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Aumento dell'Iva, il Codacons prevede una diminuzione dei consumi

ROMA – Alcuni l'hanno definito inevitabile, altri hanno cercato di evitarlo ma forse senza
sufficiente convinzione. L'aumento dell'Iva dal 21 al 22% è da oggi una realtà con cui fare i conti
nell'acquisto di gran parte dei beni non di prima necessità.
Ancora una volta dunque, dopo il provvedimento del dicembre 2011, la politica attinge dal
portafoglio dei consumatori. Non verranno toccati la maggior parte dei beni alimentari e alcuni beni
strumentali come libri, giornali, occhiali e allacciamenti di luce e gas, sottoposti ad aliquote
agevolate del 4% o del 10%. Ma per elettronica, gioielli, trasporti, carburanti, prodotti per l'igiene,
servizi di artigianato – parrucchieri, idraulici, estetisti – e altri beni considerati non primari è
previsto un rincaro per adeguarsi al nuovo regime d'imposta. La maggior preoccupazione è per il
settore carburanti, il cui rincaro potrebbe cumularsi con gli altri, e avere effetti negativi anche su
prodotti non direttamente coinvolti nel ritocco delle aliquote Iva. Le previsioni su quanto
effettivamente l'aumento inciderà nelle spese familiari sono piuttosto varie, con il Codacons che si
mostra più pessimista stimando un incremento di circa 250 euro annui per una famiglia di tre
persone e di 350 per un nucleo di cinque componenti. Adusbef e Federconsumatori, pur rivedendo
leggermente al ribasso le cifre, si mostrano concordi nel merito prevedendo un aumento medio da
207 a 260 euro l'anno per famiglia. Alcune catene della grande distribuzione come Coop, Ikea o
Esselunga hanno già annunciato l'intenzione di lasciare invariati i loro prezzi, o almeno di tentare di
rinviare o ridurre il rincaro. Il gettito atteso per le casse dello Stato è di 4,2 miliardi di euro, ma si
mostra perplesso Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione: «In realtà - avverte
Cobolli Gigli - succederà che in primo luogo aumenterà l’evasione e creerà quello che
sostanzialmente è una concorrenza sleale tra operatori. Quindi ci sarà comunque un calo dei
consumi. E il gettito ne soffrirà». Un avvertimento rimasto dolorosamente inascoltato.

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