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Direzione Ambiente e Energia

SETTORE AUTORIZZAZIONI INTEGRATE


AMBIENTALI

Allegato A

ALLEGATO TECNICO
PRESCRIZIONI

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INDICE
1. PREMESSA………………………………………………………………………………………………. 3

2. BREVE DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO E IMPIANTI………………………………. 4

3. CORRISPONDENZA MTD/BAT ………………………………………………………………………. 8

4. MATRICI AMBIENTALI..…………………………………………………………………..…………. .8
4.1 Emissioni in atmosfera………………………………..…………………………………………... 8
4.2 Scarichi idrici...…………………………………………………………………………………… 14
4.3 Emissioni sonore ……………………………………………………………………………….... 17
4.4 Rifiuti..…………………………………………………………………………………………..... 17
4.5 Suolo e sottosuolo............................................................................................................................ 17
5. ALTRE PRESCRIZIONI..…………………………………………………………………………...…. 19

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1. PREMESSA

DENOMINAZIONE INSTALLAZIONE: SIRIUS S.rl.


Indirizzo sede legale e operativa: Via Natale Ciampi, n.74 – Vaiano (PO)

CODICE E ATTIVITÀ IPPC: 6.2


Classificazione NACE: 17
Classificazione NOSE-P: 105.04

CAPACITÀ PRODUTTIVA: 36 tonnellate/giorno

Impianto a rischio di incidente rilevante: NO

La documentazione di riferimento per il riesame con valenza di rinnovo e la modifica non sostanziale è
quella allegata all'istanza presentata al SUAP dei Comuni della Val Bisenzio acquisita ai prott. n.
AOOGRT/113466 del 15/03/2021, AOOGRT/169245 e AOOGRT/169258 del 15/04/2021 dalla Regione
Toscana (ARAMIS 49099) e successiva documentazione integrativa di cui ai prott. Regione Toscana n.
AOOGRT/19263, AOOGRT/19292 del 19/01/2022, prot. n. AOOGRT/207799 del 19.05.2022 e
AOOGRT/275104 del 08.07.2022.

I punti di prelievo dei campioni per le analisi alle emissioni dovranno essere situati in punti accessibili nel
rispetto delle vigenti normative in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. A tal proposito si può far
riferimento al documento "Requisiti tecnici delle postazioni di prelievo per le emissioni in atmosfera"
approvato dalla Giunta Regionale Toscana con Delibera n 528 nella seduta del 1 luglio 2013 ricognitiva delle
norme tecniche di settore.

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2. BREVE DESCRIZIONE DEL CICLO PRODUTTIVO E IMPIANTI

L’azienda svolge attività di lavaggio tintoria e rifinizione tessuti in conto terzi.


Di seguito sono descritte brevemente le lavorazioni svolte nei reparti produttivi.
PREPARAZIONE
Apricorda: la lavorazione di apertura della corda ha la funzione di stendere il tessuto e di disporlo in falde
per preparalo a tutte le lavorazioni in largo.
Preparazione grandi rotoli: gli arrotolatori vengono utilizzati per avvolgere i tessuti da sottoporre a
lavorazione attorno ad un rullo, ottenendo così i grandi rotoli.
Impregnazione in foulard – sodatura e candeggio: mediante il foulardaggio vengono applicati al tessuto
prodotti chimici o ausiliari (detergenti e prodotti causticanti, quali acqua ossigenata e soda caustica per
imbiancare il tessuto greggio). Il tessuto passa prima attraverso cilindri allargatori e tenditori quindi, disteso
in largo, all'interno di una vaschetta contenente la soluzione o miscela della sostanza da applicare. Segue poi
una spremitura fra due cilindri, sia per spingere il liquido nelle fibre, sia per eliminarne l’eccesso.
A seconda del tipo di tessuto, i prodotti applicati possono richiedere tempi di reazione sul tessuto maggiori
rispetto a quelli del ciclo della macchina. In tal caso la pezza intrisa del bagno, una volta arrotolata su grande
rotolo, viene avvolta con telo di nylon e lasciata in lenta rotazione per qualche ora.

LAVAGGIO
Lavaggio in cesto: operazione di lavaggio del tessuto in una macchina lavacentrifuga a cesto in presenza di
acqua, tensioattivi ed, eventualmente altri ausiliari con lo scopo di eliminare lo sporco accumulato e le
sostanze che impregnano il tessuto. La centrifuga finale elimina l’acqua in eccesso dai tessuti. L’addetto ha il
compito di caricare e di scaricare la macchina, che ha funzionamento discontinuo secondo un programma
predeterminato in funzione delle caratteristiche del materiale.
Asciugatura in tumbler: consiste in trattamenti di asciugatura di tessuti purgati in cesto.
L’operazione consiste nel far investire i tessuti con flussi di aria calda, riscaldata da batterie a scambio
indiretto con il vapore prodotto in centrale termica.
Lavaggio in continuo: operazione di lavaggio in bagno acquoso del tessuto in largo con lo scopo di
eliminare gli oleanti e le cere aggiunti alle fibre nella fase di preparazione alla filatura e/o per rimuovere i
prodotti aggiunti nella precedente impregnazione. La macchina è costituita da gruppo di caricamento tessuto,
vaschetta di impregnazione con soluzione di lavaggio, campi di lavaggio in controcorrente, ciascuno dotato
di spremitore indipendente, arrotolatore o affaldatore in uscita.
LABORATORIO
In laboratorio vengono eseguite le prove dei trattamenti su campioni portati dai clienti e pertanto in piccole
quantità vengono usati potenzialmente tutti i prodotti chimici presenti in azienda. I macchinari presenti
risultano analoghi a quelli in reparto sebbene di piccole dimensioni.

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TINTORIA IN PEZZA
Tintoria: La tintura in pezza viene effettuata in bagno acquoso e a caldo (fibre naturali e/o sintetiche e/o
artificiali). Nel bagno di tintura, oltre ai coloranti organici in polvere vengono impiegati altri prodotti chimici
ausiliari costituiti prevalentemente da tensioattivi, in percentuale orientativa dell’uno per mille circa rispetto
al quantitativo di acqua.
Gli apparecchi ove viene eseguita la tintura sono costituiti da vasche di varia forma (Flow, Jet e Jigger) dove
sono fatti muovere i tessuti nel bagno di tintura.
Idroestrazione: effettuata mediante centrifugazione del materiale e precede il processo di asciugatura.
L’estrattore è costituito da un’armatura cilindrica entro la quale ruota a notevole velocità un paniere
metallico forato; tutto l’apparecchio e’ piazzato su un robusto basamento tramite colonne dotate di
ammortizzatori.
RIFINIZIONE
Asciugatura in ramosa: le pezze di tessuto scorrono nella ramosa dove vengono investite da un flusso di
aria calda e perdono progressivamente umidità fino ad arrivare all’uscita completamente asciugate. Talvolta
il tessuto, prima dell'immissione nel forno, può essere sbagnato, con eventualmente l'aggiunta di specifici
prodotti chimici nel foulard presente in testa alla macchina.
Trattamento Enairgy: è una macchina modulare per la lavorazione continua in corda e/o in aperto delle
varie tipologie di tessuto trama/ordito. La macchina permette l'asciugamento e il tumbling dei tessuti nella
fase di finissaggio. È costituita da n. 2 celle di scorta del tessuto, un tunnel di lancio intermedio, un gruppo di
entrata e un gruppo di uscita. La trazione del tessuto avviene mediante l'impulso di aria generata da un
ventilatore centrifugo ad alta prevalenza. Il calore necessario è fornito da un bruciatore alimentato a gas
metano; la temperatura di esercizio è variabile in funzione dell'articolo e del tipo di trattamento
(generalmente 140°C). Si precisa che non vengono impiegati prodotti chimici durante il trattamento.
Airo: trattamento di asciugatura in corda condotto a temperatura di ca 150 °C. Conferisce particolari effetti
“di mano” con il trattamento del tessuto a caldo, dove il trascinamento del materiale avviene senza uso di
catene. Il flusso forzato di aria calda trascina il tessuto in un movimento circolare ad alta velocità,
conferendo così la mano morbida per azione meccanica.
Sanforizzo: è una macchina che serve a conferire ai tessuti in cotone stabilità dimensionale mediante
trattamenti con vapore acqueo (trattamento irrestringibile). I tessuti così trattati perdono le tensione residue
interne.
Ripianatrice: la ripianatura è un’operazione ad umido, successiva ai processi di garzatura e cimatura
(effettuate presso terzi), che viene effettuata per fissare, lucidare e direzionare la superficie dei tessuti con il
pelo di varie lunghezze.
La macchina lavora in continuo con il tessuto che, disposto in largo, viene fatto passare in successione
attraverso le seguenti parti :
• centratore;
• tendipezza;
• vasca per la sbagnatura del tessuto;
• spazzole di vario genere, sia per il diritto, sia per il rovescio;
• cilindri spremitori;
• braccio per grande rotolo.
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Garzatura: è questa una delle operazioni più caratteristiche del ciclo cardato laniero, ed ha lo scopo di
sollevare dei pezzetti di pelo estraendoli dai fili e dalle trame del tessuto.
L’organo meccanico (garzo) agisce sulla pezza come una spazzola molto ruvida. In realtà è costituito da
punte metalliche con una struttura a ginocchio che estraggono il pelame del tessuto.
Cimatura: è l’operazione mediante la quale viene tagliata uniformemente la peluria che sporge dalle pezze,
allo scopo di ottenere un aspetto omogeneo. Il taglio viene eseguito attraverso una lama elicoidale posta
davanti ad un supporto sul quale scorre il tessuto.
Calandra: questa operazione ha lo scopo di fissare il tessuto per conferirgli un aspetto lucido. La macchina è
costituita da un cilindro rugoso riscaldato internamente da vapore che ruota schiacciato contro una struttura
concava: tra i due elementi scorre ed è compresso il tessuto. Gli effetti della lavorazione sono più o meno
evidenti in relazione alla temperatura del cilindro e della pressione tra le due superfici.
Decatizzo: è una delle operazioni finali cui viene sottoposta la pezza e serve a conferire stabilità
dimensionale al tessuto. Quest’ultimo viene avvolto con una sottopezza di cotone attorno ad un cilindro
forato. La macchina, collegata con i tubi che trasportano il vapore, è provvista di pompa in modo da poter
sottoporre il materiale a cicli di vaporizzazione e di aspirazione di aria in modo da raffreddare il tessuto.
Vaporizzo: Il tessuto viene investito da un flusso di vapore; tale trattamento serve a conferire al tessuto
stabilità dimensionale.
Egualizzo: lo scopo dell'egualizzatura è quello di uniformare l'altezza della pezza in tutta la sua lunghezza.
L'effetto desiderato si ottiene mediante un flusso di vapore che investe il tessuto, appositamente fissato a due
catene di trascinamento.
CONTROLLO TESSUTO
Banco a specchio: Il controllo dei tessuti avviene su banchi a specchio, ovvero banchi con piano inclinato
dotati al centro di una finestra a vetro smerigliato, sotto la quale è posta una fonte di luce che favorisce
l'individuazione dei difetti.
Qualora sul tessuto vengano individuate piccole macchie, viene applicato uno smacchiatore mediante
apposita pistola. I banchi sono dotati di impianto di aspirazione localizzata, che l'addetta accende prima di
procedere alla smacchiatura. Nel caso in cui la pezza si presenti molto sporca, viene avviata direttamente al
lavaggio a secco. Il prodotto viene acquistato in fusti e travasato all'occorrenza all'interno delle pistole.
Ultimati i trattamenti, il materiale viene disposto in rotoli e riconsegnato ai clienti.
L’impresa SIRIUS SRL è attualmente autorizzata con AIA rilasciata con Determina della Provincia di Prato
n. 3142 del 19/09/2011, successivamente modificata con Determina n. 1754 del 10/06/2015 e poi volturata
dalla Regione Toscana (Prot. n. 017/511377 del 25/10/2017), richiede il riesame con valenza di rinnovo
dell’AIA sopra citata, per il punto 6.2 dell'allegato VIII alla parte Seconda del D.Lgs. 152/2006 s.m.i.
Recentemente è stato rilasciato il Decreto n.15361 del 07/09/2021 da parte della Regione Toscana con il
quale è stata aggiornata l'autorizzazione integrata ambientale di cui sopra, eliminando il paragrafo 1.1
“Emissioni in atmosfera” della Determinazione n. 1754 del 10/06/2015 e il Capitolo 4 “Piano di
Monitoraggio e Controllo” dell’Allegato Tecnico della determinazione n. 3142 del 29/09/2011, parte
integrante della suddetta AIA; inoltre sono state introdotte nuove prescrizioni generali per le emissioni in
atmosfera e il nuovo Piano di Monitoraggio e Controllo.

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Con il provvedimento di cui sopra è stata autorizzata l’installazione di n. 2 cimatrici e n. 4 macchine garzatri-
ci, con l’introduzione di nuove emissioni da filtrazione fibre tessili: G1 (garzatura, cimatura e spazzolatrici),
G2, G3, G4, G5, G6b e G7 (ripianatrici e spazzolatrici) tutte dotate di idoneo impianto di abbattimento, e
preso atto dell’adeguamento degli inquinanti e dei valori limiti alle disposizioni A3, A4 e A5.
In questa sede vengono richieste le seguenti ulteriori modifiche:
- Riattivazione punto emissivo A1 a seguito di installazione nuovo generatore di vapore
- Attivazione punto emissivo G8 proveniente da lavorazione di lucidatura
- Attivazione punto emissivo G9 proveniente da garzatura
Di seguito schema a blocchi del ciclo produttivo:

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3. CORRISPONDENZA BAT/MTD
Per l'attività 6.2 svolta dalla Ditta SIRIUS SRL si considerano le BAT riportate sul sito
http://eippcb.jrc.ec.europa.eu nel documento “Reference Document on Best Available Techniques on the
Textiles Industry - July 2003”. Per la corrispondenza alle suddette BAT si fa riferimento all'Allegato C,
parte integrante e sostanziale al presente Decreto in cui sono riportate le dichiarazioni dell'Azienda e le
prescrizioni evidenziate da ARPAT Dipartimento di Prato.
4. MATRICI AMBIENTALI
4.1 EMISSIONI IN ATMOSFERA

TAB. A - Quadro emissivo e inquinanti emessi. Valori limite di emissione

Portata Sezione Velocità Temp. Altezza Durata


Sigla Origine Valori limite Note

Nm3/h m2 m/s °C m h/g g/a Inquinante mg/Nm3 kg/h


Centrale termica NOx 200
A1* 8,4 MW 5250 0,24 6 300 13 24 250 (1)
a metano CO 100
Centrale termica NOx 200
A4 5,6 MW 8421 0,5 4,7 220 15 20 250 (1)(2)
a metano CO 100

Centrale termica NOx 200


A5 5,6 MW 8421 0,5 4,7 220 15 20 250 (1)(2)
a metano CO 100
1500-
C1 Banco Pesatura 0,03 13,8-23 Amb. 10 12/16 250 Polveri (4)
2500

SOV(3) di cui 300

Classe IV+III+II 150


Asciugatura 15000-
C6 0,7 6-10 140 10 24 250 Classe III+II 100
tessuti 25000
Classe II 20

Alchilbenzeni 25

SOV(3) di cui 300

Classe IV+III+II 150


Asciugatura 20000-
H2 0,5 11-25,5 50-70 10,8 24 250 Classe III+II 100
tessuti 46000
Classe II 20

Alchilbenzeni 25

1000-
D1 Controllo tessuti 0,07 4-8 Amb 7 16 250 SOV (5)
2000

D2 Controllo tessuti 1000 0,018 15,4 Amb 8 16 250 SOV (5)

Asciugante 3750-
F2/a 0,096 13,3-15 55 6,5 24 250 Ac. Acetico 100
Enaergy 4250
2 (6)(7)
Asciugante 9500-
F2/b 0,332 10,6-11,3 85 8,5 24 250 Ac. Acetico 100
Enaergy 10000
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1100-
F3 Airo Pentek 0,126 2,8-4,1 35 8,5 24 250 Ac. Acetico 100
1600

Garzatura,
G1 Cimatura, Amb. 24 250 Polveri 20
Spazzolatura

Filtrazione
G2 Amb. 24 250 Polveri 20
Pelurie
Filtrazione
G3 Amb. 24 250 Polveri 20
Pelurie
Filtrazione
G4 Amb. 24 250 Polveri 20
Pelurie
Filtrazione
G5 Amb. 24 250 Polveri 20 (8)
Pelurie
Filtrazione
G6 Amb. 24 250 Polveri 20
Pelurie
Filtrazione
G8* Amb. 24 250 Polveri 20
Pelurie
Filtrazione
G9* Amb. 24 250 Polveri 20
Pelurie
Note
(1) Valori limite riferiti ad un tenore di ossigeno nell’effluente gassoso del 3 %
(2) Medio impianto di combustione esistente art. 268 comma 1 lettera gg)-bis punto 1) adeguato alle prescrizioni di cui all’art. 273-
bis del D.Lgs. 152/2006.
(3) SOV totali come somma delle Classi V, IV, III e II della Tabella D dell’Allegato 1 all’allegato tecnico 2 ("Documento tecnico
con determinazione di valori limite di emissione e prescrizioni per le attività produttive") al Piano regionale per la qualità dell’aria
ambiente (PRQA), approvato con Deliberazione Consiglio Regionale 18 luglio 2018, n. 72.
(4) emissione esistente soggetta ad adeguamento secondo prescrizioni di cui all’allegato tecnico 2 ("Documento tecnico con
determinazione di valori limite di emissione e prescrizioni per le attività produttive") al Piano regionale per la qualità dell’aria
ambiente (PRQA), approvato con Deliberazione Consiglio Regionale 18 luglio 2018, n. 72
(5) per le emissioni provenienti dalle operazioni di controllo tessuti, contrassegnate dalle sigle D1 e D2, in luogo degli autocontrolli
di emissione, la ditta dovrà inserire all'interno della "Relazione Tecnica" annuale di cui al successivo capitolo 3 punto e) una
dichiarazione sottoscritta dal legale rappresentante della ditta, i cui contenuti devono essere i seguenti:
- quantitativo totale di prodotti smacchianti utilizzati durante le operazioni di controllo tessuti nel corso dell’anno;
- schede di sicurezza dei prodotti smacchianti impiegati;
I prodotti smacchianti non dovranno contenere tricloroetilene e/o tetracloroetilene;
(6) qualora il flusso di massa per l'Acido Acetico (SOV Tab. D Classe III) misurato, come somma per le emissioni F1, F2/a, F2/b, F3
sia inferiore alla soglia di rilevanza pari a 2 kg/h, gli autocontrolli annuali potranno non essere effettuati se verrà istituito un sistema
di contabilizzazione e registrazione dei prodotti utilizzati in modo da ottenere una verifica dei quantitativi emessi di SOV Classe III
che ovviamente dovrà sempre essere compreso nella suddetta soglia - prescrizione punto 13.
(7) qualora il flusso di massa per l'Acido Acetico (SOV Tab. D Classe III) misurato, come somma per le emissioni F1, F2/a, F2/b, F3
sia superiore alla soglia di rilevanza pari a 2 kg/h deve essere rispettato il valore limite in concentrazione relativo in ciascun singolo
punto di emissione.
(8) non sono prescritti autocontrolli, in presenza di idonei impianti di abbattimento boxati e dotati di camino sui quali effettuare
manutenzioni ordinarie/straordinarie, ai sensi del “PRQA Piano regionale per la qualità dell’Aria ambiente - Allegato 2 – Documento
tecnico con determinazione di valori limite di emissione e prescrizione per le attività produttive” Par.29-”Lavorazioni tessili”.

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Emissioni scarsamente rilevanti o non soggette ad autorizzazione:

➢ Emissioni in deroga ai sensi del Punto 1 d), Parte I, Allegato IV alla Parte Quinta D.Lgs 152/06
smi, nonché punto 29, Allegato 2 al PRQA:
➢ n.3 emissioni derivanti da asciuganti in cesto, sigla E1
➢ n.1 emissione derivante da calandra, sigla E6
➢ n.1 emissione derivante da sanforizzo, sigla E7
➢ n.6 emissioni derivanti da vaporizzo, sigla E8
➢ n.4 emissioni derivanti da decatizzo, sigla E9
➢ n.3 emissioni derivanti da KD, sigla E14

➢ Emissioni da sfiati e ricambi d'aria esclusivamente adibiti alla protezione e sicurezza degli
ambienti di lavoro ai sensi del comma 5, art. 272, parte V, D.Lgs 152/06 smi:
➢ n.14 emissioni derivanti da valvole di sicurezza e sfiati di vapore, sigla E2
➢ n.2 emissioni derivanti da valvole di sicurezza impianto di abbattimento ad elettrofiltri, sigla E10
➢ n.4 risanamenti aria (locale mensa, rep. lavaggio e asciugatura in cesto), sigla E12
➢ n.1 emissione derivante da sfiato pompa generatrice di vuoto, sigla E13
➢ n.1 emissione derivante da impianto aria compressa, sigla E15

TAB. A1 – Impianti di abbattimento

Sigla Origine Impianto di abbattimento


C1 Banco pesatura Ad umido
C6 Asciugatura tessuti Ad umido (1)
G1 Filtrazione pelurie A secco
G2 Filtrazione pelurie Filtri a manica
G3 Filtrazione pelurie Filtri a manica
G4 Filtrazione pelurie Filtri a manica
G5 Filtrazione pelurie Filtri a manica
G6 Filtrazione pelurie Filtri a manica
H2 Asciugatura tessuti Ad umido
G8 Filtrazione pelurie Filtri a manica
G9 Filtrazione pelurie Filtri a manica
(1) vedasi prescrizione punto 29

CONDIZIONI DI AVVIO

1. La data di messa in esercizio degli impianti oggetto di modifica dovrà essere comunicata con un
anticipo di almeno 15 giorni alla Regione Toscana Direzione Ambiente Energia Settore
Autorizzazioni Ambientali e all’ARPAT Dipartimento di Prato;
2. La messa a regime degli impianti dovrà oggetto di modifica avvenire entro il numero di giorni
comunicati nella documentazione allegata all’istanza e comunque non oltre 60 gg dalla data di messa
in esercizio;
3. Durante il periodo rappresentativo delle condizioni di esercizio degli impianti immediatamente
successivo alla messa a regime, previsto dall’art. 269 comma 6 del D.Lgs. 152/2006, che dovrà avere
durata pari a 10 giorni, dovrà essere effettuato un programma di campionamenti per ogni emissione
soggetta a controllo; a tal proposito la Ditta, con le modalità di cui al successivo punto 10, dovrà

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inviare una comunicazione in cui viene indicata la data in cui verranno effettuati i campionamenti, nel
rispetto di quanto previsto nella seguente TABELLA A2:

TABELLA A2 – Programma dei campionamenti


Sigla Origine inquinati emessi Giorni di campionamento
A1 Centrale Termica 8,4 MW NOx, CO 1
G8 Filtrazione Pelurie Polveri 1
G9 Filtrazione Pelurie Polveri 1
C6 Asciugatura tessuti SOV, alchilbenzeni 1

4. I risultati del monitoraggio, di cui al punto precedente, sono inviati al Regione Toscana Direzione
Ambiente Energia Settore Autorizzazioni Ambientali tramite SUAP e all’ARPAT Dipartimento di
Prato entro 60 giorni dalla data di effettuazione delle analisi. Alle suddette analisi dovrà essere
allegato un’autocertificazione del laboratorio in cui si riporta che secondo le buone prassi di
laboratorio (GPL) sono disponibili presso di esso tutti i documenti che permettono la rintracciabilità
dell’accettazione del campione nonché dell’effettuazione delle relative analisi (accettazione, fogli di
lavoro ecc.) Analoga certificazione dovrà essere acquisita ogni qualvolta la ditta si avvalga di diverso
laboratorio di analisi.

ALTRE PRESCRIZIONI – EMISSIONI IN ATMOSFERA:

5. dovranno essere rispettati i limiti alle emissioni di cui alla precedente Tabella A del presente
paragrafo, secondo quanto definito nel piano di Piano di Monitoraggio e Controllo - PMeC (Allegato
B);
6. Ai fini delle verifiche dei valori limite assegnati, i prelievi dei campioni al camino dovranno essere
effettuati nelle condizioni di funzionamento più gravose degli impianti produttivi ad essi collegati o
comunque riferendo condizioni di funzionamento degli stessi diverse ma egualmente idonee alla
verifica dei valori limite alle emissioni assegnati. In conformità al punto 2.3 dell’Allegato VI alla
parte Quinta del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. i campionamenti dovranno prevedere almeno tre letture
consecutive riferite ad un ora di funzionamento degli impianti;
7. I tempi di campionamento dovranno in ogni caso essere quelli previsti dal metodo di prova, qualora
indicati esplicitamente dal metodo stesso; qualora invece il metodo specifico, nell’ultima revisione
disponibile, non indichi i tempi di campionamento, il campionamento dovrà comunque durare almeno
per il tempo necessario al raggiungimento della rappresentatività e della significatività del confronto
con il valore limite di emissione;
8. fatto salvo quanto riportato ai punti precedenti, i prelievi dei campioni al camino dovranno essere
effettuati in conformità con quanto indicato nel PMeC;
9. dovrà essere rispettata la periodicità dei rilevamenti così come indicato nel PMeC;
10. nel primo anno di autocontrolli successivi al rilascio del presente atto ovvero almeno in due campagne
di analisi, dovrà essere eseguita una indagine ad “ampio spettro”, sulle emissioni C6 e H2, nella quale
siano ricercate tutte le sostanze, attinenti il ciclo produttivo tessile o derivanti da possibile
degradazione termica, ricomprese nelle classi di SOV per cui è richiesto il limite (per esempio
attraverso analisi GC in spettrometria di massa);
11. i risultati di tale indagine dovranno essere trasmessi ad ARPAT Dipartimento di Prato entro 60 giorni
dall’ultimo campionamento comprensivi dei rapporti di prova e di tutta la documentazione attestante
le indagini analitiche fatte (es. cromatogrammi);
12. gli impianti di asciugatura tessuti non dotati di impianti di abbattimento ad umido non potranno
trattare tessuti greggi di 100% poliestere che non abbiano subito un accurato processo di purga. Sarà a

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carico del gestore l'onere di dimostrare tale fattispecie, anche attraverso le schede di lavorazione che
accompagnano il lotto in produzione, al momento dell'eventuale controllo degli organi preposti.
13.qualora nel monitoraggio per le emissioni F1, F2/a, F2/b, F3 sia verificato che i valori di Acido
Acetico rientrano nella soglia di rilevanza evidenziata nella Tab. A, il gestore potrà non procedere con
gli autocontrolli annuali, istituendo un sistema di contabilizzazione e registrazione dei prodotti
utilizzati in modo da ottenere una verifica del quantitativo emesso di SOV Classe III che ovviamente
dovrà sempre essere compreso nella suddetta soglia. Altrimenti il gestore dovrà procedere con l’analisi
di autocontrollo annuale anche sulle emissioni in questione;
14. dovrà essere adottato il “Registro delle analisi alle emissioni”, con pagine numerate, firmate dal
responsabile degli impianti;
15. la ditta dovrà segnalare via PEC almeno 20 gg prima del giorno fissato ad ARPAT Dipartimento di
Prato quanto segue:
◦ le date in cui intende effettuare i prelievi per consentire l’eventuale presenza dei tecnici del
Dipartimento;
◦ la data di apertura dei campioni e di effettuazione delle analisi;
16. i camini devono possedere una sezione di sbocco diretta in atmosfera priva di ogni ostacolo che possa
impedire l’innalzamento del pennacchio e la sua diffusione in ogni direzione. L’altezza dovrà essere
superiore all’altezza del colmo del tetto da cui fuoriescono;
17. i camini delle emissioni, per le quali è previsto un controllo analitico, devono essere provvisti di
idonee prese per le misure ed i campionamenti, secondo quanto previsto dalle metodiche in vigore. Le
postazioni e i percorsi dovranno essere correttamente dimensionati sulla base delle esigenze inerenti il
campionamento e le misure eseguiti secondo le metodiche ufficiali (norme di legge, UNI/UNICHIM,
NIOSH, ISTISAN, etc.). I punti di prelievo dovranno essere situati in punti accessibili nel rispetto
delle vigenti normative in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro;
18. le sorgenti emissive sottoposte ad autorizzazione dovranno essere contraddistinte con etichetta o
contrassegno ben visibile, in prossimità del foro di prelievo, che indichi l'esatta sigla dell'emissione
come contraddistinta in autorizzazione e nella planimetria delle stabile depositata agli atti della
Regione Toscana;
19.la ditta dovrà comunicare le eventuali variazioni delle caratteristiche quali – quantitative delle
emissioni e dei camini;
20.Il gestore è comunque tenuto ad adottare tutte le precauzioni opportune per ridurre al minimo le
emissioni durante le fasi di avviamento e di arresto;
21.Le velocità di cattura ai punti di convogliamento dovranno essere tali da evitare, per quanto
tecnicamente possibile, le emissioni diffuse nell’ambiente, tenuto anche conto dei flussi dovuti ai
ricambi d’aria. Tutti i sistemi di captazione devono essere mantenuti in modo da permettere un
corretto convogliamento delle emissioni;
22. Dovrà essere osservata la frequenza delle manutenzioni degli eventuali impianti di abbattimento delle
emissioni così come indicato nel PMeC;
23. Dovrà essere adottato il "Registro degli interventi sugli impianti di abbattimento". Unitamente a
quest’ultimo registro dovrà essere conservata copia delle prescrizioni del costruttore/tecnico in merito
alla frequenza di manutenzione degli impianti di abbattimento. Sul “Registro della manutenzione e
degli interventi sugli impianti di abbattimento”, devono essere riportati anche gli interventi che non
causano un’interruzione del funzionamento del sistema di abbattimento. Nel caso che gli interventi di
manutenzione siano stati effettuati da ditte esterne, la Ditta dovrà conservare la relativa
documentazione che attesti la tipologia di intervento effettuato;
24. Per gli impianti di abbattimento “scrubber” dovrà essere effettuata la sostituzione settimanale delle
acque della vasca con una continua rimozione del materiale oleoso surnatante, o in alternativa lo
scarico ed il ricambio continui, per garantirne l’efficacia di funzionamento.
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25. Entro 30 giorni dal rilascio del l’AIA, dovrà essere installato uno contatore per la lettura settimanale
dei volumi scaricati, derivanti dagli impianti di abbattimento, che dovranno essere annotati
sull’apposito registro.
26. Deve essere presente un sistema di allarme (acustico e/o visivo) per l’impianto di abbattimento del
tipo filtri a manica a servizio delle emissioni G1, G2, G3, G4, G5, G6;

27. Entro 90 giorni dalla data di rilascio dell' AIA, la Ditta SIRIUS SRL, dovrà provvedere a installare un
sistema di allarme (acustico e/o visivo) per l’impianto di abbattimento del tipo filtri a manica a
servizio delle emissioni G8 e G9. Tale sistema di allarme dovrà attivarsi nel momento in cui il
parametro di processo (differenziale di pressione) che garantisce il corretto funzionamento
dell’impianto esce dai limiti previsti dal costruttore;

28. Si ricorda alla Ditta SIRIUS S.r.l. l'obbligo di ottemperare, nei termini ivi previsti, agli eventuali
adeguamenti ed obblighi specifici fissati in allegato tecnico 2 ("Documento tecnico con
determinazione di valori limite di emissione e prescrizioni per le attività produttive") al Piano
regionale per la qualità dell’aria ambiente (PRQA), approvato con Deliberazione Consiglio Regionale
18 luglio 2018, n. 72.

29. Entro 30 giorni dalla data di rilascio dell’AIA l’elettrofiltro installato sull’emissione C6 dovrà essere
sostituito con uno scrubber a umido, come da progetto presentato nella documentazione prot. Della
Regione Toscana n. 19263 del 19/01/2022. La sostituzione delle acque della vasca a servizio di
entrambi gli scrubber dovrà essere settimanale con una continua rimozione del materiale oleoso
surnatante, o in alternativa lo scarico ed il ricambio continui, per garantirne l’efficacia di
funzionamento. Allo scarico dovrà inoltre essere installato uno contatore per la lettura settimanale dei
volumi scaricati che dovranno essere annotati su apposito registro.

PRESCRIZIONE PER LA GESTIONE DI EVENTUALI BY-PASS


30. Nel caso in cui nello stabilimento fossero presenti emissioni provenienti da impianti di asciugatura
tessuti, convogliate ad impianti di abbattimento e dotate di by-pass per l'emissione diretta in atmosfera
dotati di sigillo apposto da ARPAT, il gestore potrà rimuovere il sigillo stesso soltanto in caso di
emergenza (p.e. interventi sull'impianto, principi di incendio ecc.).
31.In caso di rottura/rimozione del sigillo, il gestore, senza ritardo e comunque non oltre le 24 ore dalla
rottura, dovrà inviare ad ARPAT Dipartimento di Prato una comunicazione nella quale siano riportati i
seguenti dati:
• numero della fascetta aperta;
• sigla e descrizione dell'emissione interessata
• causa dell'emergenza
• stima del tempo previsto per il ripristino del normale funzionamento degli impianti.

32. Al termine dell'emergenza, il gestore comunica ad ARPAT Dipartimento di Prato il ripristino delle
condizioni di normale funzionamento dell'impianto.

33. In caso di rottura del sigillo, oltre al rispetto di quanto previsto all'articolo 271, comma 14 del
D.Lgs.152/2006, si prescrive che l’attività di asciugatura potrà essere svolta solo in condizioni di
temperatura inferiori a 150°C. Qualora la ditta intenda continuare l’attività nel periodo
dell’emergenza dovrà presentare, nelle 24 ore di cui al precedente punto 30, idonea documentazione
tecnica atta a verificare le modalità gestionali dell’attività per il controllo e il rispetto della
temperatura sopra definita. Altrimenti l’attività dovrà essere sospesa.

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4.2 SCARICHI IDRICI
Le acque reflue industriali prodotte dalla Ditta SIRIUS S.r.l. sono scaricate nella pubblica fognatura
afferente all’impianto di depurazione IDL di Baciacavallo gestito da GIDA S.p.A.
Per quanto riguarda le caratteristiche qualitative dello scarico SIRIUS S.R.L. utilizza principalmente
coloranti diretti; in quantitativo inferiore sono impiegati coloranti basici, dispersi, reattivi, acidi e
premetallizati. Dalle informazioni riportate nelle schede di sicurezza dei prodotti si riscontra l’impiego
nel ciclo produttivo aziendale di preparati contente metalli pesanti (cromo e rame) e composti organici
alogenati, sostanze individuabili tra le sostanze chimiche pericolose indicate nella Tabella 5 Dell’allegato
5 alla Parte Terza del D.Lgs 152/06.
Per le altre sostanze pericolose di cui alle tabelle 1/A e 1/B e di cui alla Tab. 5 rispettivamente
dell’allegato 1 e dell’allegato 5 alla parte III del D.Lgs 152/06, nonché per le altre sostanze prioritarie di
cui all’allegato X della Direttiva 2000/60/CE, queste possono risultare presenti nelle materie prime a
livello di tracce, inoltre tali sostanze possono risultare presenti su tessuti come residui di precedenti
lavorazioni.

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PRESCRIZIONI – SCARICHI IDRICI:
Lo scarico dovrà essere conforme ai limiti allo scarico in fognatura secondo quanto riportato da
PUBLIACQUA S.p.A nella seguente tabella:

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Lo scarico industriale deve altresì, essere, conforme ai limiti allo scarico in fognatura secondo quanto
riportato da GIDA S.p.A nel parere di cui al prot. n. AOOGRT/353753 del 10/09/2021, come di seguito
esplicitato:

15. Lo scarico è vincolato al volume di 179.200 mc annui all’I.D.L. di Baciacavallo ed al rispetto delle
seguenti prescrizioni:
15.1. rispettare i valori limite di emissione in pubblica fognatura emanati da G.I.D.A. con delibera
del C.d.A. del 18.04.2001 e successive modifiche ed integrazioni;
15.2. rispettare le norme che regolano la materia contenute nel “Regolamento del servizio di
depurazione delle acque reflue del comprensorio tessile di Prato” scaricabile dal ns. sito web
www.gida-spa.it.;
15.3. produrre a G.I.D.A. S.p.A. una copia aggiornata dell’attestato di partecipazione al Progetto
Acqua qualora la ditta effettui le seguenti modifiche e/o variazioni: quantità di reflui scaricate,
ragione sociale, partita I.V.A., C.F., titolare/Legale Rappresentante, ubicazione/indirizzo
dell’insediamento produttivo.
15.4. Allo scopo di valutare al meglio la qualità dei reflui industriali che recapitano ai ns. impianti
di depurazione, si richiede alla ditta di effettuare, almeno con cadenza annuale, l’analisi sulle
acque di scarico dei seguenti parametri: pH, COD, BOD5, Solidi Sospesi Totali, Azoto
Ammoniacale (N-NH4), Azoto nitroso (N-NO2 ), Azoto nitrico (N-NO3 ), Azoto totale (N-
Ntot ), Tensioattivi anionici (MBAS), Tensioattivi non ionici (BiAS), Cromo VI, Rame (Cu),
Zinco (Zn), Cloro (Cl), Cloruri, Olii e grassi, Idrocarburi totali. Le analisi saranno tenute presso
la ditta a disposizione di GIDA, che potrà consultarle e richiederne copia in occasione di
eventuali controlli o campionamenti. GIDA si riserva la facoltà di richiedere, in qualsiasi
momento, ulteriori accertamenti analitici.
16. qualunque variazione si possa verificare e qualunque cambiamento apportato al ciclo delle acque ed al
punto di scarico delle stesse, dovrà essere comunicato con tempestività a questa amministrazione a
PUBLIACQUA S.p.A., a GIDA S.p.A e all’ARPAT Dipartimento di Prato;

ALTRE PRESCRIZIONI – SCARICHI IDRICI:

AMD
In merito alle acque meteoriche dilavanti, la ditta ha presentato istanza di esclusione dall’applicazione del
DPGR 46/R/2008 ai sensi degli artt. 39 comma 1 e 43 comma 5 del regolamento in quanto le attività
lavorative sono svolte interamente sotto copertura, mentre le attività accessorie che interessano il piazzale
si svolgono in modo tale da non dar luogo al dilavamento di sostanze pericolose.

In merito alla gestione delle acque meteoriche dilavanti, alla luce della modifica del DPGR 46/R/2008, si
conferma l'esclusione dall'applicazione del Regolamento. Lo stabilimento, difatti, ricade fra le attività ad
oggettivo rischio di trascinamento di sostanze inquinanti riportate alla tab. 5 dell'Allegato 5 del DPGR 46/
R/2008 e s.m.i., ma si riscontrano le condizioni di esclusione previste agli Artt. 39, comma 1, e 43,
comma 5 del suddetto DPGR., con le seguenti prescrizioni:

17. sulla base di quanto già indicato a sommi capi dalla ditta nella relazione presentata, entro 30 giorni
dalla data di rilascio dell’AIA deve essere predisposta ed adottata apposita procedura per la gestione
di eventuali sversamenti accidentali che possano verificarsi durante le fasi di carico e scarico delle
merci, prodotti chimici ...ecc., che vengono svolte sul lato ovest (verso via Natale Ciampi);
18. come comunicato nella relazione, nei piazzali lato est non dovrà essere svolta “nessuna attività a
rischio di contaminazione per le AMD” e quindi, a titolo di esempio, non vi siano presenti depositi di
rifiuti o di prodotti chimici senza adeguati sistemi di protezione e contenimento.

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4.3 EMISSIONI SONORE
L’orario di lavoro dell’azienda risulta essere prevalentemente nel periodo diurno (06-22).
Durante il periodo notturno, occasionalmente, potranno esserci delle lavorazioni legate ad eventuali
momenti di “pieno lavoro”.
Riferimento valutazione di impatto acustico redatta in data 02.03.2021

La Ditta SIRIUS S.r.l. nello svolgimento delle attività di cui al presente atto dovrà rispettare i valori
limite di emissione per la zona di appartenenza secondo quanto stabilito dal Piano di Classificazione
Acustica del Comune di Vaiano.
La ditta dovrà provvedere ad effettuare una verifica annuale dei contenuti della Valutazione di impatto
acustico da parte di Tecnico competente in acustica ambientale riconosciuto tale. La Ditta dovrà
provvedere ad effettuare una valutazione di impatto acustica (VIAc) in tutti i casi in cui siano previste
modifiche agli impianti tali da implicare variazioni sull’impatto acustico.

ALTRE PRESCRIZIONI – IMPATTO ACUSTICO:

Qualora la Ditta intenda estendere la lavorazione anche in periodo notturno, anche se saltuariamente,
dovrà:
1. al momento che decide di attivare tali lavorazione in periodo notturno, comunicare preventivamente,
almeno 10 giorni prima, tale volontà all’autorità competente e ad ARPAT ed effettuare
nell’immediatezza di tale accensione misure fonometriche in prossimità di ogni recettore;
2. nel caso in cui i risultati delle eventuali misure in periodo notturno evidenziassero il superamento di
uno o più valori limite previsti dal D.P.C.M. 14.11.97 la ditta dovrà, prima di continuare l’attività in
tale periodo, porre in opera le necessarie mitigazioni e dare evidenza di quanto posto in essere con
specifica relazione all’autorità competente e a questo Dipartimento.
Si ritiene che la situazione più critica da monitorare sia quella relativa al recettore di tipo residenziale
(indicato con la sigla R2 in relazione)

4.4 RIFIUTI
Fermo restando che l’attività di gestione dei rifiuti (recupero/smaltimento) deve avvenire nell’osservanza
della legislazione e della normativa di settore e in particolare a quanto disposto all’art. 178 comma 2 del
D.Lgs. 152/2006, il deposito temporaneo dei rifiuti prodotti nell’espletamento dell’attività dovrà essere
effettuato nel rispetto dell’art. 183, lettera m, del D.Lgs. 152/2006.
4.5 SUOLO E SOTTOSUOLO
Viene presentata la Relazione di riferimento ai sensi dell’art. 29-ter comma 1 lettera m);
Il proponete dichiara non emerge l’effettiva possibilità di contaminazione del suolo o delle acque sotter-
ranee connessa a uno, produzione o rilascio di una o più sostanze pericolose da parte dell’installazione, e
pertanto viene verificato la non sussistenza dell’obbligo di elaborare, con riferimento ad esse, la relazione
di riferimento.
Ai fini della tutela del suolo e del sottosuolo, devono essere rispettate le seguenti prescrizioni:
1. relativamente allo stoccaggio delle materie prime l'azienda manterrà sigillati gli appositi contenitori in
arrivo dai fornitori, fino al momento del loro utilizzo. Una volta aperti per l'uso, l'azienda dovrà
posizionarli in più punti dello stabilimento, strategicamente individuati, bacini di contenimento per lo
stoccaggio temporaneo in attesa del totale utilizzo dei prodotti.
2. nei pressi delle postazioni lavorative, l'azienda applica una procedura interna che regola di stoccare a
bordo macchina, il quantitativo di utilizzo giornaliero previsto e non oltre.
3. non avverrà alcun tipo di stoccaggio e di manipolazione di prodotti chimici esterni all'azienda. Tutti i
prodotti quindi verranno manipolati internamente alla ditta, dove esiste pavimentazione industriale
che non permette contaminazioni del suolo.
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4. per la parte relativa alla gestione degli sversamenti accidentali e l'uso dei KIT, la ditta dovrà integrare,
entro 60 giorni dalla data di rilascio dell’AIA, le indicazioni fornite indicando il dettaglio delle
modalità di gestione di tali eventi accidentali descrivendo quindi dove si trovano i kit come vanno
utilizzati e come devono essere raccolti per lo smaltimento.
5. L’azienda dovrà effettuare verifiche ai sensi dell’articolo 29 sexies comma 6 bis parte II D. lgs 152/06
sulla matrice suolo, sottosuolo e sulle acque sotterranee entro 6 mesi dal rilascio dell'autorizzazione e
quindi con la periodicità prevista dal medesimo articolo; tali attività devono essere precedute dalla
presentazione all’ARPAT Dipartimento di Prato che provvederà alla relativa valutazione. Per la prima
indagine la ditta dovrà presentare tale piano entro tre mesi dal rilascio dell'autorizzazione.
Successivamente il piano dovrà essere presentato due mesi prima dell'esecuzione delle indagini.
Inoltre, visto che l’azienda in oggetto, esegue cicli ad umido con possibile presenza di sostanze
pericolose e con reti interrate di allontanamento dei reflui industriali, si richiede di verificare
periodicamente l’integrità delle condotte, sempre secondo un piano che dovrà essere presentato entro
tre mesi dal rilascio dell'autorizzazione ad ARPAT Dipartimento i Prato per il relativo esame.

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5. ALTRE PRESCRIZIONI
a. Ai sensi del comma 5 dell’art. 29-decies del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., il gestore deve fornire tutta
l’assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all’impianto, per
prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione necessaria. Pertanto le postazioni
attinenti il controllo dovranno essere accessibili e realizzate tenuto conto delle operazioni da
effettuarvi e delle norme di sicurezza.
b. Devono essere adottate tutte le misure necessarie ad evitare un aumento, anche temporaneo,
dell’inquinamento in ogni matrice ambientale.
c. In caso di incidenti o eventi imprevisti che incidano in modo significativo sull'ambiente, il Gestore
informa, nel più breve tempo possibile e comunque non oltre le 8 ore successive, il Settore
Autorizzazioni Ambientali della Regione Toscana e l'ARPAT Dipartimento di Prato, e adotta le
misure per limitare le conseguenze ambientali e a prevenire ulteriori eventuali incidenti o eventi
imprevisti, fornendo, ai soggetti di cui sopra, dettagliate informazioni sulle azioni che si intende
intraprendere. Quanto sopra, fermo restando l’obbligo del gestore di procedere al ripristino funzionale
dell'installazione nel più breve tempo possibile e di sospendere l’esercizio dell’impianto se l’anomalia
o il guasto può determinare un pericolo per la salute umana. Se l’anomalia o il guasto sono tali da non
permettere il rispetto dei valori limite di emissione si applica la procedura prevista all’art. 271 comma
20-ter. Il gestore dovrà dare evidenza della risoluzione dell'anomalia mediante idonea
documentazione prevedendo, se necessario, ad effettuare un controllo analitico dando preavviso di
almeno 7 gg lavorativi alla Regione Toscana Direzione Ambiente Energia Settore Autorizzazioni
Ambientali e ad ARPAT;
d. Le attività di vigilanza e controllo relative alla verifica della presente AIA. saranno svolte da ARPAT
con la seguente periodicità:
Ispezione per: Le attività di vigilanza e
Rispetto del Piano di Monitoraggio e Controllo controllo relative alla
Rispetto di altre prescrizioni della presente A.I.A. verifica dell'AIA saranno
Controllo del buon funzionamento delle strumentazioni a servizio del svolte da ARPAT -
Piano di Monitoraggio e Controllo Dipartimento di Prato
Analisi alle emissioni in atmosfera secondo il piano regionale
di ispezione ambientale, ex
Analisi allo scarico di acque reflue industriali in fognatura art. 29- decies, comma 11-
bis del D.Lgs.152/06,
Valutazione di Impatto Acustico approvato con DGRT n.
799 del 11.07.2022.
e. I risultati del Piano di Monitoraggio e Controllo devono essere comunicati con frequenza annuale alla
Regione Toscana Direzione Ambiente Energia Settore Autorizzazioni Ambientali e all’ARPAT
Dipartimento di Prato. A tal fine, entro il 30 maggio di ogni anno il gestore trasmette una sintesi dei
risultati del Piano di Monitoraggio e Controllo raccolti nell’anno solare precedente ed una relazione
che evidenzi la conformità dell’esercizio dell’impianto alle condizioni dell’Autorizzazione Integrata
Ambientale. In allegato al report dovranno essere riportati tutti i dati, con i relativi referti analitici,
rilevati mensilmente e/o annualmente. Tutti i dati devono essere accompagnati da valutazioni e
considerazioni di carattere ambientale e dalla definizione di un bilancio ambientale annuale sui
consumi e sulle emissioni.
f. Le prescrizioni contenute nel presente Allegato superano eventuali discordanze presenti
nell’Allegato B – Piano di Monitoraggio e Controllo.

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