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I miracoli nella Chiesa Ortodossa,

Come spiegano di solito i dizionari, il miracolo è un fenomeno che si verifica in contrasto con le
leggi naturali. Si capisce così l’affermazione di alcuni: “Io non credo ai miracoli”, e il bisogno che altri
hanno di dire: “Io credo ai miracoli”. Nella distorta mentalità umana, e in quelle due conseguenti
affermazioni, c’è qualcosa di profondamente, radicalmente sbagliato: considerare che il male sia naturale e
il bene, invece, una eccezione.
E’ una mentalità che certamente deriva dall’antica eresia di Manes, il quale credeva nell’esistenza
di un Dio del Bene e di un Dio del Male, creatore del mondo e dell’uomo. Secondo questa mentalità, Dio
sarebbe come un ingegnere pazzo che costruisce un ponte in modo che esso subito crolli; l’uomo creato di
Dio non poteva non peccare, era sin dall’origine difettoso.
La Chiesa Ortodossa, invece, sa che esiste un solo e unico Dio, il quale - fonte d’ogni bene e
perfezione - ha creato l’uomo a sua immagine a somiglianza, quindi perfetto; la Chiesa Ortodossa sa che
l’uomo si è ribellato a Dio e che, quindi, questa ribellione ha introdotto nel mondo la morte. Solo questo
insegna la Scrittura, la Bibbia, e solo questo ci hanno trasmesso i nostri Padri ispirati da Dio.
Il peccato - e la malattia - non è quindi naturale o normale ma è anzi uno strappo alla normalità voluta da
Dio, ed è contro natura.
Il miracolo perciò non è un fenomeno in contrasto con le leggi naturali ma è un fenomeno
che ristabilisce le leggi naturali.
E’ normale, naturale, che l’uomo - creato da Dio - riconosca Dio, così come qualsiasi cucciolo
riconosce sua madre per istinto, naturalmente, per legge di natura; se il cucciolo non riconosce la madre (e
viceversa), ciò è in contrasto con le leggi naturali (per esempio, perché è stato allontanato a forza dalla
madre). E proprio in contrasto con le leggi naturali molti non riconoscono Cristo Dio, e lo fanno
crocifiggere, quando ecco il miracolo: un brigante lo riconosce e grida - Signore!, proclamando la divina-
umanità del Cristo.
E’ mai “normale” che a un banchetto di nozze non ci sia abbastanza da mangiare e bere? Niente
affatto. Ecco allora che, quando alle nozze di Cana la Tuttasanta si accorge che “non hanno più vino”,
Cristo Dio interviene e - con la sua potenza - ristabilisce le condizioni ideali perché il banchetto riesca
perfetto.
Ancora: è mai “naturale” che l’uomo, creato da Dio a sua immagine e somiglianza, cioè creato
come dio, debba essere schiavo delle malattie e addirittura morire? E’ illogico, anzi è una bestemmia: Dio
non è così crudele - o folle - da creare l’uomo per poi farlo soffrire e infine distruggere. Dio invece
interviene spesso proprio per liberare l’uomo dal peccato e dalle sue conseguenze: le malattie e la morte.
Molti di questi “interventi” di Dio appartengono alla storia della Chiesa, sono cioè narrati nella Bibbia,
negli scritti dei Padri e nelle Vite dei santi, così come tanti di questi “interventi” appartengono ai ricordi o
all’esperienza dei membri della Chiesa.

Originale:
La malata mentalità occidentale pensa che il miracolo sia un fenomeno che si verifica in contrasto
con le leggi naturali, come spiegano di solito i dizionari. Si capisce così l’affermazione di alcuni: “Io non
credo ai miracoli”, e il bisogno che altri hanno di dire: “Io credo ai miracoli”. Nella distorta mentalità
occidentale, e in quelle due conseguenti affermazioni, c’è qualcosa di profondamente, radicalmente
sbagliato (anzi, di demoniaco): considerare che il male sia naturale e il bene, invece, una eccezione.
E’ una mentalità che certamente deriva dall’antica eresia di Manes, il quale credeva nell’esistenza di un Dio
del Bene e di un Dio del Male, creatore del mondo e dell’uomo. Principale esponente di questa eresia fu il
celebre africano Agostino d’Ippona: egli, è vero, si convertì alla fede ortodossa (fu anche vescovo di
Tagaste) ma alcuni suoi scritti - nell’8°secolo- influenzarono fortemente la Chiesa dei Franchi e, tramite i
teologi di Carlomagno, tutto il mondo occidentale. Secondo questa mentalità, Dio sarebbe come un
ingegnere pazzo che costruisce un ponte in modo che esso subito crolli. L’uomo creato di Dio non poteva
non peccare, era sin dall’origine difettoso, credeva Agostino.
L’ortodossa Chiesa Cattolica, invece, sa che esiste un solo e unico Dio, il quale - fonte d’ogni
bene e perfezione - ha creato l’uomo a sua immagine a somiglianza, quindi perfetto; l’ortodossa Chiesa sa
che l’uomo si è ribellato a Dio e che, quindi, questa ribellione ha introdotto nel mondo la morte. Solo
questo insegna la Scrittura, la Bibbia, e solo questo ci hanno trasmesso i nostri Padri ispirati da Dio.
Il peccato - e la malattia - non è quindi naturale o normale ma è anzi uno strappo alla normalità voluta da
Dio, ed è contro natura.
Il miracolo perciò non è un fenomeno in contrasto con le leggi naturali ma è un fenomeno
che ristabilisce le leggi naturali.

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E’ normale, naturale, che l’uomo - creato da Dio - riconosca Dio, così come qualsiasi cucciolo
riconosce sua madre per istinto, naturalmente, per legge di natura; se il cucciolo non riconosce la madre (e
viceversa), ciò è in contrasto con le leggi naturali (per esempio, perché è stato allontanato a forza dalla
madre). E proprio in contrasto con le leggi naturali molti non riconoscono Cristo Dio, e lo fanno
crocifiggere, quando ecco il miracolo: un brigante lo riconosce e grida - Signore!, proclamando la divina-
umanità del Cristo.
E’ mai “normale” che a un banchetto di nozze non ci sia abbastanza da mangiare e bere? Niente
affatto. Ecco allora che, quando alle nozze di Cana la Tuttasanta si accorge che “non hanno più vino”,
Cristo Dio interviene e - con la sua potenza - ristabilisce le condizioni ideali perché il banchetto riesca
perfetto.
Ancora: è mai “naturale” che l’uomo, creato da Dio a sua immagine e somiglianza, cioè creato come dio,
debba essere schiavo delle malattie e addirittura morire? E’ illogico, anzi è una bestemmia: Dio non è così
crudele - o folle - da creare l’uomo per poi farlo soffrire e infine distruggere. Dio invece interviene spesso
proprio per liberare l’uomo dal peccato e dalle sue conseguenze: le malattie e la morte. Molti di questi
“interventi” di Dio appartengono alla storia della Chiesa, sono cioè narrati nella Bibbia, negli scritti dei
Padri e nelle Vite dei santi, così come tanti di questi “interventi” appartengono ai ricordi o all’esperienza
dei membri della Chiesa.
Ogni cristiano ortodosso ricorda, e ogni anno sperimenta un miracolo: la notte di Pasqua. E’ un
miracolo che avviene dovunque: nelle più splendide cattedrali come nelle più umili e povere cappelle:
persino i non ortodossi, casualmente presenti. Il cristiano perciò non dove tanto prestare attenzione ai
miracoli o farsi sbalordire da esso.

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