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"Verbal Magic" (Juan Tamariz)


D I MA R IA NO T O MAT IS
P UB B L IC AT O IL 2 6 NO V E MB R E

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E' difficile evitare le faziosit nel presentare l'ultimo libro di Juan Tamariz, specie se si
reduci da tre ore intense di magia del grande prestigiatore spagnolo, in questi giorni in tour a
Torino. Da sostenitore sfegatato del suo stile magico, ho letto con straordinario piacere le
pagine del suo Verbal Magic, tradotte in italiano da Francesco Maria Mugnai della Florence
Art.
Verbal Magic un testo davvero insolito. Juan Tamariz era stato invitato a presentare in
radio una serie di giochi di prestigio che dovevano coinvolgere il pubblico in ascolto, e la sfida
era quella di inventare delle illusioni che sfruttassero materiale comune, a disposizione di
chiunque, e funzionassero senza alcun intervento manuale del prestigiatore; tutto doveva
avvenire tra le mani di chi, a casa, avesse seguito le direttive di Tamariz, e produrre un effetto
magico. La totale assenza di feedback da parte degli spettatori costringeva il prestigiatore ad
ideare giochi che funzionassero automaticamente, ma che fossero tutt'altro che ovvi e
"smontabili" da chi era all'ascolto. L'idea di automatismo doveva, inoltre, essere opportunamente occultata, in modo
che - apparentemente - il tutto fosse guidato dal caso pi che dall'attento controllo da parte del prestigiatore delle
mosse via via eseguite. Il risultato fu una serie radiofonica che ebbe enorme successo e che fu pazientemente
trascritta da Gema Navarro nel testo che diventer Verbal Magic.
Il libro pu essere quindi letto a pi livelli: ad un primo livello la semplice trascrizione delle trasmissioni di
Tamariz; ad un secondo livello, lo stesso testo pu essere considerato il prestigiatore che guida nell'esecuzione di
giochi direttamente tra le mani del lettore: seguendo le istruzioni, tutti i giochi possono essere sperimentati da chi
legge con grande stupore; ad un terzo livello, una ricchissima collezione di principi che possono essere utilizzati
dagli illusionisti per i propri spettacoli - in primo luogo i falsi miscugli e tutte quelle sequenze di mosse che sembrano
produrre il caos completo, mentre mantengono inalterate tutte le propriet utili a creare l'effetto magico. L'ultimo
livello, che pu interessare maggiormente i prestigiatori, suggerito ma non esplicitamente "imposto" al lettore, in
quanto tra le pagine di Verbal Magic non c' alcuna spiegazione di "come" gli effetti funzionano: compito dello
studioso decostruire gli effetti presentati e intuirne gli "elementi base" che producono l'effetto finale. Ci rende
particolarmente prezioso il libro, in qualche modo "esoterico" nel suo stile - nascondendo opportunamente i
mattoncini che compongono l'edificio magico ma offrendo, a chi pi curioso, la possibilit di smontare il giocattolo
e scoprirne le meraviglie interne.
La presentazione del libro sul sito della Florence Art particolarmente accattivante (oltre che precisa!):
Immagina gli effetti classici della cartomagia ad esempio, la carta in tasca, il trionfo, l'acqua e olio che avvengono nelle mani degli
stessi spettatori, con le loro carte, senza che il mago tocchi niente, addirittura senza la necessit che il mago sia presente...
Immagina miracoli con oggetti quotidiani (monete, biglietti da visita, foglietti di carta, ecc.) che si realizzano nelle mani di coloro che
sono l con te o a chilometri di distanza...
Immagina dei riti che coinvolgono la parte pi intima di ciascuno di noi, che influiscono sul bene e sul male, sull'amore, sulla fortuna,
sul denaro...
Immagina di poter fare tutto questo in una sala, in un teatro, in televisione e... addirittura per radio! E con tutti gli ascoltatori!
Verbal Magic: una magia nuova, differente, inspiegabile e di grande impatto! Un libro magico in s, perch anche tu, nel leggerlo,
sperimenterai la sensazione dell'impossibile e ti meraviglierai!
224 pagine, geniali come il loro autore.

L'opera ha due illustri precedenti, basati su idee simili: The Book of Oopses (1966) di Chan Canasta e Max Maven's
Mindgames (1984) di Phil Goldstein.

19/04/2015 12:17

Praestigiator.com "Verbal Magic" (Juan Tamariz) (Mariano Tomatis)

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The Book of Oopses di Chan Canasta (Harrap, 1966)

Il primo, in particolare, si propone come "una collezione di esperimenti sorprendenti in cui il libro stesso gioca nel
ruolo di lettore del pensiero". Rarissimo e praticamente introvabile, non si basava (come quello di Tamariz) su giochi
automatici al 100%, ma a volte (come capit tante volte a Canasta) l'effetto poteva non riuscire. La principale
differenza tra il testo di Canasta e quello di Tamariz che il primo si potrebbe definire Picture Magic, basandosi
soprattutto sulla suggestiva iconografia delle pagine a sfondo nero che ne costituivano il contenuto; Verbal Magic
invece il titolo pi adatto per il testo di Tamariz, che sfrutta appunto l'eloquio e l'ambiguit verbale per creare
elaborate illusioni.
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A R T IC O L O

V IS UA L IZ ZAT O

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V O LT E

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19/04/2015 12:17

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