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Corso di Tecnologie dei Materiali Aerospaziali - Prof.

Luigi Carrino I controlli non distruttivi (CND)-Tiziana Segreto

Controlli radiografici
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Raggi X

Radioscopia

Gammagrafia
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CND mediante raggi X


Wilhelm Conrad Röntgen

8 novembre 1895: scoperta della radiazione


elettromagnetica (raggi X)
Nel 1896, prima dimostrazione delle potenzialità dei
raggi X. I partecipanti della periodica seduta del
"Physikalisch-Medicinische Gesellschaft" di Würzburg
ammiravano stupefatti la mano di Berthe immortalata
ai raggi X da Röntgen, che descrisse le proprietà di
questa radiazione aprendo ad una nuova era della
fisica e della medicina: era possibile vedere
attraverso la materia!
1901: primo Premio Nobel per la fisica
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Marie Curie
Radioattività naturale

1896: i sali di uranio avevano la


proprietà di annerire le lastre
• 1903: Premio Nobel per la Fisica fotografiche anche quando queste
• 1911: Premio Nobel per la Chimica erano racchiuse in un involucro opaco
• Prima donna ad ottenere una alla luce
cattedra alla Sorbona

I coniugi Curie scoprirono che la


radioattività naturale non caratterizzava
esclusivamente l’uranio ma che
esistevano altri elementi in grado di
emettere radiazioni: polonio e radio
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CND mediante raggi X


Si basa sulle differenze di assorbimento delle radiazioni

Sorgente Fascio Provino in Pellicola


raggi X raggi X esame radiografica

Zona che
rivela la
presenza del
difetto
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Immagine radiografica
Le informazioni vengono impressionate su una
pellicola radiografica
Lo sviluppo del film fornisce un’immagine
bidimensionale dell’oggetto in cui variazioni di
densità e spessore del materiale sono
individuate da variazioni della densità
fotografica del film sviluppato (diverse
gradazioni di grigio)
L’esame della radiografia si effettua
confrontando le differenze di gradazioni di
grigio con degli standard ottenuti radiografando
oggetti simili di qualità sicuramente accettabile
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Digitalizzazione della radiologia (Imaging Radiologico)

Le informazioni vengono trasformate in immagine


che può essere presentata:
• Su pellicola o su carta (come era in precedenza),
• Su video (l’operatore vede subito l’immagine e può migliorarla)
• Su memoria digitale (si può accedere da qualunque postazione)

Le immagini digitali sono dei veri propri file che possono essere
immagazzinati ed elaborati. Al posto della pellicola radiografica nel
rilevatore (cassetta radiografica) viene inserito un elemento sensibile basato
su una matrice di fosfori fotostimolabili a memoria

Con l’avvento della TAC e della risonanza magnetica è possibile passare da


immagini 2D ad immagini 3D dove software dedicati sono capaci di
ricostruire in modo tridimensionale l’oggetto ispezionato
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Raggi X e loro produzione

Se in un tubo di vetro in cui si è fatto l’alto vuoto si


lanciano a forte velocità degli elettroni su una placca
metallica si ha l’emissione di onde elettromagnetiche
chiamate Raggi X
1) Generatore di Alta Tensione
2) Tubo a vuoto con il generatore di elettroni
3) Catodo (generatore di elettroni)
4) Placca metallica (anodo)
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Raggi X e loro produzione


TUBO DI COOLIDGE

Catodo = spiralina in filo di tungsteno; Anodo = placca


di tungsteno (3.410°C) o molibdeno (2.610°C)
Fornendo una elevatissima differenza di potenziale (20.000 – 200.000 V), gli
elettroni del catodo accelerano e vanno ad urtare violentemente sull’anodo
generando i raggi X
La regolazione dell’intensità degli elettroni viene effettuata variando l’intensità
della corrente che accende il filamento (> o < numero di mA di corrente)
Non tutta l’energia cinetica degli elettroni si trasforma in raggi X (calore)
La tensione in kV influenza il “carattere” del quadro radiologico
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TUBO DI COOLIDGE
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Intesità della radiazione

roentgen/sec (r/sec)

K = costante; mA= corrente; kV= tensione applicata al tubo;


D = distanza dal fuoco ottico

Quantità di radiazione (Dose) 𝐷𝑜𝑠𝑒 𝐼 · 𝑠𝑒𝑐

L’intensità della radiazione decresce secondo la seguente legge:

𝐼 𝐼 ·𝑒
Is = intensità alla profondità s
I0 = intensità iniziale
μ = coefficiente di assorbimento variabile a seconda del materiale
Non esiste alcuna sostanza, qualunque ne sia lo spessore, in grado di assorbire
completamente la radiazione. Piombo e cemento permettono di avere una intensità
trascurabile
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Assorbimento
s
Nell’attraversare il materiale i raggi X
𝐼 𝐼 ·𝑒 vengono assorbiti
In presenza di un difetto il contributo
assorbito è minore e quindi si avrà un
effetto differente sulla lastra

Gas, legno e gomma assorbono relativamente pochi raggi X


Metalli pesanti (piombo, platino) assorbono quasi tutti i raggi X che incidono su di
essi (anche se fogli in molto sottili), l’Al è un materiale con assorbimento
intermedio
Zone più chiare: intensità raggi X è minore (maggiore assorbimento)
Zone più scure: intensità raggi X è maggiore (debole assorbimento)
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Immagine prodotta dai raggi X


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Lunghezza d’onda

E’ regolata dalla variazione dell’alta tensione


tra anodo e catodo

Maggiore è la tensione esistente tra anodo e


catodo, minore sarà la lunghezza d’onda

Poiché la capacità di penetrazione dei raggi X


nei solidi è tanto maggiore quanto è più
piccola la lunghezza d’onda, la tensione
acceleratrice tra anodo e catodo è in grado di
regolare la profondità di penetrazione
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Raggi molli e duri


Raggi molli: bassa tensione (10-17 kV)
Danno un alto contrasto (tonalità marcata di bianco e nero),
richiedono tempi di esposizione alti, il difetto è individuabile solo
in pezzi con spessori limitati e costituiti da materiali con basso
coefficiente di attenuazione (=10-110 -2 nm)

Raggi duri: alta tensione (110 kV)


Danno un basso contrasto (tonalità grigia), permettono di ridurre
i tempi di esposizione, possono essere utilizzati su spessori
notevoli e per materiali con elevato coefficiente di attenuazione
(=10-210-3 nm)

Per i materiali compositi si utilizzano raggi molli


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Caratteristiche dei raggi molli e duri


Caratteristiche RAGGI MOLLI RAGGI DURI

Immagine Forti toni Tenue, grigia, piuttosto


bianco e nero piatta
Contrasto Alto, gradini con notevole Basso, gradini con piccola
differenza di densità differenza di densità
Spessori Limitati Notevoli
Tensione in kV bassa alta
mA ● min alti bassi
Rendimento basso alto
radiografico
Tempi di esposizione alti bassi
Carico al tubo alto (necessità di fuoco basso (fuoco piccolo)
grande)
Utilizzazione Parti sottili e relativamente Parti spesse e poco
radiotrasparenti come Al, radiotrasparenti come Fe,
leghe leggere, plastiche, Cu, bronzo, ecc.
ecc.
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Radiografia industriale
Rilevamento di difetti interni che hanno uno spessore apprezzabile nella direzione
parallela al fascio di radiazioni

Difetti di dimensioni inferiori all’12 % dello spessore del pezzo non sono rilevabili

I difetti bidimensionali (cricche)


come possono non essere rilevati se
il loro orientamento rispetto all’asse
del cono radiante è inclinato
E’ opportuno orientare il pezzo in
modo che i raggi X siano ortogonali
alla direzione della dimensione
maggiore del difetto
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Raggi X

Se l’intensità dei raggi X è insufficiente si può intervenire in tre


modi:

1. Aumentando i mA della corrente anodica

1. Diminuendo la distanza tra pellicola e sorgente dei raggi X

2. Aumentando il tempo di esposizione


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Radiografia industriale

Controllo industriale di: Materiali:


• Saldature • Metalli ferrosi
• Getti di fusione • Metalli non ferrosi
• Forgiati • Non metalli
• Strutture • Materiali compositi
• Semiconduttori

• Difetti nei materiali compositi: zone ricche o povere di resina, non


uniforme distribuzione od errati orientamenti delle fibre, particelle
estranee e vuoti
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Raggi X
I raggi X permettono di visualizzare la struttura interna del materiale

Rilevamento di vuoti o inclusioni non metalliche con


dimensione trasversale superiore a 0,1 mm e inclusioni
metalliche di 0,005 mm
Si possono utilizzare raggi X di diverse intensità facendo
variare la differenza di potenziale (V) tra catodo e anodo

Svantaggi
• Elevati costi di impianto
• Elevati costi di funzionamento
• Pericolosità del funzionamento
• Costosi requisiti di sicurezza
• Impossibilità di individuare microdifetti o difetti orientati
svantaggiosamente rispetto al fascio
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Radioscopia

• La radioscopia mostra un’immagine continua dei raggi X su un


video
• Il fascio di raggi X attraversa il pezzo da controllare, i fotoni
vengono letti e convertiti in un’immagine visualizzata sul monitor
• Permette l’acquisizione di immagini 2D in modalità live (in
tempo reale)
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Radioscopia
• L’immagine radioscopica viene rilevata,
non da una lastra fotografica, ma da
uno schermo fluorescente a base di
solfuro di zinco e cadmio

Formazione dell’immagine radioscopica


• Le varie strutture del pezzo in esame attenuano il fascio di raggi X,
in base alla loro densità e il loro spessore, per cui sul schermo
fluorescente (sensibile ai raggi) ne arrivano in ogni punto quantità
diverse
• Più raggi X arrivano sullo schermo, più esso si illumina, più raggi
X vengono attenuati dalle strutture più lo schermo sarà scuro
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Radioscopia

• La luminosità dell’immagine è bassa e


con scarso contrasto
• Osservazione in ambienti oscurati
• Sono stati sviluppati Intensificatori di
Brillanza (IB) che consentono di
lavorare alla luce normale

• La radioscopia dipende dall’intensità della radiazione mentre la


radiografia dalla quantità o dose, ossia dal prodotto dell’intensità
per il tempo di esposizione (che può essere anche di diversi minuti)
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Confronto tra radioscopia e radiografia

RADIOSCOPIA
CARATTERISTICHE RADIOSCOPIA RADIOGRAFIA
con IB

PENETRAZIONE LIMITATA MEDIA ELEVATA

COSTI ESERCIZIO TRASCURABILE TRASCURABILE ELEVATO

OPERATORE GENERICO GENERICO QUALIFICATO

RAPIDITA’ ESAME BUONA ELEVATA BASSA

SENSIBILITA’ DI
EVIDENZIAZIONE
DISCRETA BUONA ELEVATA
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Radioscopia
Vantaggi
• L’immagine radioscopica può essere esaminata in tempo
reale, visibile anche in durante il suo movimento per
mezzo di manipolatore meccanico interno alla cabina (RX
lastra)
• Visualizzazione delle immagini mediante un computer
dedicato e miglioramento delle informazioni (RX lastra -
immagine non modificabile)
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Gammagrafia
Raggi 
Il radio produce radiazioni elettromagnetiche (raggi ) della stessa natura dei
raggi X ma con una lunghezza d’onda più breve sono più penetranti

In fisica nucleare, i raggi γ sono le radiazioni elettromagnetiche


prodotte dal decadimento radioattivo dei nuclei atomici (isotopo)

I raggi  sono emanati da sostanze


naturali oppure da sostanze attivate
artificialmente in pile atomiche
mediante un bombardamento con
neutroni di elementi naturali stabili
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Gammagrafia
Il principio di rilevamento dei difetti è lo stesso dei raggi X

I raggi  attraversano il pezzo subendo un assorbimento maggiore o minore,


incontrando un difetto, l’immagine è rispettivamente meno o più impressionata in
modo da rivelare il difetto stesso

Essendo delle radiazioni a frequenza molto alta sono tra le più pericolose per
l’uomo, come tutte le radiazioni ionizzanti
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Gammagrafia
I raggi  non possono essere spenti agendo su un interruttore elettrico

Le sorgenti radioattive continuano ad emettere raggi  per lunghi periodi di tempo

Contenitore gamma

Devono pertanto essere isolate mediante


chiusura in contenitori di piombo

Aperture nei contenitori di piombo,


controllate a distanza da un operatore,
permettono ai raggi di uscire e di penetrare
nel pezzo in ispezione
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Gammagrafia

Un’apparecchiatura per raggi  comprende:

1. Un corpo principale di protezione di piombo


2. Un porta-sostanza radioattiva
3. Un telecomando meccanico
4. Uno o più tubi rigidi o flessibili raccordabili
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Gammagrafia

• Dal punto di vista dell’impiego radiologico, le sorgenti γ più impiegate sono


il Cobalto (Co-60), l’Iridio (Ir-192), il Cesio (Cs-173), l’itterbio e il tulio

Sorgente radioattiva: Sorgente Tempo di dimezzamento Spessori in acciaio

• Periodo di decadenza Cobalto-60 5,3 anni Da 40 a 200 mm


Selenio 75 118 giorni Da 4 a 30 mm
• Energia Iridio 192 74 giorni Da 20 a 80 mm
RX 200 kV: fino a 40 mm acciaio
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Gammagrafia

Permette, per i compositi,


di determinare la porosità
e la sua distribuzione e il
rapporto resina/fibra
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Gammagrafia vs Radiografia
Vantaggi Svantaggi
• Costi minori • La produzione di raggi gamma non
può essere interrotta
• Strumentazione più maneggevole
• Metodo meno sensibile per spessori
• Poca manutenzione
sottili
• Elevata penetrazione tanto da
• Immagini poco contrastate
poter esaminare più pezzi
contemporaneamente • Significativi problemi di sicurezza

Radiografia
• Strumentazione più sensibile (spessori sottili)
• Possibilità di variazione di lunghezza d’onda
e la penetrazione
• Controllo della quantità di emissione
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Controlli Termici
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Controlli Termici

Si basano sul principio secondo cui quando un materiale è attraversato da un


fascio termico, parte dell’energia termica viene assorbita e parte viene trasmessa
Sfruttano la diversa conducibilità termica dei materiali
Le fasi gassose hanno una conducibilità termica circa 1000 volte inferiore a quella
delle fasi condensate (rilevamento in prevalenza di vuoti e delaminazioni)

Durante il transitorio termico la


superficie in corrispondenza del
difetto si riscalderà più lentamente.

Sorgente termica
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Controlli Termici

Per determinare la mappa termica sulla superficie del pezzo si usano

Termografia

Cristalli liquidi
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Termografia

Definizione
Acquisizione e rappresentazione dell’immagine termica di uno oggetto

La termografia viene applicata sia nei controlli che nella manutenzione:


• Ispezione di alette delle turbine, controllo dell’isolamento termico degli
edifici, ispezione di installazioni elettriche, visualizzazione di perdite di
gas o di liquidi da una tubatura
• Nel campo della produzione, una temperatura disuniforme è indice di un
possibile problema
• Considerando i difetti come variazioni locali delle proprietà termofisiche
dei materiali, la termografia permette di individuarli
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Termografia
Tutti i corpi emettono radiazione elettromagnetica in dipendenza dalla propria
temperatura
La termografia si basa sull’emissione di radiazioni infrarosse (IR) da parte di un
qualsiasi oggetto a temperatura superiore zero assoluto (0° K o -273,15°C)

Quando ci si trova vicino ad una


fonte di calore si percepisce il
calore ma non si vede!
Attraverso la termografia, si riesce
a convertire questo calore
(invisibile agli occhi) in un impulso
elettrico convertito in un
termogramma
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Termografia

La termografia si basa sull’emissione di radiazioni infrarosse (IR) da parte di un


qualsiasi oggetto a temperatura superiore zero assoluto (0° K o -273,15°C)
Dalla misura della radiazione emessa da un corpo può essere ricavata la sua
temperatura

colori
Lo spettro IR è identificato dalle lunghezze
d’onda che vanno da 0,7 μm ad oltre i 1000 μm

400 500 600 700(nm)
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Termografia
La temperatura viene misurata con sensori a distanza che rilevano le emissioni di
radiazioni infrarosse

RADIOMETRI
1. Sensibilità pari a 0.1°C

3. Convertono le radiazioni IR in immagini visive


Rilevano il flusso termico e le piccole differenze
di temperatura

Si basa sul riscaldamento del pezzo da esaminare e sulla successiva misura della
temperatura T per effetto delle radiazioni infrarosse (IR) emesse dalla superficie
Non richiede alcun contatto fisico con la superficie da esaminare
L’ispezione è effettuata a distanza garantendo sia l’integrità della parte da
ispezionare e sia la sicurezza dell’operatore
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Termografia
E’ necessario riscaldare l’oggetto in esame Sistemi di riscaldamento:
• i getti di aria calda
• corrente elettrica
• acqua calda
• vapore
• riscaldamento ad induzione
• nastri riscaldanti
• lampade ad arco e a raggi infrarossi
• laser (in particolare CO2)

Il migliore metodo di riscaldamento per evidenziare i difetti dipende dal tipo di


materiale, dalle dimensioni dell’oggetto e dal tipo e posizione dei difetti
presumibili
I difetti rilevabili sono più facili da identificare se situati in prossimità della
superficie
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Termografia
Termocamera a infrarossi

L’energia all’infrarosso (A) emessa da un oggetto viene fatta convergere dai


componenti ottici (B) verso un detector all’infrarosso (C)
Il detector invia le informazioni al sensore elettronico (D) per l’elaborazione
dell’immagine
L’elettronica traduce i dati provenienti dal detector in un’immagine (E) che può
essere visualizzata direttamente nel mirino oppure sullo schermo di un monitor
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Termografia
L’immagine che viene acquisita attraverso una telecamera (termovisore
sensibile agli IR) viene poi digitalizzata da uno specifico software che ne
mette in risalto i diversi livelli di radiazione/energia attraverso diverse
tonalità di grigio o di colori, ottenendo una mappa termografica del corpo
osservato
La termografia fornisce una mappa di isoterme

Si riesce ad “osservare” termicamente il difetto a distanza


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Termografia
Per effettuare una prova termografica
• Si riscalda il pezzo
• Si effettua la scansione della superficie del corpo radiante
• Si ottiene un’immagine termica della superficie
Le diverse temperature della superficie corrispondono nell’immagine a diversi
gradini di grigio o colori

Le zone aventi la stessa temperatura sono


contornate da linee brillanti (isoterme)
I difetti (meno conduttivi) sono evidenziati
da zone con temperature minori (o maggiori)
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Termografia

• Rilevazione di inclusioni e separazioni


• I difetti sono più facilmente identificabili se sono in superficie
• Si riesce ad “osservare” termicamente il difetto a distanza
• Metodo più preciso e costoso rispetto ai cristalli liquidi

Limitazioni
L’anomalia nella distribuzione delle temperature può essere troppo piccola
perché sia misurabile
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Termografia
• Per mantenere gli impianti continuativi, molte aziende usano termocamere
• Manutenzione predittiva: permette di intraprendere azioni correttive prima che
si verifichino costosi guasti ai sistemi, poiché le installazioni elettriche e
meccaniche esibiscono un innalzamento della temperatura prima di subire un
guasto
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Termografia
Esempi applicativi nel campo aeronautico:
• Penetrazione dell’acqua all’interno dei pannelli alari con struttura a sandwich
tipica di aeromobili civili
• Porosità: può essere introdotta durante le differenti fasi di manifattura:
stratificazione, sacco a vuoto, polimerizzazione. La diffusività termica
dipende dalla porosità del materiale (< all’aumentare della porosità)
• Danno da impatto: difficile da individuare con un’ispezione visiva. Variando
la frequenza dell’onda termica è possibile ricostruire l’andamento del danno
da impatto attraverso lo spessore di materiale
• Visualizzazione e valutazione di effetti termoelastici/termoplastici indotti da
sollecitazioni meccaniche: prove di impatto
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Termografia

Mappa isotermica di una navetta spaziale mentre atterra


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Cristalli Liquidi

Definizione:
Sostanze organiche che, in un certo intervallo di temperatura, presentano
le proprietà sia dei liquidi sia delle sostanze cristalline solide

 Tali sostanze non passano direttamente dallo stato liquido a quello solido, ma
in particolari condizioni sono in grado di organizzarsi in fasi intermedie
(mesofasi) che presentano caratteristiche sia dello stato liquido cristallino che
di quello solido. Questo dualismo giustifica il termine con cui si indicano
questi composti: cristalli liquidi

 Al variare della temperatura si nota una variazione di colore del cristallo


liquido
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Cristalli Liquidi
1. Sulla superficie viene posizionato un film di cristalli liquidi sensibili
alla temperatura, che assumono un determinato colore in funzione della
temperatura
2. La struttura viene riscaldata in maniera omogenea e viene osservata la
temperatura superficiale durante il transitorio T

3. L’energia termica sulla superficie sarà


diversa rispetto ad altre regioni dove
non sono presenti difetti
4. Grazie alla anisotropia ottica tale
regione sarà colorata in modo diverso
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Cristalli Liquidi

Metodo economico ma meno preciso della termografia

Si possono rilevare solo difetti superficiali dei compositi come


porosità e vuoti della matrice, zone scollate, separazioni

VANTAGGI SVANTAGGI

Semplicità Poca affidabilità

Economicità Dimensioni del difetto


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Controlli non distruttivi (CND)


mediante emissione Acustica (EA)
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Controlli mediante Emissione Acustica (EA)

…………..il controllo della monetina?


Qualche accenno……
 IERI: “Controllo della monetina”
Un operatore molto esperto batteva una monetina sul pezzo in esame
ed in base al suono emesso riusciva a capire se all’interno del pezzo
fosse presente un difetto (CONTROLLO POCO RIPETIBILE)

SUONO CHIARO E NETTO STRUTTURA SOLIDA E BEN INCOLLATA

SUONO  SORDO PRESENZA DI DELAMINAZIONI O AREE VUOTE
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Controlli mediante EA

OGGI: Un “picchiettatore” automatico impatta il pezzo ed un


microfono ne registra lo spettro di emissione acustica (EA)

È un metodo AUTOADATTATIVO :
In un database, per ogni tipologia di difetto possibile
all’interno del pezzo, è disponibile il relativo spettro di
emissione acustica

La macchina compara lo spettro del pezzo senza difetti con


quello rilevato, segnalando ed eliminando i pezzi ritenuti
difettosi
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Controlli mediante EA
• L’emissione acustica è costituita da onde di pressione ad alta
frequenza generate da un rilascio di energia di deformazione
all’interno del materiale durante la crescita di difetti o la
deformazione plastica

• Il controllo mediante EA consiste nel rilevare la “rumorosità”


prodotta dal crearsi delle difettosità all’interno del materiale: la
misura prevede quindi che l’oggetto in esame sia sollecitato, o con
forze “artificiali” o con la normale operatività
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Controlli mediante EA

• Le frequenze sono comprese tra 20 kHz – 1.5 MHz

• Analisi dei segnali di EA


• Fornisce le informazioni relative alla localizzazione e alla
criticità strutturale delle discontinuità rilevate
• Si analizza l’evoluzione del difetto nel materiale nel
tempo
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Controlli mediante EA
L’apparecchiatura è costituita da uno o più sensori posizionati
sull’oggetto da ispezionare più alcuni strumenti computerizzati
per l’analisi dei segnali. La strumentazione può essere portatile

Sensori: cristallo piezoelettrico, frequenze: 20 kHz – 1.5 MHz


-a frequenze piu’ elevate l’ EA è debole e l’attenuazione
dovuta ai meccanismi di perdita di energia all’interno del
materiale troppo forte (soprattutto per i compositi a causa delle
dispersioni dovute alla forte disomogeneità)
-a frequenze basse i rumori estranei sono troppo forti
La sensibilità delle misure è max se queste sono fatte a basse f
considerando i rumori di interferenza
Per materiali con alta attenuazione (ad es. compositi plastici), si
usano frequenze più basse per distinguere meglio i segnali EA
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Controlli mediante EA

Irreversibilità dell’EA
Se un materiale è caricato fino ad un certo livello di
sollecitazione e poi scaricato, generalmente non si osserveranno
emissioni durante il successivo ricaricamento finchè non sia stato
raggiunto e superato il carico massimo precedentemente
applicato
Questa irreversibilità dell’EA, denominata effetto Kaiser,
permette di risalire ai carichi massimi sperimentati nel passato da
un qualsiasi elemento strutturale e quindi di prevederne la futura
durata in servizio
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Controlli mediante EA

I vantaggi della tecnica mediante EA sono:


1. possibilità di monitorare l’intera struttura in uso
2. possibilità di monitoraggio continuo con allarmi

Cambiamenti microscopici nella struttura possono essere


rilevati se è sufficiente l’energia rilasciata
Utilizzando sensori multipli è anche possibile localizzare il
difetto (sorgente dell’emissione)
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Controlli mediante EA
Materiali
• Legno, plastica, compositi, cemento, metalli

• E' necessario applicare un carico alla struttura o il pezzo in esame


(carico applicato non deve raggiungere livelli pericolosi per i pezzi
integri altrimenti il controllo non sarebbe non distruttivo)

Applicazioni
• Sorveglianza continua di recipienti in pressione nei reattori nucleari
al fine di rilevare e localizzare la nascita di difetti attivi

• Rilevamento di incipiente rottura per fatica in strutture aeronautiche

• Controllo delle saldature per fusione e per resistenza durante il


processo e il susseguente raffreddamento
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Controlli mediante EA

Nei materiali compositi l’EA viene generata da:


• nascita e propagazione di cricche

• distacco fibre‐matrice

• delaminazione

• rottura di fibre

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