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Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.

2014 - Posteitaliane
Gennaio 2016
Anno XVI - n 162

LEditoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it

La
masianellica
psicologia
degli italiani
Il messaggio del Presidente della
Repubblica ha assunto il significato di una esemplare dimostrazione di buon senso civico e di
grande rispetto per le Istituzioni
del nostro Paese.
Una risposta seria, ponderata,
responsabile che ha costretto
anche i suoi abituali detrattori a
non lesinare gli elogi al Presidente, pur allinterno di alcune
sottolineature. Al solito, si voluto distinguere quello che noi
consideriamo essere un incidente della storia, un insulso masianello, un affabulatore che conosce solo il dileggio, laggressione verbale, la distruzione di ogni
valore e che si anche permesso
il lusso di contrapporsi con una
risibile e deludente parodia alle
dichiarazioni serie e responsabili del Presidente della Repubblica. Vogliamo riferirci, lo avrete
capito tutti, al comico miliardario Beppe Grillo che, bont sua,
torner, tra breve, ad allietare gli
italiani attraverso le sue apprezzatissime (sic!) parodie teatrali.
Avr, ha dichiarato, minor tempo
a disposizione per le sue apprezzatissime concioni sulle piazze del
paese passer il testimone al suo
segue a pag. 2

Ritornano
gli Anni 90
di Nicola Graziani

Assuefatti allidea che la politica sia una


partita di calcio giocata con altri mezzi, guardiamo alle imminenti presidenziali americane
con un misto di noia e di tifo: se siamo di
centrodestra, tifiamo senza dirlo troppo per
Donald Trump; in caso contrario, gi ci spelliamo le mani per Hillary Clinton. In entrambi
i casi vuol dire che non abbiamo capito una
cosa sostanziale: quello che avviene l, tempo qualche mese, avviene anche qua. Come
dire: la cosa ci riguarda molto pi da vicino
di quanto non siamo disposti ad ammettere
anche noi, stesi sul divano delle nostre case
come siamo, pronti a subire il fascino del
primo imbonitore che si affaccia.
Hillary Clinton non pare avere rivali nel suo
campo. Che facesse le cose sul serio lo si
capito un anno fa, quando si fece fotografare con tutte le rughe del viso in evidenza.
Messaggio agli elettori: sono quella di prima, ma sono pi saggia. Infatti ha sposato
una linea meno liberista e pi moderata in
politica estera di quella che fu sua e del marito. Ma il caso Trump quello che, al momento, pi affascina e pi dovrebbe interessare.
Donald Trump lultimo, in termini di tempo,
di quel lignaggio di politici americani che si
identificano nella cosidetta politica del forcone: isolazionista, protezionista, liberista,
libertaria, xenofoba, colonialista, antitasse ma
anche protettrice delle pensioni della classe
media. Avete colto una certa discrepanza tra
molti di questi attributi? Niente paura: la destra americana non ne ha mai trovata una. Si
pu essere luna cosa e laltra, nel mondo
ideologico che ha partorito Donald Trump,
Pat Buchanan nel 92 e Barry Goldwater nel
64. Un messaggio che arriva dritto al cuore,
con tutte le sue contraddizioni, di una certa
parte dellelettorato americano di bocca buo-

na e fegato bilioso, tanto che, nella lunga


storia del Grand Old Party, pi di una volta
stata questa lala che ha dettato la linea politica a tutto il partito.
Peccato che, a vedere i precedenti, Buchanan e Goldwater hanno portato i loro alla
sconfitta. Il secondo, nel 1964, prometteva
labolizione dellAutorithy della Valle del fiume Tennessee, ed invece fu travolto dallondata che port alla Casa Bianca Lyndon Johnson. Il primo non arriv nemmeno alla nomination: perse le primarie del 1992 perch
Bush padre, presidente uscente, lo argin
spostandosi a sua volta dal centro verso la
destra dello spettro politico nazionale. Mal
gliene incolse: buttaosi a destra, fece fuggire lontano dal Partito Repubblicano lelettorato moderato, che si ripar sotto lala rassicurante di Bill Clinton.
Un Clinton contro la destra oltranzista: il finale pare scontato, se i repubblicani non riescono a mettere a tempo la mordacchia a
Trump e a chi lo sostiene. Nessuno sa cosa
ci aspetta alle elezioni di novembre. MA da
qui alle primarie in Iowa possiamo essere ragionevolmente certi che avremo di fronte un
Amarcord. Tornano gli Anni 90.

Venerd 22 Gennaio, h. 18
c/o Circolo Cult. "Il Centro" - Livorno
Incontro con

l'On.

Silvia Velo

Sottosegretario di Stato
Ministero Ambiente,
tutela del territorio e del mare
moderatore:
Enrico Dello Sbarba

Politica

dalla prima pagina


gur Casaleggio, destinato a divenire
il patriarca del messaggio dei 5stelle e
lesegeta di un nuovo sistema che dovr
rivoluzionare il sistema Italia.
Purtroppo le vicende di questi ultimi anni,
la crisi durissima che ha colpito gli italiani, linsufficienza, la inettitudine, lo scorso
livello di cultura e preparazione politica
che ha caratterizzato, in questi ultimi venti
anni, la classe politica italiana, hanno spalancato le porte proprio allantipolitica che
ha trovato nel M5stelle linterprete pi naturale ed efficace.
In effetti, stando alle previsioni ed ai sondaggi, molto spesso aleatori e campati in
aria, questo movimento che vorrebbe rivoltare lItalia ma anche gli italiani (sia
ben chiaro) come un calzino, sta conquistando le simpatie sempre pi ampie di
cittadini che, messi fuori strada, dalla logica perdente e distruttiva di larga parte
degli organi di informazione e pensando o
sperando che questa forza di natura esclusivamente populista e qualunquista, riesca
a risolvere i tanti problemi irrisolti, si stanno orientando su quella che potrebbe essere lultima spiaggia della democrazia
nel nostro paese.
Ecco perch, e ritorniamo allinizio di que-

Periodico mensile
del Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n 683 del 2/3/2005


Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7 - 57124 Livorno
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it

DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi,
Mario Lorenzini, Marisa Speranza,
Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Marcello Battini, Massimo Cappelli,
Sandro Cerri, Gianluca Della Maggiore, Nicola Graziani, Luca Lischi, Mario Lorenzini, Angela Simini, Franco
Spugnesi, Lorenzo Taccini, Cristiano Toncelli.
STAMPA: Editrice Il Quadrifoglio,
Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Giornale chiuso in tipografia il 4/1/2016

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

sto primo editoriale del nuovo anno, concordiamo con laccorato appello del Presidente Mattarella che ha sentito lesigenza, di fronte al concretizzarsi di un pericolo serio, quale appunto sarebbe il ricorso
disperato e scellerato allantipolitica, a ritrovare quella spinta ideale in grado di
superare il pericoloso impasse in cui il
paese si cacciato.
Vogliamo accomunare nel responsabile
appello del Presidente della Repubblica
anche il Presidente del Consiglio Matteo
Renzi a cui chiediamo, sommessamente, di
compenetrarsi meglio nella psicologia
masianellica degli italiani in modo da
assicurare e garantire non il tutto ma il
possibile e il realizzabile e niente di pi.

IL 9 GENNAIO A CUTIGLIANO

Dibattito
su De Gasperi
A Cutigliano, all'interno del prestigioso salone
consiliare del Comune, nel periodo natalizio
stata ospitata la mostra su "Alcide De Gasperi,
dalla ricostruzione dell'Italia alla costruzione
dell'Europa" promossa da Il Centro.
Il 9 gennaio si conclude con una tavola rotonda
"70 anni dalla Repubblica e dall' Assemblea Costituente: De Gasperi uomo straordinario? Semplicemente un uomo con l'ambizione di essere
onesto!". Confronto con il Sindaco Tommaso
Braccesi, Francesco Butini, Luca Lischi e Enrico Dello Sbarba. Moderatore: Mauro Banchini.

In ricordo di Benito Li Vigni


di Lucia Nardi
Ho conosciuto Benito Li Vigni ancora prima di
incontrarlo. Quando entrai in Eni infatti, destinata
alla posizione di responsabile dellArchivio Storico, fu proprio il libro di Benito Il caso Mattei allora appena uscito - ad introdurmi alla storia del
primo presidente Eni. Un libro ben scritto, pieno
di informazioni, con un taglio giornalistico che era
il tratto caratteristico dei suoi lavori sia che parlasse di Mattei, di Salvatore Giuliano, di Pasolini
sia che affrontasse questioni petrolifere o finanziarie. Benito venne in archivio per la prima volta
nel 2012. Stava studiando le vicende dellAgip
Mineraria in Iraq, ben prima della nascita di Eni. Di
questo signore cortese, di una cortesia antica oggi
praticamente estinta, mi colp la passione con cui
si dedicava alle sue ricerche. Una passione che ho imparato a riconoscere in chi svolge
unanalisi non solo per il gusto della ricostruzione, ma per un piacere tutto personale di
dare voce alla propria curiosit. Nel corso degli incontri, numerosi perch Benito frequent larchivio per mesi, mi parl dei suoi molteplici progetti. Dalla ricerca su Federico
Il, alla sceneggiatura sulla famiglia Florio, ad un volume fotografico su Mattei, accompagnato da schede storiche. Sempre con lentusiasmo tipico di chi crede in quello che fa.
Averlo in archivio era un piacere. Per tutti. Noi dellEni, ma anche i ricercatori che alla
fine si ritrovavano a scambiare con lui pareri sulle ricerche che stavano svolgendo,
trovando un interlocutore attento, informato, coltissimo. Benito ci mancher. Ci mancheranno i suoi lavori, ma anche semplicemente la sua intelligenza e il suo garbo.
(e.d.s.) - Con Benito Li Vigni siamo stati colleghi in Agip Petroli e quindi si tratta di un

rapporto di amicizia che viene da molto lontano. Poi ci siamo risentiti, dopo tanti
anni, quando, casualmente, mi capit di leggere un suo libro, Il caso Mattei, proprio
quello citato dalla dott.ssa Lucia Nardi, responsabile iniziative culturali Eni.
Riuscii a mettermi in contatto con Benito, venne a Livorno a presentare quel libro ed
ebbe naturalmente un grande successo. Fu ancora nostro gradito ospite in citt, a
Castiglioncello e a Piombino per altri avvenimenti letterari che hanno contraddistinto questa parte della Sua vita. Per un certo periodo ospitai alcuni suoi interessanti
articoli su questo mensile: era divenuto un punto di riferimento importante per tutti
noi, specialmente per i pi giovani. In seguito vi fu una totale interruzione nei rapporti, salvo una volta che lo raggiunsi per telefono ma lo sentii assente, lontano. Ora ho
capito purtroppo perch.

Politica

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Tra Teheran e Ryad


di Francesco Butini
L'Arabia Saudita ha recentemente deciso
di procedere nell'esecuzione di quarantasette condanne a morte, tra cui quella comminata a Nimr Baqer al Nimr, un imam sciita
nel cuore del regno saudita sunnita. Le
conseguenze nei rapporti con l'Iran sciita
sono state immediate, e lo scontro tra Arabia Saudita e Iran si profila profondo e denso di tensioni.
Tutto quanto accade non una novit.
Gran parte del ribollimento nel mondo musulmano degli ultimi decenni cresce sulle
radici della guerra tra musulmani sunniti e
musulmani sciiti. Il risentimento anti-americano e anti-occidentale oscilla tra la copertura propagandistica alla guerra tra musulmani, e lo sforzo per allontanare gli americani dall'area del petrolio: senza gli americani nel Medio Oriente e nel Golfo Persico,
il regolamento di conti tra sunniti e sciiti
sarebbe ancora pi libero e probabilmente
pi sanguinoso.
Dal 1973, ovvero da quello che fu per le
potenze industriali occidentali lo "shock
petrolifero", l'Arabia Saudita e' divenuta
non solo la tradizionale custode dei luoghi
santi dell'Islam, ma anche la custode di una
immensa ricchezza finanziaria al servizio di
una rigida interpretazione sunnita dell'Islam. Gli interessi energetici per il proprio sviluppo industriale hanno indotto gli
Stati Uniti a divenire garanti della tenuta
della dinastia saudita.
Dal 1979, anno del trionfo della rivoluzione l'ho sinistra, l'Iran e' uscito dall'orbita
delle alleanze politiche occidentali. E non
ha mai mancato di alimentare movimenti e
formazioni, politici e non solo, che nel
Medio Oriente sono stati per anni simboli
di militanza paramilitare anti-occidentale.
Negli ultimi mesi, gli accordi sul nucleare
iraniano hanno consentito agli Stati Uniti

Attivisti in Arabia Saudita in lotta per i diritti umani.

di rimettere in circolazione una nuova apertura verso il mondo sciita.


Questo lo scenario nel Medio Oriente. Iran
e Arabia Saudita, due "potenze religiose"
che incarnano rispettivamente lo spirito
sciita rivoluzionario e lo spirito sunnita tradizionalista.
Ma anche due "potenze petrolifere" che
hanno sempre finanziato gruppi affini dal

Nord Africa all'Afghanistan, dal Libano


all'Iraq, teatri nei quali anche l'Italia ha
schierato propri militari.
Non sarebbe una cattiva idea se l'Italia
avesse sempre limpida la consapevolezza di questi scenari. La politica internazionale definisce e costruisce le possibilit del nostro Paese. Sarebbe opportuno non dimenticarselo.

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Storia

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Gronchi e il caso Livorno


Tra ricostruzione e guerra fredda
di Gianluca della Maggiore*

Luglio 1955, a due mesi dalla sua elezione


alla Presidenza della Repubblica, Giovanni Gronchi scelse Livorno come una delle
prime citt italiane da omaggiare con una
visita ufficiale. In quelloccasione il consiglio comunale gli confer la cittadinanza onoraria. Di fronte a questo gesto di
grata amicizia che lAmministrazione Comunale livornese a nome dellintera cittadinanza mi ha rivolto, afferm Gronchi
nella sala consiliare del Municipio forse
qualcuno si domandato perch io ho
avuto in questi anni per Livorno un affetto che talvolta ha superato quello dei suoi
stessi cittadini. Gli che Livorno rappresenta per me una somma di ricordi a cui
ritorno ogni volta con una specie di compiacente ed intima commozione. Livorno
mi ha visto ragazzo, piuttosto povero, in
malo arnese, non per cattiva volont della
mia famiglia, ma per assoluta insufficienza di mezzi determinata e dalla salute di
mio padre e da molte sfortunate coincidenze. Ebbene, Livorno mi accoglieva per
la benevolenza dei parenti come unoasi
di tranquillit.
Il Tirreno nel giorno della visita di Gronchi a Livorno nel luglio 1955
LIVORNO, CITTA DADOZIONE Basterebbero solo queste parole a descrivere la peculiarit del rapporto che Gronchi,
originario di Pontedera, instaur con Livorno lungo larco del suo percorso biografico e politico. Per il Capo dello Stato
la citt aveva rappresentato in effetti il
luogo degli affetti: qui risiedevano gli zii
materni, i Giacomelli, che da ragazzo lo avevano accolto nella loro casa in piazza
Magenta. Ed allora continuava significativamente Gronchi nel discorso del luglio 1955 Livorno si mescolata fin da
quellepoca alle vicende della mia adolescenza e della mia giovinezza ed diventata una specie di citt di adozione.
E LABORATORIO POLITICO. Eppure nella storia politica di Gronchi, Livorno
rappresent anche una sorta di laboratorio in cui testare anche in contrapposizione allaltro deputato Dc pontederese
Giuseppe Togni con cui si contendeva la
piazza il suo metodo e le sue idee politi-

Giovanni Gronchi al centro tra Mons. Emilio Guano e don Roberto Angeli

che in un contesto che nel dopoguerra


present caratteri di eccezionalit. Nella
sua visita ufficiale da Presidente della Repubblica, egli enucle in poche pennellate il significato politico del suo rapporto
con la citt. Finita la lunga parentesi fascista, afferm Gronchi [] io vidi Livorno cos mutilata nei suoi organismi vitali, nelle sue fabbriche e nelle sue strade,
e fu come se mi si presentasse un nuovo
campo di esperienza umana e politica insieme legato alle sorti di questa citt e fui
condotto a darle collaborazione e assistenza [] e sentirla come una citt intimamente vicina al mio spirito. Da questa
nata quella collaborazione che ebbe un
nome in quel momento e in quel periodo
che io amo ricordare, quello del sindaco
Diaz che port, con un concorde sforzo, a
far non tutto, ma molto per la resurrezione
di questa nostra citt. Mi parve allora che
si realizzasse quella provvidenziale collaborazione tra Stato ed enti locali, che,
quando, si manifesta cos piena e senza
riserve, non va a vantaggio delluna o dellaltra parte politica, ma del pi vero ed
effettivo bene comune.
GUERRA E PACE (FREDDA). Nel primo
decennio postbellico a Livorno grazie soprattutto alle reciproche aperture intellettuali (come le defin il suo biografo
Gianfranco Merli) tra Gronchi e il sindaco
comunista moderato Furio Diaz (19441954), trovarono cos terreno di coltura
quelle parallele convergenze tra democristiani e comunisti che significarono
anche unanomala alleanza di governo

Pci-Dc in consiglio comunale protrattasi


fino al 1951, ben oltre la rottura a livello
nazionale (per unanalisi di dettaglio si
veda il contributo gi pubblicato su ToscanaNovecento). Ma sotto la liscia superficie della provvidenziale collaborazione tra Stato ed enti locali il quadro si
delineava ben pi complesso: la sintonia
tra mondi politici distanti appariva anche
come il frutto di precisi tatticismi politici e
reciproche strumentalizzazioni e, soprattutto, veniva completamente a sfaldarsi in
ambiti meno appariscenti nei quali, nel
confronto tra le due mobilitazioni di massa, cattolici e comunisti si contendevano
legemonia sulla societ proponendo modelli radicalmente alternativi. Nei primi anni
della guerra fredda la Livorno elettoralmente dominata dai comunisti e citt simbolo
del potere rosso, divenne cos per Gronchi una partita da giocare su pi tavoli,
alternando diverse strategie dazione
SENZA RISERVE PER LIVORNO. Non
ci sono dubbi sul fatto che Gronchi ag
senza riserve per aiutare Livorno a risollevarsi dai disastri bellici. Negli anni in cui
fu Ministro dellIndustria (1944-1946) e poi
Presidente della Camera come deputato
eletto nella circoscrizione in cui ricadeva
Livorno (1948-1955), si possono elencare
tutta una serie di suoi interventi risolutivi
per lo sblocco di leggi e finanziamenti specifici per la citt. Dalla sua azione in favore degli accordi tra il Comune di Livorno e
lInail per la concessione di mutui per la
costruzione di case popolari, alla pressio
segue a pag. 5

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da pag. 4

ne attuata sul governo per lo sblocco della legge per la ricostruzione del centro storico, fino alla soluzione del difficile finanziamento dellopera pubblica pi ambiziosa e onerosa affrontata negli anni Cinquanta dallamministrazione livornese,
lacquedotto del Mortaiolo (circa 900 milioni ai valori del 1953).
INVASIONI DI CAMPO (A SINISTRA).
Ma questi interventi lo videro agire spesso su Livorno in amichevole concorrenza con Giuseppe Togni, dal quale si distingueva, com noto, per idee politiche
affatto coincidenti. Al radicale anticomunismo di Togni, Gronchi contrapponeva
una strategia mirante a erodere terreno
ai comunisti sul loro stesso campo. Nel
decennio postbellico il futuro Capo dello
Stato probabilmente aveva visto proprio
in Livorno anche un terreno ideale per sperimentare nel piccolo la sua proposta politica: la sua critica ponderata al centrismo
degasperiano si fondava sul mito della
democrazia sociale e mirava a battere gli
avversari politici a sinistra, puntando
sulle riforme strutturali capaci di eliminare
alla base i motivi dellopposizione social
comunista. In questa strategia Gronchi
ebbe su Livorno molti alleati, tra cui il pi
importante fu, senza dubbio, il sacerdote
don Roberto Angeli che dalle colonne del
suo settimanale Fides, fedele al suo
passato cristiano-sociale, appoggi con
evidenza lazione del politico democristiano. Non a caso era stato lo stesso sacerdote, insieme al presidente diocesano di
Ac, Dino Lugetti, a scrivere un accorato
appello a Vittorino Veronese, presidente
della giunta nazionale, quando alla vigilia
delle cruciali elezioni del 18 aprile 1948
sembrava che Gronchi non venisse inserito nella Circoscrizione elettorale livornese. Pensiamo che lassenza di Gronchi
nella lista della nostra circoscrizione diminuisca il credito del partito e metta in pericolo molti simpatizzanti, avevano esternato con chiarezza don Angeli e Lugetti.
Occorre ricordare aggiungevano che
la nostra zona , per antica tradizione, repubblicana e progressista: un nome come
Gronchi attira molte simpatie e consensi
anche fuori dalle nostre file. Gli avversari,
ne siamo certi, si avvantaggerebbero assai della cosa e griderebbero ai quattro
venti che la D.C. ha messo in pensione i
suoi uomini pi progressisti e si sbandata a destra.
STRATEGIE ALTERNATIVE. Eppure
lazione politica di Gronchi per Livorno
ebbe, come anticipato, anche altre facce

molto meno evidenti e conosciute. Proprio


grazie al rapporto di fiducia e stima che
lo legava a don Angeli (per usare ancora
parole di Gianfranco Merli), Gronchi elabor una strategia che gli permise di appoggiare massicciamente le opere assistenziali cattoliche senza prestare troppo
il fianco a polemiche ideologiche, riuscendo cos ad erodere consenso sociale ai
comunisti in un settore cruciale della battaglia politica. Nel settembre 1948 nacque infatti il Comitato Livornese Assistenza (Cla), unassociazione a carattere
provinciale, presieduta da don Angeli e
appoggiata da Gronchi fin da subito
nel ruolo di Alto Patrono. Crescendo a
ritmo esponenziale, tra il 1948 e il 1955 il
Cla port assistenza a pi di 61mila persone in tutta la provincia costruendo asili,
doposcuola, colonie estive e invernali, refettori per indigenti. Alla base della nascita del Cla, oltre allurgenza evangelica di
operare a favore dei pi sofferenti, cera
anche lidea di togliere ai comunisti il primato sulle opere dassistenza alla popolazione e sulleducazione allinfanzia. Laccorgimento ideato da Gronchi e don Angeli fu quello di federare in un organismo
unitario la Pontificia Commissione Assistenza, il Centro italiano femminile, lAc e
le Acli, in modo si legge in una relazione
del 1961 da consentire una coordinazione perfetta nel lavoro ed eliminare
doppioni e concorrenze che altrove avevano procurato un grave danno comune.
Configurandosi come ente civile il Cla nasceva poi svincolato da rapporti giuridici di dipendenza dalle Autorit ecclesiastiche, fattore che eliminava burocrazie di qualsiasi tipo e permetteva di ricevere larghi aiuti finanziari, morali, ecc. dagli organi governativi. Come scriveva don
Angeli nella citata relazione del 1961 il nuovo ente livornese ebbe cos subito lappoggio delle Autorit governative che
videro in esso il mezzo per togliere ai
comunisti il primato che essi avevano nel
campo assistenziale. Soprattutto, come

Storia

veniva rilevato, era la situazione locale


che consigliava di non presentarsi al pubblico con una etichetta troppo prettamente ecclesiastica, per cui si mir a dare al
Cla un aspetto ufficiale laico per penetrare in ambienti altrimenti refrattari.
LA BATTAGLIA DELLA CARITA. I documenti conservati presso lArchivio dellIstituto Luigi Sturzo, svelano il sistematico flusso di aiuti che Gronchi riusc a far
arrivare al Cla dal 1948 alla fine degli anni
Cinquanta. Uno schema relativo al 1950
attesta, ad esempio, che in quellanno lallora presidente della Camera si adoper
perch al Cla giungesse dal Ministero
dellInterno un contributo straordinario di
27 milioni oltre ad una serie di aiuti in medicinali e razioni alimentari. Ecco perch
don Angeli, in un appunto del 1955, pot
scrivere che la formula federativa e i buoni
uffici di Gronchi, come presidente della
Camera prima e della Repubblica in seguito, consentirono in una delle province pi
rosse dItalia, di eliminare praticamente i comunisti dal campo assistenziale e
di convogliare verso le opere del Cla quasi la totalit dei contributi statali per lassistenza pubblica. In un ambito cos strategico della mobilitazione politica per conquistare le masse, anche per il progressista Gronchi la ricercata provvidenziale
collaborazione tra forze politiche contrapposte, veniva a rompersi in nome delle superiori esigenze della guerra fredda.
*Gianluca della Maggiore dottore di ricerca
in Storia. Collabora con lUniversit degli studi di Milano nellambito del PRIN I cattolici e
il cinema in Italia tra gli anni 40 e gli anni
70. E membro del coordinamento di redazione di ToscanaNovecento e collabora con
lIstoreco di Livorno. Autore di studi sul mondo cattolico, si occupa di cinema, Resistenza e
movimenti politici. Tra i suoi ultimi saggi Una
diocesi sfollata. La Chiesa di Livorno tra innovazioni pastorali e reti di assistenza (19431944), in Spaesamenti. Antifascismo, deportazione e clero in provincia di Livorno, a cura
dellIstoreco Livorno, Ets, Pisa 2015.

Da sin.: Giuseppe Togni, Giovanni Gronchi, il vesovo Emilio Guano e don Roberto Angeli.

Attualit

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E' TRA LE ECCELLENZE TELEVISIVE DELLA TOSCANA

Granducato Tv: Una nobile storia


Da tempo pensavamo di dedicare un servizio su quella che consideriamo una delle poche "Eccellenze" che pu vantare la
nostra citt: ebbene, abbiamo ritenuto
che l'emittente televisiva "Granducato
TV" meritasse questo risconoscimento
da parte de Il Centro che, allo stato attuale, resta l'unico mensile, stampato e
diffuso su internet a Livorno e provincia.
Consideriamo, in effetti, Telegranducato" una delle poche cose ben riuscite
nella nostra realt cittiadina,una realt di
cui ci possiamo vantare anche perch
riuscita a decollare anche a Pisa.
Come nato allora questo "gioiello"? E'
il 9 aprile 1979 la data storica della nascita di Telegranducato .
Fu per iniziativa degli Agenti Marittimi
che inizia,nella data pi sopra indicata,
questa "nobile storia" che trov sede
nella centralissima Piazza Cavour 12.
Cominci con il mandare in onda i primi
film oltre ad alcune notizie locali fornite
dagli Agenti Marittimi: ma questa esperienza rischiava di esaurirsi in breve tempo ed allora i dipendenti rilevarono l'emittente costituendo una societ diretta dal
dott. Arturo Fremura.
Ma tra i "fondatori" non possiamo certamente ignorare Fabio Daddi - oggi direttore dell'emittente -, Marco Rombolini,
Salvatore Burgarella, Vezio Benetti e Gabriella Cerrano. Naturalmente sono le informazioni locali, l'attualit, l'economia,
lo sport le fonti essenziali dell'emittente
che ormai sta acquisendo sempre pi
spazio conquistando fette sempre pi
larghe di telespettatori.
Il rientro da Beirut dei par della Folgore,
l'exploit dei servizi sui falsi del Modigliani e tutto il susseguirsi di avvenimenti di
grande attualit hanno contribuito a valorizzare il ruolo di Telegranducato che
ormai sta per uscire dai confini livornesi.
La figura di Vezio Benetti resta sicuramente "inconfondibile" nel trascinante
exploit di Telegranducato. Fu uno dei primi a cimentarsi in una informazione definita "accattivante e coinvolgente", che
riusc a strappare sorrisi e consensi in
ogni circostanza o in ogni avvenimento
di cronaca. Riusc a trascinare al sorriso
anche quando commentava "le noiose"
partite che il Livorno sosteneva contro

mediocri squadre di serie C che riguardava giocatori locali e delle squadre avversarie.
Il discorso su Vezio ci porterebbe lontano
ma indubbio che il ruolo svolto da lui
stato "di grande valenza" per consentire
a questa emittente livornese di raggiungere un ruolo e traguardi impensabili.
Ma la svolta che ne provoca "il grande
successo" si verificata negli anni 90-91
quando si procede ad un'ampia "rivisitazione" ampliando la struttura tecnica con
una nuova generazione di giornalisti ed
operatori: i due tragici eventi, quello dell'incendio sulle Colline livornesi nell'agosto del 1990 e la tragedia della Moby Prince consacrarono l'alto livello di professionalit di Telegranducato.
La cronaca sportiva riesce a raccogliere
fasce sempre pi ampie di telespettatori
arricchite da dibattiti a cui partecipano
giornalisti sportivi e vecchie glorie del
calcio livornese.
Ma non si ferma a Livorno l'ascesa incontenibile dell'emittente ed infatti ecco "lo
sbarco" a Pisa e nel suo immediato hinterland:
un avvenimento assolutamente imprevedibile che conferma la grande capacit dello staff guidato, in maniera impareggiabile, da Fabio Daddi: siamo quindi di fronte
ad "un 'escalation" assolutamente impre-

vedibile.
Ormai Telegranducato offre un ampio panorama di informazione con approfondimenti e servizi quali i rapporti con le Istituzioni (Comuni-Province- Partecipate
svolgenti servizi di primaria importanza) e
con i vari comparti economici e sociali che
rendono l'emittente livornese un elemento indispensabile ormai massicciamente
presente su di un territorio sempre pi
ampio.
Un'escalation che, ormai da 8 lunghi anni,
ha portato Telegranducato ad essere la
prima televisione della Toscana a conferma della solidit della struttura e del suo
radicamento sul territorio.
Da alcuni anni l'emittente si trasferita in
Via Mameli in una accogliente sede frutto
di un investimento che punta a razionalizzare il lavoro ed a renderlo pi produttivo.
GranducatoTV ha da tempo avviato un
procedimento di sperimentazione per il digitale terrestre.
Un compito, recita una nota che abbiamo
raccolto in sede, non semplice ma assolutamente stimolante prer la "TV della stella" che 30 anni nacque quasi per scommessa ed ora, grazie all'impegno di decine
e decine di persone, una delle realt pi
significative del panorama dei media a
livello nazionale.
Ebbene, noi de Il Centro, con questo
servizio, abbiamo voluto rendere testimonianza ad un gruppo di coraggiosi,
donne e d uomini, tutti nostri cari amici,
che hanno concorso, ma sul serio, ad
elevare la dignit ed il prestigio di questa nostra citt, colma, purtroppo, di tanti
problemi.

periodico online www.circoloilcentro-livorno.it

Attualit

Cos ha definito il 2015 Sergio Costalli, presidente della Camera di Commercio

L'anno dell'orgoglio camerale


Inaugurando un simpatico rapporto con gli
organi di informazione, Sergio Costalli, presidente della Camera di Commercio di Livorno, ha tenuto una conferenza stampa di
chiusura dell'esercizio 2015 esordendo con
il dire che quello del 2016 sar l'ultimo bilancio preventivo della CCIAA di Livorno
prima dell'accorpamento con quella di Grosseto.
Dopo una puntuale elencazione di carattere contabile ma comprendente le previsioni
sugli interventi economici a favore delle
imprese, i dati sulla riscossione del diritto
camerale che si colloca poco sopra il 60%
(la percentuale della morosit si mantiene
intorno al 30%, le tasse, imposte e riversamenti allo Stato pari a circa 0,660 mln di
euro, ha messo in rilievo come l'Ente sia
per sufficientemente liquido e ben patrimonializzato mentre alcune operazioni in
corso (PL2000 e SPIL ed altre minori) potrebbero rafforzare ancora la patrimonialit
dell'Ente, il Presidente ha esposto il programma svolto nel corso del 2015 definito
"l'anno dell'orgoglio camerale" con un vasto programma di iniziative che sinteticamente indichiamo:
- Premiate 25 strutture ricettive della nostra
provincia con il prestigioso marchio "Qualit Italiana";
- Avviato il progetto per la valorizzazione
dei brevetti;
- Avviata l'attivit della Fondazione IRI (impresa, ricerca, innovazione) per un concreto supporto agli imprenditori nell'accesso
ai finanziamenti e progetti nazionali ed europei;
-Favorito il percorso per favorire la digitalizzazione delle imprese.
Attraverso i bandi sono state destinate importanti risorse per varie manifestazioni,
partecipazioni a mostre e fiere internazionali oltre a contributi tesi a sostenere la modernizzazione dei sistemi gestionali delle
aziende. Particolare rilievo al sostegno della
filiera dell'edilizia e dell'abitare sostenibile.
Rilevanza stata riservata anche alla crescita della cultura d'impresa, come ad esempio la "Giornata dell'Economia" e della Trasparenza".
Lungo ed ampio la partecipazione dell'Ente
Camerale a varie iniziative riguardanti processi di sviluppo riguardanti le aziende del
territorio.
Il Presidente Costalli, nella parte conclusiva della sua relazione, ha poi fatto riferi-

mento alle cosiddette "funzioni di sviluppo riguardanti altre realt economiche del
territorio quali l'impegno per giungere all'approvazione del Piano Regolatore del
Porto di Livorno, all'accordo di programma
per l'Area Livornese, cosi come l'impegno
sul tema del cosiddetto "porto franco".
Infine il programma di graduale fuoriuscita dell'Ente dalle varie partecipazioni in

societ, quali Porto Livorno 2000, Interporto e SPIL.


La conclusione stato quella di un messaggio chiaro e responsabile: il tentativo
di contribuire alla rinascita culturale ed
economica della nostra provincia e della
citt capoluogo attraverso l'acquisizione
di una rinnovata consapevolezza della
centralit dell'impresa e di fare impresa

L'editoriale di Sergio Costalli sul numero 1/2016 di CentrostudiLivorno.news,


il periodico di informazione economica e statistica del Centro Studi e Ricerche

Un nuovo paradigma
Non si esce dalla crisi senza le imprese, non si promuove nuovo sviluppo e
non si creano nuovi posti di lavoro penalizzando le imprese. Le imprese
debbono essere poste al centro della rinascita economica e sociale del Paese ma di questo non tutte le forze politiche nazionali e locali hanno maturato
piena consapevolezza: infatti alcune non riescono a coniugare la speranza
sociale con il percorso di ricerca del benessere individuale.
Gli stessi imprenditori non hanno maturato piena coscienza del loro ruolo
in questo particolare momento. Ognuno di loro, costantemente impegnato,
si sente al centro del mondo, se non altro del suo mondo. La loro autonomia indubbiamente un elemento primario, un vantaggio competitivo, ma
proprio questa autonomia che molte volte fa perdere di vista allimprenditore singolo la sua sostanziale debolezza nei confronti delle istituzioni e della
politica.
Le piccole imprese, e tra loro quelle innovative ed esportatrici molto pi
numerose di quanto si possa pensare, sono quelle che hanno tenuto a galla il Paese ma sono anche quelle pi emarginate: non hanno visibilit
mediatica e di conseguenza non hanno peso politico.
Tante imprese hanno resistito alla crisi, hanno tirato la cinghia e guardato
avanti concentrando i loro sforzi sulla qualit del prodotto e sulle innovazioni di processo; si sono radicate nel contesto locale accettando tuttavia le
sfide delleconomia globalizzata.
Esse sono un valore economico ma sono anche un valore sociale e culturale:
purtroppo non ne hanno la soggettiva consapevolezza. Dovremmo fare in
modo che queste imprese e questi imprenditori possano riconoscersi, possano porsi come modello e abbiano la possibilit e sviluppino la volont di
far sentire e pesare la loro voce: un nuovo paradigma, anche in campo politico.
Sergio Costalli

Attualit

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

La conferenza stampa di fine anno del presidente della Provincia Alessandro Franchi

L'evidente contraddizione di Nogarin


Nel corso di una conferenza stampa riservata ai soli giornalisti, eravamo solo in tre
pi l'addetta stampa interna si svolta la
conferenza stampa di fine d'anno del Presidente della Provincia Alessandro Franchi.
Ha esordito parlandoci del bilancio che
stato approvato in settembre, prima non
era stato possibile, perch si trattava di
verificare l'entit dei tagli finanziari che aveva subito l'Ente e di conseguenza rispettare il patto di stabilit per far fronte alle esigenze pi urgenti ed indifferibili.
Sono stati infatti effettuati interventi pari
a euro 3.500.000 per opere prioritarie quali
la sistemazione dell'Istituto Tecnico E.
Mattei di Rosignano che consentir anche il definitivo trasferimento dellIstituto
Alberghiero. Altro investimento importante pari ad un milione di euro per sistemazioni stradali urgenti: Via della Giunca a
Rosignano M., la provinciale per Campiglia Marittima, la strada 55 (Vicarello-Guasticce - Stagno), la variante in loc. Crocino
comune di Collesalvetti, la provinciale all'Isola d'Elba nei comuni di Rio Marina e
Rio Elba.
Altri interventi sono stati effettuati attraverso il Progetto Perl (salvaguardi dei posti riservati ai portatori di handicap) ed implementazione servizi pubblici, vedi i trenini, anche con aziende private.
Per il 2016 per la Provincia si prevede un
bilancio in equilibrio, un requisito importante perch permetter di programmare la
realizzazione di infrastrutture in compartecipazione con altre province ed in particolare con Pisa.
Particolare rilevanza ha dichiarato il Presi-

dente Franchi avr il settore della cultura


con particolare riferimento al Museo di
Storia Naturale ed all'Istituto Mascagni.
Due eccellenze che debbono assolutamente sopravvivere ed a tale proposito significativo il concorso della locale Fondazione Bancaria.
In merito alla mancata approvazione dello
Statuto della Provincia, unico caso in Italia, provocato dall'oltranzismo assurdo e
paranoico (questi aggettivi sono del cronista, ndr) del Sindaco di Livorno che si

ostina, in occasione dell'assemblea dei sindaci a votare contro e quindi, per mancanza del numero legale, di impedire l'approvazione di un atto di natura esclusivamente istituzionale e non politica: il Presidente
ha messo in rilievo l'evidente contraddizione nel comportamento del Sindaco Nogarin che ha partecipato regolarmente alla
votazione per l'elezione del Presidente, partecipa alle riunioni di routine e poi insiste
nel votare contro uno strumento essenziale per la sopravvivenza dell'Ente.

La scomparsa di Augusto Marabotto


E' scomparso domenica 27 dicembre il prof. Augusto Marabotto, gi docente di
diritto ed economia all'Istituto Tecnico Commerciale Luigi Einaudi di Piombino.
E' stata quella una missione svolta con grande sensibilit e competenza tanto da
guadagnarsi la stima dei colleghi e degli allievi. Ma Augusto ha svolto un ruolo
di particolare rilievo anche in politica, nella Democriazia Cristiana di Piombino.
Ha ricoperto, infatti, l'incarico di segretario di quella sezione ed stato pi volte
consigliere comunale e capogruppo.
Insieme, oltre che nel comitato provinciale della D.C., nel gruppo di Nuove Cronache che aveva come leader a Livorno l'on. Primo Lucchesi,abbiamo svolto il
mandato di consiglieri nella legislatura 1990-95 in Provincia. Proprio, nel bel
mezzo di questa nostra esperienza, si consum la ingloriosa fine del nostro glorioso partito sostituito dal piccolo Partito Popolare che, salvo la parentesi di
Gerardo Bianco alla segreteria nazionale, ebbe un'esistenza breve e stentata ed
infatti, da li a poco, scomparve, vittima di una logica perdente e suicida.
Ricordo ancora quella mattina in Consiglio Provinciale quando il nostro capogruppo - Fabio Del Nista - annunci il cambio di nome del nostro gruppo: Augusto scosse il "testone", come faceva quando non era convinto di qualcosa, ed io
allargai le braccia sconsolato.
Convenimmo che era finita "una nobile storia" e ne cominciava un'altra piena di
insidie e di delusioni, non solo per noi ma per l'intero paese.
Addio, caro Augusto: sei stato un gentiluomo in ogni tratto della Tua vita.
EDS

Ristorante

Otello
di Benedetti Sergio

Via Indipendenza 3 - Venturina Terme


Tel. 0565851212 - Cell. 3389243719

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@ Vinci lindifferenza,
conquista la pace l inizio di ogni
nuovo anno per la Chiesa si apre con la
celebrazione della giornata mondiale della pace. Quanto bisogno di pace, da sempre! Beati i costruttori di pace. Pace non
solo come assenza di guerra ma pace come
sano equilibrio di una vita dignitosa per
tutti; senza pace viene a mancare la giustizia e si crea una indifferenza globalizzata che esclude, che crea scarti, che
lascia le persone in condizioni di povert.
Auspichiamo che questo anno sia fruttuoso di bene e che ciascuno si impegni a
favorire la pace in ogni ambiente, in famiglia, nel lavoro, nella scuola, nelle nostre
comunit e citt.
Desidero -sottolinea Papa Francesco- in
questAnno giubilare, formulare un pressante appello ai responsabili degli Stati a
compiere gesti concreti in favore dei nostri fratelli e sorelle che soffrono per la
mancanza di lavoro, terra e tetto. Penso
alla creazione di posti di lavoro dignitoso
per contrastare la piaga sociale della disoccupazione, che investe un gran numero di famiglie e di giovani ed ha conseguenze gravissime sulla tenuta dellintera societ. La mancanza di lavoro intacca
pesantemente il senso di dignit e di speranza, e pu essere compensata solo parzialmente dai sussidi, pur necessari, destinati ai disoccupati e alle loro famiglie.
Unattenzione speciale dovrebbe essere
dedicata alle donne purtroppo ancora
discriminate in campo lavorativo e ad
alcune categorie di lavoratori, le cui condizioni sono precarie o pericolose e le cui
retribuzioni non sono adeguate allimportanza della loro missione sociale.

@Il Presidente Mattarella nel


suo discorso di fine anno (appassionato,
lontano dal politichese, anche per non
aver parlato da dietro ad una monumentale scrivania) ha subito ripreso i temi evidenziati da Papa Francesco, dimostrando
una piena sintonia con i messaggi del
pontefice. Ad esempio sottolineando che
Il lavoro manca ancora a troppi dei nostri giovani. E richiamando che sono
giovani che si sono preparati, hanno studiato, posseggono talenti e capacit e
vorrebbero contribuire alla crescita del
nostro Paese. Ma non possono programmare il proprio futuro con la serenit necessaria. Inoltre Mattarella ha ricordato
che accanto a loro penso a tante persone, quarantenni e cinquantenni, che il la-

Cinguettare
di Luca Lischi

voro lo hanno perduto, che faticano a trovarne un altro e che vivono con la preoccupazione dellavvenire della propria famiglia. Penso allinsufficiente occupazione femminile.

@Il premier Renzi ha fatto un


bilancio dellanno 2015 che dona speranza al futuro del nostro paese. Molto
ancora da fare, e fare bene, come i temi
del lavoro richiamati dal Papa e da Mattarella, ma non si pu continuamente essere distruttivi e non saper cogliere le tante
piccole luci che stanno ridando vigore al
nostro meraviglioso paese.
Per il premier esse sono: Pil in leggero
aumento, jobact, legge elettorale, contrazione delle tasse sulla prima casa e agricola, riforma costituzionale, questione
migrazione, riforma della Pubblica Amministrazione, Buona Scuola, giustizia, cultura e il grande successo di Expo, esempio della nostra capacit di saper fare
bene e di essere un modello Italia credibile per la comunit internazionale. I
gufi hanno gufato male! E se casomai ci
fossero ancora, sono in profondo letargo!

@Porta Santa a Montenero.


Un bel segno, quello del Vescovo Giusti,
di dare apertura alla Porta Santa del Santuario della Madonna di Montenero, patrona della Toscana, il primo gennaio 2016
. Presente il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani e il consigliere
Francesco Gazzetti. Una celebrazione
molto sentita in cui il vescovo ha richiamato il bisogno di operare per la pace:
Signore disarmali, Signore disarmaci!,
tutti abbiamo bisogno del dono del Signore per un disarmo esteriore e interiore! La Messa si conclusa con la lirica

Cinguettare

79

Ave Maria della Misericordia di Pier Fernando Giorgetti eseguita dal maestro
Massimo Signorini alla fisarmonica e dal
soprano Barabara Luccini, applauditissimi dai fedeli. In migliaia sono accorsi da
ogni parte della Toscana, anche grazie alla
preziosa opera di informazione di qualit
della nostra Telegranducato. Da anni non
assistevamo ad una presenza cos massiccia di tante persone a Montenero. Sicuramente stato favorevole anche il tempo, con una giornata di sole alquanto mite
per essere in pieno inverno, ma leffetto
papa Francesco determinante per un
richiamo cos incisivo nei luoghi di fede.
Speriamo che la citt comprenda il potenziale turistico-religioso di questo Sacro
Colle con la sua vista mozzafiato!

@Il premio Casalini, riservato ai detenuti delle carceri italiane e giunto alla quattordicesima edizione stato
presentato nel carcere di Volterra in una
accogliente e gremita sala con la partecipazione di una rappresentanza di studenti della cittadina etrusca e della vivace
anima del premio nonna Lucia insieme
al gruppo di volontari e insegnanti della
Unitre di Piombino. Offrire la possibilit
di scrivere e di riflettere su se stessi, come
fa il premio Casalini una feconda azione
di risposta alla nostra Costituzione, che
sottolinea limportanza della detenzione,
della pena come ri-educazione. La scrittura un potente strumento di comunicazione e di relazione che permette di esternare i propri pensieri e condividerli con
gli altri.
Il prestigio di questo premio letterario
nazionale, promosso da Unitre, dalle case
di reclusione di Porto Azzurro e di Volterra, dal Salone Internazionale del libro di
Torino e dai Presdi del Piemonte e con il
patrocinio della Regione Toscana, va ben
al di l delle opere premiate. Queste che
non sono infatti di livello inferiore a tanti
scritti che circolano nelle librerie come
pi volte ha evidenziato lautorevole presidente di giuria, lo scrittore Ernesto Ferrero. Il Casalini una ricchezza che ha
una valenza sociale e umana, che fa comunque bene, che ha fatto bene a chi ha
ricevuto i premi e ha avuto lonore di poter avere la propria opera pubblicata nel
libro LAltra Libert. Che ha generato
ancora pi bene in coloro che hanno partecipato alla presentazione (giovani studenti in primis) e che sprona tutti a fare
sempre il bene, a ricercare il bene, perch
fare il bene fa bene!

10 Spigolature
Ma sono chiuse
da ben tre anni
Avevamo gi accennato qualche tempo fa
allo spreco di energia elettrica provocato
dalla parziale accensione in piazza Grande
- Palazzo Grande - dell'insegna luminosa
collocata sul frontale centrale del "Nobile
(sic!) interrompimento di Piazza Grande.
Ma una pi attenta ispezione ci ha permesso di scoprire che:
1) Sono ancora ben presenti, ai lati dell'insegna semiaccesa, due pannelli in vetroresina su uno dei quali scritto "chiuso
per ferie".
Subito, all'interno della galleria,ed all'esterno delle pareti del Bar Dolly e del McDonalds sono ancora, ben presenti, due pannelli che annunciavano i programmi cinematografici.
Beh, ci sembra proprio il caso, che qualche ufficio del Comune, penso a quello
dei Vigili, imponga agli ex gestori di togliere "quei dannosi incomodi" che fanno "disdoro" ad una piazza Grande rimessa, ma
speriamo che duri, in bello.

Gli slalom tra il traffico per


raggiungere la Stazione M.ma
Una strana soluzione quella, ormai da anni,
scelta dagli uffici comunali preposti per
l'attraversamento del tratto compreso tra
la Stazione Marittima e il tratto di strada
che proviene da piazza del Logo Pio.
Le strisce pedonali coprono, solo in parte,
i tre tratti di strada da attraversare.
Sarebbe proprio il caso che gli "addetti" si
recassero sul posto, effettuassero un controllino, accertassero l'estrema pericolosit prima che possa accadere spiacevoli
incidenti.

Una frana continua


I 5stelle saranno anche destinati a governare il paese secondo le profezie dei loro
"santoni" e, stando ai sondaggi, potrebbero addirittura conquistare il Comune di
Roma. Ma se dobbiamo esprimere un giudizio su quello che stanno combinando
nelle poche amministrazioni comunali che
stanno dirigendo, questo sarebbe completamente negativo.
A Parma il sindaco Pizzarotti vive in una
specie di limbo, non si capisce se sia ancora un "sopportato" o destinato alle prossime elezioni ad essere giubilato; a Gela, a
distanza di poco pi di un anno, il sindaco
stato sfiduciato; a Quarto, un comune in
provincia di Napoli, un consigliere comunale dei 5stelle sotto accusa per voto di
scambio colpevole di avere ricattato la

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e
r
u
t
lo a
g
i
Sp
neosindaca; a Livorno gi tre consiglieri
hanno abbandonato il gruppo del movimento grillino rendendo problematica la
sopravvivenza del Sindaco Nogarin.
Intanto stata espulsa dal gruppo parlamentare una deputata rea di non aver versato le quote dell'indennit.
Insomma comincia ad essercene gi abbastanza per sconsigliare gli italiani a votare, per mera protesta, un movimento che
dimostra, giorno dopo giorno, di non avere n capo n coda.

Ognuno deve fare


il suo mestiere
Riccardo Muti, parlando del declino della
musica italiana - durante un'intervista al

direttore del Corriere della Sera - in un


passaggio nel quale vengono citate le performances di Bocelli ed Allevi, dice solo:
"Ognuno deve fare il suo mestiere, io ho
molto rispetto per le canzonette e per il
pop".
(dal Corriere della Sera di gioved 24 dicembre, pag.23).

Dio li fa e poi li accoppia


Complimenti!
Beppe Grillo - il vate - e Matteo Salvini l'esegeta - hanno insieme scatenato una
violenta polemica contro il governo Renzi,
ormai responsabile di tutto e di pi.
Questa volta Grillo lo accusa di avere provocato l'aumento delle mortalit del paese
durante l'anno ed ha ritenuto risibili gli interventi per scongiurare lo smog. Matteo
Salvini, a sua volta, ha accusato governo e
comuni (non ha precisato se anche quelli
leghisti) di non avere assunto provvedimenti contro questo incipiente pericolo.
Non conosciamo ancora le capacit miracolistiche dei due "duci": vorremmo che le
esternassero a noi poveri tapini.
Ma com' bello e comodo stare all'opposizione, vero Sindaco Nogarin?

Anna Maria Marliani,


la nostra cara unica maestra
@Il dovere di ricordare la propria maestra semplicemente unesigenza del cuore. E la
maestra che, almeno per la mia generazione che ha avuto la maestra unica per ben cinque anni,
rimane incisa in modo indelebile e gioioso nel proprio cuore. Nessun altro insegnante cos
determinante nella nostra vita di studi e di scuola. La nostra maestra Anna Maria Marliani, alle
Pilo Albertelli di Livorno negli anni settanta, stata un esempio di donna capace, di profonda
dedizione allinsegnamento, di dinamismo e di continua presenza. Francamente non ricordo di lei
periodi di assenza o di supplenti che la sostituissero. Lei cera sempre e forse anche grazie alla
nostra energia la mantenevamo in forze e salute. Ricordo con vigore che nella sua normalit e
semplicit (anche nel vestire), con la capigliatura assai spesso movimentata lei sapeva condurre
una classe di ben trenta alunni non stinchi di santo. Almeno io e Alessandro Corvaglia (ma non
eravamo i soli) la vivacit ce lavevamo impressa negli occhi, nelle gambe, nelle braccia e nella
lingua: fatto che nel periodo in cui si doveva girare il film Pinocchio, entrambi venimmo
fotografati per far parte della selezione per la scelta del burattino. Oggi, riflettendo, Andrea
Balestri, il prescelto, stata scelta azzeccatissima. Noi non potevamo certo competere per la
nostra troppo esuberanza, che non aveva limiti e freni. La maestra mi chiamava argento vivo e
non erano affatto rare le punizioni dietro la lavagna delle classi vicine.
Grazie alla caparbiet di alcune meravigliose compagne, belle allora e ancora bellissime oggi,
abbiamo iniziato a ritrovarci per riassaporare, da adulti, quei meravigliosi anni. Avevamo in
cantiere anche lincontro con la nostra maestra, aggiornata del nostro ritrovarsi, che da tempo
aveva scelto di vivere con la figlia a Courmayer. Avevo anche scovato tra i ricordi conservati in
soffitta quaderni e giornalini di scuola dellepoca, con i suoi giudizi, da ri-leggere tra noi. Non
siamo riusciti a ri-vederci: ci ha lasciato nel mese di novembre per altri lidi. Dovunque sar la
immaginiamo, con gioia, sempre attivissima, appassionata nella sua vocazione di insegnante,
capace di portare novit, creativit ed entusiasmo, anche grazie alla nostra vivacit, che non
potr certo mai dimenticare, ovunque si trovi. Per questo le siamo e le saremo sempre vicini. Ogni
occasione di incontro tra noi sar motivo di una sua viva presenza nella bellezza del ricordo.
Grazie cara maestra Anna Maria Marliani, una parte di ci che di positivo e di bello in noi
anche merito tuo! (Luca Lischi)

Livorno

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11

IL PROVVEDIMENTO DELLA GIUNTA COMUNALE A FAVORE DEI MENO ABBIENTI

Varato il Reddito di Cittadinanza


di Cristiano Toncelli

Di recente la giunta livornese ha varato un


provvedimento a favore dei meno abbienti
che stato chiamato "Reddito di Cittadinanza". Va premesso che nella Grillo-visione esso costituisce un caposaldo del programma del non-partito (anzi, del non-programma, perch su molti temi le idee del
Movimento sembrano eteree e mutevoli
come gli umori della Rete). Nelle intenzioni
dovrebbe essere un reddito minimo garantito a tutti.
Ma quello che adesso abbiamo a Livorno
effettivamente tale? Primo aspetto, il provvedimento della giunta consiste in 500 euro
mensili che vengono riconosciuti ad appena 100 soggetti. Questo ne rende l'applicazione molto limitata, perch purtroppo oggi
la fascia di persone in grave bisogno
molto pi ampia. Ai pochi che lo otterranno si contrappongono quindi i tanti che
rimarranno senza, tanto che ci si pu chiedere se invece di concentrare 500 euro in
cento mani non era meglio distribuirne 250
in duecento (se non 100 in cinquecento).
Inutile far notare che in questi altri casi non
si sarebbe potuto lanciare il trionfale messaggio del "abbiamo realizzato il Reddito
di Cittadinanza". Senza contare poi che le
risorse disponibili nel bilancio comunale
hanno garantito la copertura del provvedimento solo per sei mesi, il che conferma
che pi che di un vero e proprio reddito si
parla in realt di un contributo sociale a
termine. Una specie di "social card... gold
edition", insomma.
Infine, sempre riguardo le risorse stanziate, 500 euro per 100 famiglie per 6 mesi fa
una spesa complessiva di 300.000 euro. Va
ricordato allora che giusto a febbraio 2015,
appena dieci mesi prima, il bilancio del sociale era stato guarda caso decurtato della
stessa cifra. Un gioco a somma zero, quindi. Da una forza politica nuova ci saremmo
aspettati un'analisi trasparente di come
vengono spese le risorse che il comune
destina al sociale (oltre trenta milioni l'anno) e quindi una loro allocazione in modo
pi equo e distribuito possibile, non un
provvedimento che sembra costruito per
poter dire di "aver piantato la bandierina".
Si sa, la politica tende in generale a magnificare quel poco che fa. I pentastellati in
questo dimostrano di non fare per nulla
eccezione.

Alle Benci lalunno straniero


trovaaccoglienzadaoltre20anni
di Mario Lorenzini

In Italia sono circa 800mila gli studenti


stranieri che frequentano la nostra scuola e a Livorno c una scuola che da quasi venti anni accoglie alunni stranieri di
una diecina di nazionalit. Inizi con gli
albanesi, che ancora sono in maggioranza, e lultimo stato un filippino.
Valutazione nella cultura di provenienza. Alunni identit e integrazione
LAssociazione Cultura Mediterranea
e la Scuola Benci hanno portato alla ribalta un aspetto di rilevante importanza
in questo particolare momento e precisamente lopera di una Scuola che da
quasi venti anni,appunto,accoglie annualmente in aumento i bambini dalla Materna alla Primaria.C entusiasmo negli
insegnanti della Benci - e questo essenziale - per il loro lavoro tuttaltro che
facile che merita di essere sottolineato.
Il lavoro inizia alla Materna seguendo la
normativa ministeriale vigente che va
sotto il nome di RACCOMANDAZIONE.
Diritto di accoglienza in qualunque periodo dellanno scolastico.
Diritto alla socializzazione con la classe.

La collaborazione con i genitori viene richiesta nella maggior parte dei casi e
viene accettata.
La Benci ha ormai collaudato il lavoro di
integrazione anche grazie alla disponibilit di tutto il personale.
E a conclusione delle relazioni svolte dalla Direttrice prof.ssa Valente e da due docenti della primaria e della elementare stato presentato un filmato realizzato con la collaborazione dei genitori che ha meritato gli
applausi di tutti i presenti.
Ha fatto seguito una esibizione musicale costituita dagli alunni delle varie nazionalit.
E interessante fatto notare che alla Benci non ci sono mai state situazioni di disagio in occasioni di eventi religiosi.
E interessante conoscere alcuni dati relativi alla presenza i alunni stranieri nelle scuole cittadine
DD MICHELI PERCENTUALE 10,83
DD DE AMICIS PERCENTUALE 3,25
DD BENCI PERCENTALE 25,64
IC DON ANGELI PERCENTUALE 4.80
IC MICALI PERCENTUALE 4,50
IC BOLOGNESI PERCENTUALE 5,16
CD CARDUCCU 1,55
CD COLLODI 2,66
CD BRIN 1,49
CD LA ROSA 1,62

Le scuole A. Benci di Livorno

12 Livorno

e-mail: ilcentro.livorno@gmail.com

Un vivace siparietto durante la conferenza stampa di fine anno del primo cittadino

Il Sindaco e il ...Dello Sbarba


(e.d.s.) - E durata esattamente 94 minuti
lintervento del Sindaco nel corso conferenza stampa di fine danno: un record assoluto e che ha rischiato di mettere letteralmente k.o. tutto il folto pubblico compresa, nelle prime file, lintera dirigenza della struttura comunale.
Per la verit il Sindaco allinizio della sua
enciclopedica e, in alcuni passaggi, anche noiosa relazione ha iniziato con un
scoop dedicato allo scrivente: nellannunciarne la lunghezza aveva assicurato che
avrebbe, comunque, finito in tempo, per
consentire al Dello Sbarba di intervenire: ho brevemente replicato assicurando
il Sindaco che le domande ci sarebbero
state.
Sempre per proseguire nella mega conferenza il sindaco ha parlato di tutto, ma
proprio di tutto, anche delle aree verdi riservate ai cani e poi, quasi in chiusura,
quando proprio luditorio cominciava a
dare segni evidenti di stanchezza consbadigli - occhiatina ai giornali - sgranchimento gambe, giratina ai servizi igienici il nostro si buttato con ardire e ardore nella polemica contro lEuropa delle
banche, dei burocrati: niente a che vedere, ha aggiunto, con qualche ragione, con
lEuropa che avrebbero voluto Altiero
Spinelli ed il francesce Robert Schuman .
A questo punto sono bruscamente intervenuto facendo presente al Sindaco di
avere omesso di ricordare, tra i padri dellEuropa, Alcide De Gasperi e Konrad
Adenauer che, insieme a Schuman, sono
stati i tre grandi padri dellEuropa Unita:
un progetto di grande rilevanza politica
che, purtroppo non ha avuto lo sviluppo
sperato.
Al termine dellinfinita prolusione, ho preso, per primo, la parola in qualit il deca-

Il sindaco Nogarin alle spalle di Dello Sbarba


quasi per controllare di ci che stava scrivendo. Foto Onorati

no dei giornalisti livornesi.


La prima domanda ha riguardato la risicata maggioranza, di cui dispone il gruppo 5stelle appesa ad un voto dopo luscita, a seguito delle vicende AAMPS, di
tre consiglieri, anche se, ho aggiunto,
sempre possibile, in questi casi, il supporto della Croce Rossa, alias la disponibilit di qualche consigliere eletto in
liste civiche in cerca di una comoda ed
invitante seggiolina a soccorrere maggioranze risicate: ai tempi della Prima Repubblica costoro venivano definiti gli
utili idioti.
Il Sindaco nella replica ha manifestato
certezze sulla tenuta, non escludendo
leventualit di nuove alleanze.
La seconda domanda ha riguardato i mo-

tivi del voto contrario del comune di Livorno allapprovazione, in sede di conferenza dei sindaci, dello statuto previsto
dalla legge di riforma delle Province. Avendo il comune capoluogo un numero di elettori superiore a quello di tutta la provincia, il voto di Livorno, anche per la sistematica assenza dei rappresentanti dei comuni elbani, determinante per lapprovazione di uno strumento essenziale per il
funzionamento di quello che resta delle
Province: si tratta, in effetti, di un voto
tecnico e non politico.
Il sindaco Nogarin ha giustificato il voto
contrario proprio perch il movimento
5stelle, a livello nazionale, si dichiarato
contrario alla riforma. In sostanza, allo stato attuale, Livorno risulta essere lunica
provincia italiana a non avere approvato
uno strumento indispensabile per il normale funzionamento dellente.
Tutto qua, cari lettori: i servizi pi completi ed esaustivi sulla mega relazione
li avrete sicuramente letti sui due quotidiani locali. Il giudizio complessivo
sullexploit del Sindaco Nogarin che
indossava, finalmente, un bel vestito
scuro con cravatta, resta ancora largamente in sospeso: vediamo cosa sar
capace di fare, insieme alla sua giunta,
per superare la grave crisi che ancora
avvolge la nostra citt.

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Livorno

13

Cosa ci portiamo dietro dell'anno che abbiamo appena lasciato alle spalle

Tra sospetti di collisioni


e venticello di realismo...
di Franco Spugnesi

Il periodo natalizio trascorso in maniera


regolare. Il sindaco Nogarin non ha impedito
lavvento di Babbo Natale, nonostante la casacca rossa che gli aveva fatto sorgere sospetti di collusioni con il vecchio PD, con i
poteri forti e con tutti gli avversari che ostacolano il sorgere delle cinque stelle sul cielo
di Livorno.
Purtroppo per neppure il buon vecchio
sembra in grado di aiutare a risolvere i problemi della citt specie se si continua ad affrontarli senza il necessario realismo.
Da diciotto mesi, da quando cio iniziata
lavventura dellamministrazione cinque stelle senza che i nuovi amministratori potessero contare su un training adeguato ad amministrare una citt, abbiamo assistito a una
parata ideologica, una continua riproposizione della superiorit morale del movimento
su ogni possibile argomento, un volersi distinguere per proporsi come il giustiziere
delle inadeguatezze e delle collusioni delle
amministrazioni precedenti. Peccato, perch
allinizio in molti guardavano con attenzione, se non con simpatia, a questa novit fortunosamente arrivata a Palazzo Comunale.
Non so se qualcuno si prende la briga di fare
periodicamente rilevazioni sul gradimento

Il Sindaco Nogarin e la giunta durante la conferenza di fine anno. (foto Onorati)


della giunta e del sindaco tra la gente, ma la
sensazione, che molti condividono, che
loriginale simpatia stia svanendo nel pubblico e che ormai solo le schiere telematiche e
pentastellate siano incrollabilmente certe di
aver sempre ragione.
Questo non sarebbe niente se certe scelte
come quelle adottate per lAamps coinvolgessero cittadini, lavoratori, uomini e donne di questa citt. Portare i libri in tribunale, sia pure richiedendo il concordato di con-

tinuit, una scelta ideologica. Il sindaco


lunico a vedere la positivit per bene comune che, invece, certa per il debitore, ma
totalmente insopportabile per i creditori che
gi pochi anni orsono concordarono di spalmare i loro crediti (e vedono intanto saltare
la rata 2015) e cui si chiede di accettare non
unaltra dilazione, ma una riduzione radicale e definitiva di quanto deve avere, spesso
da anni.
Ma anche i fornitori, gli esercenti degli appalti sono la citt. Danno lavoro e reddito ai
livornesi. Salvare lAamps in questa maniera
(ammesso che si salvi) non solo ingiusto ma
forse pi dannoso che non far pagare ai cittadini (come accade da anni) le perdite dellazienda, a meno che la decisione di ci che resta
della giunta sia una mossa per costringere
qualche debitore a chiedere il fallimento di
Aamps per avere la possibilit di affermare
senza dubbi la cattiva amministrazione PD
etc. etc.
La realt consiglierebbe una strada pi ragionevole: aderire alle aperture da parte dei creditori favorevoli ad ulteriori dilazioni nei pagamenti; praticare una rigorosa politica di recupero delle tariffe inevase; un severo piano
industriale di risparmio che probabilmente favorirebbe laccesso ad un mutuo; aderire al
progetto Ato Toscana Costa, che rappresenta per le banche unulteriore garanzia.
Sembrerebbe la cosa pi semplice se osservata con occhi liberi dalla nebbia dellideologia.
Auguriamoci per i 2016, insieme ad anno felice, operoso, pacifico, anche questo venticello di realismo

14 Rosignano

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Barbara Mazzolai, Cecilia Laschi, Valentina Domenici, Michela Soldati, Alessandra Chiarugi

Le eccellenze di Rosignano
Barbara Mazzolai, rosignanese doc, 48
anni,biologa di formazione laureata in biologia marina ha fatto ricerca nel campo della
biofisica al Cnr ed in bioingegneria alla
Scuola Superiore di SantAnna per poi essere chiamata dallIstituto Italiano di Tecnologia dove ricopre il ruolo di coordinatrice del Centro di micro-BioRobotica .
Insieme a Cecilia Laschi stata inserita
nella classifica delle prime 25 donne geniali nel campo della robotica stilata da
RoboHub, la maggiore comunit scientifica internazionale degli esperti di robotica, presentata da ICRE, la pi grande conferenza mondiale su robot ed animazione.
Entrambe immaginano uno scenario ricco di sviluppo per le loro idee. La nostra
concittadina sogna, per esempio, macchine che sappiano interagire sempre pi con
lambiente e con materiali molto simili a
quelli che si trovano in natura.
E stata ospite di eccezione presso il Club
La Carta dove ci ha lasciati allinizio allibiti, e poi entusiasti.
Valentina Domenici si dimessa da assessore con deleghe alla scuola, alla cultura ed ambiente, preferendo giustamente, di optare in favore dei suoi impegni
professionali a livello nazionale ed internazionale.
Valentina Domenici stata lultima degli
assessori del Comune di Rosignano a rilasciare unintervista a Il Centro: sul numero di novembre, con estrema sobriet
e concretezza, aveva declinato i suoi pro-

CHIUSO IL MARTED

getti relativi alle tre importanti deleghe che


ricopriva come assessore.
Nata del 1977, ha scelto di dedicarsi, a
tempo pieno, alla sua prestigiosa professione: quella di ricercatrice a tempo indeterminato e docente di chimica allUniversit di Pisa a cui, negli ultimi tempi, si era
aggiunta quella della nomina di membro
del direttivo della Societ Italiana di Chimica Italiana.
Aveva cercato di rimandare la sua partecipazione ad un progetto di ricerca con il
Mit di Boston ma non stato possibile ed
a breve dovr fermarsi a Boston per un
lungo periodo di tempo, da qui limpossibilit di proseguire limpegno, anchesso
gravoso, di assessore nella giunta comunale di Rosignano.
La nostra indagine che tende a mettere in
evidenza le peculiarit femminili di cui
ricco il nostro Comune non si ferma alle
due eccellenze. Vogliamo infatti parlare anche di altre due donne rosignanesi (queste proprio del capoluogo) che si sono
messe in luce con iniziative di particolare
rilievo.
Vogliamo parlare di Michela Soldati, di
professione parrucchiera (ha ereditato l'attivit dalla madre Luana con la quale, in
tempi lontanissimi, lo scrivente, rigidamente in giacca e cravatta (a quei tempi
quasi obbligatori), ballavamo insieme sulla
mitica pista del Circolo Pro Rosignano).
Ebbene Michela, sorprendendo un po
tutti ed aiutata da alcune
amiche e dal Presidente dello Sporting Club (di cui prima o poi dobbiamo riservare
un servizio esclusivo per lintensa attivit che svolge nel
campo dello sport e non
solo), ha realizzato, in piazza
Giosu Carducci, un meraviglioso albero di Natale (nel
riquadro) costruito esclusivamente con bottiglie di plaBarbara Mazzolai, Valentina Domenici e Alessandra Chiarugi stica: questa autentica sor-

presa natalizia, sapientemente illuminata,


ha rappresentato sicuramente la strenna
pi bella ed originale.
A Michela le
pi vive congratulazioni da
parte della redazione de Il
Centro.
Ed infine chiudiamo questa
pagina riservata allexploit
delle donne rosignanesi, con
un elogio anche ad Alessandra Chiarugi, gestrice dell'omonimo bar in via Gramsci che, al posto
delle abominevoli slot machine, ha deciso
di creare una libreria aperta a chiunque
voglia leggere un testo o prenderlo in prestito. Alessandra, divenuta titolare della
gestione del bar da due anni, ha voluto
cos eliminare quelle terrificanti macchine
mangiasoldi per privilegiare la cultura
in una localit dove, per la verit, se ne
sempre fatta poca.
Saranno a disposizione dei lettori libri di
diversa natura, sono previsti anche dei
prestiti o baratti.
Lidea di Alessandra quella di creare uno
spazio di condivisione e di confronto.
In una intervista rilasciata a Il Tirreno ha
espresso l'intenzione di creare, addirittura, un caff letterario con letture di poesie, di articoli culturali, con incontri mirati.
Inutile aggiungere quanto concordiamo
con questa scelta cos intelligente ed acuta: un esempio per il popolo di Rosignano, molto spesso accusato, magari anche
ingiustamente, di essere troppo estraneo
alle esigenze culturali ed educative del
nostro tempo.
Ed anche qui un appello al Sindaco perch non ignori questi fenomeni di spontaneismo culturale ed ecologico.

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Rosignano

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Rosignano Solvay candidato al finanziamento da parte della Regione Toscana

Progetto di "una nuova identit"


Nel corso della conferenza stampa di fine
d'anno il Sindaco Franchi, alla presenza
della maggior parte degli assessori, ha
illustrato i risultati ottenutti dall'Ammonistrazione nel corso del 2015 e anticipato quelli che saranno gli obiettivi per
il 2016.
Di notevole rilievo il programma, regolarmente attuato, in materia di politiche sociali che rappresentano, un po', il fiore all'occhiello del Comune di Rosignano: assistenza alle attivit scolastiche con il trasporto degli allievi nelle localit pi disagiate, la mensa, gli asili nido, i campi di
azione che hanno contraddistinto questa
importante funzione sociale, senza dimenticarem gli impegni confermati per la socie della salute, il trasporto degli anziani,
l'emergenza abitativa.
E' stata intensificata la lotta contro l'eva-

sione fiscale in tutti i settori di competenza mentre si cercato di contenere al massimo il livelllo dell'imposizione fiscale che
rimasta invariata ma senza dimenticare
l'intensificazione della lotta contro l'evasione fiscale che sar ulteriormente intensicata nel 2016.
Per il 2016 sono previsti interventi per migliorare il decoro urbano mentre sono partite le gare di appalto riguardanti il Museo
Archeologico, la Villa Pertusati, la passerella di Castelnuovo.
A seguito delle disponibilit finanziarie
legate al superamento del patto di stabilit sono previsti ulteriori, importanti interventi per il miglioramento del decoro pubblico un po' in tutte le localit del Comune.
A tale proposito il Sindaco ha annunciato
di avere presentato alla Regione Toscana
la candidatura per il finanziamento del pro-

getto di "una nuova identit" per Rosignano Solvay che, se finanziato e realizzato, consentir una pi organica e razionale
sistemazione del centro in una logica "unificante" dei due tronconi che dividono la
localit.
Per quanto riguarda Scapigliato previsto
un investimento di circa 20 milioni di euro
che prevede la realizzazione di un impianto di biostabilizzatore.
Ed infine, ultimo fiore all'occhiello, la prossima firma di un accordo tra la Soc. Solvay
ed il Comune per la utilizzazione dello storico Teatro Solvay, un autentico gioiello
che, dopo tanti anni di anonimato, potr
tornare "in luce ed in auge" :
un evento attesissimo e che recupera al
territorio una strattura importante al servizio della cultura e dell'intrattenimento qualificato.

TRA CONFINDUSTRIA LIVORNO


E IL COMUNE DI ROSIGNANO

re bisogni e opportunit da cogliere allinterno dellAccordo. Abbiamo voluto


costituire una corsia preferenziale
spiega Il Sindaco Alessandro Franchi
per permettere alle imprese che vorranno insediarsi a Rosignano, sfruttando le
misure incentivanti previste dallAccordo
di Programma, di relazionarsi efficacemente con le strutture comunali competenti, una sorta di rete a Km zero per superare burocrazie e tempi morti. Anche
lAssessore Piero Nocchi sottolinea la
positivit dellIntesa: E evidente che il
ruolo del Comune allinterno dellAccordo debba essere quello di portare allattenzione del Ministero e della Regione
quelle che sono le problematiche del territorio, con particolare attenzione al tema
energetico del parco industriale, affinch
questo importante percorso ci permetta di
prevenire situazioni di crisi ancora pi
forti e definire la strada per un effettivo
rilancio dellarea livornese.
Il Presidente di Confindustria Livorno Alberto Ricci, dopo aver richiamato limportanza fondamentale del problema energetico per il distretto industriale di Rosignano, segnatamente al complesso Solvay,
ha confermato che lenergia, insieme allattrazione di nuovi investimenti, rappresentano gli asset strategici per il rilancio
delleconomia territoriale. La Struttura
di Coordinamento costituisce una reale innovazione nei rapporti tra Confindustria

e le Istituzioni continua il Presidente


Alberto Ricci poich consente di avere
a disposizione uno staff di specialisti sia
dellAmministrazione Comunale che di
Confindustria, che facilitano e incentivano i progetti per le iniziative relative a nuovi
insediamenti produttivi o allampliamento
di quelli gi esistenti.
Faranno parte della Struttura Temporanea
di Coordinamento: per il Comune di Rosignano M.mo Gabriele Gasparini, quale referente delle attivit legate allAccordo di
Programma e Roberta Lorenzi, responsabile dello Sportello Unico Attivit Produttive; per Confindustria Silvia Civalleri per
la parte economica e gli strumenti finanziari, Lucia Ginocchi per le questioni inerenti le bonifiche e i rifiuti, Gabriele Martelli per la pianificazione, gli strumenti
urbanistici, le infrastrutture e ledilizia.

Al via
la Struttura
Temporanea
di Coordinamento
Alla presenza del Sindaco Alessandro
Franchi e dellAssessore Piero Nocchi,
del Presidente di Confindustria Livorno
Alberto Ricci e del Direttore Umberto Paoletti si svolto questa mattina un incontro di approfondimento sulle tematiche legate allAccordo di Programma per il rilancio dellarea Livornese, rivolto alle imprese del territorio. Liniziativa stata
loccasione di sottoscrivere il Protocollo
dIntesa per la costituzione di una Struttura Temporanea di Coordinamento tra
Confindustria e il Comune di Rosignano
che avr il compito di avviare una stretta
collaborazione tra lamministrazione comunale, impegnata a definire le azioni e i
contenuti del Progetto di Riconversione e
Riqualificazione Industriale (P.R.R.I.) insieme alla Regione Toscana e al Ministero dello Sviluppo Economico, e il sistema
dellindustria locale, che dovr evidenzia-

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Montecatini val di Cecina

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NEL COMUNE DI MONTECATINI VAL DI CECINA

Unassociazionismo molto attivo


di Sandro Cerri
Lassociazionismo caratterizza senzaltro
positivamente una societ ed un territorio. Vi sono diverse forme di associazionismo molto diffuse in Italia, da quella del
volontariato, a quella sportiva, di promozione turistica, culturale ecc..
Fortunatamente anche nel Comune di
Montecatini Val di Cecina non mancano
le Associazioni di vario genere, che, ognuna per la propria parte ed il proprio scopo,
contribuiscono positivamente alla qualit della vita dei cittadini montecatinesi.
Sul fronte del volontariato, sono attive sul
territorio tre associazioni storiche che
svolgono egregiamente un servizio sociale
rivolto soprattutto agli anziani. Si tratta
del Comitato della Croce Rossa Italiana
di Montecatini, che svolge anche servizio sanitario con ambulanza e protezione
civile, la Pubblica Assistenza Humanitas
di Ponteginori e la Associazione Volontari Val di Sterza di Gabella. E indubbio
queste tre Associazioni di volontariato
svolgono quotidianamente un servizio encomiabile ed insostituibile per i cittadini,
che le Amministrazioni pubbliche da sole
non riuscirebbero certo a svolgere. Negli
ultimi tempi si aggiunta, alle tre tradizionali, anche una nuova associazione la Era
Val di Cecina, con sede a Montecatini,
costituita da radioamatori qualificati che
possono essere molto utili in casi di criticit particolari (in caso di particolari eventi
atmosferici, scomparsa di persone ecc..).
Montecatini, i suoi borghi ed il suo territorio, rappresentano anche luoghi di interesse turistico e culturale. A questo proposito sono attive due associazioni affiliate alla Pro Loco, un Comitato di associazioni, e tre associazioni culturali, di cui
una di recente costituzione. A Montecati-

Panorama di Montecatini Val di Cecina


ni infatti attiva da tanti anni la Pro
Montecatini, che organizza eventi estivi e non solo, ed ha anche il merito di
organizzare i tradizionali fuochi pirotecnici in occasione della Fiera di Montecatini ogni 9 Settembre. A Sassa attiva
invece la Pro Loco San Maritino, che
principalmente organizza eventi estivi in
questo caratteristico Borgo. A Gabella
presente infine il Comitato Festeggiamenti La Gabella, noto soprattutto per
lorganizzazione della annuale Festa
della Protezione Civile.
Questa Associazioni collaborano attivamente con lAmministrazione Comunale
in occasione dellorganizzazione dei vari
eventi estivi, mettendo in campo un cartellone di iniziative ed eventi di primordine.
Per le associazioni culturali presente la
Associazione Weed a Ponteginori, costituita soprattutto da giovani e, a Montecatini, da pochi giorni, attiva la Associazione culturale La Torre, che si
propone di organizzare eventi culturali,
nonch di creare un centro di lettura
per i cittadini di Montecatini.

CA.PA. TER

Vi anche una associazione particolare,


che si occupa di teatro, ovvero l Associazione definita Piccolo Teatro Montecatinese, che ha il merito di far avvicinare al
teatro e alla recitazione anche le persone
comuni che, anche se in forma amatoriale,
contribuiscono a creare qualcosa di inusuale per un piccolo paese.
In ultimo le associazioni sportive, il G.S.
Ponteginori 1929, storica associazione
sportiva fondata appunto nel 1929, che gestisce anche gli impianti sportivi e e la storica piscina di Ponteginori, il Gruppo
Amatori Calcio di Ponteginori, e la pi
recente Associazione Sportiva Montecatini, alla quale stata affidata la gestione
del restaurato campo sportivo di Montecatini, in localit La Miniera.
Come si pu notare quindi, lAssociazionismo a Montecatini Val di Cecina molto
attivo e variegato nei vari settori di attivit
e contribuisce quindi fattivamente a dare
risposte concrete ai cittadini di Montecatini, si sul fronte sociale e sanitario, sia sui
fronti meno impegnativi ma altrettanto importanti come quello turistico, culturale e
sportivo.

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Cultura

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Il bugiardo
di Massimo Cappelli
Chi di noi, nella vita, ha conosciuto persone che non mantenevano promesse o
che dicevano palesi falsit? Penso tutti.
Nella pratica quotidiana abbiamo imparato a distinguere coloro dei quali potevamo fidarci da coloro sui quali non fare affidamento. Lamico che le sparava pi
grosse diveniva il bomba e tutto finiva l.
Diverso quando hanno questi comportamenti coloro che ambiscono a ricoprire
incarichi pubblici; la cosa assume una importanza decisamente pi rilevante.
Si pensi alla cultura anglosassone. Molti
aspetti non ci appaiono condivisibili, ma
su alcune questioni, queste popolazioni
mantengono una rigidit che proviene
dallanimo puritano e protestante: le tasse vanno pagate, le bugie non vanno dette.
Molti uomini politici decadono se sorpresi
a mentire. Vi ricordate il Presidente Clinton? Si dovette dimettere non tanto per
lepisodio di sesso extraconiugale che
aveva compiuto con una giovane stagista, quanto per averlo negato ed essere
poi stato smentito dai fatti.
In Italia non cos. Daltra parte la nostra
cultura cattolica, se impone restrizioni severe, pronta al perdono e alla remissione del peccato. Lindulgenza ne fa parte,
basta il pentimento per il superamento del
peccato.
Ma perch parlare della bugia e del bugiardo? Mi sembra opportuno un approfondimento per avere un approccio meno
superficiale davanti alle dichiarazioni
pubbliche dalle quali, a livello locale e nazionale, siamo quotidianamente sommersi e se possibile fornire alcune chiavi di
lettura.
I media purtroppo da tempo esercitano
sempre pi la mera funzione di riportare il
detto, lenunciato, senza unopera di
approfondimento, confronto ,verifica oggettiva. La necessit della notizia fa da
padrona su tutto. Domani un altro giorno e molto si conta sul fatto che il lettore,
il cittadino, facilmente dimentica, pronto
a assorbire nuove notizie.
E allora vediamo lo Zingarelli che definisce bugiardo semplicemente chi dice bu-

gie o suol dirne e bugia asserzione contraria alla verit.


Un interessante approfondimento ci viene invece dal giornale delle scienze psicologiche State of mind, dove viene descritta la figura del bugiardo compulsivo e del bugiardo patologico.
Mentre il primo mente non per raggiungere un fine specifico ma per abitudine e
perch mentire lo fa star meglio, il bugiardo patologico colui che mente per ottenere qualcosa senza curarsi delle conseguenze. Il primo non manipolativo, il secondo lo , mente per manipolare le persone.
Da un punto di vista psicologico, il bu-

giardo patologico ha interiorizzato il


processo della menzogna, riesce a conviverci difficilmente percepisce il suo
modo di fare come patologico. In altre
parole crede in quello che dice e appare
cos pi credibile anche alle altre persone.
Pertanto il suggerimento finale che spetta a noi verificare con numeri e dati se
quello che ci viene detto pu corrispondere alla realt, e soprattutto non dimenticare con facilit quanto viene detto e
ricordarsene al momento opportuno, ad
esempio quando andiamo a votare.

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Dai Trattenimenti popolari al Giubileo della Misericordia

Le antiche chiese di Campiglia Marittima


di Jacopo Bertocchi
Nel 1880 isidoro Falchi dedica il XVI trattenimento alle chiese e conventi di Campiglia. Inizia dallantica Pieve di San Giovanni (Il Centro; n150; p.21) usando queste parole: Poche erano anche in antico
le chiese di Campiglia. Egli stesso per
ne menziona almeno otto e altri dopo di lui
dedicheranno ai nostri luoghi di culto ricerche pi approfondite e ipotesi che oltre a confermarne una capillare presenza
sul territorio comunale, vedono nel capoluogo un nodo importante e attivo durante tutto il medioevo.
Scrive M.T.Lazzarini: La necessit delluomo di rapportarsi con i luoghi di culto
e il legame che le attivit lavorative hanno
con essi, restituiscono un grande numero
di edifici sacri. Mentre alcuni conservano ancora oggi lantico splendore, o la
sacra destinazione, altri sono scomparsi
del tutto sotto limpeto del tempo, altri
ancora restano visibili pur avendo mutato
luso originario ad altri pi confacenti alle
comunit che nelle epoche si sono succedute.
Tra gli edifici di culto scomparsi o parzialmente riconoscibili nel campigliese esistevano: La Pieve di Santa Maria de Gualda
nei pressi di Cafaggio, attuale frazione di
Campiglia, detta anche La Pieve Vecchia
oggi non pi visibile. Da memorie rinvenute nella Propositura, parrebbe che in
vicinanza dellantico confine tra le comunit di Campiglia e Suvereto - Fontana Fiori
- esistesse unantica pieve da cui provengono le pietre usate per erigere laltare di
San Lorenzo.
La chiesa di San Biagio in Castello appartenente a un convento di frati oggi una
civile abitazione. La prima menzione risale

San Fiorenzo

alla Bolla di Papa Innocenzo III del 1216;


fino al 1631 - anno della peste - era la
destinazione delle reliquie provenienti
dalla chiesa di San Lorenzo, durante la
processione di San Fiorenzo patrono di
Campiglia. Chiesa di SantAnastasio detta di Santo Anastagio o di Santo Stagio
Menzionata nel 1216 in un contratto tra
certi Conti di Campiglia e lAbate di

San Giustiniano in Falesia a Piombino. Nel


1246 il Pievano tra gli obblighi dei cappellani di San Giovanni, aggiunse quello di
farci dire messa il secondo giorno dei
morti. Era situata nei pressi del Palazzo
Pretorio, oggi scomparsa, lattivit cultuale datata 1658.
La Chiesa della Madonna fu sede dellospedale S.S. Jacopo e Filippo nel centro storico. Nel 1445 I carteggi della Repubblica riportano si permette agli uomini di Campiglia di far la compagnia dei
disciplinati in devozione della Vergine
Maria che lanno scorso apparsa a una
donna e ha fatto molti miracoli sar chiusa nel 1785.
Infine, la chiesa monastica di San Pietro
in Acquaviva vicino a Palazzo Magona
nei pressi di Venturina risalente allXI sec.
Non sono noti n i fondatori n la data
esatta di fondazione, oggi adibita a uso
civico ma presenta ancora i resti di una
tribuna triabsidata delloriginaria struttura.
(CONTINUA)

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Cultura

19
7

La testimonianza di Clara Boldrini, ottuagenaria del luogo

Gli antichi lavatoi di Antignano


di Lorenzo Taccini

Della Fonte Vecchia di Antignano molti livornesi D.O.C. hanno soltanto sentito parlare; la maggior parte non ne
conosce neppure lesistenza. Eppure
sulle rive del modesto rio Banditella,
gi botro delle carrozze e poi botro
della Fonte Vecchia, oramai inghiottita da una jungla di arbusti, piante ed
erbacce, si pu ancora visitare la fatiscente struttura di uno dei pi importanti beni culturali e documenti storici
della Anitgnano vecchia, quella che,
in pratica, sorge tra Piazza Bartolommei ed il Castello della cosiddetta Caciaia, fino, procedendo verso Nord, al
suddetto botro con le liminari Via del
Pogetto e Via del Ciliegio.
Purtroppo della Fonte Vecchia, ad oggi,
resta soprattutto la memoria storica
degli anziani abitanti del posto. Andarla a visitare praticamente impossibile. Gi anni fa, dopo una serie di reclami popolari per sensibilizzare lamministrazione comunale ai necessari interventi di restauro, si tent una salvaguardi ed un recupero della struttura.
Purtroppo il tutto si concluse con tante promesse e pochi fatti, se non una
transenna, ancora presente, indicante
il pericolo del luogo. Ma ormai anche
la scritta che la transenna comunale
porta quasi cancellata dallingiuria del
tempo. Eppure un recupero dei vecchi
lavatori, dove le antignanesi di qualche
lustro fa andavano a lavare i panni (e
gli antignanesi al seguito andavano ad
osservare i fondo-schiena delle lavan-

I vecchi lavatoi di Antignano

daie - come ci raccontano, sorridendo, gli anziani del luogo -), sarebbe ancora possibile.
Incontriamo Clara Boldrini, ottuagenaria antignanese, nativa proprio di Antignano vecchia, a poche decine di metri dalla Fonte Vecchia, che ci rende
unimportante testimonianza del valore storico del luogo.
- Qual limportanza storica di questi lavatoi?
Allepoca in cui non cerano le lavatrici, quasi tutti andavano alle conche
pubbliche per lavare i panni. La fonte

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serviva anche per bere lacqua: destate era un bel refrigerio per tutti, fresca
comera!.
- Quindi si tratta di acqua potabile?
Al tempo lacqua si beveva, ma senza tanti problemi digiene. Ricordo che
in estate si creavano vere e proprie
code per poter attingere un po dacqua fresca Io stessa porto ancora
su una mano le cicatrici di una volta
in cui mi ruppi la mano con una bottiglia di vetro!.
- Oltre a questo, c qualche aneddoto particolare che piace ricordare?
Posso solo dire che per lepoca fu un
luogo fondamentale. Oltre e fungere
da lavatoio e fonte di acqua, mi ricordo che durante la guerra il tunnel dal
quale passava lacqua fu utilizzato
anche come rifugio dalle bombe. E
sempre nel periodo della guerra i lavatoi funsero da set per un film in costume che fu girato proprio qui.
- Cosa pensa le gente del posto dellattuale stato di conservazione?
A dire il vero credo che gli abitanti di
Antignano nuova non sappiano neppure che il luogo esiste. Quando ero giovane io, ricordo che cera una signora
pagata dal Comune, addetta alla manutenzione e pulizia dei lavatoi. Oramai, per le vasche non si vedono neppure pi, ed invece questo dovrebbe
essere un cimelio di memoria storica!.
- C qualche soluzione che proponete?
Potrebbe essere unidea anche solo
mandare in loco gli spazzini una volta
la settimana, ma prima necessario
un massiccio intervento di restauro e
pulizia straordinaria. C stato anche
un periodo in cui alcune persone andavano a drogarsi ai lavatoi Ricordo
che lex sindaco Alessandro Cosimi
venne a visitare la Fonte Vecchia e
prese limpegno di restaurare il sito,
invece ad oggi non c niente pi che
una vecchia transenna con uno scolorito avviso di pericolo. Noi tutti speriamo che, una volta per tutte, dallamministrazione comunale dimostrino un
minimo di attenzione verso un importante documento storico della nostra
citt, che continuare ad ignorare sarebbe, quantomeno, vergognoso.

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Cultura

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21

INCITATUS
di Marcello Battini

Per genitori sintendevano i padri e


le madri per i quali, in seguito, si
user laggettivo naturale. Questa
attribuzione si rese necessaria
quando furono introdotte altre figure genitoriali: padre putativo, genitori adottivi, etc. Non amo queste
indicazioni, ma ne comprendo la
ragione giuridica e lopportunit politica.
Mi sfugge, invece, la ratio giuridica
(quella politica ovvia e chiaramente disonesta) in base alla quale, si
vuole assegnare lo status di genitore di un minore, anche agli omosessuali che volessero farne richiesta, nonostante le loro scelte sessuali e la conformazione dei loro
organi sessuali non consenta loro,
n naturalmente, n artificialmente, di procreare.
Questo andazzo mi fa tornare alla

mente un dettaglio di storia riguardante lantica Roma (caput mundi,


da distinguere dalla roma moderna
caput stercore). La nomina a Senatore, da parte dellimperatore Caligola, del suo cavallo di nome Incitatus, non frutto, come si leggeva
nei libri di storia
delle
scuole medie,
della
mente pazza
di Caligola,
ma scelta deliberatamente provocatoria per affermare (urbi et
orbi) la marginalit politica
del Senato di
Roma.

Questi due fatti di cronaca sono distanti nel tempo, ma vicini concettualmente. Nel primo caso si dileggia unimportante istituzione pubblica (il Senato di Roma) molto importante per il popolo romano, nel secondo caso oggetto di scherno
una figura privata (il genitore, in
particolare la figura paterna) molto
importante per qualsiasi bambino
(ecco la disonest del fatto).
Propongo allora, che laggettivo da
usare per indicare questa nuova
forma di genitorialit, sia incitato.
In questo modo se qualcuno, nel
corso dei secoli futuri, sopravvivr
a questo nuovo diluvio universale
parolaio, comprender che nei
secoli passati, una qualche forma
dintelligenza era sopravvissuta allo
scempio ed al degrado culturale del
XXI secolo.

22 Cultura

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Ne parliamo con Alberto Paloscia e Alessio Pizzech

LA STAGIONE LIRICAAL GOLDONI


di Angela Simini
Non v dubbio che la Stagione Lirica
2015/2016, prima programmazione della
nuova gestione della Fondazione Goldoni, abbia avuto inizio con grande successo di pubblico e di consensi: teatro
affollatissimo nelle due repliche di ogni
rappresentazione, una presenza rilevante di giovani entusiasti, applasusi scroscianti a scena aperta, fattori ai quali va
ad aggiungersi una proposta di titoli pi
ricca del solito. La parola ad Alberto Paloscia, direttore artistico della lirica e ad
Alessio Pizzech, regista del dittico Cavalleria Rusticana e Zanetto di Pietro
Mascagni.
Siamo pienamente soddisfatti di aver
puntato sui giovani - ci tiene a sottolineare il direttore artistico - per formare
le nuove leve di artisti e di spettatori.
Gli studenti hanno risposto in gran numero, coinvolti fin dallinizio delle prove, alle quali hanno assistito e addirittura partecipato come figuranti: non si
aspettavano che il melodramma fosse
un operazione cos complessa ed insieme esaltante
- A che cosa si devono i numerosi titoli
del cartellone 2015/16?
La programmazione lirica dipende dalle risorse a disposizione. Questanno il
nostro teatro di tradizione ha ricevuto
maggiori introiti in quanto piaciuto il
progetto triennale presentato allinizio
del 2015 (presidente Paolo Demi) che
presenta una definita progettualit su
Mascagni, musicista simbolo della cultura livornese. In questo scorcio del 2015
abbiamo messo in scena ben due opere
Traviata e il dittico Cavalleria - Zanetto rispettivamente con i giovani
corsisiti della Masterclass del Laborato
Lirico (istituzione del nostro teatro) e
con le giovani leve di Opera Studio (Laboratorio comune ai tre teatri di Lucca,
Pisa e Livorno, attivo del 2001, grazie al
quale nel 2012 ci siamo aggiudicati il
Premio Abbiati). Altra direttiva della
Fondazione stata quella di attuare la
politica della collaborazione e coproduzione con i teatri della Toscana e non
solo: abbiamo infatti portato in scena
anche il Simon Boccanegra, un allestimento ben riuscito, prodotto dal Teatro Verdi di Pisa, in coproduzione con i

Risoluzione
Normale
Alberto Paloscia

Alessio Pizzech

Teatri di Livorno, Lucca e Teatro Sociale di Rovigo. E per il 2016 abbiamo ancora due titoli importanti lAida regia
di Zeffirelli e Butterfly, achesse coprodotte con Pisa, Lucca e Rovigo. Non
tutto, prosegue il nostro impegno su
Pietro Mascagni, un musicista che non
merita di essere dimenticato. Si dovrebbe fare un Festival dedicato a Mascagni, ma servono tanti fondi.
- Ma negli anni 1990 - 2000 (presidenza
Marco Bertini) si sono celebrati i Centenari delle opere di Mascagni realizzandone lallestimento, iniziativa che il Maestro De Bernart definiva gi allora Festival per Mascagni. La Comunit Europea come corrisponde in proposito?
Il direttore generale della Fondazione,
Marco Leone, si sta adoperando per ricercare fondi europei a sostegno del
progetto. Intanto si pu riconoscere che
soprattutto il lavoro con i giovani del
Laboratorio Lirico e di Opera Studio sta
dando buoni risultati: potrebbe essere
una carta vincente per tenere aperto il
teatro e per continuare a produrre!
Sentiamo ora Alessio Pizzech, che da
anni collabora col progetto giovani.
Alessio Pizzech si avvicinato allo spettacolo con lentusiasmo di un bambino
che scopre la vita del Circo, dove, nel
tempo libero, lavorava come stalliere, poi
come Clown affascinato dai viaggi, dagli spostamenti, da quel mondo fantastico fatto di pericolo e di poesia in cui
si passava dal niente allimpianto del
tendone e del tutto, soltanto col proprio fare, come racconta lui. Ed intanto
ha perfezionato gli studi classici e quelli musicali col M Preziosi, di recitazione con Enzina Conte e Padre Davanzati.

Raggiunse cos la consapevolezza che


il teatro finzione e realt insieme, una
dialettica di opposti dialoganti che
escludono il sentire convenzionale. Ha
affrontato la carriera di regista di teatro
e di melodramma a Innsbruck, a Busseto, a Salisburgo. Nel 2016 sar al Teatro
Comunale di Bologna con un nuovo Rigoletto. Al regista Pizzech, che ha curato una regia non scontata e non bozzetistica della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni guidando gli allievi del Laboratorio, chiediamo che cosa ha cercato di trasmettere agli artisti:
Ho voluto offrire la possibilit di uscire dalle convenzioni e dai ruoli consolidati. Il vero e lautenticit devono essere cercati nel sentimento e nellemozione che la partitura suscita. Come regista mi propongo di indagare nella profondit dellespressione musicale, che
traduce il subconscio e la dimensione
onirica del compositore. Mascagni non
pu essere considerato solo un musicista verista, in lui il realismo trasfigurato: il verismo va inteso come visione
oggettiva, ma non ha carattere scientifico. Compito del regista quello di dare
lettura del testo teatrale o musicale: nel
momento in cui misura il suo punto di
vista con quello dellautore, crea un
ponte tra i due mondi, dai quali si esclude lappiattimento culturale
- Quale taglio ha dato allopera? quale
stato il ruolo di Santuzza?
Santuzza il centro e la misura di tutto
quello che accade, forte e determinata,
una donna al di fuori delle convenzioni
sociali, atteggiamento che pagher caro,
con lemarginazione dalla vita del paese.

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prossimi
appuntamenti
Venerd 8 Gennaio, ore 21
VIAGGIO DINVERNO
Marcello Nardis, tenore - Simone Soldati, pianoforte - Musiche di F. Schubert.

Marcello Nardis e Simone Soldati

Luned 11 gennaio, ore 21


ASHER FISCH direttore
Orchestra della Toscana
Musiche di G. Ligeti, G. Mahler
Programma
Gyrgy Sndor Ligeti Melodien, per orchestra (1971)
Gustav Mahler
Sinfonia n.5 versione per orchestra da
camera di Klaus Simon (2014)

Mercoled 20
e gioved 21 gennaio, ore 21
Luca De Filippo in
NON TI PAGO di Eduardo De Filippo
regia Luca De Filippo
Continuando il lavoro di approfondimento sulla drammaturgia di Eduardo, la Compagnia di Teatro di Luca De Filippo propone Non ti pago, una delle pi brillanti
commedie del repertorio eduardiano che
lui stesso defin una commedia molto
comica che secondo me la pi tragica
che io abbia mai scritto.
Uno spettacolo che racconta sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari di unumanit dolente e sfaccendata, che nella cruda realt quotidiana fatta di paure, angosce e miseria - non
rinuncia alla speranza ingenua e illusoria
di un colpo di fortuna che determini un
futuro migliore.
Gioved 28 gennaio, ore 21
Paolo Migone in
ITALIA DI M...ARE
Le virt, gli eccessi, le manie, le abitudini, i vizi e le cattiverie degli italiani.
Paolo Migone racconta come gli italiani affrontano quotidianamente la vita,
dalle difficolt ai rapporti personali
senza trascurare politica e cronaca.
Il punto di vista naturalmente critico

Asher Fisch

Sabato 16 gennaio, ore 20.30


Domenica 17 gennaio, ore 16.30
MADAMABUTTERFLY
Musica di Giacomo Puccini
direttore Valerio Galli - regia Sandro Pasqualetto. Nuova allestimento del Teatro
del Giglio Lucca. Coproduzione con Teatro del Giglio Lucca, Fondazione Teatro
Goldoni Livorno, Teatro Sociale Rovigo

Teatro

ed ironico come solo unattore-regista


visionario come Paolo Migone sa fare.
Il percorso narrativo tocca ambiti semplici come la simpatia generata dai nomi
o i rapporti di vicinato; ma anche pi
complessi come le idee degli italiani che
hanno rivoluzionato il mondo del lavoro e della cultura.
In unora e mezza imparerete a ridere di
voi stessi, delle vostre fisse e, forse, anche a vivere un pochino meglio, con pi
leggerezza.

Periodico mensile
del Circolo Culturale

in distribuizione gratuita
anche presso i seguenti punti:

LIVORNO:
Libreria Nino Belforte,
Via Roma 59;
Libreria Edizioni Paoline,
Via Indipendenza;
Edicola Cairoli, via Cairoli 18;
Edicola Nelli, piazza Cavour 39;
Edicola P.zza Grande,
lato Farmacia Ospedale,
Edicola Bianchi,
via del Porticciolo,
di fronte Camera Commercio;
Edicola Attias, corso Amedeo;
Edicola piazza Matteotti;
Edicola Paolini
(Baracchina Bianca),
piazza S. Jacopo;
Ed. Lo Strillone, viale Italia 113;
Edicola c/o Bar Oasi,
Ardenza Mare;
Edicola Barcellona, via Goito;
Edicola Borghi, corso Amedeo,
angolo via dellOrigine;
Tabaccheria Cioni, via Roma 133;
Tintoria Rossi, corso Mazzini;
Chico Sas, via C. Puini 9;
Ed. Martelli Anna Lisa,
via Meucci 5 (Coteto).
CASTIGLIONCELLO:
Edicola Rossi, P.zza della Vittoria;
Edicola Tognotti, Staz. Ferroviaria;
LEdicola, Via Aurelia 512.
ROSIGNANO SOLVAY:
Edicola Giovannoni, via Allende;
Edicola Vallini, via O. Chiesa.

Paolo Migone

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