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AIPG

ASSOCIAZIONE ITALIANA PSICOLOGIA GIURIDICA

XVI CORSO DI FORMAZIONE


in
PSICOLOGIA GIURIDICA e PSICOPATOLOGIA FORENSE

Teoria e tecnica della Perizia e della consulenza tecnica


in ambito civile e penale, adulti e minorile

I reati delle sette sataniche

Di Martina Poggioni

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Indice

INTRODUZIONE Pag. 5

CAPITOLO I - Il Satanismo Pag. 7


1.1. Le origini del Satanismo Pag. 7
1.2. Definizione e classificazione del Satanismo Pag. 9

CAPITOLO II – Sette e manipolazione mentale Pag. 13


2.1. Cosa sono le sette Pag. 13
2.2. Come si entra a far parte di una setta Pag. 15
2.3 Reclutamento e manipolazione mentale Pag. 16
2.4 La teoria della dissonanza cognitiva Pag. 18

CAPITOLO III – I reati delle sette Sataniche Pag. 21


3.1. Truffa Pag. 22
3.2. Minaccia Pag. 22
3.3. Sequestro di persona e Sindrome di Stoccolma Pag. 23
3.4 Lesioni e abusi sessuali Pag. 23
3.5 Istigazione al suicidio Pag. 24
3.6 Omicidio Pag. 24
3.7 I reati contro i minori Pag. 25
3.8 Il reato di plagio Pag. 28
3.9 Rapporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza Pag. 29

CAPITOLO IV – Come uscire da una setta Pag. 31


4.1. L'exit counseling Pag. 31

Conclusioni Pag. 33

Bibliografia Pag. 35

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Introduzione

Perchè parlare proprio di Satanismo? Perchè studiare questo fenomeno da un punto di visto
giuridico?
Ho scelto di parlare di questo argomento che per molti risulta essere un tabù, perché ho voluto
mettere in evidenza come questo movimento religioso stia diventando sempre più un problema da
un punto di vista sociale.
Per avere una completa visione di quello che è il Satanismo ho deciso di fare un'analisi a 360 gradi
del problema, partendo dalla definizione del termine setta fino ad arrivare al contesto socio
culturale in cui le sette sataniche si sono sviluppate e il modo in cui riescono a manipolare le
persone, attraverso meccanismi di manipolazione mentale. In seguito ho affrontato il tema del
Satanismo da un punto di vista giuridico, analizzando quindi gli articoli della Costituzione
coinvolti e gli articoli del Codice Penale che regolamentano i reati commessi dalle sette sataniche;
ho ritenuto opportuno esaminare reati più o meno gravi partendo dalla truffa fino ad arrivare ai
reati contro i minori. Inoltre ho analizzato il problema del reato di plagio che è stato dichiarato
incostituzionale nel 1981 ma ho deciso di dedicare poche righe anche al Rapporto del
Dipartimento di Pubblica Sicurezza che nel 1998 ha messo in evidenza il problema che le sette
sataniche e altri movimenti religiosi possono creare nel nostro paese.
L'ultimo capitolo infine, ho scelto di dedicarlo al lato psicologico del problema, ovvero, come si
può uscire da una setta Satanica. Ho analizzato vari punti di vista tra cui la figura dell'exit
counselor che al momento sembra essere quella più accreditata per poter affrontare la vita dopo
un'esperienza all'interno di una comunità settaria.

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Capitolo 1 Il Satanismo

1.1 Le origini del satanismo


“Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato
diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo,
fu gettato giù; fu gettato sulla terra,
e con lui furono gettati anche i suoi angeli.”

Apocalisse 12:7-9

Il satanismo è un movimento che si interessa al personaggio chiamato Diavolo o Satana nella


Bibbia e ne fa il punto di riferimento principale della sua ritualità.
L'adorazione per il Diavolo, demone per antonomasia, è la tematica principale del satanismo,
motivo per cui è necessario fare un excursus teologico; egli è il tentatore degli uomini, colui che si
rivolge loro per condurli contro la legge di Dio e li incita a peccare attraverso:
 Infestazione locale, influenze sul regno animale e vegetale
 Infestazione personale, scelte dell'uomo e impulsi passionali
 Possessione diabolica, possessione dell'individuo
Nelle tradizioni passate, e non solo cristiane, si fa riferimento alla presenza del Diavolo. In Egitto
ad esempio si credeva che gli spiriti malvagi si incarnassero in forme antropomorfe come sciacalli,
falchi, coccodrilli e serpenti. Gli Arabi credevano che gli spiriti malvagi visibili e non, attaccassero i
viandanti nei luoghi deserti. Le popolazioni della “mezzaluna fertile” credevano nell'esistenza di
entità demoniache capaci di contaminare cibo e acqua e in grado di causare incidenti. Nella
religione cristiana appare Baal, signore della casa degli inferi o Belzebù come viene chiamato nei
vangeli di Marco, Luca e Matteo. Azazel, capo degli angeli ribelli viene rinnegato fino al giorno del
Giudizio; viene descritto come Tentatore, Avversario nel libro di Giobbe.
Per quanto riguarda l'iconografia, Satana è rappresentato per metà uomo e per metà corpo caprino
come rappresentazione degli istinti primordiali, animaleschi, violenti e passionali ( Borile, S. (2015).
Satanismo, Sette Religiose E Manipolazione Mentale ).
L'adorazione per Satana si manifesta alla corte di Luigi XVI nella metà del XVII sec, intorno al
personaggio di Catherine La Voisin; questa era solita preparare e vendere cosmetici, medicinali e
veleni perfino alle nobili che frequentavano la corte francese del Re Sole. Nel giardino di una sua

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casa di Parigi fece allestire una cappella satanica con drappi neri, un altare e dei ceri preparati con
grasso umano fornito da uno dei boia reali. Cominciò a celebrare messe nere con l'ausilio di un
sacerdote cattolico rinnegato, tale Guibourg, sul corpo nudo di una donna che fungeva da altare.
Successivamente ci furono altri casi di sospetto satanismo che videro coinvolti personaggi più o
meno importanti, fino ad arrivare all'Ottocento, quando l'esoterismo e l'occultismo diventarono "di
moda" tra gli intellettuali. La liturgia ideata dalla La Voisin per le messe nere è stata presa nei secoli
successivi come modello per tutti i riti di ispirazione satanica. ( Satanismo e Serial Killer, B.
Massaro, www.latelanera.com). Lo scrittore J.K. Huysmans pubblicò nel 1891 il saggio “Là bas”,
tradotto letteralmente l'abisso, ove è inserita la più famosa descrizione di una messa nera, modello a
cui molti satanisti del novecento si sono ispirati. Il protagonista del libro, Durtal, viene condotto in
carrozza sino alla semi-buia cappella di una casa privata, rischiarata appena dalle lampade d'altare
di bronzo e vetro rosa. Sopra l'altare « si innalzava una figura del Cristo modificata in maniera
infame. Gli avevano rialzato il capo, allungato il collo, e rughe dipinte sulle guance facevano del
Volto Doloroso un ceffo torto in una risata oscena. Era nudo e, al posto del panno che abitualmente
gli cinge i fianchi, sorgeva da un batuffolo di crine un fallo in erezione ». Sull'altare erano poste
candele nere. In luogo dell'incenso ardeva una mistura di ruta, mirto, foglie di solanacee seccate, di
giusquiamo e di dàtura, un potente narcotico. I chierichetti e i coristi, vestiti in rosso, erano
omosessuali. La Messa veniva celebrata dal canonico Docre, un prete anziano e dall'aspetto sinistro,
nudo sotto i paramenti e con il capo coperto da un berretto scarlatto dal quale spuntavano due corna
di bisonte di stoffa rossa. Docre iniziò la messa con i chierichetti che cantavano le risposte ai salmi
in latino ed i fedeli, ai quali erano stati distribuiti gli incensieri, che ispiravano profondamente i
fumi intossicanti. Inginocchiatosi sull'ultimo gradino dell'altare, Docre prese a cantare le lodi di
Satana, quale Dio Logico, Dio Giusto, « Signore degli Scandali, Dispensatore dei benefici del
delitto, Intendente ai peccati sontuosi e ai grandi vizi... Sostegno del povero esasperato, Cordiale dei
vinti... Sovrano del disprezzo, Contabile delle umiliazioni, Fiduciario dell'antico odio ». Maledisse
quindi l'esecrando Gesù, definito « artigiano delle soperchierie, Ladrone di omaggi, Ladro di affetti
»; colui che doveva redimere l'umanità, e non l'ha fatto; che doveva apparire nella gloria, e non l'ha
fatto; che doveva intercedere per l'uomo presso il Padre, e non l'ha fatto. Lo proclama Vassallo
innamorato delle banche, Leguleio da sacrestia, Dio degli affari. Afferma quindi che, nella sua
qualità di sacerdote, forzerà il « Nazareno maledetto, Re fannullone, Dio vile » a discendere
nell'ostia, per essere punito violando la tranquillità del suo corpo. Mentre i presenti si contorcono e
gridano istericamente, Docre consacra e profana l'ostia nell'orgasmo, e la getta sugli scalini
dell'altare con uno spruzzo di urina. I Satanisti l'afferrarono ansimanti, la ruppero in pezzi e li
ingoiarono. Terrorizzato e affascinato, Durtal vide Docre che « seduto, schiumava di rabbia,

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masticava il pane azimo, lo sputava, lo ridistribuiva alle donne. Ed esse, mugghiando, se ne
impossessavano e lottavano, le une sulle altre, per oltraggiarlo ». Dopo di che iniziò un'orgia
indiscriminata e Durtal, nauseato, andò via.
Nell'era contemporanea, il satanismo nasce grazie ad un regista underground di Hollywood,
Kenneth Anger e del suo amico Anton Szandor LaVey, fondatori nel 1966 della Chiesa di Satana,
che però presenta dei contrasti interni sin dai suoi albori, in quanto si sviluppa una tensione tra il
Satanismo razionalista di LaVey e quello occultista. Alla fine degli anni 60 gli Stati Uniti sono stati
testimoni di una serie di delitti, compiuti in maniera indiretta da Charles Manson; serial killer per
induzione, non ha personalmente ucciso le vittime ma come leader di una setta ha manipolato al
punto i suoi seguaci da spingerli ad uccidere in piccoli gruppi per suo conto, sia con armi da fuoco
che con armi bianche (pugnali e coltelli).

1.2 Definizione e classificazione di Satanismo

Definire il Satanismo non è cosa semplice, essendo visto come fenomeno che desta attenzione e
preoccupazione in diversi ambienti. Tra i mass media è presente una forte confusione che spinge a
confondere la neo – stregoneria con il neo – paganesimo o con la magia cerimoniale e la corrente
“thelemita” che trae ispirazione dal magista anglosassone Aleister Crowley 1. Per l'ambiente
giornalistico qualsiasi ritrovamento di residui rituali, candele rosse o nere , calici, pupazzi o altro fa
riferimento al Satanismo quando in realtà potrebbe trattarsi di altre forme di magia o religiosità, a
volte veicolata dal mondo sud – americano ( candomblè, macumba, vudù, umbanda).
Nelle indagini giornalistiche molto spesso si tende a considerare il Satanismo, un equivalente della
possessione diabolica; mentre il Satanista “ cerca” il diavolo con invocazioni, riti, uno stile di vita
dedito al demonio e sottomeso ad esso, il posseduto viene “trovato” dal Diavolo senza che
necessariamente lo ricerchi o lo veneri. Massimo Introvigne 2 divide il satanismo in due correnti
principali il giovanile/acido e l'adulto, in base alle interpretazioni che le varie “chiese” danno al loro
culto.
Il satanismo adulto ha dei capi, delle sedi e dei rituali ben precisi, per questi gruppi ben organizzati
si stima che in Italia vi siano all’incirca 200 membri; tra le più importanti ricordiamo le Chiese di
Satana a Torino3, i Bambini4 di Satana, gli eletti di Satana, Loggia nera e 666 Realtà. Il satanismo
1 Aleister Crowley, pseudonimo di Edward Alexander Crowley (1875 – 1974), è stato un esoterista, artista e scrittore
britannico.
2 Massimo Introvigne (Roma, 1955) è un sociologo e scrittore italiano. È fondatore e direttore del Centro Studi sulle
Nuove Religioni (CESNUR)
3 A Torino sono presenti due tipologie di Chiese di Satana, una di matrice occultista, l'altra razionalista.
4 I “bambini di Satana” nasce negli anni 80,il nome è riferito sia al “bambino interiore” ovvero “a quella creazione

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adulto si divide in due tipologie: razionalista e occultista. Il satanismo razionalista o ateo, considera
l'uomo l'unica divinità ma vede Satana come simbolo del male, archetipo della trasgressione, ed ha
una visione anticristiana del mondo. L’esempio più eclatante è la Chiesa di Satana di Anton
Szandor LaVey, fondata nel 1966 a San Francisco, oggi nettamente la più grande al mondo, la cui
filosofia si esprime al meglio attraverso le nove affermazioni sataniche:
1. Satana rappresenta l'indulgenza in luogo dell'astinenza
2. Satana rappresenta l'esistenza vitale in luogo dei vacui sogni spirituali
3. Satana rappresenta la saggezza sfrontata in luogo dell'autoinganno ipocrita
4. Satana rappresenta la cortesia solo verso chi la merita in luogo dell'amore sprecato verso gli altri
5. Satana rappresenta la vendetta in luogo del porgere l'altra guancia
6. Satana rappresenta la responsabilità verso chi è responsabile, in luogo della preoccupazione nei
confronti dei vampiri psichici
7. Satana rappresenta l'uomo come nulla più che un altro animale – qualche volta migliore, ma più
spesso peggiore di quelli che camminano a quattro zampe – che, a causa del suo preteso "sviluppo
divino intellettuale e spirituale" è diventato l'animale più vizioso di tutti
8. Satana rappresenta i cosiddetti peccati, nella misura in cui portano alla gratificazione fisica,
mentale o emozionale
9. Satana è stato il migliore amico che la Chiesa abbia mai avuto perché l'ha tenuta in commercio
per tutti questi anni
Il satanismo occultista, invece, vede come organizzazione principale il Tempio di Set, nato da uno
scisma con la Chiesa di Satana avvenuto nel 1975 a causa di un diverbio sul tema dell’esistenza
reale e personale del diavolo, crede che Satana esista veramente come entità che possa essere
evocata e con cui poi si possa instaurare un rapporto diretto.
Entrambi i gruppi hanno come rituale principale la “messa nera”, ispirata alla messa cattolica, ma
dove le formule sono invertite, la sessualità è celebrata in diversi modi e i simboli del culto
cattolico, il crocifisso e l’ostia consacrata, vengono distrutti.
Nel satanismo giovanile rientrano tutte quelle persone che associano la ritualità all'uso di droghe e
che certe volte, li spinge a commettere crimini molto gravi come nel caso delle bestie di Satana.
Di questa tipologia di satanismo fanno parte per lo più minorenni che inscenano riti satanici sulla

propria la cui struttura è originata nell’Opera Magica gestita dalla Volontà”, sia alla purezza di un satanismo
originario inquinato da successive influenze spurie e che solo “eterni bambini” possono riscoprire. Le attività
comprendono rituali di evocazione, in cui non mancano elementi tantrici e di magia sessuale e “tutti hanno rapporti
con tutti, anche di tipo omosessuale”, e attività rivolte al pubblico. L’iniziazione avviene tracciando il numero 666
con il sangue del fondatore Dimitri – che si fa chiamare “la Grande Bestia 666” – sulla fronte dell’iniziato o
dell’iniziata, che riceve così “il marchio della Bestia”.l gruppo celebra i suoi rituali in vecchi casolari diroccati e
boschi. Successivamente si dota di un tempio a Bologna con tende nere, maschere diaboliche, teschi e statue del
Diavolo.

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base dei film visti o su quello che leggono su internet, è molto difficile identificare questi gruppi in
quanto emergono solo nel momento in cui commettono qualche reato. Spesso fanno parte di questo
gruppo minorenni, sbandati, tossicodipendendenti o con qualche deficit mentale preesistente, senza
una figura di riferimento capace di trasmettere valori e ricercano la loro identità nella trasgressione
e in azioni violente. Profanano chiese e cimiteri, organizzano orge spesso con persone non
consenzienti ed organizzano sacrifici con animali e umani; tutto questo in nome di un Satana
privato sempre più del suo significato religioso e usato solo come giustificazione per i reati
commessi. Questo tipo di satanismo viene definito anche selvaggio, i giovani sono attratti dalla
figura del satanista visto come “signore delle tenebre”, è proprio il satanismo giovanile che si è
rivelato veramente pericoloso ed è in tale ambiente che sono maturati negli ultimi anni crimini di
vario genere e gravità. Il satanismo giovanile deve esser visto come un fenomeno di disagio e non
richiede di essere esaminato solo da psicologi e sociologi dei movimenti religiosi, ciò è in linea con
il pensiero della psicologa statunitense Joyce Mercer che vede il satanismo giovanile come una
maschera del disagio e della devianza, sostenendo sostanzialmente che il modo di esprimere il
disagio deviante può essere diverso da riti satanici, potrebbe esprimersi ad esempio nel lancio di
pietre sulle automobili dal cavalcavia, ma le fondamenta del fenomeno rimangono comunque le
stesse.

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Capitolo 2 Sette e manipolazione mentale

“Le sette si sono suddivise il mare.


E ognuna sa dove pescare e chi pescare!”

Patrizia Santovecchi, Presidente dell’ONAP

2.1 Cosa sono le Sette

Nel dizionario Garzanti della lingua italiana il termine setta assume tre significati:
1. insieme di persone che seguono una dottrina filosofica, religiosa o politica che si distacca e
dissente da una dottrina già diffusa e affermata: sette scismatiche, eretiche | (spreg.) gruppo
politico o ideologico intollerante, chiuso in sé stesso: spirito di setta, spirito intransigente e
fazioso

2. società segreta
3. (ant., lett.) compagnia, moltitudine: e certo fui / che questa era la setta d’i cattivi (DANTE
Inf. III, 61-62)
L'etimologia del termine setta deriva dal latino sĕcta, che ha due significati diversi. Il primo deriva
dal verbo sequor “seguire”, l'altro proviene da seco, che indica “tagliare, recidere, separare” ed
esprime il carattere di interruzione e di allontanamento dagli altri, proprio della comunità settaria.
Le caratteristiche principali di una setta sono: segretezza, gruppo e contraddizione nei riguardi della
dottrina dominante, elementi presenti però in ogni movimento religioso alternativo presente nello
scenario sociale odierno, motivo per cui molti studiosi aggiungono un quarto elemento: il thought
reform, o manipolazione mentale. In generale quindi il termine setta assume una connotazione
negativa sia per il controllo mentale sia per il suo distaccamento dalla corrente di pensiero
dominante. Per dare una definizione ancora più completa di setta si può far riferimento a quattro
fattori che permettono di individuare l'origine di un gruppo settario indipendentemente dal suo
sistema di credenza, come spiegato da Concetta De Marco. Il primo fattore riguarda la struttura del
potere, solitamente piramidale al cui vertice ovviamente troviamo il capo e i membri alla base.
All'interno di una setta si può parlare di “doppia moralità” in quantro tra gli adepti vengono
incoraggiate onestà, correttezza e fedeltà e verso gli esterni, definiti outsider, gli atteggiamenti da
tenere diventano scorrettezza, falsità, una moralità che coincide con la filosofia macchiavellica del
fine che giustifica i mezzi. Il secondo fattore lo ritroviamo nella figura del leader, che di solito è una
sola persona autoproclamatasi tale. Dal forte carattere autoritario e carismatico, è colui che prende

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le decisioni, si fa portatore di un messaggio rivoluzionario e diventa a volte, oggetto di venerazione.
Il terzo elemento chiave è il programma di persuasione, ovvero il controllo totale sui membri della
setta, tutte finalizzate allo sfruttamento e per garantire la permanenza dei soggetti all'interno della
comunità settaria. Queste tecniche servono sostanzialmente, ad indurre nei membri comportamenti
bizzarri o azioni che normalmente non valuterebbero neppure. Tutto questo porta la persona ad
isolarsi dalla famiglia, dalla vita quotidiana e dal contesto lavorativo favorendone la dipendenza.
L'ultimo fattore, ricollegabile al tema della manipolazione mentale, è stato proposto da Mike
Kropveld e Marie Andrèe Pelland: il sistema normativo. Durante la vita di tutti i giorni un
individuo deve adattarsi alle regole presenti nel contesto di riferimento. L'adesione a queste regole
comporta un cambiamento nel suo comportamento, atteggiamento riscontrabile anche nelle sette.
L'interiorizzazione delle regole presenti all'interno della comunità settaria può plasmare il giudizio
personale su cose, fatti o persone. Secondo Barresi, le sette possono essere divise in base al loro
credo:
 culti carismatici
 culti derivati dalle grandi religioni orientali
 culti ufologici
 gruppi di potere
 gruppi di purificazione
 gruppi satanici
 gruppi di trasgressione
 ordini religiosi
 società terapeutiche
 società di tipi iniziatico
 società di tipo rivoluzionario, politico o utopistico
È importante capire che non è il sistema di credenze ad essere pericoloso quanto il leader e i suoi
obiettivi. ( Barresi, F. (2000).Sette Religiose Criminali: Dal Satanismo Ai Culti Distruttivi).
Nel rapporto del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del 1998 intitolato “ Sette religiose e nuovi
movimenti magici in Italia” si afferma che in base al dettato costituzionale: “Tutte le confessioni
religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla cattolica
hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento
giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le
relative rappresentanze” e anche che “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede

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religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o
in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume.
Negli ultimi decenni, il fenomeno settario ha avuto uno sviluppo allarmante, come motivo
principale di allarme, oltre allo stile di vita dei gruppi, anche ciò che riguarda il controllo mentale e
le sue conseguenze, dai disturbi emotivi ai danni psicologici causati alla persona al fine di esercitare
un controllo su di essa.
In Italia esistono delle associazioni private che si occupano continuamente del fenomeno settario,
esse sono:
 CESNUR (Centro studi sulle nuove religioni) l''obiettivo è quello di promuovere delle
ricerche nel campo dei nuovi movimenti religiosi
 GRIS (Gruppo Ricerca e Informazione Sette) il suo obiettivo è lo studio e la conoscenza
delle nuove comunità settarie
 CeSAP (Centro Studi sugli Abusi Psicologici) i suoi obiettivi sono: la ricerca, l'istruzione, la
formazione e corsi di aggiornamento.
 ASAAP (Centro di Consulenza Anti Abuso) è un centro di consulenza aconfessionale ed
apolitico.
 Telefono Antiplagio: ha come obiettivo quello di denunciare abusi e truffe.
 CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) promuove
indagini scientifiche sul paranormale e porta avanti un'opera di informazione ed educazione
alle scienze.
 Ambulatorio Antisette dell'ICAA ( International Crime Analysis Association), offre
stabilmente una consulenza gratuita a membri di culti distruttivi che hanno intenzione di
uscirne e alle loro famiglie.

2.2 Come si entra in una Setta


Può succedere che nel corso della vita, un individuo attraversi un periodo difficile o di crisi e che si
ritrovi a mettere in discussione i propri principi e valori, entrare a far parte di un gruppo con dei
principi preesistenti può sembrare la strada più semplice. La comunità settaria può esser vista come
una soluzione ai problemi comuni dell'età adolescienziale, genitori troppo oppressivi o famiglie che
adottano modelli educativi particolari possono spingere il ragazzo verso le sette. Non esistono
persone più inclini alle sette, piuttosto persone più vulnerabili alla manipolazione mentale. La
psicologa e scrittice statunitense Margaret Singer individua due fattori che, normalmente,

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potrebbero appartenere ad una personalità fortemente manipolabile:
 Uno stato di depressione (anche lieve)
 l'assenza di una relazione e l'incapacità di socializzazione

Marco Strano invece, individua molte altre variabili sociali e psicologiche, tra cui:
 la persona deve sentirsi valorizzata
 il bisogno di potere carismatico
 aumento di autostima
 allievamento di un dolore dovuto ad una perdita improvvisa
 bisogno di sottomissione e dipendenza di alcuni soggetti
 ricerca di un nuovo sistema relazionale
 problematiche familiari
 particolare sensibilità alle tecniche di manipolazione
È comunque da escludere che l'assenza di questi elementi renda la persona innocua al “richiamo” di
una setta.
Le sette, quindi, si rivolgono a persone vulnerabili, docili, obbedienti tendono ad escludere persone
disobbedienti ed egocentriche proprio perché troppo difficili da modellare e controllare. Un altro
elemento da non sottovalutare è che il manipolatore deve conoscere molto bene la vittima, deve
avere sufficienti informazioni per risultare suadente e incuriosire la vittima, così da toccare i punti
giusti e risvegliare l'interesse alla conoscenza e alla sperimentazione della setta.

2.3 Reclutamento e manipolazione mentale


È lecito chiedersi perché alcune persone decidano di entrare a far parte di un gruppo, il cui scopo sia
solo quello di compiere attività contro la morale e il credo cristiano. Si può dare una spiegazione a
questo evento parlando di “brain – washing” o “lavaggio del cervello”. Con il termine lavaggio del
cervello, coniato da Edward Hunter nel 1940 con l'intento di screditare l'ideologia comunista, si
intende un processo di rimozione di ogni componente personologica, di opinione e di volontà
dell'individuo, con l'unico scopo di far accettare all'individuo un nuovo modello di vita. La
riprogrammazione cognitiva viene utilizzata dai movimenti settari più estremisti. All'interno delle
sette il lavaggio del cervello comprende varie fasi indispensabili per l'adescamento totale della
vittima, queste fasi puntano tutte ad un resettaggio mentale e comprendono:
 approccio di comprensione e ascolto del soggetto

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 stringere nuove amicizie appartenenti alla Setta e spezzare i principali legami affettivi e
familiari pregressi
 esautorazione della famiglia di origine da ogni potere e da qualsiasi valenza affettiva
 stimolo ad una nuova interpretazione cognitiva del presente
 apprezzamenti e lodi per i nuovi comportamenti e modelli di vita adottati
 disprezzo, umiliazione e ridicolizzazione per chi infrange i nuovi modelli comportamentali
e cognitivi
 totale isolamento dalla società esterna e dipendenza dalla nuova setta
Le fasi citate in precedenza sono: scongelamento, cambiamento e ricongelamento. La prima
prevede un periodo di destabilizzazione che comprende lezioni, sedute e conferenze. L'unico
obiettivo di questa fase è la demolizione della concezione del mondo così come la vittima lo
conosce, del proprio io e della società, così da creare confusione nella mente della persona e
proponendo nuovi approcci e nuovi stili di vita. La fase del cambiamento prevede che la vittima
abbia raggiunto un livello di dipendenza e di fiducia nella setta tale da indurre uno stato di
soggezione molto elevato nei confronti del leader. Infine, l'ultima fase chiamata fase di
ricongelamento prevede che ci sia una completa adesione alla Setta mediante l'utilizzo di
ricompense sociali e psicologiche punendo quegli atteggiamenti che vanno contro l'ideologia
settaria. Viene demolito ogni condizionamento che può far riferimento alla vita precedente, in
questo modo il nuovo adepto perderà le proprie capacità critiche e si identificherà con le volontà del
gruppo, allontandosi totalmente dalla realtà quotidiana. Quando si decide di entrare a far parte di un
movimento come quello satanista i motivi non sono mai gli stessi che ti inducono a partecipare ad
un movimento di tipo religioso, infatti quando si entra a far parte di un gruppo religioso la scelta è
per lo più volontaria, quando si inizia a parlare di setta satanica invece non è più una scelta, in
quanto gli adepti sono diventati tali, dopo aver subito un adescamento contro la loro volontà,
perpetrato molte volte mediante l'utilizzo della violenza, ovvero attraverso il cosiddetto Satanismo
acido o giovanile. La maggior parte degli adepti viene adescata e/o rapita con l'inganno e/o con la
forza o attraverso l'utilizzo di droghe. Dal momento in cui un adepto entra a far parte di una Setta
Satanica sarà molto difficile per loro poterne uscire poiché saranno sottoposti a continue minacce e
ricatti; il bersaglio più facile sono i minori, dal momento che possiedono una fragile capacità di
giudizio e sono molto suggestionabili.
La Setta Satanica Californiana, ad esempio, prevede che l'adepto entri spontaneamente all'interno
del gruppo, senza nessun tipo di costrizione, probabilmente a causa del fascino esercitato dal
Satanismo e dalle sue “potenzialità”: sesso libero, fama, ricchezza, potere e la promessa di una

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felicità immediata e terrena, per chi vede il Diavolo come concretizzazione della felicità terrena. La
setta viene vista quindi come il tramite per arrivare alla felicità terrena, un modo per realizzare se
stessi e per poter stringere il famoso “patto col Diavolo” di origine Faustiana. I culti Satanisti
propongono un mondo migliore, in cui vige l'uguaglianza, che per gli adepti è dissonante con la
realtà esterna; ciò che si offre agli affiliati non apparirà dissonante a coloro che vedono la realtà
esterna come inutile e distruttiva. (Borile, S. (2015).Satanismo, Sette Religiose e Manipolazione Mentale)

2.4 La teoria della dissonanza cognitiva

Esistono svariate tecniche di persuasione che cambiano in base al gruppo ma hanno un obiettivo
comune: la riforma della persona sia fisiologica che psicologica. Tra le tecniche di persuasione
psicologica le più famose sono la trance e l'ipnosi che permettono nell'individuo la sospensione di
pregiudizi e scelte di coscienza. Le tecniche di tipo fisiologico invece, permettono di generare
nell'individuo reazioni fisiologiche prevedibili, come ad esempio cambiamenti nello stile alimentare
e del ritmo sonno – veglia, oppure si può indurre l'iperventilazione, alla quale seguono stordimenti o
veri e propri svenimenti che possono essere interpretati dal leader della setta come stadi di
trascendenza. Le tecniche di persuasione puntano ad ottenere quattro topologie di controllo:
emotivo, comportamentale, del pensiero e dell'informazione, grazie a queste quattro aree la setta
avrà un controllo totale sull'individuo. Alla base di questo ragionamento troviamo la teoria della
dissonanza cognitiva, elaborata da Leon Festinger nel 1957, secondo questa teoria “ogni incoerenza
percepita tra i vari aspetti della conoscenza, dei sentimenti e del comportamento instaura uno stato
interiore di disagio -dissonanza cognitiva- che la gente cerca di ridurre tutte le volte che le è
possibile (Festinger, 1957). La dissonanza cognitiva non sempre è così facilmente riducibile. Un
esempio viene fornito dallo studio su una setta che aspettava la fine del mondo. La fondatrice della
setta annunciò di aver ricevuto un messaggio dai "Guardiani" dello spazio profondo. Un certo
giorno ci sarebbe stata un'inondazione enorme. Si sarebbero salvati solamente i veri fedeli, che
sarebbero stati raccolti a mezzanotte del giorno prefissato da dischi volanti. Il Giorno del Giudizio i
membri della setta si riunirono in attesa del cataclisma annunciato. L'orario previsto per l'arrivo del
disco volante arrivò e passò, la tensione cresceva con il passare delle ore. Alla fine la leader della
setta ricevette un altro messaggio: il mondo era salvo come premio alla fiducia dei fedeli. Ci furono
scoppi di gioia, e i credenti diventarono più fedeli che mai. Visto il fallimento di una profezia così
precisa, ci si sarebbe aspettati l'opposto. Una contraddizione di un evento preannunciato dovrebbe
presumibilmente portare all'abbandono delle credenze che hanno condotto a quella previsione. Ma

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la teoria della dissonanza cognitiva dice altrimenti. Con l'abbandono della convinzione che ci
fossero i Guardiani, la persona che una volta l'aveva creduto avrebbe dovuto accettare una
dissonanza dolorosa tra lo scetticismo attuale e le sue precedenti credenze e azioni.
La sua precedente fede sarebbe ora apparsa estremamente sciocca. Alcuni membri della setta erano
andati così lontano da perdere il lavoro e spendere tutti i loro risparmi; senza la fede nei Guardiani
azioni del genere avrebbero in retrospettiva perso tutto il loro significato. Alla luce dei nuovi eventi,
la dissonanza sarebbe stata insopportabile. Fu ridotta di significato con il credere nel nuovo
messaggio che sosteneva la convinzione originale. Dal momento che altri membri della setta lo
accettarono senza indugio, la convinzione venne addirittura rafforzata. Ora potevano pensare a se
stessi non come a dei matti, ma come a risoluti e leali membri di una banda piccola e coraggiosa la
cui fede aveva salvato il mondo. ( Gleithman H., Basic Psychology, Norton 1983).

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20
Capitolo 3 I reati delle Sette Sataniche

Per poter analizzare il fenomeno delle Sette Sataniche da un punto di vista giuridico, dobbiamo
comprendere come il nostro ordinamento considera i movimenti religiosi o magici.
La Costituzione italiana, tutela e riconosce la libertà di culto; nello specifico l’art. 8 sancisce che:
“Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose
diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non
contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”. L’art. 19 afferma inoltre che: “Tutti hanno diritto
di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di
farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari
al buon costume”. Dal momento in cui la setta satanica rappresenta comunque un’associazione di
persone, è bene tenere presente anche l’art. 18 della Costituzione, che afferma: “I cittadini hanno il
diritto di associarsi liberamente, senza autorizzazione per fini che non sono espressamente vietati
dalla legge penale. Sono proibite le associazioni segrete e quelle che perseguono, anche
indirettamente, scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare”. Detto questo se ne
deduce che il nostro ordinamento giuridico accetti l’esistenza di sette sataniche, in quanto possono
essere classificate come associazioni la cui costituzione è diretta alla commissione di reati o i cui
fini possono essere raggiunti solo con la commissione di essi. Il codice penale tuttavia non prevede
alcuna norma che vieti la setta satanica o il satanismo in sé, ma presenta una serie di reati che
possono esser ricondotti ai comportamenti tenuti dai singoli soggetti. (Satanismo, gli illeciti penali
nelle sette sataniche; N. Gilardoni, tesi di laurea, 2013 – 2014). All'interno di culti distruttivi, come
i gruppi satanici, sono identificabili due categorie di crimini; quelli commessi ai danni degli adepti e
i crimini commessi dagli adepti (ai danni di altri adepti o di soggetti esterni alla setta) sotto
l’influsso di condizionameni da parte del gruppo a cui appartengono. Truffa, minacce, sequestro di
persona, lesioni (spesso procurate nel corso dei rituali), abusi sessuali, pedofilia, spaccio di
stupefacenti e induzione al suicidio,omicio, sono queste le azioni illegali commesse dai leader, a
danno dei loro adepti. Nella seconda categoria rientrano le azioni illegali eseguite da adepti ai danni
di altri adepti o di soggetti esterni alla setta, in un quadro di alterazione della coscienza: reati
familiari, detenzione e spaccio di stupefacenti, profanazione di cimiteri, danneggiamenti, furti
comuni e furto d’informazioni, maltrattamento di animali. (Manuale di criminologia clinica, M.
Strano, (2003)). È da considerare anche il reato di plagio che però avrò modo di analizzare più
avanti nel corso dell'elaborato.

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3.1 Truffa
Nel diritto italiano, la truffa è l'ottenimento di un vantaggio a scapito di un altro soggetto indotto in
errore attraverso artifici e raggiri. È un reato previsto dall'art. 640 del Codice Penale.
"Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto
profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da
cinquantuno euro a milletrentadue euro. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della
multa da trecentonove euro a millecinquecentoquarantanove euro:

1.se il fatto è commesso a danno dello Stato o di un altro ente pubblico o col pretesto di far
esonerare taluno dal servizio militare [c.p.m.p. 162, 32quater];
2.se il fatto è commesso ingenerando nella persona offesa il timore di un pericolo immaginario o
l'erroneo convincimento di dovere eseguire un ordine dell'Autorità [649].
Il delitto è punibile a querela della persona offesa, salvo che ricorra taluna delle circostanze previste
dal capoverso precedente o un'altra circostanza aggravante".

Nella truffa chi agisce, agisce mediante artifizi o raggiri, cioè riesce ad ottenere che la “vittima” si
danneggi da solo, assuma una obbligazione, rinunci ad un suo diritto, cioè compia un atto di
disposizione che è pregiudizievole per il suo patrimonio e vantaggioso per il truffatore.

3.2 Minaccia
È un reato previsto dall'art. 621 del Codice Penale.

“Chiunque minaccia ad altri un ingiusto dannonè punito, a querela della persona offesa, con la
multa fino a euro 1.032. Se la minaccia è grave, o è fatta in uno dei modi indicati nell'articolo 339,
la pena è della reclusione fino ad un anno e si procede d'ufficio.”

Il reato di minaccia sussiste qualora un individuo venga intimidito con la prospettazione di un


danno ingiusto, rivolto alla persona o al suo patrimonio, di entità tale da limitare la sua libertà
psichica. È un reato che ha natura di pericolo in quanto potrebbe precedere atti lesivi gravi contro la
persona, ogni minaccia però deve essere adeguatamente valutata in funzione della circostanza.

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3.3 Sequestro di persona e Sindrome di Stoccolma
È il delitto previsto dall'art. 605 del Codice Penale che recita:

“Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni.
La pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso: in danno di un ascendente,
di un discendente o del coniuge, oppure da un pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti
alle sue funzioni.” Durante un sequestro di persona può venirsi a creare una situazione
particolare, ovvero il fenomeno della Sindrome di Stoccolma, definito come quel legame che
spesso si viene a creare tra vittima e rapitore nell'ambito di un sequestro e successivamente, ad
esso. È una risposta emotiva automatica e spesso inconscia, al trauma di diventare ostaggio. Il
legame emotivo positivo, nato in seguito allo stress, serve a tenere unite le vittime contro tutti gli
estranei, vittime che sviluppano il pensiero del “noi contro di loro” intendendo per “noi” le
vittime e i sequestratori e per “loro” le forze di polizia. All' interno delle Sette Sataniche
ritroviamo proprio queste dinamiche, l'individuo è assogettato ad altro/altri e accompagna il suo
naturale risentimento con un sentimento non di odio ma di affetto, a causa della sua dipendenza
fisica e psichica dall'altro soggetto reiterata nel tempo.

3.4 Lesioni e abusi sessuali


La lesione personale, nel diritto italiano è il delitto previsto dall'art. 582 del Codice Penale, secondo
cui: “Chiunque cagiona ad alcuno una lesione personale, dalla quale deriva una malattia nel corpo o
nella mente, è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni”. Quando si parla di lesione riferendosi
ad una setta satanica, si allude al rituale satanico; il rituale è un momento fondamentale nelle Sette
Sataniste, è la fase in cui si svolge la cerimonia che permetterà agli adepti di entrare all'interno della
setta, giurando fedeltà a Satana e ripudiando Dio. La ritualità del Satanismo propriamente detto è
eclettica, e sembra derivare da una pluralità di fonti come libri, internet o esperienze raccontate da
altri satanisti. Il rituale satanico più diffuso e potente è la messa nera in cui hanno luogo episodi di
estrema depravazione e ribellione a Dio e alla Chiesa Cattolica. Durante i riti possono essere
sacrificati animali, di cui si mangia la carne cruda e si beve il sangue mescolato a vino (come
parodia dell’Eucarestia) e si praticano abitualmente abusi sessuali e orge. Spesso i riti sono
accompagnati dall’uso di sostanze stupefacenti che abbassano il livello di critica, la soglia di
percezione del pericolo e della commissione di reati. Non sempre però durante i riti vengono
compiuti atti criminali. In genere, ogni setta, a seconda della specificità che la caratterizza e la
differenzia dalle altre, attribuisce ai riti un significato differente. Anche per i reati di abuso sessuale

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vale la stessa cosa, vengono messi in atto soprattutto durante i rituali di iniziazione. Il codice penale
italiano disciplina la violenza sessuale, in base all'art. 609 bis:

“Chiunque con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità, costringe taluno a compiere o
subire atti sessuali è punito con la reclusione da cinque a dieci anni. Alla stessa pena soggiace chi
induce taluno a compiere o subire atti sessuali:

1) abusando delle condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del
fatto;

2) traendo in inganno la persona offesa per essersi il colpevole sostituito ad altra persona.
Nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi.”

3.5 Istigazione al suicidio


L'istigazione al suicidio è un reato previsto dal Codice Penale italiano tramite l'art.580 che recita:
“Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l'altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in
qualsiasi modo l'esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici
anni. Se il suicidio non avviene, è punito con la reclusione da uno a cinque anni, sempre che dal
tentativo di suicidio derivi una lesione personale grave o gravissima.”

3.6 Omicidio
L'art. 575 del Codice Penale sancisce che chiunque cagioni la morte di un individuo è punito con la
reclusione non inferiore a 21 anni. Gli art. 576 e 577 prevedono aggravanti; l'art.579 punisce

l'infanticidio. Nelle Sette Sataniche l'omicidio, molto spesso viene compiuto per completare un rito
o per compiere un sacrificio. Il sacrificio umano rappresenta il più terribile tra i sacrifici cruenti ed è
presente in tutta la storia dell'uomo. Fin dagli albori, infatti l'uomo ha sacrificato propri simili per
raggiungere uno scopo e, ancora oggi tali ritualità e credenze sono presenti in diverse culture
contemporanee: per esempio nella maggior parte di quelle sudamericane (fortemente influenzate
dagli antichi riti incaici, maya e aztechi), oppure in alcune tribù africane. Questa pratica è utilizzata
per ottenere salute, successo e soldi. Esistono dei collegamenti tra omicidi e sette sataniche e si
possono rinvenire in moltissimi casi, il più famoso è quello del Serial Killer, Charles Manson.
Charles Manson è definito il “profeta del male”; nato nell'Ohio, negli anni 30 vive un'infanzia e
un'adolescenza segnate da continui abbandoni da parte della figura materna, una giovane donna
alcolizzata. All'età di 12 anni, scappa dalla famiglia degli zii a cui era stato affidato ed inizia la sua

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carriera criminale, iniziando con furti di auto, aggressioni e stupri sia di donne che uomini. Viene
rinchiuso in un carcere di massima sicurezza, ma riesce a convincere la Commissione per la libertà
vigiliata di meritare un'altra occasione. Verso la fine degli anni '60, nel pieno della cultura hippy,
Manson rivela doti carismatiche e fonda una comune, attirando a sé ragazzi giovani con un passato
difficile. Arriva a fondare la “Manson Family” con quasi 50 membri, si trasferisce nella Simi Valley,
dove si mescolano rituali bizzarri, progetti omicidi, rapporti sessuali promiscui, e si assumono
droghe, soprattutto allucinogeni, come l’LSD. Manson è il leader assoluto, la mente diabolica. Ha
una personalità manipolatrice e persuasiva sulla sua "famiglia", profetizza la cultura satanica e
l'olocausto razziale. La notte del 9 agosto 1969, avvenne il primo massacro: Manson ed i suoi
ragazzi irrompono nella villa del regista Roman Polanski, a Bel Air, ed uccidono gli ospiti. Sharon
Tate, la compagna del regista, all'ottavo mese di gravidanza, viene accoltellata ed uccisa.
Gli assassini si accaniscono con ferocia sui corpi delle vittime e col loro sangue imbrattano i
muri,scrivendo le parole “Death to Pigs” (“Morte ai porci”) e “Helter Skelter” (“finimondo”, tratta
dauna canzone dei Beatles. Lo stesso Manson, del resto, era convinto di essere il quinto Beatles
mancato). Il giorno dopo, la stessa sorte tocca ai coniugi Rosemary e Leno LaBianca, anch'essi
assassinati nella loro casa con più di quaranta coltellate nel petto. Nel giugno del 1970 comincia il
processo contro Manson, il quale ammette di essere stato ispirato nel commettere gli omicidi dal
testo dei Beatles: il movente era proprio l’Helter Skelter, ossia scatenare il caos.
Il processo dura in tutto nove mesi e mezzo; nel Marzo del 1971 Charles Manson e i suoi compagni
di strage vengono condannati alla pena di morte, ma nel ‘72 lo stato della California abolisce la
pena capitale. “Satana Manson”, come è stato ribattezzato, e gli altri stanno, attualmente, scontando
il carcere a vita a Corcoran, il carcere di stato della California. (www.grandinotizie.it, Il profeta del
male).

3.7 I reati contro i minori


Con il recepimento da parte dello Stato della Convenzione di Lanzarote del 25 ottobre 2007
attraverso la L.1-10-2012 n. 172, Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa
per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l'abuso sessuale nonché norme di adeguamento
dell'ordinamento interno, pubblicata nella Gazz. Uff. 8 ottobre 2012, n. 235 e in vigore dal 23
ottobre 2012, l’ordinamento giuridico italiano fa un enorme passo in avanti nella tutela del minore.
All’art. 4 di questa legge vi sono tutta una serie di modifiche al Codice Penale che inaspriscono le
pene e migliorano la struttura di quei reati che hanno come soggetto passivo il minore. Un esempio
è offerto dal reato di pornografia minorile, nel nostro Codice, all’art. 600-ter 33 .

Per comprendere le modifiche apportate dalla recente Convenzione è necessario tenere in

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considerazione due articoli . L’art. 20, relativo alla pedopornografia, chiede che siano considerati
reati i seguenti comportamenti:

- la produzione di materiale pedopornografico;

- la diffusione o trasmissione di materiale pedopornografico;

- il procurare a se stessi o ad altri materiale pedopornografico;

- il possesso di materiale pedopornografico;

- l’accedere, con cognizione di causa, e mediante l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e


della comunicazione, a materiale pedopornografico.

Il secondo comma invece definisce così la pedopornografia “qualsiasi materiale che ritrae
visivamente un minore coinvolto in una condotta sessualmente esplicita, reale o simulata, o
qualsiasi rappresentazione degli organi sessuali di minori a scopi principalmente sessuali”. L’art. 21
invece è dedicato ai reati relativi alla partecipazione di un minore a spettacoli pornografici e chiede
che siano considerati reati le condotte consistenti nel:

- reclutare un minore per partecipare a spettacoli pornografici o favorire la partecipazione di un


minore a tali spettacoli ;

- costringere un minore a partecipare a spettacoli pornografici, trarne profitto o sfruttare un minore


in altra maniera per tali fini;

- assistere, con cognizione di causa, a spettacoli pornografici che comportano la partecipazione di


minori.

Successivamente, è stato modificata la struttura dell'art. 600 – ter, aggiungendo anche come reato la
partecipazione di minori a spettacoli ed esibizioni pornografiche, inserendo inoltre, la rilevanza
penale per chi recluta minori e trae profitto dagli spettacoli pornografici.

Molte fonti sono concordi nel ricondurre una buona parte dei reati commessi a danno di minori alle
sette sataniche. Il giornale “La Stampa” del 08.02.1987 riportava la notizia di una setta satanica
americana che reclutava bambini. Ecco quanto scriveva il quotidiano: “La setta, gli scopritori
(Finders), fondata a Washington da un santone che oggi ha 66 anni, Marion Pettie, si serve dei
piccoli per i suoi riti demoniaci, imperniati sul sacrificio di animali e, si sospetta, anche su pratiche
sessuali.[...] la scoperta dell’organizzazione, sorta dai resti di una comune di hippies degli anni
sessanta, ha sconvolto la capitale e tutti gli Stati Uniti”.

Secondo alcuni studiosi esisterebbe addirittura una rete organizzata criminale a livello mondiale,

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trainata dal movimento del culto a Satana, che si occupa di reperire bambini per gente pervertita che
ne abusa poi a proprio piacimento.

Il ricercatore e scrittore Uri Dowbenko ha scritto nel n. 23 (edizione italiana) della rivista
Nexus:“Bambini scomparsi, violenze sessuali su di essi e pedofilia a livello mondiale puntano tutti
verso il coinvolgimento di una rete organizzata di criminali di alto livello che controllano di
nascosto il sistema legale. L’ex agente del FBI ed investigatore privato Ted Gunderson si trova
d’accordo. Egli sostiene che «esiste una considerevole sovrapposizione di vari gruppi e
organizzazioni, tuttavia la forza trainante è rappresentata dal movimento del culto satanico
odierno»”. In più parti del mondo si conoscono casi di bambini sacrificati a satana. Ecco una
sconcertante conferma: “Satana ha preso piede anche in Sudafrica con tutti i raccapriccianti aspetti
del suo culto, quali il sacrificio di bambini sgozzati sull’altare del principe delle tenebre [...]
riunioni orgiastiche dove giovanissimi sono obbligati ad avere rapporti sessuali con cani o caproni, i
simboli più oleografici di Lucifero”.

Il rapporto tra pedofilia e satanismo è stato più volte oggetto di dimostrazione. Diverse inchieste
giornalistiche e molti responsabili di centri di protezione per l’infanzia hanno lanciato il messaggio
che, più frequentemente di quanto si creda, il racket della prostituzione dei minori e della pedofilia
siano gestiti da sette sataniche. Telefono Arcobaleno, l’associazione contro la pedofilia il cui
direttore è il parroco di Avola (Siracusa), don Fortunato Di Noto, ha scoperto e denunciato un sito
satanista che mostra foto di sacrifici umani a Satana e le vittime sono giovanissime. Di Noto ha
affermato: “Si aveva il sospetto che il satanismo fosse in qualche modo legato alla pedofilia e ai
sacrifici umani, ma non si erano ancora rinvenuti siti così crudeli da ostentare le foto di sacrifici
umani anche su soggetti minorenni. Le immagini, a quanto pare, non sono risultato
difotomontaggio”. (Satanismo, gli illeciti penali nelle sette sataniche; N. Gilardoni, tesi di laurea,
2013 – 2014).

Per infanticidio si intende l'uccisione del figlio da parte della madre, se il bambino è appena nato si
parla di neonaticidio. Questa tipologia di reato è punita dall'art. 578 del Codice Penale:

“La madre che cagiona la morte del proprio neonato immediatamente dopo il parto, o del feto
durante il parto, quando il fatto è determinato da condizioni di abbandono materiale e morale
connesse al parto, è punita con la reclusione da quattro a dodici anni.
A coloro che concorrono nel fatto di cui al primo comma si applica la reclusione non inferiore ad
anni ventuno. Tuttavia, se essi hanno agito al solo scopo di favorire la madre, la pena può essere
diminuita da un terzo a due terzi.”

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Purtroppo sono numerosi e diversi i riti che prevedono l'infanticidio all'interno delle Sette
Sataniche, il sacrificio del nuovo nato è legato all'acquisizione, da parte di chi lo sacrifica di
giovinezza, bellezza, sessualità e fortuna. Eclatante, quanto inquietante, il caso di una donna che nel
1998 fu stuprata e messa incinta svariate volte col solo scopo di sacrificare i feti a Satana.

Il demonologo Vincenzo Scarpello spiega sul quotidiano online “affaritaliani” che forse le sette
sataniche rapiscono i bambini perché " l'infanticidio è forse l'atto terminale della ritualità
satanica"ma soprattutto perché "distrugge la vita, che è il più grande oltraggio alla creazione di Dio,
e soprattutto la vita innocente, quella di un bambino". Ed è difficile fermarle perché oggi "in Italia
le sette sataniche non sono più le sette organizzate da un punto di vista classico, cioè riconducibili
alla Chiesa di Satana di Anton Szandor LaVey o l' OTO (Ordo Templii Orientis) di Aleister
Crowley". Sono in realtà "delle sette molto disaggregate, la maggior parte composte da ragazzi che,
in una sorta di organizzazione terroristica si riuniscono occasionalmente in una rete difficile da
individuare". Sempre secondo l'autore le Sette Sataniche rapiscono i bambini proprio perché “non
sono entrati nella comunità dei fedeli, e quindi sono più soggetti a questa forma di magia satanica.
Dobbiamo ricordarci una cosa: se non sbaglio, Giuseppe Cosco, nell'ambito delle indagini sui delitti
del Mostro di Firenze, ha parlato di quei delitti come di una progressione criminale rituale in cui è
insita una ritualità satanica, che parte con l'uccisione degli uomini nell'atto del concepimento, e
quindi dell'unione sessuale, per poi culminare (e questo è un rito del '500 di un alchimista che fu poi
bruciato dall'Inquisizione) nell'omicidio dei bambini tramite asportazione degli occhi e del sangue e
del cuore.”

3.8 Il reato di plagio


Quando si parla di Sette Sataniche, capita spesso di sentir parlare anche di plagio. Per il diritto
penale italiano il plagio era previsto e punito dall'art. 603 del Codice Penale che stabiliva la pena da
5 a 15 anni per chiunque sottoponesse “una persona al proprio potere in modo da ridurla in totale
stato di soggezione”. Questa norma è stata dichiarata incostituzionale nel 1981, la Consulta ha
motivato la sua scelta in questo modo: “L’esame dettagliato delle varie e contrastanti interpretazioni
date all’art. 603 c.p. nella dottrina e nella giurisprudenza mostra chiaramente l’imprecisione e
l’indeterminatezza della norma, l’impossibilità di attribuire ad essa un contenuto oggettivo, coerente
e razionale e pertanto l’assoluta arbitrarietà della sua concreta applicazione. Giustamente essa è
stata paragonata ad una mina vagante nel nostro ordinamento, potendo essere applicata a qualsiasi
fatto che implichi dipendenza psichica di un essere umano da un altro essere umano e mancando
qualsiasi sicuro parametro per accertarne l’intensità”. La problematica principale è che aver reso
incostituzionale questa legge sulla manipolazione mentale ha permesso a molti gruppi di vario

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genere come pseudo – religiosi, satanici, spiritici o a sette magico-esoteriche di rimanere impuniti
nelle loro molteplici frodi. Forse sarebbe opportuno reintroddure una normativa sul plagio che non
dia spazio ad interpretazioni soggettive e non si offra a speculazioni di carattere ideologico o
religioso.

3.9 Rapporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza


Nel 1998 dopo circa due anni di indagine il Ministro degli Interni, Giorgio Napolitano ha inviato
alla Commissione per gli Affari Costituzionali della Camera dei Deputati del Parlamento Italiano un
voluminoso rapporto su un eventuale pericolo costituito dai nuovi movimenti religiosi
L'oggetto del Rapporto riguarda un pericolo costituito dai nuovi movimenti religiosi in occasione
delle Festività Sante per l'anno 2000, quando la Chiesa Cattolica celebrerà il suo Giubileo.
Il Rapporto intitolato “Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia” elenca 137 gruppi
operanti, di cui 76 religiosi (con circa 78.500 membri) e 61 magici (4.600 membri circa). La
maggior parte innocui, alcuni controversi. Secondo i relatori, i culti più preoccupanti sono le
cosiddette psico-sette, 15 gruppi per un totale di 8.500 aderenti. Tra questi, Scientology (a cui sono
dedicate 10 pagine, il 10% dell'intero rapporto) rappresenta per i relatori l'organizzazione più
insidiosa.
Secondo il Rapporto, le psico-sette sono capaci di provocare una «completa destrutturazione
mentale negli adepti, conducendoli spesso alla follia e alla rovina economica», ed è principalmente
su di loro che si accentrano accuse di «indebito arricchimento ai danni degli affiliati». Infatti,
secondo il Rapporto le psico sette: «utilizzano meccanismi subliminali di fascinazione e il
cosiddetto ”lavaggio del cervello” o altri metodi atti a limitare la libertà di autodeterminazione del
singolo». «Nella fase di proselitismo e in quella di indottrinamento usano sistemi scientifici studiati
per aggirare le difese psichiche delle persone irretite, inducendole ad atteggiamenti acritici e
obbedienza cieca».

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Capitolo 4 Come uscire da una setta

«Io, sfuggita a Satana Mi dicevano: devi uccidere»

Ex adepta satanista

Sono tre i modi con cui si esce da una setta:

 Grazie all'intervento di un individuo esterno alla setta

 Grazie alla propria forza di volontà

 Perché si viene espulsi dal gruppo

Le ultime due categorie, i fuoriusciti e gli scacciati, sono in genere quelli che hanno più bisogno
d'aiuto per il loro processo di riabilitazione. Gli ex membri espulsi sono particolarmente vulnerabili.
Quando qualcuno lascia la setta, porta con se un profondo senso di colpa e di vergogna. Anche
quelli che se ne vanno per propria volontà risentono di questi problemi: possono anche riuscire a
superare i complessi a livello razionale, ma hanno difficoltà a gestirli psicologicamente.
Il modo migliore per favorire il processo di riabilitazione degli ex membri di un gruppo settario è
quello di imparare che tipo di controllo mentale utilizzava quella setta, e come era usato. Capire che
ci sono sempre degli effetti residui, ma che sono solo transitori, aiuta a combattere un diffuso senso
d'ansia che attanaglia gli ex membri. Inoltre, capire e spiegare come funzionavano le tecniche di
plagio fa comprendere ai pazienti in che modo e in che misura la setta era riuscita a cambiare il loro
comportamento e la loro personalità. (http://www.assotutor.it).

4.1 L'exit counseling


Negli interventi di riabilitazione le figure cruciali sono il counselor relazionale e il terapista della
riabilitazione psichiatrica. Il ruolo del counselor è di rendere possibile una relazione d'aiuto col
soggetto e mediare fra lui e il team counseling, composto da uno psicologo e dal gruppo di familiari
per cercare di reinserire la persona nella società in maniera armoniosa. Il terapeuta dovrà conoscere
le dinamiche relazionali all'interno della famiglia e dei gruppi che il soggetto frequenta ed essere in
possesso di quante più informazioni possibili sulla Setta.

Un buon suggerimento su come gestire l'approccio è descritto molto bene da Steven Hassan che
descrive alcuni punti irremovibili per la buona riuscita di un intervento di uscita da una setta;
desiderio e bisogno di crescere, concentrarsi sul presente e non pensare agli errori commessi in
passato, l'individuo deve scegliere cos'è meglio per sé stesso, l'unicità e l'irripetibilità di ogni

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persona e situazione, il valore dell'empatia e l'importanza che la famiglia ha durante l'intervento.
Sempre secondo l'autore, il counselor deve prendere in considerazione una possibile fase di crisi
dell'ex adepto nel cercare di riappropriarsi della propria vita. Riconoscere di aver commesso degli
errori e di aver subìto violenza, genera dolore e un senso di perdita e smarrimento. È necessario
aiutare l'individuo ad affrontare il proprio disagio e a costruire un nuovo futuro e soprattutto
riconciliarsi con sé stessi. Un aiuto consistente e concreto viene dato invece, da centri di consulenza
nei queli opera una varietà di personale specializzato. Secondo Raffaella Di Marzio le persone che
dovrebbero lavorare in questo centro sono: ex adepti o membri di culti distruttivi, psicologi,
psichiatri e assitenti sociali con conoscenze approfondite sulla manipolazione mentale, esperti di
terapia familiare, consulenti esperti in campo giuridico, studiosi delle dottrine utilizzate nei vari
culti. Uno dei più conosciuti, sia per fama che per efficacia è il “Wellspring Retreat and Resource
Center” nell'Ohio, fondato nel 1986. Il centro si rivolge alle vittime di gruppi religiosi abusivi,
Sette, violenze domestiche e relazioni manipolative, con programmi che durano solitamente due
settimane e che prevedono attività di counseling in un ambiente sicuro e tranquillo. La miglior
difesa rimane l'informazione, rendere consapevoli le persone dei pericoli che si possono incontrare
entrando a far parte di una Setta. (Sette, Satanismo e Manipolazione mentale, S. Borile, 2015).

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Conclusioni
Il tema del Satanismo, delle Sette Sataniche e della manipolazione mentale implica problemi
interdisciplinari e di difficile soluzione. Studiare soluzioni adeguate che non ledano la libertà altrui
in campo religioso e giuridico non è semplice soprattutto sul piano legislativo.

A parer mio, l'unico modo per cercare di combattere in qualche modo il problema delle Sette è porre
l'attenzione sulla prevenzione. Le scuole pubbliche e private potrebbero essere un ottimo punto di
partenza, con programmi studiati o preparati dai docenti con l'aiuto di esperti in materia. È
necessario puntare sulla capacità critica della persona per renderla quasi invulnerabile ai processi di
riforma del pensiero. Nelle scuole, bisognerà evitare il cosiddetto “effetto boomerang”, effetto
secondo cui invece che prevenire si finisce con instillare curiosità e un pericoloso interesse verso il
fenomeno presentato, sarà importante quindi utilizzare strumenti adeguati e adatti al target di
riferimento. Sarebbe molto utile se anche i mass media iniziassero a proporre, in modo ciclico,
programmi televisivi di tipo informativo magari strutturati con l'aiuto di associazioni o
professionisti con esperienza nel settore. Stessa cosa dovrebbero fare le riviste scientifiche e
divulgative, inserendo approfondimenti o inserti dedicati.

Nel libro di Simone Borile si parla di counselor come unica figura adeguata per svolgere l'attività di
“exit counselor”, non sono molto d'accordo con questa affermazione in quanto il counselor al
momento non è una figura riconosciuta dalla comunità scientifica ( così come l'attività di
counseling) e non avendo una laurea in psicologia avrà una conoscenza solo approssimativa delle
problematiche psicologiche che emergono dopo essere usciti da una Setta. Tra psicologi e counselor
al momento è in corso una disputa. I counselor si ritengono in diritto di esercitare la propria
professione così come loro la definiscono, mentre gli Psicologi li accusano di esercitare senza titolo
una professione regolamentata dalla normativa a garanzia degli utenti finali.
Nel 2010 l’Ordine degli Psicologi della Regione Piemonte ha pubblicato la comunicazione:
“La legge n. 56/1989 definisce la professione di psicologo stabilendo che essa ‘comprende l’uso
degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-
riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi
sociali e alle comunità.’ […] Tutto ciò che rientra nell’ambito di attività sopra descritto è, quindi, ex
lege riservato agli psicologi regolarmente abilitati ed iscritti all’Albo.
La figura del ‘consulente di psicologia’, o ‘counsellor’ che dir si voglia, non trova riconoscimento
nella predetta legge n. 56/1989, né in altre leggi dello Stato. [...] L’unico dato allo stato ‘ufficiale’
relativo a tale figura professionale si rinviene nell’elenco del CNEL sulle associazioni delle
professioni cd. ‘Libere’, cioè non regolamentate, in cui risultano iscritte 11 associazioni/società di

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‘counselling’. E’ bene, tuttavia, far notare – così contrastando le dichiarazioni inveritiere sovente
diffuse al riguardo nei messaggi pubblicitari, nelle locandine, su pagine Web, etc. – che si tratta non
di ‘riconoscimento’ in senso proprio, ma di semplice ‘presa d’atto’, da parte del CNEL,
dell’esistenza di soggetti giuridici che dichiarano di svolgere una certa professione. […]
Al riguardo, sulla base delle segnalazioni pervenute (principalmente afferenti l’impiego di tale
figura professionale in ospedali, scuole, aziende sanitarie, consultori, etc.), questo Ordine ha potuto
riscontrare che gran parte delle attività svolte (e degli strumenti utilizzati) dai counsellors rientrano
nell’area del ‘sostegno psicologico’, senz’altro riconducibile all’ambito delle competenze riservate
agli psicologi ex art. 1 L. 56/1989.” Con questo documento l’Ordine degli Psicologi del Piemonte
denuncia la categoria dei Counsellors di esercitare abusivamente l’attività degli Psicologi.

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