Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Italia il settore dei trasporti è responsabile di circa un quarto delle emissioni in grado di alterare il clima.
SOSTENIBILITA’:
COVID-19:
MOBILITÀ SOSTENIBILE:
- sta a indicare un modo di muoversi al concetto di sostenibilità territoriale
- riduzione dei rischi di inquinamento e del potere inquinante,
- la salvaguardia della salute e dello spazio pubblico come bene comune,
- il risparmio energetico.
- utilizzare tecnologie per strade e autostrade connesse (smart road) che garantiscano fluidità, efficienza e
sicurezza negli spostamenti.
- mobilità integrata: l’utente deve poter usufruire di vari mezzi di trasporto (servizi pubblici, in sharing,
privati) senza soluzione di continuità, per completare il percorso quotidiano agevolmente e in modo
conveniente. L’argomento non riguarda solo i grandi centri, ma l’insieme delle strutture e infrastrutture
relative alla mobilità nel nostro Paese.
- Obiettivo della mobilità sostenibile, è garantire che i sistemi di trasporto corrispondano ai bisogni
economici, sociali e ambientali della società, minimizzandone contemporaneamente le ripercussioni
negative sull’economia, la società e l’ambiente.
Dal 2017 è obbligatorio per le città sopra i 100mila abitanti adottare i Piani Urbani di Mobilità Sostenibile
(Pums), introdotti con una legge del 2000.
Pums è uno strumento di pianificazione strategica istituito dall’art. 22 della legge n. 340 del 24 novembre
2000, che, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni), sviluppa una visione di sistema della
mobilità urbana.
In sostanza un Pums :
- deve proporre il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica
- azioni orientate a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità e la sua
integrazione con l’assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali.
- Gli enti locali, per poter accedere ai finanziamenti statali di infrastrutture per nuovi interventi per il
trasporto rapido di massa, devono definire i Pums applicando le linee guida adottate con il decreto
Acquisto veicoli:
- privilegiare veicoli Euro 6 o al max euro 5
- per veicoli meno recenti installare filtri antiparticolato
- per i motocicli privilegiare motori a 4 tempi piuttosto che 2 tempi e con calsse più recente
Maggiore attenzione per adottare mezzi di trasporto e politiche in grado di soddisfare, da un lato, la crescente
domanda di mobilità di una società che invecchia e, dall’altro, le esigenze di viaggio dei cittadini che,
a causa di un previsto aumento dei flussi migratori, vivranno nelle periferie dei centri urbani . Il futuro
della mobilità è fortemente influenzato dall’evoluzione delle scelte legate al settore energetico e dal
conseguente rinnovamento e aggiornamento infrastrutturale. Pertanto, nel 2035 è ragionevole ipotizzare di
essere in una fase di transizione intermedia, con la coesistenza di diverse alternative tecnologiche sul
tipo di vettore energetico per i mezzi di trasporto e la guida autonoma.
INTERMODALITA’
La creazione di una intermodalità accessibile a tutti, adeguando i Piani Urbani alle esigenze emergenti e
ripensando la città come un insieme di reti di trasporto diverse ma interconnesse
A livello di amministrazione pubblica:
- norme che favoriscano l’integrazione e l’interconnessione dei diversi sistemi di trasporto
- condivisione dei dati (infomobilità) e l’apertura a soggetti terzi
- sistemi di prenotazione e di pagamento (software Open con interfacce API).
Integrazione intelligente dei sistemi si potrà passare da un metodo di trasporto all’altro, in tutta semplicità,
secondo le proprie esigenze del momento e favorendo i mezzi non o meno inquinanti: dal trasporto pubblico
al bike sharing, dalla metro allo scooter, e per fare un parallelismo telefonico…il “roaming della mobilità”.
Una città dove ci si sposta in modo agevole, comodo e sicuro è una città migliore, sia per i cittadini sia per le
attività economiche esercitate in loco. Smart city la mobilità sia sostenibile.
Il concetto stesso di smart city racchiude in sé quello di smart mobility, termine che fa riferimento
a tecnologia, infrastrutture per la mobilità (parcheggi, reti di ricarica, segnaletica, veicoli), soluzioni
per la mobilità (tra cui i modelli di new mobility).
OBIETTIVO FINALE:
- ridurre il traffico,
- ridurre l’inquinamento,
- creare flussi intelligenti e senza interruzioni
- rafforzare le economie di scala
- promuovere una mobilità accessibile a tutti.
ESEMPI
Prestazioni e resilienza. Aspetti come la mobilità integrata e la modal diversity (diversità modale)
Visione e leadership. Investimenti, innovazione, regolamenti, ecc.
Servizio e inclusione. Accessibilità e altro ancora.
Per ogni criterio, le città sono state classificate da ‘emergenti’ a ‘aspiranti’ a ‘contender’, ‘top performer’ e
‘leader globale’. Amsterdam, per esempio, è un “leader globale” sia nella diversità modale che nella visione e
nella strategia, un “top performer” quando si tratta di congestione e densità dei trasporti pubblici, ma solo una
città “aspirante” per l’accessibilità dei trasporti. Il 30% dei viaggi nella capitale olandese è fatto in bicicletta e il
19% con i mezzi pubblici, le auto private sono ancora la maggior parte dei mezzi circolanti (42%).
Tokyo è un “leader globale” quando si tratta di sicurezza dei trasporti, ma solo “aspirante” quando si tratta di
congestione e qualità dell’aria. I cittadini di Tokyo viaggiano molto di più sui mezzi pubblici (47%) e molto
meno in auto (12%). Sorprendentemente, il 24% degli abitanti della metropoli cammina, contro solo il 4% di
chi vive a Amsterdam.
Firenze conquista il primo posto del podio per la mobilità sostenibile in Italia, seguita da Milano, Torino,
Parma e Bologna. Roma è soltanto al quindicesimo posto. Le più insostenibili sono Catania, Campobasso e
Siracusa. Prato è la città con più auto di recente immatricolazione, mentre ad Ancona si sfiora il 25% di auto a
basso impatto, GPL, metano, ibride o elettriche. In crescita le ciclabili, con Reggio Emilia in testa.
Il Comune di Milano ha perseguito e persegue negli anni una mobilità sempre più sostenibile
Una serie di misure:
- agevolare la diffusione della mobilità elettrica attraverso la gratuità della sosta per i veicoli elettrici,
- la gratuità degli ingressi in Area C e
- l’introduzione di una finestra temporale dalle 8:00 alle 0:00 durante la quale l’accesso in Area C è
consentito solo ai veicoli merci elettrici.
- installazione di centinaia di colonnine per la ricarica elettrica,
- sta spingendo sul car sharing e sta scommettendo su mezzi pubblici totalmente elettrici
Anche una città di piccole o medie dimensioni può lavorare per una mobilità più intelligente e
sostenibile.
Busto Arsizio si sta attivando per la mobilità elettrica, condivisa e la raccolta dati, allo scopo di
rendere la qualità della vita più sostenibile. Essenziale un cambio di mentalità e scelte amministrative
“senza colore politico”.
Il trasporto sostenibile
ci si riferisce a tutti quei mezzi di trasporto che hanno un basso impatto sull’ambiente e consentono quindi
di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di mobilità e quelle di sostenibilità.
Un esempio è la bicicletta,
ma anche treni,
autobus e tram,
auto elettriche o ibride,
così come car pooling e car sharing.
Scegliere i mezzi di trasporto sostenibili e lasciare l’auto a casa offre numerosi benefici:
Negli ultimi anni si sono moltiplicati i progetti per diffondere la mobilità sostenibile. Un esempio?
Le 10 startup vincitrici della call European Startup Prize for mobility (EUSP) 2020 che si è conclusa a
luglio 2020. Le società innovative proponevano tecnologie per il risparmio energetico, mobilità elettrica e
condivisa, tecnologie di intelligenza artificiale per la guida autonoma, applicazioni per favorire lo scambio di
informazioni relative a mezzi e sistemi di trasporto, servizi per la micromobilità, integrazione dei droni nello
spazio aereo.
Il premio, co-fondato dalla Presidente della Commissione Trasporti al Parlamento Europeo, Karima Delli,
dal Boston Consulting Group e da Via ID, è nato per selezionare e sostenere ogni anno le 10 startup di mobilità
più innovative e sostenibili da tutta Europa.
La startup portoghese AddVolt ha sviluppato il sistema Plug-in Electric, una tecnologia che elettrizza le
unità di refrigerazione dei veicoli, permettendo trasporti e delivery meno dispendiosi e più puliti e
silenziosi.
Autofleet, startup fondata in Israele nel 2018, ha creato la prima piattaforma Vehicle as a Service, in
grado di fornire un’offerta di veicoli totalmente adattabile alla domanda.
La startup tedesca Chargery è un fornitore di servizi completi per flotte elettriche urbane condivise.
Fairtiq offre un’applicazione per comprare di volta in volta i biglietti di viaggio più economici disponibili
per viaggiatori e operatori di trasporto pubblico.
La startup londinese Humanising Autonomy punta a stabilire uno standard globale per l’interazione
macchina-uomo, concentrandosi sull’intelligenza artificiale per i sistemi di sicurezza dei veicoli.
La startup tedesca MotionTag fornisce informazioni dai sensori dello smartphone su quando, dove,
come e perché le persone utilizzano i servizi di trasporto.
Pony è un operatore di mobilità francese nato nel 2017 che si concentra sulla micromobilità fornendo
e-bike e monopattini elettrici in sharing.
Skipr è una soluzione di Mobily as a Service per il mondo del lavoro che offre alle aziende soluzioni su
misura di smart mobility per i loro dipendenti, combinando il trasporto pubblico con i servizi di
mobilità locale e internazionale.
Fondata in Lussemburgo nel 2016, UFT offre software per l’adeguamento alla domanda dei servizi di
trasporto ad autorità di trasporti statali europei e operatori privati.
Mobilità sostenibile: gli incentivi
Per il 2020 il governo Conte Bis ha stabilito un contributo fino a 500 euro per l’acquisto di biciclette,
anche a pedalata assistita, e di veicoli per la micromobilità elettrica quali monopattini, hoverboard e
segway, o per l’utilizzo dei servizi di sharing mobility.
Il “buono mobilità” potrà coprire fino al 60% della spesa sostenuta per acquistare il mezzo o il servizio. Il
provvedimento del Ministero dell’Ambiente, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti,
punta a incentivare forme di trasporto sostenibili che garantiscano il diritto alla mobilità delle persone
nelle aree urbane a fronte delle limitazioni al trasporto pubblico locale operate dagli enti locali per
fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Purtroppo però i tempi si sono notevolmente allungati per l’accesso al bonus da parte degli utenti: la data
indicata è novembre 2020.
Previsti incentivi anche per l’acquisto di autovetture che garantiscano una mobilità più sostenibile. Nel decreto
Rilancio è stata ampliata la gamma di veicoli che sarà possibile acquistare con i contributi previsti dal Fondo
Automotive. Viene ridefinito e potenziato lo strumento dell’ecobonus che, oltre a incentivare la transizione
verso l’elettrico e i veicoli a ridotte emissioni, ha l’obiettivo di supportare il settore
dell’automotive fortemente colpito dall’emergenza Covid. La misura è promossa dal Ministero dello Sviluppo
economico e gestita da Invitalia.
I contributi concessi per le fasce di emissioni 0-20 g/km e 21-60 g/km sono:
Alle medesime due fasce potranno aggiungersi 2.000 euro con rottamazione e 1.000 senza rottamazione fino
al 31 dicembre 2020.
Riguardo invece le due nuove fasce di emissioni 61-90 g/km e 91-110 g/km sono stati ridefiniti i contributi
messi a disposizione:
61-90 g/km: 1.750 euro con rottamazione e 1.000 euro senza rottamazione;
91-110 g/km: 1.500 euro con rottamazione e 750 euro senza rottamazione.
L’ecobonus relativo alle due nuove fasce potrà essere richiesto per i veicoli acquistati e immatricolati dal
15 agosto 2020.