FOTOGALLERY
DI CHANTAL PINZI
“Sono un’attivista visuale.
Con la mia fotografia resisto
allo scorrere del tempo, resisto
all’oblio, resisto al silenzio.”
Chantal Pinzi [Como,1996]
è una giovane fotografa
documentarista freelancer.
Durante il suo percorso universitario
presso la University of Applied
Sciences Europe di Berlino,
città dove attualmente vive,
si è indirizzata principalmente
alla fotografia documentaristica.
Con la sua fotografia crea futura
memoria, testimonia tutto ciò
che è di fronte alla sua camera
e lo sottrae all’oblio.
La sua personalità empatica
insieme alla sua prospettiva curiosa
e al suo coraggio l’hanno spinta
a viaggiare e scoprire il mondo.
Chantal è fortemente motivata
a denunciare con il suo lavoro
le ingiustizie sociali; è determinata
a far sentire la sua voce e a far luce
su temi spesso trascurati o ignorati.
I suoi lavori raccontano storie
di resilienza di comunità fratturate
ed emarginate.
Chantal ha esposto a livello
internazionale e il suo lavoro ha
ricevuto premi come
LensCulture Summer 2022, IPOY,
Maghreb Photography Awards,
Prize of Huffpost Italia,
Contemporarte UHU, International
Photography Prize Esperanza
Pertusa, Passepartout Prize e altri.
“IL FUTURO APPARTIENE A COLORO CHE CREDONO NELLA
BELLEZZA DEI PROPRI SOGNI” DICEVA ELEANOR ROOSVELT,
ATTIVISTA E CONSIDERATA TRA LE PRIME FEMMINISTE. E
DUNQUE IL FUTURO APPARTIENE A QUESTE DONNE MA-
ROCCHINE CHE, CON UN GESTO APPARENTEMENTE SEM-
PLICE, DIFENDONO PACIFICAMENTE I LORO DIRITTI E LI
RIVENDICANO PER SÉ E PER TUTTA LA COMUNITÀ FEMMI-
NILE, NON SOLO DEL LORO PAESE MA DI TUTTO IL MONDO.
IL REPORTAGE RACCONTA LE STORIE DI ALCUNE DONNE
MAROCCHINE CHE PRATICANO LO SKATEBOARDING NO-
NOSTANTE LE DURE RIPERCUSSIONI SOCIALI E FAMILIARI
CHE SONO COSTRETTE A SUBIRE PER QUESTA SCELTA
ANCORA NON ACCETTATA ALL'INTERNO DELLA SOCIETÀ
MAROCCHINA. NONOSTANTE LA REPUTAZIONE INTERNA-
ZIONALE DEL MAROCCO COME PAESE RIFORMISTA E
PROGRESSISTA, LA PARTECIPAZIONE SOCIALE, ECONOMICA
E POLITICA NONCHÉ QUELLA SPORTIVA DELLE DONNE
VIENE TUTT’OGGI MARGINALIZZATA O PERFINO NEGATA.
LO SKATEBOARDING NON FA ECCEZIONE: SE SEI DONNA
NON DOVRESTI PRATICARLO. EPPURE, QUESTE DONNE
HANNO DECISO DI INFRANGERE LE REGOLE NON DETTE E
DI SCEGLIERE DI PATTINARE, TRASFORMANDO LO SKATE-
BOARDING IN UNA FORMA DI RESISTENZA AL PATRIARCATO.
NELLE CITTÀ PIÙ IMPORTANTI COME RABAT, CASABLANCA,
MARRAKESH, ESSAOUIRA, AGADIR NONCHÉ IN ALCUNI
VILLAGGI, IN PARTICOLARE TAGHAZOUT E TAROUDANT, LA
FOTOGRAFA HA POTUTO DOCUMENTARE COME LA SUB-
CULTURA PUÒ ESSERE UN’EMANCIPAZIONE E UN MEZZO
DI INCLUSIONE SOCIALE PARTICOLARMENTE IMPORTANTE:
IN QUESTO CASO, OFFRE ALLE RAGAZZE L’OPPORTUNITÀ
DI AFFERMARE LE PROPRIE IDENTITÀ E DIFENDERE I
PROPRI DIRITTI, IN UNO SPIRITO COMUNITARIO.
Un ritratto di Nina, 19 anni, una skater
scappata dalla casa famigliare a Taroudant
per seguire il suo sogno.
Ora vive ad Essouira ed è una
tra le più talentuose skater marocchine.
Hilam, una skater originaria di Casablanca mentre sta andando allo skatepark.

Un primo piano
delle mani di Mery Hilam sta praticando skateboard in una bowl
e della sua tavola. dello Skate Park Rachidi, conosciuto anche
come Nevada, uno tra i parchi più grandi
di tutta l’Africa per praticare questo sport.
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Hilam nel suo hijab verde in cima ad un tetto di un edificio abbandonato
di Casablanca, un luogo che per mesi si è trasformato nella sua casa
quando in quella familiare non era accettata perché praticava questo sport.

Una delle skaters di Rabat

in cima alla bowl del parco Hilton.

Nina sta realizzando un ollie (una manovra che consente

di saltare mantenendo lo skateboard attaccato ai piedi,
senza afferrarlo con le mani e senza
che sia legato ad essi) nel porto di Essaouira.

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Mery, una ragazza skater originaria
di Agadir sta realizzando un flip
(un trick che consiste
in una rotazione della tavola
di 360 gradi lateralmente)
su una mini rampa
in uno skatepark della città.
 Trimestrale
Anno XII - N. 55 dicembre 2022
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