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STORIA SPAGNA/1

Per una
Spagna unita
di Tommaso Indelli

Passati alla storia come i «re cattolici», Ferdinando e Isabella di


Castiglia non furono soltanto strenui paladini della religione. Fra
il XV e il XVI secolo, ebbero anche un ruolo politico decisivo nelle
sorti della penisola iberica: esercitando, congiuntamente, un potere
ferreo, al quale contribuí un fitto gioco di alleanze dinastiche

I
I l 19 ottobre del 1469, a Valladolid, Ferdinando Madonna dei Re Cattolici, tecnica mista
(1452-1516) e Isabella (1451-1504), eredi al trono su tavola forse dipinta da Fray Pedro de
d’Aragona e di Castiglia e León, si sposarono, cre- Salamanca. 1497 circa. Madrid, Museo
ando le premesse per l’unificazione della Spagna, obiet- del Prado. La Vergine e il Bambino
tivo al quale consacrarono le proprie esistenze, anche ricevono l’omaggio di Ferdinando e
all’indomani dell’incoronazione. Isabella – rappresentati con tratti piú
Nel gennaio del 1492, i «re cattolici» conquistarono giovanili di quelli che dovevano avere
Granada, capitale dell’ultimo emirato islamico in ter- all’epoca del quadro –, alle cui spalle
ra spagnola, mettendo la parola «fine» alla Reconquista si riconoscono, rispettivamente, san
e, nello stesso anno, grazie al loro sostegno politico e Tommaso d’Aquino e san Domenico.
finanziario, il genovese Cristoforo Colombo († 1506) at- Gli altri personaggi sono, da sinistra:
traversò l’Atlantico e scoprí le Americhe, ponendo le ba- l’inquisitore Tomás de Torquemada, il
si della nascita di uno dei piú grandi imperi coloniali del principe Giovanni, una infanta – forse
mondo. Nel 1492 e nel 1502, due successivi editti, l’uno Isabella – e un Domenicano, che potrebbe
indirizzato contro i marrani, l’altro contro i moriscos, im- essere Pedro de Arbués.
posero ai sudditi appartenenti alle minoranze etnocul-
turali ebraica e musulmana, da tempo presenti in terra
spagnola, di accettare il battesimo, pena l’espulsione.

Il contesto storico
Nel 1512, alcuni anni dopo la morte di Isabella, Ferdi-
nando continuò a perseguire l’obiettivo di un regno uni-
tario, occupò la Navarra – esautorando la dinastia d’Al-
bret – e la incorporò nei suoi domini. Alla sua morte, nel
1516, l’intera penisola iberica, escluso il Portogallo, era
ormai un’unica compagine statale, sotto la guida di un
solo monarca. Rispetto a tali vicende, la cui importanza
storica è assoluta, è poco conosciuto il lungo e arduo
percorso di inganni, violenze e guerre che fece da sfon-
do alle nozze di Valladolid, senza le quali, molto proba-
bilmente, il destino della Spagna sarebbe stato molto
diverso. Quali furono, dunque, gli eventi che fecero da
sfondo al matrimonio tra Ferdinando e Isabella e le vere
ragioni politiche che le determinarono?

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MEDIOEVO GIUGNO 45
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La casa di Castiglia
Alfonso X = Violante
1252-1284 d’Aragona

Ferdinando = Bianca Beatrice Sancho IV = Maria de Molina


de la di Francia m. Alfonso III 1284-1295
Cerda di Portogallo

Ferdinando Alfonso
de la Cerda Ferdinando IV = Costanza di Beatrice = Alfonso IV
1295-1312 Portogallo di Portogallo
Blanca
Alfonso XI = Maria di Pietro
1312-1350 Portogallo re del Portogallo
(illegittimo)
Giovanna = Enrico II di Trastámara Pietro il Crudele = Maria de Padilla
de Peñafiel 1369-1379 1350-1369

Eleonora = (1) Giovanni I (2) = Beatrice di


1379-1390 Costanza Isabella
d’Aragona Portogallo
m. Giovanni di Gand m. Edmondo di York

Filippa Caterina
m. Giovanni I di Portogallo m. Enrico III
Enrico III = Caterina Ferdinando I = Eleonora
1390-1406 figlia di re d’Aragona d’Albuquerque
Giovanni di Gand 1412-1416

Maria = (1) Giovanni II (2) = Isabella di Alfonso V Giovanni II (2) = Giovanna Segovia, Alcazar,
d’Aragona 1406-1454 Portogallo re di Aragona re di Aragona Enríquez Sala del trono.
1416-1458 1458-1479
Particolare di una
vetrata policroma
raffigurante lo
Enrico IV Isabella I = Ferdinando II il Cattolico stemma di Enrico
1454-1474 1474-1504 re di Aragona IV di Castiglia.
1479-1516 XX sec.

Giovanna = Filippo d’Asburgo

Carlo I Ferdinando I
imperatore imperatore
(ramo spagnolo (ramo austriaco
degli Asburgo) degli Asburgo)

Ferdinando era il figlio delle seconde nozze del re


d’Aragona, Giovanni II (1458-1479), con la castigliana
Giovanna Enríquez († 1468), mentre Isabella discen-
deva dal secondo matrimonio del re di Castiglia e León,
Giovanni II (1406-1454), con Isabella del Portogallo (†
1496; vedi box a p. 36). Entrambi figli di secondo letto,
né Ferdinando, né Isabella avevano i titoli per aspira-

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Disegno a
penna colorato
raffigurante Enrico
IV di Castiglia,
detto l’Impotente,
dall’autobiografia
di Georg von
Ehingen. 1455-
1500. Stoccarda,
Württembergische
Landesbibliothek.

re alla corona, ma un singolare gioco di circostanze ne insorsero e dichiararono decaduto Giovanni II, contro
agevolò l’ascesa al potere. Nel caso di Ferdinando, fu il quale iniziarono una guerra che si protrasse fino al
determinante, nel 1461, la morte del fratellastro Carlo 1472, quando la Navarra tornò indipendente. In quei
di Viana, figlio di primo letto di Giovanni II d’Arago- frangenti, la Catalogna arrivò addirittura a offrire il tro-
na e Bianca di Navarra († 1441) e, quindi, candidato no a Giovanni d’Angiò († 1470), uno dei piú importanti
naturale alla successione. Alla sua morte, Catalogna e principi di Francia, che accettò e si trasferí in Spagna
Navarra – che facevano parte della corona aragonese – per combattere al fianco degli insorti.

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In Castiglia, la situazione era ancora piú complessa, L’espulsione
perché nel 1454, dopo la morte del re Giovanni II, i figli degli Ebrei dalla
di secondo letto – Isabella e Alfonso – furono relegati ai Spagna, litografia
margini della vita politica dal nuovo sovrano, il fratel- a colori di
lastro Enrico IV (1454-1474), che era il legittimo erede Solomon Alexander
di Castiglia e León, in quanto nato dal primo matrimo- Hart (1806-1881).
nio di Giovanni II con Maria d’Aragona († 1445). Alla Collezione privata.
morte di Giovanni II, Isabella d’Aviz – madre di Isabella Il 31 marzo
e Alfonso – cadde in una forte depressione e fu con- del 1492, i re
finata da Enrico nel castello di Arévalo, lontano dalla cattolici Isabella
corte, cosí che i principi, privi della protezione materna, I di Castiglia
vissero, a lungo, politicamente emarginati. Questa con- e Ferdinando
dizione mutò solo quando una parte sempre piú ampia II d’Aragona
della nobiltà castigliana cominciò a guardare a loro – e firmarono a
soprattutto ad Alfonso – per detronizzare Enrico, consi- Granada il decreto
derato un sovrano incapace. di espulsione
degli Ebrei dalla
E, finalmente, l’erede! Spagna, indicando
Il regno di Castiglia era sull’orlo della bancarotta e del come motivazione
caos amministrativo, ed Enrico collezionava solo scon- il danno che
fitte nella guerra contro i Mori di Granada, umiliando, causavano
cosí, lo spirito guerriero della nobiltà del regno. Sul a convertiti
re, inoltre, gravavano sospetti d’impotenza sessua- e cristiani,
le – non a caso fu soprannominato l’Impotente – per anche alla luce
la mancanza di una discendenza biologica che avreb- dell’inefficacia
be assicurato stabilità alla dinastia. Enrico non aveva delle precedenti
avuto figli dalla prima moglie, Bianca (II) di Navarra misure adottate,
(† 1464), e cosí, nel 1453, ottenne dal papa l’annulla- quali l’isolamento
mento del matrimonio, al quale, nel 1455, seguirono le in determinati
nuove nozze con la principessa portoghese Giovanna quartieri e
d’Aviz. Da questa unione, nel 1462, nacque finalmente l’istituzione
una bambina a cui fu dato il nome di Giovanna. del tribunale
Mentre il Paese era sull’orlo del caos, a corte iniziaro- dell’Inquisizione.
no a circolare voci sull’illegittimità di Giovanna, che, se-
condo alcuni, non sarebbe stata figlia del re, bensí di Gio-
vanna d’Aviz e Beltrán de la Cueva († 1492), un amico di
Enrico che, dal 1457, rivestiva la carica di maggiordomo
di palazzo e, dal 1461, era anche membro del consiglio
reale. Nel 1463, il re lo insigní del titolo di conte di Lede-
sma e, l’anno dopo, della carica di gran maestro dell’or-
dine di Santiago. Sposato con la marchesa di Santillana,
Beltrán era molto invidiato e osteggiato dai nobili, di
cui intendeva limitare le prerogative, nell’ottica di una
maggiore centralizzazione amministrativa del regno di
Castiglia, e quindi è possibile che le voci sul suo conto
– e su quello della regina – fossero false e che la piccola
Giovanna – da allora soprannominata la Beltraneja – 1465, nel corso della cosiddetta «farsa d’Ávila», Enrico
fosse veramente la figlia di Enrico. venne deposto e fu acclamato re il fratellastro Alfonso,
L’avversione per la regina portoghese e per sua fi- il quale assunse il nome di Alfonso XII. La farsa d’Ávi-
glia che, se illegittima, non avrebbe ereditato il trono, la fu cosí denominata perché, nella città castigliana di
spinsero una parte dell’aristocrazia e del clero casti- Ávila, alla presenza del popolo, l’aristocrazia inscenò
gliano, guidati da Juan Fernández Pacheco († 1474) una vera e propria farsa teatrale, nel corso della quale
– marchese di Villena e primo ministro di Enrico IV un fantoccio, che impersonava Enrico IV, venne deriso,
– a disconoscere persino la legittimità del sovrano. Nel percosso e buttato giú dal trono e la corona fu posta

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sul capo di Alfonso. Conseguenza di tali azioni fu la dichiarata illegittima – e riconobbe come principe delle
guerra e, nell’agosto del 1467, gli eserciti di Alfonso Asturie ed erede il fratellastro.
XII ed Enrico IV si scontrarono a Olmedo, in una bat- Nel 1468, la morte improvvisa di Alfonso, avvenuta
taglia sanguinosa e dall’esito incerto, ma che spinse al termine di un banchetto, gettò gravi sospetti di avve-
entrambi a proclamarsi vincitori. Enrico IV non entrò lenamento su Enrico che, per evitare una nuova guer-
solennemente in città e ciò spinse l’opinione pubblica ra, si affrettò a riconoscere il titolo di principessa delle
ad attribuire la vittoria ad Alfonso, ma il re, pur di por- Asturie alla sorellastra Isabella e a sottoscrivere – con
re fine al conflitto, diseredò la figlia Giovanna – che fu lei e la sua fazione – il trattato di Los Toros de Guisan-

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Miniatura
raffigurante
Giovanna di
Castiglia, detta la
Pazza (al centro),
con i genitori,
Ferdinando e
Isabella, dal
Cancionero de
Pedro Marcuello.
1482-1502.
Chantilly. Musée
Condé.

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intrecci matrimoniali tra i dinasti d’Aragona e di Casti-
I «Patti di Cervera» glia – erano cugini e fu quindi necessario richiedere al
papa una bolla che consentisse di legittimare le nozze.
Gli obblighi del re consorte Dato che non si poteva attendere troppo, la bolla fu
falsificata dai consiglieri di Isabella, a sua insaputa, e
Il 7 gennaio del 1469, Castiglia, una volta ottenuta rivelata alla principessa – donna molto religiosa – solo
Ferdinando e i suoi la corona come consorte di a matrimonio avvenuto. Ferdinando d’Aragona, prima
consiglieri, in vista del Isabella, avrebbe esercitato di contrarre le nozze, fu anche obbligato a sottoscrivere
matrimonio con Isabella l’autorità congiuntamente con Isabella e la sua fazione un «trattato di garanzia»
di Castiglia, sottoscrissero alla moglie e le ordinanze (vedi box in questa pagina).
gli «Accordi di Cervera», regie avrebbero avuto firma
in base ai quali il futuro e sigillo di entrambi. Quel viaggio sotto mentite spoglie
sposo si impegnò ad Inoltre, in base agli Intanto, il viaggio intrapreso dal principe e dal suo segui-
adempiere specifici doveri accordi, Ferdinando to per raggiungere Valladolid – il luogo convenuto per lo
nell’interesse dei sudditi si riservò il controllo sposalizio – fu una vera avventura: l’aragonese, infat-
castigliani. Ferdinando si esclusivo dell’esercito ti, dovette travestirsi da servo e, con un piccolo seguito,
obbligò a non violare leggi castigliano, mentre Isabella, viaggiare in incognito per evitare gli sgherri di Enrico
e consuetudini in vigore in in caso d’impedimento che presidiavano il confine tra Aragona e Castiglia e ave-
Castiglia, a non alienare temporaneo o di assenza vano l’ordine di imprigionarlo. Quando Enrico venne a
i beni del patrimonio del marito, avrebbe conoscenza del matrimonio andò su tutte le furie, di-
della corona e a non potuto amministrare la seredò la sorella – considerando nullo il trattato di Los
conferire, in Castiglia, Castiglia da sola. Nel Toros de Guisando – e dichiarò la legittimità della figlia
uffici e prebende di alcun 1479, alla morte del Giovanna, che fu designata principessa delle Asturie.
tipo a nobili e funzionari padre, Ferdinando divenne E fu la guerra, ma il nuovo conflitto durò poco, perché,
aragonesi. Inoltre, secondo re d’Aragona e associò davanti al rifiuto delle cortes di approvare il matrimonio
i patti, mentre in Aragona Isabella, con pieni diritti, tra la Beltraneja e Carlo, duca di Guienna – che avrebbe
Ferdinando sarebbe anche nel governo del determinato la subordinazione della Castiglia alla Fran-
rimasto l’unico re, in nuovo regno. cia – Enrico fu costretto a riappacificarsi con gli sposi,
che furono chiamati a corte e riconosciuti eredi al trono.
Il re, inoltre, si disse disponibile a rappacificarsi con
do. L’accordo – che prese nome dalla località in cui fu la sorella e il consorte, a patto che, una volta incoronati,
firmato – prevedeva il riconoscimento di Isabella quale si fossero preoccupati di trovare alla piccola Giovanna
erede al trono di Castiglia e León, riservando a Enrico la un marito adeguato e di eguale rango. Alla riappacifi-
scelta del suo sposo, data l’importanza politica di tale cazione contribuirono la mediazione diplomatica svolta
matrimonio. Scartato come pretendente Carlo, duca di dal cardinale valenzano Rodrigo Borgia († 1503), futuro
Guienna († 1472) e fratello del re di Francia, Enrico im- papa Alessandro VI (1492-1503), e i sospetti che, nel
pose alla sorella le nozze col re del Portogallo, Alfonso frattempo, erano maturati nella mente di Enrico, ri-
V l’Africano (1438-1481), che era fratello di sua moglie, guardo la reale paternità della piccola Giovanna. Proprio
Giovanna d’Aviz, nonché suo cognato. in quel periodo, infatti, la moglie del re castigliano par-
Con quell’unione, Enrico intendeva stabilire legami torí due gemelli, Pietro e Andrea, frutto di una relazione
piú saldi col regno portoghese, ma non aveva fatto i conti adulterina con il nobiluomo castigliano Pedro de Fon-
con la determinazione di Isabella, che si rifiutò di sposare seca († 1475). I gemelli vennero molto probabilmente
Alfonso. Cosí, su iniziativa dei consiglieri della principes- concepiti durante la permanenza della regina nel ca-
sa – e all’insaputa di Enrico – fu scelto un pretendente stello di Coca, presso Segovia, di proprietà dei Fonseca,
diverso: Ferdinando, erede al trono d’Aragona, giovane di partigiani di Enrico IV. Il re accusò Giovanna d’Aviz di
bell’aspetto e buona fama. Le nozze con Ferdinando furo- adulterio e la ripudiò, rimandandola dal fratello in Por-
no decise anche per un motivo politico, in vista di un’u- togallo, ma, alla fine del 1474, morí improvvisamente e,
nione piú stretta tra la Castiglia e l’Aragona, considerata nonostante le voci che li accusavano di avvelenamento,
un alleato piú affidabile del Portogallo. La principessa Isabella e Ferdinando furono incoronati re di Castiglia
delle Asturie – a cui il futuro marito piacque subito – ac- e León.
consentí alle nozze e cosí, il 19 ottobre del 1469, sfidando Intanto, Giovanna d’Aviz, moglie ripudiata di Enri-
la volontà di Enrico, Ferdinando e Isabella si sposarono a co, persuase suo fratello, il re del Portogallo Alfonso V,
Valladolid, alla presenza dell’arcivescovo di Toledo. a sposare la nipote Giovanna, in modo da poter riven-
Si deve ricordare che i due giovani – dati i continui dicare, in nome della moglie, il trono di Castiglia. Il ma-

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LA SPAGNA NEL QUATTROCENTO

Una fase di diffuse turbolenze


Intorno alla metà del XV secolo, i regni Francia
Narón Pravia Bayonne
La Coruña Santander Castro
di Portogallo, Aragona e Castiglia Oviedo
Canta Urdiales San Sebastiano
a bria
– ai quali era unito, dal 1230, il León – Navarra

n
Lugo Vitoria

zi
Santiago
avevano raggiunto una certa stabilità politico- de Compostela Oña Á l a v a Pamplona

li

h i a
Amaya

Miño
León Mirandà

ó
Astorga

Ga
istituzionale, dopo guerre reciproche e conflitti Saldaña Atapuerca Logroño
Calahorra
Burgos
interni. In Portogallo, regnava la dinastia degli Bayona Orense Alfaro

e
Carrión S.Pedro Pazuengos

c c
Tudela

A
Túy Palencia de Cardeña
Aviz, fondata nel 1385 da Giovanni I il Grande Soria

L
Roa Torrellas Ebro

Ve
Chaves Valladolid
(1385-1433), figlio illegittimo di Pietro I il

r
Braga Zamora Osma
Toro Saragozza
ro Peñafel
Giustiziere (1357-1367). Nel 1383, alla morte Due Olmedo

a
Calatayud

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Oporto Salamanca

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di Ferdinando il Bello (1367-1383), il re di Lamego

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Segovia

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Cifuentes Cutanda
Castiglia, Giovanni I (1379-1390) – marito Ciudad Rodrigo Ávila

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Viseu

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Alcalá
della figlia Beatrice († 1410 circa) – occupò il

v a
Toros de Guisando

n
C
Cuenca Teruel
Portogallo, rivendicandone la corona. Coimbra Coria

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La nobiltà portoghese insorse per difendere Tago Uclés Juc

N
Toledo ar
l’indipendenza del Paese e designò re del
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Cáceres Valencia

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Santarém E s t r e m a d u r a l
Portogallo il fratellastro di Ferdinando, Giovanni g
(Zalaca) t i Calatrava
P o

Elvas s
d’Aviz, che, nel 1385, ad Aljubarrota, sconfisse Lisbona
Sagrajas Guadiana a Alarcos
Badajoz C
Giovanni e venne incoronato. Évora La Albuera M u r c i a
Las Navas
Anche la Castiglia era reduce da Bélmez de Tolosa
Vilches
Andújar Murcia
ripetute guerre intestine, seguite alla Serpa
Córdoba Ubeda
ivir Jaén Huéscar Vélez Rubio
morte di Alfonso XI il Giustiziere Ourique
Gua dalqu
Martos
Algarve A n d a l u s i a Lorca
(1312-1350), quando il figlio, Pietro I il Crudele, Ayamonte
Niebla
Carmona Lucena Huércal
Tavira Siviglia Granada
fece giustiziare l’amante del padre, Eleonora Huelva Antequera Loja Almería
di Guzmán († 1351), provocando la reazione Jerez Ronda Alhama
Malaga
di Enrico di Trastámara (1369-1379), figlio di OCEANO Cadice o
ne
rra
Jimena de la Frontera
Eleonora, che si proclamò re di Castiglia. Iniziò, e
Medit
ATLANTICO Gibilterra
Algeciras M ar
cosí, una lunga guerra civile, finché, nel 1369, Tarifa

grazie all’appoggio della Francia, Trastámara La formazione del Regno di Castiglia (secc. XI-XV)
sconfisse Pietro a Montiel, lo fece prigioniero e Contea originaria di Castiglia (circa 1030)
poi lo uccise, riunificando il Paese. Regno di Castiglia alla morte di Fernando I (1065) Reconquista dei Re castigliani dal 1284 al 1481
Al pari degli altri regni iberici, anche Reconquista di Alfonso VII e Alfonso VIII (1126-1214) Reconquista dei Re Cattolici dal 1482 al 1492
Reconquista di Fernando III e Alfonso X (1217-1284) Regno di Castiglia alla fine della Reconquista
l’Aragona visse una fase di caos
istituzionale. Nel 1410, alla morte senza
eredi del re, Martino I il Vecchio (1395-1410), si delegazioni nominate dalle cortes, raggiunse un
estinse la dinastia, d’origine «catalana», che si compromesso politico sul nome del nuovo re.
era insediata al governo nel XII secolo, in seguito Fu allora acclamato re d’Aragona Ferdinando
alle nozze della regina Petronilla (1137-1174) I d’Antequera (1412-1416), figlio di Eleonora
con il conte di Barcellona, Raimondo Berengario d’Aragona († 1382), sorella di Martino e prima
IV (1131-1162). Le cortes, ovvero i parlamenti di moglie di Giovanni I, re di Castiglia. Rispetto
Catalogna, Aragona e Valenza – le tre compagini a tali vicende, rimaneva in disparte il piccolo
di cui si componeva la corona d’Aragona – regno iberico della Navarra, collocato a ridosso
assunsero i pieni poteri e si arrogarono il dei Pirenei, che non ebbe un ruolo politico
compito di designare il sovrano. Nel 1412, a determinante e, a partire dal Quattrocento, iniziò
Caspe, un collegio composto dai membri di tre a gravitare nell’orbita aragonese.

La lotta per le successioni ebbe importanti


ripercussioni anche al di fuori delle frontiere iberiche
52 GIUGNO MEDIOEVO
Granada,
Cappella Reale.
Pannello in
legno policromo
raffigurante la
corte dei re
cattolici (composta
da Ferdinando
d’Aragona e
Isabella la
Cattolica) alla resa
di Granada alla
Castiglia nel 1492.

trimonio venne celebrato nel 1475, nonostante la man- te perché auspicava, sotto il governo della Beltraneja, di
canza di una bolla pontificia che dispensasse gli sposi accrescere il suo potere e acquisire altri territori a spese
dall’osservanza degli obblighi canonici. In quello stesso della corona. Occorre anche ricordare che Beltrán de la
anno, morta improvvisamente Giovanna d’Aviz, Alfonso Cueva – presunto padre di Giovanna – si schierò dalla
rimase l’unico tutore dei diritti della nipote e invase la parte di Isabella, di cui fu un servitore fedele fino alla
Castiglia, affidando il comando dell’esercito al principe morte e non prese mai le parti della sua presunta figlia.
Giovanni († 1495), il figlio avuto dalla prima consorte,
Isabella di Coimbra († 1455). Iniziò, cosí, una nuova Un conflitto internazionale
guerra per la successione al trono castigliano. La guerra di successione castigliana, inoltre, non fu so-
Grazie all’aiuto di una parte della nobiltà castigliana lo un conflitto regionale, limitato alla penisola iberica,
ostile a Isabella – il marchese di Cadice, il duca di Medi- ma coinvolse anche potenze straniere, come l’impero
na Sonia, Diego López Pacheco († 1529), figlio di Juan germanico e la Francia, di cui Castiglia e Portogallo si
Pacheco –, Giovanni di Portogallo occupò la Castiglia oc- procurarono l’alleanza. La Castiglia si alleò con l’impero
cidentale e le città di Toledo, Burgos, Siviglia, Madrid, e il ducato di Borgogna – che causarono non pochi pro-
León e Toro, dove furono insediate Giovanna e la sua blemi alla Francia lungo i suoi confini orientali – mentre
corte. La guerra di successione in Castiglia assunse, cosí, la Francia si alleò con il Portogallo, nella speranza di
anche i caratteri di una guerra civile, perché parte della conquistare le contee di Rossiglione e di Cerdagna, che
nobiltà del regno si schierò col Portogallo, probabilmen- erano possessi dell’Aragona collocati sul versante fran-

MEDIOEVO GIUGNO 53
STORIA SPAGNA/1
In basso saliera in avorio di produzione africana, dal regno del
Benin (nel Centro-Sud dell’odierna Nigeria). 1525-1600 circa.
Londra, The British Museum. Il manufatto è un oggetto di pregio
ed è uno dei primi esempi noti di souvenir «turistico» realizzato
dagli indigeni per gli stranieri: gli Occidentali sono ritratti con
lunghi capelli, barbe e nasi adunchi. La lavorazione dell’avorio era
permessa a solo beneficio della corte di Benin City, ma il sovrano
allora in carica autorizzò la fabbricazione di simili manufatti anche
per i visitatori europei.

L’impero portoghese

Nuovi e piú ampi orizzonti


Fin dagli inizi del XV secolo, gli Aviz furono molto
attivi nell’espansione commerciale e militare del
regno portoghese, in direzione delle isole dell’Atlantico e
lungo le coste dell’Africa occidentale. Tale politica era dettata
dallo spirito d’avventura dei sovrani, nonché dalla ricerca di
nuove popolazioni da evangelizzare, di schiavi e, probabilmente,
di un passaggio marittimo che consentisse al Portogallo di
circumnavigare il continente africano e di penetrare nell’Oceano
Indiano, per raggiungere l’Oriente e le favolose terre delle spezie.
L’organizzazione delle esplorazioni e delle conquiste si deve al
principe Enrico il Navigatore d’Aviz († 1460), figlio di Giovanni I
il Grande. Enrico si stabilí a Sagres, nell’Algarve, dove istituí una
scuola di studi geografici e cartografici e arruolò abili navigatori
provenienti da ogni parte d’Europa, tra cui i portoghesi Gil Eanes

54 GIUGNO MEDIOEVO
Nella pagina accanto, a destra la penisola iberica e le altre Da leggere
terre dell’Europa occidentale in un atlante del cartografo Joan
Martines, attivo nella seconda metà del XVI sec. Ernesto Belenguer, Ferdinando e Isabella. I Re Cattolici
nella politica europea del Rinascimento, Salerno
cese dei Pirenei. Tuttavia la Francia non riuscí a inviare Editrice, Roma 1999
alcun esercito in Spagna in aiuto del suo alleato, perché Jean Dumont, La regina diffamata. La verità su Isabella
il regno di Navarra – che era sotto il protettorato arago- la Cattolica, SEI, Torino 2003
nese – non permise il passaggio delle truppe. John H. Elliott, La Spagna imperiale, 1469-1716,
La guerra, inoltre, fu combattuta anche nell’At- il Mulino, Bologna 2006
lantico, dove i Castigliani subirono molte sconfitte, Edgarda Ferri, Giovanna la Pazza, Mondadori, Milano 1998
nel tentativo di impossessarsi delle basi territoriali e
commerciali dell’impero portoghese (vedi box in queste
pagine). Nel marzo del 1476, presso la città castigliana Portoghesi furono battuti presso Albuera. Spossati dalla
di Toro, fu combattuta una sanguinosa battaglia tra stanchezza, i contendenti cercarono la pace, che fu fir-
l’esercito di Giovanna e quello di Isabella, che era al mata il 4 settembre del 1479, ad Alcáçovas.
comando del marito Ferdinando. L’esito della battaglia
fu incerto, ma le gravi perdite subite dai Portoghesi e il Il riconoscimento ufficiale
fatto che le città castigliane occupate si consegnarono Il trattato pose fine alle ostilità e riconobbe Ferdinan-
a Isabella, spinsero il nemico a ritirarsi. do e Isabella come sovrani di Castiglia, costringendo
Ferdinando, intanto, si divideva tra l’impegno in Alfonso V a ritirare l’esercito dalla Castiglia. Inoltre,
Castiglia, al fianco della moglie, e quello in Aragona, al Portogallo fu imposta la rinuncia alle Baleari – che
al fianco del padre Giovanni II, presso il quale veni- appartenevano alla corona d’Aragona – e alle Cana-
va continuamente convocato, a causa della ribellione rie, su cui i d’Aviz accampavano diritti, benché le
che ancora covava in Catalogna. Nel gennaio del 1479, isole, nel 1402, fossero state occupate in nome della
Giovanni II d’Aragona morí e suo figlio Ferdinando di- Castiglia dai navigatori francesi Gadifer de la Salle
venne re: da quel momento, poté usufruire anche del- († 1415) e Jean de Béthentcourt († 1425). Da parte
le risorse finanziarie del nuovo regno per sostenere la sua, la Castiglia rinunciò ai territori dell’impero por-
lotta di Isabella. A partire dal 1479, i regni di Aragona toghese, cioè agli arcipelaghi delle isole Madera, Az-
e Castiglia, pur conservando le proprie cortes e i propri zorre, Capo Verde, a Ceuta, in Marocco, e agli avam-
distinti ordinamenti, furono finalmente uniti nelle per- posti commerciali collocati lungo la costa occidentale
sone dei loro comuni sovrani. In Castiglia, in seguito a dell’Africa a sud di Capo Bojador.
tali cambiamenti, la situazione politica e militare iniziò Il trattato di pace stabilí che Isabella († 1498), pri-
a volgere a favore di Isabella e, nel febbraio del 1479, i mogenita dei «re cattolici», andasse in sposa ad Alfonso
d’Aviz, nipote di Alfonso V l’Africano. Le nozze furono
celebrate solo nel 1490, ma furono di breve durata, per-
e Diégo Caô († 1486), il genovese Antoniotto Usodimare ché un anno piú tardi il principe morí per una caduta
(† 1461) e il veneziano Alvise ca’ Da Mosto († 1483). da cavallo. Il matrimonio tra Alfonso V e la Beltraneja
Nel 1415 venne occupata Ceuta, in Marocco, venne annullato e Giovanna fu promessa in sposa a Gio-
e, tra il 1420 e il 1425, fu la volta degli vanni († 1497), primogenito di Ferdinando e Isabella,
arcipelaghi delle isole Madera e Azzorre, in osservanza all’impegno contratto, a suo tempo, con
quest’ultime definitivamente conquistate nel 1435. Nel Enrico IV. Poiché Giovanni era ancora troppo piccolo,
1434, doppiato capo Bojador, lungo le coste occidentali le nozze furono rinviate all’età adulta, ma, di fronte al
dell’Africa, il Portogallo iniziò l’esplorazione del continente fermo rifiuto della Beltraneja, quest’ipotesi fu subito
e la fondazione dei primi empori per il commercio con le accantonata. Allora Giovanna preferí farsi monaca nel
popolazioni indigene. Nel 1445 furono raggiunte le isole di convento di Santa Clara a Coimbra e morí a Lisbona nel
Capo Verde, nel 1450 il Gambia, nel 1455 il Senegal e nel 1530, mentre Alfonso V, caduto in depressione, abdicò
1460 – alla morte del principe Enrico – la Sierra Leone. a favore del figlio, Giovanni II il Perfetto (1481-1495),
Nel 1488 il navigatore portoghese, Bartolomeo Diaz († e si ritirò in monastero, dove morí nel 1481. Con queste
1500), raggiunse il capo di Buona Speranza, ma non riuscí premesse, il lungo e prospero regno de los Reyes Católicos
a doppiarlo a causa delle cattive condizioni atmosferiche. poteva avere inizio.
Nel 1497, Vasco da Gama († 1524) riuscí finalmente
nell’impresa e, nel maggio del 1498, sbarcò a Calicut, in LE PROSSIME PUNTATE
India, aprendo al Portogallo le rotte dei commerci orientali. ● La fine di Granada

● Nascita di una potenza imperiale

MEDIOEVO GIUGNO 55

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