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SEQUENCER
Manuale Utente
REV. 5.1.3
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N PAG. DATA
1 Prefazione ..................................................................................................................................... 4
2 Avvio del Programma ................................................................................................................... 5
2.1 Connessione allo Strumento................................................................................................. 5
2.2 Menù File ............................................................................................................................. 7
2.2.1 Nuovo ............................................................................................................................... 7
2.2.2 Apri .................................................................................................................................. 7
2.2.3 Salva ................................................................................................................................. 8
2.2.4 Salva in TDMS................................................................................................................. 9
2.2.5 Campo Note ................................................................................................................... 10
2.2.6 Stampa............................................................................................................................ 11
2.2.7 Esci (ESC) ...................................................................................................................... 12
2.3 Menù Intestazione .............................................................................................................. 13
2.4 Menù Finestra .................................................................................................................... 13
2.4.1 Definizione Sequenza .................................................................................................... 13
2.4.2 Contatti ........................................................................................................................... 13
2.4.3 Visualizzazione Forme d’onda....................................................................................... 13
2.4.4 Affianca Verticalmente .................................................................................................. 14
2.5 Menù Impostazioni ............................................................................................................ 14
2.5.1 Tipo Ingressi Digitali ..................................................................................................... 14
2.6 Menù Lingua ...................................................................................................................... 15
2.7 Menù ?................................................................................................................................ 15
2.7.1 Informazioni su… .......................................................................................................... 15
2.7.2 Informazioni sullo Strumento ........................................................................................ 15
2.7.3 Sito Internet ISA ............................................................................................................ 15
3 Finestra Definizione Sequenza ................................................................................................... 16
3.1 Barra dei tasti ..................................................................................................................... 17
3.2 Pannello ciclo ..................................................................................................................... 18
3.3 Pannello del Ciclo di Preguasto ......................................................................................... 19
3.4 Pannello di un Ciclo Generico ........................................................................................... 20
3.4.1 Pannello Informazioni di Testata del Ciclo.................................................................... 20
3.4.2 Pannello Griglie Valori Uscite ....................................................................................... 22
3.4.3 Pannello Contatti Principali ........................................................................................... 24
3.4.4 Pannello Contatti Ausiliari ............................................................................................. 27
4 Finestra Visualizzazione Forme d’onda ..................................................................................... 28
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1 Prefazione
Il programma SEQUENCER è un potente software di semplice interazione, funzionante con tutti gli
strumenti di prova relè automatici realizzati da ISA: questo programma è un editor di sequenze che
consente di progettare ed eseguire una sequenza costituita da cicli consecutivi.
Può essere usato per cercare soglie di scatto o ricaduta, tempi di scatto o ricaduta, controllare i
contatti di scatto e a i contatti ausiliari, effetturare test di richiusura, riprodurre dei guasti e
visualizzare le forme d'onda create con la definizione dei cicli.
Quando scaricati sullo strumento, tutti i cicli della sequenza definita vengono eseguiti passo per
passo. Ogni ciclo è definito dai valori di uscita di correnti e tensioni, dallo stato dei contatti ausiliari
e dalla condizione di temporizzazione per l'avvio ed il termine del ciclo all'interno della sequenza.
E' possibile definire la condizione di transizione da un ciclo a quello successivo: questa può
avvenire dopo un tempo massimo di timeout, all’avvenuta condizione di scatto o ricaduta sui
contatti principali dello strumento connesso oppure tramite la pressione di un bottone da parte
dell'operatore.
In ogni ciclo l'utente definisce se i valori di uscita di tensione e corrente sono costanti oppure
seguono una rampa positiva o negativa e se lo strumento deve mantenere i valori del ciclo
precedente. Per ogni ciclo di tipo costante verranno definiti l'ampiezza, la fase e frequenza di
correnti e tensione. Per ogni ciclo di tipo rampa, verranno definiti il valore iniziale e il valore di
incremento per ampiezza, fase e frequenza.
Il visualizzatore di forme d'onda mostra graficamente l'andamento nel tempo di tensioni, correnti, e
dello stato dei contatti ausiliari e principali ed è utile per studiare il comportamento dei relè di
protezione.
Il programma consente di salvare e ricaricare le sequenze create, in modo da poter ripetere i test in
maniera indefinita. Inoltre è possibile stampare i risultati con report professionali che consentono
l'esportazione nel formato Acrobat Reader (*.PDF), Microsoft Word (*.DOC) e Microsoft Excel
(*.XLS).
Il programma è infine completamente integrato con la base dati di TDMS.
NOTA IMPORTANTE:
Le voci di menù del programma NON sono attive fintanto chè non si è effettuata la
connessione allo strumento. Se si vuole lavorare in modalità non connessa, attendere quindi
una quindicina di secondi prima che il programma chieda se ritentare la connessione allo
strumento e quindi, alla domanda “Ritentare la connessione?” premere No.
Solo a questo punto si aprirà la finestra di lavoro ed le voci di menù saranno abilitate.
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Nel caso in cui il programma non sia in grado di aprire la connessione con lo strumento verrà
mostrata la seguente finestra:
NOTE IMPORTANTI:
1) Le voci di menù del programma NON sono attive fintantochè non si è effettuata la
connessione allo strumento. Se si vuole lavorare in modalità non connessa, attendere quindi
una quindicina di secondi prima che il programma chieda se ritentare la connessione allo
strumento e quindi, alla domanda “Ritentare la connessione?” premere No. Solo a questo
punto si aprirà la finestra di lavoro ed le voci di menù saranno abilitate
2) In base al tipo di strumento connesso il programma consentirà di impostare i valori di un
numero di tensioni e correnti che corrisponde a quelli presenti sullo strumento connesso.
Parimenti il numero di contatti principali ed ausiliari gestiti dipenderà dal tipo di strumento
connesso.
Se il programma opera in modalità non connessa, per impostazione predefinita si supporrà di
operare con lo strumento DRTS.6 ovvero con quattro tensioni, sei correnti, dieci contatti
principali e quattro contatti ausiliari.
E’ possibile creare e salvare una sequenza anche in modalità non connessa. La sequenza
creata potrà essere eseguita successivamente quando si collega lo strumento. Valori di
tensione (ad esempio V4) e corrente (ad esempio I4, …, I6) non presenti sullo strumento
verranno ignorati.
La finestra di connessione allo strumento non compare se nel programma “Set Comm”
presente nel menù utilità di TDMS, è stata tolta la spunta alla voce “Scegli modello
all’avvio”
All’avvio del programma la seguente finestra viene aperta automaticamente:
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2.2.1 Nuovo
Selezionando questa voce di menù, il programma proporrà una nuova sequenza, partendo dal ciclo
di preguasto. Nel caso in cui sia aperta una sequenza sulla quale sono state effettuate delle
modifiche non ancora salvate, il programma chiederà di salvare la sequenza aperta, prima di creare
quella nuova.
2.2.2 Apri
Selezionando questa voce di menù, si aprirà la seguente finestra standard di Microsoft Windows®:
Navigando nelle cartelle, sarà possibile aprire un file precedentemente salvato dal programma
Sequencer oppure dal programma Manuale presente in TDMS (solo nel caso in cui in questo
programma sia stata definita una sequenza tramite l’apposita opzione). Prima di aprire una nuova
sequenza, se si stanno effettuando delle modifiche non ancora salvate sulla sequenza aperta, il
programma chiederà se salvare questa modifiche.
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2.2.3 Salva
Selezionando questa voce di menù, si aprirà la seguente finestra standard di Microsoft Windows ®:
Premendo il tasto “Salva” la sequenza creata, con gli eventuali risultati ottenuti, verrà salvata in
formato Sequencer con il nome del file assegnato, nella cartella selezionata.
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Per esportare la sequenza aperta evidenziare il relè a cui si vuole associare il file, indicare un nome
mnemonico che verrà visualizzato in TDMS nella griglia dei risultati e premere il bottone “Save”.
Premendo il bottone “Cancel” si annullerà l’operazione senza salvare la sequenza aperta in TDMS.
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Nel campo testo è possibile inserire delle note personalizzate, che potranno essere incluse nel report
di stampa. Premendo il tasto “Ok” queste note saranno salvate nella sequenza. Premendo il tasto
“Annulla” tutte le modifiche effettuate saranno annullate.
SUGGERIMENTO: nel campo testo è possibile incollare dei testi copiati da altri programmi come
Acrobat Reader o Microsoft Word.
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2.2.6 Stampa
Selezionando questa voce di menù, si aprirà la seguente finestra:
Spuntando la voce “Stampa Pagina delle Note” verrà aggiunta nel modulo di stampa una pagina
recante le note inserite selezionando la voce di menù “Campo Note” (vedi paragrafo 2.2.5).
Nella parte con intestazione “Selezione Colonne” è possibile abilitare i parametri, fino ad un
massimo possibile di nove selezioni, che si vogliono stampare.
E’ anche possibile inserire un logo personalizzato nella intestazione delle stampe. Premendo il
bottone “Modifica Logo” si aprirà la seguente finestra:
Premendo il bottone “Cerca…” sarà possibile caricare il file (*.BMP, *.JPG, *.TIFF o *.GIF) con il
proprio logo navigando nelle Risorse del Computer oppure nelle Risorse di Rete. Premendo il tasto
“Ok” si chiuderà la finestra ed il logo verrà salvato nell’anteprima di Stampa. Premendo il tasto
“Annulla” si chiuderà la finestra, ma le modifiche effettuate non verranno salvate.
Premendo il bottone “Anteprima di Stampa” si aprirà infine la seguente finestra con la stampa della
sequenza aperta.
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I primi quattro bottoni consentono una navigazione tra le pagine di stampa (prima
pagina, pagina precedente, pagina successiva, ultima pagina).
Il bottone consente di stampare il report, dopo aver selezionato la stampante a cui inviare la
stampa.
Il bottone consente di esportare il report di stampa nei formati Adobe Acrobat (*.pdf),
Microsoft ® Excel (*.xls), Microsoft ® Word (*.doc) o Rich Text Documento (*.rtf), selezionando
l’estensione nel menù a discesa, come mostrato nella seguente figura:
Premendo il tasto “Ok” le modifiche effettuate verranno salvate nella sequenza aperta e riproposte
al successivo avvio del programma.
2.4.2 Contatti
Selezionando questa voce di menù, è possibile visualizzare o nascondere la finestra secondaria di
definizione di alcuni parametri relativi ai contatti principali o ausiliari (vedi paragrafo 3.4.3).
Ci sono tre possibili selezioni per il tipo di contatto: libero o aperto, in tensione continua o in
tensione alternata. Nel caso di contatti aperti, non può essere selezionata la soglia. Viceversa
quando il contatto è selezionato in tensione, è anche possibile selezionare la tensione di soglia: tutti
gli ingressi inferiori all’80% del valore selezionato sono impostati a zero. Questo consente di
conseguire un’immunità sui rumori sulla linea. Consente inoltre di discriminare la tensione presente
nel caso in cui ci sia una resistenza di protezione in parallelo al contatto del relè che comanda la
bobina dell’interruttore, così che il contatto aperto non corrisponde a zero volts. Soglie disponibili
sono 5 V (serve per gli ingressi logici); 24 V; 48 V; superiore a 100 V. Questa selezione dovrebbe
corrispondere alla tensione di polarizzazione dei contatti.
Se viene selezionato Tipo Libero e viene applicata una tensione, lo strumento non ne risente, purché
la tensione non sia maggiore di 220 V. Se una tensione è selezionata e l’ingresso non è in tensione,
lo scatto non viene colto.
Se viene selezionata una tensione errata:
1) Per soglie maggiori della tensione lo scatto non viene colto.
2) Per soglie inferiori alla tensione il contatto potrebbe essere visto chiuso quando in realtà è
aperto. Con selezione in tensione CA, il debounce viene impostato a 2000 us per evitare il
passaggio per lo zero dell’ingresso.
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Con antirimbalzo si intende il tempo durante il quale lo strumento attende che l’ingresso diventi
stabile: ciò è indispensabile per evitare che la prova si fermi a causa di rumore, ed inoltre per
ignorare dei rimbalzi del contatto. Nel momento in cui si verifica uno scatto, il contatore del tempo
di antirimbalzo viene fatto partire: se c’è una transizione opposta prima che il tempo di antirimbalzo
termini, il contatore viene resettato. Solamente se l’ingresso non cambia per la durata programmata,
la transizione viene accettata e il contatore fermato. Il valore di default proposto vale 100us. Con
ingressi elettronici, il valore può essere programmato a 0s; con contatti provenienti da vecchi relè
elettromeccanici si suggerisce di aumentare il tempo di antirimbalzo a 2000us (valore massimo). La
misura del tempo di scatto non viene affetta da questa selezione.
2.7 Menù ?
Il ciclo della precedente figura è attivo, dal momento che la barra orizzontale posta in alto è rossa.
Nella figura seguente sono mostrati due cicli; il ciclo 1 è attivo e modicabile, mentre il ciclo 2 è
disattivato e non modificabile.
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Per rendere attivo un ciclo è sufficiente fare click sulla barra grigia orizzontale del ciclo stesso
oppure in qualsiasi posizione del pannello che rappresenta il ciclo stesso.
Dopo aver definito una sequenza è possibile eseguirla premendo l’apposito tasto “Avvia Sequenza”.
NOTA BENE: tutte le figure che riportano i sinottici dei cicli in questo manuale, si riferiscono allo
strumento DRTS.6 che è lo strumento che viene considerato anche come impostazione predefinita
nel caso in cui il programma lavori non connesso allo strumento. Per questo saranno presenti
quattro tensioni, sei correnti, dieci contatti principali e quattro contatti ausiliari.
Dopo che è stato aggiunto il primo ciclo la finestra si modificherà come mostrato nella seguente
figura:
Blocca Sequenza: premendo questo tasto, solo se lo strumento è connesso, viene inviato allo
strumento il comando di interruzione immediata della sequenza attualmente in corso. I valori di
preguasto verranno applicati.
Reset Sequenza: premendo questo tasto, solo se lo strumento è connesso, viene inviato allo
strumento il comando di interruzione immediata della sequenza attualmente in corso. Inoltre tutte le
tensioni e le correnti vengono riportate e zero immediatamente.
E’ il primo ciclo presente nella sequenza che non è possibile cancellare (per non generare il
preguasto è possibile eventualmente impostare un tempo di durata pari a zero). Questo ciclo serve
per:
1) Impostare il valore della tensione continua di alimentazione della protezione
2) Definire il valore di ampiezza, fase e di frequenza delle tensioni o correnti presenti sullo
strumento
3) Impostare la durata in secondi del preguasto
4) Definire se i contatti ausiliari sono aperti o chiusi prima dell’avvio del primo ciclo
5) Impostare un valore massimo di sicurezza per tutti i valori di uscita di tensione o corrente
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E’ possibile inserire un nuovo ciclo in qualsiasi posizione successiva al ciclo zero di una sequenza
aperta. Quando si preme il bottone “Nuovo Ciclo” il ciclo inserito verrà posizionato
immediatamente dopo il ciclo attualmente selezionato (ovvero a quello con la barra orizzontale
posta in alto avente colore rosso). Eventuali cicli posti sulla destra di quello correntemente
selezionato verranno traslati a destra di una posizione per fare posto a quello nuovo inserito.
La prima opzione (ROC I/V) consentirà di definire dei gradienti sulle ampiezze delle
tensioni e delle correnti; la seconda opzione (ROC Freq in Hz/s) serve per impostare un
gradiente sul parametro frequenza; la terza ed ultima opzione (ROC Fase) consente di
impostare i gradienti sulla fase delle tensioni e delle correnti. Modificando queste opzioni si
noterà che nelle griglie dove vengono definite le tensioni e le correnti si renderanno visibili
o si nasconderanno delle colonne specifiche per impostare i valori dei gradienti. Nel caso
ROC della frequenza il valore di gradiente si può impostare nel controllo che si abilita
immediatamente sulla destra di questa opzione
3) Frequenza: rappresenta il valore di frequenza di tutte le uscite in tensione e corrente
iniettate dallo strumento. L’opzione del seguente menù a tendina:
consente di definire se questa frequenza si applica a Tutte le uscite, Solo a V1, a Tutte le
tensioni, a Tutte le tensioni e I1, a Tutte le tensioni e correnti eccetto V4, Solo a V1 e V2. Se
viene selezionata un opzione diversa da quella di default, sarà possibile indicare la frequenza
particolare che si applica all’opzione selezionata: le uscite non incluse nella lista vengono
generate con la frequenza indicata dai valori di preguasto
4) Mantieni Valori Ciclo Prec: questa opzione è abilitata solo se il ciclo precedente è di tipo
rampa oppure se il ciclo precedente ha a sua volta spuntata questa opzione; se questa
opzione viene spuntata significa che lo strumento manterrà costanti i valori del ciclo
precedente e quindi, ad esempio, una rampa successiva partirà dai valori di arrivo della
rampa precedente, come mostrato nella seguente figura (in questo esempio sia il Ciclo 2 che
il Ciclo 3 hanno spuntato la voce “Mantieni Valori Cicli Prec”):
5) Angolo Iniziale Guasto: questo parametro consente il controllo del valore istantaneo di
correnti e tensioni nel momento di inizio guasto. Siccome le uscite sono sinusoidali, il
parametro è espresso in gradi. Selezionando 0 gradi, si intende che il guasto comincia
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quando il parametro è zero: selezionando 90 gradi significa che il guasto comincia quando il
parametro raggiunge il valore massimo in corrispondenza dei novanta gradi. Visto che
correnti e tensioni non sono in fase, e visto che quando la prova comincia tutti i parametri
vengono applicati nello stesso istante, è necessario definire quale parametro controlla
l’angolo di inizio guasto. Questa selezione viene operata selezionando l'uscita di riferimento
desiderata e l’angolo di inizio guasto. Il guasto verrà generato nel momento in cui l'uscita di
riferimento rispetta la condizione d’angolo indicata; tutte le altre uscite manterranno una
fase iniziale "relativa" definita dalla differenza di fase con l’uscita di riferimento (vedi
colonna Fase nella griglia di definizione dei valori delle uscite). In questo modo, all’inizio
del guasto viene mantenuta la continuità con i valori sani
6) Angoli Assoluti: normalmente i valori sani non cambiano d’angolo a meno che non siano
programmati con valori differenti: questo garantisce la continuità dei parametri applicati al
relé in prova tra la situazione di preguasto e quella di guasto. Quando si imposta come
spiegato al punto precedente il valore di angolo di inizio guasto e a quale grandezza si
applica, lo strumento inizia il test quando il suo riferimento angolare interno coincide con
l’angolo selezionato. Questo metodo però non garantisce che l’angolo di guasto di due unità
differenti sincronizzate coincida. Se si seleziona invece angoli assoluti, tutti gli angoli
vengono modificati all’istante d’inizio della prova, indipendentemente dal valore di tensione
o corrente sui sani. Questo permette di sincronizzare le uscite di due unità su un ingresso
logico; normalmente, in queste prove i valori sani sono a zero
7) Tensione Continua (V): inserire in questo campo il valore in Volt della tensione continua
che lo strumento deve generare dall’apposita uscita per alimentare il relè di protezione
In questo caso è possibile impostare il valore efficace di tensione o corrente generati ed il valore di
fase relativo tra le diverse uscite.
Nel caso di opzione di tipo “Rampa” con sottopzione rampa di corrente o tensione (ROC I/V) la
griglia è strutturata come nella seguente figura:
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In questa griglia è possibile modificare i valori di tensione e corrente di partenza (colonne [Start V]
e [Start A]), i valori di incremento delle tensioni e delle correnti al secondo (colonne [V/s] e [A/s])
ed il valore della fase relativa in gradi tra tensioni e correnti (colonne [Ph (°)]) che verrà mantenuto
costante per tutta la durata del ciclo. Le colonne [Stop V] e [Stop A] non sono modificabili e
verranno valorizzate dal programma con i valori di tensione o corrente raggiunti nel ciclo durante
l’esecuzione della sequenza.
Nel caso in cui nel ciclo sia spuntata la voce “Mantieni valori del ciclo precedente” le colonne [Start
V], [Start A], e le colonne [Ph (°)] per correnti e tensioni diventeranno non modificabili (simbolo [-
]), come mostrato nella seguente figura, in quanto lo strumento manterrà costanti i valori raggiunti
al ciclo precedente:
Nel caso di opzione di tipo “Rampa” con sottopzione rampa di fase (ROC fase) la griglia è
strutturata come nella seguente figura:
E’ possibile modificare i valori di tensione e di corrente ([V] e [A]) che verranno mantenuti costanti
per tutta la durata del ciclo, il valore di partenza della fase (colonne [Start °]) ed il valore di
incremento dei gradi al secondo (colonne [°/s]). Le colonne [Stop °] e [Stop °] non sono
modificabili e verranno valorizzate dal programma con i valori di tensione o corrente raggiunti nel
ciclo durante l’esecuzione della sequenza.
Nel caso in cui nel ciclo sia spuntata la voce “Mantieni valori del ciclo precedente” le colonne [V],
[A], e le colonne [Start °] per correnti e tensioni diventeranno non modificabili (simbolo [-]), come
mostrato nella seguente figura:
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Questo pannello serve a stabilire le condizioni di transizione da un ciclo a quello successivo. Nel
campo Tmax va indicato il tempo massimo in secondi di timeout trascorso il quale la sequenza deve
passare al ciclo successivo indipendentemente dalle transizioni effettivamente avvenute sui contatti.
Il contatto abilitato di default è il contatto C1: quindi per impostazione predefinita si passa al ciclo
successivo quando avviene la chiusura del contatto C1. Per abilitare gli altri contatti è sufficiente
fare click sull’icona verde posta a fianco dell’etichetta “C2, …, C10”, come mostrato nella seguente
figura:
NOTA: il numero di contatti visualizzato dipende dallo strumento connesso. In modalità sconnessa
di ipotizza di essere collegati allo strumento DRTS.6 che dispone di dieci contatti.
Facendo click sul contatto si modifica lo stato dello stesso:
Il tempo Tmax è identico a quello impostato nel pannello della finestra principale. Nel campo Tnom
si può indicare il tempo nominale di scatto del relè collegata allo strumento. Ha senso valorizzare
questo parametro nei cicli di tipo Rampa. Per rifinire i risultati delle prove di questo tipo, è possibile
indicare il tempo di scatto nominale del relè nel campo Tnom. Quando il relè scatta, il valore
misurato dalla rampa viene corretto secondo la seguente formula:
(Risultato) = (Misura) – (Valore del gradiente gradiente)*(Tnom)
Nel menù a discesa “Partenza Timer” è possibile selezionare il momento da cui iniziare la misura
del tempo di scatto, ovvero se il contatore del timer per il ciclo selezionato parte all’avvio del ciclo
stesso oppure parte in corrispondenza dello scatto o della ricaduta di un contatto dello strumento.
Per ogni contatto dello strumento collegato è possibile indicare nell’ordine:
1) Colonna NOME: descrizione libera non obbligatoria
2) Colonna STATO: si indica lo stato atteso nel ciclo dal contatto stesso (Normalmente aperto,
non operativo o normalmente chiuso). Facendo click sulle immagini grafiche dello stato del
contatto è possibile ciclare su tutti i possibili stati del contatto stesso; le modifiche effettuate
sullo stato saranno immediatamente copiate nel pannello principale del ciclo
3) Colonna ARRESTO TIMER: si indica se lo strumento deve considerare il tempo di
transizione sullo stato atteso deve avvenire sul primo fronte di transizione (scatto) oppure su
quello successivo (ricaduta)
La seguente figura mostra graficamente il significato di scatto e ricaduta
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Facendo click sull’etichetta “C1-4: liberi e C5:8: liberi” si apre la finestra di impostazione HW dei
contatti (vedi paragrafo 2.5).
Il bottone “Definisci Messaggio” serve per poter allegare al ciclo selezionato un messaggio
opzionale per l’utente. E’ stato previsto per bloccare la sequenza durante la sua esecuzione prima
che venga eseguito il ciclo selezionato. Premendo questo bottone si aprirà la seguente finestra:
Nei campi “Messaggio” e “Note” è possibile incollare anche delle immagini o parti di documento
(ad esempio Acrobat Reader, etc…) che possono servire come istruzioni di tipo operativo per
l’operatore.
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Se è spuntata la voce “Abilita Messaggio”, l’esecuzione della sequenza verrà messa in pausa prima
di eseguire il ciclo selezionato e si aprirà una finestra con il messaggio impostato. Per proseguire la
sequenza l’operatore dovrà obbligatoriamente premere il tasto “Ok”.
Questo pannello consente di attivare i contatti ausiliari dello strumento connesso nel ciclo
selezionato. Premendo sull’icona grafica posta a fianco dell’etichetta A1, …, A4, si modificherà la
condizione logica del contatto stesso (aperto o chiuso):
Questa finestra permette di programmare la temporizzazione degli ingressi ausiliari rispetto agli
altri parametri (i contatti ausiliari sono A1, A2 per UTB, UTS e ART/3; sono A1, A2, A3 e A4 per
DRTS, DRTS.3, DRTS.6 e ART/100) espressi in secondi. Per ogni contatto ausiliario si può
impostare un nome opzionale, lo stato del contatto (le modifiche effettuate saranno immediatamente
copiate nel pannello principale del ciclo) e la temporizzazione in secondi di ritardo della chiusura o
apertura del contatto. Il tempo minimo impostabile e l’intervallo di risoluzione è di 10msec.
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6) Cursore T1: è una linea verticale rossa che si può spostare con il pulsante sinistro del
mouse, facendo un click oppure trascinando il mouse stesso tenendo premuto il tasto
sinistro. Nella etichetta sottostante viene riportato il valore del tempo in corrispondenza del
cursore con una approsimazione al millesimo di secondo
7) Cursore T2: è una linea verticale blu che si può spostare con il pulsante destro del mouse,
facendo un click oppure trascinando il mouse stesso tenendo premuto il tasto destro. Nella
etichetta sottostante viene riportato il valore del tempo in corrispondenza del cursore con
una approsimazione al millesimo di secondo
1) Bottone “Zoom”: premendo questo bottone si abilita la modalità zoom; una volta entrati in
questa modalità, facendo click con il mouse indifferentemente sul pannello delle correnti, delle
tensioni o dei contatti, trascinando quindi il mouse ed infine rilasciandolo il programma
ingrandirà l’area evidenziata
2) Bottone “Ingrandisci Immagine”: premendo questo bottone il programma ingrandirà l’area
grafica compresa tra il cursore T1 ed il cursore T2
3) Bottone “Visualizza Tutti”: premendo questo bottone il programma ripristinerà l’area grafica,
impostando il valore di T1 a zero secondi ed il cursore T2 al valore massimo somma di tutti i
tempi massimi dei cicli
4) Bottone “Mostra/Nascondi Correnti”: premendo questo bottone si nasconderà il pannello che
visualizza tutte le correnti
5) Bottone “Mostra/Nascondi Tensioni”: premendo questo bottone si nasconderà il pannello che
visualizza tutte le tensioni