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DATA: 07/09/2012 DOC.MII12159 REV. 1.

RTS3
GUIDA ALLA VERIFICA
DEI SPI E SPG
SECONDO LE NORME
CEI 0-21 E CEI 0-16
DOC. MII12159 Rev. 1.0 Pagina 2 di 86

REVISIONE SOMMARIO VISTO


N PAG DATA
0.1 Tutte 13/04/2012 Preliminare Lodi

0.2 Tutte 21/6/2012 Aggiornato alla 0.2 Lodi

0.4 Tutte 2/08/2012 Aggiornato alla 0.4 Lodi


Aggiunte altre
protezioni
1.0 Tutte 7/9/2012 Versione definitiva: Lodi
include le prove
DPG
1 INTRODUZIONE ................................................................................................. 4
1.1 PRELIMINARI ..................................................................................................... 4
1.2 INSTALLAZIONE................................................................................................. 5
2 VERIFICA DEL SISTEMA PROTEZIONI D’INTERFACCIA (SPI)
SECONDO L’ALLEGATO A-70 E LE NORME CEI 0-16 E CEI 0-21 ............. 7
2.1 CONNESSIONE DEL SPI ...................................................................................... 7
2.2 SELEZIONI INIZIALI PROVA SPI ........................................................................ 17
2.2.1 Operazioni preliminari ............................................................................ 17
2.2.2 Programmazione delle selezioni iniziali; caso SPI ................................. 24
2.3 ESECUZIONE DELLA PROVA DELLA SPI ........................................................... 28
2.3.1 Prove per impianti MT ............................................................................ 28
2.3.2 Prove per impianti BT ............................................................................. 39
2.4 TABELLA DEI RISULTATI .................................................................................. 39
3 VERIFICHE DEL SISTEMA PROTEZIONE GENERALE (SPG)
SECONDO LA NORMA CEI 0-16 ....................................................................... 41
3.1 CONNESSIONE DEL SPG. ................................................................................. 42
3.2 SELEZIONI INIZIALI PROVA SPG ...................................................................... 44
3.2.1 Operazioni preliminari ............................................................................ 44
3.2.2 Programmazione delle selezioni iniziali; caso SPG ................................ 51
3.3 ESECUZIONE DELLA PROVA DEL SPG .............................................................. 56
3.3.1 Verifica della protezione 50/51 ............................................................... 62
3.3.2 Verifica della protezione 51N .................................................................. 64
3.3.3 Verifica della protezione 67N .................................................................. 65
4 NOTE SUL PROGRAMMA CEI 0-21_CEI 0-16............................................ 68
4.1 VERIFICHE DI SOGLIA ...................................................................................... 68
4.2 VERIFICHE DI TEMPORIZZAZIONE .................................................................... 69
4.3 VERIFICA CONTRAZIONE ................................................................................. 70
4.4 VERIFICA DURATA CONTRAZIONE ................................................................... 70
APPENDICE 1: ALLEGATO A DELLA NORMA CEI 0-21 ........................... 71
APPENDICE 2: SINTESI RICHIESTE GUIDA TECNICA TERNA A 70 ..... 74
APPENDICE 3: ALLEGATO K DELLA DELIBERA R-EEL ......................... 78
APPENDICE 4: ALLEGATI B E G DELLA NORMA CEI 0-16 ..................... 81
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1 INTRODUZIONE
1.1 Preliminari

Questo manuale spiega come condurre le prove dei dispositivi di


protezione degli impianti autoproduttori, SPI e SPG, con
allacciamento MT o BT, secondo le norme CEI 0-21 e CEI 0-16
(revisione 12/2011) più allegato A70 del codice di rete TERNA,
più delibera 84-2012-ENEL. Copia delle appendici rilevanti si
trovano in allegato.

Le prove si eseguono utilizzando lo strumento RTS3, che ha tre


uscite di corrente CA e quattro uscite di tensione, regolabili in
ampiezza e sfasabili tra di loro, così da simulare una terna di
tensioni regolabili in ampiezza e fase e una quarta tensione
omopolare. NOTA: oltre allo strumento RTS3, si possono utilizzare
i seguenti altri strumenti prova automatici della ISA: DRTS.6,
DRTS64, DRTS66. Nel prosieguo del documento parleremo solo di
RTS3.

La descrizione del pannello frontale e delle modalità di utilizzo


dello strumento si trovano nel documento MII11159 – RTS3 guida
introduttiva.

La verifica si esegue utilizzando il programma di prova automatico


CEI 0-21 e 0-16.

In questo manuale, ai capitoli 2 e 3 si spiega come connettere i


dispositivi di protezione e come eseguire la prova, supponendo
noto l’uso del programma RUN (spiegato in un documento
separato), e senza spiegare come le verifiche vengono eseguite.
Nel capitolo 4 vengono forniti i dettagli di come si eseguono le
varie verifiche.

NOTA. Lo strumento RTS3 può essere utilizzato per verificare tutti


i tipi di protezioni. A questo scopo, utilizzare i programmi del
pacchetto TDMS, che sono illustrati nei manuali corrispondenti.
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La versione 1.0 include le prove dei dispositivi SPG, descritte nello


standard CEI 0-16; inoltre, sono state realizzate le seguenti
nuove funzioni:
 Gestione dei modelli DRTS 64-66.
 Cambiato il modo di verificare la temporizzazione della
media mobile di 10 minuti. Nella versione 0.4 si toglieva
l’alimentazione ausiliaria; ora invece si esegue prima una
verifica di non intervento, e la media mobile va ad un
valore noto; dopo ciò si esegue la verifica dell’intervento.
 Selezione del modo di calcolare il risultato, come media di
una, due o tre prove.

1.2 Installazione

Per installare il programma, andare nel sito WEB della ISA oppure
cercare nel disco ti TDMS ricevuto, e poi procedere come descritto
di seguito.

1 - Aprire la cartella C:\xtest\XTest2000\PRG\PROVE CEI (se


non esiste, occorre crearla).

2 - Cancellare il file CEI_016_021.prg in essa contenuto (se


presente).

3 - Copiare nella cartella il file CEI_016_021.prg contenuto


in \XTest2000\PRG 1.0\PROVE CEI del file .zip scaricato.

4 - Aprire la cartella C:\xtest\XTest2000\SUB\PROVE CEI (se


non esiste, occorre crearla).

5 - Cancellare tutti i files *.sbr in essa contenuti (se presenti).

6 - Copiare nella cartella i nuovi files *.sbr contenuti


in \XTest2000\SUB 1.0\PROVE CEI del file .zip scaricato.

7 - Aprire la cartella C:\xtest\XTest2000\RUN.

8 - Cancellare il file RUN32 in essa contenuto.

9 - Copiare nella cartella indicata, al punto 7, il nuovo


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file RUN32 contenuto in \XTest2000\RUN 1.0 del file .zip


scaricato.

IMPORTANTE! Non lasciare nessun file delle versioni


precedenti all’interno della cartella C:\xtest\XTest2000,
nemmeno rinominando le cartelle.
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2 VERIFICA DEL SISTEMA PROTEZIONI


D’INTERFACCIA (SPI) SECONDO
L’ALLEGATO A-70 E LE NORME CEI 0-
16 E CEI 0-21
I seguenti dispositivi di protezione sono conformi alla
norma, e sono stati verificati con lo strumento RTS3.

 ALSTHOM MX3VIR016B (MT);


 MICROELETTRICA SCIENTIFICA MC3V-CEI (MT);
 SEB DIA4N (MT);
 THYTRONIC NV10P (MT);
 WOODWARD MRU4A (MT);

 BEGHELLI PIANETA (BT);


 ComAp MainsPro (BT);
 LOVATO PMVF 20 (BT);
 TELE G4PF21-1 (BT).

Le verifiche previste sono le seguenti:


 Verifica di minima e massima tensione;
 Verifica di minima e massima frequenza.

2.1 Connessione del SPI

Il pannello frontale dello strumento è il seguente.


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Le boccole che vengono utilizzate sono le seguenti.


 V1, V2, V3: tensioni concatenate, da collegare
rispettivamente agli ingressi del SPI V1-V3, V2-V1,
V3-V2, connessi tra di loro. VN non è collegato.
 V4 e VN: tensione di sequenza zero, da collegare
all’ingresso corrispondente. Si possono scambiare i
fili.
 Ingresso digitale C1 e riferimento C(1-4): la
connessione dipende dalla selezione prova DI.
Con selezione NO, ci si collega al comando d’apertura
del SPI in prova.
Con selezione SI, ci si collega al contatto ausiliario
del DI, tranne durante la misura del ritardo del DI: il
programma informa di spostare il contatto ausiliario
su C5, e di collegare il comando di apertura del SPI
su C1.
In entrambi i casi, il contatto può essere libero o in
tensione; in questo secondo caso, occorre collegare a
C(1-4) il riferimento zero della tensione.
ATTENZIONE: NON COLLEGARSI ALLA BOBINA
DEL DI! LE EXTRA TENSIONI DI APERTURA
POSSONO RIUSCIRE A SUPERARE LE
PROTEZIONI DELLO STRUMENTO, E
PROVOCARE UN GUASTO PERMANENTE
ALL’INGRESSO DI SCATTO.
 L’ingresso C5 può essere usato per due scopi;
secondo le selezioni fatte, il programma informa sulle
connessioni da fare.
Il primo scopo è la misura del ritardo del DI: il
programma informa di collegare a C5 il contatto
ausiliario del DI (e il corrispondente riferimento C(5-
8).
Il secondo scopo è verificare la temporizzazione
d’avviamento dei SPI V0>, Vi>, Vd<. NOTA: può
essere necessario programmare il SPI indicato per la
funzione avviamento.
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Questo contatto è indipendente dal contatto di


scatto, e può essere libero o in tensione; in questo
secondo caso, occorre collegare a C(5-8) il
riferimento zero della tensione, che può essere
diverso rispetto allo zero di C1, perché gli ingressi
sono isolati.
 Uscita ausiliaria A1. Questa uscita è usata per la
verifica del comando logico di contrazione della
soglia 81V. La tabella seguente indica:
. Il pin del SPI da polarizzare con la tensione
ausiliaria negativa (non su MICROELETTRICA);
. La connessione del comune di A1 alla tensione
ausiliaria positiva (su MICROELETTRICA, il pin del
SPI cui collegare il comune di A1);
. La connessione dell’uscita A1 NA all’ingresso logico
del SPI.
NOTA: può essere necessario programmare
l’ingresso indicato per la funzione contrazione soglia.
 Uscita ausiliaria A2. Questa uscita è usata per la
verifica del comando logico di telescatto. La tabella
seguente indica:
. Il pin del SPI da polarizzare con la tensione
ausiliaria negativa (non su MICROELETTRICA);
. La connessione del comune di A1 alla tensione
ausiliaria positiva (su MICROELETTRICA, il pin del
SPI cui collegare il comune di A1);
. La connessione dell’uscita A1 NA all’ingresso logico
del SPI.
NOTA: può essere necessario programmare
l’ingresso indicato per la funzione contrazione soglia.
 Uscite di tensione ausiliaria VDC. Il SPI può essere
alimentato dallo strumento RTS3 o dall’impianto.

Le seguenti tabelle indicano le connessioni da eseguire per i


SPI elencati.
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Tensioni di fase
COSTR TIPO V1 V2 V3
ALSTHOM MX3VIR016B 5-10 6-7 8-9
BEGHELLI PIANETA FASE FASE FASE
R S T
ComAp MainsPro UA2 UB2 UC2
LOVATO PMVF 20 V1 V2 V3
MICROEL MC3V-CEI 4 5-6 7
SEB DIA4N 100 V 2-13 3-7 8-12
(1)
SEB DIA4N 400 V 1-13 3-6 8-11
TELE G4PF21-1 L1 L2 L3
TYTRONIC NV10P B1- B2- B4-
B6 B3 B5
WOODWARD MRU4A X3 X3 X3
1-6 2-3 3-4

NOTA: con THYTRONIC NV10P connessi tramite sensori, le


tensioni di fase si connettono tramite tre cavi con connettori
RJ45. Con ABB REF542 PLUS le tensioni di fase si
connettono tramite tre cavi con connettori BNC. Le altre
connessioni sono identiche.

ALTRE CONNESSIONI
ComAp MainsPro UA3 a UB3 a UC3 a
UB1 UC1 UA1
LOVATO PMVF 20 + a COM - a IN3
TELE G4PF21-1 Y3c a Y2c

Tensione omopolare
COSTR TIPO V4 VN
ALSTHOM MX3VIR016B 11 12
MICROEL MC3V-CEI 8 9
SEB DIA4N 17 18
TYTRONIC NV10P B7 B8
WOODWARD MRU4A 7 8
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Scatto SPI
COSTR TIPO C(1-4) C1 SIGLA
ALSTHOM MX3VIR016B 20 21 X1
BEGHELLI PIANETA C NA RELE 1
ComAp MainsPro 11 14 RE1
LOVATO PMVF 20 11 14 OUT1
MICROEL MC3V-CEI 17 16 R1
SEB DIA4N 43 42 R1
TELE G4PF21-1 15 18 Relay A
TYTRONIC NV10P A3 A5 K1
WOODWARD MRU4A 17 18 SC

Avviamento
COSTR TIPO C(5-8) C5 SIGLA
MICROEL MC3V-CEI 15 14 R3
SEB DIA4N 31 32 R3
TYTRONIC NV10P A6 A8 K2
NOTA: Contatto K2 da programmare sul SPI.

Comando di contrazione
COSTR TIPO A1 C A1 N.A. -VDC SIGLA
ALSTHOM MX3VIR016B + VDC 14 15 DIG 2
BEGHELLI PIANETA 230 V SENSE2 SENSE2
ComAp MainsPro BIC BI3 ---- BI3
LOVATO PMVF 20 - IN2 ---- IN2
MICROEL MC3V-CEI 22 19 ---- D1
SEB DIA4N + VDC 9 10 DIG2
TELE G4PF21-1 Y3c Y1c ---- Y1c
TYTRONIC NV10P + VDC A21 A22 IN2
WOODWA MRU4A + VDC 5 6 COM1
RD
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Telescatto
COSTR TIPO A2 C A2 - SIGLA
N.A. VDC
ALSTHOM MX3VIR016B +VDC 13 (15) DIG 1
BEGHELLI PIANETA 230 V SENSE1 SENSE1
ComAp MainsPro BIC BI1 ---- BI1
LOVATO PMVF 20 - IN4 ---- IN4
MICROEL MC3V-CEI 22 21 ---- D2
SEB DIA4N +VDC 4 5 DIG3
TELE G4PF21-1 Y2a Y1a ---- Y2a
TYTRONIC NV10P +VDC A19 A20 IN1
WOODWARD MRU4A +VDC 7 8 COM 2

Alimentazione ausiliaria
COSTR TIPO + VDC - VDC
ALSTHOM MX3VIR016B 16 17
ComAp MainsPro + (24V) N/-
LOVATO PMVF 20 A2 A1
MICROEL MC3V-CEI 10 11
SEB DIA4N 47 48
TELE G4PF21-1 230 V CA 230 V CA a A2-
a A1-A1 A2 (due ingressi)
(due
ingressi)
TYTRONIC NV10P A1 A2
WOODWARD MRU4A 2 3

NOTA 1: Per i SPI MC3V e NV10P, le connessioni indicate


valgono sia per secondari di trasformatori (MT) che per
connessioni alle tensioni di fase (MT connessi in BT oppure
BT). La connessione per il SPI SEB cambia tra 100 V e 400
V; quella indicata è per 100 V.

NOTA 2: con connessioni a 100 V (concatenati, pari a 57,7


V di fase), NON OPERARE OLTRE QUESTA TENSIONE!
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NOTA 3: per le verifiche dell’avviamento, del comando di


contrazione e del telecontrollo, verificare che i dispositivi
corrispondenti del SPI siano correttamente programmati.

NOTA 4: alla data del 2/8/2012, il SPI TELE tipo G4FP21-1


ha una programmazione fissa di 5 minuti d’attesa dopo uno
scatto, e dopo l’accensione. Questo rallenta moltissimo
l’esecuzione del programma automatico. Per eseguire
comunque la prova, occorre programmare a 0 il tempo
d’apertura del DDI, e a 310 s il ritardo di chiusura; inoltre,
occorre selezionare la verifica con DDI.

NOTA 5. Il SPI ComAp tipo MainsPro deve essere


alimentato con le tensioni sane per 1 minuto dopo
l’accensione; dopo ciò si può eseguire correttamente la
verifica della soglia 59S1 (10 minuti). Si consiglia di
provarla con una prova manuale. Inoltre, al 2/8/2012 il SPI
fallisce la verifica del telescatto perché la temporizzazione
supera il limite di specifica (80 ms rispetto a 70 ms
massimi).

Lo schema seguente illustra le connessioni da eseguire.


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Chiusura

Contatto ausiliario
(principale)
+VCC -VCC
DG

UR US UT U0
R1 R3
Dig 2
Uaux
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Se si deve provare un SPI THYTRONIC NV10P con connessione a


sensori, occorre utilizzare l’opzione Set cavi per THYSENSOR, codice
ZII59156. L’opzione è la seguente.

Il cavo ha, da un lato, il connettore rotondo da collegare a RTS3;


dall’altro ha tre connettori tipo RJ45, marcati 1, 2, 3. Questi
connettori maschio vanno inseriti nei corrispondenti connettori
femmina del SPI.

In questa configurazione non esiste l’ingresso di tensione omopolare:


il SPI la calcola partendo dalle tensioni di fase. Tutti gli altri ingressi
sono identici: di seguito lo schema di connessione del SPI.
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Chiusura

Contatto ausiliario
(principale)
+VCC -VCC
DG

R1 R3 1 2 3
Dig 2
Uaux
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2.2 Selezioni iniziali prova SPI


2.2.1 Operazioni preliminari

Una volta collegato lo strumento RTS3 al SPI, collegarlo al


PC tramite il cavo USB fornito. Accendere lo strumento, e
aspettare che termini la diagnostica. Poi, lanciare il
programma TDMS e premere la selezione Editor avanzato di
programmi: lo schermo è il seguente.

Premere l’icona RUN: appare la seguente finestra di


selezione dello strumento. Selezionare RTS3, e connessione
USB.
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Premendo OK, si avvia il programma RUN.

In basso, il programma indica che lo strumento è connesso


e pronto.

Per prima cosa, selezionare il font di stampa, con Opzioni e


Font stampa:

Con WINDOWS 7, appare la finestra seguente:


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Con WINDOWS XP, nella finestra Tipo di carattere


selezionare Arial stretto (Arial narrow); nella finestra Stile
selezionare grassetto.
Eseguire le selezioni indicate: a questo modo, la stampa
corrisponde a quanto si vede sullo schermo.

Ora, premere sull’icona : si apre la finestra standard di


dialogo di WINDOWS. Il percorso di ricerca è:
C / XTEST / XTEST2000 / PRG / PROVE CEI.

In PROVE CEI trovate il programma: CEI 0-16_CEI 0-21.


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Selezionate il programma: la finestra diventa la seguente.

Il programma RUN contiene una serie di finestre, che


attualmente sono chiuse in basso, che si possono aprire
cliccando sull’icona, e che vengono aperte e chiuse
automaticamente mentre il programma evolve.

Prima di procedere, occorre selezionare il tipo di contatti,


liberi o in tensione, provenienti dal SPG e/o dal DG. La
selezione si esegue cliccando su Opzioni e poi Preferenze:
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Si apre la finestra seguente.

La selezione degli ingressi C1-C4 si esegue separatamente


da C5-C8:

Le selezioni disponibili sono:


 Caratteristiche del contatto: Libero, oppure
polarizzato con tensione continua o alternata.
 Con ingresso libero dalla tensione è sufficiente
premere OK. Se l’ingresso è in tensione, occorre
selezionare la soglia sotto alla quale il contatto è
rilevato aperto. In pratica, si seleziona la prima
tensione sotto alla tensione applicata al contatto.
 Solo se l’ingresso è in alternata, programmate 2000
nella finestra antirimbalzo (che serve per ignorare i
passaggi per lo zero dell’alternata); altrimenti,
programmate 200.
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Se la connessione al relé delle tensioni di fase avviene


tramite sensori, una volta inserito il cavo di connessione,
con la stessa selezione di Preferenze si rendono accessibili i
parametri seguenti, che altrimenti sono in grigio.

Il programma richiede di programmare il rapporto tra la


tensione nominale primaria e la corrispondente tensione del
sensore. La tabella seguente riassume i valori da
programmare per i relé ABB REF542PLUS e THYTRONIC
NV10P.

SPI USCITA USCITA 0


NOMINALE V POWER
THYTRONC NV10P 57,7 (*) 1
UN=100
THYTRONC NV10P 57,7 (*) 0,75
UN=75
ABB REF542 PLUS 57,7 (*) 1,15
UN=20000
ABB REF542 PLUS 57,7 (*) 0,86
UN=15000

(*) La tensione di fase di 57,7 V corrisponde alla tensione


concatenata di 100 V. Se la tensione concatenata è 110 V,
programmare 63,5 V. La tensione di uscita 0 power non
cambia.
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Premete l’icona START : si apre la finestra standard di


dialogo di WINDOWS, che consente di aprire un file di
taratura dei parametri del SPI da provare. Il percorso di
ricerca è:
C / XTEST / XTEST2000 / SETRUN / PROVE CEI.

Se non volete caricare una taratura, premendo Annulla si


apre la prima finestra del programma.

La finestra consente d’introdurre i riferimenti della prova; in


particolare, di selezionare:
 Il tipo di protezione: Protezione Generale o
Protezione d’interfaccia. Con questa selezione si
definiscono i tipi di protezione da provare. In questo
capitolo seguiamo la selezione PI; in quello seguente
vedremo la selezione PG.
 Lo strumento di prova: RTS3 (o DRTS6), o DRTS64-
66. Questa selezione modifica alcuni codici dei
comandi; una volta salvato il file .set con selezione
RTS3, se si vuole eseguire la verifica con un DRTS64,
occorre modificare la selezione prima di procedere.
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2.2.2 Programmazione delle selezioni iniziali; caso SPI


Una volta eseguite le selezioni, premendo OK lo schermo
diventa il seguente.

La parte di destra serve per programmare i dati


dell’impianto. Con selezione SPI, i dati sono i seguenti.
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 Codice di rintracciabilità: codice dell’impianto


assegnato da ENEL.
 Tipo d’impianto, MT o BT: la selezione determina il
tipo di protezioni da provare e di prove da eseguire;
vedere la tabella seguente. ATTENZIONE: se
l’impianto è MT e la connessione è sul lato BT,
occorre selezionare comunque impianto MT. Di
seguito spiegheremo separatamente le operazioni da
fare nei due casi.

TARATURA BT MT
Massima V 59.S1 (media mobile) SI SI
Massima V 59.S2 SI SI
Minima V 27.S1 SI SI
Minima V 27.S2 SI SI
Massima VN 59N NO SI
Massima F 81>.S1 SI SI
Minima F 81<.S1 SI SI
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Massima F 81>.S2 SI SI
Minima F 81<.S2 SI SI
Massima F 81V>, con V0> NO SI
Massima F 81V>, con Vi> NO SI
Massima F 81V>, con Vd< NO SI
Minima F 81V<, con V0> NO SI
Minima F 81V<, con Vi> NO SI
Minima F 81V<, con Vd< NO SI
Soglia di contrazione V0> NO SI
Soglia di contrazione Vi> NO SI
Soglia di contrazione Vd< NO SI
Contrazione soglia F da comando SI SI
logico
Durata del comando di contrazione NO SI
Temporizzazione telescatto SI SI

 Tensioni nominali primaria e secondaria, in V: si


intendono le tensioni concatenate.
 Connessione Trasformatori o Sensori. Questa
selezione non modifica i parametri da introdurre, ma
modifica i risultati.
 Tensione omopolare nominale: con selezione Sensori
non è da usare.
 Tolleranza soglie di tensione, %: è l’errore massimo
della soglia da verificare. La tolleranza si applica a
tutte le soglie di tensione, indipendentemente dal
loro valore.
 Tolleranza soglie di frequenza, mHz: è l’errore
massimo della soglia da verificare. La tolleranza si
applica a tutte le soglie di frequenza,
indipendentemente dal loro valore.
 Tolleranza tempi d’intervento. Questa tolleranza ha
due componenti: una parte fissa, pari a 20 ms, che
vale per tutte le misure di tempo, ed una parte
variabile, in percento della misura, che è quella da
programmare.
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 Prove con DDI. Durante le prove si possono


verificare le temporizzazioni del SPI (DDI = NO)
oppure la temporizzazione totale SPI + DDI (DDI =
SI). La selezione SI implica il fatto che il DDI
eseguirà un centinaio di manovre, e che occorre
richiuderlo prima della prova successiva.
 Modello e numero di serie DDI: dati del dispositivo.
 Tempo di apertura DDI (ms). E’ il tempo impiegato
dal DDI per aprirsi, a partire dal comando
proveniente dal SPI. Il programma tiene conto di
questo ritardo, e lo somma al ritardo del SPI per
avere la temporizzazione totale durante le verifiche
SPI + DDI.
 Ritardo del comando di richiusura. Se si è selezionata
la verifica del DDI, occorre programmare dopo
quanto tempo il DDI è chiuso: il programma aspetta
questo tempo prima di generare un nuovo guasto. La
richiusura può anche essere manuale: occorre
programmare il tempo necessario alla manovra. La
presenza del ritardo allunga inevitabilmente la durata
della prova.
 Tensione di alimentazione ausiliaria. Se si utilizza
RELTEST per alimentare il SPI, si possono
selezionare 24 V, 48 V o 110 V. Attenzione a non
superare la potenza massima, che è rispettivamente
di 11, 22 e 30 W per le tre uscite.
 Stato del contatto di scatto, e logica d’intervento:
vedere la tabella.

CONNESS STATO DEL LOGICA DI


CONTATTO INTERVENTO
RELE N.A. RICADUTA
DDI N.C. LANCIO
PRINCIPALE
AUSILIARIO N.A. LANCIO
DDI
AUSILIARIO N.C. LANCIO
DDI
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. Sul SPI si seleziona il contatto N.A. perché ci si collega al


contatto APERTO in assenza di tensione nominale. Quando il
SPI è alimentato con le tensioni sane, il contatto si CHIUDE;
durante la prova il contatto si apre nuovamente; quindi la
logica è a RICADUTA.

. Sul contatto principale del DDI, prendiamo la posizione


CHIUSO come stato di riferimento. Di conseguenza, il suo
stato è CHIUSO, e la logica è al LANCIO.

. Il contatto ausiliario del DDI può essere APERTO o CHIUSO


con il DDI CHIUSO; la logica d’intervento è al LANCIO.

2.3 Esecuzione della prova della SPI


Con la selezione prova PI, la finestra che si apre dipende
dalla selezione prova impianti MT o BT.

2.3.1 Prove per impianti MT

La finestra è la seguente. I valori indicati sono quelli previsti


dalla norma dopo il 1.7.2012. La finestra successiva
chiederà quali soglie si vogliono verificare: quindi, se non si
vuole verificare una soglia, si possono lasciare i valori di
difetto.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 29 di 86

 Soglia e temporizzazione 27.S1. Sino all’1/7/2012 la


soglia è tarata al 70%, con ritardo 0,3 s.
 Soglia e temporizzazione 27.S2. Sino all’1/7/2012 la
seconda soglia non è richiesta.
 Soglia e temporizzazione 59.S1. Sino all’1/7/2012 la
soglia è tarata al 120%, con ritardo 0,1 s.
Successivamente, la soglia avrà il valore del 110%;
su questa soglia si applicherà una media a
scorrimento (calcolata secondo la norma CEI EN
61000-4-30), per cui si integra l’ingresso per una
durata di 10 minuti. Una volta che l’ingresso ha
raggiunto il valore di soglia, si applica una
temporizzazione di 603 s prima dello scatto.
 Soglia e temporizzazione 59.S2. Sino all’1/7/2012 la
seconda soglia non è richiesta.
 Soglia e temporizzazione 59N. La verifica è prevista
dal 1/4/2012.
 Soglie e tempi 27 Vd, 59 Vi, 59 V0. Queste verifiche
non sono richieste negli impianti BT. Poiché la
verifica dell’avviatore è una opzione, le verifiche si
eseguono sullo scatto principale.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 30 di 86

 Soglie e tempi F< e F>. Le verifiche si eseguono con


la condizione V0>.
 Soglie e tempi F<< e F>>.
 Tempo di ripristino soglie permissive. Dopo un
intervento che causa la modifica della prima soglia F,
il SPI imposta una temporizzazione durante la quale
la soglia permissiva è mantenuta ristretta. Poiché la
temporizzazione di difetto è di 3 minuti, onde evitare
di aspettare tante volte questo tempo, si consiglia di
modificare questo parametro sul SPI. Alla fine delle
prove, il programma ricorderà di ripristinare la
temporizzazione nominale.

Una volta programmati i valori, se necessario, premere il


tasto OK: il SPI viene alimentato, e si generano le tensioni
sane. A questo punto, con il SPI alimentato, si può eseguire
la modifica della temporizzazione di ripristino delle
frequenze permissive. Questa temporizzazione è, per
difetto, di 180 s: se non la si modifica, il test completo
dura delle ore!

Nel frattempo, sul PC si apre la seguente finestra.

Su questa finestra si possono selezionare le soglie (e i


tempi) che si vogliono verificare: nella figura, sono
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 31 di 86

selezionate tutte le prove. Si possono selezionare una o più


prove: il programma eseguirà tutte le verifiche selezionate.

Il significato dei test è evidente, tranne quello indicato come


Test Start. Si tratta della possibilità di verificare la
temporizzazione dell’avviamento della protezione: in questo
caso, occorre programmare una uscita del SPI perché
svolga questa funzione.

L’ultima selezione si riferisce al numero di prove da eseguire


per ogni test. Questo significa che, selezionando un numero
maggiore di uno, si può ripetere la prova il numero di volte
indicato. Il risultato del test è la media dei risultati ottenuti
nelle singole prove.

Verificare che il SPI sia alimentato, che abbia concluso la


diagnostica e non indichi nessuna anomalia: a questo punto,
premere OK.

Se selezioniamo la verifica dell’avviamento, il programma


ricorda di collegare il SPI corrispondente (che deve essere
stato programmato) all’ingresso C5.

Selezionare NO (aperto) e Lancio.

Se selezioniamo la verifica del telescatto, appare il seguente


messaggio.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 32 di 86

Collegare l’ingresso telescatto all’uscita A2 N.A., come


indicato nel capitolo Connessioni.

Se selezioniamo la verifica dello sblocco da comando


esterno, appare il seguente messaggio.

Collegare l’ingresso telescatto all’uscita A1 N.A., come


indicato nel capitolo Connessioni.

Ad esempio, se selezioniamo la prova di 27S1, dopo la


prova lo schermo diventa il seguente.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 33 di 86

Il programma visualizza man mano le soglie e i tempi


verificati. Nella parte superiore ci sono, sulla sinistra, i
riferimenti della prova e, sulla destra, la sintesi dei dati
dell’impianto. Le colonne del risultato sono:
 Il nome del parametro;
 I valori nominali, riportati in valori secondari, con le
loro unità di misura;
 Il valore effettivamente misurato, in valori secondari;
 L’errore, sempre in valori secondari;
 La tolleranza ammessa sul parametro. Il confronto
tra l’errore trovato e quello tollerato indica la qualità
del SPI provato;
 L’esito, espresso come OK o Fallito.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 34 di 86

Nell’esempio di sopra il risultato è OK. Nella seguente prova


invece il risultato è Fallito.

Per le soglie, l’indicazione è che il limite trovato è maggiore


(o minore) del parametro + la tolleranza; per i tempi, si può
leggere il tempo di scatto, e l’errore rispetto al tempo
nominale.

Può anche succedere che il risultato sulla soglia sia OK, ed il


tempo sbagliato.

Oppure che il tempo sia corretto, e la soglia fuori tolleranza.

Se fallisce la prova di contrazione da controllo logico il


messaggio è il seguente.

Il consiglio, se si hanno dubbi, è di eseguire le verifiche una


per volta, e di lanciare la verifica di tutto quando si è certi
che è tutto a posto.

Se si è programmata l’esecuzione di tutte le verifiche, sullo


schermo vengono visualizzati, man mano che si ottiene il
risultato, i valori di soglia e di temporizzazione delle
seguenti funzioni:
27.S1; 27.S2; 59.S2; 59N; F<, F>, F<<, F>>,
RESTRIZIONE, TELEDISTACCO, 27V1, 59V2, 59V0.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 35 di 86

Dopo ciò, se si è selezionata la verifica della soglia 59.S1,


temporizzata sulla media di 10 minuti, appare questo
messaggio:

La verifica include tre passi. Anzitutto, si genera la tensione


nominale per 60 s: a questo modo, il relé stabilizza la sua
misura. Nel passo successivo si esegue la verifica con una
soglia minore del nominale, che è il 110% (ad esempio, al
105%): il relé non deve scattare. Nell’ultimo passo si
esegue la verifica con un valore pari alla soglia d’intervento,
ed il relé deve scattare.

Il problema nasce dal fatto che la temporizzazione,


altrimenti chiamata tempo di convergenza del valore medio,
dipende dalla tensione applicata; d’altra parte, un errore di
misura della soglia da parte del SPI potrebbe far sì che il
relé non scatti al valore nominale. Per questo motivo, se il
relé non scatta, occorre aumentare la tensione di prova,
tenendo però conto della seguente variazione della
temporizzazione in funzione della tensione di prova.

TENSIONE TEMPO DI
DI PROVA CONVERGENZA
110 V 600 s
110.5 V 496 s
111 V 416.8 s
111.5 V 355.2 s
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 36 di 86

Come si vede, una piccola differenza di tensione provoca


una grossa differenza di temporizzazione. Per questo motivo
la tolleranza di 30 s è idonea.

Premendo OK, la finestra diventa la seguente: il programma


informa delle possibili variazioni sul tempo di convergenza,
e chiede la tolleranza su questo tempo.

Una volta introdotti i valori, rispondere NO al ricalcolo del


tempo, e procedere; il programma chiede ancora:

Rispondere si: la prova dura 20 minuti.

Alla fine della prova appare il messaggio:


DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 37 di 86

Introdurre il tempo di ripristino, e decidere se verificarlo (si


suggerisce di farlo). Una volta modificato il parametro,
premere OK: il programma esegue la verifica della durata
programmata, e poi apre la finestra del risultato, che è
anche il rapporto di prova. Di seguito un risultato di tutte le
prove.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 38 di 86

Si può salvare il risultato, premendo File e poi Salva con


nome.

Si apre la finestra di colloquio standard di WINDOWS: il


risultato può essere salvato nella directory desiderata.

Si può anche stampare il rapporto di prova, premendo


sull’icona oppure selezionando File Stampa.

La prova è finita. Per eseguire una nuova prova, uscire da


RUN e rientrare.

Ricordare che (vedere il programma RUN):


 Con l’icona Pausa si può arrestare
temporaneamente la prova, e poi ripartire;
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 39 di 86

 Con l’icona STOP si arresta definitivamente la


prova: cosa indispensabile per salvare il risultato;
 La finestra corrente può essere chiusa. Le icone in
basso sullo schermo

Consentono di selezionare e rileggere una delle


finestre usate, tranne quella delle selezioni di prova.

2.3.2 Prove per impianti BT

Come già detto, per gli impianti BT non si eseguono le


verifiche di contrazione della prima soglia di frequenza.
Dopo la selezione impianto, si apre la finestra seguente.

Riferirsi al paragrafo precedente per le spiegazioni.

2.4 Tabella dei risultati

La tabella dei risultati ha l’aspetto seguente.


DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 40 di 86

E’ la pagina già vista durante la prova, che viene stampata


o esportata come file .pdf.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 41 di 86

3 VERIFICHE DEL SISTEMA


PROTEZIONE GENERALE (SPG)
SECONDO LA NORMA CEI 0-16
Riferimenti: Allegati B e G della norma CEI 0-16.

Le prove qui descritte servono per eseguire le verifiche


previste per la dichiarazione di adeguatezza dell’impianto.

La norma CEI 0-16, nell’allegato B, vedere Appendice 2,


descrive le prove da eseguire in caso di adeguamento
dell’impianto. La stessa norma, nell’allegato G, vedere
Appendice 3, prevede un numero maggiore di verifiche, che
danno una maggiore garanzia di completezza. In questo
documento abbiamo seguito il criterio di eseguire una
gamma più estesa di prove rispetto a quanto prescritto
nell’Allegato B, per corrispondere all’allegato G.

Le prove si eseguono dopo avere sconnesso la Protezione


Generale dai secondari dei rispettivi TA e TV, ed iniettando
nella Protezione le grandezze lato secondario. Occorre
quindi tenere conto dei rapporti dei TA e TV.

L’ingresso di STOP dello strumento può essere connesso:


. Al SPG;
. Al contatto ausiliario del DG;
. Al contatto principale del DG, purché non ci siano induzioni
elevate da parte dell’impianto.

I seguenti SPG di protezione sono conformi alla norma, e


sono stati verificati con lo strumento RTS3.

 THYTRONIC NV60 (1 soglia 51; due soglie 50; due


soglie istantanee 50N; due soglie 67N);
 SCHLUMBERGER SEPAM 10B43 EDK (2 soglie
istantanee 50; due soglie istantanee 50N);
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 42 di 86

 SCHLUMBERGER SEPAM S10UD (S20) (1 soglia 51;


due soglie 50; due soglie istantanee 50N);
 SCHLUMBERGER SEPAM S10MD (S40) (1 soglia 51;
due soglie 50; due soglie istantanee 50N; due soglie
67N).

3.1 Connessione del SPG.


Il pannello frontale dello strumento è il seguente.

Le boccole che vengono utilizzate sono le seguenti.

 Boccole di corrente: sono previste due connessioni.


Durante le verifiche delle protezioni 50 e 51, le
boccole I1, I2, I3, IN sono collegate agli ingressi di
fase IR, IS, IT del SPG.
Durante la verifica delle protezioni 51N e 67, le
boccole I1 e IN sono collegate agli ingressi IN e I0N
del SPG.
 Boccole di tensione. Durante le verifiche delle
protezioni 50, 51 e 51N le uscite possono non essere
collegate. Durante le verifiche della protezione 67 le
boccole V1 e VN vanno collegate agli ingressi VN e
V0N del SPG.
 Ingresso digitale C1 e riferimento C(1-4): la
connessione dipende dalla selezione prova DI.
Con selezione NO, ci si collega al comando d’apertura
del SPG in prova.
Con selezione SI, ci si collega al contatto ausiliario
del DI, tranne durante la misura del ritardo del DI: il
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 43 di 86

programma informa di spostare il contatto ausiliario


su C5, e di collegare il comando di apertura del SPG
su C1.
In entrambi i casi, il contatto può essere libero o in
tensione; in questo secondo caso, occorre collegare a
C(1-4) il riferimento zero della tensione.
ATTENZIONE: NON COLLEGARSI ALLA BOBINA
DEL DG! LE EXTRA TENSIONI DI APERTURA
POSSONO RIUSCIRE A SUPERARE LE
PROTEZIONI DELLO STRUMENTO, E
PROVOCARE UN GUASTO PERMANENTE
ALL’INGRESSO DI SCATTO.

 L’ingresso C5 può essere usato per la misura del


ritardo del DI: il programma informa di collegare a
C5 il contatto ausiliario del DI (e il corrispondente
riferimento C(5-8).
Questo contatto è indipendente dal contatto di
scatto, e può essere libero o in tensione; in questo
secondo caso, occorre collegare a C(5-8) il
riferimento zero della tensione, che può essere
diverso rispetto allo zero di C1, perché gli ingressi
sono isolati.
 Uscite di tensione ausiliaria VDC. Il SPG può essere
alimentato dallo strumento RTS3 o dall’impianto.
 Le uscite ausiliarie non sono utilizzate.

Di seguito, le tabelle di connessione dei vari SPG.

Prove delle protezioni 50 e 51.


COSTR TIPO I1 I2 I3 IN
THYTRONIC NV60 C1 C3 C5 C2, C4, C6
SEPAM 10B43 15 14 13 23, 24, 25
SEPAM S10UD 4 5 6 1, 2, 3
SEPAM S10MD 4B 5B 6B 1B, 2B, 3B
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 44 di 86

NOTA: con THYTRONIC NA60 connessi tramite sensori, le


tensioni e le correnti di fase si connettono tramite tre cavi
con connettori RJ45.
Con ABB REF542 PLUS le tensioni e le correnti di fase si
connettono separatamente, tramite tre cavi con connettori
BNC.
Le altre connessioni sono identiche.

Prova delle protezioni 51N e 67.


TIPO I1 IN V1 VN
NV60 C7 C8 B7 B8
10B43 12 22 - -
S10UD 19 18 - -
S10MD 19A 18A 6E 5E

Altre connessioni.
TIPO STOP STOP + -
VDC VDC
NV60 A3 A5 A1 A2
10B43 3 4 1 2
S10UD 4 5 1 2
S10MD 4A 5A 1A 2A

3.2 Selezioni iniziali prova SPG


3.2.1 Operazioni preliminari

Una volta collegato lo strumento RTS3 al SPG, collegarlo al


PC tramite il cavo USB fornito. Accendere lo strumento, e
aspettare che termini la diagnostica. Poi, lanciare il
programma TDMS e premere la selezione Editor avanzato di
programmi: lo schermo è il seguente.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 45 di 86

Premere l’icona RUN: appare la seguente finestra di


selezione dello strumento. Selezionare RTS3, e connessione
USB.

Premendo OK, si avvia il programma RUN.


DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 46 di 86

In basso, il programma indica che lo strumento è connesso


e pronto.

Per prima cosa, selezionare il font di stampa, con Opzioni e


Font stampa:

Con WINDOWS 7, appare la finestra seguente:

Con WINDOWS XP, nella finestra Tipo di carattere


selezionare Arial stretto (Arial narrow); nella finestra Stile
selezionare grassetto.
Eseguire le selezioni indicate: a questo modo, la stampa
corrisponde a quanto si vede sullo schermo.

Ora, premere sull’icona : si apre la finestra standard di


dialogo di WINDOWS. Il percorso di ricerca è:
C / XTEST / XTEST2000 / PRG / PROVE CEI.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 47 di 86

In PROVE CEI trovate il programma: CEI 0-16_CEI 0-21.

Selezionate il programma: la finestra diventa la seguente.


DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 48 di 86

Il programma RUN contiene una serie di finestre, che


attualmente sono chiuse in basso, che si possono aprire
cliccando sull’icona, e che vengono aperte e chiuse
automaticamente mentre il programma evolve.

Prima di procedere, occorre selezionare il tipo di contatti,


liberi o in tensione, provenienti dal SPG e/o dal DG. La
selezione si esegue cliccando su Opzioni e poi Preferenze:

Si apre la finestra seguente.

La selezione degli ingressi C1-C4 si esegue separatamente


da C5-C8:

Le selezioni disponibili sono:


 Caratteristiche del contatto: Libero, oppure
polarizzato con tensione continua o alternata.
 Con ingresso libero dalla tensione è sufficiente
premere OK. Se l’ingresso è in tensione, occorre
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 49 di 86

selezionare la soglia sotto alla quale il contatto è


rilevato aperto. In pratica, si seleziona la prima
tensione sotto alla tensione applicata al contatto.
 Solo se l’ingresso è in alternata, programmate 2000
nella finestra antirimbalzo (che serve per ignorare i
passaggi per lo zero dell’alternata); altrimenti,
programmate 200.

Se la connessione al relé delle correnti di fase avviene


tramite sensori, una volta inserito il cavo di connessione,
con la stessa selezione di Preferenze si rendono accessibili i
parametri seguenti, che altrimenti sono in grigio.

Il programma richiede di programmare il rapporto tra la


corrente nominale primaria e la corrispondente tensione del
sensore. La tabella seguente riassume i valori da
programmare per i relé ABB REF542PLUS e THYTRONIC
NV10P.

SPG USCITA USCITA 0 RAPP.


NOMINALE I POWER COMBI
THYTRONC NA60 10,5 (*) 0,2 80/150
ABB REF542 PLUS 1,33 (*) 0,15 630/0,2

(*) Valore valido se il “rapporto TA” è 300/5. Se il rapporto


è 600/5, programmare la metà. La tensione di uscita 0
power non cambia. In entrambi i casi, programmare che la
tensione max. di picco per le correnti è 10 V.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 50 di 86

Premete l’icona START : si apre la finestra standard di


dialogo di WINDOWS, che consente di aprire un file di
taratura dei parametri del SPG da provare. Il percorso di
ricerca è:
C / XTEST / XTEST2000 / SETRUN / PROVE CEI.

Se non volete caricare una taratura, premendo Annulla si


apre la prima finestra del programma.

La finestra consente d’introdurre i riferimenti della prova; in


particolare, di selezionare:
 Il tipo di protezione: Protezione Generale o
Protezione d’interfaccia. Con questa selezione si
definiscono i tipi di protezione da provare. In questo
capitolo seguiamo la selezione PG; in quello
precedente abbiamo trattato la selezione PI.
 Lo strumento di prova: RTS3 (o DRTS6), o DRTS64-
66. Questa selezione modifica alcuni codici dei
comandi; una volta salvato il file .set con selezione
RTS3, se si vuole eseguire la verifica con un DRTS64,
occorre modificare la selezione prima di procedere.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 51 di 86

3.2.2 Programmazione delle selezioni iniziali; caso SPG

Una volta eseguite le selezioni, premendo OK lo schermo


diventa il seguente.

La parte di destra serve per programmare i dati


dell’impianto. Con selezione SPG, i dati sono i seguenti.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 52 di 86

 Codice di rintracciabilità: codice dell’impianto


assegnato da ENEL.
 Tensione nominale primaria, in V: si intende la
tensione concatenata.
 Rapporto TA, in A.
 Rapporto TO (corrente omopolare), in A.
 Connessione Trasformatori o Sensori. Questa
selezione non modifica i parametri da introdurre, ma
modifica i risultati.
 Tensione omopolare nominale: con selezione Sensori
non è da usare.
 Tolleranza soglie di corrente, %: è l’errore massimo
della soglia da verificare. La tolleranza si applica a
tutte le soglie di tensione, indipendentemente dal
loro valore.
 Tolleranza soglie di fase, in gradi: è l’errore massimo
della soglia da verificare sulla protezione 67.
 Tolleranza tempi d’intervento. Questa tolleranza ha
due componenti: una parte fissa, pari a 20 ms, che
vale per tutte le misure di tempo, ed una parte
variabile, in percento della misura, che è quella da
programmare.
 Prove con DG. Durante le prove si possono verificare
le temporizzazioni del SPG (DG = NO) oppure la
temporizzazione totale SPG + DG (DG = SI). La
selezione SI implica il fatto che il DG eseguirà un
centinaio di manovre, e che occorre richiuderlo prima
della prova successiva.
 Modello e numero di serie del DG: dati del
dispositivo.
 Tempo di apertura DG (ms). E’ il tempo impiegato
dal DG per aprirsi, a partire dal comando proveniente
dal SPG. Il programma tiene conto di questo ritardo,
e lo somma al ritardo del SPG per avere la
temporizzazione totale durante le verifiche SPG +
DG.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 53 di 86

 Ritardo del comando di richiusura. Se si è selezionata


la verifica del DG, occorre programmare dopo quanto
tempo il DG è chiuso: il programma aspetta questo
tempo prima di generare un nuovo guasto. La
richiusura può anche essere manuale: occorre
programmare il tempo necessario alla manovra. La
presenza del ritardo allunga inevitabilmente la durata
della prova.
 Tensione di alimentazione ausiliaria. Se si utilizza
RELTEST per alimentare il SPG, si possono
selezionare 24 V, 48 V o 110 V. Attenzione a non
superare la potenza massima, che è rispettivamente
di 11, 22 e 30 W per le tre uscite.
 Stato del contatto di scatto, e logica d’intervento:
vedere la tabella.

CONNESS STATO LOGICA DI


DEL INTERVENTO
CONTATTO
SPG N.A. RICADUTA
DG N.C. LANCIO
PRINCIPALE
AUSILIARIO N.A. LANCIO
DG
AUSILIARIO N.C. LANCIO
DG

. Sul SPG si seleziona il contatto N.A. perché ci si collega al


contatto APERTO in assenza di tensione nominale. Quando il
SPG è alimentato con le tensioni sane, il contatto si
CHIUDE; durante la prova il contatto si apre nuovamente;
quindi la logica è a RICADUTA.

. Sul contatto principale del DG, prendiamo il contatto


CHIUSO come stato di riferimento. Di conseguenza, il suo
stato è CHIUSO, e la logica è al LANCIO.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 54 di 86

. Il contatto ausiliario del DG può essere APERTO o CHIUSO


con il DG CHIUSO; la logica d’intervento è al LANCIO.

Premendo OK, la finestra che si apre dipende dalla selezione


prova senza o con verifica del DG. Nel caso della verifica del
DG, prima dell’esecuzione delle verifiche delle protezioni si
misura la temporizzazione del DG, come spiegato in seguito.

Con selezione DG, si apre la finestra seguente;


contemporaneamente, il SPG viene alimentato dalla
tensione ausiliaria dello strumento.

Come spiegato dal programma, per valutare correttamente i


risultati della prova occorre, come prima cosa, misurare la
temporizzazione del DG. Difatti, il tempo del SPG verrà
calcolato come differenza tra la temporizzazione del DG e il
suo ritardo. La prova si esegue lanciando su I1 una corrente
di guasto elevata.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 55 di 86

Se però non si desidera eseguire questa verifica preliminare,


selezionate NO (0) sull’ultima domanda: il programma
procede all’introduzione delle tarature (vedere in seguito).

Prima d’eseguire la prova, occorre collegare i contatti come


indicato, e quindi: il SPG a C1, e il DG a C5. ATTENZIONE:
se gli zeri di C1 e C5 sono diversi, occorre collegare anche i
due riferimenti alle boccole nere (C) di C1 e C5
rispettivamente. Se gli zeri sono uguali, occorre connettere
le due boccole tra di loro.
La selezione indicata di sopra è quella più comune, in cui:
 Il contatto del SPG è Normalmente Aperto, e lo
scatto provoca la chiusura;
 Il contatto del DG è normalmente chiuso, con DG
chiuso, e lo scatto provoca l’apertura.
Oltre a ciò, occorre programmare:
 Il ritardo con cui il DG si richiude;
 La temporizzazione nominale del DG.

Una volta eseguite le selezioni, premendo OK lo strumento


esegue la verifica della temporizzazione. Non premere OK
prima che il SPG abbia compiuto la sua diagnostica!

Alla fine della prova, la finestra diventa la seguente.

Si può controllare se la misura è corretta e ripeterla;


altrimenti, selezionando NO, si procede alla seguente
finestra.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 56 di 86

Eseguita la prova, occorre spostare su C1 il contatto del DG.


A questo punto si procede con l’introduzione delle tarature
del SPG.

3.3 Esecuzione della prova del SPG

Il programma procede richiedendo tutte le tarature.


Successivamente si possono selezionare le protezioni
effettivamente presenti, o che si vogliono verificare; per le
altre protezioni, è sufficiente lasciare i valori di difetto.

La prima finestra si riferisce alla protezione 50/51 del SPG.


Questa protezione può avere tarature diverse. Prendiamo
come esempio la seguente tabella di taratura, per un SPG
con tre soglie: I> a tempo dipendente; I>> e I>>> a
tempo definito. Consideriamo anche un TA con rapporto
300/5. La seguente tabella riporta i valori in termini di
corrente primaria, secondaria, di I/IN e di I/I>.

SOGLIA I PRIM I SEC I/IN I/I> TEMPO RELE


A A s
I> 100 1,66 0,33 1 IEC normalmente
inversa TD = 0,12
s
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 57 di 86

I>> 250 4,15 0,83 2,5 0,43


I>>> 600 10 2 6 0,05

Di seguito il diagramma della protezione.

La finestra di programmazione delle tarature è la seguente.

I parametri da programmare sono i seguenti.


 I test I>. La corrente è in A primari; poiché, nella
pagina delle tarature, abbiamo programmato un
rapporto 300/5 per il TA, il valore di difetto di 150 A
corrisponde alla corrente di prova di 2,5 A. Con
questa corrente si verifica un punto del tratto di
curva a tempo dipendente; ai fini della verifica,
questo è sufficiente.
 Soglia I>, in A primari. Con il rapporto 300/5, la
corrente secondaria per I> è di 1,66 A.
 Alfa, Beta: sono i parametri del tratto a tempo
dipendente. Questi valori NON SONO DA
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 58 di 86

MODIFICARE, perché dipendono dalla selezione


successiva. I valori di difetto sono: alfa = 0,02; beta
= 0,14.
 K: questo valore definisce le temporizzazioni della
protezione. Il valore di difetto è 0,12.
 Tipo di curva: normalmente inversa (NIT; 1) o molto
inversa (VIT; 2). Il valore di difetto è NIT.
 Tempo d’intervento I>: s’intende alla corrente di
test programmata. Il valore di difetto è 2,063 s.
 Ricalcolare il tempo d’intervento? Con selezione SI, il
tempo viene ricalcolato. Per procedere,
selezionare 0 = NO, e poi premere OK.

Premuto OK, la finestra diventa la seguente.

I nuovi parametri sono i seguenti.

Protezione 50/51:
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 59 di 86

 Soglie I>> e I>>>: sono le correnti primarie di


soglia per le parti della caratteristica a tempo
definito. I valori di difetto: 250 A (4,16 A secondari)
e 600 A (10 A secondari) sono quelli previsti dalla
Norma.
 Temporizzazioni T>> e T>>>: sono i valori
d’intervento per le parti della caratteristica a tempo
definito. I valori di difetto: 0,43 s e 0,05 s sono quelli
previsti dalla Norma.

Protezione 51N. Questa protezione ha due soglie a tempo


definito. I parametri sono:

 Soglie I0> e I0>>: sono le correnti primarie di soglia


della protezione omopolare. I valori di difetto: 2 A
(20 mA secondari) e 70 A (0,7 A secondari) sono
quelli previsti dalla Norma.
 Temporizzazioni T0> e T0>>: sono i valori
d’intervento. I valori di difetto: 0,43 s e 0,05 s sono
quelli previsti dalla Norma.

Protezione 67N. Questa protezione ha due tarature


diverse, in funzione della connessione del neutro: isolato
(NI) o compensato (NC). La caratteristica d’intervento ha:
una soglia di tensione omopolare, una di corrente
omopolare, e un settore angolare. I parametri sono:
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 60 di 86

 Temporizzazioni 67N.S1 e 67N.S2, in secondi: sono


diverse in funzione del tipo di neutro; S1 per NI e S2
per NC.
 Soglie di V0, in percentuale della tensione nominale:
sono diverse in funzione del tipo di neutro; 2% (pari
a 2 V secondari) per NI e 5% (pari a 5 V secondari)
per NC.
 Soglie di I0, in A primari: sono le stesse per NI e NC;
corrispondono a 20 mA secondari.
 Settore, angoli d’inizio e fine in gradi. Sono diversi
per NI e NC.
 Convenzione angolare usata dal relé. Nelle tabelle
ENEL gli angoli sono riferiti alla corrente omopolare,
e, quindi, gli angoli sono indicati come ritardo di I0
rispetto a V0 (2). Normalmente, invece, ci si riferisce
alla tensione omopolare, e, quindi, gli angoli sono
indicati come anticipo di I0 rispetto a V0 (1). I due
valori angolari sono complementi di 360°. Come
esempio, il relé THYTRONIC tipo NA60 segue la
convenzione ENEL, selezione 2, mentre SEPAM e
MICROELETTRICA seguono la convenzione standard
(1).

A questo punto, premendo OK lo strumento genera la


tensione ausiliaria, e il SPG è alimentato. La finestra
seguente consente di selezionare le protezioni che si
desiderano provare.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 61 di 86

Nell’esempio si sono selezionate le prove sulla protezione


50/51. Le combinazioni possibili sono le seguenti.
Massima corrente 50/51: la verifica è prevista sempre. Oltre
a questa, si possono verificare o la massima corrente
omopolare, 51N, su entrambe le soglie, o la direzionale
67N, solo 67NI o 67NC, più la soglia I0>> della 51N. La
tabella riassume le possibili combinazioni.

50/51 51N, I0> 51N, I0>> 67NI 67NC


X X X
X X X
X X X

L’ultima selezione si riferisce al numero di prove da eseguire


per ogni test. Questo significa che, selezionando un numero
maggiore di uno, si può ripetere la prova il numero di volte
indicato. Il risultato del test è la media dei risultati ottenuti
nelle singole prove.

Prima di procedere, attendere che il SPG finisca la


diagnostica; poi, premendo OK si avvia la prova.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 62 di 86

3.3.1 Verifica della protezione 50/51

Nell’esempio seguente riportiamo il caso della verifica della


protezione 50/51 con i valori di taratura standard.
Supponiamo anche di aver selezionato la ripetizione uguale
a uno. Premendo OK, appare la finestra seguente.

Una volta verificate le connessioni, premere OK: si apre la


seguente finestra, che riassume i valori programmati.

Man mano che il programma si svolge, si aggiungono delle


righe di risultato. Si può verificare subito se i risultati sono
OK oppure Errore; eventualmente, si può arrestare la prova,
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 63 di 86

correggere e ripetere. Un errore comune è quello relativo


alla logica d’intervento: ripetiamo che il contatto deve
essere normalmente aperto, e la logica allo Scatto.

Alla fine della prova il relé si spegne; la finestra diventa la


seguente.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 64 di 86

Le colonne sono:
 Il parametro provato;
 Il valore nominale;
 La misura trovata;
 L’errore assoluto;
 La tolleranza;
 L’esito della prova.

Confrontando l’errore assoluto alla tolleranza si può


giudicare il margine della misura eseguita.

Per ogni fase, le misure eseguite sono:


 Temporizzazione del punto programmato della curva
a tempo dipendente (NIT);
 Soglia e temporizzazione della taratura I>>;
 Soglia e temporizzazione della taratura I>>>.

3.3.2 Verifica della protezione 51N

La verifica si programma selezionando come segue le prove


da eseguire.

La soglia I0> si può verificare collegando l’ingresso


omopolare direttamente al relé (selezione 0), oppure
iniettando corrente nel primario del toroide (selezione 1).
Questa selezione è impossibile per la soglia I0>>; quindi,
una volta verificato I0>, occorre modificare la connessione.

Premendo OK, appare il seguente messaggio.


DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 65 di 86

Se si è eseguita la verifica della protezione 50/51, occorre


staccare le connessioni a I1, I2, I3, e collegare solo
l’ingresso I0 all’uscita I1.

Una volta eseguite le prove si apre la finestra seguente.

Le misure eseguite sono:


 Soglia e temporizzazione della taratura I0>>;
 Soglia e temporizzazione della taratura I0>.

3.3.3 Verifica della protezione 67N


Se la protezione è programmata come NI, la verifica si
programma selezionando come segue le prove da eseguire.

Se invece la protezione è programmata come NC, la


selezione è la seguente.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 66 di 86

La soglia I0> si può verificare collegando l’ingresso


omopolare direttamente al relé (selezione 0), oppure
iniettando corrente nel primario del toroide (selezione 1).

Premendo OK, appare il seguente messaggio.

Se si è eseguita la verifica della protezione 50/51, occorre


staccare le connessioni a I1, I2, I3, e collegare solo
l’ingresso I0 all’uscita I1.

Dopo OK, si aggiunge un altro messaggio.

Eseguire le connessioni come indicato, e poi premere OK:


appare l’ulteriore messaggio, che si riferisce al SPG:

Verificare la protezione, e poi premere OK: la prova si avvia.


Una volta eseguite le prove si apre la finestra seguente.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 67 di 86

Le misure eseguite sono:


 Soglia dell’angolo inferiore del settore d’intervento;
 Soglia dell’angolo superiore del settore d’intervento;
 Soglia della corrente I0>;
 Soglia della tensione V0>;
 Temporizzazione della protezione 67N.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 68 di 86

4 NOTE SUL PROGRAMMA CEI 0-


21_CEI 0-16
Il programma di prova automatico CEI 0-21_CEI 0-16.PRG è stato
sviluppato con il programma EDITOR del software TDMS, e si manda
in esecuzione tramite il programma RUN.EXE, il cui funzionamento è
spiegato nel manuale MSI11016.

Il programma consente di:


 Programmare le tarature del SPG, o del SPI. Il
programma ha memorizzato i parametri
corrispondenti alle norme. E’ però possibile
modificare questi parametri, o eseguire le verifiche
solo su alcuni parametri.
 Salvare le tarature.
 Lanciare la prova.
 Verificare i risultati man mano ottenuti.
 Eventualmente, arrestare la prova.
 A fine prova, salvare i risultati.
 Stampare o visualizzare i risultati memorizzati.

Le prove sono eseguite seguendo le norme CEI 0-21 e CEI 0-16, più
l’allegato A70 (vedere in appendice). L’approccio per l’esecuzione
delle verifiche è il seguente, come richiesto dalla norma CEI 0-21.

4.1 Verifiche di soglia


Le verifiche di soglia si eseguono mediante due prove di
temporizzazione (vedi CEI 0-21). Il criterio è il seguente, e si applica
a tutti i parametri (tensione, corrente, frequenza, angolo).

Se V è il valore della soglia, E la tolleranza in valore assoluto, T1 e


T2 i tempi associati prima e dopo la soglia V (T1 può essere infinito),
il programma prende come riferimento un tempo di confronto Tc di
valore intermedio. Oltre a ciò, calcola un valore dello scostamento P
< E (tipicamente, P = E/2).
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 69 di 86

T1

Tc

T2

V-E V V+E
X
Prova N: Prova N+1:
T1 > Tc T2 < Tc

A questo punto, il programma esegue una ricerca, che si arresta


quando:
Prova N: valore Tscatto > (<) Tc
Prova N+1: valore Tscatto < (>) Tc

Il valore di soglia trovato è la media dei valori usati nelle prove N e


N+1; il suo errore massimo è pari a E.

Le soglie 27V1, 59V2, 59V0 si verificano operando ad una frequenza


di sicuro intervento per F>.

Viceversa, le soglie F> e F< si verificano generando una tensione


omopolare superiore alla soglie 59V0.

4.2 Verifiche di temporizzazione


Una volta trovata la soglia, la temporizzazione si verifica lanciando
una prova con valore pari al valore della soglia + 20%. Nel caso di
due soglie vicine, la temporizzazione si verifica lanciando una prova
con valore pari alla media delle due soglie.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 70 di 86

Il caso particolare della soglia 59.S1 è già stato discusso.

4.3 Verifica contrazione

La prova si esegue con una frequenza d’intervento per F>, e


non applicando e applicando l’ingresso logico di contrazione:
nella prima prova il SPG non deve scattare; nella seconda
deve scattare.

4.4 Verifica Durata contrazione


Prima di lanciare la prova il programma chiede all’operatore
di ripristinare la temporizzazione nominale; dopo ciò, chiede
se si desidera verificare la temporizzazione ripristinata.

Questa temporizzazione non può essere verificata


direttamente, perché non c’è nessuna uscita che scatti
quando il tempo espira. Di conseguenza, la verifica si
esegue con due prove; la durata è verificata con
l’accuratezza del 10%.

In entrambe le prove s’inizia lanciando un guasto per F> e


V0>, in seguito al quale il SPG scatta e avvia il
temporizzatore: V0 è azzerata, F ritorna a 50 Hz.
Nella prima prova, passato un tempo pari a 1,1 * il tempo di
contrazione, il programma lancia un guasto solo su F>:
poiché il tempo del comando di contrazione è caduto, il SPG
non scatta.

Nella seconda prova, passato un tempo pari a 0,9 * il tempo


di contrazione, il programma lancia un guasto solo su F>:
poiché il comando di contrazione è ancora attivo, il SPG
scatta.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 71 di 86

APPENDICE 1: ALLEGATO A DELLA


NORMA CEI 0-21
A.1 Tipologie di prova
Le tipologie di prove da eseguire sul SPI e sull’inverter sono le
seguenti:
_ prove di tipo
_ prove di verifica in campo: sono da ricomprendersi in tale categoria
prove di prima installazione che quelle di verifiche successive; tali
prove (periodicità) devono essere espressamente richieste
nell’eventuale regolamento di Distributore.
Le prove di tipo devono essere eseguite su un esemplare identico
quelli successivamente commercializzati.
Prove di tipo comprendono quelle indicate in A.3, A.4 e sulla risultati
ottenuti, deve essere prodotta la relativa documentazione ai fini di
quanto richiesto Le prove di tipo sul SPI non integrato devono essere
eseguite con l’apparecchiatura di cui in 0.

Le prove di verifica in campo sul SPI non integrato devono essere


eseguite con l’apparecchiatura di cui in H.1.2 e devono comprendere
quelle A) e D) di A.4.3.1, A) e D) di A.4.3.2, quelle di A.4.3.3.2 e
quelle di A.4.3.3.3.
Le prove di verifica in campo sul SPI integrato devono essere
eseguite con l’apparecchiatura di cui in H.1.2 oppure tramite la
funzione di autotest di cui in A.4.4 e devono comprendere quelle A) e
D) di A.4.3.1, A) e D) di A.4.3.2, quelle di A.4.3.3.2 e quelle di
A.4.3.3.3..
Le prove di verifica in campo devono inoltre riguardare la continuità
dei circuiti tra la SPI ed il DDI e degli eventuali circuiti di ingresso
voltmetrici. Nel caso di SPI integrato, queste verifiche sono
realizzate tramite la funzione di autotest.
Gli errori riscontarti durante le prove di verifica in campo e di prima
installazione non devono superare l’errore limite incrementato della
variazione dell’errore limite ricavato dalle prove di tipo.

La verifica è positiva quando lo scatto del SPI avviene nei limiti di


errore seguenti per almeno 3 prove consecutive:
5 % per le soglie di tensione
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 72 di 86

20 mHz per le soglie di frequenza


3 % ± 20 ms per i tempi di intervento.

Variazione dell’errore durante la ripetizione delle prove:

_ ≤ 2% per le tensioni
_ ≤ 20 mHz per le soglie di frequenza
_ ≤ 1 % ± 20 ms per i tempi d’intervento.

A.4.3.1 Procedura di prova per funzioni di massima tensione e


frequenza
Le funzioni di massima tensione e massima frequenza devono
essere verificate secondo le seguenti modalità, ripetendo ciascuna
prova per 3 volte in modo da verificare le variabilità degli errori che
devono rimanere all’interno di quanto previsto al paragr. A.4.
A) Misura della precisione della soglia d’intervento:
1) alimentare il SPI alla tensione/frequenza pari a 0,9 la soglia
regolata;
2) aumentare la tensione/frequenza di alimentazione della SPI
gradualmente con un gradiente di 0,5 Hz/s per la frequenza e di 5
V/s per la tensione fino a verificare il valore di intervento.
D) Misura del tempo d’intervento:
1) alimentare il SPI alla tensione/frequenza pari a 0,9 la soglia
regolata
2) aumentare istantaneamente, ossia con una funzione a gradino, la
tensione/frequenza di alimentazione del SPI al valore della soglia di
intervento aumentata del 10%.

A.4.3.2 Procedura di prova per funzioni di minima tensione e


frequenza
Le funzioni di minima tensione e minima frequenza devono essere
verificate secondo le seguenti modalità, ripetendo ciascuna prova
per 3 volte in modo da verificare le variabilità degli errori che devono
rimanere all’interno di quanto previsto al paragrafo A.4.
A) Misura della precisione della soglia di intervento:
1) alimentare il SPI alla tensione/frequenza pari a 1,1 la soglia
regolata;
2) diminuire la tensione/frequenza di alimentazione della SPI
gradualmente con un gradiente di 0,5 Hz/s per la frequenza e di 5
V/s per la tensione fino a verificare il valore di intervento.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 73 di 86

D) Misura del tempo di intervento:


1) alimentare il SPI alla tensione/frequenza pari a 1,1 la soglia
regolata;
2) diminuire istantaneamente dove s’intende con una funzione a
gradino, la tensione/frequenza di alimentazione della SPI al valore
della soglia di intervento diminuita del 10 %.

A.4.3.3.2 Segnale di telescatto


Deve essere verificato che la PI emetta il segnale di scatto entro 50
ms dal ricevimento del segnale di telescatto sull’ingresso dedicato.

A.4.3.3.3 Segnale di comunicazione


Deve essere verificato che la PI:
permetta l’emissione dello scatto della funzione 81<.S1 e 81>.S1
solo in assenza del segnale di comunicazione (cioè, se si prede la
connessione alla rete);
permetta l’emissione dello scatto della funzione 81<.S2 e 81>.S2 in
presenza del segnale di comunicazione (cioè, rete presente e
segnale goose di contrazione).
La verifica può essere svolta applicando alla PI una tensione con
una frequenza tale da indurre allo scatto per soglia S2 e verificare
che questo avvenga o s’inibisca in presenza /assenza del segnale di
comunicazione.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 74 di 86

APPENDICE 2: SINTESI RICHIESTE


GUIDA TECNICA TERNA A 70
IMPIANTI DI PRODUZIONE CONNESSI ALLA RETE MT
Per gli impianti di produzione connessi alle reti MT, in
presenza di segnali logici inviati dall’Impresa di Distribuzione,
è sufficiente implementare una regolazione opportuna delle
quattro soglie già attualmente previste nelle Regole Tecniche
di Connessione [6].
Per quanto riguarda le due soglie di massima frequenza, esse
dovranno essere regolate come di seguito:
- una soglia restrittiva a 50,3 Hz (con tempo 0,1 s)
- una soglia permissiva a 51,5 Hz (con tempo 1,0 s)
Per quanto riguarda le due soglie di minima frequenza, esse
dovranno essere regolate come di seguito:
- una soglia restrittiva a 49,7 Hz (con tempo 0,1 s)
- una soglia permissiva a 47,5 Hz (con tempo 4,0 s).

Le predette caratteristiche (presenza di due separate


regolazioni selezionate da remoto) consentono che la
protezione d’interfaccia dell’impianto di produzione operi in
maniera opportuna contemperando le esigenze locali con
quelle di sistema.
Infatti, una perturbazione di sistema (transitorio in
sottofrequenza o sovra frequenza che interessa una vasta rete
funzionante in regime separato con carico o produzione
eccedente) è un fenomeno normalmente caratterizzato da una
variazione relativamente lenta del parametro frequenza e da
un andamento delle tensioni di tipo simmetrico. Se il fenomeno
si presenta con queste caratteristiche la finestra restrittiva di
frequenza (49,7 – 50,3 Hz) dovrà rimanere inattiva ed il
distacco degli impianti dovrà essere affidato esclusivamente
alla finestra di frequenza larga (47,5 – 51,5 Hz).
Viceversa, in caso di fenomeni locali (guasto, apertura dell’DG
di CP o di un IMS lungo linea), l’Impresa di Distribuzione è in
grado di comandare l’attivazione delle soglie restrittive,
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 75 di 86

favorendo la disconnessione degli impianti di produzione


connessi.

In assenza di disponibilità dei segnali di commutazione da


remoto, è necessario che gli Utenti Attivi si dotino di un
sistema di protezione, sempre basato su informazioni locali, in
grado di discriminare tra eventi di sistema ed eventi localizzati
nella della rete di distribuzione.
Infatti, in caso di guasto locale (cortocircuito tra le fasi o
guasto a terra nella rete MT dell’Impresa di Distribuzione), è
possibile abilitare l’intervento della finestra di frequenza
restrittiva (49,7 – 50,3 Hz) correlandone l’attivazione con una
delle seguenti funzioni di protezione:
o massima tensione omopolare (59N) per il rilevamento dei
guasti monofasi e polifasi con terra;
o massima tensione di sequenza inversa (59INV) per il
rilevamento dei guasti bifase isolati da terra;
o minima tensione di sequenza diretta (27DIR) per il
rilevamento dei guasti trifase (e bifase) isolati da terra.

La logica di questo sistema di protezione con relè di


frequenza a sblocco voltmetrico (il codice numerico
assegnato a questa protezione è 81V) è esposta in Figura 3.
In base ad essa il sistema di protezione installato nell’impianto
di produzione è in grado di riconoscere variazioni di frequenza
conseguenti all’apertura dell’DG in Cabina Primaria oppure
all’apertura di IMS lungo linea in presenza di un guasto nella
linea di connessione e di separarsi da essa in tempo breve,
prima della eventuale manovra di richiusura automatica
rapida, in modo da evitare un parallelo con la rete con
sfasamenti angolari troppo ampi. Eventuali relè di massima e
minima frequenza diversi da quelli propri del sistema di
protezione di interfaccia (tipicamente quelli integrati
nell’inverter), dovranno essere regolati in modo coerente con
quanto sopra stabilito con finestre di intervento più ampie di
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 76 di 86

quelle di tipo permissivo della protezione di interfaccia o, a


limite, uguali ad esse.

Figura 3: Logica di funzionamento per attivazione soglie dei relè di


frequenza a sblocco voltmetrico

Le soluzioni tecniche per la discriminazione degli eventi locali


rispetto agli eventi di sistema basate sul rilievo di informazioni
legate alla tensione, e quelle prospettate nella norma CEI 0-
16, che utilizzano informazioni provenienti da remoto possono
essere utilmente combinate per aumentare l’affidabilità del
sistema di protezione come illustrato in figura 4. In esso i
segnali da remoto sono finalizzati:
a) all'abilitazione delle soglie di frequenza in parallelo
all’azione esercitata dai relè di tensione [Vo>], [Vi>] e [Vd>] ;
b) allo scatto diretto dell’DG di interfaccia (sistema di telescatto
agente sul SPI).

Le due azioni (a e b) operano ogniqualvolta in Cabina Primaria


si determina l’apertura dell’DG MT della linea di connessione
oppure la perdita della connessione alla rete AT. Un segnale
di guardia dovrà poi sorvegliare l’integrità del canale di
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 77 di 86

comunicazione . Le modalità di implementazione del canale di


comunicazione (finalizzato alle funzioni di abilitazione da
remoto e/o telescatto, che potrà sfruttare, per esempio, un
supporto dedicato in fibra ottica o servizi di comunicazione a
larga diffusione, quali ADSL o simili) dipendono dalle
specificità delle reti di distribuzione, nonché degli ambiti
territoriali interessati.
L’Impresa Distributrice notifica altresì quanto sopra all’utente
attivo e tiene aggiornato il Gestore sulla consistenza degli
impianti protetti in ciascuno dei modi descritti.

Figura 4:Logica di funzionamento per attivazione soglie dei


SPG di frequenza a sblocco
voltmetrico, con telescatto e abilitazione da remoto

La Fig 4 riassume le logiche già previste dalla CEI 0 – 16 con il


sistema di sbocco voltmetrico locale.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 78 di 86

APPENDICE 3: ALLEGATO K DELLA


DELIBERA R-EEL
ALLEGATO K: INFORMAZIONI CIRCA LA
FUNZIONALITA’ E LE REGOLAZIONI
DELLE PROTEZIONI
La dichiarazione deve essere utilizzata (anche disgiuntamente
dall’Addendum tecnico) per attestare l’effettuazione
delle regolazioni delle protezioni secondo quanto prescritto da Enel; essa va
compilata e firmata da professionista
iscritto all’albo o dal responsabile tecnico dell’impresa installatrice abilitata
ai sensi della legge vigente (le sezioni in
grigio sono opzionali e vanno compilate qualora l’impianto sia connesso alla
rete MT e sia richiesta o prevista la
verifica delle relative protezioni; alcune protezioni possono essere
impostate su richiesta di Enel).
Il sottoscritto _________________, in qualità di __________ della ditta
________________
operante nel settore _____________ avente estremi di abilitazione
professionale _______ (a)
ai sensi del D.M. 22/01/08, n. 37, DICHIARA sotto la propria personale
responsabilità, che
sui seguenti sistemi di protezione installati presso l’impianto di produzione
del Cliente
_______________, sito in v./loc. ______________, Comune
______________, Prov. __,
sono state effettuate le regolazioni secondo quanto comunicato da Enel,
impostando valori
inferiori o uguali a quelli prescritti per:
(i dati relativi al SPG non sono previsti se il DG è un IMS con fusibili o un
IVOR)
Sistema di Protezione Generale (marca ____________, modello
____________)

PROTEZIONE GENERALE VALORE TEMPO VALORE TEMPO


PRESCRITTO PRESCRITTO(3 IMPOSTATO IMPOSTATO(3)
)
I > (51.S1) alfa NON
RICHIESTA
I > (51.S1) beta
I > (51.S1) K
Massima corrente 1°
soglia (I>)
Massima corrente 2° ≤ 250 A ≤ 0,5 s A s
soglia (I>>)
Massima corrente 3° ≤ 600 A ≤ 0,12 s A s
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 79 di 86

soglia (I>>>)
Direzional Vo (1) ≤2V ≤ 0,17 s V s
e Io ≤2A A
di terra δ1(α) (2) 60° °
(1° soglia) δ2(β) (2) 120° °
Direzional Vo (1) ≤5V ≤ 0,45 s V s
e Io ≤2A A
di terra δ1(α) (2) 60° °
(2° soglia) δ2(β) (2) 250° °
Massima corrente ≤2A ≤ 0,17 s A s
omopolare 1° soglia
(I0>)
Massima corrente ≤ 70 A ≤ 0,17 s A s
omopolare 2° soglia
(I0>>)
(1) Tensione al primario misurata tramite 3 TV di fase con collegamento a triangolo aperto e
rapporto di trasformazione complessivo tale da
fornire 100 V in ingresso alla protezione in presenza di un guasto monofase franco a terra;
nel caso la somma delle tensioni nominali
secondarie dei tre TV di fase sia diversa da 100 V, il valore indicato da Enel deve essere
moltiplicato per tale somma e diviso per 100.
(2) A seconda della tipologia di protezione direzionale impiegata, indicare la taratura del
settore angolare di intervento esprimendo la grandezza in termini di angolo di fase iniziale
(δ1) e finale (δ2) o di bisettrice (α) e semiampiezza (β)del settore.
(3) Comprensivo del ritardi intenzionale del relè e del tempo di apertura dell’DG del cliente.

associato al Dispositivo Generale: marca ____________, modello


____________
(a) NOTA: E’ il numero di iscrizione agli albi professionali (dei tecnici) o
regionali (delle imprese).

Sistema di Protezione di Interfaccia (marca ____________, modello


____________)

PROTEZIONE INTERFACCIA VALORE TEMPO VALORE TEMPO


PRESCRITTO PRESCRITTO IMPOSTATO IMPOSTATO(3)
(3)
Massima tensione inversa 0,2 Vn | En 0,06 s V s
(tempo di rilevazione del
guasto per SPG
sblocco voltmetrico 81V)
Minima tensione diretta 0,7 Vn | En 0,06 s V s
(tempo di rilevazione del
guasto per SPG
sblocco voltmetrico 81V)
Massima tensione 0,05 Vrn 0,04 s V s
omopolare (1) (tempo di
rilevazione del guasto per
SPG
sblocco voltmetrico 81V)
Massima tensione (2) (1° 18000 V ≤ 0,17 s V s
soglia)
Massima tensione (2) (2° ≤ 0,17 s V s
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 80 di 86

soglia)
Minima tensione (2) (1° 10500 V ≤ 0,37 s V s
soglia)
Minima tensione (2) (2° ≤ 0,17 s V s
soglia)
Massima frequenza (1° 51,5 Hz 1,1 s Hz s
soglia)
Massima frequenza (2° 50,3 Hz ≤ 0,17 s Hz s
soglia)
Minima frequenza (1° 47,5 Hz 4,1 s Hz s
soglia)
Minima frequenza (2° 49,7 Hz ≤ 0,17 s Hz s
soglia)
Massima tensione 433 V 25,1 s V s
omopolare 59V0 (1)
(1) Tensione al primario misurata tramite 3 TV di fase con collegamento a triangolo
aperto e rapporto di trasformazione complessivo tale da fornire 100 V in ingresso alla
protezione in presenza di un guasto monofase franco a terra; nel caso la somma delle
tensioni nominali secondarie dei tre TV di fase sia diversa da 100 V, il valore indicato
da Enel deve essere moltiplicato per tale somma e diviso per 100.
(2) Se misurata direttamente dalle tensioni concatenate in BT indicare il valore
corrispondente in MT (tenendo conto dell’effettivo rapporto di trasformazione del
trasformatore MT/BT)
(3) Comprensivo del ritardi intenzionale del relè e del tempo di apertura dell’DG del
cliente.

associato al Dispositivo di Interfaccia: marca ____________, modello


____________
Le suddette regolazioni sono state verificate mediante:
(barrare la casella relativa alla modalità di verifica utilizzatab)
□ cassetta prova relè
□ funzione autotest (solo per SPI integrate nell’inverter)

(b) NOTA: I tempi di intervento prescritti (comprensivi di tempo di ritardo


intenzionale del relè e del tempo di apertura dell’DG) devono essere rilevati
da opportuno file prodotto dalla cassetta prova relè o
dall’inverter (ammissibile solo in caso di SPI integrato) oppure dal display
dell’inverter. La stampa del file e l’eventuale supporto informatico con il file
stesso deve essere allegato alla presente relazione. In caso di rilievo
dei dati dal display dell’inverter, devono essere allegate le foto del display
con i dati chiaramente leggibili per ciascuna delle prove da effettuare.
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APPENDICE 4: ALLEGATI B E G DELLA


NORMA CEI 0-16
Allegato B NORMA CEI 0-16
(normativo)
NORMA TECNICA
CEI 0-16:2008-07
Pagina 106 di 160

Requisiti minimi di DG e SPG per gli impianti MT esistenti


Dichiarazione di adeguatezza

Il presente Allegato descrive le prove a cui sottoporre DG (Dispositivo


Generale) e SPG (Sistema di Protezione Generale) installati su impianti
esistenti per essere considerati adeguati alle Regole Tecniche di
Connessione, secondo quanto stabilito da apposito provvedimento
dell’AEEG.

Si specifica che le prove di seguito descritte sono finalizzate esclusivamente


ad accertare il tempo complessivo di intervento del complesso DG+SPG in
caso di scatto delle protezioni.

Prove sul complesso DG+PG

Le prove per accertare i requisiti circa il tempo complessivo di intervento


sopra citato consistono sono indicate nel seguito.

– Prova 1. Applicazione di un segnale di corrente pari a 1,2 volte il valore


della soglia di massima corrente (riportato al secondario dei TA di fase) per
cui è previsto lo scatto istantaneo all’ingresso amperometrico di fase del
relè, e rilievo dell’istante di applicazione del segnale medesimo mediante
opportuno strumento di misura (prova 1). La durata del segnale da applicare
deve essere non superiore a 100 ms.

– Prova 2. Applicazione di un segnale di corrente pari a 1,2 volte il valore


della soglia di massima corrente omopolare (riportato al secondario dei TA
di fase) per cui è previsto lo scatto e rilievo dell’istante di applicazione del
segnale medesimo mediante opportuno strumento di misura (prova 2).
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 82 di 86

In particolare:
2.1 Verifica della soglia I0>:
2.1.1 Regolazione della soglia I0>: I0 = 2 A; ritardo intenzionale nullo;
2.1.2 Regolazione soglia I0>>: I0 = 70 A (oppure 1,4 volte il valore
richiesto dal Distributore); ritardo intenzionale nullo;
2.1.3 Valore del segnale da applicare: 1,2 * 2 A (valori primari);
2.1.4 Durata del segnale da applicare: non superiore a 100 ms.

2.2 Verifica della soglia I0>>:


2.2.1 Regolazione della soglia I0>: I0 = 2 A; ritardo intenzionale 380 ms;
2.2.2 Regolazione soglia I0>>: I0 = 70 A (oppure 1,4 volte il valore
richiesto dal Distributore); ritardo intenzionale nullo;
2.2.3 Valore del segnale da applicare: 1,2 * 70 A (valori primari);
2.2.4 Durata del segnale da applicare: non superiore a 100 ms.

Durante l’esecuzione delle prova 2 devono essere escluse le eventuali soglie


67S1 e 67S2 presenti.

– Prova 3. Nel caso di presenza di protezione direzionale di terra,


applicazione di corrente omopolare e tensione omopolare con relativo
sfasamento indicati nella Tabella sotto riportata. La Tabella indica anche le
regolazioni della protezione stessa (tensione omopolare, corrente
omopolare, settore di intervento) che devono essere utilizzate in ciascun
caso.

Durante l’esecuzione delle prove della Tabella sotto riportata devono essere
escluse le eventuali soglie I0> e I0>> presenti.
La prova 3 deve essere completata con la prova della sola soglia I0>>,
secondo le modalità indicate per la prova 2.
DOC. MII93093 Rev. 1.0 Pagina 83 di 86

Grandezze da applicare, valori di regolazione e risultati attesi per la verifica di DG


equipaggiati con PG avente funzione di protezione 67
In occasione della prova della soglia NI (settore angolare dedicato alla rilevazione
dei guasti a terra nella rete Utente in regime di neutro isolato), la soglia NC (settore
angolare dedicato alla rilevazione dei guasti a terra nella rete Utente in regime di
neutro compensato) deve essere esclusa (agendo opportunamente sulle regolazioni
delle soglie di tensione e corrente omopolare e/o sul tempo di ritardo intenzionale),
viceversa in occasione della prova della soglia NC.
– Registrazione sul medesimo strumento di misura dell’istante di completamento di
apertura dei contatti dell’DG (comune alle prove 1 e 2), rilevabile in uno dei modi
seguenti:
– rilievo della posizione dei contatti ausiliari;
– rilievo della assenza di tensione sui circuiti a valle dell’DG (mediante TV
eventualmente presenti sull’impianto);
– rilievo (mediante opportuna pinza amperometrica) della estinzione della corrente
per opera dell’DG.
La prova 1, 2 (ed eventualmente 3) si ritengono superate qualora vengano
effettuate tre interruzioni (manovre) consecutive in tempi inferiori a 200 ms (inteso
come tempo complessivo intercorrente tra l’applicazione del segnale in ingresso ai
circuiti amperometrici del SPG e il completamento dell’apertura dei contatti) e con
una dispersione nei tempi di intervento non superiore al 20%.
Le prove possono essere condotte anche senza tensione sul circuito principale. La
precisione nella misura del tempo deve essere inferiore o pari a 1 ms. Deve essere
prodotto un rapporto di prova cartaceo, siglato a cura di chi redige la Dichiarazione
di Adeguatezza, che riporti marca, modello e matricola dello strumento impiegato.
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Allegato G
(informativo)
Informazioni da fornire circa la funzionalità e le
regolazioni del SPG
Impianto utente:
Indirizzo:
Tensione di consegna: …kV; PG installata: (marca e modello);
DG installato: (marca e modello)
Le regolazioni delle singole protezioni state effettuate secondo
quanto prescritto da (nome società di distribuzione),
impostando valori inferiori o uguali a quelli prescritti.

Protezione di massima corrente di fase


Soglia I>: (se valore impostato sulla valore limite
prevista) PG: …..A prescritto: …A
Soglia I>>: valore impostato su valore limite
lla PG: …..A prescritto: …A
tempo di elim. guasto: valore limite
…..ms prescritto: …ms
Soglia I>>>: valore impostato su valore limite
lla PG: …..A prescritto: …A
tempo di elim. guasto: valore limite
…..ms prescritto: …ms
Protezione di massima corrente di terra
Soglia I0>: valore impostato su valore limite
lla PG:....A prescritto: …A
tempo di elim. valore limite
guasto: …..ms prescritto: …ms
Soglia I0>> (se valore impostato su valore limite
prevista): lla PG:..A prescritto: …A
tempo di elim. valore limite
guasto: …..ms prescritto: …ms
Protezione direzionale di terra: soglia per neutro isolato
(NI): (se prevista)
settore impostato sulla PG settore limite prescritto: …
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Soglia V0: valore impostato valore limite prescritto: …V


sulla PG: …..V
Soglia I0: valore impostato valore limite prescritto: …A
sulla PG: …..A
tempo di elim. guasto: …..ms valore limite prescritto: …ms
Protezione direzionale di terra: soglia per neutro
compensato (NC): (se prevista)
settore impostato sulla PG settore limite prescritto: …
Soglia V0: valore impostato valore limite prescritto: …V
sulla PG: …..V
Soglia I0: valore impostato valore limite prescritto: …A
sulla PG: …..A
tempo di elim. guasto: …..ms valore limite prescritto: …ms

La prova di apertura del DG per azione del pulsante di


comando ha dato esito positivo.
L’impianto è conforme alle disposizioni contenute nella Norma
CEI 0-16, come eventualmente integrata da (nome società di
distribuzione) in base alle deroghe approvate dall’AEEG.

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