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I metodi elettrochimici possono essere divisi in due classi principali: quelli che non
prevedono un flusso di corrente netto ("metodi potenziometrici") e tutti gli altri metodi. In
potenziometria, si misura il potenziale termodinamico di equilibrio di un sistema
essenzialmente senza causare elettrolisi o passaggio di corrente, poiché ciò
influenzerebbe l'equilibrio esistente.
In tutti gli altri metodi, viene applicato a un elettrodo un potenziale o una corrente e viene
monitorata la corrente risultante che circola nel sistema o la variazione di tensione del
sistema. La forma d'onda applicata è spesso piuttosto complessa.
Table 2.1: Kinds of methods of electroanalytical chemistry based on quantities controlled and measured. I is the symbol for
electric current, E is the symbol for electrode potential and Q is the symbol for electric charge [6].
potentiometry E I = 0
amperometry I E
voltammetry I = f(t) E = f(t)
t2
direct coulometry E = constant
Q = ∫I( t )dt
t1
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Metodi Strumentali in Chimica Analitica, AA 2020-2021
- Elettroanalitica Avanzata
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Metodi Strumentali in Chimica Analitica, AA 2020-2021
Le reazioni all’elettrodo
Fe 2+- e- →Fe3+
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Le reazioni all’elettrodo
mass transport
Asol ⎯ ⎯⎯⎯⎯→ Aelectrode
electron transfer
Aelectrode ⎯ ⎯⎯⎯⎯⎯
→ Belectrode
mass transport
Belectrode ⎯ ⎯⎯⎯⎯→ Bsol
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Metodi Strumentali in Chimica Analitica, AA 2020-2021
Le reazioni all’elettrodo
Celle elettrolitiche
Una cella elettrochimica è formata da due elettrodi (anodo e catodo) immersi in
una soluzione di elettrolita.
Per studiare/monitorare le reazioni all’elettrodo si utilizzano prevalentemente celle
elettrolitiche. In queste celle, l’energia elettrica è convertita in energia chimica.
Applicando un potenziale, un elettrodo assume carica positiva e l’altro carica
negativa. E’ utile pensare alla reazione di cella di una cella elettrolitica come
costituita da due reazioni di semicella, ognuna con un suo potenziale elettrodico.
R − ne − ⎯ ⎯
→O O + ne − ⎯ ⎯
→R
Soluzione di elettrolita
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Le reazioni all’elettrodo
Processi faradici: in cui la carica (ossia gli elettroni) viene trasferita attraverso
l'interfaccia elettrodo-soluzione. In questi processi, si verifica l'ossidazione o la
riduzione effettiva. Si ottiene un trasferimento diretto di elettroni attraverso una
reazione di ossidazione ad un elettrodo e di riduzione all’altro elettrodo.
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Le reazioni all’elettrodo
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Le reazioni all’elettrodo
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Le reazioni all’elettrodo
L’entità della reazione chimica che avviene all'elettrodo è correlata alla corrente
ossia al numero totale di elettroni passati attraverso il circuito esterno in un
determinato periodo di tempo. E’ necessario integrare la corrente rispetto al tempo,
t, per ottenere la quantità di carica, Q, e quindi per applicare la legge di Faraday.
dm
I = nF dove dm/dt è la velocità di ossidazione o di riduzione (mol⋅sec-1)
dt
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Le reazioni all’elettrodo
La velocità di conversione di un reagente in un prodotto alla superficie
elettrodica è proporzionale alla densità di corrente.
dm dm
I = nF = AJ
dt dt
Dove J è il flusso in moli al secondo
per cm2 e A è l'area dell'elettrodo in
cm2.
I = nFAJ
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Le reazioni all’elettrodo
Perché avvenga una reazione in una cella elettrolitica è necessario applicare
energia attraverso l’applicazione di un potenziale fra due elettrodi. Il valore del
potenziale di cella all’equilibrio può essere calcolato da:
e
ΔG = −nFEcell
dove
e
Ecell = Ece − Eae
In pratica applicare il potenziale di equilibrio potrebbe non essere sufficiente per
far avvenire la reazione. Per far avvenire la reazione ad una velocità significativa,
è necessario applicare una sovratensione η che tenga conto degli effetti di
polarizzazione ed è necessario controllare il potenziale ohmico (aumentando il
potenziale applicato).
e
Ecell = Ecell − ηc − ηa − IRsol
La caduta ohmica IR
La caduta ohmica (potenziale ohmico, caduta IR) è la forza motrice in
forma di potenziale necessario per vincere la resistenza degli ioni in
movimento verso l’anodo e il catodo. Questa forza segue la legge di
Ohm ed è uguale al prodotto tra la corrente in ampere e la resistenza
della cella in ohm.
La caduta ohmica viene sempre sottratta dal potenziale di cella
teorico. L’effetto netto della caduta IR è di incrementare il potenziale
richiesto per far funzionare una cella elettrolitica.
e
Ecell = E cell
− IR
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Le reazioni all’elettrodo
Polarizzazione
elettrochimico e rallenta il
procedere delle reazioni Si può avere polarizzazione di trasferimento
all’elettrodo. Quando si misura di carica, se si ha una bassa velocità di
la corrente in funzione del trasferimento elettronico dall’/all’ elettrodo.
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Le reazioni all’elettrodo
La sovratensione
La sovratensione è la differenza tra l’effettivo potenziale elettrodico (Ecell)
ed il potenziale termodinamico, o di equilibrio (Ee). E’ il potenziale
aggiuntivo oltre il valore termodinamico necessario a far sì che la reazione
avvenga ad una velocità apprezzabile
e
η = E cell −Ecell
Le sovratensioni a ciascun elettrodo hanno l’effetto di ridurre il potenziale totale
della cella. Ma se uno dei due elettrodi (o l’anodo o il catodo) si comporta
come un elettrodo non polarizzato (il potenziale è indipendente dalla corrente,
come nel caso degli elettrodi di riferimento), si avrà rispettivamente
e
Ecell = Ecell − ηc − IR
ovvero
e
Ecell = Ecell − ηa − IR
a seconda che elettrodo di lavoro si comporti da anodo o catodo
rispettivamente
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Le reazioni all’elettrodo
Trasporto di massa
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Le reazioni all’elettrodo
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Le reazioni all’elettrodo
∂N 1 ∂⎡⎣Co (x,t)⎤⎦
J (x,t) = = −Do
Il flusso di Ox (numero di molecole N ∂t A ∂x
attraverso una superficie A in un'unità di
tempo) è quindi dato semplicemente dalla
prima legge di diffusione di Fick dove Co è la concentrazione di Ox nella soluzione
di massa, Do è il coefficiente di diffusione di Ox
nella soluzione, x è la distanza dalla superficie
dell'elettrodo e J rappresenta il flusso.
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Le reazioni all’elettrodo
I = nFAJ (0,t)
un espressione della corrente in funzione del tempo
(la corrente di diffusione)
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Le reazioni all’elettrodo
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Le reazioni all’elettrodo
In una cella elettrochimica agitata, Strato di diffusione di Nernst
abbiamo una zona di flusso turbolento
nella massa della soluzione lontana
d a l l ’ e l e t t r o d o . Ta l i z o n e s o n o
rappresentate in figura. Nella zona a flusso
laminare, gli strati di liquido scivolano
l’uno sull’altro in direzione parallela alla
superficie dell’elettrodo. Molto vicino
all’elettrodo, ad una distanza di cm dalla
superficie, le forze di attrito danno origine
ad una zona in cui la velocità di flusso è
praticamente zero. Lo strato sottile di
soluzione in tale zona è praticamente zero.
Lo strato sottile di soluzione in tale zona è
uno strato stagnante chiamato strato di
diffusione di Nernst. E’ solo all’interno di
esso che le concentrazioni di reagente e
del prodotto variano in funzione della
distanza dalla superficie dell'elettrodo,
dando luogo a gradienti di concentrazione.
Pertanto, lungo tutte le zone di flusso
laminare e di flusso turbolento la
convezione mantiene la concentrazione di
A al suo valore iniziale e la concentrazione
di P ad un livello molto basso.
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Le reazioni all’elettrodo
Se osserviamo il gradiente di
concentrazione nello strato di diffusione,
notiamo che è sia lineare che costante. dC Co − Ce
(Questa è in effetti una semplificazione =
eccessiva fatta da Nernst, ma per molti
casi è adeguata). Possiamo rappresentare
dx δ
il gradiente di concentrazione come:
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Le reazioni all’elettrodo
Corrente limite
(Condizione di stato stazionario in una soluzione agitata
[diffusione+convezione])
nFADoCo
IL =
Pertanto, la corrente limite ottenuta dall'elettrolisi δ
di un analita in una soluzione agitata è
direttamente proporzionale alla concentrazione e
al coefficiente di diffusione e inversamente
proporzionale allo spessore dello strato di
diffusione di Nernst.
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Le reazioni all’elettrodo
Trasporto di Massa: solo Diffusione
Corrente limite
(Condizione di stato stazionario in una soluzione quiescente, solo diffusione)
Se un elettrodo planare viene inserito in una
soluzione non agitata contenente elettrolita in
eccesso e una piccola quantità di materiale
elettroattivo, fino a quando non viene applicato
un potenziale, l'elettrodo e la soluzione possono
coesistere senza che si verifichi alcuna reazione
chimica.
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Le reazioni all’elettrodo
Corrente limite
(Condizione di stato stazionario in una soluzione quiescente, solo diffusione)
⎧⎪ ∂[C 0,t
I = nFADo ⎨
o ( ) ⎫⎪⎬
⎪⎩ ∂x ⎪⎭
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Le reazioni all’elettrodo
Corrente limite
(Condizione di stato stazionario in una soluzione quiescente, solo diffusione)
Do corrente
Sostituendo nell'equazione precedente si i = nFACo varia con
ottiene:
πt il tempo
Questa equazione, nota come equazione di Cottrell,
è valida per qualsiasi processo che implichi una
diffusione lineare semi-infinita su una superficie
piana.
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Doppio strato elettrico ed origine della corrente capacitiva
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Metodi Strumentali in Chimica Analitica, AA 2020-2021
Doppio strato elettrico
{
OHP: ioni solvatati, posti alla minima Stern
t layer
l
distanza possibile dalla superficie
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Doppio strato elettrico
Generalmente ogni
superficie elettrodica si
comporta come la piastra
di un condensatore e può dqM
essere studiata in termini C=
di misure di capacità, C, dE
definita come la variazione
della carica sulla superficie
elettrodica qM, con il
potenziale. La capacità può essere studiata
sperimentalmente in molti modi
(come vedremo).
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Doppio strato elettrico
1 1 1
= +
C Ccompact Cdiffuse
Il doppio strato può essere assimilato, dal punto di vista di un circuito elettrico,
ad un condensatore piano
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Metodi Strumentali in Chimica Analitica, AA 2020-2021
Doppio strato elettrico
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Metodi Strumentali in Chimica Analitica, AA 2020-2021
Doppio strato elettrico
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Metodi Strumentali in Chimica Analitica, AA 2020-2021
Doppio strato elettrico
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Metodi Strumentali in Chimica Analitica, AA 2020-2021
Strumenti di misura
Elettrodo di Riferimento Elettrodo Ausiliario Elettrodo di Lavoro
esempio esempio esempio
Saturated Calomel Silver Chloride
Electrode (SCE) Reference Electrode
Platinum Electrode
http://www.ijcambria.com
• Gold Electrode
- dal solvente
- dall’elettrolita di supporto
O2 + 4H+ + 4 e → 2H2O
Ebsr srl
Metrohm
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Strumenti di misura
Lo strumento:
Potenziostato
I costituenti principali di un
potenziostato sono:
Una cella di misura
Un circuito potenziostatico
Un PC corredato di un
software adatto