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Vampiri. I Secoli Bui.

20° Anniversario
Olivia Hill
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· I RlNGRAZLAMENn SPECIALI DI D Avm
RxcoNoscxMENTx Dade lan, Acacia Crimefighter e Modistina Sophia Hill per
Sviluppato da: David A Hill Jr essere i migliori bambini de l mondo, Paul Marchant per il consulto
Scritto da: Giu lia Barbano, Elin Dastal, Tanya e la rabbia giustificata, Dan Lanman sempre positivo e meticoloso, la
Cohan-Diaz, J Dymphna Coy, Jim Fisher, Renee Knipe, Dead Gamer's Society di Orange County per il sostegno e PERCHÉ
GIOCA, Erik Uriarte e Jessica Hammer per le tradu zioni al volo
Anna Kreider, Anna Loy, David A Hill Jr, Danie lle Lauzon,
in ebraico, i Mongols per esse re sempre stati l'eccezione, i meravi-
Geoffrey McVey, Marianne Pease, Neall Raemonn Price,
gliosi e innumerevoli partecipanti ai forum della Onyx Path, Allen
Renee Ritchie, Lauren Roy, Monica Speca, Tristan J. Varney, Fred Hicks, Brian Newman e le altre persone che mi hanno
Tarwater, Steffie de Vaan, Brian York, Filamena Young aiutato in un momento di gra nde bisogno, Justin Achilli perché è
Revisionato da: Renee Ritchie Justin Achilli, Matthew "Black H att Matt" McFarland per l'esse re
il miglior predecessore/amico/sviluppatore di se mpre, Terry Jones
Sviluppatore della Linea V20: Eddy Webb
dei Monty Python per le sue lezioni di storia medievale, John Green
Direttore Creativo: Richard Thomas per avermi incoraggiato a rimuovere la parola "barbaro" dalla inia
Direzione Artistica & Impaginazione: Mike Chaney bozza, la Prefettura cli Tochigi per ave rmi concesso di vivere in
Giappone, Rich arcl Thomas per avere creduto a sufficienza nel
Illustrazioni Interne: Mark Kelly, Kieran Yanner, Ca-
Mondo di Tenebra da mante nerlo non morto nonos tante tutto e,
thy Wilkins, Aaron Riley, Ron Spenser, Andrew Trabbold, ovviamente, alla mia sq uadra per essere stata eccezionale nel portare
Andrew Richie, Brian LeBlanc, Ian Llanas, Rachel Kahn, a termine questo progetto.
Carlos Samuel Araya, Michael Gaydos, Andy Hepworth, I Creatori di Vampiri: La Masquerade: Mark Rein • H age n
Mark Syme, Vince Locke, Tomek Tworek, Drew Tucker, co n Steven C. Brown, Tom Dowcl, Anclrew Greenberg, Chris
Glenn Osterberger McDonough, Lisa Stevens, Jos h Timbrook e Stewart Wieck

EDIZIONE I TALIANA A CURA DI U N L nmo CHE D EVE RINGRAZIARE


RAvEN D xsnirnunoN SRL C1NQUE SosTENIToru
Direttore Editoriale: Roberto Petrillo Capitolo Uno: Jason Ludwig. Perché mi ricorda un
Traduzione: Michele Bonelli di Salci musicista classico.
Revisione: Mirko Tommasina Capitolo Due: Jeremy Miller. Per avermi detto di
chiamarlo testa di lupo, in base all'unica parola su 300.000
Impaginazione: Andrea Guarisco
a cui ha contribuito.
un ringraziamento speciale a Eugenio Tibaldi
Capitolo Tre: Ryan "Ryan-O, Signore dei Thunder-
bats" Owens, per avermi regalato il nome più divertente
che avrei mai potuto inventare.
Capitolo Quattro: Henry R. Moore III, perché ha
l'unico nome che possa stare in questo libro senza bisogno
di modifiche.
Capitolo Cinque: Khrystof, che, a essere onesti,
anch'egli non avrebbe problemi a stare in questo libro ma,
probabilmente sarebbe uno T zimisce o qualcosa del genere.

© 2015/2019 CCP hf Tutti i diritti riserva ti. La riprodu zione ciel materiale qui contenuto senza l'autorizzazione scritta degli editori è espres-
sa mente proibita, eccetto che per fini cli recensione e per duplicare la sched a ciel personaggio, che può essere riprodotta unicamente per uso
personale. La White Wolf, Vampire, Worlcl of Darkness, Vampire the Masqueracle e Mage the Ascension sono marchi registrati della CCP
hf. Tutti i diritti riserva ti. Vampire the Requiem, Werewolf the Apocalypse, Werewolf the Forsa ken, Mage the Awakening, Promethean the
Createci, Changeling the Los t, Hunter the Vigil, Geist the Sin-Eaters, V20, Anarchs Unbo uncl, Storyteller System e Storytelling System sono
marchi registrati della CCP hf. Tutti i diritti riservati. Tutti i nomi dei personaggi, i luoghi e le descrizioni qui utilizza te sono copyright de lla CCP
hf. CCP North America !ne. è un a sussidiaria della CCP hf. Questo manu ale fa uso cli temi sovrannaturali per l'ambientaz ione, i personaggi
e le descrizioni. Tutti gli elementi 1nistici e sovran naturali sono inventa ti e il loro uso è inteso unicamente per il fine dell'intratteniment o.
Questo lib ro è consigliato a un pubblico ad ul to.
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Il
SoMMARxo
Neonati 25 ArjJie, Flagelli e A ltri Ruoli 31
INTRODUZIONE 12
Ancilla 25 [,Adunanza degli Anziani 32
Che Cos'é Questo Libro? 12 Anziani 25 Storie di Dannazione 32
Cos'é un Vampiro? 12 Matusalemme 25 Fratello Uccide Fratello 32
La Genia cli Caino 14 Antidiluviani 25 Generazione 32
[,A bbraccio 14 I Clan Alti e Bassi 26 [,Amaranto 32
La Caccia 14 Clan 26 Capire le Generazioni 33
Fonti cli Ispirazione 14 Teste Coronate e Mendicanti 26 Seconda Generazione 33
Contenuti 14 I Sentieri 27 Terza Generazione 33
Come Si Gioca 15 Le Tradizioni 27 Quarta e Quinta Generazione 33
Spiegazione: La Fame 15 La Prima 'fraclizione: Sesta e Settima Generazione 34
A zione: La Caccia 16 [,Alleanza 27 Ottava, Nona e Decima
Apice: Il Nutrimento 17 La Seconda 'fraclizione: Generazione 34
[,Epilogo 18 Il Dominio 28 Undicesima e Dodicesima
La Terza Tradizione: Generazione 34
C APITOLO U No: La Progenie 28
UN P UNTO NEL T EMPO 22 Sangue Debole 34
La Quarta 1i·aclizione:
La Responsabilità 28 Wassail 35
[,Abbraccio 22 Golconcla 35
La Quinta 1i·aclizione:
Fisionomia clei M orti 22 Distruzione 29 Nemici e Misteri 35
La Bestia 23 La Sesta 1i·aclizione: Cacciatori 35
Corti e Ciiniteri a Mezzanotte 24 Il Silenzio ciel Sangue 30 Licantropi 35
La Guerra clei Principi 24 Città dei Morti 30 Streghe 36
LAuclacia della Gioventù 24 Principe 30 Gli SjJlenclenti 36
Distinzioni Sociali 24 Custode 30 Fantasmi 36
Età 24 Ciambellano 31 Misteri Ancora Più Profondi 36
Novellini 25 Sceriffo 31 Lessico 36

SOMMARIO

3
Il Sentiero dei Re 130
C APITOLO D uE: C APITOLO A RE: I SENTIERI
Via Regalis 130
I C LAN DI C AINO 40 CHE P ERCORRIAMO 110
Via della Cavalleria 132
Un Grande Pantano 40 Cos'è un Sentiero 110 Via ciel Devaraja 132
Alti e Bassi Clan 40 Percorrere un Sentiero 111 Via ciel Daena 132
Assamiti 42 Iniziati 111 Il Sentiero dell'Umanità 134
Brujah 44 Aderenti 111 Via Humanitas 134
Cappadoci 46 Mentori 111 Via della Comunità 135
Gangrel 48 Modelli 111 Via dell'Illuminazione 136
Lasombra 50 Apostati 111 Via ciel Respiro 137
Malkavi 52 Scomunicati 11 2 Altre Vie 137
Cambiare Sentiero 112 La Cristianizzazione dell'Europa 138
Nosferatu 54
Passo Uno: Diminuire le Virtù 112 Una Campagna cli
Ravn os 56 138
Passo Due: Allontanarsene 112 ProjJagancla Riuscita
Setiti 58 Le Tì-aclizioni Pagane d'Europa 138
Passo Tì·e: Momento della Verità 112
Toreador 60 Sentieri Minori 139
Punteggi del Sentiero 112
Tremere 62 Elementi dei Sentieri 113 Il Sentiero ciel Servizio 139
T zimisce 64 Etica 11 3 Il Sentiero delle Ossa 139
Ventrue 66 Iniziazione 11 3 Il Sentiero dello Yasa 141
Linee di Sangue 68 11 3
Organizzazione C HAPTER QUATTRO:
Evoluzioni 68 Aura 11 3 C REAZIONE DEL
Origini Ignote 68 Virtù 114 144
P ERSONAGGIO
Origini Alternative 68 Vie 114
Un'Aria Esotica 69 Peccati Contro il Sentiero 115 Elementi Essenziali della Vita
e della Non Vita 144
Esclusività 69 Momenti della Verità 115
Golconda 115 Il Mondo cli Tenebra Medievale 147
Ahrimane 70
Il Sentiero della Bestia 115 Ordine e Caos 147
Anda 72
Via Bes tiae 115 Bene e Male 148
Baali 74
Via ciel Cacciatore 117 Narratore, Troupe
Bonsam 76 e Personaggio 149
Via della Liberazione 11 8
Danava 78 Passo I:
Via clei Viaggi 118 Concetto del Personaggio 151
Figli di Osiride 80
Il Sentiero di Lilith 119
Concetto Generale 151
Gargoyle 82
Derech Lilit 119 151
Giovani 84 Clan
Via delle Spine 120 152
lmpundulu 86 Sentiero
Via clei Veli 121 152
Kiasyd 88 Archetipo: Nature e Carattere
Via della Creazione 122 Passo Il: Scegliere gli Attributi 152
Lamie 90 122
Il Sentiero della Metamorfosi Passo III: Scegliere le Abilità 153
Lhiannan 92 Via Mutationis 122 Passo IV: Scegliere i Vantaggi 153
Nagaraj a 94 Il Sentiero del Paradiso 124 153
Discipline
Niktuku 96 Via Caeli 124 153
Background
Ramanga 98 Il Sentiero del Paradiso 126 Virtù 154
Salubri (Casta dei Gu aritori) 100 Via Peccati 126 Passo V: Ultimi Ritocchi 154
Salubri (Casta dei Guerrieri) 102 Via ciel Piacere 128 Punti Sentiero 154
Salub1i (Casta degli Osservatori) 104 Via del Diavolo 128 Riassunto della Creazione
Veri Bruj ah 106 Via delle Urla 130 del Personaggio 156

SOMMA.RIO

4
Caratteristiche 159 Robustezza 249 Azioni Istintive 320
Attributi 159 Robustezza Avanzata 249 Punteggi 321
Attributi Fisici 159 Serpentis 250 Riserve di Dacli 322
Attributi Sociali 160 Spiritus 253 Azioni MultijJle 322
Attributi Mentali 161 Temporis 254 Difficoltà 322
Abilità 162 Valeren 258 Fallimento 322
Attitudini 162 Guaritore 258 Fallimenti Critici 322
Capacità 166 Guerriero 260 Dieci e Specializzazioni 323
Conoscenze 170 Osservatore 263 Successo Automatico 323
Natura e Carattere 175 Velocità 265 Provarci cli Nuovo 323
Background 179 Velocità Avanzata 265 Complicazioni 324
Virtù 182 Vicissitudine 267 Azioni Prolungate 324
Volontà 183 Volo 271 Azioni Contrastate 324
Punti Sangue 183 Stregoneria del Sangue 271 Lavoro cli Squadra 324
Salute 183 Vie e Rituali 271 Usare lo Storytelling System 324
Esperienza 184 Misticismo Abissale 271 Tempo 324
Assegnare l'Esperienza 185 N ecromanzia 275 Esempio di Gioco 325
Maturazione 185 La Via clel Cadavere nel Mostro 275 Esempi di Tiri 327
CAPITOLO C INQUE:
La Via delle Ceneri 277
C HAPTER SETTE:
D ONI DEL SANGUE 188 La Via clel Cenotafio 278
SISTEMI E T EATRALITÀ 332
La Via del Marciume
Imparare le Discipline 188 clella Tomba 280 Sistemi per lo Svolgimento
DiscijJline di Alto Livello 188 La Via clelle Ossa 281 del Dram1na 332
Discipline Combinate 189 La Via dei Quattro Umori 282 Imprese Automatiche 332
Stregoneria del Sangue 189 La Via clei Sepolcri 283 Imprese Fisiche 333
Abombwe 189 La Via del Tormento 285 Imprese Mentali 336
Animalità 191 La Via Vitrea 287 Imprese Sociali 338
Ascendente 194 Spendere la Volontà 339
Rituali di Necromanzia 288
Auspex 199 Recuperare la Volontà 340
Stregoneria Koldunica 292
Rivelazioni Improvvise 199 Punti Sangue
Il Kraina clella 'Ii-ansilvania 293
Stimolazione Eccessiva 199 Spendere i Punti Sangue 341
Il Kraina clel Mar Nero 295
Bardo 205 Ottenere Punti Sangue 341
Genius Loci 296
Chimerismo 207 Il Vincolo di Sangue 342
Taumaturgia 296
Daimonion 211 Sistemi di Combattimento 343
Demenza 216 Le Vie Minori 297
Tipi cli Combattimento 343
Dominazione 221 Le Vie Superiori 299
1ìimi cli Combattimento 344
Mytherceria 224 Rituali Taumaturgici 302
Iniziativa 344
Ogham 226 Rituali Generici 303
Oscurazioùe 229 Risolvere le Azioni 344
Rituali Taumaturgici Specifici
Ottenebramento 232 clei Clan 310 Manovre Difensive 344
Potenza 236 Discipline Combinate 312 Danno 345
Potenza Avanzata 236 Discipline Combinate 313 Manovre cli Combattimento 346
Proteide 237 Salute 352
C HRPTER SEI! R EGOLE 320
Quietus 241 Penalità alla Riserva cli Dadi 352
Quietus Cruscitus 241 Tirare i Dacli 320 Penalità al Movimento 352
Quietus Hematus 245 Azioni 320 Inabilitato 352

SOMMAlUO

5
Tor/Jore 352 Più cli una Scenografia 380 Il Resto d'Europa 410
Morte Ultima 352 Quando Utilizzare i Personaggi Ungheria 411
Applicare i Danni 352 clel Narratore 380 'Hansilvania 412
Tempi cli Guarigione clei Mortali 35 2 Come Costruire i 1ìwi Bulgaria 41 3
Alienazioni 354 Personaggi clel Narratore 380 413
Serbia
Interpretare le Alienazioni 354 Far Sedere al Tavolo i Bosnia 413
Personaggi clel Narratore 382
Stato d'Essere 355 Boemia 413
Antagonisti e Personaggi
Deterioramento 355 del Narratore 382 Polonia 41 3
Amaranto 355 Mortali 382 Lituania 41 3
Malattie 357 Persone Insolite 382 Livonia 414
Fecle 357 Nobiltà 386 Prussia 414
Cadere 357 La Chiesa 388 I Rus clei Carpazi 414
Fuoco e Ustioni 357 Il Cacciatore cli Vampiri 390 I Principaliti della Rus 414
Frenesia e Rotschreck 358 Vera Fede 392 Georgia 416
Rotschreck: il Terrore Rosso 359 Ricevere la Vera Fecle 392 I Po/Joli della Steppa 416
Golconcla e Altri Mezzi Incrementare la Fecle 392 I Mongoli 416
cli Salvezza 360 392
Perdere la Fecle A PPENDICE A:
Divenire Mortali 360
Regole per la Vera Fecle 392 P REGI E D rFETTI 419
Veleni e Droghe 361
Livelli cli Vera Fecle 393
Luce Solare 361 Acquisire e Perdere Pregi
Miracoli 394
Temperature Estreme 361 e Difetti 419
Manufatti Sacri 394
Pregi e Difetti Fisici 420
C l-lAl?TER O TTO: I Fedeli 395
Pregi Fisici 420
N AH.RAZIONE 364 Animali 396
Difetti Fisici 421
Sciami 398
Comandamenti della Pregi e Difetti Mentali 422
Narrazione 364 Ghoul 399
Pregi Mentali 422
Riguardo la Narrazione 366 Regole 399
Difetti Mentali 422
Il 1ìw Mondo di Tenebra Demoni 400
Pregi e Difetti Sociali 423
Medievale 366 Esempi cli Demoni 401
Pregi Sociali 423
Creare dei Personaggi Malie 401
369 Difetti Sociali 423
del Narratore Variegati Esorcismo 402
Pregi e Difetti Soprmmaturali 425
Rappresentare Altre Culture 370 Fantasmi 403
Pregi Soprannaturali 425
Improvvisazione per
Narratori e Giocatori 370 C l-lAPTER N ovE: Difetti Soprannaturali 426
372 IL M ONDO DI T ENEBRA
Stili di Gioco
M EDIEVALE 406 A PPENDICE B:
Narrazione Collaborativa 372 A 'l?OCRIFI DEI CLAN 431
Utilizzare le Regole 374 Utalia di Tenebra Medievale 406
Assamiti: un Clan di Giudici 431
Ritmo 376 Le Città-Stato 406
Agevolare la Storia 378 Sentiero del Sangue 432
Lo Stato della Chiesa 406 Brujah: Lettere da Cartagine 433
Prima della Creazione Firenze e la Toscana 407
dei Personaggi 378 Cappadoci: il Culto di Lamia 436
Milano 408 Il Culto cli Lamia 436
Durante la Creazione
Bologna 409 Gangrel: EUltima Era
dei Personaggi 378
Personaggi del Narratore 378 Venezia 409 di Avventure 438
Fonti /Jer i Personaggi Roma 409 Tìnvare la Grande Preda 438
clel Narratore 379 Regno cli Sicilia 410 Osservare 438

SOMMARIO

6
La Preda 439 Setites: il Sentiero di Set 448 I Koldun 453
Giovani: gli Emergenti 439 Sentieri dei Setiti . 449 Ritornanti 453
Lasombra: il Sentiero Setiti Guerrieri e Streghe 449 Riguardo Kupala, Vicissitudine
dell'Abisso 441 e la fondamentale degenerazione
Guerrieri cli Glicone 449
Malkavi: la Misteriosa Spirale 443 ciel Clan Tzimisce 454
Streghe cli Echidna 450
rOrdo A enigmatis 443 Ventrue: la Tavola Rotonda 455
Toreador: Romantici di Corte 451
rOrdo Ecstasis 444
Ravnos: il Clan del Paradosso 444 Locus Amoenus e VESERCITO DEGLI E MPI 458
il Parlamento degli Uccelli 451
Sentiero ciel Paradosso 445
Salubri: il Clan delle Tre Vie 446 Maria cli Francia e i Toreador 452 INDICE A NALITICO 471
Notti Mocleme: Per Amore ciel Segreto 452
Arriba la tres ojos 446 T zimisce: gli Artigli del Drago 453 SCHEDA DEL
Il Codice cli Samael 447 I Dracul 453 P ERSONAGGIO 481
"Il Sommo Torturatore sarà compiaciuto di questa cosa." Era vestita come una suora, con una cotta
di maglia sotto gli abiti, ma definirla una santa sarebbe stato erroneo. Era, piuttosto, una sterminatrice di
uomini e mostri, e trascinò Dominique all'interno della chiesa di campagna tirandola per le trecce con una
perfidia inusitata perfino per alcuni Cainiti.
"Lo sarà. Anche se questa mi pare un pezzo di ghiaccio, vero?"Il compagno, un inquisitore dal capo pelato
che emanava la stessa sacralità di una tignosa, la afferrò per il braccio per tirarla in piedi. Dominique si lasciò
tirare egli inquisitori restarono un attimo sorpresi quando si resero conto quanto ella fosse alta, e robusta la
sua corporatura.
"Troppo fredda, " disse la suora, sgranando gli occhi. "È un demonio! " Brandì la croce verso di lei e prese
a indietreggiare.
"Vi piacerebbe, vero? Ma no, " rispose Dominique, mentre le spuntavano le zanne in bocca e i suoi occhi
si facevano ferini. "Non un demonio. Solo la morte. "
Si nutrì degli inquisitori, forse uno spreco di tempo, ma un atto dovuto. Poi, decisamente sazia, si voltò
verso l'altare e, con una borsa che si era portata proprio per questo fine, avvolse con cura un libro collocato
al di sotto della bibbia ivi poggiata. Fatto ciò, scattò verso la porta nella speranza di sfuggire al secondo
gruppo di inquisitori, che sicuramente sarebbero sopraggiunti una volta consapevoli della scomparsa della
pattuglia.

"Quindi, per decreto del Principe, tutti i vassalli della corona sotto i 58 anni di età inizieranno a pagare
una tassa mensile di una pinta aggiuntiva. Procederò personalmente a raccogliere questa gabella o tributo a
partire da domani notte. Avvisate i vostri amici, perché la legge non ammette ignoranza,"l'infante prefe,ito del
Principe, un uomo che si faceva chiamare il Duca, si rivolse così alla corte. Se anche uno solo di loro avesse
avuto meno di 100 anni, sarebbe stato davvero sorprendente.
Potrebbe darsi che fù questo il motivo dei sussurri di sorpresa quando Nonna Penne si alzò, il suo corpo
era incurvato in una direzione per via della degenerazione dei muscoli e della cartilagine in metà di esso. "È
ingiusta. Questa nuova legge è ingiustamente prevenuta e impossibile da soddisfare. E una cosa inumana da
fare agli infanti di questa città. Non è tollerabile. Perché il vostro sire non è qui a discuterne? Oppure si tratta
de/l'ennesima lettre de cachet?"
Il Duca guardò torvo la donna più anziana, avanzando verso di lei. "Come osate?" ringhiò. "Avete idea di
a chi state rivolgendo parola?"
"E voi?" chiese la donna a sua volta.
"La sciagurata è una vostra anziana, Duca ", proclamò l'arpia con una specie di ghigno, alimentando la
tensione.
"Qualcuno dovrebbe andare a chiamare lo sceriffo," suggerì un membro più giovane e apparentemente più
saggio della schiera del Duca, e i vice partirono immediatamente.
"Questa sciagurata non è la MIA anziana. "
"Sono la vostra anziana, giovane, e anche quella del vostro sire. Ma se non fosse per la mia natura gentile,
vi sopprimerei adesso solo perché mi infastidite. Dovreste ringraziare il cielo della mia umanità. "
E fu a questo punto che il Duca sollevò Penne per il collo e fa scagliò contro una porta.

"Non ci sono mai abbastanza ore in una notte, e ogni anno si fanno più brevi. "La Cangrel si aprì la strada
nel folto sottobosco in mezzo a un paio d'alberi secolari e poi si lanciò in una corsa ininterrotta. I muscoli le
vibravano e la pelle le prudeva. Tutto il suo c01po voleva mutare; la Bestia strideva contro il suo cuore, chiedendo
a gran voce di essere liberata. Voltandosi indietro vide il grande corvo nero che, ormai da un decennio, era il suo
compagno, appollaiato su un ramo con un pacchetto legato a/l'artiglio della sua zampa sinistra.
Bene, accettò il richiamo. Molto tempo fa aveva stretto un accordo col mostro celato dentro di lei. Puoi
correre, poi cacceremo quando sarà finita. Brividi di piacere attraversarono le sue ossa e la sua pelle mentre
avvenne il cambiamento. La pelle umana mutò, trasformandosi in cenere trascinata dal vento. Le lunghe trecce
nere si staccarono, e sia la pelle che i capelli rivelarono il lucido manto grigio che sembrava fosse sempre stato
lì, appena al di sotto della pelle. Le ossa si piegarono, spezzarono e riformarono durante la corsa, facendola
incespicare in avanti, ma non fermò praticamente mai l'avanzata mentre si trasformava in un grosso lupo
grigio che odorava di sangue. Il dolore era sublime e non appena cominciò a svanire, aveva già cominciato a
bramare il prossimo camfiiamento. Dominique e la sua Bestia corsero come fossero un 'unica cosa verso Londra.
Il corvo restò assiso sul trespolo dell'albero oramai lontano.
"Come osate definirvi una Cainita?" Il Duca, un titolo che si era dato da solo, colpì altre due volte con lo
stivale rinforzato il fianco di Penne. "Non ingannate nessuno con le vostre vaccate da predicatrice, vecchia. "
Se il Duca non fosse stato l'infante del Principe, avrebbe prestato più attenzione. La donna che stava
percuotendo, quella che restava passiva mentre la colpiva ripetutamente, era più anziana di lui di secoli.
Purtroppo, i figli del potere raramente colgono il disegno più grande.
"Non c'è motivo di discutere con un animale", disse, infine, alzandosi carponi. Alcuni dei cortigiani facevano
capolino dalla porta per assistere alla scena di violenza. Non per a,restarla, ovviamente, ma per osservarla e
fingere di esserne sconvolti. Qualcuno si mise addirittura a ridere quando la vecchia sciancata definì l'uomo un
animale, e questi divenne rosso, letteralmente, mentre la furia e la vitae percorrevano rapidamente il suo corpo,
trasformando i muscoli morti in ferro e spronando la sua Bestia a emergere.
"Alzatevi!" le urlò. ''Alzatevi e combattete sul serio! Volete diventare una specie di martire? Nessuno crede
alla vostra santità, vecchia! Il vostro Sentiero è una menzogna! Una gruccia per i deboli! " Gli si strozzò la voce
in gola mentre urlava, con il sangue schiumante che gli si formava agli angoli della bocca.
"Le questioni dell'anima confondono e spaventano chi ha già venduto la propria, immagino. " Si mise in
ginocchio e qualcuno rise. Per la corte riunita, era il momento più divertente da secoli. L'arpia del Principe si
annotò di insistere affinché Penne si recasse a corte più spesso.
"Volete che vi uccida?! " urlò il Duca. Un vice Sceriffo si fece avanti, ma lo Sceriffo lo fermò, scuotendo la
testa severamente.
I cespugli tanto curati a ovest esplosero in una pioggia di foglie e ramoscelli, rivelando un possente lupo
grigio a soli due passi dal luogo del conflitto.
Vedendolo, Penne si alzò in piedi. "No, ma spero che ci proviate." Tese le mani, aperte verso di lui, come
offrendosi di abbracciarlo. "Ve la sentite?" Poi chiamò il lupo grigio mentre il Duca si scagliava contro di lei.
"Non osate alzare le mani su quel ragazzo! Conoscete le leggi," urlò lo Sceriffo a Penne ... o, forse, al lupo.
Con brividi e un grugnito di piacere, il manto della Gangrel cadde a terra, mentre si rialzava da terra in
forma umana. "Dovrebbe arrivare tra poco. "
Il Duca si scagliò contro Penne e, alla luce tremula delle lanterne esterne, fu chiaro che non era più lui a
comandare il suo corpo. Aveva invece ceduto alla frenesia. Il colpo che le sferrò spinse la vecchia indietro di
tre metri, ma questa volta rimase in piedi, come se prima fosse caduta di sua scelta. "Non riuscirò a tenerlo
occupato per sempre, Fuorilegge! "
"Senti, vecchia, questo era il tuo di piano. "Dominique si fece scrocchiare il collo efissò gli uomini dello Sceriffe che
si trovavano a pochi centimetri da lei. Scosse un 'altra volta la testa e questi smisero di avanzare. "Potrei mangjarlo
per conto tuo," suggeri la Gang-e/, mentre i cortigiani emisero versi di sorpresa mentre fingevano di essere sconvolti.
"Che il ciel ti aiuti, dolcezza." Il Duca si lanciò di nuovo in avanti ma, quando raggiunse la vecchia, questa
era scomparsa, svanita nell'aria.
"È dietro di voi!" urlò l'arpia, e il Duca si girò per scoprire che la vecchia si trovava tre metri alle sue spalle,
senza però aver ancora compiuto alcuna mossa, né aver provato ad attaccarlo. Penne gettò un 'occhiataccia
all'arpia. Questi si limitò a ghignarle contro crudelmente. Lei si limitò ad alzare gli occhi.
Un uccello nero emerse dalla boscaglia, le Sùe enormi ali coprirono per un attimo la mezzaluna. Fece un
ampio giro, per poi atterrare sul braccio ora proteso di Dominique. ''Ah, eccoti qui!" Ella carezzò il becco del
volatile, e questi gracchiò.
"Si comporta così perché l'hai viziato. È sempre in ritardo. "Ancora una volta, Penne svanì nel nulla, im-
pedendo al Duca di afferrarla. Ululò come un animale e il corvo gli gracchiò in risposta, minaccioso.
"Perché non vi concentrate sull'evitare di essere fatta a pezzi, eh?" urlò Dominique, prendendo il pacchetto
dall'uccello.
"Ehi, Cassandra! Ecco il tesoro che bramavi. " Gettò il pacchetto in qria e, dalle ombre, comparve una figura
che lo prese per poi svanire. La Dama del Lago non indugiava mai. "E ora di andare, nonnina. "
"Giusto, " disse Penne. Svanì un 'altra volta, senza però più riapparire.
Dominique sollevò il braccio e l'uccello si alzò in volo. Poi fece un inchino all'assortita nobiltà che aveva
dinanzi con un gesto plateale, palesando col suo ampio movimento che le sue dita terminavano in lunghi artigli
affilati. Nessuno provò a seguirla mentre indietreggiava per andarsene dai giardini della corte.

Con una sola ora ,imasta prima dell'alba, probabilmente fu un errore incontrarsi con Dominique. Avrebbe
anche potuto rimandare di una notte, ma aveva stretto un accordo, e la natura di Penne era di non tradire
mai la parola data.
"Siete venuta, " sottolineò Dominique, muovendosi avanti e indietro formando un semicerchio. La luna
crescente era scesa nel cielo e la piccola radura nel boschetto ai margini di Londra era scura come la pece, ec-
cettuato il riflesso di una lontana luce argentata. "Fatemi capire bene. Vi siete recata a corte e avete permesso
che quell'imbecille vi argredisse in modo eia tenere la corte occupata mentre mi intrufolavo in città con la vostra
consegna? Vi avrebbe potuta uccidere."
Penne scosse la testa. "Non ho paura dei figli del potere. Non c'era alcun posto migliore per incontrare
Agnes !n sicurezza. E passarle pubblicamente il pacchetto in quel modo significa che ora tutti sanno dove si
trovi. E importante. "
Dominique smise di passergiare. "Non capisco perché."
"Neppure dovete. Avete fatto il vostro e anche bene."
Dominique sbuffo. "Non faccio nulla gratuitamente. Prenderò la mia paga." Avanzò all'improwiso, av-
vicinandosi a Penne con una velocità tale che sembrava avesse la morte alla calcagna. La vecchia non oppose
resistenza, lasciando che la Gangrel piombasse su di lei.
Un attimo, ci fu il Bacio tra di loro, e la Gangrel ululò felice mentre beveva avidamente il sangue dell'an-
ziana. Un secondo dopo, Penne la respinse. In pochi ci sarebbero potuti riuscire.
''La vostra dipendenza vi farà uccidere." Penne preferiva pronunciare i consigli importanti sottovoce, come
se si aspettasse che nessuno le desse mai ascolto.
"Non è una dipendenza. È una motivazione. E ciò mi darà la forza di cui ho bisogno per distrurgere questo
posto, una di queste notti. "
"Chiamatela come volete." Penne si rialzò da terra, mentre Dominique si girò sulla schiena eghignò alle
stelle. "Comunque causerà la vostra morte."
"Oppure la vostra. Ma non stanotte, immagino. " Sprofondò, scivolando nel terreno e scomparendo sotto
la sua copertura.
Penne sospirò. "No, non stanotte. " Lasciò la radura per tornare nel sottosuolo di Londra e contemplare le
onde generate dalla pietra che quella notte aveva gettato.
q:'.;? uon a sera. Tutto a pos to? Speriamo di sì. Benvenuti precedenti edizioni cli Vampiri, ma state certi che n on
~ in V20: I Secoli Bui. Per fa rla breve , probabilmente vi ritroverete a leggere nuovamente gli stessi contenuti
già conoscete Vampiri e siete in possesso dell 'Edizione del passato. Narreremo ques te storie con nuovi interpreti
del Vente nnale di Vampiri: La Masq uerade. Sicura mente e da prospettive diverse. Vi offriremo nuove opzioni e
conoscerete i giochi di ruolo o i giochi d i n arraz ione. nuov i punti di vista.
V20: I Secoli Bui è un prodotto a sé stante. Se ave te Un'Esperienza Unica: Stanotte, scrolleremo cli dosso
appen a scoperto Vampiri, questo è l'unico libro d i cui la polvere ai nostri vecchi abiti da festa. Cercheremo cli
avete bisogno per giocare. Se siete fa n di vecchia data, ricordmci i vecchi passi e di dar mostra delle nuove mosse
probabilmente scoprirete che questo volume è composto che abbiamo imparato dall 'ultima volta che li abbiamo
da ta nte piccole let tere d 'amore, oltre che da concetti indossati. Di tanto in tan to potremmo inciampare, ma,
aggiorna ti e da alcune n uove idee ispira te dalle passate ritengo che, al termine della n otte, ci vorrete portare a
edizioni di Vampiri e I Secoli Bui. casa per un drink e fo rse qualcosa di più.
9
Un'Esperienza Supplementare: Q uesto libro non

CHE CosÉ insegna le basi del gioco di ruolo o della n arrazione.


Offriamo qualche consiglio sulla n arrazione, m a non
ne approfondiremo i fo ndamentali. Vi fo rniamo t utte le
QuEsro LxBRo regole, ma abbiamo conservato dello spazio dall'elabora-
zione e dagli esempi, in modo da poterne dedicare di più
Q uesti sono alcuni degli obiettivi che vogliamo rag- ai con tenuti cli gioco. V20 approfo nd isce molti di questi
giungere con V20: I Secoli Bui. argomenti e, se avete bisogno di ulteriori dettagli, è una
Un'Esperienza Nostalgica: La maggior parte di voi è grande lettura.
giunta a questo libro dopo a nni di gioco a Vampiri. Ogni
singolo membro della nostra squadra viene da questa
esperien za. Abbiamo scavato a fo ndo per scovare le cose
che amavamo di Vampiri e, si spera, le cose che amavate
n V20: I Secoli Bui, i giocatori interpre tano i vampi-
anche voi, per osservarle con occh i dive rsi.
Un'Esperienza Autentica: Il Mondo di Tenebra l ri de l 1242 o, come lo abbiamo chiamato, "Il Mondo
di T enebra Medievale". I nos tri vampiri sono specifici cli
Medievale è tutto stile ed esperienze autentiche, ma non vuol
significa re intrinsecamente esperien ze storiche accurate. V20: I Secoli Bui; in un certo se nso, sono differenti an -
V20: I Secoli Bui si svolge nel 1242 ma, stilisticamente, che dai vampiri di V20 . Condividono alcuni tra tti con
prendiamo e scegliamo idee, sia fa ntastiche che fa ttuali, i vampiri della mitologia, della letteratura e del cinema,
che creino un'esperienza evocativa. Nelle parole dei saggi ma è meglio che definiamo subito alcune basi:
immortali, "Non aver paura ... è solo uno spettacolo." I vampiri sono immortali. Qu asi vero. Sebben e possano
Una Nuova Esperienza: Il Mondo di Tenebra Medie- essere distrutti, sono anche in grado di vivere per l'e ternità.
vale è un posto grande e spaventoso. Il nostro intento è I vampiri bevono sangue. Vero. I vampiri sussistono del
quello di offrirvi, in queste pagine, delle nuove esperien ze e sangue de i vivi. Non traggono alcun nutrimento dal cibo
dei nuovi personaggi per popolare questo mondo. In molti dei mortali. Si abbeverano tramite delle zanne retrattili,
casi, il materiale ricorderà molto da vicino quello de lle che sviluppano subito dopo essere diventati non morti.
NUOVE REGOLE9
VECCHIE REGOLE
@ ar te della nostra fi losofia del creare ~n'espe-
f:' n enza au te ntica m a non necessan amen te
accurata è d i offr ire nuove prospe ttive e idee
all 'interno delle rego le del gioco. Se conosce te le
preceden ti edizioni de I Secoli Bui, no terete che
a lcune Discipline son o cambiate e un po' di q uesto,
q uello o quell'altro ancora potrebbe esse re lieve -
m en te dive rso. Volevam o d are un m aggior va lore
a l vos tro den aro e fo rnirvi del m ateriale nuovo
assieme a tu tto q uello ristampato e riorganizzato.
Se fini re te pe r preferire le nuove versioni, tanto
m eglio. Se preferite le vecchie, abbiam o scritto
ques to libro perché fosse to talme n te compatibile
con il vecchio materiale. Se preferite la versione
di Vampiri: I Secoli Bui di Superfacultas 5 alla
nos tra , usate pure q uella.

Dopo essersi nutriti, posson o leccare le ferite e richiuderle,


senza lasciare alcuna prova della loro sottrazione.
La vittima di un vampiro diventa un vampiro. Falso. A l-
cuni vampiri uccidono dozzine o addirittura centinaia di
umani n el corso degli anni. I vampiri decidono di crearne
di nuovi privando un m ortale di tutto il suo sangue, per
poi nutrirlo di quello contenuto nelle pro prie vene.
I vampiri sono demoni. Falso. I vampiri son o posseduti
nel loro intimo d a un oscuro passeggero, una Bestia, che
li spinge a combattere o a fuggire come mostri. I vampiri,
tuttavia, sono fo ndam entalmente delle person e che si
ritrovano in una situazione orripilante.
I vampiri muoiono se esposti al sole. Vero. Sebben e alcuni
possano resistere per qu alche momento ai raggi del sole,
la luce solare riduce rapidamente un vampiro in cen ere.
I vampiri evitano le croci e l'acqua corrente. Falso. Seb-
ben e alcuni rari esemplari non possan o sopportare i loro
classici an atemi come l'aglio e le croci, la m aggior parte
di essi non ha alcun problema a riguardo. Tuttavia, chi è
dotato di una fede particolarmente verace può respingere
i vampiri con la fo rza delle sue convinzioni.
I vampiri muoiono con un paletto conficcato nel cuore.
Falso. Tuttavia, i paletti di legno conficca ti nel cuore pa-
ralizzeranno i non m orti, lasciandoli vulnerabili.
I vampiri possiedono forza e poteri sacrileghi. Vero e fal-
so. Con il passare del tempo e in base alla loro dinas tia, i
vampiri ricevono determinate abilità sopranna turali, com e
una fo rza spave ntosa, l'abilità di far cadere una vittima
inconsapevole in un falso amore, oppure di trasformarsi
in una bestia selvatica.
I vampirifanno sesso. Assolutamente vero. l'.esisi:enza A volte deve cercare a lungo e impegnarvisi. A volte deve
vampiresca è composta di tabù e cupe celebrazioni. Per semplicemente attendere.
molti anche il sesso rientra in questa descrizione. Casomai,
per i vampiri, il desiderio sess uale viene in qualche modo
attenuato dal continuo sovrastimolo del nutrirsi. Per un
FoNTI DI ISPIRAZIONE
vampiro , il momento in cui sinutre è l'esperienza più estatica I vampiri sono popolari. Inoltre, il cielo notturno è buio.
ed euforica della sua esistenza immortale. C'è addirittura Trovare del materiale diispirazione per le vostre cronache
chi attribuisce un'origine sacra all'estasi del bere il sangue. di V20: I Secoli Bui non dovrebbe essere molto difficile. Ma,
Il morso del vampiro non è una metafora per il sesso. I a parte le storie di vampiri, in questo momento sono molto
vampiri fanno sesso. Fanno dell'ottimo sesso. Tuttavia, popolari le serie in costume e lo stile fa ntasy medievale.
hanno anche bisogno di sangue umano per sopravvivere. È veramente molto complicato non riuscire a trovare del
Sono cose che possono avve nire in contemporanea, ma valido materiale di ispirazione.
non sono la medesima cosa. Imitare le funzioni riprodut- Per uscire dal seminato, si può consigliare Terry Jones
tive, la lubrificazione e l'eiaculazione umana richiede un (l'ex Monty Python) e il suo libro The Crusades. In esso si
dispendio di sangue per tutti, tranne che per i vampiri più trova una visione avvincente della vita quotidiana di quel
rari. Di conseguenza, il sesso può diventare una proposta periodo. A differenza di molti altri resoconti, quest'opera
dispendiosa. Bisogna però tenere a mente che il sesso non s'incentra soprattutto sulla gente comune e la classe operaia.
deve per fo rza comportare una penetrazione; i vampiri Ovverosia, il tipo di persone con cui i Cainiti interagiranno
riescono ad avere una penetrazione anche senza il bisogno
notte dopo notte.
del sesso tradizionale.

lLA G ENrn DI CruNo CONTENUTI


Nel 1242, la maggior parte dei vampiri d'Europa crede
di discendere da Caino. Caino, colui che nella Bibbia di Ecco cosa vi potete aspetta re di trovare nei prossimi
Abramo uccise il fratello. Caino, che Dio maledisse per capitoli:
aver commesso il primo omicidio. Secondo la leggend a,
Caino si portò dietro la maledizione vampiresca e creò tre CAPITOLO UNO!
altri vampiri. Questa Seconda Generazione di vampiri ne
creò tredici. Ognuno di questi tredici, la Terza Generazione, U N PUNTO NEL T EMPO
creò un Clan di vampiri. Questa è la nostra introduzione a V20: I Secoli Bui.
Spiega cosa voglia dire essere un vampiro, un Cainita,
JL~ABBRACCIO nel 1242.
I vampiri erano un tempo esseri umani. Divennero
Ca initi a seguito di un processo detto l'Abbraccio. Un CAPITOLO DuE I CLAN DI
vampiro risucchia tutto il sangue di un essere umano,
per poi nutrire il suo cadavere con parte del suo sangue. CruNo
Il cadavere diventa un Cainita e risorge, affamato. Il nuovo Passiamo poi a esplorare i Clan di Caino, e alcune
vampiro è un non morto ; il suo cuore non batte, non delle linee di sangue di vampiri esoteriche che non sono
respira, non ha bisogno di mangiare. Nel corso delle notti strettamente legate alla struttura dei Clan.
successive, si adatta e adegua alla sua nuova condizione,
apprendendo le capacità della vitae cainita: il sangue
maledetto che lo anima. CAPITOLO TRE: I SENTIEru
Dopodiché, analizziamo i Sentieri percorsi dai vampiri,
le filosofie e le organizzazioni indipendenti che impediscono
loro di diventare degli animali.
Per ogni Cainita, la caccia ha un significato lievemente
diverso. Per alcuni, vuol dire trovare dei miserabili ubriaconi
che non possono resistergli. Per altri, comporta trovare un CAPITOLO QUATTRO: -
amante che brama il morso e, quando è finito, ne vuole
ancora. A volte comporta lo spaventare un combattente CREAZIONE DEL PERSONAGGIO
con una volgare dimostrazione di potere. Per molti, vuol Ora, creeremo i personaggi di cui narreremo le vicende.
dire coltivare un gruppo di umani in modo che crescano Inoltre, definiremo le caratteristiche che li costituiscono.
desiderando la vicinanza del Bacio: il morso dei Cainiti.
La caccia è un cambiamento nelle dinamiche di potere.
Il vampiro trova una persona e la mette in una condizione di
CAPITOLO CINQUE DiscmUNE
vulnerabilità. Non importa come trovi questa vulnerabilità Descriveremo po i i doni de l sangue di Caino; le
o chi vi metta, il vampiro la trova. A volte è lui a crearla. stregonerie e i poteri di cui i vampiri sono in possesso.

14
è quello che è. Potrete decidere come affrontarla. Ma
CAPITOLO S EI! R EGOLE dovrete affrontarla. Dovrete cos truire la vos tra non vita
da vampiro attorno a essa con molta cura e meticolosità,
Queste sono le regole base per giocare. Illustrano come altrimenti le strutture della società, della cultura e della
risolviamo i conflitti in V20: I Secoli Bui. fede vi crollera nno addosso.
La Bestia è in agguato. I suoi oscuri istinti emergono
CAPITOLO SETTE! e sprofondano, sorgono e svaniscono. Per controllarla, per
sfruttarla, bisogna imparare a conoscerla. Dovete imparare
SISTEMll E T EATRALITÀ i cicli della vostra fame, quanto sangue è necessario per
In questo, offriamo dei sistemi di regole più complessi placare la Bestia fino al punto in cui potrete tornare a
e specifici per giocare. pensare lucidamente, come gestire il crollo dopo l'estasi del
conficcare i vostri denti nella carne della vittima e come
affrontare il nu ovo insinuarsi della fame, che minaccia di
CAPITOLO OrTo: NARAAZIONE rovinare il breve momento di pace vissuto. Esercizi, abi-
Questo capitolo fornisce consigli su come narrare le tudini e rituali possono distogliere la mente, prolungando
vostre storie e fa r scorrere il gioco. qualsiasi stadio del ciclo bestiale.
Tuttavia, ciò che farete non fa rà altro che fa rvi girare
CAPITOLO NovE: IL MoNDo DI in circolo continuamente, fino alla vostra ultima notte.
Fame. Caccia. Nutrirsi. Digerire. Vi ritraete o vi affrettate
T ENEBRA MEDIEVALE verso questi stadi, cercando di fonde re questo aspetto della
Qui vi offriamo consigli, saggi e opzioni per modellare il vostra vita con ciò che siete obbligati a fare per primeggiare
mondo in cui si svolge la vostra storia. Forniamo anche idee e sopravvivere. Papi, re ed eserciti vanno e vengono. Alla
e sistemi per i personaggi del Narratore, affinché possano fine della notte, la vostra fame è l'unica cosa che resta.
riempire l'ambientazione.
SPIEGAZIONE! LA FAME
APPENDICE A: Ogni notte ti svegli e c'è qualcosa che 11011 va. Hai fame.
Ti ricordi altre serate. Serate di un'altra vita.
PREGI E DIFETTI In cui ti saresti svegliato, con lo stomaco rivoltato dentro cli
Qui forniamo Pregi e Difetti, caratteristiche opzionali te, che grugniva. Avresti camminato sul pavimento, con la pietra
per dettagliare più approfonditamente i vostri personaggi. gelida sotto i piedi. Avresti mangiato pane raffenno e formaggio
salato, mandandolo giù con un sorso cli bina sgasata, per poi
APPENDICE B: rimetterti a clo1mire. Avresti sentito i rimasugli cli cibo in mezzo
ai denti. La sensazione cli una bocca sporca, mentre ti rigiravi nel
A POCRIFI DEI C LAN letto e ti tiravi le lenzuola sopra la testa per tener lontane le tenebre.
Questa sezione contiene del materiale extra, alcune Sembra un ricordo molto lontano. Ti chiedi sempre perché
n uove cara tteristiche per il gioco, della nuova narrativa e ti prendi la briga cli ricordarlo.
altro materiale per dar maggior spessore alle vostre cronache Ti svegli e c'è qualcosa che non va. Hai fame.
di V20: I Secoli Bui. Sei eia solo. La parola "fame" si rigira nella tua bocca.
Resta incollata lì, come una parola che conoscevi e che stai
cercando di tradurre in un'altra lingua, ma non ci riesci. C'è
una sfumatura che si perde nella traduzione. Ti rimane in gola.
Hai la bocca asciutta. Spesso lo è.
l n V20: I Secoli Bui, avrete la possibilità di narrare tanti
tipi d i storie diverse. Saghe coinvolgenti che spaziano da
un estremo del continente all'altro. T ortuosi e scioccanti
La fame è ciò che più si avvicina al descrivere la sensazione.
Il tuo stomaco, però, 11011 grugnisce, non più. Sei tu a grugnire. Ti
passaggi tra le trame politiche della Chiesa e quelle dello manca. Eppure, sei migliorato molto rispetto ai giorni in cui volevi
Stato. Brutali e sanguinarie crociate, pellegrinaggi disperati pane e fonnaggio. Più veloce, più forte, più acuto, più profondo.
e viaggi colmi di speranza fanno tutti parte del gioco. A Ciononostante, dentro cli te si apre una sensazione cli vuoto.
prescindere dalla cronaca alla quale il Narratore vi metterà Dall'interno, rimbomba un grugnito. La richiesta. Urla il prezzo
davanti e la storia che oserete narrare, c'è un'unica vicenda eia pagare /Jer essere quello che sei, il desiderio ciel tuo cuore che
che ciascun giocatore dovrà raccontare: quella dell'essere non batte più. Strilla.
un Cainita, un vampiro, nel Mondo di Tenebra Medievale. Brama. Forse "brama" è una descrizione più appropriata.
A prescindere dal Clan, dalle affiliazioni, dalle lettere,
Ciononostante, continui a far uso della parola "fame". La fame
la Bestia inte1iore e l'istinto sanguinaiio per saziare la vostra può essere saziata. La fame ha la speranza cli essere socldisfatta.
natura tracima in ogni aspetto della narrazione. Che Sei sveglio. C'è qualcosa che non va. Hai fame.
vediate la vostra natura vampiresca come una vocazione, Hai mangiato ieri. La tua bocca non era asciutta. Era
una benedizione o una maledizione, la vostra natura bagnata, appiccicosa e calcia. Ti sei ricordato in vita, all'apice
dell'estasi, ansimante, tremolante, sudato. Ora non respiri più:
Non hai mai brividi. Non sudi mai. Ma hai fame. ·· AzxoNE: LA CAccm
Deglutisci. Deglutisci, lecchi, ingurgiti, succhi. Sangue Se potessi salivare, ti colerebbe la bava di bocca. Sbaveresti.
caldo e abbondante ti ha riempito la bocca, inondato la gola. La
Le strade ne sono piene. Girano per le vie. A lcuni hanno
Fame dentro di te si scioglie, dissolta da ciò che hai avidamente
con loro delle torce. Altri sono diretti da qualche parte. Hanno
preso. La tua avidità è sazia.
il collo e i polsi serrati da simboli sacri. Simboli che non riescono
Quello, tuttavia, era ieri. Oggi è un altro giorno. mai a celarne l'odore. f.oclore cli jx lle calcia e sjJorca, e sotto cli
Sveglio. Affamato. essa, ancora più caldo, c'è il profumo intossicante e inebriante
Ieri. del loro sangue. La loro pelle è così soffice, così sottile. Non riesce
Oggi. affatto a mascherare la fragranza cli ciò che gli vorresti sottrarre.
Per sempre. Gli edifici ne sono pieni. Chiudono le loro porte. Appendono
In tanti h anno fame nel Mondo di Tenebra Medievale.
i loro ninnoli sulle arcate. Non servono a fe1marti. Non possono
Avere la sicurezza dell'approvvigionamento alimentare
dissuaderti. Non ti saziano e quindi non possono arrestarti. Il
calore dell'edificio è come quello cli chi vi si trova dentro. Vuoi
segn a la differenza tra la vita e la morte, per tutti. Un
solo seppellire quel calore dentro cli te.
sovrano che controlla la distribuzione del cibo nel terri-
torio acc umula potere, e attira gli sguardi e l'ira di chi h a Quanclo parli con loro, la fame che hai dentro si anima.
la bocca aperta e lo stomaco vuoto. Il baratro si amjJlia, come se ti invitasse a precipitarvi. Spro-
fondarvi. Affondarvi i tuoi clenti. Se potessi salivare, sbaveresti.
Non è facile procurarsi da mangiare. Il cibo va coltivato
Sputeresti mentre parli, bagnando la loro pelle calcia.
o trovato. Deve essere ucciso e lavorato. Il cibo va cucinato
sopra i fu ochi di casa. Tutto ciò che non si può mangiare va Hai trovato qualcuno. Hai clato le tue motivazioni e in-
con servato con c ura e messo da parte per i tempi di magra.
ventato delle scuse. È quasi romantico. È lui, ti dici. Se potessi
salivare, ti asciugheresti la bocca con la mano.
Il cibo vien e spesso condiviso e le persone n e sono grate . Si
prega e si fanno sacrifici per ave re un buon raccolto e un Attorno a te danzano le luci clelle torce. Ne fanno uso le
buon clima, per fa r sì che, perlomeno, le persone abbiano vittime. Le fa sentire al sicuro. Le /nwi vedere anche al buio.
lo stomaco pieno. Le hai segnate. Le puoi percejJire.
Poi ci sei tu , il vampiro. Non puoi partecipare ai Lattesa ti acuisce. La preda cammina e tu la segui.
banchetti che si svolgono attorn o a te. La comunione del A volte la segui tra le ombre, lontana dalle dita arancioni
mangiare, così importante in questo periodo, ti è vietata. delle torce, invadenti dita arancioni. A volte le segui in piena
Ti fa sentir male. E, cosa an cor più crudele, il cibo di cui vista. Sono le tue motivazioni e le tue scuse a spronarti. A ttraversi
hai bisogno è tutto attorno a te, e ti tenta con il suo odore strade sterrate, oltrepassando erba secca e alta, sabbia calda e
e il suo vigore. polverosa, i ciottoli sconnessi cli una strada meno antica cli te, le
jJietre lisce del pavimento del tempio.
Feste e carestie h anno su di te lo stesso effetto che
hanno sugli uomini che coltivano i campi che ti circondano. Deglutisci, con difficoltà. Un gesto appartenente a una
I cibi che amavi in vita ti possono ora tentare o ripugnare, vita precedente. Avresti l'acquolina in bocca. I tuoi passi sono
il ricordo della loro fo rma e sapore è un farde llo. La farne così silenziosi. Anche se la tua preda sospettasse qualcosa, cli
che avverti è superiore alla necessità del sostentamento. È sicuro non lo farebbe cli te. Non hanno idea cli cosa tu sia.
una mancanza, nell'intimo, che deve essere soddisfatta. Ti
Di cosa farai. Il tuo corpo non offre reazioni, vivo ma morto.
distrugge, ti tormenta. Il potere che il tuo sostentamento
Eppure la bracchi. La segui. Le ti avvicini.
ti fo rnisce la rende ancora più tentatrice. La natura e la La tua fame è una benedizione. È un clono. Ti farcì trionfare.
portata di ciò di cui h ai bisogno non fa nulla per lenirne il Ti lega alla preda. Ti lega alla tua precla. È lei.
desiderio. H ai bisogno di sangue. Lo puoi fiutare attorno La pa zienza viene ricompensata dal successo.
a te. Sai dove prenderlo. È alla tua portata, ma non devi Il successo si trasforma in sorpresa. Senti il loro cuore che
aspe ttare. Stai cercando di conversare con il sacerdote che batte più forte. 'Ii-asucla paura.
h a inform azioni su dove si possa essere recato il monaco Sei reale. Finalmente. Ti vedono come il predatore che sei.
che cerchi. Tuttavia, riesci a fiutare il dolce odore del suo Capiscono cli essere le prede e tu il predatore. Capiscono che è
sudore, avverti il calore pulsante del suo collo e senti il troppo tarcli. Ma cercano comunque cli fuggire, e tu le insegui.
battito di un cuo re ancora vivo n el suo petto. Se potessi salivare, staresti sbavando. Perlomeno jnwi
Devi misurare le tue opportunità. Devi nutrirti prima reclinare il capo e ridere.
di diventare troppo debole, troppo vulnerabile. Qualsiasi A second a della vita che conduci e delle tue remore
cosa ti sia raccontato sul motivo della tua natura, la Bestia morali, puoi evitare di nutrirti più a lungo possibile. Oppure,
che si agita e si contorce dentro di te deve essere tenuta potresti abbracciarlo come fosse un rito de l tuo popolo,
a bada. Quanto ti lasci prendere dalla fame? Quanto ti sapendo che presto la Bestia che giace sopita dentro di te
avvicini agli umani, quando la bramosia vibra sotto la scatterà e si sazierà. Alla fine, sarai tu a scegliere il momento
tua pelle fredda e mo rta? Cosa farai per evitare di scattare giusto e a dedicarti alla Caccia.
più veloce di qu anto possano prevedere e prendere ciò di Alcuni vampiri, quando vanno a Caccia, seguono dei
cui h ai sete? rituali o rispettano dei parametri. Potrebbero scegliere dei
giorni specifici in cui cacciare oppure determinate fasi lu~1àri, una direzione. D evi misura rti con la tua fa me e calibrare
0 ancora possono essere le stelle a indicare che è giunto il l'inseguimen to del tuo obiettivo. Dovrai fa rlo. È solo una
momento di mettersi in cerca della propria vittima. Altri si q ues tione di tempo.
limitano ad attendere che la Fame tormenti la loro Bestia
fino a un preciso livello, cercando l'attimo esatto in cui i loro
sensi sono affinati al punto giusto per diventare lo strumento
HPKCE! KL N UTRJlMENTO
di precisione necessario a scovare la preda. Prendi. Stringi. Spalanca la bocca. Affondi il morso con
Proprio come i cacciatori umani possiedono tante violenza. I denti trapassano la /Jelle, il muscolo, le vene. Morbida,
metodologie e tipi di bersagli, lo stesso vale per i vampiri.
ruvicla, gommosa, calcia. La tua bocca non si trattiene.
A lcuni non fanno distinzioni e si limitano ad afferrare il La paura spara il sangue clenso e caldo nella tua in bocca.
primo sfortunato ch e gli passa d avanti mentre sono in ag- Zampilla. Vuole lasciare il suo corpo. Il sangue si sparge smoda-
guato. Altri cercano tipi specifici di individui o frequentano tamente sulla tua lingua. Ti senti alle stelle. È più appassionato
determinati luoghi, sapendo che è probabile vi passi il tipo ciel più sensuale dei baci. È più sodclisfacente delle migliori preli-
di preda di cui sono alla ricerca. Certi potrebbero essersi batezze, più inebriante ciel più corposo clei vini, e più liberatorio
da ti delle regole per diminuire la crudeltà che stanno per ciel più sacro clei riti religiosi. La Bestia ha finalmente ciò che
infliggere a chiunque finisca tra le loro grinfie. Po tre bbero clesiclera, ma ne vuole ancora. E ancora ne riceve. Zampilla.
lasciare un'esca per la loro preda, ritenendolo un a tto Scorre così liberamente, come un'offerta, solo per te.
d i compassion e. Perlomen o, in tal caso essa av rebbe lo Tìitti i tuoi ragionamenti, le tue scuse, svaniscono. Non
stomaco pien o e nessuna preoccupazione prima d i essere c'è bisogno cli alcuna giustificazione. Non c'è alcun giudizio cla
eliminata. La Caccia può svolgersi n el corso della no tte sostenere. Non c'è dannazione. Ci sei tu. C'è la tua bocca. C'è il
o per un periodo di tem po più lungo , con il vampiro che sangue calcio. C'è un corpo che preme contro il tuo, così vicino, così
segue la pred a senza n ascondersi oppure celato tra le generoso. Sangue. La tua bocca ne è piena e continua a riceverne.
ombre. Perché? Forse per raffo rzare il legame, per rendere Il nutrimento è il più grande paradosso del vampiro.
più significa tivo l'atto di nutrirsi? Come se fosse una sfid a? È la vibra nte ed estatica unione tra d ue corpi, un'intimità
I vampiri non sono i soli ad aggirarsi per i vicoli, le vie irripe tibile. Ciononostante, è un atto che allontan a il vam-
e le strade dei Secoli Bui. C iarla tani e lad ri sono alla ricerca piro dall'umanità, facendolo sprofondare sempre di più nella
di borselli e merci d a rubare. Le pros titute sono in cerca tenebra mentre la luce della vittima uman a si affievolisce.
di clienti, intente a vendere le loro mercanzie senza darne Nell'atto del nutrirsi, qu este d ue azioni contraddittorie si
prima n eppure un assaggio . G li inquisitori perseguitan o abbracciano, si m escolano e si uniscono.
audacemente gli ere tici, tenendo alte le torce. I cacciatori Il nutrirsi è un atto violen to . A nche q uando lo si fa
di streghe e chi h a un'affinità per ii sopra nnaturale fruga nel tranquillamen te, attentamente, con una vittima seda ta o
buio, ge ttando uno sguardo oltre il ve lo lacero e sottile che addorme ntata, si parla comunque d i lacerare la carne per
separa i mondi qu ando il sole è solo un ricordo. C hiunque versare del sangue. È Cainita contro Seth. È Caino che
si aggiri all'esterno di no tte ha una precisa motivazione uccide d i nuovo A bele, cancellando la gloria che l'uomo
che lo ind uce a fa rlo. avrebbe potuto portare n el mondo. Il sangue, generalmente
La Caccia è una cosa diffe rente dalla fa me. Nella riservato alle divinità e ai demoni, ti riempie la gola, ti
fa me, il vampiro è assolu tamente consapevole del suo scorre n egli arti e ti rinvigorisce.
scollegamento dal resto della popolazion e uman a, in Il brivido de ll'inseguimento ha portato all'es tasi del
tutti gli as petti che ciò possa comportare. Ne lla Caccia, nutrimen to. Più inebriante di q ualsiasi baccan ale, in quel
il vampiro prima ingaggia la preda. I suoi sensi, intensi- momento sei un figlio di Caino. Ogni vampiro h a il proprio
ficati e preziosi, vedono, fiutano e sentono cose di cui la metodo e i propri rituali per nutrirsi, ma il desiderio d i
preda n on ha coscien za, la prospettiva del suo sapore ch e prosciugare to talmente la vittima e passare alla successiva
spinge il vampiro a procedere e, al contempo, lo obbliga è decisamente fo rte. La Bes tia non è più una presenza
a m antenere il controllo. Si concentra sul suo bersaglio. furtiva della tu a vita no tturna. In q uel momento , essa è
È il presagio d i un'imminente intimità. l'.incombenza della la tua vita e, q ualora tu non riesca a contenerla, sarà una
morte. N on posson o rendersene conto o fuggirebbero e, furia libera, senza controllo. Non h a alcuna inten zione di
se lo facessero, potrebbero me ttersi a urlare e il cacciatore res tare nella gabbia delle regole e de i ritu ali, evoca ta solo
rischierebbe di diventare la pred a. per realizzare dei giochi d i pres tigio. Vuole azzannare con
La cronaca po trebbe richiederti di distogliere gli occhi i suoi de nti spaventosi e spappolare l'osso , ingurgitare il
dal tuo bersaglio. Potrebbe richiederti di d ar la caccia a sangue e succhiare il midollo di chi riesce a catturare.
un mortale che altrimenti non av res ti seguito, per conto Ogni volta ch e ti nutri hai la d annata prova di non
di un'organizzazione o un individ uo che ritenga utile la essere umano. O gni volta ch e ti nutri proclami frene tica -
sua scom parsa. Potrebbe portar ti ad abbandon are i tuo i mente la tua nuova e po tente affiliazione. Ogni goccia d i
terreni di caccia o costringerti a cambiare la tua meto- sangue estraneo che circola nel tuo corpo ti rende più fo rte,
dologia. N ella Caccia, puoi sempre men tire a te stesso. migliore. Più resistente. Sta a te mostrare pietà. l'.abitudine
A lcuni cacciano nelle ore serali. Tuttavia, nessuno è alla a uccidere e il ringhio della Bes tia rende sempre più fac ile
ricerca di quello che stai cercando, e neppure ha la stessa attingere alla grande riserva umana. Brami il giorno in cui
mo tivazio ne. La Bestia h a dei desideri e l'io cerca di darle ti potrai ingozzare, in cu i il sangue ti riempirà la bocca.
Spetta a te fermarti, disimpegnarti da questo labile legame Hai il volto appiccicoso e ti lecchi le labbra. Ma nei vuoi
e fo rzare la Bestia a rientra re nel recinto d i regole e di leggi ancora. Non basta mai. Le distrazioni date dalla politica, dalla
che usi per contenerla. conoscenza, dai viaggi, dalle losche trame, dalle amicizie e dalle
Puoi riempirti finché vuoi. Fino a quanto vuoi lasciarti vendette non sono mai sufficienti.
and are . Fino a quanto te ne possono offrire. Sei pieno. Ma Ti mordi il labbro. Senti il sapore del sangue cli qualcun
non sei mai sazio. altro. Qualcos'altro. Diverso da te.
Erano vivi. Ora sono morti. E tu sei solo. Ti raffreclcli mentre
la Bestia ringhia ancora un /Jo'. Solo un'altra volta. Per sempre.
Se potessi piangere, ti scenderebbero le lacrime dagli occhi.
Ti è stato dato tutto ciò che hai osato prenderti. Il calore
ti avvolge. Il sangue nel tuo corpo è fresco. Sei un ladro, rubi ciò che non ti appartiene. Un assassino,
spegni l'esistenza degli ignari. Un bugiardo, inventi menzogne
r.evento è fresco.
allo scopo cli celare il tuo segreto.
Non ti è stato dato. Lo hai /Jreso.
1.'.abbuffata di sangue riempie il vampiro di emozioni e
La Bestia interiore si è abbeverata, ma 11011 le basta ancora. abilità iperboliche. La Bestia è azzittita e tutti i suoi sensi
Non sarai mai sazio. Anche quando il tuo corpo 11011 sarà si intensificano e sono più veloci, in grado di funzionare
più in grado cli contenere altro sangue, ne vorrà ancora. se nza il continuo richiamo a nutrirsi. La compagnia degli
Cerca la distruzione. Cerca ris/Joste. Cerca giustificazioni. umani diventa più sopportabile, il loro odore non è più
Divoreresti tutto quello che si frappone sulla sua così tentatore.
strada, come facevano le antiche divinità. Spezzeresti le Ma, inevitabilmente, l'eccitazione svanisce. Compren-
ossa, lacereresti le carni, spruzzeresti il sangue sul tuo di cosa è successo. Po trebbe addirittura avvenire mentre
volto freclclo e lascivo. Le urla si leverebbero al cielo e poi h ai ancora la tua vittima in grembo , con le sue braccia
diventerebbero strozza te, affievolite e verrebbero zittite che si stanno già irrigidendo tra le tue. Potrebbe avvenire
dalla tua bocca spaventosa. dopo qualche settimana, quando inizi ad avvertire i primi
Il senso cli soclclisfazione ti sfugge mentre questa verità si pungoli della Fame, come se l'esserti nutrito prima fosse
insinua nella tua mente, mescolandosi al sangue che si agita. stato inutile.

18
I ricordi sono vividi nella tua men te. I corpi e le vittrme recuperare dalla sanguinaria ordalia del mitrirsi. Tuttavia,
aumentano. A ogni nutrimento ne segue un altro . Tu e i alla fine la Bes tia si risveglierà. E la Fame, ancora una
tuoi simili siete condannati alle tenebre. I tuoi fratelli' e i volta, avrà il sopravvento.
membri del Clan si espandono, comba ttono e si nutrono, Questo ciclo infinito si manifesterà in maniera diversa
ma per quale obiettivo? Consumate e osservate la popo - per ogni vampiro del gioco. Alcuni vampiri ne abbracciano
lazione, villaggi e città morire, crollare, svanire. tutti gli aspetti. Alcuni indulgeranno su certe parti, evitando
l'.eccitazione del nutrimento è profonda e gloriosa nella detenninate fasi. Ma nessun vampiro se ne può liberare,
presa che esercita sulla psiche dei vampiri e negli effetti non può affrancarsi dal bisogno di sangue e tutto ciò che ne
che suscita nel corpo del Cainita ma, prima o poi, cala in comporta. Come decidi di interagire con gli umani quando sei
tu tti i vampiri. A lcuni vampiri possono crollare brutal- affamato, come scegli di nutrirti, le scuse e le menzogne che
mente, d ivenendo orribilmente depressi e macabri. Altri, ti racconterai per aiutarti a reggere il perso, alla fine saranno
più semplicemen te si fa nno ancora più imperturbabili. soltanto tue. Anche gli altri vampiri sono schiacciati da questo
A ltri ancora potrebbero evitare di parlare del crescente circolo di desiderio famelico e piacere esilarante, persino coloro
senso di vuoto che li attanaglia mentre il sangue fresco che accolgono completamente la propria natura vampiresca.
invecchia e si esaurisce nel corso della non vita che li sostiene. Vittime e carnefici camminano tutti tra le ombre nel nostro
La Bes tia, sazia, dorme e il vampiro viene lasciato solo Mondo di Tenebra Medievale, senza alcuna via di fuga da
con i suoi pe nsieri, a riflettere sul suo pos to nel mondo. questo ciclo. Il modo in cui gestirai la tua natura vampiresca
Le distrazioni degli obblighi sociali e nei confronti del avrà impatto sui personaggi dei tuoi compagni e sulla tua
Clan potrebbero permettere al C ainita di concentrarsi e collocazione nella società dei Cainiti.
J1h tJSSt!l'tlaiPrt: t!Sml'htl jJtJlrt:ddt: ft!h.fal't! ck SCl'!Vt!l't! la siPria Ìt!i Caiw'I/ SIA st:;,y!iet:, r>t:n{ 1-

~ht') t!lrt:ddt: stpfNl't! ck l'!étJ#fNl't! UM siPl'la Ìt!/lulh/4-IJJ J11/@ah }i ahh/· SIA UM 9ut:slhht!
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r:!J]!IJvtJ r!!fartlrl 9ualctJsa ) lulfa11ia) i fr;rtJ rt:stJCtJn.lJ' stJhtJ }ht:mhh~ st: htJh al!rtJ},
Ma s/2? Jv1!Jlhtlrl, E }11Ja 711thht! eh la Miura /r;'z!Jlla Ìt!i Cain.ili ht'h faccia eh
rt:hÌt!rt: ahCNa f 1'ù }#'c!k la CtJ#ftJiJhM );· UM fr;rtJ siPaa CtJhCÙa t! accumfa. la Mium
iPrlutJsa Ìt!lla htJslra I tJ!i!Jéa t! k j'l't?j~l-a Ìt:3i lhlr(du' l't!htirlh.C' /4,tflhtf~hfak ahCh /1h1fl't!Sa
}i tJmht!rt! uM 1,rtJ-pt:!IJva r:!i]ln'tla }i Uh si½g/r; t:llt:hiP t:) a };;,,la lulfa) glfan.tJ }udii an.ch
su& s/2?1'16 eh ci StJh.C' si-alt! /h.f~m }a ht!tJMIJ:
r>rt:~a/4,tfl l't!st:;yh Ìt!/ l>rlh.Cf_t! MilhM tfi LtJWl'a, tfdi StJslùht! );· t!SSt!l't! ;/fwaiPrt:
Ìt!I }111'/raifJmJ t: lbr/ght! Ìt!i SUtJi J11/Sml'I: 8t:CtJhtirl k siPai f'IU wlt!) sifh.ft: ;/ };'r; /1/Vt!hm Ìt!/
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stJ!t: t: dt:~é!~ Ìt:1ft1tlrlr15hht! Ìt!l!t1!fa StJCùfa );· /u/1,; 17,;,yt:rtJ l'tJ/wlhtJ /wl) t!tll'Ìt!m~m)
f Wft!I' ahhtJiarsi );· /h.Ca/'11Al't! UM Jv1h.1ra t! sct:lst: J·gÌt!rsi Uh 't!sùlt!~a ductJJéa a LtJW!'a,
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Ahh Ct:r/2? }11/a lhft:~hht! glfart! Ìt!i }udii sulf.rJ11/Jadik l>l'lh.Cft! MilhM. La sua e
Uh azpr~hht! slraNJMl'/a /wl) Jr;!tJiuiltJ) MilhM e UM ahCN j'iU slraNJMl'/a Cl't:alum,
Ujfh St!fnf,/;ét!~hm t!tl!'Ìt!~ial't! eh htJh stJfr; la htJslra s/2?/'/a esfa/2 scalfa t! l'/scrilfa ft!I' }11/1-
kn.w' 11t JmJtirl }a stJ}J:sfa,rt: i 1111tc/nm~ 1w1 ahCh eh k wslrt: siPrù stJhtJ );· scala slraNJMaa
t!) lulfa11ia) Ìt!/ /u/1,; tlausidi/;: La gahÌt! f tJtrnfa );· alcuht! Ìt!/k h.C'Sfft! siPrù (t? k iMsmt!
f t?I' cui stJht' htJ/7. i Ca11tilJ~ eh ~hiPhtJ f t!I' f l'tJ/1-wftJ!lt!l't! i f rrpri 1mrt:ss1) rt:htirlhtJ Jawt:rtJ
autÌaet: ;/ CtJ#f!W );· Uh.C' siPl'létJ ca1h.1ra.
Mi ckùtlrl CtJsa SCl'!Vt!l'tlhht' Ira }111/k ahhi );· CtJsfaMh.t'j'tJ/;: 8i l'léNÌt!rahht' eh e Uh
&ritJstJ ramJstJ g11t:1'11A/2? }a Uh a1;q/r;) lr:tJe:téa~hm ca}ulb ft!I' /wlhtJ );· lraJ'!,;,ri slrahÙI'!?
~t!h.ft!l'tlhhtJ a t!SStJ CtJ~ al!11tt?t1lra1!lt: Cl'tJ~tlrl11u/2? al 1'1,_~ };' Uh f lk IJi'an.w?' 8i l'!étJl'-
Ìt!rahh.C' J·. 9uahtlrl fa) .Bùa~h) gft:1'11Afa lai Ctlff aiGci t_t?r Uh J11/!kn.w'rl f l'lhtA Ìt!/ fr;rtJ
arl'/VtJ?' I /;Ja· );· siPna l'léNÌt!rahhC' ;; sacchsy]'rl Ìt!/k htJSfft! '/;;J/;'r;lt!ch t! ;/ /11/l.s'SaCl'tJ Ìt!/ wslrtJ
Clan. f t!I' /wlhtJ Ìt!i Lah1t1?
I Ca11tili ck /1/V/'ahht' Ira Uh }11/lkhhl'rl Ml'/'t!/'tlhht' UM /lt!l'Shht! }dia .snil'la !,;fa/~hlt! //l'létJ-
m:sciàk ft?r ck/ li.a 111SJ1ufa?' 8t: ciftJl-t!ss1/4-IJJ 11t:Ìt!rt: CtJ~ sart:JmJ Ira Uh J11/lkhhl'rl) ausc1i't:/wl1tJ a
l'!CtJhtJSCt!l'CI?

Io/_tJss1'61k a Ji's1: Nt:I htJslrtJ JmJhtirl 11htJhtJ fan.lt! siPrù. Alcun.t: stJht' s~t:lt!, Alirt: dt:h
Wf6, La fMS!Jt'I' 1am }i t!SS6 si CtJhira}Jét: t1lé6hÌt!t1tJ~hm. Alcuht! f tlff6dd6rtJ a}Ji?llum
t!SS6/'t! /lt!/'6,

E 9U11ti ctJ;,y1w Ìt!/ kiltJrt? Ìt!c1'Ìt!rt: 9uak t16rshht! Ìt!/la siPna acct?lfart: t: 9uali !f3hhi Ìt!/
f Msalv i;,yarart:.
- da Una storia di cenere e ossa, di Eudocia Melachrina
~ alve! Quaggiù! Chiviha mandato? Il vostrosirevihacreato
0e poisi è reso conto di quanto fosse fa ticoso? Quanto fosse FKSKoNoM m DEKMoRTK
difficile crescere un vampiro novellino dal nulla?
Ma non è tutto morte e tristezza, mio caro uccellino.
Non vi preoccupate. N on c'è alcun problema. Non Venite qui, asciuga tevi gli occhi sul mio grembiule. Assu-
sie te i primi e non sarete gli ultimi. Voi, accomodatevi mete un'espressione coraggiosa e vi narrerò le meraviglie
qui sulle mie ginocchia. Sme ttetela di piangere, state solo del vos tro nuovo essere. Davanti a voi c'è un mondo di
sprecando vitae. nuove curiosità e piace ri. Oh, non fa te lo schizzinoso
Adesso fa te parte dei Dannati, e potrebbe esse re molto qu ando una brutta vecchia come me vi parla di piaceri.
peggio. Ved iamo i vantaggi di cui ora gode te, va bene? Sare te sorpreso della gioia che presto scoverete nell 'orrore,
Essere dannati, mio caro vampiro , è proprio brutto qu anto e di quali piaceri imbarazzanti riceverete da cose cli cui non
temevate e meglio di qu anto immaginiate. Sedetevi qui e avres te mai osato parlare in chiesa.
vi n arrerò tutto ciò che dove te sapere. Più di un centinaio Il vos tro corpo, il mio, quelli di noi tutti, sono composti
di Cainiti sono arriva ti e si sono seduti qui ad ascoltare, e di peccato. Non è una cosa di cui vergognarsi; è la realtà dei
ora po trete unirvi a questa orgogliosa tradizione. fa tti. Qualsiasi cosa un umano possa fa re, noi la sappiamo
fa re meglio. Possiamo correre più veloci e vedere al buio.
I}HBBAACCKO Per la maggior parte di noi, i nos tri corpi diventano delle
visioni perfette di ciò che eravamo come esseri umani.
Tutto ha un inizio, ma quella è una storia che non No , non nel mio caso, infa nte, ma io sono una peccatrice
conosco. Però ne conosco la fine e ciò che segue alla fine, particolare. No ! Voi siete una creatura che deve rubare la
quindi, perché non partiamo da lì ? virtù e stimolare il vizio. Bevete sangue e tentate i santi
Q ualcuno vi ha ucciso, infa nte. Qu alcuno ha deciso con i vostri strani e segreti poteri e con il vos tro fasc ino.
che la vostra vita dovesse giungere al termine. Ci sono È la vostra pulizia che mi lascia sempre sorpresa.
tan te giustificazioni per cui un vampiro decida di uccidere Neppure nel mio Clan, i nostri denti crescono così dritti e
un'altra persona, ma l'unica motivazione valida è l'egoismo. diventano tanto bianchi. H o assistito all'Abbraccio, visto
Lo so, perché mi è capitato di fa rlo più di una volta. sva nire il segno del vaiolo e trasformarsi nella pelle liscia
Ciò che è peggio, però, è che dopo avervi ucciso, ha di un bambino, se non ancora più liscia. Una volta, vidi
corrotto il vos tro cadavere, versandovi il suo putrido sangue un ragazzo colpito da un malanno alla corona per cui era
in bocca, vi ha portato via dalla Grazia di Dio e trascinato rimas to calvo come un frate, ma appena ebbe subito la
indietro verso questa palla di fa ngo che chiamiamo Terra. Dannazione, gli spuntarono in tes ta degli adorabili ricci. Di
Vi è stato precluso il Paradiso, infa nte, e in cambio ave te conseguenza era rinato come una bestia lasciva? È proprio
ricevuto un'eternità di sofferenza o di servitù, oppure una ciò che sostengo! Siamo creature fa tte di peccato, ricreate
morte orribile e dolorosa. N on abbiamo idea di cosa accada dalla corruzione di Caino per diffo nderci lentamente ma
una volta che moriamo della Morte Ultima, sappiamo solo cos tantemente ai quattro angoli del mondo.
che quella è la fine. Q uindi non vi prometterò il Paradiso Cos'altro avete notato ? Il cuore , vero ? Triste. N o,
ma, neppure, vi prometterò l'Inferno. il vos tro cuore non batterà più , a meno che non glielo

22
ordiniate o siate totalmente preso dall'e uforia del placare ancora ancora in colpa, esatto? Percepite il grande dolore
la vos tra se te insaziabile. Vedete, le lacrime che ave te per la vostra prima vittima? Oh, lo vedo nei vostri occhi
versato sulla mia gonna? Anche queste sono di sangue, C'è un motivo pe r tutto questo! Per il momento,
quindi fa te attenzione, perché un pianto potrebbe rive- avete ancora un'anima umana come prima di morire.
lare la vostra natura. Imparerete a trattenerle, infante; Vi conforta? Non so se dovrebbe, perché avere ancora
dobbiamo fa rlo tutti, in qualche modo. un'anima umana implica che la si può ancora perdere. E
Ho detto che siete diventato più forte? Gettatevi in quel caso? Cedereste alla Bestia. Vi trasformereste da
da un parapetto. Fatevi scalciare da un cavallo. Anche creatura del peccato a una creatura di distruzione e di
un affondo ben piazzato di un soldato difficilmente vi morte . Vi ritrove rete a uccidere e a mangiare senza alcun
rallenterà. Fate unicamente attenzione al Sole, il giudizio altro pensiero nel cuore o in testa.
di Dio, e al fuoco, il purificatore di Dio, e dai colpi che Vi finge te ritroso, certo, ma lo so che già conoscete
vi staccherebbero la testa dalle spalle. quello che vi sto descrivendo. Lo potete avvertite, vero?
No n importa che l'o rtodoss ia ru ssa soste nga che Si agita so tto i vostri occhi, tes tando i confini della vostra
basti un pale tto per ucc idervi, non è vero . Conficc ate gabbia toracica, come se il vos tro cuore fosse la sua prigione.
un punta di caprifoglio nel petto di un vampiro e l'unica Ribolle nel vos tro sangue, questo odio, la vostra Bestia.
cosa che otterrete sa rà di immobilizza rlo. Qu ando il Non sbagliatevi; essa è sia un alleato che un nemico. Ha
paletto verrà rimosso , egli si rianime rà, probabilmente bisogno che il vos tro corpo sopravviva affinché lo faccia
affamato, fo lle e dec iso a vendicarsi di coloro che lo anch'essa, quindi vi terrà in vita, qualora riusciate a trovare
hanno immobilizzato . un equilibrio con essa. Quando vedete il fu oco e iniziate a
correre prima di rendervene conto, quella è la Bestia che

JLA B ESTIA vi protegge. Quando vi lasciate prendere dall'ira e uccidete


i concorrenti che invadono il vos tro territorio, quella è la
Ma avete ancora la vostra mente umana. Strano, vero? Bes tia che si assicura Ghe abbiate sangue sufficiente per
Tutti i vostri ricordi, le vostre sensazioni e i vostri legami sopravvivere. Non è né bella né gentile ma, dopotutto, a
sono ancora lì. Potreste ancora trovarvi nella cittadina in cui suo modo fa parte della natura. Della vostra natura, in ogni
siete cresciuto, a vivere nella terra di vostro padre. Vi sentite caso, e la natura può essere davvero crudele.

LA BESTIA

23
che mi allontanassi furtiva il più velocemente possibile

CoRTX E CxMxTERx · per condurre una guerra clandes tina contro il Principe
cli Cardiff. Sono stata testimone, con mio grande dolore,
di una generazione di infanti Abbracciati per n essun
A MEZZANOTTE altro scopo che una rapid a sortita e morte per mano
di altri infa nti Abbracciati altrove, allo stesso fine. Vi
('h\ ov unque andrete nel mondo, per quanto n e sappia, dirò tutto ciò nella speranza di prepararvi ma, temo, già
d:1/ troverete dei vampiri. Dov unque troverete dei vam- piango dentro cli me sapendo quale sarà probabilmente
piri, li troverete a praticare le stesse usanze e gli stessi il vos tro fato.
sciocchi passa tempi. Ci incontriamo a coppie o in piccoli Ora dovrò abbassare la voce nella speranza che nes-
gruppi, lo ttiamo dietro le quinte con altri picco li gruppi, suno ci ascolti, sebbene sia imp robabile. Sappiate che ci
complottiamo e pianifichiamo, e ci assicuriamo che sia
sono dei giovani che non hanno acce ttato questa guerra
la nos tra sconfitta, sia quella dei nos tri nemici, possano
infinita come loro unico destino. Essi rifiutano il Diritto
essere una specie di divertimento per gli spe ttatori che
dei Principi e l' autorità degli anziani. Essi attingono la
non sono tocca ti dallo spe ttacolo in corso .
loro fede ei a storie e mitologie osc ure. Si radunano ancora
Qu es to è ciò che chiamiamo società, per quanto
oggi nei luoghi dimenticati o abbandonati di Londra e in
abbia in comune con essa quanto dei ratti che si sca n-
tutto il res to ciel mondo.
nan o sugli avanzi cli un cadavere. Siamo schiera ti per
famiglie, lottiamo per l'affetto, la pro tezione e il potere Non voglio sos tenere che anche voi dobbiate fare
concessoci ei a mos tri che ci sono superiori in età e in fo rza. così, giacché è una morte altrettanto probabile di quella
Discutiamo, pugnaliamo alle spalle e tramiamo. Talvolta che venne pianifica ta per voi alla vos tra creazione.
uccidiamo, ma ques to accade raramente, giacché il primo
caso di Morte Ultima può trasformarsi rapidamente in DISTINZIONI SOCIALI
una spirale inarrestabile di vendetta . N ella maggior parte
I libri, i documenti e i racconti più antichi degli
delle n azioni, cediamo il nos tro diritto a ucciderci tra di
noi a un' autorità suprema. In questa parte ciel mondo, anz iani ci dicono che abb iamo agito sempre in qu es to
tendiamo a chiamare questi capi Principi. Mi è stato detto modo fin da quando Dio cacciò Caino da Noci. Il modo
che, al di fuori della cristianità, detengano altri titoli e, in cui le nos tre men ti attu ali operano come quelle
a volte, modi molto diversi di fa re. degli antichi ci dice questo: per la nos tra specie, il
Ma dovunque ci troverai, scoverai una successione cambiamento è po tenz ialmente imposs ibile. Che io
di mos tri sempre più anziani, individui che hanno visto possa vive re tanto a lungo ei a dimostrare che queste
gli es tremi e le limitazioni dell'eternità . Poveri bas tardi. parole sono fa lse.
Prima o poi, dieci anni eia morto diventeranno ce nto
anni eia morto, a meno che non vi siate fa tto distruggere.
Un centinaio d' anni diventano duecento in un battito
Oh, il diritto cieli' età! Dovreste vedere come reagisco
di ciglia . Per quelli di noi che, come me, non mangiano
quando qu alcuno mi viene a impartire un ordine. T zè!
e bevono alla tavola dell'uomo, gli anni volano via e
lasciano un anziano affamato di altro che sangue e No~, date, però, molto peso alla mia acidità. Nonna
peccato. Lo lasciano affamato di conquiste e di potere, Penne è sempre stata una persona che ha svolto mansioni
come se fosse Dio. umili. Ora sono semplicemente una vecchia che svo lge
mansioni umili.
LA GUERRA DEI PRINCIPI Per alcuni, fo rse addirittura per la maggior parte,
l' età porta con sé un' ovvia e sco ntata patina di rispetta-
In queste notti moderne, in cui i viaggi, le comuni- bilità. È un mond o pericoloso quello in cui siamo stati
cazioni e le meraviglie meccaniche si sviluppano a tale tutti Dannati e, ose rei dire, riu scirvi a sopravvive re a
velocità eia lasc iare le anziane signore come me confuse e lungo è una cosa eia co nsiderare, se non addirittura da
un po' spaventate, si svolge la Guerra dei Principi. Queste
rispe ttare. Qualsiasi vampiro che abbia viss uto an ch e
notti tanto benede tte , ciononos tante , passano senza la
so lo un anno più cli vo i ha qu alcosa da insegnarvi o,
Voce cli Dio (vo~lio dire, se seguite il Papa; dato che ora
perlomeno, c'è qualcosa da imparare dai racconti su di
ne siamo privi). E in queste notti che, i più anziani e i più
loro. Sebben e non abbiate alcun mo tivo per apprezzare
svoglia ti di noi, lottano incessantemente per il territorio,
il potere, la stima e, talvolta , per noia. un mos tro che abbia dece nni o seco li più di vo i, sa rebbe
saggio farg li un ce nno e chinargli il capo, perlomeno
perché avrà delle co noscenze sul come sopravvivere
L~AUDACIA DELLA GIOVENTÙ ch e a vo i manc ano . Qualora fos se dispos to a insegn arle ,
Ho n,ai conosciuto la pace in giove ntù ? È una do- bene, potrebbe guadagnarsi anche il vos tro rispe tto.
manda difficile a cui rispondere ma, perlomeno, nella Se si rifiu ta , bene altrettanto . Po tete attinge re alle sue
mia audace giovinezza n ess un grande Principe richiedeva conoscenze in altri mod i.

24
N ovELLINI ·ANZIANI
Un nove llino è un giov ane , un piccino, un de mone A volte, noi bes tie riusciamo a resistere per tanto
n eo nato ancora fresco della sua sa nguinosa fine. Sie te tempo. Forse anche per sempre, o perlomeno così pare
vo i, mio adora to, an cora so tto l' ala del vos tro sire co n a chi di noi riesce a raggiungere qu es te età impe nsabili.
più cose da imparare di un vitello n eon ato. Un vitello La maggior parte dei vampiri acce tta con riluttanza di
nasce sa perido già come si cammiò.a. Voi lo sapete a definire un altro vampiro che abbia trecento o più anni un
malape n a. O vviamente, sie te pieni di istinti ; la Bes tia anziano, sebbene, come qu alsiasi cosa de lineata dall'e tà,
vi guida ve rso la paura del fu oco e della lu ce solare, e la dimos trazione di grandi po teri è più importante dell'a-
ve rso la necessità di nutrirvi per so pravv ive re. Ciò ch e nagrafe e degli anni trascorsi. Conosco un giovanotto più
il vos tro istinto non vi dice è come con vivere , n otte giovane di me di diversi secoli definito anziano da molti, in
dopo no tte, con la vos tra maledizione. È qui che entra in quanto è migliore di me nel dare sfoggio della sua potenza
gioco il vos tro sire o, se siete fo rtuna to , Nonna Penne. e nel generare un' aria di terrore e autorità. N on si può
Ne lla maggior parte delle co rti ca inite siete solo una dire lo stesso di qu es ta vecchia gallina, invece. A ogni
dis trazione; un non esse re che n on si è an cora meritato modo, un anziano res ta sempre un esse re terrificante, un
n eppure il diritto di farsi chiam are va mpiro. Sco prirete vampiro secolare che ha già ucciso decine o ce ntinaia
che le vos tre n ecess ità sono seconde a qu elle di chiun- di volte. Non pensate neppure per un attimo di essere
q ue altro inco ntrere te, e non c 'è alcuna giu stizia che un' eccezione per loro.
vi sia da ta pe r scont ata.
MATUSALEMME
NEONATI Data la mia età avanza ta e la mia incredibile pazienza,
Qu ando il vos tro sire ne h a av uto abb as tanza di una volta ebbi l'occasione di incontrare un Matusa lemme.
Q ues ti incontri sono sempre spaventosi, con l' aria carica
voi, oppure ha dec iso che ave te impara to tutto ciò
di una paura palpabile. Qu es ti mos tri hanno mille o più
ch e po teva insegn arvi, vi porterà dal suo anziano e, di
anni, e ormai gli res ta ben poco del modo di pensare degli
so lito, d al Principe , libera ndov i fo rmalmente dalla sua
umani. Sono as tuti, antichi e dispos ti a fa re q ualsiasi cosa
tutela. In q uel momento succedono du e cose . Prima,
necessaria per ottenere quello che vogliono. A qu ell 'e tà,
vi ve ngono a ttribuite un migliaio di nu ove libertà.
sono poche le cose che gli possono impedire di soddisfare
Second o, ve nite ge ttato in mezzo ai lupi. Ora, sie te un
i propri desideri. Fate di tutto, mio piccolo cerbiatto,
vampiro a tutti gli effe tti, con le vos tre res pon sabilità e
per ev itare di trovarvi in mezzo tra un Matusalemme e
il vos tro rispe tto. N on co nfo nd etevi, però, perch é pe r
il suo obiettivo. O, peggio ancora, evitate di diventare
molti un va mpiro del gen ere, un infa nte così giovan e
l'ogge tto del desiderio di un Matusalemme. I suoi po teri
come un n eon ato , è ancora sacrificabile. Per molti,
sono impensabili e spesso solo dicerie. Evitate di incro-
nel momento in cui il vos tro sire vi libera, dive nta te
ciarne uno. In caso qu alcuno di essi dovesse incontrarvi,
una nu ova pedina sulla scacchiera e ogni vampiro
scappate più in fretta che potete.
at torno a voi po trebbe sperare di manipolarvi ai suoi
fini. Altrimenti, po trebbe ro semplicemente sperare di
distruggervi e consumarvi per qualsias i terribile mo tivo ANTIDILUVIANI
abbiano in mente. Per ultimi, abbiamo gli Antidiluviani, i Dannati nipoti
del nos tro mitico fo ndatore. Qualora esistessero davvero
ANCILLA (cosa che non sono in grado di affermare) , avrebbero
migliaia di anni. Vivono solo nelle leggende, per quan to
Oh, finalmente un disgraziato a cui pres tare atten - ne sappia, leggende va riega te quan to lo sono i Clan .
zione, vero? Un ancilla è un membro dei Dannati che è Ciascuno di loro, si dice, abbia fo nd ato uno dei tredici
riuscito a rimanere in circolazione per uno o due secoli Clan, per quanto oggi ne possano esistere di più o di meno,
e non è impazzito al punto di dove r esse re abbattuto. Per grazie ad antiche faid e di sangue e tradimenti. Abbiamo
i più giovani di noi potrebbero risultare più accessibili se ntito parlare di altri C lan in altre parti del mondo che
e sani di mente degli an ziani, q uindi vale la pena dargli ge tterebbero al ven to tutta la nos tra conoscenza. A volte
ascolto. I più anziani di noi potrebbero comunque consi- si dice che siano tutti morti. Altre volte che dormano in
derarli sacrificabili ma, dato che sono molto più difficili da eterno, sfiniti dall' età, pronti a risvegliarsi nelle ultime
eliminare, meglio sfruttarli che abusarne. Se hai bisogno notti. Si dice anche che siano svegli e in circolazione,
di fa re bene qualcosa (pres ume un anziano), necessiti di intenti a tirare i nos tri fili, come foss imo burattini di una
un ancilla. N on importa che un saggio ancilla vissuto guerra antica qu anto l'umanità.
così a lungo sappia bene che la cosa migliore da fa re è
passare i suoi doveri a un neonato, di modo da tenere la
sua pe lle al riparo da l fuoco.

25
storpi come vostra nonna Penne, e lì una famiglia di re e

XCLAN ALTK E BHSSK·• sovrani talmente al di sopra di n oi che non riusciamo nep -
pure a vedergli i piedi. La Maledizio ne concede a ciascuna
fa miglia un modo diverso per sopravvivere. Per fa rvi un
{,?osa? H o pro nunciato una parola che non vi è ancora
ulteriore esempio, al mio sangue malede tto è stata conferita
~ chiara , quindi lascia te che ve la spieghi. Tutti noi
la capacità di n ascondersi alla vista in modo tale da n on
rinasciamo in queste notti per capriccio del nostro sire o,
spaventare la preda. La fa miglia dei re e dei sovrani può
forse, per volòntà degli anziani del nostro sire. Come per
gli uomini, come rinasciam o e da chi, o ltre che dove e insinu arvi un ordine nella testa e obbligarvi con la semplice
qu ando, può avere più importanza di un'intera esisten za d i fo rza di volontà a fa re ciò che vi viene impartito. Esiste una
non vita condo tta correttamente. Gran parte della vos tra famiglia di serpenti che vi può indurre ad adorarli con un
eternità è stata segn a ta dalle azioni del vostro sire e dei suoi semplice sorriso e un gesto. C'è anche una famiglia di bestie
predecessori, molto prima che il vostro cuo re battesse per fameliche in grado di do rmire sotto terra e trasformarsi in
la prima volta, per non parlare dell'ultima. Sono pro prio pipistrelli, e la lista no n si ferma qui.
ques ti pecca ti che vi precedono nel segn are le notti che Ques ti sono i C lan . Le questioni dei Clan, e quindi
vi as pettano . Lasciate che vi spieghi. di fa miglia, continu eranno a riempire le vos tre no tti di
preoccupazioni per il resto della vostra non vita. N on po -
tete sfuggire agli impulsi e alle debolezze del vostro C lan ,
Non siete solo l'infa nte del vostro sire. Tristemente, ave- neppure evitare di pagare per i suoi peccati, ma a volte
te generazioni e generazioni di peccatori di c ui rispondere. potete trarre beneficio da i vos tri cugini e fratelli all'interno
Veniamo tutti da una fa miglia, tutti noi, io, voi e la Prin- di una città o al di fuori di essa. Il vos tro C lan rappresenta
cipessa nella sua to rre. Ques te fa miglie, circa tredici in sia le catene che vi puniranno du rante la vos tra dannazione
numero, m anifestano ciasc una di esse la dannazion e a che la libertà e il po tere che deterrete, e la po litica intorno
proprio modo. Qu i abbiamo una fa miglia di contadini alla qu ale dovre te danzare per l'e ternità .
Vos tra nonna è ciò che chiamano una Prodiga, perché
TESTE CORONATE E seguo un Sentiero molto simile alla morale che avevo in
vita. Ci sono altri la cui morale si allinea a quella dei diritti
MENDKCANTK della piccola aristocrazia e dei re, o chi segue dei Sentieri
Siete nati in una fa miglia, con tutto quello che ne che prediligono la conoscenza sopra ogni altra cosa. Cono-
consegue, giusto? Quindi, morirete all'interno di un Clan e, sco un barbaro Gangrel di età considerevole che agisce, e
dal C lan, derivano secoli di pesanti prove e peccati, come addirittura prospera , seguendo un Sentiero che fa pace con
già vi ho detto. In generale, consideriamo i Clan Alti o la Bes tia anziché tenerla a freno. H o visto con i miei occhi
Bassi, a seconda di chi sia al comando di una città, quale che funziona, anche se non riesco a capire come. Esistono
sia la loro storia, chi abbia commesso i maggiori torti e sia Sentieri oscuri, e altri praticati da persone di culture così
sta to colto a commetterli nella sto ria recente. lontane da tutto ciò che conosco da sembrare aliene, ma
dobbiamo fare attenzione a cosa etichettiamo come m al-
Un Alto Clan ha voce nella socie tà, nella chiesa e,
vagio quando si tratta di sopravvivere alla no tte. Il male
soprattu tto, alla Corte del Principe . Gli sono conferiti dei
è altamente soggettivo quando si tratta di una cultura di
diritti senza che se li sia meritati. I suoi membri godono di
assassini e, a volte, qualsiasi cosa ti aiuti a resistere un' altra
privilegi solo in virtù del fatto di essere stati uccisi da una
notte vale qualsiasi prezzo da pagare.
specifica discendenza. Per i Bassi Clan è invece diverso.
Per quanto riuscissimo a trovare una collocazione come
individui e non si trattasse di qualche posto misero e
lurido, il nostro Clan nel suo insieme partirebbe sempre
dal fo ndo, calpestato da tutti coloro che vogliono salire
LE TRADKZKONK
i vostro sire vi h a detto che ci sono delle leggi che no n
la scala sociale.
Di solito, il considerare q ualcuno Alto o Basso diventa
l possono essere infrante, vero? Bene. Venite con me e vi
parlerò delle nostre leggi, ciò che chiamiamo Tradizioni. Per
una tradizione dell'area. Qui a Londra abbiamo da tempo la maggior parte dei vampiri si tratta di cose ripe tutevi dal
il C lan Ventrue al comando, grazie ai Romani. Grazie ai vostro sire qualche volta e poi ricordate soltanto quando
Celti, il mio Clan Nosferatu è da tempo considerato un le si violano. È per questo motivo che molti vampiri non
Basso Clan. Penso che anche se foss i incoronata Principessa sopravvivono al primo decennio. Voi siete invece fortunato,
dom ani e la città si riempisse dei miei infan ti; saremmo perché Nonna Penne non solo vi dirà quali siano, ma an -
comunque un Basso Clan perché a Lond ra è così da tanto che perché esse siano fatte così. Ciò vi darà un vantaggio
te mpo. e, quando fissare il paletto dello Sceriffo nel mezzo di un
Non esiste una verità universale in merito a chi siano processo implica che vogliono seppellirvi, è bene avere a
gli A lti e chi i Bassi Clan. La situ azione varia di regione in disposizione ogni sorta di vantaggio.
regione ma, in definitiva, è la Corte di una città a deter- Guardate qui, tesoro, nella mia modesta libreria, ci
minare quali C lan abbiano un'alta posizione e rile vanza e sono le parole di Caino e di altri, trascritte da decine di
quali no. Mi è stato detto che la cosa potrebbe cambiare in mani diverse. Queste sono le Tradizioni ma, mi chiedo,
un battito di ciglia, qualora una Corte venisse to talmente quali saranno quelle corrette?
distrutta, ma non l'ho mai visto accadere di persona, né
ho mai conosciuto qualcuno che vi avesse assistito diret-
tamente. Fatto sta che tendono a esserci delle motivazioni Ln PruMA T AAoxzxoNE:
affinché gli A lti e i Bassi siano ciò che sono, e ciasc una
città ha le proprie giustificazioni per tali posizioni.
L~ALLEANZA
"Il vostro sangue vi rende la mia genia, modellata a mia
K SENTKERK immagine. La mia maledizione è anche la vostra e tale è la mia
salvezza. Mi ergo innanzi e sopra di voi come dio-reggente. lo
Lo so , tesorino, vedo la tristezza nei vostri occhi sono la via, le mie Tradizioni la mia alleanza. Rinunciate a me e
mentre assimilate ciò che vi ho detto. Tutta questa dan- Rinunciate a ogni speranza. " Così parlò Caino.
nazione, il peccato e gli omicidi che vi circondano, e vi
- Traduzioni de Il Dio-Reggente
starete chiedendo: "come farò a non impazzire in tutto
ciò?" Allora, lasciate che Nonna Penne vi dia un po' di Il sangue del Traditore scom dentro di voi, trasformandovi
speranza. Sebbene la maggior parte dei Dannati ceda e si a Sua immagine. Siete maledetti ed è solo tramite l'obbedienza
bruci all'incirca nel giro dei primi dieci anni, alcuni di noi che sopravvivrete. Siete la genia del Traditore e siete vincolati a
riescono a restare aggrappati a ciò che erano o a q uello queste, che per voi sono le leggi di Dio.
che, un giorno, sperano di diventare. Troviamo una specie - ti Qaanoon, raccolto da Duras il Daco.
di m appa spirituale che ci guid a lontano dalla Bes tia e Tutti abbiamo bisogno di sapere da dove venivamo,
dall'oblio che prome tte. Queste mappe sono stre ttame nte giusto? Questa Tradizione, più di ogni altra, determina da
personali, ma si segu ono certe scuole di pensiero con le dove veniamo e chi de tenga il potere ogni no tte che passa.
rispettive linee guid a per rende re il vampiro più scaltro Nella mia parte del mondo è risaputo che Caino, il primo
o, perlome no, più mo rale. N o i le chiamiamo Sentieri, e assass ino, fu anche il primo di noi, e sia t utto il po tere
variano dal familiare all'inco ncepibile. oltre che tutte le maledizioni so no trasmesse direttamente
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dit, mais duc della città di Penna, titre donné par le pape Clément
VII, comme un acheminement au titre de grand-duc de Toscane.
De Laurent sont descendus le Brutus florentin, Lorenzino qui tua
le duc Alexandre; Cosme, le premier grand-duc, et tous les
souverains de la Toscane jusqu’en 1737, époque à laquelle s’éteignit
la maison.
Mais aucune de ces deux branches, la branche Cosme et la
branche Laurent, ne règnent en ligne droite, jusqu’au moment où la
Toscane, asservie par le père de Marie de Médicis, a vu ses grands-
ducs se succédant naturellement. Ainsi, Alexandre de Médicis, celui
qui eut le titre de duc della città di Penna, et qui fut assassiné par
Lorenzino, était fils du duc d’Urbin, père de Catherine, et d’une
esclave mauresque. Aussi Lorenzino, fils légitime de Laurent, avait-il
doublement le droit de tuer Alexandre, et comme usurpateur dans sa
maison, et comme oppresseur de la ville. Quelques historiens
croient même qu’Alexandre était fils de Clément VII. Ce qui fit
reconnaître ce bâtard pour chef de la république et de la famille
Médicis, fut son mariage avec Marguerite d’Autriche, fille naturelle
de Charles-Quint.
François Médicis, l’époux de Bianca Capello, accepta pour son
fils, un enfant du peuple acheté par cette célèbre Vénitienne, et,
chose étrange, Ferdinand en succédant à François, maintint cet
enfant supposé dans ses droits. Cet enfant, nommé don Antoine de
Médicis, fut considéré pendant quatre règnes comme étant de la
famille, il se concilia l’affection de chacun, rendit d’importants
services à la famille, et fut universellement regretté.
Presque tous les premiers Médicis eurent des enfants naturels,
dont le sort a toujours été brillant. Ainsi, le cardinal Jules de Médicis,
qui fut pape sous le nom de Clément VII, était fils illégitime de Julien
Ier. Le cardinal Hippolyte de Médicis était également un bâtard, peu
s’en fallut qu’il ne devînt pape, et chef de la famille.
Quelques faiseurs d’anecdotes veulent que le duc d’Urbin, père
de Catherine, lui ait dit: A figlia d’inganno non manca mai figlioanza
(une fille d’esprit sait toujours avoir des enfants), à propos d’un
certain défaut de conformation dont était atteint Henri, second fils de
François Ier, son prétendu. Or, Laurent II de Médicis, père de
Catherine, qui avait épousé en 1518, en secondes noces, Madeleine
de la Tour-d’Auvergne, mourut le 28 avril 1519, quelques jours après
sa femme, dont la mort fut causée par l’accouchement de sa fille
Catherine. Catherine fut donc orpheline de père et de mère aussitôt
qu’elle vit le jour. De là, les étranges aventures de son enfance
mêlée aux débats sanglants des Florentins, qui voulaient reconquérir
leur liberté, contre les Médicis qui voulaient régner sur Florence et
se conduisaient avec tant de circonspection, que le père de
Catherine portait le titre de duc d’Urbin. A la mort de Laurent, père
de Catherine, le chef légitime de la maison de Médicis, était le pape
Léon X, qui fit gouverner Florence par ce fils illégitime de Julien,
Jules de Médicis, alors cardinal. Léon X était le grand-oncle de
Catherine, et ce cardinal Jules, qui fut Clément VII, n’était son oncle
que de la main gauche. C’est ce qui fit si plaisamment nommer ce
pape par Brantôme, un oncle en Notre-Dame. Ce fut pendant le
siége de Florence, entrepris par les Médicis pour y rentrer, que le
parti républicain, non content d’avoir enfermé Catherine, âgée de
neuf ans, dans un couvent après l’avoir dépouillée de tous ses
biens, voulut l’exposer entre deux créneaux au feu de l’artillerie, sur
la proposition d’un nommé Baptiste Cei. Bernard Castiglione alla
plus loin dans un conseil tenu pour aviser à terminer les affaires, il
fut d’avis que, loin de remettre Catherine au pape qui la
redemandait, il fallait la livrer aux soldats pour la déshonorer. On voit
que toutes les révolutions populaires se ressemblent. La politique de
Catherine qui favorisait tant le pouvoir royal, pouvait avoir été
conseillée par de telles scènes, qu’une Italienne de neuf ans ne
pouvait pas ignorer.
L’élévation d’Alexandre de Médicis, à laquelle le bâtard Clément
VII contribua tant, eut sans doute pour principe son illégitimité
même, et l’amour de Charles-Quint pour sa fameuse bâtarde
Marguerite. Ainsi le pape et l’empereur furent inspirés par le même
sentiment. A cette époque, Venise avait le commerce du monde,
Rome en avait le gouvernement moral; l’Italie régnait encore par les
poëtes, par les généraux, par les hommes d’État nés chez elle. Dans
aucun temps on ne vit dans un pays une si curieuse, une si
abondante réunion d’hommes de génie. Il y en eut tant alors, que les
moindres princes étaient des hommes supérieurs. L’Italie crevait de
talent, d’audace, de science, de poésie, de richesse, de galanterie,
quoique déchirée par de continuelles guerres intestines, et
quoiqu’elle fût le rendez-vous de tous les conquérants qui se
disputaient ses plus belles contrées. Quand les hommes sont si
forts, ils ne craignent pas d’avouer leur faiblesse. De là, sans doute
cet âge d’or des bâtards. Il faut d’ailleurs rendre cette justice aux
enfants illégitimes de la maison de Médicis, qu’ils étaient ardents
pour la gloire et l’augmentation de biens et de pouvoir de cette
famille. Aussi dès que le duc della città di Penna, le fils de la
Mauresque, fut installé comme tyran de Florence, épousa-t-il l’intérêt
du pape Clément VII, pour la fille de Laurent II, alors âgée de onze
ans.
Quand on étudie la marche des affaires et celle des hommes
dans ce curieux seizième siècle, on ne doit jamais oublier que la
politique eut alors pour élément une perpétuelle finesse qui
détruisait, chez tous les caractères, cette allure droite, cette carrure
que l’imagination exige des personnages éminents. Là, surtout, est
l’absolution de Catherine. Cette observation fait justice de toutes les
accusations banales et folles des écrivains de la Réformation. Ce fut
le plus bel âge de cette politique dont le code a été écrit par
Machiavel comme par Spinosa, par Hobbes comme par
Montesquieu, car le dialogue de Sylla et d’Eucrate contient la vraie
pensée de Montesquieu, que ses liaisons avec le parti
encyclopédique ne lui permettaient pas de développer autrement.
Ces principes sont aujourd’hui la morale secrète de tous les cabinets
où se trament les plans de quelque vaste domination. En France,
nous avons blâmé Napoléon quand il faisait usage de ce génie
italien qu’il avait in cute, et dont les combinaisons n’ont pas toujours
réussi; mais Charles-Quint, Catherine, Philippe II, Jules II, ne se
seraient pas conduits autrement que lui dans l’affaire d’Espagne.
Dans le temps où naquit Catherine, l’histoire, si elle était rapportée
au point de vue de la probité, paraîtrait un roman impossible.
Charles-Quint, obligé de soutenir le catholicisme en présence des
attaques de Luther, qui menaçait le Trône en menaçant la Tiare,
laisse faire le siége de Rome et tient le pape Clément VII en prison.
Ce même Clément VII, qui n’a pas d’ennemi plus cruel que Charles-
Quint, lui fait la cour pour pouvoir placer Alexandre de Médicis à
Florence, et Charles-Quint donne sa fille à ce bâtard. Aussitôt établi,
Alexandre, de concert avec Clément, essaye de nuire à Charles-
Quint, en s’alliant à François Ier, au moyen de Catherine de Médicis,
et tous deux lui promettent de l’aider à reconquérir l’Italie. Lorenzino
de Médicis se fait le compagnon de débauche et le complaisant du
duc Alexandre, pour pouvoir le tuer. Philippe Strozzi, l’une des plus
grandes âmes de ce temps, eut ce meurtre dans une telle estime,
qu’il jura que chacun de ses fils épouserait une des filles du
meurtrier, et chaque fils accomplit religieusement la promesse du
père, quand chacun d’eux, protégé par Catherine, pouvait faire de
brillantes alliances, car l’un fut l’émule de Doria, l’autre maréchal de
France. Cosme de Médicis, le successeur d’Alexandre, avec lequel il
n’avait aucune parenté, vengea la mort de ce tyran de la façon la
plus cruelle, et avec une persistance de douze années, pendant
lesquelles sa haine fut toujours aussi vivace contre des gens qui lui
avaient, en définitif, donné le pouvoir. Il avait dix-huit ans au moment
où il fut appelé à la souveraineté; son premier acte fut de faire
déclarer nuls les droits des fils légitimes d’Alexandre, tout en
vengeant Alexandre!... Charles-Quint confirma l’exhérédation de son
petit-fils, et reconnut Cosme à la place du fils d’Alexandre. Placé sur
le trône par le cardinal Cibo, Cosme l’exila sur-le-champ. Aussi le
cardinal Cibo accusa-t-il aussitôt sa créature, ce Cosme, qui fut le
premier grand-duc, d’avoir voulu faire empoisonner le fils
d’Alexandre. Ce grand-duc, jaloux de sa puissance autant que
Charles-Quint l’était de la sienne, de même que l’empereur, abdiqua
en faveur de son fils François, après avoir fait tuer son autre fils, don
Garcias, pour venger la mort du cardinal Jean de Médicis, que
Garcias avait assassiné. Cosme Ier et son fils François, qui auraient
dû être dévoués corps et âme à la maison de France, la seule
puissance qui pût les appuyer, furent les valets de Charles-Quint et
de Philippe II, et par conséquent les ennemis secrets, lâches et
perfides de Catherine de Médicis, l’une des gloires de leur maison.
Tels sont les principaux traits contradictoires et illogiques, les
fourberies, les noires intrigues de la seule maison de Médicis. Par
cette esquisse, on peut juger des autres princes de l’Italie et de
l’Europe? Tous les envoyés de Cosme Ier à la cour de France eurent
dans leurs instructions secrètes l’ordre d’empoisonner Strozzi, le
parent de la reine Catherine, quand il s’y trouvait. Charles-Quint fit
assassiner trois ambassadeurs de François Ier.
Ce fut au commencement du mois d’octobre 1533, que le duc
della città di Penna partit de Florence pour Livourne, accompagné
de l’unique héritière de Laurent II, Catherine de Médicis. Le duc et la
princesse de Florence, car tel était le titre sous lequel cette jeune
fille, alors âgée de quatorze ans, fut désignée, quittèrent la ville,
entourés par une troupe considérable de serviteurs, d’officiers, de
secrétaires, précédés de gens d’armes et suivis d’une escorte de
cavaliers. La jeune princesse ne savait encore rien de sa destinée, si
ce n’est que le pape allait avoir à Livourne une entrevue avec le duc
Alexandre; mais son oncle, Philippe Strozzi, lui révéla bientôt l’avenir
auquel elle était promise.
Philippe Strozzi avait épousé Clarisse de Médicis, sœur
consanguine de Laurent de Médicis, duc d’Urbin, père de Catherine;
mais ce mariage, fait autant pour convertir à la cause des Médicis un
des plus fermes appuis du parti populaire que pour ménager le
rappel des Médicis, alors bannis, ne fit jamais varier ce rude
champion, qui fut persécuté par son parti pour l’avoir conclu. Malgré
les apparents changements de sa conduite, un peu dominée par
cette alliance, il resta fidèle au parti populaire, et se déclara contre
les Médicis dès qu’il eut pressenti leur dessein d’asservir Florence.
Ce grand homme résista même à l’offre d’une principauté que lui fit
Léon X. Philippe Strozzi se trouvait en ce moment victime de la
politique des Médicis, si vacillante dans les moyens, mais si fixe
dans son but. Après avoir partagé les malheurs de la captivité de
Clément VII, quand, surpris par les Colonne, il s’était réfugié dans le
château Saint-Ange, il fut livré par Clément comme otage et
emmené à Naples. Comme le pape, une fois libre, tomba rudement
sur ses ennemis, Strozzi faillit perdre la vie, et fut obligé de donner
une somme énorme pour sortir de la prison où il était étroitement
gardé. Quand il se vit libre, il eut, par une inspiration de la bonhomie
naturelle à l’honnête homme, la simplicité de se présenter à Clément
VII, qui s’était peut-être flatté de s’en être débarrassé. Le pape
devait tellement rougir de sa conduite, qu’il fit à Strozzi le plus
mauvais accueil. Strozzi avait ainsi commencé très-jeune
l’apprentissage de la vie malheureuse de l’homme probe en
politique, dont la conscience ne se prête point aux caprices des
événements; dont les actions ne plaisent qu’à la vertu, qui se trouve
alors persécuté par tous: par le peuple, en s’opposant à ses
passions aveugles, par le pouvoir, en s’opposant à ses usurpations.
La vie de ces grands citoyens est un martyre dans lequel ils ne sont
soutenus que par la forte voix de leur conscience et par un héroïque
sentiment du devoir social, qui leur dicte en toutes choses leur
conduite. Il y eut beaucoup de ces hommes dans la république de
Florence, tous aussi grands que Strozzi, et aussi complets que leurs
adversaires du parti Médicis, quoique vaincus par leur ruse
florentine. Qu’y a-t-il de plus digne d’admiration dans la conjuration
des Pazzi, que la conduite du chef de cette maison, dont le
commerce était immense, et qui règle tous ses comptes avec l’Asie,
le Levant et l’Europe avant d’exécuter ce vaste dessein, afin que s’il
succombait, ses correspondants n’eussent rien à perdre. Aussi
l’histoire de l’établissement de la maison de Médicis du quatorzième
au quinzième siècle est-elle une des plus belles qui restent à écrire,
encore que de grands génies y aient mis les mains. Ce n’est pas
l’histoire d’une république, ni d’une société, ni d’une civilisation
particulière, c’est l’histoire de l’homme politique, et l’histoire éternelle
de la Politique, celle des usurpateurs et des conquérants. Revenu à
Florence, Philippe Strozzi y rétablit l’ancienne forme de
gouvernement, et en fit sortir Hippolyte de Médicis, autre bâtard, et
cet Alexandre avec lequel il marchait en ce moment. Il fut alors
effrayé de l’inconstance du peuple; et comme il redoutait la
vengeance de Clément VII, il alla surveiller une immense maison de
commerce qu’il avait à Lyon, et qui correspondait avec des
banquiers à lui à Venise, à Rome, en France et en Espagne. Chose
étrange! ces hommes qui supportaient le poids des affaires
publiques et celui d’une lutte constante avec les Médicis, sans
compter leurs débats avec leur propre parti, soutenaient aussi le
fardeau du commerce et de ses spéculations, celui de la banque et
de ses complications, que l’excessive multiplicité des monnaies et
leurs falsifications rendaient bien plus difficile alors qu’aujourd’hui.
(Le nom de banquier vient du banc sur lequel ils siégeaient, et qui
leur servait à faire sonner les pièces d’or et d’argent.) Philippe trouva
dans la mort de sa femme, qu’il adorait, le prétexte à donner aux
exigences du parti républicain, dont la police devient dans toutes les
républiques d’autant plus terrible, que tout le monde se fait espion
au nom de la liberté qui justifie tout. Philippe n’était revenu dans
Florence qu’au moment où Florence fut obligée d’accepter le joug
d’Alexandre; mais il était allé voir auparavant le pape Clément VII,
dont les affaires étaient en assez bon état pour que ses dispositions
à son égard fussent changées. Au moment de triompher, les Médicis
avaient tant besoin d’un homme tel que Strozzi, ne fût-ce que pour
ménager l’avénement d’Alexandre, que Clément sut le décider à
siéger dans les conseils du bâtard qui allait commencer l’oppression
de la ville, et Philippe avait accepté le diplôme de sénateur. Mais
depuis deux ans et demi, de même que Sénèque et Burrhus auprès
de Néron, il avait observé les commencements de la tyrannie. Il se
voyait en ce moment en butte à tant de méfiance de la part du
peuple, et si suspect aux Médicis auxquels il résistait, qu’il prévoyait
en ce moment une catastrophe. Aussi, dès qu’il apprit du duc
Alexandre la négociation du mariage de Catherine avec un fils de
France, dont la conclusion allait peut-être avoir lieu à Livourne, où
les négociateurs s’étaient donné rendez-vous, forma-t-il le projet de
passer en France et de s’attacher à la fortune de sa nièce, à laquelle
il fallait un tuteur. Alexandre, enchanté de se débarrasser d’un
homme si peu conciliant dans les affaires de Florence, appuya cette
résolution qui lui épargnait un meurtre, et donna le conseil à Strozzi
de se mettre à la tête de la maison de Catherine. En effet, pour
éblouir la cour de France, les Médicis avaient composé brillamment
la suite de celle qu’ils nommaient fort indûment la princesse de
Florence, et qui s’appelait aussi la petite duchesse d’Urbin. Le
cortége, à la tête duquel marchaient le duc Alexandre, Catherine et
Strozzi, se composait de plus de mille personnes, sans compter
l’escorte et les serviteurs; et quand la queue était à la porte de
Florence, la tête dépassait déjà le premier village, hors la ville, où se
tresse aujourd’hui la paille des chapeaux. On commençait à savoir
dans le peuple que Catherine allait épouser un fils de François Ier;
mais ce n’était encore qu’une rumeur qui prit de la consistance aux
yeux de la Toscane par cette marche triomphale de Florence à
Livourne. D’après les préparatifs qu’elle nécessitait, Catherine se
doutait qu’il était question de son mariage, et son oncle lui révéla les
projets avortés de son ambitieuse maison, qui avait voulu pour elle
la main du Dauphin. Le duc Alexandre espérait encore que le duc
d’Albany réussirait à faire changer la résolution du roi de France, qui,
tout en voulant acheter l’appui des Médicis en Italie, ne voulait leur
abandonner que le duc d’Orléans. Cette petitesse fit perdre l’Italie à
la France et n’empêcha point que Catherine fût reine.
Ce duc d’Albany, fils d’Alexandre Stuart, frère de Jacques III, roi
d’Écosse, avait épousé Anne de la Tour-de-Boulogne, sœur de
Madeleine de la Tour-de-Boulogne, mère de Catherine; il se trouvait
ainsi son oncle maternel. C’est par sa mère que Catherine était si
riche et alliée à tant de familles; car, chose étrange! Diane de
Poitiers, sa rivale, était aussi sa cousine. Jean de Poitiers, père de
Diane, avait pour mère Jeanne de la Tour-de-Boulogne, tante de la
duchesse d’Urbin. Catherine fut également parente de Marie Stuart,
sa belle-fille.
Catherine sut alors que sa dot en argent serait de cent mille
ducats. Le ducat était une pièce d’or de la dimension d’un de nos
anciens louis, mais moitié moins épaisse. Ainsi cent mille ducats de
ce temps représentent environ, en tenant compte de la haute valeur
de l’or, six millions d’aujourd’hui, le ducat actuel valant presque
douze francs. On peut juger de l’importance de la maison de banque
que Philippe Strozzi avait à Lyon, puisque ce fut son facteur en cette
ville qui délivra ces douze cent mille livres en or. Les comtés
d’Auvergne et de Lauraguais devaient en outre être apportés en dot
par Catherine, à qui le pape Clément faisait cadeau de cent mille
autres ducats en bijoux, pierres précieuses et autres cadeaux de
noces, auxquels le duc Alexandre contribuait.
En arrivant à Livourne, Catherine, encore si jeune, dut être flattée
de la magnificence excessive que le pape Clément, son oncle en
Notre-Dame, alors chef de la maison de Médicis, déploya pour
écraser la cour de France. Il était arrivé déjà dans une de ses
galères, entièrement tapissée de satin cramoisi, garnie de crépines
d’or, et couverte d’une tente en drap d’or. Cette galère, dont la
décoration coûta près de vingt mille ducats, contenait plusieurs
chambres destinées à la future de Henri de France, toutes meublées
des plus riches curiosités que les Médicis avaient pu rassembler.
Les rameurs vêtus magnifiquement et l’équipage avaient pour
capitaine un prieur de l’Ordre des Chevaliers de Rhodes. La maison
du pape était dans trois autres galères. Les galères du duc d’Albany,
à l’ancre auprès de celles de Clément VII, formaient avec elles une
flottille assez respectable. Le duc Alexandre présenta les officiers de
la maison de Catherine au pape, avec lequel il eut une conférence
secrète dans laquelle il lui présenta vraisemblablement le comte
Sébastien Montécuculli qui venait de quitter, un peu brusquement,
dit-on, le service de l’empereur et ses deux généraux Antoine de
Lèves et Ferdinand de Gonzague. Y eut-il entre les deux bâtards,
Jules et Alexandre, une préméditation de rendre le duc d’Orléans
Dauphin? Quelle fut la récompense promise au comte Sébastien
Montécuculli qui, avant de se mettre au service de Charles-Quint,
avait étudié la médecine? L’histoire est muette à ce sujet. Nous
allons voir d’ailleurs de quels nuages ce fait est enveloppé. Cette
obscurité est telle que récemment de graves et consciencieux
historiens ont admis l’innocence de Montécuculli.
Catherine apprit alors officiellement de la bouche du pape
l’alliance à laquelle elle était réservée. Le duc d’Albany n’avait pu
que maintenir, et à grand’peine, le roi de France dans sa promesse
de donner à Catherine la main de son second fils. Aussi l’impatience
de Clément fut-elle si grande, il eut une telle peur de trouver ses
projets renversés soit par quelque intrigue de l’empereur, soit par le
dédain de la France, où les grands du royaume voyaient ce mariage
de mauvais œil, qu’il s’embarqua sur-le-champ et se dirigea vers
Marseille. Il y arriva vers la fin de ce mois d’octobre 1533. Malgré
ses richesses, la maison de Médicis fut éclipsée par la maison de
France. Pour montrer jusqu’où ces banquiers poussèrent la
magnificence, le douzain mis dans la bourse de mariage par le pape,
fut composé de médailles d’or d’une importance historique
incalculable, car elles étaient alors uniques. Mais François Ier, qui
aimait l’éclat et les fêtes, se distingua dans cette circonstance. Les
noces de Henri de Valois et de Catherine durèrent trente-quatre
jours. Il est entièrement inutile de répéter les détails connus dans
toutes les histoires de Provence et de Marseille, à propos de cette
illustre entrevue du pape et du roi de France, qui fut signalée par la
plaisanterie du duc d’Albany sur l’obligation de faire maigre;
quiproquo comique dont a parlé Brantôme, dont se régala beaucoup
la cour et qui montre le ton des mœurs à cette époque. Quoique
Henri de Valois n’eût que vingt jours de plus que Catherine de
Médicis, le pape exigea que ces deux enfants consommassent le
mariage, le jour même de sa célébration, tant il craignit les
subterfuges de la politique et les ruses en usage à cette époque.
Clément, qui, dit l’histoire, voulut avoir des preuves de la
consommation, resta trente-quatre jours exprès à Marseille, en
espérant que sa jeune parente en offrirait des preuves visibles; car,
à quatorze ans, Catherine était nubile. Ce fut, sans doute, en
interrogeant la nouvelle mariée avant son départ, qu’il lui dit pour la
consoler ces fameuses paroles attribuées au père de Catherine: A
figlia d’inganno, non manca mai la figliuolanza. A fille d’esprit, jamais
la postérité ne manque.
Les plus étranges conjectures ont été faites sur la stérilité de
Catherine, qui dura dix ans. Peu de personnes savent aujourd’hui
que plusieurs traités de médecine contiennent, relativement à cette
particularité des suppositions tellement indécentes qu’elles ne
peuvent plus être racontées. On peut d’ailleurs lire Bayle, à l’article
Fernel. Ceci donne la mesure des étranges calomnies qui pèsent
encore sur cette reine dont toutes les actions ont été travesties. La
faute de sa stérilité venait uniquement de Henri II. Il eût suffi de
remarquer que par un temps où nul prince ne se gênait pour avoir
des bâtards, Diane de Poitiers, beaucoup plus favorisée que la
femme légitime, n’eut pas d’enfants. Il n’y a rien de plus connu, en
médecine chirurgicale, que le défaut de conformation de Henri II,
expliqué d’ailleurs par la plaisanterie des dames de la cour qui
pouvaient le faire abbé de Saint-Victor, dans un temps où la langue
française avait les mêmes priviléges que la langue latine. Dès que le
prince se fut soumis à l’opération, Catherine eut onze grossesses et
dix enfants. Il est heureux pour la France que Henri II ait tardé. S’il
avait eu des enfants de Diane, la politique se serait étrangement
compliquée. Quand cette opération se fit, la duchesse de Valentinois
était arrivée à la seconde jeunesse des femmes. Cette seule
remarque prouve que l’histoire de Catherine de Médicis est à faire
en entier; et que, selon un mot très-profond de Napoléon, l’histoire
de France doit n’avoir qu’un volume ou en avoir mille.
Le séjour à Marseille du pape Clément VII, quand on compare la
conduite de Charles-Quint à celle du roi de France, donne une
immense supériorité au Roi sur l’Empereur, comme en toute chose,
d’ailleurs. Voici le résumé succinct de cette entrevue dû à un
contemporain.

«Sa Saincteté le pape, après avoir esté conduite jusques


au palaiz que j’ai dit luy avoir esté préparé par delà le port,
chacun se retira en son quartier, jusques au lendemain que
sa dicte Sainteté se prépara pour faire son entrée. Laquelle
fut faite en fort grande somptuosité et magnificence, luy
estant assis sur une chaire portée sur les espaulles de deux
hommes, et en ses habits pontificaux, hormis la tyare,
marchant devant lui une haquenée blanche sur laquelle
reposoit le sacrement de l’autel, et estoit ladite haquenée
conduitte par deux hommes à pied en fort bon équipage
avecque des resnes de soye blanche. Puis après, marchoient
tous les cardinaux en leurs habits montez sur leurs mulles
pontificales, et madame la duchesse d’Urbin en grande
magnificence, accompagnée d’un grand nombre de dames et
de gentilshommes, tant de France que d’Italie. En ceste
compagnie étant le Père Saint au lieu préparé pour son logis,
chacun se retira; et tout ce, fut ordonné, et conduit sans nul
désordre ny tumulte. Or ce pendant que le pape faisoit son
entrée, le Roy passa l’eau dans une frégate, et alla loger au
lieu dont le pape estoit party, pour de ce lieu le lendemain
venir faire l’obéissance au Père Saint, comme Roy très-
chrestien. . . . .
«Estant le Roy préparé partit pour venir au palaiz où estoit
le pape, accompagné des princes de son sang, comme
monseigneur le duc de Vendosmois (père du vidame de
Chartres), le comte de Sainct-Pol, messieurs de Montpensier
et de La Roche-sur-Yon, le duc de Nemours, frère du duc de
Savoye, lequel mourut audit lieu, le duc d’Albany et plusieurs
autres, tant comtes, barons que seigneurs, estant toujours
près du Roy le seigneur de Montmorency, son grand maître.
Estant le Roy arrivé au palaiz, fut reçu par le pape et tout le
collége des cardinaux, assemblés en consistoire, fort
humainement. Ce faict, chacun se retira au lieu à luy
ordonné, et le Roy mena avec luy plusieurs cardinaux pour
les festoyer, et entre autres le cardinal de Médicis, neveu du
pape, homme fort magnifique et bien accompagné. Au
lendemain, ceux ordonnés par Sa Saincteté et par le Roy
commencèrent à s’assembler pour traiter des choses pour
lesquelles l’entrevue se faisoit. Premièrement fut traisté du
faict de la foy, et fut prêchée une bulle pour repprimer les
Héresies et empescher que les choses ne vinssent en plus
grande combustion qu’elles n’estoient. Puis fut conclud le
mariage du duc d’Orléans, second fils du Roy, avec Catherine
de Médicis, duchesse d’Urbin, nièce de Sa Saincteté, avec
les conditions telles ou semblables que celles qui avoient été
proposées autrefois au duc d’Albany. Le dict mariage fut
consommé en grande magnificence et les espousa nostre
Saint-Père (italianisme qui ne s’est pas établi dans la langue.
On disait alors en France comme en Italie, un tel a marié la
une telle, pour dire l’a épousée). Ce mariage ainsi
consommé, le Saint-Père tint un consistoire auquel il créa
quatre cardinaux à la dévocion du Roy, scavoir: le cardinal Le
Veneur, devant évesque de Lisieux et grand aumosnier, le
cardinal de Boulogne de la maison de la Chambre, frère
maternel du duc d’Albany, le cardinal de Châtillon de la
maison de Colligny, nepveu du sire de Montmorency, le
cardinal de Givry.»

Quand Strozzi délivra la dot en présence de la cour, il aperçut un


peu d’étonnement chez les seigneurs français, ils dirent assez haut
que c’était peu de chose pour une mésalliance (qu’auraient-ils dit
aujourd’hui?). Le cardinal Hippolyte répondit alors: «—Vous êtes
donc mal instruits des secrets de votre Roy, Sa Sainteté s’oblige à
donner à la France trois perles d’une valeur inestimable: Gênes,
Milan et Naples.» Le pape laissa le comte Sébastien Montécuculli se
présenter lui-même à la cour de France, où il offrit ses services en
se plaignant d’Antoine de Lèves et de Ferdinand de Gonzague, ce
qui fut cause qu’on l’accepta. Montécuculli ne fit point partie de la
maison de Catherine qui fut entièrement composée de Français et
de Françaises; car, par une loi de la monarchie dont l’exécution fut
vue par le pape avec le plus grand plaisir, Catherine fut naturalisée
Française avant le mariage, par lettres-patentes. Montécuculli,
comme Espagnol, fut attaché d’abord à la maison de la reine, sœur
de Charles-Quint. Puis il passa quelque temps après au service du
Dauphin en qualité d’échanson.
La duchesse d’Orléans se vit entièrement perdue à la cour de
François Ier. Son jeune mari s’était épris de Diane de Poitiers, qui
certes, comme naissance, pouvait rivaliser Catherine, et se trouvait
plus grande dame qu’elle. La fille des Médicis était primée par la
reine Éléonor, sœur de Charles-Quint, et par la duchesse
d’Étampes, que son mariage avec le chef de la maison de Brosse
rendait une des femmes les plus puissantes et les mieux titrées de
France. Sa tante la duchesse d’Albany, la reine de Navarre, la
duchesse de Guise, la duchesse de Vendôme, la Connétable,
plusieurs autres femmes tout aussi considérables, éclipsaient par
leur naissance et par leurs droits autant que par leur pouvoir dans la
cour la plus somptueuse qu’ait eue un roi de France, sans excepter
Louis XIV, la fille des épiciers de Florence, plus illustre, plus riche
par la maison de la Tour-de-Boulogne, que par sa propre maison de
Médicis.
La position de sa nièce fut si mauvaise et si difficile, que le
républicain Philippe Strozzi, très-incapable de la diriger au milieu
d’intérêts si contraires, la quitta dès la première année, rappelé
d’ailleurs en Italie par la mort de Clément VII. La conduite de
Catherine, si l’on vient à songer qu’elle avait à peine quinze ans, fut
un modèle de prudence: elle s’attacha très-étroitement au roi son
beau-père, qu’elle quitta le moins qu’elle put, elle le suivait à cheval,
à la chasse et à la guerre. Son idolâtrie pour François Ier sauva la
maison de Médicis de tout soupçon, lors de l’empoisonnement du
dauphin. Catherine se trouvait alors, ainsi que le duc d’Orléans, au
quartier du roi en Provence, car la France fut bientôt envahie par
Charles-Quint, beau-frère du roi. Toute la cour resta sur le théâtre
des plaisirs du mariage, devenu celui d’une des guerres les plus
cruelles. Au moment où Charles-Quint mis en fuite laissa les os de
son armée en Provence, le dauphin revenait vers Lyon par le Rhône;
il s’arrêta pour coucher à Tournon, et, par passe-temps, il fit
quelques exercices violents qui furent presque toute l’éducation de
son frère et de lui, par suite de leur captivité comme otages. Ce
prince eut l’imprudence, ayant très-chaud, au mois d’août, de
demander un verre d’eau que Montécuculli lui servit à la glace. Le
Dauphin mourut presque subitement. François Ier adorait son fils. Le
Dauphin était, selon tous les historiens, un prince accompli. Le père
au désespoir donna le plus grand éclat à la procédure suivie contre
Montécuculli, il en chargea les plus savants magistrats du temps.
Après avoir subi héroïquement les premières tortures sans rien
avouer, le comte fit des aveux par lesquels il impliqua constamment
l’empereur et ses deux généraux Antoine de Lèves et Ferdinand de
Gonzague. Cette procédure ne satisfit point François Ier. Aucune
affaire ne fut plus solennellement débattue que celle-ci. Voici ce que
fit le roi, d’après le récit d’un témoin oculaire.

«Le roy fit assembler à Lion tous les princes de son sang
et tous les chevaliers de son ordre et austres gros
personnages de son royaume: les légat et nonce du pape, les
cardinaux qui se trouvèrent en sa cour, aussi les
ambassadeurs d’Angleterre, Escosse, Portugal, Venise,
Ferrare et austres; ensemble tous les princes et gros
seigneurs étrangers, tant d’Italie que d’Allemagne, qui pour ce
temps-là résidoient en sa cour, comme le duc d’Wittemberg,
Alleman; les ducs de Somme, d’Arianne, d’Atrie; prince de
Melphe (il avait voulu épouser Catherine), et de Stilliane
Napolitain; le seigneur dom Hippolyte d’Est; le marquis de
Vigeve de la maison Trivulce, Milanois; le seigneur Jean Paul
de Cere, Romain; le seigneur César Frégose, Génevoi,
(Génois de Genova), le seigneur Annibal de Gonzague,
Montouan, et autres en très-grand nombre. Lesquels
assemblés il fit lire en la présence de eux, depuis un bout
jusqu’à l’autre, le procès du malheureux homme qui avoit
empoisonné feu monsieur le Dauphin, avec les
interrogatoires, confessions, confrontations, et austres
solemnités accoutumés en procès criminel, ne voulant pas
que l’arrêt fût exécuté, sans que tous les assistants eussent
donné leur advis sur cest énorme et misérable cas.»

La fidélité, le dévouement et l’habileté du comte Montécuculli


peuvent paraître extraordinaires par un temps d’indiscrétion
générale où tout le monde, même les ministres, parlent du plus petit
événement où l’on a mis le doigt; mais alors les princes trouvaient
des serviteurs dévoués, ou savaient les choisir. Il se rencontrait alors
des Morey monarchiques, parce qu’il y avait de la foi. Ne demandez
jamais rien de grand aux intérêts, parce que les intérêts peuvent
changer; mais attendez tout des sentiments, de la foi religieuse, de
la foi monarchique, de la foi patriotique. Ces trois croyances
produisent seules les Berthereau de Genève, les Sydney, les
Strafford d’Angleterre, les assassins de Thomas Becket comme les
Montécuculli, les Jacques Cœur et les Jeanne d’Arc, comme les
Richelieu et les Danton, les Bonchamps, les Talmont et aussi les
Clément, les Chabot, etc. Charles-Quint se servit des plus hauts
personnages pour exécuter les assassinats de trois ambassadeurs
de François Ier. Un an après, Lorenzino, cousin germain de
Catherine, assassinait le duc Alexandre, après une dissimulation de
trois années, et dans des circonstances qui l’ont fait surnommer le
Brutus florentin. La qualité des personnages arrêtait si peu les
entreprises, que ni la mort de Léon X ni celle de Clément VII n’ont
paru naturelles. Mariana, l’historien de Philippe II, plaisante presque
en annonçant l’empoisonnement de la reine d’Espagne, fille de
France, en disant que: «Pour la gloire du trône d’Espagne, Dieu
permit l’aveuglement des médecins qui traitèrent la reine pour une
hydropisie» (elle était grosse). Quand le roi Henri II se permit une
médisance qui méritait un coup d’épée, il trouva La Châtaigneraie
pour le recevoir. A cette époque, on servait aux princes et
princesses leur manger enfermé dans des boîtes à cadenas, dont ils
gardaient la clef. De là le droit de cadenas, honneur qui cessa sous
Louis XIV.
Le Dauphin mourut empoisonné de la même manière et du
même poison peut-être qui servit à Madame sous Louis XIV. Le
pape Clément VII était mort depuis deux ans, le duc Alexandre,
plongé dans ses débauches, ne paraissait avoir aucun intérêt à
l’élévation du duc d’Orléans. Catherine, âgée de dix-sept ans et
pleine d’admiration pour son beau-père, était auprès de lui lors de
l’événement; Charles-Quint seul paraissait avoir intérêt à cette mort,
car François Ier réservait son fils à une alliance qui devait agrandir la
France. Les aveux du comte furent donc très-habilement basés sur
les passions et sur la politique du moment: Charles-Quint fuyait
après avoir vu ses armées ensevelies en Provence avec son
bonheur, sa réputation et ses espérances de domination.
Remarquez que si la torture avait arraché des aveux à un innocent,
François Ier lui rendait la liberté de parler, au milieu d’une assemblée
imposante, et en présence de gens devant lesquels l’innocence avait
quelques chances de triomphe. Le roi, qui voulait la vérité, la
cherchait de bonne foi.
Malgré son brillant avenir, la situation de Catherine à la cour ne
changea point à la mort du Dauphin; sa stérilité faisait prévoir un
divorce, au cas où son mari monterait sur le trône. Le Dauphin était
sous le charme de Diane de Poitiers. Diane osait rivaliser madame
d’Étampes. Aussi Catherine redoubla-t-elle de soins et de cajoleries
envers son beau-père, en comprenant que son appui n’était que là.
Les dix premières années de Catherine furent alors prises par les
renaissants chagrins que lui donnaient ses espérances de
grossesse incessamment détruites, et les ennuis de sa rivalité avec
Diane. Jugez de ce que devait être la vie d’une princesse surveillée
par une maîtresse jalouse, appuyée par un énorme parti, le parti
catholique, et par les deux alliances énormes que la sénéchale fit en
mariant ses deux filles, l’une à Robert de La Mark, duc de Bouillon,
prince de Sedan, l’autre à Claude de Lorraine, duc d’Aumale.
Catherine, perdue au milieu du parti de madame d’Étampes et du
parti de la sénéchale (tel fut pendant le règne de François Ier le titre
de Diane) qui divisaient la cour et la politique entre ces deux
ennemies mortelles, essaya d’être à la fois l’amie de la duchesse
d’Étampes et l’amie de Diane de Poitiers. Celle qui devait être une si
grande reine joua le rôle de servante. Elle fit ainsi l’apprentissage de
cette politique à deux visages qui fut le secret de sa vie. La reine se
trouva plus tard entre les Catholiques et les Calvinistes, comme la
femme avait été pendant dix ans entre madame d’Étampes et
madame de Poitiers. Elle étudia les contradictions de la politique
française: François Ier soutenait Calvin et les Luthériens pour
embarrasser Charles-Quint. Puis, après avoir sourdement et
patiemment protégé la Réformation en Allemagne, après avoir toléré
le séjour de Calvin à la cour de Navarre, il sévit contre elle avec une
rigueur démesurée. Catherine vit donc cette cour et les femmes de
cette cour jouant avec le feu de l’hérésie, Diane à la tête du parti
catholique avec les Guise, uniquement parce que la duchesse
d’Étampes soutenait Calvin et les Protestants. Telle fut l’éducation
politique de cette reine qui remarqua dans le cabinet du roi de
France les errements de la maison de Médicis. Le Dauphin
contrecarrait son père en toutes choses, il fut mauvais fils. Il oublia la
plus cruelle, mais la plus vraie maxime de la Royauté, à savoir que
les trônes sont solidaires, et que le fils, qui peut faire de l’opposition
pendant la vie de son père, doit en suivre la politique en montant sur
le trône. Spinosa, qui ne fut pas moins profond politique que grand
philosophe, a dit, pour le cas où un roi succède à un autre par une
insurrection ou par un attentat: «Si le nouveau roi veut assurer son
trône et garantir sa vie, il faut qu’il montre tant d’ardeur pour venger
la mort de son prédécesseur, qu’il ne prenne plus envie à personne
de commettre un pareil forfait. Mais pour le venger dignement, il ne
lui suffit pas de répandre le sang de ses sujets, il doit approuver les
maximes de celui qu’il a remplacé, tenir la même route dans le
gouvernement.» Ce fut l’application de cette maxime qui donna
Florence aux Médicis. Cosme Ier, le successeur du duc Alexandre, fit
assassiner, après onze ans, le Brutus florentin à Venise, et, comme
nous l’avons dit déjà, persécuta sans cesse les Strozzi. Ce fut l’oubli
de cette maxime qui perdit Louis XVI. Ce roi manquait à tous les
principes du gouvernement en rétablissant les parlements supprimés
par son grand-père. Louis XV avait vu bien juste. Les parlements,
notamment celui de Paris, furent pour la moitié dans les troubles qui
nécessitèrent la convocation des États-Généraux. La faute de Louis
XV fut, en abattant cette barrière qui séparait le trône du peuple, de
ne pas lui en avoir substitué une plus forte, enfin de ne pas avoir
remplacé les parlements par une forte constitution des provinces. Là
se trouvait le remède aux maux de la Monarchie, là se trouvait le
vote des impôts, leur régularisation, et une lente approbation des
réformes nécessaires au régime de la Monarchie.
Le premier acte de Henri II fut de donner sa confiance au
connétable de Montmorency, que son père lui avait enjoint de laisser
dans la disgrâce. Le connétable de Montmorency fut, avec Diane de
Poitiers, à qui il s’était étroitement lié, le maître de l’État. Catherine
fut donc encore moins heureuse et moins puissante, quand elle se
vit reine de France, que quand elle était Dauphine. D’abord, à partir
de 1543, elle eut tous les ans un enfant pendant dix ans, et fut
occupée de ses devoirs de maternité durant toute cette période qui
embrasse les dernières années du règne de François Ier et presque
tout le règne de Henri II. Il est impossible de ne pas voir, dans cette
fécondité continuelle, l’influence d’une rivale qui voulait ainsi se
débarrasser de la femme légitime. Cette barbarie d’une politique
femelle dut être un des griefs de Catherine contre Diane. Mise ainsi
en dehors des affaires, cette femme supérieure passa le temps à
observer les intérêts de tous les gens de la cour et de tous les partis
qui s’y formèrent. Tous les Italiens qui l’avaient suivie excitaient de
violentes suspicions. Après l’exécution de Montécuculli, le
connétable de Montmorency, Diane et la plupart des fins politiques
de la cour furent travaillés de soupçons contre les Médicis; mais
François Ier les repoussa toujours. Aussi les Gondi, les Birague, les
Strozzi, les Ruggieri, les Sardini, enfin ceux qu’on appelait les
Italiens, venus à la suite de Catherine, furent-ils dans la nécessité de
déployer d’immenses ressources d’esprit, de fine politique et de
courage, pour demeurer à la cour sous le poids de la défaveur qui
pesait sur eux. Pendant le règne de Diane de Poitiers, la
complaisance de Catherine pour Diane alla si loin que des gens
habiles y auraient eu la preuve de cette profonde dissimulation que
les hommes, les événements et la conduite de Henri II ordonnaient à
Catherine de déployer. On est allé trop loin en prétendant qu’elle ne
réclama jamais ses droits ni comme épouse ni comme reine.
D’abord, le sentiment de sa dignité, que Catherine eut au plus haut
degré, lui interdisait de réclamer ce que les historiens appellent les
droits d’épouse. Les onze grossesses et les dix enfants de Catherine
expliquent assez la conduite de Henri II, que les grossesses de sa
femme laissaient libre de passer son temps avec Diane de Poitiers.
Mais le roi ne manqua certes à rien de ce qu’il se devait à lui-même,
il fit à la reine une entrée digne de toutes celles qui avaient eu lieu
jusqu’alors pour son couronnement comme reine. Les registres du
Parlement et ceux de la Cour des Comptes indiquent que ces deux
grands corps allèrent au-devant de Catherine hors Paris, jusqu’à
Saint-Lazare. Voici d’ailleurs l’extrait du récit de Du Tillet.

«On avait dressé à Saint-Lazare un échafaud sur lequel


était un trône, que du Tillet appelle une chaire de parement.
Catherine y prit séance, vêtue d’un surcot, ou espèce de
mantelet d’hermine, couvert de pierreries, d’un corset de
dessous avec le manteau royal et ayant sur la tête une
couronne enrichie de perles et de diamants, et soutenue par
la maréchale de la Mark, sa dame d’honneur. Autour d’elle
étaient debout les princes du sang, et autres princes et
seigneurs richement habillés avec le chancelier de France
vêtu d’une robe de toile d’or, figurée sur un fond cramoisi
rouge[2] . Devant la reine et sur le même échafaud, étaient
assises sur deux rangs, douze duchesses ou comtesses,
vêtues de surcots d’hermine, corsets, manteaux, et cercles,
c’est-à-dire couronnes de duchesse ou comtesse. C’étaient
les duchesses d’Estouteville, Montpensier, l’aînée et la jeune,
la princesse de la Roche-sur-Yon; les duchesses de Guise,
de Nivernois, D’Aumale, de Valentinois (Diane de Poitiers).
Mademoiselle la bâtarde légitimée de France (titre de la fille
du roi, Diane, qui fut duchesse de Castro-Farnèse, puis
duchesse de Montmorency-Damville), madame la connétable
et mademoiselle de Nemours, sans les autres demoiselles qui
ne trouvèrent rang. Les quatre présidents à mortier, quelques
autres membres de la cour, le greffier Du Tillet montèrent sur
l’échafaud, firent leurs révérences, et ayant mis un genou en
terre, le premier président Lizet harangua la reine. Le
chancelier mit un genou en terre et répondit. Elle fit son
entrée sur les trois heures après-midi, en litière découverte,
ayant madame Marguerite de France vis-à-vis d’elle, et aux
côtés de sa litière les cardinaux d’Amboise, de Châtillon, de
Boulogne et de Lenoncourt en rochet. Elle alla descendre à
l’église Notre-Dame, et y fut reçue par le clergé. Après son
oraison, on la conduisit par la rue de la Calandre au Palais,
où le souper royal était préparé dans la grand’salle. Elle y
parut assise au milieu de la table de marbre, et sous un dais
de velours parsemé de fleurs de lis d’or.»

[2] Le mot cramoisi ne signifiait pas exclusivement la couleur


rouge, il voulait dire aussi la perfection de la teinture. (Voy.
Rabelais.)

C’est ici le lieu de détruire une de ces opinions populaires


erronées que répètent quelques personnes, d’après Sauval
d’ailleurs. On a prétendu que Henri II poussa l’oubli des
convenances jusqu’à mettre le chiffre de sa maîtresse sur les
monuments que Catherine lui conseilla de continuer ou de
commencer avec tant de magnificence. Mais le double chiffre qui se
voit au Louvre dément tous les jours ceux qui sont assez peu
clairvoyants pour donner de la consistance à ces niaiseries qui
déshonorent gratuitement nos rois et nos reines. L’H de Henri II et
les deux C adossés de Catherine, paraissent aussi former deux D
pour Diane. Cette coïncidence a dû plaire à Henri II, mais il n’en est
pas moins vrai que le chiffre royal contenait officiellement la lettre du
roi et celle de la reine. Et cela est si vrai, que ce chiffre existe encore
sur la colonne de la Halle au Blé, bâtie par Catherine seule. On peut
d’ailleurs voir ce même chiffre dans les caveaux de Saint-Denis sur
le tombeau que Catherine se fit élever à elle-même de son vivant à
côté de celui de Henri II, et où elle est représentée d’après nature
par le sculpteur pour qui elle a posé.
Dans une occasion solennelle, au moment où il partit pour son
expédition d’Allemagne, Henri II déclara Catherine régente pendant
son absence, aussi bien qu’en cas de mort, le 25 mars 1552. Le plus
cruel ennemi de Catherine, l’auteur du Discours merveilleux sur les
déportements de Catherine II, convient qu’elle s’acquitta de ce

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