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VENERD 16 DICEMBRE 2011

LA SICILIA

RAGUSA .29 INTERVISTA A RECCA


Non sono un nemico delluniversit iblea e non sono il padrone ma il coordinatore dellateneo: ho lobbligo di far quadrare i conti. Il futuro? Puntate tutto sul quarto polo
IL PUNTO
Alla scadenza del 20 dicembre prossimo il Consorzio universitario deve saldare la rata di 960.000 euro che lUniversit di Catania richiede con una ingiunzione di pagamento. La cifra relativa alla rata di circa 1.500.000 euro utile a sanare debiti pregressi tra il Cui e lUniversit. Di questa somma 750.000 euro sono state trattenute direttamente dallUniversit di Catania attraverso il pagamento delle tasse degli studenti. Somme di denaro che, di norma, dovrebbero prima passare dalle casse del consorzio ma che sono state appunto gi decurtate . Resta il problema che, ad oggi, il Consorzio non dispone della cifra richiesta, pur godendo di una situazione contabile in attivo. Per entrare nei dettagli, finora il consorzio attende dalla Regione Sicilia un accredito di 673.000 euro; 150.000 euro dalla Provincia e 720.000 euro dal Comune di Ragusa. Totale ipotetico in euro: 1.543.000. Dunque ben oltre la somma dovuta allAteneo di Catania. Ma appunto di liquidit ancora ipotetica si tratta. Perch nel caso della Regione si dovranno attendere i primi mesi del 2012 per ottenere leffettivo accredito. Passeranno ancora un paio di settimane per le somme dovute dalla Provincia e non si sa bene ancora quando il Comune verser la propria quota, comunque, gi prevista nel proprio bilancio. Dunque somme certe ma in tempi incerti. Ed a questa incertezza non intende appoggiare il futuro dellAteneo ibleo il magnifico rettore catanese Antonino Recca. Nel frattempo, sempre a propositi d incertezze, gli studenti attendono di conoscere parte del loro futuro.
A. L. M.

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

Nessuno pu azzerare le convenzioni


La Provincia Regionale di Ragusa tra i soci fondatori del Consorzio Universitario di Ragusa. Con il Comune capoluogo lunico ente ad avere da sempre creduto nellUniversit iblea e ad avere regolarmente versato la propria quota associativa al Consorzio. Un investimento non da poco che rischia, alla luce degli ultimi eventi, di risultare poco proficuo. Ovvio il risentimento del presidente della Provincia Franco Antoci. "Nel corso dellultima conferenza stampa - spiega Antoci - il presidente del Cui Diraimondo ha spiegato con chiarezza le cifre e quanto nulla pesino le inadempienze di Ragusa su Catania". Forse un peso ben maggiore quello legato ad un rapporto di sfiducia che sembra trasparire tra lAteneo ed il Cui. "Per quel che mi riguarda - sottolinea Antoci - il rapporto con il rettore non si mai interrotto ed sempre stato animato da correttezza reciproca. Comprendo le sue attuali preoccupazioni di bilancio, ma noi siamo ben consapevoli dei nostri diritti e doveri. Sappiamo che in convenzione c scritto che se non si rispettano le Siamo ben date per il pagamento si versano consapevoli dei le quote con gli interessi. Non scritto da nessuna parte che si aznostri doveri e zerino le convenzioni. N daltra parte abbiamo un Consorzio che dei nostri non vuole pagare. Il fatto che si diritti, quello tratta di una societ che vive di finanze derivate e, dunque, patisce catanese i tempi delle pubbliche amminiallarmismo strazioni che devono versargli le ingiustificato. quote stabilite. Ad oggi la Provincia ha dato quasi tutto, il Comune Quarto polo? in arretrato e la Regione non ha ancora inviato le somme. Il preFinora siamo tendere da parte dellUniversit sempre stati un pagamento puntale diventa una spada di Damocle che il nopronti stro Consorzio non pu sopportare. Ci vorrebbe un po di buon senso e di tolleranza, non perch non vogliamo fare il nostro dovere, ma perch ci vuole tempo. I crediti sono tutti certi ed esigibili. Quello espresso dal rettore con lingiunzione di pagamento mi sembra un allarmismo esagerato. Del resto le banche non possono garantire pi di quello che facciano gi i bilanci degli enti. Enti sani e non dissestati". A risolvere ogni questione sarebbe listituzione del Quarto polo. "La questione aperta - conferma il presidente della Provincia - ma occorre che Enna addivenga a pi miti consigli. Noi siamo da sempre in prima linea per il Quarto polo, abbiamo parlato con tutti, eravamo ad un passo dalla sua fondazione e poi sfumato tutto allultimo momento con il passo indietro della Kore di Enna. Noi come ente locale eravamo pronti ad assumerci gli stessi onori finanziari nel caso in cui fosse nata lUniversit statale. I presupposti erano perfetti. Non c dubbio: la presenza universitaria nel territorio legata soprattutto ai finanziamenti dello Stato".
A.L.M.

Niente proroghe per Ragusa


Se non un problema di bilancio ma solo di cassa, basta rivolgersi alle banche
ANTONIO LA MONICA

Universit al capolinea. Non lo dice a chiare lettere ma lo lascia intendere il Magnifico Rettore dellUniversit di Catania Antonino Recca. Lo intervistiamo allindomani dellingiunzione di pagamento che lateneo ha inviato al Consorzio universitario ibleo. "Non condivido - esordisce Recca - i toni polemici con cui stata affrontata la vicenda dellingiunzione di pagamento. Si trattato, a mio avviso, di un normale dibattito, di un confronto dialettico tra Istituzioni per risolvere una controversia. In questo caso legata al rispetto dei termini di pagamento. La polemica non rientra nel mio stile". Perch, dunque, una richiesta cos perentoria come una ingiunzione di pagamento? Perch il Senato accademico allunanimit, il nostro consiglio di amministrazione allunanimit ed il Collegio dei revisori dei conti, sempre allunanimit, hanno ritenuto di non poter pi differire i tempi per le gravi ripercussioni che ne deriverebbero per gli studenti. Non teme che tale risoluzione inasprisca ulteriormente i rapporti tra Universit e Consorzio? Noi abbiamo iniziato un rapporto di collaborazione successivo alla stipula della convenzione del giugno 2010 nella speranza di una serena e proficua collaborazione sia con la realt di Ragusa che con quella di Siracusa. Questi ultimi rispettano le scadenze, mentre Ragusa tarda nei pagamenti ed i rapporti sono meno sereni. Prendiamo atto, come ha anche detto il sindaco di Ragusa, che se si continua cos non c

modo di andare avanti su questa strada. Il consorzio ibleo dichiara di avere bilanci solidi ma di non potere disporre nei tempi previsti della liquidit necessaria per onorare i tempi previsti dalla convenzione. Lei disposto a dare ulteriore fiducia? Alla luce delle nostre esperienze passate con il Consorzio ibleo nutriamo forti perplessit su certe affermazioni. Sottolineo soltanto che alla luce di transazioni firmate con lallora presidente del Cui, Giuseppe Drago, luniversit di

Catania ha perso 5 milioni di euro. Se il Cui ha solo problemi di cassa e non di bilancio non deve fare altro che rivolgersi ad una banca per predisporre le dovute garanzie aggiungendo le relative more per il tardato pagamento. Catania non pu anticipare ulteriori somme pena la bancarotta. Non possiamo assolutamente accumulare debiti. Le si rimprovera di tardare nella nomina di tredici docenti per la Facolt di Ragusa. Chi in questo caso ad essere inadempiente? I docenti prenderanno servizio entro

Il rettore dellUniversit di Catania, Antonino Recca

fine anno, ma non mi risulta che per questo le attivit didattiche abbiano subito rallentamenti o non siano state allaltezza dei diritti degli studenti. Usciamo fuori da ogni possibile sottinteso: lei non crede alle sedi decentrate? Pensa che Ragusa potr mantenere la Facolt di lingue? Io non vedo altra soluzione se non la nascita di un Quarto polo statale in Sicilia. N gli enti locali, n tantomeno lUniversit da sola potranno mai sostenere i costi del decentramento. Deve essere, per, la Regione insieme al Ministero ad istituirlo, anche per controbilanciare il numero di universit statali presenti nel nord Italia. In questo contesto le Universit storiche, come Catania, saranno del tutto collaborative. Noi abbiamo difficolt oggettive nel portare avanti lAteneo, con costi altissimi e continue decurtazioni. Non si tratta di nostra cattiva volont, ma di un dato di fatto incontrovertibile. A mio parere Ragusa deve impegnarsi per il Quarto polo con Enna e Siracusa. Lei, da queste parti, passa come un nemico di Ragusa. Cosa risponde? Che a Catania passo per nemico di Catania per avere permesso la nascita della sede di Lingue a Ragusa. Non niente vero. Io sono il coordinatore e non il padrone dellAteneo ed affronto i problemi che devono essere affrontati. Tutto qua. Un messaggio agli studenti di Lingue che seguono con preoccupazione gli sviluppi della vicenda? Di stare certi che a Ragusa come un domani a Catania, se lo vorranno, troveranno un Ateneo sano con una didattica di alto livello.

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