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Sanctorum.
Scritture, pratiche, immagini
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Sanctorum. Scritture, pratiche, immagini
collana dell’Aissca - Associazione italiana
per lo studio della santità, dei culti e dell’agiografia
Direzione
Alessandra Bartolomei Romagnoli, Tommaso Caliò, Luigi Canetti, Umberto
Longo, Raimondo Michetti, Francesca Sbardella, Daniele Solvi, Elena Zocca.
Comitato editoriale
Valentina Ciciliot, Barbara Crostini, Angela Laghezza, Anthony Lappin, Luca
Pezzuto, Alessandro Serra, Serena Spanò, Andrea Antonio Verardi.
I santi internauti
2. Agiografia, devozioni e icone digitali
a cura di
Marco Papasidero e Mario Resta
viella
Copyright © 2022 - Viella s.r.l.
Tutti i diritti riservati
Prima edizione: settembre 2022
ISBN 979-12-5469-183-0 (carta)
ISBN 979-12-5469-184-7 (e-book)
Volume pubblicato con i fondi del Progetto di Eccellenza DiLBeC, Dipartimento di Lettere
e Beni Culturali dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”
In copertina: elaborazione dei poster Santa Lucia, San Nicola e San Sebastiano di tuttiSanti,
progetto a cura di FF3300.com
I SANTI
internauti. - Roma : Viella, 2019- . - v. : ill., tab. ; 21 cm. (Sanctorum. Scritture, pratiche,
immagini / AISSCA)
2 : Agiografia, devozioni e icone digitali / a cura di Marco Papasidero e Mario Resta. - 2022.
- 243 p. - (10)
ISBN 979-12-5469-183-0 (v. 2)
ISBN 979-12-5469-184-7 (ebook v. 2)
1. Santi - Culto - Diffusione - Ruolo [dei] Nuovi media I. Papasidero, Marco II. Resta,
Mario
270.0922 (DDC 23.ed) Scheda bibliografica: Biblioteca Fondazione Bruno Kessler
viella
libreria editrice
via delle Alpi, 32
I-00198 ROMA
tel. 06 84 17 758
fax 06 85 35 39 60
www.viella.it
Indice
Claudia Santi
Prefazione 7
Marco Papasidero, Mario Resta
Introduzione 9
Antonio Salvati
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S.
Un’analisi storico-religiosa 137
Mario Resta
La “santità” secondo Achille Lauro tra TV e web 157
Renata Salvarani
Postfazione 233
Summaries 237
Gli autori 241
Antonio Salvati
«El sueño del pibe» è un celebre tango argentino del 1942, il cui
testo fu ispirato da Reinaldo Yiso e registrato poi dall’orchestra del ma-
estro Osvaldo Pugliese. Racconta di un ragazzo, un pibe, convocato per
una partita di campionato e che sogna di diventare un campione ispi-
randosi ai calciatori famosi negli anni ’30 come Emilio Baldonedo o
Mario Boyé. Con il passare degli anni il testo è rimasto lo stesso, ma a
cambiare sono i nomi degli atleti presi a modello, così Diego Armando
Maradona è passato bene presto ad essere il primo della lista di questo
celebre tango.
Nato a Lanus il 30 novembre del 1960 e cresciuto a Villa Fiorito, a
sud di Buenos Aires, oggi la sua casa, sulla quale campeggia la scritta
«La Casa de D10S», è stata dichiarata sito storico dell’Argentina.
A 10 anni viene già considerato un prodigio, tanto che la squadra
giovanile che lo annoverava tra le sue fila, le «Cebollitas», riuscì ad ina-
nellare 136 vittorie consecutive. A 12 anni fa la sua apparizione in TV
intervistato da Pipo Mancera, vera star della televisione argentina a ca-
vallo tra gli anni ’60 e ’70. Maradona, che era soprannominato “Pelusa”
a causa della sua capigliatura, rivelò ad un sorpreso intervistatore (che
negli anni precedenti aveva intervistato anche Pelè) che avrebbe portato
la nazionale argentina a vincere la Coppa del mondo (l’“Albiceleste” do-
vette aspettare il 1978 per vincere il trofeo per la prima volta, ma quella
vittoria fu macchiata dai sospetti di combine e dalle atrocità del regime
militare guidato dal dittatore Videla).
La prima profezia di Diego Armando Maradona si realizzò o per
meglio dire si autorealizzò il 22 giugno 1986 a Città del Messico nello
storico match contro l’Inghilterra. Una partita che ha segnato profonda-
mente non solo il gioco del calcio, ma anche il culto di Diego Armando
Maradona.
La partita di Coppa del Mondo si svolse in una cornice caratterizzata
da forti tensioni politiche (era ancora fresco l’eco della guerra lampo
del 1982 per il controllo delle Malvinas, le Falkland per gli inglesi) e
sportive (iniziate nel 1966 con l’espulsione del capitano argentino Rattin
in una partita del Mondiale che vide proprio gli inglesi vincere) e il cui
equilibrio fu rotto da un gesto che è passato alla storia come la Mano de
Dios.
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S 139
5. Serra, Maradona entre la tierra y el cielo, p. 20: «Puesto que, anteriormente, entre
Maradona y el fútbol se había establecido una equivalencia, la isotopía religiosa del relato
radiofónico hace reconocer de inmediato una analogía con la trinidad cristiana: Maradona
es un dios bajado a la tierra a través de la mediación del fútbol».
6. T. Fischer, “Maradona”, o mito – A formação e a importância para a nação argen-
tina, in «Revista Expedições: Teoria da História e Historiografia», 6/1 (2015), pp. 4-33: p.
6: «Ele foi o equivalente masculino de Eva Perón (Evita), cuja ascensão da pobreza a pri-
meira-dama se transformou há muito tempo em uma lenda nacional. Sua figura, Maradona,
oferecia um equivalente argentino do American Dream, a história do lavador de pratos que
se transforma em um milionário. Esta história de vida, de sua ascensão, o faz o verdadeiro
pibe de oro que honra a nação argentina e traz orgulho».
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S 141
Fig. 1. L’edicola votiva che si trova all’interno del Bar Nilo, nel cuore del centro storico di
Napoli. Al centro è custodito in una teca il “capello miracoloso” di Maradona.
7. Ich bin in den Fußball vernarrt. Ein Gespräch mit Eduardo Galeano über Fuß-
ball und Politik, Maradona und die Arroganz der Intellektuellen, in «INKOTA-Brief», 135
(2006), pp. 9-11: p. 9: «Er ist ein Heiliger des dunklen Lebens, der immer alles verkehrt
herum angepackt hat, alles schlecht gemacht hat, der alle Verhaltenregeln der guten Leben-
sführung verletzt hat, der ein unheilvolles Leben geführt hat – mit aufeinander folgenden
Katastrophen. Die Menschen erkennen sich in ihm wieder. Und sie verehren ihn deshalb».
8. Il murales è stato dipinto nel 2018 da El Marian e KNO, due street artists argentini.
9. Lo stile “creolo” del calcio argentino è caratterizzato da sregolatezza, individua-
lismo, agilità e virtuosismo. Tale stile si oppose, agli inizi del Novecento, a quello più
disciplinato e caratterizzato dalla forza del collettivo degli inglesi, che esportarono il cal-
cio in Argentina. Molto simile l’esperienza in Brasile con lo stile “ginga”, sublimato da
Pelè in Svezia con la vittoria ai mondiali del 1958. Il tema è ben spiegato da Eduardo P.
Archetti in The Spectacle of a Heroic Life: The Case of Diego Maradona, in Sport Stars:
The Cultural Politics of Sporting Celebrity, a cura di D.L. Andrews, S.J. Jackson, Londra
2001, pp. 151-163.
10. Cfr. E.P. Archetti, El Potrero y el Pibe. Territorio y pertenencia en el imaginario
del futbol argentino, in «Horizontes Antropológicos», 30 (2008), pp. 259-282: p. 271:
«Maradona es el más famoso de los jugadores argentinos que ganaron reconocimiento in-
ternacional. Ha sido dos veces campeón mundial, una vez con el equipo juvenil y jugó
durante años en Europa con gran éxito. Maradona es todavía conocido como el pibe de oro
y, casi automáticamente, los otros pibes se transforman metafóricamente en pibes de plata
o bronce, materiales de menor valor».
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S 143
11. Archetti, El Potrero y el Pibe, p. 274: «Hay una tendencia a no ceñirse a fronteras
morales estrictas, a jugar aun en la vida privada, una capacidad de recompensar, castigar
u olvidar el comportamiento de otros de un modo poco consistente, presentar juicios y
elecciones arbitrarias, desplegar cierto heroísmo irracional, la capacidad de “morir y de
renacer”, y la capacidad, en momentos críticos, de hacer un movimiento excepcional que
transforma la derrota en victoria».
144 Antonio Salvati
Nella valutazione della figura del pibe, dunque, non entra la morale,
ma la creatività corporea.
Una categoria liminale che è intesa non in maniera transitoria, come
immaginava Van Gennep, ma in senso costitutivo. E questo proprio per-
ché in tale figura mai si concretizza il passaggio all’età adulta. In questa
cornice di significato, le disavventure giudiziarie, le condanne morali, gli
scherzi di un corpo fiaccato dalla droga, colpiscono il Maradona reale ma
non il Pibe de Oro protetto in questa dimensione di margine tanto da farlo
diventare un monumento vivente: «Da pibe è un prodotto naturale e realiz-
zazione mitica […] di una certa idea di calcio basata sulla naturalizzazione
di certe qualità. Un monumento vivente».12
La venerazione che gli argentini hanno per Maradona è magistral-
mente rappresentata nel film «El camino de San Diego», del regista Carlo
Sorín. Il film del 2006 documenta il pellegrinaggio di Tati, un giovane
boscaiolo della provincia di Misiones, che trova una radice che gli sembra
riproduca le sembianze del calciatore, proprio in quei giorni ricoverato per
problemi cardiaci. Decide così di intraprendere un viaggio per consegnare
la statua alla sua divinità.
Dopo la morte di Maradona, in Argentina è stato codificato un vero e
proprio pellegrinaggio nei luoghi che furono del Pibe de Oro. Su impulso
del ministero del Turismo argentino, il percorso è stato pubblicizzato in
diversi parti del mondo, Italia compresa.
Le tappe del pellegrinaggio partono dalla casa-museo del quartiere La
Paternal fino ad arrivare allo stadio del Boca Juniors, conosciuto come La
Bombonera, dove è possibile visitare il suo palco privato e il Museo de la
Pasión Boquense, che ospita una sezione dedicata al calciatore e ai succes-
si ottenuti con il club. Rientrano nell’itinerario anche la Basilica del Santis-
simo Sacramento, nella quale Maradona celebrò il suo primo matrimonio,
e alcuni dei suoi ristoranti preferiti, tra i quali anche alcune pizzerie.
Pellegrinaggio che centinaia di argentini hanno compiuto alla volta di
Napoli in occasione del primo anniversario della scomparsa di Maradona.
In duecento, con indosso la maglia del Boca, hanno fatto tappa ai Quar-
tieri Spagnoli dove la notte della morte di Maradona sorse, quasi sponta-
neamente, un simulacro ai piedi di un famoso murales in via Emanuele
12. Archetti, El Potrero y el Pibe, p. 276: «Como pibe es un producto natural y re-
alización mítica […] de una cierta idea de fútbol basado en la naturalización de ciertas
cualidades. Se transforma en el monumento vivo del pibe».
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S 145
De Deo (per tutti Largo Diego Armando Maradona). Il dipinto, che copre
l’intera facciata di un palazzo dal 1990, fu realizzato in tre giorni dal napo-
letano Mario Filardi, pittore naif scomparso in Svizzera nel 2010.
13. Serra, Maradona entre la tierra y el cielo, p. 14: «Para los argentinos el fútbol es
una religión, cada religión tiene su dios, bueno el dios del fútbol es Diego».
146 Antonio Salvati
argentino). Sul numero degli aderenti c’è un vero e proprio “tango” delle
cifre: il numero oscillerebbe tra gli 800 mila indicati da Wikipedia ai 250
mila che Hernán Amez dichiarò in una recente intervista in occasione della
scomparsa di Maradona.14 Sono ben note, invece, le adesioni alla Iglesia di
personaggi famosi come Leo Messi, il fuoriclasse argentino oggi al Paris
Saint Germain, Manu Ginobili, leggenda del basket argentino, Ronaldinho,
il calciatore brasiliano non più in attività, e fa specie vedere tra i fedeli del
D10S anche Gary Lineker, attaccante della nazionale inglese: era in cam-
po, nel 1986 quando Maradona diventò la Mano de Dios.
La Iglesia Maradoniana ha continuato a celebrare le sue feste anche
durante i primi lockdown causati dal Covid-19: utilizzando YouTube e In-
stagram, è riuscita a tenere unita la comunità di fedeli.15 La Iglesia ha un
sito (www.iglesiamaradoniana.com.ar) registrato il 28 marzo del 2018 e
una solida presenza sulle piattaforme di social media. Su Facebook, a titolo
esemplificativo, esiste il gruppo ufficiale con oltre 180 mila aderenti. Sem-
pre sul gruppo è possibile acquistare anche una serie di gadget e di santini
che ricordano Maradona.
Hernán Amez e Alejandro Verón oltre ad essere i fondatori della Igle-
sia, sono anche gli unici ad officiare i riti aiutati da una decina di col-
laboratori più stretti che portano in processione, nei giorni di festa, una
sorta di tabernacolo sulla cui cima c’è uno scarpino da calcio (naturalmente
sinistro). Il libro sacro della Iglesia è l’autobiografia di Diego Armando
Maradona, Yo soy el Diego (pubblicata in Argentina nel 2000, in Italia è ar-
rivata due anni dopo per i tipi di Fandango) sul quale gli aspiranti apostoli
effettuano un giuramento.
La funzione della Iglesia è di mantenere viva «la passione e la magia
con cui il nostro Dio ha giocato a calcio, senza dimenticare i miracoli che
ha fatto in campo sotto gli occhi di tutti e il sentimento che risveglia in noi
tifosi, giorno dopo giorno».16
14. La verità è che negli anni i primi archivi degli associati sono andati persi a causa di
una diatriba legale tra i due fondatori e un altro gruppo di soci. A tutt’oggi è difficile stimare
con precisione il numero dei fedeli della Iglesia (gli stessi fondatori sono impermeabili a
richieste di numeri precisi). Con una certa approssimazione, è possibile stimare la platea
della Iglesia in circa 200 mila unità comprendenti, però, un numero importante di semplici
“simpatizzanti”.
15. Il Natale maradoniano del 2020 è stato celebrato sulla piattaforma Google Meet.
16. http://www.iglesiamaradoniana.com.ar/ (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S 147
Creo en Diego,
Futbolista todopoderoso,
Creador de magia y de pasión.
Creo en Pelusa, nuestro D10S, nuestro Señor.
Que fue concebido por obra y gracia de Tota y Don Diego.
Nació en Villa Fiorito,
Padeció bajo el poder de Havelange,
Fue crucificado, muerto y mal tratado.
Suspendido de las canchas.
Le cortaron las piernas.
Pero él volvió y resucitó su hechizo.
Estará dentro de nuestros corazones,
por siempre y en la eternidad.
Creo en el espíritu futbolero,
La santa Iglesia Maradoniana,
El gol a los ingleses,
La zurda mágica,
La eterna gambeta endiablada,
Y en un Diego eterno.
17. A. Brelich, Introduzione alla Storia delle Religioni, Roma 2006 (ed. or. Roma
1966), p. 5.
18. http://www.iglesiamaradoniana.com.ar/ (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
148 Antonio Salvati
19. http://www.iglesiamaradoniana.com.ar/29-y-30-de-octubre-noche-buena-y-navi-
dad-maradoniana/ (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
20. http://www.iglesiamaradoniana.com.ar/22-de-junio-pascuas-maradoniana-la-ma-
no-de-d10s-y-el-gol-del-siglo/ (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
21. https://youtu.be/Up05kmZwQ88 (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S 149
chiesa maradoniana, proclamando che Diego è il nostro Dio del calcio e che
è e sarà il miglior giocatore di tutti i tempi?». Gli sposi si scambiano gli anelli
davanti ad poster di Maradona e al termine della funzione vengono benedetti
poggiando la mano su un pallone incoronato da spine.24
Il “D10S te Salve”, insieme al “Creo” e al “Diego Nuestro”, completa
le preghiere a disposizione dei fedeli della Iglesia Maradoniana:
24. Il matrimonio delle due coppie messicane fece molto scalpore in tutto il mondo,
cfr. https://elpais.com/deportes/2007/10/30/videos/1193732514_870215.html (ultima con-
sultazione: 6 marzo 2022) o https://www.panamaamerica.com.pa/mundo/parejas-se-casan-
por-el-rito-maradoniano-300807 (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
25. http://www.iglesiamaradoniana.com.ar/ (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
26. http://www.iglesiamaradoniana.com.ar/ (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S 151
27. Disse Diego Armando Maradona: «El futbol es el deporte más lindo y más sano
del mundo. (De) eso no le quepa la menor duda a nadie. Porque se equivoque uno, no,
no tiene que pagar el fútbol. Yo me equivoqué y pagué. Pero la pelota no, la pelota no
se mancha» (https://www.adn40.mx/es-tendencia/nota/notas/2020-11-25-15-02/maradona-
me-equivoque-y-pague-pero-la-pelota-no-se-mancha-fue-el-discurso-del-astro-en-su-de-
spedida-del-futbol [ultima consultazione: 6 marzo 2022]).
28. M. Korstanje, Sacrificio y ejemplaridad. Comprendiendo los fenómenos de Leonel
Messi y Diego A Maradona. Nómadas in «Revista Crítica de Ciencias Sociales y Jurídicas»,
48 (2016), pp. 259-265: «Maradona no sigue la ley ética […] Maradona, se parte de la base
que, pertenece a una estirpe de naturaleza maldita (el villero) pero su don le permite restituir
la gloria perdida» (p. 265). Sull’argomento, cfr. anche M. Keismajer, Arquetipos de signifi-
cación social en los medios masivos. Maradona ascenso y caída de un héroe in «Estudios
Digital», 7-8 (2016), pp. 223-228.
29. Il termine banal religion è stato coniato da Stig Hjarvard – The mediatization of
religion: A theory of the media as agents of religious change, in «Northern Lights: Film and
Media Studies Yearbook», 6 (2008), pp. 9-26 – come forma della sua analisi sulla religione
mediatizzata estendendo la teoria sul nazionalismo di Michael Billig: «In continuation of
Billig (1995), I label these as banal religious representations; they consist of elements usu-
ally associated with folk religion, like trolls, vampires and black cats crossing the street;
152 Antonio Salvati
di una valutazione affrettata che non tiene conto in particolar modo della
solidità, ampiamente dimostrata, dell’impianto mitico-rituale della Iglesia
Maradoniana.
Detto questo, è possibile pensare al culto maradoniano come ad una
nuova religione?
Per Brelich la fondazione di una nuova religione parte sempre dal
rapporto specifico che un individuo ha con la religione preesistente del
suo ambiente: «Dal suo specifico modo di aderire a certi aspetti di questa
religione rifiutandone altri, in breve, dalla sua religiosità personale che, se
viene assunta da un gruppo umano, dà origine a nuove istituzioni, a nuovi
sistemi organici di credenze, di osservanze, di riti, di comportamenti, di
ordinamenti, vale a dire a nuova religione».30
Nel marzo del 2020, i vertici della Conferenza Episcopale Argentina
presentarono i risultati di uno studio commissionato a una importante so-
cietà di consulenza strategica e ricerche di mercato.
La realizzazione di questo studio, «Investigacion social sobre opinio-
nes actitudes, valores y comportamientos en relacion a la Iglesia catolica»,31
fu considerato necessario nell’ottica del processo di rinuncia graduale dei
fondi statali da parte della Chiesa Cattolica argentina.
and items taken from institutionalized religion, like crosses, prayers and cowls; and repre-
sentations that have no necessary religious connotations, like upturned faces, thunder and
lightning; and highly emotional music» (p. 16).
Il termine mock religion va inteso in un duplice significato: «The first is a fictional
religion that highlights the deficiencies of existing religions […] the second form of mock
religion is a deliberately created institution and belief that mimics in structure and content
traditional religions such as Christianity» (C. Cusack, Mock Religions, in Encyclopedia
of Latin American Religions, Berlin 2018, p. 1). Proprio sul secondo significato di mock
religion, Hernán Amez, cofondatore della Iglesia maradoniana, ha dichiarato: «I am not
a Catholic. Religion is about feelings and we feel football. I’ve been doing this for ten
years now and it’s not just a bit of fun, it’s a religion» (in R. Howland-Jackson, La Igle-
sia Maradoniana–Argentina’s real religion?, in «The Argentina Independent», 1 dicembre
2008, https://www.argentinaindependent.com/life-style/ba/la-iglesia-maradoniana-argenti
nas-real-religion/) (ultima consultazione: 6 marzo 2022). Pioniere di questi studi è stato
il sociologo belga Adam Possamai che ha studiato il fenomeno dello «Jedismo». E a tal
proposito, cfr. anche il contributo in questo volume di F. Vecoli, Internet, santità e religione
iperreale.
30. Brelich, Storia delle religioni, perché?, p. 163.
31. I dati completi della ricerca sono reperibili qui: https://episcopado.org/contenido/
ver/2354 (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S 153
32. È il caso dei funerali e dei matrimoni. Anche la ricerca commissionata dalla Chie-
sa argentina ha escluso la partecipazione a questi due riti nel computo della frequenza
di partecipazione alle funzioni: «Los que se declaran católicos, dejando de lado bodas y
funerales, con qué frecuencia va Ud. a servicios religiosos en estos tiempos?», https://epis-
copado.org/contenido/ver/2354 (ultima consultazione: 6 marzo 2022).
33. Cfr. C. Partridge, The Re-Enchantment of the West, London 2005.
34. P. Alabarces, Maradona: mito popular, símbolo peronista, voz plebeya, in «Pape-
les del CEIC», 1 (2021), pp. 1-11.
154 Antonio Salvati
35. Alabarces, Maradona: mito popular, pp. 7-8: «La única luz aparece un lejano
mes de junio de 1986; y brilla desmesuradamente cuando un morocho de escasos 165 cm
comienza a gambetear jugadores ingleses, exactamente cuatro años después de la catástrofe
malvinera […] esos 10.6 segundos son el Aleph que soñó Borges, pero encontró Maradona.
En ese Aleph, aparece el nudo de felicidad más intensa que conoció nuestra comunidad en
este medio siglo».
36. Brelich, Storia delle religioni, perché?, p. 160.
37. S. Boesch Gajano, La santità, Roma-Bari 1999, p. 112.
38. Ibidem.
39. V. Dini, Maradona, héros napolitain, in «Actes De La Recherche En Sciences
Sociales», 103 (1994), p. 76: «Le nom même évoque le culte religieux, l’assonance dans le
dialecte étant assez forte entre Maradona et Maronna, qui est la dénomination de la Vierge
Marie».
40. Cfr. sul tema: C. Prandi, Religione e popolo, Brescia 2020, p. 39.
L’Iglesia Maradoniana e il culto del D10S 155
41. Ibidem.
42. M. Niola, San Gennarmando: le disavventure del simbolo, in Te Diegum, Milano
1991, p. 71.