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TISANE
Foto di copertina:
©Alexander Raths - stock.adobe.com
Referenze iconografiche:
© stock.Adobe.com: pp. 6, 7, 8, 9, 10-11, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 19,
20, 21, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30-31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38,
39, 40, 41, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 54-55, 56, 57, 58,
59, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66-67, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76,
77, 78, 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94,
95, 96, 97, 98, 99, 100-101, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109,
110, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 118, 119, 120, 121, 122, 123,
124, 125, 126, 127.
Avvertenza
Il contenuto di questo libro ha valore informativo. La scelta e
la prescrizione di una terapia come di un piano dietetico spet-
tano al medico curante, che solo può valutare eventuali rischi
collaterali (quali intossicazioni, intolleranze e allergie). Notizie,
preparazioni, ricette, suggerimenti contenuti in questo volume
hanno carattere informativo e non terapeutico.
L’Editore declina ogni responsabilità per qualsiasi uso impro-
prio del testo.
www.giunti.it
ISBN: 9788844079857
colt iva le t ue
Tisane
Tè e infusi
SOMMARIO
Introduzione 7 Coltivazione 40
In acqua 42
Terricci e substrati 42
A CIASCUNO Vasi e contenitori 46
I materiali 46
LA SUA BEVANDA 11
Contenitori di recupero 47
Infuso, tisana, I basket 47
tè o decotto? 13 Malattie e parassiti 49
Le parti utilizzate 14 L’importanza
Da sole o in compagnia? 15 delle condizioni climatiche 49
Raccolta, essiccazione, Malattie fungine 50
conservazione 17 Parassiti 50
Raccolta 17 Contro malattie e parassiti,
Essiccazione 18 con la natura 53
Conservazione 21
Dove conservare 22
Conservare le bevande
LA PIANTA DEL TÈ 55
già preparate 23 Conoscere e coltivare il tè 57
Come gustare le bevande 25 La pianta 57
Come si coltiva 57
Le teiere e i bollitori 25
Le tipologie di tè 59
Dolcifcare le bevande 29
Il tè nero 59
Il tè verde 60
Il tè bianco 61
COLTIVARE LE PIANTE 31 Il tè giallo 62
Piante e clima 33 Il “tè rosso” 62
Le stagioni 33 Le cerimonie del tè 62
I fattori climatici 34
Cura e manutenzione 37 PIANTE PER TISANE,
Propagazione 37 INFUSI E DECOTTI 67
Semina 38 Arancio 68
Talea 39 Artemisia 69
Divisione 39 Calendula 70
4
Camomilla 71 Luppolo 106
Camomilla romana 72 Monarda 107
Coriandolo 73 Stevia 108
Echinacea 74 Piccoli frutti:
Eucalipto 75 ottimi per aromatizzare 109
Finocchio - Finocchietto 76
Gelsomino 77 Piante spontanee
Genziana 78 per tisane insolite 110
Karkadè 79 Agrimonia 110
Lauro 80 Anice 111
Lavanda 81 Borragine 111
Lippia 82 Equiseto 112
Maggiorana 83 Farfara 112
Malva 84 Iperico 113
Melissa 85 Ortica 114
Menta 86 Parietaria 114
Mirto 87 Pino 115
Origano 88 Tarassaco 115
Passiflora 89 Le tisane “esotiche” 117
Rabarbaro 90
Bael (Bilva, cotogna
Rosa canina 91
del Bengala) 118
Rosmarino 92
Curcuma 118
Salvia 93
Goji 119
Sambuco 94
Mate 119
Tiglio 95
Moringa 120
Timo 96
Pandan 120
Valeriana 97
Viola 98 Tisane esotiche
Zenzero 99 da acquistare 121
Anice stellato 121
Centella 122
PIANTE PER TISANE
Dittamo di Creta 122
INSOLITE O ESOTICHE 101 Honeybush 123
Piante che si possono Iramusu (Nannari, Anantamul) 123
coltivare a casa 102 Lapacho 124
Lemongrass 124
Biancospino 102
Polpala 125
Caffè 103
Senna auricolata 125
Crespino 104
Rooibos 126
Liquirizia 105
Yaupon 127
5
INTRODUZIONE
Stressati? Stanchi? Raffreddati? Mette- Fondandosi su esperienze antiche di
te un po’ d’acqua sul fuoco e in pochi secoli, quasi tutte le metodologie d’uso
minuti scoprirete come una tisana, un consistono nell’estrarre i principi attivi
infuso o un tè siano un vero e proprio contenuti nelle piante, che siano le più
antidoto ai molti stress cui la frenetica popolari e conosciute nel nostro am-
vita moderna vi sottopone, un modo per biente oppure rare e ricercate; piante
ritrovare energia, concentrazione e cal- spontanee che crescono nei prati, nelle
ma. Potete prepararle per voi stessi, ma campagne o nei boschi oppure coltivate
anche condividerle con altri, cogliendo in orti e frutteti, ma anche in vaso su bal-
così l’occasione di rinsaldare conoscenze coni e terrazzi; adatte a vivere al livello
e amicizie. del mare o in alta montagna, in posizioni
Da millenni l’uomo utilizza le piante di pieno sole o di mezz’ombra; quelle che
per preparare tisane, infusi, tè e decotti, gradiscono un clima secco e quelle che
utili a dissetare e curare. Bevande sane preferiscono una certa umidità, o anco-
che apportano vitamine, minerali e altre ra quelle che prediligono un certo tipo di
sostanze nutritive. Le proprietà che han- terreno piuttosto che un altro.
no, in particolare quelle antiossidanti,
portano benefici a breve e lungo termine
alla salute. Possono riscaldare d’inver-
no e rinfrescare e dissetare d’estate. E…
sono anche buone.
Esiste inoltre una stretta relazione tra
questo tipo di bevande e alcune religio-
ni, filosofie e medicine alternative, dal
buddismo zen alla medicina ayurvedica,
che prevedono e utilizzano numerose
“cerimonie”, legate soprattutto al tè, ma
anche ad altri preparati.
In questo libro, che dedichiamo soprat-
tutto ai principianti – sperando comun-
que sia utilizzato e apprezzato anche
da esperti e professionisti – vedremo le
differenti tipologie di preparazione, i di-
versi modi per utilizzarle, e come godere
a pieno di tutti i benefici che possono
regalarci.
7
Introduzione
Per le piante spontanee vi segnaleremo Vedremo anche come certe piante con-
dove andarle a cercare e come e quando siderate fastidiose, come l’ortica o la
raccoglierle; per quelle coltivate dove e parietaria, possano essere efficacemente
come riprodurle e curarle. utilizzate, mentre altre, apprezzate per
Per ognuna indicheremo le parti da le loro qualità estetiche e il loro aroma,
raccogliere e il metodo per estrarne il siano invece assolutamente da evitare.
principio attivo (dissetante, curativo, Alcune piante possono infatti essere
terapeutico o tutte queste cose insieme). utilizzate insieme, in certi casi accen-
tuando l’effetto desiderato (sinergia),
altre vanno assunte singolarmente.
E ci soffermeremo su cosa occorre per
preparare al meglio le nostre bevande:
essiccatori, teiere, bollitori, infusori, fil-
tri, bustine, tazze. Daremo quindi uno
sguardo alle diverse ritualità – una per
tutte la cerimonia del tè – nelle diverse
parti del mondo. Vedremo come alcune
delle bevande più diffuse in Europa si-
ano del tutto sconosciute in altri conti-
nenti, e viceversa. Infine presenteremo le
proprietà delle diverse piante, ma anche
gli eventuali rischi e controindicazioni
che possono emergere da un uso impro-
prio o dall’interazione di diversi principi
attivi; essenzialmente farmaci di sintesi,
ma anche altre piante o parti di pianta.
8
Introduzione
9
A ciascuno
la sua bevanda
INFUSO, TISANA,
TÈ O DECOTTO?
13
A ciascuno la sua bevanda
14
Infuso, tisana, tè o decotto?
15
RACCOLTA, ESSICCAZIONE,
CONSERVAZIONE
17
A ciascuno la sua bevanda
18
A ciascuno la sua bevanda
20
Raccolta, essiccazione...
21
A ciascuno la sua bevanda
22
Raccolta, essiccazione...
23
COME GUSTARE
LE BEVANDE
Prima di assaporare il frutto del vostro La preferenza può anche essere legata
lavoro serve un ultimo passaggio: indi- all’uso: per i “puristi” del British Tea
viduare l’attrezzatura necessaria, la mi- non esiste altro che la teiera classica, in
gliore per voi, per servire la bevanda. porcellana, in vetro o in ceramica, men-
Anche in questo caso vale il proverbio tre la tradizione giapponese richiede le
dell’erba del vicino: è sempre più verde! teiere in ghisa.
Così potreste accorgervi che la tisana Proponiamo qui una breve rassegna, cer-
preparata nella vecchia teiera della non- cando di cogliere pregi e difetti di ogni
na e con infusore in plastica è più grade- materiale, forma o tipologia.
vole di quella ottenuta con un bollitore
elettrico e un infusore d’argento appena
acquistato, ma niente panico!
Ricordate piuttosto che, soprattutto per
alcune tipologie di teiere, la sensazione
va migliorando con l’uso e che nel tem-
po il vostro gusto potrà rivalutare qual-
cosa che al primo assaggio non avevate
apprezzato.
LE TEIERE
E I BOLLITORI
Sul mercato è possibile trovare ogni sor-
ta di teiera, da quella classica alle versio-
ni più moderne e sofisticate, da quelle da
scaldare sul gas alle teiere ad alimenta-
zione elettrica. Anche i materiali posso-
no essere i più diversi, molto economici
o di alto valore (addirittura intarsiati di
pietre o dipinti a mano, decorati secon-
do la provenienza e le tradizioni).
25
A ciascuno la sua bevanda
Le teiere più classiche sono quelle in ce- Legate soprattutto alla tradizione giap-
ramica o in porcellana (per distinguer- ponese sono invece le teiere in ghisa, che
le, ci limitiamo a ricordare che se tutte consentono, tra l’altro, di mantenere il
le porcellane sono ceramiche, non tutte calore al loro interno per un periodo
le ceramiche sono porcellane). Ce ne prolungato. Altro loro vantaggio è la
sono di ogni tipo, da quelle più sempli- robustezza, mentre non tutti apprezzano
ci per uso quotidiano a quelle decorate il retrogusto metallico che conferiscono
da artisti o comunque preziose, da usa- alle bevande. Tali teiere possono anche
re solo nelle grandi occasioni. Questi essere utilizzate semplicemente per la
materiali, molto legati ad esempio alla prima fase, in cui l’acqua viene portata
tradizione inglese, hanno il vantaggio alla temperatura desiderata, per essere
di essere “neutri” e di non conferire poi versata in un altro recipiente.
nessun sapore o odore ai preparati e Oltre alla ghisa, ci sono teiere anche
sono pronte, dopo una breve sciacqua- in altri metalli: in particolare, il rame e
ta, ad accogliere qualcosa di comple- l’ottone mantengono il calore per molto
tamente diverso. Con alcune eccezio- tempo e diminuiscono il rischio di scot-
ni, come le teiere artistiche o quelle in tarsi. Questo tipo di teiere si può però
porcellane particolari, sono abbastanza facilmente ammaccare.
economiche. Uno svantaggio è invece L’acciaio inossidabile ha un’ottima resi-
la fragilità: chi è maldestro si conside- stenza al calore e agli urti, ma è piuttosto
ri avvertito! Anche la trasmissione e il pesante.
mantenimento del calore sono inferiori Le teiere in vetro, di tradizione nord-
rispetto al metallo. europea, condividono con quelle in ce-
26
Come gustare le bevande
27
A ciascuno la sua bevanda
Il samovar
In molti paesi, l’acqua per il tè e per le tisane
si scalda nel samovar, un particolare contenito-
re tradizionale, probabilmente ideato nell’Asia
centrale, che poi è stato sviluppato e brevetta-
to nel XIX secolo in Russia: viene quindi quasi
sempre associato alla cultura di questo paese.
Consisteva nella sua prima versione in un
contenitore metallico con all’interno un tubo,
riempito con il combustibile (carbone o car-
bonella) che andava a scaldare l’acqua. Un
rubinetto nella parte inferiore del recipiente
consentiva di svuotarlo.
Molta della “mitologia” dei samovar proviene
dalla letteratura russa: tutti i grandi scrittori,
da Puškin a Tolstoj e Dostoevskij li hanno citati
nelle loro opere principali, anche descrivendo-
ne l’uso durante i lunghissimi viaggi in ferrovia
su tratte come la Transiberiana.
La validità del principio e la praticità sono con-
fermate dai samovar moderni, in cui la princi-
pale differenza con quelli tradizionali sta nella
presenza di una resistenza elettrica al posto del
tubo metallico.
28
Come gustare le bevande
29
Coltivare
le piante
PIANTE E CLIMA
L’assortimento delle piante da cui si pos- strato di materiale tutto intorno a coper-
sono ottenere tisane, infusi e decotti è tura). Le piante in vaso possono essere
davvero molto ampio, e non è facile dare rinvasate, passando a un contenitore ap-
consigli colturali che possano valere per pena più grande del precedente.
tutte. Però per le piante da tisana valgo- Non appena cominciano i primi tepo-
no la maggior parte delle norme – e del ri in primavera, si deve riprendere ad
buon senso – che valgono per tutte le annaffiare con maggiore regolarità, cer-
piante in giardino, in vaso o nei campi. cando di seguire l’andamento climatico,
con interventi più frequenti quando le
temperature si alzano e più radi quan-
LE STAGIONI do si abbassano. Su balconi e terrazzi
o per le piante che possono restare in
L’inverno normalmente coincide con il casa, prima della completa ripresa vege-
periodo di riposo delle piante. In questa tativa si possono ancora fare gli ultimi
stagione ci si deve quindi preoccupare rinvasi.
un po’ meno, salvo all’aperto per quelle Si comincia a concimare: all’inizio per
biennali e perenni che soffrono partico- favorire la crescita vegetativa con un
larmente il freddo. In questo caso vanno elevato tenore di azoto, passando poi a
protette, se non con una copertura to- contenuti maggiori di fosforo e potassio
tale, almeno con la pacciamatura (uno per favorire la fioritura.
33
Coltivare le piante
34
Piante e clima
tiene calcare, cloro e disinfettanti: se non piante stesse, anche molto rapidamente)
è particolarmente intensa si tratta di un richiedendo interventi di irrigazione più
vero e proprio toccasana. Se però le pre- frequenti. Una soluzione per le pian-
cipitazioni sono eccessive, si deve evitare te all’aperto può essere utilizzare come
che si formino i ristagni d’acqua, parti- frangivento piante più alte resistenti ai
colarmente pericolosi perché possono venti per proteggere quelle più basse e
favorire le malattie fungine. più delicate. Nelle zone ventose, per l’ir-
Se in giardino, nell’orto o su un balco- rigazione si devono usare sistemi a goc-
ne scoperto utilizziamo un impianto di cia, mentre è da evitare l’irrigazione per
irrigazione automatico per bagnare le aspersione, in cui l’acqua viene dispersa
piante, in caso di periodi prolungati di dai venti. Se le piante sono in vaso su
pioggia, bisogna interrompere o limi- balconi e terrazzi, quelle che resistono
tare i tempi di bagnatura. Consultare meno ai venti si possono porre in vasi
il meteo sul nostro computer o sul no- bassi a livello del pavimento, in modo
stro smartphone può dare qualche uti- che siano più riparate.
le indicazione e aiutarci a modificare la Un problema è anche la combinazione di
frequenza e/o l’intensità dei nostri inter- vento e pioggia o addirittura la grandi-
venti irrigui. ne, con precipitazioni di notevole inten-
Il vento, eccetto il caso di una brezza sità, eventi sempre più frequenti a causa
leggera, è quasi sempre un problema per dei cambiamenti climatici.
le piante: venti freddi possono abbassa- La neve è in genere un’altra benedizione
re le temperature anche di diversi gradi, dal cielo, a meno che non sia così abbon-
quelli più violenti danneggiano anche dante da schiacciare le piante erbacee e
gravemente foglie e fusti, mentre i venti arbustive o da schiantare rami e branche
caldi tendono a seccare l’ambiente (e le di quelle arboree.
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CURA E MANUTENZIONE
È possibile coltivare alcune delle più po- delle piantine in corso di sviluppo) e una
polari piante da infuso, tisana o decotto buona aerazione. Non è invece impor-
fin dagli stadi iniziali con diversi metodi: tante come nelle fasi successive il conte-
le varie tecniche vanno apprese un po’ nuto in sostanze nutritive, visto che fino
alla volta e non preoccupatevi se le pri- a che non si è sviluppato il sistema radi-
me esperienze saranno negative. Prende- cale le piante non sono in grado di assor-
te sempre nota di cosa avete fatto e fate birle. Spesso, per migliorare il drenaggio
tesoro, nelle occasioni che seguiranno, e l’aerazione, il substrato contiene an-
degli errori che avrete commesso. che diverse sostanze inerti, come argilla
espansa, palline di polistirolo, pomice,
perlite, vermiculite ecc.
PROPAGAZIONE Se i marciumi sono i nemici nel caso dei
ristagni d’acqua, bisogna contempora-
Per la propagazione per semina e per ta- neamente evitare che le piantine possano
lea sono disponibili dei contenitori (ad seccare per carenze idriche.
esempio le cosiddette “lastre alveolari”) Per alcune colture (pensiamo ad esempio
e dei substrati appositi: in genere sono alla Camellia sinensis, la pianta del tè) è
dotati entrambi di un ottimo drenaggio necessario fin dall’inizio che il substrato
(per evitare i marciumi, i peggiori nemici abbia una reazione acida.
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Coltivare le piante
38
Cura e manutenzione
plantule con fogli di materiale plastico Anche in questo caso, quando le pian-
o con tessuto non tessuto, garantendo tine hanno raggiunto certe dimensioni
però sempre un minimo di aerazione. devono essere trapiantate, una o più
Certe piante possono essere “aiutate” uti- volte, fino a raggiungere la loro desti-
lizzando l’illuminazione: di grande aiuto nazione finale.
sono le lampade a LED, che non produ-
cendo calore non vanno a influenzare
Divisione
temperatura e umidità delle piantine.
Quando le piante avranno raggiunto Molte piante, erbacee o semi-legnose,
una certa dimensione, sia nella parte ae- possono essere moltiplicate con questo
rea sia nell’apparato radicale, si potran- metodo: in particolare da quelle che
no trapiantare – una o più volte – fino a formano cespi, specialmente le erbacee
raggiungere la loro destinazione definiti- perenni, ma anche da quelle tuberose
va: vaso su balconi e terrazzi, piena terra e rizomatose, si possono ottenere con
in giardini e orti. facilità due o più piante estraendole
delicatamente dal terreno o dal vaso e
dividendole cercando di mantenere il
Talea
corretto bilanciamento tra parte aerea e
Il metodo della talea consiste nel pre- apparato radicale. Se l’operazione viene
levare una parte di pianta, di solito un effettuata nel periodo corretto e senza
rametto o un apice, farla radicare e otte- danneggiare le diverse parti, si tratta di
nerne una nuova. uno dei metodi più veloci e sicuri per ot-
Si deve disporre delle cosiddette “piante tenere nuove piante.
madri”: esserne già in possesso è sicura-
mente un vantaggio, ma ci possono aiu-
tare anche amici e conoscenti, eventual-
mente con scambi paritetici. Ogni pianta
ha il suo periodo di prelievo, da seguire
scrupolosamente e ognuna ha determina-
te caratteristiche intrinseche: per le talee
la fase più delicata è quella dell’emissione
e dell’attecchimento delle radici. Ci sono
piante che radicano con estrema facilità
in qualsiasi substrato, altre richiedono un
determinato terriccio, altre ancora han-
no bisogno di un certo aiuto, ad esempio
con ormoni che favoriscono la radicazio-
ne e/o di un ambiente in cui sia possibile
controllare parametri come temperatura,
umidità ed aerazione (serrette e cassoni).
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Coltivare le piante
40
Cura e manutenzione
re una canna troppo lunga può fare la Per molte delle piante di cui ci occupia-
differenza. mo qui, un’ottima soluzione è il giardino
In certi casi poi, un piccolo impianto roccioso: qualche pietra con all’interno
di irrigazione, meglio se interrato, con delle cavità per ospitare l’apparato ra-
piccoli gocciolatoi e a basso consumo dicale delle vostre piante è l’ideale per
idrico, è la differenza tra riuscita e fal- molte specie che amano il sole, resistono
limento, tra fatica immane e la gioia di alla siccità e non hanno un apparato ra-
un giardino rigoglioso. Fate bene i vostri dicale molto profondo. E anche estetica-
conti, ma quasi sempre una spesa ben mente si tratta di una soluzione sempli-
fatta si ripaga in breve tempo, e ha anche ce, raffinata ed economica.
ulteriori vantaggi. Un altro luogo ideale per molte piante è
Arrivate sempre fin dove potete arrivare l’orto: alcune appartengono allo stesso
con i vostri mezzi: se certi lavori sono genere e alla stessa specie di altre utiliz-
difficili o pericolosi, la progettazione è zate come ortaggi (un esempio per tutti,
un rompicapo, la manutenzione è dif- il finocchio e il finocchietto selvatico). In
ficile o comunque i problemi sono più questo caso le esigenze sono molto simili
grandi di voi, non esitate a chiamare un e potete coltivare una accanto all’altra
professionista: un giardiniere, un pro- quelle che condividono le scelte di terre-
gettista, un manutentore possono risol- no, esposizione, irrigazione.
vere in breve tempo situazioni che non Se non disponete di un terreno ma avete
siete in grado di gestire. E quasi sempre un balcone o una terrazza, dovrete sce-
la spesa vale il tempo, le arrabbiature, i gliere per forza piante che si possano
fallimenti. coltivare in contenitore: come vedremo
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Coltivare le piante
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Cura e manutenzione
43
Coltivare le piante
Piante in natura
Molte delle piante che compongono le nostre bevande preferite crescono spontanee in natura e,
se le riconosciamo con assoluta certezza per evitare qualsiasi rischio, le possiamo tranquillamente
raccogliere e utilizzare, purché la loro raccolta sia consentita. Non dimentichiamo infatti che nei
parchi, anche quelli nazionali o regionali, nei giardini pubblici e in montagna spesso la raccolta è
proibita o severamente regolamentata.
Ma ci sono altre limitazioni: cerchiamo di non raccogliere piante in zone vicino a strade trafficate,
in ambienti urbani con forti emissioni (ad esempio riscaldamenti, impianti di scarico, fognature
ecc.) o con scarichi industriali nelle vicinanze.
La prima regola è appunto cercare di riconoscere con sicurezza le piante: non è facilissimo, richie-
de del tempo per studiare, memorizzare e saper osservare per risalire a famiglia, genere e specie.
Già saper riconoscere una famiglia aiuta nell’identificazione: se vediamo, ad esempio, un fiore con
l’inserzione dei petali a spirale, questo ci dovrebbe far pensare immediatamente alla pervinca,
all’oleandro, al falso gelsomino, tutte appartenenti alla famiglia delle Apocynaceae. Dobbiamo
quindi evitare di raccogliere e utilizzare queste piante, perché contengono quasi tutte degli alca-
loidi pericolosi.
Molto meglio va se incontriamo delle piante erbacee e arbustive con il fusto quadrato, soprattutto
se stropicciandone le foglie possiamo percepire un sentore aromatico: ci troviamo di fronte a
piante della famiglia delle Lamiaceae, cui appartengono, tra le altre, menta, melissa, rosmarino e
lavanda. Attenzione che però non tutte le Lamiaceae sono adatte per le tisane: lo stesso Lamium
purpureum, che dà il nome alla famiglia, può sì essere utilizzato per le sue proprietà anticatarrali e
antinfiammatorie, ma non conferisce certo un gusto particolarmente buono alle bevande.
Imparando a riconoscere una famiglia per volta, potrete via via farvi un importante archivio men-
tale e passare gradualmente a riconoscere genere, specie e varietà.
I pericoli
Non ci stanchiamo di ripeterlo: prima di
utilizzare un qualsiasi prodotto vegeta-
le, dovete essere assolutamente sicuri di
aver identificato correttamente la pianta
che impiegate. In certi casi, un’impru-
denza può costare carissima: tanto per
fare un esempio, la Gentiana lutea (foto a
sinistra), apprezzatissima per la produzio-
ne di liquori, può essere confusa quando
non sono presenti i fiori con il Veratrum
album (foto a destra), una pianta tossi-
ca. Le foglie sono molto simili, cambia
come si inseriscono sul fusto – opposte
sulla genziana, alternate sul veratro – così
ogni anno, soprattutto in autunno, il mo-
mento più favorevole per raccogliere la
genziana, c’è qualcuno che le confonde
e rischia una seria intossicazione se non
addirittura la morte.
44
Cura e manutenzione
fino a 300 volte il proprio volume, ce- ca (correlata al contenuto degli elementi
dendola poi un po’ alla volta alle radici. minerali) e capacità di ritenzione idrica,
Anche l’aerazione è ottima, così come il a sua volta orrelata con la “tessitura” del
contenuto in sostanza organica. Però il terriccio, cioè la presenza in diverse per-
principale problema della torba è quello centuali di sabbia, limo, argilla e il con-
di essere una risorsa “finita”, visto che tenuto in sostanza organica.
una volta estratta richiede diverse mi- Ci sono delle piante che non si adatta-
gliaia di anni per riformarsi. È per que- no ai terreni o ai terricci “normali”: è
sto che gli ambientalisti ne contestano il caso ad esempio delle piante acidofile
l’estrazione e richiedono ai floricoltori (come le azalee, i rododendri e le came-
(e agli utilizzatori finali) di usare altre lie, compresa la pianta del tè, la Camellia
materie prime. Un’alternativa che ha sinensis), che richiedono substrati appo-
preso piede negli ultimi anni è la fibra siti, con una reazione acida (pH basso).
di cocco derivata dai gusci delle noci di Per una concimazione corretta, bisogna
cocco: presenta anch’essa una buona conoscere le necessità delle piante che
porosità, una buona ritenzione idrica e stiamo coltivando: in linea di massima,
ha una migliore compatibilità ambien- le piante verdi, soprattutto se in crescita
tale rispetto alla torba. attiva, hanno bisogno di molto azoto,
Bisogna fare invece attenzione al com- mentre quelle fiorite necessitano di fo-
post che deriva dalla decomposizione dei sforo e potassio.
rifiuti. Occorre infatti che sia ben matu-
ro, dopo il processo di fermentazione in
cui raggiunge temperature elevate. Un
compost non ancora ben decomposto
può danneggiare le radici delle piante.
Inoltre, non sempre è possibile control-
larne la composizione: vi consigliamo
di utilizzare eventualmente un compost
prodotto direttamente da voi, dai vostri
rifiuti organici.
Molti terricci contengono anche dei ma-
teriali drenanti, come l’argilla espansa o
diversi materiali vulcanici, molto impor-
tanti per le piante che non gradiscono i
ristagni idrici.
Al momento dell’acquisto ci vengono in
aiuto le etichette che, oltre alla tipolo-
gia delle piante più adatte e al volume
espresso in litri, ci indicano alcuni valori
chimici e fisici: pH, conducibilità elettri-
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Coltivare le piante
46
Cura e manutenzione
I contenitori in metallo (ad esempio in presentano già dei fori alla base, bisogna
zinco o in ferro) sono robusti, ma per le praticarne qualcuno con un trapano o un
scarse proprietà isolanti possono causare attrezzo appuntito. Sul fondo va dispo-
danni alle radici per il freddo in inverno sto uno strato drenante (ghiaia, ciottoli,
e il calore eccessivo in estate. Li si può fo- argilla espansa ecc.); per molti materia-
derare all’interno con un foglio di tessuto li (ad esempio in metallo o in legno) è
non tessuto che dà un buon isolamento. meglio foderare l’interno del contenito-
Il legno ha ottimi pregi estetici, perché dà re con tessuto non tessuto o polietilene,
una buona “naturalità”. Resiste bene a tanto per preservare il contenitore, quan-
gelo e urti, ma è sensibile ai marciumi, to per isolare il substrato all’interno dalle
specie se non è trattato. In genere è il fon- alte o dalle basse temperature.
do del vaso o della fioriera a danneggiar-
si: è consigliabile mettere dei supporti per
I basket
arieggiare la base e isolarla. All’interno si
può invece usare un foglio di polietilene. I basket sono i contenitori per appende-
Un altro materiale interessante per dare re le piante ricadenti: sono vasi o ciotole
un tocco “rustico” in particolare a bal- dotati di un gancio e di catenelle. Vanno
coni e terrazze è il vimini: è ottimo, ad appesi in posizioni riparate dal vento,
esempio, per coprire i vasi in plastica. sia perché le piante esposte alle correnti
Le fioriere in pietra o cemento sono d’aria si seccano, sia perché con un for-
praticamente eterne, ma sono costose e te vento si possono staccare. Mettetele a
quasi impossibili da spostare: non vanno un’altezza tale per cui irrigare le piante
perciò usate per piante delicate da rico- non costi troppa fatica.
verare in inverno. Permettono di posi-
zionare e nascondere meglio gli impianti
di irrigazione. Presentano un ottimo iso-
lamento termico e sono resistenti a urti e
gelo. Il peso può diventare un vantaggio
se il terrazzo è esposto al vento.
Contenitori di recupero
Se il vostro budget per i contenitori è
limitato, potete risparmiare qualcosa
utilizzando materiali di recupero. Non
c’è limite alla fantasia: un bidoncino, un
barilotto, una cassetta (o addirittura un
cassetto) o un barattolo metallico posso-
no rivelarsi pratici e gradevoli. Un aspet-
to da curare è il loro drenaggio: se non
47
MALATTIE
E PARASSITI
49
Coltivare le piante
PARASSITI
Sono molte le tipologie di animali – so-
prattutto insetti, ma anche acari e mol-
luschi – che possono attaccare e dan-
neggiare le piante. I parassiti possono
cibarsi di parti di piante o succhiare la
50
Malattie e parassiti
51
Coltivare le piante
52
Malattie e parassiti
53
La pianta
del tè
CONOSCERE
E COLTIVARE IL TÈ
57
La pianta del tè
58
Conoscere e coltivare il tè
59
La pianta del tè
60
Conoscere e coltivare il tè
61
La pianta del tè
Il tè giallo
Si tratta di un tè piuttosto raro e pregia-
to, che si ricava da un processo di par-
ziale ossidazione enzimatica. Le foglie
vengono leggermente pressate, poi sono
sottoposte a un processo, detto men
huang, in cui sono impilate, avvolte in
un panno umido ed essiccate per oltre
20 ore. Dopo questa lavorazione le fo-
glie appaiono ingiallite: il gusto è dolce
e morbido e anche il contenuto in teina
risulta minore.
Il “tè rosso”
Quello che molti chiamano “tè rosso”
non è assolutamente un tè, in quanto
non viene ricavato dalle foglie della Ca-
mellia sinensis, ma dalla pianta sudafri-
cana Aspalathus linearis. Ne parleremo
nella sezione dedicata alle tisane esoti-
che come Rooibos.
LE CERIMONIE
DEL TÈ
Ricordiamo che in origine la Camellia
sinensis era utilizzata largamente come
pianta curativa, grazie alle sue proprie-
tà stimolanti, ma anche astringenti, an-
tidiarroiche, antibatteriche, antivirali,
antiossidanti.
Non stupisce quindi che nelle grandi
civiltà dell’Estremo Oriente siano nate
delle cerimonie in cui il tè viene prepara-
to, offerto e bevuto con modalità e ritua-
li codificati da secoli. Le cerimonie pre-
vedono che ogni persona abbia un ruolo
62
Conoscere e coltivare il tè
ben definito, a partire dal “maestro del non si beve ma si butta via, visto che
tè” e che ogni gesto, oggetto, ingredien- lo scopo di questa fase è di eliminare la
te, comprese le foglie e le polveri del tè, frazione polverosa. Dopo aver rimesso
abbia un preciso significato ed entri in acqua nella teiera si fa una seconda in-
scena in un determinato momento. fusione, che in base al tipo di tè uti-
Storicamente la prima cerimonia del tè lizzato varia da 10 secondi a 3 minuti.
è quella cinese (Gong fu cha): nella pre- L’infuso viene versato nelle tazze con
parazione si dispongono su un vassoio modalità simili alle precedenti, ovvero
la teiera e le tazzine; si fa quindi bollire in quantità crescenti dalla prima all’ul-
l’acqua in un bollitore, riempiendo poi tima e poi decrescenti dall’ultima alla
la teiera fino a farla traboccare; l’acqua prima tazza, in modo da avere in tutte
bollente viene versata nelle tazze per la stessa intensità.
riscaldarle, vuotando ognuna nella taz- Le cerimonie più note sono quelle tipi-
za vicina. Con un cucchiaio di bambù, che del Giappone: le più diffuse sono
dapprima si mostrano le foglie agli ospi- Cha no yu (con tè in polvere, come il
ti, poi si mettono nella teiera, versando- tè Matcha) e Senchado (che usa invece
vi sopra l’acqua del bollitore. Dopo una il tè in foglie). Nel Cha no yu, la ceri-
breve infusione (4 o 5 respiri), si versa monia, molto legata al buddismo zen,
l’acqua nelle tazzine dalla prima all’ul- si svolge in una “stanza del tè” ed è of-
tima e poi dall’ultima alla prima, però ficiata da un “maestro del tè”. Nel cor-
63
La pianta del tè
so dei secoli a questa cerimonia sono Anche altre civiltà orientali, come quella
state apportate moltissime varianti da coreana o quella indiana, hanno a loro
molti maestri, tra i quali va ricordato volta sviluppato specifiche cerimonie e
Sen no Rikyu, vissuto nel XVI secolo. rituali.
Rischiando di diventare troppo famoso Presente senza implicazioni di tipo reli-
e oscurare così la fama del suo Shogun, gioso, la cerimonia del tè ha una gran-
fu da quest’ultimo costretto al seppuku, de importanza rituale anche nel Regno
il suicidio rituale giapponese che noi Unito, dato che contribuisce all’unità e
chiamiamo erroneamente harakiri. al senso di appartenenza alla nazione:
Nei secoli sono anche stati creati nume- alle 5 del pomeriggio nelle case, negli
rosi oggetti per lo svolgimento del Cha uffici nei pub e nelle tea room si scal-
no yu, dalle teiere alle ciotole a tutta una da l’acqua in un bollitore, si versa nella
serie di utensili. Nel momento dell’intro- teiera e nelle tazzine solo per scaldarle
duzione del tè ad esempio non si ha una e si butta via. A questo punto si mette
semplice infusione, ma una sospensione, nella teiera un infusore, con la miscela
visto che le polveri entrano in contatto di tè desiderata, vi si versa sopra l’acqua
con l’acqua attraverso un tipico frullino calda, si lascia in infusione per il tempo
di bambù, che viene agitato anche per la necessario per avere l’intensità desidera-
formazione di una schiuma particolare. ta dalla padrona di casa e dagli ospiti, e
Altro dettaglio importante è che al ter- si versa nelle tazzine. Teiera e tazzine de-
mine della cerimonia tutti bevono dalla vono essere rigorosamente di porcellana,
stessa ciotola. in un set coordinato anche con i piattini
Nel Senchado, invece, si utilizzano di- su cui si mettono biscotti, dolci e/o altre
rettamente le foglie. Si procede quindi a delizie. Pare che questo rito dell’Afterno-
un’infusione vera e propria, anzi, a di- on Tea sia stato codificato dalla Regina
verse infusioni consecutive, la prima per Vittoria in persona, anche se la bevanda
un tempo più lungo, le altre per periodi era conosciuta e apprezzata nel Regno
più brevi. già da molto tempo.
64
Conoscere e coltivare il tè
Curiosità sul tè
La produzione mondiale di tè aveva raggiunto già alla fine del 2019 circa 5,5 milioni di tonnellate.
I principali paesi produttori erano, in ordine decrescente, la Cina, l’India, il Kenya e lo Sri Lanka,
che insieme rappresentavano oltre il 75% circa della produzione mondiale. A tutt’oggi sono oltre
40 i Paesi produttori, tra cui Turchia, Vietnam, Indonesia e Giappone.
Come molte altre produzioni agricole, anche il tè è stato notevolmente influenzato dalla pandemia
nel 2020: la domanda, per il consumo domestico delle persone costrette a casa, è molto aumen-
tata, sembra di quasi il 10%, ma nel contempo in molti paesi la produzione si è bloccata, perché
la pandemia si è verificata proprio nel momento della raccolta. Probabilmente la zona più colpita
è stata quella del Darjeeling, in India: il primo raccolto, quello quantitativamente più abbondante,
è andato quasi completamente perduto. Una situazione analoga si è avuta anche nello Sri Lanka
e, in misura più contenuta, in Cina. L’unico tra i grandi produttori internazionali ad aver avuto una
produzione senza grossi cali è stato il Kenya, anche perché la produzione nella zona equatoriale e
sugli altopiani avviene tutto l’anno.
In inglese, I am in my cup of tea vuol dire “Mi sento a mio agio”; You are my cup of tea si può riferire
al partner, specialmente a San Valentino, per dire “Sei il mio amore”. Al contrario, It’s not my cup
of tea si potrebbe tradurre con “Non è la mia specialità” o “Non fa per me”.
Pare che la prima ad aver portato il tè in Inghilterra sia stata la moglie del re Carlo II, Caterina di
Braganza, di origini portoghesi, che era quindi solita bere questa bevanda già in gioventù.
In Cina, quello che noi chiamiamo tè nero è invece chiamato tè rosso per il colore ambrato scuro
della bevanda.
Il tè ha avuto una parte importante anche all’inizio della rivoluzione americana: nel porto di Boston
il 16 dicembre 1773 un gruppo di giovani americani – travestiti da nativi Mohawk – per protestare
contro le tasse sempre più alte imposte dagli inglesi salì a bordo delle navi ancorate e buttò a mare
le casse di tè. L'evento è passato alla storia con il nome di Boston Tea Party.
Le piantine di Camellia sinensis sono coltivate anche da alcuni vivaisti italiani, in zone particolar-
mente vocate anche per le camelie ornamentali: la sponda piemontese del Lago Maggiore e il
distretto produttivo di Pistoia in Toscana.
65
Piante per
tisane, infusi
e decotti
Piante per tisane, infusi e decotti
Arancio
in alcune zone litoranee e attorno ai la-
ghi; se in vaso, devono essere ricoverati o
protetti d’inverno. Necessitano di terreni
ricchi di sostanza organica e molto ben
drenati, perché non sopportano i ristagni.
Cosa si usa Per le bevande, in genere
sono utilizzati i profumatissimi fiori (za-
gare) da prelevare in primavera (per l’uso
successivo si possono essiccare).
Altri usi Le zagare (ma anche l’olio es-
senziale di arancio) si possono utilizzare
per aromatizzare altri cibi e altre bevande.
Proprietà Hanno un’azione sedativa e
rilassante, favorendo un miglior riposo
notturno visto che la tisana ha una be-
nefica azione su insonnia, stress e ansia.
Migliorano la digestione e facilitano l’eli-
minazione dei gas intestinali, alleviando
disturbi come flatulenza, meteorismo e
aerofagia. Possiedono anche proprietà
espettoranti, toniche, antispasmodiche
e antiossidanti.
68
Piante per tisane, infusi e decotti
Artemisia
Note colturali Sono per lo più piante ru-
stiche, che apprezzano esposizioni in pie-
no sole, in terreni anche poveri. Resistono
abbastanza bene alla carenza d’acqua: si
deve intervenire solo in caso di siccità o
quando le piante sono coltivate in vaso.
Per la propagazione, si può partire da
seme o eseguire la divisione dei cespi; le
talee sono utilizzate solo per le specie ar-
bustive.
Proprietà Si utilizza soprattutto come
antispasmodico e amaro contro i distur-
bi digestivi, come tonico per il sistema
nervoso e come emmenagogo, cioè per
stimolare il flusso mestruale.
69
Piante per tisane, infusi e decotti
Calendula
Ambiente La calendula viene utilizzata
come pianta da bordura, da vaso o anche
come fiore reciso. Preferisce un’esposizio-
ne in pieno sole, resiste bene alle basse
temperature invernali ma teme i venti
freddi e va quindi messa in una posizione
un po’ riparata.
Note colturali Non ha particolari esi-
genze idriche, le bastano annaffiature re-
golari, un po’ più abbondanti nei periodi
con piogge scarse. Preferisce terreni ben
drenati, perché non ama i ristagni idrici.
Si riproduce per semina in autunno o in
primavera.
Proprietà L’infuso è utilizzato, grazie alle
sue proprietà lenitive, per curare le ma-
lattie della pelle e le bruciature; a questo
scopo si utilizzano le ligule, cioè i fiori
che sembrano petali del capolino: que-
sto può essere asportato completamente,
per favorirne la ricrescita. Si può ricorrere
all’infuso anche in caso di spasmi addo-
minali, dolori mestruali e infiammazioni
del sistema gastro-intestinale.
70
Piante per tisane, infusi e decotti
Camomilla
giardini. Si adatta a terreni poveri, anche
piuttosto asciutti e con un modesto con-
tenuto di calcare o di sali. Cresce fino a
60 cm e fiorisce per tutta l’estate.
I semi si trovano facilmente: vanno sparsi
“a spaglio” in primavera, dopo una leg-
gera preparazione del terreno.
Cosa si usa Della camomilla comune
si utilizzano i capolini, che spuntano in
estate: vanno essiccati, se possibile na-
turalmente, all’ombra, in una posizione
leggermente ventilata.
Controindicazioni Da ricordare che, in
rari casi, la camomilla, così come altre
piante delle Asteraceae, può provocare
allergie.
Proprietà I capolini sono ricchi di so-
stanze utili, dall’olio essenziale ai flavo-
noidi, alle idrossicumarine.
Matricaria recutita (conosciuta maggior- La polvere ottenuta dopo l’essiccazione
mente con il nome utilizzato fino a poco viene utilizzata per la preparazione del
tempo fa di Matricaria chamomilla), la classico infuso, noto per le sue proprietà
camomilla comune (o camomilla tede- blandamente sedative, soprattutto con-
sca), fa parte della famiglia delle Astera- tro una leggera insonnia. In commer-
ceae, una volta nota come famiglia delle cio si trovano anche preparati in cui la
Compositae. Infatti quello che sembra un camomilla è associata con altri prodotti
fiore è in realtà un’infiorescenza a capo- naturali come la melatonina, con un’a-
lino, con al centro i fiori tubulosi gialli, zione sinergica. La tisana ha anche una
e tutt’intorno una corona di fiori ligulati funzione digestiva, in questo caso anche
bianchi. in associazione con altre piante, come il
Ambiente Si tratta di una pianta peren- cumino e la menta piperita. I principi at-
ne – coltivabile anche come annuale – tivi contenuti nella camomilla possono es-
originaria dell’Europa e dell’Asia nord- sere utilizzati anche per curare gli spasmi
occidentale, ma naturalizzata anche nel gastrointestinali, come antinfiammatori,
Nord America e in altre parti del mondo. per impacchi oculari per gli arrossamenti
Tende a formare cespi, e ha foglie bi- o e come colluttorio.
tri-pennatosette (cioè le foglie sono com-
poste, con le foglioline inserite a due o Preparazione Per preparare la tisana
a tre sul rachide, ovvero l’asse centrale). versare 2 cucchiai di fiori o capolini es-
Note colturali Cresce spontanea nei no- siccati in ogni tazza di acqua bollente.
stri campi (dove è considerata infestante) Lasciare in infusione per 5-7 minuti prima
ma può essere coltivata negli orti e nei di filtrare.
71
Piante per tisane, infusi e decotti
Camomilla romana
Da non confondere con la camomilla
comune, la camomilla romana appar-
tiene alla stessa famiglia, quella delle
Asteraceae, ma a un genere differente: il
nome scientifico della specie è Chamae-
melum nobile. L’infiorescenza è molto
diversa rispetto alla camomilla comune,
con molti fiori ligulati piuttosto grandi
attorno a un disco piccolo di fiori tubu-
lari gialli, con una forma che ricorda il
pompon. Anche il profumo è notevol-
mente differente.
Ambiente A differenza della camomilla
più nota, ben difficilmente si trova allo
stato spontaneo e preferisce un clima più
caldo. Importanti coltivazioni di questa
pianta si trovano in Francia, nella regio-
ne dell’Anjou.
Note colturali Ama i terreni sciolti, ben
drenati e una posizione in pieno sole.
Non gradisce le correnti d’aria o i venti
troppo forti: l’ideale sarebbe avere de-
boli brezze notturne per evitare l’ecces-
siva umidità dei capolini con i relativi
marciumi.
Proprietà Ha soprattutto proprietà ape-
ritive e digestive: va assunta circa mezz’o-
ra prima dei pasti quando si hanno ga-
striti croniche con senso di pesantezza
dopo mangiato. La camomilla romana
ha anche proprietà antispasmodiche e
antinfiammatorie, mentre quelle sedative
sono molto inferiori a quelle della camo-
milla comune.
72
Piante per tisane, infusi e decotti
Coriandolo
chi, estivi, che si evolvono poi nei frutti,
piccoli acheni che si sviluppano tra giu-
gno e luglio. La pianta nel complesso
ricorda quella del prezzemolo, che in-
fatti appartiene alla stessa famiglia. Il
coriandolo si trova nei campi allo stato
spontaneo, ma si può facilmente coltiva-
re nell’orto e anche in vaso, a partire dai
semi; la germinazione è molto rapida.
Ambiente In coltura, anche se teme le
gelate tardive, è una pianta rustica che
può crescere un po’ dappertutto nelle
zone a clima temperato. Ha il difetto di
avere un cattivo odore fino a che non
maturano i frutti: questo può essere un
problema per chi lo coltiva in vaso su un
balcone.
Note colturali Gradisce posizioni in pie-
no sole, soprattutto se si vuole la pro-
duzione di semi, ma si adatta anche alla
mezz’ombra se si vogliono raccogliere
prevalentemente le foglie. Preferisce un
substrato sciolto, ben drenato perché
non ama i ristagni d’acqua.
Proprietà È utilizzata contro le emicra-
nie, come antispasmodico e contro i
crampi, soprattutto per i dolori di stoma-
co, nonché in caso di digestione lenta,
aerofagie e flatulenze e in caso di stan-
chezza. Tiepida, è utilizzata per lenire gli
occhi in caso di congiuntivite.
Nello Sri Lanka, invece, i Tamil utilizzano
i frutti per preparare un decotto che, dol-
cificato con il miele, assumono per alle-
viare la tosse.
73
Piante per tisane, infusi e decotti
Echinacea
ma si possono anche utilizzare i capolini
come fiori recisi. È una perenne semirusti-
ca, con la parte aerea che dissecca duran-
te l’inverno, per poi ricacciare dall’appa-
rato radicale. Può raggiungere il metro e
mezzo di altezza.
Note colturali Preferisce un’esposizione
in pieno sole, ma sopporta anche posizio-
ni semi-ombreggiate. Non ha particolari
esigenze per quanto riguarda le annaf-
fiature, che devono essere regolari ma
incrementate in caso di periodi siccitosi.
Si può acquistare già pronta in vaso, ma
anche propagare per seme, per divisione
dei cespi o per talea radicale verso la fine
del periodo invernale.
Proprietà L’Echinacea ha proprietà anti-
biotiche, antibatteriche, immunostimo-
lanti, antinfiammatorie e cicatrizzanti. È
usata per prevenire le malattie da raffred-
damento, alleviare i sintomi influenzali e
contrastare infezioni ricorrenti.
Per uso esterno, l’Echinacea aiuta a mi-
gliorare l’aspetto della pelle matura e
secca.
Al genere Echinacea, che fa parte della
famiglia delle Asteraceae, appartengono Preparazione L’infuso si prepara con
9 specie originarie del Nord America, tra 1 g di parti aeree fresche della pianta
cui Echinacea angustifolia ed E. pallida, per ogni tazza di acqua. Il decotto richie-
ma la più diffusa, anche per le sue super- de invece 1 g di radice frantumata ed
be caratteristiche ornamentali, è Echina- essiccata per ogni tazza di acqua, da far
cea purpurea. bollire per circa 10 minuti. In ogni caso
Particolarmente belle sono le infiorescen- vale la raccomandazione di filtrare la be-
ze a capolino su alti steli, da 70 cm a 1 m vanda prima di berla.
e oltre. I fiori tubolari formano un cono
che sporge al centro dei fiori ligulati che,
nella specie tipica, sono di un color rosa
purpureo, ma nelle diverse varietà pos-
sono assumere altri colori, dal bianco al
rosa fino al rosso e all’arancio.
Ambiente Si utilizza soprattutto nelle ai-
uole, nelle bordure e nei giardini rocciosi,
74
Piante per tisane, infusi e decotti
Eucalipto
verde glauco. I fiori sono biennali, cioè
si formano un anno e sbocciano l’an-
no successivo quando si apre l’opercolo
che nasconde i fiori: è la caratteristica da
cui deriva il nome, dal greco eu (bene) e
kalyptos (nascosto).
Ambiente Ci sono specie rustiche, semi-
rustiche o delicate; alcune vivono nei de-
serti, altre in zone litoranee (dove hanno
un’elevata resistenza al sale) e altre anco-
ra in montagna. Tra le specie che sono
state introdotte nel nostro Paese, gene-
ralmente quelle che hanno le migliori
caratteristiche ornamentali non solo delle
foglie ma anche dei tronchi, la cui cor-
teccia si sfalda spesso in placche, sono
Eucalyptus camaldulensis (noto per la re-
sina, il “red gum”), Eucalyptus cinerea,
Eucalyptus globulus ed Eucalyptus gunnii
(le tre specie più utilizzate per la fronda
recisa), Eucalyptus viminalis.
Note colturali Preferiscono un’espo-
sizione in pieno sole e si adattano a di-
versi tipi di terreno, purché fertili e con
un buon drenaggio, anche se poi per
Il genere Eucalyptus, che appartiene alla la maggior parte gradiscono una certa
famiglia delle Myrtaceae, comprende più umidità del terreno.
di 650 specie, arboree o arbustive, ori- Proprietà Le foglie di eucalipto sono tra
ginarie dell’Oceania, dove alcune pian- i rimedi più indicati per le malattie da raf-
te raggiungono altezze di oltre 100 m. freddamento, grazie alle loro proprietà
Sono alberi a crescita molto rapida. La espettoranti, mucolitiche, antisettiche e
diversità tra le numerose specie e varie- antinfiammatorie, e vengono largamente
tà è notevole, acuita dal fatto che molti utilizzate nell’industria farmaceutica, an-
eucalipti presentano tipologie diverse di che per pasticche, caramelle e collutori.
fogliame allo stadio giovanile rispetto a L’infuso si utilizza anche per inalazione e
quello adulto (eterofillia). Questo feno- per diffondere l’essenza nell’ambiente.
meno fa sì che molte specie siano potate
ripetutamente per ottenere il fogliame Preparazione L’infuso si prepara con
giovanile da sfruttare come fronda reci- 5 g di foglie essiccate per ogni tazza di
sa. Le foglie stropicciate spesso emanano acqua bollente; tempo di infusione: 10
un aroma molto intenso; molti eucalipti minuti. Filtrare prima di bere, eventual-
hanno foglie di un interessante colore mente dolcificato con miele.
75
Piante per tisane, infusi e decotti
Finocchio - Finocchietto
finocchio dolce non è del tutto rustico.
Per chi vive in climi rigidi è consigliabile
evitare di partire dal seme per coltivare il
finocchio dolce, e acquistare e mettere a
dimora piantine già pronte sviluppatesi in
serra. Con climi più miti, invece, è possibi-
le coltivarlo come pianta biennale, semi-
nando direttamente a dimora e facendo
svernare in terra le piante, eventualmente
proteggendole con una pacciamatura se
le temperature si abbassano.
Cosa si usa Del finocchio selvatico si uti-
Un esempio perfetto di come l’ibrida- lizzano: i germogli, le foglie, i fiori e, so-
zione e la selezione possono modificare prattutto i “semi”, che si raccolgono da
completamente aspetto e finalità di una metà agosto fino a settembre inoltrato,
pianta: è il caso del finocchio selvatico quando l’infruttescenza si apre. Si posso-
(Foeniculum vulgare), una pianta erbacea no però usare anche le foglie (“barbe”)
perenne con un lungo fusto ramifica- e i germogli teneri. Del finocchio dolce,
to che arriva fino a 2 m di altezza e che utilizzato come annuale o biennale, in
appartiene alla famiglia delle Apiaceae. I cucina si consuma la guaina del fusto in-
fiori sono piccoli, gialli, riuniti in infiore- grossata alla base (grumolo).
scenze a ombrella; dai fiori si sviluppano Controindicazioni È sconsigliato assu-
piccoli frutti ad achenio, prima verdi, poi merne grandi quantità perché contiene
grigio-bruni, che vengono chiamati – an- estragolo, sostanza che favorisce la lat-
che se impropriamente – semi. tazione nelle madri, ma che è potenzial-
L’intervento umano ha portato al cosid- mente cancerogena (anche se gli studi
detto finocchio dolce o da orto, che ha in corso hanno risultati contrastanti): è
un aspetto molto diverso, raggiungendo meglio quindi limitarne l’uso a un paio
un’altezza di soli 60-80 cm. di tazze al giorno. Ne andrebbe dosato
Ambiente Non sopporta i ristagni d’ac- adeguatamente anche l’uso per i neona-
qua: il terreno deve essere molto ben ti, ai quali giova per placare le coliche cui
drenato, oltre che fertile. Molto sensibile spesso sono soggetti.
al fotoperiodo, il finocchio dolce neces- Proprietà Il decotto di semi di finocchio
sita di giorno breve per non “montare a (da soli o con altri semi come l’anice e il
seme”, situazione invece indispensabile coriandolo) è utilizzatissimo per ridurre il
per il finocchio selvatico. Alcune varietà gonfiore intestinale, cioè come carmina-
di finocchio dolce sono però genetica- tivo, ma è anche digestivo e leggermente
mente resistenti alla montata a seme. diuretico.
Note colturali Le due tipologie possono
essere coltivate una vicina all’altra nell’or- Preparazione Per il decotto si calcola un
to: in generale preferiscono posizioni cucchiaino di semi essiccati per tazza, la-
luminose ma non in pieno sole; poi, il sciando bollire per 5 minuti. Va filtrato.
76
Piante per tisane, infusi e decotti
Gelsomino
vanno in posizioni semiombreggiate,
mentre quelle rustiche possono stare
anche in pieno sole; le prime richiedono
regolarmente acqua, le seconde sono
più resistenti a periodi siccitosi. Tutte
poi sono sensibili al calcare, quindi dove
l’acqua è più dura si consiglia di bagnare
con acqua piovana o demineralizzata.
Note colturali La riproduzione di quasi
tutte le specie viene effettuata per talea.
Cosa si usa Del Jasminum officinale si uti-
lizzano i fiori profumati che, raccolti a fine
estate, si possono essiccare e conservare.
Appartiene alla famiglia delle Oleaceae Altri usi Si usa anche per modificare il
il genere Jasminum, con una ventina di sapore sgradevole di altre bevande, op-
specie, prevalentemente rampicanti, pure per aromatizzare alcune miscele di
largamente utilizzate come piante orna- tè: il Jasmine Tea è proposto spesso dalle
mentali. Hanno fiori bianchi, gialli o rosa- principali ditte produttrici di tali miscele.
ti, con un profumo molto intenso e gra- Proprietà Ha soprattutto proprietà rilas-
devole. Il genere comprende specie sia a santi e antispasmodiche e un certo effet-
fioritura invernale, molto rustiche, che a to antiossidante. Può essere utilizzato per
fioritura primaverile o estiva, più delicate. alleviare il mal di testa o i dolori mestruali.
La specie più diffusa è Jasminum grandi-
florum, rampicante sempreverde, delica- Preparazione La tisana di prepara con
ta, che nelle zone con basse temperature due cucchiaini di fiori essiccati per tazza.
è alloggiata in appartamento per i mesi È importante non farli bollire. Lasciare in
invernali. Ha fiori bianchi con sfumature infusione per 5 minuti prima di filtrare.
rosa, che possono aprirsi per tutta l’e-
state. Ma la più utilizzata per le tisane è
Jasminum officinale, originaria della Cina,
Attenzione al falso gelsomino
semirustica, rampicante, anch’essa da ri- La pianta più venduta come gelsomino in
coverare in appartamento in caso di tem- realtà non lo è: si tratta piuttosto del Trache-
perature rigide. Ha fiori bianchi soffusi lospermum (o Rhyncospermum) jasminoi-
di rosa che spuntano in tarda primavera des, che condivide con i veri gelsomini la
all’aperto. dimensione e il colore più comune dei fiori,
Ambiente La coltura è molto diversa in piccoli, bianchi e gradevolmente profumati.
base alla resistenza al freddo. Le specie È diffusissimo come pianta rampicante da
giardino e da balcone, ed è molto più rusti-
rustiche si possono coltivare in giardino
co e resistente rispetto ai Jasminum. Non
un po’ dappertutto, mentre le specie se- utilizzatene però i fiori per le tisane, perché
mirustiche o delicate nei paesi a clima questa pianta appartiene alla famiglia delle
più rigido vanno coltivate in vaso e ri- Apocynaceae, caratterizzata da un elevato
coverate in inverno. Le specie delicate contenuto di alcaloidi tossici.
77
Piante per tisane, infusi e decotti
Genziana
Ma ci sono anche specie di dimensio-
ni maggiori e con fiori di colori diversi,
come la Gentiana lutea (genziana mag-
giore), anch’essa spontanea nelle regio-
ni alpine, alta fino a 1,40 m e con fiori
gialli, molto ricercata perché le sue radi-
ci sono uno degli ingredienti principali
di molti amari.
Ambiente Si tratta di piante rustiche,
perenni, che resistono bene alle basse
temperature, mentre alcune specie te-
mono il calore estivo sopra i 25 °C.
Note colturali La fioritura avviene a fine
primavera-estate per le specie europee,
in autunno per quelle asiatiche. Le specie
basse sono eccellenti nel giardino roccio-
so, mentre quelle alte vanno benissimo
nelle bordure; diverse varietà si adattano
anche alla coltura in vaso.
Richiedono annaffiature abbastanza fre-
quenti in primavera-estate, ma senza ec-
cessi. Si moltiplicano per seme, ma per
alcune genziane basse è più semplice la
divisione dei cespi in primavera.
Proprietà Le genziane contengono di-
versi principi attivi, come la amarogen-
tina e la gentianina. Nel loro complesso
queste sostanze agiscono favorendo la
Il genere Gentiana dà il nome alla fa- fase della digestione, aumentando tanto
miglia delle Gentianaceae: comprende il muco quanto il succo gastrico nello sto-
circa 400 specie diffuse in Europa, Asia maco. Ma le genziane sono attive anche
e Nuova Zelanda. Sono piante general- contro i parassiti intestinali e la febbre.
mente alte pochi centimetri, spesso ca-
ratterizzate da fiori campanulati; la par- Preparazione Per il decotto si utilizzano
te imbutiforme termina con lobi rivolti soprattutto le radici di Gentiana lutea,
verso l’esterno, con fiori di un bellissimo sminuzzate ed essiccate, nella dose di
colore blu, chiamato appunto “blu gen- 2 g per tazza, da lasciar bollire per circa 1
ziana”. minuto. Filtrare prima di consumare.
Un esempio è la Gentiana acaulis (cono-
sciuta anche come G. kochiana) che si
incontra spesso nelle nostre regioni di
montagna.
78
Piante per tisane, infusi e decotti
Karkadè
se da noi viene per lo più coltivata come
annuale) a portamento eretto, che può
superare i 2 m di altezza. I fiori, che ap-
paiono in estate, meno appariscenti ri-
spetto a altre piante che appartengono
allo stesso genere, sono bianco giallastri
con il centro rosso vivo. La parte che vie-
ne utilizzata è il calice.
Note colturali Vista la sua provenienza,
richiede un’esposizione in pieno sole, ma
è esigente anche dal punto di vista idrico:
ha bisogno di molta acqua, per cui tollera
molto bene le piogge, e rifugge i terreni
troppo aridi. Per fiorire ha bisogno di al-
meno 13 ore di luce al giorno. Variazioni
repentine di temperatura, umidità o luce
possono far cadere o ingiallire le foglie.
Cosa si usa I calici vanno raccolti a fine
estate, in settembre, dopo che le corolle
sono sfiorite. L’essiccazione è al sole.
Proprietà Di per sé, il karkadè ha pro-
prietà stimolanti dell’apparato digerente
e di quello urinario, è leggermente lassa-
tivo, antisettico dell’apparato urinario e,
soprattutto, è angioprotettivo, andando
a equilibrare la pressione sanguigna.
79
Piante per tisane, infusi e decotti
Lauro
ziale. Resiste molto bene alla siccità e alle
temperature elevate, e pur sopportando
abbastanza bene quelle basse, può essere
danneggiato da gelate prolungate. Non
gradisce i ristagni d’acqua, quindi il terre-
no deve essere ben drenato.
In giardino viene utilizzato spesso come
pianta da siepe, visto che resiste molto
bene alle potature, tanto che viene an-
che coltivato spesso in forme obbligate
come spalliere, coni, piramidi ecc.
Note colturali In natura si riproduce
molto facilmente attraverso i semi, che
possono essere portati per lunga distanza
dagli uccelli, ma può essere propagato
anche per talea.
Cosa si usa L’uso più comune è in cuci-
na, dove vengono usate le foglie per dare
sapore ad arrosti o cacciagione, ma anche
a minestre e altre pietanze; vista la loro
consistenza, è bene eliminarle a fine cot-
tura. Le bacche possono essere usate per
conferire un gusto particolare a vini e oli.
Altri usi L’olio estratto dalle bacche di al-
loro, unito all’olio d’oliva, è componente
L’alloro, Laurus nobilis, dà il nome alla essenziale di un cosmetico naturale pre-
famiglia delle Lauraceae. Spontanea nel zioso e molto antico, il sapone di Aleppo.
bacino del Mediterraneo, è una pianta Originario dell’omonima città della Siria,
arbustiva (ma può anche produrre albe- è indicato per detergere con delicatezza
ri) caratterizzata da belle foglie lucide, il corpo e i capelli, ed è da secoli parte del
verde scuro, lanceolate e con margine rituale arabo dell’Hammam.
ondulato, di consistenza cuoiosa, grade- Proprietà Si usa come digestivo, aiuta
volmente aromatiche grazie a ghiandole se ci sono problemi di fermentazione,
sulla pagina inferiore. I fiori sono mol- contro i dolori di stomaco, favorisce l’ap-
to piccoli, giallo-verdastri, in grappoli petito e può essere utile quando si ha
ascellari, e sbocciano in aprile: è una l’influenza.
pianta dioica, cioè i fiori maschili e fem-
minili sono prodotti su piante diverse. I Preparazione Il decotto si prepara met-
fiori femminili danno origine a bacche tendo 10-20 g di foglie per litro d’acqua.
nerastre. Si lasciano in infusione nell’acqua appena
Ambiente Preferisce posizioni in pieno bollita per una decina di minuti e si filtra.
sole, ma si adatta anche all’ombra par- Si assume tiepido.
80
Piante per tisane, infusi e decotti
Lavanda
Ambiente e note colturali Le lavande
sono piante che trovano le migliori con-
dizioni in pieno sole, anche perché è in
queste posizioni che hanno un aroma
più forte. Sono molto resistenti al fred-
do invernale ma resistono bene anche
alla siccità. Preferiscono un terreno ricco,
fresco, senza ristagni d’acqua, piuttosto
leggero. Si propaga per talea, da prele-
vare a inizio estate. Se ne raccomanda la
potatura dopo la fioritura per evitare che
i fusti diventino troppo legnosi.
Cosa si usa Per la tisana si utilizzano i
fiori: meglio reciderli nelle ore più calde,
con tempo asciutto, nel momento in cui
l’aroma è più intenso.
Altri usi La lavanda si utilizza in giardi-
no, per bordure e siepi, ma si sta diffon-
dendo anche come pianta in vaso. Le
foglie e i fiori sono utilizzati per miscugli
di erbe aromatiche, e sono tra le piante
più apprezzate e utilizzate nell’industria
dei profumi. Chi li ha visitati non può
certo scordare lo spettacolo dei campi di
lavanda in fiore, soprattutto nella regione
francese della Provenza.
Proprietà Tra le sue proprietà ricordia-
Il genere Lavandula fa parte della fami- mo quelle di favorire il sonno e la dige-
glia delle Lamiaceae; comprende una stione, nonché di alleviare il mal di testa.
trentina di specie di piante arbustive e
suffruticose (che cioè lignificano solo in Preparazione La tisana si prepara utiliz-
parte). I fiori sono piccoli, riuniti in spi- zando i fiori freschi o essiccati: si met-
ghe compatte, dal profumo molto gra- tono in infusione in acqua bollente 2
devole. La specie più diffusa è Lavandula cucchiaini di fiori per tazza. Il tempo di
angustifolia (per altri autori L. officinalis), infusione va da 5 a 10 minuti e il dolcifi-
detta popolarmente “lavanda vera” o cante più adatto è senz’altro il miele. Fil-
lavanda officinale, un arbusto sempre- trare prima di bere è come sempre indi-
verde a fioritura estiva che arriva a 1 m spensabile. Il sapore della lavanda ricorda
di altezza con fiori azzurro intenso; ne quello della menta e del rosmarino per i
sono disponibili moltissime varietà, con più, ma per alcuni è piuttosto quello del
diversa taglia, portamento, colore del sapone, e per questo non la gradiscono
fiore (dal bianco al lilla scuro). nelle preparazioni alimentari.
81
Piante per tisane, infusi e decotti
Lippia
ristiche ornamentali, sono tubulosi, di
colore rosa violaceo, riuniti in pannoc-
chie rade.
Ambiente È una pianta semirustica, che
si può cioè coltivare all’aperto in piena
terra solo se il clima è mite. Invece nelle
regioni a inverno molto freddo va coltiva-
ta in vaso, mettendola al riparo quando le
temperature tendono a scendere. Anche
se colpita dal freddo tende comunque
a sviluppare nuovi germogli dalla base,
cosa che si può sfruttare per “rinnovare”
la pianta all’inizio della primavera.
Note colturali La pianta preferisce posi-
zioni in pieno sole, dove si sviluppa me-
glio. Necessita di irrigazione in primave-
ra/estate, mentre in autunno/inverno gli
interventi possono essere diradati.
La Aloysia citriodora si coltiva bene come
pianta aromatica in vaso su balconi, ter-
razzi o in piena terra in giardino.
Si sviluppa al meglio in terreni di medio
impasto o tendenti al sabbioso, fertili e
ben drenati. Si moltiplica per talea nel
periodo estivo.
Le foglie si raccolgono a primavera, pri-
ma della completa apertura dei fiori, e
si fanno essiccare al fresco e all’ombra.
Conservate sotto vetro, mantengono il
loro profumo anche per anni.
C’è chi la chiama erba citrina, citrina o Proprietà Si usa come rilassante e tran-
limoncina, chi ancora verbena odorosa quillante; ha un’azione antispastica ga-
o erba luigia: è sempre lei, la Aloysia ci- stro-intestinale, digestiva e carminativa,
triodora (o Lippia citriodora), che appar- ovvero contrasta la formazione dei gas
tiene alla famiglia delle Verbenaceae, un intestinali.
arbusto di origine cilena che ormai si è
perfettamente adattato anche da noi. Preparazione La tisana si prepara met-
Ha foglie decidue, lanceolate, ruvide, tendo un cucchiaino di foglie essiccate
verde chiaro, che quando sono strofina- e tritate per ogni tazza d’acqua bollente,
te emanano un profumo intenso e gra- lasciate in infusione per 5-10 minuti. Va
devole, simile a quello della citronella. filtrata prima di berla.
I fiori, che non hanno notevoli caratte-
82
Piante per tisane, infusi e decotti
Maggiorana
bianchi o rosati, che attirano molto gli
insetti impollinatori. Tutte le parti della
pianta emanano un buon profumo aro-
matico.
Note colturali È un’annuale che vegeta
bene il pieno sole e anche con alte tem-
perature, purché con un minimo d’aera-
zione; non ha particolari esigenze idriche,
anzi predilige i terreni tendenzialmente
secchi o calcarei. Non tollera i ristagni
d’acqua.
Si può riprodurre per seme o per talea
estiva, ma è possibile anche la divisione
dei cespi. Si pota per darle un aspetto
cespuglioso.
Cosa si usa Si utilizzano le cime fiorite e
le foglie, da prelevare all’inizio della fio-
ritura. Al contrario dell’origano, tende a
perdere l’aroma con l’essiccazione, quin-
di va consumata subito dopo la raccolta.
Una possibilità per mantenerne l’aroma è
surgelare le cime.
Altri usi Nel complesso ricorda molto
l’origano, anche se il gusto e l’aroma
sono piuttosto diversi; anche in cucina
può avere svariati usi, dall’insaporimento
di carne e pesce all’aromatizzazione di
verdure e zuppe.
Proprietà La tisana ha proprietà seda-
tive, lenisce le emicranie, le nevralgie, i
La maggiorana, Origanum majorana (co- dolori di denti e quelli mestruali. Ha una
nosciuta anche come Majorana horten- certa azione anche contro il meteorismo.
sis), appartiene allo stesso genere dell’o-
rigano (Origanum vulgare), e fa parte Preparazione La tisana si ottiene mace-
della famiglia delle Lamiaceae. È nota rando 50 g di infiorescenze fresche o
anche con il nome popolare di “Persia”. essiccate in 1 l di acqua bollente e la-
Ambiente Originaria dell’Africa nord- sciandole in infusione per 5-10 minuti.
orientale e dell’Asia centrale, non è Si filtra la bevanda e si consuma tiepida.
spontanea in Europa, dove è presente
solo come pianta coltivata. Ha foglie
piccole, ovali e pelose, con un effetto
vellutato; e fiori estivi, riuniti in spighe,
83
Piante per tisane, infusi e decotti
Malva
in mazzetti o in grappoli; caratteristico è
il calice con tre piccole brattee alla base.
La fioritura avviene nella maggior parte
dei casi in piena estate.
Spesso i fiori, come nel caso di Malva
sylvestris, una delle specie spontanee più
diffuse, sono di un color rosa particolare,
che prende appunto il nome di rosa mal-
va. Questa specie si può trovare molto
facilmente nei prati e nei campi e non è
di solito inclusa negli elenchi delle piante
“protette”.
Ambiente Le malve sono in genere
piante rustiche, che gradiscono un’espo-
sizione in pieno sole e resistono bene alla
siccità.
Note colturali Molte sono le specie pe-
renni, altre sono annuali o biennali; an-
che le perenni, che in genere hanno un
basso prezzo d’acquisto, possono essere
coltivate in vaso come annuali.
Necessitano di irrigazione solo se la ca-
renza d’acqua si prolunga molto o se
sono tenute in vaso, mentre non amano
mai i ristagni d’acqua.
Sono molto facili da riprodurre per seme,
che si trovano facilmente. Le specie pe-
renni coltivate in giardino si possono pro-
pagare anche per divisione.
Proprietà La tisana di Malva sylvestris
ha proprietà calmanti e distensive: è una
delle più indicate da bere sia per rilassarsi
sia per prendere sonno. Presa dopo i pa-
sti è un buon digestivo.
84
Piante per tisane, infusi e decotti
Melissa
35-40 cm. Si possono così raccogliere le
foglie giovani più o meno per tutta l’esta-
te; anche tagliandole alla base, le piante
ricacciano quasi immediatamente.
La melissa gradisce una certa quanti-
tà d’acqua ma senza eccessi: irrigazioni
troppo abbondanti riducono l’aroma del-
le foglie e inoltre si possono manifestare
dei marciumi.
Un altro metodo di riproduzione è la divi-
sione delle piante adulte; visto che le ra-
Il genere Melissa appartiene, come molte dici sono rizomatose, le piante tendono a
altre piante aromatiche, alla famiglia delle espandersi tutt’intorno.
Lamiaceae. La specie più nota e utilizzata, Cosa si usa Si raccolgono le foglie fre-
spontanea in Europa e in Asia occiden- sche, si fanno essiccare e si polverizzano:
tale, è Melissa officinalis, spesso chiamata si possono così conservare a lungo, utiliz-
“erba cedrina” per l’odore agrumato che zandole poi nei mesi freddi, quando sono
emanano le sue foglie. più frequenti malattie come la tosse e il
È una pianta erbacea perenne, alta da 30- raffreddore, e in qualsiasi periodo dell’an-
40 cm a 1 m, con fusto ramificato, foglie no per bevande rilassanti.
ovali o ellittiche verde chiaro, dentate, Altri usi È un’ottima pianta mellifera, vi-
con una peluria rada; in alcune varietà or- sto che attira le api; è comunque molto
namentali possono essere variegate. I fio- difficile ottenere un miele “puro” di me-
ri sono piccoli e bianchi, a volte con una lissa, perché non è mai coltivata su gran-
sfumatura rosata, riuniti in infiorescenze di superfici. Entra nella composizione di
(verticillastri) ascellari, e sbocciano verso alcuni liquori d’erbe come Chartreuse e
la fine della primavera. Bénédictine e di distillati come Arquebuse.
Tra le varietà ornamentali, “Altissima”, che L’olio essenziale è principalmente un rie-
può raggiungere un metro d’altezza, “Au- quilibratore del sistema ormonale, ma ha
rea” ed “All Gold”, in diverse sfumature anche le stesse virtù delle foglie, legger-
di giallo, e “Variegata”, a foglie screziate. mente sedative e contro l’ansia.
Ambiente Preferisce un’esposizione in Proprietà Le proprietà principali della
pieno sole, ma è adatta anche per la melissa sono calmanti e sedative: viene
mezz’ombra nelle zone molto luminose utilizzata soprattutto in forma di infuso.
e calde d’estate. Resiste molto bene al È utile quindi per addormentarsi meglio,
freddo nei mesi invernali. per avere un sonno tranquillo e in caso di
Note colturali La melissa si semina a di- attacchi di ansia.
mora in autunno (ottobre) o in primavera
(marzo) in terreni sciolti, freschi; in giar- Preparazione L’infuso si prepara con un
dino è ottima per bordure erbacee, ma si cucchiaino di polvere per una tazza da
può coltivare anche in un angolo dell’or- 250 ml di acqua, lasciando in infusione
to con una distanza tra le piante di circa per 5 minuti. Da filtrare, come sempre.
85
Piante per tisane, infusi e decotti
Menta
Ambiente Le piante di menta preferi-
scono un’esposizione in pieno sole, ma
si adattano bene anche alla mezz’ombra.
Si possono coltivare in giardino, nell’orto
e anche in vaso su balconi e terrazzi. Si
adattano molto bene anche ai giardini
rocciosi e alle bordure.
Note colturali Nei nostri climi molte
mente sono rustiche e sopportano le
gelate grazie ai rizomi sotterranei. Prefe-
riscono terreni ben drenati ma freschi e
con un certo contenuto di sostanza or-
ganica. Sono abbastanza resistenti alla
siccità, ma necessitano di annaffiature
regolari, soprattutto con le alte tempe-
rature, in caso di terreni aridi e quando
sono coltivate in vaso.
Si può partire dal seme, ma si trovano
facilemnte le piante già pronte. Una
volta che hanno attecchito e prodotto i
cespi, si dividono senza problemi per ot-
tenere nuove piante.
Cosa si usa Ogni tipo di menta ha un
Tra le piante aromatiche più note e ap- aroma particolare: è quindi consigliabile
prezzate, specie e varietà di menta sono coltivare più di una varietà e creare diverse
usate diffusamente per le tisane. miscele, anche in abbinamento a piante
La famiglia è quella delle Lamiaceae, fa- diverse: tra le migliori “accompagnatrici”
cilmente riconoscibile per i fusti quadrati. ci sono salvia, malva, fiordaliso, calendula
Il genere Mentha comprende 25 specie, e camomilla.
ma gli ibridi e le varietà sono molto nu- Proprietà La menta ha soprattutto pro-
merosi. Hanno foglie per lo più seghet- prietà digestive, toniche e, come tutti
tate e fiori piccoli, bianchi, rosa o por- sanno, dissetanti.
pora, riuniti in spighe di 10-20 cm, che
sbocciano in estate. Alcune varietà hanno Preparazione Per le tisane, le diverse va-
foglie variegate. Tra le specie più note ci rietà di menta si utilizzano sia come foglie
sono Mentha piperita (che qualche bo- fresche da fine primavera ai primi geli, sia
tanico considera un ibrido tra Mentha essiccate una per una, durante l’inverno.
aquatica e Mentha viridis), Mentha rotun- Per l’infuso occorrono 5-6 foglie fresche
difolia, Mentha viridis e Mentha spicata, per ogni tazza di acqua bollente. Lascia-
quest’ultima coltivata soprattutto nella re coperto per 5-10 minuti, poi filtrare e
varietà “Maroccana” (quella che in ingle- consumare calda o fredda, eventualmen-
se è denominata “Spearmint”). te con aggiunta di limone.
86
Piante per tisane, infusi e decotti
Mirto
Ambiente Il mirto ama una posizione in
pieno sole ma nel contempo riparata da
eventuali venti freddi. Per quanto riguar-
da il terreno, l’ideale è averlo ben drena-
to, con un pH neutro o appena acido.
Il mirto sopporta bene la siccità e la ca-
renza di sostanza organica, mentre non
gradisce terreni calcarei o poco drenati.
Note colturali Si moltiplica abbastanza
facilmente per seme o per talee semile-
gnose da prelevare verso la fine dell’e-
state.
Altri usi Si utilizza in cucina per liquori,
marmellate e dolciumi con ricette varie,
sempre in foglie e bacche essiccate e mai
fresche, come nel “pâté de merle au myr-
the” corso.
Proprietà Ha proprietà antiemorragiche
ed è usato anche come astringente con-
tro la diarrea. Il decotto è utile contro la
bronchite e le infiammazioni delle vie re-
spiratorie.
87
Piante per tisane, infusi e decotti
Origano
diffusa, l’origano comune (Origanum
vulgare) ha fusti quadrati rossastri, con
piccole foglie ovate, leggermente den-
tellate con nervature profonde, molto
aromatiche. I fiori sono riuniti in piccole
spighe profumate di un colore dal rosa
al viola.
Ambiente È spontaneo in molte zone,
nei campi e nei prati di zone collinose e
montagnose, soprattutto nelle zone me-
ridionali, ma lo si può utilizzare anche nei
giardini, negli orti e come pianta in vaso.
Note colturali Preferisce un’esposizione
in pieno sole, dove sprigiona al meglio il
suo aroma; resiste bene alle basse tempe-
rature e alla siccità, anche se gradisce un
terreno leggermente umido.
Si può seminare a fine inverno in casset-
te, ma dagli esemplari già ben attecchiti
si possono prelevare talee di fusto in pri-
mavera; anche la divisione dei cespi è un
metodo molto comune.
Altri usi È una delle spezie più comuni
in cucina, dove si può utilizzare allo stato
fresco o secco, visto che l’aroma si man-
tiene quasi intatto anche con l’essiccazio-
ne. Decisivo sulla pizza, alla quale confe-
risce il tipico aroma.
Proprietà All’origano sono riconosciute
molte proprietà: è antispasmodico, anti-
settico, vermifugo, calmante, analgesico
ed espettorante. Come infuso è usato
nelle disfunzioni dell’apparato digerente,
mentre come decotto è utilizzato contro
nevralgie e malattie da raffreddamento.
88
Piante per tisane, infusi e decotti
Passiflora
ciamatura, possono essere coltivate in
giardino anche in molte zone del Nord
Italia. E spesso, anche se la parte aerea
scompare quasi completamente durante
l’inverno, la pianta tende a ricacciare dal-
la base non appena il clima si fa più mite.
Le passiflore sono utilizzate come ram-
picanti, su sostegni e recinzioni. I fiori
durano poco, ma la fioritura è continua
per tutta l’estate; la loro forma particolare
viene legata al racconto della Passione di
Cristo, ricordando la corona di spine i fi-
lamenti che circondano la corona forma-
ta dai petali, le cinque piaghe le cinque
antere, i tre chiodi lo stilo tripartito.
Note colturali Si propaga per talea di fu-
sto, da prelevare a fine primavera e inizio
estate, ma è ampiamente praticata anche
la semina. Nella fase giovanile richiedono
annaffiature regolari; una volta ben at-
tecchite hanno bisogno di apporti idrici
in caso di siccità prolungata e se coltivate
in vaso. Da evitare i ristagni d’acqua. Se
coltivate in vaso in zone rigide, in inverno
vanno ricoverate.
Il genere Passiflora dà il nome alla fami- Altri usi I frutti sono giallo-arancio e ri-
glia delle Passifloraceae, che comprende sultano commestibili in gran parte delle
oltre 500 specie, originarie della zona specie: la maracuja e la granadilla non
tropicale e meridionale del continente sono altro che i frutti della passione, dalla
americano. Tra tutte, bellissime, in un as- polpa morbida e ricca di semi, largamente
sortimento di colori molto esteso, le più utilizzati per la produzione di succhi, ge-
comuni sono Passiflora caerulea e Passi- lati e altri preparati alimentari.
flora edulis, note entrambe con il nome Proprietà Ha proprietà calmanti, soprat-
comune di “fiore della passione”. tutto nel caso di attacchi di panico e per
Ambiente Sono scenografiche piante prendere sonno la sera.
rampicanti, che gradiscono un’esposizio-
ne molto luminosa, anche in pieno sole, Preparazione La tisana si prepara prele-
pur sopportando anche la mezz’ombra. vando fiori e foglie insieme dagli apici;
Si tratta di piante che, in teoria, non dopo l’essiccazione queste parti si utiliz-
sopportano il freddo (la P. caerulea è un zano mettendone in infusione 1 cucchia-
po’ più resistente di P. edulis), ma se ben ino per ogni tazza, per 10-15 minuti. Si
esposte e protette alla base con una pac- può preparare anche con le parti fresche.
89
Piante per tisane, infusi e decotti
Rabarbaro
Nelle varietà orticole, spesso i gambi as-
sumono colorazioni vivaci, bianche, ros-
se, arancioni, gialle, mentre le foglie sono
verdi e, visto il contenuto elevato di acido
ossalico, non sono commestibili.
Note colturali In generale sono piante
che non amano le temperature elevate:
al fresco anche la produzione è più conti-
nua. Resistono molto bene al freddo, e se
la parte aerea muore con le gelate, l’ap-
parato radicale sopravvive senza proble-
mi nel terreno, rimettendosi a produrre
in primavera. Non hanno grandi esigen-
ze di terreno, ma gradiscono la presenza
di sostanza organica. Da evitare i rista-
gni d’acqua che potrebbero far marcire
l’apparato radicale.
I rabarbari si possono coltivare anche in
vaso, ma necessitano di contenitori piut-
tosto grandi e profondi, viste le caratte-
ristiche delle radici.
La riproduzione avviene generalmente
per seme, ma è possibile anche la divi-
sione dei rizomi: ogni pezzo diviso deve
avere almeno una gemma.
Proprietà Il rabarbaro si utilizza soprat-
tutto in caso di costipazione intestinale,
stando attenti a non esagerare perché un
Più che di un rabarbaro, si dovrebbe eccesso può anche provocare diarrea. A
parlare di molti rabarbari: con questo basso dosaggio, ha inoltre proprietà di-
nome comune sono chiamate infatti gestive ed è colagogo, cioè favorisce l’eli-
diverse specie appartenenti al gene- minazione dell’eccesso di bile.
re Rheum, come Rheum rhaponticum o Una curiosità: tanto il macerato quanto il
Rheum rhabarbarum. Si tratta di piante decotto delle foglie di rabarbaro hanno
erbacee poliennali, caratterizzate da un proprietà insettifughe, soprattutto contro
grosso apparato radicale a fittone, che si gli afidi.
dirama in uno secondario, da cui si svi-
luppano le coste e le foglie. Preparazione L’infuso si prepara con 1-2
Ambiente I rabarbari si trovano allo sta- g di radice essiccata per tazza; si può
to spontaneo in buona parte dell’Europa aggiungere una punta di bicarbonato di
e in Asia, e le piante spontanee si posso- sodio. Lasciare in infusione per 6 minuti
no usare proprio come quelle coltivate. e filtrare.
90
Piante per tisane, infusi e decotti
Rosa canina
rose selvatiche fioriscono una sola volta
l’anno, generalmente a giugno-luglio,
visto che la caratteristica della rifioren-
za arriva dall’ibridazione con altre rose,
come la Rosa chinensis mutabilis, prove-
niente dall’Estremo Oriente. I frutti, ini-
zialmente giallo-arancio, raggiungono
un bel colore rosso rubino a completa
maturazione.
Ambiente A suo agio in posizioni soleg-
giate, si adatta anche alla mezz’ombra,
resiste benissimo al gelo, cresce su qualsi-
asi tipo di terreno, purché ben drenato e
ricco di sostanza organica, e ha esigenze
idriche minime.
Altri usi Dal punto di vista fitoterapico,
la rosa canina ha la sua ricchezza nei frut-
ti, o meglio nei falsi frutti: i suoi cinorrodi
derivano infatti dall’ingrossarsi del ricet-
tacolo e i veri frutti (acheni) sono quelli,
gialli o bruni, che si trovano al loro inter-
no e che contengono ognuno un seme,
oltre a un po’ di peluria.
Proprietà I cinorrodi hanno un con-
tenuto molto elevato di vitamina C ed
è per questo che l’infuso viene spesso
utilizzato contro le malattie da raffred-
damento. La rosa canina ha anche pro-
Progenitrice di tutte le rose coltivate, la prietà antinfiammatorie, blandamente
rosa di macchia o rosa selvatica (Rosa antidolorifiche (soprattutto in caso di
canina) dà il nome alla famiglia delle dolori articolari) e apporta benefici alle
Rosaceae. È spontanea un po’ in tutta vie urinarie.
l’Europa e in Asia, ed è caratterizzata da
un portamento a cespuglio, con rami Preparazione Si tritano i cinorrodi rac-
eretti da cui spuntano poi altri rametti colti a completa maturazione ed essiccati
ricadenti, tutti coperti di spine. Ha foglie dopo aver cercato di eliminare la peluria,
imparipennate, con 5-7 foglioline ova- che potrebbe essere irritante. Si mettono
li con i margini finemente seghettati. I 2 cucchiaini di polvere per tazza, con un
fiori, da bianchi a rosati in diverse sfu- tempo di infusione di 5-10 minuti. Filtra-
mature, sono semplici, con 5 petali e al re prima di bere.
loro interno moltissimi stami gialli. Con-
trariamente a molte loro discendenti, le
91
Piante per tisane, infusi e decotti
Rosmarino
ma più intenso. Bisogna solo far attenzio-
ne che non ci siano venti freddi e gelate
prolungate. In giardino si utilizza come
pianta singola e in gruppi, anche per sie-
pi basse, visto che sopporta bene le pota-
ture. È eccellente per il giardino roccioso
ma si adatta bene anche alla coltivazione
in vaso su balconi e terrazze: si possono
consigliare per questo utilizzo le molte
varietà a portamento contenuto.
Note colturali Non è affatto esigente
quanto al terreno, purché sia molto ben
drenato, e resiste molto bene alla siccità.
Questa pianta officinale si moltiplica per
talea apicale, da prelevare in primavera,
o per seme.
Altri usi Il rosmarino può essere utilizzato
per preparare tisane e decotti, anche se
l’uso principale resta quello in cucina.
Proprietà Ha effetti digestivi e antispa-
smodici, quindi dopo pasti particolar-
mente abbondanti può aiutare a ridurre
la sensazione di pesantezza e gonfiore.
92
Piante per tisane, infusi e decotti
Salvia
di altre specie di Salvia, ma l’attrattiva
principale è rappresentata dalle foglie,
di forma lanceolata, caratteristicamente
feltrose e che sprigionano il loro aroma
quando vengono stropicciate.
Note colturali La coltura è piuttosto
semplice: si tratta di una pianta abba-
stanza rustica, anche se non gradisce il
freddo prolungato, e che dà il meglio di
sé in pieno sole, con un aroma delle fo-
glie più intenso.
Se è possibile è meglio piantarla in piena
terra, ma si adatta anche alla coltivazione
in vaso: in questo caso, si può ricoverare
nei periodi più freddi.
Resiste bene alla siccità, mentre non gra-
disce i ristagni d’acqua. Si moltiplica per
seme o per talea erbacea.
Proprietà La tisana allevia le tensioni
nervose, è ottima come digestivo e per
lenire dolori come i crampi e i disturbi
mestruali. Alcuni dentisti consigliano di
mettere una foglia di salvia tra la guancia
e la gengiva infiammata.
Al genere Salvia, famiglia delle Lamia- Il decotto è adattissimo per l’igiene orale
ceae, appartengono oltre 700 specie: ed è indicato in menopausa.
annuali e perenni, erbacee, arbustive e
suffruticose, rustiche e delicate, aromati-
che o meno. Preparazione La tisana si prepara con
Ambiente Molte sono spontanee, altre 3 g di foglie e fiori freschi per ogni taz-
coltivate, alcune hanno una valenza or- za. Il tempo di infusione è di 10 minuti. È
namentale, altre ancora non sono adatte ottima sia calda che fredda.
per i giardini, i balconi o le terrazze. Il decotto richiede invece 7-8 foglie fre-
La specie più nota è Salvia officinalis, la sche per litro d’acqua. Si fa bollire per cir-
salvia comune, le cui foglie conferiscono ca 5 minuti, si lascia intiepidire e si beve
sapore a molti piatti. È una pianta peren- dopo la filtrazione.
ne suffruticosa, cioè è legnosa sui fusti Il gusto della salvia si sposa molto bene
principali ed erbacea sui rametti emessi con il succo o la scorza di limone.
da poco: in questi si evidenzia la caratte-
ristica del fusto quadrato tipica della fa-
miglia. Forma infiorescenze ascellari, non
certo con le caratteristiche ornamentali
93
Piante per tisane, infusi e decotti
Sambuco
in ombra parziale. Si tratta di piante rusti-
che, che si adattano a vivere in diversi tipi
di terreno, meglio se leggermente umidi
e ricchi di sostanza organica. Si moltiplica
per talea legnosa (in ottobre-novembre)
o semilegnosa (in luglio-agosto).
Per lo più è una pianta spontanea, ma
può essere posizionata anche in piccoli
giardini, dove altri tipi di albero cresce-
rebbero troppo in rapporto allo spazio
disponibile.
Il momento migliore per raccogliere i fio-
ri è aprile-maggio, per la corteccia l’au-
tunno.
Altri usi In Lombardia se ne ricava un
dolce, chiamato pan meino, una piccola
focaccia aromatizzata ai fiori di sambuco.
Controindicazioni Se assunti in grandi
quantità i frutti sono tossici, ma con la
cottura il rischio è eliminato.
Proprietà Il sambuco ha moltissime pro-
prietà: è ricco di vitamine, in particolare
C e A, e di sali minerali. Contiene anche
Il sambuco comune, Sambucus nigra, fa una notevole quantità di flavonoidi, so-
parte della famiglia delle Adoxaceae, in stanze antiossidanti. I fiori hanno pro-
cui è stata spostata tutta la famiglia delle prietà diaforetiche (favoriscono cioè la
Caprifoliaceae. sudorazione), diuretiche, emollienti ed
Si tratta di un arbusto o piccolo albero espettoranti. I frutti invece hanno carat-
che è spesso spontaneo nei nostri bo- teristiche lassative e antinevralgiche e
schi. È caratterizzato da un tronco mol- stimolano il sistema immunitario. La cor-
to ramificato, con piccoli rami che sulla teccia ha virtù diuretiche.
corteccia presentano lenticelle (piccole
formazioni a forma appunto di lente). Preparazione La tisana si prepara con
Le foglie, decidue, sono imparipennate, 6-7 g di fiori essiccati per ogni tazza di
con un’inserzione alterna sui rami. Le acqua bollente, con un tempo di infusio-
infiorescenze, bianche, molto vistose, a ne di 10 minuti. È consigliabile, a scopo
ombrello (corimbo), di profumo grade- curativo, consumarne diverse tazze al
vole, appaiono in primavera, mentre i giorno per una settimana.
frutti sono bacche nere che si sviluppano Invece per il decotto si utilizza la cortec-
in estate attirano molto gli uccelli. cia, una dose di 30 g per litro d’acqua
Note colturali I sambuchi gradiscono da lasciare bollire fino a che la frazione
un’esposizione tanto in pieno sole quanto liquida non si riduce della metà.
94
Piante per tisane, infusi e decotti
Tiglio
singoli quanto in gruppi; eccellente la
loro resistenza all’inquinamento atmo-
sferico degli ambienti urbani. Tra le spe-
cie più diffuse da noi, Tilia cordata, Tilia
platyphyllos e l’ibrido Tilia x europaea, che
deriva, probabilmente per ibridazione
naturale, proprio dalle due specie citate.
Le foglie, decidue, sono a forma di cuore,
di dimensioni e colore variabile in base
alla specie; i fiori sono piccoli, riuniti in
infiorescenze che si fanno notare per l’in-
tensa, gradevole fragranza.
Ambiente I tigli sono alberi molto rustici
e non hanno problemi anche con basse
temperature invernali; si adattano a di-
versi tipi di terreno, purché ben drenato
e con una reazione da moderatamente
acida a moderatamente alcalina.
Controindicazioni Sembra una racco-
mandazione superflua, ma non posizio-
nate queste piante in spazi troppo picco-
li, rasente a muri e confini con altre case:
questo eviterà pentimenti o discussioni
coi vicini.
Proprietà Le proprietà dei tigli sono note
da tempi immemorabili: in primo luogo
quella di calmante, visto che hanno un
effetto distensivo sul sistema nervoso. Si
fanno quindi apprezzare in caso di ansia,
Il genere Tilia era finora incluso nella fa- stress, insonnia; in più, grazie alle loro vir-
miglia delle Tigliaceae, cui dava il nome, tù emollienti ed espettoranti, sono molto
ma la più recente classificazione APG, che utili in caso di raffreddori e altri problemi
distingue le piante in base alle caratteri- delle vie respiratorie.
stiche genetiche, lo colloca nella famiglia
delle Malvaceae. Il genere include molte Preparazione La tisana si prepara con i
specie e ibridi, e anche in questo caso i fiori, che possono anche essere essiccati:
botanici sono divisi tra loro: qualcuno ne un cucchiaino per ogni tazza, lasciati in
conta 16, altri fino a 65 specie. infusione per una decina di minuti. Filtra-
Si tratta in genere di piante arboree che re prima di bere.
possono raggiungere dimensioni (ed età)
notevoli, utilizzate soprattutto in parchi,
viali e giardini, tanto come esemplari
95
Piante per tisane, infusi e decotti
Timo
glia, foglie generalmente piccole di co-
lore verde tendente al biancastro per la
presenza di una fitta peluria. I fiori sono
piccoli, in spighe brevi, appressate. Tut-
ta la pianta è notevolmente aromatica,
specialmente le foglie.
Ambiente Le piantine di timo si posso-
no mettere in giardino, dove grazie alle
loro caratteristiche tappezzanti tendono
a coprire grandi superfici – ci sono anche
numerose varietà ornamentali con colori
diversi dei fiori – nell’orto, nel giardino
roccioso, ma anche in vaso su balconi e
terrazzi.
Note colturali Preferiscono posizioni in
pieno sole (così l’aroma risulta più inten-
so), resistono molto bene al freddo in-
vernale, anche in montagna, non hanno
praticamente alcuna esigenza per quanto
riguarda il terreno e sopportano benissi-
mo la siccità. Sono quindi piante estre-
mamente adatte ai principianti.
Si moltiplicano molto facilmente per
seme, ma è molto praticata anche la di-
visione dei cespi.
Altri usi Sono piante molto utilizzate an-
che in cucina, soprattutto per le foglie,
sia fresche sia essiccate.
Proprietà Grazie alle proprietà espetto-
ranti questa bevanda è indicata per tossi
e bronchiti; molto spiccate sono anche le
proprietà antinfiammatorie (soprattutto
per la vescica e tutto l’apparato urinario),
Il genere Thymus appartiene alla fami- digestive e carminative (espulsione dei
glia delle Lamiaceae. Comprende circa gas intestinali).
250 specie e moltissimi ibridi di piante
erbacee, suffruticose e arbustive. In na- Preparazione La tisana si prepara con
tura nel nostro paese sono diffuse molte le cime intere (foglie e fiori), anche in
specie, come Thymus vulgaris (timo co- questo caso sia fresche sia essiccate, nella
mune), T. serpyllum (timo strisciante), dose di 2-3 g per tazza e un tempo di
T. pulegioides, T. odoratissimus. Hanno infusione di circa 10 minuti. Filtrare con
il fusto quadrangolare tipico della fami- cura prima di bere.
96
Piante per tisane, infusi e decotti
Valeriana
te profumati (un po’ sgradevoli per noi,
ma attraenti per i gatti), che spuntano
in primavera.
Ambiente È una pianta erbacea peren-
ne, comune nei prati e nei campi un po’
umidi e ombrosi, dal livello del mare fino
ai 2000 m d’altitudine. Ha un fusto eret-
to, che può arrivare a 1,50 m d’altezza,
ma la parte che ci interessa è costituita
dalle radici, anch’esse non proprio gra-
devolmente profumate.
Note colturali Resiste bene alle basse
temperature, gradisce l’ombra e l’umidi-
tà ma non i ristagni d’acqua. Il terreno
ideale per coltivarla è soffice e profondo,
di modo che la radice possa espandersi.
Va bagnata quando il terreno è secco in
superficie. Non teme i parassiti.
Si propaga per seme in aprile o per divi-
sione dei cespi in autunno.
La radice va raccolta in autunno o in pri-
mavera; lavata bene e tagliata a pezzet-
tini, si fa essiccare al sole oppure a calore
moderato.
Controindicazioni In dosaggi elevati ha
delle controindicazioni importanti, e ne
è sconsigliato l’uso per bambini piccoli e
donne in gravidanza e in lattazione.
Proprietà Come molti già sanno, la va-
leriana ha soprattutto proprietà calman-
ti, valide in caso di attacchi di ansia e di
panico e per i disturbi del sonno.
97
Piante per tisane, infusi e decotti
Viola
Una caratteristica dei fiori della viola è che
si aprono – e sono quindi impollinati dagli
insetti – solo quelli in posizione più eleva-
ta, mentre quelli inferiori restano chiusi e
si autoimpollinano (cleistogamia).
Note colturali Le viole preferiscono po-
sizioni ombreggiate e un terreno soffice,
ricco di sostanza organica e con una di-
screta umidità. Fioriendo in inverno, sono
tra le poche piante che riescono a dare
colore a giardini, prati e boschi in questa
stagione. Gli ibridi sono molto adatti alla
coltura in vaso su balconi e terrazzi.
Le specie si possono riprodurre facilmen-
te per seme o per divisione dei cespi.
Altri usi Il profumo di alcune specie e
varietà è molto intenso e l’essenza viene
ampiamente sfruttata nell’industria dei
profumi. Con i fiori freschi si può dare
colore e sapore alle insalate.
Proprietà Come espettorante viene uti-
lizzata per le malattie da raffreddamento
ma ha anche proprietà depurative, sudo-
rifere e leggermente diuretiche.
98
Piante per tisane, infusi e decotti
Zenzero
noso di grandi dimensioni, lungo fino a
circa 15 cm, molto irregolare. Dal rizoma
partono, oltre alle radici secondarie, dei
fusti eretti che possono raggiungere an-
che 1 m in altezza, con foglie lanceolate
che li avvolgono alla base.
Note colturali Da noi non è certo colti-
vabile su larga scala, ma si può ottenere
in vaso anche a partire da una radice ac-
quistata al supermercato. Si taglia il rizo-
ma a pezzetti di circa 4-5 cm con due
“occhi” visibili, dopo 24 ore si piantano
lasciando affiorare solo la punta. Mante-
nere la terra umida ma non bagnata.
Cosa si usa Il rizoma va essiccato: assu-
merà allora un colore bruno della cutico-
la, mentre l’interno diventa giallo.
Altri usi La pianta, utilizzata nelle medi-
cine tradizionali in India e in Cina, è stata
poi “scoperta” dagli inglesi che l’hanno
usata nell’industria liquoristica (ribattez-
zandola Ginger). Grazie al suo sapore
speziato, lo zenzero è utilizzato per mi-
gliorare il gusto di tisane poco gradevoli.
Proprietà I principi attivi contenuti nel
rizoma hanno un’importante azione a
livello intestinale, in quanto stimolano le
secrezioni enzimatiche, salivari e biliari;
possono anche riequilibrare la flora inte-
Lo zenzero è una pianta erbacea peren- stinale. Lo zenzero è così considerato un
ne che appartiene alla famiglia botanica ottimo rimedio naturale contro diarrea,
delle Zingiberaceae, la stessa, ad esem- nausea e dolori gastrointestinali. Ha an-
pio, della curcuma; il suo nome scientifi- che proprietà calmanti e nei mesi freddi
co è Zingiber officinalis. può essere utilizzato contro le malattie
Ambiente È originaria dell’India, da da raffreddamento.
dove si è diffusa in tutto il continente
asiatico a clima subtropicale. I fiori nella Preparazione La tisana si prepara con un
specie tipica sono bianco giallastri con cucchiaino di polvere per tazza, lascian-
sfumature di viola, riuniti in infiorescen- do in infusione per 5-8 minuti. Si presta
ze a spiga; alcune varietà ornamentali bene alla combinazione con il limone.
assumono altre colorazioni. La parte per Bevuta calda nei mesi invernali infonde
cui è pregiata è la radice, un rizoma car- una sensazione di calore.
99
Piante per
tisane insolite
o esotiche
PIANTE CHE SI POSSONO
COLTIVARE A CASA
Oltre alle principali piante da tisana ce Ce n’è persino una che, inaspettatamen-
ne sono altre, un po’ meno utilizzate, ma te per i più, non solo si può far crescere
che si possono ancora reperire con una in casa, ma anche ottenerne i frutti, se
relativa facilità: in natura come piante coltivata in un terrario: il caffè.
spontanee, prima di tutto, ma anche ac- Potrete in ogni caso godere dei vantaggi
quistate come piante da coltivare con di avere materiale di origine sicura e con-
profitto nei giardini, negli orti o su bal- trollata, soprattutto adottando metodi
coni e terrazzi. di produzione i più naturali possibile.
Biancospino
Il biancospino, Crataegus monogyna (o
C. oxyacantha), è una Rosacea arbusti-
va perenne. I rami giovani sono spinosi
con foglie romboidali lobate; le belle in-
fiorescenze bianco-rosate (o anche de-
cisamente rosa) si sviluppano in drupe
rosse.
Note colturali Molto facile da coltivare,
preferisce i terreni argillosi ma teme i ri-
stagni idrici: in giardino gli può bastare
anche la sola acqua piovana. Resiste bene
al freddo dopo l’attecchimento ed è con-
sigliabile potarlo una volta l’anno. È otti-
mo per siepi e come pianta singola.
Proprietà Noto come cardiotonico, ha
anche proprietà rilassanti e riequilibranti.
Apprezzato dalle api, dà un ottimo miele.
102
Piante che si possono coltivare
Caffè
La Coffea arabica, famiglia delle Ru- Proprietà È un aiuto nelle diete dima-
biaceae, è un arbusto o piccolo albero granti e regolarizza il contenuto di zuc-
che, dalla sua origine nelle foreste afri- cheri nel sangue.
cane (se la contendono Etiopia, Congo,
Sudan e Kenya), ha compiuto un lun- Preparazione I chicchi del caffè, che
ghissimo viaggio, come pianta e come per la bevanda che meglio conosciamo
bevanda. sono tostati, quando sono verdi possono
Note colturali È coltivata in moltissime essere utilizzati per una tisana: per man-
parti del mondo, dove il clima lo per- tenere intatti i principi attivi, si tritano i
mette. Da noi si trova come pianta da chicchi finemente e al momento, e se ne
appartamento o da serra e, in quest’ulti- utilizzano 2 cucchiai per tazzina (100 cc),
mo caso, arriva anche a produrre i fiori e con un tempo di infusione di 10 minuti in
i frutti (può bastare un terrario in casa). acqua non bollente (circa 80 °C).
103
Piante per tisane insolite...
Crespino
104
Piante che si possono coltivare
Liquirizia
Glycyrrhiza glabra è una pianta erbacea Cosa si usa È proprio il rizoma la parte
perenne della famiglia delle Fabaceae. Re- che si usa: in autunno si raccolgono quelli
sistente alle basse temperature invernali, più profondi, da piante di 3-4 anni, la-
è diffusa in tutta l’Europa meridionale sciandone sempre qualcuno per mante-
nei terreni calcarei e in quelli argillosi. nere la produttività, e si fanno essiccare.
Molte aziende specializzate nella produ- Proprietà e controindicazioni Efficace
zione di liquirizia si trovano in Abruzzo e contro la tosse, ha proprietà depurative,
Calabria, dove è tradizionalmente colti- diuretiche e antinfiammatorie. Ha anche
vata fin dall’epoca dell’antica Roma. controindicazioni, soprattutto se assunta
Note colturali Pianta rustica piuttosto fa- in dosi eccessive: da non consumare in
cile da coltivare, ma nemica dei ristagni caso di ipertensione, insufficienza renale,
d’acqua. Da innaffiare perciò con estrema ritenzione idrica, cirrosi epatica o diabete.
moderazione, anche in estate. Non gra-
disce la presenza di piante infestanti. Può Preparazione L’infuso si prepara con
crescere fino a 2 m, ma la sua ricchezza è 60 g di radici lavate ed essiccate per litro
sottoterra: sviluppa infatti un grande rizo- d’acqua, lasciate per circa un’ora. Va fil-
ma, da cui si formano stoloni e radici. trato. Freddo è un ottimo dissetante.
105
Piante per tisane insolite...
Luppolo
106
Piante che si possono coltivare
Monarda
Il genere Monarda appartiene alla fami- Note colturali Cresce bene in posizioni a
glia delle Lamiaceae: molte specie sono mezz’ombra, tollera bene le basse tempe-
spontanee in America settentrionale, rature ma non il caldo eccessivo e i ristagni
ma sono state ottenute anche varietà idrici. Fiorisce da luglio a settembre. Otti-
ornamentali coltivate un po’ in tutto il ma in giardino, si può coltivare anche in
mondo. Sono erbacee perenni rizomato- vaso; richiede annaffiature regolari. Tende
se, alte dai 60 ai 90 cm, che presentano a diventare invadente: dividendone i cespi
belle infiorescenze a capolino, grandi, di si dirada e si ottengono nuove piante..
colore rosso vermiglio che attirano molto Proprietà Le foglie hanno proprietà an-
gli insetti. Le foglie profumano di menta, tisettiche, battericide, antimicotiche, an-
per questo la pianta è chiamata anche tinfiammatorie ed espettoranti. Sono utili
“menta selvatica”, oppure “fiore di ber- anche in caso di flatulenza.
gamotto”.
Dalla Monarda dydima si ottiene il tè Preparazione La tisana, che ha un aro-
Oswego, che prende il nome da una tri- ma simile al bergamotto, si prepara con
bù di nativi americani. Utilizzata anche la 1-2 g di fiori e foglie secche per tazza,
specie M. citriodora. con un tempo di infusione di 5-8 minuti.
107
Piante per tisane insolite...
Stevia
liarità, nel resto del mondo ha dovuto
combattere una lunga battaglia – non
priva di polemiche – per l’autorizzazione
alla coltivazione. Ora è permessa un po’
ovunque, apprezzatissima per il contenu-
to calorico quasi nullo e perché non fa
alzare la glicemia. Perfetta per le diete,
viene attualmente studiata per i suoi ef-
fetti potenzialmente rischiosi se usata in
dosi elevate.
Note colturali Poiché non resiste al
gelo, non può essere coltivata come
perenne in gran parte del nostro Paese.
Ama i terreni sciolti e si adatta bene a
quelli acidi. Preferisce un’esposizione in
pieno sole, ma resiste anche a mezz’om-
bra. Per cercare di salvare le piante du-
rante l’inverno, si può tentare una pac-
ciamatura, ma è più opportuno coltivarla
in vaso e ricoverarla ai primi freddi per
poi riportarla all’aperto quando non esi-
stono più rischi di gelate tardive. Richie-
de poca acqua. Le foglie si raccolgono
da fine luglio a inizio ottobre; si possono
anche essiccare al sole, ridurre in polvere
e conservare in barattoli di vetro.
Proprietà Ha un’azione regolatrice de-
gli zuccheri (soprattutto sulla glicemia
nei diabetici), proteggendo così fegato e
La Stevia rebaudiana è una pianta erbacea reni. Alcuni studi la danno come potente
perenne di origine sudamericana che fa antitumorale; ha poi proprietà antiper-
parte della famiglia delle Asteraceae. Ha tensive, antinfiammatorie, antidiarroiche
foglie lanceolate, ellittiche, dentellate, e diuretiche. Inoltre, stimola le difese del
color verde scuro brillante, ruvide. I fiori, sistema immunitario.
piccoli e biancastri, sono riuniti in capo-
lini non molto appariscenti e appaiono Preparazione La tisana si prepara con
verso la fine dell’autunno. I frutti (ache- un cucchiaio di foglie (fresche o essicca-
ni) hanno un pappo (simile a quello del te) per tazza, con un tempo di infusione
tarassaco) e vengono portati dal vento. di 10 minuti. Ovviamente non è indicata
La caratteristica principale della stevia è per chi non ama le bevande dolci, ma la
quella di essere un dolcificante naturale: si può gustare miscelata ad altre erbe dal
coltivata da secoli per questa sua pecu- sapore amaro.
108
Piante che si possono coltivare
Piccoli frutti:
ottimi per aromatizzare
Le piante denominate “piccoli frutti” gusto di piccoli frutti, in cui questi ultimi
come il lampone, il rovo da more, il mir- sono presenti però solo come aromatiz-
tillo, il ribes rosso, il ribes nero e l’uva spi- zanti.
na trovano spesso posto negli orti, in un Vi suggeriamo di seguire tutti i consigli
angolo trascurato del giardino o lungo le che abbiamo dato nella parte generale
bordure; alcune anche in vaso su balconi sull’essiccazione: in particolare di secca-
e terrazzi. re i frutti al giusto stadio di maturazione,
In genere non hanno un periodo di rac- quando hanno il massimo contenuto di
colta molto lungo e capita spesso di tro- principi attivi e vitamine e non presen-
varsi con notevoli quantità di frutti che tano il minimo segno di marciumi e altri
maturano allo stesso tempo: se ne pos- difetti. Essenziale è poi che non lascino
sono fare subito delle belle scorpacciate la minima traccia di umidità, per evitare
preparare confetture, sciroppi e conserve sgradevoli sorprese.
varie, surgelarne una parte o spremerli Anche la conservazione va fatta scrupolo-
per succhi dissetanti. Una certa quanti- samente, in contenitori che mantengano
tà può però essere essiccata e utilizzata il preparato al riparo dalla luce, dall’aria
per aromatizzare bevande dal gusto non e dall’umidità. Quando si utilizzano bi-
troppo gradevole. In fondo è quello che sogna fare tutto “in fretta”: aprire i con-
fanno i produttori di tisane “industriali”, tenitori, prelevare la quantità desiderata,
che arrivano a commercializzare tisane al richiuderli e riporli subito.
109
PIANTE SPONTANEE
PER TISANE INSOLITE
Agrimonia
Agrimonia eupatoria è una pianta erbacea
rizomatosa che appartiene alla famiglia
delle Rosaceae. La si trova allo stato spon-
taneo ai margini dei prati e dei boschi.
Ha foglie seghettate, con alla base due
foglioline (stipole). I piccoli fiori gialli,
ognuno con cinque petali, sono riuniti in
brevi infiorescenze.
Proprietà Consigliata per le affezioni del
fegato già da Plinio il Vecchio, questa
pianta è utilizzata frequentemente per i
problemi gastrointestinali, contro colite,
diarrea ed enteriti catarrali. È anche an-
tinfiammatoria, analgesica e astringente.
110
Piante spontanee
Anice
L’anice verde, Pimpinella anisum, è una
annuale, alta dai 30 ai 70 cm, della fa-
miglia Apiaceae. Fiorisce all’inizio dell’e-
state con fiori piccoli, bianchi, riuniti in
ombrelle.
Note colturali Si può seminare su terreno
umido, drenato e soleggiato. Teme il ven-
to e può essere soffocato dalle erbacce.
Proprietà I semi secchi e macinati agi-
scono in caso di fermentazione intestina-
le e flatulenza. Ottima la combinazione
con i semi di un’altra pianta della fami-
glia, il finocchietto.
Borragine
Borago officinalis dà il nome alla famiglia
delle Boraginaceae. Erbacea annuale
spontanea con foglie ellittiche, ruvide
per la fitta peluria, in rosette basali; i fio-
ri hanno cinque petali a stella di un bel
blu violaceo; la fioritura è continua dal-
la primavera ai primi geli. Si può anche
coltivare da seme, in pieno sole.
Proprietà e controindicazioni Febbrifu-
ga, diuretica ed emolliente contro la tos-
se secca. Non va assunta in gravidanza.
111
Piante per tisane insolite...
Equiseto
Gli equiseti, noti con il nome comune di
“coda cavallina”, sono un genere di felci
(Equisetum, famiglia Equisetaceae) anti-
chissime, presenti già nelle foreste del
Paleozoico. In natura si trovano in zone
piuttosto umide. Presentano due tipi di-
versi di fusti, sterili (a coda di cavallo) e
fertili.
Proprietà Per il suo contenuto in silice
e altre sostanze, l’equiseto aiuta nella ri-
mineralizzazione delle ossa, ha proprietà
diuretiche e depurative e un’azione pro-
tettiva per la fragilità dei capillari.
Farfara
Tussilago farfara appartiene alla famiglia
delle Asteraceae, come le margherite. È
una rizomatosa perenne, molto comune,
specialmente in aree ricche di umidità. È
caratterizzata da infiorescenze a capolino
simili a quelle delle margherite ma di un
colore giallo vivo. Seguono le tipiche in-
fruttescenze che ricordano il tarassaco.
Proprietà Conosciuta e utilizzata da se-
coli in erboristeria, è alla base di farmaci
contro la tosse e l’asma. Ha anche carat-
teristiche antinfiammatorie, decongestio-
nanti, antinevralgiche ed emollienti.
112
Piante spontanee
Iperico
113
Piante per tisane insolite...
Ortica
Urtica dioica, che dà il nome alla famiglia
delle Urticaceae, è una diffusissima pian-
ta erbacea dioica che si trova spontanea
nei terreni incolti. Il fusto e le foglie sono
coperti da una fitta peluria che, al con-
tatto, emette una sostanza irritante che
provoca dolorosi eritemi. Per la raccolta,
non dimenticatevi i guanti!
Parietaria
La Parietaria officinalis appartiene alla
stessa famiglia dell’ortica. Come rac-
conta il suo nome, predilige i muri, ma
cresce anche nei campi ricchi di sostanza
organica. Ha foglie lanceolate, appicci-
cose per la presenza di mucillagini; sotto
ciascuna spuntano infiorescenze di minu-
scoli fiori. Il loro polline è uno degli aller-
geni più comuni.
Proprietà Grazie ai principi attivi che
contiene (comprese diverse vitamine), ha
proprietà diuretiche, depurative, antin-
fiammatorie, espettoranti ed emollienti.
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Piante spontanee
Pino
Alcune piante del genere Pinus, famiglia
delle Pinaceae, hanno un elevato conte-
nuto di sostanze aromatiche: come il Pi-
nus sylvestris e il Pinus mugo, un cespuglio
aghiforme dal portamento strisciante che
si trova al limite della fascia arbustiva in
zone di montagna.
Proprietà Oltre al pinene, contiene vi-
tamina C. Le gemme hanno proprietà
antinfiammatorie, antisettiche, calmanti
e sedative, diuretiche e antireumatiche.
È molto apprezzato per le affezioni delle
prime vie respiratorie, raffreddore, tosse
e mal di gola, bronchiti croniche.
Tarassaco
Il tarassaco, Taraxacum officinale, del-
la famiglia delle Asteraceae, è una delle
più comuni piante erbacee presente in
campi, prati e aree ruderali; è noto come
“dente di leone” e “soffione”. Le infiore-
scenze sono formate da centinaia di fio-
rellini tubolari che originano i caratteristi-
ci frutti, acheni con pappo bianco.
Proprietà Il tarassaco ha proprietà dige-
stive, diuretiche e depurative. Favoren-
do l’eliminazione dei liquidi in eccesso,
la tisana è indicata in caso di lievi distur-
bi urinari.
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LE TISANE “ESOTICHE”
Esistono bevande che sono consumate Quando da noi è impossibile trovare le
in ogni parte del mondo, mentre altre lo piante da cui ottenere queste bevande, è
sono solo localmente: la globalizzazione molto importante affidarsi a importatori
ha però consentito di superare alcune seri e conosciuti, che indichino chiara-
barriere e ora molte di esse sono dispo- mente la provenienza dei preparati, le
nibili (alcune come piante, altre sotto loro proprietà e le eventuali controindi-
forma di prodotti di trasformazione) in cazioni.
diversi continenti, anche lontano dal loro
luogo d’origine. È comunque utile tener
presente che, mentre da noi le condizioni Kombucha
igieniche sono generalmente buone, nei Anche se non è propriamente una tisana,
Paesi d’origine la coltivazione (talvolta questa bevanda deriva da un tè zuccherato
– può essere indifferentemente un tè nero,
su terreni inquinati da sostanze tossiche), verde o anche un mate – che viene fatto
la raccolta, il trasporto, l’essiccazione e il fermentare con una particolare coltura di
confezionamento possono avvenire con lieviti e batteri, lo Scoby (Symbiotic Culture
of Bacteria and Yeast - Coltura simbiotica di
modalità che non sempre rientrerebbero batteri e lieviti). Il Kombucha ha un sapore
nei nostri standard. acidulo, frizzante, ed è anche leggerissima-
Inoltre le proprietà di ogni pianta sono mente alcolico (meno dell’1%). È diventato
popolare un po’ in tutto il mondo e lo si
riferite oralmente, magari da secoli, senza può trovare già pronto in bottiglia o latti-
il supporto di studi scientifici adeguati. na o sotto forma di Scoby, impropriamente
Ci sono erbe che nei Paesi d’origine sono chiamato “fungo del Kombucha”: si tratta
di un disco gelatinoso “vivo” che si può
indicate come delle vere e proprie pana- riutilizzare più e più volte o mantenere in
cee per molti mali, ma quando invece la frigorifero per tenerlo “a riposo”. Assieme
medicina occidentale ha fatto test appro- allo Scoby (o sul web) si possono trovare
le istruzioni per preparare molte diverse
fonditi su quelle stesse sostanze, non ha formulazioni di Kombucha, che prevedono
trovato riscontro, e in alcuni casi ha sco- diverse fasi: l’infusione del tè, l’immissione
perto effetti collaterali indesiderati. Non prima dello zucchero (fonte di nutrimento
dei microrganismi), poi dello starter (una
mancano poi esempi in cui a un prepa- bevanda residua del lotto precedente), infi-
rato sono attribuite virtù e proprietà di- ne dello Scoby. A questo punto avviene una
verse da una zona del mondo a un’altra. prima fermentazione, che può essere defi-
nitiva – con l’imbottigliamento – o essere
Molti di questi prodotti quindi andreb- seguita da una seconda fermentazione, da
bero assunti con grande precauzione, in- controllare con attenzione. La bevanda va
terrompendone l’uso alla comparsa dei conservata in frigo, tra 0 e 4 °C.
Ha proprietà varie: aiuta la digestione, sti-
primi effetti avversi. Per altri, invece, l’u- mola il metabolismo intestinale ed è antios-
so è ormai diffuso ovunque e non sono sidante.
segnalate controindicazioni.
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Piante per tisane insolite...
Curcuma
Il genere Curcuma appartiene alla famiglia
delle Zingiberaceae, come lo zenzero, e
comprende più di 90 specie. Si utilizza la
radice, di colore giallo vivo. Tritata, la Cur-
cuma longa è una delle spezie più diffuse
al mondo, ad esempio nel curry.
Note colturali Si pianta una porzione di
rizoma fatto germinare all’aria. Non tolle-
ra il freddo, meglio coltivarla in vaso.
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Le tisane “esotiche”
Goji
Lycium barbarum e Lycium chinense, en-
trambe della famiglia delle Solanaceae,
sono le piante i cui frutti sono noti come
“bacche di Goji”, divenuti popolari negli
ultimi anni grazie al loro gusto delicata-
mente amarognolo.
Note colturali Resistenti, le piante cre-
scono bene in vasi grandi e tenuti al sole.
Proprietà Hanno un contenuto elevato
di sostanze nutritive e numerose proprie-
tà, soprattutto antiossidanti e rafforzanti
del sistema immunitario. In più, aiutano
a smaltire i grassi e mantengono stabile
la glicemia.
Mate
Ilex paraguariensis è una pianta delle Aqui-
foliaceae, come l’agrifoglio, spontanea in
Sud America: chiamato “yerba-mate”, le
sue foglie sono utilizzate da secoli per la
preparazione dell’omonima bevanda.
Note colturali Può crescere anche in Ita-
lia, ma attenzione: è un albero di 15 m!
Proprietà Sulle Ande è usato contro il mal
di montagna; ha proprietà lievemente ec-
citanti (contiene caffeina) e diuretiche. Per
i fermenti contenuti è controindicato l’uso
in concomitanza con prodotti lievitati.
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Piante per tisane insolite...
Moringa
Moringa oleifera, della famiglia delle Mo-
ringaceae, è originaria delle regioni hima-
layane dell’India, ed è nota anche come
“albero del rafano”.
Note colturali Tropicale precoce a due
fioriture, può vegetare anche nelle zone
più calde e siccitose del nostro territorio.
Proprietà Se ne consumano tutte le par-
ti, dai semi fino alle foglie, che pare con-
tengano più proteine delle uova. Elevatis-
simo il contenuto in vitamine. Influenza
positivamente le difese immunitarie e la
circolazione sanguigna, velocizza il meta-
bolismo ed è un buon antinfiammatorio.
Pandan
Il genere Pandanus, della famiglia delle
Pandanaceae, comprende circa 600 spe-
cie diffuse in Asia, Oceania e Africa. Sono
piante arbustive e arboree, a foglie ensi-
formi (a forma di spada) coriacee, spesso
inserite a spirale sul fusto e con margini
seghettati e striature. Da noi ha avuto
successo come pianta da appartamento
la Pandanus veitchii.
Note colturali Ha una crescita lenta e si
può coltivare anche in vaso.
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TISANE ESOTICHE
DA ACQUISTARE
Anice stellato
L’Illicium verum, che dà il nome alla fami-
glia delle Illiciaceae, è una sempreverde
originaria delle zone tropicali dell’Asia.
Note colturali Da noi non si trova facil-
mente il materiale di propagazione, ma
va considerato che si tratta comunque di
una pianta arborea.
Proprietà Il principio attivo è lo stesso
dell’anice (anetolo), così come le proprie-
tà: digestive, diuretiche, antispasmodiche
e contro la formazione di gas intestinali.
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Piante per tisane insolite...
Centella
Centella asiatica è un’erbacea perenne
appartenente alla famiglia delle Apiaceae
molto diffusa in Asia (soprattutto in India)
e in Africa. I principi attivi si trovano nelle
parti aeree: foglie, piccioli e stoloni.
Proprietà Ha una lista lunghissima di
proprietà nella medicina cinese e indiana,
mai scientificamente dimostrate. Sareb-
be invece dimostrata una buona azione
sulla circolazione sanguigna, tanto che è
presente nei preparati farmaceutici che
contrastano l’insufficienza venosa e la
fragilità dei capillari; è utilizzata anche in
prodotti contro le emorroidi e la cellulite.
Dittamo di Creta
L’Origanum dictamnus, della famiglia delle
Lamiaceae, cresce spontaneo a Creta. È
una piccola pianta simile al nostro origano,
da non confondere con il dittamo propria-
mente detto, la Rutacea Dictamnus albus.
Note colturali Non teme il freddo, resiste
al caldo e si accontenta della pioggia. È dif-
ficile trovare le piante o i semi qui da noi.
Proprietà L’infuso, estremamente aro-
matico, è utilizzato in particolare per
problemi digestivi, coliche addominali e
coliti, ma anche per raffreddori, infezioni
orali, diabete, disturbi renali ed epatici.
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Tisane da acquistare
Honeybush
Il genere Cyclopia, della famiglia delle Fa-
baceae, comprende una ventina di spe-
cie che crescono solo in due province del
Sudafrica. Per il profumo di miele dei fiori
sono chiamate “Honeybush” (arbusto
del miele).
Note colturali Arbusto resistente, cresce
facilmente in pieno sole o a mezz’ombra,
in terreni umidi e protetti dal vento.
Proprietà Ha un gusto simile a quello
dell’altro tè sudafricano, il Rooibos, e vie-
ne utilizzato contro l’ansia, il nervosismo,
l’insonnia e lo stress. È apprezzato perché
non contiene caffeina.
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Piante per tisane insolite...
Lapacho
Handroanthus impetiginosus (chiamato
anche Tabebuia impetiginosa) è un albe-
ro deciduo della famiglia delle Bignonia-
ceae. È l’albero nazionale del Paraguay.
Raggiunge un’altezza di 30 m e ha una
bella fioritura.
Proprietà Allevia i sintomi dell’influenza,
grazie alla sua attività mucolitica, espet-
torante, antibiotica e disinfettante. È de-
purativo e regola la sudorazione. Non va
consumato se si assumono anticoagulanti.
Lemongrass
Cymbopogon citratus, che appartiene alla
famiglia delle Poaceae (una volta Gra-
minaceae) è un’erbacea perenne che ri-
corda il sorgo, originaria delle zone tem-
perato-calde dell’Asia, come l’India. Ha
foglie nastriformi dal profumo agrumato,
che le valgono il nome di “citronella”.
Note colturali La piantina va tenuta in
un luogo umido, riparato e in penombra.
Proprietà Favorisce il sonno, ma ha an-
che proprietà antibatteriche e antipireti-
che; aiuta poi nei casi di digestione diffi-
cile e coliti. È sconsigliata in gravidanza.
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Tisane da acquistare
Polpala
Aerva lanata, conosciuta come Polpala
nello Sri Lanka, è una Amaranthacea pe-
renne, probabilmente originaria della re-
gione indiana del Kerala, ma ormai spon-
tanea in molte zone dell’Africa e dell’Asia.
È una strisciante, con fusti aggrovigliati.
Proprietà Le vengono attribuite molte
proprietà in caso di dolori acuti o cronici;
la sua attività antisettica curerebbe effica-
cemente molte infezioni. È utilizzata an-
che per disturbi delle vie urinarie.
Note colturali È un’erba che si può colti-
vare solo in serra, alle condizioni di tem-
peratura e umidità richieste.
Senna auricolata
Arbusto originario dello Sri Lanka, della
famiglia delle Fabaceae, dai cui fiori si ot-
tiene la bevanda Ranawara.
Note colturali Si adatta bene a tutti i
giardini e alla coltivazione in vaso. Può
raggiungere i 3 m di altezza.
Proprietà È molto utilizzata nella medi-
cina ayurvedica per aumentare la vitalità
sessuale, per alleviare bruciori di stomaco
e per la pulizia della pelle. Pare anche che
sia efficace nell’alleviare i problemi alle
vie urinarie, contro il diabete e, diluita,
per lenire l’irritazione agli occhi.
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Piante per tisane insolite...
Rooibos
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Tisane da acquistare
Yaupon
Ilex vomitoria, noto come Yaupon, è una so e una posizione luminosa con clima
specie di agrifoglio (famiglia Agrifoglia- caldo e relativamente umido. Non serve
ceae) nativo delle regioni del sud-est del potarlo e resiste bene a molte malattie.
Nord America. Il nome della specie deriva Proprietà I chicchi dopo la raccolta ven-
dal fatto che i coloni europei pensavano gono tostati come per il caffè, e la be-
erroneamente che la bevanda provocas- vanda ha proprietà eccitanti simili, e an-
se il vomito. In effetti i nativi lo impiega- che purificanti e disintossicanti (c’è solo
vano nella preparazione della “bevanda un’altra pianta endemica del Nord Ame-
nera”, che veniva ingerita durante la ce- rica, un altro Ilex, I. cassine, che contiene
rimonia di purificazione. Il vomito però lo stesso alcaloide). Ilex è usato anche
non era provocato dall’agrifoglio in sé, in molti prodotti per la cura della pelle,
ma dalle dosi altissime che gli sciamani come creme idratanti, sieri e pomate.
ne consumavano, molto probabilmente
a digiuno. È probabile che nel bevero- Preparazione Il tè fatto con foglie essic-
ne fossero presenti altre piante, con altri cate ha un sapore simile alla yerba-mate,
principi attivi; così come è accertato che mentre quello a base di foglie fresche è
la pianta era usata per un infuso conte- più simile al tè verde. In entrambi i casi,
nente caffeina. serve un cucchiaino di foglie per tazza; si
Note colturali Questa particolare specie versa l’acqua bollente sulle foglie e si la-
di agrifoglio preferisce un terreno sabbio- scia in infusione per una decina di minuti.
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