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Medicinese
marzo 2012
INTERVENTI
ENTE LOCALE
Il bilancio 2012 da rifare
2012
PARTITO
Il forum dei giovani amministratori del PD
LAVORO
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VENERDI 16 MARZO 2012, ore 21 Medicina, Sala Auditorium - Via Pillio 1 Presentazione del libro Il comunista che mangiava le farfalle di MAURO OLIVI
SEGUE A PAG.3
IL GOVERNO MONTI E IL PD
Lo dico citando Bersani con Monti senza tacere le nostre idee. Mi pare una sintesi efficace della posizione politica e parlamentare del PD. Abbiamo combattuto per anni le scelte del governo Berlusconi. Avevamo chiaro da tempo che quel governo stava mandando lItalia a picco. Lo abbiamo fatto per un lungo periodo pressoch in solitudine denunciando fin dal 2008 larrivo della crisi, il rischio di chiusura delle fabbriche, di una enorme disoccupazione, dellesplosione del debito pubblico, della degenerazione della vita politica, del sempre pi allarmante distacco tra le istituzioni democratiche e la societ civile e lininfluenza del nostro Paese sul piano internazionale. Poi, nellultimo anno si levato sempre pi diffusamente un senso di insopportazione per come lItalia veniva governata. I cittadini, le organizzazioni sociali e civili, i movimenti hanno avvertito sulla loro pelle i guasti profondi provocati da quel governo. Le donne, i giovani, i lavoratori pubblici e privati, gli imprenditori sono stati protagonisti di vasti movimenti e di forti prese di posizione che segnalavano chiaramente la richiesta di cambiare governo. E lopposizione politica e parlamentare ha fatto con intelligenza, tenacia e unit la propria parte costringendo il capo del governo alle dimissioni. Qualcuno dice che tutto ci figlio non delliniziativa del PD e dellopposizione ma della speculazione finanziaria, dello spread, dei vincoli imposti dallEuropa. Ma sotto gli occhi di tutti come laggressione dei mercati allItalia e le rigide condizioni poste al nostro Paese dalle autorit monetarie e dai Paesi pi importati dellUnione Europea fossero innanzitutto figli del fallimento del governo che aveva vinto le elezioni del 2008 e che esso non aveva pi le condizioni per porre rimedio ai suoi disastri. Ed allora, fatto cadere Berlusconi in Parlamento, abbiamo accolto la proposta del Presidente Napolitano di far nascere il governo Monti anteponendo innanzitutto linteresse dellItalia. Niente ribaltoni abbiamo detto, ma un governo sostenuto da unampia base parlamentare e guidato da una personalit di indiscusso prestigio internazionale e di provate capacit. Si trattava di far riprendere allItalia il proprio posto in Europa e nel Mondo mettendo un freno alla speculazione, di avviare una politica di profondo risanamento, di rilanciare la crescita per creare nuova occupazione e porre le basi per la ripresa delleconomia: il tutto nel segno dellequit. Se non avessimo sostenuto questo tentativo lItalia avrebbe fatto la fine della Grecia provocando la scomparsa delleuro e affossando la grande idea di Europa della quale le forze di centrosinistra erano state protagoniste negli anni 90 e che i governi conservatori e populisti che hanno guidato i grandi paesi europei negli anni 2000 stanno fortemente mettendo in discussione. E tutto risolto? No. Abbiamo sostenuto le proposte fondamentali di Monti senza rinunciare alle nostre battaglie per lequit per attenuare limpatto con lobiettivo che i sacrifici inevitabili che il paese costretto a sopportare si abbattessero il meno possibile negativamente sui ceti popolari e sulle attivit produttive. La riforma delle pensioni ad esempio stata fortemente corretta dal PD salvaguardando le rivalutazioni di quelle pi basse, tutelando i lavoratori in mobilit e coloro che avevano maturato il diritto alla pensione secondo le vecchie regole evitando penalizzazioni. Ora ci stiamo battendo per salvaguardare quei lavoratori che erano usciti dallazienda con la certezza di andare in pensione e che rischiano di rimanere anni senza alcun reddito. Ora si tratta di approvare in Parlamento il decreto sulle liberalizzazioni tenendo a distanza le lobby che vogliono impedire lapertura dei mercati di cui lItalia ha bisogno per favorire da un lato la diminuzione dei prezzi e per offrire pi opportunit di lavoro e di crescita sociale alle giovani generazioni. Inoltre abbiamo detto chiaro e forte come la pensiamo sul tema del lavoro: il governo deve trovare un accordo condiviso con tutte le parti sociali ed il PD si atterr a quellaccordo. Non ci convince lidea che il problema sia rappresentato dalla soppressione dellart. 18 dello statuto dei lavoratori, poich si tratta di approvare misure che da un lato facilitino le assunzioni e dallaltro riformino il sistema degli ammortizzatori sociali per garantire a tutti reddito e formazione anche nei periodi di forzata sospensione lavorativa. Infine occorre imprimere maggior vigore e nuove regole per il contrasto allevasione e allelusione fiscale. Su questo le prime misure del governo sono apprezzabili ma occorre fare di pi ad iniziare dagli accordi internazionali che lItalia deve sottoscrivere con quei paesi che ospitano capitali italiani e che ora sfuggono al fisco, pensando altres a norme che
A Medicina
rendano conveniente per il cliente la richiesta di fatturazione o di rilascio di scontrino fiscale. Su tutto questo e su altro incalzeremo il governo in carica nella consapevolezza che esso non espressione di una maggioranza di centrosinistra inclusiva delle forze democratiche moderate alla quale puntiamo nelle elezioni politiche che dovranno tenersi nel 2013. Elezioni a cui dovremo arrivare con una nuova legge elettorale fondamentale per dare corpo ad una iniziativa che restituisca fiducia ai cittadini consentendo loro di eleggere il parlamentare che preferiscono e contemporaneamente la maggioranza a cui affidare il mandato per governare il Paese, evitando ammucchiate forzate che poi falliscono alla prova del governo. Anche su questo il PD sta spendendo ogni propria energia: per noi riformare la legge elettorale una assoluta priorit di questo Parlamento; siamo lunico partito che ha da mesi depositato una propria proposta di legge. Spetta ora alle altre forze politiche fare altrettanto e discuterne tutti insieme al fine di individuare una efficace e coerente soluzione condivisa.
tRIBUNA MEDICINESE Aut. Trib. BO n 4889 del 3/4/1981 Direttore responsabile Remigio Barbieri Proprietario Coordinatore protempore PD Medicina Responsabile di redazione Andrea Federici Progetto grafico e impaginazione Francesca Filippini Stampa Fratelli Cava - Castel San Pietro Terme (BO) Redazione e amministrazione Via Oberdan, 2/B Medicina (BO) - Tel./Fax 051 850934 Inviare interventi e richieste a: tribunamedicinese@gmail.com
ENTE LOCALE
Il decreto salva Italia del governo Monti ha modificato, e non di poco, la situazione finanziaria degli enti locali, Comuni in primis, e pertanto il bilancio di previsione 2012 del Comune di Medicina deve essere radicalmente modificato. I cambiamenti riguardano principalmente il settore delle Entrate: infatti con lanticipazione dellIMU (Imposta Municipale Unica) in sostituzione dellICI, le entrate dirette del Comune e di conseguenza i trasferimenti dello Stato si modificano notevolmente. Ecco i punti essenziali della manovra: - lICI sugli immobili viene trasformata in IMU, con una rivalutazione del valore catastale, laumento dellaliquota al 7,6 per mille e la tassazione degli edifici agricoli (finora esenti); la met di questa entrata (il 3,8 per mille) deve essere versata allo stato; - viene reintrodotto il prelievo sulla prima casa, con unaliquota base del 4 per mille su un valore catastale rivalutato e con modalit diverse dallICI che era in vigore 4 anni fa; - al Comune viene data la facolt di modificare le aliquote dellIMU (in un range fissato dello Stato); il risultato andr a favore o a scapito del Comune, ferma restando la quota da versare allo stato. Un aspetto essenziale da sottolineare questo: il gettito dellImu alla tariffa base prevista dalle legge non porta maggiori risorse nelle casse dei Comuni, anzi, le riduce. Infatti la fetta pi importante deve andare al risanamento dei conti dello Stato, al quale deve essere trasferito il 50% dellimposta base sugli immobili diversi dalla prima casa; inoltre lo Stato col decreto Monti ridurr ulteriormente i trasferimenti ai Comuni. Infatti il Governo Monti ha stabilito ulteriori tagli ai Comuni, che si aggiungono a quelli gi decisi dalle finanziarie precedenti. Pertanto la nuova situazione questa:
Bilancio Previsione anno 2012 tagli e/o minori disponibilit:
D.L. 78/2010 (manovra Tremonti) Peggioramento saldo Patto di Stabilit Ex art. 28 D.L. Monti (dati MEF) Ex. Art. 13 com. 17 D.L. Monti (stima) Minor add. Comunale red. Fondiari imm. non locati totale tagli
600.000
Non dobbiamo poi dimenticare che le nevicate eccezionali avvenute negli ultimi giorni hanno portato al Comune ulteriori spese per oltre 100.000 rispetto al 2011. Quindi per salvaguardare i servizi (nidi, assistenza sociale ecc.), per non aumentare le tariffe degli stessi e per creare un fondo destinato alle emergenze sociali bisogna trovare circa 1.350.000 . E importante anche tenere conto del fatto che lAmministrazione comunale ha sviluppato questanno, come negli anni passati, anche un forte impegno per il controllo dei costi e per il contenimento delle spese: non a caso siamo stati riconosciuti fra i pochi Comuni virtuosi dellEmilia-Romagna. Daltra parte, dobbiamo costantemente fare i conti con i costi crescenti dei servizi comunali, a causa dellinflazione (questanno oltre il 3%) e dellaumento delle retribuzioni dei lavoratori impegnati nei servizi in appalto. Da questo punto di vista ormai i margini si sono ridottissimi. Pertanto lunico strumento a disposizione oggi del Comune, per fare quadrare i conti mantenendo qualit e quantit dei servizi alla persona, lutilizzo della leva fiscale. Gli interventi possibili - in base alla legge Monti - sono: aumento delladdizionale irpef (al massimo dello 0,3 per cento) aumento dellIMU prima casa (massimo del 2 per mille) aumento dellIMU su terreni agricoli, terreni edificabili, seconde case e immobili produttivi (massimo del 3 per mille) Bisogna tenere conto del fatto che per quanto riguarda lIMU la normativa statale ancora soggetta a ulteriori chiarimenti e interpretazioni e - introducendo meccanismi parzialmente nuovi - le voci di entrata sono difficili da stimare con precisione: ad esempio, per quanto riguarda la prima casa scatta un nuovo meccanismo di detrazioni, pi favorevole alle famiglie con figli, i cui effetti sono ancora da appurare; anche per gli edifici ad uso agricolo i valori catastali reali sono tutti da determinare e lentit del gettito assai aleatoria. In conclusione, le nostre stime ci dicono che per dare equilibrio al Bilancio 2012, coprendo le somme che mancano al pareggio, la leva fiscale deve essere utilizzata e deve intervenire su pi voci di entrata: questa la complessa e delicata scelta che oggi abbiamo davanti per chiudere il Bilancio 2012.
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La dettagliata analisi dellassessore Mauro Balestrazzi evidenzia con chiarezza i problemi che il Comune di Medicina deve affrontare per far quadrare i conti del Bilancio 2012. Le nostre decisioni devono basarsi su questi elementi oggettivi, ma anche su precise scelte di priorit. A fronte dei tagli nelle entrate, la scelta che ci troviamo di fronte netta e non eludibile: ridurre i servizi alle famiglie o chiedere a tutti i cittadini un impegno per garantirli attraverso una maggiore imposizione fiscale? Il confronto sviluppato alla fine del 2011 nelle Consulte territoriali e tematiche ha evidenziato un orientamento chiaro da parte dei presenti: al taglio o allo stravolgimento di servizi che sono un bene essenziale per la nostra comunit, preferibile laumento della imposizione fiscale per tutti. E una scelta di equit e di solidariet che guarda al futuro. Fino al novembre 2010 lunica leva a disposizione del Comune era laumento dellIRPEF, e in quella direzione era orientata allora la nostra proposta. Oggi il decreto Monti ha cambiato completamente lo scenario, indicando nella tassazione dei patrimoni la leva fiscale
essenziale affidata ai Comuni. LIMU in sostanza una imposta patrimoniale, che per il risanamento finanziario chiede uno sforzo a quella parte di cittadini che detiene a vario titolo un patrimonio, in proporzione allentit di questo. In seguito a questa radicale novit, lAmministrazione comunale di Medicina si orientata a non utilizzare la leva dellIRPEF, per non gravare ulteriormente sui percettori di redditi fissi; ci significa che chiederemo ai patrimoni di farsi carico della maggiore imposizione fiscale necessaria a raggiungere lequilibrio del Bilancio. Questo comporta lapplicazione di addizionali alle aliquote di base imposte dal Governo, con unentit che tenga conto delle varie tipologie di patrimonio. Al tempo stesso, abbiamo deciso di bloccare per il 2012 le tariffe dei servizi, per venire incontro alle famiglie con figli, in un momento in cui la crisi riduce pesantemente i redditi reali. Sono queste le proposte che andremo a discutere nelle prossime settimane con le forze politiche, i sindacati, le Consulte, le associazioni, i cittadini, con lobiettivo di ricercare le intese pi ampie.
Nel contesto della difficile situazione degli enti locali, il PD di Medicina esprime una valutazione estremamente positiva su tre scelte messe in campo dalla amministrazione comunale che qualificano nel senso dellequit e del rigore il bilancio 2012 in via di predisposizione. 1) La scelta di non operare tagli sui servizi alla persona, a fronte dei pesantissimi tagli imposti dalle manovre dei Governi Berlusconi e Monti ai bilanci dei Comuni. Questa scelta importante per due ragioni: in primo luogo non lascia solo chi pi in difficolt in questa crisi, in secondo luogo tutela un patrimonio di servizi costruito in anni di buona amministrazione che rappresenta un tratto distintivo della nostra comunit, sia per la qualit della vita dei cittadini medicinesi che per la coesione e la competitivit del nostro territorio. Su questa linea si deciso di bloccare tutte le tariffe, questo per non far pagare la crisi e i tagli alle famiglie e ai soggetti pi in difficolt che sono proprio quelle che usufruiscono maggiormente dei servizi. 2) Un impegno a ridurre in maniera consistente la parte di spesa corrente coperta dagli oneri di urbanizzazione, per avere un bilancio in maggiore equilibrio, dare il segnale politico di una maggiore attenzione alla riduzione del consumo di suolo, e cercare di raggiungere uno dei parametri di virtuosit che probabilmente consentiranno lo sblocco di parte del patto di stabilit. 3) La scelta fatta su come coprire le maggiori entrate richieste a fronte dei tagli e della scelta di mantenere i servizi. La scelta di utilizzare la leva dellIMU, spostando il peso sul patrimonio immobiliare era la pi equa possibile, con gli strumenti datici a disposizione dal governo. Segue due principi politici chiari per il PD: peso fiscale dal reddito al patrimoni, nella crisi chi ha di pi deve dare di pi. Per alleggerire i redditi da lavoro dipendente, le pensioni e le famiglie. Questa scelta propone un patto di comunit al tessuto produttivo, agricolo e la propriet; la pubblica amministrazione si fa garante della tenuta della coesione sociale nella crisi, chiedendo aiuto a chi ha di pi per garantire le condizioni di vita di chi ha meno. Questa operazione di ridistribuzione non solo d il senso di una politica locale progressista, ma rappresenta anche un elemento chiave per la competitivit del nostro territorio, assieme alle gestioni associate e al PSC,. Infatti la disponibilit per le famiglie di servizi diffusi e qualificati (nidi, scuole, assistenza agli anziani, ecc....) considerata da tutti gli economisti una condizione essenziale perch un territorio sia attrattivo e competitivo, quindi una componente fondamentale su cui contare anche nel nostro Comune per il rilancio produttivo e per luscita dalla crisi.
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ENTE LOCALE
ENTE LOCALE
A CHI NATO IN ITALIA SIA FINALMENTE RICONOSCIUTO IL DIRITTO DI ESSERE CITTADINO ITALIANO
Ordine del giorno approvato allunanimit dal Consiglio comunale di Medicina nella seduta del 21 febbraio 2012
Il Consiglio comunale di Medicina
Premesso che lattuale legislazione italiana (L. 91/1992), basata sullo ius sanguinis, non permette ai bambini stranieri nati in territorio italiano, anche se figli dl immigrati regolarmente e da tempo residenti, lacquisizione automatica della cittadinanza italiana; ad oggi solo il cittadino straniero che sia nato in Italia ed ivi sia risieduto legalmente e senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno pu acquisire la cittadinanza italiana, ma solo una volta maggiorenne e se la richiesta viene fatta entro il diciannovesimo anno di et. Sottolineato che nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ufficialmente preso posizione per lestensione del diritto di cittadinanza ai bambini nati sul suolo italiano, invitando cos le Camere a riaprire il dibattito sulle varie proposte di legge che ormai da tempo languono in Parlamento, ostacolate dallostracismo populista ed immaturo di alcune componenti politiche; Preso atto anche del documento recentemente approvato dallAssemblea legislativa della Regione Emilia Romagna tendente appunto a sollecitare questa modifica; Evidenziato che - la presenza di immigrati ormai un aspetto consolidato dellevoluzione della societ italiana e moltissimi sono i bambini ed i ragazzi che, figli di genitori stranieri, sono nati e cresciuti in Italia, essendo dunque italiani in tutto fuorch nel diritto di cittadinanza; - lapporto al tessuto sociale, economico e culturale dellItalia da parte delle persone straniere, in particolare dei lavoratori e delle loro famiglie, da tempo sostanziale ed imprescindibile; - nella Provincia di Bologna, al 31/12/2010, sono residenti 102.807 immigrati, che rappresentano il 10,4% della popolazione, che tra questi sono presenti ben 21.972 minori pari al 14,7% e che da qualche anno si andato consolidando su entrambi i dati un tasso di crescita di quasi 11% annuo. Esprime - il proprio convinto plauso e sostegno alle parole del Presidente della Repubblica; - la convinzione della necessit di evitare ingiustizie e favorire lo svilupparsi di una societ interculturale, Invita il Parlamento a riprendere al pi presto liter di revisione del diritto di cittadinanza, al fine di giungere ad una Legislazione consona alle mutate connotazioni della struttura demografica del nostro Paese e rispettosa dei Diritti di chi sul nostro suolo nato e cresciuto ed italiano si sente e deve essere al pari di ogni altro cittadino.
stupro di gruppo:
Anche per questanno, nei primi di Gennaio, si svolta la festa di tesseramento del circolo ARCI Gentlemen Loser di Medicina. La festa, rinominata Gentlemens Night 2, ha avuto come obiettivo quello di promuovere la musica giovanile del Circondario. Svoltasi al centro Ca Nova di Medicina, ha riscosso molta partecipazione da parte dei giovani e dei giovanissimi amanti della musica dal vivo provenienti sia da Medicina che da fuori, fruendo cos di uno spettacolo di qualit e al tempo stesso dando ladesione al nostro Circolo. Hanno suonato sul palco del Ca Nova i Lou & B, i Wasted Love Feeling e i TranseaT, dimostrando (secondo il mio parere) che la musica dal vivo ancora forte e potente nel nostro territorio, e che proseguire sulla strada dei concerti dando la possibilit a questi gruppi emergenti di esibirsi uno dei migliori investimenti che il nostro Circolo potesse fare. Speriamo di vedere sempre pi partecipazione dal popolo medicinese, sia da sotto il palco che sopra il palco, e di vedere una totale e completa partecipazione soprattutto nellevento pi grande che organizziamo nel mese di giugno, cio lormai imminente Medicina Rock Festival. Michele Argentesi
Presidente del Circolo Arci Gentlemen Loser
PROVINCIA
PARTITO
C differenza...
Da qualche tempo c chi afferma che il Partito Democratico sostenga politiche di destra, lontane dalla tradizione programmatica e culturale del centrosinistra, e che, in particolare qui a Medicina, destra e sinistra siano prive di tratti distintivi: ununica cosa, insomma. Quando, quindicenne, entrai per la prima volta in una sede del Partito, mi ricordo che la prima impressione fu molto buona. I ragazzi erano simpatici; ragazzi come me, mi parvero subito giovani progressisti- decisamente pi progressisti di me- aperti e tolleranti. La differenza mi parve quasi antropologica, ma forse la loro era semplicemente una diversa attitudine, una diversa disposizione danimo. Presto iniziai a lavorare, come volontario ovviamente, alla Festa de lUnit. Al Ca Nova destate fa un caldo tremendo, ma i miei finesettimana li passavo essenzialmente l, e non ero il solo: cerano tanti altri ragazzi che facevano i camerieri, oppure stavano dietro i fornelli, malgrado il caldo; andare a dare una mano alla festa era quasi un dovere morale ma era soprattutto unoccasione per conoscere il significato vero della solidariet e per portare avanti, insieme, unidea diversa di societ, in cui ci si aiuta vicendevolmente, con i propri limiti e le proprie peculiarit. Dopo qualche tempo entrai anche in Direzione e in Segreteria, iniziai a partecipare a riunioni e incontri con i nostri amministratori e con i nostri dirigenti. Poi lanno scorso, a sedici anni, sono diventato segretario dei Giovani Democratici e ho conosciuto molti altri amministratori e dirigenti. E in questo brevissimo periodo di tempo, ho capito che il Partito Democratico non e non vuole essere un partito di destra. Quando, alle dieci del mattino, nel freddo di una domenica di novembre, fra la nebbia avete forse visto un banchetto in cui si raccoglievano le firme per la campagna LItalia sono anchio, la campagna per far acquisire il diritto di cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia secondo la logica dello ius soli, cera il Pd. Non il Pdl, non Beppe Grillo (che, anzi, si detto contrario a questa proposta). Quando, due anni fa, si raccoglievano le firme per le dimissioni dellex Presidente del Consiglio, cera il Pd. Non cerano, mi sembra, altri partiti. E alla fine, almeno simbolicamente, quelle firme a qualcosa sono servite. Quando si decideva, di fronte a trasferimenti minori da parte dello Stato, di mantenere alti i servizi per la nostra comunit, anche a costo di sacrifici, cera il Partito Democratico. Non cera il centrodestra, impegnato a ridurre al minimo le risorse per gli enti locali dalla sua posizione
di governo. Non cerano le liste civiche attive nel nostro territorio: attive, certo, solo quando possibile cavalcare le paure dei cittadini, con la demagogia e il populismo che sono tipici delle destre europee. Non cerano i baricaderos dellultrasinistra, quella disposta a perdere i servizi per mostrare la propria bandiera. La questione dellambulanza- risolta grazie alla solidariet dei volontari della Cri e alloperato del sindaco- solo lultima- e scomposta- battaglia di forze politiche che non riescono a proporre nulla di davvero concreto e che, prive di argomenti, sparano su chi capita. E quando, davanti alle fabbriche, ci andavano esponenti di un partito per cercare di dare delle risposte a lavoratori preoccupati o cassaintegrati (e non certo per prendere applausi), quel partito era il Partito Democratico, lo stesso Pd che dar battaglia fino in fondo sullarticolo 18 dello Statuto dei Lavoratori per evitarne labolizione. O quando in Parlamento venivano proposti disegni di legge come il Ddl Concia sullomofobia o come il testo di Marino sul biotestamento, cera il Pd a sostenerli. La destra votava contro. La destra era impegnata a trasformare la proposta di Marino nel Ddl Calabr. La stessa destra che ha portato il Paese ad un passo dal baratro: quella che voleva introdurre laggravante di clandestinit; quella che appoggiava il nucleare bocciato dai referendum di giugno ai quali il Pd ha contribuito in maniera imprescindibile; quella che ha negato la crisi per due anni per poi lanciare il Paese nel vuoto. Spero di non essere il solo a pensarlo, ma non credo che il Pd sia la nuova destra. Chi lo dice, non compie unazione intellettualmente onesta nei confronti di se stesso e dei tanti militanti che quotidianamente si impegnano nelle Feste e nei circoli, nei confronti dei tanti amministratori che cercano soluzioni eque e giuste di fronte alla crisi. Non voglio fare nessun panegirico (il Pd il partito in cui credo e a cui dedico tanto del mio tempo, ma non pu certo essere esente da critiche: critiche costruttive, critiche fatte con raziocinio), ma credo sia giusto mettere le cose in chiaro. Credo sia giusto dire che da una parte c la destrala destra indecente di Arcore e Pontida, ma anche quella pi implicita dei vaffa di Grillo- e da unaltra parte c il centrosinistra. Dire che entrambe le cose stanno dalla stessa parte, fare cattiva politica. Anzi, fare antipolitica. E quindi attenti, perch lantipolitica monodirezionale, va solo da una parte: a destra, appunto.
PARTITO
FORUM LAVORO
Vogliamo segnalare lottimo editoriale di Luigi Mariucci uscito su lUnit. Il concetto espresso semplice, dovrebbe essere addirittura ovvio - ma evidentemente non lo - e dunque va ribadito: larticolo 18 dello Statuto dei Lavoratori non un tab, n un totem o un dogma, ma un diritto di civilt. Quando si parla di riforma del mercato del lavoro, si dovrebbe parlare di estendere le tutele a chi non le ha, cancellare le forme di contratto pi precarizzanti, favorire loccupazione stabile e la formazione, riformare gli ammortizzatori sociali e via dicendo. Quelle sullarticolo 18 restano parole al vento che non giovano a nessuno, men che meno a chi vuole affrontare e sconfiggere il dramma della precariet.
Tab nella lingua polinesiana allude a una proibizione fondata su motivi sacrali, misterici e quindi irrazionali. perci singolare questo vezzo, di matrice pi giornalistica che accademica, di accostare il termine tab allart.18 dello Statuto, talora variandolo con espressioni similari, tipo totem o dogma. Ancora ieri il presidente Monti ha usato questa espressione, riferendosi allimminente incontro con le parti sociali. bene allora tentare ancora una volta di chiarire che lart. 18 (quello che dispone la reintegrazione del lavoratore illegittimamente licenziato) non n un tab, n un totem, n un dogma. semplicemente un principio di civilt giuridica. Stabilisce che un atto illegittimo (come il licenziamento ingiustificato) deve essere rimosso, come accade normalmente nel diritto privato, ad esempio per gli atti lesivi del diritto di propriet. bene, in genere, e specie nella fase di crisi che stiamo attraversando, difendere i principi conquistati con decenni se non secoli di progresso della civilt giuridica. una scelta razionale, non un pregiudizio feticistico di tipo tribale. Vale la stessa cosa per altre fondamentali dichiarazioni di principio. Ci ricordiamo di quando qualcuno proponeva di riformare lart. 1 della Costituzione (quello che dice che lItalia una Repubblica democratica fondata sul lavoro) usando guarda caso la stessa espressione: Lart. 1 della Costituzione non un tab. Quando poi si parla di uno specifico oggetto normativo bisognerebbe anzitutto conoscerlo. Ignorantia iuris non excusat, dicevano gli antichi. Questo vale anche per gli economisti. Ad esempio per Alesina e Giavazzi che in un fondo pubblicato sul Corriere della Sera hanno fondato il loro ragionamento sulla seguente e clamorosa castroneria: secondo loro lart. 18 sancirebbe lillicenziabilit per motivi economici. Occorre avvertire i due autorevoli editorialisti che in Italia lillicenziabilit non esiste, come non esiste, da qualche tempo, limponibile di manodopera. Tant che negli ultimi anni molti lavoratori (compresi i cosiddetti garantiti, quelli con il contratto a tempo indeterminato)
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hanno perso il posto di lavoro, appunto per motivi economici, e molti altri rischiano di perderlo nei prossimi mesi. Bisogna avere pazienza e spiegare ancora una volta che lart.18 non dispone alcuna supposta illicenziabilit: si limita a stabilire che se il licenziamento ingiustificato il giudice dispone la reintegrazione (nelle unit produttive con pi di 15 dipendenti), mentre gi la legge del 1966 stabiliva che il licenziamento era ammesso solo per giusta causa o motivo (soggettivo o oggettivo, cio per motivi economici). Questo significa che se il motivo economico esiste davvero il licenziamento legittimo e del tutto praticabile. Se il motivo economico fasullo, e le ragioni economiche sono solo un pretesto per liberarsi dei lavoratori scomodi, il licenziamento illegittimo. Forse gli economisti citati vorrebbero tornare a quanto previsto dal codice civile del 1942, quando era ammesso il cosiddetto licenziamento ad nutum (vale a dire, a un cenno), dalla sera alla mattina. Come accade negli Usa dove per lo pi questa la regola: l il licenziamento libero lo chiamano employment at will, e il risultato fantastico, si calcola in circa 20 milioni di disoccupati. Meglio lasciar perdere quindi metafore improbabili. Dellart.18 solo due cose vanno ragionevolmente modificate: il campo di applicazione, essendo il limite dei 15 dipendenti non pi credibile (ma questo vale anche per tante altre norme del lavoro, dalla Cassa integrazione alle assunzioni degli invalidi) e i tempi di durata delle controversie. Per il resto si torni a parlare di cose serie: lestensione degli ammortizzatori sociali (ovvero di una significativa indennit di avviamento o riavviamento al lavoro) per tutti coloro, giovani, donne, lavoratori maturi che il lavoro lo cercano davvero, linnalzamento del costo per i lavori precari, spesso utilizzati in termini puramente speculativi e illegali, lincentivazione fiscale per le assunzioni a tempo indeterminato, il disboscamento della giungla dei contratti atipici, il potenziamento dellapprendistato e di un nuovo contratto di inserimento come forme privilegiate di accesso al lavoro. Il resto sono chiacchiere e parole al vento.
Negli anni 50 del secolo scorso, in piena guerra fredda, nel nostro Paese, in particolare in Emilia e Toscana, per iniziativa dei partiti della sinistra si sviluppa la costruzione delle cosiddette Case del popolo. Siamo in un periodo storico di acuto scontro sociale, politico, ideologico; e, quindi il sistema delle case del popolo sul nostro territorio si sviluppa quasi in contrapposizione alle attivit delle parrocchie e delle organizzazioni sociali cattoliche (vorrei ricordare ai lettori la scomunica dei comunisti da parte di Papa Pio XII nel 1949). I partiti della sinistra italiana (PCI e PSI) si attivano quindi per creare un luogo fisico che permetta laggregazione e liniziativa del popolo della sinistra nelle attivit sociali, culturali, del tempo libero, dove ci possibile con il contributo determinante alla costruzione di iscritti e simpatizzanti. Le case del popolo diventano il luogo dove sono presenti le sedi dei partiti, in alcuni casi anche quelle del sindacato, spesso le sedi dellARCI e dellUDI. Ma contemporaneamente sono anche i luoghi dove trascorrere il proprio tempo libero, dove organizzarsi per attivit sociali, dove consumare e produrre cultura: per questo, accanto allimmancabile bar, spesso troviamo la sala da ballo, il cinema, il teatro, la palestra. Si tratta perci di un microcosmo nel quale possono ritrovarsi tutte le generazioni, ove possono svilupparsi molteplici attivit che coprono la stragrande maggioranza degli interessi della popolazione. Con il passare dei decenni questa realt, resa bonariamente evidente negli scritti di Guareschi e nei film di Peppone e Don Camillo tende a scomparire. La contaminazione culturale, sociale e politica; lesaurirsi della logica dei blocchi contrapposti; la caduta del muro di Berlino e quindi della stessa ragione di una contrapposizione ideologica; il venir meno dei partiti ideologici di massa; tutto ci ha radicalmente modificato la primaria ragion dessere delle case del popolo. Ci che per non venuto meno, ci che non si modificato, invece la necessit di avere, sul territorio, luoghi di aggregazione sociale. Anzi, possiamo facilmente affermare che proprio il modo di vivere nei nostri anni, la migrazione delle popolazioni, specie in questi ultimi anni (basti pensare che Medicina
passata fra il 2000 e il 2012 da 13.000 abitanti a quasi 17.000) hanno posto come primario il tema, sociale e politico, di luoghi di aggregazione ed iniziativa sociale e culturale nei quali i cittadini vecchi e nuovi possano ritrovarsi. Equesta la ragione fondamentale che mi ha fatto prendere concretamente in esame la proposta, che mi venne fatta nel 2007 (in quanto segretario comunale dei D.S.) di un uso della ex Casa del Popolo come sede di un eventuale centro sociale del Capoluogo. Droghetti e Borgonzoni, che per conto del Sindacato Pensionati mi facevano la suddetta proposta, onestamente mi sembrarono allora quasi due visionari, ma pensai lo stesso che valesse la pena di tentare di favorire la realizzazione di ci che mi veniva proposto. In questi anni mi pare che concretamente si sia realizzato quello che allora sembrava pi un auspicio che un concreto programma. Non solo nato e si consolidato un centro sociale, non solo si sviluppata una forte e ricca attivit basata sul volontariato dei soci, ma si sono anche aggregate al centro sociale organizzazioni spontanee, quali il Comitato Genitori e associazioni quali quella dei cacciatori, che svolgono attivit sociali e culturali. Il nuovo Centro Sociale conta oggi quasi 900 associati e si presenta come una dinamica realt capace di aggregare generazioni diverse e di produrre iniziative che coinvolgono lintera realt cittadina. E evidente che una simile realt non pu lasciare indifferenti organizzazioni sociali, politiche e amministrative cittadine. Il Centro Sociale oggi infatti un preziosa risorsa per Medicina, specie in un momento politico nel quale sempre pi evidente che la quantit e la qualit dei servizi alla popolazione non possono essere solo appannaggio dellEnte pubblico, ma opportuno che lo stesso Ente locale punti a costruire un welfare partecipato in grado di usufruire delliniziativa e dellattivit di quelle associazioni pubbliche e private che si rendono disponibili. In questottica, il Centro Sociale di Medicina certamente un interlocutore importante dal quale io credo non si possa assolutamente prescindere. Occorre pertanto, da parte di tutte le organizzazioni ed associazioni, riconoscerne limportanza, rispettarne lapartiticit, costruire con il Centro Sociale stesso un positivo rapporto 11 di collaborazione.
BASKET A MEDICINA
C una passione che batte nel cuore di tutti i Medicinesi: lASD Virtus Medicina, che continua la sua storica attivit sportiva, di impegno sociale, di promozione del basket a tutti i livelli nel nostro Comune. Grazie allimpegno instancabile di tutti i suoi associati, grazie agli sponsor, grazie al Comune, anche questanno porta in palestra oltre 140 bambini dallannata 2006 al 1993, coprendo tutti i campionati federali con ottimi risultati. Inoltre mantiene Medicina al centro delle cronache locali, potendo disporre di una prima squadra militante nel campionato di serie C Regionale sempre ai vertici della classifica! Allinterno del Pala Rambaldi, sempre di fronte ad un nutrito pubblico caloroso ed appassionato, scendono in campo i nostri ragazzi, che vedono nella bandiera Caprara e nel giovane Quartieri i massimi esponenti del nostro basket cittadino. Uno staff di super allenatori di Medicina, capitanati da Ombretta Merzari (responsabile minibasket) consente il regolare svolgimento della attivit di avviamento al basket che lASD Virtus Medicina promuove nelle scuole del territorio tramite lezioni mirate, a titolo gratuito, per trasmettere la passione per questo bellissimo sport a tutti i bambini Grandi squadre, grandi allenatori, grande societ, che nellestate del 2011 ha visto la nomina del nuovo Presidente, Paolo Trombetti, del nuovo Vice Presidente, Maurizio Martelli e del nuovo Direttore Sportivo, Marco Monti, che sotto la super visione dellinstancabile Team Menager, Marco Galetti, sono impegnati a fare tutto il necessario affinch lASD Virtus Medicina continui ad essere la passione che batte nel cuore di tutti i Medicinesi.
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memorIa
A ricordo di ALBINO MAZZOLINI 12/12/2000 12/12/2011
Molte cose ci possono bastare E devono bastare nella vita: lamore, il lavoro, i soldi, ma la voglia di conoscere non basta mai, credo.
Sonia, Rosanna, Sauro, Alice vogliono ricordare Albino sul suo giornale nella ricorrenza della sua scomparsa
TOLMINO CUSCINI
di Porta Lame, Carlino partecipa attivamente alla battaglia vede purtroppo cadere il suo amico e nostro compaesano Ercole Dalla Valle (Bridge) ma quellepica battaglia una grande vittoria partigiana, i nazifascisti vengono sconfitti nonostante fossero meglio armati e molto numerosi. Dopo poche settimane viene ferito gravemente dallo scoppio di una bomba a mano, mentre lotta con un fascista nel tentativo di disarmarlo. Con queste poche parole salutiamo oggi per lultima volta Carlino, ma la sua memoria ci accompagner per sempre, non dimenticheremo mai ci che ha fatto, assieme a tanti compagni, per la riconquista della libert e della democrazia nel nostro paese, e non dimenticheremo linsegnamento che ci hai dato.
GIOVANNI PARINI
un protagonista della storia di Medicina e dellItalia
Lantifascismo a Medicina ha perso una figura di impegno e prestigio. Giovanni Parini, presidente onorario della nostra sezione, ci ha lasciato lo scorso 30 dicembre, poco dopo avere compiuto 90 anni. Classe 1921, terminati gli obblighi scolastici, diventa fattorino di barbiere; si diploma poi presso lIstituto Tecnico Industriale Valeriani di Bologna. E amico di giovent di Italo Luminasi, medaglia dargento al valor militare il quale, da ufficiale dellesercito italiano, parteciper combattendo alla Resistenza antinazista in Jugoslavia dove cadr eroicamente. La chiamata alle armi della seconda guerra mondiale vede Parini arruolato nel 2 reggimento Granatieri. Lesperienza militare lo segn molto, in particolare quando la sua formazione partecip alloccupazione della Slovenia. Ben consapevole del ruolo aggressore dellItalia fascista, ci ricordava spesso come la popolazione deponesse fiori ai piedi della statua, in centro a Lubiana, del letterato e patriota sloveno Preeren. In previsione dellarmistizio, siccome il corpo dei Granatieri era considerato particolarmente fedele al re, il reggimento di Parini trasferito a Roma. L8 settembre 1943, egli tenta di raggiungere i commilitoni nei combattimenti di Porta S. Paolo, uno dei primi atti della Resistenza. Catturato dai nazisti, riesce rapidamente a fuggire. Mentre lesercito nazista rastrella e deporta in Germania centinaia di migliaia di soldati italiani, Giovanni raggiunge clandestinamente Medicina. Tutto il territorio nazionale occupato assoggettato al codice militare tedesco e Hitler annette al Terzo Reich le province di Bolzano, Trento e Belluno (sar poi la volta di Trieste, Pola, Fiume e Lubiana). Dopo pochi mesi, grazie anche allattivit pionieristica del medicinese Giuseppe Landi De Luca, partigiani del bolognese salgono a combattere nelle Brigate Garibaldi del bellunese: tra questi vi Parini, che diventer, con nome di battaglia Barendi, commissario politico della Brigata Gramsci. E un altro periodo decisivo nella formazione e nella vita di Giovanni. Dopo la Liberazione, torna a casa e viene nominato ufficiale dellesercito italiano con il grado di Maggiore per lattivit svolta durante la Resistenza. Limpegno civile e politico di Parini continua nellItalia repubblicana: membro del PCI, nel 1946 viene eletto nel primo Consiglio Comunale di Medicina; successivamente sar anche Assessore alle Finanze. Oltre lattivit lavorativa sviluppa la sua passione per la fotografia, sempre connessa allinteresse per la societ e la storia. Ne La Galassia Medicina del 1966, a fianco dei suoi scatti, compare gi un breve saggio storico sulle lotte sociali medicinesi dei cento anni precedenti. Quella per la storia unattitudine che Giovanni svilupper con impegno e assiduit per il resto della sua vita. Nel 1976, crea il Coro delle mondine, presenza rilevante ancora oggi non solo per la vita del nostro territorio, ma anche per la partecipazione ad importanti eventi nazionali di musica popolare e per linteresse degli studiosi. Parini pubblica nel 1986 Pn, zivlla e radisn, una raccolta commentata dei testi dei canti delle mondine. Emerge, in questopera, la potenza espressiva di questi canti di donne che testimoniano la condizione sociale e culturale di una classe sociale, artefice di una lunga lotta, i cui frutti hanno inciso pesantemente per decenni sulla nostra collettivit. Il lavoro storico di Giovanni conosce successivamente, uno sviluppo pi ampio. Arriveranno infatti due importanti pubblicazioni: Medicina 1919-1945 Fascismo, antifascismo e guerra di liberazione (1995, ristampato nel 2009) e Storia di Medicina Dalla Repubblica Cispadana alla Grande Guerra - 1796-1918 (2009). Presidente per decenni della sez. ANPI di Medicina, stato entusiasta protagonista del rinnovamento della nostra associazione attraverso i giovani e della divulgazione della storia della Resistenza presso le scuole. Ricordiamo con piacere gli incontri al bar che Giovanni ebbe con alcuni giovani e che furono premessa ad una ritrovata vitalit della nostra sezione. Ne scatur un ciclo di cinque partecipate conversazioni pubbliche riguardanti il periodo storico compreso tra la fine della prima guerra mondiale e la promulgazione della Costituzione. In tutte queste ed altre occasioni, Giovanni ha sempre avuto ritrosia nellaffrontare le sue vicissitudini personali, per due sostanziali motivi: la sofferenza correlata ad alcuni ricordi e la volont di non cadere nellaneddoto quando si affronta una questione storica di ampia portata. Sotto la sua presidenza la sezione assunse una posizione di contrasto attivo rispetto al revisionismo interessato e strumentalizzante sulle questioni delle foibe e dellequiparazione dei combattenti di Sal ai partigiani. Sotto questo impulso, la sezione ANPI di Medicina apre, nel 2007, una sede presso Villa Pasi (Parco delle Mondine), ancora oggi esistente. Concretizzata la presenza dellANPI a Medicina, Parini viene eletto, alcuni anni fa, ai vertici provinciali dellAssociazione Nazionale Combattenti e Reduci. Lo ringraziamo per lesempio di impegno civile e politico, per la passione trasmessa ai giovani e per il grande senso di rettitudine nelle istituzioni, nate dalla lotta della quale anche lui stato partecipe.
NELLA FOTO: Feltre, 2 maggio 1945. Un gruppo di partigiani allindomani della Liberazione. Da sinistra il medicinese Giovanni Parini (Barendi), il bolognese Ezio Antonioni (Gracco); da destra alle spalle della persona con limpermeabile bianco, seminascosto, Mario Totti (Ninchi) anchesso di Medicina.
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