Sei sulla pagina 1di 2

Bolzano dal punto di vista politico, geografico e demografico

Bolzano (con)capitale delle Alpi! La città è infatti sede con Innsbruck del Segretariato permanente della
Convenzione delle Alpi1, un panel di difesa e protezione del territorio alpino che, in pratica costituisce una
macroregione transnazionale che include comuni di Francia, Montecarlo, Liechtenstein, Svizzera, Italia, Austria
e Slovenia. Bolzano è da sempre multietnica, divisa fra italianofoni, germanofoni e ladini, anche se è realistico
sottolineare che la convivenza fra i primi due gruppi è stata spesso difficile, prima per gli attriti preunitari fra
austriaci e italiani, in seguito per il violento tentativo del fascismo di italianizzare forzosamente la regione. Il
ladino dolomitico, in particolare, è una lingua romanza legata alle antiche popolazioni noriche celtoromane
stanziatesi sulle dolomiti, afferente al gruppo retoromanzo (insieme al romancio e al friulano); nato in pratica
dalla trasformazione del latino in volgare, facendo proprie certe trasformazioni fonetiche e linguistiche legate ai
sostrati celtici delle popolazioni latinizzate. Nella provincia di Bolzano il ladino è protetto dalle istituzioni.

Bolzano sportiva

Le attività più diffuse nelle associazioni sportive altoatesine nel 2020 sono - nell'ordine - il calcio, gli sport
invernali (Sci alpino e sci di fondo), gli sport del ghiaccio il tennis e il ciclismo, MTB (Maratona delle Dolomiti)
(percentuale di continuità stimata tra il 60,4%; media Italia 34,6%). Importanti sono le Dolomiti con i suoi passi tra
cui il Sella, resa celebre dal Giro Rosa, Cima Coppi del 1998 quando Guerini conquista la maglia di leader della
generale. Lo sci nelle Dolomiti vanta una grossa tradizione, soprattutto in Val Gardena e in Alta Badia. Il panorama, le
piste e l'atmosfera sono così grandiose che anche la Coppa del mondo non può fare a meno di farvi tappa: in Val Gardena,
sulla pista Saslong si disputano le gare maschili di discesa libera e super G, mentre in Alta Badia, sulla Gran Risa, lo slalom
gigante e il parallelo sempre maschili.

Bolzano a tavola

 Gli Schlutzkrapfen (conosciuti anche come Schlickkrapfen, Schlierkrapfen o Schlipfkrapfen) o


traducibili in italiano come mezzelune, sono dei ravioli/agnolotti ripieni di spinaci e ricotta tipici della Val
Pusteria, diffusi in tutta la regione del Tirolo[1]. Sono molto simili ai pierogi polacchi. Nelle valli
ladine sono ripieni di patate e rape rosse, e sono conosciuti
come crafuncins, cajincì, casonzì o casunziei.[2] Il verbo schluzen tradotto dalla lingua tedesca, si
traduce in "scivolare". Ciò deriva dal fatto che questa specialità si mangia lasciando scivolare i ravioli in
bocca.

 Weinsuppe o zuppa di vino (mhd. wînsuppe, mnd. wynsoppe, mndl. wijnsoppe [1] ) è una zuppa a
base di vino , un piatto conosciuto da secoli. Il termine latino era intritum , che significa qualcosa di
fermentato (nel latte, nella minestra, nel vino, ecc.). [2] [3] [4] Erano evidenti anche le modificazioni delle
minestre per lo più dolci [5] oltre alle preparazioni legate , [6] per lo più a base di vino bianco, più
raramente di vino rosso. Il pane fresco o tostato viene spesso scelto come condimento. [7] Si dice che la
zuppa di vino sia esistita fin dall'epoca romana [13] e galata2 . [3] Molte sono le varianti di questo piatto
anche in Austria (tuorlo d'uovo , panna dolce , macis(=rivestimento del seme dell'albero della noce
moscata) e zafferano). Le minestre di vino venivano preparate come pasto corroborante per i malati e
soprattutto per le partorienti, come già raccomandato nel manoscritto tedesco "Tegernseer
Kochbüchlein" del XV secolo [1] o nel " Ain artificial e utile ricettario" del 1547.

 Il Gröstl ['grœʃtəl] o Tiroler Gröstl (dal tedesco rösten, abbrustolire), in ladino e dialetto trentino patate
rostide o rosticciata, è un piatto tipico del Tirolo storico (oggi quindi della cucina trentina, cucina
[3]
altoatesina e del Land Tirolo) . Nella sua versione più semplice consiste in Röstkartoffeln (patate prima

1
(Politica) La convenzione delle Alpi (in tedesco Alpenkonvention, in francese convention alpine,
in sloveno Alpska Kovencija e in inglese alpine convention), è un trattato internazionale sottoscritto dagli otto
Paesi alpini (Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia e Svizzera; in
vigore tra il '95 e il 2000), nonché dalla Comunità economica europea, con l'obiettivo di garantire una politica
comune per l'arco alpino, un territorio sensibile e complesso in cui i confini sono determinati da fattori naturali,
economici e culturali che raramente coincidono con le frontiere degli Stati nazionali.
2

I Galati, chiamati anche genericamente Galli dai Romani, erano un popolo celtico stanziatosi dapprima
in Tracia, a seguito delle loro incursioni e razzie nella penisola balcanica nel corso del III secolo a.C., ed in
seguito in una regione dell'Anatolia centrale, che proprio da loro prese il nome di Galazia
lessate e poi ripassate in padella con le cipolle soffritte nel burro) arricchite con avanzi di carne: un
tipico piatto destinato al riciclo degli avanzi, alla stregua dei canederli.
Le versioni più elaborate prevedono una preparazione al forno, nella quale la carne non è ricavata da
avanzi, ma appositamente preparata. La carne è tipicamente collo di maiale, ma esistono varianti che
impiegano carne bovina (Herrengröstl, "gröstl dei signori") oppure castrato (talvolta c
hiamato Innsbrucker Gröstl, ovvero "gröstl di Innsbruck"). Talvolta, al posto della carne, si
impiegano würstel.
Spesso viene accompagnato da uova all'occhio di bue, o insalata di cavoli cappucci.
 Il Kaiserschmarrn (dal tedesco Kaiser, cioè "imperatore", e Schmarr(e)n, "pasticcio", letteralmente
"frittata dell'imperatore") è uno dei più famosi dessert austriaci, diffuso in tutta l'area dell'ex Impero
austro-ungarico come anche nella Baviera.
È sostanzialmente una spessa crêpe spaccata che, in modo analogo all'altro dolce tipico altoatesino,
gli Strauben, viene cosparsa di zucchero a velo e servita con confettura di ribes, di mirtilli o salsa
di mele.

 Vini d'altaquota:
 Santa Maddalena con gusto fruttato di lampone (rosso). La coltura si sviluppa sui pendii a nord
di Bolzano, dove si trovano i vigneti più antichi di tutto l’Alto Adige e con una maggiore esposizione
al sole. Sensazone brillante, frizzantina. Può essere conservato tra i 2 e 5 anni.

 La denominazione Alto adige DOC sottozona Colli di Bolzano include le province


di Bolzano ed è stata creata nel 1975. I vini della denominazione Alto adige DOC
sottozona Colli di Bolzano si basano principalmente sui vitigni .

 l Lagrein è un vitigno a bacca nera autoctono dell'Alto Adige. Viene vinificato come rosso o rosato
(Kretzer). Il terreno prediletto dal vitigno è di tipo calcareo-argilloso con un sottosuolo ghiaioso;
il grappolo ha una dimensione media con forma tendente al piramidale. Il Lagrein è molto sensibile
all'attacco degli acari e a volte può essere infettato da peronospora ed oidio.
Analisi genetiche dimostrano nell'Italia del Nord una stretta parentela con il Teroldego e il Marzemino. Vi sono
inoltre legami con Syrah, Dureza e Mondeuse Blanche.[1] Fino al XVIII secolo con "Lagrein" di solito si indicava il
Lagrein bianco, che è stato probabilmente fin dal Medioevo la più importante varietà nei dintorni di Bolzano.
[2]
Indicato come "Lagrinum bonum" in un atto di Termeno nel 1379 , una fonte di Bolzano nel 1498 nota
[3]
esplicitamente il buon Lagrein bianco ("gueten weissen Lagrein") , mentre una del 1420 cita il "lægrein wein",
[4]
sempre a Bolzano . Il Lagrein Rosso ("rot lagrein") trova la prima nominazione nel programma tirolese
[5]
di Michael Gaismair del 1525. Le coltivazioni principali sono nelle aree intorno a Bolzano e nel quartiere di
Gries, scomparse nel corso degli ultimi cento anni a causa della forte espansione della città. Negli ultimi decenni
si è espansa la coltivazione nelle zone orientali di Bolzano (Piani e Rencio) e nel comune di Ora. Soltanto dagli
anni novanta il Lagrein viene commercializzato soprattutto come monovitigno rosso. Nel 2009 questa varietà è
stata coltivata da 877 aziende su 416 ettari. 25.000 ettolitri di vino sono stati vinificati come rosso e 3.200 ettolitri
come rosato (Kretzer).[6]
Se ne ottengono i vini D.O.C.:

 Alto Adige Lagrein, rosso nella versione storica (anche con la menzione riserva) e nella versione rosato;
 Trentino Lagrein
Fuori dal territorio italiano, il vitigno è coltivato in Australia, la cui prima vinificazione risale al 1991.[7] Dal 2000 un
gruppo di circa quindici aziende australiane vende vini varietali puri.[8] In America esiste qualche piantagione,
in California e nell'Oregon. I vini solitamente non sono commercializzati come Lagrein in purezza. In Germania è
presente una coltivazione nella regione vinicola Mosella.[9]

Potrebbero piacerti anche