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Schede sul percorrere

il sentiero di mezzo
PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 1
Dialettica: Che cos’è?

La dialettica ci insegna che:


■ C’è sempre più di un modo di vedere una situazione e più di un modo per
risolvere un problema.
■ Tutte le persone hanno qualità uniche e diversi punti di vista.
■ Il cambiamento è l’unica costante.
■ Due cose che sembrano (o sono) opposte possono essere entrambe vere.
■ Rispetta la verità di entrambe le parti di un conflitto. Questo non significa ri-
nunciare ai propri valori o tradire se stessi. Evita di vedere il mondo nelle mo-
dalità “bianco-o-nero”, “tutto-o-niente”.

Accettazione
E
Cambiamento =
Accettazione SENTIERO Cambiamento
DI MEZZO

Esempi:
Sto facendo del mio meglio E devo migliorare, impegnarmi di più ed essere
più motivato a cambiare.

Sono in grado di fare questa cosa E sta diventando difficile. Mia madre è ve-
ramente severa E mi vuole davvero bene. Ho dei grandi problemi E posso
cercare di risolverli. Sei uno tosto E sei gentile.

Questa prospettiva spiana la strada verso il sen-


tiero di mezzo aiutandoti a:
■ Ampliare i tuoi pensieri e modi di considerare
le situazioni della vita.
■ “Sbloccare” difficoltà e conflitti.
■ Essere più flessibile e aperto.
■ Evitare di presupporre e incolpare.

Jill H. Rathus, Alec L. Miller, Manuale DBT® per adolescenti © 2015 The Guilford Press © 2016 Raffaello Cortina Editore

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 2
Manuale di dialettica

Suggerimenti per pensare e agire in modo dialettico:

1. Passa dal pensare “o/o” al pensare “sia/sia”. Evita di usare parole estreme
come: sempre, mai, mi fai… Sii descrittivo.
Esempio: Invece di dire “Tutti mi trattano sempre in modo ingiusto”, di’ “A
volte vengo trattato in modo giusto e altre volte in modo ingiusto”.
2. Abituati a considerare tutti gli aspetti di una situazione e tutti i punti di vista
riguardo a essa. Sii generoso e approfondisci. Trova il fondo di verità pre-
sente in ogni aspetto chiedendoti “Cosa sto trascurando?”.
Esempio: “Perché mia madre vuole che torni a casa alle dieci di sera?”, “Per-
ché mia figlia vuole star fuori fino alle due di notte?”.
3. Ricorda: Nessuno possiede la verità assoluta. Sii aperto alle alternative.
4. Usa espressioni come “Mi sembra che…” invece di “Tu sei…”, “Tu devi…”
o “Questo è l’unico modo”.
Esempio: Di’ “Mi arrabbio quando dici che io non posso star fuori fino a tar-
di solo perché lo dici tu” invece di “Tu non ascolti mai e sei sempre ingiusta
con me”.
5. Accetta che opinioni differenti siano valide, anche se tu non le condividi.
Esempio: “Anche se io non sono d’accordo, posso capire il tuo punto di vi-
sta”.
6. Verifica le tue supposizioni. Non credere di sapere cosa gli altri stanno pen-
sando.
Esempio: “Cosa intendevi quando hai detto…?”.
7. Non aspettarti che gli altri sappiano cosa stai pensando.
Esempio: “Quello che sto cercando di dire è…”.
(continua)

Jill H. Rathus, Alec L. Miller, Manuale DBT® per adolescenti © 2015 The Guilford Press © 2016 Raffaello Cortina Editore

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Manuale di dialettica (pagina 2 di 2)

Esercizio pratico:

Contrassegna le affermazioni dialettiche:


1. a. “Non c’è speranza. Non posso proprio farlo”.
b. “È facile… Non ho nessun problema”.
c. “È davvero difficile per me e continuerò a provarci”.
2. a. “So di aver ragione riguardo a questo”.
b. “Tu hai completamente torto riguardo a questo e io ho ragione”.
c. “Posso capire perché pensi così, io però la penso diversamente”.

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 3
Modalità di pensiero errate

1. MODALITÀ TUTTO-O-NIENTE, BIANCO-O-NERO: Se non sei perfetto, non


vali niente. Se non ottieni tutto ciò che vuoi, ti sembra di non avere nulla. Se oggi
ti senti bene, tutto il resto della tua vita sarà perfetto e non avrai mai più bisogno
della terapia.
2. VEDERE “TUTTO NERO” (PREVISIONI SBAGLIATE): Predici negativamente il
tuo futuro senza considerare altri, più probabili risultati. “Sbaglierò sicuramente il
compito in classe”, oppure “Se io le dico questo, lei mi odierà per sempre”.
3. LEGGERE NELLA MENTE ALTRUI: Credi di sapere quello che le altre persone
stanno pensando senza nemmeno domandarlo. “Chiaramente pensa che non fa-
rò un buon lavoro.”
4. ECCESSIVA GENERALIZZAZIONE: Trai conclusioni generalizzate e negative
che vanno ben oltre la situazione contingente. “Dal momento che il primo gior-
no di scuola mi sono sentito a disagio, so che non riuscirò ad apprezzare il resto
dell’anno.”
5. FILTRO MENTALE: Sviluppi un udito e una vista selettivi e senti e vedi soltanto
le cose negative, ignorando quelle positive, che sono molte di più. “Poiché il mio
supervisore mi ha dato un punteggio basso nella valutazione (che contiene molti
altri punteggi più elevati), significa che sto facendo un pessimo lavoro.”
6. SQUALIFICA DI CIÒ CHE È POSITIVO: Dici a te stesso che le esperienze, le
azioni o le qualità positive non contano. “Sono andato a canestro in quella partita
di basket solo perché ho avuto fortuna.”
7. RAGIONAMENTO EMOTIVO: Cominci a pensare che le tue emozioni sono fatti.
“Mi sembra che…, quindi è così. Mi sembra che lei mi odi, quindi lei mi odia.” “Mi
sento stupido; quindi sono stupido.” “La scuola mi fa paura, quindi andarci è una
cattiva idea.”
8. AFFERMARE CHE “SI DOVREBBE”: Affermi che tu o qualcun altro “dovrete”,
avendo rigidamente in mente quale dovrebbe essere il tuo comportamento o quel-
lo degli altri, e sopravvaluti le conseguenze negative della mancata realizzazione di
queste aspettative. “È terribile che io abbia commesso un errore; dovrei sempre
fare del mio meglio.” “Tu non dovresti essere così turbato.”
9. ASSEGNARE DELLE “ETICHETTE”: L’eccessiva generalizzazione viene raffor-
zata attraverso l’uso di un linguaggio estremo per descrivere le cose. “Ho rove-
sciato il mio latte. Sono TALMENTE IMBRANATO!” “La mia terapeuta non mi ha
chiamato; è la terapeuta più menefreghista e insensibile che sia mai esistita!”
10. PERSONALIZZAZIONE: Vedi te stesso come la causa di eventi sui quali non hai
assolutamente alcun controllo o come il bersaglio di qualcosa che non ha affatto
a che fare con te. “I miei genitori hanno divorziato a causa mia.” “La receptionist
è stata sgarbata con me perché ho fatto qualcosa di sbagliato.”
Adattamento autorizzato da: Marsha Linehan, DBT® Skills Training. Schede e fogli di lavoro
© 2015 Marsha Linehan/The Guilford Press © 2015 Raffaello Cortina Editore

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 4
Dilemmi dialettici

Minimizzare i problemi
comportamentali Promuovere
l’autonomia

Troppa
Troppa
permissività
severità

Favorire Esagerare i tipici


la dipendenza comportamenti adolescenziali

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 5
Dilemmi dialettici: In che modo il dilemma ti riguarda?

Troppo permissivo Troppo severo

Avere regole chiare e applicarle in modo coerente


E DI VOLTA IN VOLTA
Essere disponibile a negoziare su ogni punto e non abusare delle conseguenze

Considerare in modo
Minimizzare esagerato
i problemi comportamenti
comportamentali che sono tipici
dell’adolescenza

Riconoscere quando un comportamento “oltrepassa il limite”


e ricevere aiuto riguardo a esso
E DI VOLTA IN VOLTA
Riconoscere che certi comportamenti sono tipici dell’adolescenza

Promuovere Favorire la
l’autonomia dipendenza

Offrire al proprio figlio guida, sostegno e addestrarlo a capire


come essere responsabile
E DI VOLTA IN VOLTA
Dare GRADUALMENTE al proprio figlio un po’ più di libertà e indipendenza,
continuando tuttavia a incoraggiarlo a fare adeguatamente affidamento sugli altri

Fai una “X” su ogni continuum in cui riconosci te stesso, una “Y” su quelli in
cui riconosci un familiare, una “Z” su quelli in cui riconosci un altro familiare.
Di cosa hai bisogno per pensare e agire in modo più dialettico?

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 6
Che cos’è tipico degli adolescenti e che cosa, invece,
è causa di preoccupazione?

Tipico Non tipico: causa di preoccupazione

1. Maggiore mutevolezza Intense, dolorose e durevoli malinconie; com-


d’umore portamenti rischiosi dipendenti dall’umore,
depressione maggiore o attacchi di panico;
autolesività o ideazione suicidaria

2. Maggiore coscienza di sé, Fobia o isolamento sociale; perfezionismo e


maggiore sensazione di obiettivi irrealistici; abbuffate, purghe o ali-
agire in prima persona, mentazione insufficiente; ossessiva o trascu-
maggiore attenzione al rata igiene personale
proprio aspetto fisico

3. Maggiore tendenza a Molteplici distrazioni che portano a non esse-


perdere tempo re in grado di portare a termine compiti scola-
stici o progetti; mancanza di concentrazione
che interferisce con attività e mansioni quo-
tidiane; regolarmente in ritardo agli appunta-
menti

4. Maggiore conflittualità tra Aggressioni verbali o fisiche; fughe


genitori e figli

5. Sperimentazione di droga, Abuso di sostanze, spaccio di droghe; uso di


alcol e tabacco sostanze in gruppo con coetanei

6. Maggiore sensazione di Ripetuti incidenti; scontri a fuoco; azioni ec-


invulnerabilità (può portare cessivamente rischiose (per esempio, fare surf
a un incremento della nella metropolitana,1 guidare in stato d’eb-
ricerca di sensazioni forti brezza o inviare sms mentre si guida); farsi
e a correre dei rischi) arrestare

7. Difficoltoso passaggio dalle Rifiuto della scuola; praticare o essere oggetto


scuole medie al liceo di bullismo; mancanza di comunicazione con
la scuola o i coetanei; bocciature, assentei-
smo o abbandono scolastico
(continua)
1
Come i protagonisti di un famoso videogioco, Subway Surfer. [NdT]

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Che cos’è tipico degli adolescenti e che cosa, invece,
è causa di preoccupazione? (pagina 2 di 2)
Tipico Non tipico: causa di preoccupazione

8. Maggiore polemicità, Contestazione delle regole e delle convenzio-


idealismo e contestazione; ni sociali; litigi con i membri della famiglia, gli
dogmatismo insegnanti o altre persone che cercano di af-
fermare la propria autorità

9. Maggiore maturità sessua- Promiscuità sessuale; partner multipli; prati-


le; interesse e sperimenta- che sessuali non protette, gravidanza
zione sessuale

10. Difficoltà a prendere le Rimanere paralizzati per l’indecisione


decisioni più comuni

11. Maggiore desiderio Isolamento dalla famiglia; interruzione della


di privacy comunicazione; mentire abitualmente e na-
scondere le cose

12. Grande interesse per la Trascorrere molte ore al giorno davanti al com-
tecnologia e i social media puter su siti web pericolosi o che potrebbe-
ro innescare comportamenti a rischio; incon-
tri casuali con partner online; rivelare troppo
(per esempio, inviare messaggi sessualmente
espliciti, eccedere nei particolari personali po-
stati su Facebook o altri social media)

13. Disordine nella propria Cibo vecchio o andato a male; incapacità di


camera trovare le cose di prima necessità; abiti spor-
chi perennemente a coprire il pavimento

14. Il ciclo del sonno si sposta Restare spesso svegli tutta la notte; dormire
a ore più tarde (voglia di almeno un’intera giornata durante i weekend;
essere un “animale nottur- arrivare abitualmente in ritardo a scuola (o re-
no” e di dormire fino a tardi stare assenti) a causa del proprio ritmo son-
nei weekend) no-veglia

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 7
Esercizio pratico: Pensare e agire in modo dialettico

Data di consegna ____________

Identifica un’occasione, durante la settimana, in cui non hai pensato o agito in


modo dialettico.
Esempio 1: Descrivi brevemente la situazione (chi, cosa, quando):

Come hai pensato o agito in questa situazione?

Stavi pensando per estremi (per esempio, tutto-o-niente o vedere “tutto ne-
ro”)? Esempi:

Qual è stato il tuo pensiero (o azione) più dialettico riguardo alla situazione?

Qual è stato il risultato?

Identifica un’occasione, durante la settimana, in cui hai pensato o agito in mo-


do dialettico.
Esempio 2: Descrivi brevemente la situazione (chi, cosa, quando):

Come hai pensato o agito in questa situazione?

Qual è stato il risultato?

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 8
Validazione

VALIDAZIONE: comunica a un’altra persona che, in una particolare situa-


zione, i suoi stati d’animo, i suoi pensieri e le sue azioni hanno senso e che
tu li puoi comprendere.

AUTOVALIDAZIONE: significa renderti conto che, in una particolare situa-


zione, i tuoi stati d’animo, i tuoi pensieri e le tue azioni sono sensati, corretti
e accettabili.

INVALIDAZIONE: comunica (intenzionalmente o no, attraverso parole o azio-


ni) che, in una particolare situazione, gli stati d’animo, i pensieri e le azioni di
un’altra persona non hanno senso, sono “manipolatori”, “stupidi”, una “rea-
zione eccessiva” o non valgono il tuo tempo, il tuo interesse o il tuo rispetto.

Ricorda: Validazione ≠ Approvazione


Validazione non significa necessariamente che ciò che un’altra persona sen-
te, pensa e fa ti piace o che lo approvi. Significa che tu ne capisci l’origine.

PERCHÉ VALIDARE?
■ La validazione migliora i rapporti!!!
■ Riduce l’intensità dei conflitti e delle emozioni
■ La validazione può dimostrare che:
– Stiamo ascoltando
– Comprendiamo
– Non stiamo giudicando
– Abbiamo a cuore il rapporto
– Possiamo dissentire senza entrare in grave conflitto.

CHE COSA VALIDARE?


■ Stati d’animo, pensieri e comportamenti propri o di altri
Valida ciò che è valido, non quello che non lo è. Puoi sempre validare lo stato
d’animo senza validare il comportamento legato a esso. (Per esempio: Vali-
di ciò che sente una persona sconvolta per aver preso un brutto voto persino
quando sai che non ha studiato, ma non validi la mancanza di studio che ha
portato a quel brutto voto.)

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 9
Come possiamo validare gli altri?

1. Ascolta con attenzione. Mantieni il contatto visivo e stai concentrato.

2. Sii mindful rispetto alle tue reazioni verbali e non verbali per evitare di invali-
dare l’altra persona (per esempio, levando gli occhi al cielo, fischiando, so-
spirando pesantemente, andandotene via, non dando importanza a delle
cose serie, o dicendo, per esempio, “È stupido, non essere triste”, “Non mi
importa quello che dici”, “Evvabbè!”).

3. Osserva ciò che l’altra persona prova in quel momento. Cerca una parola
che descriva quello stato d’animo.

4. Rispecchia quello stato d’animo senza giudicarlo. L’obiettivo è comunicare


che tu comprendi quello che prova l’altra persona (per esempio, “Ha senso
che tu sia arrabbiato”, “Capisco che stai passando un momentaccio”).

Per l’autovalidazione: “Ho ragione a sentirmi triste”. Evita di pensare “Sì.


Ma…”. Pensa, invece, a cosa il tuo migliore amico, con la mente saggia, ti
direbbe.

5. Mostrati tollerante! Cerca il motivo per cui gli stati d’animo, i pensieri o le
azioni hanno senso, considerato il passato e la situazione attuale dell’altro (o
di te stesso), anche se tu non approvi quello stesso comportamento, emo-
zione o azione.

6. Rispondi (con o senza parole) in un modo che dimostri che stai prendendo
sul serio l’altra persona; per esempio, “Ma è terribile!”. Se l’altro sta piangen-
do, offrigli un fazzoletto o abbraccialo. Puoi chiedere: “Di cosa hai bisogno
adesso? Che ti ascolti soltanto o che ti aiuti a risolvere il problema?”.

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 10
Come possiamo validare noi stessi?

Come posso validare me stesso?

1. Ascolta e presta attenzione attivamente a te stesso: sii mindful rispetto ai


tuoi pensieri, ai tuoi stati d’animo e ai tuoi comportamenti.

2. Descrivi i tuoi stati d’animo senza emettere giudizi superficiali: “Accidenti, in


questo momento sono davvero arrabbiato!” oppure “Ha senso che io sia un
po’ nervoso”.

3. Rispondi in un modo che mostri che ti prendi sul serio: Accetta che vada
bene avere delle emozioni (per esempio, “A volte va bene sentirsi triste”).

4. Riconosci che l’emozione può avere senso in quella determinata situazione.


Mostra tolleranza per te stesso e per le tue emozioni (per esempio, “Consi-
derato tutto lo stress a cui sono sottoposto, è logico che io non sia in grado
di concentrarmi molto bene!”).

5. Non giudicare le tue emozioni (o te stesso).

6. Utilizza le abilità di efficacia interpersonale riguardanti il rispetto di sé per es-


sere onesto con te stesso, non chiedere scusa per il modo in cui ti senti, di-
fendi te stesso e rimani fedele ai tuoi valori (FAST).

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 11
Esercizio pratico: Validare se stessi e gli altri

Data di consegna ____________

Trascrivi un’affermazione autoinvalidante e due affermazioni che valida-


no te stesso:
1.
2.
3.

Trascrivi un’affermazione invalidante gli altri e due affermazioni che li va-


lidano:
1.
2.
3.

Scegli una situazione in cui, durante la settimana, hai utilizzato le abilità di va-
lidazione con qualcun altro o con te stesso.

Situazione:
Chi hai validato?
Cosa hai fatto o detto esattamente per validare te stesso o l’altra persona?

Qual è stato il risultato?

Come ti sei sentito dopo?

Vorresti dire o fare qualcosa di diverso la prossima volta? Cosa?

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 12
Behavior
Cambiare Ch ange
il comportamento

Le abilità per cambiare il comportamento sono strategie utilizzate per incre-


mentare i comportamenti che desideriamo e ridurre quelli che non desideria-
mo (in noi stessi e negli altri).

COMPORTAMENTI DA INCREMENTARE

Ricorda di indicare qualcosa di specifico e misurabile.

IN TE STESSO:
Quali comportamenti ti piacerebbe incrementare in te stesso (per esempio,
fare attività fisica, risparmiare denaro, andare a scuola, fare i compiti)?

NEGLI ALTRI:
Quali comportamenti ti piacerebbe incrementare in un’altra persona (per
esempio, trascorrere più tempo con te, ascoltarti, guardarti negli occhi, met-
tere i piatti sporchi nel lavandino)?

(continua)

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Cambiare il comportamento (pagina 2 di 2)

COMPORTAMENTI DA RIDURRE

IN TE STESSO:
Quali comportamenti ti piacerebbe ridurre in te stesso (per esempio, man-
giare troppo, fumare sigarette, tagliarti, parlare a sproposito, fuggire, litigare,
marinare la scuola, stare a letto durante il giorno)?

NEGLI ALTRI:
Quali comportamenti ti piacerebbe ridurre in un’altra persona (per esem-
pio, assillarmi, impormi l’orario in cui rientrare la sera, fuggire, urlare, saltare la
scuola, invalidare, giocare ai videogame, stare alzato fino a tardi la sera)?

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 13
Behavior Ch ange
Modi per incrementare i comportamenti

I rinforzi sono conseguenze che portano all’incremento di un comportamento.


Forniscono informazioni a una persona su ciò che si vorrebbe facesse.

■ Rinforzo positivo: Aumenta la frequenza di un comportamento producen-


do una conseguenza “gratificante” (per esempio, apprezzamenti specifici,
complimenti genuini, un bel voto).
SUGGERIMENTO: Il tempo è molto importante. Dai la ricompensa subito e
scegli dei rinforzi motivanti! Non dimenticare di rinforzare te stesso!
Esempi:

■ Rinforzo negativo: Aumenta la frequenza di un comportamento rimuoven-


do qualcosa di negativo; allevia qualcosa di sgradevole.
Esempi: Perché prendi un’aspirina quando hai mal di testa? Allevia il dolore
e ti rende più propenso a prendere l’aspirina la prossima volta che avrai un
mal di testa (stimolo avversivo). L’assunzione dell’aspirina viene rinforzata
negativamente.
Se tua madre ti assilla, è meglio pulire la tua camera per far sì che lei smet-
ta di assillarti. Se hai intense emozioni negative e un comportamento no-
civo ti offre un temporaneo sollievo, hai maggiori probabilità di ripetere tale
comportamento. Ricorda, stai apprendendo delle abilità per gestire meglio
simili emozioni!
Esempi di rinforzi negativi che non sono nocivi (per esempio, modi positivi
per calmarti, allontanarsi dalle situazioni dolorose):

(continua)
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Modi per incrementare i comportamenti (pagina 2 di 2)

■ Shaping: rafforza i piccoli passi che portano verso l’obiettivo finale (per
esempio, se si va dalla A alla Z in 26 passi, ogni passo verrà ricompensato).
Esempio: Un’adolescente è ansiosa quando deve andare a scuola e di solito
non ci va. Potrebbe essere incoraggiata ad andarci per un’ora al lunedì, due
ore al martedì e così via, fino a quando sarà in grado di restarci per un’inte-
ra giornata e, alla fine, ogni giorno della settimana. Ogni passo va rinforzato!

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 14
Esercizio pratico: Rinforzo positivo

Data di consegna ____________

1. Cerca le occasioni (poiché si verificano sempre) per rinforzare positivamente


te stesso e qualcun altro. In primo luogo, osserva semplicemente o riconosci
qualcosa di positivo che si è verificato (monitoraggio positivo).
Qualcosa di positivo che tu hai fatto questa settimana:

Qualcosa di positivo che, questa settimana, ha fatto un membro della tua


famiglia:

2. Utilizzando un esempio diverso, identifica un comportamento specifico che


volevi incrementare e il rinforzo che hai usato per contribuire a incrementar-
lo. Ricorda, puoi rinforzare anche un solo piccolo passo nella giusta direzio-
ne (shaping)!
A. Per te stesso
Comportamento:
Rinforzo:
B. Per qualcun altro
Comportamento:
Rinforzo:

3. Descrivi la/le situazione/i in cui hai usato i rinforzi:


A. Per te stesso:
B. Per qualcun altro:

4. Qual è stato il risultato? Cosa hai osservato?


A. Per te stesso:

B. Per qualcun altro:

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 15
Modi per ridurre o interrompere un comportamento

Estinzione: Riduce un comportamento interrompendo il rinforzo precedente.


Quando l’attenzione è il rinforzo, ignora il comportamento indesiderato. Assi-
curati di rinforzare un opportuno comportamento sostitutivo.

■ Se un genitore ignora i capricci di un bambino, il bambino finirà per smette-


re di fare i capricci.
■ Fai attenzione all’esplosione comportamentale, un incremento tempora-
neo del comportamento che si sta tentando di eliminare. NON RINUNCIARE
o dimenticare di orientare la persona che sta cominciando ad abbandonare
un particolare comportamento!
■ Attenzione al rinforzo intermittente: è più difficile eliminare un comporta-
mento che viene rinforzato solo occasionalmente (per esempio, mai dare
caramelle per fermare un capriccio, dopo che in precedenza si sono igno-
rati episodi simili).

Punizione: È una conseguenza che si traduce in una riduzione del compor-


tamento. Comunica a un’altra persona ciò che non vuoi che faccia. Utilizzala
con parsimonia perché:

■ La punizione non insegna un nuovo comportamento.


■ La punizione può portare al risentimento e a un senso di demoralizzazione.
■ La punizione può portare all’autopunizione.
(continua)

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Modi per ridurre o interrompere
un comportamento (pagina 2 di 2)

Per usare efficacemente la punizione:

■ Innanzitutto, rinforzare il comportamento desiderato per prevenire quelli in-


desiderati.
■ Comunicare regole e aspettative chiare.
■ Avere, pronto in anticipo, un elenco di possibili punizioni.
■ Associare una conseguenza negativa a un rinforzo per il comportamento
desiderato.
■ La punizione deve essere specifica, limitata nel tempo e commisurata al com-
portamento indesiderato (per esempio, se sei rientrato con un’ora di ritardo,
la prossima volta tornerai a casa un’ora prima di quella stabilita per il rientro).
■ Chiedere a se stessi: “È la mente saggia che sta dettando la punizione?”.
■ Applicare immediatamente la punizione, oppure…
■ Lasciare che si verifichino le conseguenze naturali del comportamento inde-
siderato (hai preso un brutto voto perché sei stato in piedi tutta la notte ed
eri troppo stanco per concentrarti a scuola).

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PERCORRERE IL SENTIERO DI MEZZO - SCHEDA 16
Esercizio pratico: Estinzione e punizione

Estinzione

Ignora ciò che coetanei o familiari fanno di fastidioso o provocatorio.


Importante:
1. Non utilizzare comportamenti pericolosi!
2. Se i comportamenti provocatori includono il bullismo o l’istigazione a fare
qualcosa che va contro i tuoi valori, “ignorare” (estinzione) potrebbe non essere
sufficiente. Potrebbe essere necessario raccontare ciò che avviene e chiedere
aiuto a una figura autorevole di cui hai fiducia!

Descrivi brevemente la situazione e quali comportamenti hai ignorato. Come


ha funzionato?

Conseguenze punitive: da utilizzare con parsimonia e come ultima risorsa

Genitori:
Trascrivete tre conseguenze a breve termine, dettate dalla mente saggia, che
potreste applicare quando altri metodi per cambiare il comportamento non
hanno funzionato.
1.
2.
3.

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