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Normativa

Prestazioni al fuoco
Lorenzo Bari *

di murature in laterizio:
prove e certificazioni
L’articolo espone le modalità di esecuzione di prove sperimentali su pareti in laterizio e le
procedure di certificazione della resistenza al fuoco, aspetto peculiare della soluzione costruttiva,
a partire dai risultati ottenuti da prove sperimentali così come disciplinate dalle norme vigenti

KEYWORDS PROVE SPERIMENTALI, MURATURA, LATERIZIO, COMPORTAMENTO AL FUOCO, CERTIFICAZIONE

I
valori tabellari di resistenza al fuoco delle murature in lidi i rapporti di prova di resistenza al fuoco già emessi,
blocchi di laterizio proposti dal D.M. 16.02.2007 [1] prima dell’entrata in vigore del decreto, dal Centro studi
risultano necessariamente molto cautelativi ed a favore ed esperienze del Corpo nazionale dei vigili del fuoco o da
di sicurezza, e sono in generale da utilizzarsi in mancanza Laboratori autorizzati (in pratica le prove eseguite ai sensi
di prove sperimentali. della Circolare n. 91 del 14.9.1961) [2]. In tab. 1 vengono
In base a questa considerazione, laddove si debba disporre di esplicitate le scadenze stabilite rispetto alla data di entrata in
una valutazione delle reali prestazioni di resistenza al fuoco vigore del decreto (25 settembre 2007).
si ricorre all’esecuzione di prove sperimentali, su cui basare Quindi, dal 25 settembre 2012 tutte le prove eseguite prima
la certificazione del prodotto in laterizio impiegato nello dell’entrata in vigore del D.M. 16.02.2007 con riferimento
specifico manufatto di muratura (fig. 1). alla previgente normativa sono da considerarsi scadute e
non più utilizzabili. Unica deroga possibile riguarda esclu-
Resistenza al fuoco delle murature: metodo sperimen- sivamente le costruzioni il cui progetto sia stato presen-
tale secondo il D.M. 16.02.2007 tato al competente Comando dei Vigili del Fuoco prima
È importante ricordare che l’art. 5 del D.M. 16.02.2007 della suddetta data (cfr. Circ. Ministero degli Interni, VV.F.
ha fissato i limiti temporali entro i quali considerare va- 04.04.2011, prot. n. 4845).

Fire performance of masonry walls:


experimental tests and certification
KEYWORDS EXPERIMENTAL TESTS, MASONRY WALLS, CLAY BRICK, FIRE PERFORMANCE, CERTIFICATION

F
ire performance of masonry buildings, object of years of resear- are executed on samples that represent the schematization of likely
ches and experimental tests, is still one of the more interesting applications situation presents in reality. Therefore their validity can
aspects of the product. be extended only when enough warranties about the real situation in
According to the D.M. 16.02.2007, fire resistant list values for ma- “favour of safety” exist.
sonry walls, are necessarily more precautionary and in favour of safety, Another news introduced by D.M 16.02.2007 is the possibility for
and they are to be used if there aren’t experimental tests results. Based the producer to prove that, in case of certificated products were modi-
on this consideration, where a precise value it’s necessarily, an expe- fied, of the keeping of his fire class resistant with “range of extended
rimental test will be required. According to these statements, many application”, that provides, based on specific technical standards, the
producers prefer to base his products also on experimental tests. indirect extension of laboratory test results to products or constructive
D.M. 16.02.2007 dictates also the new methodologies whereby these elements that presents variations compared to the one that has been
tests have to be done. Experimental tests of evaluations of fire resistant previously tested.

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Considerando murature e pareti in laterizio di spessore su- prove sperimentali diventa un concreto vantaggio. Prove
periore a 20 cm, siano esse portanti meno, essendo i valori sperimentali di resistenza al fuoco cominciano ad essere
tabellari forniti per i suddetti spessori sufficienti in relazione reperibili, presso alcuni produttori, anche per murature
alla classe di prestazione che in diversi casi viene richiesta portanti di laterizio.
nelle pratiche di prevenzione incendi, è possibile ricavare la
classe di resistenza al fuoco direttamente dalle tabelle anche Modalità di prova e campo di applicazione diretta se-
in assenza di prove sperimentali. condo il D.M. 16.02.2007
Del tutto diversa è la situazione nel caso di pareti non Il D.M. 16.02.2007 detta anche le nuove metodologie con
strutturali divisorie di ridotto spessore che, con riferi- cui si devono eseguire le prove. Le prove sperimentali di
mento ai valori tabellari, vedono notevolmente sottosti- valutazione della resistenza al fuoco vengono eseguite su
mate le loro reali prestazioni e per le quali disporre di campioni che, per necessità operative, rappresentano la
schematizzazione delle probabili situazioni applicative pre-
senti in realtà.
Pertanto la loro validità (di per sé limitata al campione
stesso) può essere successivamente estesa solo quando esi-
stano sufficienti garanzie che la situazione reale sia “a favore
della sicurezza”.
I criteri di sperimentazione precedentemente stabiliti dalla
Circolare n. 91, datati e sicuramente meno precisi, sono stati
sostituiti da nuove metodologie di prova definite nella UNI
EN 1363-1. [3]
Essa si appoggia inoltre alle specifiche di cui alla UNI EN
1364-1 [4] per le murature non portanti, per le quali si de-
termineranno i requisiti EI, ed alla UNI 1365-1 [5] per le
murature portanti, per le quali si determineranno i requisiti
REI.Si evidenzia che le prove sperimentali di determina-
zione della resistenza al fuoco sono valide solo se eseguite
presso laboratori autorizzati dal Ministero dell’Interno che
sono tenuti a rilasciare i relativi rapporti di prova e di clas-
sificazione redatti rispettivamente in conformità alle indi-
cazioni della UNI EN 1363-1 ed ai criteri di classificazione
definiti nella UNI EN 13501-2 [6].

Data emissione rapporto di prova Validità a decorrere


dal 25.09.2007
Entro 31 dicembre 1985 1 anno
Dal 1 gennaio 1986 al 31 dicembre 1995 3 anni
Dal 1 gennaio 1996 5 anni
Tabella 1. Periodo di validità dei rapporti di prova di resistenza al fuoco preesistenti
1. Esempio di rapporto di classificazione di resistenza al fuoco. rispetto all’entrata in vigore del D.M. 16.02.2007.

UNI EN 1364-1 Circolare n. 91


(D.M. 16.02.2007) (14.09.1961)
Altezza minima del campione 3 metri 2 metri
Lunghezza minima del campione 3 metri 2 metri
Condizioni di vincolo del campione Un bordo verticale libero riempito con materiale Nessuna specifica
resiliente e non combustibile
Numero termocoppie sulla faccia della parete Non inferiore a 5 Non inferiore a 3
non esposta al fuoco
Limite max temperatura media sulla faccia 140°C + Ti ≤150°C
non esposta al fuoco (Ti temperatura ambiente all’inizio della prova)
Misura deformazione massima del campione Obbligatoria Non prevista
durante la prova
Campo di diretta applicazione Limiti di utilizzo dei risultati di prova Non previsto
Tabella 2. Confronto tra modalità di prova secondo UNI EN 1364-1 e Circolare n. 91.

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2. Schema di esecuzione per prova di resistenza al fuoco su parete non portante (UNI 4. Schema di esecuzione per prova di resistenza al fuoco su parete portante (UNI EN
EN 1364-1). 1365-1).
Legenda
Legenda a) Dettaglio di applicazione eccentrica del carico
 Punti di applicazione per termocoppie di misurazione dell’aumento della temperatura b) Dettaglio di applicazione assiale del carico
media 1. Martinetto idraulico
 Punti di applicazione per termocoppie di misurazione dell’aumento della temperatura 2. Cella di carico
massima 3. Trave di ripartizione
 Punti di misurazione della flessione 4. Barra da 15 mm × 15 mm
1. Bordo fissato 5. Piastra di assestamento
2. Bordo libero 6. Provino
3. Telaio di prova 7. Isolamento di fibra
(Dimensioni in mm) 8. Comparatore a quadrante
9. Intelaiatura di prova

3. Prova di resistenza al fuoco su parete in laterizio non portante: lato non esposto al 5. Prova di resistenza al fuoco su parete in laterizio portante: si notano i martinetti posti
fuoco della parete durante la prova. nella parte inferiore del telaio per l’applicazione del carico.

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-- sulla faccia esterna vengono posizionate, con i criteri
definiti dalle norme, almeno cinque termocoppie che
hanno lo scopo di rilevare la temperatura della superficie
non esposta;
-- sulla medesima faccia si posiziona una appropriata stru-
mentazione per rilevare, in punti ben definiti, l’anda-
mento della deformazione del pannello;
-- una volta iniziata la prova, e quindi impostata la curva di
temperatura nel forno, la classificazione è determinata dal
minore dei tempi in minuti, in corrispondenza del quale
si manifesta una delle seguenti circostanze:
-- tenuta E, tempo in minuti per il quale il campione
in prova conserva la sua funzione di separazione senza
provocare accensione del tampone di cotone di riscon-
tro applicato o consentire l’inserimento di un calibro
per fessure predefinito o sviluppare fiamme persistenti;
-- isolamento I, tempo in minuti per il quale il campione
in prova conserva la sua funzione di separazione senza
registrare, sulla faccia non esposta, un incremento della
temperatura media di 140°C o un incremento di tem-
peratura puntuale di 180°C rispetto alla temperatura
media iniziale;
-- capacità portante R (solo per murature portanti cari-
cate), tempo in minuti per il quale il campione in prova
conserva la sua capacità di sostenere il carico applicato,
con riferimento a ben definiti limiti di deformazione e
6. Esempio di rapporto di applicazione estesa dei risultati di prove di resistenza al fuoco di velocità di deformazione.
(Fascicolo Tecnico).
In tab. 2 si riportano in sintesi le principali differenze
metodologiche tra le condizioni di prova attuali (D.M.
Le prove svolte ai sensi del D.M. 16.02.2007 comportano 16.02.2007) e quelle precedenti (ex Circolare n. 91, prova
sempre l’emissione, da parte del Laboratorio autorizzato su parete non portante). Il corrispondente schema di prova
che le esegue, di due documenti: è riportato in fig. 2. La fig. 3 rappresenta una parete non
- Rapporto di prova; portante durante l’esecuzione della prova.
- Rapporto di classificazione. Le UNI EN 1364-1 e UNI EN 1365-1 indicano anche
Non esistono restrizioni alla durata di validità dei nuovi l’ambito in cui i risultati della prova possono essere estesi
rapporti di classificazione. a strutture simili a quella provata. Si tratta del cosiddetto
Ai fini delle pratiche di prevenzione incendi, nel caso di “campo di applicazione diretta”. In particolare i risultati sono
applicazione del “metodo sperimentale”, è sufficiente di- direttamente estendibili ai casi in cui si abbia:
sporre del solo “Rapporto di classificazione”. -- riduzione di altezza e/o lunghezza;
Nella sostanza, i criteri da seguire per la determinazione -- aumento dello spessore del muro;
sperimentale della resistenza al fuoco di un elemento co- -- aumento di spessore dei materiali componenti (per
struttivo in muratura sono i seguenti: esempio intonaci);
-- si costruisce su un apposito telaio (di solito in acciaio) -- aumento di larghezza (se il provino sottoposto a prova
un pannello di muratura di dimensioni non inferiori a presenta una larghezza minima di 3 m, con un bordo
3x3 m che deve stagionare fino a raggiungere condizioni verticale non incastrato);
di umidità di equilibrio, comunque per un periodo non -- in relazione alla deformazione rilevata durante la prova,
inferiore a 28 giorni; eventuale aumento dell’altezza minima da 3 m fino a 4 m;
-- terminata la fase di stagionatura si monta il provino -- riduzione del carico applicato (solo per murature por-
sull’attrezzatura di prova costituita da un forno all’in- tanti caricate).
terno del quale va impostato l’andamento di temperatura In modo analogo, nel caso si tratti di prova su parete por-
definito dalla norma UNI EN 1363-1, con le relative tante, non prevista né codificata nel passato ma introdotta
tolleranze; con il D.M. 16.02.2007, lo schema di prova viene descritto

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7. Il nuovo modello per la certificazione di resistenza al fuoco da utilizzare nelle pratiche di prevenzione incendi deve essere predisposto dal tecnico abilitato che esegue la pratica.

nella norma UNI EN 1365-1 (fig. 4). La fig. 5 mostra una che delimitano in modo puntuale l’ambito di applicazione
parete portante durante lo svolgimento di una prova con di questa procedura (per pareti non portanti in blocchi di
applicazione del carico. laterizio la norma di riferimento è la UNI EN 15254-2 [7],
per pareti portanti in blocchi di laterizio ci si riferisce alla
Campo di applicazione estesa dei risultati di prove spe- UNI EN 15080-12) [8], l’estensione indiretta dei risultati
rimentali di prove di laboratorio a prodotti o elementi costruttivi
Un’ulteriore importante novità introdotta dal D.M. che presentino alcune variazioni rispetto a quello oggetto
16.02.2007 (All. B, punto B.8) è la possibilità per il pro- di prova.
duttore di dimostrare, in caso di variazioni del prodotto Il “campo di applicazione estesa” definisce la più ampia pos-
o elemento costruttivo classificato rispetto al campo di sibilità di applicazione dei risultati delle prove e quindi del
diretta applicazione dei risultati sopra evidenziato, il man- metodo sperimentale, tuttavia pone anche dei limiti. In par-
tenimento della classe di resistenza al fuoco predispo- ticolare non si può attribuire una classificazione di resistenza
nendo un fascicolo tecnico contenente elaborati grafici al fuoco a murature “reali” che differiscano dal campione
del prodotto modificato, una relazione tecnica basata su provato, nei casi in cui:
prove, calcoli e altre valutazioni sperimentali e/o tecni- -- le caratteristiche della muratura “reale” siano tali da non
che, ed il parere tecnico positivo sulla correttezza delle rientrare nei criteri e limiti del “campo di applicazione
ipotesi adottate rilasciato dal laboratorio di prova che ha estesa”;
prodotto il rapporto di classificazione cui si fa riferimento. -- non sia disponibile il Fascicolo Tecnico della muratura
Tale documentazione va resa disponibile al professionista “reale”;
abilitato che se ne avvale per l’espletamento delle pratiche -- il Fascicolo Tecnico non sia validato dal Laboratorio che
di prevenzione incendi (fig. 6). ha eseguito la prova sperimentale.
Si tratta del cosiddetto “campo di applicazione estesa” che pre- In conformità a quanto previsto dal D.M. 16.02.2007, i
vede, in base a specifiche norme tecniche di riferimento suddetti “Rapporti di applicazione estesa” sono rilasciati e

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8. Il nuovo modello di dichiarazione inerente i prodotti impiegati ai fini della reazione e della resistenza al fuoco da utilizzare nelle pratiche di prevenzione incendi, recentemente
aggiornato (maggio 2014), deve essere predisposto dal tecnico abilitato che esegue la pratica sulla base delle informazioni fornite dal produttore.

validati dallo stesso Laboratorio di prova che ha eseguito Alla luce del D.P.R. n. 151 le attività soggette alla normativa
la sperimentazione e prodotto i rapporti di classificazione. di prevenzione incendi sono state suddivise in tre categorie
Questa validazione si pone a garanzia del fatto che l’esten- (tab. 3) con diverse conseguenze sui compiti e responsabilità
sione dei risultati sperimentali alla parete “reale” sia effet- a carico del progettista e dei Vigili del Fuoco.
tivamente conforme ai criteri delle pertinenti norme e ne Le attività di Categoria A, che numericamente costitui-
rispetti i limiti. scono la maggior parte di quelle soggette a prevenzione in-
cendi (tab. 4), nonostante non siano più sottoposte al rilascio
Pratiche di prevenzione incendi: D.P.R. n. 151 del dei Certificati Prevenzione Incendi (C.P.I.) o all’obbligo
01.08.2011 e D.M. 07.08.2012 di richiesta del parere di conformità da parte dei Vigili del
Il D.P.R. n. 151 del 01.08.2011 “Regolamento recante sempli- Fuoco, restano comunque soggette a tutte le disposizioni
ficazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione vigenti, sotto il controllo e la responsabilità del tecnico in-
degli incendi” [9] ed il D.M. 07.08.2012 “Disposizioni relative caricato.
alle modalità di presentazione delle istanze concernenti i procedi- Per quanto concerne la modulistica da predisporre per le
menti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare” pratiche di prevenzione incendi, in base al D.M. 07.08.2012
[10] fanno parte del pacchetto legislativo che negli ultimi che ha aggiornato completamente la materia e con riferi-
anni sta revisionando completamente la materia della pre- mento al comportamento al fuoco di pareti in muratura di
venzione incendi. laterizio, i moduli da considerare sono i seguenti:
Il D.P.R. n. 151 ha modificato l’iter delle procedure di pre- - MOD. PIN 2.2-2012_CERT. REI “Certificazione di re-
venzione incendi al fine di renderle più snelle, accrescendo sistenza al fuoco di prodotti/elementi costruttivi in opera” (fig.
nello stesso tempo le responsabilità dirette dei progettisti 7): il tecnico abilitato dichiara con questo modulo di aver
che, quindi, devono esigere dagli elementi costruttivi pre- verificato le reali caratteristiche riscontrate in opera per
stazioni certe, affidabili e supportate dalla documentazione i prodotti/elementi costruttivi adottati, per i quali speci-
richiesta dal D.M. 16.02.2007. fica il tipo di valutazione condotta (metodo sperimentale,

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Categoria Livello di rischio Parere di conformità del progetto Certificato Prevenzione Incendi (C.P.I.)
rilasciato dai VV.F. rilasciato dai VV.F.
A Basso Non più previsto Non più previsto
B Medio Obbligatorio Non più previsto
C Alto Obbligatorio Obbligatorio
Tabella 3. Categorie delle attività soggette a prevenzione incendi ai sensi del D.P.R. n. 151.

metodo tabellare, metodo analitico) e riporta in allegato la anche dichiarata la classe di reazione al fuoco);
documentazione conforme al D.M. 16.02.2007 attestante -- eventuali ulteriori disposizioni per la posa in opera del
quanto dichiarato. Il tecnico deve richiedere al produttore prodotto.
la documentazione da allegare. In pratica, per pareti taglia- È sempre compito del tecnico verificare preliminarmente,
fuoco in muratura il “metodo analitico” non è applicabile[1]. nel caso adotti il metodo sperimentale, se il produttore/
Con riferimento al “metodo sperimentale” la documen- fornitore del materiale dispone della documentazione ag-
tazione consiste nei rapporti di classificazione o fascicoli giornata valida ai sensi del D.M. 16.02.2007 che attesti la
tecnici in conformità al D.M. 16.02.2007. Se si utilizza il prestazione richiesta per il prodotto da impiegare per la
“metodo tabellare” da D.M. 16.02.2007, il produttore può realizzazione di pareti tagliafuoco, al fine di evitare l’utilizzo
fornire una dichiarazione sulla corrispondenza del prodotto di prodotti apparentemente “similari” ma non dotati delle
commercializzato con i requisiti previsti nella pertinente necessarie certificazioni.
tabella di riferimento;
-- MOD. PIN 2.3-2014_DICH. PROD “Dichiarazione Conclusioni
inerente i prodotti impiegati ai fini della reazione e della L’aggiornamento posto in essere per le norme che discipli-
resistenza al fuoco” (fig. 8): il tecnico abilitato dichiara nano la certificazione della resistenza al fuoco delle pareti
con questo modulo di aver preso visione delle informa- in laterizio evidenzia un significativo progresso rispetto alla
zioni e delle procedure fornite dal fornitore/produttore previgente situazione normativa, offrendo molteplici pos-
dei prodotti impiegati e riporta l’elenco dei prodotti posti sibilità ed opportunità sia ai produttori, sia ai tecnici che
in opera precisando il tipo di documentazione disponibile operano nell’ambito della prevenzione incendi per docu-
per attestare quanto dichiarato. mentare le prestazioni di resistenza al fuoco delle pareti di
-- Le informazioni inerenti la classificazione del prodotto, compartimentazione in laterizio [11]. Le numerose ricer-
l’impiego previsto e le procedure per la corretta posa in che e prove sperimentali condotte negli anni dalle aziende
opera devono essere indicate dal fornitore/produttore e del settore hanno fornito indubbiamente al legislatore
per i prodotti da muratura in laterizio sono: idonei strumenti per adeguare le norme e consentire una
-- rapporti di classificazione o fascicoli tecnici ai sensi del migliore valutazione delle prestazioni di resistenza al fuoco
D.M. 16.02.2007; delle murature e pareti in laterizio che rappresentano uno
-- dichiarazione di prestazione (DoP) ai sensi del Rego- degli aspetti più interessanti e peculiari del prodotto. ¶
lamento Prodotti da Costruzione n. 305/2011 (riferita
alla marcatura CE nella quale, per i laterizi da muro, è * Lorenzo Bari
Ingegnere Consulente tecnico Consorzio POROTON Italia

Categoria Attività soggette a normativa di prevenzione Bibliografia


incendi: categorie ed esempi [1] D.M. 16.02.2007 “Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costrut-
A Impianto per produzione di calore fino a 350 kW tivi di opere da costruzione”
Albergo fino a 50 posti letto [2] Circolare 14.09.1961, n. 91 “Norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei
fabbricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile”
Autorimessa fino a 1000 m2 [3] UNI EN 1363-1 “Prove di resistenza al fuoco. Requisiti generali”
Struttura sanitaria fino a 50 posti letto [4] UNI EN 1364-1 “Prove di resistenza al fuoco per elementi non portanti. Muri”
Scuola fino a 150 persone presenti [5] UNI EN 1365-1 “Prove di resistenza al fuoco per elementi portanti. Muri”
B Impianto per produzione di calore oltre 350 kW e [6] UNI EN 13501-2 “Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costru-
zione - Parte 2: Classificazione in base ai risultati delle prove di resistenza al fuoco, esclusi
fino a 700 KW i sistemi di ventilazione “
Albergo oltre 50 fino a 100 posti letto [7] UNI EN 15254-2 “Applicazione estesa dei risultati di prove di resistenza al fuoco.
Autorimessa tra 1000 m2 e 3000 m2 Pareti non portanti - Parte 2: Blocchi di gesso e muratura”
Struttura sanitaria fino a 100 posti letto [8] UNI EN 15080-12 “Applicazione estesa dei risultati di prove di resistenza al fuoco.
Scuola oltre 150 fino a 300 persone presenti Pareti portanti - Parte 12: Pareti portanti in muratura”
Deposito di GPL da 300 kg a 1000 kg [9] D.P.R. n. 151 del 01.08.2011 “Regolamento recante semplificazione della disciplina
dei procedimenti relativi alla prevenzione degli incendi a norma dell’articolo 49, comma 4
C Impianto per produzione di calore oltre 700 kW -quater, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge
Albergo oltre 100 posti letto 30 luglio 2010, n. 122”
Autorimessa oltre 3000 m2 [10] D.M. 7.8.2012 “Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle istanze
Struttura sanitaria oltre 100 posti letto concernenti i procedimenti di prevenzione incendi e alla documentazione da allegare ai sensi
Scuola oltre 300 persone presenti dell’articolo 2, comma 7, zdel decreto del Presidente della Repubblica l° agosto 2011, n.
Impianto fisso di distribuzione carburanti 151”
[11] Bari L. “Prestazioni al fuoco di murature in laterizio: riferimenti normativi”, Costru-
Tabella 4. Esempi di attività rientranti nelle categorie di cui al D.P.R. n. 151. ire in Laterizio, Tecniche Nuove, n. 161, pp. 64-68

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