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Il passaggio del segnale audio (possibile grazie alle proprietà conduttive del rame) da un punto A
ad un punto B, o da un punto B a un punto C (o a qualsiasi altra lettera dell’alfabeto ), avviene
principalmente in due modi: simmetricamente o asimmetricamente. Nomi che non vi dicono
nulla? Allora li chiameremo con le loro varianti “audio”: cavi bilanciati e sbilanciati Ci sono un
sacco di miti, leggende e credenze attorno al segnale audio (c’è chi sostiene di poter udire differenze
anche usando auricolari In-Ear !!). Per chiarirvi le idee, abbiamo affrontato l’argomento in modo
molto più semplice.
L’invenzione del cavo simmetrico (o bilanciato) fu inventato per risolvere un problema
fondamentale nella trasmissione sonora: le interferenze esterne (ad esempio le interferenze
elettriche) presenti all’esterno del cavo. Eliminare le interferenze alla radice non era fisicamente
possibile, quindi è stato necessario trovare una soluzione per escluderle: duplicare il segnale prima
che venga trasmesso attraverso il cavo, e inviarlo su due binari separati.
Importante: uno dei due segnali viene invertito di fase. Questo processo è chiamato
“bilanciamento“, ed è illustrato nel seguente diagramma:
Incredibilmente, si parla di segnale bilanciato e sbilanciato anche per il mondo del digitale, dove
l’interferenza o rumore può essere ancora più invasiva in quanto non permettere all’interfaccia usata
di “leggere” correttamente il segnale. I formati coassiali S/PDIF e i formati AES/EBU non si
differenziano tanto nel formato trasmesso quanto nelle differenze fisiche: il primo utilizza i
connettori sbilanciati (“RCA”), mentre l’AES/EBU si presenta con il classico connettore
tripolare tipico dei cavi bilanciati XLR.
Per concludere
La trasmissione bilanciata è la scelta preferita per ottenere dei routing di segnale il più possibile
esenti da problemi. Nel mondo dei microfoni è l’unica trasmissione possibile, mentre in altri
ambiti viene sempre preferita fintanto che sia possibile disporre di equipaggiamento compatibile
(connettori XLR o TRS). Quando si ha a che fare con cablaggi molto lunghi (parliamo di decine
di metri, ad esempio), ricorrere ai cavi bilanciati è praticamente d’obbligo. Inoltre, i cavi bilanciati
sono in grado di fornire l’alimentazione richiesta da microfoni o Boxes DI attive (phantom
power). Per riassumere: tutto ciò che gravita intorno al mondo della microfonazione richiede cavi
bilanciati.
Per i chitarristi e bassisti, invece, raramente viene utilizzato il cavo bilanciato. Il funzionamento
della chitarra o del basso elettrico, dei pedali e dell’amplificatore si basa da sempre sul segnale
sbilanciato. Quando le distanze diventano un problema, poi, si preferisce usare un Buffer.
Solamente quando la microfonazione dell’amplificatore o del cabinet è necessaria entrano in
gioco i cavi bilanciati, necessari per collegare i microfoni posti davanti ai coni al mixer.
I tastieristi normalmente utilizzano cavi sbilanciati, considerando che i cablaggi per loro sono
spesso estremamente semplici e corti. Inoltre, molte tastiere possiedono solamente l’uscita di tipo
TS. Per distanze più lunghe viene usata una DI-Box, che richiede in questo caso un cavo
bilanciato in uscita che va verso il mixer.