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La punta di freccia come indicatore dellorganizzazione sociale: uno studio sperimentale sulle popolazioni preistoriche della costa ovest

degli stati uniti.


Gli archi tradizionali, le frecce, le cuspidi e la loro relazione forma/funzione sono elementi interessanti di studio non solo per ci che concerne gli studi tipologici, funzionali o tecnologici dellarcheologo. La societ umana, attraverso i tempi e le Culture, ha subito numerosi cambiamenti e rivoluzioni. La pi evidente la cosiddetta rivoluzione neolitica che port un drastico mutamento nellambiente e nelle societ, con laddomesticamento e lo sfruttamento intensivo della terra e degli habitat, dopo un paio di milioni di anni in cui luomo era cacciatore e raccoglitore. Altre rivoluzioni, in epoca pi tarda, avvengono nel tessuto sociale che si riflette in cambiamenti esteriori della cultura materiale (quelli che legge larcheologo rovistando tra i rifiuti del passato) come la nascita di villaggi fortificati e segni espliciti di un diverso ordine sociale (attraverso i simboli ritrovati nelle sepolture sugli uomini di alto lignaggio). Questo caso, che presentiamo nellambito del progetto di studio interdisciplinare 1 in corso tra ricercatori italiani e studiosi nord americani 2 , presenta una specificit particolare: dimostra come lo studio archeologico, letnografia con i suoi modelli e larcheologia sperimentale possano concorrere per fornire delle risposte sulle cause di un passaggio evidente socio-culturale avvenuto nella costa ovest degli Stati Uniti, in un periodo di tempo di 1000 anni. In questo articolo vengono presentate due teorie contrapposte per spiegare lincremento della complessit sociale di questi gruppi culturali : una di esse vede come protagonista principale larco e le frecce, e le tecniche di combattimento. Tramite la sperimentazione si cerca di giungere ad alcune risposte. Le popolazioni contemporanee della costa nord-ovest degli stati uniti hanno una loro propria storia culturale, la cui genesi potrebbe risalire a 5000 anni fa. Questa particolarit ha attratto numerosi studiosi, sia archeologi che etnologi, che hanno cercato di far luce sulla direttrice di sviluppo di queste societ, per comprendere a pieno levoluzione degli aspetti comportamentali in unottica comparata che comprenda attivit di sussistenza, organizzazione sociale e attivit belliche. Queste righe si soffermano soprattutto sullultima componente: come le attivit di guerra (ove archi e frecce hanno rappresentato la maggiore costante) hanno influenzato levoluzione sociale attraverso latto fisico in s del combattere.

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V.BRIZZI, 2004Arrowhead Impact As a Behavioural System In The Prehistoric Hunter, BSAI Project, Paleoworking,)

Il contributo principale di questopera, riferita alla sperimentazione, di Nathan Lowrey, (LOWREY, N. S. 1999, An Ethnoarchaeological inquiry into the functional relationship between projectile point and armor technologies of the northwest coast, American University, Washington DC)

Analisi socio-ecologica del territorio La costa nord-ovest presenta unestrema diversificazione dal punto di vista ambientale. E risaputo come i primi stanziamenti umani risalgano dal 4000 a 5000 anni a.c. 3 . Il territorio caratterizzato da larghe superfici di laguna salata, grossi fiumi che formano delta sulla costa, canali tra isole, affluenti di acqua dolce, colline, valli e montagne ricoperte da nevi perenni 4 . Durante il 19 secolo questo habitat offriva 50 specie di piante arboree utilizzabili, 17 differenti specie di mammiferi, e 36 variet di pesci, molluschi e mammiferi marini 5 . Questo scenario riflette con estrema probabilit le condizioni pi antiche, fino al 3000 a.c. 6 . Studi etnografici hanno documentato come esistessero sette maggiori gruppi linguistici nellarea, comprendente la California nord occidentale fino allAlaska sud occidentale (fig.1) Queste grosse divisioni culturali comprendono i Tlingit, Haida, Tsimshian, Bella Coola, Kwakiutl, Nootka, e Salish. Verso linterno, nellarea prospiciente il Plateau della British Columbia, i Lillooet, Thompson e Shushwap, che rappresentano i gruppi interni della regione dello Fraser River. In ciascun caso, questi raggruppamenti possono essere considerati in termini di clan, villaggi e affiliazioni regionali. Le documentazioni etnografiche recenti riferite allarea in oggetto disegnano uneconomia di sussistenza prevalentemente legata al mare e ai suoi frutti. E documentabile come, dopo una fase arcaica definita dai ritrovamenti in pietra scheggiata tipica di altre aree pi interne, nella fase che va dal 6500 al 1300 a.c. (Fase Arcaica) inizi a manifestarsi quella continuit culturale che giunge fino ad oggi, tra i moderni abitatori e i loro predecessori. Altri studiosi sostengono che solo dal 1300 a.c. al 500 d.c. (Fase Media) che vere e proprie prove di questa modificazione culturale si evidenziano con ben definite testimonianze: ami, manufatti in guscio di conchiglia, resti di merluzzo e aringhe, manufatti in pietra levigata, arponi in palco di cervo, e altri indicatori che con continuit si manifestano: palle di ocra rossa per uso decorativo, specchi destinati alluso rituale, e complessi caratteristici delle sepolture in cui si riscontrano spesso segni di violenza. Questa fase culturale chiamata Fase Intermedia. E dalla Fase Finale (dal 500 d.c. fino al 1800 d.c.) che grandi villaggi fortificati si sviluppano simultaneamente 7 . La fine della Fase Finale corrisponde con linizio del Periodo Storico, che arriva fino allet moderna. Durante questa Fase Finale sono evidenti oggetti della cultura materiale che sono sopravvissuti fino ad oggi nelluso comune, con una crescita progressiva di resti di salmone, arponi in conchiglia, punte in osso, oggetti in rame, e una corrispondente e significativa decrescita negli ornamenti personali. Scavi effettuati in aree ricche di insediamenti hanno fatto tornare alla luce strutture abitative in grado di alloggiare fino a settanta individui. 8 In esse possibile verificare come la disposizione degli alloggiamenti fosse definita in base al lignaggio. Quando si studia questa Fase Finale di occupazione del territorio, etnologi e archeologi generalmente adottano un punto di vista strutturale-funzionale e focalizzano la loro attenzione su tre specifici attributi socio-culturali: attivit di sussistenza, strutture sociali e organizzazione guerriera. Primo, la super abbondanza di risorse marine e terrestri permise alle popolazioni preistoriche di mantenere una relativa sedentariet nellambito delle loro attivit di caccia e raccolta. Dal momento che le risorse naturali erano condizionate comunque da fattori spazio-temporali, il ciclo stagionale si manifestava come un alternarsi di attivit ricorrenti ogni anno. Durante la primavera le collettivit numerose di dividevano in gruppi dediti alla caccia del merluzzo, delle foche, dei leoni marini, e alla raccolta delle radici edibili. Come giungeva lestate, le famiglie si riunivano per cacciare in modo organizzato mammiferi terrestri e marini, nellautunno gli stessi gruppi si dedicavano alla pesca, e nellinverno avvenivano dei veri e propri raggruppamenti cerimoniali, i Potlach, nei villaggi pi importanti, organizzati secondo legami di parentela e lignaggio. Questi spostamenti annuali arrivavano fino a 800 km.

3 FLADMARK, K. 1975 A Paleoecological Model for Northwest Coast Prehistory, Archaeological Survey of Canada, Mercury Series Paper No. 43, Canadian National Museum of Man, Ottawa. 4 SUTTLES, W. 1987 Coast Salish Essays, University of Seattle Press, Seattle. 5 EELLS, M. 1985 The Indians of Puget Sound, G. P. Castile (ed.), University of Washington Press, Seattle. 6 MURRAY, R. A. 1982 Analysis of Artifacts from Four Duke Point Area Sites, Near Nanaimo, BC: An Example of Cultural Continuity in the Southern Gulf of Georgia Region, Archaeological Survey of Canada, Mercury Series Paper No. 113, National Museums of Canada, Ottawa. 7 MASCHNER, H. D. G.,1991 The Emergence of Cultural Complexity on the Northern Northwest Coast, Antiquity, 65, pp. 924-934. 8 AMES, K. 1992 Household Archaeology of a Southern Northwest Coast Plank House, Journal of Field Archaeology, 19, pp. 275-290.

In queste particolari culture, la strutturazione sociale raggiunge i massimi livelli di organizzazione e complessit. Le societ sono organizzate orizzontalmente per clan e parentele e regole patrilineari. Ogni clan a sua volta strutturato in tre classi sociali: classe superiore, classe comune e schiavi. Un modello funzionale che ha garantito stabilit per molto tempo. Dal momento che una minore dinamica spaziale/temporale (le attivit legate al procacciamento del cibo su base stagionale) determina una drastica alterazione di disponibilit di risorse, il potenziale pericolo insito in una dinamica a fluttuazione ridotta (riguardo allapprovvigionamento alimentare, diversamente da quello descritto) alto e genera conflitti. Una stanzializzazione maggiore provoca depauperamento delle risorse, e genera ribellione nei ceti con minore possibilit. Se le classi inferiori non hanno la possibilit di accedere alle materie primarie, le classi superiori possiedono i diritti ereditari di governare e gestire bestiame e attivit di distribuzione. La possibilit di governare le materie primarie in surplus trasformandole in beni di scambio nei momenti di contatto tra i clan (nei Potlach) favorisce il concetto di immagazzinamento e conservazione dei beni, che consente la ridistribuzione delle risorse nei momenti di scarsit, quasi sempre a vantaggio delle classi ricche. La guerra, in questa cultura, considerata endemica. Diverse testimonianze archeologiche e racconti orali testimoniano come i conflitti fossero comuni. Individui offesi reclutano nel proprio clan alleanze, e organizzano le ostilit elaborando complesse strategie per sorprendere il nemico. Non di rado 300 e pi guerrieri partecipano alle incursioni 9 . Il gruppo dattacco strutturato in modo razionale, con una suddivisione di compiti ben precisa. Il manipolo pi numeroso delle forze di invasione si struttura secondo diverse specializzazioni. Lattacco viene condotto da un numero di guerrieri armato di lance, seguito da un altro gruppo dotato di coltelli, mazze da guerra e accette. Alla fine, gli arcieri provvedono al fuoco di copertura. I conflitti, anche di proporzioni pi modeste, scaturiscono sempre per le medesime motivazioni: appropriarsi di uomini da porre in schiavit, donne e teste per trofei, vendetta, diritti di commercio, risorse naturali e prestigio. Non ben chiara, in questa dinamica guerrafondaia, quanto le componenti legate al prestigio o allaccaparramento delle risorse siano fattori preponderanti, molto probabilmente sono legati tra loro in modo indissolubile e concorrenziale 10 . Teorie Recenti ricerche archeologiche hanno evidenziato unassociazione molto forte tra guerre e modificazioni sociali nella Fase Finale della costa Nord occidentale. Iniziando dalladozione dellarco e delle frecce, accertata intorno allanno 500 d.c. 11 si nota come si registrino incrementi nellintensit e nella frequenza dei conflitti, parallelamente allo sviluppo di villaggi fortificati e difesi, e alla tendenza di spostare le fonti di approvvigionamento delle risorse da ambiti locali a aree pi distanti, risorse che vengono immagazzinate per i momenti di carestia. Una delle teorie interpretative, che ha tra i postulati lincremento di letalit offensiva garantita dallarco, suggerisce che la maggiore efficacia del colpire a distanza abbia influenzato la gerarchizzazione sociale e la sua complessit. Lintensificazione dei conflitti armati e levoluzione di tattiche appositamente concepite per aumentare lefficacia letale delle schiere di armati sembra abbia causato la segmentazione orizzontale delle forze militari, facilitando lo sviluppo di gerarchie parallele necessarie per un controllo pi efficace dellambito sociale ed un rafforzamento della leadership di vertice. Sfortunatamente questo scenario ipotetico non a prova di errore, come molto spesso avviene nelle speculazioni sugli scenari antichi. Non esistono chiare ed assolute evidenze che larco preceda questa fase culturale e le testimonianze archeologiche dimostrano come i conflitti siano invece una costante delle fasi precedenti; come se non bastasse i dati etnografici non provano con sicurezza lefficacia dellarco e quindi pare che esso possa non rivestire il ruolo che la teoria suesposta gli attribuisce 12 Altre fonti 13 riportano che non solo gli Haida relegassero larco ad un semplice ruolo di supporto tattico, ma come anche i guerrieri Kwakiutl preferissero la lancia e la fionda nel combattimento di mischia. In pi, mazze da guerra, lance, e spade corte non sono mai
9 LOWREY, N. S. 1994 In Search of a More Active Ethnoarchaeology of War Among the Northwest Coast Peoples of North America, unpublished seminar paper, Department of Anthropology, University of Wisconsin, Madison. 10 LEWIS, H. S. 1981 Warfare and the Origin of the State: Another Formulation, in The Study of the State, Claesseh and Skalnik (eds.), Mouton, The Hague, pp. 201-221. 11 BLITZ, J. H. 1988 Adoption of the Bow and Arrow in Prehistoric North America, North American Archaeologist, 9, pp. 123-145. 12 NIBLACK, A. P. 1970 The Coast Indians of Southern Alaska and Northern British Columbia, Johnson 13 BOAS, F. 1966 Kwakiutl Ethnography, Helen Codere (ed.), University of Chicago Press,

sparite, giungendo fino al periodo storico, quello interessato dagli studi etnografici. Ci sono poi descrizioni vivissime di armature da combattimento in grado di deflettere le palle dei moschetti russi (non solo le frecce) sparate dalla distanza di 6 metri 14 . Insomma, molte cose rimangono avvolte nel dubbio. Certo comunque che larco stato un significativo aiuto nella guerra e che abbia comportato la strutturazione di strategie difensive comprendenti armature e fortificazioni, correlate allo sviluppo nella Fase Media di eventi bellici, in cui le infiltrazioni di guerrieri nelle fortificazioni portavano al combattimento ravvicinato con arco e frecce. Focalizzando lattenzione sullo sviluppo delle tattiche preistoriche della Fase Media, si pu verificare come la guerra abbia condizionato la suddivisione sociale ben prima della trasformazione dei grandi villaggi in strutture fortificate a scopo difensivo. Sotto questa prospettiva, laumento della bellicosit e il contemporaneo utilizzo di armi sofisticate in grado di colpire a distanza rappresentano un sintomo/simbolo di cambiamento, dovuto alla crescita della complessit nella strutturazione della societ. Il controllato sfruttamento delle abbondanti risorse marine, accoppiato al desiderio individuale di potere e prestigio di alcuni, porta inevitabilmente ad un forte stimolo per i cambiamenti politici e sociali 15 . In questo caso la guerra serve primariamente come strumento per fare emergere delle lite che manipolano e cercano di mantenere certe convenzioni. A fronte di questi scenari a teorie contrapposte, uno studio sperimentale sullefficacia delle frecce contro le armature documentate di questo periodo pu rappresentare un aiuto non indifferente. I dati possono suggerire delle interpretazioni sul grado di stress che lorganizzazione bellica (nella transizione tra Medio e Ultimo Periodo) ha subito cercando di organizzare ed ottimizzare le tattiche tradizionali. E probabilmente pu fornirci delle risposte sul potere che lintroduzione dellarco ha esercitato nei confronti del cambiamento sociale dellUltimo Periodo. Tecnologie dellarco e delle frecce Considerando la grande massa di dati acquisibili attraverso testimonianze orali e materiali recenti, collezioni nei musei e pubblicazioni etnografiche dellultimo secolo, la sistematica catalogazione delle armi delle varie genti del Nord ovest degli Stati Uniti dimostra come vi sia una differenziazione per gruppi culturali piuttosto che Intra-gruppo., soffermandosi su particolari come materiali, disegni (geometrie) e funzioni. Cio, la varianza nei tipi di arco/frecce sia pi un fenomeno legato allappartenenza al gruppo che non a scelte individuali. Nove differenti tipi di legno sono i pi usati, e la massima densit dei record vede archi in tasso rinforzati con tendine (arco composto). I due disegni pi comuni (variabili comunque in lunghezza e spessore, forma della grip, foggia dei tips) sono il selfbow 16 (generalmente piatto) usato, come riporta Teit 17 prevalentemente dagli Indiani di Thompson per la caccia alla piccola selvaggina di penna, e il modello con il backing 18 in tendine di cervo, pi forte ed efficiente. Esempi di descrizione di questo genere, in etnografia, li possiamo trovare nei classici 19 ; su questi archi spesso compaiono i silenziatori per la corda (filati assicurati sulla corda) e coperture con pelle di serpente, decorate o no. Spesso si trovano archi ricoperti di pelle gialla di cavallo, pelle di cervo dipinta e decorata, disegni (sul davanti dellarco) costituiti da incisioni di linee riempite di colore rosso 20 e presso i Lillooet decorazioni di scene di uomini, animali e sogni in ocra rossa o gialla fissata al legno con linfa di cactus scaldata e applicata sopra. Lunico report sperimentale riferibile ad archi originali (non replicati) della West Coast di Saxton Pope, nei suoi test effettuati tra il 1918 e il 1924.

MACDONALD, G. F. and INGLIS, R. I. 1989 Kitwanga Fort Report, Canadian Museum of Civilization, Quebec. HAYDEN, BRIAN 1992b Conclusion: Ecology and Complex Hunter-Gatherers, in A Complex Culture of the British Columbia Plateau: Stlatlimx Resource Use, B. Hayden (ed.), University of British Columbia Press, Vancouver, pp. 525-563. 16 Letteralmente, Arco di solo legno 17 TEIT, J. A. 1975 The Thompson Indians, Memoir of the American Museum of Natural History, The Jessup North Pacific Coast Expedition, 5:1, AMS Press, Inc., New York. 18 rinforzi di uno o pi strati di tendine sulla parte dellarco rivolta al bersaglio, la faccia sottoposta a trazione. 19 HAMILTON, T. M.1982 Native American Bows, Missouri Archaeological Society Special Publication No. 5, Columbia, Missouri. 20 TEIT, J. A., Op.Cit.
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Egli, utilizzando alcuni archi di propriet dellUniversit della California, del Museo di Storia Naturale e della Collezione Jessup, ne verific le prestazioni 21 . Tra essi vi erano archi degli Yurok, Hupa, e Yana (culture della costa ovest). Le frecce per questi archi erano costituite da legno di cedro (Chamaecyparis nootkatensis) per quelli del nord e rosewood (Dalbergia retusa) e service berry (Amelanchier arborea) per le frecce del sud. Nel descrivere le frecce degli indiani di Thompson e Shuswap, Teit 22 verifica una lunghezza media di 24. Descrive un legno per le aste stagionato, lisciato e raddrizzato con luso del calore. Le frecce Salish avevano a volte piumaggi di gallo e di altri volatili, attaccate con resina vegetale e tendine, spesso poste sullasta a spirale. A volte le aste erano decorate con una spirale a rappresentare il fulmine o luccello del tuono, (Teit, 1975a: 243). Come illustrato nella tabella seguente, la letteratura etnografica fornisce una larga variet di materiali e stili di fissaggio per le cuspidi delle frecce. Purtroppo non mai indicata la frequenza delle combinazioni utilizzate. Armature della West Coast degli Stati Uniti
Cultura Tlingit Kwakiutl Nootka Shuswap Thompson Pietra scheggiata presente Nessun dato Nessun dato A foglia, con scassi laterali Basalto vetroso, a scassi laterali, a foglia per la caccia 15x33mm. Basalto vetroso, diaspro, quarzo, ossidiana, a foglia e a scassi laterali 15x33mm Pietra levigata Basalto Nessun dato Nessun dato Nessun dato Nessun dato Nessun dato Osso/palco di cervo Triangolari piccole con spalle Peduncolate a spalla per la guerra Nessun dato Presenti, anche denti di castoro Peduncolate a spalla 9x90 mm. Con scassi laterali 10x27 mm. Peduncolate a spalla 9x90 mm. Con scassi laterali 10x27 mm., denti di castoro e osso di cervo conchiglia Triangolari piccole Nessun dato Nessun dato Nessun dato Nessun dato rame Piatte con spalle Nessun dato Nessun dato Nessun dato Nessun dato presenti ferro Piatte con spalle Nessun dato Nessun dato. Triangolari, 15x33mm Triangolari, 15x33mm Triangolari, 15x33mm

Lillooet

Nessun dato

Secondo Teit le punte pi frequenti sono di basalto o materiale siliceo pseudocristallino, la cui foggia differenziata in funzione delluso: le punte a foglia sono destinate alla caccia di grossi mammiferi, quelle triangolari peduncolate sono destinate alla guerra. Queste ultime presentano un
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Carico ad allunghi predefiniti, gittata con frecce di massa nota. TEIT, J. A., Op.Cit.

foreshaft di legno duro o di osso o di palco di cervo non connesso rigidamente allasta 23 . Spesso, sostiene Teit, le punte da caccia sono intinte di veleno di serpente a sonagli o comunque contaminate con batteri da carne in putrefazione. Ulteriore osservazione, il criterio che differenzia la punta da caccia da quella da guerra langolo tra scasso della cocca e piano della punta: concorde per quelle da caccia, discorde (90) per quelle da guerra, supponendo di rendere pi agevole cos la penetrazione tra le costole di un umano in piedi. Questa considerazione, apparentemente ingenua 24 in verit potrebbe valorizzare lipotesi di una grande frequenza di combattimenti a distanza ravvicinata. Una ulteriore osservazione di Teit altrettanto significativa: i Thompson e i Shuswap spesso ri-foggiavano proiettili di pietra di grandi dimensioni ritrovati sul terreno e adattandoli alle loro frecce. Queste cuspidi (probabilmente di epoche precedenti destinate a giavellotti) erano per loro magiche, in quanto segni della folgore divina e quindi dotate di maggior potere 25 Sempre Teit 26 indica la presenza di frecce con punte di proiettile in osso, palco, denti di castoro, rame, ferro, ma non ne indica usi e funzioni. Questa, purtroppo, una costante per tantissime altre collezioni etnografiche provenienti dalle trib del nord 27 . E comunque convinzione comune tra etnologi che le punte di basalto scheggiate e quelle dosso fossero armature da aste destinate alla caccia per i mammiferi marini, mentre le altre di osso con peduncoli fossero destinate alla pesca, come pure quelle di basalto levigato fossero armature per frecce 28 e si osserva facilmente come i loro ritrovamenti inizino a scarseggiare con laumento dei ritrovamenti di resti marini. I record archeologici ottenuti da scavi nellarea della British Columbia mostrano dati riferibili a momenti ben determinati a supporto delle asserzioni etnografiche:

La sepoltura di Greenville, studiata di Jerome Cybulski nel 1982 e 1983, situata nel nord est del Nass river, ed corrispondente allarea occupata dagli attuali Niska (Tsmshian interni) e ha fornito proiettili databili dal 556 al 1290 d.c..Nel sud est, lungo il Fraser River, tra Lillooet e Lyton (British Columbia) scavi effettuati tra il 1961 e 1965 hanno restituito manufatti risalenti ad un arco di 7000 anni dal presente 29 . I siti in questa regione corrispondono ad aree occupate dai Thompson e i Salish interni. Nella parte orientale dellisola di Vancouver (il Little Qualicum River, LQR) e diversi siti prossimi a Nanaimo risiedevano i Salish, che frequentemente si scontravano con i Kwakiutl e i Nootka. L, larcheologa Kathryn Bernick rinvenne nel 1976 una grande quantit di materiale significativo databile dal 1000 d.c. in poi, mentre Mitchell, nel 1978, rinvenne altro materiale dal 2760 a.c. La prima osservazione logica, in questo ampio spettro temporale di ritrovamenti, che le modificazioni tecnotipologiche delle armature non risulta significativa. Le punte in osso sono circa il 70% tra tutto linsieme, ed sempre la tipologia pi frequente in tutti gli scavi tranne che per la collezione Lillooet, che presenta una maggioranza di
Rafforza lidea di un sistema che preveda il distacco della parte distale del proiettile successiva allimpatto, e che permanga nella ferita. La parte in legno/osso connessa alla cuspide accentua nei movimenti del colpito la gravit della ferita, facendo una maggior leva. 24 La freccia comunque ruota nel suo volo. 25 TEIT, J. A.1975 The Shuswap, Memoir of the American Museum of Natural History, The Jessup North Pacific Coast Expedition, 2:7, AMS Press, Inc., New York. 26 TEIT, J. A.1975 The Lillooet Indians, Memoir of the American Museum of Natural History, The Jessup North Pacific Coast Expedition, 2:5, AMS Press, Inc., New York. 27 NIBLACK, A. P.1970 The Coast Indians of Southern Alaska and Northern British Columbia, Johnson 28 BARNETT, H. G.1955 The Coast Salish of British Columbia, University of Oregon Press, Eugene. 29 SANGER, D.1970 The Archaeology of the Lochnore-Nesikep Locality, BC, British Columbia
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punte in pietra, scheggiate. La spiegazione possibile che questo sito interno rispetto agli altri sulla costa, e probabilmente la caccia ai mammiferi terrestri era la pratica pi seguita. Tecnologia delle armature protettive Le armature protettive, sviluppatesi nelle Culture nordamericane del nord ovest, sono principalmente costituite da pelle e da lego, in varie fogge e combinazioni.Alcuni gruppi usavano due o tre strati di pelle di alce o elk in tuniche che arrivavano a met ginocchio. In qualche caso alla pelle venivano incollate pietre (ciottoli piatti di fiume) con colla di pesce. La variet pi comune era costituita da segmenti di legno duro verticali uniti tra loro con canapa o strisce di corteccia (Teit, 1975a:265, 1975c:538). Il loro spessore variava da 1,25 cm a 2,5 cm. e la loro larghezza da 2,5 cm. a 3,75 cm. Oltre allarmatura di legno, i guerrieri indossavano tuniche di pelle ornate da disegni raffiguranti animali e segni geometrici, ispirati dal sogno (Teit,1975a: 265) e elmetti di legno scolpito raffiguranti animali o entit umane legate al mito, per intimorire il nemico.

La sperimentazione Le due teorie che si contrappongono necessitano di una verifica sperimentale, allo scopo di appurare con certezza le caratteristiche balistiche terminali della combinazione arco freccia cuspide in funzione del tipo di armatura protettiva. In altre parole, la tesi di una modificazione sociale avvenuta grazie allo sviluppo di strategie belliche basate sul largo utilizzo di arcieri in battaglia non pu essere accettata se non si appura la reale potenzialit del sistema darma. Ecco perch alcune riproduzioni di queste armi sono state usate 30 per verificare e misurare le capacit di differenti tipi di punte a penetrare armature protettive di varia natura. Larco utilizzato nei test, lungo 61 con corda in tendine, caratterizzato da un carico a 28 di 50 libbre. Rientra nei canoni di Hamilton 31 in quanto il rapporto tra lunghezza e allungo 2,18:1 32 . Il diagramma di trazione completo non pubblicato, ma misurazioni effettuate a 19.5, 23.5 e 27 fanno corrispondere un carico di 30, 40 e 50 libbre e riflette le misurazioni di Pope su archi della California del Nord. Larco stato fissato ad un supporto solidale con il terreno e grazie ad uno

30 N.Lowry, An Ethnoarchaeological inquiry into the functional relationship between projectile point and armor technologies of the northwestern coast, 1999, Baywood Publishing Co.Inc. American University, Washington DC 31 HAMILTON, T. M., 1982, Op. Cit. 32 Hamilton verifica come il rapporto tra lunghezza e allungo degli archi nordamericani sia mediamente di 2:1, dato peraltro confermato da Pope nelle sue osservazioni (1962).

sgancio meccanico sono state eseguite delle prove di tiro su bersagli strutturati in modo da riprodurre i sistemi di armatura protettiva in figura. I dati ottenuti sono nella tabella seguente. Penetrazione delle frecce e capacit protettive delle armature
materiale tipologia Pelle di mucca conciata 30 50 50 no 40 lb lb lb lb Pelle di mucca conciata con Pietre incollate no no no no no no no no no si no no Legno in liste parallele diametro 1,25 cm. 30 lb 30 lb 40 lb 40 lb 50 lb 30 lb 40 lb 50 lb 50 lb si si Legno in liste parallele, 2,5 cm. spessore 50 lb 50 lb no no no no no no no si no Piano in Legno di betulla spessore 2,5 cm. no no no no no no no no no no no no

osso osso selce ossidiana ardesia ardesia ardesia ferro rame ferro ardesia selce

conica triangolare triangolare triangolare Triangolare grande Triangolare media Triangolare piccola Triangolare piccola Triangolare piccola Punta di lancia triangolare piccola Punta di lancia triangolare grande Punta di lancia triangolare grande

40 lb 30 lb 30 lb 30 lb si si si

I valori numerici riflettono il minimo carico necessario perch il proiettile penetri larmatura.

I risultati sono che i proiettili in selce scheggiata, ardesia levigata e osso rivelano un aumento di capacit di penetrazione inversamente alla loro durata, e la pelle cruda, il legno e le armature protettive ricoperte di pietra riflettono (in ordine) un aumento nella capacit difensiva, a scapito per della manovrabilit.

Dopo il 400 d.c. aumenta luso delle frecce dotate di punta in osso per il combattimento, nonostante si diffonda sempre di pi lutilizzo di manufatti in ardesia levigata, strumenti molto durevoli, per la cultura di sussistenza; Ci fornisce un segnale dellincremento delle ostilit di quel periodo e rafforza la tesi che vede nellevoluzione dellarco e delle frecce (e delle relative corazzature) una influenza sulla necessit di organizzazione strategica e differenziazione orizzontale nei ranghi direttivi dei combattenti. Ci ribadisce come sia doveroso discriminare tra le attivit belliche e quelle di sussistenza, supportando cos quelle teorie che vedono un ruolo importante e causale ai conflitti durante la crescita della complessit sociale. Vittorio Brizzi

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