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Coltiva le tue

TISANE
Foto di copertina:
©Alexander Raths - stock.adobe.com

Referenze iconografiche:
© stock.Adobe.com: pp. 6, 7, 8, 9, 10-11, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 19,
20, 21, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30-31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38,
39, 40, 41, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 54-55, 56, 57, 58,
59, 60, 61, 62, 63, 64, 65, 66-67, 68, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 75, 76,
77, 78, 79, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 90, 91, 92, 93, 94,
95, 96, 97, 98, 99, 100-101, 102, 103, 104, 105, 106, 107, 108, 109,
110, 111, 112, 113, 114, 115, 116, 118, 119, 120, 121, 122, 123,
124, 125, 126, 127.

Avvertenza
Il contenuto di questo libro ha valore informativo. La scelta e
la prescrizione di una terapia come di un piano dietetico spet-
tano al medico curante, che solo può valutare eventuali rischi
collaterali (quali intossicazioni, intolleranze e allergie). Notizie,
preparazioni, ricette, suggerimenti contenuti in questo volume
hanno carattere informativo e non terapeutico.
L’Editore declina ogni responsabilità per qualsiasi uso impro-
prio del testo.

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© 2022 Giunti Editore S.p.A.


Via Bolognese 165 – 50139 Firenze – Italia
Via G.B. Pirelli 30 – 20124 Milano – Italia

ISBN: 9788844079857

Prima edizione digitale: aprile 2022


Aldo Colombo

colt iva le t ue

Tisane
Tè e infusi
SOMMARIO

Introduzione 7 Coltivazione 40
In acqua 42
Terricci e substrati 42
A CIASCUNO Vasi e contenitori 46
I materiali 46
LA SUA BEVANDA 11
Contenitori di recupero 47
Infuso, tisana, I basket 47
tè o decotto? 13 Malattie e parassiti 49
Le parti utilizzate 14 L’importanza
Da sole o in compagnia? 15 delle condizioni climatiche 49
Raccolta, essiccazione, Malattie fungine 50
conservazione 17 Parassiti 50
Raccolta 17 Contro malattie e parassiti,
Essiccazione 18 con la natura 53
Conservazione 21
Dove conservare 22
Conservare le bevande
LA PIANTA DEL TÈ 55
già preparate 23 Conoscere e coltivare il tè 57
Come gustare le bevande 25 La pianta 57
Come si coltiva 57
Le teiere e i bollitori 25
Le tipologie di tè 59
Dolcifcare le bevande 29
Il tè nero 59
Il tè verde 60
Il tè bianco 61
COLTIVARE LE PIANTE 31 Il tè giallo 62
Piante e clima 33 Il “tè rosso” 62
Le stagioni 33 Le cerimonie del tè 62
I fattori climatici 34
Cura e manutenzione 37 PIANTE PER TISANE,
Propagazione 37 INFUSI E DECOTTI 67
Semina 38 Arancio 68
Talea 39 Artemisia 69
Divisione 39 Calendula 70

4
Camomilla 71 Luppolo 106
Camomilla romana 72 Monarda 107
Coriandolo 73 Stevia 108
Echinacea 74 Piccoli frutti:
Eucalipto 75 ottimi per aromatizzare 109
Finocchio - Finocchietto 76
Gelsomino 77 Piante spontanee
Genziana 78 per tisane insolite 110
Karkadè 79 Agrimonia 110
Lauro 80 Anice 111
Lavanda 81 Borragine 111
Lippia 82 Equiseto 112
Maggiorana 83 Farfara 112
Malva 84 Iperico 113
Melissa 85 Ortica 114
Menta 86 Parietaria 114
Mirto 87 Pino 115
Origano 88 Tarassaco 115
Passiflora 89 Le tisane “esotiche” 117
Rabarbaro 90
Bael (Bilva, cotogna
Rosa canina 91
del Bengala) 118
Rosmarino 92
Curcuma 118
Salvia 93
Goji 119
Sambuco 94
Mate 119
Tiglio 95
Moringa 120
Timo 96
Pandan 120
Valeriana 97
Viola 98 Tisane esotiche
Zenzero 99 da acquistare 121
Anice stellato 121
Centella 122
PIANTE PER TISANE
Dittamo di Creta 122
INSOLITE O ESOTICHE 101 Honeybush 123
Piante che si possono Iramusu (Nannari, Anantamul) 123
coltivare a casa 102 Lapacho 124
Lemongrass 124
Biancospino 102
Polpala 125
Caffè 103
Senna auricolata 125
Crespino 104
Rooibos 126
Liquirizia 105
Yaupon 127

5
INTRODUZIONE
Stressati? Stanchi? Raffreddati? Mette- Fondandosi su esperienze antiche di
te un po’ d’acqua sul fuoco e in pochi secoli, quasi tutte le metodologie d’uso
minuti scoprirete come una tisana, un consistono nell’estrarre i principi attivi
infuso o un tè siano un vero e proprio contenuti nelle piante, che siano le più
antidoto ai molti stress cui la frenetica popolari e conosciute nel nostro am-
vita moderna vi sottopone, un modo per biente oppure rare e ricercate; piante
ritrovare energia, concentrazione e cal- spontanee che crescono nei prati, nelle
ma. Potete prepararle per voi stessi, ma campagne o nei boschi oppure coltivate
anche condividerle con altri, cogliendo in orti e frutteti, ma anche in vaso su bal-
così l’occasione di rinsaldare conoscenze coni e terrazzi; adatte a vivere al livello
e amicizie. del mare o in alta montagna, in posizioni
Da millenni l’uomo utilizza le piante di pieno sole o di mezz’ombra; quelle che
per preparare tisane, infusi, tè e decotti, gradiscono un clima secco e quelle che
utili a dissetare e curare. Bevande sane preferiscono una certa umidità, o anco-
che apportano vitamine, minerali e altre ra quelle che prediligono un certo tipo di
sostanze nutritive. Le proprietà che han- terreno piuttosto che un altro.
no, in particolare quelle antiossidanti,
portano benefici a breve e lungo termine
alla salute. Possono riscaldare d’inver-
no e rinfrescare e dissetare d’estate. E…
sono anche buone.
Esiste inoltre una stretta relazione tra
questo tipo di bevande e alcune religio-
ni, filosofie e medicine alternative, dal
buddismo zen alla medicina ayurvedica,
che prevedono e utilizzano numerose
“cerimonie”, legate soprattutto al tè, ma
anche ad altri preparati.
In questo libro, che dedichiamo soprat-
tutto ai principianti – sperando comun-
que sia utilizzato e apprezzato anche
da esperti e professionisti  – vedremo le
differenti tipologie di preparazione, i di-
versi modi per utilizzarle, e come godere
a pieno di tutti i benefici che possono
regalarci.

7
Introduzione

Per le piante spontanee vi segnaleremo Vedremo anche come certe piante con-
dove andarle a cercare e come e quando siderate fastidiose, come l’ortica o la
raccoglierle; per quelle coltivate dove e parietaria, possano essere efficacemente
come riprodurle e curarle. utilizzate, mentre altre, apprezzate per
Per ognuna indicheremo le parti da le loro qualità estetiche e il loro aroma,
raccogliere e il metodo per estrarne il siano invece assolutamente da evitare.
principio attivo (dissetante, curativo, Alcune piante possono infatti essere
terapeutico o tutte queste cose insieme). utilizzate insieme, in certi casi accen-
tuando l’effetto desiderato (sinergia),
altre vanno assunte singolarmente.
E ci soffermeremo su cosa occorre per
preparare al meglio le nostre bevande:
essiccatori, teiere, bollitori, infusori, fil-
tri, bustine, tazze. Daremo quindi uno
sguardo alle diverse ritualità –  una per
tutte la cerimonia del tè  – nelle diverse
parti del mondo. Vedremo come alcune
delle bevande più diffuse in Europa si-
ano del tutto sconosciute in altri conti-
nenti, e viceversa. Infine presenteremo le
proprietà delle diverse piante, ma anche
gli eventuali rischi e controindicazioni
che possono emergere da un uso impro-
prio o dall’interazione di diversi principi
attivi; essenzialmente farmaci di sintesi,
ma anche altre piante o parti di pianta.

Un’illustrazione del 1865 di “Un tè di matti”,


capitolo VII di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Il Cappellaio Matto afferma:
“È sempre l’ora del tè!”.

8
Introduzione

Una breve storia


L’uso delle piante per la preparazione di be-
vande salutari, salvifiche, terapeutiche o più
semplicemente dissetanti, per infusione o
decozione si perde nella notte dei tempi ed è
diffuso un po’ in tutte le grandi civiltà del pas-
sato, dall’Asia (Cina e India su tutte) all’Europa,
alle Americhe.
Ovviamente ogni civiltà si è presa il merito di
essere stata la prima a sfruttare le piante in que-
sto senso. L’antica mitologia cinese, ad esempio,
narra la storia dell’Imperatore Shen Nong che,
pare nel 2737 a.C., abituato a bere solo acqua
bollita già testata da assaggiatori per il timore di
avvelenamenti, ebbe durante un lungo viaggio
la necessità di bere dell’acqua in cui era caduta
una foglia. La trovò rinfrescante e rinvigorente e
da allora non bevve praticamente altro.
La tradizione buddista narra che il Buddha
stesso – che visse a cavallo tra il VI e il V secolo
a.C. – durante un viaggio in Cina, cadde colpe-
volmente addormentato e per questo si strappò
le palpebre: a contatto col terreno, da queste si
svilupparono due piantine di tè la cui infusione
lo aiutò a restare sveglio.
In epoca classica, tanto in Grecia quanto a Roma,
le virtù di alcune erbe furono ampiamente riferi-
te da diversi autori.
Nel Medioevo le storie di guaritori e guaritrici
che utilizzavano le piante andarono ad intrec-
ciarsi con quelle di maghi, streghe e fattucchie-
re, molte delle quali pagarono con la vita le loro
conoscenze botaniche.
Anche tra i nativi americani e gli aborigeni au-
straliani le virtù delle erbe erano conosciute e
praticate, anche se esistono solo testimonianze
orali al riguardo.
Il tè arrivò in Europa dalla Cina e dall’India sol-
tanto nel sedicesimo secolo, dapprima in Porto-
gallo, poi in Olanda: come vedremo in seguito
(vedi capitolo “le tipologie di tè”) all’inizio si cer-
cò di importare le foglie fresche, ma le notevoli
perdite durante il trasporto portarono ben pre-
sto a sviluppare il prodotto trattato ed essiccato
così come lo conosciamo oggi.
L’uso che viene fatto attualmente delle diverse
bevande tratte dalle erbe rispetta in gran parte Dall’alto in basso: varie fasi della semina
la tradizione e la accoglie, ma si amplia costante- e coltivazione, raccolta ed essiccazione del tè
mente per andare incontro a esigenze rinnovate in Cina in una serie di illustrazioni
di benessere, relax e condivisione. del 1840 circa.

9
A ciascuno
la sua bevanda
INFUSO, TISANA,
TÈ O DECOTTO?

Non è facile né immediato cogliere la minuti) appunto in infusione; se si vuole


differenza tra una tisana e un infuso, evitare la perdita di composti volatili, si
tra un decotto e un macerato, e molto deve utilizzare un coperchio. Dopo l’in-
spesso questi termini vengono utilizzati fusione, il liquido si filtra e si consuma
come fossero sinonimi. Vale quindi la tiepido.
pena fare un minimo di chiarezza. Il tè propriamente detto si ha solo ed
Possiamo dire che per tisane, infusi e esclusivamente con l’infusione delle fo-
tè la tecnica utilizzata è sempre quella glie della specie Camellia sinensis.
dell’infusione, cioè quel metodo in cui si Quindi i puristi rabbrividiscono quando
estraggono i principi attivi o gli aromi di si parla di “tè alle erbe”; ad aumentare
una pianta officinale versando un liqui- ulteriormente la confusione, c’è che al
do – nella maggior parte dei casi acqua, contrario, in inglese, le tisane (sebbene
ma anche alcool, vino o latte – di solito esista il vocabolo “tisane”), sono indica-
a caldo ma in certi casi anche a freddo, te proprio dalla locuzione herbal tea!
su determinate parti di una pianta (fiori, Una preparazione completamente di-
foglie, radici ecc.); il processo ha tempi versa è invece il decotto. Il processo del-
ben definiti che variano a seconda delle la decozione prevede che le parti della
piante utilizzate.
Il termine tisana è abbastanza generico Curarsi con le tisane? Certo, ma...
e va a indicare un po’ tutte le estrazioni Tisane, infusi e decotti sono utilizzati da
secoli nella medicina popolare e molti dei
in acqua di erbe officinali. Si può parlare
loro principi attivi sono utilizzati anche
in genere di idroliti, cioè di soluzioni in dall’industria, nei farmaci di sintesi. Quin-
cui i principi attivi idrosolubili contenuti di, le tisane possono curare molti dei nostri
problemi e disturbi, ma tenendo conto che:
nelle piante passano appunto alla frazio-
• Non ci si può/deve curare solo con le ti-
ne acquosa. sane.
Un infuso – in genere preparato con par- • I principi attivi equivalgono a quelli con-
tenuti nei farmaci, quindi vanno assunti
ti di pianta delicate come fiori, gemme e
conoscendo tanto le indicazioni quanto le
foglie – si prepara versando acqua bol- controindicazioni.
lente sulle parti della pianta che si inten- • Due principi attivi possono essere incom-
patibili e questo vale non solo tra farmaci e
de utilizzare, lasciandole per un determi-
tisane ma anche tra principi attivi contenuti
nato periodo di tempo (variabile, ma di in due piante diverse.
solito compreso tra i cinque e i quindici

13
A ciascuno la sua bevanda

Per evitare di perdersi in distinzioni eccessive,


potremmo offrire la stessa bevanda nominan-
dola in modi diversi a seconda della situazione.
Offriremo un infuso o una bella tisana in un
giorno freddo e piovoso, ma un bel tè o una
bibita dissetante alle erbe in una giornata di
calura estiva.
Andremo così incontro al gusto dei nostri ospi-
ti, con risultati eccellenti.

pianta (spesso derivanti da parti legnose anche i fiori (o le infiorescenze), i frutti,


di radici, cortecce o semi, comunque più i semi, mentre più raramente si raccol-
consistenti rispetto a quelle utilizzate gono i fusti, le radici, i rizomi e i tuberi.
per le infusioni) siano messe nel liquido Di alcune piante si possono sfruttare
a freddo e poi portate a ebollizione per componenti diversi, con differenti pro-
tempi variabili in base alla pianta. Tra prietà in base al contenuto di sostanze
gli esempi di decotto ricordiamo quelli attive. Ognuna delle parti può essere uti-
ottenuti dall’alloro o dal rosmarino. lizzata in forma fresca o in forma secca,
Un’altra preparazione, meno utilizzata, è dopo essere stata finemente sminuzzata.
quella del macerato, in cui le parti della In genere, quando si mescolano piante
pianta sono inserite a freddo nel liquido e diverse, ci deve essere una certa omoge-
sono lasciate per periodi anche piuttosto neità in relazione alle consistenze, senza
lunghi a temperatura ambiente fino a che ad esempio parti dure e tenere insieme.
non hanno rilasciato i loro principi attivi. Le parti delle piante contenenti i principi
Abbiamo visto come nella lingua italiana attivi possono essere utilizzate sia come
i termini siano – in teoria – ben definiti, bevande calde che fredde. Ve ne sono di
ma esistono anche altre possibili inter- semplicemente dissetanti, altre hanno
pretazioni. Per alcuni ad esempio un in- invece vere e proprie proprietà curative:
fuso va inteso come il liquido che deriva colagogo è il medicamento che stimo-
dall’infusione di una sola pianta, mentre la l’escrezione della bile, emmenagogo
nella tisana sarebbero invece utilizzate quello che favorisce le mestruazioni,
piante differenti (fino a un limite di sei). carminativo quello che promuove l’e-
spulsione dei gas intestinali, la proprietà
può essere poi antistress o lenitiva...
LE PARTI Nelle preparazioni l’acqua funge da sol-
UTILIZZATE vente ed estrae i composti idrosolubili
della droga vegetale, ossia la parte della
Di ogni pianta si utilizzano le parti con- pianta medicinale che presenta il conte-
tenenti i principi attivi: nella maggior nuto maggiore di principi attivi. Tra le
parte dei casi si tratta delle foglie più principali sostanze che passano nell’ac-
tenere o dei germogli. Molto utilizzati qua ricordiamo: acidi organici, carboi-

14
Infuso, tisana, tè o decotto?

drati idrosolubili, amidi e mucillagini, più piacevole. Se invece il rimedio base ha


saponine, alcuni glucosidi, tannini, sali caratteristiche organolettiche indesidera-
minerali, vitamine idrosolubili e, in par- te e spiacevoli, si possono aggiungere i
te, oli essenziali. cosiddetti “correttori”.
Per ottenere un gusto migliore della be-
vanda è possibile aggiungere svariate
DA SOLE erbe. Potete sperimentare col tempo più
O IN COMPAGNIA? miscele di vostra produzione, calibrando
di volta in volta il dosaggio di ogni in-
Molte preparazioni prevedono l’uso di grediente fino a ottenere il bilanciamento
una sola pianta, altre quello di una mi- che desiderate. Ci sono piante che stan-
scela di diverse piante. Quando se ne usa- no molto bene “in compagnia”, altre
no diverse a scopo terapeutico, allora il che vanno a cozzare tra loro per gusto,
principio attivo principale viene denomi- aroma o per la presenza di principi attivi
nato rimedio base. Se un altro prodotto è controindicati se assunti insieme. Alme-
in grado di interagire positivamente con no all’inizio della vostra attività nel pre-
il rimedio base, si parla di coadiuvante: parare tisane miste, cercate quindi di non
nei casi migliori c’è una sinergia, cioè il mettere troppi ingredienti insieme.
coadiuvante influenza in modo nettamen- Se proprio volete correggere il gusto, è
te positivo le caratteristiche del rimedio sufficiente schiacciare la buccia di qual-
base e viceversa. In altri casi il prodotto che agrume da coltivazione biologica e
secondario è un semplice “complemento” ottenere da lì quelle pochissime gocce di
e serve a conferire un odore o un aspetto olio essenziale necessarie.

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RACCOLTA, ESSICCAZIONE,
CONSERVAZIONE

RACCOLTA Per alcune piante di cui si utilizzano le fo-


glie, in particolare per le piante aromatiche,
Individuare il momento giusto per rac- si può raccogliere un rametto intero, anche
cogliere le erbe per le nostre bevande è se lignificato, staccare le foglie e riutilizzare
molto importante: tendenzialmente si anche gli steli all’interno di un pot-pourri.
Oppure è consigliato bruciare gli steli, che
deve raccogliere nel momento in cui il di solito emanano un odore gradevole.
contenuto in principi attivi è al suo mas-
simo. In genere per le piante di cui si uti-
lizzano le foglie, il momento migliore è È sempre consigliabile lavare le foglie
quello che precede di poco la fioritura: prima di essiccarle, per eliminare gli
in questo periodo le piante sono pronte eventuali insetti, la polvere e lo sporco
a trasferire al fiore (e poi al frutto) i mi- (se però si è coltivato in un ambiente pu-
nerali e le sostanze nutritive che hanno lito e senza usare antiparassitari questo
elaborato nelle foglie, che sono ancora al
massimo della loro freschezza.
Fanno eccezione specie come l’origano o
la stevia, da raccogliere dopo l’emissione
dei fiori.
Per le piante di cui si raccoglie il fiore, il
momento migliore è dall’inizio alla pie-
na fioritura, prima che l’aspetto del fiore
cominci a deteriorarsi.
È sempre opportuno raccogliere al mat-
tino, in una giornata di bel tempo, pos-
sibilmente dopo che la rugiada è evapo-
rata e prima che la luce del sole riscaldi
troppo le piante.
Molti consigliano di utilizzare le mani e
non le forbici, ma se si preferisce usare
queste ultime, si devono fare tagli netti
per non schiacciare gli steli o i rametti
con fuoriuscita degli oli essenziali e delle
sostanze nutritive.

17
A ciascuno la sua bevanda

passaggio si può saltare) ma si deve evi-


Quasi tutte le piante da foglia si possono
tare che resti un’umidità eccessiva, che essiccare: qualcuna però, come il basilico o
porterebbe a marciumi: si può mettere l’erba cipollina, tende a perdere l’aroma e i
il materiale su carta di giornale o assor- principi attivi.
Il metodo migliore è allora la surgelazione,
bente o fargli fare qualche giro nelle pic- che consente di mantenere le foglie più fre-
cole centrifughe utilizzate per l’insalata. sche e con maggior contenuto di sostanze
utili. Va detto però che per molte altre pian-
te da tisana questo metodo invece pregiu-
dica l’utilizzo delle foglie.
ESSICCAZIONE
Una volta raccolte, le parti di pianta sente di mantenere buona parte dei prin-
possono essere utilizzate fresche, ma cipi attivi.
quando la stagione non consente più il Prima di essiccare si devono eliminare
prelievo, per una migliore conservazione le parti marcite o danneggiate, che po-
del prodotto bisogna ricorrere all’essic- trebbero alterare il gusto o l’aroma del-
cazione. Si tratta di uno dei metodi di la tisana. Ricordate poi che le foglie e i
conservazione degli alimenti (non solo fiori perdono di volume quando vengo-
quindi delle piante) che non richiede no essiccati: raccogliete una quantità di
l’aggiunta di sostanze chimiche e che, materiale fresco maggiore di quanto ne
grazie all’eliminazione della sola acqua desiderate ottenere. Infine: l’essiccazione
–  ed evitando così l’ossidazione  – con- va fatta subito dopo la raccolta.

18
A ciascuno la sua bevanda

aromatiche, come le diverse qualità di


menta, melissa o lavanda.
All’aperto bisogna sperare nel bel tem-
po, al chiuso è necessario disporre di lo-
cali con poca umidità, ben aerati e molto
ben puliti. È meglio poi evitare la luce di-
retta del sole. Va considerato anche che i
tempi di essiccazione all’aria sono molto
variabili e dipendono dai fattori clima-
tici: temperatura, umidità, ventilazione,
esposizione. Le foglie saranno pronte
quando avranno perso tutta la loro umi-
dità, cioè quando cercando di piegarle
cominceranno a sbriciolarsi.
Se la quantità di materiale non è ecces-
siva, si possono utilizzare i termosifoni,
disponendo le foglie su panni puliti o su
fogli di carta.
Una soluzione più rapida consiste
nell’essiccare le foglie in forno: la tem-
peratura deve essere piuttosto bassa, sui
30-40 °C, anche se non tutti i forni ri-
escono a mantenerla, perché altrimenti
cuoceranno invece che essiccare; a metà
“cottura” si girano sull’altro lato, per
Ci sono moltissimi modi, lenti o rapidi, evitare che si danneggino. Sono pronte
veramente semplici o più complessi, per quando cominciano a “crocchiare”, se-
essiccare le foglie e le altre parti utilizza- gnale che hanno perso tutta l’acqua.
te, ognuno con vantaggi e svantaggi. Un altro metodo molto rapido è quello
Il più intuitivo e naturale è l’essicca- di utilizzare il forno a microonde, anche
zione all’aria: si può fare all’aperto o se c’è chi lo sconsiglia: si prende il pro-
al chiuso, formando dei mazzetti lega- dotto fresco, lo si colloca tra due fogli di
ti con spago, elastici o fil di ferro, da carta assorbente e si fa un primo ciclo
appendere a testa in giù o disponendo alla massima temperatura per un mi-
il materiale su vassoi, panni o anche nuto. Si fa raffreddare per 30 secondi e
su semplicissimi stenditoi adatti anche poi si fa un secondo ciclo per altri 30 se-
per il bucato. I mazzetti sono partico- condi e si verifica lo stato di umidità del
larmente indicati per quelle piante che materiale. Se le foglie non erano molto
hanno steli lunghi, come ad esempio il umide, a questo punto si dovrebbe aver
rosmarino o l’alloro, ma anche per altre raggiunto lo stadio desiderato, in caso

20
Raccolta, essiccazione...

contrario si va ancora avanti con uno o CONSERVAZIONE


più cicli da 30 secondi ciascuno.
Se non vi dedicate solo alle erbe per Una volta ottenuto il materiale per pre-
tisane, ma disponete ad esempio di un parare le nostre bevande, nella mag-
grande orto o di un frutteto, potreste gior parte dei casi dobbiamo cercare
valutare l’acquisto di un essiccatore per di mantenere il prodotto integro il più
alimenti: ve ne sono di tutte le forme e a lungo possibile per poterlo utilizzare
dimensioni e un po’ per tutte le tasche, nel tempo. In primo luogo dobbiamo
da poche decine fino anche a migliaia di considerare che abbiamo a che fare
euro per quelli professionali. Queste at- con prodotti naturali quasi sempre al-
trezzature permettono di essiccare quasi tamente deperibili, che hanno diversi
tutti gli alimenti con la massima effica- “nemici” che possono far perdere loro
cia in tempi, anche molto brevi, che di- le caratteristiche desiderabili, dal con-
penderanno dalla pianta e dal risultato tenuto in principi attivi fino all’aroma
richiesto. e al sapore.

21
A ciascuno la sua bevanda

Vediamo quali sono i principali fattori DOVE CONSERVARE


da evitare: la luce può provocare reazio-
ni chimiche e fisiche, modificando o ad- Ci sono molte modalità di conservazio-
dirittura rovinando il prodotto; lo stesso ne che prevedono l’utilizzo di conteni-
vale per il calore. L’umidità e la condensa tori in diversi materiali: dalle bustine
possono favorire l’attività di agenti come ai recipienti in metallo, fino alle diverse
muffe e altri microrganismi, che rilascia- tipologie di vetro (barattoli, vasetti ecc.).
no i loro principi attivi e rovinano i pro- Ognuno ha vantaggi e svantaggi e molto
dotti. Ma anche la stessa aria può pro- dipende dal prodotto da conservare.
vocare notevoli cambiamenti: ad esempio Ad esempio possiamo conservare in ba-
l’ossidazione dà problemi soprattutto per rattoli e vasetti di vetro i preparati che
i tè, alterandone notevolmente il gusto e non sono sensibili alla luce o se ripo-
l’aroma. niamo i contenitori in mobili chiusi, in
Quindi l’esposizione a tutti questi nemici cui non entra luce. Un’altra possibilità è
naturali danneggia e riduce la cosiddet- utilizzare vetro colorato, meglio ancora
ta shelf life (vita sugli scaffali) dei vari se scuro. È comunque sempre necessaria
preparati. E allora, per la conservazione una buona chiusura ermetica per evitare
migliore, dobbiamo assolutamente evita- il passaggio dell’aria.
re i luoghi umidi e/o vicini a fonti di ca- Le buone, vecchie scatole di metallo
lore (come possono essere forni e fornel- sono sempre un’ottima soluzione, visto
li), conservare i prodotti ermeticamente che proteggono le preparazioni da quasi
chiusi in contenitori che impediscano il tutti i nemici naturali, luce, aria e umidi-
passaggio dell’aria e riporli lontani dalla tà, ma possono essere sensibili al calore,
luce, preferibilmente in mobili chiusi o su visto che la maggior parte di questi ma-
scaffali o mensole ben protetti e riparati. teriali sono buoni conduttori.
In particoalre, nel primo periodo di con- Se vi piace la comodità e assumete in
servazione va controllato spesso che non fretta e da soli le vostre bevande, le bu-
ci sia umidità all’interno dei contenitori.
Se si vede anche solo qualche goccia,
Quando avrete inserito i vostri prodotti nei
conviene svuotarli e ripetere, almeno in contenitori più adatti è sempre opportuno
parte, le procedure di essiccazione, per perdere 5 minuti in più per aggiungere
un’etichetta.
evitare la formazione di muffe, prima di
Cercate di non dimenticarvi le informazioni
rinvasare in contenitori perfettamente essenziali: ingredienti utilizzati, date di rac-
asciutti. colta, preparazione e scadenza prevista, più
eventuali informazioni aggiuntive.
Le parti di pianta non si conservano
Potete anche personalizzare le etichette in
però in eterno, per questo si deve etichet- modo da riconoscere al volo i diversi con-
tare attentamente il materiale raccolto e tenuti, ad esempio con colori diversi per
ognuna delle preparazioni, con disegni o
smaltirlo senza esitazioni anche se ap-
(per i più “tecnologici”) con icone o anche
pare ancora ben conservato entro una immagini dei prodotti stessi.
ragionevole data di scadenza prefissata.

22
Raccolta, essiccazione...

stine monouso sono un’ottima soluzio- CONSERVARE


ne: occorre un po’ di pazienza (e un bi-
lancino di precisione) per confezionarle,
LE BEVANDE
ma conservano bene le preparazioni e GIÀ PREPARATE
sono estremamente pratiche nell’uso. È
consigliabile utilizzare quelle che si pos- Alcune delle bevande già preparate pos-
sono chiudere più o meno ermeticamen- sono essere consumate con sicurezza per
te con un apposito cordino; sono pro- un breve periodo dopo la loro prepara-
dotte generalmente in materiali naturali zione, prima che si degradino.
(meglio ancora se non candeggiati) com- Quasi tutte si possono consumare entro
postabili e traspiranti. Per conservare le poche ore, magari sfruttando la dispo-
bustine sono in commercio anche delle nibilità di una tisaniera dotata di un
belle scatole in legno di bambù con ap- warmer che mantiene, grazie a un timer,
positi scomparti. la temperatura voluta all’interno del re-
I sacchetti di cotone hanno il vantaggio cipiente.
di essere naturali e riutilizzabili più e più In estate, si può ovviamente preparare
volte, visto che sono facilmente lavabili. una quantità maggiore di tè e gustarlo
freddo, con l’aggiunta di limone, menta,
Qualunque sia il recipiente e il materiale
pesca o quant’altro vi possa piacere: per
che utilizzate, ricordatevi di richiuderlo al la conservazione è meglio mantenerlo
più presto dopo l’uso, se possibile imme- sempre in frigorifero, in un recipiente
diatamente, visto che il contatto con l’aria è
una delle principali cause di deterioramento
ben chiuso (anche in questo caso l’os-
dei prodotti. sidazione è il peggior nemico) e consu-
marlo entro pochi giorni.

23
COME GUSTARE
LE BEVANDE

Prima di assaporare il frutto del vostro La preferenza può anche essere legata
lavoro serve un ultimo passaggio: indi- all’uso: per i “puristi” del British Tea
viduare l’attrezzatura necessaria, la mi- non esiste altro che la teiera classica, in
gliore per voi, per servire la bevanda. porcellana, in vetro o in ceramica, men-
Anche in questo caso vale il proverbio tre la tradizione giapponese richiede le
dell’erba del vicino: è sempre più verde! teiere in ghisa.
Così potreste accorgervi che la tisana Proponiamo qui una breve rassegna, cer-
preparata nella vecchia teiera della non- cando di cogliere pregi e difetti di ogni
na e con infusore in plastica è più grade- materiale, forma o tipologia.
vole di quella ottenuta con un bollitore
elettrico e un infusore d’argento appena
acquistato, ma niente panico!
Ricordate piuttosto che, soprattutto per
alcune tipologie di teiere, la sensazione
va migliorando con l’uso e che nel tem-
po il vostro gusto potrà rivalutare qual-
cosa che al primo assaggio non avevate
apprezzato.

LE TEIERE
E I BOLLITORI
Sul mercato è possibile trovare ogni sor-
ta di teiera, da quella classica alle versio-
ni più moderne e sofisticate, da quelle da
scaldare sul gas alle teiere ad alimenta-
zione elettrica. Anche i materiali posso-
no essere i più diversi, molto economici
o di alto valore (addirittura intarsiati di
pietre o dipinti a mano, decorati secon-
do la provenienza e le tradizioni).

25
A ciascuno la sua bevanda

Le teiere più classiche sono quelle in ce- Legate soprattutto alla tradizione giap-
ramica o in porcellana (per distinguer- ponese sono invece le teiere in ghisa, che
le, ci limitiamo a ricordare che se tutte consentono, tra l’altro, di mantenere il
le porcellane sono ceramiche, non tutte calore al loro interno per un periodo
le ceramiche sono porcellane). Ce ne prolungato. Altro loro vantaggio è la
sono di ogni tipo, da quelle più sempli- robustezza, mentre non tutti apprezzano
ci per uso quotidiano a quelle decorate il retrogusto metallico che conferiscono
da artisti o comunque preziose, da usa- alle bevande. Tali teiere possono anche
re solo nelle grandi occasioni. Questi essere utilizzate semplicemente per la
materiali, molto legati ad esempio alla prima fase, in cui l’acqua viene portata
tradizione inglese, hanno il vantaggio alla temperatura desiderata, per essere
di essere “neutri” e di non conferire poi versata in un altro recipiente.
nessun sapore o odore ai preparati e Oltre alla ghisa, ci sono teiere anche
sono pronte, dopo una breve sciacqua- in altri metalli: in particolare, il rame e
ta, ad accogliere qualcosa di comple- l’ottone mantengono il calore per molto
tamente diverso. Con alcune eccezio- tempo e diminuiscono il rischio di scot-
ni, come le teiere artistiche o quelle in tarsi. Questo tipo di teiere si può però
porcellane particolari, sono abbastanza facilmente ammaccare.
economiche. Uno svantaggio è invece L’acciaio inossidabile ha un’ottima resi-
la fragilità: chi è maldestro si conside- stenza al calore e agli urti, ma è piuttosto
ri avvertito! Anche la trasmissione e il pesante.
mantenimento del calore sono inferiori Le teiere in vetro, di tradizione nord-
rispetto al metallo. europea, condividono con quelle in ce-

26
Come gustare le bevande

Sono anche disponibili teiere di design,


Per la preparazione del çay (tè) in Tur-
chia, viene utilizzata una speciale teiera che possiamo ricondurre a due tipologie:
(çaydanlik) costituita da due bollitori, uno quelle in cui il preparato viene posto in
sopra l’altro. La caldaia inferiore è più am- un infusore nella parte superiore della
pia: quando l’acqua va in ebollizione, arriva
sotto forma di vapore al bollitore superiore teiera, in pratica nel beccuccio da cui si
passando attraverso qualche cucchiaio di versa, e quelle in cui invece l’infusore si
foglie di tè sfuso; il tè che ne deriva è mol- trova al centro o sul fondo della teiera.
to forte e viene servito in tipici bicchierini
di vetro a forma di tulipano. Di solito si dà Ovviamente ce ne sono di diversa ca-
al consumatore anche la possibilità di chie- pienza: piccole per chi consuma modeste
dere dell’altra acqua per diluire l’infusione quantità o è da solo, più grandi per chi
a seconda dei gusti. Può essere addolcito
utilizzando cubetti di zucchero di barba- vuole offrire agli ospiti le sue bevande
bietola. oppure ne è un grande consumatore.
Anche in questo caso possono essere fat-
te dei materiali più disparati, dal rame
ramica il vantaggio della “neutralità” alla ghisa, dal vetro alla ceramica, ognu-
e lo svantaggio della fragilità; se non no con i suoi vantaggi e svantaggi, tanto
mantengono a lungo il calore sono però per il gusto della bevanda, quanto per la
più facili da pulire. In particolare, la ti- facilità/difficoltà di pulizia.
pologia di vetro più adatta alle teiere è il E veniamo ora ai bollitori elettrici, an-
pyrex (vetro borosilicato). che questi disponibili in tutte le forme
Le teiere in argilla sono apprezzate da e in tutte le misure. Questi piccoli elet-
chi prepara sempre la stessa bevanda: trodomestici hanno diversi interessan-
poiché l’interno non è smaltato, sostanze ti vantaggi: ad esempio permettono di
come il tannino di alcuni tè formano un
leggero deposito sulle pareti della teie-
ra, che può mantenere quindi una certa
“memoria”. Pare che le teiere d’argilla
di alcuni maestri siano molto ricercate!

Grazie alla loro praticità e facilità d’uso


stanno diventando sempre più popolari
le teiere con infusore incorporato, che
permettono un maggior controllo sul-
la temperatura. Le erbe possono essere
messe nell’infusore quando l’acqua ha
raggiunto una determinata temperatu-
ra, quasi personalizzando il momento di
inserimento, e poi versando la bevanda
quando il gusto ha raggiunto l’intensità
desiderata.

27
A ciascuno la sua bevanda

risparmiare tempo, visto che l’acqua sempre ricordarsi di prendere il recipien-


può bollire in pochi minuti, non serve te solo per il manico per non scottarsi
accendere il gas, e si possono prepara- e, soprattutto in caso di acciaio non di
re bevande diverse. Inoltre i bollitori si primissima qualità, può dare un retrogu-
spengono da soli una volta raggiunta la sto metallico.
temperatura richiesta e possono mante- Il pyrex resiste molto bene al calore e
nere quest’ultima per un certo periodo non cede nessun sapore all’acqua, ma è
di tempo, cosa gradita anche a chi vuol più delicato, visto che non è infrangibile.
bere una tazza a distanza di qualche ora La plastica è senza dubbio più econo-
dalla prima. Si evitano così gli sprechi e mica e ormai sono disponibili materiali
si garantisce sempre la sicurezza. perfettamente idonei all’uso alimentare,
Come orientarsi allora nella scelta del ma si deteriora in tempi più brevi.
modello? Le differenze riguardano in ge- La potenza, normalmente espressa in
nere i materiali, la potenza e la capacità Watt, è direttamente proporzionale al
del bollitore. tempo che il bollitore impiega per riscal-
I materiali più utilizzati sono l’acciaio dare l’acqua. Naturalmente, anche la ca-
inossidabile, il pyrex e la plastica. pacità è importante, quindi una potenza
L’acciaio inox è resistente ed è più faci- di 1000 W può essere sufficiente per una
le da pulire, ma è più pesante; bisogna caraffa piccola per una sola persona,

Il samovar
In molti paesi, l’acqua per il tè e per le tisane
si scalda nel samovar, un particolare contenito-
re tradizionale, probabilmente ideato nell’Asia
centrale, che poi è stato sviluppato e brevetta-
to nel XIX secolo in Russia: viene quindi quasi
sempre associato alla cultura di questo paese.
Consisteva nella sua prima versione in un
contenitore metallico con all’interno un tubo,
riempito con il combustibile (carbone o car-
bonella) che andava a scaldare l’acqua. Un
rubinetto nella parte inferiore del recipiente
consentiva di svuotarlo.
Molta della “mitologia” dei samovar proviene
dalla letteratura russa: tutti i grandi scrittori,
da Puškin a Tolstoj e Dostoevskij li hanno citati
nelle loro opere principali, anche descrivendo-
ne l’uso durante i lunghissimi viaggi in ferrovia
su tratte come la Transiberiana.
La validità del principio e la praticità sono con-
fermate dai samovar moderni, in cui la princi-
pale differenza con quelli tradizionali sta nella
presenza di una resistenza elettrica al posto del
tubo metallico.

28
Come gustare le bevande

mentre è consigliabile una potenza supe-


riore (di solito tra i 1200 e i 1700 W)
per quelle più grandi e per le famiglie. Ci
sono poi bollitori che arrivano anche a
2000 W, ma hanno un prezzo più alto e
un consumo più elevato.
La capacità varia in genere da 500 ml
fino a 2 l: considerate bene la misura in
base alla dimensione della famiglia e…
alla vostra sete! E poi, cucina piccola
bollitore piccolo, cucina grande bollito-
re grande.
Se vi piacciono tisane che richiedono
temperature di infusione diverse, cercate
un modello con l’apposita regolazione,
che vi permetterà di gustare al meglio la permercati, è quello a base di Stevia re-
vostra bevanda. baudiana, una pianta della famiglia del-
È sempre utile anche sapere quanta ac- le Asteraceae (la stessa delle margherite
qua avete versato nel bollitore e quanta e dei crisantemi), che nelle foglie con-
ne rimane nella caraffa: quindi, potete tiene una sostanza con proprietà edul-
optare o per i materiali trasparenti o per coranti e antinfiammatorie, utilizzata da
quelli che misurano la quantità d’acqua secoli dagli Indios delle zone di origine
all’interno. (Brasile e Paraguay).
La menta piperita o il karkadè (Hibiscus
sabdariffa) sono poi ottimi per i mace-
DOLCIFICARE rati, e la radice di liquirizia (Glycyrrhiza
LE BEVANDE glabra) per i decotti.

Preparare una tisana –  magari dieteti-


ca – e poi utilizzare lo zucchero per dol-
cificarla è una vera e propria contrad-
dizione.
Se proprio non ci piace il gusto amaro,
possiamo utilizzare i prodotti naturali.
Il più comune è probabilmente il miele,
che comunque, per le sue caratteristiche
di elevato contenuto calorico, non va
usato in caso di regime dimagrante.
Un altro dolcificante naturale, che si
trova facilmente presso droghieri e su-

29
Coltivare
le piante
PIANTE E CLIMA

L’assortimento delle piante da cui si pos- strato di materiale tutto intorno a coper-
sono ottenere tisane, infusi e decotti è tura). Le piante in vaso possono essere
davvero molto ampio, e non è facile dare rinvasate, passando a un contenitore ap-
consigli colturali che possano valere per pena più grande del precedente.
tutte. Però per le piante da tisana valgo- Non appena cominciano i primi tepo-
no la maggior parte delle norme – e del ri in primavera, si deve riprendere ad
buon senso  – che valgono per tutte le annaffiare con maggiore regolarità, cer-
piante in giardino, in vaso o nei campi. cando di seguire l’andamento climatico,
con interventi più frequenti quando le
temperature si alzano e più radi quan-
LE STAGIONI do si abbassano. Su balconi e terrazzi
o per le piante che possono restare in
L’inverno normalmente coincide con il casa, prima della completa ripresa vege-
periodo di riposo delle piante. In questa tativa si possono ancora fare gli ultimi
stagione ci si deve quindi preoccupare rinvasi.
un po’ meno, salvo all’aperto per quelle Si comincia a concimare: all’inizio per
biennali e perenni che soffrono partico- favorire la crescita vegetativa con un
larmente il freddo. In questo caso vanno elevato tenore di azoto, passando poi a
protette, se non con una copertura to- contenuti maggiori di fosforo e potassio
tale, almeno con la pacciamatura (uno per favorire la fioritura.

33
Coltivare le piante

In estate vanno intensificate le annaffia- aromatiche: un clima caldo e secco porta


ture e si continua a concimare, di volta a una concentrazione dei principi attivi,
in volta con i fertilizzanti più adatti: a con esaltazione degli aromi e dei sapori,
elevato contenuto di fosforo e potassio mentre con un tempo freddo e piovoso
per le piante fiorite, di azoto per le pian- si avrà una loro diluizione e profumi e
te verdi. Se possibile, le piante sensibili gusto meno intensi.
alla luce diretta del sole vanno protette. La luce del sole può essere tanto un alle-
In autunno le piante cominciano a en- ato quanto un nemico delle nostre pian-
trare progressivamente nel periodo di te: ci sono quelle che richiedono molta
riposo, quindi si possono iniziare alcune luce e altre preferiscono una posizione
operazioni come qualche potatura per le in mezz’ombra, mentre altre ancora gra-
piante arboree e arbustive. Gli interven- discono l’ombra, anche se sono relativa-
ti idrici si diradano e le concimazioni si mente poche: la luce del sole è necessaria
interrompono. per la fotosintesi, il processo con cui le
piante ricavano il proprio nutrimento.
La luce è quindi indispensabile nei pe-
I FATTORI riodi di crescita attiva, soprattutto nei
CLIMATICI mesi primaverili, ma se in estate diventa
troppo intensa, con le alte temperature
Che le piante siano all’aperto, in un giar- che questo comporta, può invece deter-
dino, in un orto o in un campo o che sia- minare un arresto della crescita.
no in vaso su un balcone o una terrazza, Un altro fattore importante è la pioggia.
i fattori climatici sono sempre da tenere L’acqua piovana è l’irrigazione migliore
presenti. Provate a pensare alle piante per le nostre piante, visto che non con-

34
Piante e clima

tiene calcare, cloro e disinfettanti: se non piante stesse, anche molto rapidamente)
è particolarmente intensa si tratta di un richiedendo interventi di irrigazione più
vero e proprio toccasana. Se però le pre- frequenti. Una soluzione per le pian-
cipitazioni sono eccessive, si deve evitare te all’aperto può essere utilizzare come
che si formino i ristagni d’acqua, parti- frangivento piante più alte resistenti ai
colarmente pericolosi perché possono venti per proteggere quelle più basse e
favorire le malattie fungine. più delicate. Nelle zone ventose, per l’ir-
Se in giardino, nell’orto o su un balco- rigazione si devono usare sistemi a goc-
ne scoperto utilizziamo un impianto di cia, mentre è da evitare l’irrigazione per
irrigazione automatico per bagnare le aspersione, in cui l’acqua viene dispersa
piante, in caso di periodi prolungati di dai venti. Se le piante sono in vaso su
pioggia, bisogna interrompere o limi- balconi e terrazzi, quelle che resistono
tare i tempi di bagnatura. Consultare meno ai venti si possono porre in vasi
il meteo sul nostro computer o sul no- bassi a livello del pavimento, in modo
stro smartphone può dare qualche uti- che siano più riparate.
le indicazione e aiutarci a modificare la Un problema è anche la combinazione di
frequenza e/o l’intensità dei nostri inter- vento e pioggia o addirittura la grandi-
venti irrigui. ne, con precipitazioni di notevole inten-
Il vento, eccetto il caso di una brezza sità, eventi sempre più frequenti a causa
leggera, è quasi sempre un problema per dei cambiamenti climatici.
le piante: venti freddi possono abbassa- La neve è in genere un’altra benedizione
re le temperature anche di diversi gradi, dal cielo, a meno che non sia così abbon-
quelli più violenti danneggiano anche dante da schiacciare le piante erbacee e
gravemente foglie e fusti, mentre i venti arbustive o da schiantare rami e branche
caldi tendono a seccare l’ambiente (e le di quelle arboree.

35
CURA E MANUTENZIONE

È possibile coltivare alcune delle più po- delle piantine in corso di sviluppo) e una
polari piante da infuso, tisana o decotto buona aerazione. Non è invece impor-
fin dagli stadi iniziali con diversi metodi: tante come nelle fasi successive il conte-
le varie tecniche vanno apprese un po’ nuto in sostanze nutritive, visto che fino
alla volta e non preoccupatevi se le pri- a che non si è sviluppato il sistema radi-
me esperienze saranno negative. Prende- cale le piante non sono in grado di assor-
te sempre nota di cosa avete fatto e fate birle. Spesso, per migliorare il drenaggio
tesoro, nelle occasioni che seguiranno, e l’aerazione, il substrato contiene an-
degli errori che avrete commesso. che diverse sostanze inerti, come argilla
espansa, palline di polistirolo, pomice,
perlite, vermiculite ecc.
PROPAGAZIONE Se i marciumi sono i nemici nel caso dei
ristagni d’acqua, bisogna contempora-
Per la propagazione per semina e per ta- neamente evitare che le piantine possano
lea sono disponibili dei contenitori (ad seccare per carenze idriche.
esempio le cosiddette “lastre alveolari”) Per alcune colture (pensiamo ad esempio
e dei substrati appositi: in genere sono alla Camellia sinensis, la pianta del tè) è
dotati entrambi di un ottimo drenaggio necessario fin dall’inizio che il substrato
(per evitare i marciumi, i peggiori nemici abbia una reazione acida.

37
Coltivare le piante

Semina le diverse piante. Bisogna in primo luogo


controllare un dato: la germinabilità dei
È la forma di propagazione che più si av- semi (l’attitudine degli stessi, in condizio-
vicina a quanto avviene nel ciclo naturale ni ottimali, a dare origine a una pianta,
di molte piante. I semi si possono trovare spesso espressa in percentuale), che varia
sia di una pianta singola sia di miscele da una pianta all’altra e, a parità di spe-
di piante diverse. Si possono acquista- cie e varietà, dipende da come il fornito-
re per corrispondenza, presso i garden re ha preparato le piante alla formazione
center, gli erboristi o i negozi di prodotti dei semi. Vale sicuramente la pena di ac-
naturali. In molte fiere e manifestazioni quistare semi di migliore qualità, anche
sono anche attive delle “banche” per lo se più costosi, per ottenere risultati più
scambio dei semi tra gli appassionati: è soddisfacenti. Bisogna controllare an-
sicuramente il modo più economico per che la data di preparazione e di scaden-
procurarsi il materiale, ma in questo caso za, anche questa variabile da una specie
bisogna cercare di carpire i segreti diret- all’altra, perché la germinabilità tende a
tamente da chi ci fornisce i semi, facen- diminuire nel tempo.
doci dare tutte le informazioni. La fase più delicata è sempre quella del-
Non tutte le piante si seminano nello stes- la germinazione e per questo è determi-
so periodo e richiedono le stesse tecni- nante l’ambiente in cui avviene: l’ideale
che: bisogna quindi leggere attentamente è disporre di una serretta, di un cassone
le etichette (di solito i semi si trovano o comunque di un ambiente protetto e
in bustine) e seguire scrupolosamente le quanto più possibile controllabile per
istruzioni, rispettando i cicli naturali del- quanto riguarda temperatura, umidità e
aerazione.
Alcuni semi poi richiedono di essere in-
terrati a una certa profondità, in genere
variabile secondo le loro dimensioni, al-
tri richiedono un po’ di luce per germi-
nare. Dopo la germinazione sono emes-
se le prime foglie, chiamate cotiledoni,
diverse da quelle che si svilupperanno
in seguito. In questa fase è estremamen-
te importante mantenere l’umidità non
solo del terreno ma anche dell’atmosfe-
ra attorno alle piantine, visto che anche
l’apparato radicale è in corso di sviluppo
e quindi non ancora in grado di forni-
re alla piantina la corretta quantità di
acqua per la crescita. È per questo che
all’inizio è opportuno coprire queste

38
Cura e manutenzione

plantule con fogli di materiale plastico Anche in questo caso, quando le pian-
o con tessuto non tessuto, garantendo tine hanno raggiunto certe dimensioni
però sempre un minimo di aerazione. devono essere trapiantate, una o più
Certe piante possono essere “aiutate” uti- volte, fino a raggiungere la loro desti-
lizzando l’illuminazione: di grande aiuto nazione finale.
sono le lampade a LED, che non produ-
cendo calore non vanno a influenzare
Divisione
temperatura e umidità delle piantine.
Quando le piante avranno raggiunto Molte piante, erbacee o semi-legnose,
una certa dimensione, sia nella parte ae- possono essere moltiplicate con questo
rea sia nell’apparato radicale, si potran- metodo: in particolare da quelle che
no trapiantare – una o più volte – fino a formano cespi, specialmente le erbacee
raggiungere la loro destinazione definiti- perenni, ma anche da quelle tuberose
va: vaso su balconi e terrazzi, piena terra e rizomatose, si possono ottenere con
in giardini e orti. facilità due o più piante estraendole
delicatamente dal terreno o dal vaso e
dividendole cercando di mantenere il
Talea
corretto bilanciamento tra parte aerea e
Il metodo della talea consiste nel pre- apparato radicale. Se l’operazione viene
levare una parte di pianta, di solito un effettuata nel periodo corretto e senza
rametto o un apice, farla radicare e otte- danneggiare le diverse parti, si tratta di
nerne una nuova. uno dei metodi più veloci e sicuri per ot-
Si deve disporre delle cosiddette “piante tenere nuove piante.
madri”: esserne già in possesso è sicura-
mente un vantaggio, ma ci possono aiu-
tare anche amici e conoscenti, eventual-
mente con scambi paritetici. Ogni pianta
ha il suo periodo di prelievo, da seguire
scrupolosamente e ognuna ha determina-
te caratteristiche intrinseche: per le talee
la fase più delicata è quella dell’emissione
e dell’attecchimento delle radici. Ci sono
piante che radicano con estrema facilità
in qualsiasi substrato, altre richiedono un
determinato terriccio, altre ancora han-
no bisogno di un certo aiuto, ad esempio
con ormoni che favoriscono la radicazio-
ne e/o di un ambiente in cui sia possibile
controllare parametri come temperatura,
umidità ed aerazione (serrette e cassoni).

39
Coltivare le piante

COLTIVAZIONE Il principio è comunque quello di met-


tere la pianta giusta nel posto giusto, e
Non ci soffermeremo qui sulle regole di questo vale anche per le loro dimensioni:
progettazione, realizzazione e manuten- evitate quindi di mettere una pianta de-
zione di giardini, balconi, orti e frutteti, stinata a svilupparsi molto in una posi-
per i quali valgono criteri di carattere zione di intralcio.
generale. Daremo però qualche utile Un giardino in piano è diverso da uno in
indicazione su dove e come coltivare le pendenza: quello in piano è sicuramente
vostre piantine. più comodo da costruire e mantenere,
quello in pendenza, se ben esposto, può
Per chi ce l’ha, la prima scelta è il giar- trarre giovamento dalle vostre piante
dino. In genere le piante in piena terra per evitare smottamenti, rinsaldare scar-
si sviluppano meglio, perché formano in pate, tracciare i sentieri rendendo più
modo ottimale il loro apparato radicale. facile salire e scendere ecc.
È l’unica opzione disponibile per le pian- Un’esigenza fondamentale è quella di
te arboree come il tiglio, il sambuco o la disporre di adeguate quantità d’acqua
pianta del tè (Camellia sinensis) e quella e di poterne usufruire con comodità.
da preferire per le piante arbustive. Un giardino senz’acqua è destinato al
Ogni pianta ha bisogno del suo clima, fallimento, a meno che la zona non sia
della sua posizione e del suo terreno: piovosa o non si pensi a coltivare solo
non cercate di coltivare una pianta de- cactus e piante succulente. Anche solo
licata a Nord o una pianta che ha biso- un rubinetto per evitare lunghi tragitti
gno di un clima fresco a Sud, oppure una con un annaffiatoio o senza dover usa-
pianta del tè in un terreno calcareo: la
posizione di una pianta in vaso si può
entro certi limiti cambiare, quella di una
pianta in piena terra no.
C’è una grossa differenza se partite da
zero o se il vostro giardino è già maturo:
nel primo caso, potete mettere le vostre
piante da tisana un po’ dove volete, ri-
servando eventualmente i punti più in
vista a quelle più decorative (pensate a
una bella macchia di Echinacea o a una
di Calendula), mettendo in posizioni un
po’ più defilate quelle più sgraziate. Se
invece il vostro giardino è già in uso da
tempo, cercate di trovare posto per le vo-
stre piante eliminando quelle che hanno
dato cattivi risultati o si sono ammalate.

40
Cura e manutenzione

re una canna troppo lunga può fare la Per molte delle piante di cui ci occupia-
differenza. mo qui, un’ottima soluzione è il giardino
In certi casi poi, un piccolo impianto roccioso: qualche pietra con all’interno
di irrigazione, meglio se interrato, con delle cavità per ospitare l’apparato ra-
piccoli gocciolatoi e a basso consumo dicale delle vostre piante è l’ideale per
idrico, è la differenza tra riuscita e fal- molte specie che amano il sole, resistono
limento, tra fatica immane e la gioia di alla siccità e non hanno un apparato ra-
un giardino rigoglioso. Fate bene i vostri dicale molto profondo. E anche estetica-
conti, ma quasi sempre una spesa ben mente si tratta di una soluzione sempli-
fatta si ripaga in breve tempo, e ha anche ce, raffinata ed economica.
ulteriori vantaggi. Un altro luogo ideale per molte piante è
Arrivate sempre fin dove potete arrivare l’orto: alcune appartengono allo stesso
con i vostri mezzi: se certi lavori sono genere e alla stessa specie di altre utiliz-
difficili o pericolosi, la progettazione è zate come ortaggi (un esempio per tutti,
un rompicapo, la manutenzione è dif- il finocchio e il finocchietto selvatico). In
ficile o comunque i problemi sono più questo caso le esigenze sono molto simili
grandi di voi, non esitate a chiamare un e potete coltivare una accanto all’altra
professionista: un giardiniere, un pro- quelle che condividono le scelte di terre-
gettista, un manutentore possono risol- no, esposizione, irrigazione.
vere in breve tempo situazioni che non Se non disponete di un terreno ma avete
siete in grado di gestire. E quasi sempre un balcone o una terrazza, dovrete sce-
la spesa vale il tempo, le arrabbiature, i gliere per forza piante che si possano
fallimenti. coltivare in contenitore: come vedremo

41
Coltivare le piante

ce ne sono per tutte le esigenze, tutte le bacea) e metterne la base in un conte-


dimensioni, tutte le tipologie possibili e nitore riempito d’acqua, eventualmente
immaginabili. Anche su balconi e terraz- con un fondo di argilla espansa. Molte
zi la disponibilità e l’accessibilità all’ac- piante dopo un po’ di tempo mettono le
qua è assolutamente essenziale: un rubi- radici: sta a noi decidere a questo punto
netto cui si possa attaccare una canna se tenerle nel contenitore dove si sono
o, ancor meglio, un piccolo impianto di radicate, spostarle sempre in acqua in
irrigazione computerizzato (costa molto un contenitore più grande o piantarle in
meno di quanto pensiate e lo potete in- terra piena o in un vaso.
stallare da soli) vi può cambiare la vita! Radicano generalmente bene molte
piante che appartengono alla famiglia
delle Lamiaceae (sono facilmente ri-
In acqua
conoscibili perché hanno il fusto qua-
Alcune delle piante per infusi e tisane drato) come menta, melissa, salvia ecc.
possono essere coltivate in acqua (idro- Altre specie invece tendono a marcire o
coltura). Si tratta di un metodo molto a non progredire.
facile, visto che basta tagliare una parte
di pianta (come per fare una talea er-
TERRICCI
Le piante a duplice valenza E SUBSTRATI
(estetica e salutare) Anche se le piante si “fabbricano” da
Alcune delle piante utilizzate per tisane e sole il proprio nutrimento grazie al pro-
decotti hanno davvero un bell’aspetto e, cesso della fotosintesi, è il terreno che of-
oltre a offrirci i loro profumi, possono ab- fre loro acqua, minerali e altre sostanze
bellire i nostri spazi verdi. Molto decorative
sono sicuramente la lavanda, la calendula e utili che vengono assorbite dal sistema
l’echinacea, ma anche arbusti come lippia radicale. La terra funge anche da indi-
e mirto, alcuni crespini (magari nelle varie- spensabile sostegno. Se si coltivano le
tà ornamentali), la stessa rosa canina orna-
mentale per i frutti; poi erbacee come viola piante in giardino si deve quindi spera-
e timo, la monarda, alcuni piccoli frutti... re di avere una terra di buona qualità,
Ci sono poi varietà ornamentali con foglie cercare di correggerla se i difetti sono
variegate, marginate o maculate, oppure
con un portamento particolare o in minia- evidenti o mettere a dimora solo le pian-
tura, o giganti. In questi casi però occorre te che sono più adatte alla tipologia di
fare attenzione: non tutte le varietà orna- suolo di cui si dispone.
mentali hanno le stesse qualità o proprietà
di quelle “normali”: ad esempio una va- Tra i possibili difetti di un terreno ci
riazione nel colore delle foglie può voler sono l’esposizione (troppo assolato,
dire un minore contenuto di clorofilla, che troppo ombroso o mal esposto), la pre-
essendo idrosolubile rientra tra le sostanze
che nel processo di infusione passano alla senza di “scheletro” (pietre, sassi, ghiaia
frazione liquida che poi beviamo. ecc.), di piante infestanti e/o invadenti,
la mancanza di “profondità” e i ristagni

42
Cura e manutenzione

d’acqua. Importantissimo è poi sapere ritenzione idrica (cioè trattenere l’acqua


di avere acqua a sufficienza e facilmente al suo interno il più a lungo possibile,
accessibile e utilizzabile. Più difficile ca- evitando che vi siano ristagni, ottenendo
pire se il terreno ha difetti di “tessitura”, quindi un buon drenaggio). È perciò es-
cioè se è troppo sabbioso o argilloso, senziale un buon equilibrio tra le parti-
se ci sono carenze di micro o anche di celle del terreno, l’aria e l’acqua.
macroelementi, se manca la preziosa so- È poi importante che il terreno sia pri-
stanza organica (humus), che è sempre la vo di malerbe, di patogeni (specialmen-
miglior fonte di nutrimento per le piante. te malattie fungine), di larve di insetti
Le analisi del terreno possono senz’altro e di inquinanti. Da un po’ di tempo la
dare utili indicazioni sia ai principianti legislazione europea (ma anche quella
che ai giardinieri esperti: non è difficile italiana) ci viene in aiuto: il marchio di
trovare laboratori che le eseguono, basta conformità su ciò che acquistiamo è già
ricercare in rete risultati relativi a “anali- una garanzia di qualità.
si del terreno” nella provincia o regione I substrati che si trovano in commercio
dove si trova il giardino. possono contenere diversi ingredienti.
Ovviamente il discorso è diverso se col- Quello che grazie alle sue caratteristiche
tivate le vostre piante in vaso: cercate risulta essere il materiale migliore è la
sempre di scegliere un substrato di buo- torba, che deriva dalla decomposizione
na qualità, senza cercare di risparmiare nei secoli di residui vegetali in ambienti
su uno dei fattori più importanti per la umidi e poveri in ossigeno. In partico-
vita delle piante stesse. Un buon substra- lare, la torba ha un’eccellente capacità
to deve essere aerato e avere una buona di ritenzione idrica: può assorbire acqua

43
Coltivare le piante

Piante in natura
Molte delle piante che compongono le nostre bevande preferite crescono spontanee in natura e,
se le riconosciamo con assoluta certezza per evitare qualsiasi rischio, le possiamo tranquillamente
raccogliere e utilizzare, purché la loro raccolta sia consentita. Non dimentichiamo infatti che nei
parchi, anche quelli nazionali o regionali, nei giardini pubblici e in montagna spesso la raccolta è
proibita o severamente regolamentata.
Ma ci sono altre limitazioni: cerchiamo di non raccogliere piante in zone vicino a strade trafficate,
in ambienti urbani con forti emissioni (ad esempio riscaldamenti, impianti di scarico, fognature
ecc.) o con scarichi industriali nelle vicinanze.
La prima regola è appunto cercare di riconoscere con sicurezza le piante: non è facilissimo, richie-
de del tempo per studiare, memorizzare e saper osservare per risalire a famiglia, genere e specie.
Già saper riconoscere una famiglia aiuta nell’identificazione: se vediamo, ad esempio, un fiore con
l’inserzione dei petali a spirale, questo ci dovrebbe far pensare immediatamente alla pervinca,
all’oleandro, al falso gelsomino, tutte appartenenti alla famiglia delle Apocynaceae. Dobbiamo
quindi evitare di raccogliere e utilizzare queste piante, perché contengono quasi tutte degli alca-
loidi pericolosi.
Molto meglio va se incontriamo delle piante erbacee e arbustive con il fusto quadrato, soprattutto
se stropicciandone le foglie possiamo percepire un sentore aromatico: ci troviamo di fronte a
piante della famiglia delle Lamiaceae, cui appartengono, tra le altre, menta, melissa, rosmarino e
lavanda. Attenzione che però non tutte le Lamiaceae sono adatte per le tisane: lo stesso Lamium
purpureum, che dà il nome alla famiglia, può sì essere utilizzato per le sue proprietà anticatarrali e
antinfiammatorie, ma non conferisce certo un gusto particolarmente buono alle bevande.
Imparando a riconoscere una famiglia per volta, potrete via via farvi un importante archivio men-
tale e passare gradualmente a riconoscere genere, specie e varietà.

I pericoli
Non ci stanchiamo di ripeterlo: prima di
utilizzare un qualsiasi prodotto vegeta-
le, dovete essere assolutamente sicuri di
aver identificato correttamente la pianta
che impiegate. In certi casi, un’impru-
denza può costare carissima: tanto per
fare un esempio, la Gentiana lutea (foto a
sinistra), apprezzatissima per la produzio-
ne di liquori, può essere confusa quando
non sono presenti i fiori con il Veratrum
album (foto a destra), una pianta tossi-
ca. Le foglie sono molto simili, cambia
come si inseriscono sul fusto – opposte
sulla genziana, alternate sul veratro – così
ogni anno, soprattutto in autunno, il mo-
mento più favorevole per raccogliere la
genziana, c’è qualcuno che le confonde
e rischia una seria intossicazione se non
addirittura la morte.

44
Cura e manutenzione

fino a 300 volte il proprio volume, ce- ca (correlata al contenuto degli elementi
dendola poi un po’ alla volta alle radici. minerali) e capacità di ritenzione idrica,
Anche l’aerazione è ottima, così come il a sua volta orrelata con la “tessitura” del
contenuto in sostanza organica. Però il terriccio, cioè la presenza in diverse per-
principale problema della torba è quello centuali di sabbia, limo, argilla e il con-
di essere una risorsa “finita”, visto che tenuto in sostanza organica.
una volta estratta richiede diverse mi- Ci sono delle piante che non si adatta-
gliaia di anni per riformarsi. È per que- no ai terreni o ai terricci “normali”: è
sto che gli ambientalisti ne contestano il caso ad esempio delle piante acidofile
l’estrazione e richiedono ai floricoltori (come le azalee, i rododendri e le came-
(e agli utilizzatori finali) di usare altre lie, compresa la pianta del tè, la Camellia
materie prime. Un’alternativa che ha sinensis), che richiedono substrati appo-
preso piede negli ultimi anni è la fibra siti, con una reazione acida (pH basso).
di cocco derivata dai gusci delle noci di Per una concimazione corretta, bisogna
cocco: presenta anch’essa una buona conoscere le necessità delle piante che
porosità, una buona ritenzione idrica e stiamo coltivando: in linea di massima,
ha una migliore compatibilità ambien- le piante verdi, soprattutto se in crescita
tale rispetto alla torba. attiva, hanno bisogno di molto azoto,
Bisogna fare invece attenzione al com- mentre quelle fiorite necessitano di fo-
post che deriva dalla decomposizione dei sforo e potassio.
rifiuti. Occorre infatti che sia ben matu-
ro, dopo il processo di fermentazione in
cui raggiunge temperature elevate. Un
compost non ancora ben decomposto
può danneggiare le radici delle piante.
Inoltre, non sempre è possibile control-
larne la composizione: vi consigliamo
di utilizzare eventualmente un compost
prodotto direttamente da voi, dai vostri
rifiuti organici.
Molti terricci contengono anche dei ma-
teriali drenanti, come l’argilla espansa o
diversi materiali vulcanici, molto impor-
tanti per le piante che non gradiscono i
ristagni idrici.
Al momento dell’acquisto ci vengono in
aiuto le etichette che, oltre alla tipolo-
gia delle piante più adatte e al volume
espresso in litri, ci indicano alcuni valori
chimici e fisici: pH, conducibilità elettri-

45
Coltivare le piante

VASI E CONTENITORI I materiali


A parte le considerazioni estetiche, de- Attualmente vasi e fioriere in plastica
vono accogliere il sistema radicale che sono i più utilizzati: hanno un peso li-
può essere profondamente diverso da mitato, costo ragionevole e buona resi-
una pianta all’altra: alcune hanno radici stenza al freddo e agli urti; d’altra parte
superficiali, altre profonde. Il vaso deve hanno un aspetto estetico meno grade-
essere proporzionato alla chioma della vole, anche se poi quelli a colori vivaci
pianta, e non è facile dare a priori del- (spesso intonati al colore dei fiori della
le misure o dei rapporti precisi. Dovete pianta che accolgono) possono dare al-
cercare di capire quale sarà la dimen- legria.
sione finale raggiungibile dalle piante La terracotta è un eccellente materiale,
che andrete a utilizzare: il diametro del esteticamente gradevole, che conferisce
vaso dovrebbe essere corrispondente un tocco “naturale”; è porosa e quindi
alla proiezione della chioma definitiva, l’apparato radicale respira meglio. Ha
almeno per gli arbusti. Le radici però un’ottima stabilità al vento. I vasi però
hanno anche bisogno di uno scambio hanno un peso notevole e sono fragili
d’aria con il terreno, e vanno quindi agli urti e al gelo; in estate, con tempe-
evitati contenitori troppo grandi in pro- rature elevate, l’evaporazione può essere
porzione alla pianta. maggiore rispetto ad altri materiali e le
Oggi si trovano in vendita vasi, fioriere, irrigazioni vanno fatte più di frequente.
ciotole e contenitori di tutte le dimensioni Anche il costo è più elevato, soprattutto
e forme, e nei più vari materiali. per vasi e fioriere di ottima qualità.

46
Cura e manutenzione

I contenitori in metallo (ad esempio in presentano già dei fori alla base, bisogna
zinco o in ferro) sono robusti, ma per le praticarne qualcuno con un trapano o un
scarse proprietà isolanti possono causare attrezzo appuntito. Sul fondo va dispo-
danni alle radici per il freddo in inverno sto uno strato drenante (ghiaia, ciottoli,
e il calore eccessivo in estate. Li si può fo- argilla espansa ecc.); per molti materia-
derare all’interno con un foglio di tessuto li (ad esempio in metallo o in legno) è
non tessuto che dà un buon isolamento. meglio foderare l’interno del contenito-
Il legno ha ottimi pregi estetici, perché dà re con tessuto non tessuto o polietilene,
una buona “naturalità”. Resiste bene a tanto per preservare il contenitore, quan-
gelo e urti, ma è sensibile ai marciumi, to per isolare il substrato all’interno dalle
specie se non è trattato. In genere è il fon- alte o dalle basse temperature.
do del vaso o della fioriera a danneggiar-
si: è consigliabile mettere dei supporti per
I basket
arieggiare la base e isolarla. All’interno si
può invece usare un foglio di polietilene. I basket sono i contenitori per appende-
Un altro materiale interessante per dare re le piante ricadenti: sono vasi o ciotole
un tocco “rustico” in particolare a bal- dotati di un gancio e di catenelle. Vanno
coni e terrazze è il vimini: è ottimo, ad appesi in posizioni riparate dal vento,
esempio, per coprire i vasi in plastica. sia perché le piante esposte alle correnti
Le fioriere in pietra o cemento sono d’aria si seccano, sia perché con un for-
praticamente eterne, ma sono costose e te vento si possono staccare. Mettetele a
quasi impossibili da spostare: non vanno un’altezza tale per cui irrigare le piante
perciò usate per piante delicate da rico- non costi troppa fatica.
verare in inverno. Permettono di posi-
zionare e nascondere meglio gli impianti
di irrigazione. Presentano un ottimo iso-
lamento termico e sono resistenti a urti e
gelo. Il peso può diventare un vantaggio
se il terrazzo è esposto al vento.

Contenitori di recupero
Se il vostro budget per i contenitori è
limitato, potete risparmiare qualcosa
utilizzando materiali di recupero. Non
c’è limite alla fantasia: un bidoncino, un
barilotto, una cassetta (o addirittura un
cassetto) o un barattolo metallico posso-
no rivelarsi pratici e gradevoli. Un aspet-
to da curare è il loro drenaggio: se non

47
MALATTIE
E PARASSITI

Visto che dovrete utilizzare a scopo L’IMPORTANZA


alimentare parti delle piante raccolte, DELLE CONDIZIONI
è davvero importante combatterne le
avversità con metodi naturali, evitando
CLIMATICHE
prodotti chimici che potrebbero “inqui- Tanto i parassiti quanto le malattie sono
nare” la vostra tisana. influenzati dalle condizioni del clima: se
Ciò significa saper riconoscere immedia- una pianta ha condizioni colturali favo-
tamente parassiti e malattie, per affron- revoli, come una posizione e un’esposi-
tarli in maniera tempestiva: eliminare i zione corretta, difficilmente sarà attac-
primi esemplari osservati vuol dire ridur- cata dai nemici naturali. Al contrario,
ne o bloccarne del tutto la riproduzione. piante posizionate o esposte in modo
Lo stesso vale per le malattie fungine, con errato saranno attaccate più facilmente,
la loro produzione di milioni di spore così come le piante già indebolite per al-
pronte a entrare in contatto con le piante tre ragioni.
sane e a infettarle, portandole, in caso di Ad esempio, in presenza di elevata umi-
infestazioni gravi, anche alla morte. dità e di ristagni d’acqua la diffusione di
In fondo, la prevenzione è sempre la alcune malattie fungine è notevolmente
cura migliore. favorita. Quindi, dopo piogge prolun-
gate all’aperto, si dovrebbero fare con-
trolli accurati per verificare se si mani-
festano i primi sintomi e, nel caso dei
ristagni, si deve cercare di far defluire
l’acqua in eccesso.
Se una pianta che gradisce la mezz’om-
bra o l’ombra viene posta in pieno sole,
si possono manifestare scottature: se poi
le piante sono bagnate, talvolta le gocce
d’acqua agiscono da lenti d’ingrandi-
mento e si possono verificare vere e pro-
prie ustioni.
Anche temperature eccessive, troppo alte
o troppo basse, possono provocare gravi
danni. Si deve quindi evitare di collocare

49
Coltivare le piante

piante sensibili alle basse temperature in vano le condizioni favorevoli, germina-


zone dove si verificano spesso delle ge- no e possono penetrare all’interno della
late (sono pericolose soprattutto quelle pianta, ad esempio in presenza di ferite,
tardive) e, viceversa, piante sensibili al anche quelle di potatura.
caldo e al secco in zone a clima torrido. I prodotti per combattere le malattie
fungine (fungicidi, detti anche anticritto-
gamici) hanno in genere meno controin-
MALATTIE FUNGINE dicazioni rispetto agli antiparassitari.
In particolare, alcuni dei principi attivi
In genere si manifestano con efflorescen- che possono contrastare queste malat-
ze muffose, seccumi, marginature o con tie sono autorizzati anche per la lotta
marciumi sulle diverse parti della pian- biologica, ad esempio elementi come il
ta. Ad eccezione dell’oidio (mal bianco), rame o lo zolfo (quest’ultimo attivo con-
queste malattie sono favorite da ecces- tro l’oidio) possono essere utilizzati per
si di umidità, in particolare da ristagni far fronte alle infestazioni. Attenzione
idrici, da bassa illuminazione e da basse però: non si tratta di sostanze del tutto
temperature. Si propagano attraverso innocue (il rame è pur sempre un metal-
minuscole spore che si diffondono un lo pesante) e non vanno quindi utilizzate
po’ dappertutto. Quando le spore tro- immediatamente prima della raccolta. Si
trovano in vendita tanto prodotti gene-
rici, che possono quindi combattere di-
verse malattie, quanto altri più specifici,
ad esempio gli antioidici contro il mal
bianco o gli antibotritici contro la muffa
grigia.
Un consiglio sempre valido è quello di
staccare una foglia, o una parte malata
della pianta, e mostrarla al personale di
un garden center o di un negozio spe-
cializzato, che saprà fornire il prodotto
specifico per il problema.

PARASSITI
Sono molte le tipologie di animali – so-
prattutto insetti, ma anche acari e mol-
luschi  – che possono attaccare e dan-
neggiare le piante. I parassiti possono
cibarsi di parti di piante o succhiare la

50
Malattie e parassiti

loro linfa, portandole così a indebolir-


si e ad avere una crescita stentata. Però
possono provocare anche danni indi-
retti, ad esempio trasmettendo virosi e
batteriosi o con le loro deiezioni, la co-
siddetta melata.
È quindi essenziale cercare di identificare
gli attacchi dei parassiti sin da quando
si manifestano i primi sintomi, visto che
molti di questi nemici delle piante si ri-
producono a velocità impressionante,
con la successione di diverse generazioni
in tempi molto ristretti e la deposizione
di decine di uova da parte di ogni esem-
plare adulto. Rilevare precocemente un
attacco fa senz’altro la differenza: se si
eliminano i primi parassiti all’inizio, si
evitano gli attacchi su grande scala. I po-
chi principi attivi rimasti in vendita per con due dita non appena li si vede o
la lotta contro i parassiti sono approvati colpirli con un getto d’acqua ben indi-
per la lotta biologica e sono in gran parte rizzato.
di origine naturale, non di sintesi, e non • Cocciniglie: come gli afidi, pungono e
presentano tossicità per l’uomo e gli ani- succhiano la linfa, provocando così gli
mali domestici. Visto però che dopo do- stessi danni, ma questi insetti hanno la
vrete bere quanto deriva dai prodotti ve- caratteristica di essere protetti da uno
getali, è sempre meglio non trattare nelle scudetto, ceroso o cotonoso. Per questo
fasi che precedono di poco la raccolta. sono molto difficili da combattere: non
Ecco quali sono i principali nemici ani- esistono metodi “naturali” se non l’eli-
mali delle piante: minazione delle parti della pianta colpite
• Afidi: sono quelli che chiamiamo i o l’utilizzo di insetti benefici loro preda-
pidocchi delle piante. Si concentrano di tori, in particolare delle coccinelle, che
solito sulle parti più tenere, come boc- sono però difficili da reperire a livello
cioli, gemme, germogli in rapida cre- hobbistico. Si usano quindi oli bianchi
scita ecc. Di colori diversi (ce ne sono minerali, che vanno a coprire con un
di verdi, neri, grigi, gialli), provocano velo gli scudetti degli insetti, provocan-
danni con il loro apparato boccale, con done il soffocamento.
cui pungono i tessuti e succhiano la lin- • Lepidotteri: sono quelle che noi chia-
fa dalla pianta. Su di loro sono efficaci miamo farfalle; i danni più gravi li pro-
diversi insetticidi biologici, ma un me- vocano allo stadio di larva (i comuni
todo di lotta molto semplice è toglierli bruchi) che rode la lamina fogliare o

51
Coltivare le piante

scava al loro interno minuscole gallerie • Acari: minuscoli artropodi, simili ai


(minatori fogliari). Le larve vanno elimi- ragni, non sono praticamente visibili a
nate non appena compaiono (di solito i occhio nudo. Sulla pagina superiore del-
sintomi sono evidenti). Nelle prime fasi, le foglie si osservano piccole bollosità e
si combattono con insetticidi che agisco- sulla pagina inferiore piccole ragnatele.
no per contatto. Non sono insetti, quindi non vanno usa-
• Coleotteri: si tratta di insetti parassi- ti prodotti insetticidi ma specifici (acari-
ti particolarmente pericolosi allo stadio cidi), che tendono ad assorbire l’acqua e
di larva, quando attaccano diverse par- a disidratarli. Visto che non gradiscono
ti delle piante, comprese le radici, dove l’atmosfera umida, un metodo di pre-
provocano danni molto gravi. Spes- venzione sta nel mantenere leggermente
so quando si osservano i sintomi è già spruzzate le superfici fogliari.
troppo tardi. Un esempio è l’oziorrinco • Lumache: possono provocare danni
(Othiorrincus sulcatus): quando osser- notevoli rodendo le foglie; si combatto-
viamo delle morsicature sulle foglie (che no con prodotti appositi, chiamati luma-
sono provocate dagli adulti) dobbiamo chicidi. Un metodo “naturale’ è attirarle
immediatamente cercare nel substrato se in trappole: la birra è un’ottima esca in
sono presenti le larve, eliminandole ma- questo senso, versata in un recipiente dal
nualmente. quale non riescano a uscire.

52
Malattie e parassiti

CONTRO MALATTIE estratti dai fiori del tanaceto e dei crisan-


E PARASSITI, temi, poi sono stati ottenuti per sintesi
chimica.
CON LA NATURA Anche i nicotinoidi, derivati in un primo
tempo dal tabacco, attivi contro gli afidi,
Considerato che l’uso dei prodotti chimi- sono stati poi sintetizzati chimicamen-
ci è quasi off-limits (infatti non ne sono te. I prodotti ottenuti (i neonicotinoidi)
rimasti molti in commercio dopo le più sono ora vietati o limitati perché dannosi
recenti legislazioni), la soluzione contro per le api, visto che contribuiscono alla
parassiti e funghi può essere quella di uti- “morìa” di questi insetti impollinatori.
lizzare alcuni prodotti naturali che fun- Lo zolfo è un elemento utilizzato sia come
gano da insetticidi, fungicidi o repellenti. anticrittogamico contro l’oidio, sia come
Una certa utilità ce l’hanno le cartine ade- antiparassitario contro gli acari: in en-
sive che contengono le sostanze naturali, trambi i casi assorbe l’acqua delle spore
specialmente feromoni e che richiamano i della muffa bianca o degli adulti degli ar-
maschi di alcuni insetti, che vi rimangono tropodi, causandone la morte per dissec-
attaccati; anche le trappole per attirare e camento. Altro elemento comunemente
catturare gli insetti o le lumache si rive- utilizzato è il rame, ad esempio nella nota
lano utili. “poltiglia bordolese” (in miscela con la
Molto semplice da reperire e da usa- calce), particolarmente utile contro alcu-
re come repellente è il classico sapone ne malattie fungine come la peronospora.
di Marsiglia (o quello di Castiglia, che Ma la nuova frontiera è la lotta biolo-
si trova già allo stato liquido) sciolto gica, cioè il porre sullo stesso terreno o
nell’acqua. Si possono aggiungere anche pianta una specie animale che si ciba dei
del macerato di aglio e/o cipolla oppure parassiti, antagonista quindi della specie
dell’olio essenziale di arancio. infestante. Come ad esempio l’utilissimo
Si sta affermando sempre di più l’olio di Bacillus thuringiensis, batterio che vive
Neem, derivato dalla pianta Azadirachta nel terreno e che è attivo contro le larve
indica: contiene una cinquantina di so- dei lepidotteri e altri insetti, senza pre-
stanze insetticide e fungicide naturali. sentare alcun effetto tossico per le pian-
Lo si può miscelare anche in questo caso te e per l’uomo. Relativamente da poco
con il sapone di Castiglia e ha di per sé tempo questi prodotti sono disponibili
una buona attività repellente, in partico- anche per il pubblico.
lare contro gli afidi. Lo stesso discorso vale anche per alcuni
Ci sono anche altri prodotti naturali che insetti “utili” (come coccinelle e crisope)
sono utilizzati da molto tempo: ad esem- usati contro nematodi, acari e altri or-
pio contro le cocciniglie si usano, come ganismi, che parassitizzano e uccidono.
accennato, gli oli minerali. Sono ancora piuttosto cari, ma consen-
Invece contro larve e adulti di insetti si tono di liberarsi dei parassiti in modo
possono usare i piretroidi: all’inizio erano assolutamente naturale e atossico.

53
La pianta
del tè
CONOSCERE
E COLTIVARE IL TÈ

LA PIANTA Ogni foglia contiene circa il 4% di tei-


na, ossia di caffeina: sì, proprio caffeina,
Tutte le varietà di tè derivano da piante perché la molecola è identica e l’unica
di un’unica specie, un piccolo albero, la distinzione è proprio la provenienza, la
Camellia sinensis, di cui sono state otte- foglia del tè o il chicco del caffè.
nute diverse cultivar (varietà agrarie). La Come abbiamo accennato, sono coltiva-
principale è C.s. var. sinensis, l’altra più te molte varietà della pianta, in base alla
diffusa è la C.s. var. assamica. La famiglia zona di coltivazione nelle diverse parti
è quella delle Theaceae, cui appartengono del mondo, e molte hanno anche delle
anche le specie più note dal punto di vista lavorazioni tradizionali che sono state
ornamentale di questo genere, cioè Ca- ideate e poi affinate nel corso dei secoli.
mellia japonica, a fioritura primaverile, e
Camellia sasanqua, a fioritura autunnale.
Come si coltiva
La C. sinensis non ha certo la dirompen-
te bellezza di altre specie e varietà, ma ha La Camellia sinensis, così come la mag-
caratteristiche estetiche pregevoli, grazie gior parte delle piante dello stesso ge-
alle belle foglie verde chiaro lucido, ova-
to-acuminate e con il margine dentato.
I fiori, che raggiungono un diametro di
4 cm, sono piccoli, semplici, con 7 o 8
petali bianchi e moltissimi stami giallo-
oro. Questa pianta è nativa della zona
continentale del Sud e del Sudest asiati-
co, ma viene coltivata oggi un po’ in tut-
te le regioni del mondo a clima tropicale
e subtropicale.
In natura può superare i due metri di
altezza, ma in coltivazione viene man-
tenuta quasi sempre la dimensione di
cespuglio o al massimo di alberello, per
facilitare tutte le fasi di produzione, in-
clusa la raccolta.

57
La pianta del tè

nere, preferisce un clima temperato e, Ecco come prelevare e curare i germogli


cosa molto importante, precipitazioni delle piante coltivate nei nostri climi:
ben distribuite su tutto l’arco dell’anno. • raccogliere le gemme più tenere che si
È una pianta acidofila, quindi bisogna dischiudono progressivamente da aprile
assicurarsi che il terreno abbia una rea- a settembre;
zione acida e che venga bagnata con ac- • lasciare disidratare le gemme all’om-
qua povera di calcio: quindi non è molto bra almeno una settimana in ambiente
indicata l’acqua dei nostri rubinetti, che asciutto;
spesso ha un elevato contenuto di que- • completare l’essiccazione del tè: riscal-
sto elemento. La posizione migliore è in dare il forno a 150 °C, spegnerlo, intro-
mezz’ombra, e le piante vanno protette durre e lasciare le gemme per 10 minuti;
dal freddo, soprattutto alla base e in • far riposare il tè in un contenitore tra-
particolare nei primi anni dopo la messa spirante, come un sacchetto di carta, per
a dimora. La concimazione va fatta spe- circa 2 mesi per esaltarne l’aroma.
cialmente con sostanza organica ricca di
azoto, che favorisce la crescita vegetati- Per la preparazione del tè “fatto in casa”
va delle piante. procedere nel modo seguente:
• la preparazione di una teiera di tè
richiede circa 20 gemme. Per esalta-
re l’aroma di un tè chiaro e delicato si
raccomanda l’infusione in acqua a tem-
peratura non superiore a 80 °C. Portare
a ebollizione 1 l di acqua, poi aggiungere
di litro a temperatura ambiente;
• riempire la teiera;
• aggiungere 20 gemme di tè e lasciare
in infusione per circa 2-3 minuti;
• riempire la teiera di acqua altre 2 vol-
te, sfruttando la breve durata delle infu-
sioni per ottenere la massima resa dalle
foglie del vostro tè.
Per la conservazione del tè, va sempre
ricordato che quelli verdi e bianchi in
foglie e sfusi in genere tendono a de-
teriorarsi più velocemente: infatti il tè
nero nei processi di preparazione subisce
già un’ossidazione, mentre quelli verdi
e bianchi, che non attraversano questa
fase, si possono ossidare facilmente, per-
dendo le loro qualità organolettiche.

58
Conoscere e coltivare il tè

LE TIPOLOGIE DI TÈ Un tè nero particolare è il tè turco, il çay: è


prodotto nella provincia di Rize, sulla costa
orientale del mar Nero, caratterizzata da
Il tè nero un clima mite e umido grazie alle frequenti
precipitazioni, e da un terreno molto fer-
tile. Anche per la preparazione in una te-
Il tè nero comprende le tipologie proba- iera particolare, a doppio bollitore, risulta
bilmente più note e utilizzate al mondo. molto forte.
Viene ottenuto con un processo di pre- Un altro tè nero particolare è il Lapsang Sou-
parazione che consiste nella macerazio- chong: prodotto solo nella zona dei monti
ne e nella fermentazione delle foglie per Wuyi in Cina, si distingue dagli altri perché
durante la preparazione viene affumicato
circa due ore alla temperatura costante con legno di pino o di cedro. Non tutti gra-
di 30 °C. discono questo tè in purezza: però mettere
Questo processo è stato ideato già nel nell’infusore qualche foglia di Lapsang Sou-
chong può conferire un gusto particolare
XVIII secolo per contenere le perdite alle miscele. Ad esempio, è uno degli ingre-
che gli importatori europei subivano du- dienti della diffusa miscela Russian Caravan.
rante il trasporto dall’Asia: la fermenta-
zione permette infatti di bloccare tutti i
processi di ossidazione, che provocano ha il maggiore contenuto di teina e che
i danni più gravi alle proprietà organo- quindi ha proprietà più energizzanti ri-
lettiche del tè. Questo tipo è quello che spetto agli altri.

59
La pianta del tè

Il tè verde sottoposte a diversi trattamenti (come l’e-


sposizione a un flusso di vapore o la to-
Il tè verde ha una diversa lavorazione statura), per poi farle asciugare ed essic-
ed essiccazione delle foglie rispetto al tè care con un processo del tutto naturale.
nero: dopo l’esposizione al sole non vie- Tra le tipologie più note, oltre a Oolong,
ne effettuata la fermentazione, quindi le Gunpowder, Longjing, c’è il tè Matcha,
foglie mantengono il colore verde; a se- utilizzato anche per aromatizzare e colo-
conda della varietà e della zona, vengono rare le torte in pasticceria.

Il tè Oolong sta a metà strada tra il tè verde e il


tè nero: infatti viene sottoposto a una ossida-
zione parziale. Ma la particolarità è nella fase
del post raccolta, in cui le foglie vengono messe
al sole per farle ingiallire e dopo collocate in ce-
ste, che vengono agitate per frantumare i mar-
gini delle foglie. Poi subiscono un trattamento
con il calore che conferisce l’ossidazione par-
ziale ricordata in precedenza. Anche l’infusione
dovrebbe avvenire con acqua non bollente e,
eventualmente, con una sorta di pre-infusione
di pochi secondi.

60
Conoscere e coltivare il tè

Considerato un tè nero, ma assolu-


tamente a sé stante, il Pu’er (o Pu-
erh che dir si voglia) è un tè nero
cinese, prodotto nella regione del-
lo Yunnan da tempi immemorabili:
la sua preparazione è molto par-
ticolare, in quanto si tratta di un
prodotto fermentato.
Dopo la raccolta le foglie sono
pressate e lasciate a maturare per
diversi anni, sviluppando un aroma
e un gusto peculiari (terroso, umi-
do e con un retrogusto di legno e
di sottobosco).
Si tratta di un tè che, caso più uni-
co che raro, migliora con l’invec-
chiamento.

Il tè bianco tano ancora una certa peluria sulla su-


perficie. Anche il tè bianco non viene
Il tè bianco, poco conosciuto e scar- fermentato ma solamente essiccato:
samente utilizzato dalle nostre parti, mantiene quindi un maggior contenuto
è caratterizzato da una raccolta e da in polifenoli e altre sostanze nutritive.
una preparazione particolare: sono col- Questa preparazione gli conferisce un
te –  solo ed esclusivamente a mano  – gusto molto delicato, con sfumature di
unicamente le prime foglie e le gemme miele e di frutta. Ha però un elevato
ancora chiuse che, immature, presen- contenuto di teina.

61
La pianta del tè

Il tè giallo
Si tratta di un tè piuttosto raro e pregia-
to, che si ricava da un processo di par-
ziale ossidazione enzimatica. Le foglie
vengono leggermente pressate, poi sono
sottoposte a un processo, detto men
huang, in cui sono impilate, avvolte in
un panno umido ed essiccate per oltre
20 ore. Dopo questa lavorazione le fo-
glie appaiono ingiallite: il gusto è dolce
e morbido e anche il contenuto in teina
risulta minore.

Il “tè rosso”
Quello che molti chiamano “tè rosso”
non è assolutamente un tè, in quanto
non viene ricavato dalle foglie della Ca-
mellia sinensis, ma dalla pianta sudafri-
cana Aspalathus linearis. Ne parleremo
nella sezione dedicata alle tisane esoti-
che come Rooibos.

LE CERIMONIE
DEL TÈ
Ricordiamo che in origine la Camellia
sinensis era utilizzata largamente come
pianta curativa, grazie alle sue proprie-
tà stimolanti, ma anche astringenti, an-
tidiarroiche, antibatteriche, antivirali,
antiossidanti.
Non stupisce quindi che nelle grandi
civiltà dell’Estremo Oriente siano nate
delle cerimonie in cui il tè viene prepara-
to, offerto e bevuto con modalità e ritua-
li codificati da secoli. Le cerimonie pre-
vedono che ogni persona abbia un ruolo

62
Conoscere e coltivare il tè

ben definito, a partire dal “maestro del non si beve ma si butta via, visto che
tè” e che ogni gesto, oggetto, ingredien- lo scopo di questa fase è di eliminare la
te, comprese le foglie e le polveri del tè, frazione polverosa. Dopo aver rimesso
abbia un preciso significato ed entri in acqua nella teiera si fa una seconda in-
scena in un determinato momento. fusione, che in base al tipo di tè uti-
Storicamente la prima cerimonia del tè lizzato varia da 10 secondi a 3 minuti.
è quella cinese (Gong fu cha): nella pre- L’infuso viene versato nelle tazze con
parazione si dispongono su un vassoio modalità simili alle precedenti, ovvero
la teiera e le tazzine; si fa quindi bollire in quantità crescenti dalla prima all’ul-
l’acqua in un bollitore, riempiendo poi tima e poi decrescenti dall’ultima alla
la teiera fino a farla traboccare; l’acqua prima tazza, in modo da avere in tutte
bollente viene versata nelle tazze per la stessa intensità.
riscaldarle, vuotando ognuna nella taz- Le cerimonie più note sono quelle tipi-
za vicina. Con un cucchiaio di bambù, che del Giappone: le più diffuse sono
dapprima si mostrano le foglie agli ospi- Cha no yu (con tè in polvere, come il
ti, poi si mettono nella teiera, versando- tè Matcha) e Senchado (che usa invece
vi sopra l’acqua del bollitore. Dopo una il tè in foglie). Nel Cha no yu, la ceri-
breve infusione (4 o 5 respiri), si versa monia, molto legata al buddismo zen,
l’acqua nelle tazzine dalla prima all’ul- si svolge in una “stanza del tè” ed è of-
tima e poi dall’ultima alla prima, però ficiata da un “maestro del tè”. Nel cor-

63
La pianta del tè

so dei secoli a questa cerimonia sono Anche altre civiltà orientali, come quella
state apportate moltissime varianti da coreana o quella indiana, hanno a loro
molti maestri, tra i quali va ricordato volta sviluppato specifiche cerimonie e
Sen no Rikyu, vissuto nel XVI secolo. rituali.
Rischiando di diventare troppo famoso Presente senza implicazioni di tipo reli-
e oscurare così la fama del suo Shogun, gioso, la cerimonia del tè ha una gran-
fu da quest’ultimo costretto al seppuku, de importanza rituale anche nel Regno
il suicidio rituale giapponese che noi Unito, dato che contribuisce all’unità e
chiamiamo erroneamente harakiri. al senso di appartenenza alla nazione:
Nei secoli sono anche stati creati nume- alle 5 del pomeriggio nelle case, negli
rosi oggetti per lo svolgimento del Cha uffici nei pub e nelle tea room si scal-
no yu, dalle teiere alle ciotole a tutta una da l’acqua in un bollitore, si versa nella
serie di utensili. Nel momento dell’intro- teiera e nelle tazzine solo per scaldarle
duzione del tè ad esempio non si ha una e si butta via. A questo punto si mette
semplice infusione, ma una sospensione, nella teiera un infusore, con la miscela
visto che le polveri entrano in contatto di tè desiderata, vi si versa sopra l’acqua
con l’acqua attraverso un tipico frullino calda, si lascia in infusione per il tempo
di bambù, che viene agitato anche per la necessario per avere l’intensità desidera-
formazione di una schiuma particolare. ta dalla padrona di casa e dagli ospiti, e
Altro dettaglio importante è che al ter- si versa nelle tazzine. Teiera e tazzine de-
mine della cerimonia tutti bevono dalla vono essere rigorosamente di porcellana,
stessa ciotola. in un set coordinato anche con i piattini
Nel Senchado, invece, si utilizzano di- su cui si mettono biscotti, dolci e/o altre
rettamente le foglie. Si procede quindi a delizie. Pare che questo rito dell’Afterno-
un’infusione vera e propria, anzi, a di- on Tea sia stato codificato dalla Regina
verse infusioni consecutive, la prima per Vittoria in persona, anche se la bevanda
un tempo più lungo, le altre per periodi era conosciuta e apprezzata nel Regno
più brevi. già da molto tempo.

64
Conoscere e coltivare il tè

Curiosità sul tè

Il tè è la seconda bevanda più consumata al mondo, preceduta solamente dall’acqua.

La produzione mondiale di tè aveva raggiunto già alla fine del 2019 circa 5,5 milioni di tonnellate.
I principali paesi produttori erano, in ordine decrescente, la Cina, l’India, il Kenya e lo Sri Lanka,
che insieme rappresentavano oltre il 75% circa della produzione mondiale. A tutt’oggi sono oltre
40 i Paesi produttori, tra cui Turchia, Vietnam, Indonesia e Giappone.

Come molte altre produzioni agricole, anche il tè è stato notevolmente influenzato dalla pandemia
nel 2020: la domanda, per il consumo domestico delle persone costrette a casa, è molto aumen-
tata, sembra di quasi il 10%, ma nel contempo in molti paesi la produzione si è bloccata, perché
la pandemia si è verificata proprio nel momento della raccolta. Probabilmente la zona più colpita
è stata quella del Darjeeling, in India: il primo raccolto, quello quantitativamente più abbondante,
è andato quasi completamente perduto. Una situazione analoga si è avuta anche nello Sri Lanka
e, in misura più contenuta, in Cina. L’unico tra i grandi produttori internazionali ad aver avuto una
produzione senza grossi cali è stato il Kenya, anche perché la produzione nella zona equatoriale e
sugli altopiani avviene tutto l’anno.

In inglese, I am in my cup of tea vuol dire “Mi sento a mio agio”; You are my cup of tea si può riferire
al partner, specialmente a San Valentino, per dire “Sei il mio amore”. Al contrario, It’s not my cup
of tea si potrebbe tradurre con “Non è la mia specialità” o “Non fa per me”.

Pare che la prima ad aver portato il tè in Inghilterra sia stata la moglie del re Carlo II, Caterina di
Braganza, di origini portoghesi, che era quindi solita bere questa bevanda già in gioventù.

In Cina, quello che noi chiamiamo tè nero è invece chiamato tè rosso per il colore ambrato scuro
della bevanda.

Il tè ha avuto una parte importante anche all’inizio della rivoluzione americana: nel porto di Boston
il 16 dicembre 1773 un gruppo di giovani americani – travestiti da nativi Mohawk – per protestare
contro le tasse sempre più alte imposte dagli inglesi salì a bordo delle navi ancorate e buttò a mare
le casse di tè. L'evento è passato alla storia con il nome di Boston Tea Party.

Le piantine di Camellia sinensis sono coltivate anche da alcuni vivaisti italiani, in zone particolar-
mente vocate anche per le camelie ornamentali: la sponda piemontese del Lago Maggiore e il
distretto produttivo di Pistoia in Toscana.

65
Piante per
tisane, infusi
e decotti
Piante per tisane, infusi e decotti

Arancio
in alcune zone litoranee e attorno ai la-
ghi; se in vaso, devono essere ricoverati o
protetti d’inverno. Necessitano di terreni
ricchi di sostanza organica e molto ben
drenati, perché non sopportano i ristagni.
Cosa si usa Per le bevande, in genere
sono utilizzati i profumatissimi fiori (za-
gare) da prelevare in primavera (per l’uso
successivo si possono essiccare).
Altri usi Le zagare (ma anche l’olio es-
senziale di arancio) si possono utilizzare
per aromatizzare altri cibi e altre bevande.
Proprietà Hanno un’azione sedativa e
rilassante, favorendo un miglior riposo
notturno visto che la tisana ha una be-
nefica azione su insonnia, stress e ansia.
Migliorano la digestione e facilitano l’eli-
minazione dei gas intestinali, alleviando
disturbi come flatulenza, meteorismo e
aerofagia. Possiedono anche proprietà
espettoranti, toniche, antispasmodiche
e antiossidanti.

Tanto l’arancio (Citrus x sinensis) quanto Preparazione La tisana si prepara ver-


l’arancio amaro (Citrus x aurantium), det- sando acqua bollente su un cucchiaio da
to anche melàngolo, sono utilizzati per tavola di zagare in ciascuna tazza; il tem-
la preparazione di tisane e sostanze aro- po di infusione è di 5 minuti circa, dopo
matizzanti. Si tratta di due piccoli alberi di che la tisana si può filtrare e bere.
appartenenti alla famiglia delle Rutaceae,
notissimi per la loro coltivazione come Il “canarino”
alberi da frutto: il primo per il consumo
diretto, il secondo per la produzione di A proposito di agrumi, anche se non stret-
marmellate (va ricordato che gli agrumi tamente di arance, ricordiamo una bevanda
sono gli unici il cui prodotto di trasforma- antica e semplicissima, che aiuta in caso di
zione può essere definito “marmellata”, pesantezza nella digestione, detta “canari-
no” per il suo colore giallo-limone. Per otte-
mentre quello degli altri frutti andrebbe
nerla basta bollire l’acqua e versarla in una
denominato “confettura”). tazza su qualche buccia sottile di limone (na-
Note colturali Gli aranci hanno biso- turalmente biologico). Nella ricetta qualcu-
gno di un clima mite e un’esposizione in no aggiunge anche qualche foglia di alloro,
pieno sole, dato che non sopportano le di malva o di menta; il tempo di infusione è
basse temperature. Si coltivano quindi in di una decina di minuti. Davvero consigliata
piena terra solo nelle regioni meridionali, dopo pasti molto abbondanti!

68
Piante per tisane, infusi e decotti

Artemisia
Note colturali Sono per lo più piante ru-
stiche, che apprezzano esposizioni in pie-
no sole, in terreni anche poveri. Resistono
abbastanza bene alla carenza d’acqua: si
deve intervenire solo in caso di siccità o
quando le piante sono coltivate in vaso.
Per la propagazione, si può partire da
seme o eseguire la divisione dei cespi; le
talee sono utilizzate solo per le specie ar-
bustive.
Proprietà Si utilizza soprattutto come
antispasmodico e amaro contro i distur-
bi digestivi, come tonico per il sistema
nervoso e come emmenagogo, cioè per
stimolare il flusso mestruale.

Preparazione Per l’infusione è usato


soprattutto l’assenzio selvatico, di cui
si prelevano le parti apicali. La dose è
di un cucchiaino di foglie essiccate per
tazza, con un tempo di infusione di 7-10
minuti.

Parte della famiglia delle Asteraceae,


il genere Artemisia comprende diverse
piante erbacee e arbustive aromatiche.
Tra le più diffuse (le specie sono oltre
400), Artemisia vulgaris (assenzio selvati- La “Fata Verde”
co), A. dracunculus (dragoncello), A. ab- La bevanda alcolica a base di assenzio si
sinthium (assenzio maggiore) e A. genipi guadagnò una cattiva fama verso la fine del
(genepì), spesso utilizzate in erboristeria. XIX secolo, quando veniva utilizzata dagli
Ambiente Molte specie di Artemisia cre- artisti, in particolare del movimento deca-
scono spontanee in campagna o in mon- dentista, fino a che fu proibita in Francia
tagna, ma si possono utilizzare anche nei nel 1915. Era detta anche “Fata Verde” per i
giardini rocciosi che nelle bordure miste. suoi effetti allucinogeni. In realtà veniva uti-
Da una specie all’altra l’altezza varia da lizzato per la sua preparazione un prodotto
di pessima qualità, talvolta addizionato con
pochi centimetri fino a 1,80 m. Le carat-
altre sostanze e consumato in quantità ec-
teristiche ornamentali derivano per lo più cessive. A piccole dosi il liquore all’assenzio
dalle foglie appena tomentose o decisa- non è più nocivo di altre bevande del gene-
mente pelose, in diverse tonalità di ver- re. E ancora meno la tisana di assenzio, cer-
de, mentre i fiori, gialli o bianchi, hanno tamente non più pericolosa di quella delle
scarso valore decorativo. altre Artemisia.

69
Piante per tisane, infusi e decotti

Calendula
Ambiente La calendula viene utilizzata
come pianta da bordura, da vaso o anche
come fiore reciso. Preferisce un’esposizio-
ne in pieno sole, resiste bene alle basse
temperature invernali ma teme i venti
freddi e va quindi messa in una posizione
un po’ riparata.
Note colturali Non ha particolari esi-
genze idriche, le bastano annaffiature re-
golari, un po’ più abbondanti nei periodi
con piogge scarse. Preferisce terreni ben
drenati, perché non ama i ristagni idrici.
Si riproduce per semina in autunno o in
primavera.
Proprietà L’infuso è utilizzato, grazie alle
sue proprietà lenitive, per curare le ma-
lattie della pelle e le bruciature; a questo
scopo si utilizzano le ligule, cioè i fiori
che sembrano petali del capolino: que-
sto può essere asportato completamente,
per favorirne la ricrescita. Si può ricorrere
all’infuso anche in caso di spasmi addo-
minali, dolori mestruali e infiammazioni
del sistema gastro-intestinale.

Preparazione L’infuso si prepara met-


tendo un cucchiaio di calendula per ogni
tazza d’acqua, versando i fiori essiccati
nell’acqua bollente per poi spegnere il
La specie più diffusa del genere Calendula, fuoco. Si copre e si lascia in infusione per
che appartiene alla famiglia delle Astera- una decina di minuti. Prima di berlo, l’in-
ceae, è Calendula officinalis, una pianta fuso va filtrato.
annuale a portamento eretto e cespuglio-
so, alta circa 40-60 cm. Ha capolini mol-
to grandi (fino a 10 cm di diametro), di
colore giallo oro o arancio (ci sono anche
varietà bianche), che appaiono in prima-
vera e continuano a fiorire fino ad autun-
no avanzato. Le foglie sono pelose, senza
picciolo. Un’altra specie diffusa è la Ca-
lendula arvensis, che si trova come pianta
spontanea nei prati.

70
Piante per tisane, infusi e decotti

Camomilla
giardini. Si adatta a terreni poveri, anche
piuttosto asciutti e con un modesto con-
tenuto di calcare o di sali. Cresce fino a
60 cm e fiorisce per tutta l’estate.
I semi si trovano facilmente: vanno sparsi
“a spaglio” in primavera, dopo una leg-
gera preparazione del terreno.
Cosa si usa Della camomilla comune
si utilizzano i capolini, che spuntano in
estate: vanno essiccati, se possibile na-
turalmente, all’ombra, in una posizione
leggermente ventilata.
Controindicazioni Da ricordare che, in
rari casi, la camomilla, così come altre
piante delle Asteraceae, può provocare
allergie.
Proprietà I capolini sono ricchi di so-
stanze utili, dall’olio essenziale ai flavo-
noidi, alle idrossicumarine.
Matricaria recutita (conosciuta maggior- La polvere ottenuta dopo l’essiccazione
mente con il nome utilizzato fino a poco viene utilizzata per la preparazione del
tempo fa di Matricaria chamomilla), la classico infuso, noto per le sue proprietà
camomilla comune (o camomilla tede- blandamente sedative, soprattutto con-
sca), fa parte della famiglia delle Astera- tro una leggera insonnia. In commer-
ceae, una volta nota come famiglia delle cio si trovano anche preparati in cui la
Compositae. Infatti quello che sembra un camomilla è associata con altri prodotti
fiore è in realtà un’infiorescenza a capo- naturali come la melatonina, con un’a-
lino, con al centro i fiori tubulosi gialli, zione sinergica. La tisana ha anche una
e tutt’intorno una corona di fiori ligulati funzione digestiva, in questo caso anche
bianchi. in associazione con altre piante, come il
Ambiente Si tratta di una pianta peren- cumino e la menta piperita. I principi at-
ne –  coltivabile anche come annuale  – tivi contenuti nella camomilla possono es-
originaria dell’Europa e dell’Asia nord- sere utilizzati anche per curare gli spasmi
occidentale, ma naturalizzata anche nel gastrointestinali, come antinfiammatori,
Nord America e in altre parti del mondo. per impacchi oculari per gli arrossamenti
Tende a formare cespi, e ha foglie bi- o e come colluttorio.
tri-pennatosette (cioè le foglie sono com-
poste, con le foglioline inserite a due o Preparazione Per preparare la tisana
a tre sul rachide, ovvero l’asse centrale). versare 2 cucchiai di fiori o capolini es-
Note colturali Cresce spontanea nei no- siccati in ogni tazza di acqua bollente.
stri campi (dove è considerata infestante) Lasciare in infusione per 5-7 minuti prima
ma può essere coltivata negli orti e nei di filtrare.

71
Piante per tisane, infusi e decotti

Camomilla romana
Da non confondere con la camomilla
comune, la camomilla romana appar-
tiene alla stessa famiglia, quella delle
Asteraceae, ma a un genere differente: il
nome scientifico della specie è Chamae-
melum nobile. L’infiorescenza è molto
diversa rispetto alla camomilla comune,
con molti fiori ligulati piuttosto grandi
attorno a un disco piccolo di fiori tubu-
lari gialli, con una forma che ricorda il
pompon. Anche il profumo è notevol-
mente differente.
Ambiente A differenza della camomilla
più nota, ben difficilmente si trova allo
stato spontaneo e preferisce un clima più
caldo. Importanti coltivazioni di questa
pianta si trovano in Francia, nella regio-
ne dell’Anjou.
Note colturali Ama i terreni sciolti, ben
drenati e una posizione in pieno sole.
Non gradisce le correnti d’aria o i venti
troppo forti: l’ideale sarebbe avere de-
boli brezze notturne per evitare l’ecces-
siva umidità dei capolini con i relativi
marciumi.
Proprietà Ha soprattutto proprietà ape-
ritive e digestive: va assunta circa mezz’o-
ra prima dei pasti quando si hanno ga-
striti croniche con senso di pesantezza
dopo mangiato. La camomilla romana
ha anche proprietà antispasmodiche e
antinfiammatorie, mentre quelle sedative
sono molto inferiori a quelle della camo-
milla comune.

Preparazione La tisana di camomilla


romana si prepara con 2-3 g di capolini
essiccati, con un tempo di infusione in
acqua bollente tra i 5 e i 7 minuti. Al so-
lito, vale la raccomandazione di filtrare la
bevanda prima di berla.

72
Piante per tisane, infusi e decotti

Coriandolo
chi, estivi, che si evolvono poi nei frutti,
piccoli acheni che si sviluppano tra giu-
gno e luglio. La pianta nel complesso
ricorda quella del prezzemolo, che in-
fatti appartiene alla stessa famiglia. Il
coriandolo si trova nei campi allo stato
spontaneo, ma si può facilmente coltiva-
re nell’orto e anche in vaso, a partire dai
semi; la germinazione è molto rapida.
Ambiente In coltura, anche se teme le
gelate tardive, è una pianta rustica che
può crescere un po’ dappertutto nelle
zone a clima temperato. Ha il difetto di
avere un cattivo odore fino a che non
maturano i frutti: questo può essere un
problema per chi lo coltiva in vaso su un
balcone.
Note colturali Gradisce posizioni in pie-
no sole, soprattutto se si vuole la pro-
duzione di semi, ma si adatta anche alla
mezz’ombra se si vogliono raccogliere
prevalentemente le foglie. Preferisce un
substrato sciolto, ben drenato perché
non ama i ristagni d’acqua.
Proprietà È utilizzata contro le emicra-
nie, come antispasmodico e contro i
crampi, soprattutto per i dolori di stoma-
co, nonché in caso di digestione lenta,
aerofagie e flatulenze e in caso di stan-
chezza. Tiepida, è utilizzata per lenire gli
occhi in caso di congiuntivite.
Nello Sri Lanka, invece, i Tamil utilizzano
i frutti per preparare un decotto che, dol-
cificato con il miele, assumono per alle-
viare la tosse.

Il coriandolo, o prezzemolo cinese Preparazione Per la tisana si utilizzano


(Coriandrum sativum), appartiene alla i semi macinati o le foglie essiccate,
famiglia delle Apiaceae, in lingua cor- nella quantità di un cucchiaino per ogni
rente Ombrellifere, dalla forma delle tazza. Lasciare in infusione per 5 minuti
infiorescenze costituite da fiorellini bian- in acqua bollente e fIltrare prima di bere.

73
Piante per tisane, infusi e decotti

Echinacea
ma si possono anche utilizzare i capolini
come fiori recisi. È una perenne semirusti-
ca, con la parte aerea che dissecca duran-
te l’inverno, per poi ricacciare dall’appa-
rato radicale. Può raggiungere il metro e
mezzo di altezza.
Note colturali Preferisce un’esposizione
in pieno sole, ma sopporta anche posizio-
ni semi-ombreggiate. Non ha particolari
esigenze per quanto riguarda le annaf-
fiature, che devono essere regolari ma
incrementate in caso di periodi siccitosi.
Si può acquistare già pronta in vaso, ma
anche propagare per seme, per divisione
dei cespi o per talea radicale verso la fine
del periodo invernale.
Proprietà L’Echinacea ha proprietà anti-
biotiche, antibatteriche, immunostimo-
lanti, antinfiammatorie e cicatrizzanti. È
usata per prevenire le malattie da raffred-
damento, alleviare i sintomi influenzali e
contrastare infezioni ricorrenti.
Per uso esterno, l’Echinacea aiuta a mi-
gliorare l’aspetto della pelle matura e
secca.
Al genere Echinacea, che fa parte della
famiglia delle Asteraceae, appartengono Preparazione L’infuso si prepara con
9 specie originarie del Nord America, tra 1  g di parti aeree fresche della pianta
cui Echinacea angustifolia ed E. pallida, per ogni tazza di acqua. Il decotto richie-
ma la più diffusa, anche per le sue super- de invece 1  g di radice frantumata ed
be caratteristiche ornamentali, è Echina- essiccata per ogni tazza di acqua, da far
cea purpurea. bollire per circa 10 minuti. In ogni caso
Particolarmente belle sono le infiorescen- vale la raccomandazione di filtrare la be-
ze a capolino su alti steli, da 70 cm a 1 m vanda prima di berla.
e oltre. I fiori tubolari formano un cono
che sporge al centro dei fiori ligulati che,
nella specie tipica, sono di un color rosa
purpureo, ma nelle diverse varietà pos-
sono assumere altri colori, dal bianco al
rosa fino al rosso e all’arancio.
Ambiente Si utilizza soprattutto nelle ai-
uole, nelle bordure e nei giardini rocciosi,

74
Piante per tisane, infusi e decotti

Eucalipto
verde glauco. I fiori sono biennali, cioè
si formano un anno e sbocciano l’an-
no successivo quando si apre l’opercolo
che nasconde i fiori: è la caratteristica da
cui deriva il nome, dal greco eu (bene) e
kalyptos (nascosto).
Ambiente Ci sono specie rustiche, semi-
rustiche o delicate; alcune vivono nei de-
serti, altre in zone litoranee (dove hanno
un’elevata resistenza al sale) e altre anco-
ra in montagna. Tra le specie che sono
state introdotte nel nostro Paese, gene-
ralmente quelle che hanno le migliori
caratteristiche ornamentali non solo delle
foglie ma anche dei tronchi, la cui cor-
teccia si sfalda spesso in placche, sono
Eucalyptus camaldulensis (noto per la re-
sina, il “red gum”), Eucalyptus cinerea,
Eucalyptus globulus ed Eucalyptus gunnii
(le tre specie più utilizzate per la fronda
recisa), Eucalyptus viminalis.
Note colturali Preferiscono un’espo-
sizione in pieno sole e si adattano a di-
versi tipi di terreno, purché fertili e con
un buon drenaggio, anche se poi per
Il genere Eucalyptus, che appartiene alla la maggior parte gradiscono una certa
famiglia delle Myrtaceae, comprende più umidità del terreno.
di 650 specie, arboree o arbustive, ori- Proprietà Le foglie di eucalipto sono tra
ginarie dell’Oceania, dove alcune pian- i rimedi più indicati per le malattie da raf-
te raggiungono altezze di oltre 100 m. freddamento, grazie alle loro proprietà
Sono alberi a crescita molto rapida. La espettoranti, mucolitiche, antisettiche e
diversità tra le numerose specie e varie- antinfiammatorie, e vengono largamente
tà è notevole, acuita dal fatto che molti utilizzate nell’industria farmaceutica, an-
eucalipti presentano tipologie diverse di che per pasticche, caramelle e collutori.
fogliame allo stadio giovanile rispetto a L’infuso si utilizza anche per inalazione e
quello adulto (eterofillia). Questo feno- per diffondere l’essenza nell’ambiente.
meno fa sì che molte specie siano potate
ripetutamente per ottenere il fogliame Preparazione L’infuso si prepara con
giovanile da sfruttare come fronda reci- 5 g di foglie essiccate per ogni tazza di
sa. Le foglie stropicciate spesso emanano acqua bollente; tempo di infusione: 10
un aroma molto intenso; molti eucalipti minuti. Filtrare prima di bere, eventual-
hanno foglie di un interessante colore mente dolcificato con miele.

75
Piante per tisane, infusi e decotti

Finocchio - Finocchietto
finocchio dolce non è del tutto rustico.
Per chi vive in climi rigidi è consigliabile
evitare di partire dal seme per coltivare il
finocchio dolce, e acquistare e mettere a
dimora piantine già pronte sviluppatesi in
serra. Con climi più miti, invece, è possibi-
le coltivarlo come pianta biennale, semi-
nando direttamente a dimora e facendo
svernare in terra le piante, eventualmente
proteggendole con una pacciamatura se
le temperature si abbassano.
Cosa si usa Del finocchio selvatico si uti-
Un esempio perfetto di come l’ibrida- lizzano: i germogli, le foglie, i fiori e, so-
zione e la selezione possono modificare prattutto i “semi”, che si raccolgono da
completamente aspetto e finalità di una metà agosto fino a settembre inoltrato,
pianta: è il caso del finocchio selvatico quando l’infruttescenza si apre. Si posso-
(Foeniculum vulgare), una pianta erbacea no però usare anche le foglie (“barbe”)
perenne con un lungo fusto ramifica- e i germogli teneri. Del finocchio dolce,
to che arriva fino a 2 m di altezza e che utilizzato come annuale o biennale, in
appartiene alla famiglia delle Apiaceae. I cucina si consuma la guaina del fusto in-
fiori sono piccoli, gialli, riuniti in infiore- grossata alla base (grumolo).
scenze a ombrella; dai fiori si sviluppano Controindicazioni È sconsigliato assu-
piccoli frutti ad achenio, prima verdi, poi merne grandi quantità perché contiene
grigio-bruni, che vengono chiamati – an- estragolo, sostanza che favorisce la lat-
che se impropriamente – semi. tazione nelle madri, ma che è potenzial-
L’intervento umano ha portato al cosid- mente cancerogena (anche se gli studi
detto finocchio dolce o da orto, che ha in corso hanno risultati contrastanti): è
un aspetto molto diverso, raggiungendo meglio quindi limitarne l’uso a un paio
un’altezza di soli 60-80 cm. di tazze al giorno. Ne andrebbe dosato
Ambiente Non sopporta i ristagni d’ac- adeguatamente anche l’uso per i neona-
qua: il terreno deve essere molto ben ti, ai quali giova per placare le coliche cui
drenato, oltre che fertile. Molto sensibile spesso sono soggetti.
al fotoperiodo, il finocchio dolce neces- Proprietà Il decotto di semi di finocchio
sita di giorno breve per non “montare a (da soli o con altri semi come l’anice e il
seme”, situazione invece indispensabile coriandolo) è utilizzatissimo per ridurre il
per il finocchio selvatico. Alcune varietà gonfiore intestinale, cioè come carmina-
di finocchio dolce sono però genetica- tivo, ma è anche digestivo e leggermente
mente resistenti alla montata a seme. diuretico.
Note colturali Le due tipologie possono
essere coltivate una vicina all’altra nell’or- Preparazione Per il decotto si calcola un
to: in generale preferiscono posizioni cucchiaino di semi essiccati per tazza, la-
luminose ma non in pieno sole; poi, il sciando bollire per 5 minuti. Va filtrato.

76
Piante per tisane, infusi e decotti

Gelsomino
vanno in posizioni semiombreggiate,
mentre quelle rustiche possono stare
anche in pieno sole; le prime richiedono
regolarmente acqua, le seconde sono
più resistenti a periodi siccitosi. Tutte
poi sono sensibili al calcare, quindi dove
l’acqua è più dura si consiglia di bagnare
con acqua piovana o demineralizzata.
Note colturali La riproduzione di quasi
tutte le specie viene effettuata per talea.
Cosa si usa Del Jasminum officinale si uti-
lizzano i fiori profumati che, raccolti a fine
estate, si possono essiccare e conservare.
Appartiene alla famiglia delle Oleaceae Altri usi Si usa anche per modificare il
il genere Jasminum, con una ventina di sapore sgradevole di altre bevande, op-
specie, prevalentemente rampicanti, pure per aromatizzare alcune miscele di
largamente utilizzate come piante orna- tè: il Jasmine Tea è proposto spesso dalle
mentali. Hanno fiori bianchi, gialli o rosa- principali ditte produttrici di tali miscele.
ti, con un profumo molto intenso e gra- Proprietà Ha soprattutto proprietà rilas-
devole. Il genere comprende specie sia a santi e antispasmodiche e un certo effet-
fioritura invernale, molto rustiche, che a to antiossidante. Può essere utilizzato per
fioritura primaverile o estiva, più delicate. alleviare il mal di testa o i dolori mestruali.
La specie più diffusa è Jasminum grandi-
florum, rampicante sempreverde, delica- Preparazione La tisana di prepara con
ta, che nelle zone con basse temperature due cucchiaini di fiori essiccati per tazza.
è alloggiata in appartamento per i mesi È importante non farli bollire. Lasciare in
invernali. Ha fiori bianchi con sfumature infusione per 5 minuti prima di filtrare.
rosa, che possono aprirsi per tutta l’e-
state. Ma la più utilizzata per le tisane è
Jasminum officinale, originaria della Cina,
Attenzione al falso gelsomino
semirustica, rampicante, anch’essa da ri- La pianta più venduta come gelsomino in
coverare in appartamento in caso di tem- realtà non lo è: si tratta piuttosto del Trache-
perature rigide. Ha fiori bianchi soffusi lospermum (o Rhyncospermum) jasminoi-
di rosa che spuntano in tarda primavera des, che condivide con i veri gelsomini la
all’aperto. dimensione e il colore più comune dei fiori,
Ambiente La coltura è molto diversa in piccoli, bianchi e gradevolmente profumati.
base alla resistenza al freddo. Le specie È diffusissimo come pianta rampicante da
giardino e da balcone, ed è molto più rusti-
rustiche si possono coltivare in giardino
co e resistente rispetto ai Jasminum. Non
un po’ dappertutto, mentre le specie se- utilizzatene però i fiori per le tisane, perché
mirustiche o delicate nei paesi a clima questa pianta appartiene alla famiglia delle
più rigido vanno coltivate in vaso e ri- Apocynaceae, caratterizzata da un elevato
coverate in inverno. Le specie delicate contenuto di alcaloidi tossici.

77
Piante per tisane, infusi e decotti

Genziana
Ma ci sono anche specie di dimensio-
ni maggiori e con fiori di colori diversi,
come la Gentiana lutea (genziana mag-
giore), anch’essa spontanea nelle regio-
ni alpine, alta fino a 1,40 m e con fiori
gialli, molto ricercata perché le sue radi-
ci sono uno degli ingredienti principali
di molti amari.
Ambiente Si tratta di piante rustiche,
perenni, che resistono bene alle basse
temperature, mentre alcune specie te-
mono il calore estivo sopra i 25 °C.
Note colturali La fioritura avviene a fine
primavera-estate per le specie europee,
in autunno per quelle asiatiche. Le specie
basse sono eccellenti nel giardino roccio-
so, mentre quelle alte vanno benissimo
nelle bordure; diverse varietà si adattano
anche alla coltura in vaso.
Richiedono annaffiature abbastanza fre-
quenti in primavera-estate, ma senza ec-
cessi. Si moltiplicano per seme, ma per
alcune genziane basse è più semplice la
divisione dei cespi in primavera.
Proprietà Le genziane contengono di-
versi principi attivi, come la amarogen-
tina e la gentianina. Nel loro complesso
queste sostanze agiscono favorendo la
Il genere Gentiana dà il nome alla fa- fase della digestione, aumentando tanto
miglia delle Gentianaceae: comprende il muco quanto il succo gastrico nello sto-
circa 400 specie diffuse in Europa, Asia maco. Ma le genziane sono attive anche
e Nuova Zelanda. Sono piante general- contro i parassiti intestinali e la febbre.
mente alte pochi centimetri, spesso ca-
ratterizzate da fiori campanulati; la par- Preparazione Per il decotto si utilizzano
te imbutiforme termina con lobi rivolti soprattutto le radici di Gentiana lutea,
verso l’esterno, con fiori di un bellissimo sminuzzate ed essiccate, nella dose di
colore blu, chiamato appunto “blu gen- 2 g per tazza, da lasciar bollire per circa 1
ziana”. minuto. Filtrare prima di consumare.
Un esempio è la Gentiana acaulis (cono-
sciuta anche come G. kochiana) che si
incontra spesso nelle nostre regioni di
montagna.

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Piante per tisane, infusi e decotti

Karkadè
se da noi viene per lo più coltivata come
annuale) a portamento eretto, che può
superare i 2 m di altezza. I fiori, che ap-
paiono in estate, meno appariscenti ri-
spetto a altre piante che appartengono
allo stesso genere, sono bianco giallastri
con il centro rosso vivo. La parte che vie-
ne utilizzata è il calice.
Note colturali Vista la sua provenienza,
richiede un’esposizione in pieno sole, ma
è esigente anche dal punto di vista idrico:
ha bisogno di molta acqua, per cui tollera
molto bene le piogge, e rifugge i terreni
troppo aridi. Per fiorire ha bisogno di al-
meno 13 ore di luce al giorno. Variazioni
repentine di temperatura, umidità o luce
possono far cadere o ingiallire le foglie.
Cosa si usa I calici vanno raccolti a fine
estate, in settembre, dopo che le corolle
sono sfiorite. L’essiccazione è al sole.
Proprietà Di per sé, il karkadè ha pro-
prietà stimolanti dell’apparato digerente
e di quello urinario, è leggermente lassa-
tivo, antisettico dell’apparato urinario e,
soprattutto, è angioprotettivo, andando
a equilibrare la pressione sanguigna.

Preparazione Il karkadè si prepara con


La pianta del karkadè, l’Hibiscus sab- le stesse modalità del tè, a partire dai
dariffa, è compresa nella famiglia delle fiori freschi o essiccati. Si gusta caldo o
Malvaceae, ed è dello stesso genere di freddo, come bevanda dissetante dallo
molte piante ornamentali tra le più dif- splendido colore rosso, da solo o come
fuse, come la pianta da appartamento base per miscele. Ha un sapore ragrade-
Hibiscus rosa-sinensis o le piante da giar- volmente aspro.
dino Hibiscus syriacus e H. moscheutos. In alcuni Paesi è utilizzato come bevanda
Ambiente Il karkadè è originario dell’A- gassata, addizionato di acqua minerale.
frica tropicale, ma è ora coltivato in di- A livello industriale è utilizzato come base
versi altri continenti. Qui da noi si pos- insieme ad altri aromi naturali e artificiali:
sono trovare le piantine, ma le nostre se leggete le etichette delle tisane pre-
condizioni climatiche non permettono confezionate alla frutta (mirtillo, mora,
la coltura industriale su larga scala. lampone ecc.) troverete quasi sempre
Si tratta di una pianta perenne (anche l’ibisco tra gli ingredienti principali.

79
Piante per tisane, infusi e decotti

Lauro
ziale. Resiste molto bene alla siccità e alle
temperature elevate, e pur sopportando
abbastanza bene quelle basse, può essere
danneggiato da gelate prolungate. Non
gradisce i ristagni d’acqua, quindi il terre-
no deve essere ben drenato.
In giardino viene utilizzato spesso come
pianta da siepe, visto che resiste molto
bene alle potature, tanto che viene an-
che coltivato spesso in forme obbligate
come spalliere, coni, piramidi ecc.
Note colturali In natura si riproduce
molto facilmente attraverso i semi, che
possono essere portati per lunga distanza
dagli uccelli, ma può essere propagato
anche per talea.
Cosa si usa L’uso più comune è in cuci-
na, dove vengono usate le foglie per dare
sapore ad arrosti o cacciagione, ma anche
a minestre e altre pietanze; vista la loro
consistenza, è bene eliminarle a fine cot-
tura. Le bacche possono essere usate per
conferire un gusto particolare a vini e oli.
Altri usi L’olio estratto dalle bacche di al-
loro, unito all’olio d’oliva, è componente
L’alloro, Laurus nobilis, dà il nome alla essenziale di un cosmetico naturale pre-
famiglia delle Lauraceae. Spontanea nel zioso e molto antico, il sapone di Aleppo.
bacino del Mediterraneo, è una pianta Originario dell’omonima città della Siria,
arbustiva (ma può anche produrre albe- è indicato per detergere con delicatezza
ri) caratterizzata da belle foglie lucide, il corpo e i capelli, ed è da secoli parte del
verde scuro, lanceolate e con margine rituale arabo dell’Hammam.
ondulato, di consistenza cuoiosa, grade- Proprietà Si usa come digestivo, aiuta
volmente aromatiche grazie a ghiandole se ci sono problemi di fermentazione,
sulla pagina inferiore. I fiori sono mol- contro i dolori di stomaco, favorisce l’ap-
to piccoli, giallo-verdastri, in grappoli petito e può essere utile quando si ha
ascellari, e sbocciano in aprile: è una l’influenza.
pianta dioica, cioè i fiori maschili e fem-
minili sono prodotti su piante diverse. I Preparazione Il decotto si prepara met-
fiori femminili danno origine a bacche tendo 10-20 g di foglie per litro d’acqua.
nerastre. Si lasciano in infusione nell’acqua appena
Ambiente Preferisce posizioni in pieno bollita per una decina di minuti e si filtra.
sole, ma si adatta anche all’ombra par- Si assume tiepido.

80
Piante per tisane, infusi e decotti

Lavanda
Ambiente e note colturali Le lavande
sono piante che trovano le migliori con-
dizioni in pieno sole, anche perché è in
queste posizioni che hanno un aroma
più forte. Sono molto resistenti al fred-
do invernale ma resistono bene anche
alla siccità. Preferiscono un terreno ricco,
fresco, senza ristagni d’acqua, piuttosto
leggero. Si propaga per talea, da prele-
vare a inizio estate. Se ne raccomanda la
potatura dopo la fioritura per evitare che
i fusti diventino troppo legnosi.
Cosa si usa Per la tisana si utilizzano i
fiori: meglio reciderli nelle ore più calde,
con tempo asciutto, nel momento in cui
l’aroma è più intenso.
Altri usi La lavanda si utilizza in giardi-
no, per bordure e siepi, ma si sta diffon-
dendo anche come pianta in vaso. Le
foglie e i fiori sono utilizzati per miscugli
di erbe aromatiche, e sono tra le piante
più apprezzate e utilizzate nell’industria
dei profumi. Chi li ha visitati non può
certo scordare lo spettacolo dei campi di
lavanda in fiore, soprattutto nella regione
francese della Provenza.
Proprietà Tra le sue proprietà ricordia-
Il genere Lavandula fa parte della fami- mo quelle di favorire il sonno e la dige-
glia delle Lamiaceae; comprende una stione, nonché di alleviare il mal di testa.
trentina di specie di piante arbustive e
suffruticose (che cioè lignificano solo in Preparazione La tisana si prepara utiliz-
parte). I fiori sono piccoli, riuniti in spi- zando i fiori freschi o essiccati: si met-
ghe compatte, dal profumo molto gra- tono in infusione in acqua bollente 2
devole. La specie più diffusa è Lavandula cucchiaini di fiori per tazza. Il tempo di
angustifolia (per altri autori L. officinalis), infusione va da 5 a 10 minuti e il dolcifi-
detta popolarmente “lavanda vera” o cante più adatto è senz’altro il miele. Fil-
lavanda officinale, un arbusto sempre- trare prima di bere è come sempre indi-
verde a fioritura estiva che arriva a 1 m spensabile. Il sapore della lavanda ricorda
di altezza con fiori azzurro intenso; ne quello della menta e del rosmarino per i
sono disponibili moltissime varietà, con più, ma per alcuni è piuttosto quello del
diversa taglia, portamento, colore del sapone, e per questo non la gradiscono
fiore (dal bianco al lilla scuro). nelle preparazioni alimentari.

81
Piante per tisane, infusi e decotti

Lippia
ristiche ornamentali, sono tubulosi, di
colore rosa violaceo, riuniti in pannoc-
chie rade.
Ambiente È una pianta semirustica, che
si può cioè coltivare all’aperto in piena
terra solo se il clima è mite. Invece nelle
regioni a inverno molto freddo va coltiva-
ta in vaso, mettendola al riparo quando le
temperature tendono a scendere. Anche
se colpita dal freddo tende comunque
a sviluppare nuovi germogli dalla base,
cosa che si può sfruttare per “rinnovare”
la pianta all’inizio della primavera.
Note colturali La pianta preferisce posi-
zioni in pieno sole, dove si sviluppa me-
glio. Necessita di irrigazione in primave-
ra/estate, mentre in autunno/inverno gli
interventi possono essere diradati.
La Aloysia citriodora si coltiva bene come
pianta aromatica in vaso su balconi, ter-
razzi o in piena terra in giardino.
Si sviluppa al meglio in terreni di medio
impasto o tendenti al sabbioso, fertili e
ben drenati. Si moltiplica per talea nel
periodo estivo.
Le foglie si raccolgono a primavera, pri-
ma della completa apertura dei fiori, e
si fanno essiccare al fresco e all’ombra.
Conservate sotto vetro, mantengono il
loro profumo anche per anni.
C’è chi la chiama erba citrina, citrina o Proprietà Si usa come rilassante e tran-
limoncina, chi ancora verbena odorosa quillante; ha un’azione antispastica ga-
o erba luigia: è sempre lei, la Aloysia ci- stro-intestinale, digestiva e carminativa,
triodora (o Lippia citriodora), che appar- ovvero contrasta la formazione dei gas
tiene alla famiglia delle Verbenaceae, un intestinali.
arbusto di origine cilena che ormai si è
perfettamente adattato anche da noi. Preparazione La tisana si prepara met-
Ha foglie decidue, lanceolate, ruvide, tendo un cucchiaino di foglie essiccate
verde chiaro, che quando sono strofina- e tritate per ogni tazza d’acqua bollente,
te emanano un profumo intenso e gra- lasciate in infusione per 5-10 minuti. Va
devole, simile a quello della citronella. filtrata prima di berla.
I fiori, che non hanno notevoli caratte-

82
Piante per tisane, infusi e decotti

Maggiorana
bianchi o rosati, che attirano molto gli
insetti impollinatori. Tutte le parti della
pianta emanano un buon profumo aro-
matico.
Note colturali È un’annuale che vegeta
bene il pieno sole e anche con alte tem-
perature, purché con un minimo d’aera-
zione; non ha particolari esigenze idriche,
anzi predilige i terreni tendenzialmente
secchi o calcarei. Non tollera i ristagni
d’acqua.
Si può riprodurre per seme o per talea
estiva, ma è possibile anche la divisione
dei cespi. Si pota per darle un aspetto
cespuglioso.
Cosa si usa Si utilizzano le cime fiorite e
le foglie, da prelevare all’inizio della fio-
ritura. Al contrario dell’origano, tende a
perdere l’aroma con l’essiccazione, quin-
di va consumata subito dopo la raccolta.
Una possibilità per mantenerne l’aroma è
surgelare le cime.
Altri usi Nel complesso ricorda molto
l’origano, anche se il gusto e l’aroma
sono piuttosto diversi; anche in cucina
può avere svariati usi, dall’insaporimento
di carne e pesce all’aromatizzazione di
verdure e zuppe.
Proprietà La tisana ha proprietà seda-
tive, lenisce le emicranie, le nevralgie, i
La maggiorana, Origanum majorana (co- dolori di denti e quelli mestruali. Ha una
nosciuta anche come Majorana horten- certa azione anche contro il meteorismo.
sis), appartiene allo stesso genere dell’o-
rigano (Origanum vulgare), e fa parte Preparazione La tisana si ottiene mace-
della famiglia delle Lamiaceae. È nota rando 50  g di infiorescenze fresche o
anche con il nome popolare di “Persia”. essiccate in 1 l di acqua bollente e la-
Ambiente Originaria dell’Africa nord- sciandole in infusione per 5-10 minuti.
orientale e dell’Asia centrale, non è Si filtra la bevanda e si consuma tiepida.
spontanea in Europa, dove è presente
solo come pianta coltivata. Ha foglie
piccole, ovali e pelose, con un effetto
vellutato; e fiori estivi, riuniti in spighe,

83
Piante per tisane, infusi e decotti

Malva
in mazzetti o in grappoli; caratteristico è
il calice con tre piccole brattee alla base.
La fioritura avviene nella maggior parte
dei casi in piena estate.
Spesso i fiori, come nel caso di Malva
sylvestris, una delle specie spontanee più
diffuse, sono di un color rosa particolare,
che prende appunto il nome di rosa mal-
va. Questa specie si può trovare molto
facilmente nei prati e nei campi e non è
di solito inclusa negli elenchi delle piante
“protette”.
Ambiente Le malve sono in genere
piante rustiche, che gradiscono un’espo-
sizione in pieno sole e resistono bene alla
siccità.
Note colturali Molte sono le specie pe-
renni, altre sono annuali o biennali; an-
che le perenni, che in genere hanno un
basso prezzo d’acquisto, possono essere
coltivate in vaso come annuali.
Necessitano di irrigazione solo se la ca-
renza d’acqua si prolunga molto o se
sono tenute in vaso, mentre non amano
mai i ristagni d’acqua.
Sono molto facili da riprodurre per seme,
che si trovano facilmente. Le specie pe-
renni coltivate in giardino si possono pro-
pagare anche per divisione.
Proprietà La tisana di Malva sylvestris
ha proprietà calmanti e distensive: è una
delle più indicate da bere sia per rilassarsi
sia per prendere sonno. Presa dopo i pa-
sti è un buon digestivo.

Preparazione L’infuso si prepara met-


tendo 2 cucchiaini di fiori e foglie essic-
Il genere Malva dà il nome alla famiglia cate per ogni tazza di acqua bollente. Il
delle Malvaceae: comprende una qua- tempo di infusione è di circa 10-15 minu-
rantina di specie annuali e perenni eu- ti. Al solito vale la raccomandazione di fil-
ropee. Le specie hanno in genere fiori trare prima di bere. Va consumata calda.
grandi a forma di imbuto, a volte riuniti

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Piante per tisane, infusi e decotti

Melissa
35-40 cm. Si possono così raccogliere le
foglie giovani più o meno per tutta l’esta-
te; anche tagliandole alla base, le piante
ricacciano quasi immediatamente.
La melissa gradisce una certa quanti-
tà d’acqua ma senza eccessi: irrigazioni
troppo abbondanti riducono l’aroma del-
le foglie e inoltre si possono manifestare
dei marciumi.
Un altro metodo di riproduzione è la divi-
sione delle piante adulte; visto che le ra-
Il genere Melissa appartiene, come molte dici sono rizomatose, le piante tendono a
altre piante aromatiche, alla famiglia delle espandersi tutt’intorno.
Lamiaceae. La specie più nota e utilizzata, Cosa si usa Si raccolgono le foglie fre-
spontanea in Europa e in Asia occiden- sche, si fanno essiccare e si polverizzano:
tale, è Melissa officinalis, spesso chiamata si possono così conservare a lungo, utiliz-
“erba cedrina” per l’odore agrumato che zandole poi nei mesi freddi, quando sono
emanano le sue foglie. più frequenti malattie come la tosse e il
È una pianta erbacea perenne, alta da 30- raffreddore, e in qualsiasi periodo dell’an-
40 cm a 1 m, con fusto ramificato, foglie no per bevande rilassanti.
ovali o ellittiche verde chiaro, dentate, Altri usi È un’ottima pianta mellifera, vi-
con una peluria rada; in alcune varietà or- sto che attira le api; è comunque molto
namentali possono essere variegate. I fio- difficile ottenere un miele “puro” di me-
ri sono piccoli e bianchi, a volte con una lissa, perché non è mai coltivata su gran-
sfumatura rosata, riuniti in infiorescenze di superfici. Entra nella composizione di
(verticillastri) ascellari, e sbocciano verso alcuni liquori d’erbe come Chartreuse e
la fine della primavera. Bénédictine e di distillati come Arquebuse.
Tra le varietà ornamentali, “Altissima”, che L’olio essenziale è principalmente un rie-
può raggiungere un metro d’altezza, “Au- quilibratore del sistema ormonale, ma ha
rea” ed “All Gold”, in diverse sfumature anche le stesse virtù delle foglie, legger-
di giallo, e “Variegata”, a foglie screziate. mente sedative e contro l’ansia.
Ambiente Preferisce un’esposizione in Proprietà Le proprietà principali della
pieno sole, ma è adatta anche per la melissa sono calmanti e sedative: viene
mezz’ombra nelle zone molto luminose utilizzata soprattutto in forma di infuso.
e calde d’estate. Resiste molto bene al È utile quindi per addormentarsi meglio,
freddo nei mesi invernali. per avere un sonno tranquillo e in caso di
Note colturali La melissa si semina a di- attacchi di ansia.
mora in autunno (ottobre) o in primavera
(marzo) in terreni sciolti, freschi; in giar- Preparazione L’infuso si prepara con un
dino è ottima per bordure erbacee, ma si cucchiaino di polvere per una tazza da
può coltivare anche in un angolo dell’or- 250 ml di acqua, lasciando in infusione
to con una distanza tra le piante di circa per 5 minuti. Da filtrare, come sempre.

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Piante per tisane, infusi e decotti

Menta
Ambiente Le piante di menta preferi-
scono un’esposizione in pieno sole, ma
si adattano bene anche alla mezz’ombra.
Si possono coltivare in giardino, nell’orto
e anche in vaso su balconi e terrazzi. Si
adattano molto bene anche ai giardini
rocciosi e alle bordure.
Note colturali Nei nostri climi molte
mente sono rustiche e sopportano le
gelate grazie ai rizomi sotterranei. Prefe-
riscono terreni ben drenati ma freschi e
con un certo contenuto di sostanza or-
ganica. Sono abbastanza resistenti alla
siccità, ma necessitano di annaffiature
regolari, soprattutto con le alte tempe-
rature, in caso di terreni aridi e quando
sono coltivate in vaso.
Si può partire dal seme, ma si trovano
facilemnte le piante già pronte. Una
volta che hanno attecchito e prodotto i
cespi, si dividono senza problemi per ot-
tenere nuove piante.
Cosa si usa Ogni tipo di menta ha un
Tra le piante aromatiche più note e ap- aroma particolare: è quindi consigliabile
prezzate, specie e varietà di menta sono coltivare più di una varietà e creare diverse
usate diffusamente per le tisane. miscele, anche in abbinamento a piante
La famiglia è quella delle Lamiaceae, fa- diverse: tra le migliori “accompagnatrici”
cilmente riconoscibile per i fusti quadrati. ci sono salvia, malva, fiordaliso, calendula
Il genere Mentha comprende 25 specie, e camomilla.
ma gli ibridi e le varietà sono molto nu- Proprietà La menta ha soprattutto pro-
merosi. Hanno foglie per lo più seghet- prietà digestive, toniche e, come tutti
tate e fiori piccoli, bianchi, rosa o por- sanno, dissetanti.
pora, riuniti in spighe di 10-20 cm, che
sbocciano in estate. Alcune varietà hanno Preparazione Per le tisane, le diverse va-
foglie variegate. Tra le specie più note ci rietà di menta si utilizzano sia come foglie
sono Mentha piperita (che qualche bo- fresche da fine primavera ai primi geli, sia
tanico considera un ibrido tra Mentha essiccate una per una, durante l’inverno.
aquatica e Mentha viridis), Mentha rotun- Per l’infuso occorrono 5-6 foglie fresche
difolia, Mentha viridis e Mentha spicata, per ogni tazza di acqua bollente. Lascia-
quest’ultima coltivata soprattutto nella re coperto per 5-10 minuti, poi filtrare e
varietà “Maroccana” (quella che in ingle- consumare calda o fredda, eventualmen-
se è denominata “Spearmint”). te con aggiunta di limone.

86
Piante per tisane, infusi e decotti

Mirto
Ambiente Il mirto ama una posizione in
pieno sole ma nel contempo riparata da
eventuali venti freddi. Per quanto riguar-
da il terreno, l’ideale è averlo ben drena-
to, con un pH neutro o appena acido.
Il mirto sopporta bene la siccità e la ca-
renza di sostanza organica, mentre non
gradisce terreni calcarei o poco drenati.
Note colturali Si moltiplica abbastanza
facilmente per seme o per talee semile-
gnose da prelevare verso la fine dell’e-
state.
Altri usi Si utilizza in cucina per liquori,
marmellate e dolciumi con ricette varie,
sempre in foglie e bacche essiccate e mai
fresche, come nel “pâté de merle au myr-
the” corso.
Proprietà Ha proprietà antiemorragiche
ed è usato anche come astringente con-
tro la diarrea. Il decotto è utile contro la
bronchite e le infiammazioni delle vie re-
spiratorie.

Il mirto o mortella (Myrtus communis) è Preparazione Per la tisana si utilizzano le


un bell’arbusto sempreverde, delicato o foglie fresche o essiccate, un cucchiai-
semirustico, tipico delle zone litoranee no per ogni tazza, coprendole di acqua
della macchia mediterranea: per questo, bollente e lasciandole in infusione per
nei climi a inverno rigido va coltivato in una decina di minuti. Per chi la gradisce
vaso e ricoverato nei mesi freddi. Dà il dolce, l’ideale come dolcificante è natu-
nome alla famiglia delle Myrtaceae. ralmente il miele di mirto.
Ha un tronco breve, molto ramificato, Il decotto si prepara con 20 g di foglie
caratterizzato da una corteccia bruno- fresche o essiccate in 100 ml di acqua
rossastra, che spesso si sfalda in squame. fredda, portate a ebollizione e lasciate
Le foglie sono ovali-lanceolate, verde bollire per 5 minuti.
lucido: quando vengono sfregate ema- In entrambi i casi, si raccomanda di filtra-
nano un gradevole profumo aromatico. re prima di bere.
I fiori sono bianchi, con stami gialli, pro-
fumati e sbocciano da giugno ad ago-
sto. I frutti sono bacche ellittiche, color
porpora-nerastro, coperte da uno strato
pruinoso, cioè un velo ceroso. Sono di-
sponibili numerose varietà ornamentali.

87
Piante per tisane, infusi e decotti

Origano
diffusa, l’origano comune (Origanum
vulgare) ha fusti quadrati rossastri, con
piccole foglie ovate, leggermente den-
tellate con nervature profonde, molto
aromatiche. I fiori sono riuniti in piccole
spighe profumate di un colore dal rosa
al viola.
Ambiente È spontaneo in molte zone,
nei campi e nei prati di zone collinose e
montagnose, soprattutto nelle zone me-
ridionali, ma lo si può utilizzare anche nei
giardini, negli orti e come pianta in vaso.
Note colturali Preferisce un’esposizione
in pieno sole, dove sprigiona al meglio il
suo aroma; resiste bene alle basse tempe-
rature e alla siccità, anche se gradisce un
terreno leggermente umido.
Si può seminare a fine inverno in casset-
te, ma dagli esemplari già ben attecchiti
si possono prelevare talee di fusto in pri-
mavera; anche la divisione dei cespi è un
metodo molto comune.
Altri usi È una delle spezie più comuni
in cucina, dove si può utilizzare allo stato
fresco o secco, visto che l’aroma si man-
tiene quasi intatto anche con l’essiccazio-
ne. Decisivo sulla pizza, alla quale confe-
risce il tipico aroma.
Proprietà All’origano sono riconosciute
molte proprietà: è antispasmodico, anti-
settico, vermifugo, calmante, analgesico
ed espettorante. Come infuso è usato
nelle disfunzioni dell’apparato digerente,
mentre come decotto è utilizzato contro
nevralgie e malattie da raffreddamento.

Preparazione La tisana si prepara fa-


cendo bollire l’acqua per poi versarci 2-3
cucchiaini di fiori e foglie essiccate per
Il genere Origanum appartiene, come tazza, e lasciando in infusione per 10 mi-
molte altre piante aromatiche, alla fa- nuti tenendo la tazza o la teiera coperte.
miglia delle Lamiaceae: la specie più Filtrare prima di bere è indispensabile.

88
Piante per tisane, infusi e decotti

Passiflora
ciamatura, possono essere coltivate in
giardino anche in molte zone del Nord
Italia. E spesso, anche se la parte aerea
scompare quasi completamente durante
l’inverno, la pianta tende a ricacciare dal-
la base non appena il clima si fa più mite.
Le passiflore sono utilizzate come ram-
picanti, su sostegni e recinzioni. I fiori
durano poco, ma la fioritura è continua
per tutta l’estate; la loro forma particolare
viene legata al racconto della Passione di
Cristo, ricordando la corona di spine i fi-
lamenti che circondano la corona forma-
ta dai petali, le cinque piaghe le cinque
antere, i tre chiodi lo stilo tripartito.
Note colturali Si propaga per talea di fu-
sto, da prelevare a fine primavera e inizio
estate, ma è ampiamente praticata anche
la semina. Nella fase giovanile richiedono
annaffiature regolari; una volta ben at-
tecchite hanno bisogno di apporti idrici
in caso di siccità prolungata e se coltivate
in vaso. Da evitare i ristagni d’acqua. Se
coltivate in vaso in zone rigide, in inverno
vanno ricoverate.
Il genere Passiflora dà il nome alla fami- Altri usi I frutti sono giallo-arancio e ri-
glia delle Passifloraceae, che comprende sultano commestibili in gran parte delle
oltre 500 specie, originarie della zona specie: la maracuja e la granadilla non
tropicale e meridionale del continente sono altro che i frutti della passione, dalla
americano. Tra tutte, bellissime, in un as- polpa morbida e ricca di semi, largamente
sortimento di colori molto esteso, le più utilizzati per la produzione di succhi, ge-
comuni sono Passiflora caerulea e Passi- lati e altri preparati alimentari.
flora edulis, note entrambe con il nome Proprietà Ha proprietà calmanti, soprat-
comune di “fiore della passione”. tutto nel caso di attacchi di panico e per
Ambiente Sono scenografiche piante prendere sonno la sera.
rampicanti, che gradiscono un’esposizio-
ne molto luminosa, anche in pieno sole, Preparazione La tisana si prepara prele-
pur sopportando anche la mezz’ombra. vando fiori e foglie insieme dagli apici;
Si tratta di piante che, in teoria, non dopo l’essiccazione queste parti si utiliz-
sopportano il freddo (la P. caerulea è un zano mettendone in infusione 1 cucchia-
po’ più resistente di P. edulis), ma se ben ino per ogni tazza, per 10-15 minuti. Si
esposte e protette alla base con una pac- può preparare anche con le parti fresche.

89
Piante per tisane, infusi e decotti

Rabarbaro
Nelle varietà orticole, spesso i gambi as-
sumono colorazioni vivaci, bianche, ros-
se, arancioni, gialle, mentre le foglie sono
verdi e, visto il contenuto elevato di acido
ossalico, non sono commestibili.
Note colturali In generale sono piante
che non amano le temperature elevate:
al fresco anche la produzione è più conti-
nua. Resistono molto bene al freddo, e se
la parte aerea muore con le gelate, l’ap-
parato radicale sopravvive senza proble-
mi nel terreno, rimettendosi a produrre
in primavera. Non hanno grandi esigen-
ze di terreno, ma gradiscono la presenza
di sostanza organica. Da evitare i rista-
gni d’acqua che potrebbero far marcire
l’apparato radicale.
I rabarbari si possono coltivare anche in
vaso, ma necessitano di contenitori piut-
tosto grandi e profondi, viste le caratte-
ristiche delle radici.
La riproduzione avviene generalmente
per seme, ma è possibile anche la divi-
sione dei rizomi: ogni pezzo diviso deve
avere almeno una gemma.
Proprietà Il rabarbaro si utilizza soprat-
tutto in caso di costipazione intestinale,
stando attenti a non esagerare perché un
Più che di un rabarbaro, si dovrebbe eccesso può anche provocare diarrea. A
parlare di molti rabarbari: con questo basso dosaggio, ha inoltre proprietà di-
nome comune sono chiamate infatti gestive ed è colagogo, cioè favorisce l’eli-
diverse specie appartenenti al gene- minazione dell’eccesso di bile.
re Rheum, come Rheum rhaponticum o Una curiosità: tanto il macerato quanto il
Rheum rhabarbarum. Si tratta di piante decotto delle foglie di rabarbaro hanno
erbacee poliennali, caratterizzate da un proprietà insettifughe, soprattutto contro
grosso apparato radicale a fittone, che si gli afidi.
dirama in uno secondario, da cui si svi-
luppano le coste e le foglie. Preparazione L’infuso si prepara con 1-2
Ambiente I rabarbari si trovano allo sta- g di radice essiccata per tazza; si può
to spontaneo in buona parte dell’Europa aggiungere una punta di bicarbonato di
e in Asia, e le piante spontanee si posso- sodio. Lasciare in infusione per 6 minuti
no usare proprio come quelle coltivate. e filtrare.

90
Piante per tisane, infusi e decotti

Rosa canina
rose selvatiche fioriscono una sola volta
l’anno, generalmente a giugno-luglio,
visto che la caratteristica della rifioren-
za arriva dall’ibridazione con altre rose,
come la Rosa chinensis mutabilis, prove-
niente dall’Estremo Oriente. I frutti, ini-
zialmente giallo-arancio, raggiungono
un bel colore rosso rubino a completa
maturazione.
Ambiente A suo agio in posizioni soleg-
giate, si adatta anche alla mezz’ombra,
resiste benissimo al gelo, cresce su qualsi-
asi tipo di terreno, purché ben drenato e
ricco di sostanza organica, e ha esigenze
idriche minime.
Altri usi Dal punto di vista fitoterapico,
la rosa canina ha la sua ricchezza nei frut-
ti, o meglio nei falsi frutti: i suoi cinorrodi
derivano infatti dall’ingrossarsi del ricet-
tacolo e i veri frutti (acheni) sono quelli,
gialli o bruni, che si trovano al loro inter-
no e che contengono ognuno un seme,
oltre a un po’ di peluria.
Proprietà I cinorrodi hanno un con-
tenuto molto elevato di vitamina C ed
è per questo che l’infuso viene spesso
utilizzato contro le malattie da raffred-
damento. La rosa canina ha anche pro-
Progenitrice di tutte le rose coltivate, la prietà antinfiammatorie, blandamente
rosa di macchia o rosa selvatica (Rosa antidolorifiche (soprattutto in caso di
canina) dà il nome alla famiglia delle dolori articolari) e apporta benefici alle
Rosaceae. È spontanea un po’ in tutta vie urinarie.
l’Europa e in Asia, ed è caratterizzata da
un portamento a cespuglio, con rami Preparazione Si tritano i cinorrodi rac-
eretti da cui spuntano poi altri rametti colti a completa maturazione ed essiccati
ricadenti, tutti coperti di spine. Ha foglie dopo aver cercato di eliminare la peluria,
imparipennate, con 5-7 foglioline ova- che potrebbe essere irritante. Si mettono
li con i margini finemente seghettati. I 2 cucchiaini di polvere per tazza, con un
fiori, da bianchi a rosati in diverse sfu- tempo di infusione di 5-10 minuti. Filtra-
mature, sono semplici, con 5 petali e al re prima di bere.
loro interno moltissimi stami gialli. Con-
trariamente a molte loro discendenti, le

91
Piante per tisane, infusi e decotti

Rosmarino
ma più intenso. Bisogna solo far attenzio-
ne che non ci siano venti freddi e gelate
prolungate. In giardino si utilizza come
pianta singola e in gruppi, anche per sie-
pi basse, visto che sopporta bene le pota-
ture. È eccellente per il giardino roccioso
ma si adatta bene anche alla coltivazione
in vaso su balconi e terrazze: si possono
consigliare per questo utilizzo le molte
varietà a portamento contenuto.
Note colturali Non è affatto esigente
quanto al terreno, purché sia molto ben
drenato, e resiste molto bene alla siccità.
Questa pianta officinale si moltiplica per
talea apicale, da prelevare in primavera,
o per seme.
Altri usi Il rosmarino può essere utilizzato
per preparare tisane e decotti, anche se
l’uso principale resta quello in cucina.
Proprietà Ha effetti digestivi e antispa-
smodici, quindi dopo pasti particolar-
mente abbondanti può aiutare a ridurre
la sensazione di pesantezza e gonfiore.

Il rosmarino, Rosmarinus officinalis, ap- Preparazione Per le tisane si utilizzano le


partiene alla famiglia delle Lamiaceae. È foglie, fresche o essiccate, nella dose di
un arbusto mediterraneo sempreverde e un cucchiaino per ogni tazza, lasciandoli
perenne, utilizzatissimo come pianta aro- in infusione per 7-10 minuti.
matica, soprattutto in cucina. È sponta- Un decotto utile per le malattie da raf-
neo nelle zone litoranee italiane ma dopo freddamento, soprattutto per il mal di
un buon attecchimento può resistere gola, si prepara con 50  g di rametti in
bene anche a più alte latitudini. mezzo litro d’acqua, lasciando bollire per
Ha fusti legnosi che portano molti ramet- 10 minuti. Si beve dopo che la bevanda si
ti a sezione quadrangolare, foglie per- è un po’ raffreddata e dopo averla filtrata.
sistenti, sottili, coriacee, di 2 o 3 cm di Un altro tipo di decotto, più indicato per
lunghezza, ricche di ghiandole oleifere, contrastare la ritenzione idrica, si prepara
che conferiscono il caratteristico aroma. con 10 g di foglie per ogni tazza, mentre
I fiori sono piccoli, di colore azzurro in- come depurativo del fegato la dose è di
tenso o violaceo, e attirano molto gli in- 40 g di foglie in 1 l di acqua. Il procedi-
setti impollinatori. mento è di far bollire per 5 minuti, lasciar
Ambiente Il rosmarino gradisce un’e- riposare per 15 minuti e poi filtrare con
sposizione in pieno sole, che rende l’aro- cura. Si può aggiungere miele o limone.

92
Piante per tisane, infusi e decotti

Salvia
di altre specie di Salvia, ma l’attrattiva
principale è rappresentata dalle foglie,
di forma lanceolata, caratteristicamente
feltrose e che sprigionano il loro aroma
quando vengono stropicciate.
Note colturali La coltura è piuttosto
semplice: si tratta di una pianta abba-
stanza rustica, anche se non gradisce il
freddo prolungato, e che dà il meglio di
sé in pieno sole, con un aroma delle fo-
glie più intenso.
Se è possibile è meglio piantarla in piena
terra, ma si adatta anche alla coltivazione
in vaso: in questo caso, si può ricoverare
nei periodi più freddi.
Resiste bene alla siccità, mentre non gra-
disce i ristagni d’acqua. Si moltiplica per
seme o per talea erbacea.
Proprietà La tisana allevia le tensioni
nervose, è ottima come digestivo e per
lenire dolori come i crampi e i disturbi
mestruali. Alcuni dentisti consigliano di
mettere una foglia di salvia tra la guancia
e la gengiva infiammata.
Al genere Salvia, famiglia delle Lamia- Il decotto è adattissimo per l’igiene orale
ceae, appartengono oltre 700 specie: ed è indicato in menopausa.
annuali e perenni, erbacee, arbustive e
suffruticose, rustiche e delicate, aromati-
che o meno. Preparazione La tisana si prepara con
Ambiente Molte sono spontanee, altre 3 g di foglie e fiori freschi per ogni taz-
coltivate, alcune hanno una valenza or- za. Il tempo di infusione è di 10 minuti. È
namentale, altre ancora non sono adatte ottima sia calda che fredda.
per i giardini, i balconi o le terrazze. Il decotto richiede invece 7-8 foglie fre-
La specie più nota è Salvia officinalis, la sche per litro d’acqua. Si fa bollire per cir-
salvia comune, le cui foglie conferiscono ca 5 minuti, si lascia intiepidire e si beve
sapore a molti piatti. È una pianta peren- dopo la filtrazione.
ne suffruticosa, cioè è legnosa sui fusti Il gusto della salvia si sposa molto bene
principali ed erbacea sui rametti emessi con il succo o la scorza di limone.
da poco: in questi si evidenzia la caratte-
ristica del fusto quadrato tipica della fa-
miglia. Forma infiorescenze ascellari, non
certo con le caratteristiche ornamentali

93
Piante per tisane, infusi e decotti

Sambuco
in ombra parziale. Si tratta di piante rusti-
che, che si adattano a vivere in diversi tipi
di terreno, meglio se leggermente umidi
e ricchi di sostanza organica. Si moltiplica
per talea legnosa (in ottobre-novembre)
o semilegnosa (in luglio-agosto).
Per lo più è una pianta spontanea, ma
può essere posizionata anche in piccoli
giardini, dove altri tipi di albero cresce-
rebbero troppo in rapporto allo spazio
disponibile.
Il momento migliore per raccogliere i fio-
ri è aprile-maggio, per la corteccia l’au-
tunno.
Altri usi In Lombardia se ne ricava un
dolce, chiamato pan meino, una piccola
focaccia aromatizzata ai fiori di sambuco.
Controindicazioni Se assunti in grandi
quantità i frutti sono tossici, ma con la
cottura il rischio è eliminato.
Proprietà Il sambuco ha moltissime pro-
prietà: è ricco di vitamine, in particolare
C e A, e di sali minerali. Contiene anche
Il sambuco comune, Sambucus nigra, fa una notevole quantità di flavonoidi, so-
parte della famiglia delle Adoxaceae, in stanze antiossidanti. I fiori hanno pro-
cui è stata spostata tutta la famiglia delle prietà diaforetiche (favoriscono cioè la
Caprifoliaceae. sudorazione), diuretiche, emollienti ed
Si tratta di un arbusto o piccolo albero espettoranti. I frutti invece hanno carat-
che è spesso spontaneo nei nostri bo- teristiche lassative e antinevralgiche e
schi. È caratterizzato da un tronco mol- stimolano il sistema immunitario. La cor-
to ramificato, con piccoli rami che sulla teccia ha virtù diuretiche.
corteccia presentano lenticelle (piccole
formazioni a forma appunto di lente). Preparazione La tisana si prepara con
Le foglie, decidue, sono imparipennate, 6-7 g di fiori essiccati per ogni tazza di
con un’inserzione alterna sui rami. Le acqua bollente, con un tempo di infusio-
infiorescenze, bianche, molto vistose, a ne di 10 minuti. È consigliabile, a scopo
ombrello (corimbo), di profumo grade- curativo, consumarne diverse tazze al
vole, appaiono in primavera, mentre i giorno per una settimana.
frutti sono bacche nere che si sviluppano Invece per il decotto si utilizza la cortec-
in estate attirano molto gli uccelli. cia, una dose di 30  g per litro d’acqua
Note colturali I sambuchi gradiscono da lasciare bollire fino a che la frazione
un’esposizione tanto in pieno sole quanto liquida non si riduce della metà.

94
Piante per tisane, infusi e decotti

Tiglio
singoli quanto in gruppi; eccellente la
loro resistenza all’inquinamento atmo-
sferico degli ambienti urbani. Tra le spe-
cie più diffuse da noi, Tilia cordata, Tilia
platyphyllos e l’ibrido Tilia x europaea, che
deriva, probabilmente per ibridazione
naturale, proprio dalle due specie citate.
Le foglie, decidue, sono a forma di cuore,
di dimensioni e colore variabile in base
alla specie; i fiori sono piccoli, riuniti in
infiorescenze che si fanno notare per l’in-
tensa, gradevole fragranza.
Ambiente I tigli sono alberi molto rustici
e non hanno problemi anche con basse
temperature invernali; si adattano a di-
versi tipi di terreno, purché ben drenato
e con una reazione da moderatamente
acida a moderatamente alcalina.
Controindicazioni Sembra una racco-
mandazione superflua, ma non posizio-
nate queste piante in spazi troppo picco-
li, rasente a muri e confini con altre case:
questo eviterà pentimenti o discussioni
coi vicini.
Proprietà Le proprietà dei tigli sono note
da tempi immemorabili: in primo luogo
quella di calmante, visto che hanno un
effetto distensivo sul sistema nervoso. Si
fanno quindi apprezzare in caso di ansia,
Il genere Tilia era finora incluso nella fa- stress, insonnia; in più, grazie alle loro vir-
miglia delle Tigliaceae, cui dava il nome, tù emollienti ed espettoranti, sono molto
ma la più recente classificazione APG, che utili in caso di raffreddori e altri problemi
distingue le piante in base alle caratteri- delle vie respiratorie.
stiche genetiche, lo colloca nella famiglia
delle Malvaceae. Il genere include molte Preparazione La tisana si prepara con i
specie e ibridi, e anche in questo caso i fiori, che possono anche essere essiccati:
botanici sono divisi tra loro: qualcuno ne un cucchiaino per ogni tazza, lasciati in
conta 16, altri fino a 65 specie. infusione per una decina di minuti. Filtra-
Si tratta in genere di piante arboree che re prima di bere.
possono raggiungere dimensioni (ed età)
notevoli, utilizzate soprattutto in parchi,
viali e giardini, tanto come esemplari

95
Piante per tisane, infusi e decotti

Timo
glia, foglie generalmente piccole di co-
lore verde tendente al biancastro per la
presenza di una fitta peluria. I fiori sono
piccoli, in spighe brevi, appressate. Tut-
ta la pianta è notevolmente aromatica,
specialmente le foglie.
Ambiente Le piantine di timo si posso-
no mettere in giardino, dove grazie alle
loro caratteristiche tappezzanti tendono
a coprire grandi superfici – ci sono anche
numerose varietà ornamentali con colori
diversi dei fiori  – nell’orto, nel giardino
roccioso, ma anche in vaso su balconi e
terrazzi.
Note colturali Preferiscono posizioni in
pieno sole (così l’aroma risulta più inten-
so), resistono molto bene al freddo in-
vernale, anche in montagna, non hanno
praticamente alcuna esigenza per quanto
riguarda il terreno e sopportano benissi-
mo la siccità. Sono quindi piante estre-
mamente adatte ai principianti.
Si moltiplicano molto facilmente per
seme, ma è molto praticata anche la di-
visione dei cespi.
Altri usi Sono piante molto utilizzate an-
che in cucina, soprattutto per le foglie,
sia fresche sia essiccate.
Proprietà Grazie alle proprietà espetto-
ranti questa bevanda è indicata per tossi
e bronchiti; molto spiccate sono anche le
proprietà antinfiammatorie (soprattutto
per la vescica e tutto l’apparato urinario),
Il genere Thymus appartiene alla fami- digestive e carminative (espulsione dei
glia delle Lamiaceae. Comprende circa gas intestinali).
250 specie e moltissimi ibridi di piante
erbacee, suffruticose e arbustive. In na- Preparazione La tisana si prepara con
tura nel nostro paese sono diffuse molte le cime intere (foglie e fiori), anche in
specie, come Thymus vulgaris (timo co- questo caso sia fresche sia essiccate, nella
mune), T. serpyllum (timo strisciante), dose di 2-3  g per tazza e un tempo di
T. pulegioides, T. odoratissimus. Hanno infusione di circa 10 minuti. Filtrare con
il fusto quadrangolare tipico della fami- cura prima di bere.

96
Piante per tisane, infusi e decotti

Valeriana
te profumati (un po’ sgradevoli per noi,
ma attraenti per i gatti), che spuntano
in primavera.
Ambiente È una pianta erbacea peren-
ne, comune nei prati e nei campi un po’
umidi e ombrosi, dal livello del mare fino
ai 2000 m d’altitudine. Ha un fusto eret-
to, che può arrivare a 1,50 m d’altezza,
ma la parte che ci interessa è costituita
dalle radici, anch’esse non proprio gra-
devolmente profumate.
Note colturali Resiste bene alle basse
temperature, gradisce l’ombra e l’umidi-
tà ma non i ristagni d’acqua. Il terreno
ideale per coltivarla è soffice e profondo,
di modo che la radice possa espandersi.
Va bagnata quando il terreno è secco in
superficie. Non teme i parassiti.
Si propaga per seme in aprile o per divi-
sione dei cespi in autunno.
La radice va raccolta in autunno o in pri-
mavera; lavata bene e tagliata a pezzet-
tini, si fa essiccare al sole oppure a calore
moderato.
Controindicazioni In dosaggi elevati ha
delle controindicazioni importanti, e ne
è sconsigliato l’uso per bambini piccoli e
donne in gravidanza e in lattazione.
Proprietà Come molti già sanno, la va-
leriana ha soprattutto proprietà calman-
ti, valide in caso di attacchi di ansia e di
panico e per i disturbi del sonno.

Il genere Valeriana dà il nome alla fami- Preparazione La tisana si prepara con


glia delle Valerianaceae, che compren- un cucchiaio di radice essiccata per taz-
de moltissime specie perenni, erbacee, za d’acqua, lasciando in infusione per
suffruticose o arbustive. Hanno foglie a 10-15 minuti. Il decotto invece richiede
volte molto suddivise e fiori imbutiformi la dose di un cucchiaio per litro, da in-
riuniti in corimbi o pannocchie. La spe- serire a freddo, portare a ebollizione per
cie più usata è Valeriana officinalis (va- qualche minuto, lasciando poi riposare e
leriana comune), con fiori bianco rosati raffreddare fino alla temperatura deside-
(talvolta decisamente rosa), leggermen- rata. Si beve dopo averlo filtrato.

97
Piante per tisane, infusi e decotti

Viola
Una caratteristica dei fiori della viola è che
si aprono – e sono quindi impollinati dagli
insetti – solo quelli in posizione più eleva-
ta, mentre quelli inferiori restano chiusi e
si autoimpollinano (cleistogamia).
Note colturali Le viole preferiscono po-
sizioni ombreggiate e un terreno soffice,
ricco di sostanza organica e con una di-
screta umidità. Fioriendo in inverno, sono
tra le poche piante che riescono a dare
colore a giardini, prati e boschi in questa
stagione. Gli ibridi sono molto adatti alla
coltura in vaso su balconi e terrazzi.
Le specie si possono riprodurre facilmen-
te per seme o per divisione dei cespi.
Altri usi Il profumo di alcune specie e
varietà è molto intenso e l’essenza viene
ampiamente sfruttata nell’industria dei
profumi. Con i fiori freschi si può dare
colore e sapore alle insalate.
Proprietà Come espettorante viene uti-
lizzata per le malattie da raffreddamento
ma ha anche proprietà depurative, sudo-
rifere e leggermente diuretiche.

Preparazione La tisana (soprattutto di


viola mammola) si prepara mettendo un
cucchiaino di fiori essiccati per tazza e
lasciando in infusione di 10 minuti. Fil-
Il genere Viola comprende circa 400 trare prima di bere.
specie di piante per lo più erbacee, ma
anche suffruticose, e numerosissimi ibridi
e varietà; le viole sono diffuse allo stato Mammola a chi?
spontaneo nelle zone a clima temperato
di tutti i continenti. Tra le specie più note, Il termine mammola, spesso anche nella
Viola odorata (mammola), V. tricolor (vio- forma diminutiva e vezzeggiativa “mam-
moletta” è spesso utilizzato per indicare
la del pensiero), V. calcarata e V. cornuta, qualcosa di delicato, con una parola che pro-
dalla quale derivano moltissimi ibridi or- priamente va a indicare i bimbi non ancora
namentali a fiore piccolo, mentre quelli a svezzati. E pensare che invece specie come
fiore grande (che sono le vere e proprie la Viola odorata o la Viola cornuta possono
viole del pensiero) sono ibridi (Viola x wit- crescere bene in condizioni difficili, all’om-
trockiana) che non si usano per le tisane. bra e anche con basse temperature!

98
Piante per tisane, infusi e decotti

Zenzero
noso di grandi dimensioni, lungo fino a
circa 15 cm, molto irregolare. Dal rizoma
partono, oltre alle radici secondarie, dei
fusti eretti che possono raggiungere an-
che 1 m in altezza, con foglie lanceolate
che li avvolgono alla base.
Note colturali Da noi non è certo colti-
vabile su larga scala, ma si può ottenere
in vaso anche a partire da una radice ac-
quistata al supermercato. Si taglia il rizo-
ma a pezzetti di circa 4-5 cm con due
“occhi” visibili, dopo 24 ore si piantano
lasciando affiorare solo la punta. Mante-
nere la terra umida ma non bagnata.
Cosa si usa Il rizoma va essiccato: assu-
merà allora un colore bruno della cutico-
la, mentre l’interno diventa giallo.
Altri usi La pianta, utilizzata nelle medi-
cine tradizionali in India e in Cina, è stata
poi “scoperta” dagli inglesi che l’hanno
usata nell’industria liquoristica (ribattez-
zandola Ginger). Grazie al suo sapore
speziato, lo zenzero è utilizzato per mi-
gliorare il gusto di tisane poco gradevoli.
Proprietà I principi attivi contenuti nel
rizoma hanno un’importante azione a
livello intestinale, in quanto stimolano le
secrezioni enzimatiche, salivari e biliari;
possono anche riequilibrare la flora inte-
Lo zenzero è una pianta erbacea peren- stinale. Lo zenzero è così considerato un
ne che appartiene alla famiglia botanica ottimo rimedio naturale contro diarrea,
delle Zingiberaceae, la stessa, ad esem- nausea e dolori gastrointestinali. Ha an-
pio, della curcuma; il suo nome scientifi- che proprietà calmanti e nei mesi freddi
co è Zingiber officinalis. può essere utilizzato contro le malattie
Ambiente È originaria dell’India, da da raffreddamento.
dove si è diffusa in tutto il continente
asiatico a clima subtropicale. I fiori nella Preparazione La tisana si prepara con un
specie tipica sono bianco giallastri con cucchiaino di polvere per tazza, lascian-
sfumature di viola, riuniti in infiorescen- do in infusione per 5-8 minuti. Si presta
ze a spiga; alcune varietà ornamentali bene alla combinazione con il limone.
assumono altre colorazioni. La parte per Bevuta calda nei mesi invernali infonde
cui è pregiata è la radice, un rizoma car- una sensazione di calore.

99
Piante per
tisane insolite
o esotiche
PIANTE CHE SI POSSONO
COLTIVARE A CASA

Oltre alle principali piante da tisana ce Ce n’è persino una che, inaspettatamen-
ne sono altre, un po’ meno utilizzate, ma te per i più, non solo si può far crescere
che si possono ancora reperire con una in casa, ma anche ottenerne i frutti, se
relativa facilità: in natura come piante coltivata in un terrario: il caffè.
spontanee, prima di tutto, ma anche ac- Potrete in ogni caso godere dei vantaggi
quistate come piante da coltivare con di avere materiale di origine sicura e con-
profitto nei giardini, negli orti o su bal- trollata, soprattutto adottando metodi
coni e terrazzi. di produzione i più naturali possibile.

Biancospino
Il biancospino, Crataegus monogyna (o
C. oxyacantha), è una Rosacea arbusti-
va perenne. I rami giovani sono spinosi
con foglie romboidali lobate; le belle in-
fiorescenze bianco-rosate (o anche de-
cisamente rosa) si sviluppano in drupe
rosse.
Note colturali Molto facile da coltivare,
preferisce i terreni argillosi ma teme i ri-
stagni idrici: in giardino gli può bastare
anche la sola acqua piovana. Resiste bene
al freddo dopo l’attecchimento ed è con-
sigliabile potarlo una volta l’anno. È otti-
mo per siepi e come pianta singola.
Proprietà Noto come cardiotonico, ha
anche proprietà rilassanti e riequilibranti.
Apprezzato dalle api, dà un ottimo miele.

Preparazione Si utilizzano le cime fiori-


te, un cucchiaino per tazza, con un tem-
po di infusione di 5-8 minuti.

102
Piante che si possono coltivare

Caffè

La Coffea arabica, famiglia delle Ru- Proprietà È un aiuto nelle diete dima-
biaceae, è un arbusto o piccolo albero granti e regolarizza il contenuto di zuc-
che, dalla sua origine nelle foreste afri- cheri nel sangue.
cane (se la contendono Etiopia, Congo,
Sudan e Kenya), ha compiuto un lun- Preparazione I chicchi del caffè, che
ghissimo viaggio, come pianta e come per la bevanda che meglio conosciamo
bevanda. sono tostati, quando sono verdi possono
Note colturali È coltivata in moltissime essere utilizzati per una tisana: per man-
parti del mondo, dove il clima lo per- tenere intatti i principi attivi, si tritano i
mette. Da noi si trova come pianta da chicchi finemente e al momento, e se ne
appartamento o da serra e, in quest’ulti- utilizzano 2 cucchiai per tazzina (100 cc),
mo caso, arriva anche a produrre i fiori e con un tempo di infusione di 10 minuti in
i frutti (può bastare un terrario in casa). acqua non bollente (circa 80 °C).

103
Piante per tisane insolite...

Crespino

Il Berberis vulgaris è un arbusto molto Cosa si usa Del crespino selvatico si


diffuso allo stato spontaneo perché un utilizzano le radici, da raccogliere in au-
tempo largamente utilizzato come sie- tunno.
pe per dividere i campi in virtù dei suoi Proprietà e controindicazioni Depura-
rami spinosi. Ha foglie piccole, riunite in tivo e disinfettante, rallenta i battiti del
piccoli fasci alla cui base si trovano delle cuore e abbassa la pressione. Se ingerito
spine. I fiori, gialli e penduli, non hanno provoca mal di stomaco.
un odore particolarmente gradevole.
Note colturali Cresce lentamente ma Preparazione Il decotto si prepara met-
bene in pieno sole, non richiede partico- tendo mezzo cucchiaino di radici, ben la-
lari annaffiature, resiste alle malattie. Si vate ed essiccate, per ogni tazza, facen-
può potare dopo la fioritura per contene- do bollire per 10 minuti. Al solito, filtrare
re la crescita disordinata. Può essere col- la bevanda prima di berla.
tivato anche in vaso, dove avrà bisogno
di maggiori e più frequenti annaffiature
rispetto agli esemplari in piena terra. Atti-
ra le api e gli uccelli.

104
Piante che si possono coltivare

Liquirizia

Glycyrrhiza glabra è una pianta erbacea Cosa si usa È proprio il rizoma la parte
perenne della famiglia delle Fabaceae. Re- che si usa: in autunno si raccolgono quelli
sistente alle basse temperature invernali, più profondi, da piante di 3-4 anni, la-
è diffusa in tutta l’Europa meridionale sciandone sempre qualcuno per mante-
nei terreni calcarei e in quelli argillosi. nere la produttività, e si fanno essiccare.
Molte aziende specializzate nella produ- Proprietà e controindicazioni Efficace
zione di liquirizia si trovano in Abruzzo e contro la tosse, ha proprietà depurative,
Calabria, dove è tradizionalmente colti- diuretiche e antinfiammatorie. Ha anche
vata fin dall’epoca dell’antica Roma. controindicazioni, soprattutto se assunta
Note colturali Pianta rustica piuttosto fa- in dosi eccessive: da non consumare in
cile da coltivare, ma nemica dei ristagni caso di ipertensione, insufficienza renale,
d’acqua. Da innaffiare perciò con estrema ritenzione idrica, cirrosi epatica o diabete.
moderazione, anche in estate. Non gra-
disce la presenza di piante infestanti. Può Preparazione L’infuso si prepara con
crescere fino a 2 m, ma la sua ricchezza è 60 g di radici lavate ed essiccate per litro
sottoterra: sviluppa infatti un grande rizo- d’acqua, lasciate per circa un’ora. Va fil-
ma, da cui si formano stoloni e radici. trato. Freddo è un ottimo dissetante.

105
Piante per tisane insolite...

Luppolo

Humulus lupulus appartiene alla famiglia Cosa si usa Le infiorescenze femminili,


delle Cannabaceae; è una pianta rizoma- coni con piccoli fiori giallognoli, sono uti-
tosa perenne, rampicante (arriva anche a lizzate come ingrediente per la birra, cui
8-9 m di altezza), con fusti pelosi; le fo- donano il tipico retrogusto amarognolo.
glie sono opposte, con 3-5 lobi; è pianta Proprietà Ha proprietà espettoranti, fa-
dioica: ha fiori maschili e femminili che vorisce il sonno e contrasta il mal di te-
crescono su piante diverse. Si coltivano sta. Inoltre i suoi principi amari stimolano
esclusivamente le piante femminili. l’appetito come anche la digestione.
Note colturali Gradisce un clima fresco
e posizioni in pieno sole; teme le gelate Preparazione Essiccate subito dopo la
tardive e i ristagni d’acqua, ma anche raccolta (in forno al minimo oppure al
la siccità. Si può coltivare solo in piena sole non diretto) le infiorescenze fem-
terra, perché la radice scende molto in minili si possono utilizzare anche per una
profondità. La parte aerea si secca in in- tisana con proprietà rilassanti in caso di
verno, ma a primavera ricaccia. Va colti- ansia, nervosismo e insonnia, e contro il
vato su sostegni, visto il suo portamento mal di testa. La dose è di 5 g per tazza, il
e la sua altezza. tempo di infusione 10-15 minuti. Filtrare.

106
Piante che si possono coltivare

Monarda

Il genere Monarda appartiene alla fami- Note colturali Cresce bene in posizioni a
glia delle Lamiaceae: molte specie sono mezz’ombra, tollera bene le basse tempe-
spontanee in America settentrionale, rature ma non il caldo eccessivo e i ristagni
ma sono state ottenute anche varietà idrici. Fiorisce da luglio a settembre. Otti-
ornamentali coltivate un po’ in tutto il ma in giardino, si può coltivare anche in
mondo. Sono erbacee perenni rizomato- vaso; richiede annaffiature regolari. Tende
se, alte dai 60 ai 90 cm, che presentano a diventare invadente: dividendone i cespi
belle infiorescenze a capolino, grandi, di si dirada e si ottengono nuove piante..
colore rosso vermiglio che attirano molto Proprietà Le foglie hanno proprietà an-
gli insetti. Le foglie profumano di menta, tisettiche, battericide, antimicotiche, an-
per questo la pianta è chiamata anche tinfiammatorie ed espettoranti. Sono utili
“menta selvatica”, oppure “fiore di ber- anche in caso di flatulenza.
gamotto”.
Dalla Monarda dydima si ottiene il tè Preparazione La tisana, che ha un aro-
Oswego, che prende il nome da una tri- ma simile al bergamotto, si prepara con
bù di nativi americani. Utilizzata anche la 1-2 g di fiori e foglie secche per tazza,
specie M. citriodora. con un tempo di infusione di 5-8 minuti.

107
Piante per tisane insolite...

Stevia
liarità, nel resto del mondo ha dovuto
combattere una lunga battaglia –  non
priva di polemiche – per l’autorizzazione
alla coltivazione. Ora è permessa un po’
ovunque, apprezzatissima per il contenu-
to calorico quasi nullo e perché non fa
alzare la glicemia. Perfetta per le diete,
viene attualmente studiata per i suoi ef-
fetti potenzialmente rischiosi se usata in
dosi elevate.
Note colturali Poiché non resiste al
gelo, non può essere coltivata come
perenne in gran parte del nostro Paese.
Ama i terreni sciolti e si adatta bene a
quelli acidi. Preferisce un’esposizione in
pieno sole, ma resiste anche a mezz’om-
bra. Per cercare di salvare le piante du-
rante l’inverno, si può tentare una pac-
ciamatura, ma è più opportuno coltivarla
in vaso e ricoverarla ai primi freddi per
poi riportarla all’aperto quando non esi-
stono più rischi di gelate tardive. Richie-
de poca acqua. Le foglie si raccolgono
da fine luglio a inizio ottobre; si possono
anche essiccare al sole, ridurre in polvere
e conservare in barattoli di vetro.
Proprietà Ha un’azione regolatrice de-
gli zuccheri (soprattutto sulla glicemia
nei diabetici), proteggendo così fegato e
La Stevia rebaudiana è una pianta erbacea reni. Alcuni studi la danno come potente
perenne di origine sudamericana che fa antitumorale; ha poi proprietà antiper-
parte della famiglia delle Asteraceae. Ha tensive, antinfiammatorie, antidiarroiche
foglie lanceolate, ellittiche, dentellate, e diuretiche. Inoltre, stimola le difese del
color verde scuro brillante, ruvide. I fiori, sistema immunitario.
piccoli e biancastri, sono riuniti in capo-
lini non molto appariscenti e appaiono Preparazione La tisana si prepara con
verso la fine dell’autunno. I frutti (ache- un cucchiaio di foglie (fresche o essicca-
ni) hanno un pappo (simile a quello del te) per tazza, con un tempo di infusione
tarassaco) e vengono portati dal vento. di 10 minuti. Ovviamente non è indicata
La caratteristica principale della stevia è per chi non ama le bevande dolci, ma la
quella di essere un dolcificante naturale: si può gustare miscelata ad altre erbe dal
coltivata da secoli per questa sua pecu- sapore amaro.

108
Piante che si possono coltivare

Piccoli frutti:
ottimi per aromatizzare
Le piante denominate “piccoli frutti” gusto di piccoli frutti, in cui questi ultimi
come il lampone, il rovo da more, il mir- sono presenti però solo come aromatiz-
tillo, il ribes rosso, il ribes nero e l’uva spi- zanti.
na trovano spesso posto negli orti, in un Vi suggeriamo di seguire tutti i consigli
angolo trascurato del giardino o lungo le che abbiamo dato nella parte generale
bordure; alcune anche in vaso su balconi sull’essiccazione: in particolare di secca-
e terrazzi. re i frutti al giusto stadio di maturazione,
In genere non hanno un periodo di rac- quando hanno il massimo contenuto di
colta molto lungo e capita spesso di tro- principi attivi e vitamine e non presen-
varsi con notevoli quantità di frutti che tano il minimo segno di marciumi e altri
maturano allo stesso tempo: se ne pos- difetti. Essenziale è poi che non lascino
sono fare subito delle belle scorpacciate la minima traccia di umidità, per evitare
preparare confetture, sciroppi e conserve sgradevoli sorprese.
varie, surgelarne una parte o spremerli Anche la conservazione va fatta scrupolo-
per succhi dissetanti. Una certa quanti- samente, in contenitori che mantengano
tà può però essere essiccata e utilizzata il preparato al riparo dalla luce, dall’aria
per aromatizzare bevande dal gusto non e dall’umidità. Quando si utilizzano bi-
troppo gradevole. In fondo è quello che sogna fare tutto “in fretta”: aprire i con-
fanno i produttori di tisane “industriali”, tenitori, prelevare la quantità desiderata,
che arrivano a commercializzare tisane al richiuderli e riporli subito.

109
PIANTE SPONTANEE
PER TISANE INSOLITE

Le piante spontanee per preparare le inquinanti. Preferibili dunque le erbe


tisane si trovano un po’ ovunque, ed è spontanee provenienti da campi, prati e
interessante imparare a riconoscerle e a boschi. Oppure da rocce, muri e muretti
individuarne gli habitat. che, nelle nostre campagne, sono dis-
Occorre andare in cerca d’erbe stando seminati ovunque; se volete poi racco-
più lontani possibile da ambienti antro- gliere una pianta specifica per curare un
pizzati, cioè abitati dall’uomo, evitando vostro disturbo o malanno, sarà oppor-
accuratamente città e paesi, aree indu- tuno selezionare l’ambiente più adatto
striali e capannoni, strade, ferrovie e vie al tipo d’erba che desiderate e program-
di comunicazione in generale. Così evi- mare la vostra ricerca recandovi là dove
terete di raccogliere piante contaminate quella determinata pianta cresce con più
da sostanze indesiderate, come quelle facilità.

Agrimonia
Agrimonia eupatoria è una pianta erbacea
rizomatosa che appartiene alla famiglia
delle Rosaceae. La si trova allo stato spon-
taneo ai margini dei prati e dei boschi.
Ha foglie seghettate, con alla base due
foglioline (stipole). I piccoli fiori gialli,
ognuno con cinque petali, sono riuniti in
brevi infiorescenze.
Proprietà Consigliata per le affezioni del
fegato già da Plinio il Vecchio, questa
pianta è utilizzata frequentemente per i
problemi gastrointestinali, contro colite,
diarrea ed enteriti catarrali. È anche an-
tinfiammatoria, analgesica e astringente.

Preparazione Se ne usano le cime fio-


rite, in misura di un cucchiaio per tazza;
tempo di infusione: 10 minuti.

110
Piante spontanee

Anice
L’anice verde, Pimpinella anisum, è una
annuale, alta dai 30 ai 70 cm, della fa-
miglia Apiaceae. Fiorisce all’inizio dell’e-
state con fiori piccoli, bianchi, riuniti in
ombrelle.
Note colturali Si può seminare su terreno
umido, drenato e soleggiato. Teme il ven-
to e può essere soffocato dalle erbacce.
Proprietà I semi secchi e macinati agi-
scono in caso di fermentazione intestina-
le e flatulenza. Ottima la combinazione
con i semi di un’altra pianta della fami-
glia, il finocchietto.

Preparazione Si prepara la tisana, che


ha proprietà digestive, con un cucchiaino
di semi di anice e uno di finocchietto per
tazza; tempo di infusione: 7-10 minuti.

Borragine
Borago officinalis dà il nome alla famiglia
delle Boraginaceae. Erbacea annuale
spontanea con foglie ellittiche, ruvide
per la fitta peluria, in rosette basali; i fio-
ri hanno cinque petali a stella di un bel
blu violaceo; la fioritura è continua dal-
la primavera ai primi geli. Si può anche
coltivare da seme, in pieno sole.
Proprietà e controindicazioni Febbrifu-
ga, diuretica ed emolliente contro la tos-
se secca. Non va assunta in gravidanza.

Preparazione Si può preparare come


infuso, con 2-3 cucchiaini di fiori colti
al momento per tazza, con un tempo
di infusione di 5-7 minuti. Oppure come
decotto, mettendo 5-6 foglie in acqua
fredda e facendo bolliere per 5 minuti.

111
Piante per tisane insolite...

Equiseto
Gli equiseti, noti con il nome comune di
“coda cavallina”, sono un genere di felci
(Equisetum, famiglia Equisetaceae) anti-
chissime, presenti già nelle foreste del
Paleozoico. In natura si trovano in zone
piuttosto umide. Presentano due tipi di-
versi di fusti, sterili (a coda di cavallo) e
fertili.
Proprietà Per il suo contenuto in silice
e altre sostanze, l’equiseto aiuta nella ri-
mineralizzazione delle ossa, ha proprietà
diuretiche e depurative e un’azione pro-
tettiva per la fragilità dei capillari.

Preparazione L’infuso si prepara con le


cime essiccate, un cucchiaio per ogni
tazza, con un tempo di infusione di 10
minuti.

Farfara
Tussilago farfara appartiene alla famiglia
delle Asteraceae, come le margherite. È
una rizomatosa perenne, molto comune,
specialmente in aree ricche di umidità. È
caratterizzata da infiorescenze a capolino
simili a quelle delle margherite ma di un
colore giallo vivo. Seguono le tipiche in-
fruttescenze che ricordano il tarassaco.
Proprietà Conosciuta e utilizzata da se-
coli in erboristeria, è alla base di farmaci
contro la tosse e l’asma. Ha anche carat-
teristiche antinfiammatorie, decongestio-
nanti, antinevralgiche ed emollienti.

Preparazione L’infuso si prepara tanto


con i fiori quanto con le foglie tritate,
in dose di 3-5 g per tazza e lasciando in
infusione per 15 minuti.

112
Piante spontanee

Iperico

Hypericum perforatum è una pianta erba- contemporanea ad anticoncezionali, an-


cea perenne della famiglia delle Hyperi- tiepilettici e anticoagulanti.
caceae; il nome della specie deriva dal Proprietà In erboristeria l’iperico è uti-
fatto che controluce le foglie appaiono lizzato come olio essenziale. Le sue pro-
bucherellate su tutta la superficie. È dif- prietà, dovute soprattutto all’ipericina,
fusa un po’ in tutta Italia allo stato spon- sono note da secoli: in particolare ha
taneo. azione antidepressiva, astringente, antin-
Normalmente nei giardini si coltivano fiammatoria e antibatterica. La tisana è
altre specie con caratteristiche più orna- efficace contro le malattie delle prime vie
mentali di Hypericum, come H. calicynum. respiratorie (tosse, catarro, raffreddore) e
Controindicazioni La lista degli effetti le infiammazioni all’apparato urinario.
potenzialmente dannosi è piuttosto lun-
ga: si è infatti scoperto che interferisce Preparazione Per la tisana di iperico si
con l’enzima CYP3A4, che metabolizza utilizzano le foglie e le sommità fiorite,
l’80% di tutte le medicine in commer- un cucchiaio per tazza, lasciate in infusio-
cio. In particolare, non va assunto in ne per 10 minuti.

113
Piante per tisane insolite...

Ortica
Urtica dioica, che dà il nome alla famiglia
delle Urticaceae, è una diffusissima pian-
ta erbacea dioica che si trova spontanea
nei terreni incolti. Il fusto e le foglie sono
coperti da una fitta peluria che, al con-
tatto, emette una sostanza irritante che
provoca dolorosi eritemi. Per la raccolta,
non dimenticatevi i guanti!

Preparazione Oltre a poterla utilizzare a


fini alimentari (ad esempio per l’ottimo
risotto all’ortica o per la zuppa), con due
cucchiaini di cime secche (o 3-4 foglie
fresche) per tazza e un tempo di infu-
sione di 10 minuti si può preparare una
tisana con proprietà disintossicanti, anti-
diabetiche, astringenti, antireumatiche e
diuretiche.

Parietaria
La Parietaria officinalis appartiene alla
stessa famiglia dell’ortica. Come rac-
conta il suo nome, predilige i muri, ma
cresce anche nei campi ricchi di sostanza
organica. Ha foglie lanceolate, appicci-
cose per la presenza di mucillagini; sotto
ciascuna spuntano infiorescenze di minu-
scoli fiori. Il loro polline è uno degli aller-
geni più comuni.
Proprietà Grazie ai principi attivi che
contiene (comprese diverse vitamine), ha
proprietà diuretiche, depurative, antin-
fiammatorie, espettoranti ed emollienti.

Preparazione La tisana si prepara con le


foglie spezzettate, 10-15  g per tazza,
lasciando in infusione a lungo, fino a 30
minuti.

114
Piante spontanee

Pino
Alcune piante del genere Pinus, famiglia
delle Pinaceae, hanno un elevato conte-
nuto di sostanze aromatiche: come il Pi-
nus sylvestris e il Pinus mugo, un cespuglio
aghiforme dal portamento strisciante che
si trova al limite della fascia arbustiva in
zone di montagna.
Proprietà Oltre al pinene, contiene vi-
tamina C. Le gemme hanno proprietà
antinfiammatorie, antisettiche, calmanti
e sedative, diuretiche e antireumatiche.
È molto apprezzato per le affezioni delle
prime vie respiratorie, raffreddore, tosse
e mal di gola, bronchiti croniche.

Preparazione La tisana si prepara con


un cucchiaino di aghi per tazza di acqua
bollente, in infusione per 5-10 minuti.

Tarassaco
Il tarassaco, Taraxacum officinale, del-
la famiglia delle Asteraceae, è una delle
più comuni piante erbacee presente in
campi, prati e aree ruderali; è noto come
“dente di leone” e “soffione”. Le infiore-
scenze sono formate da centinaia di fio-
rellini tubolari che originano i caratteristi-
ci frutti, acheni con pappo bianco.
Proprietà Il tarassaco ha proprietà dige-
stive, diuretiche e depurative. Favoren-
do l’eliminazione dei liquidi in eccesso,
la tisana è indicata in caso di lievi distur-
bi urinari.

Preparazione La tisana si prepara con


5-10  g di foglie in infusione in acqua
bollente per 10 minuti. Il decotto con le
radici, nella dose di 30-40 g al litro.

115
LE TISANE “ESOTICHE”
Esistono bevande che sono consumate Quando da noi è impossibile trovare le
in ogni parte del mondo, mentre altre lo piante da cui ottenere queste bevande, è
sono solo localmente: la globalizzazione molto importante affidarsi a importatori
ha però consentito di superare alcune seri e conosciuti, che indichino chiara-
barriere e ora molte di esse sono dispo- mente la provenienza dei preparati, le
nibili (alcune come piante, altre sotto loro proprietà e le eventuali controindi-
forma di prodotti di trasformazione) in cazioni.
diversi continenti, anche lontano dal loro
luogo d’origine. È comunque utile tener
presente che, mentre da noi le condizioni Kombucha
igieniche sono generalmente buone, nei Anche se non è propriamente una tisana,
Paesi d’origine la coltivazione (talvolta questa bevanda deriva da un tè zuccherato
– può essere indifferentemente un tè nero,
su terreni inquinati da sostanze tossiche), verde o anche un mate  – che viene fatto
la raccolta, il trasporto, l’essiccazione e il fermentare con una particolare coltura di
confezionamento possono avvenire con lieviti e batteri, lo Scoby (Symbiotic Culture
of Bacteria and Yeast - Coltura simbiotica di
modalità che non sempre rientrerebbero batteri e lieviti). Il Kombucha ha un sapore
nei nostri standard. acidulo, frizzante, ed è anche leggerissima-
Inoltre le proprietà di ogni pianta sono mente alcolico (meno dell’1%). È diventato
popolare un po’ in tutto il mondo e lo si
riferite oralmente, magari da secoli, senza può trovare già pronto in bottiglia o latti-
il supporto di studi scientifici adeguati. na o sotto forma di Scoby, impropriamente
Ci sono erbe che nei Paesi d’origine sono chiamato “fungo del Kombucha”: si tratta
di un disco gelatinoso “vivo” che si può
indicate come delle vere e proprie pana- riutilizzare più e più volte o mantenere in
cee per molti mali, ma quando invece la frigorifero per tenerlo “a riposo”. Assieme
medicina occidentale ha fatto test appro- allo Scoby (o sul web) si possono trovare
le istruzioni per preparare molte diverse
fonditi su quelle stesse sostanze, non ha formulazioni di Kombucha, che prevedono
trovato riscontro, e in alcuni casi ha sco- diverse fasi: l’infusione del tè, l’immissione
perto effetti collaterali indesiderati. Non prima dello zucchero (fonte di nutrimento
dei microrganismi), poi dello starter (una
mancano poi esempi in cui a un prepa- bevanda residua del lotto precedente), infi-
rato sono attribuite virtù e proprietà di- ne dello Scoby. A questo punto avviene una
verse da una zona del mondo a un’altra. prima fermentazione, che può essere defi-
nitiva –  con l’imbottigliamento  – o essere
Molti di questi prodotti quindi andreb- seguita da una seconda fermentazione, da
bero assunti con grande precauzione, in- controllare con attenzione. La bevanda va
terrompendone l’uso alla comparsa dei conservata in frigo, tra 0 e 4 °C.
Ha proprietà varie: aiuta la digestione, sti-
primi effetti avversi. Per altri, invece, l’u- mola il metabolismo intestinale ed è antios-
so è ormai diffuso ovunque e non sono sidante.
segnalate controindicazioni.

117
Piante per tisane insolite...

Bael (Bilva, cotogna del Bengala)


Aegle marmelos è un piccolo albero delle
Rutaceae originario dell’Asia sud-orienta-
le. Si utilizzano soprattutto i frutti acerbi,
ma anche radici, foglie e rametti. Qual-
che vivaio italiano vende giovani piante.
Proprietà I frutti hanno un contenuto
molto elevato di vitamine (C, A, B1, B2)
e di altre sostanze e minerali (come po-
tassio e calcio). Alla tisana sono attribuite
molte virtù, soprattutto quella di sostene-
re l’attività gastro-intestinale. Sembra che
contrasti anche la diarrea e aiuti a smal-
tire gli effetti dell’alcool; è usata inoltre
come energizzante e antinfiammatoria.

Preparazione 1-2 cucchiaini di polvere


o 3 fettine del frutto essiccato al sole,
lasciati in infusione per 20 minuti.

Curcuma
Il genere Curcuma appartiene alla famiglia
delle Zingiberaceae, come lo zenzero, e
comprende più di 90 specie. Si utilizza la
radice, di colore giallo vivo. Tritata, la Cur-
cuma longa è una delle spezie più diffuse
al mondo, ad esempio nel curry.
Note colturali Si pianta una porzione di
rizoma fatto germinare all’aria. Non tolle-
ra il freddo, meglio coltivarla in vaso.

Preparazione Per la tisana lasciare un


cucchiaino di polvere per tazza in infu-
sione per 5-10 minuti. A causa del gusto
intenso, si consiglia di aggiungere miele
oppure limone o zenzero per correggere
il sapore e, soprattutto pepe nero, che
favorisce l’assorbimento dei suoi principi
attivi da parte dell’organismo.

118
Le tisane “esotiche”

Goji
Lycium barbarum e Lycium chinense, en-
trambe della famiglia delle Solanaceae,
sono le piante i cui frutti sono noti come
“bacche di Goji”, divenuti popolari negli
ultimi anni grazie al loro gusto delicata-
mente amarognolo.
Note colturali Resistenti, le piante cre-
scono bene in vasi grandi e tenuti al sole.
Proprietà Hanno un contenuto elevato
di sostanze nutritive e numerose proprie-
tà, soprattutto antiossidanti e rafforzanti
del sistema immunitario. In più, aiutano
a smaltire i grassi e mantengono stabile
la glicemia.

Preparazione Per fare la tisana versare


un cucchiaio di bacche per tazza, con un
tempo di infusione di 10-15 minuti.

Mate
Ilex paraguariensis è una pianta delle Aqui-
foliaceae, come l’agrifoglio, spontanea in
Sud America: chiamato “yerba-mate”, le
sue foglie sono utilizzate da secoli per la
preparazione dell’omonima bevanda.
Note colturali Può crescere anche in Ita-
lia, ma attenzione: è un albero di 15 m!
Proprietà Sulle Ande è usato contro il mal
di montagna; ha proprietà lievemente ec-
citanti (contiene caffeina) e diuretiche. Per
i fermenti contenuti è controindicato l’uso
in concomitanza con prodotti lievitati.

Preparazione La dose è di 1 cucchiaino


di foglie per tazza. L’acqua non deve es-
sere troppo calda e l’infusione è di 15 mi-
nuti circa. Lasciando le foglie nella teiera
e si può riscaldare più volte l’acqua.

119
Piante per tisane insolite...

Moringa
Moringa oleifera, della famiglia delle Mo-
ringaceae, è originaria delle regioni hima-
layane dell’India, ed è nota anche come
“albero del rafano”.
Note colturali Tropicale precoce a due
fioriture, può vegetare anche nelle zone
più calde e siccitose del nostro territorio.
Proprietà Se ne consumano tutte le par-
ti, dai semi fino alle foglie, che pare con-
tengano più proteine delle uova. Elevatis-
simo il contenuto in vitamine. Influenza
positivamente le difese immunitarie e la
circolazione sanguigna, velocizza il meta-
bolismo ed è un buon antinfiammatorio.

Preparazione La tisana si prepara con le


foglie fresche o la polvere in dosi di un
cucchiaino per 250 ml di acqua bollente.

Pandan
Il genere Pandanus, della famiglia delle
Pandanaceae, comprende circa 600 spe-
cie diffuse in Asia, Oceania e Africa. Sono
piante arbustive e arboree, a foglie ensi-
formi (a forma di spada) coriacee, spesso
inserite a spirale sul fusto e con margini
seghettati e striature. Da noi ha avuto
successo come pianta da appartamento
la Pandanus veitchii.
Note colturali Ha una crescita lenta e si
può coltivare anche in vaso.

Preparazione Con le foglie essiccate del-


la Pandanus amaryllifolius (un cucchiaino
per tazza) lasciate in infusione 5-8 minuti si
prepara una tisana che si beve anche fred-
da. Dovrebbe rafforzare il sistema immu-
nitario, alleviare l’asma e favorire il sonno.

120
TISANE ESOTICHE
DA ACQUISTARE

Non sempre le piante da tisana sono consigliare come mescolare le diverse


reperibili o coltivabili, specialmente parti di pianta evitando di utilizzare pro-
quando si tratta di piante esotiche, ma dotti controindicati o di rischiare effetti
è necessario acquistarle essiccate o con- collaterali o comunque indesiderati. E
servate. Però non potevamo ignorarle, vi potranno informare su come, dove e
perché spesso sono molto amate. Ricor- quando sono stati raccolti gli ingredienti
diamo però qui che, come per ogni pro- o come sono state create le miscele.
dotto alimentare, è sempre meglio veri- Molti tè e tisane aromatizzati o tisane
ficare che siano prodotti di provenienza “pronte” si trovano anche nei supermer-
sicura e accertata. Rivolgetevi perciò a cati e negozi al dettaglio, oltre che, una
professionisti, come erboristi o farmaci- volta accertata la serietà del fornitore,
sti specializzati, che vi potranno anche sul web o per corrispondenza.

Anice stellato
L’Illicium verum, che dà il nome alla fami-
glia delle Illiciaceae, è una sempreverde
originaria delle zone tropicali dell’Asia.
Note colturali Da noi non si trova facil-
mente il materiale di propagazione, ma
va considerato che si tratta comunque di
una pianta arborea.
Proprietà Il principio attivo è lo stesso
dell’anice (anetolo), così come le proprie-
tà: digestive, diuretiche, antispasmodiche
e contro la formazione di gas intestinali.

Preparazione Si utilizzano i semi, conte-


nuti nel caratteristico frutto a stella a 8
punte, raccolti prima della completa ma-
turazione ed essiccati. Semplice il dosag-
gio: un seme intero frantumato per tazza,
con un tempo di infusione di 10 minuti.

121
Piante per tisane insolite...

Centella
Centella asiatica è un’erbacea perenne
appartenente alla famiglia delle Apiaceae
molto diffusa in Asia (soprattutto in India)
e in Africa. I principi attivi si trovano nelle
parti aeree: foglie, piccioli e stoloni.
Proprietà Ha una lista lunghissima di
proprietà nella medicina cinese e indiana,
mai scientificamente dimostrate. Sareb-
be invece dimostrata una buona azione
sulla circolazione sanguigna, tanto che è
presente nei preparati farmaceutici che
contrastano l’insufficienza venosa e la
fragilità dei capillari; è utilizzata anche in
prodotti contro le emorroidi e la cellulite.

Preparazione La tisana si prepara con


un cucchiaio di foglie essiccate per taz-
za; tempo di infusione: 10 minuti.

Dittamo di Creta
L’Origanum dictamnus, della famiglia delle
Lamiaceae, cresce spontaneo a Creta. È
una piccola pianta simile al nostro origano,
da non confondere con il dittamo propria-
mente detto, la Rutacea Dictamnus albus.
Note colturali Non teme il freddo, resiste
al caldo e si accontenta della pioggia. È dif-
ficile trovare le piante o i semi qui da noi.
Proprietà L’infuso, estremamente aro-
matico, è utilizzato in particolare per
problemi digestivi, coliche addominali e
coliti, ma anche per raffreddori, infezioni
orali, diabete, disturbi renali ed epatici.

Preparazione Per la tisana si utilizzano


le sommità fiorite essiccate: la dose è
di 1-2 cucchiaini per tazza, il tempo di
infusione di circa 10 minuti.

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Tisane da acquistare

Honeybush
Il genere Cyclopia, della famiglia delle Fa-
baceae, comprende una ventina di spe-
cie che crescono solo in due province del
Sudafrica. Per il profumo di miele dei fiori
sono chiamate “Honeybush” (arbusto
del miele).
Note colturali Arbusto resistente, cresce
facilmente in pieno sole o a mezz’ombra,
in terreni umidi e protetti dal vento.
Proprietà Ha un gusto simile a quello
dell’altro tè sudafricano, il Rooibos, e vie-
ne utilizzato contro l’ansia, il nervosismo,
l’insonnia e lo stress. È apprezzato perché
non contiene caffeina.

Preparazione La dose è di 3-4 g di fo-


glie e fiori frantumati ed essiccati per
tazza, con un’infusione di 10 minuti.

Iramusu (Nannari, Anantamul)


Hemidesmus indicus, o salsapariglia in-
diana, appartiene alla famiglia delle
Apocynaceae. La pianta ha un portamen-
to cespuglioso prostrato. Se ne consuma
la radice, paragonabile alla vera salsapa-
riglia indiana e alla messicana, entrambe
del genere Smilax.
Proprietà La radice avrebbe effetti sulla
circolazione e sulle infezioni delle vie uri-
narie, ma favorirebbe anche la digestio-
ne. Attualmente gli studi scientifici si in-
centrano sui possibili effetti antitumorali,
in particolare per i tumori del colon-retto.

Preparazione Tradizionalmente si pre-


para un decotto, con 1-3  g di polvere
per tazza, portando a ebollizione lenta e
lasciando bollire circa 10 minuti.

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Piante per tisane insolite...

Lapacho
Handroanthus impetiginosus (chiamato
anche Tabebuia impetiginosa) è un albe-
ro deciduo della famiglia delle Bignonia-
ceae. È l’albero nazionale del Paraguay.
Raggiunge un’altezza di 30 m e ha una
bella fioritura.
Proprietà Allevia i sintomi dell’influenza,
grazie alla sua attività mucolitica, espet-
torante, antibiotica e disinfettante. È de-
purativo e regola la sudorazione. Non va
consumato se si assumono anticoagulanti.

Preparazione Si utilizza la parte interna


della corteccia essiccata, frantumata e
bollita: un cucchiaino per tazza con tem-
po di infusione di 15 minuti; la bevanda,
brunastra, non ha un gusto propriamente
piacevole, ma è ricca di proprietà.

Lemongrass
Cymbopogon citratus, che appartiene alla
famiglia delle Poaceae (una volta Gra-
minaceae) è un’erbacea perenne che ri-
corda il sorgo, originaria delle zone tem-
perato-calde dell’Asia, come l’India. Ha
foglie nastriformi dal profumo agrumato,
che le valgono il nome di “citronella”.
Note colturali La piantina va tenuta in
un luogo umido, riparato e in penombra.
Proprietà Favorisce il sonno, ma ha an-
che proprietà antibatteriche e antipireti-
che; aiuta poi nei casi di digestione diffi-
cile e coliti. È sconsigliata in gravidanza.

Preparazione La tisana si prepara con


una decina di foglie, fresche o essicca-
te, per mezzo litro d’acqua, lasciate in
infusione per circa 10 minuti.

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Tisane da acquistare

Polpala
Aerva lanata, conosciuta come Polpala
nello Sri Lanka, è una Amaranthacea pe-
renne, probabilmente originaria della re-
gione indiana del Kerala, ma ormai spon-
tanea in molte zone dell’Africa e dell’Asia.
È una strisciante, con fusti aggrovigliati.
Proprietà Le vengono attribuite molte
proprietà in caso di dolori acuti o cronici;
la sua attività antisettica curerebbe effica-
cemente molte infezioni. È utilizzata an-
che per disturbi delle vie urinarie.
Note colturali È un’erba che si può colti-
vare solo in serra, alle condizioni di tem-
peratura e umidità richieste.

Preparazione L’infuso si prepara con un


cucchiaio di foglie essiccate per tazza,
lasciate per 5 minuti in acqua bollente.

Senna auricolata
Arbusto originario dello Sri Lanka, della
famiglia delle Fabaceae, dai cui fiori si ot-
tiene la bevanda Ranawara.
Note colturali Si adatta bene a tutti i
giardini e alla coltivazione in vaso. Può
raggiungere i 3 m di altezza.
Proprietà È molto utilizzata nella medi-
cina ayurvedica per aumentare la vitalità
sessuale, per alleviare bruciori di stomaco
e per la pulizia della pelle. Pare anche che
sia efficace nell’alleviare i problemi alle
vie urinarie, contro il diabete e, diluita,
per lenire l’irritazione agli occhi.

Preparazione Dopo aver lavato i fiori


essiccati, si portano lentamente a ebolli-
zione (1 parte di fiori, 2-3 parti di acqua),
fino a che il liquido non diventa scuro.

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Piante per tisane insolite...

Rooibos

Aspalathus linearis è una pianta arbusti- Il gusto è leggermente nocciolato, con


va perenne che appartiene alla famiglia sentori di malva, e la bevanda è dolce
delle Fabaceae. Cresce esclusivamente anche senza l’aggiunta di zucchero.
nella zona del Cederberg, nella provin- Proprietà Ha un elevatissimo contenu-
cia del Capo Occidentale, in Sudafrica. to di minerali, vitamine e sostanze nu-
Da secoli viene coltivata per la raccolta tritive, è un potente antiossidante e ha
delle foglie, utilizzate per la prepara- proprietà contro la nausea e i disturbi
zione di un infuso noto con il nome di gastrointestinali oltre che virtù antispa-
Rooibos (in lingua Afrikaans, “cespuglio smodiche. La bevanda è indicata anche
rosso”). nelle diete dimagranti e contro l’iper-
Cosa si usa Se ne utilizzano le foglie tensione.
che, dopo la raccolta, vengono tritate,
fatte fermentare e asciugare. La bevan- Preparazione In Sudafrica si usa bere
da (erroneamente chiamata tè rosso), il Rooibos con latte e zucchero, mentre
ormai popolare in tutto il mondo, ha un altrove viene consumato al naturale. Da
colore rosso brunastro ed è apprezzata noi si trova facilmente in drogherie e
sia per quello che contiene sia per quello supermercati, sia come preparato sfuso
che non contiene, cioè caffeina e tanni- (1-2 cucchiaini per tazza) sia in bustine
ni. Le foglie si possono perciò lasciare in predosate, con un tempo di infusione di
infusione più a lungo rispetto a un tè. 10-15 minuti.

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Tisane da acquistare

Yaupon

Ilex vomitoria, noto come Yaupon, è una so e una posizione luminosa con clima
specie di agrifoglio (famiglia Agrifoglia- caldo e relativamente umido. Non serve
ceae) nativo delle regioni del sud-est del potarlo e resiste bene a molte malattie.
Nord America. Il nome della specie deriva Proprietà I chicchi dopo la raccolta ven-
dal fatto che i coloni europei pensavano gono tostati come per il caffè, e la be-
erroneamente che la bevanda provocas- vanda ha proprietà eccitanti simili, e an-
se il vomito. In effetti i nativi lo impiega- che purificanti e disintossicanti (c’è solo
vano nella preparazione della “bevanda un’altra pianta endemica del Nord Ame-
nera”, che veniva ingerita durante la ce- rica, un altro Ilex, I. cassine, che contiene
rimonia di purificazione. Il vomito però lo stesso alcaloide). Ilex è usato anche
non era provocato dall’agrifoglio in sé, in molti prodotti per la cura della pelle,
ma dalle dosi altissime che gli sciamani come creme idratanti, sieri e pomate.
ne consumavano, molto probabilmente
a digiuno. È probabile che nel bevero- Preparazione Il tè fatto con foglie essic-
ne fossero presenti altre piante, con altri cate ha un sapore simile alla yerba-mate,
principi attivi; così come è accertato che mentre quello a base di foglie fresche è
la pianta era usata per un infuso conte- più simile al tè verde. In entrambi i casi,
nente caffeina. serve un cucchiaino di foglie per tazza; si
Note colturali Questa particolare specie versa l’acqua bollente sulle foglie e si la-
di agrifoglio preferisce un terreno sabbio- scia in infusione per una decina di minuti.

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