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Pietà
Timore di Dio
I doni dello Spirito Santo completano e portano alla perfezione le virtù di coloro che li
ricevono. La virtù è la disposizione a compiere il bene in maniera abituale e ferma
«La paura bussò alla porta. La fede in Dio andò ad aprire. Non c’era nessuno.»
Per capire il dono della pietà dobbiamo cercare di non pensare al significato che diamo di solito alla
parola pietà. La radice di questo nome deriva dall’aggettivo “pio”.
Essere una persona “pia”, secondo la morale cristiana, significa essere una persona pienamente
fiduciosa in Dio. Nei Vangeli si parla delle “pie donne” per indicare quelle donne che seguivano
Gesù fin ai primi giorni della sua predicazione. Erano quindi donne che avevano creduto in lui sin
dall’inizio, senza riserve. Alcune di esse sono le stesse che scoprirono la tomba vuota dopo la
Resurrezione. Essere pio vuol dire quindi seguire Gesù, dal principio alla fine della vita…e oltre.
Risulta più chiaro, allora, il senso della frase iniziale. Il dono della pietà è quel dono che ci lega a
Dio come dei figli al proprio padre. Il termine che si usa in questo caso è AMORE FILIALE verso
Dio.
Se accettiamo questo dono ne derivano alcune importanti conseguenze:
In quanto figlio di Dio, il cristiano deve vedere anche gli altri come figli di Dio, ossia deve
amare tutti. Ma è possibile?
Quando incontriamo le persone non sappiamo mai chiaramente quali sono le loro intenzioni.
Per tale motivo il nostro approccio deve essere improntato sulla fiducia iniziale.
Se in tal modo riusciamo a dare vita ad una relazione fiduciosa, potrà essere possibile un
loro disvelarsi a noi ed anche noi potremo guadagnare la loro fiducia.
Se le persone tradiscono la nostra fiducia, se ci diventano nemici, possiamo smettere di
fidarci di loro? È una reazione umana, ma non dobbiamo mai smettere di amarle come figli
dello stesso Padre.
La pietà è il dono che prepara il terreno per tutti gli altri doni.
Il rapporto filiale con Dio ci consente di usare poche parole quando preghiamo perché Dio
già conosce i nostri bisogni. Ma la premessa importante è che noi ci accostiamo con fede
alla preghiera, non per abitudine.
Il rapporto filiale con Dio ha conseguenze anche sul nostro rapporto con il prossimo. Ci fa
sentire vicini agli altri, fratelli. Sensibili, senza sentirsi migliori perché la pietà porta sempre
con sé l’umiltà.