Sei sulla pagina 1di 2

I comici erano abili a divertire gli spettatori attraverso l’utilizzo dei lazzi, parola che etimologicamente

significa legame (lazzi, dal dialetto lombardo, al posto di lacci, dal dialetto toscano).

Pagina 31 moland

La commedia dell’arte in Francia

Dunque, la Commedia dell’Arte grazie al fatto che utilizzava più l’azione rispetto al discorso, era più idonea
a delineare il carattere del personaggio, per tradurre gli stati d’animo del pubblico stesso.

Quando giunse in Francia, la Commedia dell’Arte portò quel brio e quella novità che serviva al teatro
francese.

Durante il regno di Enrico III, nell’anno 1376, ingaggiò la più famosa compagnia italiana del tempo, ovvero
quella dei Gelosi, capitanata da Flaminio Scala, detto Flavio. Non era la prima volta che gli italiani
giungessero in Francia, come si è già detto, Caterina de Medici adorava questi spettacoli. I Gelosi furono
invitati dal re stesso, dunque si misero in cammino per giungere in Francia. Gli artisti con i loro carri, i loro
costumi e il loro materiale scenico, furono bloccati e catturati dagli ugonotti. Il re dovette negoziare per la
liberazione della troupe. Quando finalmente furono liberati, proseguirono il loro viaggio, arrivando in forte
ritardo, il 6 dicembre 1576. Enrico permise alla compagnia di stabilirsi all’Hotel de Bourboun, demolito in
gran parte nel 1527, restava però una grandissima sala o galleria che fu chiamata la sala del Petit-Bourbon.
Questa sala fu adibita alle rappresentazioni teatrali dei comici, ed è proprio in questa sala che ventiquattro
anni dopo la prima dei Gelosi, Molière inaugurerà la sua carriera con Les Précieuses ridicules. I Gelosi
rientrarono in Italia durante gli ultimi anni di reggenza di Enrico III. Quando Enrico IV salì al trono, mettendo
fine alle guerre civili e sposò nel 1600 la fiorentina Maria de Medici, la compagnia fu richiamata poiché il re
voleva regalare alla sua sposa una distrazione a lei familiare. Gli attori ebbero godevano di onori e gloria,
basti ricordare l’attrice più famosa dei Gelosi, Isabella Andreini, che può essere citata come esempio della
grande considerazione di cui godevano in Italia, come in Francia, i comici italiani. Uno dei suoi più grandi
ammiratori fu il cardinale Aldobrandini, mentre in Francia aveva il favore di Maria de Medici e del re Enrico
IV.

Pag 34-48 moland

Nel 1614, la sala del Petit-Bourbon fu ricostruita, e i comici italiani continuavano a riscuotere successo, nel
frattempo una giovane troupe di ragazzi parigini si formò sotto il nome de l’Illustre Theatre. Tra questi
giovani fu ingaggiato anche Jean-Baptiste Poquelin, il futuro Molière, è così che l’autore venne a stretto
contatto con la Commedia dell’Arte, che sarà fonte di grande ispirazione per le sue famosissime commedie.

Pag 135 moland

La Commedia dell’arte mostra le due facciate di uno stesso tipo donandogli sfumature differenti,
inserendoli in registri diversi. Ad esempio la coppia dei servi Arlecchino, Brighella, quella dei vecchi
Pantalone, Dottore.

Arlecchino ha una maschera nera rugosa, poco brillante, alquanto sgradevole, Arlecchino è euforico,
beatamente contento. Si esprime spesso a gesti e acrobazie, mentre le sue frasi sono poco articolate,
pronunciate in bergamasco, il dialetto di Bergamo la sua città natia, o talvolta col dialetto veneto. Il suo
costume, inizialmente rattoppato di stracci, si migliora con delle fantasia a triangoli o a losanghe
multicolori. Socialmente, il suo ruolo è quello del servo al servizio di qualsiasi padrone possa comprare i
suoi devoti servigi. Sempre indaffarato e sempre affamato, sempre innamorato, passa dalle lacrime al riso
nella stessa pirouette.

Brighella, come suggerisce il suo stesso nome, porta le brighe, muove i fili, fa risollevare l’intrigo. A
differenza di Arlecchino, Brighella è pieno d’astuzia e la sua furbizia macchiavellica lo aiuta in tutte le sue
peripezie. Il suo costume bianco a righe orizzontali … gli dona l’aspetto di un maggiordomo di cui è
sicuramente la caricatura.

Pulcinella è la terza tipologia di Zanni. Il suo riso contagioso invade la scena con l’abilità degli attori
napoletani. La sua mezza maschera di cuoio nero ha un naso arcato e verrucoso che contiene tutta la
malizia del mondo. È vestito con un ampia tunica bianca fissata in vita con una cintura, dove si inserisce un
bastone che usa per i lazzi delle bastonate. Dorato di un ironia corrosiva, ha una totale libertà
d’espressione. Utilizza tutti i giochi parodici della lingua. i suoi interessi principali sono le donne e l’alcol

Pantalone, il cui antenato è il pappus delle atellane e il cui successore sarà Orgon di Molière, è il vecchio
avaro. Convinto del suo potere di seduzione e corteggia spesso Colombina. Pantalone indossa una giacca
corta e rossa come le lunghe calze che gli coprono anche i piedi. Alla cintura porta una borsa e un pugnale,
ai piedi delle babbucce turche. Porta con se la zimarra, lungo mantello nero apmio, un cappellino di lana
copre i suoi capelli bianchi, la sua maschera dal naso lungo si completa coi baffi e il pizzetto. Parole, gesti,
movimenti, costumi, accessori servono all’attore per trasformare il personaggio in tipo.

L’altro vecchio della commedia dell’arte è la maschera del Dottore, un dotto, un uomo di legge, o un
medico, o filosofo, teologo, astronomo, è sicuramente sempre una caricatura del umanista, uomo di
scienza e di lettere dell’università di bologna di cui porta il costume nero a collo bianco e da cui prende
origine. Sotto la sua maschera nera copre la fronte e il naso. Il suo linguaggio è pedante e tedioso, ha da
dire su tutto mostrando la sua totale incompetenza, pieno di proverbi storpiati, teologie, divagazioni
filosofiche e consigli in un latino maccheronico.

Il capitano, come abbiamo detto discende dal Miles Gloriosus di Plauto, sarà poi declinato con nomi celebri
in italia, spagna, francia e germania: Scaramucciam Giangurgolo, spavento, matamore, taille-bras, crispin,
horribilibifibrax. Re dell’iperbole , principe dei superlativi. Il suo cappello piumato gli dona un allure di gallo
di battaglia, il naso della sua maschera , i gesti empatici non smette di recitare le sue gesta da guerriro per
impressionare Isabella. Ma tutta le sue conquiste in battaglia e passionali sono immaginarie e la sua
furfanteria e codardia sono la realtà. È il più sfottuto di tutte le maschere. Soldato spagnolo pigro.

I gruppi sociali che compongono il mondo di questa società sono sottomessi a una forte critica: il capitano
simbolo dell’occupazione e oppressione spagnola e degli eccessi dell’atuorità militare, il dottore a causa
della sua cultura umanista cosi mal assimilata, pantalone, visto il suo mercantilismo eogista e borghese. Il
potere delle armi, della scienza e del commercio sono demistificati per suscitare il riso del publico e
denunciati nei loro abusi.

Gli innamorati hanno la funzione di essere innamorati. La loro bellezza senza maschera, la loro giovinezza,
la loro eleganza i loro gesti ponderati eil loro linguaggio fiorito, parlano d amore. Gli innamorati utilizzano le
tradizioni dell’amor cortese e del petrarchismo e il loro linguaggio prezioso e fortemente antitetico con le
espressioni volgari e i lazzi osceni delle maschere. Anche a livello gestuale vi è questo contrasto, isabella e
leandro evitano tutte le gesticolazioni eccessive.

Pag 114-121 Types et commedia dell’arte

Potrebbero piacerti anche