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LA SPIRALE COSMICA: sezione aurea dellUniverso La descrizione di unentit reale attraverso i linguaggi della matematica e dellastronomia. Laforisma enunciato da Galileo, dove "il libro della natura scritto coi caratteri della geometria", conferma che larmonia del mondo si manifesta nella forma e nel numero. Lanima e la poesia della filosofia naturale sincarnano nel concetto di bellezza matematica: ci che aggraziato e regolare utile e perfetto. Gi nelle antiche culture la perfezione ha destato curiosit ed ammirazione stimolando lo studio dei segreti celati dallincredibile bellezza. Osservando la natura si scoprono espressioni deleganza e darmonia: il tratto comune che definisce gli oggetti attraenti generato da forze rigorose ed inequivocabili, che obbediscono a precise leggi matematiche. Le forme sono il primo aspetto intuitivo della realt che locchio umano percepisce. Lesigenza di esaminare ed osservare, ci che Galileo definiva la "sensata esperienza", necessaria per cogliere gli aspetti salienti del fenomeno, per descriverlo e rappresentarlo in sintesi. Procedendo passo passo con rigore dimostrativo, come insegnava gi lopera matematica di Eudosso di Cnido (408 - 355 a.C. approssimativamente), si giunge a formulare regole e postulati delle realt oggettive della natura. Ovviamente non e' possibile definire qualsiasi processo senza riferirsi allintuito, allesperienza e alla sensibilit' dello sperimentatore, doti fondamentali, infatti, per trovare una qualunque relazione in un metodo di ricerca. Si concretizza, cos, un modo nuovo di interpretare la natura nella ricerca di una comunanza tra un simbolo terrestre ed uno cosmico, nellaccettazione dellobbedienza di cielo e terra alle stesse leggi, nella regolarit di strutture tra macrocosmo e microcosmo: necessarie e logiche premesse per scoprire ad esempio, che lessenzialit di una linea di spirale rappresenta alcuni tipi di galassie, ma anche riconducibile in modo analogo ai vortici terrestri. La spirale, quella curva piana che ha la propriet di avvolgersi in infiniti giri intorno ad un punto, una struttura onnipresente. Essa una delle forme geometriche pi diffuse in natura: dai fiori del girasole alle corna dalcuni animali, dal moto dei cicloni alla molecola del DNA, dalle conchiglie alle galassie.

Struttura a doppia elica del DNA Osservando attentamente il cielo notturno, nella globalit dellinfinito, sindividuano talvolta strutture dallaspetto quasi nebulare: sono le Galassie. La Terra ed il Sistema Solare appartengono alla Galassia che prende il nome di Via Lattea ed ha forma di spirale. Utilizzando un telescopio sindividuano in dettaglio differenti tipi morfologici di galassie ed in ognuno di essi variano le proporzioni dei componenti, le propriet fisiche e quelle chimiche. Le galassie sono aggregati di stelle di massa e det diverse, di polvere cosmica e gas interstellare, principalmente idrogeno.

Galassia a spirale M51 nella costellazione dei Cani da Caccia . Il nucleo della Galassia ha un diametro di 80 anni luce e una luminosit pari a quella di cento milioni di volte il Sole. Si stima che let delle stelle sia all'incirca di 400 milioni danni, mentre con uno dei bracci si collega alla Galassia pi piccola che appare come trainata, sembra ruotare come un ciclone terrestre in senso antiorario.

Campo profondo: il Cosmo infinito e lo Schema di Classificazione delle Galassie di Hubble (diagramma a diapason) Il semplice sistema di classificazione galattica, introdotto nel 1926 dallastronomo americano E.P. Hubble, ottenuta con criteri descrittivi dalla forma rivelata dalle lastre fotografiche, delinea tre grandi categorie: le galassie ellittiche, irregolari ed a spirale. Le galassie ellittiche, indicate con la lettera E, richiamano la figura di unellisse, mentre le galassie irregolari (Irr) non hanno forma geometrica ben definita e sono prive di simmetria rotazionale. E' il caso della Piccola e della Grande Nube di Magellano, due piccole galassie irregolari che si trovano a circa 180.000 anni luce dalla Via Lattea. Quando si osservano girandole luminose con bracci complanari, composti da gas, polvere cosmica e stelle concentrate maggiormente nel nucleo si tratta di galassie spirali. Sono suddivise in normali, designate con la lettera S, che possono avere sia i bracci piuttosto stretti e il nucleo preponderante, sia i bracci prominenti e il nucleo quasi trascurabile, e barrate, indicate con SB, i cui i bracci hanno origine dalle estremit di una barra rettilinea che attraversa il centro galattico . Galassia spirale NGC 253. situata a circa 8 milioni danni luce da noi, nella costellazione dello Scultore. LA GENESI DELLE GALASSIE A SPIRALE Le prime teorie consideravano i bracci di spirale alla stregua di strutture connesse al disco centrale: eiezioni di materia del nucleo galattico, aventi differente luminosit ed estensione. Ogni galassia spirale ha un movimento rotatorio non uniforme : le regioni centrali, infatti, hanno una velocit di rotazione pi alta delle periferiche. Il fenomeno della rotazione differenziale, nella quale le zone esterne hanno una velocit angolare pi lenta rispetto a quelle interne, fece sorgere tra gli scienziati il dubbio che nel tempo i bracci pi vicini al disco nel tempo si sarebbero avvolti su se stessi, scomparendo definitivamente.

A tal risoluzione, nel 1941 fu proposta una teoria che scinde i bracci di spirale dalla cinematica della galassia: la teoria delle onde di densit, comparabili ad onde di compressione, come le onde sonore che si propagano nellatmosfera terrestre. Essa prevede che i bracci a spirale si formino dallinterazione tra onde di densit e materia galattica. Qual il meccanismo che interessa il fenomeno? Si tenga presente che la materia del disco galattico si muove in rotazione differenziale, mentre londa di densit si muove a velocit angolare costante, nello stesso senso della materia del disco. Quando la materia del disco, pi veloce dellonda, raggiunge londa stessa, essa altera la propria velocit, rallentando comprimendosi. Successivamente la materia abbandona londa, riacquistando velocit e densit. Con lalternarsi dinterazioni successive, il raggio di curvatura va dunque continuamente aumentando: una linea ipotetica che parte dallorigine diminuisce gradualmente il suo profilo arcuato man mano che si allontana da centro. Si delinea cos la caratteristica struttura a girandola delle spirali galattiche. Londa durto, che investe il gas interstellare, provoca la formazione di nuove stelle: le pi massicce e luminose vivono il tempo necessario per attraversare il braccio a spirale (circa 10 milioni danni) rendendolo quindi luminoso. CHE COSA E UNA SPIRALE? Archimede defin la spirale come la traiettoria di un punto che si sposta uniformemente in una semiretta che in moto rotatorio intorno alla sua origine fissa. La spirale di Archimede (o uniforme) pu essere rappresentata da una fune che un marinaio avvolge sul ponte di una nave: poich la corda ha spessore uniforme, ogni giro della spirale avr la stessa altezza di quello che lo precede e di quello che lo segue. In termini matematici, se una semiretta (o vettore radiale) muove uniformemente intorno alla sua estremit fissa, un punto sulla semiretta che allo stesso modo si muove di moto uniforme lungo di essa, descriver una spirale uniforme. Se invece di viaggiare a velocit uniforme, il punto che si muove lungo il vettore radiale aumenta la sua velocit man mano che si allontana dal punto fisso, allora esso verr tracciare una curva a spirale equiangolare (o logaritmica), studiata nel 1638 da Cartesio: "ogni figura piana che proceda da un punto fisso o polo tale che larea vettoriale di qualsiasi settore sia sempre una porzione aggiunta della figura precedente detta spirale equiangolare o logaritmica". Ogni spira che il vettore radiale taglier sar pi ampia della precedente secondo un rapporto ben definito ed il vettore radiale aumenter la sua lunghezza in progressione geometrica, man mano che attraversa una serie dangoli uguali, si ottiene una curva che cresce continuamente. Se la velocit di crescita dei giri della spirale lenta, la spirale equiangolare pu ricondursi alla spirale di Archimede. LA SPIRALE LOGARITMICA E I NUMERI DI FIBONACCI Diversamente dalla spirale dArchimede, che ha un punto dinizio, la spirale logaritmica prosegue indefinitamente sia verso l'interno sia verso l'esterno: la curva si avvolge intorno al polo senza mai raggiungerlo. Il centro della spirale logaritmica osservata con un ingrandimento appare costantemente come una spirale infinita, la stessa che si vedrebbe continuando la curva nel verso opposto, che cresce fino a raggiungere e dimensioni di una Galassia. E una figura che Aristotele avrebbe spiegato come uno spazio divisibile all "infinito, in quanto il risultato della divisione sempre una grandezza che, come tale, ulteriormente divisibile", che non modificata Ritratto di Fibonacci salvo che per la dimensione: si costruisce 1 figura che, aggiunta ad unaltra qualsiasi, conserva la similitudine tra la figura risultante e quelloriginaria. La spirale logaritmica legata alla sequenza dei numeri di Fibonacci (Pisa, 1180-1250), la cui scoperta ed applicazione risalgono lanno 1202. Essa si compone di una serie di numeri a termini interi (0,1,1,2,3,5,8,13,21,34,55,89,144,233), posti in relazione poich ogni termine

successivo uguale alla somma dei due immediatamente precedenti. La particolarit che il rapporto tra due termini successivi si avvicina molto rapidamente al numero decimale 0,618: 1:2=0,500 8:13 = 0,615 / 2:3=0,667 13:21= 0,619 / 3:5=0,600 21:34=0,618 5:8=0,625 34:55=0,618 0,618 definito come il rapporto della sezione aurea, considerata come legge universale dell'armonia. Qual il significato geometrico della sezione aurea? Essa la ripartizione del segmento in 2 parti che stanno tra loro come la maggiore sta al segmento intero , un numero definito da una relazione di proporzionalit tra le due parti in cui diviso un segmento e lintero segmento: " il tutto sta ad una parte, come la parte sta al restante" (Euclide) Si pu esemplificare procedendo nel seguente modo: si consideri a come la lunghezza del segmento considerato e x la parte maggiore. Il problema si traduce nella proposizione: a : x = x : (a - x), e poich nelle proporzioni il prodotto dei medi uguale al prodotto degli estremi si ottiene: x = a (a - x) Se si pone a = 1 , si ottiene l'equazione di 2 grado x2 + x 1 = 0 La lunghezza della parte maggiore nella divisione del segmento di lunghezza a (= 1) data dal valore positivo di x cio x = + 0,618. IN QUALE MODO LE SPIRALI DELLE GALASSIE POSSONO RICONDURSI ALLA SEZIONE AUREA? Tenendo presente i numeri di Fibonacci, attribuendo i rispettivi valori ai rapporti tra i lati dei quadrati utilizzati nella costruzione, si provi a costruirne la spirale logaritmica Attraverso limpiego di un rettangolo e di un quadrato secondo la Serie di Fibonacci e di un compasso puntato in un vertice dei rispettivi quadrati possibile costruire una linea continua allo stesso modo di un braccio di spirale di una galassia. Un semplice rapporto di numeri d luogo alle proporzioni di forme spirali a dimostrazione che anche i bracci a spirale della Via Lattea e di altre galassie sono prova di fenomeni costanti ed ordinati, riconducibili a schemi precisi. La sezione aurea lespressione matematica della bellezza della natura. Corna, zanne, artigli di alcune specie di animali si avvicinano alla forma della spirale aurea. Il fascino del simbolo grafico rappresentato dal Nautilus: un mollusco di grandi dimensioni che ha la sezione del guscio come una perfetta spirale logaritmica giacente su uno stesso piano. L'accrescimento biologico di alcune specie, la spaziatura tra le foglie lungo uno stelo e la disposizione dei petali e dei semi in alcuni tipi di fiori come le file dei flosculi in un girasole (sono 34 e 55, a volte anche 89 e 144); e laccrescimento di una pigna secondo i valori 5 e 8, sono testimonianze di sezioni auree. Il Girasole Fin dall'antichit gli studiosi hanno cercato di ricondurre la bellezza e la perfezione della natura a rapporti armonici. Servendosi di riga e compasso, i geometri greci erano in grado di dividere una linea in due segmenti, in modo che il rapporto fra il segmento pi lungo e quello pi corto fosse identico al rapporto fra l'intera linea e il segmento pi lungo. Nel "Timeo" Platone sostiene che i tre termini di una proporzione divina - la pi grande (la linea intera), quella di mezzo (il segmento pi lungo) e la pi piccola (il segmento pi corto) - sono "tutti di necessit gli stessi, e poich sono gli stessi, non sono che uno". In una progressione di divine proporzioni, ogni parte un microcosmo, o modello minuscolo, di tutto l'insieme. Dallinfinitamente piccolo allinfinitamente grande: tutto sembra regolato da perfezioni matematiche, da precisi calcoli predefiniti, applicati dalla piccola chiocciola che vive nel sottobosco allimmensa galassia a spirale che contiene miliardi di stelle.

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