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Diego Salvadori
University of Florence
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All content following this page was uploaded by Diego Salvadori on 07 September 2019.
Diego Salvadori
CAMILLE MALLARMé
La scrittura senza volto
"Incantata, Mary-Ann guardava. Rosee ali accese ancora in cielo e ancora un volo di
tempo in tempo, frullio di penne traversanti e tutto puro semplice e pio quasi fosse
al mattino del Mondo... Le invase il cuore quella limpidezza."
S
crittrice, giornalista, critica d’arte. Camille Mallarmé (1886-1960) è stata questo e altro, in un susseguirsi
di identità multiple, sovrapposte, e alla fine consegnate all’oblio.
Nipote del poeta Stéphane, moglie di Paolo Orano, amica intima di Eleonora Duse e Gabriele
D’Annunzio, nonché traduttrice di Pirandello in Francia, Camille Mallarmé si colloca in uno dei momenti
più delicati e intensi della Storia primonovecentesca per poi uscirne sconfitta, al pari di una personalità apolide
e a tratti ‘scomoda’.
Quel che resta è una scrittura senza volto, di cui Diego Salvadori segue l’evoluzione discontinua e incerta,
ripercorrendo in maniera inversa le tappe di un volontario sfiguramento, attraverso l’analisi di documenti inediti
e d’archivio, ma soprattutto guardando alla produzione letteraria della scrittrice: dal romanzo sentimentale
alla narrativa per l’infanzia, per poi approdare all’autobiografismo. “La flânerie sera douce”, scriveva Camille
Mallarmé nel 1923. Un vagabondaggio, il suo, conclusosi in punta di piedi a Firenze, nel 1960: il luogo da
dove questa operazione di scavo ha inizio.
Diego Salvadori assegnista presso l’Università di Firenze, è Dottore di Ricerca in Letterature Comparate. Si occupa
di ecocritica, studi di genere, critica tematica e scritture dell’Io. Ha dedicato gran parte delle sue ricerche alla figura di
Luigi Meneghello, poi confluite nelle monografie Il giardino riflesso (2015) e La biosfera e il racconto (2017).
Tra le più recenti pubblicazioni, si segnalano le curatele Le ‘interazioni forti’. Per Luigi Meneghello (FUP, 2018) e, con
Ernestina Pellegrini, “Quando ero mio padre”. Su/Per Idolina Landolfi (Florence Art Edizioni, 2018).
Fa parte della redazione de “il Portolano” e “Symbolon”.