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c.N.R.
Consiglio Nazionale deile Ricerche

G R U P P O A Z I O N A LP E RL A D I F E S A N E DALLE CATASTROFI IDROGEOLOGICHE


Linea 1 Previsioneprevenzione eventi e degli idrologici estremi lorocontrollo e
UnitaOperativa - Dipartimento Ingegneria 1.9 di Civile, Universit Salerno di

VALUTAZIONE DELLE PIENE IN CAMPANIA


a cura di Fabio Rossi ct PaoloVillani

Saierno. Dicembre1994

5.I VALORI MEDI DEI MASSIMI ANNUALI DELLE PIOGGE E DELLE PIENE IN CAMPANIA di F. Rossi& P. Villani

5.1 InrnoouzroNE ha L'analisistatistica delle pieneal terzolivelo di regionalrzzazione come scopola stima del parametro centraledella distribuzione probabilitcumulata(DPC) delle piene di la Tale parametropu essere media, la in un punto qualsiasidella regionedi interesse. moda,la mediana altri ad essilegati. o Nel seguito,si fa riferimento al valor medio p(Q) del massimoannualeQ della portataistantanea, verrindicatoanchecomepienamedi annua(PMA). che nei La stima disponibile k siti di misuradella regione Ia media aritmetica O.tiu Q seriestorica delleQ. Caratteristica parametrocentraledella DPC delle piene annue la sua forte del variabilitda un bacino all'altro (variabilit spaziale),non solo con I'areaA del bacino sotteso.Infatti, anche se si fa riferimento al contributo di piena unitario QiA o piena specifica annua, la variabiiit spaziale della media della piena specifica annua puntuale. dello stimatore a superiore quellacampionaria decisamente Tale variabilit. se non pu essere spiegata interamente dalla variabilit campionaria, deve essere attribuita all'effetto delia variabilit di grandezze del geomorfoclimatiche caratteristiche bacino. Per valutarep(Q) si ricorre, pertanto,a che quali ad es. imodelli di regressione, stimano di rnodellimatematrci regionaltzzaz\one, indipendenti. vaLriabili considerate in la variabiledipendente funzionedi altre grandezze, L'identificazionedella struttura del modello pu avvenire con un approccio del concettuale fenomeno.Nel la puramente empirico oppureattraverso schematizzazione primo caso si ottengonomodelli di sempliceuso operativoma la cui validit iimitata caso i ed all'ambiente al campodi valon nei quali sonostaticonsiderati dati. Nel secondo non solo dall'analisidei dati possibiie utllizzare anche informazioni a priori, ottenute. fisico. generale fenomeno del ma idropluviometrici, anchedallaconoscenza Nel presentecapitolo si esponela proceduraadottatanel Progetto VAPI per la I'analisidel fenomenodi formazionee della piena media annuaattraverso regionalizzazione sia dell'ondadi piena nei bacini naturali,che richiede la descrizione delle propagazione variabili climatiche direttamente coinvolte nel fenomeno, sia delle caratteristiche influenti su di esso.In particolare,I'analisiregionale delle medie dei geomorfologiche a duratarichiedeuna descrizione s e costituisce massimiannualidellepioggedi assegnata delle piogge. Nel seguito del capitolo I'oggetto del terzo livello di regionalizzaztone insiemecon i della procedura, vengonoriportati solo i passiessenzialiallacomprensione
763

risultati conseguiti nel'applicazione alla Regione Campania. Per un'esposizione pi dettagliatadella proceduraadottata, rimandaa quantoespostonell'Appendice. si

5.2 MEOm DEI MASSIMI ANNUALI DELLE PIoGGE DI ASSEGNATA DURATA

5.2.1 Piogge giornaliere D ati p luviometric i utilizzat i Per le successive analisi,come statogi dettonel paragrafo2.5, statocostituito un archivio informatico dei massimi annuali delle piogge giornaliere delle stazioni pluviometriche ricadentinell'ambitodel Compartimento Napoli del ServizioIdrografico di e MareograficoItaliano (SIMI), drgitaltzzando dati forniti negli Annali dal SIMI. i Tale archivio costituito,a questolivello, da 231stazioni pluviometriche, aventi generalmente ) 10 anni di osservazione, l'eccezione 4 stazioni,che sono state n con di presein considerazione nonostante loro ridotta basecampionaria quantoa ridossodal la in confine fra areepluvionetricamente omogenee, cui forinisconoun'utile informazione per alla limitazionedelle areestesse. L'interoarchivio suddiviso due parti: in - 186stazioni,ricadenti nell'area direttamente studio. in - 45 stazioni,ricadenti in bacini limitrofi a quelli campani; queste stazioni sono state utllzzatesoprattutto allo scopodi averemaggiori informazionisulle delimintazionidelle aree di confine. I principali parametristatisticiriguardantiquesteultime stazioni, sono riportatiin tabella 5.1,in fondoal capitolo. Proceduradi stima adottata La proceduradi regionalizzazione erzo livelhc prevedeI'analisi del parametrodi al locazionedella distribuzionedi probabilit cumulata (DPC) dei massimi annuali delie piogge giornaliereho. La stima di tale parametropu essereeffettuatautilizzando i seguenti stimatori:
.)

lo stimatoredi massimaverosimighanza (MV) regionaledel parametro01 della DPC TCEV [Rossi et al., 1984], ottenuto vincolando la soluzione dell'equazione di massimaverosimiglianzaper ogni stazione ai valori dei parametri ottenuti ai livelli j gerarchicisuperiori:

t64

Li(0r,l 0*lAx;i\1)-

n.iJ 01i:41,e.; l * a * I Lnf(Qii; I at.l, i=l

(51)

b)

lo stimatorebasato sui momenti ordinari (MO) o sui momenti pesati in probabilit p(hs), che coincidein entrambii casi con la (MPP), della media della distribuzione ho: notamediaaritmetica
1
n

lt "t - - a t

n S r t.l. t
zLt i -- ' t I l

efficientee robustoe uno MO, a questolivello, rappresenta stimatore Lo stimatore effettuateai livelli gerarchiciprecedentin dalla non dipende dalle analisi srarisriche nel di distribuzione probabilitadottata: seguito,pertanto,si far'riferimento ad essoper dei I'analisial ierzolivello di regionalrzzazione massimiannuaiidelle pioggegiornaliere. Al terzo livello di regionahzzazione quindi possibile fare riferimento ad uno a stimatorepuntualeottimale.La sua variabilitosservata per di gran lunga superiore teorica: i grandi errori di disturbo spazialirendono questolivello di quella campionaria il regionalizzazione pi difficotoso dal punto di vista statistico,poich necessarlo la a che indipendenti, contribuiscono spiegare gran parte introdurredelle variabili esterne, dei della variabilitosservata parametro' ed Esistononumerosistudi idrologici, condotti in differenti situazioniclimatiche p(ht) ad una seriedi pi in d che orografiche, tentano correlare, maniera o menoempirica, e Le fisiografrchedella stazionedi misura pluviografica' Ad es'' Benichou grandezze nella Francia' nella regionedel MassiccioCentrale, Breron t1987], in uno studioeffettuato la a assunte caratterrzzare quota 133 hannopresorn considerazione variabili indipendenti un'analisi ai dal media.la distanza mare,I'esposizrone venti dominanti,ed hannoeffettuato affiancandoad essi un'anaiisidei con metodi empirici di regressione, delle precipitazroni geostatistiche. tecniche residuiattraverso hanno Fra gli studi effettuatiall'internodel ProgettoVAPI, Versaceet al' [1989] fisiograficoda cui sembrano mostratoper a RegioneCalabriache il principaleparametro (s'l'm'm') della stazione le dipendere medie p(hg) la quotaZ sul livello medio del mare Dell'Aeraet al. [1992] hannotrovatouna regione,successivamente, di misura.Per ia stessa alla di esposizione di fra forte correlazione p(hr), quotadella stazione misuraed un angolo delle massed'aria umida, che varia a secondadelia direzioneprincipaledi provenienza livello di sottozona omogenea che si esamina (sottozona definita al secondo regionaltzzazione).
165

Ar ee p luviometricheomogenee L'ipotesi di lavoro che esistano aree pluviometriche omogeneeall'internodelle quali p(ht) costante oppurevaria con la quotaZ secondo una relazione tioo: del

L o g p ( h r= A + B Z )

(\)\

in cui la stimadei parametri e B avvieneattraverso A un'analisi regressione di lineare. L'identificazione delle aree omogenee stata effettuata con una procedura essenzialmente euristica in cui si sono tenute presentisoprattuttole caratteristiche di contiguitspaziale omogeneit ed fisiografica scegliendo le diverseipotesiquellecon e fra i valori pi elevatidel coefficiente correlazione di linearep2 tra p"(h) e z. In tal modo sono stateidentificate6 aree pluviometriche omogenee:essesono indicatenella corografiain figura 5.1 e nelle tavole fuori testo,mentre le principali caratteristiche delle stazioni ricadenti in ognuna delle aree omogeneeidentificatesono riportate nelle Tabelle 5.2 riportate in fondo al capitolo. I principali risultati statistici ottenutinell'analisi regressione, di compresi valori dei parametri i delle (5.2) relativi ad ognunadelle areeindividuate sonoriportatinella successiva tabella5.3. Nelle figg.5.2 sono rappresentate graficamentele relazioni (5.2), insieme con i punti osservati.oer ognunadelle areeidentificate. Dall'esame risultaticonseguiti taleanalisiappare dei in evidente come,pur essendo indubbio un legamedel tipo (5.2) in ogni area,fra p[hs e la quora Z, esso non sia sufficiente solo a spiegare variabilit da la osservata della variabiledipendente. Una dose notevole di incertezza da attribuire alla scarsitdei dati osservati.che non sempre coprono'interospaziocamptonario, cui, ad es.,nell'area non vi sono stazionidi per A4 misuraal di sopradei 750 m s.l.m.m., mentreal contrario nell'area non vi sonostazioni A5 di misuracon quotacompresa il iivello del mareed i 500 m. fra Un utile confronto pu essereeffettuato con i risultati di analoghe indagini idrologlchesvoltenelle regioni limitrofe ed in questosenso risultatosonopi confortanti: i ad es.,i parametridella (5.2) stimatiper I'area.A4indicatiin tabella5.3 sonopraricamente coincidenticon quelli trovati per 'areapluvrometrica omogeneaT4 definita nel Rapporto VAPI Calabria et succede I'area per [Versace al., 1989];lo stesso ,{3, che grosso modo si trova a confine con I'areaomogenea 3 definitanel RapportoVAPI Puglia [Copertinoe n. Fiorentino.19921.

166

Area omosenea

n. staz.

8.104

p[(hn(0) (mm)

p[(hn(1000) n2 Y (mm)

2
5

4 5 6

70 30 55 28 22 28

1.169

1.552

r.935
t.614 1.800
|.499

r.292
1.614 2.700
./..i 3 l
I

58.8 86.1
/11 a

84.0
116.0 68.4

63.1

3r . 6
I4.1

1.870

L.JJL

a a ^

118.0 54.0 101.0

0.59 0.47 0.68 0.64

0.70 0.51

del Tabella5.3: Principaliparametristatisticirelativi alle leggi dr regressione massrmo pioggia giornalieracon la quota per le 6 aree pluviometriche annuale dell'altezza di identificate. omosenee

del della suddivisione terrtorto della regioneCampaniacon indicazione Figura 5.1 Corografiaschematica quanto riguarda la regionalizzazione delle medie dei massimi in 6 aree pluviometriche omogenee per annuali delle altezzedi pioggia giornaliere.

161

D'altro canto,se si esamina figura 5.3, nella qualesonoriportatele relazionidel la tipo (5.2) per tutte le aree pluviometricheomogenee,si nota come vi sia una certa regolaritne passare dalle areepi piovose,aventiquotemaggiori e prospicientiil mare, alle areemenopiovose. interne. L'osservazione delle fig. 5.2 e 5.3, suggerisce I'ipotesialternativa che si passi da un'areaomogenea all'altracon continuit,, tenendo conto di ulteriori parametriquali ad es. ia distanzadal mare o I'esposizione venti umidi. Tali analisi si basanosu modell ai multiregressivi accoppiati con tecnichedi tipo geostatisrico [Slimani e Obled, 1986]: un esempio tale approccio offerto da Dell'Aeraet al. t19921per ho d.lla Calabria. di Ie

r 500
Quota I 250
Area A6 Area A5

r 000

Area ,A4 Area A3

750
Area A2

.500

Area A I

2-50 0 -

l 100 mlhgl (mm) 1000

10

Figura 5.3 Leggi di regressione ritrovate empiricamente all'interno di ogni area pluviometrica omogeneaidentificatein Campania,fra la media del massimo annuale dell'altezza pioggiagiornaliera, di mfhs, e la quotasul livello medio del mare.

168

1500
7 / *

I500 z(m) r250 1000 750 500 250 0 1000 l0 100m[hg] (mm) 1000

1250 I 000 750 500 250 0 l0 100 mlhsl (mm)

a Area pluviometrica omogenea Al

d Area pluviometricaomogeneaA4

I 500 z(m) I250 1000 750 500 250 0 l0 ( 1 0 0m [ h g ] m m ) 1000

1500

z(m)
I 250 1000 750 500 250
0 l l0

l00mlhgl(mm)

1000

b Area pluviometrica omogenea A2

e Area pluviometricaomogeneaA5

l 500 Z (m) 12 5 0 r 000 750 00 -5 250 0


l0 1 0 0m [ h g ] ( m m ) 1000

l 500 Z (m) r2 5 0 1000 750 500 250 0 m 100 lhgl (mm) f Areapluviometrica f- Area pluviometrica omogenea omogenea A6 1000

c Areapluviometrica omogenea A3

Figura 5.2 Legame tra a media del massimo annuale delle altezzedi pioggia giornaliera m[h* e la quota Z della stazione di misura pluviometrica all'interno di un'area pluviometrica omogeneal i triangoli rappresentano punti osservati,le linee rappresentano rette ottenutedal modello di regressione. i le

t69

5.2.2Pogge brevi Dati utilizz.ati Nel capitolo 2.5 stata esaminatala consistenza della rete pluviografica in Campania,e si presentato l'archivio informatico dei massimi annuali delle altezzedi pioggia per fissatadurataottenuto digitahzzando dati forniti negli Annali dal SIMI. i Tale archivio costituito,a questolivello, da 44 stazioni pluviografiche aventin) 10 anni di osservazione, organizzafo due sezioni: in s e r i e s t o r i c h e d mia s s i m i a n n u adie l l e a l t e z z e d i o g g i a i n i n t e r v a l di i 1 , 3 , 6 , 1 2 e 2 4 e l p l ore; seriestoriche delle altezze pioggiadurante di eventiintensidi brevedurata,inferioread I ora. (Annali Idrologici,parteI, tabellaV) che il SIMI non cerrificacome massimi annuali. che in ogni Questi ultimi dati sono stati utilizzatisolo dopo che si accerrato st.azione consrderata fossero verificate seguenti le condizionr: i) in ogni anno, il valore dell'altezza pioggia relativo ad una durata superioredeve di sempre essere inferiore quellorelativo non a alladurata immediatamente inferiore; ii) le mediecalcolate seriedi questo da tipo devono assumere andamento un regolare con la durataed in particolare senza salti in corrispondenza duratad = 1 ora. a partiredalla della quale, cio.i dati sonocertificati essere massimi annuali. Nella pratica verificato si cheentrambe condizioni le sonosoddisfatte tuttele per serie disponibilicon dimensione > l0 anni: I'elencodei dati utihzzattallo scopo n riportatonell'Aliegato A.X. Neile tabelle5.4. fornitealla fine del capitolo,sonoriportati, suddividendo stazionipuviografiche areepluviometriche le per omogenee, tutti i vaiori medr dei massimiannualidelle piogge orarie. insiemecon i valori medi delle piogge intense brevedurata. di

Procedura di analisi adottata L'anaiisi dati empiricimostra dei annui che,in un sito,I'intensit mediadei massimi di pioggia a fissataprobabilitper d ore consecutive di diminuisceall'aumentare d stessa, dapprimarapidamente poi sempre ientamente. regolanzzazione questidati in un e pi di La campodi duratelimitato, solitamente compreso 1 e 24 ore,avvienea mezzodi formule fra empiriche di tipo monomio in cui, indicato con p(h6) la media del massimoannuo di altezza pioggiadi duratad, vale: di 170

p(ho)=tt(ht)dn

(0<ncl)

(5.3)

stimati in in La (5.3) viene adottata genereperchsuoi parametripossonoessere lineare in campo logaritmico; essa presentaper lo base ad una sempliceregressione per inconsistente d che tendea 0, a cui corrisponderebbe fisicamente di svantaggio essere infinita. unapioggiadi intensit Per rimanere nel campo delle formule a due parametri che eliminano questa di espressioni tipo iperbolico: fisica,alcunevolte vengonoadottate inconsistenza d p(ha)= Lt(ho) / (1 + d/d.) (5.4)

i per,che s i a n od i s p o n i b i ld a t i richiede, della(-5.4) ciei Una stimaefficiente parametri le durateinferiori ad 1 ora lModica e Rossi' 1988].La (5'4). inoltre, non molto pi f l e s s i b i ld e l l at 5 . 3t . e richiede tre parametried del espressioni cielleprecedenti ayzzazione Una gener trpo: d p ( h o )= p ( h , , ) i ( 1 + d / d c ) P

(0<p<1)

1 55 l

di il in cui p(h,,)rappresenta limitedell'intensit pioggiaperd che tendeazero' anche Numerosirrcercatori [cfr. Demar,1985] hannomostratoche, avvalendosi megliole misurazioni d dei massimiannuicii pioggiaper durate < I ora, la (5.5) interpola dati per duratemolto brevi, la stima dei tre parametri Tuttavia.quandomancano empiriche. con analisi di Un i risulta affetta da notevol incertezze. miglioramentosi pu ottenere regionae. a regressionescala delestime di p(h6): la varianza A tale scopo,occorrevalutarela variabilitspaziale quandod = 24 ore' e, di al'aumentare d stesso in particolare' in aumenta generale osservata omogenea' dello piuviometrica di la valabiiit di p(h24)con la qlota.all'interno un'area per determinata p(hg) tramlte di tipo ed ordine di grandezza quellaprecedentemente stesso la(5.2) che in Del restosi osservato Campania il rapporto: ) 1 = p ( h 2 a/ p ( h , ) ha pluviografica, un valor mediopari a: calcolatoin ogni stazione r = 1.09 (5.6a)

(s.6b)
t7r

-I

con scartimai superiori all' 8vo,tale rapportorimanecostante tutte le areeomogenee. in Tenendoconto di queste osservazioni empiriche, pi sempliceipotesiche si pu la formulare che I'esponente della (5.5) dipendaa sua volta linearmente dalla quotaZ, per cui in ogni areapluviometrica omogenea suppone valga: si che lr(ho)= Ir(Io)d I (1 + d/dc/C +DZ)

(s.1)

I quattroparametri della (5.7) possono essere stimatia scalaregionale considerando il seguente modellodi regressione multipla: Y = A o + A , 1X 1 + A 2 X 2 in cui: (5.8)

Y xl x2

- Los [p(h6)/d] - Log [1 + d/d.] = Z L og [1 + d /d " ]

Ao

= Log p(Io)

Ar --C '2.--D

(s.e)

Per ogni frssato valoredi d. si stimanoi parametri della (5.8) secondo usuali e formuledeila regressione linearemultipla.La stimadei parametri della (5.7) in ogni area pluviometrica omogenea ottiene per quel valore di d. che rende minimo lo scarto si quadratico mediofra e stimeottenute dalla(5.7)ed ivaiori empiriciosservati. Poichle serieorariesonomeno numerose pi brevi rispettoa quelegiornaliere, e si utiiizzataancheI'informazione contenuta queste in ultime, per cui nei siti in cui presentesolo uno strumentodi misura giornaliero(pluviometro). in luogo della prima dele(5.9)si considera:

Y = Log lr '1t"(h,\1241 6

( 5 r0 ) .

La tecnicaesposta consente considerare di contemporaneamente fattori e pi pi dati disponibili all'internodi un'areaomogenea, aumentando l'efficienza della stima dei quattro parametridella (5.7). I risultati dell'analisisu esposta sono riportati nella tabella

1'/2

Area omosenea I

n.
SIAZ,
1 A
t l

p(Io)
(mm/ora)

dc

D.105

(ore)

p2
0.9994 0.9991

77.1

0 . 3 6 6 r 0.1995 -8.6077
0.7031 - 1.1381 0.1360 - 8.7300 0 . 8 1 0 0 - 24.874 0 . 8 3 5 1 - 10.800 0.1265 - 8 . 8 4 1 6

2
a J 1

t2
5
a J

5 6

6
4

83.8 0.3312 1 1 7 . 0 0.0916 18.6 0.3846 2 3 2 .0 0.0508 87.9 0.2205

0.9980 0.9930 0.9993


0.9969

Tabella5.5: parametristatisticidelle leggi di probabilitpluviometriche regionaliper ogni areapluviometrica omogenea. Si notino in particolarel'elevatocoefficientedi regressione lineare relativo alla regressione mutipla per il valoredi d. che minimizzal'errorequadratico medio regionale, che fa si che la varianzaspiegata superisempre11 99Voin campo logaritmico.Inoltre, per fissataduratala (5.7) diventaun'espressione linearein camposemilogaritmico: Log p(h6)= Ao + Ba Z

(s.11)

da del tutto analoga alla (5.2).I parametri della (5.11)si ottengono quelli della (5.7) per vale: ed fissatadurata, in particolare

''1(i

-l Il- +u(r,,)o Loc l

"L(rnd/d.)'.]

(5.12a')

Bd = - D Log (1 + d/dc)

(s.12b)

le omogenea, (5.11) per Nelle figure 5.4 sono mostrate, ogni areapluviometrica significativo che per d = 24 ote r insieme con i dati osservati.E' particolarmente gii coefficientiche si ricavanodalle (5.12) sianopraticamente stessiche sono stati ricavati vale: e dalla (5.2) in ogni areaomogenea, precisamente A24=A+Logr Bzq=B

(5.13)

insieme i dati con Nelle figure 5.5 sono riportati per ogni areapluviometricaomogenea,
per le osservati, (5.5) ottenute diversivalori dell'elevazioneZ. In entrambe queste serie di figure appare evidente come la presenteanalisi di pur regionahzzazione, interpretandomediamentebene le osservazioni,presentaanche un

I I)

principalmente non trascurabile, dovuto alla scarsit osservazioni, di di aspetto incertezza in che si concentra alcuneareee per duratebrevi. Una riduzionedi tali incertezze richiede un numerodi dati pi elevatoinsiemecon una modellazione fenomeno sofisticata. del pi

5.2.3Le leggi di probabilit pluviometriche areali sul bacino Nelle applicazioniidrologiche necessario conoscere, ogni fissatoperiodo di per ritorno T, qual il valoremassimodelle precipitazioni una fissataduratad ed un dato per vaioreA dell'area bacino. del La metodologia comunemente impiegata consiste nell'ottenere l'alLezza pioggia di areale hA(d,T) dall'altezza pioggiapuntuale di medianella stessa areaho(d,T).a pari durata e periodo di ritorno, attraversoun coefficientedi ragguaglio noto come fattore di riduzionearealeKA(d,T)(FRA) da ottenersi empiricamente, cui si ritieneche valga: per = h A ( d , T ) K n ( d , T )h D ( d , T ) (-5.14)

Estese indaginicondotte negli Stati Uniti [U.S. WeatherBureau, 1957-60] in ed Gran Bretagna che, almenoper periodidi ritornonon elevati,il INERC,1975)mostrano FRA si possa ritenere costante il penododi ritornostesso. con Alcune considerazioni FRA e sulle sue conseguenze sul per nelle applicazioni ia derivazione della mediadelle portatedi piena sono svoltein Appendice verrannosolo e r i c h i a m a tn e l s e g u i l o . e In sintesi. considera si generale I'adattamento per una formulazione empiricodel FRA del tioo:
KA(d) = I - fl(A) f2(d)

( 5 1s ) .

Eagleson Weather dei Bureauha proposto che nella ll972l, per I'adattamento dati del'U.S. (5.15) iutilizzino: s
f1(A)-l-e-clA

l\

lfl

f2(d)=expfc2dc3l

rS l7\

1'7 4

l 500

z (m)
1250 1000 750 500 250 '^ o'aOr
, ^ ,[Dt.,

1500 Z (m) 1250 1000 750 500 250 ' 1 0 0 [ h ( d )t]m m ) 1 0 0 0 m 0 l0 100m[h(d)] (mm) 1000

a:''ffi|

I
I
l0

^'

'afll

r.r9gTl-r

^ P&t
o.l

a Area pluviometncaomogeneaAl

d Area pluviometricaomogeneaA4

1s00 i

1500

z(^)i
12s0 i I

z(m)
1250 1000 750
l, , I ., O .^O

rooo i
7-s0| l
-500
r
, ' , O

500 250 0 l0 1 0 0m [ h ( d )(]m m ) 1 0 0 0

250 | I

.. tf 'f' ^a,n t"thi

r r: 9rs:
1 0 0m l h ( d ) l( m m ) 1 0 0 0

!r ,.,^O r.o ^E

lo

A2 omogenea b Area pluviometrica

c Area pluviometricaomogeneaA5

1500 Z(m) 12 5 0 1000 750 500 250 0


l0 i00 m[h(d)] (mm) 1000

1500. z (mt I 250 1000 7-50 500 250

10

mlh(d)l(mm) 1000 tOO

A3 omogenea c Areapluviometrica

f Area pluviometricaomogeneaA6

altezzedi pioggia orarie' mth(d)l e la quotaz Figura 5.4 Legame tia la media del massimo annuale delle pluviometrica omogenea.I punti rappresentano della stazionedi misura pluviografica, all'interno di un'area le le linee rappresentano rette ottenute dal i valori osservatl,con diverse simbologie per le diverse durate, modelodi regressione' 175

r000 mlh(d)l
mrn/ora 100

I 000 mlh(d)
(mm)

r00

10

I 0d(ore) a Area pluviometricaomogeneaA I d Area pluviometrica omoscnea A4

I 0 d ( o r e )1 0 0

I 000 t mIh(d)] i ( m m )I r00 I


I

1000 , I mth(d)l
(mml i
' l /

^4--':

I00

i
l0 i
l t ,

^ !c)-. !.lx) ' + '

- ! - a - ' -

' /
/ /

'z/t:

t0

^ '

a.-

!l

* ?.sl titi=---

l / /

I
| ,//

0
l0d 1orcl 100 b Arca pluviomctrica omogenca 42

0.1 00|

0.1

lod(ore) 00 1

e Arca pluviclmctrica omogenca A-5

l(xx) i mlh(d)li
tmm) i

ru)

0.01

0.10

1.00

10.0Q ps|00.00 ls

0.01

0.1

lod (ore) 00 1

c Area pluviometricaomogeneaA3

f Area pluviometricaomogeneaA6

Figura 5.5 Legame tra la media del massimo annuale delle al.ezze pioggia orarie, mth(d)1, e la durara di stessa, all'interno di un'areapiuviometrica omogenea. punti rappresentano valori osservati,con diversa d, I i simbologia per le stazioni differenti, le linee rappresentano curve ottenuta dal modello di resressione le oer diversequote (0-500-1000-1500 s.l.m.m.) m 116

da e In indagini svolte da Penta U9141in Basilicata, confermate Catalanoet al., la sui tl989l in Calabria, massimiannualidellepioggegiornaliere, statautrlizzata (5.16); costanteil questirisultati anchea durateinferiori al giorno, considerando se si estrapolano stime dei parametridelle (5.16) e valore di ca ottenutoda Eagleson, hanno le seguenti si (5.17):

c t = 0 '0 0 2 1 cz= 0'53 ca= 0'25

(s. 8) 1

per le esprimendo areein kmq e le duratein ore;le (5.18)valgono d < 24 oreed A < 2000

kmq.
forma monomiadel tipo (5.3), Villani semplice Nei casi in cui si pu accettare.una a che I'usodelle(5.16)e (5.17)per il FRA conduce LPP arealiancora ha t19901 mostrato di tipo(5.3): h n ( d )= a ' d t r '

(5.1e)

ln cul:

d - _ t

1 r t r

* e - c z Ar l t 2 e - c z A p

(s.20) ( s . 2) I

n'-n=KlA e in cui si pu ricavare: Kt=144 10'4

tr,,, ,cc
fr
, ,*" d.

r5 ??l

Mpnra ANNUa 5.3 La PrBNa. 5.3.1 Generalit presenta La pienamediaannuap(Q) (PMA), come statogi pi volte sottolineato, za una varian spazialemolto pi elevata di quella campionaria,per cui rappresentail di parametromeno suscettibile stima con tecnichedi analisiregionale.Anche se in misura per difficolt si presentano la stima dellamediadella piena specificaannua, minore, analoghe p(Q)/4.
171

pu essere spiegata, almenoin parte, ricorrendoa fattori L'elevatavariabilitspaziale climatici e geomorfologici. Come viene mostrato pi dettagliatamente Appendice, occorre costruire un in modello che consentadi mettere in relazionealcune grandezze fisiche del bacino con la PMA, in maniera da attribuire il fatto che p(Q) varia da un bacino all'altro al fatto che cambianoi valori assunti tali grandezze un bacinoall'altro. da da L'identificazionedella struttura di tale modello pu essereottenuta attraversoun certo numero di approcci [vedi ad es., Hromadkae Whitley, 1989], che possonoessere ricondottiessenzialmente a due diverse metodologie: i) approccidi tipo puramente empirico; rappresentato tradizionale dal metodorazionale. Nel seguitosi procedead una applicazione delediverseprocedure per la valutazione delia PMA, dopo avermostrato succintamente basedati sullaquaiesi opera la ii) approcciche si basano modelligeomorfoclimatrci, cui un casopanicolare su di notevole

5.3.2I dati utilizzati Come si detto nel capitolo2.5, all'interno dell'area studioricadono72 stazioni misura in di > 5 anni di osservazione. loro posizionegeografica i idrometriche SIMI con n del La ed bacinida essesottesr sono indicatinellacorografia schematica fig.5.6. Nella Tab. 5.6 in sono riportati i principali dati statisticie le caratteristiche geomorfologiche del bacino sotteso. Per la stimadei parametri dellerelazioni regionalizzazrone, stateconsiderate cli sono le sole stazionicon n > 10 anni, utilizzandoinvecequellecon n < 10 anni solo a fini di verifica.lnoltre,si effettuato controllodi qualitdei dati, che ha portatoad escludere un le seguenti stazioni: - Volturno a CancelloArnone, poiche,almenofin quando non sono state costruitele arginatureda Capua al mare, il tronco d'alveo a monte era capace di contenere solamente portate fino a 1800m3/s; Sarno a S. ValentinoTorio, aventea monte un piccoio bacinoche, per Ia presenza di numerose conche endoreiche, un comportamento tipo sorgentizio ha per di anche i valori delleportate piena: di Calore Lucano a Persano, la cui scala di deflusso Dresenta diversi problemi di ricostruzione, comeevidenziato anche punto3.4; nel Sele a Contursi, a causa della non omogeneitdella serie storica, come riportato nel p u n t o4 . 4 . 1 ; 178

idrometricheper la stima per la qualenon sono disponibiliosservazioni Selea Persano, dei massimiannualidei volumi di piena. Si ottiene, in definitiva,un insiemedi12 stazioni con n ) 1.0anni, di cui venanno idrometrichee fisiche dei bacini sottesi, ai fini di analizzafe seguito le caratteristiche nel della pienamediaannua. ottenere informazionisulla stimaregionale

BASILICATA

l\-

GOFO DI ilTPOU

j
com Dl s^axo

mtsura Fig. 5.6 Corografia della regione Campania,con indicazione delle 22 stazioni di dellepiene,eventin)5 annt' al idrometricheutrltzzate 3' livello di regionalizzazione

119

5.3.3 Modelti di regressionepuramente empirici L'approccioempirico fa ricorso, in genere,a modelli di regressione multipla, lineari in campologaritmicoche,in notazione matriciale,si scrivono:

Z = X F* E u
in cui:

(s.23)

Z = vetfore dei logaritmi delle stime della PMA, ottenute nelle k stazionrdi misura dellaregione; X = matrice k x (p+l) dei logaritmi delle p grandezzeindipendenti assunte a caratterzzare ognunodei k bacini nella regione,pi una prima colonnadi unit; p+1, da specificarsi maniera in F = u"tto.e dei parametridel modello,di dimensione da minimizzare1lvettoredei residuiu; p, = errore di disturbospaziale, con mediaEtpiJ= 0 e varianza VARtEp;l * ru2 pari alla differenzatra la varianza delle V1(Z)e la varianza termineX p. del Scopodell'analisidi regressione di ridurre al minimo il valoredi crlu2 . Un approcciodi questotipo di gran lunga quello pi utilizzato.In particolare, in Italia precedenti studi di questotipo, svolti per piccoli bacini,di superficie inferiorea 150 kmq fNatale, 1988], hanno mostratoche una semplice relazionecon I'areaA del bacino spiegauna parte sufficientemente elevatadella variabilitspazialedella PMA. Relazioni di questotipo possono essere identificate presentano loro validitsolo in ristrettiambiti e una geografici,entro i quali sono stati reperiti i dati idrometrici necessari alla taratura dei parametri della (5.23) e per cui si mantengono costanti le altre caratteristiche geomorfoclimatiche influenti sul fenomeno. Nell'ambito del Progetto VAPI, per diverse regioni italiane stato applicato un legamedi regressione tipo logaritmico: di l o g P ( Q )= a ' + b ' l o g A corrispondente all'espressione monomia: F(Q) = a Ab ( 5 . 2 4a )

(s.24 b)

p(Q) in m3/sed A in lan2. A conferma dei limiti con a = 10a'e b'= b, in cui generalmente sono stati ritrovati valori differenti dei della (5.24 b), in ognunadelle regioni esaminate

r80

parametria e b: in particolare,il parametroa risultato alquantopi variabile,da zona a zona,del parametrob. delle l2 stazioniidrometriche alizzazione della PMA, per l'insieme Ai fini della region oltre l'area,ancheuna serie di grandezzeche campanesono state prese in considerazione, descrivonole principali caratteristiche climatichee fisiografichedel bacino. In particolare, (vedi Tab. 5.6): sonostateconsiderate grandezze altimetriche(quota media Y-, massimaY** mediadei versanti, P*); acclivit grandezze geomorfologiche riguardantiil reticolo di drenaggio(numero di aste del 1" Dd di ordine,N1, densit drenaggio del reticolo); totale delle astedel geometriche grandezze riguardantii canalidi drenaggio(lunghezza reticolo, S, lunghezzadell'astaprincipale del reticolo, Lmax, lunghezzamedia delle aste.f) (percentuale areeimpermeabili, imp); Va di grandezze idrogeologiche di grandezze riguardantiil suolo e l'uso del suolo (percentuale aree a copertura % boschiva, bosco). una Sono state inoltre consideratealtre due grandezze che rappresentano ai di ma di combiniuione quelleviste in precedenza che risulteranno grandeimportanza fini Essesono: dellg dellaregionahzzazione PMA, comesi vedrmeglionel seguito. come: Ai-n, ottenuta impermeabii, I'area delieformazioni AimP=Az"imP/100 su dallafrazionepermeabile cui insisteanchebosco,definita del I'area bacinodepurata comearearidottadel bacino,Ari6. alla del climatiche bacino,si fatto riferimento Per quantoriguardale caratteristiche sul di dell'intensit pioggiaarealegiornaliera bacino,p[Ie(g)], annuale mediadel ma-ssimo ottenuta a partire dalle leggi pluviometrichepuntuali del tipo (.5.2) per ognl area per il fattore di e omogenea per fissataquota mediadel baclno.moltiplicate pluviometrica sulla scelta della variabile riduzione areale de tipo (5.15). Una maggioreprecisazione della climatica pi significativaai fini della regronabzza:zione PMA potr venire dall'analisi delle strutture di correlazioneindotte dal modello razionalee da quelli geomorfociimatici, come si vedrnel seguito. le nella tabella5.6, sonostatevalutate matrici mostrate A partiredallecaratteristiche per considerate le 72 staziontsceltea di correlazioneiinearee logaritmichedelle grandezze principaleseparail cos come mostratoin tabella5.7, ove la diagonale base dell'analisi, in da in campolineare, basso, quellologaritmico, alto' 18r e minima, Yo del bacino,

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u) O r C!

\O cr \C f, \O .1 rr r) C, O - ) r t - - \ C . + O , n f - r C O ) v l \ C C , v \ O l c \ V N crr

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G e = o 3 = ; l ? 3

e ' 5 5 9 9 g e e ; < ; e

ar; c.)
11

182

N . o $ r n \ o F - O N t r ) o \ O - C'l i

C'l

Appare subito evidente come molte delle grandezzeconsiderate siano fra loro fortemente correlate, soprattutto per quanto riguarda grandezzeappartenentiallo stesso parte della variabilitdella PMA, raggruppamento, quindi tendono a spiegarela stessa che ma anchein casi non banaliriguardanti grandezze appartenenti raggruppamenti a differenti: in tal caso, tale correlazioneva intesa come una peculiarit delia regione analizzata,a testimonianzadella scarsitdei dati a disposizione della possibilitdi incorrerein errori di e previsione inaccettabili,come verr maggiormenteevidenziatonella fase di verifica dei risultati. Ad es., come gi messo in evidenzanel paragrafo 4.4.3, risulta una forte correlazionenegativafra quota media del bacino e percentuale aree impermeabili,che di indica una dipendenza sistematica le due grandezze, fra indotta dalla natura geologicadella regioneCampania, cui le rocce carbonatiche permeabili per pi affiorano semprea quote pi elevate quellemenopermeabiii. di
Area Arca
A . "lmn 4 . , "rrn

Ym

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I f.OOOtt 0.%q5

A,-^ A,;,r

OrtJE?4-04944 0.8915 0 , 9 ? 8 ?{ 2 1 8 1 ffi l | 0 . 9 8 8 5 1.0000 0.9937 -0.6470 0.i967 0.9726 -0.09140 . 8 2 0 1 - 0 . 6 5 1 7- 0 . 7 5 1 3-0.9298 0.97-s 8 - 0 . 5 7 8 6 0 . 8 9 4 9 0.9753 -0.1729 0 . 7 5 9 4 - 0 . 5 8 5 9- 0 . 6 9 r - 0 . 8 9 3 2 0 . 9 8 3 5 I o.qqqo 0.9933 r.0000 l { -0.4093 -0.4591 -0.4254 1.0000 -0.6658 -0.5876-0.382 - 0 . 8 4 r l 0 . 5 8 7 3 0 . 5 8 r 7 0 . 6 E4 - 0 . 6 5 1 4 7 I | 0 . 9 '1 4 0 . 9 7 1 -0.51'74-0.'16280.9106 0 . 9 7 5 6 -0.501 1.0000 0 . 9 5 2 7 0 . 1 8 6 9 0.6842 -0.4-732 3 1 0.990-s 0.9934 0.994E -0.43t 0.9861 1 . 0 0 0 0 - 0 . 0 1 3 2 0 . 7 1 4 6 - 0 . 5 - s 4 60 . 6 5 2 3-0.8543 0.970-5 -0.2607-0.0827 - 0 . 0 2 8 9- 0 .r 0 4 1 -0.2466 -0.r8E4 -0.22'7'70 . 3 1 2 7- 0 . 0 5 0 8-0.l 620 1.0000 0.2055 -

bosco acclivitrrtlA(s)l lrtQl -0.82'79 0.9548

rp

I | ().268

0 . 3 4 0 6 0 . 2 9 4 3 - 0 . 9 1 2 10 . 3 5 3 2 0 . 3 2 1 1 0 . 3 4 2 1 1 . 0 0 0 0 - 0 . 8 ? 0 7- 0 . 8 7 9 3-0.9345 0.7-503 1 -0.3600 -0.41 3 -0.382'l 0 . 8 0 9 4 - 0 . 3 9 3 0- 0 . 3 9 I - 0 . 0 9 8 0- 0 . 9 3 8 5 1 . 0 0 0 0 0 . 9 - s 7 60 . 8 6 1 6 - 0 . 5 1 4 4 l

0.7396 -0.35'72- 0 . 3 9 3 00 . 0 3 - s 6- 0 . 8 9 3 9 0 . 9 5 3 7 1 . 0 0 0 0 0 . 9 1 2 8 - 0 . 6 3 1 4 -0.5248 0.02t36- 0 . 8 t r 8 40 . 9 7 3 1 0 . 9 4 3 5 1.0000 -0.861 0 t l o t g r l| - 0 . 5 0 6 0- 0 . 5 4 3 5- 0 . 5 2 3 8 0 . 8 0 1 7- 0 . 5 1 8 2 0.3645 -0.4345 -0.4139 -0.5922 1.0000 tQt I 0.9-542 0.9454 0.9562 - 0 . 4 9 2 3 0 . 9 3 1 0 . 9 6 1 8- 0 . 1 8 3 6 -0.399 h v r r a - 0 . 3 7 1 1 -0.42-59 r |

parametri bacino,in campolineare(al del fra Tabella5.7: matricedi correlazione i principali principale)ed in campo logaritmico(al di sopra della diagonale di sotto della diagonale principale). di correlateancheie percentuali fortemente motivo, inoltre, risultano Per lo stesso mediadei versanti(vedi e boschiva con l'acclivit con areaimpermeabile le areea copertura anchefigure 5.7 a) e b)). fra Invece la forte correlazione quota media del bacino Ym e p[Ie(g)], dovuta con essenzialmente maniera alla stessa la qualep[I4(g)] statavalutataa partiredalle(5.2). Esiste una correlazione non trascurabile fra PMA tt[Ie(g)] ma, piuttosto sui apparentemente, bacini dove piove di pi si negativo: essa sorprendentemente, di segno ha un valore minore della PMA! In realt accade che esista una correlazione ancora e maggiore fra ptla(g)1, Vo\mpe Ym per cui piove di pi sui bacini a quota maggiore che
183

sono anchequelli pi permeabili,con maggiori perdite per infiltrazionee con minori valori delle PMA.
7obosco I 70 3

80

201 pm a12 ." a-' a2! 13 l6 r11 a 2r

60 50 40 30 20 l0 0

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t r2o 1 6 5 | rnimp 100

80

100

Figura 5.7 a Relazioneosservata la perccntuale Figura 5.7 b Relazioneosservata la percentuale fra fra della superficie impermeabile bacino,%, imp. c la della superficie del impermeabile bacino.%,imp, c la del percentuale della superficiedel bacino ricoperta da acclivitmediadei versantidel bacino.p,-,.,. bosco.7obosco.

Appareevidente, quindi,come un'analisi correlazione, di anchese su basepuramente empirica, non potr mai essere effettuata maniera in completamente automatica, esistono ma numerose in cui sonorichteste fasi valutazioni o menosoggettive. pi La forte correlazione A, Aim' e Arid, invece fra dovuta alla maniera stessa con cul tali grandezze sonostatedefinite. Analogamente quanto fatto in altre indagini regionali nell'ambitodel Progetto a VAPI, si valutatain prima istanza dipendenza la iinearein campo logaritmtco della PMA dal'area bacino,trasformando (5.24 a) in una forma monomia del tipo (5.24 b). I del la valori dei parametridella (5.24 b), nonchil coefficiente regressione di inearep, sono riportati nellaprimarigadellaTab.5.S; realt tab.5.8,al fine di permettere confronto in il in fra i risultato modellidi regressione differente di vieneriportatoun con numerodi parametri, coefficiente regressione di corretto,sul cui significato tornerin segurto. si Tale coefficiente (5.24b) in di regressione molto eievato, comesi gi detto, affidabilitdellarelazione ma fasedi previsione appare discutibile. In alternativa, a causa delia presenza di formazioni carbonatiche affioranti, fortementepermeabili,si fa riferimento,in luogo dell'areadel bacino, ad un'areadelle formazioniimpermeabili, Air',' lvedi ad es., Rossi, 19]41,trascurando tutto il contributo del delle aree permeabili.I risultati di una analisi di regressionesemplicein campo log-log conducono un'espressione tipo: ad del

p(Q) = u Ai*pb
184

Q.Zac)

p (Q) (mc/s)

p (Q) (mds)

Area(kmq)

Fig. 5.8 a. Relazionefra la PMA tr(Q) e I'areaA del bacino: valori osservati (punti) e retta di regressione empirica

Fig. 5.8 b. Relazione fra la PMA p(Q) e I'area ridotta Ar;4 del bacino: valori osservati(punti.)e em r e t t ad i r e g r e s s i o n e p i r i c a

p con valori dei parametristimatie del coefficiente riportati nella seconda riga della Tab. ma 5.8. Il coefficiente correlazione maggioreche nel casoprecedente I'avertrascurato di a permeabile del tutto I apportoalla PMA dell'area comportaun valoredel parametro troppo di elevatoed ancheil valorestimatoper il coefficiente potenza,b sembrapiuttosto basso, anche tipo di analisi. Pertanto ritrovatoin questo ben al di sottodi quantovienesolitamente (5.24 c) in fase di previsionerichiedequantomeno in ta caso.I'affidabilit della relazione ulterioriverifiche. del Si , infine, tenuto conto anchedella presenza bosco su gran parte dele aree e con L'effettodel bosco quellodi tral.tenere ritardaree, carbonatiche coltri piroclastiche. legateda e Tobosco Voimpdue grandezze Essendo l'infiltrazione. in definitiva, agevoiare, di una forte correlazionecampionaria(-0.94 dalla Tab. 5.1), non possibile separarne a una separazione priori delle aee a gii empiricamente effetti sullaPMA. Si pu effettuare dei utile ai fini dellaproduzione deflussi in si diversacopertura; particolare, pu considerare alla seguente, luce nel di pienala solaarearidottaAri6: tale ipotesiverrverificata paragrafo di delle acquisizionidi un modelio di regionaltzzazione tipo geomorfoclimatico.Per il del in semplice campologaritmico, tipo: una momentosi considera regressione F(Q) = a Aridb

d ts.24 )

lineare mostrati alla terza rtga con valori dei parametristimati e coefficientedi regressione p. pi dellaTab. 5.8. In questocasosi ha un valoreleggermente elevatodel coefficiente Si osservi che il parametro di potenza della (5.24 d) assumeil valore pi plausibiie, in

r85

concordanzacon la letteraturatecnica [ad es., NERC, 1975). Il buon adattamentodella dellafig.5.8b. 6.24 d) ai dati fornito anchedall'esame Anche se la variabilitdella sola area del bacino (combinatacon informazionisulla e natura idrogeologica di uso del suolo) spiegauna parte notevole della variabilitdella fra del PMA osservata le stazionidi misura,si cercatodi valutareI'influenza parametro multipla, climatico tttle(g)1, che stato quindi inglobato in un'analisidi regressione due : considerando formulazionialternative

F(Q)=uAi-pbpiln(g)lc = Lr(Q) a AridbPtla(g)lc

( 5 . 2 5a )

(5.2s b)

nella quartae quintariga della sono riportate,rispettivamente, rn cui le stimedei parametri tabella 5.8. Una prima forma di confronto fra le differentiformulazionipropostepu essere effettuata esaminando coefficientedi correlazionelineare corretto P2.o.. , mostratoin il di coefficiente correlazionepl attraversola tabella 5.8 e ottenuto a partire dall'usuale e seguente relazione [Piccolo Vitale, I 98I ]:

t._t

p t . , '= l - ( l - p t , in cui:

(s.26)

K-p

k = numero di dati a disposizione= numero di stazioni considerate; p = numero di parametri da stimare.

Relazione = 1 Lr(Q) a Rb ) L r ( Q t =a A i - . , b a a J Lr(Q)= Ari.b A F(Q) = a AimoDtt[hn(g)]c

parameln
^-1 1Or

t. tt

02

b = 0.8384 2 . - A ? ( 1 1 b = 0.6387 2 a = 3 . 2 1 6 0 b = 0 . 7 1 5 4 /. a = 0.9877 b = 0 . 8 1 4 1 12


c = 0.9022 a = 2.2746 b = 0.1482 t 2 c = 0.1554

0.9029 0.9553 0.9102


0.8826

5 F(Q)=aAridbp[hA(g)]c

0.9362

fra di dellerelazioni regressione la pienamediaannua statistiche Tabella5.8:caratteristiche puramenteempirica;k il numero di le grandezze fisiografichedel bacino,ottenutesu base corretto. il stazioniconsiderate p2corrrappresenta coefficientedi correlazione ,

186

meglio si In tale confronto appare evidentecome la relazioneche statisticamente adatta ai dati la regressione semplicefra la PMA e l'arearidotta A.i6 del bacino. In ogni caso, il fatto di avererelazionicon elevati valori di p2.or., da solo, non particolarmente i sonopochi. quando, soprattutto comenel casoin esame, dati a disposizione significativo, per effettuareanalisiempirichepi E' possibileanchericorrere a tecniche avanzate per I'incertezzadt di non pu essere sofisticate, baselegataalla scarsit dati a disposizione del superatacon artifici matematicima solo con una maggiorecomprensione fenomenodi base.Questo quanto si far nei prossimiparagrafi:sulla base di una schematizzazione si concettuale fenomeno del dellaformazione dellapienavia via pi sofisticata, costruiranno delle strutture di modelii, che verranno poi confrontati con quelli ottenuti in questo di paragrafo basepuramente attraverso procedimento verificaoggettivadelle un su empirica, predittive modellostesso. del capacit In particolare, il confronto verr effettuato con il modello empirico dato (5.24d), che fra i modellidi regressione risultatocon il valoremaggioredi dall'espressione ^2
H COrr'

5.3.4Un modello geomorfoclimatico di di Ad eventicli pioggiabrevi ed intensicorrispondono, solito, deflussi ptenanella e delleacqu sui versanti allo del terminale bacinodovuti essenzialmente scorrimento sezione Il nei canalidella rete idrografica. bilancioidrologicodi un bacino durantei fenomenidi e che considerando fra i volumi in ingresso quelliin schematizzato essere pienapu pertanto subitadai due trasformazione per una uscitasi stabilisce relazione effettodellaconcomitante totali delle precipitazioni un'aliquota da sottosistemi cui costituitoil bacino:sui versanti. viene persa,ai fini del bilancio di piena nella sezioneterminae,a causa del fenomeno dellepioggeefficaciderivantedai versanti I'aliquota nellarete idrografrca, dell'infiltrazione; di I'idrogramma piena,che si di ala sezione sboccoa costituire e vieneinvasata trasportata che con manifesta un certoritardonei confrontidel piuviogramma lo ha causato. totali sul bacino,in un prefissato Il rapportofra i volumi di pienae le precipitazioni intervallo di tempo, st definiscecoefficientedi afllusso di piena, C1. Tale coefficientepu Ia essere assunto a carafterrzzae risposta del bacino nei riguardi delle perdite per si pi ipotesi[per una disamina approfondita veda Celico et al., nelle seguenti infiltrazione 199: 1 la formazione del deflusso superficiale,nelle condizioni geomorfoclimatiche della regione, avviene per eccesso di infiltrazione, ovvero con prevalente meccanismo puntuale; ma non hortoniano, lineare, a soglia,alla scala
187

la capacitdi infiltrazione fortementevariabile,e variabilecasualmente, un punto da all'altrodel bacino;questorendela trasformazione globaledel bacino,da pioggetotali a pioggeefficaci, lineare; pi il coefficienteC1 schematizza con una relazionedi diretta proporzionalit,la relazione capacitdi infiltrazione areale - intensitdi pioggia areale,che viene hnearizzatanel campodei valori di intensit pioggiadi inreresse. di Il comportamento della rete idrografica,considerata come un'operatore lineare, noto quandoquandose ne conosca risposta un ingresso la ad impulsivounitario,dettaanche idrogramma unitarioistantaneo IUH (Instantaneous Flydrograph). pluviogramma o Unit Per di forma rettangolare, con durata ed intensitin accordo con le leggi di probabilit pluviometrichesul bacino, I'idrogramma piena corrispondente ordinata al colmo di ha proporzionale all'intensit pioggiaper mezzodi un coefficientedi attenuazionedi piena di S(d) o funzionedi picco [Woode Hebson, 1986], cui espressione la analitica datadalla:
d

5(d)= J u()dT t.,-d

(s.21)

ovi si indicatocon u(t) I'iUH del bacino,mentretO I'istante cui avvieneil picco, in misurato partiredal momentodi inizio dellapioggia. a Come megliomostrato Appendice. formaassunta in la dallafunzione S(d) dipende soprattutto tempo di ritardo del reticolo idrografico, tr. dal La portataal colmo di pienaper unitdi arearisultaquindiproporzionale prodotto al pttl4(d)l S(d),in cui all'aumentare d il primo terminediminuisce di sempre mentreil secondo aumenta: esiste, dunque,un valore della duratache rendemassimo tale prodotto e che assumeil significatodi durata critica t. delle precipitazioni bacino.Rossi e Villani sul per tale estremante, cui : criticaattraverso criterio un t1988]individuano durata

F(Q)= clA max{ s(d)trtle(d)l } = cf A s(tc)p[a(tg)l


d L'espressione finale della(5.28)pu essere riscrittacomesegue: F ( Q ) = C 1 q P [ I 4 ( t r ) ]A / 3 . 6 posto: avendo

(5.28)

(5.29)

q=s(rc) ffi
r88

(s.30)

A Il fattore 3.6 tiene conto del fatto che p[I4(t.)] in mm./ora, in kmz e p(O in mr/s. Si definisce q coefficiente corretto di attenuazione del colmo di piena: esso dalla forma delleLPP e dallarispostadella rete idrografica.In dipendein manieracomplessa caso di durate critiche superiori ad 1 ora, sicch si possano assumerein prima (5.19), i valori teorici LPP approssimazione arealidel tipo monomio,come nell'espressione in di q sono statitabellati Ferrariet al. [990] e, per comodit,sono riportati in tabella5.9, In di in funzionedel coefficiente potenzan' della LPP arealestessa. tal caso per una sua formulainterpolante: la si speditiva pu considerare seguente valutazione

q = al *a2n' *a3n'2
ln cul:

(s.31)

0.25<n<0.45 0.10<n<0.80

aZ= - 0.2460 a3 = 0.5881 1 a 1 =0 . 6 2 3 8 a2 = - 0.7486 a3 = 0.578 al= 0.6217

porre: si puo in primaapprossrmazione. anche


/5 ??l
Y_YO

con:

0.2-5 n <'0.4-5 <

9o = 0'6098 0 . 4 , 5 < n < 0 . 6 - 5 9o = 0'6658

0 . 5 9 63 q < 0 . 6 2 9 9 1 q 0.6299< < 0.7058

(5.29) sono vaiutabilia priori I'areadel bacino e Ia legge intensitNell'equazrone stima di due la per duraraptla(d)l Di conseguenza. appiicare (5.29) occorre ottenerela volta nota di parametri:il tempo di ritardo t, ed il coefficiente afflussodi piena C1, una utiie pu essere operazione' di analitica quest'ultima di l'espressione q. Data la complessit (5'29) in una l'espressione trasfsrmando gli analzzare effetti in casoessavengatrascurata, capitolo. comesi vedrnel prossimo di formulazione tipo razionale,

189

'i leil :1'rT

n'

n'

n'

0.r 0 0.i i 0.t2 0.13 0.14 0.15 0.i 6 0.11 0.18 0.19 0.20 0.21 0.22 0.23 0.24 0.2-5 0.26 0.21

0.60't9 0.6056 0.6036 0.6019 0.6005 0.5992 0.5982 0.5914 0.5961 0.5962 0.59s9 0.5958 0.5958 0.-5960 0.5963 0.5967 0.5913 0.-s979

0.28 0.29 0.30 0.31 0.32 0.33 0.34 0.35 0.36 0.37 0.38 0.39 0.40 0.41 0.42 0.43 0.44 0.4-5

0.5988 0.5991 0.6008 0.6020 0.6033 0.6047 0.6065 0.6078 0.6096 0 . 6 it 4 0.6133 0.6154 0.6175 0.6198 0.6222 0.6246 0.6276 0.6299

0.46 0.41 0.48 0.49 0.50 0.51 0.52 0.53 0.54 0.55 0.56 0.57 0.58 0.59 0.60 0.6r 0.62 0.63

0.6327 0.6356 0.6385 0.6416 0.6441 0.6480 0.6514 0.6549 0.6585 0.6626 0.6661 0.6701 0.6141 0.6783 0.6826 0.6870 0.691_s 0.6961

0.64 0.65 0.66 0.6'7 0.68 0.69 0.70 0.11 0.72 0.13 0.14 0.7_s 0.16 0.11 0.78 0.19 0.80

0.7009 0.7058 0.7108 0.1159 0.7212 0.1261 0.1322 0.7380 0.7438 0.7 498 0.7560 0.1623 0.7688 0.77 54 0.7822 0.7893 0.1964

Tabella5.9 Valori del coefficiente corretto di attenuazione colmo di piena in funzrone del del coefficiente potenzadella legge di probabilit di pluviometrica bacino,espressa sul in formamonomia.

5.3.5II modello razionale La classica formularazionale. esprime sempiice il concettoche la portatadi pienasia una frazionedella massima intensit afflussometeoricocaduta in una duratapari ad un di tempo caratteristico bacino.Essapu essere del interpretata anchein sensoprobabiiistico et Rossi 19141: ISchaake al. 1967;

F(Q)= c* p[I4(ts)]A /3.6


in cui si indicatocon C* il coefficiente piena del bacino. di

/5 ??l

Alla luce di quantoespostoal paragrafo precedente, confrontofra la (5.29) e la dal (5.33),risulta che,nel casosi assuma = t1, valeanche = Cf q, per cui chiaroche C* ts Cx non tiene conto solo dell'infiltrazione bacinoma anchedell'attenuazione colmo di sul del piena effettuatadal reticolo idrografico.Poichq risulta poco variabiie,come si vede dalla tab. 5.9, almenoper i csi di leggi di pioggiae risposta bacinopi comuni,la (5.33) da del ritenersiuna prima approssimazione della (5.29) e nel seguitoverr presain considerazione soprattutto perchdi pi praticaapplicazione.
190

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t92

5.3.6 Stima dei parametri dei modelli concettuali 5.3.6.1 Generalit (5.28), o il metodo Per ottenereuna stima di p(Q) utilizzandoil modello geomorfoclimatico (5.33),occorrevalutare: razionale le leggi di probabilit pluviometriche, quantosi dettoal paragrafo 5.2; secondo il coefficiente afflussodi pienaCg,o il coefficiente pienaC*; di di il tempo di ritardo tr, caratteristico della rispostadella rete idrogaficadel bacino. Per ottenerele stime di C1, o di C*, e di t., in qualsiasibacino della regione, occorrerpreliminarmente stimarnei valori nelle stazionidi misura idrometriche,ricorrendo per la loro valutazionein sezioni in cui manchino dati a tecniche di regionahzzaztone idrometricidiretti. permette di riprodurre Il modello analitico geomorfoclimaticocitato in precedenza anche la media del massimo annualedella.portata in D ore consecutivep(Qo). In particolare, mostra (vedi Appendice)che il rapporto di riduzione dei colmi di piena si r(D). definitocome:

r(D)=F(Qn)/tr(Q) del di nel dal dipende. modello, sootempo ritardo bacino.

(5.34)

di 5.3.6.2Stimadi t.nelle staz.ioni misura idrometriche Nelle sezioni con dati idrometrografici possibile ottenere una stima di tr quale valore permettaal modello di riprodurrein manieraottimale i valon considerando rp. dei osservati rapportidi riduziofle, in tabella5.10 sonoriportatele stimedellemediedei massimi annuali delle portate medie per intervalli di durata da 0.5 ore a 48 ore pet 24 di stazionidel Compartimento Napoli dei SIMI, di cui 17 ricadononei bacinidal Volturno al Utilizzandoi rapporti di riduzionedei colmi di pienache si possonoricavareda Bussenro. tali dati stata effettuatala stima del tempo di ritardo tr del bacino, che stata riportata viene mostrato come applicarein manierapratica nella tabella5. 1I . Nel capitolo seguente di di questo modellocon I'ausilioanche un programma calcolo. a considerata partire dal fatto Una proceduraspeditivaper il calcolo di t. pu essere che possibile mostrare che, utilizzando LPP areali di tipo monomio, la (5.34) bene da intemolata una formuladel tipo:

193

r ( D ) = ( l+ a O l t r f r ' - 1 )

(5,3s)

parametro potenzache comparenelle LPP ed cr un coefficientela cui di in cui n' lo stesso pu espressione essere suffcientemente approssimata una relazionedel tipo: da

a = l/2 (1 - 112 n')

(s.36)

per cui, noti k valori di rp e il parametro per le LPP mediearealisul bacino,una stimadi t, n'

ll-.t

k k S D: / L t L
" l '
i-t ;-l

, Dl i/ n ' .

(s.37)

5.3.6.3Stimadi Cy o di C*, nellestazionidi ntisuraidrometriche Noti t.ed una stimaQ di ptQ). invertencio (-5.29) Ia (5.33) immediatamenre una la o nota stimadi C1o di C* rispettivamente, stazioni misura. nelle di tabella5.11 vengonocomunqueriportatele stime di t., C1 e C* derivanti dall'appliczzione della proceduracompletadel modello analitico,insiemecon il valore del coefficiente calcolato tal modo a parliredalaconoscenza t. e di S(tc). q in di In

5.3.6.1Stimaregionaledel coe."fficienteffiusso di piena di Le stimedi Cl ottenute variano un minimodi 0.16 per il CaloreIrpino a Montella da ed il Bussentoa Casellein Pittari, ad un massimodi 0.64 per il Sele ad Albanella.Non potendoquindi ritenerecostante nellaregioneesaminata, C1 occorrericorreread un'analisi di tipo regionale ne spieghi variabilit terminidi variabiliesplicative. che la in Il concetto sul quale stata basata I'analisiregionale che le grandezzeche determinano scalapuntualeii fenomenodlel'infiltrazione a abbianouna variabilitspazialeil cui andamento strutturalmente legato ad un ceto numero di parametri globali. in particolare, metodoiogia la proposta statabasatasui seguenti parametri, tutti facilmente reperibili: la distribuzionedella litologia, accorpandoi singoli litotipi in funzione del loro comportamento riguardi dei fenomenidell'infiltrazione percolazione nei e dell'acquanei sottosuolo (complessi idrogeologici), utilizzando le carte geologiche ufficiali, generalmente scala1:100.000: in 194

in I'utilizzodel suolo,dallecartedel TouringClub Italiano, scala1:200.000; in topografiche scala1:25.000; dalletavolette di la densit drenaggio, dei mediadelle areedi affioramento singoli complessiidrogeologici. la pendenza La conoscenza della litologia pu sopperire alla carente conoscenza delle processi dei caratteristiche suoli. Infatti, il suolo in gran parte il risultatodi ben determinati roccia su cui esso poggia; le sue esogeniche hanno modificatola natura dell'originaria correlatead essada motivi di ordine struturale, restanopertantostrettamente caratteristiche di all'omogeneizzazione talune anchese esisteuna certa tendenza e tessiturale mineralogico, differenzelitologichedel substrato. significativoai fini dell'infiltrazione L'utrhzzo che del suolo viene fatto anch'esso sia rivesteun ruolo importante, per per La nel dell'acqua sottosuolo. vegetazione, esempio, sia superficiali, per la maggiore delleacque sul che I'effettodi rallentamento esercita deflusso dovuta alla profondit o minore facilit con cui si espiicaii fenomenodlel'infiltrazione, radicale,al tipo di aratura, ecc. Il discorso potrebbe essereovviamente dell'apparato delle e quali ad es. il tipo di disposizione di sistemazione allargatoad altre caratteristiche, rispettoad in colture;si trattaper di fattorrda considerare un lavorodi maggioredettaglio, regionale. uno di estensione Da quanto sopra espostosi evince che il primo passo verso vna zonazionedel costituitida litotipi anche idrogeologici in dello stesso complessi territorio la suddivisione e nei identicocomortamento confrontidell'infiltrazione della diversima aventi.nell'insieme, nel dell'acqua sottosuolo. percolazione di seguitasi basasulfindividuazione tipi idrogeomorfologicial cui La metodologia sia dei interno la variabilit parametriche regolanoI'infiltrazione meno ampia,e di natura fra rispetto alla variabilitosservata i valori assuntidagli stessi aleatoria, essenzialmente da parametri passare un tipo all'altro. nel 4 Nellarea interessata si hanno fondamentalmente : che caratteristi differenti con le tipica dele piane alluvionali, che si raccordano morfologiasub-pianeggiante, aree generalmente poco estese che e fascecostiere, dellepianeintramontane, interessano del territorio. a e nell'Avellinese nel Beneventano, zone collinari, che si ritrovano prevalentemente dala presenzadi litotipi argiloso-marnosomorfologia piuttosto dolce, caratterzzate arenacei: massicci carbonatici, adiacenti alle zone collinari, in materiale meno erodibile e modellabile,con morfologiaasprae versantisempremolto acclivi; conche endoreiche,di origine tettonicae carsica. assetti territoriali con

195

L'influenza della copertura boschiva potrebbe assumere un'incidenza, sullo smorzamento dei deflussi superficiali, relativamente pi importante man mano che diminuisceil gradodi permeabilit litotipo suila quale impostato. del La coperturaboschivariflette i contrastilitologici e morfologici sopra detti, essendo impostata generalmentesui massicci carbonatici. La coincidenza tra bosco e massicci carbonatici meno marcatanella Campania meridionale [Celico e De Innocentiis,1994] in quanto,a differenzadei bacini della Campania centro-settentrionale, viene spessoa mancare la copertura piroclasticache favorisceI'attecchimento della vegetazione. bacino dell'Alento Il a Casalvelino, particolare,presenta,al contrario della maggior parte dei bacini, una in copertura boschiva impostata prevalentemente complesso su che,sia pure a scalaregionale, statoconsideratoimpermeabile Celicoe De Innocentiis 1994)mostrano ancheche la densitdi drenaggio [ (Dd) dei bacini consideratipresenta,per gran parte di questi, una buona correlazione con la percentuale areaimpermeabile. di Alcuni bacinipresentano valori di Dd notevolmente pi elevati rispetto alla percentuale area impermeabile di che li caratterrzza: generalmente essi sono caratterizzati affioramenti dolomiee/o calcaridolomiticipi o meno farinosi(ad da di es.,ibacini del Selea Contursie del Tusciano Olevano), ad oppuresonocaratrerizzati un da reticoloidrografico che risente un elevatocontrollodi ordinestrutturale, di come nel bacino del Calore Irpino a Montella, dove si raggiungono valori di D6 anchesuperiori(oltre 3 1/km)a quelli dei litotipi argillosi. Il bacinodell'Alento analogamente caratterizzato un valore di D6 pi elevato da rispetto alla frazioneimpermeabie degii altri bacini considerati; ci pu esserespiegato considerando idepositi arenaceo-marnoso-argillosi, lo caratterizzano gran parte, che che in hannoun reticolo che risentedella presenza rocce facilmente di erodibili(argille marne), e fittamente intercalatea rocce litoidi (arenarie),le quali ultime aumentanoI'acciivit complessiva versantie. conseguentemente, ia stessa det anche erodibiiit. AncheI'acclivit presenta marcata mediadei versanti una correlazione la frazione con impermeabile affiorantenei vari bacini. Considerandoche le piane alluvionaii rappresentano una frazione del tutto trascurabile delie areedei baciniposti sotto osservazione Campania, considerando in e che quasi semprele conche endoreiche sono impostatesu iitotipi carbonaticicon copertura boschiva,rimangonofondamentalmente soli assettiterritoriali,ai quali va aggiuntala due presenza meno di coperturaboschiva.Se, quindi, si caratterizza tipo di complesso o un idrogeologico omogeneo in base alle sue caratteristiche morfologiche, litologiche, pedologiche di uso del suolo, come mostrato nel paragrafo2.2, st pu analizzare e la variabilit Cl da un complesso di all'altro.

196

A causa della forte correlazione campionaria esistente coperturaboschiva fra ed areecarbonatiche (vedi fig. 5.7 a), non sempliceseparare effetti su Cl dei diversi gli meccanismi; possibile per fare alcune considerazionipreliminari: esaminandola figura 5.9, in cui mostratocome i valori di C1 stimati nelle stazioni di misura varino in funzionedella sola percentuale copertura di boschiva, evidente la tendenzadi Cg a divenire molto piccolo su superfici completamente boscate.
Figura 5.9 Variabilit dei valori di Ce stimati nelle stazioni di misura in funzione dela percentuale coperturaboschiva,% bosco. di
0.70

0.60 0.50 0.40 0.30 0.20 0 .l 0 0.00

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z!

bosco (7o)

Dal punto di vista statistico, per, occorretenerepresente che i bacini a maggiore copertura boschiva sono anche quelli maggiormente permeabili,per cui, non potendo separarestatisticamente diverse componenti, nei bacini esaminatinel presenteRapporto vengono individuatiessenzialmente tipi di complessi tre omogenei: Ie aree carbonatiche con coperturaboschiva, cui agisconocontemporaneamente in i meccanismi ritenzionee detenzione di assorbimento. tali areesi ritrovano anche di e In i versanticon la maggioreacclivitmedia,che oscillafra il 16Voedll 79Vo, mentrela densitdi drenaggiodel reticolo dei canalipresenta un'ampiavariabilit,con valori compresi 1.5e 3.2 1ftm; fra le aree carbonatiche senza copertura boschiva,in cui agisce il solo meccanismo per dell'assorbimento infiltrazione. con acclivitmediaun po' Qui si ritrovanoversanti inferiore, sempre ma avendosi vaiori compresi il 107aed rl 15Vo; densit fra la elevata, di drenaggiomostra valori compresifra 1.3 e 2.8 1/km, mediamente inferiori sia a quelii del complessoprecedente,sia a quelli del complesso che si esaminer successivamente, seppure la stessa con ampiadispersione; prive di copertura permeabilit, sonogeneralmente boschiva, cui, in ie areea bassa che quindi, entrambii meccanismi In agiscono con minoreintensit. tali areele pendenze fra mediedei versantisono ancorapi piccole,oscillando ll7Vo ed 11I2Vo,mentresi sempre superioria 2 \/km, con una punta di ritrovanovalori delledensit drenaggio di 3.6 llkm per I'Alentoa Casalvelino. Come si detto, dato il significato concettualedel coefficiente di afflusso di piena C;, che di I'ipotesipi sempliceconsistenell'assumere esistaun valore caratteristico Cp per ogni il singolo complessoomogeneoe considerare valore globale stimato per il bacino come la vale: sicchnel casoin questione mediapesata tali valori caratteristici, di

r97

W"' * t '

-)

cf= I c n
; -t I
I

A 1 /A

( 5 . 3 8a )

in cui i un indiceper il singolocompiesso omogeneo A1 I'area ed dellaporzionedi bacino che competea tale complesso. (5.38 a), applicata tutti i bacinidella Campania La a per la stima dei valori di C6, pu essere interpretata come una semplice relazionedi regressione linearemultipla,con parametri tutti non negativia causadel loro significato fisico.La stima del coefficientedi afflussocorrispondente complesso al permeabile con bosco vincolataalla non negativit vienein tal casoad essere nulla,per cui si propone,in definitiva, seguente la relazioneper la stimaregionaledel coefficientedi afflussodi un bacino:

c, = C,, *.,, * *
in cui: A1 = a.eadi bacinocarbonatica senza ma bosco, A2= ur"unon carbonatica bacrno; del Cfl = coefficiente afflusso di dell'area carbonatica senza bosco= 0.42; = Cf2 = coefficiente afflusso di dell'area non czrbonatica 0.56. Cf3 = coefficiente afflusso di dell areacarbonatica bosco= 0.00. con

(s.3b) 8

A causadella non semplice reperibilit dati di coperturaboschiva, ancheper dei ed consentire confronto fra i risultatrottenuti nel presenteRapporto e quelli ottenuti in un analoghi RapportiVAPI. stataconsiderata una suddivisione territorioin due soli del anche i complessi omogenei, areeimpermeabili ie A1-0. e le areepermeabili,4 - Aimp. valutando coefficienti regionali un'espressione tipo: di del

cr=c1 T)+cr2+ [,
I valori ottenutiper I'interoinsiemedelle 12 stazioni considerate sono:

(5.38 ) c

c fl = o ' 1 3 Cfz = 0'60

(5.38 ) d

Nelle figure (5.10 a e b) viene mostrata la bont dell'adattamento delle (5.38 b e c) rispettivamente dati osservati C1. ai di

r98

0.70 0.60 0.50 0.40 0.30 0.20


0 .l 0 C fo..

0.70
L I Calc

I .u
2
la

0.60

i t2o
I ltg

I r,

0.50 0.40 0.30 0.20 0 .l 0


'loss

0.00 0 . 0 0 0 .l 0

0.20 0.30 0.40 0.50 0.60 0.70

0.00 0.00 0 10 0.20 0.30 0.40 0.50 0 60

0.70

Figura 5.10 a Relazione stime empiricheCL.,""e tra stime C1"o1. ottenute dalla legge di regressione regionale coefficiente afflusso, del di considerando 3 complessiomogenei.La retta a 45' rappresenta la lineadel perfttoadattamento.

Figura 5.10 b Reiazionetra stime empiriche Cfo.* e stime C;.^1. ottenute dalla legge di regressione regionale del coefficientedi afflusso,considerando2 compessiomogenei.La retta a 45' rappresenta la lineadel perfettoadattamento.

5.3.6.5Stimaregionaledel coefficiente piena di Da un confronto le espressioni (5.29)e (5.33). fra comesi detto,risultachiaroche il coefficiente pienaC* il risultatodel prodotto di due fattori: il coefficiente afflusso di di di piena C1 ed il coefficiente corretto di attenuazione colmo di piena q. Fra essi, il del parametrodi gran lunga pi variabileda una stazioneall'altrarisulta C;, per cui da aspettarsi che una espressione regionaie per Cx simile a quella propostaper C; possa interpretare maniera in soddisfacente variabilit la osservata valori di C*. In particolare, dei nel casosi suddivida territorio dueclassi permeabiiit ha,in analogra (5.38c): il in di si alla

C * = C * I ('

e*p)+ c*.4*p /
A ) ' ' A

( 5.39 ) a

in cui I'analisi regionale fornisce seguenti le stimedei parametri:

c* 1 = o'09 c*2= o'38

(5.3b) e

Ne caso si tenga conto anche della suddivisionedella frazionepermabilein funzione della presenzao meno della coperturaboschiva,vale:

cx=Cxl;'*c*zT

Ar

At

( 5.39 ) c
t99

c* 1= o'29 C*2= '36 o c*3= o'oo

( s . 3d ) e

Nelle figure 5.11 (a e b) viene mostrata la bont dell'adattamento delle 5.39 (a e c) rispettivamente dati osservati C*. ai di

0.40

lYalc

0.40

I 16
0.30

/'

a+

0.30 0.20 0.lt)


0.00
21 ,,/ a / / ]?'
f , / //1

2r"'I
/ .l ., t r

,'4?'
"

lg

0.20

0 .l 0

0.00 0.00

\.t

0.t 0

0.20

0.30

0 40

0.00

0 .l 0

0.20

0.30

0.40

Figura 5.11 a Relazione stime empirichc Ct'r.,.. tra e stime C*.oI" ottenutedalla leggc di regressione regionaledel coefficiente piena, considerando di 3 compesiomogenei.La retta a 45' rappresenta la iinea del perfetto adattamento.

F i g u r a- 5 . 1 1 R e l a z i o n er a s t i m ee m p i r i c h c * , . , . . b t C e stimc C*,-^1,, ottenutedalla leggc di regressrone regionalcdel coefficiente piena, considerando di 2 complesiomogenei.La retta a 4-5' rappresenta la lineadel perfettoadattamento.

5.3.6.6 Stima regionale del tempo di ritardo

Il secondo parametro, dei modellogeomorfoclimatico. del modellorazionale, sia sia il tempodi ritardodel bacinot., la cui stimapuntuae ottenuta con il procedimento cui si di detto al punto 5.7.3.2, fornitain tabella 5.11.Essopu essere espresso funzione in dei parametri geomorfologici del bacino utilizzando numerose espressioni di natura essenzialmente empirica [ad es., Kirpich, 1940; Rossi, 1974',Watt e Chow, 1985]. in alternativasi pu fare riferimento ad espressioni natura teorica basatesull'analisidelia di di risposta un reticoloidrografico, qualequelladerivata Troutmane Karlinger[1985] per da reticoloasintotico, cio con numerodi tratti iniziali Nr tendente infinito: ad

l r t r. = - \ / nY N r c I
200

( 5.40)

in cui: T = lunghezzamedjadei canalidella rete; c = celeritmediadi propagazione dell'ondadi pienanel reticolo idrografico. E' possibiletrasformare (5.40) in una forma di pi immediatoutihzzo,in funzionedel'area la A delbacino:
t)5 t,=1frVA

( 5 . 4)1

in cui il coefficiente3.6tiene conto delle unit di misura solitamenteufllizzafe(A in kmq, c in m/s e t. in ore). La(5.41) vieneottenuta utilizzando relazione la empirica trovatada Melton t19581 fra ia densit numerodi tatti di correntedi Horton-Strahler, e la densit drenaggio del F5, di dei tratti,Dd: F5 = Q.S!P62
ln cul:
(5 A)t

t r5 - 4 / 3 N 'r , ^A

(s.43)

(5.43) valida solo asintoticamente. reti a numero di tratti molto A rigore, I'espressione per elevato, ed il coefficiente1.2-5 nella (-5.41)viene trovato imponendo un coefficientedi 2/3 nella (-5.42), base aconsiderazioni di carattereteorico [vecli anche Smart, 1972.Zavotant. rn

19851. ii Nel casodi baciniidrogeologicamente eterogenei, tempodi ritardocomplessivo del bacinopu essere pensato come mediapesata ritardo medio in oguno dei compiessi del del bacino.Se si indicacon pi ia probabilit che la gocciad'acqua cadutain un punto a casosul propriosul compiesso bacinocominci il propriopercorso omogeneo i-imo. e con tri il tempo di ritardo valutato attraverso (5.41) per il compiesso la i-imo. l'espressione tempo di del ritardo del bacino diventa, in accordo con e teorie geomorfologrche dell'fUH fad es., Rodrieuez-lturbe Y ald2,197 e 9l:

- \

Pi lri

(s.44)

i
con:

201

n r - -

Cn Ai tr - cfA
1 ) 5 - ^ I tn_ ?6^.v^A l

(5.45a)

(s.45 b)

Avendo attribuito valore nullo al coefficientedi afflussonelle areecarbonatiche ricoperteda bosco, esistonodue sole possibilivie attraverso quali una goccia d'acquacaduta in un le punto qualsiasidel bacino pu giungere alla sezioneterminale attraversoscorrimento superficiale, aree carbonatiche le (i=2), senzabosco (i=1) e le aree a bassapermeabilit sicch (5.44\diviene: la

C r rA r 1 . 2 5 tt=TF35.t

Cp Ar 1.25 cfA 3.6r,

V^,

( 5 . 4 6a )

La migliorestimadei parametri della(5.46a) fornisce seguenti valori: i c 1 = 0 ' 2 3m / s c 2 = 1 ' 8 7m / s (5.47a)

e In alternativa, pu considerare suddivisione bacinonellesole areeperrneabiii non, si la del per cui vale:
Cit rA - Aimnr l.l5 ,r - ' CtA 3 . 6c 1

Air-,-r',-t +

Cp A;r.,..,r-,, --=--;-'-'- l.l5


Lf .C -1 O C .

"^''

^ fr-

vnlmp

( 5 . 4 6b )

con valori dei parametripari a

c l = 0 . 2 5m / s cr = 1.70 /s m ( 5 . 4 7b )

tutto quanto detto fin'ora sul Nel caso si faccia riferimentoal modello razionale. assunto tempo di ritardo del bacino da ritenersivalido;in particoiare. stanteil significato dal coeficiente C*, si pu assumere vaiida la (5.44), salvo valutarele probabilitdi ogni percorsoin funzionedei valori di C*1 in luogo dei valori di C6; cos, neliapratica,i valon delle stime di celeritfornite nelle (5.47) sono verlidianchein questo caso, mentre nelle (5.46)andranno sostituitiai valori di C6 i valori di Cxi.

202

6. GUIDA ALL'APPLICAZIONE E CONSIDERAZIONICONCLUSIVE di F. Rossi P. Villani &

6.1 GnNonALITA Nel seguito si espongonosinteticamente risultati e le procedurenecessarr i per I'applicazione presenteRapporto. E' bene notare fin d'ora, per, che del tali risultati si riferiscono all'indagine cos come statafatta, cio alla scaladell'intera regioneCampania; quando si vogliono ottenererisultati relativi a bacini particolari,pu essere opportuno procedead indaginipi specifiche, condottealla scaladel bacino stesso, che mettano in evidenza caratteristiche ie propriedel singolobacino,pur esaminato all'interno un quadro di di riferimento,rappresentato dall'analisi scalaregionale. esempioapplicativomostra a Un chiaramentedifferentirisultatiraggiungibili i con i diversiapprocci che sonoproponibilisulla base del presenteRapporto. Infine, si offrono una serie di considerazioni conclusive dell'intero procedimento svolto, evidenziandonemeriti e gli aspettiche ancorarichiedono i approfondimenti, indicando possibilivie di sviluppodellesuccessive le ricerchesia teoriche. sia legate alla miglioreconoscen delterritorio. za

6.2 L t METoDoLocrApRoBABrLrsrrcA Nel presente Rapportola stima del valore di progetto della variabileX, massimo annuale dell'intensit pioggia in una fissatadurata, massimoannualedella portata al di colmo di pienao massimoannualedel volume di pienain una fissatadurata,viene effettuata attraverso una metodologiadi tipo probabilistico, cui non esisteun massimoassoluto per della variabile, ad ogni suo valorevieneassociara probabilit superamento un ma una di in anno e, quindi, un periodo di ritorno T, inteso come numero medio di anni fra due superamenti successlvi. Indicato con X1 il valore di progetto,la sua stima si ottiene sempreattraverso ia seguente espressione:

Xt = Kt P(X)
ln cul:

(6.1)

211

KT = coefficiente di crescita probabilistico, funzione del periodo di ritorno prefissato;la relazionefra K1 e T unica all'internodi una sottozona omogenea; Ft(X) = media della distribuzione della X; essageneralmente dipendefortementeda alcunecaratteristiche fisiografiche sito o de bacinoin oggetto. del Per una pratica utlltzzazione della (6.1) occorre: - identificare una sottozona omogenea; specificare leggedi variazione il periododi ritornodel coefficiente la con di crescita: stimare valor mediodelladistribuzione il dellavariabile studio. in Nelle analisi precedentemente svolte nel presenteRapporto, stato mostrato che la Campaniapu essereconsiderata appartenente un'unicasottozonaomogenea. nei ad sia nguardidelleprecipitazioni, nei riguardidelleportate. sia

6.3 Lnccn DI VARIAZIoNE coN IL pERIoDoDI RrroRNo DELcoEFFrcrENTE cRESCITA Dr Fissati i parametridi forma e di scaladella distribuzione probabtlit di cumulata (DPC) all'interno della sottozona pluviometrica omogenea previamente identiflcata, resta univocamente determinata relazione periododi ritorno T e valoredel coefficiente la fra di crescita K1:

,|
I

= - = I E r . r r _ r K \ ^ ,

I - exp(-,\,"-n* - A.A,'' o'"-rt'/o',

( 6.2)

I parametri ottenuti I'intera per regione campania sonoriportati Tab.6.1. in


Piogge

0x = 2.536

r\* - 0.224

A, -??

1 1 =4 . 9 0 9
ll = 3.901

Portate

A * = 2.634 A x - 0 . 3 5 0

At=13

Tab. 6.1 Parametri delladistribuzione probabilitdeimassimiannualidellepioggee delleporrate di in Campania

Pi utile dal punto di vista pratico la forma inversa della (6.2) per cui, fissato un vaore T del periodo di ritorno, sr ricava il corrispondentevalore del coefficiente di crescita K1. Per la distribuzione TCEV tale relazione non analiticamenre ottenibile. Si riporrano di seguito, nella Tab. 6.2, i valori di K1 ottenuti numericamentedalla (6.2) per alcuni valori del periodo di ritorno.

218

T (anni)

10

20

25

40

50

1 0 0 zo0 500

1000

Kr (piogge) 0 . 8 7

1 . 9 2 2.03 2 . 3 6 2 . 1 1 3 . t l 3 . 5 3 K1(portate) 0 .8 7 r . 2 9 1 . 6 3 2.03 2 . 1 7 2.41 2 . 6 1 3.01 3 . 5 3 4 . 1 5 4 . 5 2

1 . 1 6 1 . 3 8 r.64 t.t2

Tab. 6.2: valori teorici del coefficiente probabilistico crescitaK1 per pioggee portate in di Campania, alcunivaloridel periodo ritornoT. per di Nelle pratiche approssimazioni, possibileanche fare riferimento ad una espressione semplificata tipo: del

* r' = \[ 9 l L n A * L n ^ ' l * f u r n , l ) \ n

( 6 . 3a )

che,dati i valori assunti parametri dar delladistribuzione TCEV in Campania. diventa:

3 K T = -0 .0 3 7+ 0 .5 1 7 LnT KT = -0.0567 0.680 T + Ln

(per le piogge) (per le portate)

( 6 . 3b ) (6.3. ) c

Per le piogge,per valori del periododi ritornosuperiori 50 anni,I'errore a nell'usodelle(6.3) in luogodella(6.2) sempre per gi inferiore al5 Vo, le portate avviene per T > 10 anni. ci

6.4 Srrua DEr,vALoR MEDro

6.4.I LEGGI DI PROBABILITAPLUVIOMETRICHE

Le leggi di probabilit pluviometriche definisconocome varia la media del massimoannualedell'intensit pioggia su una fissatadurata d, p[I(d)], con la durata di
StCSSA.

in di I'intensit Tali leggi devonoessere strettamente monotone, quantomediamente pioggiamediaper una duratasuperiore necessariamente minoredi quellaper una deveessere un duratainferiore.Inoltre, per una duratamolto piccoladevono raggiunere valore finito. di annuale dell'intensit rappresentante limite per d che tendea zeo,la mediadel massimo al pioggiaistantanea. una del Per la Campania stataadottata espressione tipo:

p t l ( d )= p ( I 6 ) , ( ' . * ) U l

(6.4)

f'c

-tz

219

in cui d e d. vannoespressi ore, F[Io] e ptl(d)l in mm/ora.I paramerri in deta (6.4) sono costantiall'internodi singolearee pluviometriche omogenee,e vanano nel passare dall,una all'altra. Per identificarein quale area omogenearientra il bacino in studio, si pu fare riferimento alla corografia Fig. 5.1 oppurealla TavolaIII fuori in testo;un validoausiiopu venire anche dall'esamedelle Tab. 5.2, in cui vengono elencate tutte le stazioni pluviometrichericadenti in ognuna delle aree piuviometnche omogeneeesaminate.I parametridella (6'4) sono forniti in Tab. 5.3 (che per comoditdi lettura viene di seeuito riprodottacomeTab. 6.3). Area omogenea
n.
StAZ.

p(ho)
(mm/ora)

cc

L-

Dtos
8.6077
1.7381

( o r e)

n2 Y

l4

7 t.08 83.7 5
116.7 78.61

0.366 i

0.1995

0.9994 0.9991 0.9980

2 3
4

T2 3
6
+

0.3312 0.7031 0.0976 0.7360


0.3846

8.7300

0 . 8 1 0 0 24.874
8.8476

0.9930
0.9969

231.8
87 87

0.0-508 0 . 8 3 5 1

r 0 . 8 0 0 0.9993

0.220-s 0.1265

Tabella6.3: parametri statistici clellel e g g i d i p r o b a b i l i t p l u v i o m e t r i c h e r e g i o n a l i p e r o g n i a r e a pluviometrica omogenea.

6.4.2PIOGGE AREALI

La valutazionedella intensitdi pioggiamediasull'inrero bacino(pioggia media areale ) viene effettuatamotiplicando la (6.4)peril fattore riduzione di areale K4:

K o ( d ) = I - ( 1- e x p ( - c , A ) ) x p ( - c " d .), e

(6.5)

dove A I'areadel bacino,espressa km2, d la duratadellapioggia, in espressa ore, ed rn coefficientivalgono

cr = 0 .0 0 2 1 c 2 =0 . 5 3 cz = 0.25
))o

in cui ca non ottenuto dai dati pluviometricidell'area in studio, ma viene desuntoda analoghe indaginicondotte negli StatiUniti.

6.4.3 PTTNa MEDIA ANNUA

Quandonella sezioneterminaledel bacinoin studio esisteuna stazionedi misura idrometrica'la stima della pienamediaannuapu essere effettuatadirettamente sulla serie osservata massimi dei annualial colmo di piena,essendo tale stima piuttostoaffidabile non appenala serieosservata di lunghezza appena sia sufficiente(4-5 anni) Nel casopi frequente cui tali dati dovessero in mancaredel tutto, nel Capitolo 5 sono stati descrittidiversimodeliiper la stimaindirettadellapienamediaannua; nel seguito ne vengono nportatiiprincipali risultatiapplicativi. Regressione empirica Nel paragrafo 5'3.3 sono statepropostediverseformulazioni tipo regressivo la piena c'li fra mediaannuae le principaligrandezze fisichedel bacino;in particolare, le sueprestazroni per statistiche, valutatein sededi verificadei risultatial punto 5.4, si riproponequi la seguente reazione: F(Q) = a Aridb

( 6 . 6a )

in cui con A.i6 si rntende I'area bacinoridotta dellesueparti carbonatiche copertura del con boschiva. espressa km2, mentre in p(e) in m3is,ed r parametrr valgono a= 3.2160 b = 0.7154

b r6.6 t

Modelli concettuali L'areainteressata statasuddivisa tre tipoiogieidrogeomorfologiche: in A1 ia superficie carbonatica bacinonon coperta bosco del da A2la superficie non carbonatica delbacino; ,{3 la superficiecarbonatica bacinocon copertura del boschiva

221

-r---

in ognuna delle quali vengonoconsiderate costantialcunedelle grandezze utllizzate per I'analisiregionaledella piene media annuautilizzandodue diversi modelliconcettuali. i cui risultatisononel seguito sintetizzati. i) Formularazionale Il modellorazionale caratteristiche ha previsionali non molto inferioria quelledi un

modello concettuale completo,che si esponein seguito,ma risulta di uso piuttosto pi agevole. In sintesi, talemodellosi riassume nellaseguente espressione:

p[I( r r ) ] t3.6 A F (Q)= C * K 4 (r1)

(6.7)

in cui i parametridel modello,cio il coefficientedi piena C* ed il tempo di ritardo del bacino, possono tr, essere valutati base in alleseguenti espressioni:

C ' = C ', 5 * c ' . 4 . A A

(6.8)

'r-

C * t A r1 . 2 5\ j Cr'7 At -L--_ . c*A 3 . 6c 1 C*A

3.6c.t

(6.9a)

con:

C*1= 0.29 C*2= 0.36 c 1 = 0 . 2 3m / s c2= 1.87 /s m N e l l e( 6 . 7 ) - ( 6 . 9l) areesonoin km/, t. in ore, p[I(tr)] in mm/ora ed p(Q) in m-i/s. I valori e di ,A1ed Ar, per i 12 bacinipresiin considerazione presenteRapporto. sono riportati n nel T a b .5 . 1l . ii) Modello geomorfoclimatico Il modello geomorfoclimatico il modello i cui parametri possiedono maggioresignificato fisico; purtroppo, la sua applicazione anchequela che richiede il maggiore impegno elaborativo. 222

In sintesi, talemodelroconduce alraseguente espressione:

Ke(d*) ptl(d*)l A ft(Q)= CpS(d*)

(6.10)

in cui d* la duratacriticadelleprecipitazioni bacino sul che dipendein maniera complessa sia dalle caratteristiche geomorfologiche della rispostadel bacino,sia dalle caratterrstiche climatiche delleprecipitazioni intense bacinostesso: particoare, sul in dipende tempo di dal ritardo del bacino,t.; Cp il coefficientedi afflussodi piena del bacino,che rreneconto delletrasformazione dellapioggiatotale precipitata bacinonell'aliquota sul netta efficaceai fini dei deflussi superficiali piena:le perditesonoessenzialmente di dovute all'infiltrazione e all'intercettazione parte dell'apparatofogliare. Infine, da s(d*) il coefficiente di attenuazionedellaportataal colmo di piena,che tieneconto delle attenuazionr indotte sul picco di pienadallapropagazione laminazione e dell'onda all'interno reticolodei canali. del Per un'applicazione diretta dela (6.10) viene riportato, in appendiceal presente capitolo'un listatodi prograrnma BASIC, checonsente calcolo in il dellapienamediaannua, noti i valori dei parametri dellaleggedi probabilit pluviometrica bacino,I'area bacino sul del ed i valori dei parametri dellarisposta bacino,che sono i coefficiente afflusso ed il del di Cg tempodi ritardot. del bacino, valutabili attraverso seguenti le espressioni:

! C , = C , ,4 r * c ', ." A A
'r*

( 6r 1 ) .

C r rA t 1 . 2 s V A l Cg7 Ar r 2s VA, CtA 3 . 6c 1 c t A 3.6ct

( 6 . 9b )

r nc u i :

Cn = o'42 Cr:= o'56


cl = 0'23 m/s c 2 = l ' 8 7m / s La (6.10)pu anche essere riscritta come: p ( Q ) = C 1 q K 4 ( t 1 )p [ I ( t r ) ] A t 3 . 6

t6.l2t

223

L , _

in cui q il coefflrciente attenuazione corretto del colmo di di piena e dipendein maniera complessa tutti i parametriin gioco nel modello,ma che da pu essere valutato,in prima approssimazione, : come

0.60 q-

s e 0 . 2 5( n ' = I + K 1 O- . 0t , / d . < 0 . 4 5 ' l + f fd c

(6.3; t 0 .6 5

0 . 4 5 n , =t + K r A - , F , , . r 1 :0 . 6 5 < <
I + tr/dc

in cui p e d. sono i parametri dellaleggedi probabilit pluviometrica I area omogenea per considerata, mentreK 1 un coefficiente numerico a: pari

Kl = 1.44rc-4
se le areesonoin km2, le durate oree le intensit pioggia in di in mm/ora

6.5 Vor,unr Dr prENA Nei casi in cui fossenecessaria valutazione volumr di piena la dei per assegnato periododi ritornoe durata, presente nel Rapportosi fatto riferimento massimoannuale al della portata media nella durata D. ep, ed al suo valorecon assegnato periododi ritorno T, QO,f, e sr vistochepu porsi:

Qo.r = Kr p(Qo)

(6.14)

tn cui il coefficiente crescita di K1 assume stesse ie espressioni precedentemente richiamate al paragrafo per i massimiannualideleportate pienaal colmo. 6.3 di Per la valutazione valormediom(Qo) si fa riferimentoalla se-quente del espressrone:

p(QO)= tr(Q)r(D)

t6 l5r

in cui p(Q) la piena media annua,per la cui stima si riferito paragrafo al appenasopra, mentre r(D) prende il nome di fattore di riduzione dei colmi di piena. per la sua valutazionesi pu ricorrere alla stesso modello geomorfoclimatico adottato Der la
aaA LZ+

valutazionedella piena media annua.In prima approssimazione pu fare riferimento si alla seguente espressione:

r ( D )= ( 1 + o D / t r $ . f )

(6.l6)

a = 1/2(1 - 1/2n') edin cui n' lo stesso parametro introdotto (6.13). nelle

6.6 Esnupro Appt,rcATrvo Si supponga volerela stimadellaportatamassima di annuacon periododi ritorno di 100 anni, QtOO,nellasezione F. Tanagroa Polla,per la quale anchedisponibile del una seriestoricadi 46 annidi osservazioni.IJtlhzzando i risultatiottenutinel presente rapporto, occorrevalutaredapprimail coefficiente probabilistico crescita, di KT quindi, stimarela ", pienamediaannua.

pER srnaa DI K1: PROCEDURA UNICA SOTTOZONA OMOGENEA AccettandoI'ipotesi che l'interaCampania un'unica sia sottozonaomogenea idrometrica, si pu utilizzare Tab.6.2, da cui si trova immediatamente, T = 100 anni, un valore la per regionale Kl pari a: di KT=loo= 3.01 Anchenel casosi volesse (6.3 fare riferimento allaespressione approssimata c) si otterrebbe una stimadi Kl praticamente pari a3.07.

srrun DI K1: VALUTAZIONT A SCALA BACINO Dr In alternativaalla proceduradi stima regionale, pu essere utile fare riferimentoad indagini specifichea scala di bacino, esaminando con maggiore dettaglio il comportamentodelle grandezzeclimatiche, idrometriche e fisiche relative allo specifico bacino, ai fini di

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