https://biblus.acca.it/focus/guida-impianto-elettrico-per-civile-abitazione-parte-1-criteri-generali-e-norme-di-riferimento/
Norma CEI 64-8
Norma CEI 64-8
Norma CEI 64-8
Norma CEI 64-8
Livello 1 (base)
Norma CEI 64-8
LIVELLI PRESTAZIONALI E DI FRUIBILITÀ:
Livello 2 (standard)
Norma CEI 64-8
LIVELLI PRESTAZIONALI E DI FRUIBILITÀ:
Livello 2 (standard)
Norma CEI 64-8
LIVELLI PRESTAZIONALI E DI FRUIBILITÀ:
Livello 3 (domotico)
Norma CEI 64-8
Norma CEI 64-8
Note
Norma CEI 64-8
Norma CEI 64-8
Norma CEI 64-8
DISTRIBUZIONE ENERGIA
Norma CEI 64-8
1.Altissima tensione: superiore a 150 kV
2.Alta tensione: tra 30 e 150 kV
3.Media tensione: tra 1 e 30 kV
4.Bassa tensione: inferiore a 1 kV
Norma CEI 64-8
1.Altissima tensione: superiore a 150 kV
2.Alta tensione: tra 30 e 150 kV
3.Media tensione: tra 1 e 30 kV
4.Bassa tensione: inferiore a 1 kV
IL NEUTRO
Il neutro negli impianti a norma e’ di colore Blu o celeste che dirsi voglia.
Questo cavo a riposo non porta corrente a meno che (quindi non a riposo) non sia attraversato dalla corrente di
ritorno del circuito elettrico .
Norma CEI 64-8
LA FASE
La fase e’ il cavo che porta la corrente nell’impianto ed e’ distinto di solito da tre colori che possono
essere nero , marrone e a volte grigio.
La fase e’ il cavo che porta la corrente in casa , quello per capirci che se lo tocchiamo prendiamo la
corrente ( mi raccomando non provare ) .
IL NEUTRO
Il neutro negli impianti a norma e’ di colore Blu o celeste che dirsi voglia.
Questo cavo a riposo non porta corrente a meno che (quindi non a riposo) non sia attraversato dalla corrente di
ritorno del circuito elettrico .
LA MESSA A TERRA
La messa a terra deve essere sempre di colore Giallo verde.
La messa a terra e’ il filo che ci salva la vita , insieme al salvavita appunto.
Il salvavita infatti senza un impianto di messa a terra fatto a regola d’arte non avrebbe ragione di esistere. Il cavo di
terra ha la funzione di scaricare a terra appunto eventuali dispersioni presenti sull’impianto.
Norma CEI 64-8
MONTANTE o COLONNA MONTANTE
La colonna montante è la parte della conduttura che collega il quadro elettrico degli edifici residenziali al
contatore dell’ente che eroga l’energia elettrica, nonché punto in cui l’energia è consegnata. Di solito,
questo punto è centralizzato per tutti gli impianti che fanno parte
di un condominio e si trova in un locale accessibile a tutti, come lo scantinato o il sottoscala.
Norma CEI 64-8
MONTANTE o COLONNA MONTANTE
Il dispositivo di protezione posto alla base del montante può essere omesso e installato nel quadretto d’appartamento se si verificano
contemporaneamente le seguenti condizioni: – sia presente e accessibile all’utente l’interruttore automatico del distributore; – le protezioni
installate all’entrata del montante nell’unità immobiliare siano atte a proteggere contro i sovraccarichi il montante; – il montante sia
realizzato in modo da rendere minimo il rischio di corto circuito e protetto contro le sollecitazioni meccaniche, termiche e contro l’umidità.
Norma CEI 64-8
DIFFERENZIALE SU MONTANTE: DIMENSIONAMENTO
Ai fini della scelta del potere d’interruzione del primo interruttore dell’utente, la Norma CEI 0-21
“Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese
distributrici di energia elettrica” (art. 5.1.3) prescrive che il valore della corrente di cortocircuito da
considerare ai morsetti del contatore è:
• 6 kA, per le utenze monofase;
• 10 kA, per le utenze trifase sino a 33 kW di potenza disponibile.
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progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
Norma CEI 64-8
progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
Norma CEI 64-8
progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
In Italia vengono usati quasi esclusivamente:il sistema T-T e il sistema T-N.
SISTEMA TT
Il sistema T-T è impiegato per la distribuzione dell’energia elettrica in BT alle piccole utenze
civili e industriali che impegnano una potenza minore di 100 KW e non hanno una propria
cabina di trasformazione. Questi utenti devono realizzare un proprio impianto di terra. Le
principali caratteristiche di un sistema T-T sono:
1)La cabina MT/BT è proprietà dell’ente distributore;
2)I conduttori a bassa tensione uscenti dalla cabina sono 4;
3)Il conduttore neutro è collegato all’impianto di terra della cabina realizzata dall’ente
distributore;
4)L’utente non può usare il neutro per collegare a terra le masse metalliche del suo
impianto, ma deve realizzare un proprio impianto di terra;
5)Ogni edificio deve avere obbligatoriamente il proprio impianto di terra;
6)Il neutro è considerato conduttore attivo e deve essere interrotto dall’interruttore
generale di ogni impianto utilizzatore (deve essere sezionabile) pertanto l’interruttore
generale di un impianto monofase deve essere bipolare mentre quello di un impianto trifase
deve essere quadripolare;
7)Il conduttore di protezione PE dell’impianto di terra non deve mai essere sezionabile.
Norma CEI 64-8
progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
SISTEMA TN
Il sistema TN è impiegato per la distribuzione dell’energia elettrica alle grandi utenze civili e industriali che impegnano una potenza
maggiore di 100 KW ed hanno una propria cabina di trasformazione (complessi industriali, centri commerciali, aziende ospedaliere,
istituzioni scolastiche…). In questi casi, il neutro all’interno della cabina è collegato a terra e le masse all’interno delle utenze sono
collegate al neutro. 2 Se le funzioni di neutro e di protezione sono svolte da un unico conduttore, il sistema si dice TN-C (terraneutro-
comuni); in questo caso il neutro svolge anche funzione di protezione, si indica con la sigla PEN e non deve essere sezionabile. Se il
conduttore neutro e quello di protezione sono separati, il sistema si dice TN-S (terra-neutro-separati); in questo caso il neutro può
essere sezionabile ma quello di terra no. Se alcune parti dell’impianto sono collegate in TN-C ed altre in TN-S il sistema si dice TN-C-S.
Confrontando il sistema TT con quello TN si può notare che il sistema TN è più vantaggioso economicamente perché si evita di
realizzare gli impianti di terra nelle utenze. Per la protezione delle persone dai contatti indiretti è sufficiente collegare al neutro le
masse metalliche degli utilizzatori. Questo sistema, però, non si può usare quando la cabina è di proprietà dell’ente distributore
poiché se si verificasse un guasto in cabina e il conduttore neutro sarebbe sotto tensione, tutte le masse metalliche sarebbero sotto
tensione e ci sarebbero pericoli per le persone. Se qualcuno dovesse subire dei danni, in conseguenza di un contatto con le masse, la
responsabilità sarebbe dell’ente distributore perché la cabina è di sua proprietà. Per evitare di assumersi queste responsabilità l’ente
vieta agli utenti di collegare al neutro le masse metalliche del proprio impianto e li costringe a realizzare un proprio impianto di terra,
cioè ad usare il sistema TT. Ogni utente è obbligato a realizzare il suo impianto di terra per la protezione dai contatti indiretti. Se però
il proprietario dell’impianto elettrico utilizzatore è anche proprietario della cabina non ci sono conflitti di competenza poiché per
qualunque danno che si può verificare la responsabilità è sempre della stessa persona. In questo caso si può usare il neutro per
collegare a terra le masse metalliche dell’impianto, cioè si può usare il sistema TN. S
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progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
SISTEMA IT
Sia nel sistema TT che nel sistema TN, se c’è un guasto di isolamento in qualche utilizzatore elettrico, circolano correnti molto elevate
nei conduttori della linea e intervengono i sistemi di protezione che aprono il circuito e viene a mancare l’energia elettrica. Per avere
una maggiore continuità di servizio, sotto certe condizioni si può usare il sistema IT.
Se nel sistema IT c’è un guasto di isolamento (una fase va a massa) le masse sono in tensione, ma attraverso la terra non c’è
circolazione di corrente, poiché nella cabina il neutro è isolato da terra e il circuito è aperto. Per questo motivo i dispositivi di
protezione non intervengono. Se però avviene un secondo guasto di isolamento ( un’altra fase va a massa ) si ha un cortocircuito tra
fase e fase che provoca l’intervento delle protezioni e quindi la mancanza di energia elettrica. Se si vuole avere una assoluta
continuità di servizio si deve fare in modo che non ci sia il secondo guasto. E’ quindi necessario che ci sia un controllo costante
dell’isolamento in modo che, in caso di primo guasto, si possa intervenire prima che ci sia il secondo, che farebbe scattare le
protezioni. Il vantaggio del sistema IT risulta quindi quello di permettere una maggiore continuità di servizio . Tale sistema si può
usare solo se sono verificate queste condizioni:
1) La cabina deve essere di proprietà dell’utente; 3
2) Tutte le masse metalliche da proteggere devono essere collegate ad un unico impianto di terra, altrimenti toccando due masse ci
potrebbe essere differenza di potenziale:
3) Ci deve essere un controllo continuo dell’isolamento;
4) I sistemi di protezione devono essere tali che in caso di primo guasto la tensione sulle masse non superi 25 V e, in caso di secondo
guasto, devono intervenire aprendo il circuito in un tempo massimo di 5 secondi;
Il sistema IT è usato soprattutto nei locali ad uso medico dove è necessaria un’assoluta continuità di servizio.
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POSIZIONAMENTO PRESE
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I trasformatori di isolamento assicurano l'isolamento galvanico tra le linee di alimentazione in c.a. (rete elettrica) e
il dispositivo alimentato (utilizzatore). Ciò significa che non esiste un percorso c.c. tra i due avvolgimenti.
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progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
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progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
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progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
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P = potenza utilizzatore (da targhetta)
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progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
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DIMENSIONAMENTO CAVI
DIMENSIONAMENTO CAVI
Classificazione CAVI
DIMENSIONAMENTO CAVI
Classificazione CAVI
I cavi multipolari si utilizzano ad esempio per alimentare elettrodomestici, per i quali con un solo
cavo si trasportano la fase, il neutro e la messa a terra. Discorso diverso per gli impianti elettrici
della casa per i quali si preferiscono cavi unipolari che poi vengono raggruppati all’interno delle
canaline poste all’interno delle murature.
Le tipologie dei cavi elettrici sono molteplici e in funzione di quanti “poli” siano presenti
all’interno. Genericamente si parla di cavi multipolari, ma nello specifico, all’interno della stessa
guaina possono essere alloggiati fino a cinque elementi unipolari. Ecco come possono essere
raggruppati:
Cavi Bipolari: formati da una fase e dal neutro
Cavi Bipolari con messa a terra: formati da una fase, il neutro e la messa a terra
Cavi Tripolari: formati da due fasi e dal neutro
Cavi Tripolari senza neutro: formati da tre fasi
Cavi Tripolari con messa a terra: formati da tre fasi e dalla messa a terra
Cavi Tripolari con messa a terra e neutro: formati da due fasi, il neutro e la messa a terra
Cavi Quadripolari: formati da tre fasi e dal neutro
Cavi Quadripolari con messa a terra: formati da tre fasi, il neutro e la messa a terra
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progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
METODO DELLA
Iz PORTATA
= Portata in regime permanente della conduttura (portata del cavo)
Per dimensionare il conduttore in funzione della sua portata occorrerà scegliere la sua sezione in
modo tale che la portata Iz che ne deriva, cioè il valore efficace della massima corrente che vi
può fluire in regime permanente, sia non inferiore al valore di Ib precedentemente acquisito. Il
calcolo di Iz è basato su considerazioni esclusivamente termiche ed è legato al fatto che tanto è
maggiore la temperatura dell’ isolante, tanto è minore la durata della vita dello stesso. Per
l’isolante PVC le norme CEI stabiliscono una temperatura, in regime termico, ammissibile di 70
°C, a cui corrisponde una durata di circa 20 anni. La portata Iz di un cavo è la corrente,
genericamente costante, che fa raggiungere all’ isolante la massima temperatura ammissibile. La
temperatura dell’isolante per un cavo che abbia raggiunto il regime termico dipende, in modo
approssimato, dai seguenti fattori: il tipo di conduttore, la corrente che attraversa il cavo, il tipo
di posa del cavo, la temperatura ambiente e la presenza di altri conduttori nelle vicinanze.
Ib ≤ Iz
Norma CEI 64-8
Tabella portate elettriche
Tabelle per ricavare Iz
Norma CEI 64-8
Tabella portate elettriche
Norma CEI 64-8
Tabella portate elettriche
METODO DELLA CADUTA DI
TENSIONE
La caduta di tensione fra l’origine di un impianto e qualunque apparecchio utilizzatore
deve possibilmente essere contenuta entro il 4% del valore della Un dell’impianto. (La
legge in vigore consente, invece al distributore di mantenere una tensione di
alimentazione U=230V e una variazione di tensione in più o in meno del 10%) Cadute di
tensione più elevate possono essere ammesse, per motori alla messa in servizio o per altri
componenti elettrici che richiedono assorbimenti più elevati, purché le variazioni di
tensione restino entro i limiti indicati nelle relative Norme CEI.
ΔV% = (100 * ΔV) / Un
Norma CEI 64-8
Tabella portate elettriche
METRI
METODO DELLA CADUTA DI CHILOMETRI
TENSIONE
Norma CEI 64-8
Norma CEI 64-8
Quindi:
Dove ΔV è il valore in volt della caduta di tensione imposta , ottenuta da quella
ammissibile in valore percentuale, ovvero minore o uguale al 4%:
ΔV = (4% * V ) / 100
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progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
Norma CEI 64-8
progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
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Corrente nominale ( )
E' il valore di corrente che l'apparecchio è in grado di portare
ininterrottamente.
Corrente nominale differenziale di intervento ( )
E' il valore di corrente assegnato dal costruttore ad un determinato interruttore
che possiede o integra una protezione differenziale. L'interruttore deve operare
in funzione di questo valore a condizioni specificate dalle norme.
Corrente nominale differenziale di non intervento ( )
E' il valore di corrente assegnato dal costruttore ed in indicato dalle norme
come il 50% della , per il quale l'interruttore differenziale non deve intervenire
nelle condizioni definite dalle norme stesse.
Potere di chiusura e di interruzione differenziale nominale ( )
E' il valore della componente alternata della corrente differenziale che
l'interruttore può stabilire, portare ed interrompere nelle condizioni specificate
dalle norme. Le norme stabiliscono che il valore minimo deve essere scelto tra
10I n e 500 A, scegliendo tra i due il valore più alto.
Norma CEI 64-8
progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
• La corrente di intervento del dispositivo differenziale deve essere tale da garantire che la “tensione di
contatto” residua su un elemento guasto non superi i 50 Volt o ( 25 nel caso di ambienti particolari quali locali
ad uso medico, ambienti umidi, cantieri edili ecc.) • Per ottenere ciò l’interruttore di protezione deve essere
coordinato con la resistenza dell’impianto di terra.
Quando l'interruttore differenziale è puro (senza sganciatori di sovracorrente incorporati) deve essere
protetto contro i sovraccarichi e i cortocircuiti. Le norme (CEI EN 61008-1) stabiliscono le prove che il
costruttore deve eseguire per stabilire il corretto coordinamento tra l'interruttore differenziale ed il
dispositivo di protezione contro il cortocircuito (SCPD - Short Circuit Protective Device, indifferentemente un
fusibile o un interruttore automatico).
https://www.youtube.com/watch?v=rDYaJqWl2IM
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progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
Norma CEI 64-8
progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
SOVRACCORENTI
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Norma CEI 64-8
Norma CEI 64-8
Protezione da cortocircuito
Le condizioni richieste per la protezione dal cortocircuito sono sostanzialmente le seguenti:
a) l’apparecchio non deve avere corrente nominale inferiore alla corrente d’impiego (questa
condizione è imposta anche per la protezione da sovraccarico)
b) l’apparecchio di protezione deve avere potere di interruzione non inferiore alla corrente
presunta di cortocircuito nel punto ove l’apparecchio stesso è installato;
c) l’apparecchio deve intervenire, in caso di cortocircuito che si verifichi in qualsiasi punto
della linea protetta, con la necessaria tempestività al fine di evitare che gli isolanti assumano
temperature eccessive.
Norma CEI 64-8
Calcolo della corrente di cortocircuito
L’intensità della corrente presunta di cortocircuito dipende essenzialmente dai seguenti fattori :
- potenza del trasformatore di cabina, nel senso che maggiore è la potenza maggiore è la
corrente;
- lunghezza della linea a monte del guasto, nel senso che maggiore é la lunghezza minore
è la corrente;
Nei circuiti trifase con neutro e conduttore di protezione si possono avere quattro diverse
possibilità di cortocircuito:
• - fase - fase
• - fase - neutro
• - fase - conduttore di protezione
Norma CEI 64-8
Calcolo della corrente di cortocircuito
RETE F
N
Norma CEI 64-8
Calcolo della corrente di cortocircuito
RETE F
N
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Calcolo della corrente di cortocircuito
RETE F
N
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Calcolo della corrente di cortocircuito
RETE F
N
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Calcolo della corrente di cortocircuito
Es
Norma CEI 64-8
Calcolo della corrente di cortocircuito
10 kA per le forniture trifase per utenti con potenza disponibile per la connessione fino a 33 kW
15 kA per le forniture trifase per utenti con potenza disponibile per la connessione superiori a 33kW
Dispositivi di Protezione
I FUSIBILI
Dispositivi di Protezione
I FUSIBILI
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Dispositivi di Protezione
I FUSIBILI
Valido solo per i fusibili:
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Dispositivi di Protezione
I FUSIBILI
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https://www.youtube.com/watch?v=Wje-pfilock
https://www.youtube.com/watch?v=eosTs2KwB6M
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Collegamento
del tasto TEST
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SELETTIVITA’
L’articolo 536.1 della Norma CEI 64-8 è dedicato alla selettività tra dispositivi di protezione contro le sovracorrenti :
“Quando più dispositivi di protezione sono posti in serie e quando le necessità di esercizio lo giustificano, le loro
caratteristiche di funzionamento devono essere scelte in modo da staccare dall’alimentazione solo la parte dell’impianto
in cui si trova il guasto”. In definitiva si dovrà fare in modo che in presenza di un guasto intervenga unicamente il
dispositivo di protezione installato immediatamente a monte del punto guasto. Gli altri dispositivi attraversati dalla
corrente di guasto dovranno rimanere chiusi e consentire al resto dell’impianto sano di rimanere alimentato. tra
funzioni e limiti relativi all’impiego degli interruttori selettivi si ritiene utile richiamare alcuni concetti fondamentali
riguardanti la selettività. La selettività si ottiene con il coordinamento tra due o più interruttori posti in serie (‘in cascata’)
sui diversi circuiti di un impianto e può essere amperometrica o cronometrica.
Norma CEI 64-8
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per impianto di messa a terra “si intende l’insieme dei dispersori, conduttori di terra, conduttori
equipotenziali, collettori di terra e conduttori di protezione destinati a realizzare la messa a terra di
protezione”. E ai fini del medesimo decreto “si intendono facenti parte dell’impianto di messa a terra
anche i segnalatori di primo guasto (ove esistenti) e i dispositivi di protezione dalle sovracorrenti o dalle
correnti di dispersione predisposti per assicurare la protezione dai contatti indiretti”.
Norma CEI 64-8
progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari
Norma CEI 64-8
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Grado di protezione IP: un sistema di classificazione degli involucri per materiale elettrico a
seconda della loro resistenza a determinati fattori.
Il livello di protezione del materiale elettrico è regolato dalla norma CEI EN 60529 1997-06 (IEC529 ex CEI 70-1) + A1 2000-06,
denominata “Gradi di protezione degli involucri”. Questa norma ha creato un sistema che classifica i gradi di protezione degli
involucri per materiale elettrico.
Norma CEI 64-8
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PRIMA TABELLA
Nella tabella di seguito, la prima cifra indica simultaneamente la protezione dei materiali contro la penetrazione di corpi
solidi estranei compresa la polvere, e la protezione delle persone contro il contatto con parti pericolose
Norma CEI 64-8
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PRIMA TABELLA
Nella tabella di seguito, la prima cifra indica simultaneamente la protezione dei materiali contro la penetrazione di corpi
solidi estranei compresa la polvere, e la protezione delle persone contro il contatto con parti pericolose
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SECONDA TABELLA
Nella tabella di seguito, invece, la seconda cifra indica la protezione dei materiali contro la penetrazione dannosa di
acqua
Norma CEI 64-8
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SECONDA TABELLA
Nella tabella di seguito, invece, la seconda cifra indica la protezione dei materiali contro la penetrazione dannosa di
acqua
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Classe III
Un apparecchio viene definito di Classe III quando la protezione contro la
folgorazione si affida al fatto che non sono presenti tensioni superiori alla
Bassissima tensione di sicurezza SELV (Safety Extra-Low Voltage). In pratica tale
apparecchio viene alimentato o da una batteria o da un trasformatore SELV.
Norma CEI 64-8
Classe I
Gli apparecchi appartenenti a questa classe di isolamento sono apparecchi nei quali la protezione non si basa
unicamente sull'isolamento principale, ma anche su una misura di sicurezza supplementare costituita dalla
connessione delle parti conduttrici accessibili ad un conduttore di protezione (messa a terra di protezione) che fa
capo all'impianto elettrico fisso, contraddistinto dal doppio colore giallo/verde, in modo tale che le parti conduttrici
accessibili non possano andare in tensione in caso di guasto dell'isolamento principale.
Un guasto nell'isolamento in questi apparecchi può portare un conduttore di fase in contatto con la carcassa
provocando un flusso di corrente attraverso il conduttore di protezione.
I metodi per evitare la folgorazione dell'utente che può entrare in contatto con la parte metallica messa a terra sono
due:
Dimensionamento adeguato del dispersore di terra, e del relativo impianto, in modo da non permettere una
tensione, provocata dalla corrente dispersa sulla terra e dalla resistenza che incontra nel percorso, al di sopra dei 50
volt.
Inserimento, per obbligo di legge, di un interruttore differenziale a monte dell'impianto elettrico che sezioni la
tensione nel caso di correnti disperse superiori a 30 mA.
Esempi di apparecchi di questo tipo sono lavatrici, lavastoviglie, forni etc; sono riconoscibili per avere una spina a 3
contatti.
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Classe II
Gli apparecchi di classe II, detti anche a doppio isolamento, sono progettati in modo da non richiedere (e pertanto
non devono avere) la connessione di messa a terra.
Sono costruiti in modo che un singolo guasto non possa causare il contatto con tensioni pericolose da parte
dell'utilizzatore. Ciò è ottenuto in genere realizzando l'involucro del contenitore in materiali isolanti, o comunque
facendo in modo che le parti in tensione siano circondate da un doppio strato di materiale isolante (isolamento
principale + isolamento supplementare) o usando isolamenti rinforzati.
Sono inoltre stabiliti dei limiti stringenti per quanto riguarda la resistenza di isolamento (resisistenza di isolamento)
verso ogni connessione esterna di massa o di segnale.
In Europa gli apparecchi di questa categoria devono essere marcati "Class II" o con il simbolo di doppio isolamento
(due quadrati concentrici).
Esempi di questa classe sono il televisore, le radio, videoregistratori e dvd, lampade da tavolo.
Norma CEI 64-8
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CADURA DI TENSIONE CAVI ELETTRICI
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CADURA DI TENSIONE CAVI ELETTRICI
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CADURA DI TENSIONE CAVI ELETTRICI
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CADURA DI TENSIONE CAVI ELETTRICI
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CADURA DI TENSIONE CAVI ELETTRICI
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CADURA DI TENSIONE CAVI ELETTRICI
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GENERALITA’ E DEFINIZIONI SUGLI IMPIANTI ELETTRICI IN BT
Montante:
è il cavo principale che collega la linea di distribuzione in BT ai vari impianti utilizzatori che si trovano in un edificio.
Impianto utilizzatore:
è l’impianto che alimenta tutti gli apparecchi utilizzatori e le prese a spina di un appartamento, e comprende anche gli apparecchi di manovra, di
protezione, di comando e segnalazione. Tale impianto ha inizio dopo il contatore. Generalmente l’impianto viene diviso in più parti separate, ciascuna
delle quali contiene un dispositivo di protezione. Tale suddivisione è utile per avere maggiore continuità di servizio. Ogni parte dell’impianto che
contiene un dispositivo di protezione si chiama circuito. Di ogni circuito la parte comune a tutti gli apparecchi utilizzatori si chiama dorsale, mentre la
parte che alimenta un singolo utilizzatore si chiama derivazione. Le norme CEI consigliano di avere in un impianto i seguenti circuiti:
1. Un circuito per alimentare l’impianto di illuminazione con dorsale 2,5 mm 2 e derivazioni da 1,5 mm2
2. Un circuito per alimentare le prese da 10A con dorsale 2,5 mm2 e derivazioni da 1,5 mm2
3. Un circuito per le prese da 16A con dorsale da 4 mm2 e derivazione da 2,5 mm2
4. Un circuito per alimentare gli apparecchi di comando, segnalazione e telecomunicazioni con dorsale da 1 mm2 e derivazione 0,5
mm2
5. Un circuito separato per ogni grosso utilizzatore avente potenza apparente nominale Sn= 3,6 KVA, avente un cavo di sezione
minima 4 mm2 .
Ciascuno di questi circuiti deve essere protetto da un interruttore automatico magnetotermico (per i circuiti di comando, di segnalazione e
telecomunicazioni è ammessa anche la protezione con fusibili). Ciascuno di questi circuiti, escluso quello per comando, segnalazione e
telecomunicazioni, oltre ai conduttori di alimentazione deve contenere anche un conduttore di protezione PE di uguale sezione e di colore giallo verde
da collegare all’impianto di terra. Tutto l’impianto utilizzatore deve inoltre essere protetto da un interruttore automatico differenziale ad alta sensibilità
(30 mA) e da un interruttore automatico magnetotermico: il primo serve per proteggere le persone dai contatti diretti e indiretti e per segnalare le
correnti di guasto verso terra; il secondo serve per proteggere l’impianto da sovraccarichi e da corto circuiti. Qualche altro interruttore differenziale ad
alta sensibilità, per maggiore sicurezza, può essere posto nei circuiti che alimentano i locali a maggior rischio (ambienti umidi o bagnati). Il cavo elettrico
che va dal contatore al quadro deve avere una sezione S di almeno di 6mm2 .
Norma CEI 64-8
progettazione componenti elettrici, simbologia e schemi unifilari