Sei sulla pagina 1di 69

€ 36,00

Comunismo o barbarie. Un manuale per ribelli rivoluzionari.


di Alessandro Pascale
I edizione: Dicembre 2023

L.A.D. GRUPPO EDITORIALE


Viale carso 1, Roma
info@ladedizioni.it

Design: Gianluca Staderini / grafica-x.com


Stampato con Youcanprint: info@youcanprint.it
STORIA DEL SOCIALISMO E DELLA LOTTA DI CLASSE
3
TOMO I

Comunismo o barbarie
Un manuale per ribelli rivoluzionari

Alessandro Pascale
Comunismo o barbarie

VIII
«Ogni giudizio di critica scientifica di quest’opera sarà per me il benvenuto.
Di fronte ai pregiudizi della cosiddetta opinione pubblica, alla quale non ho mai
fatto concessioni, vale per me come sempre il motto del grande Fiorentino: “Segui
il tuo corso e lascia dir le genti!”»
Karl Marx1

«L’abito di parata del liberalismo è caduto, e agli occhi di tutto il mondo sta, in
tutta la sua nudità, il più repellente dispotismo. Anche questa è una rivelazione,
se pur a rovescio. È una verità, che se non altro c’insegna a conoscere la vuotezza
del nostro patriottismo, la mostruosità del nostro Stato, e a nasconderci la faccia.
Lei mi guarderà sorridendo, e mi chiederà: che cosa ci si è guadagnato? Non per
vergogna si fanno le rivoluzioni. Io rispondo: la vergogna è già una rivoluzione
[…].
La vergogna è una sorta di ira che si rivolge contro se stessa. E se un’intera
nazione si vergognasse realmente, essa sarebbe come il leone, che prima di spiccare
il balzo si ritrae su se stesso. […]
Lo Stato è una cosa troppo seria perché se ne faccia un’arlecchinata. Forse si
potrebbe far camminare per parecchio tempo col favore del vento una nave carica
di pazzi; ma essa andrebbe ugualmente incontro al suo destino, proprio perché i
pazzi non ci crederebbero. Questo destino è la rivoluzione, la rivoluzione che è
imminente».
Karl Marx2

«La conoscenza è forza, le persone di talento sono il futuro».


Xi Jinping3

1 K. Marx, Il capitale. Libro primo, a cura di A. Macchioro & B. Maffi, UTET,


Torino 2009 [I ed. 1974], Prefazione alla I edizione, p. 77.
2 K. Marx, Lettera ad Arnold Ruge, marzo 1843, all’interno di Lettere dai
Deutsch-Französischen Jahrbücher, all’interno di K. Marx & F. Engels, Opere, vol. III
– 1843-1844, Editori Riuniti, Roma 1976, p. 147.
3 Xi Jinping, Governare la Cina, Giunti, Firenze-Milano 2016 [I ed. Foreign
Languages Press Co. Ltd, 2014], p. 159.

IX
Comunismo o barbarie

Strana cosa queste determinazioni della riflessione!


Per esempio, il tale è re soltanto perché altri uomini
si comportano con lui come sudditi.
Viceversa questi credono di essere sudditi perché egli è il re!
Karl Marx 4

4 K. Marx, Il capitale, cit., Sezione prima – Merce e denaro, cap. I – La merce,


nota a p. 133.
Presentazione
di Alberto Lombardo, Segretario Generale del Partito Comunista

La sola lettura dell’indice di questo volume dà l’idea dell’impegno


enorme che il compagno Pascale si è proposto di portare avanti.
1) Base teorica; 2) Storia; 3) Attualità; 4) Prospettiva per il futuro.
Il suo lavoro non viene fuori da un improvvisato programma,
ma è il frutto di un ultradecennale studio, come i brani riportati
testimoniano.
La puntigliosa raccolta di citazioni, così come la consistente
bibliografia, lungi dall’essere un banale riempitivo o un saccente
sfoggio di letture, è del tutto funzionale a permettere al lettore di
entrare in prima persona all’interno delle questioni che alimentano
il dibattito del movimento comunista nazionale e internazionale,
stimolando anzi ad approfondire ulteriormente i contenuti che
ciascuno ritenga più significativi.
Le lunghe conversazioni che ho avuto con lui, prima durante e
dopo la realizzazione di quest’opera, mi hanno rafforzato nella mia
convinzione che lo spessore culturale e politico di Alessandro non
solo è fuori dal comune, cosa del tutto evidente, ma possiede quel
“fuoco” che caratterizza i più sinceri e capaci comunisti rivoluzionari:
la voglia di conoscere, la voglia di mettere in discussione tutto, la
voglia di trasformare. Gli intensi e talvolta pedanti dibattiti che ci
siamo scambiati sono la testimonianza della nostra comune volontà
di non accontentarsi mai dell’ovvio, dello scontato.

1
Comunismo o barbarie

Questo è la metà del compagno Pascale. L’altra metà è la dedizione


all’impegno politico quotidiano a cui si è votato senza mai risparmiarsi
e senza mai dire quanto ha sottratto alla quotidianità che impegna ogni
lavoratore e padre oggi. La dedizione alla politica concreta di solito
oggi non si accompagna alla profondità teorica. Ecco, Alessandro è
una felice eccezione come dovrebbero essere una felice eccezione
tutti i militanti comunisti, che devono essere capaci di coniugare
pensiero e azione, studio e lotta, teoria e pratica.
Per tutti questi motivi uno dei primi atti che ho messo in opera
quando ho assunto la responsabilità di Segretario Generale del
Partito Comunista è stato quello di chiedere al compagno Pascale di
assumere la responsabilità della Formazione del Partito e la direzione
del nostro organo di informazione teorica e attualità La Riscossa. I
riscontri entusiastici che questa mia proposta ha ricevuto in tutto il
corpo del Partito non fanno altro che confermare la giustezza della
mia scelta.
La capacità di sintesi di Alessandro è tale che ogni tentativo si
volesse fare per delineare a volo d’uccello il contenuto del libro
presente, comporterebbe la necessità di scriverne un altro. Mi limito
quindi a segnalare un punto cruciale che in questo libro viene esposto
diffusamente con molta precisione. La lettura della storia della Cina
e l’attualità dell’attività del Partito Comunista di Cina, guidato dal
Presidente Xi Jinping. In questo libro si delinea anche il travaglio
teorico che il nostro Partito ha attraversato per potersi scrollare
scorie di intellettualismo che ci impedivano di collocare nella giusta
dimensione questa vicenda. Ci ha aiutato la nostra capacità di
autocritica, ma anche drammaticamente l’evoluzione della politica
e del pensiero marxista cinese, nonché il precipitare della situazione
politica internazionale e la “guerra mondiale” a pezzi nella quale
siamo collocati.
Voglio solo aggiungere a questo proposito che i lunghi e fraterni
colloqui che ho e abbiamo avuto coi dirigenti cinesi che abbiamo
incontrato, tra le tante cose, me ne hanno fatto capire una che per un
marxista dovrebbe essere del tutto ovvia, ma che – mi rendo conto

2
– così non è. I compagni cinesi non vogliono insegnare niente a
nessuno; non perché non ne siano capaci, ma perché – parole loro –
è inutile. Spostare una strategia in un altro luogo, in un altro tempo,
significa cambiare così radicalmente le cose che quello che è giusto
lì e ora, non lo sarebbe più qui domani. Cosa c’è di più leninista di
questo punto di vista?
Il marxismo è una guida per l’azione. Sta a noi comunisti europei
e italiani in particolare capire, in tutto quello che sta succedendo
nel mondo a una velocità di cambiamento forse mai vista, quale
devono essere i compiti che ci dobbiamo dare nell’immediato, nel
breve e medio periodo, senza mai perdere di vista qual è il nostro
imprescindibile obbiettivo finale che questo libro delinea alla fine
con luminosa fiducia: il socialismo e il comunismo.

31 ottobre 2023

3
Comunismo o barbarie

4
Introduzione

Comunismo o barbarie. Un manuale per ribelli rivoluzionari è il terzo


volume della collana Storia del socialismo e della lotta di classe ed è la
realizzazione concreta del progettato volume 2 (Marx, Engels, Lenin.
Dall’utopia al marxismo-leninismo):
«Il valore della teoria rivoluzionaria del marxismo-leninismo,
l’unica teoria storicamente vincente. Si offrirà un’introduzione ai
concetti base del marxismo, con approfondimenti su aspetti poco
noti o dimenticati delle opere dei primi teorici socialisti di inizio
XIX secolo, superati poi progressivamente dalla costruzione delle tesi
di Marx, Engels e Lenin. L’attenzione sarà concentrata soprattutto
sulla presentazione sistematica della teoria e della prassi di questi tre
maestri, le cui opere costituiscono la premessa indispensabile per
comprendere le radici culturali della Rivoluzione d’Ottobre e del
movimento comunista moderno. Nell’evidenziare le lotte politiche
da loro condotte per l’affermazione della teoria rivoluzionaria
si ripresenta la piena validità e attualità del materialismo storico e
dialettico come filosofia organica alla lotta del proletariato, e quindi
dell’organizzazione comunista. Si chiude con una riflessione critica
sui limiti, sui problemi e sulle necessità di aggiornare il marxismo-
leninismo a seguito dell’insegnamento storico dell’ultimo secolo».5

5 A. Pascale, Il Totalitarismo “liberale” Le tecniche imperialiste per l’egemonia culturale. Le


tecniche imperialiste per l’egemonia culturale, La Città del Sole, Napoli 2018, p. 38.

5
Comunismo o barbarie

Rispetto all’intento originario questo volume traccia anche alcune


direttrici di azione presente e futura, elaborando delle tesi politiche
sorrette dall’intero impianto teorico. Ho esitato a lungo a pubblicare
questo testo, che richiedeva non solo la capacità di sintetizzare
brevemente la tradizione marxista-leninista (rituffandosi nelle
letture giovanili dei “classici”), ma di ragionare criticamente sui
difetti strutturali del marxismo occidentale. Non è facile emanciparsi
intellettualmente da questa cappa asfissiante di “pensiero debole” che
ha favorito la mancata testimonianza dei fondamentali che hanno
guidato il popolo in passato. La riproposizione puramente verbale
dei “testi sacri” non basta. Il marxismo è per sua natura creativo e in
divenire.
Questo libro non è però rivolto solo a chi è già stato o è comunista,
ma è anzi un percorso di apprendimento per chi il comunismo non
lo conosce e vuole approfondirlo, magari confrontando acquisite
a scuola. Tutti i ribelli, tutti coloro che hanno capito l’esistenza di
“un regime”, “un sistema”, troveranno spiegata l’origine dei trucchi
e dei tanti mali esistenti, conseguenze perverse di un capitalismo
superabile, con un’adeguata organizzazione di militanti che lavorino
alla causa seconda le proprie possibilità e capacità.
L’opera è strutturata su 4 sezioni.
La prima (I Fondamenti teorici e pratici) aggiorna e amplia
considerevolmente l’ormai datata, ma sempre valida, dispensa
di formazione politica scritta nel 20156. Presa singolarmente,
questa sezione sarebbe già una buona introduzione, utile per una
divulgazione di massa dei fondamentali: marxismo, socialismo e
prassi comunista.
La seconda (Il consolidamento ideologico) comprende gli
approfondimenti necessari sul piano filosofico, economico e politico
per comprendere correttamente il marxismo-leninismo, con una
particolare attenzione all’esposizione delle basi del materialismo
6 A. Pascale & F. Di Schiena, Introduzione teorica a Marxismo, Socialismo e
Comunismo. Dispensa di formazione per i Giovani Comunisti, Giovanicomunisti.it, 2
febbraio 2015 [pubblicazione sul sito nel marzo 2016]

6
dialettico e del materialismo storico, oltre che delle categorie de Il
capitale. Vengono segnalate le problematiche rimaste aperte. Tre
dei cinque capitoli che compongono questa sezione sono relazioni
aggiornate realizzate per la scuola popolare di formazione politica
Antonio Gramsci del Partito Comunista, svoltasi dal gennaio al
giugno 2023 a Milano.
Anche i cinque capitoli che compongono la terza sezione (Alla
riscoperta della storia) sono il frutto dei lavori per la scuola Antonio
Gramsci. Servono a sgombrare il campo dalle macerie della disgustosa
storiografia borghese che ha pensato di liquidare il comunismo
demonizzandolo con l’etichetta del totalitarismo dei “100 milioni di
morti”. Questi cinque proiettili sono sintesi divulgative di argomenti
affrontati in maniera più estesa nella Storia del Comunismo7, che rimane
la base scientifica più solida, ineludibile terreno di confronto per ogni
critico. In molti casi l’analisi è stata arricchita con contenuti nuovi,
come emerge nella parte sugli Stati Uniti, che oltre a sintetizzare i
contenuti minimi del I tomo del II volume della collana8 anticipa
una parte della bibliografia e dei contenuti che costituiscono una
parte dei lavori preliminari del “tomo II” sull’impero statunitense.
Particolarmente importante in questa sezione è l’approfondimento
del pensiero di Xi Jinping.
Nella quarta e ultima sezione (La terza guerra mondiale e il “Che
Fare”) si affrontano le questioni scottanti del nostro presente: cosa è
stata davvero la pandemia? Qual è la vera posta in ballo nella guerra
Russia e Ucraina? È possibile costruire un’Europa diversa, più attenta
alle esigenze del popolo? Su questo ultimo tema si afferma con forza la
risposta negativa: l’Unione Europea non è un’istituzione riformabile
in senso democratico e sociale. Chi la racconta diversamente
danneggia gli interessi del popolo.

7 Per le fonti più approfondite si rimanda quindi a A. Pascale (a cura di),


Storia del Comunismo. Le lotte di classe nell’era del socialismo (1917-2017), 4 voll.,
Intellettualecollettivo.it-La Città del Sole, 2019 [II ed.; I ed. orig. In difesa del
marxismo-leninismo e del socialismo reale, 15 dicembre 2017]. Le fonti peraltro, in
numero di 65 pagine complessive, sono state pubblicate anche su A. Pascale, Le fonti
“segrete” sotto gli occhi di tutti, Storiauniversale.it, 24 settembre 2023.
8 A. Pascale, Ascesa e declino dell’impero statunitense, Tomo 1 - Genesi di un
impero elitario (dalle origini al 1945), La Città del Sole, Napoli 2022.

7
Comunismo o barbarie

Non solo per i comunisti, ma anche per i ribelli e i rivoluzionari


di ogni fatta, qualsiasi parola d’ordine e slogan non può prescindere
dall’accompagnamento chiaro e preciso che l’Italia deve uscire dall’UE
e dalla NATO, ossia dalle principali strutture dell’imperialismo
occidentale che ci rendono schiavi di una ristretta élite parassitaria.
Non nego che la scelta di pubblicare questo volume in questo
momento dipenda dall’urgenza di adempiere al compito di cui sono
stato incaricato come nuovo responsabile nazionale della Formazione
del Partito Comunista. Sul piano personale è un importante
riconoscimento che mi orienta inevitabilmente a privilegiare alcune
direttrici di ricerca per le esigenze politiche del momento, ma ciò non
comporterà per il futuro né un abbandono né uno stravolgimento
del progetto iniziale della collana, semmai un suo rafforzamento,
grazie al sostegno del Partito e della casa editrice L’AntiDiplomatico,
con la cui redazione siamo legati da rispetto, stima reciproca e una
collaborazione che dura da anni.
Ringrazio l’amico e compagno Alberto Lombardo, neosegretario
del Partito Comunista, che ha provveduto a revisionare personalmente
l’opera, in attesa dell’uscita della sua, altrettanto importante per
confermare la perdurante validità scientifica della lezione marxista.
Un’ultima questione: il fatto che questo terzo volume esca come
“tomo I” è dovuto al fatto che si prevede una futura pubblicazione
di un’antologia delle opere di Marx ed Engels, a cui seguirà
verosimilmente un III tomo antologico di Lenin e Stalin. Saranno
opere utili per approfondire la formazione teorica riflettendo
criticamente, cum grano salis.
Studiare e lavorare. Lavorare e studiare. E vivere, se possibile, senza
limitarsi a sopravvivere. Questo libro è dedicato a quelli che resistono
fino all’ultimo respiro e che lottano con le unghie per costruire un
mondo migliore.

28 settembre 2023, Alessandro Pascale

8
Sezione 1

Fondamenti teorici e pratici

9
Comunismo o barbarie

10
«Si deve avere tempra per essere giovani comunisti. Si deve avere carattere per
essere giovani comunisti. Si deve avere vocazione per essere giovani comunisti. Si
deve saper compiere. Se si è studenti si dev’essere assolutamente buoni studenti;
se si è lavoratori di una fabbrica, si dev’essere lavoratori modello della fabbrica; si
dev’essere esempio di buon compagno, essere esempio di sacrificio, essere esempio
di volontà. Si dev’essere primi in tutto: nel lavoro, nello studio, nello sport, nella
vita di relazione con gli altri compagni. Il giovane orgoglioso non può essere un
giovane comunista. Il giovane comunista dev’essere prima di tutto un compagno
modesto, perché la modestia è una delle prime virtù del rivoluzionario. Chi si
crede superiore agli altri o tratta gli altri con spirito di superiorità, non può essere
un giovane comunista. Chi si vanta delle sue presunte virtù con un altro, non può
essere un giovane comunista. Chi nega a un altro il suo appoggio di compagno, il
suo aiuto, chi nega agli altri il braccio generoso per aiutare, chi vuole colpire un
giovane, schiacciarlo, invece di aiutarlo, non può essere un giovane comunista».
Fidel Castro, 4 aprile 19629

«i compiti della gioventù in generale e i compiti dell’Unione della gioventù


comunista e di ogni altra organizzazione in particolare potrebbero essere espressi
con un termine solo: studiare. […] che cosa studiare? Come studiare? […]
L’istruzione, l’educazione e la formazione dei giovani devono prender l’avvio
del materiale che ci è stato lasciato dalla vecchia società. Noi possiamo costruire
il comunismo soltanto con il complesso delle conoscenze, organizzazioni e
istituzioni, con la riserva di energie umane e di mezzi, che abbiamo ricevuto dalla
vecchia società. Solo trasformando radicalmente l’istruzione, l’organizzazione e
l’educazione dei giovani potremo ottenere che gli sforzi della nuova generazione
abbiano come risultato la creazione di una società diversa dalla vecchia società,
cioè di una società comunista. Dobbiamo pertanto soffermarci minuziosamente sui
seguenti interrogativi: che cosa noi dobbiamo insegnare e come devono i giovani
studiare, se vogliono essere realmente degni di chiamarsi comunisti? Come bisognerà
preparare i giovani perché sappiano portare a termine l’opera di costruzione da
noi intrapresa? […] tutti i giovani in genere, se vogliono passare al comunismo,
devono studiare il comunismo. […] È naturale che in un primo momento si affacci
alla mente l’idea che studiare il comunismo significhi far proprio quel complesso
di cognizioni che è esposto nei manuali, negli opuscoli e nei lavori dedicati al
comunismo. Ma una tale definizione dello studio del comunismo sarebbe troppo
rozza e inadeguata. Se questo studio consistesse unicamente nell’imparare ciò che
viene esposto nei lavori, negli opuscoli e nei manuali dedicati al comunismo, sarebbe

9 G. Minuti (a cura di), Parole di Fidel, Scintilla Rossa, 14 aprile 2012.

11
Comunismo o barbarie

per noi troppo facile avere dei dogmatici e dei millantatori comunisti, ma questo ci
arrecherebbe solo danno e pregiudizio, perché questi tali, dopo aver letto e imparato
quanto viene esposto nei libri e negli opuscoli comunisti, si rivelerebbero incapaci
di coordinare tutte queste cognizioni e non saprebbero agire come il comunismo
realmente esige. […] Senza il lavoro, senza la lotta, la conoscenza libresca del
comunismo, acquisita attraverso la lettura degli opuscoli e degli scritti comunisti,
non vale un bel niente, perché non farebbe che perpetuare il vecchio distacco tra la
teoria e la pratica, quel vecchio distacco che costituiva il tratto più ripugnante della
vecchia società borghese. […] commettereste tuttavia un grave errore, se cercaste di
trarre da ciò la conclusione che si può diventare comunista senza essersi impadroniti
di quanto è stato accumulato dal sapere umano. Sarebbe sbagliato pensare che basti
far proprie le parole d’ordine comuniste, le conclusioni della scienza comunista,
senza essersi impadroniti del complesso di conoscenze di cui lo stesso comunismo
è il risultato. […] La cultura proletaria deve consistere nello sviluppo sistematico
di tutto il sapere che l’umanità ha elaborato sotto il giogo della società capitalistica,
della società dei grandi proprietari fondiari, della società burocratica. […] non si
può costruire una società comunista in un paese di analfabeti».
Vladimir Lenin10

Occorre partire dalle basi teoriche e pratiche, passando dalle più


semplici alle più complesse. Questa premessa era doverosa al fine di
ricordare il metodo più adeguato per procedere con l’esposizione del
volume, per il quale si ritiene di partire dalle basi minime teoriche e
pratiche delle scienze politiche, arrivando per gradi all’esposizione
delle categorie del marxismo-leninismo, troppo spesso sconosciute,
distorte o travisate. A tal fine i contenuti che seguono partono dalla
dispensa di formazione teorico-politica realizzata dal sottoscritto e dal
compagno Flavio Di Schiena nel 2015, rielaborandola, ampliandola e
aggiornandola11. Si segnala in particolar modo come l’ottimo lavoro
di realizzazione del Compendio del Capitale che chiude la dispensa sia
opera di Flavio Di Schiena, al quale mi sono limitato a dare pochi
ritocchi stilistici, aggiungendovi adeguati rimandi al testo.
10 V. Lenin, I compiti delle associazioni giovanili, Pravda, n° 221-223, 5-7
ottobre 1920, all’interno di V. Lenin, Opere complete, vol. XXXI (aprile – dicembre
1920), Editori Riuniti, Roma 1967, pp. 269-284.
11 A. Pascale & F. Di Schiena, Introduzione teorica a Marxismo, Socialismo e
Comunismo, cit..

12
1.

L’importanza della formazione politica

«La classe rivoluzionaria intellettualmente è sempre debole da questo punto di


vista: essa lotta per farsi una cultura ed esprimere una classe colta consapevole e
responsabile; di più, tutti i malcontenti e i falliti delle altre classi si buttano dalla
sua parte per rifarsi una posizione».
Antonio Gramsci12

Dopo l’ultima grande crisi capitalistica del 2007-2008 esplode


un movimento di massa soprannominato degli “indignati”. Questa
e altre mobilitazioni popolari, seppur deturpate con i nomi più
colorati o degradanti, rispondono all’insoddisfazione che nasce
spontaneamente contro lo stato di cose in cui viviamo, ma spesso
non sono animati da una prospettiva definita e perciò non riescono a
trasformare la necessità di una resistenza collettiva in un programma
politico positivo. Non riescono perché temono giustamente le insidie
della politica politicante e perché a volte sono eredi di una sconfitta,
di un lutto, che non hanno ancora nemmeno provato a elaborare.
Questi movimenti hanno il destino segnato: diventare ostaggio
dell’ideologia veicolata dai media e della violenza di piccoli gruppi

12 A. Gramsci, Quaderno II [XXIV], voce 91, all’interno di A. Gramsci,


Quaderni del carcere, a cura di V. Gerratana, vol. I, Einaudi, Torino 2007 [I ed. 1975],
p. 249.

13
Comunismo o barbarie

estremisti. L’impreparazione sul piano politico di questi movimenti


è resa evidente dalla loro sostanziale indeterminatezza, dal non
sapere effettivamente con chi stare e perché. Ci si pronuncia contro
la finanza speculativa, le banche, le politiche di taglio dei bilanci
statali, ma in genere non si fanno discorsi del tipo: “questo sistema
basato sulla grande proprietà privata non solo non ci piace, ma non
funziona e vogliamo togliercelo di torno”. Già questo, in embrione,
sarebbe un programma politico. Il livello in cui troviamo è molto
più arretrato ed è facile intuire che tale stato di cose mascheri anche
appetiti egoistici. Troppo in fretta s’è buttato il marxismo come
un ferro vecchio invece di comprenderne la portata rivoluzionaria
ancora e sempre attuale, di rinnovarlo e adattarlo. Non c’è e non può
esserci nulla che possa sostituirlo se non come surrogato, poiché il
marxismo è l’unico approccio scientifico alla questione.
Come scrive Lenin, o il marxismo o l’ideologia borghese. Non c’è
altra via.
Perciò la borghesia s’affanna preventivamente con i suoi filosofi a
rimasticare Marx per falsificarlo e servirlo come un vecchio illuso che
s’è sbagliato su tutto. Il rischio più grave è rappresentato dal fatto che
con il passare del tempo, rendendosi conto della loro impotenza, questi
movimenti di massa, trasversali alle classi e ai ceti sociali, assumano
la tendenza, già in atto, di adattarsi a questo genere di spontaneità e
a diventare strumenti manipolabili facilmente dal regime, grazie ad
un’onnipresente percentuale minima di opportunismo e populismo.
Troppe volte per il passato s’è assistito a questo scenario per non
temere il peggio.

14
I. La mancanza di formazione marxista nella “sinistra”

«La mancanza di sobrietà e di ordine intellettuale porta anche al disordine


morale. […] Ogni collasso porta con sé disordine intellettuale e morale. Bisogna
creare gente sobria, paziente, che non disperi dinanzi ai peggiori orrori e non si
esalti a ogni sciocchezza. Pessimismo dell’intelligenza, ottimismo della volontà».
Antonio Gramsci13

Nella società in cui viviamo i giovani sono spesso disinteressati


alla politica. Molti di quelli che si avvicinano ad un partito lo
fanno superficialmente, per una vaga comunanza di ideali e senza
approfondire l’analisi concreta della società. Non è raro incontrare
persone che si avvicinano ad un partito perché ne condividono alcune
proposte politiche, salvo dopo qualche anno (a volte qualche mese)
restituire o non rinnovare la tessera. In alcuni casi chi è stato iscritto
ad un partito comunista si ricicla in partiti genericamente di sinistra,
quando non addirittura in movimenti che non si definiscono neppure
vagamente sinistra e che predicano la fine della storia e la fine delle
ideologie. Questi personaggi dimostrano di non essere comunisti, e
forse di non esserlo mai stati... La colpa di questa situazione non è
solo di questi personaggi opportunisti, ma ricade pesantemente sul
partito che evidentemente non è stato in grado di formare il nuovo
iscritto rendendolo un militante consapevole. Oggi molti partiti si
sono trasformati di fatto in “federazioni di correnti” in cui il singolo
iscritto si limita ad appoggiare una fazione (o una semplice personalità)
interna piuttosto che un’altra. Spesso i militanti sono impreparati e a
volte non riescono neanche a sostenere un contraddittorio politico.
I militanti di oggi sono i dirigenti di domani: se la base militante è
poco competente, da quella base verranno fuori dei dirigenti poco
competenti.

13 A. Gramsci, Quaderni dal Carcere, Quaderno I [XVI], voce 63, Lorianismo e


Graziadei, vol. I, p. 75.

15
Comunismo o barbarie

II. Non c’è rivoluzione senza studio del marxismo

«Disabituati al pensiero, contenti della vita del giorno per giorno, ci troviamo
oggi disarmati di contro alla bufera. Avevamo meccanizzato la vita, avevamo
meccanizzato noi stessi. Ci accontentavamo di poco: la conquista di una piccola
verità ci riempiva di tanta gioia come se avessimo conquistato tutta la verità.
Rifuggivamo dagli sforzi, ci sembrava inutile porre delle ipotesi lontane e risolverle,
sia pure provvisoriamente. Eravamo dei mistici inconsapevolmente. O davamo
troppa importanza alla realtà del momento, ai fatti, o non ne davamo loro alcuna.
O eravamo astratti perché di un fatto, della realtà facevamo tutta la nostra vita,
ipnotizzandoci, o lo eravamo perché mancavamo completamente di senso storico, e
non vedevamo che l’avvenire sprofonda le sue radici nel presente e nel passato, e gli
uomini, i giudizi degli uomini possono fare dei salti, devono fare dei salti, ma non la
materia, la realtà economica e morale. Tanto più grande è il dovere attuale di porre
un ordine in noi. […] Gli errori che si sono potuti commettere, il male che non si
è potuto evitare non sono dovuti a formule o a programmi. L’errore, il male era in
noi, era nel nostro dilettantismo, nella leggerezza della nostra vita, era nel costume
politico generale, dei cui pervertimenti anche noi partecipavamo inconsapevolmente.
[…] Cambiare le formule non significa nulla. Occorre che cambiano noi stessi, che
cambi il metodo della nostra azione. Siamo avvelenati da un’educazione riformistica
che ha distrutto il pensiero, che ha impaludato il pensiero, il giudizio contingente,
occasionale, il pensiero eterno, che si rinnova continuamente pur mantenendosi
immutato. […] Progrediamo per intuizioni più che per ragionamenti; e ciò porta a
una instabilità continua, a una continua insoddisfazione: siamo dei temperamenti
più che dei caratteri. Non sappiamo mai ciò che i nostri compagni potranno fare
domani; siamo disabituati al pensare concreto, e perciò non sappiamo fissare ciò che
domani si debba fare, e se lo sappiamo per noi, non lo sappiamo per gli altri, che ci
sono compagni di lotta, che dovranno coordinare i loro sforzi ai nostri sforzi. Nella
complessa vita del movimento proletario manca un organo, sentiamo che manca un
organo. Dovrebbe esserci, accanto al giornale, alle organizzazioni economiche, al
partito politico, un organo di controllo disinteressato, che fosse il lievito perenne di
vita nuova, di ricerca nuova, che favorisse, approfondisse e coordinasse le discussioni,
all’infuori di ogni contingenza politica ed economica. Nel corso di queste relazioni
di letture fatte, questi bisogni che io sento, che molti altri sentono con me, andranno
concretandosi, e con l’aiuto dei compagni di buona volontà sarà prospettata una
soluzione e indicata una via da seguire».
Antonio Gramsci14

14 A. Gramsci, Letture, Il Grido del Popolo, 24 novembre 1917, all’interno di

16
La mancata conoscenza del marxismo e dei suoi sviluppi porta
alcuni compagni a dar credito a teorie lontane dal comunismo. Si fa
confusione con movimenti che hanno obiettivi di fase simili a quelli
dei comunisti, ma con radici nettamente diverse. È importantissimo
quindi un lavoro di sistematica formazione dei compagni che si
iscrivono e militano in un partito comunista, in modo da fornire
loro una cassetta degli attrezzi, un metodo scientifico tramite il
quale interpretare il mondo e trasformarlo in senso socialista. Qui
si intende rappresentare un’introduzione alla concezione comunista
della storia del mondo, che parte dalla messa in discussione radicale
della società capitalista, sviluppata in maniera per la prima volta
scientifica oltre 150 anni fa da Marx ed Engels e perfezionatasi nel
corso del tempo attraverso l’operato teorico e pratico di pensatori e
uomini politici fondamentali come Lenin e Stalin. Non si pretende
che il discorso sia chiuso, ma si ritiene che queste basi rimangano
ancora grandemente attuali nei fondamentali, e la loro conoscenza
critica, comprendente quindi anche gli errori, è indispensabile. Solo
studiando è possibile dotarsi degli strumenti necessari per essere
in grado di affrontare le sfide politiche e teoriche del XXI secolo,
quello in cui si approfondiscono e si evidenziano le contraddizioni
del capitalismo nel pieno della sua fase imperialista. È necessario per
i comunisti acquisire la capacità di compiere un’analisi critica del
presente e quindi di formulare una proposta di alternativa che abbia
una concreta possibilità di diventare egemone. Le classi dominanti
si adoperano per indebolire l’ideologia comunista, “sterilizzando” il
pensiero di Marx, Gramsci, Che Guevara e altri; si cerca di dipingerli
come innocui uomini inseguitori di un’utopia. A tal riguardo è utile
ricordare cosa scriveva Lenin un secolo fa:
«accade oggi alla dottrina di Marx quel che è spesso accaduto nella
storia alle dottrine dei pensatori rivoluzionari e dei capi delle classi
oppresse in lotta per la loro liberazione. Le classi dominanti hanno
sempre ricompensato i grandi rivoluzionari, durante la loro vita, con

A. Gramsci, Scritti politici, a cura di P. Spriano, vol. I, L’Unità–Editori Riuniti, Roma


1967, p. 85.

17
Comunismo o barbarie

implacabili persecuzioni; la loro dottrina è stata sempre accolta con il


più selvaggio furore, con l’odio più accanito e con le più impudenti
campagne di menzogne e di diffamazioni. Ma, dopo morti, si cerca
di trasformarli in icone inoffensive, di canonizzarli, per così dire, di
cingere di una certa aureola di gloria il loro nome, a “consolazione” e
a mistificazione delle classi oppresse, mentre si svuota nel contenuto
la loro dottrina rivoluzionaria, se ne smussa la punta, la si avvilisce.
La borghesia e gli opportunisti in seno al movimento operaio si
accordano oggi per sottoporre il marxismo a un tale “trattamento”. Si
dimentica, si respinge, si snatura il lato rivoluzionario della dottrina,
la sua anima rivoluzionaria. Si mette in primo piano e si esalta ciò che
è o pare accettabile alla borghesia».15

Noi comunisti abbiamo il compito di diffondere la verità, difendendo


il marxismo e il leninismo da ogni contraffazione, perché senza una
teoria rivoluzionaria non può esistere un movimento rivoluzionario.
Mao Tse-Tung, uno che la rivoluzione in Cina l’ha fatta, l’ha detto
con parole chiarissime: «per fare la rivoluzione occorre un partito
rivoluzionario. Senza un partito rivoluzionario, senza un partito fondato
sulla teoria rivoluzionaria marxista-leninista e sullo stile rivoluzionario
marxista-leninista, è impossibile guidare la classe operaia e le grandi masse
popolari alla vittoria nella loto lotta contro l’imperialismo e i suoi lacchè».16
Ricordando altresì la distinzione fondamentale tra l’essere ribelli e
l’essere rivoluzionari. Se infatti un uomo, che non ha cultura dentro di
sé, si ribella, non diventerà mai un rivoluzionario. Rimarrà sempre un
ribelle. Solo chi ha cultura sa dove vuole arrivare e sa che cosa significa
rivoluzione. Un uomo che rimane nello stato di ribelle è come un
sacco vuoto. Quando durante la rivoluzione soffia il vento egli si
gonfia e appare rivoluzionario. Ma quando piove, e piove spesso sulla
rivoluzione, quel sacco vuoto si bagna, l’avrai tra i piedi e cadrai. Non
15 V. Lenin, Stato e Rivoluzione, a cura di V. Gerratana, Editori Riuniti, Roma
1970 [I ed. orig. 1917], p. 59.
16 Mao Tse-tung, Forze rivoluzionarie del mondo intero unitevi, combattete
l’aggressione imperialista! novembre 1948, citato all’interno di Mao Tse-tung,
Citazioni del presidente. Il libro delle Guardie Rosse, Feltrinelli, Milano 1969 [I ed.
1967], p. 7.

18
potreste mai fare la rivoluzione senza rivoluzionari. Ma attenzione
ai ribelli! Pur essendo interlocutori inizialmente ineludibili, bisogna
sapere che se non si riesce a farli maturare politicamente rischiano di
farti inciampare e di attaccare la stessa rivoluzione. La cultura quindi
come arma decisiva ma non auto-sufficiente. La conoscenza avanza
nel legame dialettico inscindibile tra teoria e pratica. Per ora occorre
insistere nella nobilitazione dello studio e della formazione teorica,
troppo a lungo trascurati dai comunisti, a discapito di un’azione cieca
e priva di sbocchi concreti.

III. L’ignoranza è il perno del capitalismo

L’ignoranza è il perno del capitalismo ed Engels mette in


guarda dall’autodidattismo, definito «cosa assurda»: «se non si lavora
sistematicamente, non si combina nulla di buono».17
Lafargue ci ha lasciato il seguente ricordo del suocero Marx:
«era uno di quei rari uomini che riuscivano corifei nella scienza e
nell’attività pubblica al contempo, correlandole sì intimamente che è
impossibile capirlo solo come scienziato o lottatore socialista. Benché
fosse d’avviso che ogni scienza sia da coltivare per sé stessa e che
mai siano da tenere in cale le eventuali conseguenze dell’indagine
scientifica, riteneva che lo scienziato (per non degradarsi) mai dovesse
cessar di partecipar alla vita pubblica e restar rintanato in uno studio o
in un laboratorio come un verme nel suo formaggio, senza mescolarsi
alla vita e alle lotte politiche e sociali dei suoi contemporanei. “La
scienza non deve essere un godimento egoistico: coloro che hanno la fortuna
di potersi dedicare a studi scientifici devono pure essere i primi a porre le
loro cognizioni al servizio dell’umanità”. – “Lavorare per il mondo” era
uno dei suoi motti prediletti».

17 F. Engels, Lettera a Joseph Weydemeyer, 19 giugno 1851, all’interno di F.


Marx & F. Engels, Opere, vol. XXXVIII – Lettere 1844-1851, Editori Riuniti, Roma
1972, p. 566.

19
Comunismo o barbarie

È significativa la descrizione che Lafargue ci riporta dello studio di


Marx e dell’importanza che desse alla cultura:
«ai due lati del camino e di fronte alla finestra c’erano scansie sature
con sopra pacchi di giornali e di manoscritti fino al soffitto. Ante il
camino e ad un lato della finestra c’erano due tavoli pieni di carte,
libri e giornali; in mezzo alla camera esposti a più luce c’erano un
semplice e piccolo tavolo da lavoro (lungo 3 piedi e largo 2) e la sedia
di legno […]. Marx non ottriava alcuno di metter in ordine, anzi in
disordine i suoi libri e le sue carte. Il disordine dominante era solo
apparente: tutto era al posto meditato e trovava sempre il libro e il
quaderno da consultare senza cercarlo. Pure durante la conversazione
se diceva una citazione o una cifra la faceva vedere sul libro. Marx era
tutt’uno col suo studio i cui libri e le cui carte erano viscere aggiunte.
Nel disporre i libri non caleva la simmetria: volumi in quarto e in
ottavo e opuscoli erano sparsi, disposti per contenuto anziché per
formato. Per lui i libri erano attrezzi della mente, non status symbol.
“Sono i miei schiavi e devono servirmi secondo la mia volontà”, diceva. Li
maltrattava senza riguardo al formato, alla rilegatura, alla bellezza della
carta o della stampa: piegava gli angoli, tracciava bordi ai margini,
sottolineava le righe. Non faceva glosse, ma talvolta non poteva far
a meno di mettere un punto esclamativo o interrogativo, se l’autore
passava i limiti. Il suo sistema di sottolineatura gli giovava per ritrovar
un passo cercato in un libro. Soleva rileggere a distanza di anni i suoi
taccuini di note e i passi sottolineati nei libri per rinnovarli nella sua
memoria, che era assai grande e precisa. Seguendo fin da giovane il
consiglio di Hegel allenava la memoria imparando a recitare versi
di una lingua a lui ignota. Sapeva a memoria Heine e Goethe che
spesso citava nelle sue conversazioni. Leggeva spesso poeti che
sceglieva fra tutte le letterature europee. Ogni anno leggeva Eschilo
nel testo originale greco. Venerava Eschilo e Shakespeare come i
due più grandi geni drammatici dell’umanità. Fece profondi studi
su Shakespeare che prediligeva, di cui conosceva i personaggi più
insignificanti. […] La biblioteca di Marx aveva oltre mille volumi da
lui cerniti durante una lunga vita di indagini ma non bastava e per

20
anni fu un visitatore assiduo del Museo Britannico, il cui catalogo
era per lui pregevole. Pure i suoi avversari sono stati costretti a
riconoscere la vastità e la profondità del suo sapere non solo nella sua
specialità (l’economia politica) ma pure nella storia, nella filosofia e
nella letteratura di tutti i paesi. […] Il cervello di Marx era armato
della conoscenza di una gran quantità di fatti della storia e delle
scienze naturali, e di teorie filosofiche; e sapeva collegar tutte queste
conoscenze e osservazioni raccolte con un lungo lavoro intellettuale.
Potevasi interrogarlo su qualsiasi argomento e si riceveva la risposta
più esauriente che si potesse desiderare nonché condita di riflessioni
filosofiche di significato generale. Il suo cervello somigliava a una
nave accesa nel porto: pronta a partir su qualsiasi rotta del pensiero.
Certo il Capitale rivela uno spirito tanto dotto e vigoroso; ma per
chi ha conosciuto Marx da vicino, come me, nessuno dei suoi scritti
risulta esibire tutta la grandezza del suo genio e della sua scienza. Egli
era superiore alle sue opere. […]
Marx lavorava sempre con uno scrupolo estremo, citava fatti o cifre
solo da fonte sicura. Non si contentava di comunicazioni di seconda
mano, ma rimontava sempre alla fonte per quanto faticoso fosse.
Per un fatto di second’ordine accorreva al Museo Britannico per
accertarsene sui libri costì. I suoi critici non hanno potuto cogliere
nei suoi lavori una sua svista o provare che una sua prova poggiasse
su fatti vulnerabili ad una disanima. Tale abitudine di risalire alle fonti
lo obbligava a leggere scrittori ignoti e citati solo da lui. Il Capitale
contiene una tale copia di citazioni di autori ignoti da parere dovuto
a sfoggiare erudizione. Marx pensava altrimenti: “Io esercito giustizia
storica: dò a ognuno ciò che gli spetta”, diceva. Egli riteneva doveroso
citare uno sconosciuto e insignificante scrittore che avesse espresso
un’idea per la prima volta o che gli avesse dato esatta formulazione.
La sua coscienza letteraria era severa come quella scientifica. Mai
avrebbe citato un fatto di cui non fosse sicuro; manco osava parlare
di un argomento senza prima studiarlo a fondo. […] Il suo metodo
di lavoro comportava problemi di grandezza appena immaginabile
dal lettore dei suoi scritti. Per scriver una ventina di pagine del

21
Comunismo o barbarie

Capitale sulla legislazione per la protezione degli operai inglesi,


Marx aveva sfogliato un’intera biblioteca di libri azzurri contenenti i
resoconti delle Commissioni d’inchiesta e degli ispettori di fabbrica
dell’Inghilterra e della Scozia».18

È fin troppo noto infine il motto gramsciano, ben presente sui


numeri de L’Ordine Nuovo:
«Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il vostro entusiasmo.
Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la vostra forza.
Studiate, perché avremo bisogno di tutta la vostra intelligenza.»19

Vale la pena riportare piuttosto quest’altro ragionamento in cui


Gramsci sottolineava l’importanza dello studio delle “lingue morte”:
«Non si impara il latino e il greco per parlare queste lingue, per fare
i camerieri o gli interpreti o che so io. Si imparano per conoscere
la civiltà dei due popoli, la cui vita si pone come base della cultura
mondiale. La lingua latina o greca si impara secondo grammatica,
un po’ meccanicamente: ma c’è molta esagerazione nell’accusa di
meccanicità e aridità. Si ha che fare con dei ragazzetti, ai quali occorre
far contrarre certe abitudini di diligenza, di esattezza, di compostezza
fisica, di concentrazione psichica in determinati oggetti. Uno studioso
di trenta-quarant’anni sarebbe capace di stare a tavolino sedici ore
filate, se da bambino non avesse “coattivamente”, per “coercizione
meccanica” assunto le abitudini psicofisiche conformi? Se si vogliono
allevare anche degli studiosi, occorre incominciare da lì e occorre
premere su tutti per avere quelle migliaia, o centinaia, o anche solo
dozzine di studiosi di gran nerbo, di cui ogni civiltà ha bisogno. […]
Il latino non si studia per imparare il latino, si studia per abituare i
ragazzi a studiare, ad analizzare un corpo storico che si può trattare
come un cadavere ma che continuamente si ricompone in vita. […]
Naturalmente io non credo che il latino e il greco abbiano delle
qualità taumaturgiche intrinseche: dico che in un dato ambiente, in

18 P. Lafargue, Ricordi su Marx, Die Neue Zeit, Anno IX, vol. I, 1890-1891,
pp. 10-17, 37-42.
19 A. Gramsci (a cura di), L’Ordine Nuovo, anno I, n° 1, 1° maggio 1919.

22
una data cultura, con una data tradizione, lo studio così graduato
dava quei determinati effetti. Si può sostituire il latino e il greco e li
si sostituirà utilmente, ma occorrerà sapere disporre didatticamente
la nuova materia o la nuova serie di materie, in modo da ottenere
risultati equivalenti di educazione generale dell’uomo, partendo dal
ragazzetto fino all’età della scelta professionale. In questo periodo lo
studio o la parte maggiore dello studio deve essere disinteressato, cioè
non avere scopi pratici immediati o troppo immediatamente mediati:
deve essere formativo, anche se “istruttivo”, cioè ricco di nozioni
concrete».

Proseguendo poi con una dura requisitoria contro certe dinamiche


dell’epoca (ma ancora attuali) riguardanti il mondo dell’istruzione:
«nella scuola moderna mi pare stia avvenendo un processo di
progressiva degenerazione: la scuola di tipo professionale, cioè
preoccupata di un immediato interesse pratico, prende il sopravvento
sulla scuola “formativa” immediatamente disinteressata. La cosa più
paradossale è che questo tipo di scuola appare e viene predicata come
“democratica”, mentre invece essa è proprio destinata a perpetuare
le differenze sociali. […] Il carattere sociale della scuola è dato dal
fatto che ogni strato sociale ha un proprio tipo di scuola destinato
a perpetuare in quello strato una determinata funzione tradizionale.
Se si vuole spezzare questa trama, occorre dunque non moltiplicare
e graduare i tipi di scuola professionale, ma creare un tipo unico di
scuola preparatoria (elementare-media) che conduca il giovane fino
alla soglia della scelta professionale, formandolo nel frattempo come
uomo capace di pensare, di studiare, di dirigere o di controllare chi
dirige. Il moltiplicarsi di tipi di scuole professionali tende dunque a
eternare le differenze tradizionali, ma siccome, in esse, tende anche
a creare nuove stratificazioni interne, ecco che nasce l’impressione
della tendenza democratica. […] Ma la tendenza democratica,
intrinsecamente, non può solo significare che un manovale
diventi operaio qualificato, ma che ogni “cittadino” può diventare
“governante” e che la società lo pone sia pure astrattamente nelle
condizioni generali di poterlo diventare».
23
Comunismo o barbarie

Con una conclusione secca ma necessaria, che mette in guardia


contro i ribellismi anti-intellettualistici:
«anche lo studio è un mestiere e molto faticoso, con un suo
speciale tirocinio anche nervoso-muscolare, oltre che intellettuale:
è un processo di adattamento, è un abito acquisito con lo sforzo e
il dolore e la noia. La partecipazione di più larghe masse alla scuola
media tende a rallentare la disciplina dello studio, a domandare
facilitazioni. Molti pensano addirittura che la difficoltà sia artificiale,
perché sono abituati a considerare lavoro e fatica solo il lavoro
manuale. È una quistione complessa. Certo il ragazzo di una famiglia
tradizionalmente di intellettuali supera più facilmente il processo di
adattamento psicofisico: egli già entrando la prima volta in classe ha
parecchi punti di vantaggio sugli altri scolari, ha un’ambientazione
già acquisita per le abitudini famigliari. Così il figlio di un operaio di
città soffre meno entrando in fabbrica di un ragazzo di contadini o di
un contadino già sviluppato per la vita dei campi. […] Ecco perché
molti del popolo pensano che nella difficoltà dello studio ci sia un
trucco a loro danno; vedono il signore […] compiere con scioltezza e
con apparente facilità il lavoro che ai loro figli costa lacrime e sangue,
e pensano ci sia un trucco. In una nuova situazione politica, queste
quistioni diventeranno asprissime e occorrerà resistere alla tendenza
di rendere facile ciò che non può esserlo senza essere snaturato. Se si
vorrà creare un nuovo corpo di intellettuali, fino alle più alte cime, da
uno strato sociale che tradizionalmente non ha sviluppato le attitudini
psico-fisiche adeguate, si dovranno superare difficoltà inaudite».20

Se occorre quindi studiare, è fondamentale farlo nella maniera


giusta, partendo da una delle grandi conquiste metodologiche
raggiunte da Marx ed Engels: il materialismo dialettico. Prima però
di introdurre questa complessa tematica occorre ricordare come in
campo filosofico esista una bipartizione netta tra teorie idealiste e
teorie materialiste. Ugualmente a livello politico, se ci si vuole opporre

20 A. Gramsci, Quaderni dal Carcere, Quaderno 4 [XIII] voce 55, Il principio


educativo nella scuola elementare e media, cit., vol. I, pp. 498-503.

24
al capitalismo, ci si può solo ingegnare elaborando un’adeguata teoria
rivoluzionaria, motivo per cui si deve inevitabilmente optare per
approfondire l’ideologia socialista. Chiunque proponga una “terza
via” è un illusionista, un bugiardo o un ingenuo. A tal riguardo Lenin
è stato piuttosto chiaro:
«Dal momento che non si può parlare di una ideologia indipendente,
elaborata dalle stesse masse operaie nel corso del loro movimento,
la questione si può porre solamente così: o ideologia borghese o
ideologia socialista. Non c’è via di mezzo (poiché l’umanità non ha
creato una “terza” ideologia e, d’altronde, in una società dilaniata dagli
antagonismi di classe, non potrebbe mai esistere una ideologia al di
fuori o al di sopra delle classi). Perciò ogni diminuzione dell’ideologia
socialista, ogni allontanamento da essa implica necessariamente un
rafforzamento dell’ideologia borghese».21

Facciamo un passo indietro e presentiamo cosa incarni l’idea


socialista dai suoi albori.

21 V. Lenin, Che fare?, Editori Riuniti, Roma 1970 [I ed. orig. marzo 1902],
pp. 73-74.

25
Comunismo o barbarie

2.

Genesi e definizione del socialismo

«Il socialismo moderno, considerato nel suo contenuto è anzitutto il risultato


della visione, da una parte, degli antagonismi di classe, dominanti nella società
moderna, tra possidenti e non possidenti, salariati e borghesi; dall’altra, dell’anarchia
dominante nella produzione. Considerato invece nella sua forma teorica, esso appare
all’inizio come una continuazione più radicale, che vuol essere più conseguente, dei
princìpi sostenuti dai grandi illuministi francesi del XVIII secolo. Come ogni nuova
teoria, esso ha dovuto anzitutto ricollegarsi al materiale ideologico preesistente di
idee, per quanto avesse la sua radice nella realtà economica».
Friedrich Engels22

Il socialismo è un ampio complesso di ideologie, orientamenti


politici, movimenti e dottrine che tendono a una trasformazione
della società in direzione dell’uguaglianza di tutti gli esseri umani
sul piano economico e sociale, oltre che giuridico, garantendo così
a tutti una reale libertà personale. Si può definire come un’economia
che rispecchia il significato di “sociale”, che pensa cioè a tutta la
popolazione. Originariamente tutte le dottrine e movimenti di
matrice socialista miravano a realizzare degli obiettivi attraverso il
superamento delle classi sociali e la soppressione, totale o parziale,
della proprietà privata dei mezzi di produzione e di scambio.

22 F. Engels, Antidühring, Editori Riuniti, Roma settembre 1971, [II ed., I


ristampa; I ed. orig. 1880], cap. I, p. 19.

26
Fino al 1848 i termini socialismo e comunismo sono considerati
intercambiabili. In quell’anno, nel Manifesto del Partito Comunista,
Marx ed Engels distinguono tra socialismo reazionario, socialismo
conservatore borghese e socialismo/comunismo critico-utopistici.
Così si esprimono Marx ed Engels su questi ultimi:
«gli inventori di questi sistemi ravvisano bensì il contrasto fra
le classi e l’azione degli elementi dissolventi nella stessa società
dominante, ma non scorgono dalla parte del proletariato nessuna
funzione storica autonoma, nessun movimento politico che gli
sia proprio. […] Al posto dell’azione sociale deve subentrare la
loro azione inventiva personale; al posto delle condizioni storiche
dell’emancipazione, condizioni fantastiche; al posto del graduale
organizzarsi del proletariato come classe, una organizzazione della
società escogitata di sana pianta. La storia universale dell’avvenire si
risolve per essi nella propaganda e nell’esecuzione pratica dei loro
piani sociali».23

La matrice intellettuale del socialismo è l’illuminismo: la ragione


forniva la base secondo cui tutte le forme sociali e politiche fino
ad allora esistite (basate su ingiustizie, privilegi, oppressioni e
superstizioni) dovevano essere respinte e soppiantate dalla giustizia,
dall’uguaglianza sociale e dai diritti inalienabili dell’uomo.
L’illuminista Rousseau elaborò la tesi secondo cui la proprietà privata
sia la fonte di ogni disuguaglianza sociale. L’egualitarismo di Rousseau
influenzò la sinistra giacobina e l’agitatore politico francese Babeuf,
che ispirò nel 1796, nella Francia di epoca ormai termidoriana (cioè
liberal-borghese), la cospirazione della congiura degli Eguali, con lo
scopo di abolire la proprietà privata. Possiamo parlare di socialismo
vero e proprio riferendoci ai movimenti politici che lottano per
migliorare la vita delle classi meno abbienti. Il socialismo prevede la
socializzazione delle attività economiche e dei mezzi di produzione

23 K. Marx & F. Engels, Il Manifesto del Partito Comunista, 1848, all’interno di


K. Marx & F. Engels, Opere Scelte (a cura di L. Gruppi), Editori Riuniti, Roma 1979
[I ed. 1966], pp. 322-323.

27
Comunismo o barbarie

e il suo criterio di gestione delle risorse non è il profitto individuale,


ma la ricerca del bene comune collettivo.
Sul piano internazionale il socialismo è, seppur con limitazioni,
favorevole all’autodeterminazione dei popoli, anche se durante la
prima guerra mondiale molti socialisti, abbandonando pacifismo ed
internazionalismo, appoggiano le guerre dei loro paesi, contribuendo
ad allargare le divergenze con i comunisti.
Marx ed Engels elaborano una teoria del socialismo scientifico
(chiamato anche comunismo), fondato su basi logiche, storiche,
sociali ed economiche rigorose, certe e verificate, con la volontà di
superare i limiti del socialismo utopistico (basato non su dati scientifici
ma su aspirazioni ideali) di Saint-Simon, Fourier, Owen, Blanqui e
tanti altri. Da allora per socialismo il marxista intende la prima fase
della rivoluzione che prevede la proprietà collettiva dei mezzi di
produzione sotto la dittatura del proletariato, mentre per comunismo
si intende la seconda fase della rivoluzione in cui si approda ad una
società senza classi e senza Stato. Parallelamente, dal pensiero di
Proudhon, si sviluppa l’anarchismo, di analoga matrice socialista.
Socialisti e anarchici condividono l’esperienza dell’Associazione
Internazionale dei Lavoratori (Prima Internazionale, 1864-1876).
Dopo il fallimento di questa collaborazione i socialisti fondano
la Seconda Internazionale (1889-1916), mentre per iniziativa di
Lenin nasce la Terza Internazionale (Internazionale Comunista –
Comintern, 1919-1943) in cui l’ala rivoluzionaria del socialismo si
costituisce nei partiti comunisti mentre l’ala riformista rimane inserita
nei sistemi democratico-borghesi dei diversi paesi, allontanandosi dal
marxismo per tornare al socialismo utopistico, a quello conservatore-
feudale o a quello “liberale”. Di qui la socialdemocrazia moderna,
che presenta tutte le tendenze, spesso organizzate in correnti,
associazioni o fondazioni. Infine è stata un’Internazionale in piccolo
il Cominform (1947-1956), voluto dal PCUS, limitato a coordinare i
partiti comunisti di vari paesi europei nel delicato periodo dell’avvento
della guerra fredda. Dopo il suo scioglimento voluto da Chruscëv i
contatti e il coordinamento delle organizzazioni comuniste mondiali,

28
che hanno visto fino al 1991 come loro centrale punto di riferimento
politico il ruolo del PCUS e dell’URSS, sono stati più occasionali,
saltuari e poco più che formali.
Oggi non esiste un’Internazionale degna di questo nome, la cui
re-istituzione è uno dei compiti primari del movimento comunista
internazionale. Un buon punto di partenza può essere costituito
dall’Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai, che
ha tornato a svolgersi dal 1998 con cadenza annuale, le cui assisi
costituiscono un’importante momento di confronto reciproco. Al XX
incontro tenuto all’Havana nel 2022 si sono radunati rappresentanti
di 48 organizzazioni provenienti da ogni parte del mondo.
Un importante portale di collegamento per i comunisti di tutto il
mondo è Solidnet.org.

I. Il socialismo scientifico di Marx ed Engels

«Condizione essenziale dell’esistenza e del dominio della classe borghese è


l’accumularsi della ricchezza nelle mani di privati, la formazione e l’aumento del
capitale; condizione del capitale è il lavoro salariato. Il lavoro salariato si fonda
esclusivamente sulla concorrenza degli operai tra di loro».
Karl Marx & Friedrich Engels24

Il termine comunismo è sinonimo di “socialismo scientifico”,


che va a contrapporsi a quello utopistico che era in voga prima di
Marx. Il socialismo utopistico era fondato su uno sterile idealismo
sulla base del quale si chiedevano giustizia, uguaglianza sociale,
diritti: ci si illudeva di poter cambiare il mondo limitandosi alla
critica dell’esistente, senza indicare una prassi rivoluzionaria e quindi
autocondannandosi a rimanere un ideale astratto. Il lavoro di Marx
ed Engels inizia dall’individuazione di una solida base scientifica
tramite la quale sviluppare concretamente le idee socialiste. Il pensiero

24 K. Marx & F. Engels, Il Manifesto del Partito Comunista, cit., pp. 303-304.

29
Comunismo o barbarie

5.

Il comunismo è la salvezza dell’umanità

Solo dopo aver distrutto l’imperialismo sarà possibile trovare un


equilibrio ed una collaborazione tra tutti i popoli del mondo per
affrontare le minacce che aspettano la nostra specie. Marx ed Engels
non danno indicazioni concrete per la costruzione della società
comunista, se non formule molto ampie che mantengono una loro
attualità nel delineare alcune caratteristiche generali:
«In una fase più elevata della società comunista, dopo che è
scomparsa la subordinazione asservitrice degli individui alla divisione
del lavoro, e quindi anche il contrasto fra lavoro intellettuale e fisico;
dopo che il lavoro non è divenuto soltanto mezzo di vita, ma anche il
primo bisogno della vita; dopo che con lo sviluppo onnilaterale degli
individui sono cresciute anche le forze produttive e tutte le sorgenti
della ricchezza collettiva scorrono in tutta la loro pienezza, solo
allora l’angusto orizzonte giuridico borghese può essere superato, e
la società può scrivere sulle sue bandiere: Ognuno secondo le sue
capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni!» (Marx)501

Il Comintern di epoca “staliniana” (1928) ha detto molto di più:


«Il fine ultimo al quale tende l’Internazionale comunista è di

501 K. Marx, Critica del programma di Gotha, all'interno di K. Marx & F. Engels,
Opere scelte, cit., p. 962.

636
sostituire all’economia capitalistica mondiale il sistema mondiale del
comunismo. La società comunista, preparata da tutto il corso dello
sviluppo storico, è la sola via di uscita che esista per l’umanità, perché
essa soltanto distrugge le contraddizioni del sistema capitalistico, che
minacciano di portare l’umanità alla degenerazione e alla rovina.
La società comunista sopprimerà la divisione della società in classi
perché, ponendo fine all’anarchia della produzione, porrà fine a ogni
specie e a ogni forma di sfruttamento e di oppressione dell’uomo da
parte dell’uomo. In luogo di classi di lotta, vi saranno i membri di
una sola comunità mondiale del lavoro. Per la prima volta nella storia
l’umanità prenderà nelle proprie mani i propri destini. Invece di
disperdere nelle lotte tra le classi e tra i popoli innumerevoli vite umane
e ricchezze infinite, l’umanità concentrerà tutte le sue energie nella
lotta contro le forze della natura, nello sviluppo e nell’elevazione della
sua propria potenza collettiva. Sopprimendo la proprietà privata dei
mezzi di produzione, trasformandoli in proprietà comune, il sistema
mondiale del comunismo sostituirà alla forza elementare del mercato
mondiale e della concorrenza, al cieco sviluppo della produzione
sociale, l’organizzazione cosciente di essa secondo un piano, diretto
al soddisfacimento dei bisogni collettivi in rapido sviluppo. Ponendo
fine all’anarchia della produzione e alla concorrenza, si porrà fine
anche alle crisi devastatrici e alle guerre ancor più devastatrici. Al
colossale sperpero delle forze produttive e allo sviluppo convulsivo
della società si sostituirà la distribuzione secondo un piano di tutte le
sue risorse materiali e uno sviluppo economico indolore sulla base di
un aumento limitato, ma rapido e sostenibile delle forze produttive.
La soppressione della proprietà privata e la sparizione delle classi
porranno fine allo sfruttamento degli uni da parte degli altri. Il
lavoro cesserà di essere compiuto a profitto di un nemico di classe,
cesserà di essere soltanto un mezzo per vivere e diventerà un’esigenza
primordiale e vitale; sparirà la povertà; spariranno la disuguaglianza
economica tra le genti, la disgrazia delle classi asservite, il miserabile
livello materiale di esistenza in generale; sparirà la gerarchia degli
uomini nella divisione del lavoro, e con essa il contrasto tra il lavoro

637
Comunismo o barbarie

intellettuale e il lavoro fisico; spariranno insomma tutte le conseguenze


della disuguaglianza sociale dei sessi. In pari tempo spariranno anche
gli organi del dominio di classe e, innanzi tutto, il potere dello
Stato. Questo potere, essendo incarnazione di un dominio di classe,
sparirà alla divisione in classi. Con esso scomparirà ogni e qualsiasi
forma di costrizione. La sparizione delle classi è accompagnata dalla
soppressione di ogni monopolio dell’istruzione. La cultura diventa
patrimonio comune e le antiche ideologie di classe cedono il posto ad
una concezione scientifica materialistica del mondo non dimentica
della tradizione “ideale”, ma necessaria per governare collettivamente
il processo. In queste condizioni diventa impossibile ogni signoria di
un gruppo di uomini sugli altri, e si apre un campo enorme per la
selezione collettiva e lo sviluppo armonico di tutte le capacità di cui
l’umanità è dotata.
Allo sviluppo delle forze produttive non si oppone ora più nessun
limite di carattere sociale. Né la proprietà privata dei mezzi di
produzione, né gli interessati calcoli del profitto, né l’ignoranza delle
masse mantenuta ad arte, né la povertà di esse, la quale ostacola il
progresso tecnico perfino nella società capitalistica. Nella società
comunista non esisteranno le attuali enormi spese improduttive.
L’utilizzazione più razionale delle forze della natura e delle condizioni
naturali della produzione nelle diverse parti del mondo permetterà
la sparizione del contrasto tra la città e la campagna, che dipende
dall’arretratezza sistematica dell’economia agraria e dal basso livello
della sua tecnica; si realizzerà l’unione più stretta tra la scienza e la
tecnica, tra la ricerca scientifica e l’applicazione pratica di essa sopra la
più vasta scala sociale: l’organizzazione secondo un piano dello stesso
lavoro scientifico. L’impiego dei metodi più perfezionati di calcolo
statistico e di regolarizzazione della economia si svolgerà secondo un
piano deciso dal basso in costante dialettica con “l’alto”, che avrà il
compito di coordinamento su scala universale.
Le potentissime molle interne di tutto il sistema, cioè i bisogni
collettivi in rapido sviluppo, assicureranno la massima produttività
del lavoro liberando l’energia umana per un potente sviluppo dell’arte
e della scienza.

638
Lo sviluppo delle forze produttive della società comunista mondiale
rende possibile un aumento del benessere di tutta la massa umana,
una riduzione al minimo del tempo che essa dedica alla produzione
materiale e provoca, di conseguenza, uno sviluppo della civiltà non
mai veduto nella storia. Questa nuova civiltà dell’umanità che per
la prima volta si sarà unita, superando ogni e qualsiasi confine di
Stato, al contrario di ciò che avviene nel capitalismo, sarà fondata
sopra chiari e limpidi rapporti tra gli uomini. Perciò essa seppellirà
per sempre ogni mistica, ogni religione, pregiudizio e superstizione
e darà l’impulso più potente allo svolgimento della conoscenza
scientifica trionfale di tutto. Questo stadio superiore del comunismo,
in cui la società comunista già si sarà sviluppata sulla propria base, in
cui insieme con lo sviluppo armonico degli uomini si svilupperanno
in misura enorme anche le forze produttive sociali, in cui la società
avrà già scritto sulla bandiera: “Da ognuno secondo le sue capacità, a
ognuno secondo i suoi bisogni!”, presuppone, come sua condizione
storica preliminare, uno stadio di sviluppo più basso, lo stadio del
socialismo. In questo stadio la società comunista, uscita appena dalla
società capitalistica, è coperta sotto tutti i rapporti, - economici, di
costume e di pensiero, - dalle tare di origine della vecchia società,
dai fianchi della quale essa nasce. Le forze produttive del socialismo
non sono ancora sufficientemente sviluppate per garantire una
ripartizione dei prodotti del lavoro secondo i bisogni, e i prodotti
vengono quindi ripartiti secondo il lavoro. La divisione del lavoro,
cioè l’attribuzione di determinate funzioni lavorative a determinati
gruppi di uomini, non è ancora soppressa, e in parte non è ancora
eliminato il contrasto fondamentale tra il lavoro fisico e il lavoro
intellettuale. In particolare, malgrado la sparizione delle classi,
esistono ancora residui della vecchia divisione della società in
classi e residui, quindi, del potere di Stato del proletariato, della
costrizione, del diritto. Sussistono quindi tracce di ineguaglianza
che ancora non sono potute sparire. Non è ancora stata soppressa
né è sparita del tutto l’opposizione tra la città e la campagna. Ma
tutti questi residui della vecchia società non sono né difesi né protetti

639
Comunismo o barbarie

da nessuna forza sociale. Essendo legati a un determinato grado di


sviluppo delle forze produttive, essi scompaiono nella misura in cui
l’umanità, liberata dalle catene della società capitalistica, assoggetta
a sé rapidamente le forze della natura, rieduca sé stessa nello spirito
del comunismo e passa dal socialismo al comunismo integrale». (dal
Programma dell’Internazionale Comunista elaborato al VI Congresso
dell’Internazionale Comunista, 1 settembre 1928)502

In un’ottica a questo punto utopistica, ci si può permettere di offrire


alcuni spunti ulteriori su quello che potrebbe e dovrebbe essere il
comunismo.
Il comunismo deve essere la realizzazione concreta più avanzata
possibile del “transumanesimo”, consentendo all’umanità intera
di vivere una vita fondata sull’essere, su cooperazione, fraternità,
uguaglianza, perfino amore, ricongiunti non solo alla nostra famiglia
e alla nostra patria, ma anzitutto alla nostra specie, e in un secondo
momento alla natura nel suo complesso, dando luogo ad una nuova
sensibilità culturale.
Il comunismo consentirà di avere una piena comprensione della
storia passata dell’umanità e delle sfide future che l’attendono nel
fronteggiare le prossime “apocalissi”. Possiamo fare solo ipotesi su
quel che ci riservi il futuro, ma siamo consapevoli che occorrerà
scongiurare a tutti i costi una guerra nucleare, che metterebbe a
rischio la sopravvivenza della civiltà umana.
Sotto il comunismo nessun’arma nucleare dovrà mai più esplodere
sul nostro pianeta, mentre il problema energetico sarà risolto
dall’applicazione su scala industriale della fusione nucleare, la cui
messa a punto è prossima in Cina. Il problema energetico sarà così
risolto, mentre l’applicazione su vasta scala della comunicazione
informatica, comprensiva delle intelligenze artificiali, consentirà di
eliminare quasi completamente la necessità di lavoro umano.
L’essere umano potrà lavorare mediamente 3-4 ore al giorno,
alternando impieghi manuali e intellettuali, ma potrà concentrarsi

502 Comintern, Programma dell'Internazionale Comunista, VI Congresso, 1928,


cit..

640
per il resto della giornata su se stesso per sviluppare propri lavori
creativi. Nel comunismo l’educazione “filosofica” universale condurrà
nel giro di poche generazioni al sorgere di un “uomo nuovo” che
costituirà l’evoluzione dell’homo sapiens. L’uomo nuovo avrà le qualità
morali dei grandi “saggi” di cui è costellata la storia dell’umanità, e
potrà dedicarsi a coltivare le proprie amicizie, la propria famiglia,
e la propria interiorità, mantenendo un impegno costante per la
salvaguardia della comunità.
Ognuno sarà messo in condizione di cercare la propria strada
sostenibile e personale per la felicità. Ognuno contribuirà
volontariamente e con piacere a dare il proprio contributo paritario
alla comunità di cui usufruisce, ma a nessuno sarà imposto per
obbligo alcun lavoro degradante o ruolo sociale, se non in condizioni
straordinarie di crisi.
I flagelli della delinquenza e del crimine, se non scompariranno
completamente, diventeranno talmente marginali da dar luogo ad un
progressivo smantellamento delle forze di ordine pubblico organizzate
e autonome, essendo scomparse le necessità di rubare o di fare del
male agli altri. In una condizione intermedia basteranno le milizie
popolari a seguito della reintroduzione di un anno obbligatorio di
“educazione civica” e facoltativamente, ma estremamente necessaria
nella fase del socialismo, militare.
L’uomo nuovo sarà consapevole del determinismo imperante e di
quanto il mondo sia interconnesso: non vivrà per lavorare, per la
fama, i soldi, o altri “vizi”, ma solo per realizzare se stesso trovando la
felicità in quella condizione “divina” della vita virtuosa.
In una siffatta società i consumi individuali sono tesi a soddisfare
bisogni primari che richiedono valori d’uso, e la vita sociale è tanto
pacifica e idilliaca che allo “scambio” commerciale si è sostituita la
pratica del “dono”.
Il comunismo non garantisce solo l’emancipazione culturale, sociale
e politica dell’uomo storicamente subalterno ma, partendo dalla
globalizzazione a tendenza socialista, costruisce un nuovo ordine
fondato sulla cooperazione dei popoli. Nel comunismo le civiltà di

641
Comunismo o barbarie

tutto il mondo potranno confrontarsi culturalmente e politicamente


da basi paritarie, costruendo quella nuova koiné umana che consentirà
di giungere ad un governo mondiale democratico, in cui le élite
politiche (delegati popolari l’esistenza dei quali rimane indispensabile)
vengano selezionate in maniera meritocratica e democratica tra tutti
i popoli e le classi sociali, a seguito di un’adeguata dialettica che
consenta il libero dibattito pubblico su ogni tema.
Rispetto all’agorà di Atene, stavolta potranno partecipare anche gli
schiavi emancipati, e nell’ordine nuovo non si verificherà mai più
un crimine come gli assassini di Socrate, Giordano Bruno, Antonio
Gramsci e tanti altri. La libertà di pensiero e di critica saranno a
fondamento sacro della società, al pari dell’abolizione della proprietà
privata dei mezzi di produzione.
Il comunismo metterà le conquiste scientifiche e tecnologiche a
disposizione di tutta la società; per prevenire il rischio di una deriva
antropologica verso un’eccessiva razionalità scientifica (totalitarismo
tecno-scientifico), occorrerà munire il popolo di anticorpi etici;
dovremo costruire sincreticamente una nuova etica comunitaria,
unendo le punte più avanzate storicamente espresse dalla sapienza
umana, partendo dalle conquiste teoriche del marxismo per cercare
gli elementi culturali progressivi delle principali filosofie e religioni
mondiali. L’umanità nel comunismo si unirà culturalmente su più
livelli di connessione emotiva: l’appartenenza familiare e popolar-
nazionale (le particolarità e le identità locali) continueranno ad esistere,
ma in rapporto sociale di competizione emulativa e in ultima istanza
cooperativa. Perderanno, soprattutto le seconde, progressivamente
peso, mano a mano che risorgerà finalmente un sentimento di
humanitas rafforzato dalla condivisione di una memoria culturale
comune, comprendente anche una nuova lingua unica veicolare: la
conquista collettiva dell’umanesimo, la riacquisita consapevolezza di
far parte della stessa specie, la trasformazione dell’umanità stessa in un
unico formidabile intellettuale collettivo, saranno strumenti essenziali
per salvare l’umanità. L’umanità può salvarsi solo diventando divina,
costruendosi da sé il proprio futuro.

642
Le grandi famiglie oggi al potere dovranno scegliere se accettare
l’avvento del comunismo con la loro totale equiparazione al resto
della società, o se rispondere con la guerra apocalittica. Quando lo
schiavo comprende che la propria condizione non è naturale, non
può più accettare di vivere oppresso. Meglio morire combattendo,
che una sopravvivenza da pecore. Proletari e popoli oppressi di tutto
il mondo, unitevi!
Solo il comunismo garantisce la libertà per tutta l’umanità.
Il comunismo è la salvezza dell’umanità mutata nel Dio tanto
ricercato.

643
Comunismo o barbarie

Bibliografia
Si è proceduto a segnalare solo i titoli direttamente citati nella pre-
sente opera, le cui elaborazioni sono fortemente debitrici delle
fonti della Storia del Comunismo, raccolte complessivamente su
A. Pascale, Le fonti “segrete” sotto gli occhi di tutti, Storiauniversa-
le.it, 24 settembre 2023.
Laddove si fa riferimento alla sigla CCDP si fa riferimento al “Cen-
tro di Cultura e Documentazione Popolare”, ossia al sito Resi-
stenze.org.

Monografie e Articoli
A.V., Storia del marxismo,
-vol. I – Il marxismo ai tempi di Marx, Einaudi, Torino 1978
-vol. II – Il marxismo nell’età della Seconda Internazionale, Einaudi, Torino 1979
A.V., Il libro nero del capitalismo, Marco Tropea Editore, Milano 1999
A.V., Marx in Cina. Appunti sulla Repubblica Popolare Cinese oggi, Marx Ventuno, n° 2-3,
2015
A.V., Stati profondi. Gli abissi del potere. Viaggio negli apparati pubblici e segreti custodi e
motori strategici delle nazioni e degli imperi, Limes, N° 8, agosto 2018
A.D.M., Manager e operai, retribuzioni a confronto. In America 343 volte in più. E in Italia?,
Quifinanza.it, 11 settembre 2015
Accademia delle Scienze dell’URSS, Storia universale,
-vol. VII, Ediz. Del Calendario, Milano 1967
-vol. VIII, Ediz. Del Calendario, Milano 1968
AFP, China’s Communist Party now larger than the population of Germany, Scmp.com, 30
giugno 2015
Aginform (a cura di), Aginform intervista Ferdinando Dubla, Conversando su Togliatti,
Aginform, n° 6 nuova serie, novembre 2002
E. Alessandroni, Economicismo o dialettica? Un approccio marxista alla questione europea,
Marxismo Oggi, 25 agosto 2018
G. Amedeo, La passione astratta. La sostituzione dell’arte con lo sport nella società di massa
neo-capitalistica, Laboratorio Edizioni, Napoli 1980
F. Andreucci, La diffusione e la volgarizzazione del marxismo, all’interno di A.V., Storia
del marxismo, vol. II
A. Aquaro, La grande marcia al riarmo hi-tech cinese, La Repubblica (web), 4 gennaio 2017

644
G. Arrighi, Adam Smith vive a Pechino. Genealogie del ventunesimo secolo, Feltrinelli,
Milano 2008
Associazione Stalin, La divisione del movimento comunista internazionale Le spinte oggettive,
vol. 2 - Il rilancio cinese e il suo esito, Associazionestalin.it
P. A. Baran & P. M. Sweezy, Il capitale monopolistico, Saggio sulla struttura economica e
sociale americana, Einaudi, Torino 1968 [I ed. orig. Monopoly Capital. An Essay on
the American Economic and Social Order, Monthly Review Press, New York 1966]
E. Bellone, L. Geymonat, G. Giorello, S. Tagliagambe, Attualità del materialismo
dialettico, Editori Riuniti, Roma 1974
E. L. Bernays, Propaganda. Della manipolazione dell’opinione pubblica in democrazia,
Lupetti editore, Milano 2008 [I ed. orig. 1928]
D. A. Bertozzi,
-La Cina della riforma: un percorso storico-ideologico, 2005, in A.V., Marx in Cina
- (intervista a cura della Redazione L’AntiDiplomatico), Cina, nuova potenza
egemone neoliberista o socialista e cooperativa?, L’AntiDiplomatico, 6 novembre 2016
W. Blum, Il libro nero degli Stati Uniti, Fazi, Roma 2003 [I ed. orig. Killing Hope. U.S.
Military and CIA Interventions Since Word War II, 1987]
G. Borgna, Il tempo della musica, Laterza, Bari 1983
F. Bottaccioli, Epigenetica e psiconeuroendocrinoimmunologia. Le due facce della Rivoluzione
in corso nelle scienze della vita, EDRA, Milano 2020 [I ed. 2014]
R. Boyer & H. Morais, Storia del movimento operaio negli Stati Uniti. 1861-1955, Odoya,
Bologna 2012 [I ed. orig. Labor’s Untold Story, 1955].
B. Brecht, Cinque difficoltà per chi scrive la verità, Nuovopci.it, 1934
N. Bucharin & Y. Preobrazenskij, L’A.B.C. del Comunismo, Marxists.org, 1919
A. Burgio, Il “Manifesto”, non due capitoli soltanto, all’interno di R. Rossanda, Il Manifesto
del Partito Comunista
D. Burgio, M. Leoni, R. Sidoli,
-Pitagora, Marx e i filosofi rossi, Mondorosso.wordpress.com, 2014
-Piaccia o no: il Dragone scavalca l’America. Il sorpasso cinese sugli Stati Uniti, Aurora,
Milano 2017
-Il volo di Pjatakov. La collaborazione tattica tra Trockij e i nazisti, Pgreco Mimesis,
Milano 2017
-Il prometeismo sdoppiato: Nietzsche o Marx?, Aurora, Milano 2020
-Cento miliardi di galassie. Per un realismo resiliente della praxis, La Città del Sole,
Napoli 2021
-Xi. Il pensiero di Xi Jinping come marxismo del Ventunesimo secolo, Mondorosso.
wordpress.com- L’AntiDiplomatico, 2023
A. Calcidese, Gli insegnamenti di Giorgio Dimitrov e dell’Internazionale Comunista nella
lotta contro il fascismo, CCDP, 14 ottobre 2010

645
Comunismo o barbarie

M. R. Calderoni, Bandiera rossa a Parigi. È nata la Comune, Liberazione-CCDP, 18 marzo


2011
L. Canfora,
-Democrazia. Storia di un’ideologia, Laterza, Roma-Bari 2008 [I ediz. 2004]
-La schiavitù del capitale, Il Mulino, Bologna 2017
L. Cangemi, Altri confini. Il PCI contro l’europeismo (1941-1957), Derive Approdi, Roma
2019
R. Caputo, Atto di difesa: un notevole film passato sotto silenzio, La Città Futura, 23 giugno
2018
C. Carpinelli, La lunga marcia delle donne cinesi per la conquista dei loro diritti, Il Calendario
del popolo-CCDP, n° 735, novembre 2008
E. Carrère, Limonov, Adelphi, 2012
A. Caschera, Fidel Castro e la Cina: “compagni” sinceri per più di 56 anni, Ofcs.report, 30
novembre 2016
A. Castagnoli, Se la Cina diventa leader nell’intelligenza artificale, Il Sole 24 Ore (web), 2
settembre 2017
F. Castro,
-Discorso dal Presidente del Consiglio di Stato della Repubblica di Cuba, Fidel
Castro Ruz, in occasione del 50 anniversario della fondazione della Repubblica
Popolare Cinese, nella Sala Universale delle FAR, 29 settembre 1999, “Anno del
40 anniversario della vittoria della Rivoluzione”, Fidelcastro.cu, 29 settembre
1999
-Discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, Presidente della
Repubblica di Cuba, nella chiusura del VIII Congresso dell’unione di Giovani Comunisti,
Palazzo delle Convenzioni, Città dell’Avana, Cuba.cu, 5 dicembre 2004
F. Chernov, Il cosmopolitismo borghese e il suo ruolo reazionario, Bol’ševik-
Intellettualecollettivo.it, n° 5, 15 marzo 1949
China Files, Huawei, la multinazionale “maoista” in cui i lavoratori rinunciano ai diritti, Il
Fatto Quotidiano (web), 6 settembre 2012
P. Cicalese, Piano contro mercato. Per un salario sociale di classe, L’AntiDiplomatico, 2020
Comintern, Programma dell’Internazionale Comunista, VI Congresso dell’Internazionale
Comunista, 1 settembre 1928
Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata
individuazione dei responsabili delle stragi, Inchiesta su stragi e depistaggi: audizione del
senatore Francesco Cossiga, Presidenza del Presidente Pellegrino, resoconto stenografico
27° seduta, Parlamento.it, 6 novembre 1997
M. Cosentino, La gestione sanitaria della pandemia covid-19: considerazioni su alcuni aspetti
controversi, Intellettualecollettivo.it, 16 aprile 2023
A. Curatoli, Il PCC e il nuovo Marco Polo, Aginform-CCDP, n° 31, gennaio 2003

646
M. Danesi, Storia del pugno chiuso, saluto di lotta, Il Calendario del Popolo, n° 727,
febbraio 2008
C. De Duve, Genetica del peccato originale. Il peso del passato sul futuro della vita, Raffaello
Cortina Editore, Milano 2010 [I ed. orig. 2009]
G. De Luna, Le ragioni di un decennio. 1969-1979. Militanza, violenza, sconfitta, memoria,
Feltrinelli, Milano 2009
R. Di Leo, L’esperimento profano. Dal capitalismo al socialismo e viceversa, Ediesse, Roma
2012
O. Diliberto, V. Giacché, F. Sorini, Ricostruire il partito comunista. Appunti per una
discussione, Marx XXI-Simple, Macerata 2011
M. Dinucci,
-La Nato ci costa 70 milioni di euro al giorno, Il Manifesto, 28 marzo 2014
-L’Arte della Guerra. Annali della strategia USA/NATO (1990-2016), Zambon,
2016 [III ed. riveduta e ampliata rispetto alla I ed. 2015]
U. Eco, Umberto Eco: uno spettro (di Marx) si aggira nella globalizzazione, La Stampa, 2
ottobre 2015, tratto da U. Eco & R. Fedriga (a cura di), La filosofia e le sue storie.
L’età contemporanea, voce Umberto Eco, Laterza, Roma-Bari 2015
F. Engels,
-Antidühring, Editori Riuniti, Roma settembre 1971, [II ed., I ristampa; I ed. orig.
1880]
-Dialettica della natura, Editori Riuniti, Roma 1967 [I ed. orig. Mosca 1925]
D. Estulin, Il club Bilderberg. La storia segreta dei padroni del mondo, Arianna Editrice,
Bologna-Cesena 2009
D. Falcioni, La vendetta di Marx. Il Time lo rivaluta: “È stato un profeta, le sue previsioni si
sono avverate”, Fanpage.it, 26 marzo 2013
C. Fantuzzi, Fusaro: “Rossobrunismo e Interesse Nazionale: Armi Culturali Contro il
Capitalismo mondialista”, Ticinolive.ch, 30 marzo 2017
A. Ferretti, Il socialismo tradito. Le cause della caduta dell’URSS, Lottobre.wordpress.com,
1 novembre 2016
M. Foa, Il sistema invisibile, perché non siamo più padroni del nostro destino, Guerini e
Associati, Milano 2022
C. Formenti, Il capitale vede rosso. Socialismo del XXI secolo e reazione neomaccartista,
Meltemi, Milano 2020
Y. Frémion, La pubblicità è più efficace delle bombe: i crimini pubblicitari nella guerra
moderna, all’interno di A.V., Il libro nero del capitalismo
E. Fromm, Avere o essere?, 1976, all’interno di E. Fromm, I Classici del pensiero,
Mondadori, Milano 2010
G. Furr, Krusciov mentì, La Città del Sole, Napoli 2015
D. Fusaro, Il vero rivoluzionario: idee di sinistra, valori di destra, Diegofusaro.com, 5

647
Comunismo o barbarie

giugno 2018
G. Gabellini, Krisis. Genesi, formazione e sgretolamento dell’ordine economico statunitense,
Mimesis, Sesto San Giovanni 2021
F. Gaja, Il secolo corto. La filosofia del bombardamento. La storia da riscrivere, Maquis,
Milano 1994
G. Galli, A. Pascale, D. Burgio, M. Leoni, R. Sidoli, Effetto di sdoppiamento, il “paradosso
di Lenin” e la politica-struttura, Aurora, Milano 2019
L. Gallino, La lotta di classe dopo la lotta di classe, Laterza, Roma-Bari 2012
D. Ganser, Breve storia dell’impero americano, Fazi Editore, Roma 2021 [I ed. orig, 2020]
V. Giacchè,
-La fabbrica del falso e la guerra in Libia, Lernesto.it-Resistenze.org, 14 maggio 2015,
estratto di V. Giacché, La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica
contemporanea, Derive Approdi, Roma 2011
-Costituzione italiana contro trattati europei. Il conflitto inevitabile, Imprimatur, 2015
-Per una sovranità democratica e popolare. Cioè costituzionale. L’ultimo libro di
Alessandro Somma: “Sovranismi”, Marx21.it, 3 gennaio 2019
K. Gossweiler, Contro il revisionismo. Da Chruščev a Gorbačev: saggi, diari e documenti,
Zambon, Francoforte sul Meno-Verona, 2009
D. Graeber, Bullshit jobs, Garzanti, Milano 2018
A. Gramsci503,
-Scritti politici, a cura di P. Spriano, 2 voll., L’Unità–Editori Riuniti, Roma 1967
-Sotto la Mole 1916-1920, 6 giugno 1918
-(a cura di), L’Ordine Nuovo, anno I, n° 1, 1° maggio 1919
-Cos’è la reazione?, Avanti! edizione piemontese, 20 novembre 1920
-Né fascismo né liberalismo: soviettismo!, L’Unità, 7 ottobre 1924
-Quaderni del carcere, a cura di V. Gerratana, 4 voll., Einaudi,, Torino 2007 [I ed.
1975]
-Sul fascismo, Editori Riuniti, Roma 1978
W. Griffin Tarpley, La Fabbrica del Terrore. 11 settembre made in USA, Arianna Editrice,
Casalecchio-Diegaro 2007
M. Grispigni, Figli della stessa rabbia. Lo scontro di piazza nell’Italia repubblicana, Zapruder-
Storieinmovimento.org, n° 1, 2003
L. Gruppi,
-Il pensiero di Lenin, Editori Riuniti, Roma 1970

503 L'archivio digitale pubblico più completo è Liberliber.it. Pur incompleti


si segnalano anche Marxists.org, Gramsci.objectis.net, Bibliotecamarxista.org,
Quadernidelcarcere.wordpress.com e Sitocomunista.it.

648
-Parlar chiaro, parlar facile, L’Unità, 10 ottobre 1979
D. Harvey, Breve Storia del Neoliberismo, Il Saggiatore, Milano 2005, pp. 53-55.
G. Haupt, Marx e il marxismo, all’interno di A.V., Storia del marxismo, vol. I
He Yiting, Il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per la nuova era
è il marxismo del XXI secolo, Mondorosso.wordpress.com, 2 novembre 2022 [ed.
orig. 18 giugno 2020]
Ho Chi Minh, Scritti, lettere, discorsi. 1920-1967, Feltrinelli, Milano 1968
E. Hobsbawm,
-La fortuna delle edizioni di Marx ed Engels, all’interno di A.V., Storia del marxismo,
vol. I
-Il secolo breve, 1914/1991, Rizzoli-BURexploit, Milano 2010 [I ed. orig. 1994]
L. Huberman, Storia popolare degli Stati Uniti, Einaudi, Torino 1977 [I ed. orig. We, the
People, 1932]
V. Kelle & M. Kovalson, Il materialismo storico. Saggio sulla teoria marxista della società,
Edizioni Progress, Mosca 1975
V. Khutarev, Falce e martello, alle origini di un simbolo, Rbth.com, 22 luglio 2014
A. Kollontaj, La dittatura del proletariato: il cambiamento rivoluzionario della vita
quotidiana, Conferenze all’università di Sverdlov sulla liberazione della donna – 12°
Conferenza, Marxists.org, 1921
N. Krupskaia, Come Lenin studiava Marx, CCDP, 18 aprile 2013 [trascrizione articolo
da Guida allo studio del marxismo, supplemento al n° 3 di Rinascita, marzo 1947]
La Nuova Sinistra, I Congresso della Internazionale Comunista. Tesi, manifesti e risoluzioni,
traduzione a cura di L. Villone, Edizioni Samonà e Savelli, Roma 1970
P. Lafargue, Ricordi su Marx, Die Neue Zeit, Anno IX, vol. I, 1890-1891
H. Lefebvre, Il materialismo dialettico, Einaudi, Torino 1949 [I ed. orig. 1947]
V. Lenin,
-Che fare?, Editori Riuniti, Roma 1970 [I ed. orig. marzo 1902]
-L’imperialismo fase suprema del capitalismo, a cura di V. Parlato, Editori Riuniti,
Roma 1970 [scritto nel 1916, I ed. orig. 1917]
-Stato e Rivoluzione, a cura di V. Gerratana, Editori Riuniti, Roma 1970 [I ed. orig.
1917]
-L’estremismo, malattia infantile del comunismo, Editori Riuniti, Roma 1970 [I ed.
orig. 1920]
-Economia della rivoluzione, a cura di V. Giacché, Il Saggiatore, Milano 2017
-Opere complete504,
vol. V – maggio 1901 – febbraio 1902, Editori Riuniti, Roma 1958

504 Tutte le opere sono state scansionate e disponibili in pdf su Marxists.org.

649
Comunismo o barbarie

vol. X – novembre 1905 – giugno 1906, Editori Riuniti, Roma 1961


vol. XI – giugno 1906 – gennaio 1907, Editori Riuniti, Roma 1962
vol. XX - dicembre 1913 – agosto 1914, Editori Riuniti, Roma 1966
vol. XXI – agosto 1914 – dicembre 1915, Editori Riuniti, Roma 1966
vol. XXII, – dicembre 1915 – luglio 1916, Editori Riuniti, Roma 1966
vol. XXIV - aprile – giugno 1917, Editori Riuniti, Roma 1966
vol. XXV – giugno – settembre 1917, Editori Riuniti, Roma 1967
vol. XXVIII – luglio 1918 – marzo 1919, Editori Riuniti, Roma 1967
vol. XXIX - marzo – agosto 1919, Editori Riuniti, Roma 1967
vol. XXXI - aprile – dicembre 1920, Editori Riuniti, Roma 1967
vol. XXXII – dicembre 1920 – agosto 1921, Editori Riuniti, Roma 1967
vol. XXXIII - agosto 1921 – marzo 1923, Editori Riuniti, Roma 1967
P. Levi,
-Un passato che credevamo non dovesse tornare più, Corriere della sera, 8 maggio 1974
-Il sistema periodico, Einaudi, Torino 1975
K. Liebknecht, Interventi al Reichstag contro il militarismo, Marxists.org, 18-19-26 aprile
1913
G. Liguori, Dal “Manifesto” ai “Quaderni”, all’interno di R. Rossanda, Il Manifesto del
Partito Comunista
LinkPop, Regole per realizzare un perfetto film capitalista, Linkiesta.it, 28 maggio 2016
D. Lippi, I sani nel mirino delle cure, Il Sole 24 ore, sezione Sanità, 24 gennaio 2014
A. Lombardo,
-(a cura di), Engels 200 – Lenin 150. Appunti per lo studio del materialismo dialettico,
Edizioni Il Partito Comunista, 2021 [stampa ad uso interno]
-(a cura di), Karl Marx. 200 anni, Edizioni Il Partito Comunista, 2019 [stampa ad
uso interno].
-Dialoghi sul clima, La Riscossa, 16 giugno 2023
D. Losurdo,
-Controstoria del liberalismo, Laterza, Roma-Bari 2005
-Il linguaggio dell’impero. Lessico dell’ideologia americana, Laterza, Roma-Bari 2007
-Stalin. Storia e critica di una leggenda nera, Carocci, Roma 2008
-Un istruttivo viaggio in Cina. Riflessioni di un filosofo, Domenicolosurdo.blogspot.it,
24 luglio 2010
-La non-violenza, Una storia fuori dal mito, Laterza, Roma-Bari 2010
-La lotta di classe. Una storia politica e filosofica, Laterza, Roma-Bari 2013
-«Concentrare tutte le forze» contro «il nemico principale», Marx21.it, 8 marzo 2017

650
-Storia del marxismo occidentale. Come nacque, come morì, come può rinascere, Laterza,
Roma-Bari, 2017
R. Luxemburg,
-Utopie pacifiste, Marxists.org, maggio 1911
-Discorso sul programma, Marxists.org, gennaio 1919
M-48, 100° del PCC. Il discorso integrale del presidente Xi Jinping, L’AntiDiplomatico, 1
luglio 2021
M. A. Macciocchi, Mao Tse Tung, il Lungo Addio, Corriere della Sera, 22 dicembre 1993
D. Maceri, Divario sempre crescente. Buffett: “La lotta di classe esiste e l’abbiamo vinta noi”,
Americaoggi.info, 10 ottobre 2011
F. Magdoff, Il problema è il capitalismo, Mrzine.monthlyreview.org-CCDP, 6 ottobre
2014 [ed. orig. 26 settembre 2014]
F. Maltese, Zuckerberg scalza Warren Buffett dal podio dei Paperoni globali, Trend-online.
com, 9 luglio 2018
K. Mannheim, Ideologia e utopia, Il Mulino, Bologna 1970 [I ed. orig. New York 1953]
Mao Tse-tung, Citazioni del presidente. Il libro delle Guardie Rosse, Feltrinelli, Milano
1969 [I ed. 1967]
H. Marcuse, L’uomo a una dimensione. L’ideologia della società industriale avanzata,
Einaudi, Torino, 1967
A. Marinello, L’editoria e la United States Information Agency. La fabbrica del libro. Bollettino
di storia dell’editoria in Italia-Fondazionemondadori.it, a. XVII, n° 1, 2011
L. Martens, Stalin. Un altro punto di vista, Zambon, Bologna 2005 [I ed. orig. Un autre
regard sur Staline, EPO, Bruxelles-Anvers 1994]
K. Marx & F. Engels505,
-Opere Scelte (a cura di L. Gruppi), Editori Riuniti, Roma 1979 [I ed. 1966]
-Manifesto del partito comunista, traduzione e introduzione di D. Losurdo, Laterza
2009 [I ed. 1999]
-Discorso sul libero scambio di Carlo Marx con un Proemio di Federico Engels, Uffici
della Critica Sociale-Marxists.org, Milano 1894
-Il capitale. Libro primo, a cura di A. Macchioro & B. Maffi, UTET, Torino 2009
[I ed. 1974]
-Il capitale. Libro terzo, Utet, Torino 2009 [I ed. 1987, a cura di Bruno Maffi]
-Il capitalismo e la crisi. Scritti scelti a cura di Vladimiro Giacché, Derive Approdi,
Roma 2009

505 Buoni archivi digitali, oltre che su Marxists.org, si trovano su


Bibliotecamarxista.org. Sono inoltre disponibili in visione la maggior parte dei
volumi delle Opere Complete, i cui indici sono disponibili su CCDP, registrandosi
sul sito e utilizzando l'apposita biblioteca digitale.

651
Comunismo o barbarie

-Marxismo e anarchismo, Editori Riuniti, Roma 1971


-Opere,
vol. I – Karl Marx 1835-1843, Editori Riuniti, Roma 1980
vol. III – 1843-1844, Editori Riuniti, Roma 1976
vol. IV – 1844-1845, Editori Riuniti, Roma 1972
vol. V – 1845-1846, Editori Riuniti, Roma 1972
vol. VI - ottobre 1845-marzo 1848, Editori Riuniti, Roma 1973
vol. XXXVIII - Lettere 1844-1851, Editori Riuniti, Roma 1972
vol. XXXIX - Lettere 1852-1855, Editori Riuniti, Roma 1972
vol. XLIII - Carteggio 1868–1870, Editori Riuniti, Roma 1975
E. Mascitelli, Dizionario dei termini marxisti, Vangelista-CCDP, Milano, 1977
C. Mathlako, La Cina è l’alternativa all’imperialismo in Africa, Vermelho.org.br-Marx21
(web), 21 luglio 2013
D. Mazzotti, Fabio Mini, il generale della Nato, e l’ipocrisia della guerra, Agoravox.it, 24
maggio 2012
M. Milas & M. Collon, Tibet: vero o falso?, Rebelion.org-CCDP, 29 giugno 2008
S. Milazzo (a cura di), L’Ernesto Online intervista Domenico Losurdo, L’Ernesto-Marx21.
it, 24 novembre 2010
Ministero degli Interni della Federazione russa, Cronologia dei crimini commessi da USA
e Gran Bretagna, La Riscossa, 18 agosto 2023 [traduzione a cura della Federazione
Esteri del Partito Comunista]
G. Minuti (a cura di), Parole di Fidel, Scintilla Rossa, 14 aprile 2012
J. Mitchell, La condizione della donna, Einaudi, Torino 1972
F. Molfese, Riflessioni su Stalin, CCDP, 10 marzo 2003
D. Moro, La gabbia dell’euro. Perché uscirne è internazionalista e di sinistra, Imprimatur,
2018
D. Morris, La tribù del calcio, Mondadori, Milano 1982
M. D. Nazemroaya, La globalizzazione della NATO, Arianna editrice, Bologna-Cesena
2014 [I ed. orig. 2012]
J. Newsinger, Il libro nero dell’impero britannico, Maut – 21, Palermo 2014 [II ed.
aggiornata, 2013; I ed. orig. The Blood Never Dried: A People’s History of the British
Empire, 2006]
OXFAM, Ricompensare il lavoro, non la ricchezza, Oxfamitalia.org, gennaio 2018
D. Palagi (a cura di), La sinistra assente di Domenico Losurdo, Il Becco, 4 novembre 2014
F. Palumberi, La democrazia imperialista in America. Come gli Stati Uniti eleggono il
presidente, Lotta Comunista, Milano 2009
M. Parenti, Friendly Feudalism: The Tibet Myth, Michaelparenti.org-Noicomunisti.
blogspot.it, 13 settembre 2012

652
Parlamento. Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause
della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, Decisioni adottate dalla
Commissione nella seduta del 22 marzo 2001 in merito alla pubblicazione degli atti e
dei documenti prodotti e acquisiti, Doc. XXIII, n° 64, vol. 1, tomo VI, Legislature.
camera.it, 26 aprile 2001
Partito Comunista – Piemonte, Storia della rivoluzione cinese, Partitocomunistapiemonte.
it-CCDP, 24 settembre 2012
Partito Comunista,
-Tesi del III Congresso, Partitocomunista.it, 2020
-Tesi del IV Congresso, Partitocomunista.it, marzo 2023
Partito Comunista Cinese, Risoluzione su alcune questioni della storia del nostro partito,
dalla fondazione della Repubblica popolare cinese, adottata dalla sesta sessione plenaria
dell’11° Comitato Centrale del Partito comunista cinese, 27 giugno 1981, citato in D.
S. Rajan, China: Mao’s 120th Birthday
A. Pascale & F. Di Schiena, Introduzione teorica a Marxismo, Socialismo e Comunismo.
Dispensa di formazione per i Giovani Comunisti, Giovanicomunisti.it, 2 febbraio
2015 [pubblicazione sul sito nel marzo 2016]
A. Pascale,
-20 cose che non sai sulla Cina post-maoista guidata dal Partito Comunista,
Collettivostellarossa.it, 23 gennaio 2015
-Uscire dall’euro si può, anzi si deve, Academia.edu, 26 marzo 2016
-Non si può costruire il socialismo stando nelle strutture imperialiste, Rifondazione.it, X
Congresso PRC, 2017
-(a cura di), Storia del Comunismo. Le lotte di classe nell’era del socialismo (1917-
2017), 4 voll., Intellettualecollettivo.it-La Città del Sole, 2019 [II ed.; I ed. orig. In
difesa del marxismo-leninismo e del socialismo reale, 15 dicembre 2017]
-Atto Di Difesa – Nelson Mandela e il processo Rivonia, Lumiereeisuoifratelli.com, 18
febbraio 2018
-Il giovane Karl Marx, Lumiereeisuoifratelli.com, 29 marzo 2018
-Quale strategia per il movimento comunista? In risposta ad Alessandroni, La Città
Futura, 6 ottobre 2018
-Risposta alle accuse di Iskrae su Berlinguer e rossobrunismo, Intellettualecollettivo.it,
30 dicembre 2018
-Il Totalitarismo “liberale”. Le tecniche imperialiste per l’egemonia culturale, La Città del
Sole, Napoli 2018
-Il rossobrunismo, Marx21.it, 16 gennaio 2019
-Socialismo o imperialismo europeo?, Cumpanis-Marx21.it, settembre 2020
-Cause e conseguenze politiche della pandemia covid-19, Intellettualecollettivo.it, 9
gennaio 2022

653
Comunismo o barbarie

-Ascesa e declino dell’impero statunitense, Tomo 1 - Genesi di un impero elitario (dalle


origini al 1945), La Città del Sole, Napoli 2022
-(a cura di), Conoscere il nemico: la nuova destra, Intellettualecollettivo.it, 14 maggio
2023
P. P. Pasolini,
-Scritti corsari, Garzanti, Milano 2015 [I ed. 1975]
-Lettere luterane, Garzanti, Milano 2016 [I ed. 1976]
J. R. Pauwels, Le Corporation Americane ed Hitler. Il Profitto “über Alles”! Il Profitto
innanzitutto!, La Città del Sole-Global Research, 8 giugno 2004
R. Pecchioli (a cura di), Da Gramsci a Berlinguer. La via italiana al socialismo attraverso i
congressi del Partito Comunista Italiano, vol. I – 1921-1943, Edizioni del Calendario,
Venezia 1985
L. Pennacchi, Le diseguaglianze accresciute, Economia e Società Regionale, n° 3, 2009
A. Pepa, Di Stefano: “fascismo e antifascismo? Non c’è nessuna guerra civile in atto: è una
truffa montata ad arte per distrarci”, Interessenazionale.net, 1 marzo 2018
G. Perlasca, L’astrofisico: il clima terrestre cambia da sempre e non ha nulla a che fare
con l’uomo, Scenari Economici, 11 settembre 2022
F. Petrini, L’occupazione femminile nell’Italia della crisi, Youtrend.it, 19 settembre 2012
G. Politzer, Principi elementari di filosofia, Editori Riuniti-Marxists.org, Roma 1977
[corso del 1935-36]
K. Pomeranz, La grande divergenza. La Cina, l’Europa e la nascita dell’economia mondiale
moderna, Il Mulino, Bologna 2004 [I ed. orig. 2000]
A. Prestininzi (a cura di), Dialoghi sul clima. Tra emergenza e conoscenza, Rubbettino e
Centro di Ricerca CERI, Sapienza di Roma 2022
C. Preve, Da Antonio Gramsci a Piero Fassino, Kelebekler.com, 11 dicembre 2005
Radio Radio TV, “C’è una completa falsificazione dei dati epidemiologici”. Dott. Mastrangelo
lancia allarme shock, Youtube, 12 dicembre 2021
D. S. Rajan, China: Mao’s 120th Birthday – The undiminished Importance of his Legacy for
the CCP, Southasiaabalysis.org, 26 dicembre 2013
Redazione Adnkronos, Draghi: “Green pass non è un arbitrio”, Adnkronos, 22 luglio 2021
Redazione ANSA, Cina: Xi, marxismo può salvare Partito, Ansa, 1 luglio 2016
Redazione Huffington Post, È possibile creare un virus in laboratorio senza lasciare traccia?
La risposta dell’esperto, Huffington Post, 14 settembre 2020
Redazione Il Fatto Quotidiano, Cina, le sette idee occidentali che vogliono sovvertire la
società comunista, Il Fatto Quotidiano (web), 20 agosto 2013
Redazione Il Post,
-Falce e martello nel 2011, Il Post, 28 giugno 2011
-Perché il rosso è il colore della sinistra, Il Post, 21 marzo 2012

654
Redazione L’Ernesto, Note sul 17° congresso del Partito comunista cinese, L’Ernesto-Marx21
(web), 25 ottobre 2007
Redazione La Cina Rossa,
-Dalai Lama ed il feudalesimo Tibetano, Lacinarossa.net, 11 maggio 2009
-Raoul Castro, settembre 2009: “Sia Cina che Cuba sono paesi socialisti”, Lacinarossa.
net-CCDP, 14 settembre 2009
-Il PCC, il marxismo ed il socialismo, Lacinarossa.net-Marx21.it, 2 marzo 2012
-Il PCC e il marxismo, Marx21 (web), 9 novembre 2012
Redazione La Riscossa, Ottant’anni fa, il Patto Molotov – Ribbentrop, La Riscossa, 22
agosto 2019
Redazione Open, I dati di Confcommercio sull’occupazione femminile in Italia: «Al Sud
lavora meno di una donna su tre», Open, 29 aprile 2023
Redazione Il Sole 24 Ore, Warren Buffett: è giusto tassare di più i super ricchi, Il Sole 24 Ore
(web), 17 agosto 2011
Redazione Sinistra.ch, L’educazione superiore deve essere guidata dal marxismo: il leader
cinese Xi Jinping investe nella scuola!, Sinistra.ch, 27 dicembre 2016
Redazione Tempi, «Lunga vita a Fidel Castro». Sette citazioni di Mandela che non leggerete
sui giornali, Tempi (web), 7 dicembre 2013
Redazione WWF, Alluvioni, WWF: Italia impreparata agli eventi meteo estremi, Wwf.it,
17 maggio 2023
S. Ricaldone, 1949: nasce la Repubblica Popolare cinese. 2009: la Cina è il nuovo centro del
mondo, CCDP, 24 settembre 2009
V. Rieser, Sulla coscienza di classe nell’attuale fase del capitalismo, Controlacrisi.org-
Sinistrainrete.info, 27 agosto 2010
F. Rontini, Appunti per un Materialismo Dialettico rinnovato, Intellettualecollettivo.it,
giugno 2019
M. Rosenthal & P. Ioudine (a cura di), Petit dictionnaire philosophique, Éditions politiques
d’État, Moscou, 1955
R. Rossanda (a cura di), Il Manifesto del Partito Comunista 150 anni dopo, Manifesto Libri,
Roma 2000
-Ivi, A centocinquant’anni dal “Manifesto del Partito Comunista”
A. Santos, Dieci cose scioccanti che si devono sapere sugli Stati Uniti, Marx21.it, 21 aprile
2014
A. Scanzi, L’ossessione “rossobruna”: come etichettare il nemico, Il Fatto Quotidiano, 31
dicembre 2018
A. Sceptulin, La filosofia marxista-leninista, Edizioni Progress, Mosca 1977
P. Secchia,
-I crociati della menzogna, Rinascita, n. 8-9, 1950.
-Il partito comunista italiano e la guerra di liberazione, Feltrinelli-CCDP, Milano 1973

655
Comunismo o barbarie

R. Sidoli & M. Leoni, Cina e socialismo, Homolaicus.com.


SIPRI, SIPRI YEARBOOK 2017. Armaments, Disarmament and International Security, ed.
italiana in sintesi a cura di Lorraine Charbonnier e Alex Valente, Sipri.org, 2017
F. Sorini, Note sulla politica internazionale della Cina, in A.V., Marx in Cina
I. V. Stalin,
-Principi del leninismo e altri scritti, Edizioni Samonà e Savelli, Roma 1970, p. 201
-Opere complete, vol. IX – dicembre 1926 – luglio 1927, Rinascita, Roma 1955
-(direzione lavori Commissione del Comitato Centrale del PCUS), Storia del
Partito comunista (bolscevico) dell’URSS, Edizioni Rapporti Sociali, Roma
2018 [I ed. orig. 1938]
H. J. Steinberg, Il partito e la formazione dell’ortodossia marxista, all’interno di A.V., Storia
del marxismo, vol. II
F. Stonor Saunders, Gli intellettuali e la CIA. La strategia della guerra fredda culturale, Fazi
Editori, Roma 2004 [I ed. orig. 1999]
A. Tarquini, Tibet, svelati dossier sulla guerriglia “I soldi della Cia al Dalai Lama”, La
Repubblica (web), 9 giugno 2012
J. Texier, La nozione di “partito” e di “partito comunista” nel 1847-1848, all’interno di R.
Rossanda (a cura di), Il Manifesto del Partito Comunista 150 anni dopo
P. Theuret, Cina-USA: lo scontro del XXI secolo, Marx21 (web), 1 marzo 2005
S. Timsit, Stratégies de manipulation, Sity.net-Yanfry.wordpress.com, 2002
A. V. Tiskov, Dzeržinskij. Il giacobino proletario di Lenin, Zambon, Bologna 2012
P. Togliatti,
-Corso sugli avversari. Lezioni sul fascismo, a cura di F. M. Biscione, Einaudi, Roma
2010 [ciclo di lezioni, Mosca 1935]
-Il patriottismo dei comunisti, Rinascita, anno II, n° 7-8, luglio-agosto 1945
M. Tozzi, La malattia del negazionismo, La Stampa, 12 giugno 2023
L. Trockij, Terrorismo e comunismo, Edizioni Il Comunista-Pcint.org, Milano 2009 [I
ed. orig. 1920]
M. Usuelli, Vendita di armi: si rafforzano le 25 aziende che controllano il mercato globale,
Altreconomia.it, 11 dicembre 2020
M. Venini, Bernard Arnault scalza Elon Musk: è lui in cima alla classifica dei miliardari di
Forbes 2023, Forbes, 4 aprile 2023
S. Vernole, L’attuale situazione economica del Tibet/Xizang, Cese-m.eu, 30 aprile 2015
G. Vinnai, Il calcio come ideologia. Sport e alienazione nel mondo capitalista, Guaraldi,
Bologna 1971
M. Waldenberg, La strategia politica della socialdemocrazia tedesca, all’interno di A.V.,
Storia del marxismo, vol. II
G. Walter, Lenin, Dall’Oglio, Varese-Milano 1974

656
T. Weiner, CIA. Ascesa e caduta dei servizi segreti più potenti del mondo, BUR Rizzoli,
Bergamo 2010 [I ed. orig. Legacy of Ashes. The history of the CIA, Doubleday, New
York 2007]
K. Werner & H. Weiss, I crimini delle multinazionali, Newton Compton, Roma 2010
W. T. Whitney, Jr., Gli scienziati dell’ONU accusano il capitalismo del cambiamento
climatico; implicazioni per i marxisti, Mltoday.com-CCDP, 7/16 novembre 2021
C. Wright Mills, La élite del potere, Feltrinelli, Milano 1959 [I ed. orig. The power elite,
Oxford University Press, New York 1956]
Xi Jinping,
-Governare la Cina, Giunti, Firenze-Milano 2016 [I ed. Foreign Languages Press
Co. Ltd, 2014]
-Accrescere la coscienza storica e rafforzare la fiducia nella cultura cinese attraverso lo
studio della storia della civiltà cinese, Mondorosso.wordpress.com, 20 luglio 2023
[discorso pronunciato alla 39° sessione di studio di gruppo dell’Ufficio Politico del
19° Comitato centrale del PCC, 27 maggio 2022; pubblicato su Qiushi Journal, ed.
cinese, n° 14, 2022]
C. Zetkin, Lenin e il movimento femminile, Marxists.org, 1925.
A. Zhok, Critica della ragione liberale. Una filosofia della storia corrente, Meltemi, Sesto San
Giovanni 2020
Z. Zigedy, Le patologie del capitalismo, Mltoday.com-Resistenze.org, 26 novembre 2015
S. Zuboff, Il capitalismo della sorveglianza. Il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri,
Luiss, Roma 2019
B. Enciclopedia

Wikipedia, Bandiera Rossa (canzone); Homo sum, humani nihil a me alienum puto; Gruppi
di Azione Patriottica; Pugno chiuso; Stella Rossa (simbolo);
Wikiquote, Aldous Huxley; Sandro Pertini
C. Fonti Anonime/Autori Ignoti/Varie

N. Balasso, “Facebook”, 11 aprile 2014


Bandiera Rossa, Ildeposito.org
Internazionale canto, Sitocomunista.it
L’internazionale: l’inno della rivoluzione, 1917.org
Simboli e segni rivoluzionari, Sitocomunista.it

D. Video

Partito Comunista, 1921-2021: 100 anni dalla nascita del PCd’I. Le ragioni di una scelta,
Youtube, 22 gennaio 2021
A. Pascale (direzione della), Scuola Popolare di Formazione Politica Antonio Gramsci

657
Comunismo o barbarie

-con M. Pondrelli, La guerra in Ucraina e il mondo multipolare, Youtube, 20 gennaio


2023
-Attualità e problemi del Manifesto del Partito Comunista, Intellettualecollettivo.it-
Youtube, 28 gennaio 2023
-Materialismo storico e materialismo dialettico, Intellettualecollettivo.it-Youtube, 3
marzo 2023
-Introduzione al marxismo-leninismo, Intellettualecollettivo.it-Youtube, 10 marzo
2023
-L’egemonia culturale e il Totalitarismo “liberale”, Youtube, 18 marzo 2023
-con M. Cosentino, G. Damiani, A. Zhok, Le menzogne sulla pandemia covid,
Intellettualecollettivo.it- Youtube, 16 aprile 2023
-con M. L. Andriola, Conoscere il nemico: la nuova destra, Intellettualecollettivo.it-
Youtube, 22 aprile 2023
-Il mito sovietico: da Lenin a Stalin, Youtube, 7 maggio 2023
-Il grande nemico: la storia criminale degli USA, Intellettualecollettivo.it-Youtube, 20
maggio 2023
-Storia e problemi del PCI, Youtube, 4 giugno 2023
-La Cina socialista e il pensiero di Xi Jinping, Youtube, 25 giugno 2023

658
Indice

Presentazione 1
Introduzione 5

Sezione 1 Fondamenti teorici e pratici 9

1. L’importanza della formazione politica 13


15 I. La mancanza di formazione marxista nella “sinistra”
16 II. Non c’è rivoluzione senza studio del marxismo
19 III. L’ignoranza è il perno del capitalismo

2. Genesi e definizione del socialismo 26


29 I. Il socialismo scientifico di Marx ed Engels
32 II. Cosa sono la borghesia e il proletariato
34 III. Che cos’è il comunismo
36 IV. I simboli e i valori dei comunisti
47 V. La disuguaglianza sostanziale
56 VI. L’Imperialismo, Fase Suprema del Capitalismo

3. La necessità della rivoluzione 61


63 I. Dal programma all’organizzazione
67 II. Nazionalismo, Patriottismo, Cosmopolitismo e
Internazionalismo
76 III. Come lottare contro l’imperialismo
79 IV. L’arte del compromesso insegnata da Lenin
84 V. Come usare il parlamento e i sindacati reazionari
90 VI. L’origine della corruzione e del degrado morale
93 VII. Sinistra, Antifascismo, Antimperialismo

659
Comunismo o barbarie

99 VIII. Il Rossobrunismo

4. L’organizzazione del Partito Comunista 109


109 I. Il cantiere aperto lasciato da Marx ed Engels
112 II. Dalla falsa ideologia alla coscienza di classe
116 III. Lenin e la proposta del partito d’avanguardia
120 IV. Gramsci e la “guerra di posizione” in occidente

5. La lotta di classe: non solo conflitto 125


126 I. Il Materialismo Dialettico come guida della prassi
130 II. La “questione di genere” e lo sfruttamento della donna
134 III. Il ruolo reazionario della chiesa e la critica della religione
146 IV. La difesa dell’ambiente e del pianeta
150 V. Esiste un’emergenza climatica e ambientale? (di Alberto
Lombardo)
161 VI. Centralità della contraddizione capitale-lavoro

Sezione 2 Il consolidamento ideologico 164

1. Materialismo storico e materialismo dialettico 165


165 I. La necessità di tornare a studiare la filosofia
167 II. Che cos’è la filosofia?
168 III. Il quesito supremo della filosofia: Materialismo o Idealismo
169 IV. Le radici sociali, politiche e gnoseologiche dell’Idealismo
170 V. Il metodo metafisico
171 VI. Il metodo dialettico, la scienza e l’impossibile teoria
apolitica
173 VII. La dialettica idealista di Hegel
176 VIII. Destra e Sinistra hegeliana

660
177 IX. Il Materialismo ateo di Feuerbach
178 X. Caratteristiche e importanza del Materialismo
Dialettico
182 XI. Struttura, Sovrastruttura e Dialettica della storia
188 XII. Tre problemi aperti

2. Le sette lezioni del giovane Karl Marx 191


192 I. Il capolavoro estetico-politico di Raoul Peck
193 II. La scelta della rivolta
194 III. Sporcarsi le mani
194 IV. Il difficile equilibrio tra vita privata e pubblica
195 V. La critica degli avversari e i compromessi
196 VI. La necessità dell’organizzazione politica
197 VII. La capacità di parlare al popolo
198 VIII. Il movimento è niente senza teoria
199 IX. Un film da vedere

3. Attualità e problemi del Manifesto del Partito


Comunista 201
202 I. Il contesto storico del 1848
203 II. Il dono della sintesi politica
204 III. Ascesa e declino della fortuna commerciale
205 IV. La critica alle sinistre dell’epoca
206 V. Un nuovo approccio: il Materialismo Storico
207 VI. Capitalismo è schiavitù
210 VII. Comunismo è libertà
213 VIII. Borghesia e globalizzazione
214 IX. Modernità liquida
216 X. La violenza e il nuovo fascismo
217 XI. Nesso tra piano nazionale-internazionale

661
Comunismo o barbarie

218 XII. Ideologia ed Egemonia


220 XIII. La questione dello Stato
222 XIV. Il Partito
222 XV. Il rapporto tra Proletari e Comunisti
224 XVI. Le previsioni sbagliate: pauperizzazione e crollismo
226 XVII. Perché non siamo più proletari
228 XVIII. Conclusioni

4. L’analisi scientifica del capitalismo 230


231 I. Critica marxista dell’economia politica borghese
232 II. La Merce
234 III. Teoria del Valore-Lavoro
238 IV. Circolazione delle merci: da MDM A DMD’
240 V. Lo sfruttamento dei lavoratori
242 VI. L’Alienazione
243 VII. La Forza-Lavoro
245 VIII. Composizione di valore del Capitale e della Merce
247 IX. Il Saggio di Sfruttamento
250 X. La cooperazione nella divisione del lavoro
251 XI. Uso capitalistico delle macchine
255 XII. La Disoccupazione
257 XIII. Lo sviluppo delle forze produttive
257 XIV. Legge generale dell’accumulazione capitalista
259 XV. Dalla Concorrenza ai Monopoli
260 XVI. La Globalizzazione imperialista
261 XVII. Caduta tendenziale del Saggio di Profitto
264 XVIII. Conclusioni temporanee
266 XIX. L’origine del capitalismo
272 XX. Alcuni punti fermi

662
5. Che cos’è il Marxismo-Leninismo 274
274 I. Alla ricerca di una definizione
277 II. La distanza tra marxismo “Occidentale” e “Orientale”
278 III. Il nesso strutturale tra lotta politica, economica, culturale
280 IV. Le lotte contro le “sinistre” anarchiche e riformiste
284 V. La spiegazione di Stalin
286 VI. Sulle contraddizioni secondarie
287 VII. Dalla critica dell’economia politica all’imperialismo
293 VIII. La truffa della Democrazia Liberale Borghese
299 IX. Il Partito d’avanguardia contro lo spontaneismo
301 X. Il compito dei comunisti di elevare la coscienza
303 XI. Il Centralismo Democratico
304 XII. Come lottare? Realpolitik e Utopia
306 XIII. Il Parlamento usato come mezzo rivoluzionario
309 XIV. La questione sindacale e la scelta dei metodi di lotta
312 XV. Il Capitalismo di Stato e gli ultimi scritti
315 XVI. I problemi irrisolti

Sezione 3 Alla riscoperta della Storia 319

1. Il mito sovietico da Lenin a Stalin 320


320 I. I comunisti come forza “antisistema”
322 II. La demonizzazione storica
322 III. Le cause della Rivoluzione russa
325 IV. Il 1917 della sinistra “borghese” e dei Soviet
326 V. Le Tesi di Aprile: “Tutto il potere ai Soviet”
328 VI. La Rivoluzione d’Ottobre e le promesse mantenute
330 VII. Le ragioni del “Terrore Rosso”

663
Comunismo o barbarie

334 VIII. La grande congiura mondiale contro i bolscevichi


336 IX. Stalin, l’URSS e il Socialismo in un solo paese
338 X. La propaganda anticomunista
339 XI. Lo “stato d’eccezione” semi-permanente
341 XII. Lo scontro tra Stalin e Trockij
343 XIII. “Il nemico del mio nemico è mio amico”
345 XIV. Un programma politico chiaro: espropriare gli
espropriatori

2. L’egemonia culturale e il totalitarismo liberale 351


351 I. Genesi dell’Opera
357 II. Le tecniche imperialiste dai bolscevichi a Gramsci
358 III. Razzismo e Nazionalismo
360 IV. Il controllo totalitario dell’informazione
363 V. Le conseguenze culturali e il potere dei media
367 VI. I mass-media al servizio dell’imperialismo guerrafondaio
370 VII. L’elogio dell’ignoranza e la distruzione della cultura
371 VIII. Chi controlla il linguaggio controlla il pensiero
374 IX. L’uso strumentale di Libertà, Democrazia, Diritti Umani
376 X. Le Rivoluzioni Colorate
377 XI. Il Libertinismo come deviazione piccolo-borghese
378 XII. La Religione e il Terrorismo
380 XIII. L’Alienazione consumistica
385 XIV. Il Calcio tra Alienazione e nuova “Religione”
387 XV. L’arte e la cultura di massa al servizio del capitalismo
389 XVI. Il controllo sull’editoria e i roghi moderni dei libri
sgraditi
393 XVII. Dalla creazione dell’Astrattismo al controllo di
Hollywood
395 XVIII. La via di fuga dall’industria culturale borghese
397 IXX. La Questione Comunista

664
399 XX. Ci rivolgiamo alle teste pensanti

3. La storia criminale degli Stati Uniti 402


403 I. Un Regime Totalitario
404 II. Il Terrore verso le minoranze etniche e politiche
407 III. “Il grande nemico dei popoli del mondo”
408 IV. I rapporti con il nazismo
409 V. Dal Far West all’America Latina
410 VI. Le conseguenze della Prima Guerra Mondiale
411 VII. La formazione del Deep State e il New Deal
413 VIII. Il ruolo delle élite
416 IX. La storiografia ribelle
419 X. La questione coloniale e gli interventi imperiali
422 XI. Il “Secolo Corto” e la “Volontà Di Potenza”
426 XII. La crisi e la ristrutturazione degli anni ‘70
427 XIII. Dall’offensiva reaganiana al Nuovo Ordine Mondiale
429 XIV. L’attuale declino

4. Storia e problemi del PCI 431


431 I. I Comunisti con l’URSS e il Comintern
432 II. Le ragioni della nascita del Partito Comunista d’Italia
433 III. I più fieri e coerenti oppositori del fascismo
434 IV. L’analisi gramsciana e togliattiana del fascismo
435 V. La repressione politica, la fine di Gramsci e la Resistenza
436 VI. Obiettivi del Fascismo e del Comunismo a confronto
437 VII. Il “prezzo” politico della fedeltà al Comintern
438 VIII. Il Trattato di non-aggressione tra URSS e Germania
439 IX. Dal mito di Stalingrado alla Resistenza comunista armata
441 X. Le conquiste delle Donne Comuniste
442 XI. Dall’insurrezione al Regime Democristiano

665
Comunismo o barbarie

filo-statunitense
443 XII. Il revisionismo di Togliatti, “La Via Italiana al Socialismo”
449 XIII. Un bilancio politico della segreteria Berlinguer
455 XIV. Le molteplici origini della degenerazione del PCI
464 XV. A 100 anni dalla nascita del PCI

5. La Cina socialista da Mao A Xi Jinping 468


469 I. La percezione della Cina in Italia e in Occidente
474 II. Introduzione
476 III. La lunga decadenza nell’epoca dell’Imperialismo
481 IV. La doppia lotta: antimperialista e di classe
485 V. La Repubblica Popolare e l’epoca maoista
493 VI. La grande divergenza dall’URSS
498 VII. La svolta di Deng Xiaoping e la conquista della
tecnologia
503 VIII. La moderna Cina post-maoista
515 IX. Le lezioni apprese dalla fine dell’URSS
520 X. La Cina è vicina?
523 XI. La svolta del Partito Comunista
525 XII. Il marxismo del XXI secolo
538 XIII. La voce di Xi Jinping

Sezione 4 La Terza Guerra Mondiale e il “che fare” 569

1. Le menzogne sulla pandemia COVID 570


571 I. Il covid esiste? è una pandemia?
572 II. L’origine artificiale del virus e il Deep State statunitense
574 III. La gestione politica, le cure negate, il green pass, i no vax
577 IV. Gli scandali di Big Pharma ed i danni da vaccino

666
579 V. Da Bill Gates alle possibili manipolazioni genetiche
582 VI. Cui prodest?
583 VII. Le proposte dei comunisti sulla sanità

2. Socialismo o imperialismo europeo? 586


586 I. Gli “Ingenui Europeisti”
590 II. I “Conservatori”, o “Pragmatici Realisti”
592 III. I “Geopolitici Occidentalisti”
594 IV. I “Catastrofisti”
597 V. I “Riformatori Utopisti”
599 VI. I “sinistri” immemori della NATO
602 VII. Conclusioni

3. Quale strategia per il movimento comunista italiano? 603


604 I. L’ottica antimperialista
604 II. La politica estera del PCC
605 III. Ancora la “Via Italiana al Socialismo”?
606 IV. L’analisi sulla società attuale
607 V. I rischi della strategia cinese
608 VI. Quando Stalin disse no a Mao
609 VII. Socialismo, tempi lunghi ed Europa
611 VIII. Il “Nemico Principale” e l’articolazione della Lotta di
Classe
612 IX. Le lotte necessarie
613 X. Basta con l’Eurocomunismo
615 XI. Per una Dialettica Rivoluzionaria e Socialista

4. Il capitalismo e la guerra 618


620 I. La “Guerra alla Fame” e le “Esportazioni di Diritti”
623 II. Le Guerre degli USA e dei suoi Vassalli

667
Comunismo o barbarie

625 III. Lotta per la Pace o lotta contro il Capitalismo?


626 IV. La necessità di un’Analisi Dialettica
628 V. La Guerra “Nazionale” alla Russia?
629 VI. Le Guerre Popolari contro i regimi aristocratico-
borghesi
630 VII. La Guerra contro il Comunismo
631 VIII. La Guerra persistente contro il “Terzo Mondo”
632 IX. La Guerra contro Russia e Cina per impedire il
Multipolarismo
634 X. Che fare?

5. Il comunismo è la salvezza dell’umanità 636

Bibliografia 644

668

Potrebbero piacerti anche