permanente Infine, un ulteriore inasprimento delle aliquote di
una deduzione in misura forfetaria dal reddito di accisa sui carburanti è stato disposto dall’art. 15,
impresa, secondo percentuali progressivamente D.L. 6.12.2011, n. 201 (cd. «Decreto salva Italia»),
decrescenti per scaglioni di ricavi lordi conseguiti in vigore dal 6.12.2011.
ULTERIORE DEDUZIONE a FAVORE dei GESTORI di lo sconto era stato ininterrottamente reiterato
IMPIANTI di DISTRIBUZIONE di CARBURANTE – negli anni successivi fino al periodo di imposta
INTRODUZIONE del BONUS ex ART. 21, CO. 1 e 2011, tenendo anche conto del servizio pubblico
2, L. 23.12.1998, n. 448: attraverso l’art. 21, co. 1 reso dai gestori degli impianti di distribuzione
e 2, L. 23.12.1998, n. 448 [CFF ➋ 5714] («Misure carburanti che, pur non essendo classificati
di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo come sostituti d’imposta in senso tecnico,
sviluppo»), nell’ottica della ristrutturazione del- incassano ogni giorno per conto dell’Erario le
le reti distributive, è stata istituita un’ulteriore accise sui prodotti petroliferi commercializzati
deduzione dal reddito di impresa per le imprese per autotrazione.
che svolgono l’attività di distribuzione di car- In ultima battuta, mediante l’art. 34, L.
burante. In sostanza, si applica una riduzione 12.11.2011, n. 183 (cd. Legge di stabilità 2012), la
a titolo di deduzione forfettaria da computare norma agevolativa è stata stabilizzata a partire
sull’ammontare lordo dei ricavi. dal periodo d’imposta 2012.
L’agevolazione, che è valida ai fini delle
imposte sui redditi (Irpef/Ires), nella sua formu- CARATTERISTICHE di RILIEVO della DEDUZIONE
lazione originaria, si rendeva applicabile per il per DISTRIBUTORI di CARBURANTE: di seguito
periodo d’imposta in corso al 31.12.1998 e per vengono riportati le caratteristiche essenziali del
i due periodi di imposta successivi. bonus a favore dei soggetti esercenti impianti
Mediante successive disposizioni di proroga, di distribuzione di carburante.
33 N. 47 - 23 dicembre 2011
LEGGE di STABILITÀ 2012
Art. 2, co. 5,
D.L. 29.12.2010, n. 225,
conv. con modif. dalla Per l’anno in corso al 31.12.2011
L. 26.2.2011, n. 10
[CFF ➋ 6236]
Irrilevanza della forma giuridica dell’esercente e del Dal momento che la deduzione è applica-
regime di contabilità adottato: la deduzione è bile esclusivamente all’ammontare dei ricavi
attribuita agli esercenti impianti di distribuzione derivanti dalla cessione di carburanti, qualora
di carburante per autotrazione, indipendente- siano presenti attività accessorie (ad esempio,
mente dalla forma giuridica adottata (impresa gestione di bar o di officina di riparazione o di
individuale, società di persone o di capitali), oltre autolavaggio o, ancora, effettuazione di altre
che dal regime contabile prescelto (contabilità prestazioni di servizi), è indispensabile per il
ordinaria o semplificata). contribuente interessato annotare distintamente
Infine, risulta del tutto ininfluente la circo- in contabilità i corrispondenti incassi.
stanza che sugli impianti siano eseguite delle
ristrutturazioni. Applicazione di percentuali decrescenti per sca-
glioni di ricavi lordi: la misura massima della
Natura dei ricavi da assumere a base del calcolo: deduzione di cui può effettivamente fruire l’im-
ai fini della determinazione dello sconto, si presa è ottenuta applicando delle percentuali
considerano i soli ricavi rivenienti dalla cessione progressive commisurate all’ammontare lordo
di carburanti ai sensi dell’art. 85, co. 1, lett. a), dei ricavi di cui all’art. 85, co. 1, lett. a), D.P.R.
D.P.R. 22.12.1986, n. 917 [CFF ➋ 5185] e, pertan- 917/1986 come segue:
to, i corrispettivi delle cessioni di beni e delle ●● fino al periodo d’imposta in corso al
prestazioni di servizi alla cui produzione o al cui 31.12.2011:
scambio è diretta l’attività dell’impresa. –– 1,1% dei ricavi fino a e 1.032.913,80;
N. 47 - 23 dicembre 2011 34
LEGGE di STABILITÀ 2012
35 N. 47 - 23 dicembre 2011
LEGGE di STABILITÀ 2012
dalla L. 27.2.2002, n. 16 (soggetti esercenti le sulla benzina e sulla benzina con piombo, ol-
attività di trasporto merci con veicoli di massa tre all’aliquota di accisa sul gasolio impiegato
massima complessiva pari o superiore a 7,5 come carburante, sono elevate, nell’ordine,
tonnellate, enti pubblici ed imprese pubbliche ad e 704,70 per 1.000 litri e ad e 593,70 per
locali esercenti l’attività di trasporto di cui al 1.000 litri.
D.Lgs. 422/1997 e relative leggi regionali di Fermo restando che, per gli aumenti di accisa
attuazione, imprese esercenti autoservizi di sulle benzine, non vale il disposto dell’art. 1, co.
competenza statale, regionale e locale di cui 154, secondo periodo, L. 662/1996, si procede
alla L. 1822/1939, al Reg. (Cee) 684/1992 e al al rimborso del maggior onere derivante dagli
D.Lgs. 422/1997 e, da ultimo, enti pubblici ed incrementi dell’aliquota di accisa sul gasolio
imprese esercenti trasporti a fune in servizio usato come carburante ex art. 6, co. 2, primo
pubblico per trasporto di persone). e secondo periodo, D.Lgs. 2.2.2007, n. 26, nei
Successivamente, ai sensi dell’art. 15, D.L. confronti dei soggetti di cui all’art. 5, co. 1 (so-
6.12.2011, n. 201 (cd. «Decreto salva Italia»), in lo per gli esercenti attività di trasporto merci
vigore dal 6.12.2011, sono state ulteriormente con veicoli di massa massima complessiva
incrementate, con effetto immediato, le aliquote pari o superiore a 7,5 tonnellate) e co. 2, D.L.
di accisa di cui all’Allegato I, D.Lgs. 504/1995, 452/2001.
nelle seguenti misure:
ACQUISTO di CARBURANTE con CARTA di CREDI-
●● per la benzina e la benzina con piombo, e
TO, DEBITO o PREPAGATA dal 2012: a decor-
704,20 per 1.000 litri;
rere dall’1.1.2012, al fine di favorire l’utilizzo
●● per il gasolio usato come carburante, e delle carte di credito e debito nell’acquisto del
593,20 per 1.000 litri; carburante, l’art. 34, co. 7, L. 183/2011 dispone
●● per i gas di petrolio liquefatti usati come car- che le transazioni svolte presso gli impianti
burante, e 267,77 per 1.000 chilogrammi; di distribuzione, se sono regolate con carte di
●● per il gas naturale per autotrazione, e pagamento e se sono di importo inferiore ad
0,00331 per metro cubo. e 100, sono gratuite e, quindi, esenti da spese
Inoltre, dall’1.1.2013, l’aliquota di accisa sia per l’acquirente che per il venditore.
N. 47 - 23 dicembre 2011 36
IVA
Iva
TERRITORIALITÀ IVA
per gli ENTI LOCALI
ADEMPIMENTI per gli ACQUISTI
di SERVIZI dall’ESTERO
di Vincenzo D’Andò
QUADRO NORMATIVO
Riguardo alla problematica della territorialità Iva Iva ai soggetti passivi stabiliti in un altro Stato Ue)
degli enti locali, si premette che la connessa norma- e 16.12.2008, n. 2008/117/Ce (afferente al contra-
tiva, contenuta nell’art. 7, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ sto delle frodi fiscali relative alle operazioni Intra-
207], ha subito ampie modifiche da parte del D.Lgs. Ue).
18/2010 e ciò in attuazione di tre Direttive comu- Poi, vi è il Regolamento comunitario 282/2011, di-
nitarie in materia di Iva: 12.2.2008, n. 2008/8/Ce ramato per uniformare i comportamenti tra tutti gli
(relativa alla territorialità delle prestazioni di ser- Stati membri, cui è seguita la C.M. 29.7.2011, n.
vizi), 12.2.2008, n. 2008/9/Ce (relativa al rimborso 37/E che ha fornito chiarimenti anche per tali enti.
NUOVA TERRITORIALITÀ IVA per i SERVIZI: il (cd. criterio del «Paese di consumo» o «del
Consiglio nazionale dei Dottori commercialisti committente»).
ed Esperti contabili ha redatto nel mese di Per soggetto passivo viene ora inteso an-
novembre 2011 un ampio documento sulla che chi è solo in possesso di Partita Iva o sia
«Nuova territorialità Iva sui servizi – Gli adem- identificato ai fini Iva.
pimenti degli enti locali per gli acquisti di servizi Pertanto, adesso rientrano nella definizione
dall’estero». di soggetto passivo, tutti gli enti non commer-
Dall’1.1.2010, con la riforma della territorialità ciali (art. 4, co. 4, D.P.R. 633/1972 [CFF ➊ 204]) se
Iva, è stato introdotto un nuovo sistema, definito titolari di partita Iva (per l’attività commerciale),
anche «duale», in cui le prestazioni di servizi nonché tutti gli enti che svolgono esclusivamen-
sono distinte in base al soggetto che riceve la te attività istituzionali, identificati però ai fini Iva
prestazione stessa. poiché hanno effettuato acquisti Intra oltre la
A tal fine, occorre individuare le prestazioni soglia di e 10.000 (art. 38, D.L. 331/1993, conv.
ove siano rese nei confronti di: con modif. dalla L. 427/1993 [CFF ➊ 1259]).
●● privati consumatori; Sono pure considerati soggetti passivi gli
●● soggetti passivi Iva. stessi enti che, anche al di sotto di tale soglia
Nel primo caso (consumatori) il luogo dispongono di un numero di partita Iva (art.
dell’imposizione è quello in cui il prestatore ha 38, co. 6, D.L. 331/1993, conv. con modif. dalla
stabilito la sede della propria attività economica L. 427/1993).
o la stabile organizzazione (si tratta del «luogo Pertanto, rileva il citato documento del Cn-
del prestatore»). dcec, il fatto stesso di possedere tale numero
Nel secondo caso, come precisa il citato identificativo comporta che non si debba più
documento del Cndcec, il luogo di imposizione distinguere se l’ente pubblico non commerciale
é «quello in cui avviene il consumo effettivo» riceva una determinata prestazione nell’ambito
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IVA
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IVA
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ADEMPIMENTI
Adempimenti
PEC IMPRESE
OBBLIGO di COMUNICAZIONE
al REGISTRO delle IMPRESE
PROROGA del TERMINE
di Fabio Carrirolo
QUADRO NORMATIVO
Le imprese costituite in forma societaria sono ob- strazione finanziaria, con i relativi effetti e le relative
bligate a dotarsi di un indirizzo di posta elettroni- problematiche sia per quanto riguarda le dichiara-
ca certificata (Pec) che deve essere comunicato al zioni e le comunicazioni, sia ai fini dei rapporti che
Registro delle imprese, a norma dell’art. 16, co. 6, interessano i controlli fiscali e l’accertamento.
D.L. 29.11.2008 n. 185, conv. con modif. dalla L. Il Ministero dello Sviluppo economico è recente-
28.1.2009 n. 2. mente intervenuto più volte per illustrare l’obbligo
Oltre che agli adempimenti utili ai fini dichiarativi/ di adozione e comunicazione del riferimento Pec
pubblicitari degli avvenimenti che interessano le so- e, da ultimo, per fornire chiarimenti dopo il rinvio
cietà, l’adozione della Pec rappresenta ormai una for- dell’originario termine del 29.11.2011 (relativo alla
ma usuale e ampiamente adottata nelle comunicazio- comunicazione della Pec da parte delle società co-
ni tra imprese, professionisti-consulenti e Ammini- stituite prima del 29.11.2008).
PEC – DISPOSIZIONI GENERALI: le norme di at- rio, il gestore deve quindi inviare al mittente
tuazione in materia di Pec sono rappresentate la ricevuta di avvenuta (o mancata) consegna,
in Italia soprattutto dal D.P.R. 11.2.2005, n. 68, recante la precisa indicazione temporale.
vigente dal 13.5.2005. Se il mittente smarrisce le ricevute rilasciate,
Tale regolamento ha introdotto nel nostro è previsto che la traccia informatica delle opera-
Paese la cd. e-mail certificata, dotata di valore zioni svolte venga conservata per un periodo di
legale, che di fatto sostituisce la raccomandata tempo definito a cura dei gestori, con lo stesso
con avviso di ricevimento. valore giuridico delle ricevute.
La Pec è, in estrema sintesi, un sistema di Il documento informatico trasmesso per via
posta elettronica nel quale è fornita al mittente telematica:
la documentazione elettronica, con valore legale, ●● si intende spedito dal mittente se inviato al
attestante l’invio e la consegna di documenti proprio gestore;
informatici. ●● si intende consegnato al destinatario se reso
La certificazione dell’invio e della ricezione disponibile all’indirizzo elettronico da questi
della posta elettronica presuppone che il gestore dichiarato, nella casella di posta elettronica
di posta fornisca al mittente una ricevuta che del destinatario messa a disposizione dal
costituisce prova legale dell’avvenuta spedi- gestore.
zione del messaggio e dell’eventuale allegata Sono soggetti del servizio di Pec:
documentazione. ●● il mittente, che si identifica con l’utente che
Quando il messaggio perviene al destinata- si avvale del servizio per la trasmissione
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ADEMPIMENTI
N. 47 - 23 dicembre 2011 42
ADEMPIMENTI
iscritti negli Albi; ora evidentemente si trat- comunicazioni relative all’indirizzo Pec delle
ta degli iscritti nell’«Albo unico»), possono imprese sono state fornite dal Ministero con la
presentare la comunicazione dell’indirizzo di Lettera circolare 25.11.2011, n. 224402.
posta elettronica certificata al Registro delle In particolare, la nuova pronuncia del Ministe-
imprese dichiarando, nelle note, di essere stati ro ha recato precisazioni quanto alle sanzioni per
a ciò incaricati dal legale rappresentante della comunicazione tardiva, relativamente alle quali
società e di essere iscritti nell’Albo, nel caso in era stato affermato in precedenza che si rende-
cui il dispositivo di firma digitale utilizzato per vano applicabili in capo al legale rappresentante
sottoscrivere la domanda non sia completo del dell’impresa a norma dall’art. 2630 c.c.
certificato di ruolo. A seguito delle segnalazioni pervenute dai
Secondo il Ministero, nulla osta all’indica- gestori Pec, l’Amministrazione competente ha
zione, nell’ambito della comunicazione prevista, preso atto dell’«impossibilità di fare fronte
«(...) dell’indirizzo di posta elettronica di uno all’enorme mole di richieste di nuovi indirizzi
studio professionale che assista l’impresa negli di Pec concentratasi nell’imminenza del termi-
adempimenti burocratici, ovvero, ad esempio, di ne sopra indicato, in tempi compatibili con il
un’altra società cui l’impresa obbligata all’adem- rispetto del termine stesso».
pimento sia giuridicamente o economicamente Come sopra accennato, la situazione indicata
collegata». ha reso impossibile l’individuazione dei presup-
Se la Pec, già iscritta nel Registro delle posti soggettivi (dolo o colpa) previsti dalla L.
imprese, viene semplicemente rinnovata – sia 689/1981, sicché il Ministero ha condivisibilmen-
precedentemente che successivamente alla sua te ritenuto non doversi applicare alcuna sanzione
scadenza – non deve essere fatta alcuna comu- e, di conseguenza, ha rappresentato alle Camere
nicazione al Registro delle imprese. di commercio l’opportunità di non procedere
in tal senso; questo, anche al fine di garantire
LETTERA CIRCOLARE del MINISTERO dello SVI- l’economicità ed il buon andamento dell’azione
LUPPO ECONOMICO 25.11.2011, prot. 224402: amministrativa (evitando adempimenti gravosi e
alcune indicazioni integrative in materia di privi di esito anche per l’Amministrazione).
PASSAGGIO GENERAZIONALE
e SUCCESSIONE d’AZIENDA
Leo De Rosa e Alberto Russo
La trasmissione del patrimonio familiare tra le generazioni rappresenta l’incontro di
aspettative e interessi variegati e spesso contrapposti dei soggetti a vario titolo coinvolti
(il de cuius, gli eredi, lo Stato). La Guida, aggiornata con tutte le modifiche civilistiche
(patti di famiglia) e fiscali (trust), intende dare conto di tutti gli aspetti problematici della
successione d’azienda, fornendo al contempo le necessarie nozioni per poter scegliere
tra le diverse opportunità esistenti e gli strumenti attraverso i quali operare.
Secondo un’impostazione innovativa, gli Autori affrontano il «passaggio generazionale
organizzato» coniugando aspetti «emozionali», vincoli civilistici, soluzioni societarie e,
infine, rischi ed opportunità fiscali.
In particolare sono illustrati i lineamenti di diritto successorio, la donazione, i patti di fa-
miglia; i conferimenti, le azioni e gli altri titoli partecipativi, la scelta tra le diverse forme
societarie, le fondazioni e i trust; il conferimento d’azienda, la scissione, le holding e le so-
cietà di comodo, la trasmissione del patrimonio familiare e le diverse forme di tassazione.
43 N. 47 - 23 dicembre 2011
SOCIETÀ
Società
SOCIETÀ FIDUCIARIE
IMPATTI DOPO la RIFORMA
di Andrea Cecchetto
QUADRO NORMATIVO
Il quadro normativo di riferimento delle società fi- bancario (D.Lgs. 1.9.1993, n. 385), attraverso gli
duciarie continua ad essere complesso e articolato, artt. 9, 10 e 27, D.Lgs. 13.8.2010, n. 141, successi-
oltre che datato. E la tanto sospirata riforma non è vamente modificato con il D.Lgs. 14.12.2010, n. 218,
ancora stata realizzata nonostante la presentazione di che ha dato attuazione alla Legge Delega 7.7.2009,
disegni di legge in Parlamento. n. 88 (Legge Comunitaria 2008).
Attualmente continua ad essere la L. 23.11.1939, n. Le società fiduciarie saranno suddivise in interme-
1966 a disciplinare l’ambito di operatività delle so- diari di «primo» e «secondo livello» in dipendenza
cietà fiduciarie definendone l’oggetto delle attività. della possibilità o meno di astenersi dal comunicare
Completa il quadro normativo il D.M. 16.1.1995, il nominativo dei fiducianti agli istituti di credito e
che si occupa dell’iter costitutivo e della disciplina ad altri intermediari finanziari.
dei controlli di vigilanza da parte del Ministero del- C’è da chiedersi quale sarà l’impatto sia per le so-
lo Sviluppo economico. cietà fiduciarie (specie di piccole dimensioni), in
Un importante cambiamento nel settore si avrà dal termini di mantenimento e acquisizione di cliente-
2013 a seguito della modifica della disciplina degli la, sia per i clienti, sul fronte dell’anonimato loro
intermediari finanziari, contenuta nel Testo unico garantito.
(1) Tali attività sono state ridimensionate successivamente. Basti pensare all’attività di revisione contabile che, disci-
plinata dal D.Lgs. 27.1.1992, n. 88, è stata assegnata ai revisori contabili; oppure alle prerogative concesse alle
società di intermediazione mobiliare (Sim).
N. 47 - 23 dicembre 2011 44
SOCIETÀ
45 N. 47 - 23 dicembre 2011
SOCIETÀ
Cessazione dell’attività fiduciaria per rigetto dell’istanza da parte della Banca d’Italia
o per mancata rimozione delle condizioni in assenza di istanza
essere iscritte in una sezione separata dell’Albo rio, dovranno provvedere alla cessione del
previsto dall’art. 106, D.Lgs. 385/1993, le società controllo esercitato dagli intermediari;
fiduciarie statiche che, ai sensi dell’art. 199, co. ●● se costituite nella forma di S.p.a. dovranno
1, D.Lgs. 58/1998: trasformarsi in S.r.l. oppure dovranno dimi-
●● sono controllate direttamente o indiretta- nuire il proprio capitale sociale al di sotto
mente da una banca o da un intermediario di e 240.000.
finanziario, ovvero Molto probabilmente ricadranno in questa
●● sono costituite sotto forma di società per seconda tipologia le società di emanazione non
azioni e hanno capitale versato di ammontare bancaria, costituite da professionisti, e dunque
non inferiore al doppio di quello richiesto di dimensioni ridotte, che non sono riuscite o
dall’art. 2327 c.c. (e quindi hanno capitale non hanno voluto intraprendere la strada di
pari o superiore ad e 240.000). una fusione con altre società fiduciarie delle
Tali società, attraverso l’inclusione nell’art. medesime caratteristiche.
11, co. 1, D.Lgs. 21.11.2007, n. 231, saranno Tali società, restando disciplinate dall’art. 11,
riconosciute come intermediari di «primo co. 2, D.Lgs. 231/2007, saranno qualificate come
livello», beneficiando di una semplificazione intermediari di «secondo livello», continuando
nell’applicazione degli adempimenti antirici- a comunicare agli istituti di credito e agli altri
claggio. Ciò significa che, nell’ambito di un intermediari il nominativo del fiduciante e del
rapporto intrattenuto con una banca o un altro titolare effettivo del rapporto.
intermediario, la fiduciaria avrà un obbligo di A loro carico, infatti, rimarrà l’obbligo di
adeguata verifica semplificato (ai sensi dell’art. un’adeguata verifica antiriciclaggio nelle forme
25, D.Lgs. 231/2007), e dunque non sarà tenuta ordinarie attraverso:
a fornire all’intermediario il nominativo del fidu-
●● l’identificazione del cliente/fiduciante e
ciante e del titolare effettivo del rapporto, così
come il dettaglio dei beni amministrati. Come dell’eventuale diverso titolare effettivo del
contropartita, tali società dovranno sottostare rapporto;
al controllo e alla vigilanza della Banca d’Italia ●● l’individuazione dello scopo e della natura
ai soli fini della normativa e degli adempimenti del rapporto;
antiriciclaggio. ●● l’effettuazione di un controllo costante nel
corso del rapporto (si veda la tabella sopra
FIDUCIARIE di «SECONDO LIVELLO»: ricadono in riportata).
questa categoria le fiduciarie che non hanno i
requisiti per poter presentare l’istanza di auto- CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE: in questo mo-
rizzazione alla Banca d’Italia ovvero che, pur mento ciascuna società fiduciaria deve chiedersi
avendo i requisiti, non intendono sottoporsi alla se sarà possibile o comunque conveniente
vigilanza della Banca d’Italia. candidarsi per l’acquisizione dello status di
Queste società avranno l’obbligo di eliminare intermediario di «primo livello».
le condizioni che danno la possibilità di richie- Per la decisione è comunque fondamentale
dere l’inclusione negli intermediari di «primo attendere il provvedimento della Banca d’Italia
livello», ossia: previsto entro dicembre, che traccerà meglio le
●● se controllate direttamente o indirettamente regole del gioco. In ogni caso bisognerà capire
da una banca o da un intermediario finanzia- l’impatto che l’una o l’altra scelta avrà in termini
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SOCIETÀ
Aggiornata con tutti i provvedimenti emanati nel corso del 2011, la Guida
analizza tutte le numerose e importanti novità apportate dalla manovra
d’estate 2011 (decreto sviluppo, manovra economica e manovra di
Ferragosto) alla disciplina delle imposte sui redditi, dell’accertamento
e della riscossione, delle agevolazioni fiscali. In modo chiaro, sintetico
e completo viene commentata tutta la normativa in materia di imposte
sui redditi, accertamento, riscossione, agevolazioni e violazioni. Un
successo editoriale da oltre 50 anni.
47 N. 47 - 23 dicembre 2011
I QUESITI dei LETTORI
Il D.L. 4.7.2006, n. 223, conv. con modif. dalla L. 4.8.2006, n. 248, ha introdotto alcune
modifiche alla disciplina del trasferimento di immobili tra soggetti privati persone
fisiche.
Già la L. 23.12.2005, n. 266 (Finanziaria 2006) aveva introdotto, a decorrere dall’1.1.2006,
un nuovo criterio di applicazione delle imposte indirette alle compravendite avvenute tra
persone fisiche (sia dal lato dell’acquirente che da quello del venditore) che non agiscono
nell’esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali, aventi ad oggetto immobili ad
uso abitativo e relative pertinenze. In base a tale norma, la base imponibile ai fini dell’im-
posta di registro e delle imposte ipotecarie e catastali, a richiesta della parte acquirente
(facoltà), resa al notaio, è costituita dal valore catastale determinato ai sensi dell’art. 52,
co. 4 e 5, D.P.R. 26.4.1986, n. 131 [CFF ➊ 2052], indipendentemente dal corrispettivo pattuito
(cd. sistema del prezzo-valore, che consente di individuare la base imponibile secondo i
criteri della valutazione automatica).
La L. 27.12.2006, n. 296 (Finanziaria 2007) ha esteso, con effetto dall’1.1.2007 l’applicazione
del prezzo-valore anche al caso in cui il venditore sia un soggetto diverso da una persona
fisica, ferma restando la figura dell’acquirente, che deve essere necessariamente un soggetto
che non agisce nell’esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali.
Pertanto, dall’1.1.2007 l’applicazione del prezzo-valore, a richiesta ovviamente del soggetto
acquirente, è subordinata esclusivamente alle seguenti condizioni:
●● l’immobile oggetto di compravendita a titolo oneroso deve essere di tipo abitativo;
●● l’acquirente deve essere una persona fisica che non agisce nell’esercizio di impresa,
arti o professioni.
Inoltre, ai sensi dell’art. 35, co. 21 e 23, D.L. 223/2006 [CFF ➊ 2320], a decorrere dal 6.7.2006,
per beneficiare dell’agevolazione in questione, la parte interessata deve indicare nell’atto,
qualora sia formato (atto pubblico) o autenticato (scrittura privata), a pena di decadenza
dall’agevolazione stessa, l’ammontare del corrispettivo pattuito.
Pertanto, i soggetti che opteranno per il prezzo-valore sono esclusi da qualsiasi controllo
da parte degli Uffici finanziari, e non troveranno applicazione ne l’accertamento ai fini delle
imposte dirette ex art. 38, co. 3, D.P.R. 29.9.1973, n. 600 [CFF ➋ 6338], né l’accertamento del
maggior valore ai fini dell’imposta di registro ex art. 52, co. 1, D.P.R. 131/1986.
La R.M. del 31.5.2007, n. 121/E ha chiarito che il criterio del prezzo-valore non è applica-
bile:
●● ai trasferimenti avvenuti con scrittura privata non autenticata, in quanto la parte acqui-
rente, per fruire di detta modalità di determinazione della base imponibile, deve rendere
all’atto della cessione apposita richiesta al notaio;
●● alle vendite giudiziarie ex art. 44, D.P.R. 131/1986 [CFF ➊ 2044], tramite le quali avviene il
trasferimento di immobili a seguito di aggiudicazione nei pubblici incanti, come preci-
– continua –
N. 47 - 23 dicembre 2011 48
I QUESITI dei LETTORI
49 N. 47 - 23 dicembre 2011
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