Capitolo 1
Introduzione al diritto comparato
Sommario
Sezione Prima: Metodo, funzione e oggetto. - 1. Definizione e fondamento. - 2. Presupposti per lindagine comparativistica.
3. Difficolt della comparazione: similarit e differenze. - 4. Il diritto comparato: metodologia.
5. La composizione: metodo o scienza autonoma? - 6. Finalit ulteriori della comparazione.
7. Controllo politico della comparazione. - 8. Funzioni del diritto comparato.
9. Ulteriori funzioni: unificazione, uniformazione e armonizzazione. - 10. Oggetto e fonti del diritto comparato.
11. Macrocomparazione, microcomparazione e mesocomparazione. - 12. Sistemi e famiglie giuridiche.
13. La comparazione per modelli. - 14. Principali settori giuspubblicistici di comparazione.
15. Rapporti con altre discipline. - Sezione Seconda: Ambiti applicativi. - 1. Lomogeneit tra ordinamenti e istituti.
2. Il giudizio comparativo e il modello di riferimento (tertium comparationis).
3. I contesti affini nella macrocomparazione. - 4. Rapporti tra poteri giurisdizionali e comparazione.
Sezione Prima
Metodo, funzione e oggetto
1. Definizione e fondamento
Il diritto comparato la scienza che intende condurre il pensiero giuridico a cogliere, attra-
verso un procedimento ordinato, metodico e progressivo di raffronto, le identit, le somi-
glianze, le divergenze nonch le cause dei differenti ordinamenti sistematicamente (CON-
STANTINESCO).
La necessit di confrontarsi con sistemi al di fuori dei propri confini nazionali si manife-
stata nel corso dellOttocento, sotto linfluenza del positivismo giuridico, quando il con-
solidarsi degli Stati nazionali (tra cui lItalia e la Germania) ha definitivamente spezzato
nellEuropa continentale lunit dei grandi sistemi giuridici che proveniva dal ius commu-
ne del medioevo e che aveva dato luogo gi dopo il trattato di Westfalia (1648) a molteplici
ordinamenti nazionali, ciascuno autonomo e sovrano (1).
Negli ultimi sessanta anni tale esigenza cresciuta con laffermarsi di grandi organizzazio-
ni sovranazionali (come lUnione europea) che pur prevedendo spazi comuni (es.: politiche
economiche, moneta unica) non sono riuscite a creare una nuova forma di Stato globale
(DE VERGOTTINI).
La spinta al confronto con altri sistemi normativi (v. anche 8) rientra nella sensibilit, diversamente diffusa nei
singoli paesi, della cultura giuridica che parte dal legame, teorizzato principalmente dalla dottrina tedesca, tra
Kultur e Zivilisation.
Accanto a tale esigenza teorico-filosofica la comparazione si palesata anche come necessit politica ineludi-
bile che in passato ha coinvolto le potenze colonizzatrici tenute a conciliare i propri principi costituzionali con
(1) Ci spiega, tra laltro, lo stretto legame tra il diritto comparato e la concezione universalistica del diritto (Feuerbach, Gaus,
Post, Dicey, Jellinek, Lowell, Goodnow etc.). Al riguardo, nel 1888, il giurista tedesco Zitelmann, partendo dal pensiero di
Kant, teorizzava un diritto comune mondiale delle nazioni civilizzate che partiva proprio da premesse comparitivistiche.
10 Parte I: Nozioni generali
(2) Si pensi allordinamento giuridico romano che, per le accresciute relazioni commerciali del periodo repubblicano, venne
a contatto con numerosi stranieri. Al fine di disciplinare i rapporti tra cittadini e stranieri fu istituita la figura del praetor pe-
regrinus che poteva creare nuove norme giuridiche proprio a partire dalla comparazione dei differenti ordinamenti di ap-
partenenza delle parti. Cos pure nellet di mezzo continui erano i confronti fra il diritto giustinianeo e il diritto canonico.
Capitolo 1: Introduzione al diritto comparato 11
Altri presupposti (LOSANO) possono essere individuati tenendo conto della complessit sociale, fenomeno
giuridico legato ad ulteriori fattori quali:
lo sviluppo tecnologico che in ogni societ segue un proprio percorso e che influenza in modi differenti
eventuali indagini comparatistiche;
la stratificazione di pi sistemi giuridici storicamente succedutisi sullo stesso territorio, ciascuno dei quali
lascia una propria traccia del suo passaggio nei costumi e nelle istituzioni;
le differenti vicende storiche (invasioni, commerci etc.) che importano dallesterno fattori di cambiamento,
creando dei veri e propri trapianti giuridici (ALAN WATSON), come ad esempio, quello derivante
dallespansione dellantica Roma su tutti i popoli conquistati.
Questo approccio amplia la ricerca al di fuori del terreno del diritto estendendosi ai campi della storia e
della scienza, fornendo interessanti spunti su cui verificare la correttezza delle generalizzazioni di chi compara
(LOSANO).
Tale procedimento (che si scinde in fasi ben definite: conoscenza, comprensione, compara-
zione) si giova delle seguenti modalit di approccio:
metodo problematico, che parte dallanalisi di un principio astratto in riferimento a
questioni che hanno suscitato problemi ermeneutico-applicativi e, in via deduttiva, si
cerca una conclusione. tipico dei sistemi di civil law;
metodo casistico, che parte induttivamente da un caso concreto per trarre una regola
generale dalla sentenza prodotta dal giudice (PENNICINO). tipico dei sistemi di
common law.
A tali metodi tradizionali si affianca lapproccio funzionale (functional method) che cerca
le risposte allindagine comparativistica partendo da differenti soluzioni giuridiche deri-
vanti da diversi approcci: regole legali, ipotesi dottrinali, prassi giurisprudenziali: linsieme
di tali diverse modalit propositive costituisce il cd. formante dellistituto analizzato.
Cos, ad esempio, le diverse motivazioni di una sentenza costituiscono nel loro insieme il formante auto-
nomo della sentenza. Cos pure le differenti posizioni della legge, della dottrina e della giurisprudenza costitu-
iscono nel loro insieme le formanti di una determinata casistica.
La controversia nasce dal fatto che lo scopo del diritto comparato completamente rovesciato: se per le altre
discipline la conoscenza del diritto lobiettivo principale e leventuale comparazione lo strumento per giun-
gere ad essa, nel caso del diritto comparato, la conoscenza dei vari ordinamenti costituisce il presupposto
dellindagine e la comparazione, lo scopo principale che si intende con essa perseguire (PIZZORUSSO).
(3) In particolare, la categoria scienza giuridica venuta a rimorchio, prima con lEnciclopedia (XVIII sec.) e poi, nel
corso del XIX secolo, con lo sviluppo e il progresso delle scienze (positivismo) che quasi parallelamente, in tutti i rami del
sapere, sono andate alla ricerca di regole generali e universali valide per tutti i campi dello scibile. Tali regole si basano
su costanti fenomeni che si ripetono e si evolvono e che hanno trovato in Comte per la sociologia e Darwin per la zoologia
e la botanica, convincenti e insuperati padri fondatori.
(4) Secondo Kant, si ha scienza se il sistema di conoscenze ordinato secondo determinati principi che, come tali, devono
presentare carattere universale, necessario, sempiterno e indefettibile, cio valere sempre e ovunque.
Capitolo 1: Introduzione al diritto comparato 13
Paesi in risposta ai problemi derivanti dal differente costume politico, sociale ed econo-
mico delle singole comunit (BOGNETTI);
un ambito di ricerca che amplia gli orizzonti culturali e scientifici della realt giuridica (5);
una propria metodologia di indagine che offre gli strumenti per lelaborazione di nuo-
ve conoscenze.
B) Nostra opinione
Il problema di ogni scienza riguarda i suoi principi fondanti, la cui copresenza costituisce
un riferimento ineluttabile per conferire tale carattere ad una disciplina.
Ci premesso, partendo dalla considerazione che un ordinamento generalmente si fonda su
una Carta costituzionale che la somma dei principi universalmente riconosciuti (libert,
eguaglianza, solidariet, pluralismo etc.) si pu affermare quanto segue:
lesistenza, confermata anche da documenti internazionali, di un coacervo essenziale di
principi universali che caratterizzano almeno in maniera formale tutti gli ordina-
menti mondiali e che sono recepiti nelle singole Costituzioni;
laccettazione di tali principi da parte di tutti gli Stati (si pensi ad esempio alla
Dichiarazione Universale dei Diritti delluomo del 10-12-1948);
la possibilit di riferirsi, per dottrina e giurisprudenza, ai suddetti principi come canoni
di comparazione.
La coesistenza di tali presupposti ci permette di conferire lattributo di scienza e non di
mera metodologia al diritto comparato.
In conclusione, la scienza comparatistica da considerarsi tale solo se depurata da in-
flussi contingenti e particolari che, ponendosi in contrasto con i principi universali, ne of-
fuscano i connotati di vera e propria scienza.
(5) Queste finalit si esprimono sia nella politica legislativa che dovr tener conto della comparazione, sia nella giurispru-
denza ove il giudice, grazie alla comparazione, pu colmare lacune se non addirittura, nei Paesi di common law, elaborare
nuove regole.
14 Parte I: Nozioni generali
In Italia, tale soluzione stata adottata con lemanazione delle cd. leggi eccezionali (6) negli anni 70. In quegli
anni, definiti anni di piombo, culminati con lomicidio dellonorevole Moro, il Parlamento, seguendo il mo-
dello di cui allart. 48 della Costituzione di Weimar e allart. 16 della Costituzione francese, eman la cd.
Legge Reale che sospendeva temporaneamente alcune libert dei cittadini al fine, tra laltro, di facilitare le
perquisizioni a blocchi di interi edifici senza autorizzazione dellautorit giudiziaria.
Oggi, anche nei regimi democratici, con la pressione dei media, la dittatura della maggioranza e lassenza di
un controllo politico su chi governa, ci si pu trovare dinnanzi a situazioni analoghe.
(6) Le leggi eccezionali sono provvedimenti approvati solo in particolari circostanze o con una durata limitata nel tempo.
Secondo quanto stabilito dallart. 14 delle disposizioni preliminari al codice civile, le leggi che fanno eccezione a regole ge-
nerali o ad altre leggi non si applicano oltre i casi e i tempi in esse considerati. Anche lart. 2 del codice penale (concernente
la successione nel tempo delle leggi penali) al 5 capoverso stabilisce che i criteri stabiliti nei capoversi precedenti non si
applicano nel caso di leggi eccezionali o temporanee.
(7) Di tale pericolo ci mette in guardia anche BOGNETTI che a proposito del valore scientifico della comparazione testual-
mente afferma: Il criterio che deve guidare la ricerca esclusivamente quello spassionato e neutrale del ritrovamento e
della descrizione della verit paventando, cos, le possibilit di inquinamento della ricerca a fini contingenti e particolari.
(8) Tale contratto potenzialmente attuale nei singoli ordinamenti nazionali, ma pu risultare poco agevole nelle comunit
sovranazionali orientate pi alla salvaguardia del mercato che non del cittadino.
Capitolo 1: Introduzione al diritto comparato 15
Capitolo 3
Le fonti del diritto
Sommario
1. Concetto. - 2. Disciplina delle fonti: i criteri cronologico, gerarchico, di specialit, e competenza.
3. La Costituzione come legge fondamentale. - 4. Le leggi di revisione e le altre leggi costituzionali. - 5. La consuetudine.
6. Il diritto convenzionale. - 7. Il diritto divino. - 8. Due fonti atipiche: Preamboli e Dichiarazioni..
1. Concetto
Punto di partenza per una indagine comparativistica lo studio parallelo del sistema delle
fonti, cio delle modalit, procedure e regole dalle quali nasce il diritto in ciascun ordi-
namento.
Caratteristica fondamentale di tutti gli attuali ordinamenti la pluralit delle fonti del
diritto, espressione con cui devono intendersi tutti gli atti o i fatti dai quali traggono
origine le norme giuridiche.
In particolare, se lordinamento attribuisce a determinati organi o enti il potere di produrre
tali norme secondo procedure prestabilite, si in presenza di fonti-atto; quando, invece,
viene attribuita una valenza normativa anche a comportamenti umani o a fatti sociali non
esplicitamente previsti da norme scritte, detti fatti e comportamenti assumono valore di
fonti-fatto (tipico esempio la consuetudine che deriva da una serie di comportamenti
tenuti da persone indeterminate per far fronte a problemi pratici e creano norme di compor-
tamento) oppure il precedente giudiziario (che influenza il magistrato di common law
nella sua decisione e che, da questo punto di vista, creano diritto) o la prescrizione (che
quando si compie interrompe lo svolgimento di un giudizio).
Si noti, comunque, che il comparativista mentre deve solo prendere visione delle fonti-atto
(leggi gi emanate, etc.) per le fonti-fatto chiamato a svolgere accertamenti pi approfon-
diti (es.: indagare se una consuetudine non sia desueta etc.).
Come rilevato da CONSTANTINESCO, nella macrocomparazione qualsiasi elemento,
fattore o atto che prescrive una regola obbligatoria nellambito di un particolare contesto
socio-giuridico costituisce fonte del diritto, non avendo alcun rilievo il fatto che esso
rivesta la forma di una legge, di decreto, di sentenza, di regola consuetudinaria, di regola
dedotta da una concezione etnica, di precetto appartenente a una religione rivelata, di
credenza magica o sacra, di usi e di costumi etc..
Ci anche per lattuale costituzionalismo asimmetrico in quanto deriva dalla ripartizione anomala
della governance tra ordinamenti nazionali, sovranazionali e internazionali; tale ripartizione crea una
dimensione nuova della separazione di poteri, non pi secondo la tripartizione montesquiana delle
funzioni pubbliche in legislazione, amministrazione e giurisdizione, ma in forza della dislocazione, a
diversi livelli, delle competenze e modalit di intervento (SCUDIERO).
Nelle ipotesi in cui la stessa materia disciplinata contemporaneamente da due norme, una
generale e una speciale, questultima prevale sulla prima conformemente al criterio di
specialit (anche qualora la norma di carattere generico sia successiva nel tempo), come
espresso dal brocardo latino lex specialis derogat generalis.
Si noti, infine, che esistono alcune importanti norme di chiusura come il principio pacta
sunt servanda in base al quale ogni soggetto giuridico sempre tenuto a rispettare gli
Capitolo 3: Le fonti del diritto 51
obblighi convenzionalmente assunti, nonch laltro principio pacta tertiis neque nocent
neque iuvant in base al quale un accordo stipulato tra due soggetti non pu essere imposto
a terzi che non hanno partecipato alla formazione o aderito allaccordo stesso.
5. La consuetudine
A) Concetto e applicazione
Per consuetudine (o fonte fatto) si intende un comportamento costantemente ripetuto
dai membri di un gruppo, nella convinzione di osservare una norma giuridica o co-
munque nella previsione che anche gli altri assumano un comportamento analogo.
52 Parte I: Nozioni generali
Lordinamento riconosce la consuetudine come fonte autonoma del diritto non direttamen-
te derivante dalla volont statale.
Essa consta di due elementi:
un comportamento costante e uniforme ripetuto nel tempo (usus, diuturnitas o, secon-
do la terminologia anglosassone, usage), che costituisce il cd. elemento oggettivo o
materiale;
la convinzione di rispettare una norma giuridica (opinion iuris ac necessitatis), che si
qualifica come elemento soggettivo o spirituale.
In passato la fonte consuetudinaria ha rivestito un ruolo di grande rilievo, nettamente prevalente rispetto alle
fonti legali o positive nella costruzione degli ordinamenti giuridici. Tanto che i principali testi del passato [es.:
codice Hammurabi, Bibbia, Corano, Leggi delle XII Tavole etc.) costituivano spesso la codificazione scritta
di radicate e inveterate consuetudini.
In tempi pi recenti, invece, si assistito ad una progressiva riduzione dellapplicazione per effetto della
preferenza a favore di fonti scritte (che meglio rispondono al principio di certezza del diritto). Non , tuttavia,
corretto parlare di una totale scomparsa della fonte consuetudinaria, come dimostra la realt giuridica di molti
Stati africani ed asiatici in cui, se il diritto codificato di origine occidentale rimane spesso sulla carta, trovando
difficilmente applicazione nella pratica quotidiana, le consuetudini continuano a prescrivere i comportamenti
da tenere, tanto da essere riconosciute, in alcuni casi, a livello costituzionale (Costituzione del 1975 del Mada-
gascar e Costituzione del 1997 del Sudafrica) (RINELLA).
vincolo deriva dallautorevolezza del ragionamento che sta alla base della soluzione
adottata in relazione ad una o pi situazioni simili verificatesi precedentemente;
b) dalla convenzione: pur presupponendo entrambe il consenso intorno alla regola da
osservare, mentre nella consuetudine tale consenso espresso nel corso del tempo da
una generalit di persone indeterminate, appartenenti ad una determinata comunit, ma
non necessariamente da ciascuna di esse, la convenzione presuppone un consenso da
parte di tutti i destinatari della norma.
6. Il diritto convenzionale
Oggi una parte preponderante di fonti scaturisce dal diritto convenzionale caratterizzata da
una serie di norme nascenti dal libero accordo (consenso) tra soggetti che, attraverso le
stesse, raggiungono determinati fini specifici: trattasi delle norme scaturenti dalla libera
negoziazione che possono avere sia efficacia inter partes che erga omnes sia di diritto pub-
blico (convenzioni costituzionali) che di diritto privato (contratti).
Principali esempi delle forme di diritto convenzionale sono:
le convenzioni costituzionali, che sono accordi in base ai quali i titolari degli organi
costituzionali adottano regole uniformi sulla base di un consenso collettivo (PIZZORUS-
SO). Sono nate nellordinamento britannico e implicano una autolimitazione nelleser-
cizio dei pubblici poteri.
In particolare le convenzioni costituzionali consistono in accordi, anche taciti, in
virt dei quali i titolari degli organi costituzionali uniformano i loro comportamenti,
nellambito dei loro rapporti ufficiali, a regole non scritte, ma da tutti accettate in base
ad un tacito consenso, e quindi osservate fino a quando questo non venga meno (PIZ-
ZORUSSO).
Sono definite dai giuristi inglesi comeregole non legali che stabiliscono i modi in cui
le regole legali vanno applicate.
Tuttavia, poich manca una norma sulla produzione che possa essere considerata come
fondamento delle convenzioni, da ritenere che le stesse operino come fonti extra
54 Parte I: Nozioni generali
ordinem, attesa la loro importanza in tutti gli ordinamenti e non solo in quello britan-
nico.
Natura convenzionale hanno, infine, anche gli atti costitutivi di associazioni private o di enti pubblici,
aventi struttura associativa, che sono recepiti nellordinamento giuridico dello Stato in virt del riconosci-
mento dellautonomia privata, oppure mediante speciali norme sulla natura giuridica;
7. Il diritto divino
A) Nozione
Per diritto divino si intende quello che scaturisce da una manifestazione di volont di
unautorit ultraterrena: lautorit divina.
In questo caso a costituire fonte del diritto, nellambito degli ordinamenti delle confessio-
ni religiose e negli ordinamenti statali a base confessionale che la recepiscono, la rivela-
zione divina. Ci significa che si attribuisce al diritto divino natura eterna ed immutabi-
le, anche se si deve, attraverso linterpretazione dei testi sacri, adattarlo allevoluzione
della societ (PIZZORUSSO).
Per molti secoli, il diritto divino ha svolto un ruolo preponderante rispetto al diritto umano,
anche in Europa, ma, nel corso degli ultimi due secoli, prevalso il convincimento secondo
il quale le norme religiose riguardano il foro interno dellanimo umano e dellagire e,
come tali, non coercibili, in quanto solo indirettamente (e senza sanzioni) influenzano il
diritto positivo.
Esempio di Stati che si sono proclamati confessionali sono quelli islamici; del pari, nu-
merosi Stati africani ed asiatici, che seguono il principio dello statuto personale, con
riferimento principalmente alle religioni ebraica, cristiana e musulmana, considerano la
rivelazione divina come fonte del diritto.
La parte del diritto canonico che costituisce diritto divino si compone dello:
1) ius divinum positivum, che risulta dalla rivelazione contenuta nelle sacre scritture e dagli
atti di Ges Cristo e degli apostoli operanti in suo nome;
2) ius divinum naturale, che si fonda sullidentit fra volont divina e razionalit delles-
sere umano.
In relazione allambito di operativit, la storia del diritto canonico si distingue in tre fasi:
il periodo che va dalle origini al XII secolo, quando fu composto il Decretum Gratiani;
il periodo che va dal XII secolo al Concilio di Trento;
il periodo che va dal XVI secolo al 1918, quando fu redatto il primo Codex juris canonici, ora sostituito da
quello del 1983.
Nellepoca contemporanea, il diritto canonico, oltre a costituire la normativa vigente nellordinamento dello
Stato della Citt del Vaticano, parzialmente applicato anche in altri paesi, in virt del regime concordatario:
nel caso in cui si trovi ad essere in contrasto con il diritto dello Stato, tale conflitto pu sfociare in atti di par-
ziale disconoscimento reciproco dei due ordinamenti. In Italia, ad esempio, viene applicato con riferimento ai
matrimoni celebrati davanti ai ministri del culto cattolico.
Quanto ai soggetti destinatari esso applicabile a tutti coloro che sono stati battezzati secondo il rito della
Chiesa cattolica.
Alla sua applicazione provvedono i Tribunali Ecclesiastici, che operano alle dipendenze e sotto lautorit del
Sommo Pontefice.
A) I Preamboli
I Preamboli sono testi di apertura che precedono larticolato di Statuti e Costituzioni ed
esprimono solennemente propositi, obiettivi e fini del Costituente delineando la forma di
Stato e di governo nonch le motivazioni politiche che reggono il testo costituzionale. Ci si
riferisce, ad esempio, alla Costituzione USA del 1787, allo Statuto Albertino (1848), alla
Legge Fondamentale tedesca (1949) etc.
Per il loro contenuto ideologico, anche se non omogeneo, si discusso sul loro valore
meramente programmatico o immediatamente precettivo.
La Corte Suprema degli Stati Uniti, nel caso Jacobson V. Commonwealth of Massachusetts
del 1905, ha affermato che il Preambolo non pu essere considerato come fonte di alcun
potere sostanziale, mentre il Consiglio Costituzionale francese, nel 1971 (decisione 71-74),
ha riconosciuto pieno valore giuridico al preambolo della Costituzione del 1958.
A prescindere dalla tesi non si pu ignorare la loro importanza fondante che ne fa norme
metagiuridiche, di connotazione di sistema, di parametri di costituzionalit, nonch di
fonti sovracostituzionali che esprimono principi supremi e intangibili ispiratori dellor-
dinamento giuridico che introducono.
B) Le Dichiarazioni
Le Dichiarazioni affermano un catalogo di diritti intangibili, imprescindibili, incancel-
labili, inalienabili, imprescrittibili, indefettibili, in quanto esprimono il rapporto tra autori-
t e libert che caratterizzano la forma dello Stato liberale (MONTANARI).
Oggetto delle Dichiarazioni di regola un coacervo sintetico di diritti fondamentali,
ma a seguito delle numerose convenzioni internazionali che ne hanno ribadito lessenza e
lindefettibilit, la cui enunciazione rappresenta il risultato di aspre lotte condotte negli
ultimi tre secoli, i diritti fondamentali devono essere considerati prerogative inscindibili di
tutti gli esseri umani del pianeta e in quanto tale nessuna autorit pu limitarli o cancellarli.
Le Dichiarazioni, dunque, contengono lenunciazione di tali principi e sono cos definite
perch non istituiscono, ma si limitano a dichiarare diritti naturali considerati gi pree-
sistenti allo Stato. Tali fonti, pertanto, hanno rango supercostituzionale e metagiuridico,
in quanto riportano principi primari che costituiscono il fondamento degli ordinamenti
democratici e, come tali, sono previgenti a tutte le altre norme dellordinamento.
Storicamente, a partire dalla seconda met del 700, sulla scia degli studi dellEnciclope-
dia e delle rivoluzioni liberali, che fiorirono le principali Dichiarazioni, fra cui quella ame-
ricana (1776) e francese (1789) che otterranno nella Dichiarazione universale dei diritti
delluomo del 1948 il riconoscimento dellintera umanit. Lultimo esempio offerto dalla
Carta dei diritti fondamentali dellUnione europea, proclamata a Nizza nel 2000 per san-
cire anche in ambito europeo la nuova menzione del rapporto tra gli individui e unione.
Edizioni Simone - Vol. 11/3 Diritto pubblico comparato
Capitolo 1
Il Regno Unito
Sommario
1. Premessa. - 2. La rivoluzione inglese. - 3. I documenti fondamentali del Costituzionalismo britannico.
4. Il sistema delle fonti. - 5. Il ruolo del monarca in veste di Capo dello Stato. - 6. Il Parlamento.
7. Liter di approvazione delle leggi. - 8. Funzione ispettiva.
9. Il Governo del Premier e laffermazione del modello Westminster.
10. Composizione del Governo. - 11. Il sistema giudiziario.
1. Premessa
A) Loriginalit dellordinamento britannico
Il Regno Unito, che comprende Inghilterra, Irlanda del Nord, Scozia e Galles, lo Stato
dove nata e si affermata per prima, a seguito di una lenta, ma plurisecolare evoluzione,
la forma di governo parlamentare.
Il sistema britannico, tuttavia, si progressivamente trasformato da governo parlamen-
tare in governo di gabinetto, caratterizzato dallo schema del parlamentarismo mag-
gioritario, con una forte predominanza del governo e del suo leader.
Si tratta di una forma di governo:
monista, che deriva dalla centralit del rapporto tra corpo elettorale, Camera dei Co-
muni e Governo, con la progressiva marginalizzazione del ruolo della Corona e della
Camera dei Lords;
non razionalizzata, in quanto basata su norme consuetudinarie, non disponendo il Re-
gno Unito di un testo costituzionale scritto.
Pur costituendo lordinamento costituzionale di pi antica tradizione, lInghilterra non
possiede una costituzione scritta.
I principi costituzionali che informano lordinamento inglese sono diluiti in una serie
di documenti storici fondamentali di diversa natura (dalle Carte delle libert alle statute
laws emanate dal Parlamento) nonch nelle sentenze giudiziarie che formano il patrimonio
giuridico consolidato della common law: in tal modo stata una costruita nel tempo una
architettura costituzionale unica, in grado da un lato di preservare nei secoli i propri
caratteri fondamentali, dallaltro di integrare tali caratteri con le necessarie modifiche lega-
te alla evoluzione della societ.
Non esiste, dunque, nella storia inglese, un momento propriamente costituente; esistono piuttosto una serie di
momenti in cui determinati rapporti tra poteri consolidatisi nella pratica sono stati suggellati in documenti
formali, segnando il compimento di una determinata epoca e lapertura di fasi nuove, a loro volta produttrici di
nuove carte e documenti.
Per quanto, dunque, anche la dottrina pi autorevole continui a parlare di una costituzione
non scritta, sembra pi opportuno fare riferimento ad una costituzione composita o
evolutiva, che costituisce la risultante di una serie di fonti di diversa natura poste a
184 Parte II: Le forme di governo contemporanee
tutela di alcuni principi fondamentali il governo della legge, la supremazia del Par-
lamento, la separazione dei poteri, la tutela delle libert fondamentali che nel loro
insieme hanno dato forma allattuale fisionomia costituzionale britannica.
Tornato in patria in una condizione di grave debolezza nei confronti dei nobili e degli eccle-
siastici del regno, Giovanni Senza Terra fu costretto a concedere la Magna Charta Liberta-
tum Ecclesiae et Regni Angliae, o pi semplicemente Magna Charta (1215), documento di
fondamentale importanza in quanto considerato, insieme con le sue successive modifiche
(confirmationes), il primo tassello della struttura costituzionale composita del Regno Unito.
Le prerogative fondamentali riconosciute dalla Magna Charta possono essere cos riassunte:
listituzione permanente di due organismi collegiali per assistere il sovrano nella gestione degli
affari del regno: il Magnum Concilium, con competenze fiscali e giudiziarie; la Curia regis, un
consiglio ristretto di 25 baroni laici ed ecclesiastici, con competenza generale;
veniva stabilito il principio, che sar solennemente sancito da Eduardo I nel 1297, in base al qua-
le la corona non poteva imporre tributi senza la previa autorizzazione del Concilium dei nobili
(che nel 1340 si scinder nella Camera dei Lord e nella Camera dei Comuni, dando vita alla
struttura bicamerale del Parlamento);
il riconoscimento del principio dellhabeas corpus a tutela della libert personale (art. 39), princi-
pio gi operante nelle prime sentenze di common law e che si trasferir in tutti gli ordinamenti
costituzionali successivi. Lhabeas corpus (espressione latina che esprime il diritto ad essere
padroni del proprio corpo) stabilisce che nessun suddito inglese potesse essere soggetto a restri-
zioni della libert personale se non in seguito a un giudizio formulato dai suoi pari secondo le
leggi del regno (2).
(1) Dopo la conquista Guglielmo lasci in vigore il precedente assetto territoriale, organizzato in contee (shires) affidate ad
uno sceriffo (sheriff). Lunica innovazione fu listituzione di funzionari itineranti di nomina regia sul modello dei missi
dominici carolingi con il compito di vigilare sulloperato degli sheriffs, nonch di esercitare funzioni di giudici di appello.
Tale funzione risulter decisiva per la formazione del primo nucleo di quella che diventer in seguito la common law.
(2) Tale disposizione, prevedendo il giudizio da parte dei pari, allorigine dellistituto della giuria, che caratterizza an-
cora oggi le procedure di alta giustizia penale e civile degli ordinamenti di matrice anglosassone.
Capitolo 1: Il Regno Unito 185
In queste limitazioni del potere del sovrano a vantaggio della tutela di determinate libert
dei sudditi stata vista, a ragione, la prima formale manifestazione del costituzionalismo
inglese.
Le origini dellistituto parlamentare, invece, risalgono al 1265 (Parlamento convocato, in
assenza del re, da Simone di Monfort, capo della lega dei baroni contro Enrico III), e allini-
zio del 400 come struttura definita, con la divisione in due Camere e le affermazioni delle
prime prerogative in campo legislativo.
2. La rivoluzione inglese
A) Lavvento degli Stuart
nel corso del XVII secolo, attraverso una serie di drammatiche fasi dalla guerra civile
alla decapitazione del re Carlo I, dalla proclamazione della Repubblica di Cromwell fino
alla restaurazione degli Stuart e infine alla gloriosa rivoluzione del 1688-89 che lequi-
librio dei poteri istituzionali si definitivamente spostato a favore del parlamento, deline-
ando quella supremazia che come dicevamo uno dei cardini del costituzionalismo inglese.
C) La guerra civile
Agli inizi del 1640, a seguito di una rivolta scoppiata in Scozia, Carlo I fu costretto a convocare nuovamente il
Parlamento, ma ottenuti i fondi necessari sciolse lassise appena convocata. Poich dur solo tre settimane, tale
convocazione passata alla storia con il nome di Corto Parlamento.
Dopo poche settimane, tuttavia, una nuova rivolta, questa volta in Irlanda, obblig il sovrano a convocare un
nuovo parlamento, che questa volta durer in carica fino al 1653 (il Lungo Parlamento).
Il sovrano tent allora di liberarsi con la forza dellopposizione parlamentare, facendo irruzione nella Camera
dei Comuni con un esercito incaricato di arrestarne le figure pi rappresentative. Il tentativo fall, Carlo I fu
costretto a fuggire da Londra, lasciando la citt in balia delle fazioni armate dei lealisti e dei parlamentaristi:
era linizio della guerra civile.
liament). Arrivava, quindi, a compimento la Gloriosa Rivoluzione, cos ricordata in quanto compiutasi senza
spargimento di sangue.
Infine, pochi anni dopo, lAct of Settlement (1701), stabilisce definitivamente la fine del principio dinastico
affidando anche la successione al trono alla volont del Parlamento.
(3) Il Bill of Rights, in assenza di una costituzione scritta, ha rappresentato per ben tre secoli il principale documento in
materia di diritti umani vigente nel Regno Unito.
In esso vengono sanciti i diritti di petizione, di voto, di speech and debate, di accesso alle Corti, di manifestazione del pensiero etc.
Molti Paesi giunti allindipendenza hanno adottato analoghe Carte dei diritti: si pensi, ad esempio, al Bill of Rights statuni-
tense, entrato in vigore nel 1791, e a quello canadese, approvato nel 1960. Atti simili sono presenti nellordinamento indiano
e in gran parte degli Stati africani di recente indipendenza.
188 Parte II: Le forme di governo contemporanee
lEuropean Communities Act del 1972, con il quale stato recepito nellordinamento britannico il diritto
comunitario e sono state disciplinate le modalit di attuazione dello stesso;
Infine, un particolare rilievo va attribuito allo Human Rights Act del 1998 che, nel recepire
i contenuti principali della Convenzione europea dei Diritti dellUomo, ha consentito al
Regno Unito di dotarsi di una carta dei diritti normalmente incorporata nelle carte costi-
tuzionali di tutti gli Stati, ma che non era presente nellordinamento britannico (almeno non
in una forma organica).
eccezione della Camera dei Lords, stabilita da un Practice of Statement del 1966), e le de-
cisioni dei giudici superiori vincolano quelle dei giudici inferiori.
La Court of Appeal, il vertice delle corti superiori inglesi, se si eccettua la Camera dei
Lords, nelle divisioni civile e penale, segue i propri precedenti con la riserva che, se tutti i
membri concordano nel ritenere scorretta o ingiusta una sentenza emessa in passato, la
Corte possa di nuovo giudicare (la divisione penale applica largamente questo principio).
Attraverso il meccanismo dello stare decisis si raggiunge un livello soddisfacente di certez-
za del diritto, anche in mancanza di una codificazione scritta del corpus giuridico (il che
non significa che non esistono raccolte scritte delle regole giurisprudenziali proprie della
common law; in particolare, dal 1865 una serie ufficiale di Reports pubblicati sotto il
nome del giurista che ha partecipato alla loro elaborazione).
Tuttavia, per garantire lelasticit del sistema, il giudice pu affrancarsi da precedenti sgra-
devoli dichiarando, come extrema ratio, che la fattispecie in esame differisce per rilevanti
aspetti dal precedente contrario invocato, e che, quindi, si presenta come fattispecie
nuova su cui egli pu liberamente e diversamente decidere.
Altre eccezioni alla regola dello stare decisis sono costituite dallannullamento esplicito
di una sentenza, dallannullamento implicito e dal caso di sentenze confliggenti, che pu
essere risolto solo con una terza sentenza il cui effetto quello di abrogare le due sentenze
precedenti.
Il potere vincolante di una sentenza si concentra sulla ratio decidendi, vale a dire su quanto concretamente
deciso per risolvere la controversia in esame, e non sugli obiter dicta, cio sulle digressioni e considerazioni
espresse nella sentenza.
C) Lequity e la Cancelleria
Lequity, nata in funzione di correttivo contro lirrigidimento dei writs di common law, ha
le sue radici nelle sentenze della Court of Chancery, attivabile per mezzo di suppliche dei
sudditi e presieduta dal Lord Cancelliere, in veste di custode della coscienza del sovrano.
Storicamente, la nascita della giurisdizione di equity si pu collocare alla fine del XIII secolo, quando le magistrature
ordinarie non furono pi in grado di offrire soluzioni idonee alle controversie in corso. In quelloccasione il sistema di
common law, infatti, fren notevolmente il proprio impeto creativo, cristallizzando il cospicuo patrimonio di regole e
190 Parte II: Le forme di governo contemporanee
rimedi procedurali (writs) elaborato in precedenza. Stando cos le cose, ai privati risult sempre pi difficile farsi con-
cedere dal Re nuove azioni processuali, poich i giudici si limitarono a sviluppare quelle solite, di cui gi disponevano.
Lincapacit dei writs di adeguarsi alle mutevoli istanze della societ determin, nel corso
del XIV secolo, un ricorso sempre pi frequente alla Curia regis, in grado di emettere
sentenze ispirate ad un ideale di giustizia (aequitas) di pi ampio respiro rispetto a quello
della giurisdizione ordinaria.
Ufficio centrale della Curia regia la Cancelleria, retta dal Cancelliere, un grande ecclesiastico confessore del
sovrano. al Cancelliere che affluiscono le istanze e le suppliche che i sudditi indirizzano al re.
A poco a poco, a causa del numero sempre maggiore di richieste di giustizia, il Cancelliere comincia a prende-
re direttamente in esame le singole controversie senza devolverle allassemblea e a stabilire quali di esse deb-
bano essere sottoposte allattenzione del re. In un secondo momento giunge a provvedere direttamente per i casi
non previsti e non disciplinabili dalla common law, nonch a sospendere le controversie di common law giudi-
cate inique o difettose e ad occuparsi direttamente di esse.
Inizialmente i giudici delle tre Corti regie non si mostrarono particolarmente ostili a spora-
dici ed eccezionali interventi correttivi del Cancelliere, ma la situazione mut radicalmente
nel XVII secolo, quando la potenza della Cancelleria divenne tale da mettere in pericolo
lautorit delle Corti londinesi e queste chiesero che si ponesse fine alle crescenti e continue
interferenze nella loro giurisdizione.
Il conflitto vide fronteggiarsi da un lato il Lord Cancelliere Ellesmere, fautore dellequity, e dallaltro Sir Edward
Coke (capo dei giuristi di common law) ed ebbe fine nel 1616, quando il Cancelliere Sir Francis Bacon chiese
ed ottenne dal Re Giacomo I Stuart che risolvesse definitivamente la questione a favore dellequity e che si
stabilisse il primato di questultima in caso di contrasto con la common law.
Una volta ottenuto tale riconoscimento, tuttavia, lattivit della Corte di Cancelleria cominci ad irrigidirsi
sui precedenti, cos come era avvenuto per la common law, con la conseguenza che lequity si pose come siste-
ma di casi giudiziari complementare e correttivo accanto a quello principale di common law.
I due sistemi coesistettero a lungo, con distinti giudici e diversa giurisdizione, fino a quan-
do i Judicature Acts del 1873 e del 1875 ne soppressero la distinzione e crearono la High
Court of Justice, competente per entrambi. Contemporaneamente, con i Consolidation Acts
si provvide a trasferire in norme legislative scritte alcuni settori del diritto inglese.
Formalmente il monarca capo dellesecutivo, parte integrante del legislativo, capo del
giudiziario, comandante delle forze armate e capo della Chiesa Anglicana.
Il Privy Council (Consiglio Privato della Corona) adotta formalmente i provvedimenti del-
la Corona che sono decisi dal Governo (Orders in Council).
6. Il Parlamento
A) Introduzione
Il Parlamento del Regno Unito un organo complesso, composto dalla Corona e da due Ca-
mere, la Camera dei Lords (House of Lords) e la Camera dei Comuni (House of Commons).
A partire dallAct of Settlement (1701), esso il titolare e lartefice della legge (Statute
law) che si estrinseca negli acts of Parliament conseguenza della riconosciuta Sovereignty
of the Parliament.
Si tratta di un bicameralismo imperfetto, vista la netta prevalenza di cui gode la Camera dei
Comuni e il ruolo sempre pi marginale (di riflessione e di ripensamento) assunto dalla
Camera dei Lords nellapprovazione della legislazione nazionale (secondo quanto stabilito
con lapprovazione dei Parliament Act del 1911 e del 1949).
I Lords spirituali sono figure di vertice della chiesa anglicana: gli arcivescovi di Canterbu-
ry e di York, il vescovo di Londra ed altri vescovi della Chiesa Anglicana (in totale sono 26).
I Lords temporali, invece, presentano unulteriore suddivisione tra:
Lords ereditari (Hereditary Peers), che siedono nella Camera dei Lords in quanto tito-
lari di una para ereditaria del Regno Unito (a meno che non abbiano rinunciato al titolo
ai sensi del Peerage Act del 1963).
Con la riforma approvata nel 1999 (House of Lords Act 1999) il loro numero stato
notevolmente ridotto e attualmente soltanto 92 membri della nobilt britannica conser-
vano tale privilegio;
Lords vitalizi, nominati dalla Corona su proposta del Primo Ministro e sentiti il capo
dellopposizione e quello del partito liberale. Il loro numero variabile;
Law Lords, o Lords of Appeal in Ordinary, alti magistrati che assistono la Camera Alta
nellesercizio delle sue funzioni giudiziarie (al massimo 11 membri). Ricordiamo che la
Camera dei Lords infatti giudice di appello in ultimo grado per le cause civili del Re-
gno Unito e per le cause penali di Inghilterra, Galles ed Irlanda del Nord.
Nel 2005 intervenuta una riforma con cui stata soppressa la storica figura del Lord Cancelliere, quale
massima autorit giudiziaria e Capo della Camera dei Lords (che oggi elettivo), ed stata riconsiderata la
funzione dei Law Lords (che prima avevano poteri simili ai giudici della Corte di Cassazione italiana) median-
te listituzione di una Corte Suprema.
Per assicurare lordinato svolgimento dei dibattiti ed evitare casi di ostruzionismo (filibu-
stering), la procedura parlamentare prevede alcuni tradizionali strumenti di disciplina:
la Previous question, una mozione che se richiesta prevede il voto immediato senza la
possibilit di ulteriori interventi;
la Guillotine, in base alla quale lesame di un determinato gruppo di articoli deve esau-
rirsi entro una data prefissata;
il Kangaroo, con il quale il presidente sceglie gli emendamenti da porre in votazione,
saltando (come fa un canguro) quelli che potrebbero rallentare la procedura legislativa.
194 Parte II: Le forme di governo contemporanee
8. Funzione ispettiva
Ogni membro del Parlamento pu rivolgere al Ministro responsabile uninterrogazione
(question time), che deve:
essere effettivamente una domanda e non una dichiarazione;
riallacciarsi a fatti concreti e non a opinioni;
richiedere informazioni;
essere prima presentata per iscritto alla Presidenza della Camera.
stabilito un intervallo di tempo per consentire al Ministro competente di documentarsi a sufficienza sullar-
gomento e dare una risposta soddisfacente. La risposta pu essere scritta o orale. Al momento del question time,
linterrogante si alza e pronuncia il numero dellinterrogazione. Il Ministro risponde, e linterrogante ha diritto
ad una domanda supplementare; anche gli altri membri della Camera possono intervenire, ed proprio su questa
serrata cross-examination che riposa la vitalit di tale procedura, prezioso strumento nelle mani dellopposizio-
ne per controllare loperato governativo. Il question time stato importato anche in Italia, con scarso successo.
(4) Non tutti i ministri sono sullo stesso piano. I pi importanti sono quelli che fanno parte del cabinet, cio i ministri titola-
ri dei principali dicasteri, e quelli chiamati a farvi parte dal Premier.
196 Parte II: Le forme di governo contemporanee
Lunico potere in grado di arginare in qualche modo quello dellesecutivo fu, in questi secoli, quello della Ca-
mera dei Comuni, detentrice del fondamentale potere di approvare la legge di bilancio nonch i finanziamenti
necessari allattuazione del programma definito dal primo ministro e dal suo gabinetto.
Il Premier inglese
In sintesi la figura del Primo Ministro presenta le seguenti caratteristiche:
il Capo del Governo, questultimo composto da persone di sua fiducia, di cui pu provocare le
dimissioni quando ne sussistano le circostanze;
il presidente del Gabinetto, di cui fissa lordine del giorno e le priorit;
il leader del partito di maggioranza (e quindi conta sullappoggio della Camera dei Comuni);
decide la durata della legislatura, in quanto propone al Sovrano la data delle elezioni e, se cos
deciso dal Cabinet, pu sciogliere le Camere;
esercita con ampiezza il patronage, cio il potere di proporre al Sovrano una serie molto ampia
di nomine ed in particolare quelle concernenti i nuovi Lord vitalizi;
rappresenta il Regno Unito nelle conferenze internazionali e nelle conferenze dei primi ministri del
Commonwealth;
il canale esclusivo di comunicazione con il monarca.
Nel sistema bipartitico lorganizzazione di vertice del partito di opposizione, i suoi program-
mi e la sua attivit sono quelli di un partito con potenziale responsabilit di governo, tanto
che un istituto tipico dellopposizione inglese il governo ombra (Shadow Cabinet), vero
organo di governo dellopposizione. La sua attivit tanto intensa quanto rilevante: nella
speranza di ottenere lincarico di governo effettivo nella successiva legislatura, lo Shadow
Cabinet elabora un proprio programma e mette in campo una serie di proposte alternative
a quelle della maggioranza, di cui si sforza di mostrare i limiti.
Il leader dellopposizione, in qualit di Capo dellopposizione di Sua Maest (riconosciu-
to dal Ministers of the Crown Act del 1937) il Primo Ministro ombra, con diritto ad uno
stipendio a spese dello Stato e il potere di nominare i suoi pi stretti collaboratori.
Il governo ombra assume caratteristiche diverse a seconda che sia formato dal:
partito laburista: ha un nucleo elettivo, il Parliamentary Committee;
partito conservatore: formato da membri esclusivamente scelti dal leader del partito,
il Leaders Committee.
Capitolo 1: Il Regno Unito 197
Il Governo prepara ogni anno, per linizio della sessione della Camera dei Comuni, un di-
scorso che contiene le sue basi programmatiche ed tradizionalmente letto dal Sovrano.
Questo programma poi attuato tramite approvazione, da parte della maggioranza, delle
proposte governative (bills).
Il programma governativo va fedelmente rispettato, in quanto su questo il governo ha
ottenuto il consenso elettorale; se nel corso della legislatura emergono nuove e importanti
questioni non affrontate nel programma, si deve tornare alla consultazione elettorale, in
ossequio alla regola del mandato.
(5) Compiti, attivit e prerogative del civil service sono cresciuti notevolmente gi ai primi del 900 in parallelo con lo
sviluppo del Welfare State, cui si accompagnata listituzione di nuovi ministeri (sanit, ambiente, politiche occupazio-
nali etc.) al fine di disciplinare i cd. compiti di benessere.
Capitolo 1: Il Regno Unito 199
Il Constitutional Reform Act del 2005 ha disposto la creazione di una Supreme Court of
the United Kingdom alla quale, a partire dal 2009, sono trasferite le competenze giurisdi-
zionali dellAppellate Committee e del Judicial Committee in materia di devolution. Tale
riforma ha prodotto la separazione formale tra potere giudiziario e potere legislativo, anco-
ra formalmente mescolati nelle funzioni della Camera dei Lords.
Affiancano le Corti Superiori numerosi organi giudiziari inferiori, tra cui vanno menzionati:
le County Courts (Corti di Contea), con ampie competenze in materia civile, contro le cui sentenze
ammesso il ricorso direttamente alla Court of Appeal;
le Magistrates Courts, composte dai giudici di pace (justices for the peace) che hanno potere giudicante
per le infrazioni penali di minore rilevanza e per le questioni attinenti il diritto di famiglia, le tasse ed i
contributi, limitandosi al procedimento preliminare per i reati di maggiore rilevanza. Il cittadino pu ricor-
rere in appello presso la Crown Court per la materia penale o la divisione del Banco della Regina per quel-
le civili.
Poich nel sistema giudiziario opera il principio dello stare decisis, le decisioni della Ca-
mera dei Lords costituiscono precedenti vincolanti per tutti gli organi giudiziari (ad ecce-
zione di quelle della Camera stessa).
Le pronunce della Court of Appeal vincolano i giudici gerarchicamente inferiori e la Cor-
te stessa (con lunica riserva che, se i membri si pronunciano allunanimit contro una
sentenza precedente, possono scavalcarla emettendone una nuova).
200 Parte II: Le forme di governo contemporanee
Le decisioni della High Court of Justice si impongono, pur non essendo strettamente vin-
colanti, agli organi inferiori e alle varie divisioni dellAlta Corte.
A garanzia dellelasticit del sistema, ciascun giudice pu innovare il diritto dichiaran-
do che la fattispecie in esame presenta elementi sostanziali differenti rispetto alle fattispecie
precedenti, e procedere a cancellare la sentenza antecedente emettendone una nuova.
Altre eccezioni alla regola dello stare decisis sono costituite dallannullamento esplicito di
una sentenza, dallannullamento implicito e dal caso di sentenze confliggenti, questultimo
risolvibile con una terza sentenza abrogativa delle precedenti.
interessante notare che in assenza di una Costituzione scritta lordinamento inglese non
prevede un organo deputato al controllo di costituzionalit delle leggi.
Ci dovuto anche alla persistenza del principio della supremazia del Parlamento, il
quale, di fatto, attraverso la legislazione ordinaria ha la possibilit di riscrivere di volta in
volta i principi fondamentali dellordinamento, adeguandoli alle esigenze dei tempi.
Una parziale eccezione allassenza di procedure ed organi di garanzia costituzionale stata
introdotta con lo Human Rights Act del 1988, che vincola il legislatore inglese al rispetto
dei principi contenuti nella Convenzione Europea dei Diritti dellUomo. Lo Human Rights
Act affida ai giudici il compito di controllare che le leggi ordinarie non siano in contrasto
con le disposizioni della Convenzione; in caso di incompatibilit, i giudici rimettono la
legge al Parlamento e spetta a questultimo, o in alcuni casi al Governo, attivarsi per rimuo-
vere le norme incompatibili. Per valutare questi casi attiva una commissioni specifica, il
Joint Committee of Human Rights, che ha iniziato a operare nel 2001.