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Sistema di gestione

Salute e Sicurezza sul lavoro

Manuale del sistema di gestione

TECNINOX s.r.l.
Via Don Spagnoli, 7 - 29010 Sarmato (PC)
P. IVA - C.F. 08398100159

TECNINOX s.r.l. – Via Don Spagnoli, 7 – 29010 Sarmato (PC) – Tel. 0523/88.74.52
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LA SICUREZZA SUL LAVORO

INDICE
1 CONTROLLO DELLE REVISIONI 4
1.1 Piano delle revisioni e firme redazione, verifica ed approvazione. 4
1.2 Sintesi delle modifiche rispetto alla revisione precedente. 4
1.3 Distribuzione. 4
1.4 Scopo e campo di applicazione. 4
1.5 Applicabilità. 4
1.6 Documenti di riferimento. 5
1.7 Struttura del manuale. 6

2 INTRODUZIONE. 7
2.1 Presentazione. 7
2.2. Definizioni. 7
2.2.1 Luogo di lavoro (workplace). 7
2.2.2. Rischio (risk). 7
2.2.3 Valutazione del rischio (risk assessment). 7
2.2.4 Rischio accettabile (acceptable risk). 7
2.2.5 Procedura (procedure). 7
2.2.6 Miglioramento continuo. 7
2.2.7 Non conformità. 8
2.2.8 Azione correttiva. 8
2.2.9 Documento. 8
2.2.10 Pericolo (hazard). 8
2.2.11 Identificazione del pericolo (hazard identification). 8
2.2.12 Malattia professionale (ill healt). 8
2.2.13 Incidente (incident). 8
2.2.14 Parti interessate (interested party). 8
2.2.15 Sicurezza e tutela della salute occupazionale (HS). 8
2.2.16 Sistema di gestione della sicurezza 8
Nota 2: Un sistema di gestione comprende la struttura organizzativa, le attività di
pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse.2.2.17 Audit del
sistema di gestione. 8

3 POLITICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO . 10


3.1 Scopo. 10
3.2 Gestione della politica di salute e sicurezza sul lavoro. 10
3.3. Testo della politica. 10

4 PIANIFICAZIONE. 11
4.1 Scopo. 11
4.2 Effettuazione delle analisi iniziali e loro aggiornamento. 11
4.2.1 Valutazione dei rischi e l'identificazione delle misure di prevenzione e protezione. 11
4.2.2 Aggiornamento. 11
4.2.3 Comunicazione e formazione. 11
4.3. Prescrizioni legislative e regolamentari. 11
4.4 Obiettivi e programmi. 12
4.4.1 Obiettivi e traguardi. 12
Programmi 12

5 ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO . 13
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5.1 Scopo. 13
5.2 Struttura e responsabilità. 13
5.2.1 Organizzazione. 13
5.2.2 La Direzione. 13
5.2.3 Descrizione delle principali responsabilità. 13
5.3 Formazione, sensibilizzazione e qualificazione. 15
5.3.1 Formazione, informazione e sensibilizzazione. 15
5.3.2 Qualificazione . 15
5.4 Comunicazione e consultazione. 15
5.4.1 Comunicazioni interne ed esterne . 15
5.4.2 Comunicazioni esterne. 16
5.4.3 Consultazione. 16
5.5 Controllo della documentazione. 17
5.6 Controllo operativo. 17
5.6.1 Gestione dei processi. 17
5.6.2 Gestione dei fornitori. 17
5.6.3 Appaltatori. 17
5.6.4 Nuovi processi. 17
5.6.5 Conduzione macchine e impianti. 17
5.6.6 Manutenzione. 18
5.6.7 Preparazione alle emergenze e risposta. 18

6 CONTROLLI ED AZIONI CORRETTIVE. 19


6.1 Scopo 19
6.2 Sorveglianza e misurazioni. 19
6.2.1 Taratura della strumentazione. 19
6.2.2 Laboratori esterni. 19
6.3 Valutazione del rispetto delle prescrizioni. 19
6.4 Non conformità, azioni correttive e preventive. 19
6.5 Registrazioni. 19
6.5.1 Le registrazioni richieste dal manuale sono dettagliate in tabella. 19
6.6 Audit. 20

7 RIESAME DELLA DIREZIONE. 21


7.1 Scopo, 21
7.2 Riesame della direzione. 21
7.2.1 Elementi in ingresso per il riesame. 21
7.2.2 Elementi in uscita per il riesame. 21

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1 CONTROLLO DELLE REVISIONI


1.1 Piano delle revisioni e firme redazione, verifica ed approvazione.
Motivo revisione Redatto Verificato Approvato
Prima emissione Ing. Luca Luppi RSPP La Direzione
(Rev. 00)
Firma Firma Firma

Data

1.2 Sintesi delle modifiche rispetto alla revisione precedente.


Prima emissione

1.3 Distribuzione.
I destinatari del presente manuale sono:
 La Direzione
 Delegati alla sicurezza
 Dirigenti
 RSPP
 RLS
 Medico Competente

1.4 Scopo e campo di applicazione.


Scopo del presente manuale è quello di descrivere il sistema di gestione della salute e sicurezza
del lavoro, includendo tutte le attività, i prodotti ed i servizi dell'organizzazione.

La Società si occupa della produzione, stoccaggio e fornitura di materiali "piping" destinati a una
vasta gamma di applicazioni industriali: dagli impianti chimici e petrolchimici alle centrali per la
generazione e trasformazione di energia, dalla cantieristica navale alle piattaforme off-shore.

1.5 Applicabilità.
Il presente manuale si applica a:
 sede operativa di via Don Spagnoli, 7, 29010 Piacenza (PC)
 sede operative di via dell’Industria, 29015 Castel San Giovanni, (PC)

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1.6 Documenti di riferimento.


Il presente manuale fa riferimento a:
 OHSAS 18001: 2007 – Occupational health and safety management system – Require-
ments
 Linee guida UNI-INAIL sui SGSSL
 Norme cogenti
 Il presente manuale non prescinde dal rispetto delle seguenti normative vigenti:
 D.Lgs. 9 aprile 2008 , n. 81 - Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123,
in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro e successive modifiche ed
integrazioni.
 D.M. 12/08/1958 – D.M. 10/08/1984 – Registro infortuni.
 D.M. 10/03/1998 – Sicurezza antincendio e gestione dell’emergenza.
 D.Lgs.359/99 – Requisiti di sicurezza e salute per l’uso di attrezzature.
 D.Lgs.532/99 – Disposizioni in materia di lavoro notturno.
 D.Lgs.26 marzo 2001, n. 151 – “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tu-
tela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo
2000, n. 53".
 D.Lgs.8 luglio 2003, n. 235 - Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti
minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori.
 D.Lgs.8 luglio 2003, n. 235 - Nuove disposizioni in merito ai ponteggi.
 D.Lgs.15 luglio 2003, n. 388 - Regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso
aziendale, in attuazione dell'articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n.
626, e successive modificazioni.
 D. Lgs. 16/01/2003 n°3 – Divieto di Fumo.
 Legge 18 aprile 2005, n. 62 - "Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti
dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee. Legge comunitaria 2004".
 Decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 257 - Attuazione della direttiva 2004/40/CE
sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi
derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici).
 Provvedimento 26 gennaio 2006, n. 2429 – Accordo Stato, regione e province autonome,
in attuazione degli articoli 36-quater, comma 8, e, 36-quinquies, comma 4, del D.Lgs. 626/94, in
materia di prevenzione e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro. Accordo, ai sensi dell’art.
4 del D.Lgs. 28 agosto 1997, n. 281.
 Decreto Legislativo n. 152 del 03 aprile 2006 – Norme in materia ambientale.
 Circolare n. 30 del 3 novembre 2006 - Ministero del lavoro e della previdenza sociale di-
rezione generale della tutela delle condizioni di lavoro.
 Determinazione n. 3/2008 - Sicurezza nell'esecuzione degli appalti relativi a servizi e for-
niture (indicazioni sulla redazione del DUVRI).
 Legge 125 del 24 luglio 2008 (modifica gli articoli 589 e 590 c.p., aumentando le pene
previste per le aggravanti, anche di inosservanza di norme prevenzionistiche in materia di lavoro,
in caso di omicidio colposo ed introducendo nuove aggravanti in caso di lesioni colpose).
 Legge 129 del 2 agosto 2008 (proroga al 1° gennaio 2009 per l'adeguamento del docu-
mento di valutazione dei rischi alle nuove norme contenute nel testo unico).
 Norme CEI in materia di impianti elettrici.
 Norme UNI-CIG in materia di impianti di distribuzione di gas combustibile.
 Norme EN o UNI in materia di macchine.

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1.7 Struttura del manuale.


Il manuale del sistema di gestione sintetizza l'organizzazione e la struttura del sistema di gestio-
ne della salute e sicurezza sul lavoro (nel seguito: SGS). È identificato con la sigla M ed è costitui-
to da 7 capitoli numerati da 0 a 6:
 il capitolo 0 contiene l’indice del M, il complesso delle revisioni e l’elenco dei destinatari;
 il capitolo 1, di carattere generale, descrive le principali attività e processi produttivi
dell’azienda;
 gli altri capitoli, numerati da 2 a 6, fanno riferimento alla struttura dei corrispondenti ca-
pitoli della norma BS OHSAS 18001. Nella sezione dedicata alle “registrazioni” sono inoltre elen-
cate le registrazioni previste dal manuale

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2 INTRODUZIONE.
2.1 Presentazione.

Per quanto riguarda la descrizione dei luoghi di lavoro si rimanda al contenuto del documento
di valutazione dei rischi redatto per ogni sede operativa.

2.2. Definizioni.
Di seguito sono riportate le definizioni più ricorrenti: per altri termini consultare le norme di rife-
rimento.

2.2.1 Luogo di lavoro (workplace).


Qualsiasi località fisica nella quale il lavoro e le relative attività sono effettuate sotto il controllo
dell’organizzazione.
Nota: quando si prende in considerazione ciò che costituisce un luogo di lavoro, l’organizzazione
dovrebbe tenere conto degli effetti del SGS sul personale che sta, per esempio, viaggiando o è in
transito (per esempio che sta guidando, volando, su nave o treno), o che stia lavorando presso la
sede di un cliente o che stia lavorando a casa.

2.2.2. Rischio (risk).


Combinazione della probabilità e delle conseguenze del verificarsi di uno specifico evento perico-
loso o dall’esposizione/i e la gravità di lesioni o malattie professionali che possono essere causa-
te dall’evento o dall’esposizione.

2.2.3 Valutazione del rischio (risk assessment).


Processo generale di valutazione della dimensione del rischio derivante da pericolo/i prendendo
in considerazione l’adeguatezza di ogni controllo esistente e di decisione sulla sua tollerabilità o
meno.

2.2.4 Rischio accettabile (acceptable risk).


Rischio che è stato ridotto ad un livello tale per cui può essere tollerato dall’organizzazione che
adempie agli obblighi legislativi ed alla propria politica di sicurezza.

2.2.5 Procedura (procedure).


Modo specificato per svolgere una attività od un processo.
Nota: una procedura può essere documentata, oppure no.

2.2.6 Miglioramento continuo.


Processo ricorrente di miglioramento del SGS al fine di conseguire miglioramenti in tutte le pre-
stazioni di sicurezza, in linea con la politica di sicurezza dell’organizzazione.
Nota: il processo non richiede che i miglioramenti debbano verificarsi simultaneamente in tutte le
aree di attività.

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2.2.7 Non conformità.


Mancato soddisfacimento di un requisito.

2.2.8 Azione correttiva.


Azione tesa ad eliminare la causa di una non conformità rilevata o di un’altra situazione indeside-
rabile rilevata.

2.2.9 Documento.
Informazioni con il loro mezzo di supporto.
Nota: il mezzo di supporto può essere cartaceo, magnetico, disco elettronico od ottico, fotogra-
fico o campione di riferimento od una combinazione di essi.

2.2.10 Pericolo (hazard).


Sorgente, situazione od atto con un potenziale danno in termini di lesioni all’uomo o malattie
professionali od una combinazione di tali conseguenze.

2.2.11 Identificazione del pericolo (hazard identification).


Processo di identificazione dell’esistenza di un pericolo e di definizione delle sue caratteristiche.

2.2.12 Malattia professionale (ill healt).


Avversa condizione fisica o mentale identificabile derivante da una attività lavorativa o legata a
situazioni lavorative.

2.2.13 Incidente (incident).


Evento(i) collegato(i) all’attività lavorativa che ha(hanno) o avrebbe(ro) potuto portare a inquina-
menti ambientali, lesioni, morte o a una malattia professionale.

2.2.14 Parti interessate (interested party).


Singolo individuo o gruppo all’interno od all’esterno del luogo di lavoro interessato od influenza-
to dalle prestazioni di salute e sicurezza di una organizzazione.

2.2.15 Sicurezza e tutela della salute occupazionale (HS).


Condizioni e fattori che influenzano la salute e la sicurezza dei dipendenti, o altri lavoratori (in-
cluso i lavoratori temporanei, i dipendenti di imprese esterne), visitatori ed ogni altra persona nel
luogo di lavoro.
Nota: le organizzazioni possono essere assoggettate a requisiti legislativi in materia di
salute e sicurezza di persone nelle vicinanze il luogo di lavoro, oppure che siano espo-
ste alle attività del luogo di lavoro.

2.2.16 Sistema di gestione della sicurezza


Parte del sistema di gestione di un’organizzazione volto a sviluppare ed implementare la propria
politica di sicurezza e a gestire i rischi di salute e sicurezza sul lavoro associati alle attività.
Nota 1: Un sistema di gestione è un insieme di elementi correlati utilizzato per stabilire
la politica e gli obiettivi e per conseguire tali obiettivi.

Nota 2: Un sistema di gestione comprende la struttura organizzativa, le attività di pia-


nificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse.
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2.2.17 Audit del sistema di gestione.
Processo di verifica sistematico e documentato per conoscere e valutare, con oggettiva evidenza,
se il sistema di gestione di un’organizzazione è conforme ai criteri definiti dall’organizzazione
stessa per l’audit del sistema di gestione e per comunicare i risultati di questo processo alla dire-
zione.

Sigle
SIGLA DEFINIZIONE
SGS Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro
M Manuale del sistema di gestione
PG Procedura gestionale
PO Procedura operativa
DVR Valutazione dei rischi
DL Datore di lavoro
RSPP Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
MC Medico Competente
RLS Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
S&SL Salute e Sicurezza sul Lavoro

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3 POLITICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO.


3.1 Scopo.
In questo capitolo vengono indicate le modalità di approvazione, emissione, e distribuzione della
politica di salute e sicurezza sul lavoro

3.2 Gestione della politica di salute e sicurezza sul lavoro.


La politica di salute e sicurezza sul lavoro è:
elaborata dalla Direzione, con l’assistenza del RSPP;
approvata dalla Direzione.

La politica deve:
 essere adeguata alla natura e alla dimensione dei rischi di salute e sicurezza sul lavoro;
 includere un impegno al miglioramento continuo ed alla prevenzione degli infortuni e del-
le malattie professionali;
 includere un impegno al rispetto delle prescrizioni legali applicabili e delle altre norme
volontarie a cui l’organizzazione ha sottoscritto;
 fornire un quadro di riferimento per stabilire e riesaminare gli obiettivi e i traguardi di sa-
lute e sicurezza sul lavoro ed gestire le attività aziendali

Una volta approvato, il documento di politica viene gestito come descritto dalla procedura PG.01
(Gestione dei documenti e delle registrazioni).
La comunicazione della politica a tutte le persone che lavorano per l'organizzazione o per conto
di essa e al pubblico è descritta al paragrafo 0 del presente manuale. Il personale è reso consape-
vole dei contenuti della politica in conformità al paragrafo 0 del presente manuale; la politica è
infine disponibile a chiunque ne faccia richiesta.
Lo stato di attuazione della politica viene riesaminato periodicamente durante il riesame della di-
rezione descritto al paragrafo 0.

3.3. Testo della politica.


Il testo della Politica del Sistema di Gestione Sicurezza è contenuto nel modulo P.

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4 PIANIFICAZIONE.
4.1 Scopo.
La finalità di questo capitolo è di descrivere come sono gestite le attività di pianificazione, descri-
vendo modalità e responsabilità per:
 identificare gli aspetti significativi ed effettuare la valutazione globale dei rischi;
 gestire le prescrizioni legali e normative;
 definire gli obiettivi ed i traguardi e gestire i programmi per la loro realizzazione.

4.2 Effettuazione delle analisi iniziali e loro aggiornamento.


Come descritto dalla procedura PG.03 Valutazione dei rischi e piano di miglioramento l’analisi
iniziale, dopo una prima fase di analisi dei processi aziendali (che comprende l’identificazione di
attività, prodotti e servizi), si completa con la valutazione dei rischi e l'identificazione delle misure
di prevenzione e protezione.
Queste attività sono coordinate dalla Direzione.

4.2.1 Valutazione dei rischi e l'identificazione delle misure di prevenzione e protezione.


La procedura PG.03 Valutazione dei rischi e piano di miglioramento descrive l’esecuzione della
valutazione dei rischi, anche ai fini di ottemperare al D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. Le valutazioni previ-
ste sono svolte dal RSPP coinvolgendo i responsabili di funzione e consultando il rappresentante
dei lavoratori per la sicurezza (RLS).
Le misure di prevenzione e protezione e le conclusioni della valutazione proposte dal RSPP sono
approvate dalla Direzione; successivamente sono comunicate alle funzioni responsabili della loro
applicazione.

4.2.2 Aggiornamento.
Ogni responsabile di funzione comunica variazioni ai processi aziendali (o ai relativi rischi di
S&SL), al fine di aggiornare le informazioni inserite nell’analisi iniziale.
Annualmente la Direzione verifica lo stato di adeguatezza delle valutazioni, con la collaborazione
del RSPP.
Il RLS, nell’ambito della propria attività, può richiedere modifiche o integrazioni alla valutazione
dei rischi ed alle misure di prevenzione e protezione previste.

4.2.3 Comunicazione e formazione.


I contenuti della analisi iniziale, unitamente al piano delle misure di prevenzione e protezione di
salute e sicurezza sono resi noti ai lavoratori nel corso della formazione in materia di sicurezza
(vedi paragrafo 0).

4.3. Prescrizioni legislative e regolamentari.


L’identificazione delle prescrizioni di carattere legislativo e regolamentare applicabili (includendo
anche autorizzazioni e/o permessi in materia di S&SL) è descritta nella Procedura PG.02 Gestione
aggiornamento normativo; nella stessa procedura sono dettagliate anche le modalità di distribu-
zione ed applicazione di tali disposizioni.

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4.4 Obiettivi e programmi.

4.4.1 Obiettivi e traguardi.


Il processo di definizione degli obiettivi di S&SL è gestito dalla Direzione. In concomitanza con la
fase di definizione del budget per l’anno successivo, egli raccoglie le proposte di obiettivi prove-
nienti dalla struttura aziendale (in particolare il RSPP propone interventi ed obiettivi nell’ambito
della S&SL), consultando il RLS per aspetti specifici di S&SL.
Nella definizione degli obiettivi si tiene conto dei rischi di S&SL (paragrafo 0) e inoltre anche di:
 requisiti che discendono dalla legislazione o da altri impegni sottoscritti
dall’organizzazione (paragrafo 0);
 opzioni tecnologiche e budget disponibile;
 del punto di vista delle parti interessate come risultato delle attività di comunicazione e
consultazione descritte dal paragrafo 0.
Il complesso degli obiettivi, inoltre, deve dare concretezza agli impegni (di carattere essenzial-
mente strategico) assunti con la politica.

Dopo una prima valutazione di massima delle proposte, gli obiettivi vengono formalizzati dalla
Direzione sul modulo M-M01 (Obiettivi e Programmi), mediante l’indicazione di:
 Obiettivi, con relativa quantificazione;
 Tempistica;
 Responsabilità.
Successivamente sono sottoposti ad una prima approvazione della Direzione, anche per la richie-
sta del relativo budget.

Programmi
Il responsabile di ogni obiettivo, in collaborazione con la Direzione, predispone e sviluppa il rela-
tivo programma, individuando le risorse necessarie (costi, investimenti, personale, ecc.) e le op-
portune responsabilità.
Tale programmazione è documentata, quando necessario per la complessità della pianificazione
(diverse attività per il raggiungimento dell’obiettivo) o la migliore organizzazione del progetto
(diverse funzioni coinvolte), sul modulo M-M01 (Obiettivi e Programmi).
Qualora la pianificazione comporti modifiche a quanto deciso in sede di prima approvazione degli
obiettivi, il nuovo M-M01 (Obiettivi e Programmi) deve essere sottoposto all’approvazione della
Direzione.
Successivamente spetta al responsabile di ogni obiettivo comunicare alle funzioni coinvolte nel
programma le relative responsabilità e coordinare l’attuazione, verificandone periodicamente il
progresso.
Il riesame della direzione rappresenta la sede ove viene valutato lo stato d’avanzamento degli
obiettivi e, generalmente, vengono approvati gli obiettivi per il periodo successivo.

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5 ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO .
5.1 Scopo.
La finalità del presente capitolo è di definire:
 la struttura organizzativa impegnata nella gestione della S&SL;
 le modalità di formazione ed informazione;
 la gestione delle comunicazioni e delle consultazioni;
 la struttura, la gestione ed il controllo dei documenti;
 il controllo operativo;
 la preparazione e la risposta alle emergenze.

5.2 Struttura e responsabilità.

5.2.1 Organizzazione.
La struttura organizzativa dell’unità produttiva è descritta dall’organigramma seguente.
L’organigramma nominativo è aggiornato dalla Direzione, utilizzando il modulo M-M02 (Ruoli e
Risorse).

5.2.2 La Direzione.
La Direzione si occupa di assicurare che i requisiti del SGS siano stabiliti, applicati e mantenuti, in
conformità alle norme di riferimento.

La Direzione gestisce il funzionamento del sistema coordinandosi con il RSPP, in particolare:


proposta della politica;
aggiornamento dell’identificazione degli aspetti di sicurezza significativi e delle norme applicabi-
li;
definizione di obiettivi e programmi;
approvazione dei programmi di formazione;
controllo operativo;
preparazione per le emergenze;
programmazione dei monitoraggi e degli audit;
coordinamento delle azioni correttive e preventive;
organizzazione del riesame della direzione.

5.2.3 Descrizione delle principali responsabilità.

5.2.3.1 Deleghe alla sicurezza.


In azienda sono presenti deleghe di funzioni a cui si rimanda per maggiori informazioni.

5.2.3.2 Dirigenti.
In azienda sono presenti dirigenti ai quali spettano i compiti previsti dall'art.18 del D.Lgs.81 e
s.m.i., oltre agli altri adempimenti previsti dal Testo Unico Ambientale.

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5.2.3.3 Preposti.
Ai sensi dell’art. 19 del D.Lgs.81/08, il preposto, fermi restando i suoi compiti, è incaricato di:
vgilare affinché tutto il personale presente e operante presso l’unità operativa utilizzi corretta-
mente i Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) e, qualora ciò non avvenga, richiamarli e dare
immediata comunicazione al Datore di Lavoro;
verificare periodicamente che le vie di fuga siano mantenute libere e che le uscite di sicurezza
siano sgombre;
accertarsi che le macchine siano utilizzate con le necessarie protezioni di cui sono dotate;
verificare che il personale sia informato e formato e, in caso di deficienze e/o nuova assunzione
e/o cambio di mansione darne immediatamente comunicazione al Responsabile del SPP, affinché
possano essere organizzati specifici corsi di formazione;
vigilare sull’operato di appaltatori e/o manutentori che operano all’interno degli ambienti di lavro
aziendali;
controllare che il personale rispetti le procedure di sicurezza, loro trasmesse, durante le attività
lavorative ed informative e, qualora ciò non avvenga richiamarli, anche attraverso richiami scritti,
e, se ritenuto opportuno, darne comunicazione al Datore di Lavoro.

Collaborano, pertanto, all’attuazione delle misure indicate nella Valutazione dei Rischi, sorveglino
sul comportamento del personale, in materia di S&SL, trasmettono alla Direzione le comunicazio-
ni provenienti dai lavoratori, partecipano all’attuazione delle azioni preventive e correttive.

5.2.3.4 Lavoratori.
Ai sensi dell’art. 20 del D.Lgs.81/08, il lavoratore, possiede i seguenti obblighi:
 Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di
quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue
azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione ed alle istruzioni e ai mezzi forniti dal
datore di lavoro.

In particolare i lavoratori:
 osservano le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai
preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
 utilizzano correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i pre-
parati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicu-
rezza;
 utilizzano in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
 segnalano immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei
mezzi e dispositivi di cui alle lettere b) e c), nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui
vengono a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle loro
competenze e possibilità, per eliminare o ridurre tali deficienze o pericoli, dandone notizia al
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
 non rimuovono o modificano senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnala-
zione o di controllo;
 non compiono di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competen-
za ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
 si sottopongono ai controlli sanitari previsti nei loro confronti;
 contribuiscono, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento di
tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente o comunque necessari per tutelare la sicurezza
e la salute dei lavoratori durante il lavoro.
Trasmettono le osservazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro ai propri Preposti.

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5.2.3.5 RSPP.
I compiti nello specifico sono:
proposta delle misure di prevenzione e protezione in virtù dei rischi identificati;
proposta di obiettivi e programmi di S&SL;
proposta dei programmi di formazione in materia di S&SL;
interventi formativi in materia di S&SL
gestione del controllo operativo, in particolare per la S&SL;
preparazione per le emergenze di S&SL;
coordinamento con la Direzione per la programmazione di monitoraggi e degli audit in tema di
S&SL;
indagine sugli infortuni e coordinamento delle azioni correttive e preventive in materia di S&SL.

5.2.3.6 Responsabile della manutenzione .


Pianifica la manutenzione dei macchinari e degli impianti e si assicura che venga realizzata. Col-
labora al monitoraggio delle misure delle prestazioni di S&SL.

5.3 Formazione, sensibilizzazione e qualificazione.

5.3.1 Formazione, informazione e sensibilizzazione.


La formazione e la sensibilizzazione del personale sono pianificate, programmate ed attuate se-
condo la procedura PG.06 (Gestione della formazione), con il coordinamento della Direzione e del
RSPP.
Spetta al RSPP segnalare le necessità formative di tutto il personale con l’obiettivo di garantire un
adeguata conoscenza dei rischi e delle misure di S&SL e di rendere consapevoli tutti i collaborato-
ri:
 della politica e degli obiettivi;
 delle implicazioni del proprio lavoro in termini di S&SL
 dei loro ruoli e responsabilità per conseguire la conformità alla politica
 delle conseguenze derivanti dallo scostamento dalle procedure.

5.3.2 Qualificazione .
La procedura PG.06 (Gestione della formazione) definisce i casi in cui è necessario ottenere parti-
colari qualifiche per lo svolgimento di particolari attività/mansioni (ad esempio audit interni)

5.4 Comunicazione e consultazione.


L’azienda gestisce le comunicazioni interne ed esterne e le consultazioni secondo le prescrizioni
della procedura PG.08 (Comunicazione, consultazione e partecipazione).
Le informazioni acquisite con la gestione di consultazioni e comunicazioni, analizzate in sede di
riesame della direzione, sono prese in considerazione nella definizione di obiettivi e programmi.
Nella stessa sede vengono inoltre decise le iniziative di comunicazione più opportune per diffon-
dere informazioni in materia di S&SL.

5.4.1 Comunicazioni interne ed esterne .


La partecipazione dei dipendenti rappresenta un elemento fondamentale nell’implementazione
del sistema di gestione. Per questo motivo sono raccolti suggerimenti e proposte per il migliora-
mento e, nelle forme opportune, viene promossa la conoscenza e la partecipazione al SGS.

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5.4.2 Comunicazioni esterne.


Chiunque riceva comunicazioni esterne in materia di sicurezza e salute del lavoro le trasmette al-
la Direzione per la loro registrazione ed il coordinamento delle risposte.

L’azienda inoltre promuove la conoscenza della propria politica e dei propri obiettivi in materia di
S&SL attraverso una serie di azioni, quali:
 messa a disposizione della politica in bacheca;
 organizzazione di incontri e conferenze.

5.4.3 Consultazione.
I lavoratori hanno eletto un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) che viene consul-
tato regolarmente sulle iniziative in materia di S&SL.
Documentazione del sistema di gestione della sicurezza
I documenti che descrivono il sistema di gestione della sicurezza sono:
 la politica;
 il presente manuale;
 le procedure;
 le relative registrazioni;
 le istruzioni operative.
La principale documentazione (manuale e procedure) del sistema di gestione è elencata nella ta-
bella seguente, mentre l’elenco completo della documentazione del sistema di gestione è richia-
mato dalla PG.01 (Gestione dei documenti e delle registrazioni).

Riferimento Documento
M Manuale del sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro
PG.01 Gestione dei documenti e delle registrazioni
PG.02 Gestione aggiornamento normativo
PG.03 Valutazione dei rischi e piano di miglioramento
PG.04 Gestione emergenze
Pg.05 Gestione sorveglianza sanitaria
PG.06 Gestione formazione, informazione ed addestramento
PG.07 Gestione infortuni
PG.08 Gestione lavori in appalto e prestazioni d’opera
PG.09 Gestione acquisto e cessione macchine e impianti
PG.10 Acquisto e gestione sostanze
PG.11 Gestione manutenzioni
PG.12 Gestione nuove realizzazioni e modifiche di quelle esistenti
PG.13 Gestione dispositivi di protezione individuali
PG.14 Gestione delle verifiche ispettive
PG.15 Gestione non conformità, azioni correttive e preventive
PG.16 Gestione controllo operativo
PG.17 Gestione comunicazioni, consultazioni
Tabella 1 – Elenco della documentazione del sistema di gestione

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5.5 Controllo della documentazione.


Il controllo della documentazione del sistema di gestione della sicurezza viene effettuato in ac-
cordo alla procedura PG.01 (Gestione dei documenti e delle registrazioni); in essa sono dettaglia-
te le responsabilità per la preparazione, modifica, verifica ed approvazione dei documenti.

5.6 Controllo operativo.

5.6.1 Gestione dei processi.


L’obiettivo finale di quest’area del sistema è di mettere in grado l’organizzazione di gestire i pro-
cessi (operazioni ed attività) aziendali, che presentano rischi di salute e sicurezza da tenere sotto
controllo, in modo che essi siano eseguiti in condizioni controllate. Ciò significa assicurare che i
processi sono svolti in conformità:
 alle norme di riferimento (siano esse norme di legge o norme interne);
 alla politica ed agli obiettivi aziendali.
Utilizzando le informazioni desumibili dal DVR (paragrafo 0), la Direzione unitamente al RSPP e
con la collaborazione delle funzioni responsabili dei vari processi identifica i rischi che rendono
necessaria l’applicazione di procedure per il controllo dei rischi.

Identificati le fasi o i processi da mettere sotto controllo, il RSPP realizza apposite istruzioni ope-
rative per gli aspetti di salute e sicurezza da distribuire ai responsabili di funzione. In tal caso è
possibile fare riferimento ad esistenti manuali di conduzione di macchine ed impianti.
Tali istruzioni operative includono anche la descrizione delle azioni da svolgere in caso di emer-
genza.

5.6.2 Gestione dei fornitori.


L’ufficio acquisiti gestisce le attività di acquisto presso i fornitori di prodotti e/o servizi impor-
tanti dal punto di vista di S&SL secondo quanto definito nella procedura PG.08 (Procedura di Ge-
stione degli Appalti).

5.6.3 Appaltatori.
Gli appaltatori che svolgono attività nell’unità produttiva sono gestiti secondo la procedura PG.08
(Procedura di Gestione degli Appalti), sotto la responsabilità dell’ufficio acquisiti. Nel controllo di
tali imprese, vengono comunicate le informazioni e le istruzioni di S&SL rilevanti per le attività
svolte, con il fine di garantire che essi applichino le misure di prevenzione e protezione necessa-
rie a limitare i rischi ed a garantire un adeguate coordinamento con altre lavorazioni effettuate.

5.6.4 Nuovi processi.


Si veda il paragrafo 3.1.2.

5.6.5 Conduzione macchine e impianti.


Le attrezzature, le macchine e gli impianti presenti presso la sede della società sono dotate di
marcatura CE e delle idonee protezioni per eliminare e ridurre i rischi di infortunio che possono
derivare dall’utilizzo delle stesse.

La scelta delle attrezzature/macchine/impianti è stata effettuata dalla Direzione in funzione delle


condizioni specifiche e dei rischi intrinseci della macchina.
L’utilizzo avviene in conformità alle istruzioni del fabbricante e su tutte verrà effettuata idonea
manutenzione ordinaria e straordinaria come previsto all’interno della istruzione PG.11-
Procedura di Manutenzione.

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La Direzione, l’RSPP e il Responsabile di Formazione e Informazione garantiscono l’informazione,


la formazione e l’addestramento dei lavoratori sull’uso delle attrezzature/macchine ed impianti.

Inoltre, essi verificheranno che i lavoratori assolvano agli obblighi previsti per l’utilizzo delle
macchine, assicurandosi che gli stessi partecipino ai programmi di informazione, formazione e
addestramento all’uso delle macchine e che non rimuovano le protezioni presenti sulle macchine
di loro iniziativa, segnalando, nel caso in cui ne fosse presente la necessità, la presenza di mal-
funzionamenti.

5.6.6 Manutenzione.
Il Responsabile della Manutenzione gestisce e garantisce gli interventi di manutenzione pro-
grammata e su chiamata.

5.6.7 Preparazione alle emergenze e risposta.


Le modalità di preparazione e risposta ad eventuali incidenti ed infortuni sono descritti dalla pro-
cedura PG.04 (Gestione delle emergenze) che definisce gli aspetti relativi alle emergenze con par-
ticolare riguardo, all’individuazione, la prevenzione e le esercitazioni.

Inoltre, sulla base delle informazioni sulle condizioni di emergenza desumibili dalle analisi iniziali
(paragrafo 0), nelle istruzioni di controllo operativo descritte al paragrafo 0.1 sono dettagliate le
azioni per affrontare specifiche emergenze connesse con specifici processi o fasi.

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6 CONTROLLI ED AZIONI CORRETTIVE.


6.1 Scopo
La finalità di questo capitolo è di descrivere le modalità con cui sono gestite le attività di sorve-
glianza e misurazione, trattate e risolte gli infortuni, i mancati infortuni, gli incidenti e le non
conformità, attuate le azioni correttive e preventive, pianificati e condotti gli audit.

6.2 Sorveglianza e misurazioni.


La gestione delle attività di sorveglianza e misurazione è decritta dalla procedura PG.17 (Control-
lo operativo): in applicazione di tale procedura la Direzione coordina la realizzazione di un “piano
di sorveglianza e misurazione” che elenca le misure da effettuare, richiamando se necessario ap-
posite istruzioni operative o facendo riferimento a manuali di conduzione di macchine ed impian-
ti.

6.2.1 Taratura della strumentazione.


La strumentazione e le apparecchiature utilizzate sono gestite come da procedura PG.11-
Procedura di Manutenzione.

6.2.2 Laboratori esterni.


I laboratori a cui sono assegnate attività di misurazione sono inseriti tra i fornitori da tenere sotto
controllo, come descritto al paragrafo 4.6.2.

6.3 Valutazione del rispetto delle prescrizioni.


Le attività di sorveglianza e misurazione descritte dalla procedura PG.17 (Controllo operativo) in-
cludono la valutazione su base regolare del rispetto delle prescrizioni.
Inoltre sono organizzati appositi audit come descritto al paragrafo 0.

6.4 Non conformità, azioni correttive e preventive.


La procedura PG.15 (Non conformità, azioni correttive e preventive) definisce le modalità per la
l’identificazione, l’apertura e la correzione delle non conformità e la gestione delle azioni corret-
tive e preventive. Tale procedura descrive anche le modalità di gestione degli infortuni, degli inci-
denti e dei mancati infortuni.

6.5 Registrazioni.
La procedura PG.01 (Gestione dei documenti e delle registrazioni) prescrive le modalità generali
di gestione delle registrazioni: come descritto dalla procedura stessa ogni procedura o istruzione
operativa dettaglia le registrazioni richieste e modalità particolari.
Registrazioni richiamate dal presente manuale

6.5.1 Le registrazioni richieste dal manuale sono dettagliate in tabella.


Documento
M-M01 (Obiettivi e Programmi)
M-M02 (Ruoli e Risorse)
M-M03 (Verbale di riesame della direzione)
Tabella 2 – Elenco delle registrazioni richiamate dal presente manuale

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6.6 Audit.
Le modalità di pianificazione, conduzione ed esecuzione degli audit sono descritte in dettaglio
nella procedura PG.14 (Verifiche ispettive interne).
Il programma di audit è deciso dalla Direzione in collaborazione con il RSPP.

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7 RIESAME DELLA DIREZIONE.

7.1 Scopo,
La finalità del presente capitolo è di descrivere le modalità di effettuazione del riesame della dire-
zione.

7.2 Riesame della direzione.


Il riesame della direzione è indetto almeno una volta all’anno dalla Direzione. Generalmente
nell’ambito del riesame della direzione è effettuata anche la riunione periodica prevista dall’art.
35 del D.Lgs. 81/08. Al riesame della direzione partecipano:
 Direzione;
 RSPP;
 RLS;
 Medico Competente,
 Preposti;
 Delegati alla sicurezza.

La Direzione si occupa di avvisare i partecipanti mediante e-mail con congruo anticipo.


Riesami straordinari possono essere convocati dalla Direzione, in casi urgenti, su richiesta moti-
vata da parte di uno dei partecipanti.

7.2.1 Elementi in ingresso per il riesame.


La preparazione del riesame prevede la raccolta da parte della Direzione delle seguenti informa-
zioni:
 i risultati degli audit interni e delle valutazioni sul rispetto delle prescrizioni legali e delle
altre prescrizioni che l’organizzazione sottoscrive;
 le comunicazioni provenienti dalle parti interessate, compresi i reclami e le raccomanda-
zioni per il miglioramento;
 la prestazione dell’organizzazione (i dati sul monitoraggio);
 il grado di raggiungimento degli obiettivi e dei traguardi;
 lo stato delle azioni correttive e preventive;
 lo stato di avanzamento delle azioni previste dai precedenti riesami della direzione;
 il cambiamento di situazioni circostanti, comprese le evoluzioni delle prescrizioni legali e
delle altre prescrizioni;
 eventuali altre informazioni ritenute importanti per l’organizzazione.

7.2.2 Elementi in uscita per il riesame.


Gli elementi in uscita dal riesame della direzione comprendono tutte le decisioni e le azioni relati-
ve al miglioramento del sistema, quali:
 Possibili modifiche alla politica;
 Possibili modifiche agli obiettivi e ai traguardi;
 Possibili modifiche altri elementi del sistema di gestione;
 Decisioni in materia di comunicazione;
 Altro.

La Direzione verbalizza il riesame con il modulo M-M03 (Verbale di riesame della direzione) e lo
approva.

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OBBIETTIVI E PROGRAMMI Data Rev. 10.03.2014
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Verifica
Risorse attuazione Eseguita da
Obiettivo1 Tempi Responsabile Attività Quantificazione
(anno in corso) attività in (firma)
data

Data: ______________________

Redatto e Approvato: La Direzione ______________________________

1 Inserire il riferimento all’impegno assunto con la politica e (eventualmente) all’aspetto di salute e sicurezza considerato.
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Doc. N° M-M02
Rev. N° 0
RUOLI E RISORSE Data Rev. 10.03.2014
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La Direzione

Rappresentate Direzione
Delegati alla Sicurezza
Medico Competente
Dirigenti
Preposti
RSPP

Squadra antincendio Squadra primo soccorso

Lavoratori
RLS

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Doc. N° M-M03
Rev. N° 0
VERBALE DI RIESAME DELLA DIREZIONE Data Rev. 10.03.2014
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Periodi di riferimento

Il presente rapporto costituisce evidenza del Riesame della Direzione in correlazione al Sistema di Gestione della Sicurezza della società Tecninox s.r.l. ed il suo funzio-
namento, così come definito nel Manuale dei Sistema.

Elementi in ingresso
In accordo con il punto 4.6 della norma OHSAS 18001:2007, gli elementi in ingresso al riesame della direzione sono:
a) risultati delle verifiche ispettive interne;
b) risultati della partecipazione e consultazione;
c) comunicazioni rilevanti provenienti da parti interessate esterne, inclusi gli eventuali reclami o segnalazioni;
d) prestazioni del sistema di gestione;
e) grado di raggiungimento degli obiettivi prefissati;
f) stato delle investigazioni sugli incidenti, incluse le relativa azioni correttive e preventive;
g) stato di avanzamento delle azioni correttive e preventive scaturite dal precedente riesame della direzione;
h) possibili cambiamenti da introdurre includendo l’evoluzione dei requisiti legali e di altri requisiti relativi al sistema di gestione;
i) raccomandazioni per il miglioramento.

Argomenti Informazioni disponibili Commenti e decisioni

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Doc. N° M-M03
Rev. N° 0
VERBALE DI RIESAME DELLA DIREZIONE Data Rev. 10.03.2014
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Elementi in uscita

In accordo con il punto 4.6 della norma OHSAS 18001:2007, gli elementi in uscita al riesame della direzione sono:
 prestazioni del sistema di gestione della sicurezza;
 politica ed obiettivi del sistema;
 risorse impiegate;
 altri elementi.

Argomenti Informazioni disponibili Commenti e decisioni

CONCLUSIONI RIESAME DELLA DIREZIONE

Data: ______________________

Redatto e Approvato: La Direzione ______________________________

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