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30 luglio 2023 - 12:39 > Versione online

Dall'inferno delle guerre alle aule


universitarie
Il prorettore Vieri Fusi non ha nascosto l'entusiasmo di Uniurb verso il progetto che
sarà realizzato: “Queste azioni ci riempiono di orgoglio; doppiamente, se pensiamo che
siamo la prima università marchigiana ad aver aderito al programma che è sotto l'egida
dell'Agenzia Onu er i Rifugiati”.
Il professor Eduardo Barberis, referente del progetto, ha spiegato in cosa consisterà il
tutto: “I due studenti – ha detto Barberis – saranno a tutti gli effetti degli alunni stranieri
dell'università, con gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri. Solo che giungeranno a Urbino
con zero risorse e pochissimi beni personali. Per cui accanto all'attività didattica, ci
siamo mossi per fornire loro una serie di servizi di supporto. Si va dall'ingresso legale in
Italia, al contatto con le ambasciate, dai biglietti aerei a delle borse di studio, dal
coinvolgimento nella vita universitaria e cittadina al supporto psicologico e sociale”.
“Alcuni di questi – ha proseguito Barberis – sono direttamente offerti dall'ateneo, altri
grazie a una rete di partner locali che ringraziamo di cuore: Rotary Club Urbino, L'Africa
Chiama Onlus, GRIS Marche e Caritas Diocesana di Urbino”.
Le due future matricole sono giunte in Kenya da due paesi teatro di guerre civili: Sud
Sudan e Uganda. “Si tratta di due adulti – ha spiegato la responsabile della segreteria
studenti Simona Malucelli – molto motivati. Sono già laureati e si iscriveranno alle lauree
magistrali in Filosofia dell'informazione l'uno e Politica, Società e Economia
internazionali l'altro”.
Andrea Pecoraro, referente nazionale del programma Unicore, ha ricordato che il
numero di persone in fuga aumenta anno dopo anno per guerre e persecuzioni.
“Con questo progetto riusciamo a far accedere all'istruzione universitaria persone che
non potrebbero, dando loro opportunità in linea con le loro competenze e aspirazioni”.
Tra i partner locali che sono stati coinvolti nell'iniziativa, la Cooperativa Labirinto che
darà una borsa di studio in memoria di Giuliano Tacchi, pesarese scomparso alcuni anni
fa, impegnato nel sociale e già docente all'università urbinate.
Giovanni Volponi

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