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Rapidità o velocità?
In quasi tutte le discipline sportive la velocità, cioè la capacità di
compiere movimenti nel più breve tempo possibile, ha assunto un
ruolo sempre più importante per raggiungere la prestazione.
Alcuni autori distinguono:
1) La rapidità, se il gesto si sviluppa alla stessa velocità
programmata dal S.N.C.: la resistenza esterna è molto piccola e
non richiede un grande impiego di forza.
La rapidità si manifesta come:
Reazione motoria (ad uno stimolo)
Movimenti semplici, isolati e senza sovraccarico (aciclici)
Movimenti complessi interessanti più articolazioni senza elevate
resistenze esterne
Frequenza dei movimenti senza sovraccarico
E’ geneticamente condizionata, quindi poco migliorabile, e dipende
dal S.N.C.
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Rapidità o velocità?
2) La velocità, laddove il gesto è eseguito contro una
resistenza esterna (anche per lungo tempo quindi con
grande dispendio energetico) e dipende oltre che dal
sistema nervoso, dalla forza, dalla resistenza e dalla
coordinazione. Infatti si manifesta:
In gesti aciclici con impegno isolato e concentrato
Nell’accelerazione di partenza
Nella capacità di esprimere alti livelli di frequenza dei
movimenti contro resistenze esterne
Nel lavoro prolungato con obiettivo il mantenimento
della massima velocità
3. Dalla potenza di lavoro del sistema motorio, cioè la quantità di energia spesa nell’unità di
tempo
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Fattori influenti della rapidità
Fattori influenti determinati dalle doti, dallo sviluppo, dall’apprendimento
Età – Negli adulti diminuisce con il crescere
Sesso – I maschi sono più veloci del 10-15%
Costituzione fisica
Livello tecnico
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Fattori influenti della rapidità
Fattori influenti biochimici
Velocità di demolizione dell’ATP all’arrivo degli impulsi nervosi
Riserve di ATP, CP e Glicogeno muscolare e la parallela attività degli enzimi
implicati nella mobilizzazione di questi substrati energetici (ATPasi, miochinasi,
creatinfosfochinasi)
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Manifestazioni della rapidità
Tempo di reazione – Capacità di rispondere
velocemente ad un segnale
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Velocità in un gesto unico
(aciclico)
Capacità di spostare il proprio corpo, parti di esso o un attrezzo velocemente
La velocità dei movimenti aciclici dipende dalla capacità di raggiungere il massimo impegno di forza
nel più breve tempo possibile, e cioè:
Dalla capacità del SNC d’inviare un’intensa scarica di impulsi al sistema muscolare.
Dalla velocità di contrazione e dalla qualità delle fibre muscolari
Dal livello di forza veloce in relazione alla resistenza esterna
Dall’aumento della potenza dei meccanismi energetici
Dalla formazione di una struttura del gesto sempre più razionale e automatizzata
Per migliorare la velocità d’azione dobbiamo insistere sulla coordinazione tra muscoli agonisti e
antagonisti.
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Evoluzione della corsa
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10
velocità massima (m/sec)
8
soggetti allenati
7 soggetti non allenati
4
8 10 12 14 16 18 20
anni
13
Evoluzione della corsa
4,5
4,45
4,4
numero dei passi/sec
4,35
4,3
soggetti allenati
4,25
soggetti non allenati
4,2
4,15
4,1
4,05
4
8 10 12 14 16 18 20
anni
14
Evoluzione della corsa
240
220
Lunghezza passi (cm)
200
soggetti allenati
180
soggetti non allenati
160
140
120
8 10 12 14 16 18 20
anni
15
40
35
30
25
Evoluzione reazione
motoria
sec
20
Evoluzione velocità
15 di movimento
10
0
5 10 12 15 20 25 30 35 40
anni
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Frequenza
E’ la capacità di esprimere velocità in un gesto
ripetuto, cioè il numero di ripetizioni di un
determinato gesto ciclico nell’unità di tempo.
Ad esempio: il numero di passi in una corsa
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Criteri dell’allenamento della
rapidità
La velocità deve essere allenata, con mezzi adeguati all’età, fin
dall’infanzia, nel periodo di tempo in cui il S.N.C. può essere
ancora “modellato”, prima di arrivare alla piena maturazione.
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Criteri dell’allenamento della
rapidità
4. Esercizi variati per non creare stereotipi – La ripetizione di allenamenti
con contenuti, metodi e carichi identici provoca la nascita della barriera di
velocità, uno stereotipo gestuale che rende difficile o impossibile un
ulteriore sviluppo della velocità (stagnazione): per evitarla, soprattutto con
i giovani, si devono utilizzare stimoli di allenamento sempre nuovi.
Quando
compare, si devono utilizzare mezzi e metodi che permettano all’atleta di
oltrepassare la sua velocità massima, con esercitazioni in condizioni
facilitate che inviano al sistema neuromuscolare nuove sensazioni e
conducono a nuovi automatismi motori.
2) Capacità di accelerazione
Mezzofondo: cambi di ritmo
Calcio: raggiungere per primo il pallone
Ciclismo: tentare la fuga