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CEI COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO
AEIT FEDERAZIONE ITALIANA DI ELETTROTECNICA, ELETTRONICA, AUTOMAZIONE, INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI
CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE



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Progetto Data Scadenza Inchiesta
C. 941 15-02-2006


Data Pubblicazione
2006-

Classificazione
211-7; V1
Titolo
Centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici a
radiofrequenza: procedure e finalit di utilizzo



Title







ELETTROTECNICA GENERALE E MATERIALI PER
USO ELETTRICO

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Si attira lattenzione sul fatto che il presente testo non definitivo poich attualmente
sottoposto ad inchiesta pubblica e come tale pu subire modifiche, anche sostanziali
Progetto
C. 941:2006-01 - Scad. 15-02-2006

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APPENDICE A della CEI 211-7

Centraline di monitoraggio dei campi elettromagnetici a
radiofrequenza: procedure e finalit di utilizzo.


Introduzione
LArticolo 13.5.2 della Guida 211-7 fornisce raccomandazioni sullopportunit di eseguire
indagini approfondite per ottenere il maggior numero di informazioni sullandamento
temporale dei campi elettromagnetici, ma non specifica i requisiti di eventuali sistemi
strumentali di monitoraggio continuo utilizzabili allo scopo. Allatto della stesura della Guida
lutilizzazione di tali sistemi di registrazione non era particolarmente diffusa.
In questi ultimi anni, allo scopo di verificare le variazioni temporali dei campi elettromagnetici
a radiofrequenza prodotti da impianti di telecomunicazione in continua e rapida evoluzione, in
particolare dalle stazioni radio base per la telefonia cellulare, si sentita la necessit di
utilizzare tali sistemi di monitoraggio in modo estensivo e capillare, allo scopo di tenere sotto
osservazione lintero territorio nazionale e di individuare eventuali situazioni di criticit.
Le attivit di sviluppo di una rete nazionale di monitoraggio in continuo sono tra laltro
supportate dal DPCM 28 marzo 2002 e dalla Legge Finanziaria 2003. La realizzazione di tale
rete affidata alla Fondazione Ugo Bordoni, la quale si avvale, per gli aspetti puntuali e di
gestione sul territorio, delle sistema delle agenzie ARPA e di un Comitato Strategico
rappresentativo delle Regioni e delle Autonomie Locali per la definizione progettuale
dellintera rete per il monitoraggio dei livelli di campo elettromagnetico (DM 17-10-2003). Alle
ARPA anche affidato il compito della validazione dei dati, prima della loro diffusione
attraverso il Centro di Raccolta Nazionale del Ministero delle Comunicazioni.
1 Caratteristiche generali
Le centraline sono stazioni di misura che consentono di monitorare, in continuo e in remoto, i
livelli di campo elettromagnetico presenti nel punto in cui sono posizionate. I dati acquisiti e
preeleborati vengono poi trasmessi a una centrale di controllo per successive elaborazioni ed
analisi.
Le centraline si compongono essenzialmente di:
uno o pi sensori a banda larga,
un'unit locale di controllo del funzionamento di tutta la stazione,
un'unita di telecomunicazione per colloquiare con la centrale di controllo,
un'unit di alimentazione per fornire le alimentazioni necessarie ai vari componenti.

Tutti questi componenti sono collegati da linee di interconnessione che consentono lo
scambio di informazioni tra i componenti stessi.
Eventuali sviluppi tecnologici, attualmente allo studio, potranno prevedere stazioni di
monitoraggio analoghe a quelle a banda larga ma con sistemi di rivelazione selettivi in
frequenza.
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1.1 Sensore
Le centraline per misure RF possono essere dotate di un unico sensore isotropo a banda
larga, del tipo di quello descritto all Articolo 10.3.1.6 della Guida CEI 211-7.
In alternativa, le centraline possono essere dotate di pi sensori, che rispondono in diversi
intervalli di frequenze, per poter discriminare i contributi al campo elettromagnetico globale
dovuti a particolari tipologie di sorgenti. Un esempio di configurazione utilizzata consiste in un
sensore a banda larga (100 kHz - 3 GHz) per determinare il valore del campo totale ed un
sensore relativo a una sottobanda del precedente intervallo per determinare il contributo dei
soli segnali emessi da trasmettitori per telefonia mobile (860 MHz - 3 GHz).
Il valore di campo elettrico viene solitamente misurato dal sensore a intervalli di tempo
regolari. Tali valori di campo possono essere memorizzati e trasmessi all'unit di controllo
locale.
1.2 Unit di controllo locale
L'unit di controllo svolge le seguenti funzioni:
gestisce il sensore di misura (accensione e spegnimento, programmazione operativa,
diagnostica)
raccoglie dal sensore i risultati delle misure e li memorizza localmente
trasmette i comandi operativi (impartiti dall'operatore o ricevuti dalla centrale di controllo)
alle altre unit della centrale
gestisce il sistema degli allarmi

Parte fondamentale di questa unit la memoria che deve essere di dimensioni tali da
permettere la raccolta di una quantit sufficiente di dati. La quantit di dati memorizzabili
dipende dall'intervallo di tempo utilizzato per acquisirli (risoluzione nel dominio del tempo) e
dal numero di campioni memorizzati per intervallo di tempo, dal numero di bande/sensori
considerati nonch dagli algoritmi di trattamento del segnale e memorizzazione adottati.
Possono essere acquisiti dati per periodi prolungati che, nelle applicazioni usuali (risoluzione
di 6 minuti), arrivano a 1-2 mesi. La memoria pu comunque essere letta ad ogni
trasferimento dati all'unit centrale ad ore prefissate o su comando remoto. Affinch siano
sempre memorizzati i dati dell'ultimo periodo disponibile, le centraline sono generalmente
dotate di una memoria ciclica, per cui al riempimento della stessa i nuovi dati vengono
sovrascritti su quelli pi vecchi.
1.3 Unit di telecomunicazione
La trasmissione dei dati e la programmazione delle centraline possono essere eseguite in
remoto, verso e da un centro di controllo, o direttamente da un operatore, ad esempio
collegando la centralina a PC via cavo seriale.
Per la trasmissione dei dati in remoto la centralina tipicamente fornita di un modem che
utilizza la rete di telefonia mobile, munito di SIM Card personalizzata, che permette la
trasmissione e la ricezione di chiamate dati. Alcune centraline possono anche disporre di un
modem per rete fissa, da utilizzarsi per applicazioni interne, dove disponibile una linea
telefonica, oppure in zone non coperte dalla rete cellulare, ovvero di sistemi di collegamento
ad una rete satellitare per la trasmissione di dati. Il colloquio con il modem pu avvenire
tramite PC o telefono cellulare per mezzo di messaggi SMS. L'accensione del modem pu
essere programmata dall'utente oppure essere spontanea. Il primo caso viene utilizzato per la
trasmissione dei dati in remoto, attraverso l'impostazione di un orario di accensione in cui la
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centralina chiama il modem collegato al PC e scarica i dati. Il secondo viene utilizzato per la
comunicazione di allarmi, tra i quali, vengono citati, a titolo di esempio, superamento di una
soglia, rientro nelle condizione normali, tensione di batteria troppo bassa, sonda difettosa,
superamento dei limiti della temperatura interna della centralina, approssimarsi al
riempimento della memoria dati, apertura del contenitore esterno. La notifica degli allarmi
impostati pu avvenire, oltre che con un messaggio tramite modem al PC, anche via SMS ad
un telefono cellulare.
Per la trasmissione dei dati via cavo, le centraline sono dotate di apposita linea di
comunicazione.
1.4 Unit di alimentazione
L'unit di alimentazione deve essere in grado di fornire l'alimentazione necessaria a tutte le
altre parti della stazioni di misura.
Le centraline sono generalmente provviste di un sistema di alimentazione autonomo,
consistente in batterie, solitamente ricaricabili, associate nella maggior parte dei casi a
pannelli solari. In caso di batterie ricaricabili queste vengono ricaricate automaticamente per
mezzo delle celle solari ove presenti, e garantiscono l'alimentazione della centralina in
assenza di luce solare. Il controllo del suo stato di carica viene eseguito in remoto. Questo
sistema di alimentazione congiunta, in condizioni di normale luce solare, offre un'autonomia
pressoch illimitata (le batterie tampone hanno infatti una durata minima di parecchi giorni).
Le centraline possono poi generalmente essere connesse alla rete elettrica o alimentate da
batterie supplementari, per applicazioni interne.
1.5 Struttura di sostegno
Oltre alle unit descritte, le centraline sono munite di un apposito palo con basamento su cui
vengono installate. Nel caso in cui la centralina debba essere installata all'esterno, dove gli
agenti atmosferici, forte vento in particolare, possono comprometterne la stabilit,
necessario disporre di un sistema di fissaggio della centralina. Tra i sistemi pi utilizzati vi
quello di porre sul basamento delle apposite borse di zavorra riempite di acqua o sabbia.
Alcune centraline sono infine dotate di ulteriori unit opzionali, quali possibilit di inserimento
di sistema GPS per la localizzazione della centralina o ulteriori porte logiche per future
espansioni.
2 Taratura
Per quanto riguarda i metodi e le procedure di taratura si pu fare riferimento a quelli descritti
negli Articoli 11.2 e 11.3 della Guida CEI 211-7.
Nel caso delle centraline di monitoraggio occorre tenere presente che alcune caratteristiche
costruttive, quali la presenza del pacco batterie in prossimit del sensore o di cavi che
collegano il pannello solare allalimentazione, possono influenzare in modo significativo la
risposta dello strumento. Da prove effettuate in camera anecoica [1] emerso, ad esempio,
che diverse disposizioni del cavo di collegamento tra il pannello solare e la batteria possono
dare luogo a differenze nella risposta della centralina fino a 6 dB.
Si sono inoltre rilevate significative variazioni di risposta posizionando la centralina con il suo
asse lungo una direzione parallela o perpendicolare alla direzione di polarizzazione del
campo elettrico incidente.
Risulta pertanto necessario predisporre la centralina nel sito di taratura nella configurazione
di installazione descritta nel manuale.
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La presenza di elementi costruttivi che perturbano significativamente il campo
elettromagnetico pu rendere non adeguata la taratura del solo sensore per la
determinazione di un coefficiente di taratura della centralina.
Eventuali cavi di collegamento tra il pannello solare e lalimentazione o le diverse unit della
centralina devono essere disposti in modo da minimizzare effetti di risonanza a frequenze
comprese nellintervallo di risposta della centralina che, se presenti, rendono non realizzabile
la taratura.
3 Incertezze e risposte spurie
A seguito di particolari caratteristiche costruttive alcuni modelli di centraline possono produrre
le risposte spurie qui descritte:
il posizionamento in luoghi dove possibile il raggiungimento di temperature molto basse,
al di sotto di 0C, o molto elevate (al di sopra di 40C), pu dare luogo a significativi errori
sistematici a causa della dipendenza dalla temperatura del circuito di rilevazione del
segnale. Questo problema pu essere gestito predisponendo opportuni segnali di allarme
che consentano di scartare i dati corrispondenti a certe temperature in sede di validazione
(vedi Articolo successivo);
la scarica o il danneggiamento della batteria tampone, evento che si pu verificare, ad
esempio, nel caso in cui una stazione dotata di celle solari venga adoperata in un locale
chiuso per un lungo periodo, senza la possibilit di un'esposizione solare diretta, pu
causare risposte non corrette a causa della dipendenza della risposta della centralina
dallo stato di tensione delle batterie. Anche in questo caso la predisposizione di segnali di
allarme, attivabili in corrispondenza a livelli di tensione della batteria al di sotto di
determinate soglie, consente di gestire questo tipo di risposte spurie scartando i dati in
sede di validazione (vedi Articolo successivo);
la connessione alla rete elettrica pu causare risposte non corrette, in particolare a bassi
livelli di campo elettromagnetico, che si manifestano con un innalzamento della soglia di
risposta della centralina. Tale effetto dovuto allintroduzione di rumore conseguente il
collegamento del cavo di alimentazione alla rete elettrica;
laccoppiamento tra il cavo di collegamento del pannello solare con la batteria ed il campo
elettromagnetico incidente pu causare risposte spurie in termini di effetti di risonanza;
nel caso di centraline multibanda costituite da un sensore che risponde sullintera gamma
di frequenze (ad esempio 100 kHz 3 GHz) e da un secondo sensore o pi sensori -
che risponde in una sottobanda relativa a determinati segnali (es. segnali per telefonia
mobile nella sottobanda 860 MHz 3 GHz), pu risultare non corretta la determinazione,
per differenza, del campo elettrico nella restante sottobanda (nellesempio 100 kHz 860
MHz). Operazioni di questo tipo sui campi elettrici non sono corrette; analoghe operazioni
sulle potenze che non tengano conto della differenza nei fattori di taratura dei due sensori
e dellincertezza associabile alla risposta del sensore virtuale possono portare alla
produzione di dati non significativi.
4 Validazione dei dati
I dati rilevati dalle centraline di monitoraggio e trasmessi ai centri di controllo richiedono un
adeguato processo di validazione [GdL FUB], nel quale possono essere identificate tre fasi
distinte:
1 - Validazione della campagna di misure nel suo complesso, basata su informazioni generali
riguardanti le caratteristiche della centralina, le modalit di allestimento e posizionamento,
la tipologia del sito, o altro che possa influenzare la totalit dei dati.

2 - Validazione di singoli dati, individualmente o per gruppi, basata su condizioni operative
attribuibili direttamente allintervallo di tempo in cui la misura viene effettuata, come ad
esempio le attivit di trasmissione dati da parte della centralina.
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3 - Validazione di insiemi di dati, basata sulla analisi degli andamenti temporali del campo
elettromagnetico, ad esempio mediante comparazione tra giornate successive, che
evidenzino la presenza di fenomeni, eventualmente noti, che possono alterare i risultati
della misura.

4.1 Validazione della campagna di misure
La fase di verifica della corretta acquisizione dell' intero insieme dei dati della campagna di
misura dovr essere rivolta preliminarmente alla validazione dei singoli dati. In particolare si
deve verificare che l'allestimento, il posizionamento e la configurazione della centralina siano
avvenuti in maniera corretta. Si deve cio essere certi che non vi siano cause di perturbazioni
sistematiche dei risultati della campagna.
Le cause note di errore ricadono nelle seguenti tipologie:
perturbazioni intrinseche dello strumento, a causa di allestimento non corretto;
perturbazioni reciproche tra centraline, nel caso di posizionamento simultaneo nello
stesso sito;
perturbazioni causate da accoppiamenti indesiderati del campo elettromagnetico con parti
della centralina o cavi di collegamento;
perturbazioni causate da accoppiamenti indesiderati del campo elettromagnetico con parti
metalliche presenti in prossimit della centralina;
perturbazioni causate da apparecchiature elettroniche (ad esempio un personal computer)
nelle vicinanze della centralina;
perturbazioni causate direttamente da disturbi sulla rete elettrica, qualora questa sia
utilizzata per l'alimentazione della centralina;
errori dovuti a una configurazione non corretta della centralina.

4.2 Validazione dei singoli dati
La validazione dei singoli dati va effettuata sulla base delle condizioni operative riscontrabili
nellintervallo di tempo in cui la misura viene effettuata; esempi di condizioni operative che
invalidano la misura sono le attivit di trasmissione da parte del modem della centralina e
alcuni stati di allarme.

4.2.1 Attivit del modem
I dati acquisiti dalla centralina durante i periodi in cui il modem wireless svolge unattivit di
trasmissione devono essere ritenuti non validi, in quanto perturbati dal campo irradiato
dallantenna, che si trova nelle immediate vicinanze della sonda di campo elettrico.
Inoltre, devono essere considerati non validi tutti i dati influenzati da tali comunicazioni, cio
quelli per i quali il periodo di media contiene, anche solo in parte, gli intervalli di attivit del
modem.
Anche nel caso in cui le comunicazioni avvengano via cavo, si potrebbero verificare
perturbazioni dei dati acquisiti durante il periodo di trasmissione. In tali periodi occorrer
quindi valutare con attenzione la validazione dei dati.
4.2.2 Stati di allarme
Fra gli allarmi relativi allo stato della centralina, ve ne possono essere alcuni tali da inficiare
la correttezza del dato misurato. A titolo di esempio si possono citare gli allarmi relativi alla
sonda, che potrebbero indicare un guasto, o quello relativo allapertura del contenitore.
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Altre tipologie di allarme possono segnalare una situazione anomala in cui pu essere
opportuno verificare in fase di validazione il corretto funzionamento della sonda. Ad esempio
gli allarmi relativi alla tensione della batteria e alla temperatura (qualora siano previsti).
4.3 Validazione di insiemi di dati
La terza fase del processo di validazione consiste nella osservazione di insiemi di dati relativi
a intervalli temporali nei quali potranno essere riconosciute delle anomalie temporanee
rispetto ai dati attesi.
Tra le cause che possono provocare apparenti anomalie nei dati occorre distinguere le
sorgenti fisse da quelle mobili. Tipico caso di sorgente fissa che pu provocare anomalie che
non sono facilmente riconoscibili, principalmente per la saltuariet della trasmissione,
lemissione di tipo radioamatoriale. Come per tutte le sorgenti fisse, tali anomalie non
dovranno dare luogo alla invalidazione dei dati.
Nel caso di sorgenti mobili, come telefoni cellulari, telecomandi e simili, lemissione sar da
considerare una perturbazione locale del campo elettromagnetico generato dalle sorgenti
fisse, che sono oggetto del monitoraggio. Qualora la natura di tale anomalia sia accertata, i
dati saranno da considerare non validi.
Qualora non venga riconosciuta lorigine della anomalia il dato non dovr essere invalidato,
anche in presenza di superamento dei limiti.
5 Vantaggi, svantaggi e finalit di utilizzo
Le centraline per il monitoraggio in continuo dei campi elettromagnetici sono sistemi di misura
a banda larga che presentano, in relazione anche a quanto descritto sopra, sia vantaggi che
svantaggi per le attivit di monitoraggio finalizzate alla determinazione della esposizione della
popolazione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza.
Un importante vantaggio offerto da questi sistemi di misura consiste nella possibilit di
acquisire i livelli di campo elettrico misurati nel punto di installazione per lunghi periodi di
tempo, in modo tale da:
analizzare la variabilit temporale delle emissioni provenienti dagli impianti oggetto del
controllo, determinando anche eventuali situazioni di attivazione/disattivazione degli
stessi;
conoscere i livelli di campo elettromagnetico presenti, nello stesso periodo di tempo, in pi
punti di unarea di indagine tramite una rete di centraline installate nei punti di interesse.
In questo modo possibile stabilire correlazioni tra i livelli di campo elettrico presenti in
punti diversi al fine di ottimizzare le indagini laddove alcuni di questi punti (es. aree
private) comportano limitazioni nellaccesso.
razionalizzare le risorse impegnate nel monitoraggio grazie alla trasmissione a distanza
dei dati che consente, da remoto e senza sopralluoghi da parte di personale tecnico, di
controllare landamento del campo elettromagnetico in un certo numero di punti del
territorio.

Ai suddetti vantaggi occorre per aggiungere gli svantaggi derivanti dai limiti che, come
descritto nei paragrafi precedenti, questi sistemi di misura possono avere e che richiedono
una grande attenzione nellinterpretazione dei dati prodotti.
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In particolare, al fine della valutazione del rispetto dei limiti per la popolazione prescritti dalla
normativa si rileva che:
le centraline tipicamente presentano incertezze strumentali pi elevate di quelle dei
comuni misuratori portatili di campo a banda larga, anche se prodotti di recente tecnologia
possono avere prestazioni comparabili a quelle dei misuratori portatili;
la normativa nazionale definisce i limiti come la media del campo elettrico su unarea
equivalente alla sezione verticale del corpo umano (DPCM 8-7-2003, art. 3 comma 3).
Tale valutazione richiede la misura del campo elettrico, e quindi il posizionamento del
misuratore, a tre altezze dal suolo. Questa operazione non usualmente praticabile con le
centraline di monitoraggio di pi larga diffusione;
laccertamento di violazioni normative e lavvio di procedimenti di riduzione a conformit o
di risanamento risulta particolarmente critico in caso di misure non assistite, dove possono
essere intervenute cause imponderabili che hanno influenzato la rilevazione del dato e
che non possono essere escluse dal processo di validazione.

Si pu quindi dire che i sistemi di monitoraggio in continuo non possono essere utilizzati per
accertare il superamento di un limite di esposizione o per dirimere problemi di conformit in
casi critici, ma piuttosto per individuare tali casi, che devono essere indagati e approfonditi
con misure e valutazioni adeguate secondo le prescrizioni della Guida 211.7, spesso con il
ricorso a misure in banda stretta.

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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

[1] Criteri per la progettazione di reti nazionali di monitoraggio in continuo dei campi
elettromagnetici, Rapporto Tecnico ANPA - RTI_AGF 1/2002.
[2] S. Trinchero, S. Adda, M. Alviano, M. Mantovan, L. Anglesio e G. dAmore:
Caratterizzazione di centraline per il monitoraggio in continua di campi elettromagnetici:
influenza delle condizioni di installazione sulla risposta, Atti del Convegno Dal monitoraggio
degli agenti fisici sul territorio alla valutazione dellesposizione ambientale, Torino, 29-31
ottobre 2003, pp. 113-116.
[3] Rete di monitoraggio del campo elettromagnetico: linee guida per la validazione dei dati.
Rapporto Interno - Fondazione Ugo Bordoni maggio 2005


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Totale Pagine 10
20134 Milano
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Fax 02/21006.222
e-mail cei@ceiweb.it


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La presente Norma stata compilata dal Comitato Elettrotecnico Italiano e
beneficia del riconoscimento di cui alla legge 1 Marzo 1968, n. 186.
Editore CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano, Milano Stampa in proprio
Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 4093 del 24 Luglio 1956
Responsabile: Ing. A. Alberici



Comitato Tecnico Elaboratore
CT 106 Esposizione umana ai campi elettromagnetici (ex CT 211)

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