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Un processo di ingegneria inversa sulla cuspide in selce di Tabina

V i t t o r i o B r i z z i ( 1)
Nellinsieme delle punte di freccia ritrovate nelle terramare padano venete, la cuspide di Tabina 2 (proveniente dallo scavo della terramare di Tabina di Magreta - Modena) di foggia particolare. Per le sue dimensioni fisiche e per la sua morfologia il manufatto rappresenta un esempio di specializzazione atipico nelle Culture mediterranee dellet del Bronzo, e pu dare informazioni sul possibile sistema balistico in grado di scagliarla. Per la sua massa, le sue dimensioni e la sua forma si pu ipotizzare che si tratti di una cuspide destinata ad una freccia per la caccia, utilizzabile da un arco efficiente e forte.

Descrizione e comparazione Realizzata in selce della scaglia rossa (probabilmente dei Lessini) presenta una base concava pronunciata, un ritocco bifacciale piatto e coprente con margini denticolati (fig.1). Essa risulta fratturata in punta 3 e le sue dimensioni sono di 19 mm. nel punto di massima larghezza e 35 mm. di lunghezza. Il suo spessore, nel punto mediano, di circa 4 mm; la lunghezza reale doveva essere compresa tra i 46 e i 48 mm. (fig.2). La concavit della base molto pronunciata, presenta nei bordi interni un ritocco erto 4 e resistente. e i ritocchi laterali, soprattutto nellinterno delle due spalle, sono molto accurati, denunciando luso di un ritoccatore molto sottile La simmetria dei ritocchi per pressione notevole e il ritmo regolare, come si pu notare in entrambi i profili denticolati. Ogni margine presenta un discreto numero di denti; 10 per il margine destro (il lato pi lungo) e 9 per quello pi corto. Anche se non possibile la conferma per la mancanza del frammento distale, landamento delle denticolazioni gi tende ad alternarsi in prossimit dellestremit corrispondente alla rottura: probabilmente un espediente per raggiungere il vertice con un angolo acuto minore . Conseguenza di ci, il margine destro probabilmente presenterebbe 14 denti e il sinistro 13.

fig.1

Dipartimento delle Risorse Naturali e Culturali, Universit di Ferrara Paleoworking Bologna 2 Esposta al Museo Etnologico Archeologico di Modena 3 allo stato attuale non chiaro se la frattura sia da imputare ad un impatto. 4 lunica via per ottenere un disegno basale simile, su un supporto di oltre 4 mm. di spessore

fig.2 Questi margini denticolati offrono un disegno ben definito, simile ad alcune tipologie di cuspidi paleoamericane come le Pine Tree, le Cahokia tradizionali side notched a 2 o 3 scassi, le Spiro Points cerimoniali, e ricordano direttamente quelle r i n v e n u t e n e l s i t o C a h o k i a ( Morse, Phyllis, 1983, pag. 163. ,

Perino, 1993, pag. 66 &

67) c h e s e m b r a n o i s p i r a r s i a l l a f o r m a d e i d e n t i d i

squalo 5

(fig.4). se

La punta di Tabina, di foggia assolutamente atipica per le culture preistoriche mediterranee, pu suggerire alcuni dati importanti, e il suo ritrovamento, specifici riguardanti un aspetto specializzato della cultura dellarco confermato da altri analoghi nel medesimo contesto, indurrebbe a ragionamenti delle terramare, che coinvolge fattori meccanici e balistici.

fig.3 - ricostruzioni

La realizzazione di una cuspide di questo tipo (fig. 3) laboriosa. Lo scasso a gola e le spalle pronunciate e sottili che la contraddistinguono rendono la lavorazione a rischio di rottura continua. Lo strumento ritoccatore, presumibilmente in palco di cervo, doveva avere durezza ed elasticit notevole,

Pare infatti che nelle Culture Mississippian e Caddoan i denti di squalo rappresentassero oggetti di particolare prestigio e venissero spesso riprodotti in selce (Fig.4).

soprattutto doveva essere di piccolo spessore. Un ritoccatore a pressione di questo genere (la cui sezione nellinterfaccia di contatto con il bordo del supporto non dovrebbe essere superiore ai 3 mm2) molto difficile da ottenere dal palco, molto fragile, e soprattutto impossibile da utilizzare senza continua manutenzione. La pressione da esercitare in un ritocco erto come quello evidenziato nella gola della punta di tabina 1 tale da rendere pregiudizievole sia la lavorazione in s sia per lo strumento che per lintegrit del supporto. vengono Questa per difficolt emerge anche nei ritocchi marginali (che ottenere la denticolazione). Lo spessore nellarea effettuati

mediana della cuspide in prossimit dellapice della gola di oltre 4 mm. Il r i t o c c o n e c e s s a r i o d e v e e s s e r e q u i n d i e s e r c i t a t o c o n m o l t a f o r z a e c o n t r o l l o 6.

fig.4 : Cuspidi dal sito di Cahokia (Cahokia Mound, Illinois, USA). La terza da sinistra in alto in osso. Le tre in basso sono Cahokia classiche side notched. Tutte sono denticolate (serrated points).

Anche se non provato da analisi traceologiche, possibile che venissero utilizzati ritoccatori in rame, materiale molto pi funzionale del palco per i ritocchi. documentato come Il rame fosse stato utilizzato dalle culture paleoamerinde (Culture Hopewell e mesoamericane), in Egitto, Danimarca, Francia, Sardegna e India. Molti strumenti delle terramare classificati come lesine e scalpelli in rame immanicato dovrebbero essere riesaminati tenendo conto di questa possibile interpretazione (Johnson, 1991; Kashyap, Scinde, 2005; Pelegrin, 2004; Ritchie, 1980 ).

Considerazioni meccaniche: relazioni tra la punta e lasta della freccia La punta in oggetto, con la base concava, priva di peduncolo centrale e con due spalle vistosamente pronunciate, fa supporre una specifica unione con lasta che suggerisce un insieme di aspetti costruttivi e funzionali. La giunzione della cuspide con lestremit distale dellasta della freccia dovrebbe avvenire tramite mastice vegetale (ma non ci sono note analisi sul supporto che denuncino traccia di collante). Come noto in etnografia, allasta vengono unite le cuspidi a base concava mediante uno scasso (normalmente perpendicolare alla venatura del legno per aumentare la resistenza dell asta allimpatto) e incollate con resina di pino (o resina di altro aghifoglie) mischiata ad altre componenti, normalmente cera (o grasso) e polvere di carbone vegetale, oppure a pece di betulla, ottenuta dalla distillazione a vapore della corteccia di questo albero. La pece di betulla comune nelle zone alpine, mentre la resina documentata e diffusa in altri contesti di pianura o pedecollinari. La mancanza di scassi e peduncoli evidenzia questa scelta ed elimina la possibilit che la cuspide potesse essere assicurata allasta della freccia con filamenti di tendine o di fibra vegetale, elementi per presenti quasi sempre nella sezione immediatamente sotto allinserzione per irrobustire linterfaccia di unione. Come vedremo, questa scelta ha delle precise ragioni legate alla balistica terminale del proiettile. Sullasta della freccia possiamo solo formulare delle ipotesi, non essendo stata ritrovata nel contesto alcuna testimonianza in merito. Ragionevolmente esse potevano essere ricavate da polloni di nocciolo (Cornus avellana), sanguinella In (Cornus caso, sanguinea) visto lo oppure canna palustre il (Phragmites communis). ogni spessore della cuspide,

diametro nella parte distale dellasta non doveva essere inferiore a 9 - 10 mm. per questioni di solidit strutturale.

Considerazioni sulla balistica interna ed esterna della freccia immanicata La balistica della cuspide ovviamente legata alla balistica dellintero sistema arco freccia bersaglio. Studiando la cuspide (soprattutto per ci che riguarda la sua morfologia) le informazioni pi interessanti riguardano le inferenze possibili sulla balistica terminale del proiettile, ambito che studia gli effetti dellimpatto sul bersaglio. Essa comprende tutte quelle analisi legate da un lato alla fisica traiettoria in senso stretto e (impatto, penetrazione e analisi lato alla caratterizzazione della della possibile interna), dallaltro

lesivit del colpo, legata a fattori biologici propri del bersaglio, che pu

condurre ad un arresto del bersaglio animato (stopping power) o al suo grave f e r i m e n t o e a l l a m o r t e ( k i l l i n g p o w e r ) 7. Nellanalisi della cuspide di tabina 1 opportuno soffermarci per prima sulle altre balistiche, quella interna (la freccia collegata alla corda mentre riceve la prima accelerazione) e quella esterna, la freccia che lascia la corda dellarco f i n o a d u n i s t a n t e p r i m a d e l l i m p a t t o ( Brizzi, 2005 a) . La balistica interna fondamentalmente lo studio della freccia sollecitata dalla spinta della corda. Nellistante del rilascio della corda qualsiasi massa collocata al vertice (estremit distale) dellasta crea un fenomeno molto simile al carico di punta di un pilastro sollecitato alla sua sommit da una massa sottoposta alla forza di gravit. La risposta dellasta una inflessione pi o meno vistosa. Nel 1/50 di secondo in cui il proiettile viene accelerato da 0 a pi di 40 mt/sec. le oscillazioni si alternano ad un ritmo legato alla frequenza di vibrazione dellasta. In pi, considerando che il piano di scorrimento virtuale 8 della corda non corrisponde a quello della freccia (in maniera maggiore o minore ci dovuto allo spessore dellarco nella zona dellimpugnatura) queste flessioni si enfatizzano. A complicare ulteriormente le cose abbiamo il fattore rilascio: non possono essere certo fatte congetture biomeccaniche di alcun genere (su come gli antichi abitatori delle terramare rilasciassero la freccia) ma sicuro, soprattutto le se si considerano assiali i sistemi spinta di rilascio manuale e conosciuti in etnografia (Kroeber, 1927), come questi contribuiscano comunque ad aggravare componenti non della alla freccia, conseguentemente aumentare lampiezza della sua oscillazione. Alla prima vistosa inflessione (il cui ordine di grandezza pu essere da 0,8 a 1,5 cm nel centro della freccia) segue una seconda nel verso opposto sul piano orizzontale, e poi una terza tutto ci con la cocca ancora solidale con la corda e questo fenomeno, noto nella sua globalit come paradosso dellarciere, un fattore critico con il quale bisogna comunque fare i conti per poter indirizzare sempre le frecce in centro al bersaglio. Loscillazione dellasta della freccia avviene intorno ai suoi punti nodali (una vibrazione vera e propria) e la sua frequenza ed entit funzione di vari fattori. Ovviamente quelli principali che entrano in gioco (pur semplificando) sono i parametri dimensionali e strutturali dellasta: la sua lunghezza, la massa in punta (o meglio: il baricentro dellasta) la resilienza 9 del legno di cui costituita e ovviamente allenergia accumulata dallarco teso e al modo con cui essa si scarica sulla freccia. Nel volo, da un punto di vista dinamico, loscillazione si riduce grazie allimpennaggio: sia per la sua massa collocata in coda, sia (e pi evidentemente) per la superficie frenante delle penne. Di questi elementi purtroppo abbiamo solo la massa della cuspide, quindi vano elaborare ipotesi quantitative sul sistema balistico.

Una freccia, anche se ben indirizzata in area vitale sulla grossa selvaggina, non provoca mai la sua morte immediata. Mediamente trascorrono da 30 a 60 minuti prima di poter azzardare il recupero. 8 virtuale in quanto il suo pattern una sinusoide smorzata, per via della rotazione delle dita al rilascio della freccia. 9 la propriet che definisce la velocit della risposta elastica del legno

Quali sono quindi le informazioni, ameno da un punto di vista qualitativo, che ci pu dare lunico dato (la massa della cuspide) a disposizione? Partiremo da semplicissime considerazioni. La ricostruzione della cuspide di tabina 1 di 7 grammi di peso. Una freccia, per poter essere utilizzata in modo ottimale a caccia (brevi distanze, alta stabilit in volo) i n d i c a t i v a m e n t e d o v r e b b e a v e r e i l b a r i c e n t r o s t a t i c o 10 s p o s t a t o i n avanti rispetto al centro geometrico della freccia da un minimo del 6% fino al 1 6 % d e l l a s u a l u n g h e z z a ( Brizzi, Ferraro, 1991) .

Lunghezza Freccia (mm.)

Centro geometrico freccia (mm.)

Spostamento Baricentro Verso la punta (%)

710,00 730,00 750,00 770,00 790,00 800,00 820,00 840,00

355,00 365,00 375,00 385,00 395,00 400,00 410,00 420,00

16.2 14.9 13 11.8 10.0 8.9 7.1 6.5

Tab.1: Variazioni del baricentro statico della freccia,


(Asta di legno pieno, diametro medio 9 mm., Massa della cuspide 7 grammi)

Questi

valori

sono

comunque

indicativi,

ma

delimitano

un

intervallo

di

parametri fisici propri della freccia che devono essere considerati in una fase preliminare danalisi. Da questi dati si desume che una freccia immanicata con una cuspide tipo Tabina 1 potrebbe avere una lunghezza compresa tra i 710 mm. e gli 840 mm. (tab.1), tenendo sempre presente il limite minimo del diametro, non inferiore ai 9 mm. A questo punto vale la pena soffermarsi su alcune considerazioni biometriche. Se la taglia media umana dellet del Bronzo nella pianura padano veneta si aggirava sul metro e sessantacinque, la lunghezza media delle braccia umane (elemento indicativo per definire di quanto veniva tesa la freccia) poteva permettere trazioni coerenti con le lunghezze di freccia riportate in tabella 1, nei due estremi indicati. Anche nel caso delle maggiori lunghezze (840 mm.) e utilizzando unasta pi lunga del necessario, la freccia sarebbe risultata

10 i l b a r i c e n t r o s t a t i c o n o n n e c e s s a r i a m e n t e c o r r i s p o n d e ultimo definito come centro di massa aerodinamico, e superficie frenante dellimpennaggio (il volume d coda) e Per le osservazioni sopra riportate, il baricentro dinamico nello studio della balistica esterna (traiettoria).

a quello dinamico. Quest tiene in considerazione la leffetto vela della cuspide. non pertinente, mentre lo

comunque ben bilanciata, purch dotata di impennaggio visto, atta a servire c o m e p r o i e t t i l e e f f i c a c e 11 . Ragionando sempre in termini qualitativi, e senza alcuna pretesa di rigore, procediamo con le ipotesi. La massa di una freccia simile (consideriamo il range di riferimento indicato in tabella 1 e il peso dellimpennaggio, mastice, leganti e cuspide) pu variare da 62 a 77 grammi considerando la media dei pesi specifici dei legni stagionati, (Cornus avellana e Cornus sanguinea) e da 48 a 68 grammi c o n s i d e r a n d o i l p e s o s p e c i f i c o d e l l a c a n n a p a l u s t r e ( P h r a g m i t e s c o m m u n i s ) 12 . Ora, dal punto di vista dellarco che deve accelerare la sua freccia, masse di questa portata non sono proprio uno scherzo. Prendendo in esame un arco m o d e r n o d a c a c c i a 13 c o n d e l l e f r e c c e d i p e s o s i m i l i n o n s i d o v r e b b e r o u t i l i z z a r e carichi (alla massima trazione dellarciere) inferiori ai 30 35 kg., e questo s o l o c o n s i d e r a n d o i l f a t t o r e b a l i s t i c o d e l l a t r a i e t t o r i a 14 . In conclusione, una cuspide come quella di Tabina con ogni probabilit faceva p a r t e d i u n a t t r e z z a t u r a p r e s t a n t e 15 . E n o n s o l o d a q u e s t o r a g i o n a m e n t o c h e si pu indurre tale affermazione, come si vedr in seguito.

Considerazioni sulla balistica terminale: la cuspide e limpatto con il bersaglio

Innanzi tutto opportuno fare qualche premessa di carattere oplologico. Come possiamo risolvere il problema forma/funzione nella punta di Tabina 1? In altre parole, possiamo con ragionevole certezza associare questa cuspide alla pratica venatoria basandosi sulle sue caratteristiche fisiche e morfologiche, oppure no? I ragionamenti a seguire cercheranno di far luce su questo aspetto. I ritrovamenti di punte di freccia delle terramare sono in larga misura costituiti da cuspidi in palco di cervo, con tipologie ricorrenti a sezione quadrata, circolare o romboidale, alcune peduncolate altre no, ma comunque con rapporti
11 P e r e f f i c a c e i n t e n d i a m o l e d o t i d i s t a b i l i t i n v o l o f o n d a m e n t a l i p e r i n d i r i z z a r e l a freccia a bersaglio. In questo caso specifico, la lunghezza in surplus della freccia viene utilizzata per rendere pi stabile il volo della freccia e rappresenta un elemento di riserva in caso di rotture. Daltro canto, come noto in etnografia, molte frecce (soprattutto quelle in canna) venivano allungate con aste in legno duro per permetterne il facile riutilizzo, oltre che fungere da elementi attivi nel campo della balistica interna, e comunque il loro foreshaft non era parte in trazione. 12 b e n e t e n e r p r e s e n t e c h e u n a s t a d i c a n n a p a l u s t r e , p e r m o t i v i d i s o l i d i t strutturale, facilmente richiederebbe un prolungamento in legno pi duro (foreshaft) allestremit distale a cui immanicare la cuspide. Il suo diametro doveva essere quindi superiore a 9 mm. 13 i n d u b b i o c h e u n a r c o m o d e r n o d i g e o m e t r i a t r a d i z i o n a l e p o s s i e d a u n r e n d i m e n t o dinamico un poco superiore a qualsiasi arco primitivo, ma solo grazie ai materiali moderni impiegati, non certo alla ottimizzazione della geometria strutturale, che i costruttori darco preistorici erano ben in grado di realizzare. 14 P e r f a t t o r e t r a i e t t o r i a i n t e n d i a m o l a c l a s s i c a d i s t a n z a d i t i r o u t i l e i n c a c c i a , 2 0 25 metri al massimo, senza parabole accentuate, tipiche di frecce con velocit compresa tra i 140 e i 180 metri al secondo. 15 A l g i o r n o d o g g i , c h i s i d e d i c a a l l a c a c c i a c o n l a r c o c o n a r c h i d i f o g g i a t r a d i z i o n a l e , anche se realizzati con materiali moderni (come la fibra di vetro o il carbonio nei flettenti, e corde in kevlar o altri filati inestensibili) difficilmente supera i 28 kg. ad allunghi simili a quelli presi in considerazione, anche per la grossa selvaggina.

lunghezza/larghezza molto elevati. Il pi delle volte linnesto della cuspide ci suggerisce il diametro dellasta che la pu immanicare, e la caratteristica risultante quella di un proiettile-freccia affusolato, senza profili emergenti dalla sua sagoma. Le cuspidi in bronzo, invece, hanno spalle e alette, come pure alcune in selce, che sembrano copie da queste ultime in bronzo, e altre di d i m e n s i o n i v e r a m e n t e c o n t e n u t e 16 . Solo la cuspide di Tabina 1 si differenzia sostanzialmente, sia per le sue dimensioni che per la sua massa. Le cuspidi in palco, con molta probabilit erano la risposta tattica al sempre pi diffuso uso delle protezioni dei guerrieri

( Brizzi, 2005 b) . L a p i c c o l a s e z i o n e d u r t o p o t e v a p e r m e t t e r e l a p e n e t r a z i o n e d e i
c o r s e t t i i n c u o i o b o l l i t o 17 e p r o v o c a r e i n g e n t i d a n n i , i n g r a d o d i o f f e n d e r e o comunque inibire la risposta offensiva del nemico. La cuspide in selce (per via della sua maggiore sezione) avrebbe avuto, a parit di quantit di moto, minori probabilit di penetrare queste difese, anche per la sua fragilit. Quella di bronzo, anche se di uguale sezione, non avrebbe avuto questo problema. Combattere umani e cacciare prede, anche se di grosse dimensioni come il cervo, s o n o d u e c o s e b e n d i v e r s e , a n c h e d a u n p u n t o d i v i s t a b a l i s t i c o t e r m i n a l e 18 . S e i l profilo della punta appropriato e la quantit di moto della freccia sufficiente, la selce si fa strada allinterno del corpo e se incontra tessuti ossei, leventualit di una sua frattura non diminuisce la gravit potenziale della ferita. Una cuspide scheggiata, pur rallentando il suo moto, possiede un taglio ravvivato ancor pi efficace del bordo ritoccato, con un effetto devastante sui tessuti. Il meccanismo che permette alla freccia di essere risolutiva, in caccia, basato sul danneggiamento dei vasi sanguigni. La cuspide litica ha il compito di guidare la freccia allinterno della cavit del corpo del selvatico provocando i maggiori danni (emorragie) possibili. Non cos per il proiettile dellarma da fuoco, che possedendo velocit anche dieci volte superiori rispetto alla freccia, pu contare sul cosiddetto effetto cavitazione, che sarebbe il danneggiamento degli organi interni dovuti allonda durto che si propaga generare a seguito shock della penetrazione. Questa e cavitazione la in grado oltre di che che possono tramortire arrestare preda,

naturalmente ledere gravemente organi vitali. Leffetto di arresto, quindi, proprio dei proiettili pi veloci. La freccia, pi lenta, non ha praticamente alcun
16 C o n l a v v e n t o d e l l e t e c n o l o g i e d e l b r o n z o , inizia il decadimento della lavorazione litica. Se i metallurgi inizialmente si ispirano alle forme litiche, successivamente accade il contrario. Gli specializzati nelle tecnologie della pietra, per mantenere la propria offerta in linea con la domanda emergente, tendono a riprodurre a loro volta le fogge dei manufatti in bronzo, che intanto hanno acquisito un loro carattere. Il caso limite rappresentato dalle splendide daghe in selce danesi. 17 A n c h e s e n o n s i h a n n o p r o v e c e r t e d e l l u s o d i c o r a z z a t u r e n e l l e C i v i l t d e l l e terramare, la verosimile protezione in cuoio bollito ha la caratteristica di ripartire su una larga superficie lenergia del colpo, e di conseguenza limitarne i danni. Solo con un proiettile appuntito e a bassa sezione (concentrando su una piccola area lenergia dimpatto) si pu pensare ad una probabile penetrazione. 18 P e r q u a n t o d u r a e d o t a t a d i p e l l i c c i a , l a c u t e d i u n s e l v a t i c o d i g r o s s e d i m e n s i o n i pu essere lacerata da una punta litica con facilit, anche se la vitalit di un selvatico della massa equivalente a quella di un umano senza dubbio superiore. Leffetto psicologico di una ferita su un uomo elemento da tenere in considerazione, infatti una cuspide a bassa sezione di impatto (come quelle in palco di cervo riscontrabili nelle terramare) ad un cinghiale di 60 kg non sortirebbero nellimmediato alcun effetto.

effetto di arresto, se non sulle piccole prede a cui possibile inibire la funzionalit degli organi di locomozione. La freccia ha, in compenso, altissimo potere lesivo (killing power) per via delle lesioni interne che procura. Queste lesioni sono naturalmente funzione degli organi vitali attraversati, del grado di affilatura dellelemento tagliente (la cuspide) e della sua sezione reale durto

( Brizzi, 2005 a) .
La cuspide di Tabina (non prendendo per ora in considerazione i suoi margini denticolati) prossima come sagoma alle cuspidi neolitiche e eneolitiche venete e lombarde. Triangolari con la base concava, esse differiscono dalla nostra per dimensione e peso: difficilmente superano i 3 grammi e i 20 mm. di lunghezza. Le piccole cuspidi paleovenete (comunemente diffuse in tutta larea veronese e vicentina) hanno in comune con la cuspide di Tabina 1 solo il possibile sistema di giunzione con lasta, che comunque rappresenta un indicatore importante. Vediamo ora di approfondire questo aspetto. Cosa significa una cuspide fermamente fissata allasta rispetto ad una semplicemente fissata con mastice? Se ci riferiamo alla balistica terminale, un proiettile con una blanda interfaccia tra asta e cuspide non pu servire ad altro che a permettere un deliberato distacco tra le componenti. In altre parole, fa si che la cuspide rimanga allinterno della ferita, sia nel momento post - impatto che dopo la rimozione della freccia. Nel caso venatorio, la cuspide incollata con mastice si distacca dallasta grazie ai movimenti della preda in fuga; questo processo facilitato dal calore del corpo che permette lammorbidimento della colla vegetale. Una cuspide che permane nella cavit della ferita ne aumenta la s u a g r a v i t , i n p i , l a s t a p e r d u t a p u e s s e r e r e c u p e r a t a d a l c a c c i a t o r e . 19 N e l caso di utilizzo in combattimento, il tentativo di rimozione provoca la medesima conseguenza, e non permette al nemico di riutilizzare immediatamente la freccia per offendere chi la ha tirata. E indubbio che una cuspide di selce, con i residui di mastice, permanendo in profondit nella ferita, con il tempo provochi setticemia (anche senza ricorrere al veleno) e soprattutto implichi un certo impegno (e quindi occupazione non offensiva) di altri guerrieri impegnati nel combattimento, che intervengono per aiutare il ferito. Da un punto di vista e c o n o m i c o , u n a v a l i d a a z i o n e t a t t i c a 20 . Le piccole dimensioni di queste cuspidi quindi suggeriscono due ipotesi, non necessariamente antitetiche: o venivano usati archi di limitata forza e frecce leggere (e quindi le piccole dimensioni della cuspide permettevano comunque una penetrazione adeguata, dalla sia in caccia che in combattimento) oppure che, il indipendentemente forza dellarco, servissero prevalentemente per

combattimento verso umani protetti da superfici resistenti e poco elastiche. La

19 n o t o c o m e n e l l e c o n o m i a d e l l a p r o d u z i o n e , r e a l i z z a r e a s t e d i f r e c c i a u g u a l i ( e c h e conseguentemente volino nello stesso modo) sia notevolmente pi gravoso che non sagomare cuspidi efficaci della stessa massa e morfologia; un processo da 7 a 10 volte pi lungo. 20 A n c h e n e l c o m b a t t i m e n t o m o d e r n o , s i t e n d e a d u t i l i z z a r e c a l i b r i r i d o t t i c h e feriscano, mettano fuori combattimento e non uccidano, proprio per arrecare maggiori danni economici alla fazione avversaria.

piccola

cuspide,

profilo

sottile,

permetteva

di

penetrare

la

protezione

infliggere danni ai tessuti sottostanti. La cuspide di Tabina 1 ha in comune con esse solo il profilo (anche se in scala 2,5:1) e le spalle pronunciate suggeriscono che dovesse essere fatta cos per permanere nella ferita. Certo che le sue dimensioni la pongono nella categoria dei proiettili pesanti, scagliati da archi forti, per le considerazioni di balistica interna/esterna fatte precedentemente. La successiva considerazione, a sostegno di questa tesi, la suggerisce il suo profilo denticolato. noto come il profilo del taglio, pi lineare , maggiori g a r a n z i e d i p e n e t r a z i o n e f o r n i s c e ( Brizzi, Zani, 2003) . L a d e n t i c o l a t u r a a u m e n t a lattrito notevolmente, e quindi la scelta del costruttore deve essere andata incontro ad uno specifico criterio funzionale. Se usata in combattimento, una cuspide simile sarebbe potuta essere efficace solo su guerrieri privi di protezione (anelastica), a petto nudo o con solo leggere coperture di tessuto. La lunghezza della cuspide (oltre 45 mm.) e il suo sistema di fissaggio (solo mastice vegetale) in un tiro non perfettamente ortogonale rispetto al bersaglio, protetto con una probabile protezione dura e anelastica, avrebbe causato facili rotazioni della punta in sede o rotture allimpatto (fig.5). Anche nel caso di un tiro ortogonale alla superficie, la larga sezione e la denticolatura avrebbero ridotto la penetrazione.

fig.5 - traiettorie angolate: rotazione allimpatto su bersaglio anelastico di una cuspide fissata con resina vegetale e non assicurata da fibra vegetale o tendine

10

Nel caso venatorio (impatto con la cotenna di un ungulato) il problema della rotazione ridotto dalla reazione elastica della pelle ricoperta di pelo, e la denticolatura aumenta la superficie della ferita (fig.6). Ogni dente, sfruttando le propriet elastiche dei tessuti trascina con s una maggiore superficie e il taglio risultante di 1,5 2 volte maggiore della massima sezione geometrica d e l l a c u s p i d e ( Brizzi, 2005 a) . C i c h e s e n e r i c a v a u n a e m o r r a g i a d i m a g g i o r e entit, e quindi una ferita con un potere drenante superiore. Una ottimizzazione balistica terminale possibile solo se la velocit del proiettile moltiplicata per la s u a m a s s a g r a n d e 21 , q u i n d i i l s i s t e m a p r o p u l s i v o a d a l t e p r e s t a z i o n i . Ci pu ulteriormente confermare le ipotesi formulate sopra. Un arco in grado di scagliare la freccia immanicata con la cuspide di Tabina 1 che non potesse raggiungere velocit di almeno 50 m/sec. sarebbe stata unarma inefficiente.

Fig.6 - Penetrazione dei tessuti. La cuspide in basso, grazie al maggior sviluppo della lama, e pur avendo sezione geometrica A uguale a quella in alto, provoca un taglio B pi grande di 1,5 - 2 volte circa di B.

21

Massa per Velocit il momento del proiettile. Il momento direttamente collegato alla penetrazione.

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Conclusioni La Cuspide di tabina 1, sulla base dei ragionamenti fatti sulla sua morfologia (massa, dimensioni, e profilo denticolato) probabilmente era immanicabile in una freccia la cui massa sarebbe risultata compresa tra 47 e i 77 grammi, ed un diametro nella parte distale di non meno 9 mm.. Se ne deduce, orientativamente, un sistema arco freccia prestante, molto di pi di ci che oggi definito come tale da chi pratica arcieria sportiva. Una freccia di questa massa necessita (per essere efficace) di un sistema propulsivo tale da consentire alte velocit e quindi un carico di trazione senzaltro superiore ai 30 kg. Tali ragionamenti derivano dai fattori balistici interni (dellipotetico sistema arco freccia) e esterni (traiettoria). Per il rapporto forma/funzione della cuspide si pu ipotizzare una interpretazione venatoria grazie al materiale, al suo profilo, la sua massa e le sue dimensioni. Questo verificato anche da considerazioni sperimentali, che forniscono una chiara indicazione di come le protezioni in cuoio/pelle bollita (superfici anelastiche) minimizzino lefficacia balistica interna di una freccia armata in questa maniera. Un altro dato a suffragio delluso venatorio con attrezzatura prestante la denticolatura, caso unico nel panorama dei reperti delle terramare. Essa fa supporre un deliberata scelta del costruttore verso un tentativo di enfatizzazione della lesivit grazie al sistema di fissaggio possibile della cuspide sullasta, su selvaggina di medie - grandi dimensioni, possibile solo con una combinazione arco freccia in grado di ottenere velocit superiori ai 50 m/sec.

Vittorio Brizzi
22/07/2005

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