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La formula di Taylor

La formula di Taylor
Approfondiamo il problema dell’approssimazione locale di una funzione.

Sappiamo che, data una funzione f derivabile in x0 , il gra co della funzione in un

intorno di x0 può essere approssimato da quello della retta tangente nel punto x0. Il

problema che ci poniamo ora è quello di cercare funzioni che approssimino la

funzione f in prossimità di x0 con una precisione migliore rispetto alla retta

tangente.

L’idea è quella di “sostituire” la retta tangente con un polinomio di grado n ,

che abbia tutte le derivate no all’ordine n uguali a quelle di f nel punto x = x0.

Si dimostra che un tale polinomio esiste sempre ed è unico, a patto che la

funzione f che si vuole approssimare sia derivabile n volte in x0. Precisamente vale

il teorema seguente.

Polinomio di Taylor

Data una funzione f , derivabile n volte in x = x0 , esiste uno ed un solo polinomio

Tn (x) di grado minore o uguale a n, tale che:

Tn (x0) = f′ (x0), T′n (x0) = f ′(x0), . . . , Tn(n) (x0) = f (n) (x0)





fi
fi
Questo polinomio, detto di Taylor di ordine n, è espresso dalla formula:

f′′ (x0)
Tn (x0) = f (x0) + f′ (x0) (x − x0) + (x − x 0 ) + . . . +
2
2!
f (n) (x0)
(x − x0)
n
+
n!

Un caso particolarmente importante è quello in cui x = x0 . In tal caso, il

polinomio di Taylor viene detto polinomio di MacLaurin della funzione f e la sua

espressione risulta semplicemente:

f′′ (0) 2 f′′′ (0) 3 f (n) (0) n


Tn (x) = f (0) + f′ (0) x + x + x + ... + x
2! 3! n!

La formula di Taylor con resto secondo Peano


De nito il polinomio di Taylor, un problema fondamentale che si pone è

quello di valutare l’errore che si commette quando si sostituisce f (x) con Tn (x) ; il

problema è cioè quello di valutare la quantità:

Rn (x) = f (x) − Tn (x)

detta resto n-esimo (o errore di approssimazione). Un primo importante

risultato sul resto Rn (x) è espresso dal seguente teorema.











fi
Resto secondo Peano

Sia f derivabile n volte in x0 e Tn (x) il polinomio di Taylor di ordine n della

funzione f con centro in x0. Posto Rn (x) = f (x) − Tn (x), il resto Rn (x) è un

in nitesimo di ordine superiore a (x − x0) per x → 0, ossia:


n

Rn (x)
lim =0
(x − x0)
n
x→x 0

Per esprimere sinteticamente quanto appena a ermato, si utilizza

solitamente la scrittura:

Rn (x) = o ((x − x0) ) per x → x0


n
fi
ff

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