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Palmiro Togliatti consegnò ai quadri dirigenti del PCI nel 1947 una

circolare segreta, tradotta e poi spedita anche a migliaia di compagni


dell'Europa centrale. Lo scopo era quello di liberare l'umanità dalla
barbarie e dalla schiavitù cristiana. Ne riportiamo alcuni illuminanti
passaggi: «Mostrare con scherzi, sarcasmi e con condotta piacevole
che tu sei più libero senza le pastoie della religione, anzi senza di essa si
vive meglio e si è più liberi. [ ] Tuo supremo dovere: distruggere la
moralità. [ ] calunniare e falsare [la famiglia cristiana)] distruggerla
seminando idee di libertà di matrimonio, eccitare i giovani e le ragazze
quanto più si può; creare l'indifferenza nelle famiglie, nello stabilimento
e nello Stato: staccare i giovani dalla famiglia. Portare l'operaio ad amare il
disordine, la forza brutale e la vendetta: e non avere paura del sangue.
Battere molto sul concetto che l'operaio è vittima del capitalismo e dei suoi
amici: autorità e preti. [... ] Il bene che fanno i cattolici nascondilo e fallo
tuo.» Cose peraltro attualissime in paesi comunisti quali ad esempio la
Cina, ma di fatto occultate all'opinione pubblica. Lì «gli oppositori politici
e religiosi sono considerati malati di mente, secondo
l'articolo 90 del Codice Penale Cinese, e curati
in ospedali specializzati con psicofarmaci ed elettroshock
(che, in soggetti sani, provocano turbe
mentali). Essi debbono guarire dalle loro patologie
"controrivoluzionarie" come la "politicomania",
la "sindrome da oppositore" e la "mania di
grandezza". Nel gennaio 2006, la giovane Liu
Xinjuan fu dichiarata malata mentale e ricoverata
solo perché protestava per la confisca delle
terre. Particolarmente conosciuto per le crudeli
terapie praticate è l'Ospedale Psichiatrico di
Ankang, presso Pechino.» (39)
Nei campi di concentramento cinesi, i laogai,
«lavorano e soffrono credenti di tutte le religioni,
oppositori politici e criminali comuni. Almeno
cinquanta milioni di cinesi hanno patito nei laogai,
fino alla metà degli anni Ottanta, e circa venti
milioni vi sono morti. Si stima che non esista
cinese che non conosca almeno una persona che vi
(Fornaciari A. Gli anni dell’odio, Chiesa Viva , Ferrara 1995, pagg.3-4.)

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