Leggiamo insieme il

capitolo 11
dell’Evangelista Luca, dal GESÙ CHIAMA DIO: PADRE. PIÙ PRECISAMENTE LA
versetto 1 al versetto 13
PAROLA CHE LUI USA E’ “ABBÀ” CHE È UN

VOCABOLO DI ORIGINE ARAMAICA IL CUI

SIGNIFICATO È PIÙ CONFIDENZIALE RISPETTO ALLA PAROLA “PADRE”. NOI POTREMMO

TRADURRE LA PAROLA ABBÀ COME PAPÀ O MEGLIO ANCORA “PAPARINO”. ABBÀ ERA UNA

DELLE PRIME PAROLE CHE IMPARAVANO A DIRE I BAMBINI AI PRIMI MESI DI VITA. IN

QUESTA PAROLA SI MANIFESTA TUTTO L’AMORE CHE UNISCE IL FIGLIO AL PADRE ED

È UN TERMINE CON CUI GESÙ CI

CHIEDE DI ESPRIMERCI
Prova a pensare: Quali sono le
conseguenze della possibilità che
abbiamo di chiamare Dio col nome
di Padre?

DI SEGUITO SONO ELENCATE ALCUNE POSSIBILI CONSEGUENZE DELLA PATERNITA’ DI DIO

PER NOI. INDICA, DA 0 A 5 QUANTO OGNUNA DI ESSE E’ VERA PER IL TUO RAPPORTO CON DIO
Sottomissione 0 1 2 3 4 5 Familiarità 0 1 2 3 4 5 Paura 0 1 2 3 4 5
Esigenza 0 1 2 3 4 5 Perdono 0 1 2 3 4 5 Distanza 0 1 2 3 4 5
Ascolto 0 1 2 3 4 5 Punizione 0 1 2 3 4 5 Bontà 0 1 2 3 4 5 ... Ne vuoi aggiungere altre?
L’INSEGNAMENTO CHE VUOLE DARCI GESÙ È CHE DOBBIAMO IMPARARE A VIVERE IL
RAPPORTO CON DIO COSÌ COME VIVESSIMO IL RAPPORTO CON UN PADRE. NEI CONFRONTI DI
UN PADRE NOI CI COMPORTIAMO CON RISPETTO, MA ANCHE CON LA CONFIDENZA CHE SOLO
UN FIGLIO PUÒ AVERE, MAGARI ANCHE SCHERZANDO CON LUI. CON UN PADRE NOI SIAMO A
NOSTRO AGIO, POSSIAMO CONFIDARGLI TUTTE LE NOSTRE INCERTEZZE ED I NOSTRI
DESIDERI, POSSIAMO ANCHE FARGLI DELLE RICHIESTE E LUI, SE PENSA CHE QUESTE CI
FARANNO FELICI LE ESAUDIRÀ.
QUESTO ULTIMO ASPETTO È MOLTO IMPORTANTE E RIGUARDA LE PREGHIERE CHE NOI
RIVOLGIAMO A DIO. QUANTE VOLTE, FACENDO UNA RICHIESTA AI NOSTRI GENITORI CI
SIAMO SENTITI RISPONDERE CHE “NON ERA IL MOMENTO”. A VOLTE, QUANDO SI RIFIUTA
CONCEDERE QUALCOSA, LO SI FA A FIN DI BENE.
NOI FACCIAMO BENE A PREGARE DIO RICHIEDENDOGLI TUTTE LE COSE CHE VORREMMO CHE
SI ESAUDISSERO MA È IMPORTANTE ESSERE COSCIENTI CHE NON SEMPRE LE VEDREMO
AVVERATE PERCHÈ, COME UN PADRE, EGLI SA MEGLIO DI NOI COSA È PIÙ IMPORTANTE PER
NOI, PER LA NOSTRA CRESCITA. QUELLO CHE DIO CI CONCEDERÀ, TUTTO O NIENTE, ED IL
MOMENTO IN CUI LO FARÀ, ADESSO O FRA 10 ANNI, SARÀ SEMPRE FATTO PER IL NOSTRO
BENE, PERCHÈ DIO È IN GRADO, MEGLIO DI NOI DI CAPIRE DI COSA ABBIAMO BISOGNO

Se noi dobbiamo considerare Dio

come un padre come saremo
considerati noi da Dio?

COME PADRE, DIO È

PARAGONABILE AD UNA
PERSONA VIVA, COLMA DI AMORE PER CIASCUNO DI NOI. DIO CI GUARDA CON LA
TENEREZZA DI UN PADRE E ANCHE DI UNA MADRE E, COME LORO, È PREOCCUPATO DELLA
NOSTRA FELICITÀ, DELLA NOSTRA RIUSCITA NELLA VITA, DELLA NOSTRA CAPACITÀ DI
ESSERE BUONI COME CRISTIANI.

A QUESTO PROPOSITO SENTITE COSA HA DA DIRCI SAN PAOLO:

Lettera ai Romani, capitolo 8

14Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. 15E voi non avete ricevuto
uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale
gridiamo: “Abbà, Padre!”. 16Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio

QUINDI IL DIO IN CUI NOI CREDIAMO È IL PADRE DI GESÙ MA È ANCHE IL NOSTRO PADRE
PERCHÈ SIAMO CHIAMATI A VIVERE LA STESSA ESPERIENZA CHE HA VISSUTO GESÙ COME
FIGLIO
LA NOSTRA SCELTA DI RICEVERE IL SACRAMENTO DELLA CONFERMAZIONE È UN PASSO
VERSO QUESTA ESPERIENZA CHE ABBIAMO SCELTO DI VIVERE LIBERAMENTE.