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LEAN MANUFACTURING TRAINING MAP

giugno - novembre 2008

La pianificazione del cambiamento Lean


10, 11 luglio 2008

A cura di Paolo Sganzerla e Filippo Pellerej

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giugno - novembre 2008
Agenda del modulo
– L’organizzazione e la pianificazione della Lean Transformation
• Il piano standard di implementazione Lean
• Alcuni esempi di piani reali
– La gestione della conoscenza
• Come rendere efficace e sostenibile nel tempo un programma di miglioramento
• Il sistema Toyota del “Mother Plant”
– Il Policy Deployment
– Hoshin Kanri
– L’agente del cambiamento
– Un esempio di percorso di implementazione della Lean Production

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giugno - novembre 2008
L’organizzazione e la pianificazione
della Lean Transformation

Il piano standard di implementazione Lean

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giugno - novembre 2008
Assessment e Avvio progetti Implementa-
Consolidamento
progettazione pilota zione

Company

Factory 1, 2, … . n
Steering
Company Committee
Company Steering

Organizza- Steering
Commettee Pilot
Committee Value
Stream
Value
Stream
Value
Stream
Team Team Team
zione di Lean
Value
Stream
Lean
Promotion
Office
#1 #2 #n

Promotion
progetto GdL Product
Office Team
GdL Order
Development
Fulfillment ( = Kaizen teams )

GdL Cust. Kaizen Teams


Service

M
Area di Top Management Value Stream pilota Coinvolgimento ed estensione graduale a tutti i
azione Middle Mng Middle Mng … Operatori prodotti/processi

VSM Primo Value Stream Pilota


**
Workshop
Tools Tools Tools Tools
Training Training Training Training
5S/Visual Mng
Attività Prerequisito per l’
implementazione
•Assessment
principali: Secondo
Flow
5 Lean
•Lean Thinking & VSM
Training (Top e Middle
*** Implementazione Kaizen
Value Stream
Pilota
Eliminazione vincoli
Management)
Principles Pull
* •Policy deployment **** Riprogettazione modello Logistico Produttivo
Valore per il cliente
(definizione processi/flussi Perfection
**
Mappare Il flusso del pilota)
*
Struttura Organizzativa
*****
Valore Estensione alla Supply Chain
•Struttura organizzativa Lean Process Product Team
Estensione a processi di sviluppo
*** e supporto
Creare il Flusso Implementation Owner Integrati

****
Far tirare il valore dal •Master plan e scheduling 1° KPI Definition
cliente
anno As Is & Target Setting
*****
Inseguire la perfezione Deployment & Reporting Monitoring
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giugno - novembre 2008
Assessment e Avvio progetti Implementa-
Consolidamento
progettazione pilota zione

•Effettuazione Assessment •Supporto St.Comm. •Supporto St.Comm. •Supporto St.Comm.


•Lean Principles & Value •Tools & Value Stream •Supporto all’estensione •New Tools Tutoring
Stream Management Mapping Workshop •Kaizen & Tools Application •Auditing
Education •Affiancamento & Training on Tutoring
•Condivisione Policy the job Lean Promotion •Supporto Kaizen Teams
Deployment & Master Plan Office
•Auditing
Ruolo dei •Kick-off •Avviamento Kaizen Teams &
Tutoring •Eventuale supporto
consulenti all’estensione su nuovi
•Supporto Monitoring System
Implementation temi (Supply Chain, altri
processi, … )

Grado di autonomia nell’implementazione

Impegno dei
consulenti e Impegno Risorse Aziendali
delle risorse Impegno della consulenza
aziendali

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giugno - novembre 2008
ORGANIZZAZIONE: COMPANY STEERING
COMMITTEE
E’ il committente aziendale del Lean Thinking
Assegna i macro-obiettivi operativi in coerenza Company
con le strategie e la missione aziendale Steering
Valida il Master Plan e ne coordina le fasi Committee
salienti
Definisce i Value Stream Pilota, individua le
risorse da coinvolgere nei Team
Valuta periodicamente l’andamento del
progetto Value Value
Stream Stream
Partecipa agli Audit di avanzamento importanti
Team # 1 Team # 2
Promuove la diffusione del metodo e delle
migliori practice del miglioramento
Gratifica e motiva i migliori Team, facendo leva
su una sana competizione inter-company
Kaizen Kaizen
team 1 Team 1
2 3 n 2 3 n

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giugno - novembre 2008
ORGANIZZAZIONE: VALUE STREAM TEAM
Realizza il Value Stream Mapping (Current State &
Future State) in conformità agli obiettivi
assegnati Company
Misura e valuta i muda (7 grandi perdite) in modo Steering
dettagliato Committee
Analizza le differenze tra Current-Future State e
pianifica i temi di miglioramento
Traduce il Master Plan in piano operativo
promuovendo la creazione di nuovi Kaizen
Team Value Value
Coordina e partecipa a tutte le attività di Kaizen e di Stream Stream
5S Team # 1 Team # 2
Risponde allo Steering Committee dei risultati
ottenuti tramite l’applicazione dei Tools di
implementazione del Lean Thinking
Esegue Audit periodici di verifica avanzamento
attività e di raggiungimento dei target definiti. Kaizen Kaizen
team 1 Team 1
2 3 n 2 3 n

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giugno - novembre 2008
ORGANIZZAZIONE: KAIZEN TEAM
Riceve la formazione base sui Kaizen Tools +
training on the job nell’applicazione Company
Svolge le attività di 5S Steering
Committee
Raccoglie i dati per la misurazione e la
valutazione dei muda (7 grandi perdite)
Formalizza le proprie conoscenze e le attività di
miglioramento (per es. tramite le One Point Value Value
Lesson) Stream Stream
Team # 1 Team # 2
Comunica i fatti salienti delle proprie attività
gestendo un Tabellone di Team
Esegue l’autovalutazione su attività e risultati
Kaizen Kaizen
Team 1 Team 1
2 3 n 2 3 n

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giugno - novembre 2008
ORGANIZZAZIONE: LEAN PROMOTION
OFFICE
Riceve la formazione su tutti Kaizen Tools +
training on the job nell’applicazione Company
Partecipa alle attività di 5S coordinandone Steering
l’applicazione graduale a tutta l’azienda Committee
Coordina la misura dei muda (7 grandi perdite)
Promuove ed esegue attività di formazione
Partecipa alla progettazione del monitoring System Lean
Realizza il reporting sui KPI definiti Promotion Value
Supporta dal punto di vista metodologico e Office Stream
formativo i Value Stream Team e i Kaizen Team # 1
Team
Esegue per conto del Company Steering
Committee gli audit periodici sull’avanzamento
dei progetti
Kaizen
team 1
2 3 n

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giugno - novembre 2008
L’organizzazione e la pianificazione
della Lean Transformation
Alcuni esempi di piani reali

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giugno - novembre 2008
Un esempio di piano completo (A)
Mese 0 Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 Mese 13 Mese 14 Mese 15 Mese 16 Mese 17 Mese 18

Attività Fase 1: Fact Fase 2: Revisione dei processi e realizzazione miglioramenti -


principali
Fase 3: Implementazione - follow up e monitoraggio risultati
Finding definizione sistemi di misura delle performance
Project
Plannig
Analisi proc.
dei principali processi e kaizen activities

5S - SMED/RTS
Produttivo
Lead Time e TPM - Autonomous Maintenance
Service Level
TPM - Planned Maintenance
Analisi scorte e
Analisi performance

supply chain Industrial Engineering - ECRS


Analisi Qualità
VRP - Value Engineering
Analisi
Altri KAIZEN: SLP, Kanban, Visual Management, One Piece Flow, Poka Yoke
Sviluppo Prod.
WS Direzionali

WS Lean WS Policy
Thinking Deploiment

Piano di
intervento

WS Operativo Value Stream Pilota


Training

WS Operativo Altri Value Stream

Tools Training

Riprogettazione processi implementazione nuovo modello/strumenti


Linee guida
nuovo modello
Nuovo modello
change management
Organizzazione
auditing
Verifica sistema attuale
direzionali monitoragio
Sistema di

Definizione KPI e algoritmi


analisi dati storici
Sistema di reporting
Obiettivi
Monitoraggio risultati

Present.
Meeting

Presentazione stato stato Presentazione stato stato Finale fase


Kick Off Meeting Finale fase 1 avanzamento avanzamento Finale fase 2 avanzamento avanzamento 3

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giugno - novembre 2008
Un esempio di piano completo (B)
Mese 0 Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 Mese 13 Mese 14 Mese 15 Mese 16 Mese 17 Mese 18

Attività Fase 1: Fact Fase 2: Revisione dei processi e realizzazione miglioramenti -


principali
Fase 3: Implementazione - follow up e monitoraggio risultati
Finding definizione sistemi di misura delle performance
Project
Plannig
Analisi proc.
dei principali processi e kaizen activities

5S - SMED/RTS
Produttivo
Lead Time e TPM - Autonomous Maintenance
Service Level
TPM - Planned Maintenance
Analisi scorte e
Analisi performance

supply chain Industrial Engineering - ECRS


Analisi Qualità
VRP - Value Engineering
Mese 1 Mese 2
Analisi
Altri KAIZEN: SLP, Kanban, Visual Management, One Piece Flow, Poka Yoke
Sviluppo Prod.
WS Direzionali

Fase 1: Fact WS Lean


Thinking
WS Policy
Deploiment
Finding Piano di
intervento

WS Operativo Value Stream Pilota


Training

WS Operativo Altri Value Stream

Tools Training

Riprogettazione processi implementazione nuovo modello/strumenti


Linee guida
nuovo modello
Nuovo modello
change management
Organizzazione
auditing
Verifica sistema attuale
direzionali monitoragio
Sistema di

Definizione KPI e algoritmi


analisi dati storici
Sistema di reporting
Obiettivi
Monitoraggio risultati

Present.
Meeting

Presentazione stato stato Presentazione stato stato Finale fase


Kick Off Meeting Finale fase 1 avanzamento avanzamento Finale fase 2 avanzamento avanzamento 3

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giugno - novembre 2008
Un esempio di piano completo (C)
Mese 0 Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 Mese 13 Mese 14 Mese 15 Mese 16 Mese 17 Mese 18

Attività Fase 1: Fact Fase 2: Revisione dei processi e realizzazione miglioramenti -


principali
Fase 3: Implementazione - follow up e monitoraggio risultati
Finding definizione sistemi di misura delle performance
Project
Plannig
Analisi proc.
dei principali processi e kaizen activities

5S - SMED/RTS
Produttivo
Lead Time e TPM - Autonomous Maintenance
Service Level
TPM - Planned Maintenance
Analisi scorte e
Analisi performance

supply chain Industrial Engineering - ECRS


Analisi Qualità
VRP - Value Engineering
Analisi
Altri KAIZEN: SLP, Kanban, Visual Management, One Piece Flow, Poka Yoke
Sviluppo Prod.
WS Direzionali

WS Lean WS Policy
Thinking Deploiment

Piano di
intervento

WS Operativo Value Stream Pilota

Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10


Training

WS Operativo Altri Value Stream

Tools Training

Riprogettazione processi implementazione nuovo modello/strumenti

Fase 2: Revisione dei processi e realizzazione miglioramenti - Linee guida


nuovo modello
Nuovo modello
definizione sistemi di misura delle performance Organizzazione
change management

auditing
Verifica sistema attuale
direzionali monitoragio
Sistema di

Definizione KPI e algoritmi


analisi dati storici
Sistema di reporting
Obiettivi
Monitoraggio risultati

Present.
Meeting

Presentazione stato stato Presentazione stato stato Finale fase


Kick Off Meeting Finale fase 1 avanzamento avanzamento Finale fase 2 avanzamento avanzamento 3

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giugno - novembre 2008
Un esempio di piano completo (D)
Mese 0 Mese 1 Mese 2 Mese 3 Mese 4 Mese 5 Mese 6 Mese 7 Mese 8 Mese 9 Mese 10 Mese 11 Mese 12 Mese 13 Mese 14 Mese 15 Mese 16 Mese 17 Mese 18

Attività Fase 1: Fact Fase 2: Revisione dei processi e realizzazione miglioramenti -


principali
Fase 3: Implementazione - follow up e monitoraggio risultati
Finding definizione sistemi di misura delle performance
Project
Plannig
Analisi proc.
dei principali processi e kaizen activities

5S - SMED/RTS
Produttivo
Lead Time e TPM - Autonomous Maintenance
Service Level
TPM - Planned Maintenance
Analisi scorte e
Analisi performance

supply chain Industrial Engineering - ECRS


Analisi Qualità
VRP - Value Engineering
Analisi
Altri KAIZEN: SLP, Kanban, Visual Management, One Piece Flow, Poka Yoke
Sviluppo Prod.
WS Direzionali

WS Lean WS Policy
Thinking Deploiment

Piano di
intervento

WS Operativo Value Stream Pilota


Training

WS Operativo Altri Value Stream

Tools Training

Mese 11 Mese 12 Mese 13 Mese 14 Mese 15 Mese 16 Mese 17 Mese 18


Riprogettazione processi implementazione nuovo modello/strumenti
Linee guida
nuovo modello
Nuovo modello
change management
Organizzazione
auditing
Verifica sistema attuale

Fase 3: Implementazione - follow up e monitoraggio risultati


direzionali monitoragio
Sistema di

Definizione KPI e algoritmi


analisi dati storici
Sistema di reporting
Obiettivi
Monitoraggio risultati

Present.
Meeting

Presentazione stato stato Presentazione stato stato Finale fase


Kick Off Meeting Finale fase 1 avanzamento avanzamento Finale fase 2 avanzamento avanzamento 3

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giugno - novembre 2008
Un esempio di piano “ crash” per un site
produttivo
LEAN VERTEX
PROGRAM
90 days planning
Last Update: 27-09

October November December


Group Activity W1 W2 W3 W4 W1 W2 W3 W4 W1 W2 W3 W4
5S 5S start-up in area #3 & #4 x x x x x x x x x x x

Set-up time minimization Machine #1 x x


RTS
Set-up time minimization Machine #2 x x x x
(rapid tool
Set-up time minimization Machine #3 x x x x
setting)
Set-up time minimization Machine #4 x x x

KPI Performance control meeting x x x

Actual standards and performance data collection


VS 1
Detailed design x x x x x x x x x

Value stream 2 AM Value stream Mapping x

Steering Steering committee meeting x

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giugno - novembre 2008
Un esempio di piano vincolato alla stagionalità
Il principale fattore critico di successo per il progetto è il “tempo”: analisi
design ed implementazione devono necessariamente essere realizzati nel
periodo di bassa stagionalità e il nuovo modello deve diventare operativo
prima dell’avvio della nuova stagione estiva.
Ottobre Novembre Dicembre Gennaio

Premeeting e definizione macroprocessi


condivisione piano di lavoro
Kick Off Meeting
Raccolta dati per Value Stream Mapping
Sessione di Formazione principi Lean
Sessione VSM processo programmazione
Sessione VSM processo erogazione servizio
Sessione VSM processi di supporto
Revisione Modello organizzativo
Presentazione e attuazione nuovo modello

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giugno - novembre 2008
La trasformazione in una piccola impresa con la
logica del “ Kaizen Event”
v Scelta linea di
prodotto “pilota”

Preparazione v Value Stream Mapping (Present State)


v Value Stream Mapping (Future State)
Work Shop v Kaizen Implementation
Lean Thinking

Kaizen Event

Consolidamento

v Formazione sui “principi” Estensione e


v Formazione sulle tecniche Follow Up
v Policy Depoyment

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giugno - novembre 2008
Il Workshop direzionale

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giugno - novembre 2008
Policy Deployment e mission
La declinazione per immagini dei
principi ispiratori del Lean Thinking
applicati all’
azienda

Sviluppo delle correlazioni tra fattori critici di


successo e azioni/progetti di miglioramento
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giugno - novembre 2008
Il “ Tempio Lean”

L’immagine delle
fondamenta e dei
principi cardine
dell’organizzazione
aziendale, nonché
il logo del
processo di
trasformazione

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giugno - novembre 2008
Il Kaizen Event: il Workshop Operativo

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giugno - novembre 2008
Value Stream Mapping

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giugno - novembre 2008
Il Kaizen Event: lo spostamento

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giugno - novembre 2008
Il Kaizen Event: prima

v Gestione materiali a
“fabbisogno”

v organizzazione del posto


di lavoro per lavorazioni
“a lotto”
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giugno - novembre 2008
Il Kaizen Event: dopo

v Gestione materiali a
“supermarket”/kanban

v organizzazione del posto


di lavoro per lavorazioni
“a flusso”
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giugno - novembre 2008
La gestione della conoscenza

Come rendere efficace e sostenibile nel tempo un programma di miglioramento

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giugno - novembre 2008
La gestione e la crescita delle competenze
OBIETTIVO: creare un sistema di attività “World Class” solide, efficaci,
autonome e sostenibili.
Se guardiamo alle (poche) realtà che sono riuscite veramente in questo intento, possiamo notare come
queste abbiano saputo sviluppare e diffondere in modo capillare le capacità di fare miglioramento
continuo (il “saper fare”) all’interno di tutta l’organizzazione aziendale. Una cosa che, vista a posteriori
viene spesso definito come “cultura” o “DNA” aziendale.

Per raggiungere, l’obiettivo, quindi occorre lavorare sullo sviluppo, sulla capitalizzazione e sulla
diffusione delle competenze.

Un’
organizzazione che non riesce a fare miglioramento, infatti, è una organizzazione in cui troppo
pochi sanno realmente fare miglioramento.

Attenzione: non confondete lo sviluppo delle competenze con la formazione. Il primo è un complesso
processo organizzativo, tecnico, gestionale e relazionale la seconda un mero (e parziale) strumento.

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giugno - novembre 2008
Il percorso di sviluppo, capitalizzazione e diffusione delle
competenze (1/5)
5
5
Le competenze, Conceptualized
come hanno saputo and upgraded

chiarire Nonaka e 4
4
Takeuchi(1) si 3
Knowledge 3
sviluppano,
all’interno level Explicit 6
6
dell’organizzazione
secondo un 2
2
percorso basato
sulla trasformazione Tacit
ciclica delle
7
7
competenze da 1
1
tacite ad esplicite Individual Dept. / Plant Company

Knowledge features
(1)LEAN
Nonaka, Takeuchi “The Knowledge-Creating
MANUFACTURING TRAINING MAP
Company”, N.Y.: Oxford
giugno University Press,
- novembre 20081995
Il percorso di sviluppo, capitalizzazione e diffusione delle
competenze (2/5)
1
1 Il punto di partenza sono le competenze tacite individuali. Quelle conoscenze, cioè non codificate (non contenute in testi
o manuali) ma che esistono nella testa degli individui e che nascono dall'esperienza lavorativa (pratica).
Per diffondere prassi ed attività in una popolazione (per esempio i diretti e gli indiretti di
produzione: operatori, manutentori, movimentatori, capiturno, capisquadra, … ) occorre Conceptualized
and upgraded

quindi costituire quel set di competenze tacite in uno o più individui parte di quella

Knowledge level
popolazione. Questo significa learning by doing, fare esperienze pratiche e profonde, “fare Explicit

l’abitudine”. Per questo è fondamentale l’esperienza dell’area pilota in termini di “effetto


sulle persone”. Ecco perché queste esperienze sono, inizialmente, molto semplici (prime Tacit

3S, primi 2 steps di Manutenzione Autonoma, … )


Company
Ed è per questo che, nelle aree pilota, esiste un ruolo chiave “esterno” (Facilitattore,
Individual Dept. / Plant Pirelli

Knowledge features

Consulente, PKE, ..) che accompagna le persone nel fare esperienza.


Una volta iniziato a costituire un primo set di competenze tacite (e quindi pratiche) nella popolazione campione (il team
2
2
pilota) si passa alla prima fase di trasformazione da tacita ad esplicita: esplicitazione
Questo è un passaggio chiave che, come viene unanimemente condiviso dagli
Conceptualized
and upgraded
studiosi di Knowledge Science, non può essere “mediato” o delegato: solo chi detiene
la competenza tacita può formalizzarla in modo efficace a vantaggio di un altro
Knowledge level

Explicit
membro della stessa “comunità”.
Certo questo non può essere lasciato all’improvvisazione. E’ per questo che fin
Tacit
dall’inizio introduciamo ed insegniamo strumenti di formalizzazione+comunicazione
molto semplici come le OPL, i Tags e gli Standard. Un classico errore è cercare di
Individual
Company
Dept. / Plant
introdurre dall’esterno (staff, enti tecnici, consulenza) il know-how “già formalizzato”.
Pirelli

Knowledge features

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giugno - novembre 2008
Il percorso di sviluppo, capitalizzazione e diffusione delle
competenze (3/5)
3 Le conoscenze esplicite, basate su solidi elementi taciti (che naturamente tendono ad avere una “tacita” ma limitata
3
diffusione) possono essere più efficacemente divulgati all’interno dell’area e di aree analoghe in stabilimento
A questo punto entrano in gioco pesantemente l’organizzazione e la leva
gerarchica.
Conceptualized
and upgraded

Da un lato costituendo gruppi stabili e periodicamente ri-configurandoli intorno agli


Knowledge level

Explicit
elementi di riferimento dal punto di vista delle competenze (quelli che sanno fare e
sanno diffondere). Dall’altro responsabilizzando il capi gerarchici diretti (Capiturno,
Tacit
Capireparto, … ) nel gestire il processo di diffusione e applicazione all’interno dei
Company
team. Qui il ruolo di supporto esterno cambia radicalmente: da supporto ai membri
Individual Dept. / Plant Pirelli

del team a coach dei capi.


Knowledge features

4
4
Una volta raggiunto un sufficiente grado di estensione all’interno dell’unità organizzativa di riferimento (p.es. lo
stabilimento) si attiva il meccanismo di confronto (Benchmark interno) e di
ottimizzazione che porta ad intervenire sulle Conceptualized
and upgraded

conoscenze e sugli standard esplicitati discutendoli, integrandoli e migliorandoli.

Knowledge level
In questo modo si va a costituire un reale processo di miglioramento continuo. Non il Explicit

miglioramento top-down focalizzato, specialistico e guidato dalla struttura delle


perdite (il Kobetsu Kaizen) ma il vero Gemba Kaizen autonomo, diffuso e sostenibile Tacit

che caratterizza i grandi successi Word Class.


Individual Dept. / Plant
Company
Pirelli

Knowledge features

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giugno - novembre 2008
Il percorso di sviluppo, capitalizzazione e diffusione delle
competenze (4/5)
5
5 In contesti manifatturieri complessi (diversi stabilimentì, differenti paesi, processi non omogenei, .. ) un tema importante
è sempre quello della integrazione di gruppo. La scelta più tradizionale nelle aziende di matrice occidentale è la
Conceptualized
centralizzazione. I processi di miglioramento e le best-practice vengono gestiti a livello di
and upgraded
enti centrali e da questi “distribuiti” sugli stabilimenti. Queste prassi presentano alcuni
limiti: da un lato determinano strutture (e costi) fissi a livello corporate, dall’altro rischiano
Knowledge level

Explicit
sempre di diventare i “consulenti interni” e di creare una distanza ed un rapporto
gerarchico che non facilitano il trasferimento. Il doppio flusso di informazioni bottom-up e
top-down, infine risulta spesso inefficace e costoso.
Tacit

Individual
Company Per questo motivo, le più avanzate realtà manifatturiere (soprattutto di origine Nipponica)
Dept. / Plant Pirelli

hanno fatto scelte differenti, orientandosi verso il modello “mother plant” (vd. Pag
Knowledge features

successive).
6
6 Via via che il processo di integrazione si sviluppa, le capacità di fare miglioramento diventano sempre più un
patrimonio standard e condiviso. A questo punto si innesca il processo di “internalizzazione” che trasforma una parte
delle competenze e delle attività in fenomeni “automatici” ed autonomi che vanno a Conceptualized

costituire quel “patrimonio intangibile” aziendale che è l’elemento che fa da collante e and upgraded

da supporto al funzionamento per l’organizzazione.

Knowledge level
Explicit

7
7 Quando il “fare bene” diventa elemento tacito e modus operandi di tutte le
Tacit

persone della comunità, allora si chiude il cerchio ed il circolo virtuoso del


miglioramento che si “autosupporta” diventa effettivo. Individual Dept. / Plant

Knowledge features
Company
Pirelli

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giugno - novembre 2008
Il percorso di sviluppo, capitalizzazione e diffusione delle
competenze (5/5)
Conceptualized 5
5 • Mother plant
and upgraded
• Estensione
• Line vs, Staff
• Team organisation 4
4
• Continous
3
3 improvement
Knowledge • Kaizen
Explicit • Internal 6
6
level
benchmark
• Esplicitazione
• Formalizzazione • Internalizzazione
2
2 • Strumenti semplici • Modus operandi
(OPL, Standard) • DNA Aziendale
Tacit • Comunicazione

7
7
• Pilot Area 1
1
• Learning by doing Individual Dept. / Plant Company
• Coaching
• 3S, AM Step1-2
• Experience Knowledge features

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giugno - novembre 2008
Il concetto di miglioramento continuo
nell’organizzazione
P D
Nella gestione e diffusione delle pratiche di miglioramento si Top
Conceptualized
and upgraded
•Estensione
5 •Mother plant

trova spesso un errore fondamentale nell’interpretazione “dentro”


•Line vs, Staff
4
4
A C
•Team organisation
•Continous
3 improvement
•Kaizen
Knowledge •Internal
Explicit benchmark 6
6
P D level
•Esplicitazione

l’organizzazione dei principi di Deming


•Formalizzazione
•Strumenti •Internal izzazione

2 •M odus operandi

Senior
semplici (OPL,
Standard) •DNA Aziendale
•Comunicazione
Tacit

Manager
•Pilot Area 1
A C •Learning by doing Individual Dept. / Plant Pirelli

Applicazioni come quella “estrema” qui sotto riportata riducono


•Coaching
•3S, AM Step1-2
•Experience
Knowledge features

P D

fortemente l’efficacia nella estensione e nella diffusione delle A C Middle Manager


pratiche di miglioramento (soprattutto quelle individuali) P D

Top A C Foremen / Leaders

P P D

Senior Workers, Staff, Employees


A C
Manager

Middle Manager
C Il “ vero” Deming
Foremen/ Leaders
A Per garantire che la diffusione delle pratiche di
miglioramento sia effettivamente capillare ed
Workers, Staff, Employees
D impatti sulla maggior parte degli individui, il PDCA
Il “ falso” Deming deve svilupparsi a tutti i livelli dell’organizzazione
ma soprattutto lungo l’asse gerachico-operativo
giugno - novembre 2008della gestione e del controllo.
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Tanaka “Il modello Taoyota”, Il Sole 24 Ore, 2006
La gestione della conoscenza

Il sistema Toyota del “Mother Plant”

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giugno - novembre 2008
Il modello di divulgazione del know how in Toyota: il principio
del “ Mother Plant”
Corporate level
• Reference model
• Strategic guidelines

Technology/Process
• Technical development (specialists)
• Process knowledge management
• New products

• Pilot areas (5S, Step 1-3 AM, … )


Mother Plant system
• Kaizen and VSM activities
• Solutions extension
• OTJ Training and Field Implementation
• Skill mapping and controlling
• Benchmarking

La Mother Factory deve


Creare il modello di gestione
Process / Technology
Definire standard e riferimenti Mother Mother Mother
Factory Factory Factory
Consentire un continuo paragone tra lo “stato dell’arte” e le A B C
più avanzate tecniche, metodologie e “ genba” Tools
Rappresentare il “Laboratorio” di sperimentazione delle Plant
A1
Plant
B1
Plant Plant
nuove metodologie e il “ modello per il training” delle risorse A2 B2

Plant Plant
A3 B3

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Plant Plant
giugno - novembre 2008 A4 B4
Un esempio concreto di cosa significa Mother
Plant per Toyota
Operai Cinesi in
formazione presso lo
stabilimento Toyota di
Kyushu:
Prodotti: Harier, Kluger
(Lexus RX 300-330, Toyota
High Lander per il mercato
europeo)
3000 dipendenti: 1000
auto/gg è 2 turni è takt
time 55 sec
(Japan Study Tour
4 – 12 giugno 2005)

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giugno - novembre 2008
Il Policy Deployment

Come orientare le attività di miglioramento

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giugno - novembre 2008
Il processo di “ Trasformazione Snella”

t
en
oy y
pl lic
m
De Po

in
te
Te nz
rfu
am ion
Value

al
Stream

i
Su I n t e Management

em n
pp g r

Sy uc n
st tio
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ly a t i

Pr L
C on
ha
in

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giugno - novembre 2008
Processi tradizionali di identificazione della
strategia attraverso le funzioni
Strategia
Strategia Corporate
Corporate Scomposizione
Scomposizione

MISURAZIONI FINANZIARIE
obiettivi
obiettivi per
per funz.
funz.

BUSINESS PLAN &


Informazioni
Informazioni dal
dal Misurazione
Misurazione deldel
mercato
mercato risultato
risultato di
di funzione
funzione

Innovazione
Innovazione
STRATEGIA Attività
Attività delle
delle singole
singole
tecnologica
tecnologica funzioni
funzioni

Interessi
Interessi degli
degli Attività
Attività del
del singolo
singolo
azionisti
azionisti individuo
individuo

Analisi
Analisi del
del sistema
sistema Report
Report di
di funzione
funzione
competitivo
competitivo mensile
mensile

Mission,
Mission, vision
vision ee Revisione
Revisione del
del
sistema
sistema di
di valori
valori management
management
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giugno - novembre 2008
Effetti dei sistemi tradizionali di pianificazione
strategica
Strategia

Risultati Circolo Struttura fissa


(imprevedibili)
vizioso e funzionale

Ruoli e
responsabilità
(conflittuali)

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giugno - novembre 2008
Il conflitto tra le funzioni
Il raggiungimento degli obiettivi funzionali non
assicura il raggiungimento degli obiettivi aziendali

Acquisti Produzione Marketing Finanza Logistica


Aumento lotti v v X X
d'acquisto Sconti Disponibilità Capitale Circ. Spazio

Aumento lotti v v X X X
produzione Sconti Schedulaz. Rischio ritardi Capitale Circ. Costi mag.

Aumento gamma X X v X X
Bassi volumi no
prodotti sconti Aumento set up Ampia gamma Capitale Circ. Spazio

Diminuzione tempi di X X v X X
Livello di
consegna Miglior servizio Più costi servizio

Ottimizzazione carichi v e
Schedulaz. X v
di spedizione costi Piccoli clienti Pieno carico

Gestire i conflitti...
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giugno - novembre 2008
La rottura del circolo vizioso
Strategia

Risultati MISURAZIONE DEI PROCESSI


Struttura allineata
CHIAVE

Ruoli e
responsabilità
allineati

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giugno - novembre 2008
Cos’è il Policy Deployment ?
E’ una metodologia a disposizione del management che permette di integrare
tre momenti fondamentali della gestione:

Definizione e declinazione Comprensione dei processi


degli obiettivi strategici chiave

Creazione di un sistema di
misurazione allineato agli obiettivi
e ai processi

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giugno - novembre 2008
Definire un set di indicatori bilanciato:

Indicatori di tipo
Staff direzionale,
Strategico Top Management
EVA, ROE, ROI, MOL, …

Indicatori di tipo
Ingegneri, Capi Funzione, Middle
Tattico/operativo Manager
Manuf. Lead Time, Inventory Turnover, WIP,
OEE, OTCO, Quality Index, …

Indicatori di Reparto Operatori, Capi Reparto

Tempo di set up, scarti, spazio occupato, pezzi/ora, perdite per


microfermate, difetti rilevati, … ..

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giugno - novembre 2008
La scomposizione degli obiettivi
EVA
Obiettivi
strategici
EVA

Tempo

IR
Obiettivi
operativi
IR

Tempo

N°kanban

Obiettivi di
reparto/cella
N° kanban
Tempo

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giugno - novembre 2008
I passi metodologici del piano di
realizzazione del progetto
1.1.SVILUPPO
SVILUPPOTOP
TOP- DOWN
- DOWN 2.2.SVILUPPO
SVILUPPODELL’OBIETTIVO
DELL’OBIETTIVO
• • Identificazione
Identificazioneobiettivi
obiettivistrategici
strategici • • Breakdown
Breakdowne esviluppo
sviluppodididettaglio
dettaglio
• • Esplicitazione
Esplicitazione quantitativainin
quantitativa degli obiettivi
degli obiettivi
termini
terminididifattori
fattoriQ-C-D
Q-C-D • • Mappa
Mappadidiorientamento
orientamentoper pertasso
tasso
didiincidenza, grado di importanza
incidenza, grado di importanza
e efacilità
facilità

4.4.INTERVENTO
INTERVENTOBOTTOM
BOTTOM- UP
- UP 3.3.FOCALIZZAZIONE
FOCALIZZAZIONEDEI
DEIPUNTI
PUNTI
PRINCIPALI
PRINCIPALI
• • Collegamento
Collegamentodel delpiano
pianodidi
intervento
interventocon
congligliobiettivi
obiettivi • • Sviluppo
Sviluppomisure
misuredidiintervento
intervento
superiori
superiori focalizzate
focalizzate
• • Evidenza
Evidenzae eregia
regiadegli
degliinterventi
interventi • • Sviluppo
Sviluppointerventi
interventisusufatti
fatti
ininfunzione del contributo
funzione del contributo strutturali e di gestione risorse
strutturali e di gestione risorse
specifico
specificoalalrisultato
risultatoglobale
globale

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giugno - novembre 2008
Schema logico del deployment degli
obiettivi MISSIONE - STRATEGIA

DOWN
ESPLOSIONE DEGLI

TOPDOWN
OBIETTIVI AZIENDALI
GENERALI E GLI OBIETTIVI DI
Top management OBIETTIVI AZIENDALI OGNI PROCESSO

TOP
Direzione di divisione

Resp. Unità produttive

Resp. Di funzione/reparto

Capi squadra/turno

Sviluppo delle

UP
Team leader

BOTTOM UP
attività

BOTTOM
Programma
Operativo Definizione delle priorità di intervento

Risultati delle Attività - Coinvolgimento


GESTIONE DELLE
ATTIVITÀ COME
POTENZIAMENTO DELLE
Risultati globali POLITICHE AZIENDALI

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giugno - novembre 2008
I passi per l’attuazione del Policy Deployment
1. Quali sono gli obiettivi di … . ?

Elencare:
•gli obiettivi dell’
azienda
•l’orizzonte temporale entro cui raggiungerli
•il sistema di misurazione/indicatori attualmente utilizzato

… … e i suoi fattori critici di successo

•Identifica i fattori critici di successo avendo presente


quello che sta accadendo nel contesto economico
ambientale.

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giugno - novembre 2008
I passi per l’attuazione del Policy Deployment
2. Quali sono i processi gestiti da … … . ?

Processi Strategici
– Generazione Budget e controllo
Processi Chiave
– Evasione dell’ordine (Order Fulfilment)
– Vendita / Servizio post- vendita
– Sviluppo prodotti
– Acquisto
Processi di Supporto
– Gestione delle risorse umane
– Gestione amministrativa e finanziaria
– Attività di miglioramento continuo
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I passi per l’attuazione del Policy Deployment
3. Quali sono i processi critici per il raggiungimento degli obiettivi e
con il maggiore impatto sui FCS?

Correlare qualitativamente processi - obiettivi - FCS


Processi

Sviluppo Nuovi prodotti


Order Fulfilment

Risorse Umane
Assistenza
Vendita
Obiettivi/ FCS

Costi

Qualità

Livello di servizio

……

… identifica i processi “chiave”(che hanno il maggior impatto sui


fattori critici di successo)
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I passi per l’attuazione del Policy Deployment
4. Verifica la correlazione tra KPI, processi chiave e FCS
Identifica gli indicatori attualmente utilizzati
Correla tali indicatori con i Fattori Critici di Successo

Processo di Order Fulfilment

Rotazione del magazzino

Lead Time produttivo


Efficienza impianti

Training operatori
Costo MAP

Flessibilità

… …
Costi SI SI SI Forse Forse 3 SI, 2 Forse
Obiettivi/FCS

Qualità Forse SI 1 SI, 1 Forse

Livello di servizio Forse SI SI 2 SI, 1 Forse

… …

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I passi per l’attuazione del Policy Deployment
4. Sviluppa gli indicatori (KPI) fino a livello operativo

•Elencare gli indicatori in essere e valutare la coerenza con le leve


gestite
Fattore Costo
Processo di Order Fulfilment

Rotazione del
Costo MAP

magazzino

Lead Time
Flessibilità

produttivo
Efficienza

operatori
Training
impianti

……
Costo LT
Tattico OEE IR Sill Map
medio Ordine
indicatori

N° Tempo Takt
Di Reparto P.zzi/ora Sill Map
Kanban Set up Time
Tempo
Set up
Scarti
…… turno

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giugno - novembre 2008
I passi per l’attuazione del Policy Deployment
5. Definisci e sviluppa gli obiettivi

ARGOMENTO 1
CONTROLLO
1° livello IND. A IND. B DIREZIONALE
UNITA' DI MISURA
VALORE ATTUALE
OBIETTIVO
DIFF. %

CONTROLLO

INDICAT. 1

INDICAT. 2

INDICAT. 3

INDICAT. 4
OPERATIVO

......
2° livello
UNITA' DI MISURA £ £ £ £ £
VALORE ATTUALE
OBIETTIVO
DIFF. %
TASSO DI CONTRIBUZIONE (%) 10% 30% 20% 50%
PROG ETTI
Approvvigionamenti ¤ ¤ ¡ ¡
Nuovo Sistema Logistico (Pianificazione) ¤ ¥ ¤ ¤ ¤
Nuovo Sistema Logistico (Programmazione) ¡ ¤ ¡
VRP COMER ¡ ¡
Eff./Fless.Rep. Macchine
..........
..........
..........
..........

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I passi per l’attuazione del Policy Deployment
6. Crea una correlazione tra obiettivi ed Azioni
ARGOMENTO 1
CONTROLLO
1° livello IND. A IND. B DIREZIONALE
UNITA' DI MISURA
VALORE ATTUALE
OBIETTIVO
DIFF. %

CONTROLLO

INDICAT. 1

INDICAT. 2

INDICAT. 3

INDICAT. 4
OPERATIVO

......
2° livello
UNITA' DI MISURA £ £ £ £ £
VALORE ATTUALE
OBIETTIVO
DIFF. %
TASSO DI CONTRIBUZIONE (%) 10% 30% 20% 50%
PROG ETTI
Approvvigionamenti ¤ ¤ ¡ ¡
Nuovo Sistema Logistico (Pianificazione) ¤ ¥ ¤ ¤ ¤
Nuovo Sistema Logistico (Programmazione) ¡ ¤ ¡
VRP COMER ¡ ¡
Eff./Fless.Rep. Macchine
..........
.......... CORRELAZIONE
..........
.......... CON PROGETTI

… pianifica le attività ed assegna le responsabilità


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giugno - novembre 2008
Uno strumento per il Policy Deployment:
la x-matrix
Si tratta di uno strumento per correlare in un unico foglio:
– Principi e linee guida
– Indicatori ed obiettivi del processo
– Azioni specifiche e gruppi di miglioramento
– Metodi e struementi
Ha una doppia valenza:
– Strumento di pianificazione e di orientamento delle attività
– Strumento di comunicazione e di controllo avanzamento

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giugno - novembre 2008
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giugno - novembre 2008
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giugno - novembre 2008
1. Obiettivi Quantitativi

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giugno - novembre 2008
1. Obiettivi Quantitativi

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giugno - novembre 2008
1. Obiettivi Quantitativi

2. Classificazione
obiettivi
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4. Attività in 5. Programma delle attività
programma

3. Pilastri 1. Obiettivi Quantitativi

2. Classificazione
obiettivi
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giugno - novembre 2008
Un altro esempio di x-matrix

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giugno - novembre 2008
Hoshin Kanri

Il Policy Deployment secondo il Lean Enterprise Institute

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giugno - novembre 2008
Hoshin Kanri
What is strategy deployment – and should you care? Within Toyota it’s known
as Hoshin Kanri, the planning and execution system that has guided the
development of the world’s most powerfull production system.
(dall’introduzione del libro “Getting the Right Things Done – a leader’s guide to planning and execution” di Pascal Dennis)

Il libro descrive step by step la corretta applicazione del


metodo PDCA al policy deployment e allo sviluppo di un piano
di azioni per il miglioramento, attraverso l’uso di semplici
strumenti e template (A3 sheets).
Il termine Hoshin Kanri (mai usato in Giappone) è stato usato
per pianificare attività di miglioramento nelle filiali Americane di
Toyota

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giugno - novembre 2008
Un esempio di A3 sheet

Fonte:
“Getting the
Right Things
Done” di
LEAN MANUFACTURING TRAINING MAP Pascal Dennis
giugno - novembre 2008
Un esempio (compilato) di A3 sheet

Fonte:
“Getting the
Right Things
Done” di
LEAN MANUFACTURING TRAINING MAP Pascal Dennis
giugno - novembre 2008
L’agente del cambiamento

Il ruolo del KPO (Kaizen Promotion Office)

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giugno - novembre 2008
Cosa è “ l’agente del cambiamento”
• Una persona che realizza i Kaizen?
• Un consulente esterno?
• Un esperto del sistema Kanban?
• Un facilitatore dei Gruppi di Miglioramento?
• Una non ben definita funzione di staff?
• Un Sensei Giapponese?
• … … .

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giugno - novembre 2008
Chi è “ l’agente del cambiamento”
• Il “capo” del progetto Lean?
• Il responsabile della metodologia?
• Il responsabile dell’Assicurazione Qualità?
• Il Direttore Generale?
• Il Direttore Amministrativo?
• Il migliore dei Capi Reparto?
• L’operaio “modello”?
• … …

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giugno - novembre 2008
La struttura aziendale per il cambiamento e per il
miglioramento
Per facilitare lo sviluppo del programma di trasformazione Lean, …
… per favorire lo sviluppo del miglioramento continuo in azienda, …
… per capitalizzare al meglio la gestione della conoscenza, …
… ..

Vengono create strutture di staff dedicate.

A seconda dell’azienda e dell’origine assumono nomi diversi: KPO (Kaizen


Promotin Office) – LPO (Lean Promotion Office) – Lean Promoter –
Ufficio Miglioramento Continuo – PKE (Process Kaizen Engineers) - … .

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giugno - novembre 2008
Impatto del progetto Lean sull’organizzazione
Per favorire il percorso di cambiamento si deve spesso intervenire anche a
livello organizzativo creando alcune nuove figure o ruoli:

– Il Team Leader rappresenta solamente un ruolo temporaneo


nell’ambito di uno specifico progetto e non una modifica organizzativa,
quindi in quanto tale avrà compiti e responsabilità limitate alle attività di
progetto, ma non cambieranno i suoi riferimenti gerarchici, ne è prevista
alcuna modifica a livello di organigramma.
– Il KPO rappresenta invece una nuova funzione aziendale, che avrà un
ruolo importante anche per il progetto di Lean Transformation,
nell’ambito del quale è previsto l’obiettivo di contribuire alla definizione
della funzione e alla formazione delle relative risorse

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giugno - novembre 2008
Il Team Leader
Responsabilità:
– È il responsabile del Gruppi di Lavoro, che risponde alla Direzione sui risultati e sulle
attività del gruppo
– È responsabile inoltre del raggiungimento degli obiettivi di miglioramento specifico che
sono stati assegnati al Gruppo di Lavoro
Ruoli e compiti:
– Ha il compito di realizzare le attività di miglioramento pianificate applicando le tecniche
e le metodologie previste anche con il supporto di consulenti o del KPO.
– Deve inoltre gestire e coordinare le attività di tutti i membri del Gruppo di Lavoro e
quindi:
• indire le riunioni periodiche di avanzamento o le sessioni di formazione
• assegnare incarichi individuali, nell’ambito delle specifiche competenze
• verificarne l’attuazione ed il rispetto dei tempi.

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giugno - novembre 2008
Il KPO
Requisiti della posizione
– Grado di istruzione: diploma di scuola media superiore
– Formazione: specialistica su tecniche e metodologie di miglioramento dei processi
– Conoscenze: di base di logistica, gestione della produzione industriale e conoscenza specifica
approfondita del prodotto e del processo produttivo (KPO di stabilimento)
– Esperienza: almeno di due anni in azienda (conoscenza dei meccanismi di funzionamento
aziendali e delle principali funzioni).

Responsabilità
– Promozione dei piani di miglioramento
– Supporto ai Team di Miglioramento
– Reporting alla Direzione sull’avanzamento dei piani di miglioramento
– Manutenzione della documentazione del materiale formativo

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giugno - novembre 2008
Il KPO
Compiti/Mansioni:
– Pianificare le attività di miglioramento sulla base degli input e delle priorità indicate dalla
Direzione, definendo le metodologie da adottare e proponendo la nascita di Gruppi di
Miglioramento.
– Mantenere sotto controllo l’andamento dei principali indicatori di performance operativi per
evidenziare opportunità di intervento e supportare la Direzione nella scelta delle priorità.
– Lanciare iniziative specifiche mirate a:
• riduzione dei costi di produzione e di gestione del processo logistico
• miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi ed eliminazione degli sprechi
• riduzione dei tempi di attraversamento e miglioramento del servizio al cliente;
• miglioramento della sicurezza sul posto di lavoro e della gestione ambientale.
– Realizzare periodici incontri con la Direzione per presentare report sui risultati delle iniziative
di miglioramento lanciate e sull’avanzamento delle attività dei Gruppi di Miglioramento attivati.

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giugno - novembre 2008
Il KPO
Compiti/Mansioni:
– Supportare dal punto di vista metodologico i Gruppi di Miglioramento e le funzioni aziendali
attraverso azioni formative e partecipando in prima persona alle attività di analisi e
riprogettazione dei processi.
– Gestire il sistema di comunicazione visiva delle attività di miglioramento aziendali e
supportare i Team Leader dei gruppi di miglioramento nella realizzazione di sistemi efficaci di
visual management.
– Formalizzare il sistema metodologico e il materiale di formazione specifico da utilizzare nelle
sessioni di training e nella applicazione pratica delle metodologie durante i Gruppi di Lavoro.
– Realizzazione di sessioni di formazione specifica sulle tecniche di analisi e/o di miglioramento
dei processi.
– Promuovere il miglioramento continuo dei processi interessati al percorso di Lean
Transformation e favorire la diffusione dei metodi e delle tecniche Lean a tutti i processi
aziendali

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giugno - novembre 2008
La collocazione del KPO nell’organigramma
aziendale
Dipendenza gerarchica: la funzione KPO di Stabilimento deve essere considerata, analogamente alla
funzione Quality Assurance, una staff della Direzione di Stabilimento a supporto delle line.
Analogamente la funzione KPO di gruppo dovrebbe dipendere direttamente dalla Direzione
Generale (o funzione analoga) della Holding

DIR. Stabilimento

……… Kaizen Promotion Office


Di Stabilimento
………

Funzione 1 Funzione 2 Funzione … Funzione … .

xxxx xxxx xxxx xxxx

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giugno - novembre 2008
Il Team di lavoro e l’organizzazione di progetto
per la Lean Transformation (esempio)
COMITATO GUIDA
Comitato di Direzione
Responsabile cliente
(JMAC)

PROJECT LEADER

Coordinamento e Gestione Dirigente Aziendale Kaizen Promotion Office


Cambiamento

Project Manager … … … ..
(JMAC)

TEAM LEADER TEAM LEADER TEAM LEADER TEAM LEADER

… … .. … … … .. ………… …………

VISIBLE PLANNING HENSHU KAIHATSU 5S/RTS/TPM VALUE STREAM


MANAGEMENT

Team Members Team Members Team Members Team Members


Consulente JMAC Consulente JMAC Consulente JMAC Consulente JMAC

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giugno - novembre 2008
La comunicazione del progetto in Azienda

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giugno - novembre 2008
Un esempio di percorso di
implementazione della Lean Production

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giugno - novembre 2008

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