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“Che possiamo dire di questa battaglia quali le sue premesse e le sue conseguenze?
che ho scoperto casualmente alcuni anni Proveremo a diradare la nebbia del tempo
fa quando [...] lessi una lapide nella piazza che avvolge questo episodio di sangue, ri-
principale di Treviso dove tra i numerosi soltosi in una sconfitta per i patrioti italia-
morti delle guerre risorgimentali ne trovai ni. Procediamo con ordine.
alcuni caduti nella Battaglia di Cavanel- Riassumendo in grande prestezza i fatti
la d’Adige”: così Ismaele Da Re, nel suo storici che portarono a quel luglio, ba-
Cavanella d’Adige... e la storia intorno casa sterà ricordare che il marzo del
notificava la presenza della nostra piccola nasceva a Venezia la Repubblica di San
frazione d’origine nel novero dei teatri di Marco guidata da Daniele Manin, a se-
guerra risorgimentali. Difatti, come già guito dell’insurrezione generale della cit-
noto da precedenti articoli pubblicati in tà contro l’autorità austriaca. Erano gli
“Chioggia. Rivista di studi e ricerche”, anni dei grandi moti insurrezionali, delle
un tempo Cavanella ospitava una piazza- Cinque Giornate di Milano (- marzo
forte, studiata per sorvegliare la navigazio- ) e della Prima Guerra d’Indipenden-
ne tra il fiume Adige e il Canal di Valle, za italiana (scoppiata proprio il marzo
principale arteria di navigazione da e per del medesimo anno). In questo clima ri-
Chioggia. In questa veste di luogo fortifi- bollente di rivolta e liberazione si sareb-
cato atto a presidiare l’estrema propaggine be inserita anche la città di Chioggia:
meridionale della laguna veneta arriviamo il marzo il comitato direttivo degli
a comprendere il valore strategico del pic- insorti, guidato da Antonio Naccari, scris-
colo paese, nel quale non rimane all’og- se a Venezia: “La popolazione di Chioggia,
gi nessuna traccia dell’antico fortilizio. che conquistò con mezzi propri la libertà,
Di conseguenza, per il controllo di tale ed instituì il suo Governo provvisorio [la
forte dovettero perdere la vita, tra gli al- notte tra il e il marzo il Naccari co-
tri, i sei caduti immortalati sulla lapide stringeva alla resa la guarnigione austriaca,
trevigiana, morti in “Cavanella d’Adige - indicendo un governo autonomo], aderi-
luglio ”. Ma quali furono le circo- sce coll’organo del medesimo, perché [...]
stanze che portarono a questa battaglia, sia costituito un Governo stabile col nome
Francesco Bergo
dell’Adige è difesa da una testa di ponte Repubblica di San Marco, che dopo quel
detta Cavanella d’Adige, la quale appoggia luglio avrebbe tentato pochissime altre
la sua gola alla sinistra del fiume ed è divi- offensive, prima di doversi rinchiudere su
sa in due dal canale. Li austriaci l’occupa- sé stessa fino al terribile assedio di Vene-
vano con un distaccamento di croati, zia. In ogni caso, quanto Pepe e Ferrari si
ed era uno dei principali posti del blocco. proponevano con tale sortita doveva essere
Il generale Ferrari ebbe l’ordine di riuni- la conquista della piazzaforte di Cavanella,
re a Chioggia quattro battaglioni ed una in modo tale da assicurarsi la difesa dell’in-
sezione di artiglieria, i quali formavano tero comune di Chioggia, impedendo al
un effettivo di baionette, ed impa- contempo la formazione di una testa di
dronirsi di Cavanella. Questo piccolo cor- ponte austriaca sul versante nord dell’A-
po giunto a S. Anna [paese tra Cavanella dige. Il fallimento dell’operazione avrebbe
e Brondolo] la notte del luglio, mosse dato adito a molte polemiche, scontenti e
all’attacco di Cavanella in tre colonne: la rimpalli di responsabilità, la cui dinamica
prima, formata da un battaglione e dalla vedremo ora. Lo storiografo Carlo Alberto
sezione di artiglieria, dovea passar l’Adige Radaelli (-), stretto conoscente
a Portesine con delle barche ed attaccare dei fratelli Bandiera e autore di una bio-
il trinceramento alla gola, e mentre que- grafia su Daniele Manin, in un paragra-
sta colonna avrebbe richiamato su di sé fo del suo volume dedicato agli scontri in
l’attenzione del nemico, le altre due, l’una Veneto nel biennio ’-’, propose infatti
seguendo la via Romeo [Romea] pel bosco una lettura diversa della battaglia:
Nordio, e l’altra per gli argini del canale “Intanto il generale Pepe, al suo giun-
di Valle, doveano sorprendere ed attaccare gere in Venezia, pensò di ordinare una fa-
di fronte il trinceramento. All’alba del zione contro l’inimico, e così ottenere po-
la prima colonna attendeva le barche alla polarità [...] Gli Austriaci, nello stringere
sponda dell’Adige, ma esse non giunsero d’assedio Venezia, avevano spinto le loro
che verso le ant. [antimeridiane] e non forze fino a Cavanella d’Adige ed occupa-
prima delle principiò l’attacco. Intanto tavi e ristorata una vecchia testa di ponte.
le altre due colonne, impazienti di que- Il generale in capo affidava al Ferrari [...]
sto ritardo, assalirono il trinceramento, il compito di sloggiarneli. Questi, alla te-
quindi mancò l’effetto che si sperava dal- sta di uomini, moveva da Chioggia il
la sorpresa, ed il nemico ricevè un pronto luglio [...] Cavanella era difesa da circa
rinforzo che raddoppiò le sue forze. Fer- Austriaci con tre pezzi d’artiglieria [...]
rari vedendo che era inutile più ostinarsi Pensamento del Ferrari fu di fingere un at-
all’attacco, ordinò la ritirata”. tacco dal lato meridionale del forte, men-
Il Pisacane ci rende l’ossatura dei fatti: tre assalirebbe vigorosamente gli altri due.
una prima sconfitta per le forze insurre- Unite le forze a Sant’Anna, le disponeva in
zionali venete, dettata dalla scarsa coordi- tre colonne, ordinando a quella di destra
nazione. Una sconfitta capace di insinua- di varcare il canale della Valle e per l’altro
re una crepa nel comparto della neonata argine marciare contro Cavanella, mentre
Francesco Bergo
quella del centro doveva direttamente as- lato dell’Adige la terza colonna. Cambia-
salire il nemico, e la terza colonna, scen- no invece ogni volta i numeri coinvolti,
dendo a sinistra e approfittando di alcune la dinamica stessa dell’attacco e, ovviamen-
barche, avrebbe dovuto valicare l’Adige e te, le responsabilità per il suo insuccesso.
attaccare il forte dal lato meridionale, che Il Radaelli qui pare esagerare esponenzial-
sapevasi aperto e senza difesa. Ma, come mente il numero dei caduti e la dimen-
avviene spesso a generali che non studiano sione della battaglia, quasi una studiata
bene il terreno da percorrere, le disposi- iperbole per demolire ancora di più l’o-
zioni non si presero con tale accuratezza perato del Pepe e soprattutto del Ferrari,
da evitare gli ostacoli, ed accadde che, ri- rimarcando l’inutilità dello stesso fortili-
tardando le barche pel passaggio dei fiumi, zio ai fini della guerra. Detto ciò, Radaelli
la spedizione fallì per colpa di coloro che nomina i cosiddetti Cacciatori del Sile, una
l’avevano ideata. Solamente la colonna del formazione volontaria trevigiana formata-
centro, composta dei Cacciatori del Sile, si il aprile , agli ordini proprio del
attaccò il forte, e quei prodi soldati, gui- colonnello Davide Amigo, la quale, stan-
dati dal colonnello Amigo [Davide] [...] do allo storiografo, era presente all’attacco
poterono superare le fortificazioni nemi- a Cavanella. Ce lo conferma in ogni caso
che e penetrarvi. [...] quantunque più di Cesare Cesari, che affermava come il cor-
cinquanta di essi rimanessero uccisi [...] po “si trovò ai fatti d’armi di Cornuda,
Il generale Ferrari, inquieto del ritardo delle Castrette e alle difese di Marghera
delle altre colonne e temendo di compro- e Venezia, ma principalmente alla Cava-
mettere il corpo a lui affidato, ordinava la nella il luglio [...]”: nonostante il
ritirata. Fu in vero inesplicabile questo suo refuso sulla data, ci viene così confermata
ordine, che faceva perdere il vantaggio ot- l’effettiva presenza della “Legione Trevi-
tenuto [...] tanto più che la colonna di de- giana” in loco. Forse molto dell’astio co-
stra, composta del battaglione lombardo a vato dallo storiografo Radaelli per Ferrari
guidata dal valoroso Noaro [Agostino] e derivava proprio dalla fallimentare batta-
dall’Ulloa [Girolamo], giungeva in quell’i- glia di Cornuda, ove, a capo dei volontari,
stante nel paese di Cavanella ed impadro- vi era il medesimo generale Ferrari: una
nitasi delle case, preparavasi ad attaccare serie di sconfitte susseguite a questa avreb-
[...] Poco importava a Venezia il possesso bero portato infine alla caduta di Treviso
di quel forte, che, conquistato, non avreb- ( giugno). I defunti segnati sulla lapide
besi potuto mantenere: essendo troppo trevigiana furono dunque, senza dubbio,
distante da Brondolo [...] Fu dunque bra- membri dei Cacciatori del Sile.
mosia di combattere, velleità di rendersi Interessantissimo è anche notare come
popolare che spingeva il generale in capo l’astio guadagnatosi da Andrea Ferrari da
ad ordinare quell’assalto [...]”. parte delle sue forze per il mancato assalto
Vediamo come una costante del reso- alla baionetta fosse stato inteso dalla con-
conto rimanga il fatale ritardo delle imbar- troparte austriaca, della quale possediamo
cazioni che dovevano trasportare sull’altro un resoconto:
La Battaglia di Cavanella d’Adige, luglio
e poi compiuto dal governo del Regno Ita- sera del e mezza notte a Sant’Anna [...] là
lico di Bouarnais [Beauharnais, Eugenio] formarne tre colonne: la sinistra, cioè con
[...]”. due cannoni, e uomini del battaglione
Il Morandi aggiungeva poi che uno Lombardo, passasse l’Adige alle Portesine,
dei primi obiettivi della neonata Guardia ove troverebbe degli officiali dello Stato
Civica di Chioggia fu quello di assicurarsi Maggiore, con cinque ampi barconi [...]
il controllo del forte per garantire la pro- la dritta formata di altri uomini della
prietà delle campagne e l’accesso al Polesi- Legione dei Cacciatori del Sile, marciereb-
ne: mancarono tuttavia le forze sufficienti be silenziosamente lungo l’argine dritto
per controllare adeguatamente ogni singola del Canal di Valle, si recherebbe col favor
piazzaforte del circondario, cosicché Cava- delle tenebre a poca distanza [...] e s’impa-
nella venne abbandonata, in quanto luogo dronirebbe del Forte alla baionetta; ed il
“[...] il più lontano, fatichevole, e sog- centro composto di volontari, tra Bo-
getto a febbri intermittenti e micidiali”. lognesi e Napoletani occuperebbe il vicino
Il generale continuava descrivendo la na- bosco di pigne del Nordio, servirebbe di ri-
tura semplicistica dei terrapieni, aggiun- serva, nel momento del vero attacco [...]”.
gendo come il Welden, dopo la resa di Perso l’effetto sorpresa a causa dell’al-
Treviso, avesse cominciato a stringere il zarsi del sole e mancando il supporto delle
cappio attorno a Venezia, procedendo an- artiglierie dei lombardi, che dovevano di-
che dalla parte meridionale: le sue truppe, strarre la guarnigione, i trevigiani vennero
con quartier generale a Cavarzere, avreb- bersagliati dalle forze austriache: decisi a
bero nella loro avanzata occupato anche lanciarsi all’assalto lo stesso, Ferrari, priva-
Cavanella, riattivandone le difese. Moran- to del principale supporto d’attacco, emi-
di procedeva descrivendo i soprusi a dan- se il suo verdetto: “[...] dopo aver avuto
no della popolazione attuati dalla guarni- a morti, ed il triplo dei feriti ordinò la
gione austriaca. Seguiva una precisissima ritirata [...] ritirata che quella ardente gio-
narrazione della battaglia, della quale ri- ventù l’eseguì a male in cuore [...] impre-
portiamo solo la premessa, essendo l’esito cando contro il Capo che non aveva voluto
già ben noto: comandare di suonare a trombe e tamburi
“Pepe assicurato dalla Comune, che la carica [...] alle sole ore [praticamente a
la Cavanella era una guasta bicocca sen- battaglia finita] giunsero i lancioni alle Por-
za cannoni, sprovvista di tutto [...] era un tesine [difficile dire che località intendesse
colpo di mano sicuro da eseguirsi, che la precisamente Morandi col termine Porte-
riuscita rialzerebbe lo spirito del soldato sine: all’oggi vi si indica una zona posta
[...] Pepe, dico, spinto da tutte queste ra- lungo l’Adige tra Ca’ Morosini e Rosolina
gioni, insinuazioni, consigli e blandizie, Mare] [...]”. La testimonianza di Morandi
ordinò al generale Ferrari comandante su- si fa infine essenziale per conoscere i “retro-
periore di Chioggia e Brondolo di prende- scena” della sconfitta: “Fuvvi chi incolpò
re dalla guarnigione uomini, con due il generale Pepe della sola causa del sini-
pezzi d’artiglieria da campo, riunirli nella stro accaduto [...] di massima inesattezza
La Battaglia di Cavanella d’Adige, luglio
da parte degli officiali del suo Stato Mag- rappresentata dall’ordine del giorno del-
giore [...] sia per gelosia della riputazione l’ luglio , in riferimento alla fallita
di Ferrari; sia come Siciliano [Pepe era presa di Cavanella, firmato dal generale
però calabrese] odiato dai Napoletani [...] Pepe. Queste le sue parole:
All’incontro i seguaci, e beniamini di Pepe “[...] far esplorare la Cavanella dell’A-
addossavano al generale Ferrari l’aver agito dige, luogo di qualche importanza a sette
mollemente, l’essergli mancato coraggio miglia da Brondolo, dove si avea motivo
[...]”, aggiungendo poi un particolare fon- di credere [...] che gli Austriaci si trovas-
damentale, il quale ci riporta alla domanda sero [...] al General Ferrari il carico di ese-
che il resoconto di Welden ci aveva fatto guire questa riconoscenza [...] e schivando
porre: “I più però convenivano, che fu di esporsi a gravi perdite. Le forze affida-
dietro scaltro maneggio della secreta com- tegli [...] La colonna di manca, la quale
bricola Austro Gesuitica di Chioggia, che era composta da due bocche da fuoco e
seppe suscitare tale spedizione, e nel tempo dal battaglione lombardo sotto il maggio-
stesso la rese vana col darne avviso al nemi- re Novaro [Noaro, Agostino, patriota li-
co, che da Cavarzere la stessa notte inviò gure], e condotta dal tenente colonnello
alla Cavanella un soccorso di uomini, Ulloa, s’incamminò lungo l’argine sinistro
con una riserva d’un battaglione sulla via dell’Adige per varcare questo fiume alle
per appoggiarli, se occorreva [...]”. Sono Portesine; la colonna di mezzo, composta
ed erano supposizioni valevoli d’attenzio- del battaglione bolognese del Colonnello
ne: sappiamo che non tutta la popolazione Bignami [Carlo, generale e patriota bolo-
era a favore dei patrioti italiani e del gover- gnese] e dal battaglione napoletano del
no provvisorio, né tantomeno lo era la gran Maggiore Materazzo [Francesco, patriota
parte del clero (specialmente dopo l’Allo- calabrese], si diresse per la strada Romeo
cuzione del papa); ricordiamoci inoltre che [Romea]; il battaglione trevigiano del Co-
gli austriaci controllavano Chioggia, come lonnello d’Amigo procedette lungo l’argi-
anche il Veneto, ormai da anni, ed avevano ne dritto del canale della Valle”.
intessuto precisi legami clientelari con cer- Segnalava poi come la colonna lom-
te fasce cittadine. Dopotutto, l’eventuale barda avesse occupato due casine vicine
presenza di spie filoaustriache in città viene al forte per meglio colpire gli austriaci,
suffragata, oltre che dall’improvvisa (quan- come riferito anche dal generale Welden:
to sospetta) dislocazione di una massiccia “Il General Ferrari [...] prolungò il com-
forza d’occupazione entro un fortilizio di battimento oltre ciò che si richiedeva ad
secondaria importanza, anche dall’altri- una riconoscenza militare [...] gli Austria-
menti inesplicabile conoscenza da parte ci, avvisati dalla mossa de’ nostri, aveano
del Welden delle proteste contro Ferrari, ricevuto gagliardi soccorsi da Portalonga e
svoltesi all’interno della città di Chioggia, da Cavarzere, e le opere da essi fatte erano
come precedentemente accennato. assai più considerevoli che non ci era stato
Alle nostre fonti manca ormai all’ap- riferito [...] La perdita de’ nostri fu di circa
pello solo la versione “ufficiale” dei fatti, quaranta feriti e di dieci morti, perdita, se-
Francesco Bergo
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condo ogni probabilità, molto minore di i quali avrebbe poi varcato il Po. Scriveva
quelle del nemico [...] il trivigiano essen- egli da Chioggia l’ luglio : “Ieri ab-
dosi dovuto avanzare in terreno assai svan- biamo avuto il battesimo del fuoco. Siamo
taggioso, ebbe nella perdita più larga parte stati a Cavanella sull’Adige sperando di
degli altri [...] Nel ricevere l’ordine della sorprendere i tedeschi, ma si sono ritirati
ritirata, i Lombardi manifestarono qual- subito nel forte, e noi avevamo solo due
che ripugnanza [...]”. Dal resoconto del cannoni senza obici, con poca munizione,
Pepe scompare quindi la vera causa del fal- e non abbiamo potuto fare che quattro ore
limento dell’operazione: il mancato arrivo di fucilate [segue un altro resoconto dello
delle barche per guadare l’Adige. L’intera scontro] Questa notte hanno quasi ucciso
impresa, da un attacco programmato, vie- in Chioggia il generale Ferrari, chiaman-
ne reinterpretata, per limitare l’imbarazzo, dolo traditore, per voce de’ lombardi,
in una “esplorazione militare” che solo i quali erano pure con noi ed hanno avuto
disgraziatamente degenerò in battaglia. un morto ed un ferito”. Ed ecco confer-
Il generale lasciava inoltre trasparire il mata la notizia giunta al Welden, dell’ira
timore riguardo eventuali spie (“gli Au- della colonna lombarda, quella asserraglia-
striaci, avvisati dalla mossa de’ nostri”), ta nella casetta col tricolore, contro il rilut-
notificando in postilla anche il dissenso tante generale. Sempre Dallolio, facendo
dimostrato verso Ferrari. riferimento alle memorie stese da Gugliel-
Ci rendiamo così conto di quante voci mo Pepe, ci confermava inoltre il sospetto
contribuirono alla descrizione della batta- che avevamo avuto leggendo il suo ordine
glia di Cavanella, ognuna rivelante sempre del giorno: per salvare il Ferrari, il gene-
nuovi aspetti. Comprendiamo come que- rale dichiarò nell’ordine di aver limitato
sto fatto d’armi si sia prestato alle più sva- l’operazione a una ricognizione, quando
riate declinazioni di comodo da parte dei in realtà il piano prevedeva di conquistare
vari comandi prima e dei vari scrittori poi, il forte. Una seconda considerazione del
per poter assumere sempre nuove e inedite Berti Pichat arriva infine da un’altra lettera
sfumature di significato. Ci manca ormai alla moglie datata ottobre , scritta
soltanto di ricordare quali altre rilevanti in Venezia: “Oh sarebbe pur tempo di far
figure del nostro Risorgimento presero qualche cosa, sempre però che si facesse
parte alla battaglia. come si deve, e non rischiare un passo fal-
Lo studioso Alberto Dallolio nel so o inutile perdendo degli uomini, come
pubblicava La difesa di Venezia nel nei alla Cavanella, senza costrutto”.
carteggi di Carlo Berti Pichat e di Augusto Procediamo verso la conclusione di
Aglebert. Ci concentreremo su due rivela- questo viaggio a ritroso entro un ingarbu-
torie missive scritte da Carlo Berti Pichat gliato episodio di sangue del Risorgimen-
(-) alla moglie. Il bolognese Ber- to ricordando la presenza a Cavanella di
ti Pichat, futuro senatore e deputato del altri due personaggi, oltre al summenzio-
Regno d’Italia, si sarebbe unito nel marzo nato Carlo Berti Pichat, al Ferrari, a Davi-
ai volontari di Ferrari e Durando, con de Amigo e ad Agostino Noaro.
La Battaglia di Cavanella d’Adige, luglio
Il primo è Girolamo Calà Ulloa (- colà, i quali non aveano come gli uomini
), patriota e generale napoletano che il riparo dell’argine. Il comandante Ulloa,
nel resoconto vediamo al fianco dei lom- accortosi che il Poerio avea scelto il posto
bardi. Fu vicino a Pepe nel suo appoggio più pericoloso, e perciò più onorevole,
alla causa veneta e italiana: dopo la caduta quello cioè de’ pezzi, dove il fuoco nemico
di Venezia avrebbe anche seguito Daniele era più intenso e fitto, lo consigliò di trarsi
Manin nel suo esilio parigino. indietro, dicendogli: Non senti tu, Alessan-
Ancor più interessante è poi la pre- dro, come le palle ti fischiano intorno? Ed
senza del secondo, il poeta, patriota, cor- egli sorridendo: No, non sento alcun fischio;
rispondente leopardiano e martire risor- sai che io difetto nell’udito”. Era chiara-
gimentale napoletano Alessandro Poerio mente un aneddoto riferito alla parziale
(-), il quale (anch’egli giunto al sordità che affliggeva il Poerio.
seguito del Pepe), prima di spirare a causa In appendice, vale la pena far presente
delle ferite riportate nella sortita di Forte come i fatti d’arme di Cavanella d’Adige
Marghera del ottobre , ebbe modo vennero ricordati anche da una delle più
di combattere a fianco proprio dell’Ulloa importanti voci del Risorgimento italia-
in Cavanella. Mariano d’Ayala, autore no: il padre barnabita Ugo Bassi (-
delle Poesie edite e postume di Alessandro ), martire della patria fucilato senza
Poerio, datate , apriva la raccolta con processo dagli austriaci a Bologna, l’anno
una breve biografia del poeta, nella qua- successivo alla battaglia. Prima di recarsi
le trovava ospitalità un aneddoto, colori- a Roma al seguito di Garibaldi, per di-
to seppur impreciso rispetto i dati bellici fendere l’indipendenza della Repubblica
da noi raccolti finora (forse l’episodio è Romana dalle forze di spedizione francesi
legato alla difesa lombarda delle casette inviate da Napoleone III, Bassi si sareb-
all’esterno del forte), riferibile ai fatti di be unito alle truppe volontarie pontificie
Cavanella: (le medesime di Durando e Ferrari), var-
“[...] Quando seppe [...] esser pronta cando il Po a dispetto dell’Allocuzione di
una fazione di guerra, volle impugnare lo Pio IX. Il carismatico oratore avrebbe poi
schioppo, e senza accettare posti ed officii, preso parte alle grandi battaglie occorse sul
fece parte delle schiere spedite il dì di lu- suolo veneto, in qualità di cappellano mi-
glio contro il forte delle Cavanelle dell’A- litare ante litteram, rinvigorendo il morale
dige, tenuto da Tedeschi. Aggiunto alle degli insorti; ferito durante gli scontri di
milizie lombarde comandate dal tenente Treviso, sarebbe poi tornato verso Venezia,
colonnello Ulloa, le sole che passarono il ove si sarebbe dedicato prevalentemente a
fiume sotto il governo del principale del visite ospedaliere e alla stesura di poesie,
general Ferrara [Ferrari], valicò l’Adige articoli e proclami pubblici. Il Bassi do-
alle Portesine [cosa che forse invece non vette essere anche in Chioggia (città dalla
avvenne], passò su la sponda destra a mez- quale inviò due lettere) proprio in questa
zo tiro di moschetto dalla gola del forte, ultima veste assistenziale e civile, in con-
e si pose presso i due cannoni menati comitanza della battaglia: difficile dire se
Francesco Bergo
egli abbia preso parte attiva nell’assalto al Sile e quel lombardo segnalato da Berti
forte (il religioso era difatti ancora ferito) Pichat), caporale dei volontari romani
o se semplicemente abbia vegliato i feriti (Angelo Lega) e regolare dell’esercito na-
dello scontro entro l’Ospedale di Chiog- poletano (tale Di Salvo). I feriti sarebbero
gia. In un resoconto altamente poetico invece ammontati a . Questo comuni-
ed emozionale della giornata, intitolato cato era preceduto da uno dell’ luglio,
Il Luglio, il barnabita ci presenta la vi- emanato dal segretario generale Zennari,
cenda vista attraverso gli occhi dei patrio- che definiva l’intera operazione come una
ti sconfitti. Tale componimento sarebbe “ricognizione militare delle forze del ne-
apparso per la prima volta nella raccolta mico” (rimandiamo a quanto già scritto in
Memorie di Ugo Bassi, compilate da Luigi precedenza), notificando come “La perdi-
Gualtieri nel : vale la pena leggerlo ta nostra ascende a uomini tra feriti e
nella sua interezza, e per tale motivo lo al- morti, ma quella del nemico è superiore
lego in calce al termine dell’articolo. di molto”, una cifra che a spanne ricalca
Tirando le somme, di che entità fu real- i veri numeri e anticipa quelli poi pubbli-
mente lo scontro e quanti furono effettiva- cati da Pepe.
mente i caduti? Prestando fede a queste stime, risulta
Con l’ordine del giorno del governo che si trattò, più che di una grande batta-
veneto del luglio sarebbero stati pub- glia, di una feroce schermaglia: i numeri
blicati dal Pepe i nominativi dei caduti e non furono di certo grandi come quelli il-
dei feriti alla Battaglia di Cavanella (or- lustrati dal Radaelli ( e più italiani ucci-
dine ricchissimo di refusi rispetto alla più si) o dal comando austriaco ( morti e
esatta lastra trevigiana; come ad esempio feriti per gli italiani). Alle stime fornite dal
Sari Mareso Annibale, segnato da Pepe governo provvisorio si avvicinarono solo
come Marazzo Annibale: i nomi rispondo- le supposizioni del Morandi (/ morti
no a quelli della lastra con grande fatica, e / feriti). Per le perdite da parte au-
alcuni sono irriconoscibili), unitamente a striaca, invece, non possiamo far altro che
quelli della sortita di Marghera del lu- annotare quanto detto nel resoconto del
glio. Nel contesto bellico di Cavanella Welden: feriti e morti, se tra questi ul-
sarebbero spirati Comuni (nei quali in- timi contiamo un cavallo di proprietà di
dicativamente leggiamo i Cacciatori del Teodoro di Giesl.
La Battaglia di Cavanella d’Adige, luglio
NOTE
Ismaele Da Re, Cavanella d’Adige... e la sto- porta il volume presenta una litografia ritraente il
ria intorno casa, stampato in proprio, (ed. or. monumento.
), p. ; l’autore nelle pagine seguenti offre Cesare Cesari, Corpi volontari italiani dal
un resoconto ragionato della battaglia e pone in al , Stabilimento poligrafico per l’ammi-
appendice l’ordine del giorno del generale Gu- nistrazione della guerra, Roma , p. .
glielmo Pepe del luglio . Giovanni Battista Jasbitz, Il teatro del-
Elisa Antico - Alessia Boscolo Nata, Il for- la guerra dopo la costituzione del marzo ,
te di Cavanella d’Adige: un baluardo a sud della vol. V, Tipografia del Lloyd austriaco, Trieste ,
laguna veneta, “Chioggia. Rivista di studi e ricer- pp. -. Sembra trattarsi di una raccolta crono-
che”, , aprile , pp. -. logica di documenti, atti, dichiarazioni, decreti e
Per approfondire l’argomento rimando a proclami di varia natura, di ambito prettamente
Gessica Zennaro, Il Quarantotto a Chioggia, austriaco ma non solo: l’intero volume è in italia-
“Chioggia. Rivista di studi e ricerche”, , ottobre no, essendo edito a Trieste.
, pp. -. Alberto Baldini, voce “Welden, Franz
Iginio Tiozzo, I Nostri, note biografiche in- Ludwig, barone von”, in Enciclopedia italiana
torno a chioggiotti degni di ricordo, Stabilimento Treccani () on line, https://www.treccani.it/
tipografico Bullo, Chioggia , pp. -. enciclopedia/welden-franz-ludwig-barone-von_
Adesione delle provincie, dei distretti e comuni %Enciclopedia-Italiana%/
al governo provvisorio della Repubblica Veneta, An- Jasbitz, Il teatro della guerra cit., p. .
dreola, Venezia , p. . Andrea Argenio, voce “Morandi, Antonio”,
Silvio De Majo, voce “Pepe, Guglielmo”, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. , Isti-
in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. , Isti- tuto della Enciclopedia Italiana, Roma .
tuto della Enciclopedia Italiana, Roma . Morandi, Il mio giornale, cit., pp. -.
Lucio Villari, Il Risorgimento, vol. , - Ivi, pp. -.
. La repubblica romana, Brescia e Venezia, Ar- Voce “Bignami, Carlo”, nell’Enciclopedia Trec-
vato, Bergamo , , p. . cani online.
Vincenzo Fannini, voce “Ferrari, Andrea”, Raccolta per ordine cronologico di tutti gli atti,
in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. , Isti- decreti, nomine ecc, del Governo Provvisorio di Ve-
tuto della Enciclopedia Italiana, Roma . nezia, vol. III, Andreola, Venezia , pp. -.
Antonio Morandi, Il mio giornale dal Si veda a tal proposito la Riconoscenza militare
al , Tipografia A. Ferrari, Modena , p. . della Cavanella d’Adige fatta dal generale Ferrari,
Carlo Pisacane, Guerra combattuta in Italia quasi un racconto romanzato che descrive l’im-
negli anni -, Società Dante Alighieri, Ro- presa, atto a riabilitare il Ferrari, troppo ingiu-
ma-Milano (ed. or. ), pp. -. stamente giudicato a seguito del fallito attacco.
Piero Del Negro, voce “Radaelli, Carlo Al- Segue, in postilla, l’ordine del giorno dell’ luglio.
berto”, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. , Dal “Vero amico del popolo”, , Venezia, lu-
Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma . glio .
Rimando ai suoi Cenni biografici di Daniele Carlo Poni, voce “Berti Pichat, Carlo”, in
Manin, . Dizionario Biografico degli Italiani, vol. , Istituto
Carlo Alberto Radaelli, Storia dell’assedio della Enciclopedia Italiana, Roma .
di Venezia negli anni -, Antonelli, Venezia Alberto Dallolio, La difesa di Venezia nel
, pp. -. È interessante notare che l’opera nei carteggi di Carlo Berti Pichat e di Augusto
del Radaelli vide la sua pubblicazione in conco- Aglebert, Zanichelli, Bologna , pp. -.
mitanza con l’inaugurazione del monumento de- Ivi, p. , nota .
dicato a Daniele Manin, il marzo : in anti- Ivi, p. .
Francesco Bergo
Ruggero Moscati, voce “Ulloa Calà, Gi- Raccolta per ordine cronologico di tutti gli atti,
rolamo”, in Enciclopedia italiana Treccani () cit., pp. -.
on line, https://www.treccani.it/enciclopedia/gi- Ivi, p. .
rolamo-ulloa-cala_%Enciclopedia-Italiana%/ Jasbitz, Il teatro della guerra cit., p. .
Valerio Camarotto, voce “Poerio, Alessan-
dro”, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. , Notifico come l’interezza di questo articolo sia
Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma . stata scritta durante il periodo di quarantena cau-
Mariano D’Ayala, Poesie edite e postume di sato dalla pandemia di Covid-. La stragrande
Alessandro Poerio, Le Monnier, Firenze , p. . maggioranza delle fonti antiche alle quali faccio
Maria Luisa Trebiliani, voce “Bassi, Ugo”, riferimento è reperibile online su Google Books e
in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. , Istitu- Archive.org. Senza questi supporti la mia ricerca
to della Enciclopedia Italiana, Roma . sarebbe stata assolutamente irrealizzabile.
Luigi Gualtieri, Memorie di Ugo Bassi, apo-
stolo del Vangelo, martire dell’indipendenza italia-
na, Monti al Sole, Bologna , pp. -.
La Battaglia di Cavanella d’Adige, luglio
IL 7 LUGLIO
Il luglio al forte la Cavanella con meraviglioso valore per li nostri Crociati contro il
ladrone austriaco fu combattuto. A tutti que’ giovani generosi Italiani fremeva l’animo di
rompere le barricate, dentro da cui l’abborrito nemico racquattato e coverto mal difende-
vasi dagli aperti e liberi eroi; né per ferite né per colpi di morte alcuno di essi non deside-
rava veruna posa. Che però a tutti ne dolse a morte, allorché contro la comune speranza
venne suonato a ritratta. Pure considerando che l’arrendersi a militar disciplina è anche
bello e glorioso, con grandissimo ordine e magnifica mostra fu eseguita la ritratta, talché
al nemico non pigliò né pur voglia d’inseguire e molestare il retroguardo. Non vogliamo
più tosto gli uni commendare che gli altri, perocché tutti quanti altamente meritarono
dell’Italia, dove per noi è il principio di tutto l’onore. Ma per distinguere i corpi secondo
i loro nomi, diciamo: I Bolognesi di Bignami, il primo di che furono condotti al fuoco
mostrarono esser nutriti l’animo di ottima scuola di virtù e onore; e quanto sia lodevole
ed utile la disciplina nell’ordinanze de’ prodi, egregiamente provarono. I Napoletani me-
ritarono nuovamente della Causa Italiana, siccome quelli che dall’abbominato Borbone
si separarono, né lusinghe di ritorno ascoltarono: e le ferite per la redenzione d’Italia
estimarono più care e preziose de’ paterni lari e della terra natale. Gli eroi! – giudicarono
prontamente che non vi è per noi altra patria, che tutta intiera e tutta libera Italia!!...
I Lombardi si mostrarono degni della loro nobilissima fama, e un altro lauro aggiunsero
alle cinque gloriose giornate!!... I Trevigiani senza fine onorevoli e magnanimi si dimostra-
rono, siccome quelli che collocati in luoghi pericolosissimi, questi non pure mantennero,
ma primi innanzi a tutti, con a capo tutti i loro onorati Ufficiali, contro le bastite del
nemico e la procella della battaglia avventaronsi. Quivi da razzi e da terribile fucilata di
continuo squarciati e prostrati, anzi nuovo animo dal perricolo e dalle ferite pigliavano.
Di questi valorosi ben molti perirono in campo, e di ferite gloriose ben più altri punti e
percossi furon portati negli Ospitali di Chioggia. Raccontasi che parecchi essendo feriti,
fu d’uopo per forza trarneli dal conflitto, e che dall’Ambulanza, appena fasciate le lor
piaghe, cercavano e supplicavano di tornare a battaglia. Parecchi Ufficiali nel novero de’
feriti si contano, il che è sommo onore negli eserciti!... Io dico: Gli Ufficiali riportare
delle ferite, siccome gli altri guerrieri. In breve: Nell’Ospitale di Chioggia di letto in letto
dimandando: Onde sei tu, o fratello?... dalla voce dell’eroe ferito, ma non afflitto né invi-
lito, ti senti a rispondere: Trevigiano!!...
Ugo Bassi
In alto e al centro: due fotografie raffiguranti il rimasuglio di una presunta porta d’accesso o canale di scolo del vecchio forte, abbattuto per fare
spazio agli attuali complessi abitativi della Coop. San Giorgio lungo Via del Bosco. Fotografie di Mario Morandi.
In basso: due fotografie raffiguranti una palla di cannone reperita nelle campagne tra Cavanella d’Adige e Sant’Anna, di probabile fattura
ottocentesca. Il proiettile, plausibilmente, venne sparato proprio durante gli scontri del 7 luglio 1848. Fotografie di Riccardo Bonomo.